PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO INDICE 1. PREMESSE..................................................................................................................................1 2. CANTIERIZZAZIONE ...................................................................................................................1 2.1. Il cantiere: organizzazione e logistica. .....................................................................................................1 2.2. Installazione campo base...........................................................................................................................1 2.3. Vie di accesso e viabilità interna ..............................................................................................................1 2.4. Servizi igienico assistenziali ......................................................................................................................1 2.5. Servizi sanitari ...........................................................................................................................................2 2.6. Installazione impianti elettrici e di messa a terra ...................................................................................2 2.7. Protezione contro le scariche atmosferiche .............................................................................................2 3. INDICAZIONI SULLA SICUREZZA E IGIENE DEL LAVORO......................................................2 3.1. Identificazione dei rischi derivanti dalla presenza del cantiere ............................................................2 3.1.1. Rischi provenienti dall’ambiente circostante.......................................................................................2 3.1.1.1. Condizioni climatiche/metereologiche ........................................................................................2 3.1.1.2. Interferenza con le reti di servizio interrate o aeree.....................................................................3 3.1.1.3. Interferenza con la viabilità circostante.......................................................................................3 3.1.2. Identificazione dei rischi trasmessi all’ambiente circostante ..............................................................3 3.1.2.1. Provvedimenti per evitare o ridurre le emissioni di inquinanti ...................................................3 3.1.2.2. Rumore ........................................................................................................................................3 3.1.2.3. Polveri, gas, vapori ......................................................................................................................3 3.1.2.4. Interferenze con la viabilità esistente. .........................................................................................4 3.1.2.5. Interferenze con macchine operatrici speciali .............................................................................4 3.1.2.6. Presenza di altri cantieri ..............................................................................................................4 4. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO..........................................................................4 5. NORMATIVA E MANUALISTICA DI RIFERIMENTO ...................................................................5 Provincia di Torino 12/12/12 Pag. i/6 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA 1. Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO PREMESSE Gli interventi previsti nel progetto sono costituiti essenzialmente dalla realizzazione di bitumature su viabilità esistente. A corollario sono da eseguire alcune lavorazioni preparatorie quali: - scarifica delle pavimentazioni esistente per realizzare gli attacchi della nuova pavimentazione; - pulizia del manto stradale con spazzole e aspirapolveri - stesa di manto di emulsione bituminosa di attacco; e di completamento quali la realizzazione della segnaletica orizzontale. Il presente documento costituisce la relazione atta a definire le prime indicazioni relative alla stesura dei piani di sicurezza ed ha lo scopo di: 2. - servire come primo schema su cui impostare il piano di sicurezza e di coordinamento da redigere in fase di progettazione esecutiva; - descrivere sommariamente l’organizzazione e la logistica del cantiere; - descrivere sommariamente le lavorazioni tipiche ed indicarne pericoli connessi e conseguenti modalità operative. CANTIERIZZAZIONE La realizzazione delle opere previste in questo progetto è stata approfondita dal punto di vista della loro costruibilità in termini di spazi, impianti, mezzi, forniture e vie di accesso, determinando prime ipotesi di scelta di cantiere, delle fasi e dei tempi per la realizzazione. 2.1. Il cantiere: organizzazione e logistica. L’organizzazione del cantiere in oggetto dovrà essere predisposta in modo razionale e nel rispetto delle norme vigenti, conformemente alla tipologia del cantiere stesso ed in modo da garantire un ambiente di lavoro tecnicamente sicuro ed igienico. In particolare, vista la natura delle lavorazioni previste, da svolgersi in presenza di traffico, occorrerà segnalare adeguatamente il cantiere e provvedere ad installare un impianto semaforico temporaneo o meglio utilizzare dei movieri per gestire il normale traffico veicolare. 2.2. Installazione campo base Vista la tipologia delle lavorazioni di quasi esclusiva bitumatura per le quali è prevista una durata breve e per le quali non sono necessarie aree per lo stoccaggio dei materiali, non si prevede la realizzazione di un vero e proprio campo basa. L’impresa dovrà esclusivamente individuare delle zone ove sostare i mezzi d’opera (scarificatrice, finitrice, autocarri) a fine giornata lavorativa senza che questi possano creare ostacolo alla normale circolazione dei mezzi. 2.3. Vie di accesso e viabilità interna Vista la tipologias dei lavori non è previsa una viabilità dedicata di cantiere. 2.4. Servizi igienico assistenziali I servizi igienico assistenziali (docce, gabinetti, lavabi, spogliatoi, locali di riposo) saranno ubicati all’interno del campo base, dove verranno installate apposita/e baracca/baracche prefabbricate coibentate, illuminate, aerate e riscaldate durante la stagione fredda. Provincia di Torino 12/12/12 Pag. 1/6 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO Per l’esecuzione dei lavori oggetto del Piano, tenendo conto delle contemporaneità delle lavorazioni, si prevede una presenza massima di n° 4 lavoratori. L’impresa dovrà predisporre idonee fosse settiche ovvero dotarsi di w.c. con scarico chimico. 2.5. Servizi sanitari In cantiere sarà tenuta a disposizione un pacchetto di medicazione contenente i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Tale pacchetto verrà conservato nell’ufficio di cantiere e la sua ubicazione sarà segnalata con appositi cartelli. In cantiere sarà esposta una tabella riportante i nominativi e gli indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale assistenza. 2.6. Installazione impianti elettrici e di messa a terra Non è previsto un impianto elettrico fisso di cantiere 2.7. Protezione contro le scariche atmosferiche Non sono previste strutture metalliche fisse da proteggere dalle scariche atmosferiche 3. INDICAZIONI SULLA SICUREZZA E IGIENE DEL LAVORO. La fase di progettazione preliminare consente di delineare sommariamente le prime indicazioni inerenti alla sicurezza dei lavoratori ed alla sicurezza del cantiere in generale. Occorre sottolineare che le opere da realizzare ricadono all'interno degli obblighi previsti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i., pertanto l'Impresa dovrà in base all'art. 127 del D.P.R. 554/1999 ed in base all'art. 31 L. 415/1998 presentare alla Stazione Appaltante eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e di coordinamento e ed un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento e dell'eventuale piano generale di sicurezza. 3.1. Identificazione dei rischi derivanti dalla presenza del cantiere In relazione alle caratteristiche dell’ambiente e alla natura dei lavori sono adottati provvedimenti per la protezione contro i rischi prevedibili per danni agli addetti ai lavori. Il Coordinatore per l’esecuzione verificherà ed integrerà, se necessario, al momento dell’esecuzione dei lavori la presente check-list, utilizzando come supporto per tale verifica le schede in bianco che verranno allegate al piano di sicurezza e coordinamento (schede di rischio relative alla presenza del cantiere). In particolare dovranno essere opportunamente vagliati i rischi derivanti dall’ambiente circostante e quelli trasmessi all’ambiente circostante. 3.1.1. Rischi provenienti dall’ambiente circostante Poiché le lavorazioni avverranno in vicinanza del traffico stradale, risulta evidente come i rischi principali siano quelli dovuti a possibili interferenze tra i mezzi di cantiere e l’usuale traffico che percorre la strada provinciale e cioè principalmente il danneggiamento di macchine e di attrezzature. 3.1.1.1. Condizioni climatiche/metereologiche In caso di avverse condizioni climatiche/metereologiche i lavori saranno sospesi per tutto il tempo necessario sotto la diretta responsabilità del preposto. Provincia di Torino 12/12/12 Pag. 2/6 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA 3.1.1.2. Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO Interferenza con le reti di servizio interrate o aeree. Vista la tipologia delle lavorazioni no si evidenziano interferenze con eventuali reti interrate. Occorrerà però valutare eventuali interferenze con linee aeree che possono creare problemi durante le fasi di carico e scarico dei mezzi. 3.1.1.3. Interferenza con la viabilità circostante Le lavorazioni avverranno in condizioni di traffico viario. Trattandosi di un’arteria di comunicazione importante è prevedibile un alto numero di veicoli, sia leggeri che pesanti. Si dovrà prevedere l’istituzione di sensi unici alternati da regolamentare con impianto semaforico mobile o movieri. 3.1.2. Identificazione dei rischi trasmessi all’ambiente circostante 3.1.2.1. Provvedimenti per evitare o ridurre le emissioni di inquinanti In relazione alle specifiche attività svolte devono essere previste ed adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare o ridurre al minimo l’emissione di inquinamenti fisici e chimici ( rumori, polveri, gas, vapori, ecc.). 3.1.2.2. Rumore Qualora le attività svolte comportino l’impiego di macchinari ed impianti comunque rumorosi, durante le ore notturne, queste devono essere autorizzate dal Sindaco che, sentita l’A.S.L., stabilisce le opportune prescrizioni per limitare l’inquinamento acustico: tali prescrizioni di regola riguardano la limitazione degli orari di utilizzo delle macchine e degli impianti rumorosi o l’adozione di barriere contro la diffusione del rumore. Oltre alle misure tecniche ed organizzative previste per ridurre al minimo le emissioni sonore durante le attività lavorative è necessario attenersi alle seguenti misure ed istruzioni: - nell’uso di mezzi a motore a combustione interna, è inutile “imballare” il motore. Di regola la massima potenza erogata dal mezzo si ottiene ad una regime di rotazione del propulsore più basso di quello massimo previsto; - quando il mezzo sosta in “folle” per pause apprezzabili è opportuno spegnere il motore; - i carter, ripari o elementi di lamiera della carrozzeria devono essere tenuti chiusi e saldamente bloccati; - non manomettere i dispositivi silenziatori dei motori; - i rumori generati dall’attrezzo lavoratore possono essere sensibilmente ridotti evitandone l’azionamento a vuoto. 3.1.2.3. Polveri, gas, vapori Nelle lavorazioni che comportano la formazione di polveri devono essere adottati sistemi di abbattimento e di contenimento il più vicino possibile alla fonte. Nello stabilire le prescrizioni deve essere tenuto presente in particolare modo quanto segue: - pericolosità delle polveri; - flusso di massa degli emissioni; - condizioni meteorologiche; - condizioni dell’ambiente circostante. Le polveri dovranno essere contenute con mezzi regolamentari e con regolare e periodica manutenzione, che dovrà essere riportata su specifico libretto per ogni macchina. Provincia di Torino 12/12/12 Pag. 3/6 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO Per minimizzare il rischio di polveri si ricorrerà, se necessario, sia alla bagnatura con acqua delle superfici interessate dalle lavorazioni sia a dotare i lavoratori interessati dei DPI specifici. Per quanto riguarda polveri, gas e vapori, alle misure tecniche da adottare per ridurre al minimo le emissioni, è necessario associare misure procedurali ed istruzioni, quali: - evitare di gettare materiale dall’alto ed utilizzare canali di scarico a tenuta di polveri con bocca di scarico il più vicino possibile alla tramoggia o zona di raccolta; - irrorare il materiale di risulta polverulento prima di procede alla sua rimozione; - irrorare periodicamente i percorsi in terra dei mezzi meccanici; - evitare di bruciare residui di lavorazione e/o imballaggi che provochino l’immissione nell’aria di fumi o gas. 3.1.2.4. Interferenze con la viabilità esistente. Durante il corso dei lavori, naturalmente esisterà un forte interferenza con la viabilità ordinaria. Il Piano di Coordinamento e di Sicurezza, da redigersi col Progetto Esecutivo, dovrà contenere tutte le predisposizioni e dettagliare adeguatamente le successive fasi di lavorazione, con le necessarie deviazioni del traffico e la corrispettiva segnaletica di Cantiere. Sarà cura ed onere della Impresa Appaltatrice porre sulle strade comunali e provinciali in vicinanza del cantiere adeguata segnaletica indicante chiaramente il pericolo della presenza e della possibile immissione di mezzi operanti pesanti nelle vicinanze strette della sede stradale. Sarà fatto divieto a qualsiasi mezzo di eseguire manovre di inversione di marcia e di sosta al di fuori dell’area di cantiere 3.1.2.5. Interferenze con macchine operatrici speciali Durante le lavorazioni, si prevede l’utilizzo di macchine operatrici speciali e relativi mezzi di trasporto. Dovranno pertanto essere predisposti tutti gli opportuni accorgimenti per evitare pericoli derivanti dalle movimentazioni di tali macchine e mezzi. A tal fine dovranno essere predisposti opportune segnalazioni sulle strade e sulle piste di cantiere oltre alla presenza di eventuali operai segnalatori che in casi di particolare pericolo potranno interrompere temporaneamente la circolazione stradale. 3.1.2.6. Presenza di altri cantieri Il presente cantiere come visto può inserirsi nel contesto di un PROGRAMMA GENERALE DI COORDINAMENTO qualora interagisca con altri cantieri delle varie imprese operanti in cantiere a vario titolo prevedibili di cui si è detto prima. Qualora ciò avvenga, il COORDINAMENTO tra le varie imprese viene appunto regolato da un apposito PROGRAMMA GENERALE DI COORDINAMENTO redatto a cura del Coordinatore in fase esecutiva che impone regole e gerarchie da tenere in cantiere ai fini dell’esecuzione di tutti i lavori in massima sicurezza. 4. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Per l’indicazione di un corretto utilizzo delle singole attrezzature e macchinari utilizzabili verosimilmente nel cantiere, nonché dei dispositivi di protezione individuale si rimanda alle schede bibliografiche dell’”Elenco Schede Luoghi, locali e posti di lavoro” estratte dal volume “Conoscere per prevenire“, pubblicato dal Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, Igiene e Ambiente di Lavoro di Torino e provincia, le quali entrano nello specifico in merito alle: Attività di cantiere – Scavi e movimento terra Attività di cantiere – Lavori stradali Provincia di Torino 12/12/12 Pag. 4/6 PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA Polverino Progetto Life. Anno 2012 PROGETTO DEFINITIVO Queste sono da considerarsi come norme per un, ai fini della sicurezza dei lavoratori, di macchine ed attrezzature. Si ricorda tuttavia, che ogni macchina operante in cantiere deve essere omologata secondo le normative vigenti e deve essere accompagnata dal proprio libretto d’uso e manutenzione. Il lavoratore che utilizza qualsiasi macchina o attrezzatura deve essere stato correttamente informato sull’uso della stessa ed informato sui pericoli che essa può comportare. Il coordinatore per l’esecuzione per la sicurezza in fase di esecuzione controllerà il corretto uso di macchine ed attrezzature e sospenderà particolari fasi di lavorazione qualora ravvivasse rischi gravi ed immediati per qualche lavoratore. 5. NORMATIVA E MANUALISTICA DI RIFERIMENTO Legge 11.2.1994 n°109: Legge quadro in materia di l avori pubblici e successive modificazioni. D.P.R. 21.12.1999 n°554: Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11.2.1994 n°109 e successive modificazioni . D.Lgs. n.81 del 09/04/2008 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” Decreto Legislativo n° 626 del 19 settembre 1994 “A ttuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive modifiche ed integrazioni. D.P.R. n° 547 del 27 aprile 1955 “Norme per la prev enzione degli infortuni sul lavoro”. Elenco Schede Luoghi, locali e posti di lavoro - estratte dal volume “Conoscere per prevenire“, pubblicato dal Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, Igiene e Ambiente di Lavoro di Torino e provincia Provincia di Torino 12/12/12 Pag. 5/6