I FRANCOBOLLI DELLO STATO PONTIFICIO E DELLA 1 CITTÀ DEL VATICANO Itinerario filatelico da Papa Pio IX a Papa Francesco Studio e ricerche dell’Avv.to Francesco Gatto Nota dell’autore: “I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano” non è un prodotto editoriale, ma un quaderno, una agenda, un diario di appunti personale, aggiornato a seconda del materiale ricevuto e/o disponibile sui vari siti, riviste o libri consultati. Le notizie che appaiono su questo quaderno possono anche non provenire da fonti ufficiali, ma sono: scritti, appunti, informazioni, chiacchiere, pettegolezzi o altro, sentite, viste, riferite o pervenutemi a vario titolo. Pertanto non solo non se ne garantisce la veridicità, ma ogni riferimento a cose, fatti o persone, falsi o realmente accaduti o anche solo ipoteticamente collegabili è da ritenersi puramente casuale. Comunque, fatto salvo il principio che “I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano” è un quaderno di appunti strettamente personale e confidenziale, per i miei studi, voi che leggete e/o curiosate, essendo impossibile verificare, per ovvi motivi, le fonti di tutto il materiale pervenutomi e qui inserito, se in queste pagine riscontrate: testi, immagini o files, che considerate fortemente lesivi al “diritto di proprietà”, contattatemi così provvederò ad eliminare quanto segnalato. Grazie. Avv.to Francesco Antonio Gatto - email: [email protected] 1 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano “La curiosità è una delle caratteristiche più certe e sicure di un intelletto attivo” (S. Johnson) Città del Vaticano Papa Pio XI 1 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Storia della Città del Vaticano Lo Stato della Città del Vaticano è sorto con il Trattato Lateranense, stipulato tra la Santa Sede e l’Italia in data 11 febbraio 1929 e ratificato il 7 giugno 1929. La sua personalità quale Ente sovrano di diritto pubblico internazionale, distinto dalla Santa Sede, è universalmente riconosciuta. La Chiesa Cattolica svolge la sua missione di annuncio della verità del Vangelo (v.), per la salvezza di tutti gli uomini, e di servizio alla pace e alla giustizia, a favore di tutti i popoli, sia tramite le varie Chiese particolari e locali, sparse nel mondo, sia tramite il suo governo centrale, costituito dal Papa e dagli Organismi che lo coadiuvano nella sua responsabilità verso la Chiesa universale (designati con il nome Apostolica o Santa Sede). Il Sommo Pontefice risiede nello Stato della Città del Vaticano, dove hanno sede anche alcuni degli accennati Organismi. In occasione dell'evento fu emessa la seguente serie di francobolli: 2 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano 1954 - 25° Anniversario della sottoscrizione dei Patti Lateranensi 1959 - 30° Anniversario dei Patti Lateranensi 3 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano 1979 – 50° anniversario dello Stato della Città del Vaticano 4 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La revisione del Trattato Il Concordato (ma non il Trattato) fu rivisto, dopo lunghissime e difficili trattative, nel 1984, fondamentalmente per rimuovere la clausola riguardante la religione di Stato della Chiesa cattolica in Italia. La revisione che portò al nuovo Concordato venne firmata a Villa Madama, a Roma, il 18 febbraio dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, per lo Stato italiano, e dal cardinale Agostino Casaroli, in rappresentanza della Santa Sede. Il nuovo Concordato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato da una frazione del gettito totale IRPEF, attraverso il meccanismo noto come otto per mille e che la nomina dei vescovi non richiedesse più l'approvazione del governo italiano. Inoltre, per quanto riguarda la celebrazione del matrimonio, si stabilirono le clausole da rispettare perché un matrimonio celebrato secondo il rito cattolico possa essere trascritto dall'ufficiale di stato civile e produrre gli effetti riconosciuti dall'ordinamento giuridico italiano oltre a porre delle limitazioni al riconoscimento in Italia delle sentenze di nullità matrimoniale pronunciate dai tribunali della Chiesa che prima avveniva in modo automatico. Fu anche stabilito che l'ora di religione cattolica nelle scuole diventasse da obbligatoria a facoltativa. In occasione dell'evento ecco l'immancabile emissione filatelica: 1985 - Ratifica dell’accordo di modificazione del Concordato con lo Stato Italiano E il ventennale della revisione è stato, filatelicamente ricordato così: 2005 – 20° anniversario dell’accordo di modificazione del Concordato (emissione congiunta con l’Italia) 5 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Lo Stato Cuore dello Stato è Piazza S. Pietro Superficie: 0,44 Km² Abitanti: 836 (2012) Densità: 2.023 ab/Km² Forma di governo: Monarchia assoluta, teocratica elettiva Paesi confinanti: Interno all'Italia Elevazione massima: 75 m Clima: Mediterraneo Lingua: Latino e Italiano Pontefice: Papa Francesco Moneta: Euro Ancora una volta i francobolli ci aiutano a conoscere meglio il piccolo stato, piccolo nelle dimensioni ma grandissimo per il suo significato. Alla mappa dello Stato sono state dedicate alcune emissioni filateliche. Eccole: 1933 - Veduta del Vaticano (Espressi) 1945 - Veduta del Vaticano (Espressi) 1979 - 50° Anniversario dello Stato della Città del Vaticano 6 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano 1986 - Città del Vaticano patrimonio mondiale (Blocco di 6 francobolli) 2009 - 80° Anniversario della fondazione della Città del Vaticano (Foglietto) 7 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La Bandiera La bandiera vaticana consiste di due bande verticali. Quella sul lato dell'asta è gialla, mentre l'altra è bianca. Al centro della parte bianca si trovano le chiavi di san Pietro incrociate e la tiara papale. Come si vede dal disegno qui sopra il vessillo della Città del Vaticano è, assieme alla bandiera svizzera, una delle due bandiere di forma quadrata. In araldica, giallo e bianco normalmente rappresentano due metalli, oro e argento, che non vengono mai accostati. Una speciale eccezione è fatta in questo caso, perché rappresentano anche le chiavi di San Pietro (v.). Queste chiavi hanno le scanalature del meccanismo a forma di croce. La tiara papale, detta anche «triregno» (in quanto costituita da una struttura quasi conica, sulla quale sono fissate tre corone, una sopra l'altra) è caratterizzata dalla presenza delle due strisce di stoffa che, nell'uso, scendono sulle spalle del pontefice. Queste strisce, presenti anche alla base di ogni mitra vescovile, sono dette «infule». Il triregno, con il quale il nuovo papa veniva incoronato in una solenne cerimonia (l'incoronazione), è stato praticamente abolito da Giovanni Paolo I, Albino Luciani. Dopo la sua elezione, il 26 agosto 1978, papa Luciani decise di non usare più questo - Consegna delle emblema d'altri tempi, ritenendolo non consono al periodo storico che si 1949 Chiavi a S. Pietro stava vivendo. Anche i suoi due successori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, non l'hanno più utilizzato. Precedentemente i Papi usavano indossare la tiara papale anche in occasione di solenni cerimonie, quali la benedizione pasquale Urbi et Orbi, o la proclamazione di un nuovo dogma. Alla bandiera vaticana non sono state dedicate molte emissioni filateliche: La si ritrova, defilata, in un francobollo del 2004 e in un francobollo emesso nel 2006 8 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La Guardia Svizzera - (L’Esercito) Al giorno d'oggi la Guardia Svizzera, che costituisce l'esercito del Papa, si occupa della sua sicurezza e di quella della città del Vaticano, sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose. Per essere ammessi a far parte della Guardia Svizzera bisogna possedere ben determinati requisiti: Sesso maschile Cittadinanza svizzera Essere di fede cattolica Aver svolto il servizio militare nell'Esercito Svizzero ed aver ottenuto un certificato di buona condotta Avere un'età compresa tra 19 e 30 anni Avere un'altezza non inferiore a 174 centimetri Essere celibe (il matrimonio è ammesso solo per i caporali e gradi superiori) Avere un certificato di capacità professionale o una maturità medio-superiore. L'uniforme L'uniforme ufficiale delle guardie svizzere è di colore blu, rosso ed arancione, con dei distinti tratti rinascimentali. È diffusa opinione che tale uniforme sia stata disegnata da Michelangelo. Si tratta, tuttavia, di una sorta di leggenda: l'attuale divisa, infatti, è stata concepita dal comandante Jules Repond nel 1914, sia pure ispirandosi all'opera di Raffaello. Le guardie svizzere dispongono anche di un'uniforme "da lavoro", più comoda rispetto a quella ufficiale: essa consiste di pantaloni e casacca di colore blu ed un basco di colore nero. Alla guardia svizzera sono state dedicate alcune emissioni filateliche. Eccole: 9 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Emissione del 1956 Emissione del 1997 Emissione del 2005 10 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano I Papi Questi sono i Papi che si sono succeduti sul Soglio di Pietro dalla nascita della Città del Vaticano I francobolli loro dedicati sono stati emessi all'inizio del 2009 Pio XI (1922 - 1939) Pio XII (1939 - 1958) Giovanni Paolo I (1978 - 1978) Giovanni XXIII (1958 - 1963) Giovanni Paolo II (1978 - 2005) Paolo VI (1963 - 1978) Benedetto XVI (2005 - 2013) Il primo francobollo con l’immagine di papa Francesco emesso nel 2013 Francesco (2013) 11 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La Sede Vacante Quando un papa muore o “rinunzia” alla carica, come è accaduto eccezionalmente per Benedetto XVI, i francobolli emessi durante il suo pontificato non perdono affatto di validità postale. Ciononostante, la Congregazione cardinalizia che gestisce il potere in Vaticano fino all'elezione del nuovo pontefice fa emettere una serie speciale di francobolli, la serie "Sede Vacante". Questi francobolli, che nel panorama della filatelia di tutto il mondo costituiscono una specialità esclusiva del Vaticano, hanno una particolarità: sono validi ai fini postali soltanto fino all'elezione del nuovo papa, mentre ovviamente conservano in pieno il loro valore collezionistico o di souvenir. Nel 2013 i francobolli “Sede vacante” sono stati posti in circolazione dalle Poste del Vaticano il primo marzo, a poche ore dalla fine del pontificato di Benedetto XVI (fissata dallo stesso pontefice alle ore 20 del 28 febbraio). I francobolli di questa emissione sono quattro, atti a soddisfare altrettante esigenze del tariffario: da € 0,70 (per le lettere entro i 20 grammi da spedire in Italia), da 0,85 (per l’Europa e l’area del Mediterraneo), da 2 euro (per l’Africa, l’Asia e l’America) e da 2,50 (per l’Oceania). Come figura riproducono, come quelli delle precedenti “Sedi vacanti”, lo stemma della Reverenda Camera Apostolica che è incentrato sulle chiavi “decussate”2. Il timbro d’annullamento delle Poste vaticane per il loro uso reca la stessa figurazione dello stemma della Reverenda Camera Apostolica. Ma con ogni probabilità i collezionisti esalteranno il valore documentario di un altro annullo, quello nel quale figura l’immagine di Benedetto XVI e del “cupolone” sotto la scritta “Benedictus PP. XVI renunziat ministerio petrino”. Quest’altro annullo (v.), che fa riferimento esplicito alle “dimissioni”, è stato usato in Vaticano soltanto per tre giorni, dal primo al 3 marzo. L'uso di emettere queste serie "Sede Vacante" venne inaugurato nel 1939, quando morì Pio XI, il primo pontefice scomparso da quando lo Stato della Città del Vaticano, istituito nel 1929 in seguito ai Patti Lateranensi, aveva incominciato ad avere propri francobolli. Le chiavi decussate3 raffigurate nei francobolli “Sede vacante”, ovviamente, sono quelle delle parole di Cristo riportate dal Vangelo, "A te darò le chiavi del regno dei cieli..." (Matteo, 16, 19). 2 La Reverenda Camera Apostolica era l'organo finanziario del sistema amministrativo pontificio; era parimenti importante sia nel governo degli Stati della Chiesa che nell'amministrazione della giustizia. Attualmente la Camera è formata dal Cardinale Camerlengo, dal Vice Camerlengo e dal suo Ufficio. Con il motu proprio di papa Paolo VI Pontificalis Domus sono scomparse alcune cariche di chierici della Camera e di prelati di fiocchetto. La Camera Apostolica è un organismo diverso dalla tesoreria della camera del Sacro Collegio, presieduto dal cardinale camerlengo (Camerarius Sacri Collegii Cardinalium, "camerlengo del sacro collegio dei cardinali"). Essa aveva l'incombenza dei redditi comuni del Collegio Cardinalizio, ed appare fra le istituzioni curiali nate dopo la fine del XIII secolo, ma ha cessato di esistere da molto tempo. Il 1º marzo 2013 la Camera apostolica si è riunita al completo a seguito della rinuncia al ministero petrino di papa Benedetto XVI. È risultata così composta: il cardinale camerlengo Tarcisio Bertone, il vice camerlengo Pier Luigi Celata, l'uditore generale Giuseppe Sciacca e i prelati chierici Scotti, Braida, Whitmore, Konig, Neves de Almeida, Nykiel, Bonora e Lazzaro. 3 L'aggettivo "decussate" sta a significare che le chiavi sono raffigurate incrociate a forma di X (cioè nella posizione che viene chiamata anche "croce di S. Andrea": questa definizione fa riferimento al modo in cui volle essere crocifisso S. Andrea ritenendosi indegno di subire il martirio nelle stesse condizioni di Gesù Cristo, su una croce detta "latina"). Etimologicamente l'aggettivo sembra fare riferimento al segno X che, per indicare il valore numerico 10, figurava su entrambe le facce di una moneta romana di dieci assi (chiamata "decusse" proprio in relazione al suo valore di “decem as”) coniata verso il 300 a. C. 12 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Alla morte di Pio XI, nel 1939, i cardinali che preparavano il Conclave si ricordarono di quella raffigurazione - che peraltro coincide con lo stemma della Reverenda Camera Apostolica alla quale spetta la tutela del patrimonio vaticano nel periodo di "Sede Vacante" - e decisero quindi di emettere una serie speciale per sottolineare l'avvenimento. I francobolli furono ottenuti soprastampando i residui della prima serie postConciliazione, con la legenda "Sede Vacante" seguita dal millesimo in caratteri "romani" (MCMXXXIX). Tra l'altro, quest’accor-gimento permise alle autorità postali del Vaticano di smaltire finalmente quanto era rimasto della sovrabbondante fornitura offerta gratuitamente dall'Italia dieci anni prima. Questi francobolli restano validi per pochi giorni. La serie "Sede Vacante" emessa dopo la morte di Pio XI fu posta in circolazione il 20 febbraio 1939 (dieci giorni dopo la scomparsa del papa), restò in vigore per dodici giorni, fino al 3 marzo. La tiratura della serie, composta di sette valori, fu di 155 mila e cento serie. La tradizione è stata rispettata regolarmente dal Vaticano anche alla morte dei successivi pontefici Pio XII (nel 1958), Giovanni XXIII (1963), Paolo VI (1978), Giovanni Paolo I (1978) e Giovanni Paolo II (2005), ma realizzando ogni volta francobolli ex novo aventi comunque sempre per soggetto l'emblema della Camera Apostolica. Pio XII morì, a Castelgandolfo, poco prima dell'alba del 9 ottobre 1958, all'età di 82 anni, dopo quasi vent'anni di un difficile pontificato nel corso del quale il mondo era stato segnato dalla tragedia della seconda guerra mondiale e dalla difficoltà della ricostruzione. La serie “Sede vacante” emessa alla morte di Pio XII ebbe una tiratura di 700 mila esemplari ed una validità postale fino al 28 dello stesso ottobre, cioè fino all'elezione di papa Roncalli, per soli sette giorni. A differenza dell'analoga emissione del 1939, composta di 7 valori, fu limitata a tre francobolli. Giovanni XXIII morì al tramonto del 3 giugno 1963 dopo un'agonia di alcuni giorni, mentre una gran folla di fedeli si era riunita spontaneamente in mestizia in piazza S. Pietro a rendergli silenziosamente omaggio. Il governo italiano, stante la situazione, aveva rinviato (al 4 novembre, festa della Vittoria) la tradizionale rivista militare del 2 giugno caratterizzata dal rumoroso passaggio di aerei a reazione nel cielo di Roma. La nuova serie "Sede Vacante", dopo la morte di Giovanni XXIII, ancora di 3 valori con la raffigurazione del simbolo della Camera Apostolica, venne emessa il 15 giugno. Nei sei giorni di validità postale, fino al 21, giorno nel quale venne eletto il nuovo papa Paolo VI, fece registrare un record di vendite: due milioni 389 mila serie. Un souvenir filatelico di quel Conclave è costituito da un intero foglio dei relativi francobolli "Sede Vacante" con gli autografi di tutti gli ottanta cardinali che parteciparono all'elezione di papa Montini: le firme se le fece apporre il cardinale statunitense Spellman che era un appassionato collezionista di francobolli e che poi donò il foglio al museo di cimeli religiosi da lui creato a New York. 13 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Dopo la morte di Paolo VI, avvenuta per un edema polmonare la sera del 6 agosto 1978 a Castelgandolfo, la serie "Sede Vacante", di 3 valori con il consueto simbolo della Camera Apostolica, venne emessa il 23 agosto 1978 e restò in vigore solo tre giorni, fino al 26, quando venne eletto papa il cardinale Albino Luciani che assunse, in omaggio agli ultimi due predecessori, il nome combinato di Giovanni (per ricordare papa Roncalli) e Paolo (in onore di papa Montini). Il nuovo papa Albino Luciani morì però improvvisamente, dopo soli 33 giorni di pontificato, il 28 settembre, prima ancora che potesse essere realizzata la serie d'esordio dei francobolli del suo pontificato. Il 12 ottobre 1978 venne emessa, quindi, una nuova serie "Sede Vacante" ancora di 3 valori, che restò valida per quattro giorni, fino all'elezione del nuovo pontefice, il polacco Karol Wojtyla, con il nome di Giovanni Paolo II. Mentre tradizionalmente l'anno di emissione dei francobolli "Sede Vacante", e quindi l'intervallo pontificale al quale si riferivano, si ricavava da una cifra scritta in caratteri "romani" sotto l'emblema della Reverenda Camera Apostolica, dopo la morte di Giovanni Paolo I, per sottolineare che si trattava della seconda emissione fatta nel corso dello stesso anno, fu necessario aggiungere davanti all'anno anche l'abbreviazione del mese "sett.". Giovanni Paolo I fu l'unico pontefice che da quando esiste lo Stato della Città del Vaticano non emise propri francobolli; il suo successore, però, ovviò a questa carenza disponendo che la prima emissione realizzata durante il proprio pontificato fosse dedicata appunto a Giovanni Paolo I. Nel 2005, alla morte di Giovanni Paolo II, i francobolli “Sede vacante” vennero 4 emessi il 12 aprile 2005 . 4 Vedi link: http://www.francobolli.tv/index.php/40-news-articoli/news-di-prima-pagina/93-i-francobolli-del-conclave ed anche http://www. laputa.it/sede-vacante/ 14 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano LA SEDE APOSTOLICA VACANTE – Notizie e curiosità Sede vacante è il periodo in cui una diocesi è priva del suo vescovo titolare: nel caso del papa, non è solo la diocesi di Roma che perde il suo vescovo, ma è il mondo cattolico che perde il rappresentante della continuità del magistero petrino. In questo caso il nome corretto e completo è di Sede apostolica vacante, in quanto è vuoto il posto del rappresentante dell’apostolato di Pietro. La regolamentazione della sede vacante spetta al diritto canonico: il governo della Città del Vaticano, segue la Universi Dominici Gregis, recentemente emendata da Benedetto XVI poco prima della sua rinuncia, in cui sono descritte le procedure per indire il conclave. Le funzioni del papa non vengono assunte da alcuno, ma l’ordinaria amministrazione è gestita da un collegio di tre cardinali che a rotazione attendono ai vari compiti amministrativi. Al Camerlengo spetta convocare i cardinali elettori a Roma per il Conclave, trascorsi dai quindici ai venti giorni della morte o della rinuncia del pontefice – anche se, con il motu proprio Normas Nonnullas Benedetto XVI permette la riduzione di questi tempi. Da circa un secolo i tempi della sede vacante si sono ridotti, essendo la sua durata strettamente legata a quella del conclave e ai tempi di viaggio dei cardinali elettori: dal 1823 è in media di circa un mese. L’ultimo periodo lungo è tra il 30 agosto 1799 e il 14 marzo 1800, un periodo di sede vacante durato ben 207 giorni: ma erano i tempi delle guerre napoleoniche e dell’occupazione di Roma, per cui il conclave si tenne a Venezia. Il conclave più lungo è stato invece anche il primo. Lo stemma della sede vacante è quello del cardinale camerlengo: pur rimanendo uno stemma araldico con i trenta fiocchi rossi sotto la galera cardinalizia che spettano ai cardinali di Santa Romana Chiesa, viene sormontato dalle chiavi pontificie e dal gonfalone papale, l’ombrello bicolore rosso e giallo detto anche basilica che simboleggia l’autorità della Santa Sede. L’umbraculum, cioè ombrellino, come viene chiamato in latino, era tradizionalmente usato per fare ombra al pontefice, e in quanto tale era parte della cerimonia di accoglienza nelle basiliche per le visite papali: da qui l’usanza di tenere un ombrellino papale in ogni basilica. Fu il papa Alessandro VI, un Borgia, a volere l’uso dell’umbraculum come simbolo di potere della Santa Sede in alternativa al triregno, cioè la tiara papale con le tre corone: la prima corona, simbolo del potere temporale del papa, è di origine medioevale; la seconda appare nel 1298 come simbolo del potere spirituale e la terza nel 1342 la sovranità sulla Chiesa universale. Rompendo la tradizione, Benedetto XVI ha deciso nel 2005, all’inizio del suo pontificato, di essere il primo papa a mettere una mitra al posto del triregno nel suo stemma personale5. 5 Informazioni tratte dal sito: http://www.elezionepapa.it/ 15 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano L’autorità emittente del Vaticano Nello Stato della Città del Vaticano l’ente preposto alla scelta, realizzazione e distribuzione dei francobolli che verranno usati per il servizio postale e/o venduti ai collezionisti è l’Ufficio Filatelico e Numismatico. Oltre a scegliere quali francobolli emettere, quest’ufficio ne valuta e stabilisce gli aspetti grafici e contenutistici. Nella scelta dei francobolli da emettere ed in generale per la propria politica filatelica, l’Ufficio si avvale del parere non vincolante di un organo consultivo, la “Consulta del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per la filatelia e la numismatica”. Secondo lo Statuto, la Consulta deve “esaminare i problemi afferenti la filatelia e la numismatica vaticana”, accogliendo tra i suoi membri giornalisti, operatori commerciali, collezionisti e specialisti del settore che “con la propria specifica esperienza possono fornire un contributo utile alla promozione”. È nominata dal cardinale presidente del Governatorato e deve offrire: considerazioni generali sull’andamento dei mercati vaticano, italiano e internazionale; valutazioni sulle politiche di promozione, diffusione, distribuzione e vendita; collaborazione nei rapporti con i collezionisti e gli operatori professionali; note di indirizzo su pubblicità ed azioni promozionali con altre amministrazioni postali; suggerimenti riguardanti estetica, grafica, progettazione dei prodotti e per “qualsiasi altro tipo di pareri e/o opinioni utili”. La Filatelia I francobolli sono emessi in serie, ovvero uno o più valori filatelici con la stessa tematica; la serie filatelica rappresenta il modo più semplice di collezionare i francobolli dello Stato. I francobolli della Città del Vaticano sono in genere stampati in fogli da 10 con l’eccezione di una o due serie stampate in fogli con un numero inferiore di francobolli, si parla in tal caso di “minifogli”. Una volta l’anno uno o più francobolli, vengono inseriti in un libretto filatelico. Fogli, minifogli e libretti sono spesso anch’essi oggetto di collezione. Una o più volte l’anno l’Ufficio, in accordo con altre amministrazioni postali, emette serie filateliche congiunte, ovvero delle serie recanti la medesima immagine sia per quanto riguarda l’emissione del Vaticano sia per quanto riguarda l’emissione dello Stato “partner”. Gli interi postali sono invece prodotti filatelici complementari composti da un supporto ed un’affrancatura: - l’aerogramma: è un foglio opportunamente sagomato e piegato recante il francobollo già stampato sopra (esattamente come accade per le cartoline postali), ed è già pronto per essere spedito "per via aerea". - le cartoline: sono cartoline postali preaffrancate con diversi valori. Ufficio Filatelico e Numismatico, Settore Assistenza Clienti 00120 Città del Vaticano E-MAIL: [email protected] FAX: 00390669881308 16 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La raccolta della Città del Vaticano Museo Nazionale Postale dello Smithsonian di Washington Nel cuore della penisola italiana, situata all'interno della città di Roma, si trova la più piccola nazione del mondo, la Città del Vaticano6. Le sue dimensioni sono pari a meno della metà del National Mall a Washington, D.C. Questo Stato è diventato politicamente indipendente dall'Italia nell'ambito dei Patti Lateranensi dell'11 febbraio 1929. Due giorni dopo l'ufficio postale del Vaticano iniziò a funzionare con forniture ed attrezzature donate e pubblicò i suoi primi francobolli l'1 agosto 1929. Per celebrare l'ottantesimo anniversario della nascita dello stato della Città del Vaticano e del suo ufficio postale, il Museo Nazionale Postale (MNP) dello Smithsonian7 ha digitalizzato la sua collezione completa di 1.496 francobolli vaticani datati dal 1929 al 2008. La Società Filatelica Vaticana, che ha sede negli Stati Uniti, è la sola organizzazione al mondo dedicata esclusivamente alla raccolta e allo studio dei francobolli, delle copertine e della storia postale della Città del Vaticano. La Società ha cooperato con il Museo Nazionale Postale (MNP) nel pubblicare online i francobolli vaticani permettendo che il MNP ristampi le informazioni relative ai cinquanta anni di pubblicazioni della loro rivista “Note del Vaticano” (Vatican Notes). Il Museo Nazionale Postale desidera ringraziare i numerosi volontari e i membri dello staff che hanno lavorato a questa collezione. In particolare, i membri della Squadra Web del MNP: MJ Meredith, Christine Mereand e Alex Haimann, Bill Lommel; Daniel Piazza (Curatore del MNP ed autore di narrative sulla Città del Vaticano); e Elizabeth Schorr (Gestrice di collezioni). Inoltre, uno speciale ringraziamento a Kellie Keating (MNP stagista) per la digitalizzazione della collezione e per la redazione delle descrizioni degli oggetti ed a Terry Shehan, consulente editoriale. Infine il M.N.P. dello Smithsonian desidera ringraziare Adriana de Tommaso per la traduzione di questa pagina web in italiano (sito web: http://www.postalmuseum.si.edu/index.html). La Città del Vaticano di oggi è l'ultima traccia residua dello Stato Pontificio, un vasto territorio governato dal Papa che, una volta era al centro della penisola italiana. Lo Stato Pontificio è crollato durante l'unificazione, quando l'esercito del generale Cadorna invaso Roma nel settembre 1870 e ha proclamato la città come la capitale del nuovo regno italiano. Questo ha lanciato cinquantanove anni di guerra fredda nota come "questione romana", durante la quale il Papa Pio IX ed i suoi successori sono stati "prigionieri in Vaticano", sequestrati nel Palazzo Apostolico per protestare contro la perdita dei loro territori. Lo Stato Pontificio aveva posseduto un sistema postale altamente sviluppato che ha emesso francobolli nel 1852, 1867 e 1868. Dopo la caduta di Roma, i servizi pontifici sono stati integrati nel sistema postale italiano ed i francobolli italiani sono stati utilizzati per la posta del Vaticano. 6 Il termine Vaticano deriva, secondo alcune fonti – tra cui l'autore latino Aulo Gellio – dal nome di un'antica divinità romana, Vaticanus; altri sostengono una sua derivazione dal verbo latino vaticinor, in italiano "predire", supponendo che nella zona vi fossero diversi oracoli (luoghi di preghiera e predizioni del futuro). Sesto Pompeo Festo, infatti, affermò che si trattava di un luogo di riunione per alcuni indovini etruschi.Plinio il Vecchio raccontò dell'esistenza sul colle di un leccio, creduto il più antico della città di Roma, al quale si attribuivano poteri magici e sul cui tronco era affisso un cartello bronzeo, sul quale erano impresse alcune lettere etrusche. 7 Lo Smithsonian Institution è un istituto di istruzione e ricerca con annesso un importante museo, amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti. La sede principale si trova a Washington DC, ma gestisce 19 musei siti negli stati di New York, Virginia, Panamá e altri. Ha circa 142 milioni di pezzi nelle sue collezioni. Questi numeri fanno dello Smithsonian il più grande complesso di musei al mondo. Un mensile pubblica i report dello Smithsonian Institution: lo Smithsonian. Lo Smithsonian Institution fu fondato per la promozione del sapere negli Stati Uniti dallo scienziato britannico James Smithson (1765–1829), che non visitò peraltro mai gli Stati Uniti. Nel 1835, il presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson informò il Congresso della donazione di 500.000 dollari (circa 9.235.277 calcolati nella valuta del 2005). Atti del Congresso: Otto anni dopo, il Congresso stabilì per lo Smithsonian Institution, una partecipazione ibrida pubblico/privata, e l'atto definitivo fu siglato il 10 agosto 1846 da James Polk. 17 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Il Museo Filatelico e Numismatico del Vaticano “Torna all'antica sede il Museo Filatelico e Numismatico del Vaticano. Era partito infatti negli anni trenta del novecento proprio in due sale dei Musei Vaticani, non lontano dalla monumentale scala elicoidale e all'ultimo piano dell'ingresso e denominato "mostra" che poteva essere visitata, senza ulteriori biglietti d'ingresso, da parte dei comuni visitatori interessati alle opere artistiche accumulate nei secoli dai papi. Inaugurata il 22 ottobre 1936 la mostra vi rimase fino agli anni 80 quando il 1° ottobre 1987, riapre il Piantina del museo filatelico neo museo filatelico trasferito nella possente Torre Borgia che occupa quattro sale per complessivi 250 metri quadri. Aperto solo il martedì, giovedì e sabato dalle ore 9 alle 12 già non garantiva un comodo accesso sia per l'orario che per l'ingresso dall'Arco delle Campane o dalla Piazza dei Protomartiri Romani. Nel 1990 il penultimo trasloco, nella stazione ferroviaria interna al Vaticano, in un unico salone di 540 metri quadri con orario dalle 9 alle 13 di tutti i giorni non festivi e con il medesimo ingresso per la Torre Borgia con in più la possibilità di accedere dal Vicolo del Perugino. Complessivamente ha cambiato sede per la quarta volta. Ora è maggiormente fruibile dal visitatore comune che può raggiungerlo dopo essere entrato nei musei Vaticani veri e propri e quindi pagando il normale biglietto d'ingresso. Dato il limitatissimo numero di visitatori che negli anni passati oltrepassavano appositamente le mura leonine per raggiungerlo, temiamo che i visitatori, già stremati dal cammino degli interminabili saloni e dalla visione degli inestimabili tesori d'arte, della Cappella Sistina e degli oggetti del Museo Etnologico, arrivino al Museo Postale solo perché disorientati e non per una propria decisa volontà. L'inaugurazione del nuovo Museo Filatelico Numismatico del Vaticano si è svolta in due momenti. In una giornata dalle temperature estive del 25 settembre 2007 alle 11.00 precise il primo evento era riservato ai giornalisti e alla stampa, alle 18.30 invece l'inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità. Il giorno prima per i Musei Vaticani si era registrato un record di presenze con oltre 21 mila visitatori tutti ordinatamente in fila in attesa di entrare. Ad attendere meno di un centinaio di giornalisti, il direttore dei Musei vaticani, Francesco Buranelli, e il conservatore del Museo Filatelico, Pier Paolo Francini, che hanno illustrato alla stampa il percorso di visita del museo” (di Danilo Vignati). 18 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano La Visita Guidata L'accesso principale al museo (percorso consigliato) è dal Museo Pio Cristiano con un percorso seppur in lieve discesa ma su un unico livello è idoneo anche per visitatori disabili (foto n° 1) 8. Ingresso invece da una scala per chi proviene dalle Poste Vaticane (foto n° 5 e n° 6) o dal Museo Etnologico (foto n°13). Provenendo dal Museo Pio Cristiano si accede quindi ad un lungo corridoio che ospita diverse vetrine dedicate prevalentemente alla numismatica commemorativa, suddivise per tematica piuttosto che per anno cronologico (foto n° 1 e n° 2). Corridoio che sbuca direttamente nella sala espositiva da cui si può avere una visione d'insieme. Per un periodo limitato di tempo la prima vetrina sulla sinistra contiene una selezione di cimeli e di rarità di francobolli del Pontificio fra cui il foglio di 100 francobolli del 1858 da 20 bajocchi non emesso (foto n° 6). Si può presumere che questa sia l'unica e vera vetrina museale perché, ci tiene a precisare Francini, sono nuovi i criteri espositivi del museo. Frutto anche o soprattutto di una esigenza di spazio limitato che ha imposto un grosso lavoro di cernita ma soprattutto di sintesi. Quindi non elencazione cronologica ma privilegiando il fattore storico-documentale rispetto all'aspetto didascalico. Contestualizzare l'emissione al periodo storico che ha generato il francobollo, al periodo del pontificato di riferimento per arrivare all'evolversi delle diverse tecniche di stampa dei francobolli (foto n° 16). Quindi proprio di fronte ai francobolli pontifici troviamo dei pannelli con gli interi postali vaticani emessi dal 1929 ad oggi (foto n° 9 e n° 19) e subito dopo le emissioni di Benedetto XVI contenuti in quattro pannelli (foto n° 7) con sulla sinistra la teca che contiene il folder speciale firmato dal papa per i suoi 80 anni (foto n° 8). Alle spalle di questi il corpus più nutrito: le emissioni di Giovanni Paolo II contenute in 27 pannelli, uno per ogni anno di pontificato (foto n° 3). Proseguendo verso destra osserviamo le monete divisionali del periodo dal 1929 al 2001 e ingrandimenti delle prime pagine dell'Osservatore Romano con le notizie che hanno sconvolto il mondo negli anni passati (foto n° 14 e n° 15). Superata la scala che proviene dal Museo Etnologico troviamo i francobolli del pontificato di Pio XI (tre pannelli) con in risalto i fogli da 100 francobolli della serie provvisoria e i fogli di prova della sovrastampa (foto n° 10), poi una selezione di francobolli in ordine di Pio XII (sei pannelli), Giovanni XXIII (quattro pannelli) e Paolo VI (solo 8 pannelli) (foto n° 11). A far da sfondo ai francobolli, ingrandimenti di fotografie d'epoca. Intorno bozzetti, oggetti postali inediti e mai esposti. Durante la presentazione è stato esplicitato il ringraziamento ad un collezionista privato (il notaio Fulcheris di Biella) che ha donato parte della propria raccolta con documenti e annulli mancanti addirittura allo stesso Museo Postale e agli Archivi Vaticani. Chi pensa al Museo Filatelico Vaticano come ad una raccolta sistematica di cimeli e rarità potrebbe restare deluso. Si tratta invece di un tentativo riuscito di far emergere il francobollo come segno del tempo e della storia, testimone fedele dell'opera dell'uomo e delle istituzioni, documento delicato e prezioso degli avvenimenti (articolo tratto dalla rivista di cultura filatelica “Il Postalista”: www.ilpostalista.it/). 8 Vedi le foto del museo: http://www.ilpostalista.it/musvat/musvat01.htm 19 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano I FRANCOBOLLI DEL VATICANO PONTIFICATO DI PIO XI Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti) [Desio, Milano, 1857 - Città del Vaticano 1939], papa (1922-1939). Nato da una famiglia di modeste origini, studiò nei seminari diocesani di Milano e nel Seminario lombardo di Roma, dove nel 1879 fu ordinato sacerdote. Laureatosi nel 1882 in teologia presso la Pontificia facoltà della sapienza e in diritto canonico all'università gregoriana, prese nello stesso anno la laurea in filosofia presso l'Accademia di San Tommaso d'Aquino della quale pochi mesi dopo fu nominato membro. Dopo un periodo di insegnamento (dal 1883 al 1888 tenne la cattedra di teologia e di sacra eloquenza al Seminario maggiore di Milano) fu nominato dottore (1888) e poi prefetto della Biblioteca ambrosiana (1907-1911), passando poi quale viceprefetto alla Biblioteca vaticana. Durante la permanenza all'Ambrosiana (ove si distinse per il suo impegno e la profondità dei suoi studi e contribuì a fare della Biblioteca, sino ad allora prevalente dominio dei dotti, una sede di consultazione al servizio anche degli studiosi esterni, religiosi e laici) si dedicò al riordino di varie biblioteche lombarde (quella della certosa di Pavia [1898], la Pinacoteca ambrosiana e il Museo Settala [1905-1907]) e fu incaricato dal capitolo del duomo dell'opera di recupero e restauro dei codici e delle pergamene danneggiati nell'incendio dell'Esposizione internazionale di Milano del 1906. Sempre in quel periodo compì numerosi viaggi scientifici presso archivi e biblioteche italiane ed estere, pubblicò la grande raccolta degli Acta Ecclesiae Mediolanensis ad eius initiis usque ad nostram aetatem (3 voll., 1890-1899), curò l'edizione del Missale Ambrosianum duplex(pubblicato nel 1913 dopo la sua partenza da Milano) e trovò anche il tempo per dedicarsi al suo svago preferito, l'alpinismo, aprendo sul Monte Bianco e sul Monte Rosa, insieme col sacerdote Grasselli, nuove vie che ora portano il loro nome. Divenuto prefetto della Biblioteca vaticana nel 1914, quattro anni più tardi ricevette da Benedetto XV la nomina a visitatore apostolico della Polonia e della Lituania con lo scopo ufficiale di assistere la Chiesa polacca nella sua ricostruzione e risolvere i problemi religiosi posti dal crollo degli Imperi centrali e dalla riunificazione dello Stato polacco; ma quando la Santa Sede riconobbe la Polonia (30 marzo 1919) la sua missione cessò di essere solo religiosa per divenire anche diplomatico - politica, e due mesi dopo fu nominato nunzio apostolico (6 giugno) e arcivescovo titolare di Lepanto (3 luglio); iniziò così un breve ma intenso e drammatico periodo durante il quale tenne stretti rapporti con il generale Pilsudski di cui appoggiò i piani espansionistici nel corso della guerra russopolacca (1920) e gettò le basi per un concordato tra la Polonia e la Santa Sede. Il suo operato fu al centro di una vivace polemica in occasione dei plebisciti nell'Alta Slesia e nella Prussia Orientale per i quali era stato nominato commissario pontificio, ma Benedetto XV ne approvò la missione, nominandolo arcivescovo di Milano (marzo 1921) e, poco dopo, cardinale (giugno). Nei cinque mesi in cui resse la nuova diocesi (di cui prese possesso nel settembre) si distinse particolarmente per l'organizzazione dell'insegnamento del catechismo nelle scuole milanesi e inaugurò l'università Cattolica del Sacro Cuore. Il 24 gennaio 1922, due giorni dopo la morte di Benedetto XV, lasciò Milano per recarsi al conclave che il 6 febbraio lo elesse papa. Assunto il nome di Pio XI, iniziò il suo pontificato impartendo la benedizione urbi et orbi dalla loggia esterna di San Pietro, chiusa dal 1870, intendendo così manifestare il desiderio di togliere la Chiesa dal suo isolamento e di concludere finalmente un concordato con l'Italia, risultato cui si giunse con i patti lateranensi del 1929. Ma sorsero ben presto (enciclica “Divini illius magistri”, 1929) contrasti col governo italiano in merito all'applicazione dei patti, soprattutto per quanto riguardava l'Azione cattolica divenuta obiettivo degli attacchi del regime fascista, che mal sopportava l'esistenza di organizzazioni giovanili svincolate dalla sua autorità; alle pressioni dei fascisti che avevano imposto lo scioglimento dell'associazione (31 maggio 1931) Pio XI rispose il 29 giugno 1931 con l'enciclica “Non abbiamo bisogno” e solo l'anno successivo giunse a un accordo con Mussolini. Dal 1922 al 1933 svolse un'intensa attività diretta a salvaguardare i diritti della Chiesa di fronte al potere statale, concludendo concordati con molti paesi, indipendentemente dai regimi politici (Lettonia, 1922; Polonia, 1925; Lituania, 1927; Cecoslovacchia e Portogallo, 1928; Romania, 1932; Germania, 1933). 20 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Tale politica, che doveva necessariamente porre la Santa Sede in una posizione neutrale di fronte a molti gravi problemi per non suscitare reazioni antireligiose in vari governi, attirò su Pio XI critiche in campo internazionale (come nel caso del tacito assenso dato al regime fascista in occasione della guerra d'Africa). Molto discusso è stato anche il suo silenzio nei confronti delle leggi di Norimberga emanate dal regime hitleriano nello stesso anno in cui fu concluso il concordato tra Santa Sede e Germania e la sua presa di posizione con l'enciclica “Mit brennender Sorge” (1937) contro il governo di Berlino solo quando questo estese le persecuzioni religiose anche ai cristiani, violando il concordato. Negli ultimi anni di vita, peraltro, l'opposizione ai regimi nazista e fascista si fece più acuta, anche se in concreto i sentimenti del pontefice non poterono tradursi in azioni aperte. Una netta opposizione egli manifestò sempre contro la Russia sovietica, contro il comunismo ateo (condannato dall'enciclica “Divini Redemptoris” del 19 marzo 1937) e contro gli Stati, quali il Messico e la Spagna repubblicana, dichiaratamente antireligiosi; nel 1926 aveva espresso la sua condanna verso l'Action française il cui esasperato nazionalismo gli parve pericoloso per la pace. La politica del concordatismo e della diplomazia si mutò, nei confronti delle civiltà non cristiane, in attività missionaria alla quale Pio XI diede grandissimo incremento meritandosi l'appellativo di PAPA DELLE MISSIONI (trasferimento a Roma dell'Opera della propagazione della fede, 1922; enciclica “Rerum Ecclesiae” sul clero indigeno, 1926; istituzione del Museo missionario etnologico del Laterano, 1931; costituzione dell'episcopato nei paesi missionari per mezzo della consacrazione di vescovi indigeni); in questa prospettiva si colloca anche la fondazione di collegi pontifici quali il Russicum e l'Etiopico. Con le sue encicliche precisò la dottrina della Chiesa e la posizione del suo pontificato su molti problemi: l'educazione dei giovani e l'istituzione religiosa (Rappresentanti in terra, 1929), la famiglia (“Casti connubi”, 1930), il lavoro e la questione sociale (“Quadragesimo anno”, 1931), l'educazione del clero (“Ad Catholici sacerdotii”, 1935). Morì il 10 febbraio 1939. È sepolto nelle Grotte vaticane. Per approfondimenti: http://digilander.libero.it/siticattolici/Pontefici/Papi/Pio_xi.htm 1929 Conciliazione - 1 agosto 1929 13 francobolli • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 100 • Dim.: vari × vari (mm) • Dis. di E. Federici • Val.:31 dicembre 1933 Serie nuova integra(**): 125,00€ - Serie nuova linguellata(*): 50,00€ - Serie usata: 55,00€ (I francobolli riproducono lo Stemma pontificio e l’Effigie di Pio XI) Con il termine di “Conciliazione” venne chiamata la soluzione di quella che era stata definita “La Questione Romana” a seguito della firma dei Patti Lateranensi: tale soluzione venne salutata con lo scampanio di tutte le chiese e con grande tripudio di tutto il mondo cattolico. Con la Conciliazione del 1929, infatti, si poneva fine al profondo contrasto verificatosi tra lo Stato e la Chiesa a seguito dei ben noti eventi risorgimentali e si sanava la frattura che si era prodotta tra il popolo italiano e lo Stato unitario. Fu allora che venne soddisfatta la speranza dei cattolici di una soluzione auspicata anche da molti altri e, tra questi, da un personaggio politico di spicco e certamente laico come era Francesco Crispi, il quale avrebbe considerato degno di ogni apprezzamento chi avesse risolto un tale drammatico problema. Come Crispi, anche altre personalità, certamente gelose dell’indipendenza dello Stato, riconoscevano tale necessità. A tale proposito spesso viene ricordata l’affermazione di Benedetto Croce all’epoca della firma dei Patti Lateranensi: “Nessuno di noi può dirsi non cristiano”; non tutti invece ricordano che nella stessa occasione Giovanni Gentile, strenuo sostenitore dell’autonomia dello Stato, sospinto anche da una sua profonda religiosità in vari modi manifestata, affermò che i trascorsi storici dell’Italia trovavano finalmente una loro auspicata composizione nella Conciliazione tra i due poteri e che i simboli di quella religione cara al cuore degli Italiani dovevano ricordare sempre, con la loro costante presenza, il valore redentivo del sacrificio (Prof. Luigi Gagliardi). Conciliazione - ESPRESSI - 1 agosto 1929 2 francobolli • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 24 (mm) • Dis. di E. Federici • Val.: 31 dicembre 1933 21 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Serie nuova integra(**): 125,00€ - Serie nuova linguellata(*): 50,00€ - Serie usata: 45,00€ Conciliazione, 25 c. su 30 c. - 1 ottobre 1929 1 francobollo • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 50 • Dim.: 24 × 20 (mm) • Dis. di E. Federici • Val.: 28 febbraio 1947 Serie nuova integra(**): 12,00€ - Serie nuova linguellata(*): 4,00€ - Serie usata: 3,00€ 1933 Anno Santo - 1 aprile 1933 4 francobolli • Dent.12¾×13¼ pettine • Senza filigrana • Stampa: calcografia • Fogli da: 50 • Dim.: 23 × 29 (mm) • Dis. di E. Federici • Tir.1.000.000 • Val.:31 dicembre 1934 Serie nuova integra(**): 175,00€ - Serie nuova linguellata(*): 70,00€ - Serie usata: 80,00€ (I francobolli, identici, riproducono una croce su globo contornata dalla scritta “O Crux Ave Spes Unica”) Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. E' l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità (Osservatore Romano). Papa Pio XI il 24 dicembre 1932 annunciò che intendeva indire in via straordinaria un Giubileo per celebrare il centenario della Crocifissione di Cristo. La bolla del 6 gennaio 1933 stabilì che quest'Anno Santo si sarebbe aperto il 2 aprile del 1933 e si sarebbe chiuso il lunedì di Pasqua del 1934. L'Anno Santo della Redenzione verso la sua chiusura vide un aumento del pellegrinaggio. Tra le canonizzazioni più importanti di quell'anno si ricordano quella di San Giovanni Bosco e di San Giuseppe Cottolengo. Giardini e medaglioni - 31 maggio 1933 16 francobolli • Dent.14 lineare • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: calcografia • Fogli da: varie • Dim.: vari × vari (mm) • Dis. di vari • Val.: varie Serie nuova integra(**): 475,00€ - Serie nuova linguellata(*): 190,00€ - Serie usata: 190,00€ (I francobolli riproducono: lo Stemma di Papa Pio XI; il Palazzo Apostolico; i Giardini del Vaticano; il Medaglione di Pio XI; Piazza San Pietro) Veduta del Vaticano - ESPRESSI - 31 maggio 1933 2 francobolli • Dent.14 lineare • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: calcografia • Fogli da: 50 • Dim.: 48 × 30 (mm) • Dis. di E. Federici • Val.:28 febbraio 1947 Serie nuova integra(**): 2,50€ - Serie nuova linguellata(*): 1,00€ - Serie usata: 1,50€ (I due francobolli riproducono la Città del Vaticano) 1934 22 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Provvisoria - 16 giugno 1934 6 francobolli • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 100 • Dim.: 20 × 24 (mm) • Dis. di E. Federici • Tir.18.000 • Val.:31 dicembre 1940 Serie nuova integra(**): 3.600,00€ - Serie nuova linguellata(*): 1.800,00€ - Serie usata: 2.000,00€ (I francobolli riproducono l’Effigie di Papa Pio XI) Questa serie è la più ricercata sul mercato, anche se è forse una delle più brutte che abbia emesso la Città del Vaticano. La serie provvisoria o sovrastampata è del 1934 e si chiama sovrastampata perché in quell'epoca sovrastamparono i francobolli del 1929. Questi francobolli come abbiamo visto furono donati dall’Italia ed erano tanti. Quando l'Italia decise di variare le tariffe postali il Vaticano fu costretto a fare altrettanto perché era obbligato a seguire la tariffazione italiana. Per non sprecare tutti i francobolli rimasti, decisero di sovrastamparli. Ma come è facile immaginare la sovrastampa non è mai precisa e non viene sempre uguale: più alta, più bassa, più nitida, più sfumata. Ciò ha dato luogo a una grande varietà di esemplari e dunque a una conseguente grande rarità di alcuni francobolli che oggi hanno raggiunto quotazioni dell'ordine delle migliaia di euro. Provvisoria, soprastampa sottile - 1934 1 francobollo • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 100 • Dim.: 20 × 24 (mm) • Dis. di E. Federici • Tir.100 • Val.:31 dicembre 1940 Serie nuova integra(**): 14.000€ - Serie nuova linguellata(*): 11.200€ - Serie usata: 7.500€ 1935 Congresso giuridico internazionale - 1 febbraio 1935 6 francobolli • Dent.14 blocco • Senza filigrana • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.S. Officina carte valori • Fogli da: 50 • Dim.: 24 × 40 (mm) • Dis. di E. Federici • Tir.200.000 • Val.:31 dicembre 1940 Serie nuova integra(**): 1.200,00€ - Serie nuova linguellata(*): 400,00€ - Serie usata: 275,00€ (I francobolli, tre per tipo, riproducono: 5 c. • Giustiniano; 10 c. • Giustiniano; 25 c. • Giustiniano; 75 c. • Papa Gregorio IX; 80 c. • Papa Gregorio IX; 1,25 L. • Papa Gregorio IX. Gli stessi sono tratti da un dipinto murale di Raffaello del sec. XVI, stanza della Segnatura, Palazzi Vaticani – Consegna delle Pandette a Giustiniano). Papa Gregorio IX - Il lato destro è occupato dalla scena di Gregorio IX che approva le Decretali. Ambientato davanti a una nicchia con cassettoni a losanga analoga a quella dell'altra scena, vi è legata da un sistema di corrispondenze: un papa contrapposto a un imperatore e il diritto canonico contrapposto a quello civile. Il maggiore spazio permise una rappresentazione più articolata, con il trono del papa che si articola plasticamente in prospettiva, scorciato secondo un punto di fuga che si trova nel centro ideale della parete, quindi a sinistra dell'affresco. Il papa benedicente, indossante il triregno e un sontuoso piviale, ha le fattezze di Giulio II, mentre il cardinale che gli regge il manto a sinistra potrebbe essere Giovanni de' Medici, futuro Leone X, con alle spalle Alessandro Farnese e Antonio Del Monte; incerta è invece l'identità del porporato a destra e degli altri personaggi. La barba del pontefice induce a datare l'opera a dopo il giugno 1511, quando il pontefice tornò a Roma dopo aver fatto voto di non radersela più finché non avrebbe liberato l'Italia dagli stranieri. L'opera è generalmente riferita ad aiuti, su disegno del Sanzio, forse Baldassarre Peruzzi o Guglielmo di Marcillat). Nel congresso giuridico internazionale indetto dal Pontificium Institutum utriusque iuris nel 1934, per il VII centenario della promulgazione delle Decretali di Gregorio IX e del XV secolo dalla Promulgazione del Codice di Giustiniano, furono ribaditi alcuni concetti. Con varie relazioni (Ius commune e utrumque ius, in Acta Congressus internationalis, Romae, 12-17 nov. 1934, II, Romae 1935) si ritornava sul tema del significato dello ius commune, sinergia del diritto romano-giustinianeo e del diritto canonico, posti in un rapporto di stretta complementarietà, specularmente alla istanza teologico-filosofica medievale della reductio ad unum, non solo in ordine ai valori, alla cultura e alla visione del mondo, ma anche e soprattutto alle due supreme potestà universali. 23 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano 1936 Esposizione mondiale della stampa cattolica - 20 giugno 1936 8 francobolli • Dent.14 blocco • Senza filigrana • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.S. Officina carte valori • Fogli da: 50 • Dim.: 24 × 40 (mm) • Dis. di C. Mezzana • Tir.200.000 • Val.:31 maggio 1943 Serie nuova integra(**): 450,00€ - Serie nuova linguellata(*): 150,00€ - Serie usata: 185,00€ (Tra questi francobolli, oltre a San Giovanni Bosco è rappresentato San Francesco di Sales (Thorens-Glières, 21 agosto 1567 – Lione, 28 dicembre 1622). Francesco figlio di una nobile e antica famiglia savoiarda, ricevette una raffinata educazione. Il padre, che voleva per lui una carriera giuridica, lo mandò all'Università di Padova, dove si laureò, ma dove decise di divenire sacerdote. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chiablese, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo: inventò i cosiddetti «manifesti», che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani. San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, è il più importante e celebre santo della Savoia. È stato proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII ed è uno dei dottori della Chiesa). (Per approfondire leggi “ALLOCUZIONE DI SUA SANTITÀ PIO XI IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE DELL'ESPOSIZIONE MONDIALE DELLA STAMPA CATTOLICA”: http://www.vatican.va/holy_ father/pius_xi/speeches/documents/hf_p-xi_spe_19360512_siamo-ancora_it.html e poi anche http://www.ucsi.it/) 1938 Soggetti vari - POSTA AEREA - 22 giugno 1938 8 francobolli • Dent.14 lineare • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: calcografia • Stampato da: I.P.S. Officina carte valori • Fogli da: 100 • Dim.: 20 × 24 (mm) • Dis. di C. Mezzana • Val.:28 febbraio 1947 Serie nuova integra(**): 11,25€ - Serie nuova linguellata(*): 7,50€ - Serie usata: 9,00€ (I francobolli riproducono: 25 c. • Statua di San Pietro; 50 c. • Colomba con ramoscello d'olivo; 75 c. • Carro di fuoco e profeta Elia; 80 c. • Carro di fuoco e profeta Elia; 1 L. • Statua di San Pietro; 2 L. • Colomba con ramoscello d'olivo; 5 L. • Carro di fuoco e profeta Elia; 10 L. • Angeli e casa di Loreto) (Se vuoi approfondire: Statua di San Pietro; Colomba con ramoscello d'olivo; Carro di fuoco e profeta Elia; Angeli e casa di Loreto) 6º congresso internazionale di archeologia cristiana - 12 ottobre 1938 6 francobolli • Dent.14 blocco • Senza filigrana • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.S. Officina carte valori • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 24 (mm) • Dis. di C. Mezzana • Tir. varie • Val.:31 dicembre 1940 Serie nuova integra(**): 225,00€ - Serie nuova linguellata(*): 90,00€ - Serie usata: 90,00€ L'archeologia cristiana è quella branca della scienza dell'antichità che ha come oggetto di ricerca lo studio delle testimonianze materiali del primo cristianesimo, non ristretto ai singoli "monumenti", ma esteso a tutto ciò che è comunque connesso con la vita delle più antiche comunità cristiane, ad esempio all'urbanistica (studio della metamorfosi delle città "classiche" a seguito dell'inserimento nel tessuto più antico degli edifici di culto) e all'habitat rurale (studio degli insediamenti originati da monasteri e chiese plebane, con le conseguenti implicazioni di natura socioeconomica) (Enciclopedia Treccani). 1939 24 I Francobolli dello Stato Pontificio e della Città del Vaticano Sede vacante - 18 febbraio 1939 7 francobolli • Dent.14 blocco • Filigrana chiavi incrociate • Stampa: rotocalco • Fogli da: 100 • Dim.: 24 × 20 (mm) • Dis. di E. Federici • Tir. varie • Val.:2 marzo 1939 Serie nuova integra(**): 150,00€ - Serie nuova linguellata(*): 50,00€ - Serie usata: 25,00€ù I francobolli della sede vacante hanno la particolarità di avere un corso legale brevissimo. Non esistono francobolli precedenti ai patti lateranensi, quindi i primi francobolli della sede vacante furono emessi il 18 febbraio 1939, dieci giorni dopo la morte di Pio XI: si trattava di francobolli ordinari della serie “Conciliazione” del 1929, in sette varianti di colore, sovrastampati con la dicitura in nero “SEDE VACANTE MCMXXXIX” sormontata dallo stemma araldico, la cui validità postale fu di soli 13 giorni. 25