Anno XL - n°3
MAGGIO / GIUGNO 2010
PERIODICO BIMESTRALE
DELLA PARROCCHIA
DI SAN GIACOMO DI VEGLIA
iscrizione al n° 671 del 24-11-1987
del Tribunale di Treviso
direttore responsabile:
don Giovanni Dan
coordinatore di redazione:
Angelo Turbian
redazione:
Annalisa Botteon
Stefania Chies
Andrea Costantini
Bruno Dall’Anese
Raffaella Marcon
don Giulio Fabris
Angelo Turbian
progetto grafico:
Roberto Da Re Giustiniani
impaginazione:
Angelo Turbian
kellermanneditore.it
impaginazione pagina dei giovani:
Alberto Zanardo
stampa:
Tipse
Redazione e Amministrazione:
Piazza Fiume, 58
San Giacomo di Veglia TV
tel. 0438.500295
finito di redigere
il 12 - 05 - 2010
LA RIFLESSIONE
IL GRUPPO FAMIGLIE A FIRENZE
pagina
2
pagina
5
pagina 6
LARGO AI GIOVANI
PERCHé LEGGERE LA BIBBIA? pagina 9
COMITATO DI QUARTIERE
pagina 12
SCUOLA
pagina 14
COMPAESANI CHE SI FANNO ONORE
pagina 15
LE STANZE DELL’ANIMA
pagina 17
VITA UNIVERSITARIA
pagina 18
SERVIZI SOCIALI
pagina 20
SPORT
pagina 25
DALL’ARCHIVIO PARROCCHIALE
pagina 27
foto 1° di copertina:
11 febbraio 1953:
Mons. Giuseppe Zaffonato presiede alla posa della prima pietra per la ricostruzione
della chiesetta dei Santi Fermo e Rustico, bombardata nel 29 aprile 1945
(Archivio parrocchiale)
Hanno collaborato a questo numero
Milena BONATO
Matteo CAMPODELLORTO
Bruno DALL’ANESE
Pietro DA DALT
Marco DA RE
Insegnanti ELEMENTARI
Anna FASOLO
Edy FELET
Daisy dott. GAVA
Franco GOBBATO
Matteo GOMIERO
Patronato INCA
Gianpaolo fr. MENGHINI
Lorena PIAI
Roberto PICCIN
Francesca SCARABEL
sito internet: www.sangiacomoapostolo.it
e-mail: [email protected]
LA RIFLESSIONE
maggio / giugno 2010
2
UNA CITTÀ
DA COSTRUIRE
P
enso sia bene riflettere in questo tempo su
un’attività importante, in un momento in cui
questa attività pare sensibilmente “in ribasso”: la
politica.
Forse mai come ora la politica soffre di cattiva fama;
appare una attività spesso “sporca”, per la quale occorre
scendere a tanti compromessi. Nella nostra Italia, poi, il
“teatrino della politica”, come è stato definito, presenta
spettacoli poco edificanti di persone che litigano di
continuo, che promettono e non mantengono, distanti
dalla vita della gente comune che fatica, non poco, per
condurre una vita normale, dignitosa. Un risultato di
questa situazione è il disinteresse crescente, una specie
di sfiducia che “lascia andare” le cose, come se non ci
riguardassero. Eppure la politica, che è fatica per costruire
la città, la convivenza comune, deve interessarci.
I cattolici hanno una lunga tradizione di impegno politico,
di passione per quella che Paolo VI definì: «la forma più
alta di carità». Ricordarci e tornare a pensieri alti, può
scuoterci dal torpore che oggi colpisce un po’ tutto. Quel
torpore che ci prende quando si guarda un programma
tv noioso, capace di imbambolare chiunque.
Proviamo a cambiare canale!
Facciamoci questa singolare domanda:
Oggi c’è ancora bisogno di Dio?
Una questione che può sembrare peregrina ma oggi
abbiamo bisogno di tante cose e soprattutto di uomini
onesti, capaci di rendere migliore la nostra convivenza
civile.
Cosa c’entra Dio?
Eppure, il discorso sull’uomo e sul suo vivere concreto
non può prescindere dalle domande più profonde, dalla
FIOCCO ROSA!
Nella redazione di Torre di Veglia è atterrata una cicogna!
Il giorno 3 aprile 2010 Annalisa Botteon ha dato alla luce
ARIANNA, alle ore 20.05, di Kg. 2,660, per 48 cm. di
meraviglia. Una splendida e vivace bambina che non ha
impedito alla neomamma di essere
già al lavoro per questo numero.
Noi tutti della redazione
vogliamo
complimentarci
con la mamma per il lieto
arrivo e augurare alla piccola
prosperità e gioia!
Diventare cristiani è cercare, come un buon marinaio, la direzione del
vento: accettare che lo Spirito gonfi le vele e spinga avanti...
definizione dell’orizzonte ultimo nel quale ciascuno di
noi muove la sua vita. Ecco allora che parlare di Dio
anche oggi – come peraltro è avvenuto in tutti i secoli
– non è cosa banale o inutile. Cosa si può dire di Dio?
Perché farsi tante domande? Fare domande è proprio il
mestiere dell’uomo. Oggi abbiamo bisogno di donne che
si misurano, con responsabilità, con le grandi domande
e con le piccole cose della vita quotidiana.
Per comporre una sinfonia o la piccola suonata della
nostra esistenza è necessario “intonare” l’orecchio
interiore del nostro cuore perché oggi c’è tanto bisogno
di ascoltare la “Parola di Dio”.
La vita spirituale è l’arte di ascoltare questo “altro”,
questa voce che sussurra al nostro cuore.
Essere cristiani è credere che questa voce interiore,
questa parola venuta dal profondo di noi stessi sia la
parola di Dio in noi e per noi.
Diventare cristiani è cercare, come un buon marinaio,
la direzione del vento: accettare che lo Spirito gonfi le
vele e spinga in avanti. Sovente, questa ricerca spirituale
ci sembra assai complicata: abbiamo l’impressione
che il vento soffi e che nessuna voce ci parli, perché il
nostro orizzonte è talvolta così pieno di preoccupazioni
materiali o affettive, che ci è difficile sentire qualsiasi
cosa.
Quando il Signore ci parla, utilizza solitamente delle
parole discrete, ordinarie; parla ai nostri desideri. Sì,
questa è una buona notizia: Dio non è un essere geloso
che contrasta i nostri desideri più profondi. Al contrario,
Egli è l’ispiratore, la fonte della nostra felicità, la fonte
che dà senso pieno alla nostra vita.
Il Parroco
Con
questo
numero
si
conclude
la
pubblicazione in copertina delle foto e delle
notizie riguardanti “l’Archivio parrocchiale” a
cura del nostro compaesano Bruno Dall’Anese
che da qualche tempo ha anche la mansione di
archivista della parrocchia e che ringraziamo
per il lavoro svolto.
La Redazione
il santo del mese
maggio / giugno 2010
3
S. ANNIBALE MARIA
DI FRANCIA (1851 – 1927)
I
l mese di giugno per i padovani è il mese di S. Antonio.
Non voglio parlare di questo Santo, a tutti molto noto.
Ma di un altro, che a lui fu devotissimo, a lui dedicò i suoi
“Orfanotrofi antoniani”, alla sua carità ispirò tutto il suo
apostolato. Con la città del Santo stabilì un legame concreto,
ed ancora attuale, fin dal 1917, quando, durante la grande
guerra, su richiesta del Vescovo di Padova, inviò le sue Suore
del “Divino Zelo” all’ospedale militare e nella zona diArcella
fondò uno dei suoi Orfanotrofi.
È S. Annibale di Francia, il santo di Messina, canonizzato
nel 2004 dal Papa Giovanni Paolo II. Oltre che delle “Suore
del Divino Zelo” è il fondatore anche dei “Rogazionisti”,
congregazioni oggi presenti nei cinque continenti, impegnate,
secondo gli ideali del fondatore, primariamente nell’apostolato
della preghiera a favore delle vocazioni, ma anche nel gestire
opere educativo-assistenziali di bambini e ragazzi bisognosi,
di centri sanitari, di case per anziani, per ragazze madri, di
scuole e centri di formazione professionale.
I marchesi donna Anna Toscaro e
il cav. Francesco di Francia, genitori di San Annibale
Annibale di Francia apparteneva ad una famiglia di nobili
messinesi. Ambedue i genitori erano marchesi. Ma egli non
volle restare prigioniero dei palazzi, della ricchezza, dei
titoli nobiliari. Fin da giovane fece esperienza della miseria
e del degrado del popolo in uno dei quartieri più miserabili,
più malfamati di Messina: il quartiere Avignone, e qui volle
operare. Rispose alla chiamata di Dio, si fece prete e dedicò
la sua vita condividendo con quella gente la precarietà della
vita e il bisogno di elevazione sociale e morale.
Il suo cuore fu scosso intimamente dal passo del Vangelo di Matteo:
“Gesù, vedendo le folle stanche e sfinite, ne sentì compassione
e disse: pregate, dunque, il padrone perché mandi operai nella
sua messe””. Egli comprese che, senza guide adeguate, santi
sacerdoti e religiosi ferventi, la carità non poteva diffondersi
e consolidarsi. Ne derivò tutto il fiume di innumerevoli
iniziative che Annibale di Francia mise in moto per diffondere
la preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose,
avvalendosi della sua straordinaria capacità di predicatore,
di una serie sorprendente di iniziative giornalistiche e
tipografiche. Soprattutto coinvolgendo attorno a sé persone
generose che portarono alla fondazione nel 1887 delle “Figlie
del Divino Zelo” e, nel 1897 dei “Rogazionisti” (Una di queste
case delle Figlie del Divino Zelo si trova anche nella nostra città:
l’Istituto Antoniano di via Vittorio Emanuele II).
Ma quella passione ed insistenza per la preghiera, non
rimasero mai staccate da una altrettanto intensa passione
per i poveri, soprattutto per i ragazzi abbandonati e gli
orfani. Dopo aver venduto quanto possedeva, dal 1881 iniziò
una serie di laboratori vari, per dare occupazione prima
alle fanciulle e poi ai ragazzi. Costruì case e mense per gli
orfani e i ragazzi senza famiglia di Messina, una tipografia,
falegnamerie, calzaturifici e scuole varie. Il terrificante
terremoto del 1908 distrusse quasi interamente la città di
Messina, fece circa 80 mila morti e distrusse anche tutte le
opere che Padre Annibale aveva costruito in quella città. Ma
egli non si scoraggiò. Trovò collaborazione in un altro santo,
Don Orione, che era giunto lui pure in città per aiutare i
terremotati. L’Opera riprese, ed anzi, cominciò ad allargarsi
ad altre regioni d’Italia e, successivamente del mondo.
Annibale di Francia fu definito un uomo “dalla carità senza
calcoli e senza limiti”.
Morì a Messina il primo giugno del 1927, all’inizio della
tredicina del suo Santo protettore, S. Antonio.
Il malfamato quartiere di Avignone
dove fece la prima esperienza San Annibale
comunità in camminomaggio / giugno 2010
4
PRIMA COMUNIONE
D
opo aver fatto il percorso con l’aiuto di don
Giulio, di don Giorgio Giordani e delle catechiste,
i nostri figli sono stati ammessi a partecipare
con tutta la comunità alla fonte e culmine della vita
cristiana: l’Eucaristia. Soprattutto per noi genitori tante
volte estraniati da altri pensieri e dubbi che nel percorso
cristiano si possono presentare sul vero significato della
Santa Messa, il ripercorrere questo cammino è stato
fonte di riflessione e di riscoperta dell’Eucaristia stessa:
“Il nostro modo di pensare è conforme all’Eucaristia, e
l’Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo
di pensare”, così come citato nel Catechismo della
Chiesa Cattolica. Rinnovare la fede, aiutando i nostri
figli a comprenderne i significati più profondi, è stato
decisamente stimolante e credo abbia “cristianamente”
inorgoglito tutti noi genitori nel vedere i nostri figli
salire con entusiasmo e consapevolezza il nuovo scalino
nel cammino della loro fede.
La cerimonia è stata, nelle sue gestualità con i canti, nel
suo divenire, un sapiente e commovente compendio di
tutti gli sforzi fatti in questi mesi di preparazione.
La speranza e l’impegno cristiano di tutti noi genitori
è che quanto sapientemente “seminato” rimanga nel
profondo dell’animo dei nostri figli affinché, anche se
apparentemente perso, come può succedere nel tempo,
possa essere ripescato e rivissuto con la stessa intensità
della prima volta.
Un genitore
Ci scrive Padre Renato Martini
Carissimo don Giulio e ragazzi della Prima Comunione di San
Giacomo,
ho ricevuto la vostra offerta di 376,00 Euro; vi ringrazio per la
vostra generosità, questi soldi li manderò a Padre Canzian nel
Kenia, perché possa aiutare i bambini della sua missione.
Spero anche che dopo aver ricevuto Gesù sarete non solo
più buoni ma anche più generosi impegnandovi a fare quello
che Gesù vi chiederà e di pregare anche per me e per tutti i
missionari.
Grazie di cuore.
Padre Renato Martini
IL GIORNO DELLA RICONCILIAZIONE
La Prima Confessione vista dai genitori
Domenica 9 maggio si è svolta la prima confessione per
i nostri bambini di terza elementare, che sono giunti
al Sacramento della Riconciliazione con Gesù dopo un
cammino durato 3 anni.
I giorni precedenti la cerimonia sono stati vissuti dai
bambini con un po’ di apprensione: erano dubbiosi su
quali “peccati” confessare al sacerdote e soprattutto
si domandavano cosa sarebbe successo dopo, se ci
sarebbe stato anche per loro il perdono, come nella
Bortolussi Giulia
Casagrande Giorgia
Casagrnde Matteo
Covre David
Da Dalt Erika
Da Dalt Matteo
Dal Bo Gregorio
Da Ronch Pietro
Dei Tos Stefano
Frare Elisa
Gallo Christian
Gasparini Federico
Gobbato Matteo
Gori Alberto
Marchioni Elisa
Tino Asia
Tomasel Asia
Zanette Jessica
comunità in camminomaggio / giugno 2010
parabola del “Figliol prodigo”. La tensione si è però
sciolta velocemente ed è stato emozionante vedere
i nostri bambini avvicinarsi sorridenti - qualcuno
anche di corsa - ai tre sacerdoti presenti. Dopo il
tanto atteso “Perdono”, c’è stata l’altrettanta attesa
Festa al Sangio.
Anche noi genitori siamo stati coinvolti fin da
subito nella preparazione a questo Sacramento,
in quanto il nostro gruppo già dalla classe prima
ha sperimentato la catechesi in quattro tempi che
prevedono la partecipazione al catechismo anche
da parte dei genitori. Abbiamo aderito in modo
attivo sia agli incontri con il sacerdote sia a quelli
con un biblista, anche se non sempre è stato facile
conciliare questo nuovo “metodo catechistico” con
i diversi impegni famigliari e lavorativi.
Due genitori
La Prima Confessione vista dai bambini
Domenica è stata una bella giornata. Don Giulio,
Don Federico e Don Primo sono stati buoni ed
anche simpatici. Gli abbiamo raccontato solo alcuni
dei nostri “peccati” anche perché altrimenti la
cerimonia sarebbe durata tante ore, come ci hanno
detto in modo scherzoso Don Giulio e i nostri
genitori.
Dopo il Perdono, ci siamo finalmente sfogati
giocando tutti insieme al Sangio e ci siamo ristorati
con un gustoso rinfresco organizzato dai genitori.
Un bambino
PER CHI SI SENTE
INTERESSATO!
La parrocchia organizza un
incontro per tutti coloro che
desiderano
approfondire
e
conoscere meglio
LA SINDONE!
Venerdì 4 giugno in Oratorio
alle ore 20.30
Sarà con noi il professor FRANCO
BORDIN un esperto della Sindone
che,
attraverso
diapositive,
ci illustrerà e commenterà la
ricchezza di fede.
Tutti coloro che lo desiderano,
anche se non abitano a San
Giacomo di Veglia, hanno la
possibilità di partecipare e sono i
benvenuti!
5
IL GRUPPO
FAMIGLIE
A FIRENZE
S
abato 17 aprile, ore 6 del mattino, forse ancora un po’
assonnati, ma entusiasti di questa nuova occasione
per stare insieme, partiamo per Firenze.
Il viaggio in pullman sembra brevissimo in questa
atmosfera di cordiale vicinanza che ci lega.
Arrivati a destinazione, con largo anticipo e dopo esserci
abbondantemente rifocillati, siamo pronti per iniziare la
visita della città: Ponte vecchio, il Duomo, il Battistero,
Piazza della Signoria, Santa Croce. Ci si arricchisce lo
spirito anche scoprendo e ammirando l’arte in tutte le
sfaccettature di cui siamo così ricchi nel nostro paese.
Abbiamo preso alloggio presso un convitto ricavato in
un vecchio convento in cui tutta la struttura, le mura
stesse suggerivano echi di storia di un passato antico.
Verso sera don Giulio ha celebrato la Santa Messa
nell’oratorio del convitto e ci siamo sentiti ancora più
vicini e uniti da una preziosa amicizia. E’ una ricchezza
che ci fa dono nello stare così insieme per condividere
cammini, esperienze e sentimenti.
Il Mattino successivo ci aspetta la visita alla Galleria degli
Uffizi: non ti stancheresti mai di soffermarti davanti a
quelle opere che così tanti artisti ci hanno lasciato! Tutto
il loro sentire più intimo, più delicato, più forte, più
sofferto, ci viene trasmesso in quei capolavori.
Il tempo passa in un baleno! E’ già ora di ritrovarsi per il
pranzo e poi si parte per il rientro.
Non resta che ringraziare chi (Aldo e Lorenza), con
dedizione e disponibilità, organizzando tutto anche
nei minimi dettagli, ha reso possibile questa esperienza
dando a tutti i partecipanti la possibilità di goderne e
trasformarla in dono prezioso.
Anna e Mariska
Il gruppo dei partecipanti alla gita
comunità in cammino marzo / aprile 2010
INFOWWWGGIOSANGIOIT
www.ggiosangio.it!
cercate la sezione “largo ai giovani”
potrete trovare tutti gli articoli, foto
e news del Gruppo Giovani.
...
a breve saranno disponibili tutte le
informazioni riguardanti il GREST2010!
DAL GRUPPO DI PRIMA SUPERIORE
Era venerdì...poco prima delle ore 21... per la
prima volta noi, ragazzi del 1995, partecipavamo ad un incontro del Gruppo Giovani. Ne
avevamo già sentito parlare dai ragazzi più
grandi ma non pensavamo fosse un'
esperienza unica come si è rivelata in
seguito. In questi 8 mesi abbiamo imparato
ad ascoltarci l'un l'altro, conoscendo meglio
noi stessi e i nostri coetanei.
E' stato davvero bello trovarci tutti insieme
e trascorrere del tempo guardando un film,
giocando ad "ami il tuo vicino?" o semplicemente parlando di noi stessi,dei nostri gusti
e delle nostre opinioni. Tutto questo ci ha
aiutato ad unirci e creare un gruppo più
compatto. Non avremmo mai pensato che
dei semplici incontri settimanali potessero
creare dei rapporti con persone con cui
spesso non avevamo mai parlato o rafforzare i legami già esistenti.
Adesso ci aspetta un'altra esperienza da
vivere insieme, il ritiro del 29 e 30 Maggio:
sarà un momento fantastico e in cui
sicuramente ci divertiremo moltissimo, ma
sarà soprattutto la conclusione perfetta per
il nostro cammino di quest' anno. Non ci
resta altro che sapere che il prossimo anno
sia fantastico e ricco di esperienze ed
emozioni come questo.
L‘ANGOLO DEL LIBRO
6
Largo ai
HAPPY SANGIO! Calendario manifestazioni…
12 giugno: TraFiaba e Magia
16 giugno: Inizio Cinesangio stagione 2010
$*/&.""-4"/(*0
2010
)NUNgESTATECALDACOMEQUELLACHECIASPETTANONPUÛMANCAREIL#INESANGIOLgEVENTO
ESTIVOCHEILMERCOLEDÖSERADAQUALCHEANNOAQUESTAPARTEALIETAEDIVERTEFAMIGLIEE
SINGLE GIOVANI E ADULTI BAMBINI ED ANZIANI 0ER CHI NON LO CONOSCESSE IL #INESANGIO
CONSISTENELLAPROIEZIONEDIUNFILMASETTIMANADURANTETUTTOILPERIODOESTIVO)FILM
SCELTI SONO STATI PROPOSTI GUARDATI E DISCUSSI DA ALCUNIANIMATORI SULLA BASE DI ALCUNI
CRITERIQUALILAPOSSIBILITÌDIVISIONEDAPARTEDITUTTALAFAMIGLIALgINTERESSELgARGOMENTO
ESOPRATTUTTOILSIGNIFICATO,ASCALETTADEIFILMDIQUESTANNOÒMOLTOVARIAEDASSORTITA
PERSODDISFAREIGUSTIDITUTTIABBIAMOSCELTODIALTERNAREFILMDIVERTENTIELEGGERIAFILM
PIáPROFONDIERIFLESSIVI4UTTIIMERCOLEDÖSERADAGENNAIONOIANIMATORICISIAMOTROVATI
PER ORGANIZZARE QUESTA MANIFESTAZIONE $URANTE IL PRIMO PERIODO ABBIAMO CERCATO E
PROPOSTO FILM CHE CI SEMBRAVANO ADATTI A QUESTA NOSTRA MANIFESTAZIONE UNA VOLTA
OTTENUTA UNA BELLA LISTA ABBIAMO INIZIATO A GUARDARLI UNO AD UNO COMMENTANDOLI E
ESPRIMENDOINOSTRIPARERIFINOADOTTENEREQUESTASCALETTA
16-giugno
La musica nel cuore
23-giugno
UP
30-giugno
Rosso come il cielo
07-luglio
14-luglio L'onda
21-luglio Il cacciatore di aquiloni
Generazione mille euro
28-luglio Il concerto
04-agosto EX
6IATTENDIAMONUMEROSIAL3ANGIODAMERCOLEDÖGIUGNOAMERCOLEDÖAGOSTO.ON
MANCATE
,AMOGLIEDELLgUOMOCHEVIAGGIAVANELTEMPO
!UDREY.IFFENEGGER
,A PRIMA VOLTA CHE LgHO VISTO IN LIBRERIA MI SONO SOFFERMATA PERCHÏ MI HA COLPITA LA
COPERTINADELLESCARPEDAUOMODIFIANCOADUNABAMBINATUTTACOMPOSTA,ASETTIMA
NADOPOLgHOCOMPRATONOTANDOLODINUOVOFRAGLIALTRILIBRIDELLOSCAFFALE,gHOLETTOIN
POCHISSIMI GIORNI LgAUTRICE RIESCE A CATTURARE SUBITO LA TUA ATTENZIONE SCRIVENDO IN
MODOUNPOgSTRANOSEMPREAVANTIINDIETRONELTEMPO
/RA VISTO CHE LO HANNO RISTAMPATO E LA GRAFICA Ò CAMBIATA VE LO CONSIGLIO PERCHÏ
ANCHESEADESSOÒTUTTgUNGRIGIOINCOPERTINAENONLONOTERESTEÒPROPRIOUNBELLIBRO
,ASTORIADI#LAREE(ENRYCHESISONOCONOSCIUTIQUANDOLEIAVEVASEIANNIELUI
TRENTASEIECHESISONOSPOSATIQUANDOLEINEAVEVAVENTIDUEELUITRENTA
un consiglio di Elena Bassetto
comunità in cammino marzo / aprile 2010
Giovani
INFOWWWGGIOSANGIOIT
18-19 giugno torneo di calcetto umano per sfide all’ultimo
goal!!!
24 luglio festa paesana
Sabato sera a fine torneo serata musicale in collaborazione con the
band con i gruppi “il bastian contraire” e “Acapulco quebrada”
25 luglio Festa del Patrono
17 luglio serata teatrale con la compagnia “il teatro dei
pazzi” di san donà di piave
31 luglio serata teatrale con la compagnia
“L’Allegra Compagnia”
Sotto il cielo dei Ravanei
7
Rubrica meteo
a cura di Andrea Costantini
$ALLMARZOSENESONOVISTEDIVICISSITUDINIATMOSFERICHE$ELRESTOLAPRIMAVERAÒPERECCELLENZA
LASTAGIONEDEIDRASTICIRIBALTONIDELLEVARIAZIONIRAPIDEDEICAMBIAMENTIREPENTINI
0ERINIZIAREILMARZOCÒSTATAUNANEVICATAPRECEDUTADAGIORNATEGELIDECONMINIMESOTTOLO
ZEROEARIASIBERIANAPOIPIANPIANOSIÒTORNATIALLANORMALITÌEAPRILEHAFATTOLASUAPARTEIN
TERMINIDIVARIABILITÌANCHESECOMEPRECIPITAZIONINONSIÒARRIVATIAILIVELLIMEDIATTESI
#IHAPERÛPENSATOMAGGIOCHENELLASUAPRIMAMETÌHASCARICATOABBONDANTIECONTINUEPIOGGE
INUNCONTESTOMOLTODINAMICOEABBASTANZAFRESCO#ISIPUÛLAMENTAREFORSE.OLAPRIMAVERAÒ
FATTAANCHEDIQUESTOxCÒTEMPOPERILSOLLEONEQUELLONONDELUDEMAILEASPETTATIVE)LRISVEGLIO
VEGETATIVO Ò STATO LEGGERMENTE RITARDATO DALLE INTENSE GELATE DI MARZO MA BEN PRESTO
LAUMENTATADURATADELGIORNOELETEMPERATUREPIáCONSONEHANNOFATTOPARTIRELEFIORITUREEMI
SONO DILETTATO A OSSERVARE I CONTRASTI CROMATICI TRA IL CILIEGIO IN FIORE E LE NUBI DA TEMPORALE
PARADIGMADIUNTIPICOPOMERIGGIODAPRILE
)NQUESTAPRIMAVERAABBIAMOANCHEAVUTOACHEFARECONLERUZIONEDIUNODEITANTISSIMIVULCANI
D)SLANDADALTIPICONOMEIMPRONUNCIABILECHEFINISCEPERhJOKULLvCHEHAPORTATOLASUACENERESUI
CIELIEUROPEIFERMANDOTALVOLTACOMPLETAMENTEIVOLIDIMOLTISSIMIAEROPORTIPERALCUNIGIORNI3I
SONOSENTITESTORIEDIPERSONECHEHANNOPRESOILTAXIDA2OMAA/SLOSBORSANDOCIFREATANTIZERI
)OHOPENSATOCHEDAVVEROVIVIAMOINUNMONDODOVESIDANNOPERSCONTATETROPPECOSEEANCHE
UNAPICCOLAEMODESTAERUZIONESECONFRONTATACONALTRECHEHANNOFATTOLASTORIADEIVULCANI
HASTRAVOLTOLENOSTREABITUDINIELENOSTRECOMODITÌ5NACOSASULLAQUALERIFLETTERE
FATTI dal web
hSIPREGADIABOLIREIFATTIPERNONDISTURBARELEOPINIONIv
LIBERTA’ dI STAMPA: RAPPORTO FREEDOM HOUSE 2010
)NANTICIPORISPETTOAGLIALTRIANNIGIUNGEILRAPPORTOANNUALESULLOSTATODISALUTEDELLA
STAMPA MONDIALE EDITO DA &REEDOM (OUSE ,O STUDIO METTE IN LUCE UNA SENSIBILE
DIMINUZIONEDELLALIBERTÌDISTAMPAMONDIALEPERLgOTTAVOANNOCONSECUTIVOPRODU
CENDOUNQUADROGLOBALEINCUISOLOUNAPERSONASUSEIVIVEINPAESICONUNASTAMPA
LIBERA
3EVISTARETECHIEDENDOhCOMECISIAMOCLASSIFICATIvSAPPIATECHESIAMOSETTANTAQUAT
TRESIMINELMONDO,UNICO0AESETRALEGRANDIDEMOCRAZIEOCCIDENTALIADESSERECONSI
DERATO h0ARTLY &REEv PARZIALMENTE LIBERO Ò IL NOSTRO ,UNICO PAESE DELL%UROPA CHE
hCONTAvADAVERELALIBERTÌDISTAMPAMINACCIATADALLATTACCODELLEISTITUZIONIÒILNOSTRO
3IAMO IN COMPAGNIA DI "ENIN (ONG +ONG E )NDIA 3E VOLESSIMO TROVARE UN hCUGINO
EUROPEOvCHESTIAPEGGIODINOIDOVREMMOGUARDAREAIPAESIDELL%STOADDIRITTURAALLA
2USSIA
MAPPADALLULTIMORAPPORTO&REEDOM(OUSE
0ER&REEDOM(OUSELACONCENTRAZIONEDEIMEDIANELLEMANIDIUNSOLOSOGGETTOELA
SULLALIBERTADISTAMPA
PESANTEINTERFERENZADELGOVERNOSULLOPERATODELLEMITTENTEPUBBLICACONFERMANOLO
LIBERAINFORMAZIONE
STATODELL)TALIACOMEPAESEPARZIALMENTELIBERO
SEMILIBERAINFORMAZIONE
h,g)TALIARIMASESTABILENELLACATEGORIAPARZIALMENTELIBERAnSCRIVE+ARIN+ARLEKARCHEHA
NONLIBERAINFORMAZIONE
CURATOILRAPPORTOPERLgORGANIZZAZIONEREGISTRANDOUNLIEVECALODIPUNTEGGIOACAUSA
DEI TENTATIVI PALESI DELLE AUTORITÌ DI INTERFERIRE SULLA POLITICA EDITORIALE DELLE VARIE
WWWFREEDOMHOUSEORG
TESTATEv
FONTENONLEGGERLOBLOGSPOTCOM
(ANNOCOLLABORATO-ATTEO'OMIERO#OSTANZA0OSER%LENA"ASSETTO)MPAGINAZIONEEGRAFICAACURADI!LBERTO:ANARDO
comunità in camminomaggio / giugno 2010
8
CAMPOSCUOLA 2010 a Forni di Sotto
S
iamo ormai ad un mese dall’inizio del Campo
scuola che si terrà a Forni di Sotto, in località
Avinal.
I ragazzi attualmente iscritti al secondo turno,
cioè i più grandi, dalla seconda media alla prima
superiore, sono una trentina. Sono invece un po’
scarse le adesione al primo turno, quello riservato ai
più piccoli, e precisamente dalla quarta elementare
alla prima media. Sono ancora disponibili posti per
altri quindici ragazzi. Naturalmente c’è ancora la
possibilità di iscriversi e partecipare. Il desiderio
della Parrocchia è di proporre ai ragazzi una decina
di giorni di “vita insieme”, giocando, facendo
passeggiate, riflettendo su qualche tematica che
aiuta a crescere e a far maturare. L’obbiettivo che ci
proponiamo, anche se a volte comporta delle fatiche
e dei disagi, è vivere in comunità condividendo.
Pensiamo che questo sia poi di aiuto a tutti i giovani
partecipanti per vivere meglio i rapporti a casa, a
scuola, nel gioco e nella società. Invitiamo perciò
i genitori a proporre, suggerire, stimolare i propri
figli alla presenza anche se questo comporta un
contributo per le spese. Sarà certamente un’occasione
di crescita nella maturità per tutti. Partecipiamo.
Ricordiamolo
DON GIOVANNI PANCOT
S
i è spento lo scorso mese
in Brasile, il missionario
salesiano Padre Giovanni
Pancot.
Era nato il 15 dicembre 1919
a Formeniga in una grande
famiglia patriarcale, figlio di
Sante ed Elena Marcon.
Fin da giovanissimo si trasferì
in Brasile nello stato del Mato
Grosso. Ordinato sacerdote nel 1949, compì sempre
la missione di sostegno ed aiuto alle poverissime
popolazioni di Cuiabà e Campo Grande, prodigandosi
con opere di assistenza sanitaria e scolastica.
Aveva sempre un ricordo ed un affetto per la sua famiglia
di San Giacomo e per la contrada di Sant’Antonio, dove
visse la sua fanciullezza e dove ancora abita la sorella
Maria Luigia, ed in particolare per le nipoti Suor Elena
Michelin e Suor Gabriella Rui. E continui erano anche
i contatti con la nostra comunità che spesso lo aiutava
con opere di sostegno alla sua missione verso i più
poveri.
Una vita dedicata agli altri ed il cui motto era: Vinco il
male con il Bene.
SCANE
E
C
N
A
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CORRISPONDENZA DA
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Rev.mo D. Giulio,
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A nome mio e dei confratelli
bene nel Signore.
.
f. Gianpaolo Menghini o.f.m
Cordiali saluti.
comunità in camminomaggio / giugno 2010
9
PERCHE’ LEGGERE LA BIBBIA? (2)
UN POPOLO RILEGGE LA
PROPRIA VITA
La Bibbia, soprattutto l’Antico
Testamento, è un libro sconvolgente.
Sappiamo che è il libro sacro dei
giudei e dei cristiani, e ci si attende
di trovarvi la “Parola di Dio”: una
sorta di catechismo o di manuale
di morale. Ma quando la si apre
si trovano le storie molto antiche
di un popolo, storie spesso senza
interesse, racconti poco edificanti e
che a volte fanno persino arrossire:
guerre, omicidi, poemi con i quali
è ben difficile pregare anche se
si chiamano “salmi”, consigli di
una morale sorpassata. Un libro
sconvolgente, ma è proprio un
libro?
Più che una biblioteca preordinata,
la Bibbia è un universo nel quale
bisogna entrare, un’avventura cui
siamo invitati: quella di un popolo
in preda alla passione di Dio. Ma
ricorriamo a una parabola; per
essere più chiari faccio riferimento
ad un fatto che mi è accaduto.
LA SERA
DELLE NOZZE D’ORO
Quando arrivai a casa di Antonio
ed Elda era la sera delle loro Nozze
d’Oro; i figli erano già ritornati alle
loro case. Con Antonio ed Elda ho
passato una serata meravigliosa.
Io credevo di conoscere bene
questi vecchi amici: gente semplice
che aveva vissuto mezzo secolo
insieme, tra gioie e sofferenze.
Ma quella sera li ho scoperti
con occhi nuovi perché essi mi
hanno aperto il loro “tesoro”: una
semplice scatola di cartone dove
c’era di tutto. Delle foto, dalla
fotografia del giorno delle nozze
fino alle istantanee dei nipotini e
dei paesaggi delle vacanze. Delle
cartoline illustrate, alcune sciupate
perché erano state tenute nella
divisa durante la guerra. Via via
che me le spiegavano questi poveri
clichés diventavano i testimoni
dolorosi e gioiosi di un momento
della loro vita.
Dalle carte di famiglia scaturiva
ancora un altro aspetto della loro
vita: la genealogia familiare e
monotona di nomi diventava ora
fierezza di appartenere a una
discendenza, di essere radicati in
una terra; un semplice contratto
d’affitto, ma nel contesto quella
sera significava il sogno di una vita
di lavoro e di risparmi finalmente
realizzato: avere la “propria” casa.
Alcune lettere scambiate durante
il fidanzamento («Oh, non fargli
leggere questo», protestava il
vecchio nel timore che io scoprissi la
tenerezza del loro amore) e, vicino,
ecco delle preghiere composte per
i grandi momenti della loro vita,
alcuni appunti della predica del
matrimonio.
La serata passò come un sogno.
Credevo di conoscere i vecchi
amici, ma improvvisamente, con
loro e assieme a loro, scoprivo
il senso della loro vita. Tutte
queste carte, queste foto, erano
banali, senza valore. E tuttavia
diventavano per me parlanti, non
erano più oggetti ma un’intera vita
ricomposta, interpretata. Ciascuno
di questi umili oggetti prendeva
posto in una storia.
UNA VITA DIVENTA «TESTO»
Questi sposi mi mostravano delle
foto, degli scritti; questi oggetti non
li interessavano per se stessi, ma in
quanto erano come il condensato
della loro vita. Attraverso essi,
potevo entrare un po’ nell’universo
di questi amici, partecipare alla
loro avventura d’amore.
Allo stesso modo, i diversi libri
della Bibbia possono apparirci
spesso banali e senza interesse.
Ma, attraverso essi, scopriremo
l’avventura di un popolo di credenti,
potremo entrare nel loro universo.
È DOPO CHE SI COMPRENDE
«Questa è la nostra prima lettera
d’amore», mi disse Antonio
sorridendo maliziosamente. Leggo:
era un problema d’algebra! Lui e
Segue a pag. 10
comunità in camminomaggio / giugno 2010
10
Segue da pag. 9
la sua (futura) moglie erano allora liceali; poiché lei era
ammalata e lui era stato incaricato di scriverle il compito
di matematica. Una lettera banale, ma questa lettera
aveva significato qualcosa e altre ne seguirono. Presa in
se stessa, non aveva alcun interesse.
Conservata per caso e riletta dopo il matrimonio, era
veramente diventata la loro prima lettera d’amore!
Ci sono dunque avvenimenti che non hanno senso per
se stessi: prendono senso entrando nella nostra storia.
Come fotografie dell’avvenimento stesso, non hanno
alcun interesse; riviste poi, diventano importanti.
Raccontare un avvenimento non è fare un reportage esatto,
fotografare ciò che è avvenuto, ma è un po’ come ricreare
questo avvenimento, facendo risaltare il senso che ora
esso ha per noi. Raccontandolo più tardi, si scopriranno
altre cose. Capita, per esempio, che un amico ci dica
qualche cosa; non gli prestiamo grande attenzione; ma
poi spesso dopo lungo tempo, esclamiamo: «Ah, ecco
cosa voleva dirmi!».
Anno Sacerdotale
CURATO D’ARS
A
bbiamo appena celebrato (23 maggio) la
solennità di Pentecoste: Gesù manda sugli
Apostoli il dono dello Spirito Santo.
Abbiamo appena eletto il nuovo Consiglio Pastorale
Parrocchiale segno e organismo di comunione, di
condivisione e corresponsabilità nella comunità.
Tra poco (il 13 giugno) 21 giovani della nostra
parrocchia, dopo una seria preparazione, riceveranno
con il Sacramento della Cresima, il dono dello Spirito
Santo.
Da poco, e precisamente il 19 giugno, si è concluso
l’anno sacerdotale che aveva come figura di riferimento
il Curato d’Ars.
Seguendo l’insegnamento propostoci dal Santo Curato
d’Ars riflettiamo insieme sul dono dello Spirito che ci
invita, anzi, ci spinge, alla condivisione comunitaria.
tanti analfabeti
che la sanno
più lunga di
tanti eruditi”
(Curato d’Ars).
LA CONDIVISIONE COMUNITARIA
“Lo Spirito Santo è la nostra guida. L’uomo non è nulla
per se stesso, ma è moltissimo con lo Spirito Santo. La
persona umana è completamente terrestre e animale.
Non c’è che lo Spirito Santo che possa elevare la sua
anima e portarla in alto. Quelli che sono guidati dallo
Spirito Santo hanno delle idee giuste. Ecco perché ci sono
Come i primi cristiani
Giovanni
Maria Vianney
non ha esitato
a condividere
con il suo prossimo ciò che viveva con il Signore e ciò che
riusciva a discernere dell’azione di Dio intorno a lui. “C’è
solo lo Spirito Santo che può elevare la nostra anima,
portandola in alto”. Lo Spirito ci apre a Dio, “amplia il
nostro sguardo come quegli occhiali che ingrandiscono
gli oggetti”, spiega il Curato d’Ars.
Nelle nostre conversazioni condividiamo molto
facilmente con gli altri ciò che viviamo, le impressioni
su questo o su quell’avvenimento. In un certo modo,
ci raccontiamo. La condivisione nello Spirito Santo, o
condivisione comunitaria, consiste nel dire a coloro
che incontriamo non solamente ciò che viviamo, ma
anno sacerdotalemaggio / giugno 2010
soprattutto in che modo vediamo Dio presente attraverso
un certo avvenimento della nostra vita o di un’altra
persona.
È ciò che viveva il Curato d’Ars ogni volta che parlava
dei suoi incontri con i parrocchiani, con i pellegrini. Un
modo di condividere che troviamo già negli Atti degli
Apostoli. (Vedi At. 14,27)
È lo Spirito che ci permette di discernere e di testimoniare
tutto ciò che Dio fa per noi. Ciò che hanno vissuto le
prime comunità cristiane non appartiene unicamente
al passato. In questa condivisione sperimentata, vi è un
appello lanciato alla Chiesa di tutti i secoli. In effetti, ciò
che fa aumentare la fede non è solamente la conoscenza
delle
Scritture
e
l’esperienza
personale di Dio,
ma è anche la
condivisione
vicendevole con
gli altri di ciò
che viviamo con
il Signore e di
come lo vediamo
all’opera.
Questo tipo di
condivisione
ci
permette di scoprire
che Dio agisce non
solo attraverso una
certa persona, ma
anche attraverso
ciascuno di noi,
alle volte in maniera molto diversa, ma mai in modo del
tutto divergente.
Dio presente al centro della nostra vita.
“Quelli che vengono guidati dallo Spirito Santo hanno
delle idee giuste”, diceva il Curato d’Ars. Colui che ci
permette di “vedere “ Dio presente in mezzo a noi è
proprio lo Spirito Santo. Bisognerebbe almeno desiderare
di essere abitati dallo Spirito Santo! A volte abbiamo su
Dio e sul suo modo di agire delle idee tanto precostituite
che abbiamo serie difficoltà nel vederlo all’opera oggi in
noi, al nostro fianco e attraverso l’agire degli altri. E’ ciò
che sostiene Giovanni Maria Vianney quando parla di
ignoranti e sapienti ed è anche ciò che dice Gesù dopo
aver sentito il racconto, pieno di gioia, dei settantadue
discepoli su ciò che avevano compiuto nel suo nome.
Dirci gli uni gli altri in che modo vediamo oggi il Signore
11
all’opera in noi, attraverso di noi e intorno a noi, significa
dare respiro alla nostra fede. Condividere in questo modo
ci permette anche di non “chiudere” Dio unicamente nella
nostra ottica personale, riducendolo a ciò che siamo. Dio
è più grande di noi e noi ne facciamo esperienza ogni
volta che condividiamo tra fratelli quegli avvenimenti in
cui vediamo all’opera il Signore. Ciò diviene, allora, per
tutti una sorgente di lode e di gioia.
Condivisione e preghiera
Per rendersi conto della presenza di Dio che agisce in
lui, per mezzo di lui e intorno a lui, il Curato d’Ars non
possiede una tecnica particolare. Semplicemente, egli
prega ed invita
La Basilica del Santo
anche noi a pregare:
“Bisognerebbe dire
ogni mattina: mio
Dio,
mandatemi
il vostro Spirito,
affinché mi faccia
conoscere ciò che
sono e chi siete
voi”. Quando si
hanno gli occhi e il
cuore rivolti verso
il Signore, poco a
poco si riescono a
vedere nel nostro
mondo e nella
nostra vita i segni
della sua presenza.
La vera preghiera,
infatti, non è una fuga dal mondo, ma ci conduce a
vedere Dio nel mondo. Il mondo, non è da rifiutare ma
da amare, poiché Dio lo ama per primo e vuole condurlo
alla piena maturità. Nella misura in cui noi preghiamo
realmente il Signore, più impariamo a vederlo presente
nel nostro quotidiano e più scopriamo allo stesso tempo
quanto siamo a volte lontani dal vivere secondo la sua
volontà. La condivisione comunitaria ci fa crescere nella
fede e ci insegna a parlare di Dio agli uomini e alle
donne che abbiamo a fianco. Prendere la parola in questo
modo è allettante, perché si tratta di “dire Dio” agli altri.
Chiediamo al Signore di mostrarci i segni della sua
presenza e di insegnarci a vivere delle vere condivisioni
comunitarie, non nel tentativo di sbalordire qualcuno, ma
semplicemente di testimoniare e così crescere aiutandoci
reciprocamente e vicendevolmente nella fede nel Dio
vivo e operante.
associazioni
maggio / giugno 2010
brevi dal comitato di quartiere
N
12
DAL COMITATO
DI QUARTIERE
ella riunione del Comitato di Quartiere di San
Giacomo tenutasi lunedì 3 maggio 2010, come
anche anticipato nello scorso numero di “Torre
di Veglia”, si è voluto fare il punto degli edifici in evidente
stato di abbandono o pericolanti presenti sul territorio
parrocchiale.
Tali edifici possono creare un degrado del quartiere se non
addirittura essere pericolosi per la sicurezza dei cittadini.
Sono emersi circa venti edifici che manifestano un evidente
stato di degrado. Chiusi da tempo e in stato di abbandono,
sono in alcuni casi pericolosi per la sicurezza di chi si avvicina
o transita a lato. Per tale motivo il Comitato di Quartiere
ha deciso che tali strutture dovessero essere rese pubbliche
anche per sensibilizzare i legittimi proprietari almeno a
intervenire in modo immediato per la loro messa in sicurezza,
ad esempio con opportune recinzioni.
Si riportano le fotografie inerenti 4 siti.
I ruderi segnalati sono:
rudere in via Mezzavilla privo di tetto e in vendita; mulino del
Cen Barbù (epoca 1200); Filanda Banfi; Istituto Bacologico
e annessi (buco sul tetto lato posteriore); Casa in via del
Cimitero; Area Casagrande sul Menarè (“Pit”); Via Sabotino
(casa in muratura sormontata da edera); capannone “Pit” in
zona Cave; Cortile Salvador (lato Monastero); via Cal De
Livera (fabbricato Coan già venduto a ditta Tonon); via Cal
De Livera (fabbricato rurale già venduto a ditta Cervellin):
via Campardo (fabbricato Lesana); ex Nazario Sauro.
Le foto sono disponibili presso il Comitato di Quartiere.
Roberto Piccin
[email protected]
Serie di abitazioni in via Montepiana
Baracca in legno in via Sabotino
Case nere nell’area pubblica “Parco Dan”
Presso semaforo in via Caldelivera
associazioni
RIFLESSIONE
SULLA DISCUSSIONE
maggio / giugno 2010
13
DAL CLUB 438
DEGLI ALCOLISTI
in trattamento
basata sul tema dell’alcolismo (3ªL)
I
l 9 febbraio si è tenuta presso l’Aula
Magna del Liceo Scientifico Marconi, una
discussione riguardante l’alcolismo e la sua
diffusione tra i giovani e il territorio.
Ne è risultato che la grande maggioranza dei
consumatori sono giovani di età compresa tra
i tredici e i trent’anni , che spesso ne abusano,
già all’inizio dell’adolescenza, incoscienti dei
grandi rischi cui vanno incontro.
Gli ospedali della zona per esempio, accolgono
spesso ragazzi in stato di ebrezza e in casi più
gravi persino in coma etilico; questo dato ci è
stato fornito da un dottore operante all’ospedale
di Vittorio Veneto e lui stesso ha spiegato le
varie fasi che, colui il quale assume eccessive
quantità d’alcool, percorre.
La fase iniziale, nella quale il soggetto si sente
particolarmente euforico e più disinvolto nel
rapportarsi con gli altri; succede poi la fase di
ebrezza nella quale i sensi vengono disturbati
e si perde la cognizione temporale e spaziale
seguita successivamente da una fase di
depressione, autocommiserazione e pianto: da
qui si apre la strada verso il coma etilico.
Il cervello dà l’impulso affinché sopraggiunga
il sonno, unico modo che ha il corpo per
difendersi e evitare l’assunzione di ulteriore
alcool. Se durante questa sonnolenza vengono
somministrate ancora bevande alcoliche, si va
incontro all’ultima fase: il coma etilico, con il
quale si rischia anche la vita.
Oltre al coma etilico però si possono riscontrare
altri danni al cervello e al fegato, soprattutto se
questi episodi si verificano ripetutamente.
Siamo venuti inoltre a sapere che, a differenza
di quanto molti pensano, l’alcolista non è colui
che si ubriaca saltuariamente, ma colui che
consuma alcool frequentemente e che di esso
ne ha fatto una dipendenza.
Tale informazione ci è stata fornita da una signora
che lavora come volontaria dell’Associazione
ACAT, la quale ci ha fatto capire che queste
“assuefazioni” possono essere curate in luoghi
specifici e con personale capace di affrontare
tale problema.
Durante questo incontro ci è stato proposto
inoltre un gioco nel quale abbiamo potuto
rendere note le nostre realtà in quanto giovani;
ne è emerso che il motivo che spinge la nostra
generazione all’assunzione di bevande alcoliche
e che la conduce al mondo dell’alcolismo è il
bisogno di relazionarsi con gli altri, spesso
ostacolato dalla timidezza e dal timore di
apparire estranei o diversi dagli altri giovani.
La classe è rimasta molto colpita e soddisfatta
anche perché sono stati chiariti alcuni dubbi e
incertezze che aveva al riguardo.
L’iniziativa dovrebbe essere riproposta anche
negli anni a venire, affinché tutti i giovani siano
informati e consapevoli di questa realtà che li
circonda e che li renderebbe più responsabili
delle proprie azioni.
Martina, Laura ed Elena
classe 3ª Liceo Marconi - Conegliano
scuola
maggio / giugno 2010
14
“SORSI D’ACQUA”
L
a scuola “Nazario Sauro” ha aderito al progetto
“Sorsi d’acqua” promosso dall’Associazione
ARMADILLO di Conegliano. ARMADILLO
da anni è impegnata a favorire maggiore dignità e
rispetto per i lavoratori del Sud del mondo, attraverso il
Commercio Equo e Solidale, e a sviluppare una cultura
di giustizia sociale, economica ed ambientale grazie a
progetti formativi e culturali.
“Sorsi d’acqua” ha portato dapprima la Scuola a partecipare
a un concorso di poesia sul tema dell’acqua, al quale gli
alunni delle classi III A e III B sono stati premiati. La
cerimonia di premiazione (svoltasi lo scorso 20 marzo
a Conegliano) è stata molto bella ed emozionante e gli
alunni di queste classi si sono esibiti sul palcoscenico con
due canzoni a tema (“Goccia dopo goccia” e “H2O”).
A questo momento artistico ha fatto seguito la
realizzazione di percorsi laboratoriali sull’acqua che
hanno visto protagoniste tutte le classi. Le educatrici di
Armadillo hanno proposto alcuni approfondimenti che
hanno avuto come presupposto il riconoscimento che
l’acqua è un bene di cui tutti gli esseri viventi hanno
bisogno. Senz’acqua chiunque morirebbe. Ecco perché
l’accesso all’acqua potabile diventa un diritto per tutti.
La possibilità di godere tutti del diritto all’acqua
dipende anche da come decidiamo di utilizzare questa
Gli alunni di 3aA e 3aB si esibiscono sul palcoscenico
con due belle canzoni a tema
risorsa preziosa. Ecco dunque che gli approfondimenti
in classe, attraverso sperimentazioni e giochi, hanno
preso in considerazione alcuni dei comportamenti che
contribuiscono alla tutela del bene acqua:
• Utilizzare l’acqua in modo razionale, quindi evitare gli
sprechi (non lasciare correre l’acqua se non serve,
utilizzare rompi getto, preferire la doccia al bagno).
• Ridurre al minimo l’inquinamento legato all’utilizzo
eccessivo di detergenti per l’igiene personale e detersivi
per la casa e la biancheria (di cui si può ridurre la
quantità utilizzata e/o provvedere alla sostituzione
con prodotti biologici).
• Preferire l’acqua di rubinetto a quella in bottiglia. Abbiamo
infatti scoperto che l’acqua di rubinetto è molto più
controllata, meno soggetta a contaminazioni dovute
alla cattiva conservazione (ad esempio causata da
una esposizione delle bottiglie di acqua al sole),
più rispettosa dell’ambiente poiché non ha bisogno
né di plastica, né di viaggiare su grandi mezzi che
producono molta CO2. Inoltre l’acqua di rubinetto è
molto più economica!
• Essere consapevoli che consumiamo l’acqua anche in modo
virtuale: ogni cosa che mangiamo, ogni oggetto che
utilizziamo ha bisogno di molte risorse per essere
prodotto, compresa una enorme quantità di acqua,
ad es. una maglietta di cotone ha bisogno di 2900 litri
di acqua per essere prodotta!!! (fonte: waterfootprint.
org). Uno stile di vita più sobrio consente anche di
ridurre la quantità di acqua utilizzata anche in posti
molto lontani dall’Italia!!!
A conclusione dei laboratori gli alunni hanno recepito
che anche se non possiamo certamente intervenire
direttamente sulla distribuzione disomogenea dell’acqua
sul nostro pianeta, non possiamo rimanere indifferenti
di fronte ad alcuni dati: si stima che nel mondo 1.5 mld
di persone non hanno accesso all’acqua potabile (in tutto
siamo 6,8 mld) e che per il mancato accesso all’acqua ogni
giorno muoiono 30.000 esseri umani. E questo ci riporta
inevitabilmente al punto di partenza: l’acqua è un diritto
per ognuno, poiché ognuno ha diritto all’esistenza (art.
3 Dichiarazione universale sui diritti umani).
Le insegnanti
rubriche
maggio / giugno 2010
15
Compaesani che si fanno onore
DA DALT PIETRO
artista del coro al Teatro Verdi di Trieste
Molti di noi ti ricordano giovane talento che cantavi in
chiesa ed hai allietato tanti matrimoni negli anni ‘70.
Cosa ricordi di quel periodo?
La mia giovinezza... già. Le speranze, le aspettative, la
vita lì davanti... Mi rimane impressa la gioia del nuovo,
del cantare, del mettersi alla prova. Ho bei ricordi di
quegli anni.
La tua è una famiglia semplice, attaccata alla terra, di
solidi valori cristiani, di tanto calore ed accoglienza,
dove il canto è stato il melodico filo conduttore. Quanto
questo filo ha influito in Piero bambino?
La mia famiglia ha influito in tutto, sono certo. Ha
permesso e coltivato lo sviluppo dei miei talenti, mi ha
sostenuto nelle difficoltà e incertezze. Sono riconoscente
alla mia famiglia per tutto ciò.
Come è evoluta la tua crescita artistica?
Ho studiato in conservatorio a Venezia per poi raffinarmi
con maestri illustri come Jessica Lash, Clode Tyolas,
Nicol Rogers, Alan Curtis. Nel frattempo mi sono laureato
sempre a Venezia, alla facoltà di Architettura . Quindi ho
lavorato a Treviso per nove stagioni liriche in qualità di
artista del coro. Ho viaggiato molto in quel periodo per
alcune produzioni a Montecarlo, alla Fenice di Venezia
e in altre città... Nell’88 un evento eccellente, ho vinto
il concorso stabile come artista del coro di Trieste. Così
potevo continuare la mia attività solista. Tuttora vivo e
lavoro a Trieste.
Quali
sono
gli
impegni attuali e
futuri?
Il mio attuale lavoro
è essere artista del
coro al “Teatro Verdi”
di Trieste. Ho voce
da tenore. Affianco a
questo mio impegno
la
professione
di
architetto che esercito
dalla laurea.
Negli ultimi anni mi
dedico assiduamente
alla fotografia allestendo mostre mie personali e di
altri fotografi. Sono spesso impegnato come curatore di
mostre d’arte.
Quali emozioni si provano quando si è elemento di un
grande coro e si canta in teatri importanti?
Felicità direi, nel sentire stupore e freschezza nell’agire
di un trentennio di carriera...
A San Giacomo c’è sempre la tua famiglia. Cosa provi
quando ritorni? Qualcosa è cambiato?
Bella domanda... Sento sempre di tornare a casa mia,
eppure vivo bene a Trieste. Sono contento nel ritornare
anche se sono cambiate molte cose. I miei genitori, per
esempio, sono anziani e sento apprensione per la loro
salute. (Questa intervista è stata fatta prima della morte del
padre. n.d.r.).
Sei papà di un bimbo ancora piccolo, come vedi per
lui il futuro? Magari nel mondo del canto?
Veramente io non ci penso, mi godo il momento.
Spero solo che Lorenzo abbia la fortuna di conoscere e
coltivare i sui talenti per poterli esprimere.
Oggi la musica moderna, nelle sue varie espressioni
attira molti giovani. Alcuni s’improvvisano, altri
studiano, altri sono attratti da un ambiente di
successo, di guadagno e di immagine. Quali consigli
ti senti di dare loro?
L’unico consiglio che sento di dare è di assecondare i
propri talenti studiando, coltivando, costruendo con
rigore la professione. Solo dopo si può lasciare libero
spazio alla creatività.
rubriche
maggio / giugno 2010
16
PADRE MARIANO
Apostolo della televisione
C
hi non è più giovanissimo
non può non avere in mente
il volto sorridente, la barba
lunga e folta, la voce delicata, il
linguaggio elegante e semplice
di Padre Mariano, il predicatore
che ai tempi della tv in bianco e
nero intratteneva i telespettatori
parlando di Vangelo, di Gesù, di
Fede, con fermezza di concetti e
con alti valori dottrinali.
Ma di quest’uomo che per 17 anni
ogni martedì entrava nelle case
degli italiani cosa sappiamo?
Il suo nome è Paolo Roasenda e
nacque a Torino il 22 maggio del
1906 in una famiglia borghese
che sognava di vederlo politico.
Fece studi liceali e poi l’università,
iscritto alla facoltà di Lettere, e si
laureò ai 21 anni divenendo il più
giovane insegnante di latino e greco
d’Italia. Della sua gioventù sono da
ricordare la sua passione per lo sport
e per il teatro – scrisse e rappresentò
a 18 anni una commedia – e il suo
amore per lo studio.
Per
vari
anni
si
dedicò
all’insegnamento in vari licei fino
ad arrivare a Roma al Mamiani,
era fidanzato, attivo nell’Azione
Cattolica e il suo brillante destino
Mamma con bambino
sembrava ben tracciato fino al
giorno in cui chiara si fa in lui la
decisione di donarsi a Dio ed entrare
nell’ordine dei Cappuccini. Prese
con i voti il nome di Mariano “per
onorare Colei cui tanto devo. Penso
con gioia che ogni volta che fanno il
mio povero nome, risuona qualcosa
di Lei”. Inizia così la sua nuova vita
e fin da subito emerse la sua dote di
eccellente predicatore e al contempo
divenne cappellano nel carcere
di Regina Coeli e nell’Ospedale
di Santo Spirito. Nel 1953 venne
chiamato dalla Radio Vaticana e nel
1955 fu scelto tra trenta candidati
per condurre la rubrica religiosa
“Sguardi sul mondo” cui seguì nel
1959 la rubrica “La posta di padre
Mariano” programma che andò in
onda fino a pochi mesi prima della
morte del frate nel 1972. Tenne
anche varie rubriche e collaborò
anche con alcuni settimanali
convinto che scopo del predicatore
fosse “farsi sentire dall’orecchio,
dalla mente, dal cuore”. Fare in
modo che “le parole si possano
udire distintamente (l’orecchio);
poi farsi capire: la prima carità
da usarsi è mettersi nei panni
degli ascoltatori e rendere facile
ciò che per sua natura è difficile
comprendersi (la mente), quindi
sentire col cuore, che significa
che colui che parla deve praticare
prima personalmente quello che
dice o raccomanda agli altri”. E,
come consiglio, aggiungeva: “siate
brevi”. Queste, infatti, sono state
le quattro cose che hanno reso
popolare, gradito e convincente
Padre Mariano, dovunque e con
chiunque parlasse, anche dalla tv.
Padre Mariano vide nel mezzo
televisivo una possibilità di
fare arrivare il suo messaggio
a un numero sempre più vasto
di persone. Il successo fu
immediato. Il suo incipit è rimasto
nell’immaginario collettivo di
coloro che hanno superato gli anta:
“Pace e bene a tutti”. Gli anni
del Concilio ecumenico Vaticano
videro Padre Mariano vigile ed
attento propagatore attraverso lo
schermo televisivo, fu un pioniere
nell’uso dei mezzi di comunicazione
sociale e visse in prima persona le
problematiche più significative
della ricostruzione, del benessere
economico, della contestazione
studentesca, della legislazione
sociale, senza mai diventare un
“divo”, ma con umiltà e semplicità. Gli giunsero lettere da ogni parte
d’Italia. La gente che gli scriveva
apparteneva a tutti i ceti sociali,
a tutte le età. Dai giovanissimi,
agli anziani, dagli operai ai
professionisti, ognuno aveva una
spiegazione da chiedere, un dubbio
da dissipare, una pena da confidare
e ogni giorno gli arrivavano
centinaia di lettere. Lui, con il
suo linguaggio semplice, schietto
e diretto era capito e apprezzato
perché cercava di trasmettere alla
famiglia media immaginaria ciò che
aveva appreso dalla vita. Nel 1991si
è concluso il processo diocesano
di beatificazione e nel 2006 papa
Benedetto XVI ha firmato il decreto
che riconosce le virtù eroiche di
Padre Mariano.
rubriche
maggio / giugno 2010
MI PIACEREBBE CAPIRE DI PIÙ!
Q
17
Per una cultura degli affetti
uante volte ho sentito dire: “ Mi piacerebbe
capire di più…capire di più i miei figli, i miei
genitori, la persona che è al mio fianco”
Forse non è tanto il “capire” che ci manca, ma “l’ascoltare”,
non dobbiamo imparare a capire ma imparare ad
ascoltare. Sono riflessioni che mi capita sovente di
condividere: nella relazione con l’altro ciò che conta non
è fare, ma è saper stare.
il bisogno di aprire parte del proprio sé all’altro, è un
momento carico di emozioni, denso di significati, è un
dono e come tale va rispettato.
“Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare
Come la notte
Nella sua veglia stellata
Con il capo chino a terra
Paziente.
Ma arriverà il mattino
Le ombre della notte svaniranno
E la tua voce
In rivoli dorati indorerà il cielo.
Allora le tue parole
Nel canto
Prenderanno ali
Da tutti i miei nidi di uccelli
E le tue melodie
Spunteranno come fiori
Su tutti gli alberi della mia foresta.”
Rabindranath Tagore
“Le persone vivono sotto le ali le une delle altre.”
Proverbio Irlandese
Nell’accogliere l’altro non devo aspettarmi nulla, perché
solo attraverso la sospensione del giudizio permetto al
mio ascolto di essere profondamente vero.
La psicologia è una disciplina che ruota attorno all’ascolto
ed all’osservazione, così come le relazioni che noi stessi
intessiamo.
Vi sono molti fattori che influenzano l’ascolto, primi
fra tutti i pregiudizi ed i sentimenti, seguiti dai nostri
interessi, i valori, le esperienze passate e le aspettative
future, sovente create su basi errate o superficiali.
Quando chiediamo ascolto non chiediamo né critiche
né giudizi, non abbisogniamo né di prediche né di
soluzioni, non desideriamo essere ridicolizzati né tanto
meno derisi.
Per “capire di più” è necessario ascoltare di più,
ascoltare senza interpretare, ascoltare senza fornire
necessariamente soluzioni, ma semplicemente ascoltare
in silenzio, senza interrompere, solo così le parole
dell’altro giungono libere a noi.
Con emozione potremmo anche scoprire che colui che
pensavamo di conoscere tanto bene è ancora in grado
di stupirci.
Spesso l’umana presunzione di conoscere l’altro e di
saper prevedere le sue mosse e le sue parole è il grande
limite all’ascolto e ci inganna, dandoci l’illusione di
possedere la mappa di chi ci è vicino, ma non bisogna
scordare che neppure la più dettagliata delle mappe può
eguagliare il territorio.
“Spesso non conosciamo noi stessi né ciò che è nostro, con
piedi rigidi percorriamo la vita.”
C.H. Von Hoffmannswaldau
Impariamo ad ascoltare e ad ascoltarci!
Dott.ssa Daisy Gava
Psicologa-Psicoterapeuta
Cell. 347 489 7800
“Saggezza significa conservare il senso della fallibilità di tutti
i nostri modi di vedere
e di tutte le nostre opinioni,
e dell’instabilità delle cose
su cui maggiormente contiamo.”
Gerald Brenan
Cosa mette K.O. l’ascolto?
Vi sono atteggiamenti e sguardi che ci infastidiscono
particolarmente quando chiediamo di essere ascoltati
davvero.
La richiesta di ascolto è un desiderio di condivisione,
Dipinto di Telemaco Signorini “Sulle colline a Settignano” - 1885
rubriche
FRANCESCA SCARABEL:
corso di laurea in matematica
H
o iniziato la mia esperienza
universitaria nel settembre
2008,
iscrivendomi
al
corso di laurea in Matematica
all’Università degli Studi di Udine.
Ho scelto la laurea in matematica
dopo un lungo periodo di
riflessione: ero consapevole della
difficoltà di studiare per 5 anni
una disciplina così astratta e in
apparenza così fredda, rinunciando
all’approfondimento di altre materie
umanistiche e letterarie, o più
legate alla vita quotidiana. Diversi
sono i fattori che, ormai quasi due
anni fa, mi hanno convinto nella
scelta: la mia facilità nella materia,
la mia tendenza a scegliere sempre
la strada che sembra più difficile
e, soprattutto, il fascino che la
matematica esercitava su di me.
Tra tutte le altre era la materia che
mi incuriosiva e mi coinvolgeva
di più, non tanto nei suoi aspetti
astratti e meccanici, quanto nella
bellezza di scoprire nella natura e
nei fenomeni che ci circondano i
numeri e le figure più famose della
matematica .
Della matematica amo molto
il metodo e il ragionamento.
L’assoluto rigore che la caratterizza
ne fa una materia intramontabile: i
risultati che un matematico riesce
a raggiungere con il proprio lavoro
non potranno mai essere falsificati.
In ambiti come la biologia, la
medicina o la fisica, la ricerca si basa
soprattutto sulla sperimentazione
e sull’osservazione di ciò che
accade nella realtà, e cerca poi
di sintetizzare i risultati ottenuti
in una teoria che si avvicini il
più possibile ai comportamenti
osservati. Negli ambiti umanistici
la ricerca è maggiormente basata
sull’interpretazione e sulle opinioni
dei vari critici. Il rigore è invece
la fondamentale peculiarità del
ragionamento matematico.
Gli sbocchi lavorativi di un
laureato in matematica sono
diversi: oltre a quelli più classici
come l’insegnamento e la ricerca,
i matematici hanno un ruolo
importante nell’economia e nella
finanza, e sono molto richiesti
soprattutto per sviluppare modelli
matematici, per esempio in ambito
medico o statistico.
A Udine ho trovato una città
molto adatta alle mie esigenze ed
aspettative: molto pulita, attrezzata,
non caotica. Per una persona
come me che non cerca grandi
divertimenti, ma solo qualche
occasione per chiacchierare o
vedere un film, Udine rappresenta
la giusta via di mezzo: offre i servizi
e gli svaghi di una grande città,
senza essere però una metropoli
caotica. Ha contribuito molto nella
scelta della sede universitaria anche
la comoda posizione: Udine si può
raggiungere facilmente in un’ora
circa di treno o auto.
Personalmente ho avuto molta
difficoltà ad affrontare il primo
anno. Ho sentito molto la
lontananza da casa e,
anche se ho trovato da
subito molte persone
disponibili,
è
stato
difficile
ambientarmi
e
sentirmi
inserita
nella nuova vita.
maggio / giugno 2010
18
VITA UNIVERSITARIA
C’è voluto parecchio tempo anche
per prendere confidenza con i
nuovi ritmi, decisamente diversi da
quelli del Liceo.
Quest’anno mi sento molto più a
mio agio, sto cominciando a fare
chiarezza sulle cose che voglio e su
quelle a cui tengo, e ho stretto buoni
rapporti con alcuni compagni di
corso.
Devo ringraziare sinceramente le
persone che mi sono state vicine
durante tutto l’anno scorso, che
hanno compreso la mia difficoltà
e hanno cercato di starmi vicino e
aiutarmi moralmente. Trovare una
propria realtà da vivere e costruire
autonomamente, staccando da tutti
i legami precedenti, è un’esperienza
molto bella e utile, e aiuta davvero
a crescere come persone, ma senza
avere alle spalle una vita solida
nel proprio luogo d’origine, senza
avere amici e familiari pronti a
sostenerti, sarebbe tutto molto più
difficile e incerto!
Scarabel Francesca
rubriche
maggio / giugno 2010
19
MIXED MUSIC WEEKEND
E LUGLIO SANGIACOMESE
AL PARCO ALBERTO DAN
dalla
Tracontrade
associazione per San Giacomo
M
Dolci sapori
usica, festa e giochi al parco Alberto Dan di via
Schiapparelli a San Giacomo di Veglia, nei primi due
weekend di luglio. Ecco il calendario!
Giovedì 1° luglio: ore 20.30 Giochi per i ragazzi
Venerdì 2: ore 20.30 giochi per i ragazzi
esibizione di 2 gruppi hard rock:
i Disagreement e i Mescaline Babies.
Sabato 3 : ore 20.30 giochi per i ragazzi
esibizione musicale
Domenica 4 serata finale con musica.
Mixed music weekend si parte il giorno 09 luglio
con un serata musicale organizzata in collaborazione con
“The Band” (gruppo di ragazzi che fanno parte dello Spazio
Musica, attività del Centro Servizi Intercomunale) con lo
scopo di promuovere gruppi emergenti locali. Si continua
sabato 10 e domenica 11 con altre due serate di musica.
L’ingresso è libero e per tutta la manifestazione sarà aperto
un fornito chiosco.
Domenica 25 luglio si festeggia il patrono San
Giacomo al Sangio con la celebrazione liturgica seguita dal
consueto rinfresco e concerto musicale con il gruppo musicale
“Tachipirinha” composto da ragazzi sangiacomesi.
Tutti i mercoledì di luglio sempre al Sangio
saranno proiettati i film per il consueto
Cinesangio.
Vi aspettiamo numerosi!
La Tracontrade
Maggio ci porta i primi tepori e ci fa venir voglia di trascorrere
l’intera mattinata respirando l’aria pura a pieni polmoni, poi,
a mezzogiorno, la meta diventa comune per tutti: ci si inoltra
in un viottolo sassoso, si affronta un sentiero scosceso, si
attraversa con i piedi in bilico su un provvisorio ponticello di
pietra un torrente gonfio d’acqua limpida ed ecco apparire
davanti ai nostri occhi la caratteristica trattoria a cui tante
volte abbiamo pensato durante le grigie, nebbiose giornate
invernali. Il nostro odorato completa la situazione, poiché
nell’aria, ci sono profumi vari (che fanno venire l’acquolina
in bocca) fra i quali i buoni dolci.
DOLCE SEMIFREDDO
DI MARIANGELA
Ingredienti:
8 uova (4 interi, 4 tuorli) - 300 grammi
di zucchero - 250 grammi di cioccolato
fondente - 10 grammi di biscotti secchi 5 grammi di amaretti - 1/2 litro di panna
liquida.
Esecuzione:
Unire le uova con lo zucchero e mescolare fino ad
ottenere una crema.
Tritare il cioccolato con i biscotti e gli amaretti (tenere
una quantità per coprire il dolce).
Montare la panna molto dura. Unire la panna alle uova
mescolate con lo zucchero, facendo attenzione a non
smontare la panna.
Dividere il tutto in due parti. La prima parte mescolarla
con i biscotti e il cioccolato frullati in precedenza,
questa andrà sul fondo della pentola unta prima con
del burro. Il resto della panna, sarà la parte superiore
del dolce.
Cospargere il dolce con uno strato leggero di biscotti,
e guarnire a piacimento.
Mettere il tutto in un congelatore e lasciare almeno
per 24 ore.
Questo dolce è giusto per la stagione calda che andremo
ad incontrare poiché assomiglia
molto ad un delizioso gelato.
Buon lavoro!
Milena Bonato
servizi sociali
maggio / giugno 2010
20
Nuove procedure dal 1° Gennaio 2010
PER PRESENTARE
DOMANDA
DI INVALIDITA’ CIVILE,
DI ACCOMPAGNAMENTO
E RICONOSCIMENTO
HANDICAP L. 194/92
A
partire dal 1° Gennaio 2010 le domande
dovranno essere presentate esclusivamente
all’INPS per via telematica con le seguenti
modalità:
• il soggetto interessato,
per presentare domanda
di
invalidità
civile,
deve
obbligatoriamente
procurarsi il certificato
medico
in
formato
elettronico rilasciato da un
medico abilitato dall’INPS.
• Il
medico
abilitato
digitalizzerà il certificato
avvalendosi della procedura
informatica
predisposta
dall'INPS, lo inoltrerà, lo
stamperà e ne consegnerà
copia
all'interessato
allegando
la
ricevuta
riportante il codice univoco
essenziale per agganciare
il certificato medico alla
domanda.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER LA
PRESENTAZIONE DELLA DOMANADA
• carta d'identità
• tessera sanitaria
• certificato elettronico e relativa ricevuta
rilasciate dal medico abilitato
NB: Per ogni domanda va presentata una
certificazione medica (se ad esempio, si chiede sia
l’accertamento di invalidità civile sia quello di grave
handicap, andranno inviati dal medico certificatore due
certificati distinti). Il verbale di visita medica verrà
inviato esclusivamente all’interessato, mentre al
Patronato perverrà solo l’esito della visita.
Nel caso in cui il medico
certificatore
non
sia
ancora accreditato presso
l’Istituto , e quindi produca
un certificato medico
cartaceo,
il
Patronato
INCA, in accordo con
l’INPS, provvederà all’invio
telematico della domanda
previo ottenimento del
codice univoco.
Si ricorda infatti che dal 1° marzo 2010 è cessata
l’iniziale fase transitoria e l’INPS non riceverà
più alcuna domanda cartacea da parte del diretto
interessato.
Patronato INCA
servizi sociali
maggio / giugno 2010
21
IL NIDO
IN FAMIGLIA
I
l nido famiglia è un nido
domiciliare che può ospitare
fino ad un massimo di 6
bambini dai 3 mesi ai 3 anni.
Questo tipo di attività è diffusa
soprattutto nel Nord Europa
dove sono meglio conosciuti
come “Tagesmutter” (mamme di
giorno), e si stanno rapidamente
diffondendo a sostegno delle
mamme lavoratrici, offrendo un
servizio innovativo e alternativo
agli asili nido pubblici o privati.
Per avviare un nido in famiglia
non
occorrono
particolari
requisiti,
sono
necessarie
delle
competenze
basilari
per accudire un bambino e la
passione di voler impegnare
il proprio tempo con il loro.
La Regione Veneto promuove
corsi di formazione per dare
informazioni e competenze
basilari ad avviare questa attività.
Molteplici i vantaggi sia per chi
intraprende l’attività, sia per i
genitori che affidano i propri
figli al nido. Chi gestisce il nido
ha la comodità di lavorare a
casa propria, accudire in prima
persona il proprio figlio, avviare
un’attività stimolante e potersi
realizzare professionalmente,
oltre ad offrire un utile servizio
alla comunità. Chi lascia il
proprio figlio ad un nido famiglia
ha la certezza che il bimbo sarà
accudito da una persona di
fiducia (nella maggior parte
dei casi si accudiscono figli di
amici o conoscenti), il numero
ridotto di bimbi da accudire fa
si che l’ educatrice possa dare
maggiori attenzioni a tutti i
soggetti sia nell’educazione che
nell’alimentazione, l’ambiente
familiare specie per i più piccoli
eviterà il trauma da distacco
dalla mamma, inoltre molto
spesso i programmi educativi
sono concordati tra le famiglie.
L’investimento richiesto per
avviare un nido di famiglia è
quasi nullo poiché l’attività è
svolta a casa propria, quindi,
è sufficiente adottare qualche
piccola “modifica” per rendere
la casa più colorata e accogliente
per i bimbi, qualche gioco, fogli
e colori e il gioco è fatto!
Per informazioni consultare il
sito www.venetoperlafamiglia.it
FARMACIE DI TURNO
IN CITTÀ
GIUGNO
05 - 06: PANCOTTO
12 - 13: COMUNALE 3
19 - 20: ZAMPERLINI
26 - 27: MARSON
LUGLIO
03 - 04: COMUNALE 1
10 - 11: PALATINI
17 - 18: COMUNALE 2/ ZOIA
24 - 25: PANCOTTO
30 - 31: COMUNALE 3
Farmacia comunale 1 (Centro – Via Brandolini, 111 – Tel. 0438/541198)
Farmacia comunale 2
(San Giacomo – Piazza Fiume, 29 – Tel. 0438/500351)
Farmacia comunale 2/Zoia
(Via Fadalto Alto, 86 (Fadalto) Tel. 0438/918947)
Farmacia comunale 3 (Costa – Via Forlanini, 2 – Tel. 0438/556628)
Farmacia Marson – (Via Garibaldi, 114 – Tel. 0438/53378)
Farmacia Palatini – (Via Cavour, 114 – Tel. 0438/53274)
Farmacia Zamperlini – (Via Da Ponte, 3 – Tel. 0438/53116)
Il turno ha inizio il Venerdì sera alle ore 19.00
La Guardia Medica risponde al N° 0438/553708
cronaca locale
maggio / giugno 2010
22
DAL PAESE & dintorni
Questa rubrica vuole informare degli eventi e dei piccoli fatti di cronaca che riguardano il Comune e San
Giacomo. Nessun commento da parte dei redattori, nessuna presa di posizione né in positivo né in negativo ma
solo l’intenzione di portare a conoscenza fatti e curiosità che possono riguardarci. Le fonti saranno quelle della
stampa: “Il Gazzettino”, “la Tribuna di Treviso”, “Il Quindicinale”.
ENTRO LUGLIO UNA NUOVA RISONANZA
MAGNETICA ALL’OSPEDALE DI COSTA
Sono in atto lavori per 3 milioni di Euro per ammodernare
il nosocomio di Costa. Sono quattro cantieri aperti per
dare una nuova veste ma soprattutto maggiore efficacia
assistenziale al presidio ospedaliero di Vittorio Veneto.
Sono quelli avviati dall’Ussl 7 e che interessano non
solo le strutture ma anche le dotazioni del nosocomio:
risonanza magnetica, piastra ambulatoriale, torre
ascensori e polo tecnologico. A cominciare dalla
prossima installazione di una risonanza magnetica,
apparecchiatura di cui l’ospedale è oggi sprovvisto e
che dovrebbe essere operativa entro luglio: “Questa
nuova dotazione di potenza medioalta – spiega Angelo Lino Del
Favero, direttore generale dell’Ussl
7 -, ci consentirà di aumentare
l’offerta, a fronte di una domanda
crescente. Evitando anche gli
spostamenti dei pazienti
ricoverati a Vittorio
Veneto, che attualmente
vengono trasferiti, per
l’effettuazione dell’esame,
a Conegliano”.
DA LUNEDI’ 12 APRILE RIAPERTA
LA BIBLIOTECA DI SAN GIACOMO
Riaperta dopo un anno la biblioteca di San Giacomo
di Veglia. Dopo gli adeguati lavori di ristrutturazione,
che hanno messo a norma l’edificio, da lunedì 12 aprile
è possibile per chi lo vorrà prendere in prestito libri,
consultare riviste e usufruire della nuova postazione
internet gratuita. La biblioteca è aperta il lunedì,
martedì, giovedì e venerdì dalle 15,00 alle 17,30 con
personale qualificato a disposizione dell’utenza.
La riconsegna ufficiale è avvenuta domenica 11
aprile alle ore 11.30 alla presenza del sindaco
Da Re e dall’assessore alla Cultura Michele De
Bertolis.
Dagli alpini della Sezione ANA di Vittorio Veneto
UNA CASA PER PAGANICA
Venerdì 16 aprile sono state circa 200 le penne
nere che con tre autobus sono partite da Vittorio
Veneto e dintorni alla volta dell’Abruzzo, nello
specifico la loro destinazione sarà il paesino
di Paganica. Qui, nel corso di questi mesi,
all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009, gli
alpini della sezione vittoriese si sono alternati per
realizzare una struttura in legno antisismica che
è stata donata alla comunità di Paganica. Dopo
8 mesi e le 4.000 ore di lavoro di un centinaio di
alpini, domenica 18 aprile si è svolta la cerimonia
di inaugurazione e una grande festa. L’edificio
di 400 m2 sarà la nuova sede degli alpini di
Paganica, oltre a ospitare una sala per le donazioni
e prelievi e un presidio medico. La realizzazione
è stata possibile grazie al contributo e sostegno
dato dalla comunità alla sezione ANA vittoriese
presieduta da Angelo Biz.
cronaca locale
In arrivo all’ospedale di Vittorio Veneto una
CARROZZELLA SPECIALE PER PAZIENTI
COLPITI DA ICTUS E PARALISI
Una carrozzina per facilitare gli spostamenti di
pazienti colpiti da ictus o paralisi sarà acquistata dal
reparto di Medicina dell’ospedale cittadino. Questo
grazie alla donazione del signor Roberto Bruseghin,
che permetterà all’unità operativa di dotarsi di una
carrozzina basculante così da garantire ai pazienti,
quando vengono spostati, di mantenere una posizione
corretta del corpo. In questo modo verrà facilitato il
recupero della posizione spaziale che il paziente ha
del proprio corpo: le persone colpite da ictus tendono,
infatti, a perdere la cognizione della presenza della
metà del corpo paralizzata.
ADDIO ARRIGO
E’ morto all’età di 81 anni Arrigo Armellini. Era nato a
Vittorio Veneto il 18 agosto del 1929 dove i genitori
gestivano una società di autotrasporti. Negli anni ‘50
Armellini si trasferì a Verona dove fondò la società “Pollo
Arena”. Negli anni ‘60 il Pollo Arena è già un marchio
conosciuto, cresce il fatturato e il gruppo inizia una
strategia delle alleanze. Negli anni ‘70 entra nel settore
dei surgelati. Nell’88 il giro d’affari della società era
di 860 miliardi. Negli anni ‘90 Pollo Arena è la prima
azienda nel comparto delle carni. L’affetto per la città di
Vittorio Veneto ha spinto Armellini nel 2008 ad entrare
nella proprietà della società “Editoriale il Quindicinale
srl” della quale, con la famiglia De Bastiani, deteneva
la maggior parte delle quote. Anche questo giornale online è nato grazie all’appoggio incondizionato di Arrigo
Armellini. Arrigo era solito tornare spesso a Vittorio
Veneto dove aveva molti amici con i quali aveva diviso
la giovinezza. Lascia la moglie, Giovanna Rovida,
anch’essa molto conosciuta a San Giacomo in quanto
il padre dirigeva il locale stabilimento delle Filande.
Armellini, oltre la moglie, lascia i figli Marco, Gianluigi,
Emanuele, Cesare e Daniele e il fratello Paolo.
Da sinistra: Francesco De Bastiani, Arrigo Armellini e Carlo De Bastiani
maggio / giugno 2009
23
150 ANNI DI SCUOLA AL COLLEGIO
SAN GIUSEPPE
Grande festa al Collegio San Giuseppe e alla Scuola
Santa Giovanna d’Arco per i 150 anni di attività. Risale
infatti al novembre del 1860 la fondazione dell’istituto
di via del Fante. Inizialmente, oltre a collegio, era anche
una scuola popolare gratuita e l’unica scuola femminile
di Ceneda. Seguì poi, dopo la Prima Guerra Mondiale,
l’istituzione della Scuola Santa Giovanna d’Arco,
inizialmente presso Villa Licia, in centro città, e poi
trasferita in via del Fante nel 1927, anno che segnò anche
la fusione tra collegio e scuola. All’istituto magistrale
si aggiunsero, a partire dal 1964, tutta una serie di
sperimentazioni scolastiche. I festeggiamenti sono
proseguiti domenica 9 maggio, presso l’auditorium della
scuola con il musical dedicato a don Luigi Caburlotto,
fondatore delle Figlie di San Giuseppe, “Hanno ali per
volare”, messo in scena dagli allievi della scuola con
la collaborazione di musicisti professionisti. Sabato
15 maggio, raduno di tutti gli ex allievi dell’Istituto
magistrale, del quinquennio
socio-psicopedagogico, del liceo
linguistico, del
liceo della comunicazione,
della
scuola
media e delle elementari.
I CINQUANTA ANNI DEL PICCOLO RIFUGIO
“Una storia d’amore - 50 anni di Piccolo Rifugio a
Vittorio Veneto”: questo il titolo del libretto che la
comunità alloggio per disabili ha voluto realizzare per
ripercorrere i 50 anni di presenza in città.
Era il 1957 quando si dava avvio nella sede di viale
della Vittoria al servizio voluto dalla fondatrice Lucia
Schiavinato grazie all’aiuto delle Volontarie della Carità,
dei dipendenti, degli amici e dei volontari. Una storia
che nel libretto è ripercorsa anche con le testimonianze
e le immagini dei tanti ospiti che al Piccolo Rifugio
hanno trovato una seconda famiglia. Sabato 15 maggio
si è svolta, alla presenza delle autorità, la cerimonia
ufficiale per la conclusione dei lavori di ristrutturazione
e ampliamento della sede vittoriese. In questa occasione
sarà possibile ritirare una copia del libretto realizzato,
il grazie del Piccolo Rifugio a chi, nel corso di questi
anni, gli è stato vicino.
servizi sociali
maggio / giugno 2010
24
Centro Attrezzato per la Raccolta Differenziata
C.A.R.D.
Cal Larga - Zona Industriale
Orario di apertura:
• lunedì dalle 13.00 alle 17.00
• martedì dalle 8.00 alle 12.00
• mercoledì chiuso
• giovedì dalle 8.00 alle 11.00 e dalle 13.00 alle 17.00
• venerdì dalle 13.00 alle 17.00
• sabato dalle 8.00 alle 12.00
QUALI RIFIUTI SI POSSONO PORTARE AL CARD?
Vetro: Contenitori per liquidi, vasi, lastre, damigiane.
Imballaggi in plastica: Contenitori per liquidi, cassette per
prodotti ortofrutticoli e alimentari, flaconi e dispensatori
di sciroppi, vaschette e barattoli di gelati, film e pellicole,
vaschette porta uova, flaconi per detersivi, gusci barre,
chips da imballaggio in polistirolo espanso, vasi per vivaisti,
reggette per legatura pacchi, blister, contenitori rigidi e
formati a sagoma, barattoli per confezionamento di prodotti di
cancelleria, cosmetici, rullini fotografici, sacchi sacchetti buste.
Plastica: Cassette in plastica, polistirolo di grandi dimensioni.
Metallo: Biciclette, rubinetti, ringhiere, reti per letti, tubi in rame,
cavi elettrici, barattoli non contenenti sostanza pericolose, parti
in zinco derivanti dalle operazioni di separazione dei rifiuti di
esumazioni ed estumulazioni (es. zinco delle casse da morto).
Sfalci e Ramaglie: Ramaglie, potature di alberi, foglie, sfalci
d’erba e siepe, piante senza pane di terra, residui vegetali da
pulizia dell’orto.
Inerti: Rifiuti misti dell’attività di demolizione (es. mattoni,
mattonelle, sanitari senza rubinetteria), vasi in terracotta,
materiali ceramici.
Carta e Cartone: Giornali e riviste, libri, quaderni fotocopie e
fogli vari (togliendo parti adesive, in plastica o metallo), cartoni
piegati, imballaggi di cartone, scatole per alimenti.
Legno:
Legno
e
segatura
non
trattata,
cassette
e
bancali,
mobili
vecchi.
Beni durevoli: Frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici televisori,
computer, videoregistratori, forni elettrici, Hi-Fi , stampanti.
Pneumatici.
Batterie ed accumulatori.
Oli minerali esausti: Olio motore.
Oli e grassi commestibili: Olio da frittura.
Pannolini, pannoloni
Lampade a scarica: Neon.
Prodotti etichettati T/F: Contenitori vuoti (imballaggi) di colle,
cera per legno, acetone per unghie, antitarli, tintura per scarpe,
smacchiatori, isolanti, solventi, acetone, acidi, adesivi, mastici,
diluenti, antiruggine allo zinco, petrolio bianco, acquaragia,
antiparassitari, topicidi, battericidi, diserbanti, insetticidi,
bombolette spray (con gas infiammabile, con CFC), bianchetti
e trieline.
Pile: Pile a stilo (per torce, radio, ecc.), pile a bottone (per
calcolatrici, orologi, ecc.).
Rifiuti Ingombranti: Poltrone e divani, materassi, giocattoli di
grandi dimensioni in plastica.
ELEZIONI REGIONALI 28/29 MARZO 2010
CANDIDATI PRESIDENTE
SEZIONI DI SAN GIACOMO
Candidato
Lista o liste
22-S.Antonio-Villaggio
23-Caldelivera-Menarè Ovest
24-Mezzavilla-Piazza-Isonzo
25-Campardo-Menarè Est
Totale
%
BORTOLUSSI
Giuseppe
CENTROSINISTRA
138
150
137
124
549
28,8
ZAIA Luca
CENTRODESTRA
312
343
291
237
1183
62,1
DE POLI Antonio
UNIONE di CENTRO
29
27
41
11
108
5,7
(Borelli,Panto,Polo,
Caratossidis)
DIVERSI
11
25
12
16
64
3,4
490
545
481
388
1904
100,0
Consiglieri più votati a San Giacomo
Lista
Pref.
POSSAMAI Gianpietro (eletto)
Lega Nord
163
SERNAGIOTTO Remo (eletto)
Popolo della Libertà
68
PUPPATO Laura (eletta)
Partito Democratico
66
NAPOL Giovanni
Partito Democratico
57
MANZATO Franco (eletto)
Lega Nord
43
MONTUORI Giuseppe
Popolo della Libertà
12
sport
25
maggio / giugno 2010
NUOVA ATLETICA
SAN GIACOMO
“BANCA DELLA MARCA”
CONTINUANO LE OTTIME PRESTAZIONI DEI NOSTRI ATLETI
A
vevamo lasciato i nostri ragazzi della Nuova Atletica
San Giacomo con delle grandi soddisfazioni,
soprattutto nelle categorie giovanili.
Riprendiamo quindi ancora da loro il nostro resoconto di
buonissimi risultati: infatti il 23 marzo si è svolto a Montebelluna
il Campionato provinciale di lanci invernali per le categorie
esordienti, ragazzi e cadetti e, contemporaneamente, la
manifestazione provinciale di lanci lunghi per gli allievi. Si
sono cimentati nelle diverse gare i nostri giovani lanciatori:
l’allievo Marco De Nadai, nel lancio del giavellotto ha ottenuto
la sua attuale migliore misura arrivando ad una distanza di
53,20 m e aggiudicandosi la seconda posizione in classifica;
anche i due cadetti Manuel Dal Bo e Marco Dal Bo si sono
cimentati nel lancio del giavellotto arrivando, rispettivamente,
al terzo e al quarto posto in classifica con le misure di 35,26
m e 34, 94 m. Inoltre, Manuel ha meritato un ottimo primo
posto nel getto del
peso arrivando a
scagliare l’attrezzo
a 12, 50 m.
Tra
le
atlete
ricordiamo Chiara
Francescato,
che nel lancio
del
giavellotto,
categoria cadette,
si è aggiudicata
il terzo posto con
la misura di 27,35
m, mentre Lucia
Dal Ben, nella
sua prima gara di
Le ragazze della staffetta 7x100 m
getto del peso ragazze, ha ottenuto un ragguardevole quarto
posto con la misura di 8,47 m.
Dal Campionato regionale staffette disputatosi il 24 aprile a
Rossano Veneto ci sono giunti due ottimi risultati dalla 3X800
ragazzi e dalla 4X100 assoluti donne: i primi, Gianantonio
Covre, Guido Luis Tarzariol e Francesco Titton, hanno
sgominato gli avversari e si sono aggiudicati il titolo regionale
con il tempo di 7.43.57, mentre le seconde, Lisa Cillotto, Giulia
Chinellato, Ilaria Cavallin e Elena Altoè, hanno ottenuto il
terzo posto con il tempo di 50.78 che, tra l’altro, risulta essere il
nuovo primato della nostra società in questa gara.
Inoltre degno di nota e di ammirazione è Claudio Piccin,
il quale è riuscito ad ottenere un posto agli italiani junior e
promesse che si svolgeranno a Pescara per la gara degli 800
(riuscendo a stabilire un tempo inferiore al minimo stabilito).
Ricordiamo infine che i nostri ragazzi sono attualmente
impegnati nel Grand Prix Giovani attendendo di poter
gareggiare in casa nella prossima Notturna Sangiacomese
(gara ormai giunta alla sua 9ª edizione). Naturalmente vi
aspettiamo tutti il 26 giugno prossimo tra le vie adiacenti
Piazza Fiume per incitare al meglio gli atleti impegnati nella
gara.
Edy Felet
Gli atleti che hanno gareggiato a Montebelluna
VOTI DI LISTA
Lista o Partito
SEZIONI DI SAN GIACOMO
collegata al candidato 22 -S.Antonio-Villaggio 23 -Caldelivera-Menarè Ovest 24- Mezzavilla-Piazza-Isonzo 25- Campardo-Menarè Est
Totale
%
5,2
Italia dei Valori
BORTOLUSSI
18
29
21
25
93
Rifondazione comunisti
BORTOLUSSI
7
6
7
8
28
1,6
Partito Democratico
BORTOLUSSI
87
88
94
132
401
22,3
Idea Veneto
BORTOLUSSI
2
0
2
3
7
0,4
Sinistra ecologia Libertà
BORTOLUSSI
4
4
2
3
13
0,7
Alleanza di centro
ZAIA
7
4
2
7
20
1,1
Lega Nord
ZAIA
192
241
203
158
794
44,2
Popolo della Libertà
ZAIA
63
57
59
107
286
15,9
Forza Nuova
CARATOSSIDIS
0
2
0
0
2
0,1
P. Nasional Veneto
PANTO
3
1
0
1
5
0,3
Veneti Independenza
POLO
2
2
0
2
6
0,3
Unione di centro
DE POLI
15
12
20
30
77
4,3
Unione Nord Est
DE POLI
8
10
3
10
31
1,7
BORRELLI
6
34
1,9
Movimento 5 stelle
Totale voti validi
11
414
12
467
5
425
491
1.797 100,0
sport
maggio / giugno 2010
POSITIVA LA STAGIONE 2009/2010
L
26
CALCIO
“A.S. FALMEC
VITTSANGIACOMO”
a stagione 2009/2010 si chiude in maniera molto
positiva. Sia la prima squadra che i ragazzi del
settore giovanile hanno raggiunto gli obiettivi
prefissati.
Nei giorni di fine maggio, presso l’impianto di via
Margogne, si terrà un torneo riservato alla categoria
esordienti, e contiamo di vedere un pubblico numeroso
che tifi per i nostri ragazzi.
La prima squadra chiude il campionato con 36
punti, due in meno della scorsa stagione, migliorando
di molto però la sua posizione in classifica, un ottavo
posto (undicesimo lo scorso anno) che fa ben sperare
per il prossimo futuro. A grandi linee il gruppo dovrebbe
essere confermato e la dirigenza sta già lavorando per
trovare gli innesti utili a colmare il distacco con la zona
play-off.
In questi giorni la squadra giocherà alcuni tornei
amichevoli di chiusura campionato. La stagione può essere
considerata molto positiva, in particolare per il lancio
in prima squadra di molti ragazzi del settore giovanile,
Chiesura, Saccon, D’Abramo, Armellin e altri,
tutti ragazzi lanciati in prima squadra che sicuramente
non hanno sfigurato. Un bravo a mister De Nardi che
ha creduto in loro, ma soprattutto ai responsabili del
settore giovanile, Fabio Zanetti e Simone Bet che
hanno dato a questi ragazzi la possibilità di farsi trovare
pronti alla chiamata.
Altro appuntamento dedicato ai più giovani è
il “campus” di luglio. Un evento ormai irrinunciabile
soprattutto dopo il successo incredibile della scorsa
edizione. A partire dal 14 giugno, gli atleti dal 1997 al
2004, saranno seguiti da Fabio Zanetti e il suo staff (staff
di assoluto livello) per tre settimane, tutte le mattine.
Allenamenti ed esercizi, studiati appositamente per il
loro divertimento e miglioramento tecnico, verranno
seguiti da tutti i mister, con serietà e professionalità. Ci
faremo sentire per maggiori informazioni.
Settore giovanile che mai come quest’anno può
essere considerato il fiore all’occhiello di una società
giovane come la nostra. Come sicuramente avrete
letto sulla stampa specializzata, i numeri sono dalla
nostra parte, molte società ben più “esperte” di noi
non possono contare su un numero di ragazzi uguale
al nostro.
I bambini della squadra “Piccoli Amici”
Chiudo con il solito instancabile invito. Siamo sempre
alla ricerca di persone volenterose, magari da inserire
come dirigenti, viste le molteplici attività che devono
essere seguite affinché tutto funzioni nel migliore dei
modi.
Sono ovviamente importantissimi anche gli aiuti
di tipo economico, ci rendiamo conto che questo
momento è difficile per molti, ma speriamo che qualche
imprenditore o commerciante si ricordi di noi, in
modo da permetterci di attutire il peso della gestione
economica della società.
Con la speranza di rivedervi numerosi alla ripresa della
stagione, vi auguriamo una felice estate.
A.S.D. Vittsangiacomo
27
dall’archivio parrocchialemaggio / giugno 2010
BILANCIO ECONOMICO DELLA PARROCCHIA
1° QUADRIMESTRE 2010
ENTRATE
GESTIONE ORDINARIA
USCITE
GESTIONE ORDINARIA
Elemosine feriali e festive
6.938,64
Spese di culto
(paramenti, libri, vino. particole, fiori)
1.538,10
Offerte candele votive
853,00
Remunerazione sacerdoti
1.822,00
Offerte servizi religiosi
(battesimi, matrimoni, funerali)
8.230,00
Spese per utenze
(energia elet., gas, asporto rifiuti)
8.152,00
Offerte benedizione famiglie
1.405,00
Spese per ufficio parrocchiale
1.048,56
Offerte ordinarie per la chiesa
245,00
Spese per sussidi pastorali
868,79
Offerte per uso oratorio
1.200,00
Tributo ordinario alla Curia 3%
1.305,41
Offerte varie
1.380,00
Spese per manutenzione ordinar.
160,00
Offerte straordinarie
8.741,00
Offerte per opere di carità dal Gruppo
Missionario
4.000,00
Refusione Curia Interessi
1.416,00
Spese straordinarie
6.120,00
Refusione dalla Scuola per l’Infanzia
per tel. - fotocopiatrice - ecc.
633,00
Interessi passivi e spese bancarie
986,16
Varie
979,00
TOTALE USCITE ORDINARIE
26.980,93
TOTALE ENTRATE ORDINARIE
31.041,64
ANAGRAFE
PARROCCHIALE
I neo-battezzati
di domenica
14 marzo 2010
Battesimi
1 - COLLODEL EDOARDO
di Simone e Staiano Patrizia
Via Isonzo, 20
2 - SARTOR FILIPPO
di Luca e Zappalà Francesca
Via F.lli Bandiera 12/A
3 - FRARE RICCARDO
di Roberto e Saccon Liliana
Via Castelletto, Cappella Maggiore
4 - ROSOLEN EMMA
di Mirko e Baccichetto Silvia
Via Caldelivera, 33/A
5 - DE LUCA LAURA
di Rudy e Breda Orietta
Via Monte Cristallo, 12/7
6 - ZANARDO ALESSANDRO
di Omar e Grillo Stefania - Via
Levada, 8
Matrimoni
1 - MASO STEFANO di San
Giacomo con ZANON IRENE
di San Giacomo, sposati il 17.04.2010
dall’archivio parrocchialemaggio / giugno 2010
Defunti
28
LE FAMIGLIE
RICORDANO
17 - TREVISAN ALESSIO
di anni 84 (il 16.04.2010)
Via San Antonio
FABBRO EFREM
n. 08.03.1921 m. 06.05.2009
11 - ZAMBON GINO
di anni 91 (il 03.03.2010)
Via Pasubio.14
DAL BO IDA
n. 22.09.1922 m. 06.05.2009
18 - DA DALT DAVIDE
di anni 86 (il 19.04.2010)
Via San Antonio, 11
DE NADAI TERESA
n. 04.01.1924 m. 18.05.2000
12 - DE NADAI MARIO
di anni 92 (il 15.03.2010)
Via Venezia, 2
RUI MARIO
n. 14.07.1935 m. 19.05.2004
MENEGHIN GIOVANNI
n. 25.11.1919 m. 11.06.2003
19 - ZANETTE RENATO (macia)
di anni 79 (il 23.04.2010)
Via Calesele, 2
MINEZZI AUSILIA
n. 21.08.1927 m. 28.05.1982
Funerale di un
ex-parrocchiano
ANDREETTA DECIMO
n. 02.05.1927 m. 13.05.2008
13 - LAVINA ELISA
(Isetta) ved. Pagotto
di anni 86 (il 15.03.2010)
Via Isonzo, 52
MARCON GIUSEPPE
di anni 76 (il 27.04.2010)
Funerale celebrato in Canada
CADALT VINCENZO
n. 01.10.1913 m 08.05.2007
14 - PERIN ABELE
di anni 87 (il 17.03.2010)
Via Tagliamento, 4
Le vostre offerte
BASSETTO ENRICO
n. 05.05.1926 m. 04.05.2009
NARDO LINO
n. 10.04.1934 m. 12.05.2009
FRANCESCO BOTTEON
dal 1 marzo al 10 maggio
15 - ZUAVINI ANTONIETTA
ved. Casagrande
di anni 88 (il 18.03.2010)
Via Menarè 124
16 - ZAVA DOMENICO
di anni 78 - Via Margogne, 35
22 N.N. - 16 sottoscrizioni.
Per uso sala: 13 compleanni - Ginnastica anziani - Gruppo
Andi - Compagnia Vittoriese “Teatro Veneto” L”Allegra
Compagnia”.
Dai genitori dei battezzati - Comunione ammalati - Benedizione
famiglie - 50° di Matrimonio - Maiutto Antonio e Regina Matrimonio Maso e Zanon - Per carte Archivio - Rimborso
furto Assicurazione Cattolica - Dall’Apostolato della Preghiera
- Lampada Santissimo.
In memoria di : Zambon Gino, dalla famiglia - De Nadai
Mario, dalla famiglia - Lavina Elisa (Isetta), dalla famiglia e
dalle amiche - Perin Abele, dalla famiglia - Zava Domenico,
dalla famiglia - don Giovanni Pancot, dalla famiglia - Trevisan
Alessio, dalla famiglia - Da Dalt Davide, dalla famiglia - Zanette
Renato, dalla famiglia, dalle figlie, dai suoceri - Marcon Giuseppe,
dal fratello e cognato - Fabbro Efre, dalla famiglia - Dal Bo
Domenico, dalla famiglia - Barel Ernesto, dalla famiglia - Zuavini
Antonietta, dalla famiglia.
Totale €. 11.880,00
Il fratello Mario ci prega di
voler ricordare la figura di
Francesco, a tutti coloro
che
l’hanno
conosciuto,
esprimendosi così:
“Dopo una vita spesa per
la famiglia e per la scuola, al
termine di una malattia lunga e
penosa, si è spento all’età di 83
anni il 6 febbraio 2010, il prof.
FRANCESCO BOTTEON.
Lo ricordano il fratello, i nipoti
e parenti tutti, nel trigesimo
della morte”.
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