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Rassegna stampa
venerdì 28 giugno 2013
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INDICE
Il Resto del Carlino Ravenna
Prima pagina
28/06/13
4
Prima pagina
SPORT E ‘500’ ANIMANO IL CENTRO DI MASSA LOMBARDA
28/06/13
Massa Lombarda
«Il Comune unico è un obiettivo del Pdl»
28/06/13
6
Lugo
«Dialogo sulla sicurezza Marestiamo uniti»
28/06/13
7
Cronaca, Lugo
Il centro Inail di Lugo a rischio taglio
28/06/13
8
Cronaca, Lugo
Bagnacavallo, partono i lavori in via Toscanini
28/06/13
9
Bagnacavallo
ARENE FILM SOTTO LE STELLE
28/06/13
10
Bagnacavallo
Bagnara si ‘tuffa’ nel Mediterraneo
28/06/13
11
Bagnara di Romagna
San Pietro in Sylvis, a Bagnacavallo il coro musicale San Francesco
28/06/13
5
Bagnacavallo
12
Corriere Romagna Ravenna
Prima pagina
28/06/13
13
Prima pagina
Bagnacavallo, film alle Cappuccine
28/06/13
14
Bagnacavallo
Sport e raduno di 500 alla Festa Mercato
28/06/13
15
Massa Lombarda
Malerbi Partono i corsi estivi
28/06/13
16
Lugo
La Voce di Romagna Ravenna
Prima pagina
28/06/13
17
Prima pagina
Le barricate dei Verdi per ‘salvare’ l’ospedale lughese dai tagli Ausl
28/06/13
Lugo
Il consigliere Baldrati e la svista della ‘Civica per Lugo’
28/06/13
Lugo
“No alla chiusura dell’ufficio lughese”
28/06/13
21
Lugo
ALFONSINE: 10 GIORNI DI FESTA DELL’UNITÀ
28/06/13
Alfonsine
Massa Festa Mercato in centro
28/06/13
24
Bagnacavallo
Cotignola Pecci e il “suo” Torino
28/06/13
25
Cotignola
La cucina di Lugo di Romagna si promuove sui lidi ravennati
28/06/13
Lugo
La storia d’amore di Mascagni e Anna Lolli
28/06/13
26
27
Bagnara di Romagna
Fa capolino il ‘Partito dei poveri’
28/06/13
22
23
Massa Lombarda
Bagnacavallo Film sotto le stelle
28/06/13
19
20
Lugo
Lugo Il Comune fa il punto sulla Meridiana
28/06/13
18
28
Lugo
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Il Sole 24 Ore
Debiti Pa, il decreto occupazione sfila 1,5 miliardi alle imprese
28/06/13
Pubblica Amministrazione
Debiti Pa, se il problema è (anche) la burocrazia
28/06/13
30
Pubblica Amministrazione
Dalla Pa arriva l’avviso ai creditori
28/06/13
29
31
Pubblica Amministrazione
Italia Oggi
Riscossione locale con regole ad hoc
28/06/13
32
Pubblica Amministrazione
L’Imu scombussola i bilanci
28/06/13
33
Pubblica Amministrazione
Debiti, scatta l’ora della verità
28/06/13
34
Pubblica Amministrazione
Nei contratti locali risorse decentrate e progressioni
28/06/13
Pubblica Amministrazione
Servizi ict, la consulenza è out
28/06/13
38
Pubblica Amministrazione
Enti locali, fondi per la sicurezza
28/06/13
40
Pubblica Amministrazione
Il welfare non si sposta
28/06/13
42
Pubblica Amministrazione
Gas, sulle gare d’ambito riforma centralistica
28/06/13
44
Pubblica Amministrazione
Riforme, se non ora quando
28/06/13
36
46
Pubblica Amministrazione
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RAVENNA
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Ravenna - via Faentina 172 -Tel. 0544. 502480
Milano Marittima-via Matteotti 21- Tel 0544.995158
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Adberti, 60 -- Tel. 0544 278065/ Fax 0544 270457
Idem, la casa-palestra
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Venerdì 28 giugno 2013
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Dopo la condanna Josefa, Ravenna En ate
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SOTTO LA LENTE
La palestra di Santerno
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Davanti ai monumenti
Cultura
sottopagata
Oggi
la protesta
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«I tagli?
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SPORT
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o DI MASSA LARA
DOMANI Sport e 500 saranno protagonisti della Festa Mercato di Massa
Lombarda domani sera. Accanto ai mercatini, gare per grandi e piccoli
animeranno le strade e le piazze, Le &leve della Ginnastica artistica di
Lugo si esibiranno nello Gym show, in piazza ci sarà ft raduno delle 500.
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LNTRWNTOIL CAPOGRUPPO CESARE BEDESCH I
«Il Comune unico
è un obiettivo del Pdl»
L'Ootesi sta raccogliendo consensi crescenti
di LORENZA MONTANARI
menti locali, come l'Associazione
civica 'Per la buona politica', che
nella sua prima uscita pubblica
ha posto il Comune unico fra i
suoi obiettivi. L'obiettivo sarà
senz'altro sostenuto, dal Pdl: «Alle elezioni ci presenteremo con
una nostra lista — assicura Bedeschi , anche se il nome dipenderà dagli scenari nazionali, ma che
in ogni caso aperta al confronto
con la società civile».
IN VISTA delle elezioni amministrative del 2014, che vedranno il
rinnovamento di quasi lutti i sindaci dell'area lughese, il panorama politico locale non è ancora
del tutto definito, ma una cosa è
certa: sono sempre di più i politici e i cittadini che si dichiarano a
favore della trasformazione
dell'Unione dei Comuni della
Bassa Romagna in un Comune
unico.
L'IPOTESI ha anche il sostegno
di Cesare Bedeschi (nella foto),
capogruppo del Pdl di Lugo, che
afferma: «Ho partecipato all'incontro organizzato dall'associazione EvViva Lugo sul tema del Comune unico e mi sono espresso
con molto favore su questa possibile evoluzione — afferma —.
L'intervento del vicepresidente
della Regione Simonetta Saliera
sulle esperienze simili già in atto
ha un po' smorzato l'entusiasmo
dei presenti, ma personalmente
resto convinto che il Comune unico possa portare al superamento
del deficit di rappresentatività democratica dei consiglieri dei singoli Comuni, che attualmente si
vedono privati di ogni possibilità
di espressione, visto che tutto è
già deciso da quella sorta di 'direttivo' dei nove sindaci che è la
giunta dell'Unione».
LE AOTIV,:SION1
«I consiglieri sono indeboliti
daL ddirettivo° dei nove sindaci
che è la giunta dell'Unione»
BEDESCIII trova «ammirevole
da parte dell'associazione di liberi
cittadini EvViva Lugo insistere
su questo tema», e per contro «disdicevole la completa assenza
all'incontro dei consiglieri del
Pd, pur essendo stati invitati esplicitamente tutti i rappresentanti
dei consigli comunali».
Bedeschi rileva che per il Pd è intervenuto solo Fabrizio Casamento che ha letto un documento del
partito che metteva in luce che
«non c'era tempo per affrontare il
tema visto il periodo elettorale».
Il tenia interessa anche altri movi-
IL CAPOGRUPPO Pdl vede
con favore la nascita di varie liste
civiche a Lugo, «in un momento
in cui la politica lughese è un po'
stantia e ha bisogno di nuovi fermenti». Ma Bedeschi suggerisce
anche un rischio: «Si tratta di
esperienze positive dice a
condizione che non siano occasioni per la 'riesumazione' di personaggi della politica vecchia o recente che non si siano sentiti sufficientemente gratificati nelle proprie ambizioni. Insomma il risultato deve essere l'apporto di idee
nuove, non una finta opposizione». E Bedeschi si ricandiderà?
«Non so — dice —. Certo è chem
dopo 15 anni di intensa attività
politica, ho bisogno di una boccata di aria fresca. Intendo concludere il mio mandato — conclude —
ma sono davvero stanco di quel
clima litigioso che spesso ho riscontrato. Ho voglia di tornare alla mia vita privata»
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INCONTRO Un'assemblea sul bilancio, in maggio, col sindaco
Cortesi. E' stata la prima volta che il problema è stato sollevato
.w., ,-eunTeL.,4 'SALVIAMO BIZZUNO'
«Dialogo sulla sicurezza
Ma restiamo uniti»
«SIAMO in sintonia con le
preoccupazioni sollevate dal
gruppo che si firma 'Bizzunesi
premurosi dell'incolumità di
tutti'».A dirlo sono i componenti
del Comitato Salviamo Bizzuno, in
merito all'articolo apparso nei
giorni scorsi in cui un gruppo di
cittadini della frazione che
chiedeva di sistemare non solo
l'incrocio fra via Quarantola e via
Bizzuno, teatro di troppi incidenti,
ciò che, secondo le loro
valutazioni, è oggi possibile per
mettere in sicurezza via
Quarantola, a cominciare
dall'incrocio con via Bizzurio».
E' solo l'inizio di un percorso: «Se
non sono stati incontri esaurienti
sugli altri due incroci — continua
il comitato — è giusto che noi
bizzunesi li sollecitiamo a riflettere
ulteriormente sul progetto, a
migliorarlo perché ciò che venga
realizzato neutralizzi tutti i rischi».
L'% Bi ETTin
«Va Limitata la velocità
Meglio multe in più
che altri Lutti sulla strada»
«PERÒ — precisa il Comitato
`Salviamo Bizzuno' — non
abbiamo la pretese di essere esperti
di traffico e sicurezza stradale.
Come è giusto che sia, affidiamo
questi compiti ai tecnici e alle
autorità competenti, che
ovviamente devono assumersi le
loro responsabilità nell'interesse di
tutti. Abbiamo una sola
preoccupazione: noi cittadini
cerchiamo di essere tutti
collaborativi assieme alle
istituzioni perché veramente
qualcosa cambi in meglio sulla
sicurezza che sia limitata la
velocità di chi non rispetta i limiti,
la vera e preponderante causa dei
troppi incidenti mortali.
Ricordiamo a chi non avesse
provato la tragica esperienza, che è
molto meglio qualche limitazione
in più, anche una multa, che avere
un morto tra amici o parenti».
Luigi Scardovi
ma anche gli incroci con le vie
Sentiero e Sant'Antonio'. «Sia nei
manifesti che abbiamo affisso in
città sia nelle osservazioni
presentate al progetto di Comune e
Provincia ---- dicono dal comitato
— abbiamo sempre affermato che
ci battiamo e vogliamo la sicurezza
su tutta la via Quarantola e in
particolare negli incroci con via
Bizzuno e Sant'Antonio e di
conseguenza con via Sentiero. In
quella serata l'assessore provinciale
Secondo Valgimigli, i] sindaco di
Digo Cortesi e il suo assessore
Baldini presentarono e spiegarono
1 C(.,,une
è un obiztti 70 del Ril»
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•
Il centro Inail di Lugo a rischio taglio
suAaaa DECISIONE PRESA A LIVELLO NAZIONALE, i DIPENDENTI SCRIVONO AL SINDACO
La lettera: «Gravi disagi sia per i cittadini che per i dipendenti»
dì MON1A SAVIOLI
INAIL a rischio chiusura, allarme a Lugo. Una vera doccia fredda per i dipendenti del Centro
operativo territoriale di piazzale
Ferrari. L'ufficio lughese sarebbe
l'unico in regione, infatti, a subire
la scure decisa dall'amministrazione nazionale dell'istituto che ha
inserito la scelta nel piano organizzativo integrato del prossimo
triennio.
E mercoledì pomerggio lo ha comunicato: «Finora — spiega una
dipendente dell'ufficio — la sede
di Lugo non era mai stata presa in
considerazione per un'eventuale
chiusura. Il rischio era più concreto per quella di Faenza, che lavora con un numero inferiore di infortuni, 2.400 contro i nostri
3.112 e gestisce soltanto 5 casi di
grandi invalidi contro i 20 che se-
guiamo e opera all'interno di una
sede che presenta problemi strutturali di vario tipo».
OGNI giorno alla sede Inail lughese che ha competenze su tutta
LA DECISIONE
Lavoratori destinati a Ravenna
Utenti da suddividere
fra Faenza e it capotuogo
l'area della Bassa Romagna, accede in media anche una trentina di
persone per sottoporsi alle visite
mediche: «Ciò dimostra quanto
la presenza sul territorio lughese
dell'ufficio Inail sia fondamentale
ed essenziale per supportare in
maniera adeguata le esigenze di
un'utenza sparsa su un territorio
ampio e che si trova spesso in situazioni di grave infermità fisica
— si legge in una lettera inviata al
sindaco Raffaele Cortesi —. Se la
sede dovesse chiudere, la nostra
utenza sarebbe distribuita fra le
sedi Inail di Faenza e Ravenna,
città verso le quali esistono collegamenti scarsi. La sede di Faenza
ad esempio dista sei chilometri
stazione ed è un problema raggiungerla per chi non è autonomo. A questo si aggiunge la presenza di numerosi casi di grandi
invalidi che hanno una frequentazione oramai consolidata con il
nostro ufficio, con il quale si è creato un rapporto umano di fiducia
e collaborazione e per i quali uno
spostamento di sede rappresenterebbe un enorme disagio».
I DIPENDENTI del centro operativo di Lugo, sette in tutto di
cui cinque donne alcune delle
quali in situazioni di particolare
disagio familiare, single con figli
o vedove con figli, e una non vedente che si occupa del centralino, sarebbero assorbiti dalla sede
di Ravenna,
il, centro lughese
gestisce al 12 infortuni
ctr anno contro 2.400
di
operativo
d Faenza
«ANCHE PER NOI l'eventuale
trasferimento sarebbe vissuto come un enorme disagio tenendo
conto delle nostre rispettive situazioni — continua la dipendente
— Per scongiurare la chiusura abbiamo scritto al sindaco che a breve ci incontrerà e ai nostri sindacati. L'edificio nel quale il Cot di
Lugo si trova è di proprietà Inail
ed ospita, da alcuni anni, gli uffici
dell' Inps, per i quali l'Inail riscuote regolare affitto annuo. Non si
può dire quindi che rappresentiamo un costo così importante da
motivare la possibile chiusura
dell'ufficio»
e
Quello di Lugo è runico
centro detta regione
di cui è previsto il. taglio
nel piano organizzativo
per t prossimo triennio
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via F.11i Bedesehi in
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Brio all'altezza del parcheggio
ntistaine il camne Le Spiai e,
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rinnovata l'illtiminazione
pubblica.
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TANTE proiezioni sotto le stelle stasera nelle arene di tutta la provincia.
Al cineparco delle Cappuccine di Bagnacavallo 'Django Unchained',
l'ultimo film di Quentin Tarantino alle 21.30.
Alla Rocca Brancaleone di Ravenna alle 2130 verrà proiettato il
divertente 'Benvenuto presidente!' di Riccardo Milani.
All'arena Borghesi di Faenza invece film proiettato questa sera in
centro sarà 'Come pietra paziente' di Alig Rahimi (la proiezione inizia
alle 21.30).
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Banara si tuffa nel Mediterraneo
Per tre giorni il 'Popoli pop cult estimi'. Al via da oggi
IL 'POPOLI pop cult festival' torna ad animare Bagnara.
Un intero paese si è ormai messo
in moto per ospitare migliaia di
persone, delegazioni e ospiti di
tutto il mondo, da oggi a domenica quando il borgo medievale fortificato e suggestivo della Bassa
Romagna, accoglierà spettacoli, ristorazione, arte, cultura, stand
d'artigianato, iniziative e progetti
di solidarietà internazionale, in
un clima di dialogo in terculturale
di grande efficacia e di prospettiva lungimirante.
QUEST'ANNO il festival ha dedicato particolare attenzione alla
cultura mediterranea. Altra novità sarà lo stand peruviano con gastronomia, artigianato e danze andine. Completano l'offerta gastronomica le cucine del Brasile, francese e tedesca, portoghese al ristorante La Locanda, maghrebina
(in collaborazione con l'associazione Mondo Donna di Bologna),
africana del Camerun (associazione Terzo Mondo di Ravenna),
spagnola e, non ultima..., la domenicano presso la Porta del Paese
con il Ristorante Da Guido, con
stival. popoli a Bagnara a fine giugno, il Mediterraneo è il focus del.
2013, cui saranno dedicate suggestive mostre e approfondimenti,
realizzate in collaborazione con la
cooperativa il Mosaico, fra i quali
spicca l'intenso percorso artistico
segnato dalle opere di Eros Mariadi e Piero Strada. nella sala consiliare della Rocca Sforzesca, dal titolo 'Peripli. Mediterraneo: il
viaggio, l'immaginario, la conoscenza'. Completano l'ampia offerta culturale il percorso figurativo
LE MOSTRE
in programma esposizioni
dedicate al mare nostrum
e atte popolazioni
curato da Giordano Sassatell.i, attraverso il mare nostrum, realizzato unendo gli spiriti diversi di pittori locali dalla fama nazionale;
una toccante testimonianza di vita in 'Attraverso il Mediterraneo
per ricominciare', curata da Manuel Montanari e la mostra fotografica Premio Europa Rurale:
usi e costumi della comunità fossaltese, nei giardini pubblici e la
mostra del pittore guineiano
Amissao Lima, in piazza della Repubblica.
AL MEDITERRANEO saranno
inoltre dedicati spettacoli e concerti in piazza, nella Rocca e al
Torrio:n.cel.lo, con le atmosfere e il
percorso sensoriale di ‘Kalisperd
e con musiche ebraiche Klezmer,
iberica, della pizzica e della Taranta. Per la prima volta inoltre, sarà
possibile partecipare ad un concorso fotografico dedicato alle tre
giornate del festival.
grandi animazioni e movida. Infine, oltre agli spettacoli, suonerà
tutte le sere il gruppo Placo e sua
amigos', musica e balli del Sud
America per la gioia di tutti gli appassionati del genere. Il 'mondo'
torna per la quinta volta con il fe-
•
SCULTURE in mostra,. tra le altre, le opere di Eros Mariani
Pani:n ,1 'tuffa ' nel Medirlenle0
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San Pietro in Sytviso a Bagnacavatto
IL coro musicale San Francesco
NEVI in musica. A Bagnacavallo nella pieve di
San Pietro in Sylvis si celebra in gran finale
della rassegna che porta le note in luoghi
suggestivi. Atte 21 it coro cappella musicale
San Francesco Ravenna diretto dal Giutiano
Amadei proporrà musica sacra.
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RaZitrraSi Yaffa' 1 1,1M e7 12,1in0
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28/06/2013
orriere
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
Periodicità: Quotidiano
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Direttore responsabile: Pietro Caricato
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press unE
avis
avis
ornere
Ravennra
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avis provinciale ravenna
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Ravenna
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di Ravenna Faenza-Lugo e Imola
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Anno XX / N. 176
REDAZIONE E PUBBLICITA:VIADEGASPER1.5-RAVENNA-TEL .0514-218262 FAX: .0514-33793. SPEDIZIONE IN A.P.-D.L. 351'03 (COM ,. IN L.27,'.0241 ART.1 COMMA1 -DCB FORLI'ALTRE SEDI: RIMINI (.0511-354111),
FORLÌ (0543-15520), CESENA (0547-111900), IMOLA (0542-28780). 055 (0549-955147) - E-MAIL: RAVENNACORRIEREROMAGNAJT - IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA
43 Folla hno
per 1'C)perl
Paddock
22 Un coro h
sono la volta
di San Vitale
ente, ingaggiati l'opposto
jk e il lil)ert) Gni
26
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VENERDÌ
28 GIUGNO 2013
Tutti gli appuntanien
del eehend nei locali
4
A
L'allarme Cgil: le imprese sono in forte difficoltà economica e non hanno più soldi per pagare imposte e Inps
Equitalia presenta, il conto
Trenta milioni tra tasse e contributi da riscuotere in provincia
Equitalia va all'incasso
Rarzazcz
IMOLA. La storica azienda in crisi
RAV ENNA. Diciannove ni di contributi non versati Salta che fornisce l'importo dove il totale delle tasse non
milioni di euro di imposte a Inps e Inail. I dati sono delle cartelle esattoriali in- pagate nel 2012 sfiora i 280
non pagate in provincia di quelli del rapporto compi- viate in provincia. Raven- milioni.
Ravenna, oltre a 12,1 milio- lato direttamente da Equi- na nella media regionale,
•SERVIZIO a pagina 3
awrzr arrzarrerm~
Caso Idem, nuovi accertamenti sulla palestra fantasma
Coop Ceramica
appello in Regione
Protestano i lavoratori
Chiude un'altra azienda, è la Cab plus fornitrice
della Cnh che sposta la produzione a Jesi e annuncia il licenziamento dei 35 lavoratori dello stabilimento di via Selice.
• SERVIZIO a pagina 13
sufiNERENCIMINERI
FAENZA
Auto da spostare
per le strisce blu
Multe a chi non lo fa
Approda a Palazzo Merlato il caso legato alle dimissioni da ministro dell'ex assessore (SERVIZIO a pagina 5)
IMOLA.
Imola, nuove regole di
ingaggio per le partecipate
IMOLA. Il Comune approva un
regolamento mai avuto prima
con cui determina le norme per
nominare i propri rappresentanti in enti e aziende partecipate.
• SERVIZIO a pagina 15
Molesta l'ex amante
secondo arresto
nel giro di un mese
RAVENNA. Ha continuato
a molestare l'ex amante ed
è stato arrestato per la
seconda volta in un mese.
• SERVIZIO a pagina 6
I MOLA. L'assessore al Lavoro
Mirco Cantelli: « Sono state fatte scelte che da manager non
condivido». Ma l'impegno del
Comune è quello di chiedere ora
un tavolo tecnico in Regione.
• GIORGI a pagina 12
Imola, la Cab plus chiude e
vuole licenziare 35 persone
RAVENNA
Porto, pressing del sindaco sui privati
Matteucci: devono investire. Entro 112018 Candiano più profondo
sindaco di
Ravenna interviene
all'assemblea della Sapir
e annuncia i tempi per
l'approfondimento del
Candiano, che sarà ultimato nel 2018. Da Matteucci anche un appello
per investimenti di privati per rilanciare l'economia.
• SERVIZIO a pagina 7
Ravenna Calcio
Simbolo all'asta
per mille euro
a pagina
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LUGO
Aziende ortofrutticole
truffate, condannato
il falso grossista
RAVENNA. II
• SERVIZIO
FAENZA. Da lunedì parte
la tracciatura delle righe
blu per il Piano sosta. Auto
da spostare, pena la multa.
• SERVIZIO a pagina 9
4
LUGO. Ordinò partite di
frutta a due aziende lughesi
sparendo nel nulla. Accusato
di truffa, il falso grossista è
stato condannato.
• SERVIZIO a pagina 11
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28/06/2013
orriere
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
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Bagnacavallo, film
alle Cappuccine
LUGO. Il grande
cinema internazionale sarà protagonista del fine settimana al cineparco delle Cappuccine di Bagnacavallo nell'ambito della ventinovesima edizione
della rassegna estiva "Bagnacavallo al
cinema". Si inizierà
stasera e domani
(alle 21.30) con "Django Unchained",
l'ultimo film di
Quentin Tarantino
e si proseguirà domenica e lunedì con
il cinema francese
di Francois Ozon e
del suo "Nella casa". Nel bar dell'arena sono in vendita i
prodotti del commercio equo e solidale di Altromercato in collaborazione
con La bottega del
mondo di Ravenna;
inoltre all'ingresso
del cinema saranno
distribuiti dei cuscini. Per informazioni, 329 2054014 o
www.arenabagnacavallo.it.
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\•
28/06/2013
orriere
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
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Sport e raduno di 500 alla Festa. Mercato
Numerosi gli eventi per la terza serata della rassegna estiva di Massa Lombarda
Le vecchie Fiat 500 protagonista a Massa Lombarda
MASSA LOMBARDA. Terza serata della Festa Mercato, cinque venerdì tra shopping, arte, sport, musica,
mercatini, mostre. Un'iniziativa organizzata da Comune, Avis e Comitato Festa Mercato in collaborazione con Ascom, Cna, Confesercenti e Cia, istituita agli inizi degli anni Novanta
con l'obiettivo di qualificare l'immagine del commercio massese offrendo al paese una serie di occasioni di
festa e d'incontro nelle serate estive. Un evento con
una tale partecipazione da
trasformarsi negli anni in
un appuntamento consolidato fra vetrine a cielo aperto e spettacoli. Questa
sera protagonisti sono
Sport e 500, con tre ingredienti per un sicuro divertimento: tornei e gare per
grandi e piccoli animeranno le strade e le piazze con
le allieve della scuola di
ginnastica artistica di Lugo, mentre in piazza per gli
appassionati di cimeli storici motorizzati si terrà il
raduno di Fiat 500.
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28/06/2013
orriere
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
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Scuola di musica
Malerbi
Partono
i corsi estivi
LUGO. Presentata
la serie di corsi e
performances programmate dalla direzione dell'istituto
Malerbi per l'estate.
Si parte con Kelly
Mcclendon e il canto lirico (16, 18, 23,
25, 29 e 31 luglio) con
il pianista accompagnatore Dario Zanconi. Segue un master class (dal 22 al
27 luglio) per pianoforte condotto da
Mauro Minguzzi. Si
terranno poi vari
corsi di strumento
condotti da Matteo
Salerno (flauto, accompagnatore il
pianista Rohn Taylor Anais), Mauro
Minguzzi, Carlo Argelli, Denis Zardi
(pianoforte), Davide
Bertozzi (oboe), Fabio Gaddoni (violoncello), Franco
Ranieri (chitarra elettrica) e Simone
Cavina (batteria).
In calendario inoltre un Cre musicale,
della durata di dieci
giorni, rivolto ai
bambini delle elementari, dall'8 al 19
luglio 2013 ( 9.30 alle
12.30). A Giorgio Minardi è affidato il laboratorio di costruzione strumenti musicali, a Luciano Titi quello di musica
di insieme e a Sabrina Ruffini quello di
espressività vocale.
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RAVENNA
FAENZA LUGO
8• IMOLA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
Coca: arrestato bagnacavallese
Stalking
Beccato con quasi un chilo
e mezzo di droga peruviana
Ci ricasca
Arrestato
A pagina 15
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VENERDÌ
28. GIUGNO 2013
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28/06/2013
DI
ROMAGNA
Periodicità: Quotidiano
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DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LOGO
& IMOLA
1111 li i i i i ''N7xv
Nuovi controlli Ici sulla palestra dell'ex Ministro Idem da parte di Ravenna Entrate
La Jajo viene eliminata dalla guida
L'EDITORIALE
•
Tutti uguali?
Patacate
presidenziali
Il presidente degli Stati Uditi
Barack Obama applaude alla decisione della Corte suprema degli Stati Uniti che
sancisce per le coppie gay
sposate gli stessi diritti delle
coppie sposate formate da
un uomo e una donna.
nostro" dichiara il presidente "è un popolo che ha
dichiarato che siamo stati
creati tutti uguali e anche
l'amore con cui ci impegnamo reciprocamente deve essere uguale. Quando tutti gli
americani sono trattati come uguali, indipendentemente da chiamano, siamo
tutti più liberi". Mavala. Mi
viene il dubbio che anche il
potentissimo padrone del
mondo ogni tanto dica le
sue patacate. (Sono ragionevolmente certo che non farà
sollevare i jet contro di me
perché è in Senegal dove, al
momento, LaVoce non arriva). Patacate presidenziali,
dunque. Diceva Dorma
Summer: "It seas Aduni and
Eve, not Adam and Steve".
C'erano Adamo ed Eva, non
Adamo e Stefano. Se non ci
fosse differenza tra uomo e
donna e se questa differenza
non facesse la differenza nel
matrimonio credo che in Italia ci sarebbe un dramma
politico. Bersani che va a
chiedere a Berlusconi di
sposarlo. Tanto siamo uguali.At salut, Patack Obama.
Stefano Andrini
Indagine Picasso esposto
al Mar fermato a New York
L'hanno fermato a New York, dove stava per essere venduto
con una base di 11,5 milioni di dollari. Un Picasso esposto al
Mar e di proprietà di un privato arrestato per bancarotta.
A pagina 17
IMOLA DONNA
SOFFOCATA IN CASA
Forze dell'ordine
in un appartamento di via Cavour„ ieri sera, dove è stato rinvenuto il cadavere di
una 40enne. L'ipotesi di decesso
è soffocamento.
A pagina 25
a oggi la palestra
Tajo Gym non sarà
più indicala nella
guida comunale
delle strutture sportive. Lo ha
disposto ieri il sindaco Fabrizio Mal risp ondendo in
consiglio alle interrogazioni
dei consiglieri di opposizione
sulla vicenda della casa-palestra accatastata come residenza dell'ormai ex ministro
allo Sport losefa Idem.
La struttura, affiliala per 600
euro al mese dalla soc ietà
sportiva dilettantistica del
marito dell'olimpionica, Guglielmo Guerrini, all'Asti Sicu I
Motori e Sports, risulta attualmente chiusa in attesa delle
verifiche dell'ufficio CommerMale della polizia municipale.
Prima che scoppiasse il caso
era però censita nella sezione
"Sport per lui li", sul sito del
Comune.
Un "censimento informale"
che annovera /30 impiamli
sportivi, ha spiegato il sindaco Fabrizio Matteucci.
A pagina 11
IMOLA
Superbike show all'autodromo
All'Autodromo "Enzo e Dino Ferrari" si accendono i motori
per il weekend della Superbike. L'appuntamento imolese è
la settima lappa del mondiale 2013 e per I'l lesina volta si
corre sulle rive del Santemo.
A contendersi la vittoria, solo per citare alcuni dei motociclisti più al usi in riva al Santone, saranno Marco Melandri,
Carlos Cieca, Toni Sk3ms e Sylvain Guintoli, leader della classifica mondiale.
Nello Sport
I promossi senza debiti non arrivano al 50%
Strage di bocciati
all'istituto Ginanni
ll'islituto 1TC Ginmini si registra miaulernica'inalhurza"
di studenti bocciati o rimandati. Tra tantissimi ragazzi
con voti davvero eccellenti (diversi hanno medie impres'orlanti comprese Ira il 9,50 e 11 9,80) sono, infallì, numerosi (711101,7 Che:, p, scarso impegno o lirni[ara anitudine, si
sono fermati al di sotto della SIIITiCil,1551. In particolare nelle dossi
prime, dove il 50% degli allievi è stato promosso con "formula
piena". Addirittura, in una classe dell'istituto, il ntunero degli alunni bocciati o rimandati ha superato il numero dei promossi.
A pagina 14
FAENZA
~ti,
Rissa Botte
al torneo
multietnico
Botte in tribuna a una
partita dell'ottavo Torneo
di calcio multietnico organizzato dalla Consulta dei
Cittadini stranieri. L'episodio risale alla giornata iniziale della competizione,
conclusasi domenica, alla
quale partecipavano atleti
della zona divisi in sette
rappresentative.
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28/06/2013
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ROMAGNA
RAVENNA
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SANITÀ La consigliera regionale Gabriella Meo interroga la giunta Errani
`Stop alle dolorose razionalizzazioni, no allo smantellamento dell'Umberto I'
Le barricate dei Verdi per 'salvare'
l'ospedale lughese dai tagli Ausl
a Ausl di Ravenna ha già effettuato
negli ultimi armi numerose e dolorose razionalizzazioni come la
chiusura di piccoli ospedali, nonché l'accentramento di funzioni specialistiche presso l'ospedale del capoluogo. Proseguire in questa logica accentratrice significherebbe sguarnire ulteriormente l'ospedale di Lugo andando a chiudere i reparti
di cardiologia e pediatria, ridimensionando
ortopedia e creando, inoltre, i presupposti
per lo smantellamento di questo fondamentale presidio della Bassa Romagna". Per
questo motivo la consigliera regionale dei
Verdi Gabriella Meo ha presentato un'interrogazione alla Giunta per sapere se la
progettata costituzione dell'Azienda unica
della Romagna possa causare un ridimensionamento dell'offerta sanitaria decentrata, con particolare riferimento ai servizi
prestati dall'ospedale di Lugo.
"Il progetto di legge - spiega Meo - dell'assessorato regionale Politiche per la Salute
per creare un'Ausl unica per le tre province
i
,5
IL
.1
in
.
" «ft
IZM .LI,
"Occore rivedere
il progetto di costituzione
dell'Azienda unica
della Romagna"
romagnole (Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini
con 4 Ausl per un totale di oltre 1 milione
e 100 mila abitanti) dovrebbe essere discusso in Assemblea legislativa entro la fine di
quest'anno. Sappiamo - continua l'esponente ecologista - che da tempo è in atto,
da parte di ciascuna Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria dell'area della Romagna,
una riflessione riguardante il nuovo assetto
istituzionale e gestionale dei servizi sanitari
ed un confronto sullo sviluppo progettuale
delle forme di cooperazione tra le 4 attuali
aziende sanitarie. Tuttavia tale riflessione
si inserisce in un contesto normativo ed organizzativo che, sia a livello nazionale che
in ambito regionale, ha posto al centro delle politiche pubbliche processi e misure di
razionalizzazione amministrativa e unificazione di enti e servizi pubblici, in particolare di piccole dimensioni, con la finalità
di garantire il contenimento della spesa
pubblica. E' necessario evitare - conclude
Meo - che la costituzione dell'Azienda unica della Romagna e la previsione di una
Conferenza territoriale Sociale e Sanitaria
unica che ne detenga le funzioni di indirizzo, programmazione e vigilanza metta in
secondo piano le scelte delle comunità locali e si concretizzi unicamente in un taglio
dei servizi di cura".
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Condannato per la trotti
delle pesche sott000sto
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28/06/2013
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Il consigliere Baldrati e la svista
della 'Civica per Lugo'
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
"Leggo su laVoce di Romagna' di giovedì 27 giugno il commento
del portavoce dell'Associazione Civica per Lugo, Bruno Pelloni, che
mi riguarda. Non conosco personalmente il signor Pelloni, né tanto
meno il suo percorso politico, ma desidero replicare al suo giudizio
politico sulla Lista civica da me promossa, lugo per noi, ritenendolo
superficiale e tipico di chi esterna giudizi privi di fondamento, ma
sulla scia dell'entusiasmo di avere già la vittoria in tasca. Se avesse
riflettuto, il signor Pelloni, non avrebbe detto che lugo per noi' è
un travestimento di Futuro e Libertà per l'Italia (la forza politica nata
nel corso della precedente legislatura dalla scissione all'interno del
Popolo della libertà, quando il suo leader Gianfranco Fini volle dividersi dai berlusconiani: ndr), perché io ho abbandonato in modo
netto quel progetto già da tempo e con esternazioni pubbliche che
tutti conoscono. Il mio caro amico senatore Benedetto Della Vedova
già capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, oggi è portavoce di
Scelta Civica (di Mario Monti) e quindi sicuramente più vicino all'Associazione Civica per Lugo di quanto non lo sia più con me".
Guido Baldrati, consigliere comunale Gruppo Misto
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Condannato per la trotti
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I DIPENDENTI INAIL SCRIVONO AL SINDACO CORTESI
"No alla chiusura
dell'ufficio lughese"
L'ipotesi di chiusura della sede Inail di Lugo sembra ormai una certezza. Preoccupati, i dipendenti in servizio al
Cot di piazzale di Enzo Ferrari - hanno scritto al sindaco
di Lugo Raffaele Cortesi, al
fine di sensibilizzare anche
l'opinione pubblica riguardo
alla loro situazione. "Sappiamo che già nei mesi scorsi
Lei era stato tenuto informato dai sindacati provinciali sui
possibili scenari previsti in
seguito alla riorganizzazione
dell'Istituto - scrivono i di-
pendenti - sembrava in un
primo momento che l'ipotesi
della chiusura fosse stata
scartata ed invece mercoledì
abbiamo ricevuto la pessima
notizia, il nostro ufficio non è
più considerato essenziale
per la nostra Direzione Nazionale e quindi verrà chiuso.
Ovviamente, oltre ai disagi
che ciascuno di noi come dipendenti dovrà sostenere in
termini di spostamenti sul
territorio, non trascurando il
fatto che su 7 dipendenti, 5
siamo donne, alcune con figli
piccoli ed in situazioni di particolare disagio familiare (single con figli o vedove con fi-
gli) ed una con grave handicap fisico (non vedente), a
noi preme evidenziarLe come
la presenza sul territorio lughese dell'ufficio Inail sia
fondamentale ed essenziale
per supportare in maniera adeguata le esigenze di un'utenza sparsa su un territorio
ampio e che si trova spesso
in situazioni di grave infermità fisica. Ci auguriamo concludono i dipendenti che l'amministrazione comunale possa affiancarsi a noi
tutti nel supportare innanzi
alla Direzione Nazionale Inail
le richieste di mantenere aperto l'ufficio di Lugo".
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Condannato per la trotti
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Lugo Il Comune
fa il punto
sulla Meridiana
Oggi alle 11.30 al Salone Estense della Rocca di Lugo la
giunta Cortesi farà il punto
sulla 'questione' del monumento "La meridiana dei popoli", la struttura che dovrebbe svettare a breve in piazza
Primo Maggio, tra la sede dei
Carabinieri e Piazza Garibaldi.
All'incontro saranno presenti
l'artista di Bizzuno Mario
Nanni "progettista e poeta
della luce" incaricato di realizzare il monumento, il sindaco
Raffaele Cortesi e il responsabile del patrimonio del comune di Lugo, Giovani Liverani.
Un'occasione ufficiale, dunque, per fare il punto sul calendario dei lavori dell'opera
che dovrà incarnare "i valori
fondanti della repubblica e
della costituzione". Questa
struttura cambierà il centro di
Lugo con i suoi 21 metri di altezza (per quattro di larghezza
e oltre due di profondità) e
sarà concretamente un portale in ferro che dentro di sé vedrà luce e parole incise nel
consueto "gioco di luci" di
Nanni. Il progetto, approvato
nel 2011, è andato sinora a rilento e, anche l'ultima data di
inaugurazione, quella del 2
giugno, è stata posticipata
(sulla sede, a oggi, non ci sono
che le fondamenta del monumento). Tempi dilatati che
hanno fatto sorgere qualche
perplessità, con tanto di diffida inviata dal Comune all'artista, invitato a consegnare il
lavoro nei tempi previsti. Dopo tante parole e ipotesi oggi,
dunque, la "meridiana" sarà
presentata ufficialmente e
sarà così possibile capire
quando finalmente potrà essere ammirata e quale sarà la
"figura istituzionale" che la inaugurerà.
Alessandro Passanti
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Condannato per la trotti
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ALFONSINE: 10 GIORNI
DI FESTA DELL'UNITÀ
Appuntamento con la Festa dell'Unità da domani all'8 luglio, ad
Alfonsine, nello spazio del campo
sportivo 'Brigata Cremona'. Tutte
le sere, nel grande stand gastronomico, da non perdere le specialità romagnole. Denso anche il
programma degli spettacoli con
tanta musica da ballare. Si parte,
appunto, domani con l'Orchestra
Nuova Romagna Folk; domenica
30 sarà la volta dell'orchestra Edmondo Comandini. In luglio: lunedì 1, Gruppo danze e spettacolo
'Milleluci' di Alfonsine; martedì 2,
Orchestra Patrizia Ceccarelli;
mercoledì 3 Orchestra Luca Bergamini.
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Fa capolino il 'Partito dei poveri' =
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ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
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Massa Festa
Mercato in centro
Sport e 500 saranno i protagonisti questa sera del terzo appuntamento della Festa Mercato.
A garanzia del divertimento tornei e gare per grandi e piccoli animeranno le strade e le piazze,
le allieve della scuola di Ginnastica artistica di Lugo si esibiranno nel Gym show, spettacolo acrobatico e coreografico, infine
in piazza ci sarà il raduno di Fiat
500. Nata con l'obiettivo di qualificare l'immagine del commercio massese. la Festa Mercato
propone iniziative nel segno della gastronomia, della musica e
dell'arte, fra vetrine e spettacoli.
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Fa capolino il Tarpo dei poveri'
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Bagnacavallo
Film sotto le stelle
Il grande cinema internazionale
sarà protagonista del fine settimana al Cineparco delle Cappuccine di Bagnacavallo per la
rassegna estiva "Bagnacavallo
al cinema".
Si inizia oggi e domani con
"Django Unchained", l'ultimo
film di Quentin Tarantino. Domenica in replica, poi lunedì 1
luglio, sarà invece la volta del
cinema francese di Francois Ozon e del suo "Nella casa",
commedia drammatica, spiritosa e intelligente, che si sviluppa
come un thriller con risvolti
dark più che inquietanti.
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Fa capolino il Tarpo dei poveri'
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Cotignola Pecci
e il "suo" Torino
Ultimo appuntamento per la
rassegna cotignolese "La letteratura, lo sport e altro...". Martedì prossimo alle 21 è in programma un incontro con Eraldo
Pecci, che presenterà la sua prima fatica letteraria: "Il Toro non
può perdere", edito recentemente da Rizzoli, sulle vicende
del grande Torino, vincitore del
campionato di calcio di serie A
nel 1976 e di cui Pecci fu uno
dei protagonisti. E' un libro dedicato a coloro che, almeno una
volta nella vita, hanno pianto di
gioia o di dolore per un pallone
finito in fondo alla rete.
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Fa capolino il Tarpo dei poveri'
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La cucina di Lugo di Romagna
si promuove sui lidi ravennati
LA NOVITÀ A Marina di Ravenna un "temporary restaurant"
dedicat oalle eccellenze enogastronomiche lughesi
Nasce "Lugo di Romagna", il "temporary
restaurant" a Marina di Ravenna, un
modo innovativo per fare promozione
di Lugo, delle Terre di Romagna e delle
città gemellate, ma anche occasione
per trovare risorse per finanziare i progetti di associazioni no-profit. Un punto
di riferimento a disposizione di chi vuole fare conoscere i luoghi, i prodotti, le
eccellenze e le iniziative della Bassa. Lo
spazio gastronomico propone piatti tipici romagnoli e internazionali, puntando su qualità e prezzi accessibili. Oltre alla scelta di vini locali, un ruolo importante ha la birra di qualità di Kulmbach, la città tedesca gemellata con Lugo, che verrà proposta con la tecnica "a
caduta" in modo da mantenere intatta
la sua naturalezza e bontà. Il locale sarà
aperto dal giovedì alla domenica alla
sera e sabato e domenica anche a pranzo. Negli altri giorni sarà possibile concordare aperture straordinarie a invito
in occasione di eventi e serate a tema.
Le associazioni "Progetti Ludico-Sportivi", "I musici", "P.G.S. Comitato Provinciale di Ravenna", "Lugo Rugby" e Associazione Gemellaggi "Adriano Guerrini" di Lugo danno appuntamento alle
19 di stasera per la serata di apertura.
Prenotazioni al 393-2450031.
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Fa capolino il Tarpo dei poveri'
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FOC E
28/06/2013
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
La storia d'amore di Mascagni e Anna Lolli
LIONS CLUB L'ultimo meeting ha visto Laura Baldinini raccontare i 35 anni di passione clandestina vissuti
dal compositore con la giovane corista originaria di Bagnara, dove morì nel 1975 lasciando tutto alla parrocchia
"Una storia di cavalleria romagnola. Anna Lolli: il grande amore del compositore Piero Mascagni" era titolo dell'ultimo meeting del Lions Club di Lugo,
presieduto da Andrea Preti con relatrice
la professoressa socia Laura Baldinini,
alla pesenza Maria Francesca Mondini,
pronipote di Anna Lolli. La relatrice ha
illustrato l'aspetto culturale oltre a quello romantico della "Storia", testimoniato
dalle quasi 5.000 lettere che il compositore livomese scrisse alla bella ragazza
romagnola in 35 anni. Fu il lavoro a farli
incontrare: lui grande compositore, lei
corista. Durante le prove di "Iris" al Costanzi di Roma, Mascagni notò tra le coriste la bellissima giovane dai capelli
scuri e dagli occhi verdi. Dopo un lungo
corteggiamento, nonostante la differenza di età e di estrazione sociale, esplose
la passione. Lei sapeva che era sposato,
con tre figli, più vecchio e che sarebbe
andata incontro a tutte le sofferenze
dell'amore clandestino, ma lo visse comunque con riservatezza e dignità. Ma_
Laura Baldinini al meeting dei Lions
scagni le acquistò un appartamento
non molto lontano dalla propria abitazione, a Roma, e le apri un libretto bancario. Non convissero mai, tranne che
per un breve periodo nel 1912 a Bellevue, vicino a Parigi, in una casa di campagna, dove Mascagni collaborava con
D'Annunzio per la "Parisina" rappresentata l'anno dopo alla Scala. Quando la
moglie di Mascagni scoprì la relazione,
egli dovette affannarsi, scombinando le
sue giornate e gli orari delle prove per
poter correre da Anna. Lei fu costretta
a indirizzare le sue lettere ad un amico
di lui, Alessandro Tanzini, e Mascagni,
dopo averle lette, le rispediva ad Anna
perché non fossero intercettate dalla
moglie. Ogni tanto Anna tornava nella
sua città natale, Bagnara, dove era accolta con falsa benevolenza, essendo
nella condizione scomoda di "mantenuta". Si narra che un giorno il parroco
la fermasse per strada e la insultasse:
"Tu sei una pubblica peccatrice" ma
Anna proseguì noncurante e commentò con la nipote che l'affiancava:
"Lascia pur che dica, ma io ho dato la
carne al diavolo e darò le ossa al signore
e tutta la roba avuta dal Maestro la lascerò alla parrocchia". Dopo la morte di
Mascagni, nel 1945, Anna tornò definitivamente a Bagnara ove visse di ricordi;
morì a 85 anni nel 1973. Il testamento
recitava: "Lascio tutto alla parrocchia,
col vincolo di costituire un museo dedicato a Mascagni: il pianoforte del
Maestro, i ritratti, le lettere d'amore...".
Oggi, con gli sms, un tale patrimonio di
amore e passione si sarebbe perduto...
Emanuela Pinchiorri
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RAVENNA
FAENZA LUGO
8• IMOLA
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Fa capolino
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•6
i l Partlt
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o dei poveri'
Il movimento lombardo organizza raccolta di merce usata suscitando dubbi tra i residenti
ià siamo in un periodo nel
quale i partiti stanno vivendo
un momento di popolarità
che rasenta il minimo storico,
poi ecco che ti vedi spuntare in città appiccicato ai cancelli delle abitazioni un volantino a nome "Partito dei poveri"
che pubblicizza una raccolta di materiale usato. Un volantino che, vista la strana
intestazione, ha ovviamente suscitato
più di una perplessità tra i lughesi. Nel
messaggio recapitato porta a porta viene
pubblicizzata una raccolta di scarpe,
borse, cinture, indumenti, biancheria,
ma anche piccoli elettrodomestici e pentole in programma dalle 8.30 odierne.
Residenti interdetti - si diceva - perché
di solito, di queste raccolte dell'usato, si
occupano Caritas o Croce Rossa. E perché tra i mille e più soggetti politici presenti in Italia, di questo Partito dei Poveri
si sa poco o nulla. Il P.D.P è però presente
sul web con il proprio sito internet dal
quale si apprende essere stato fondato
nel 2009 dal 63enne Giuseppe Trevisol,
veneto trapiantato in Lombardia. Il fondatore, via internet, spiega che questa
crisi dovrà ancora arrivare al suo massimo lasciando dietro di sè molte macerie,
o meglio numerosi poveri. Essendo lui
una persona non ricca a causa - racconta - del gioco d'azzardo e del mondo del
lavoro, ha fondato questo partito che
profetizza un'Italia che tra poco tempo
sarà "divisa tra ricchi e poveri" spiegando
poi quale sarebbe il suo sistema per risollevare la situazione. Sul sito campeggia una lunga invettiva del Trevisol con-
G
i411111114 N 11
,mal.. ,
r - rw-P~
ti-1 111E1 *M
La raccolta di beni usati promossa dal Partito dei Poveri
tro gli italiani che sorreggono ancora
questi politici e quindi contro caste e
lobby. Segue poi il programma del partito. Quindici punti tra i quali: mense a
carico dello Stato, pensione minima a
mille e duecento euro, stipendio e pensione per casalinghe, fsostegno ai disoccupati, nazionalizzazione delle banche
e tetto massimo di duemila cinquecento
euro degli stipendi dei dirigenti pubblici.
Tutto plausibile, magari un po' naif, ma
la cosa che colpisce maggiormente sono
queste raccolte porta a porta organizzate
in tutta Italia da un partito con sede nella
provincia comasca. Navigando su internet si può apprendere che a Pasturo, in
provincia di Lecco, diversi cittadini si sono posti le stesse domande di noi lughesi, o che a Borgomanero in provincia di
Novara, a precisa domanda alla Polizia
Locale la risposta è stata lapidaria: raccolta non autorizzata, diffidate. Una mano ce la danno i cittadini di Selargius in
provincia di Cagliari. Sul gruppo Facebook del paese sardo, un ex coordinatore
del partito scriveva: "Non sono più coor-
dinatore del P.D.P., poiché ho scoperto,
purtroppo tardi, che è un partito costituito da persone scorrette, che illudono
i cittadini onesti per arricchirsi alle loro
spalle". Sarà vero? Tutte invenzioni? Il numero di cellulare presente in fondo al volantino fa capo al Centro di Raccolta
sempre in quel di Como che garantisce,
ovviamente, la buona fede dell'iniziativa
bollando quanto scritto su internet come "maldicenze". Intanto, per oggi, la
raccolta è confermata.
Alessandro Passanti
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capolino il 'Partito dei poveri'
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0`.■
"
Diffusione: 262.360
dità. Stornata una quota degli 1,45 miliardi ottenuti dalla Regione
Debiti Pa, il decreto occupazione
sfila 1,5 miliardi alle imprese
Eugenio Bruno
ROMA
Se non è uno scippo poco ci
manca. La nuova bozza e del decreto occupazione, varato l'altroieri dal Governo, contiene anche un'amara sorpresa per le imprese. Una quota non specificata degli 1,45 miliardi di anticipazione di liquidità ottenuta dalla
Regione Campania per rimborsare i debiti (non sanitari) verso
le aziende dovrà infatti essere
stornata dalla assegnazione originaria e destinata al piano di
rientro per il trasporto ferroviario locale previsto dal decreto
sviluppo di un anno fa.
Le risorse vengono di fatto
sottratte ai 4o miliardi di plafond destinato a smaltire i pagamenti arretrati delle pubbliche
amministrazioni e convogliate
invece verso altri rivoli. A paga-
re il conto di questa partita di
giro saranno anche i cittadini e
le società campane che si vedranno aumentare dello 0,15%
l'addizionale Irap e dello 0,30%
quella Irpef.
In realtà, il premier Enrico
Letta aveva fatto cenno, nella
conferenza stampa a conclusione della seduta del consiglio dei
ministri di mercoledì, che tra le
misure varate aveva trovato spazio anche un pacchetto di interventi per le emergenze. Subito il
pensiero era andato al sisma in
1(.AM3'ANIA
.
Somme girate al piano
di rientro per il trasporto
ferroviario locale
Pagano anche cittadini e Pmi
con l'aumento di Irap e Irpef
Emilia di un anno fa e alla tromba d'aria del mese scorso, salvo
poi scoprire che la logica degli
interventi emergenziali contemplerebbe anche lo stato di salute
delle ferrovie campane.
C'è poi da ricordare che questo del pacchetto lavoro, non è il
primo attacco alla dote dei 40
miliardi per cancellare almeno
una parte dei debiti delle Pa nei
confronti delle imprese.
Nell'iter di conversione del dl
sblocca-pagamenti, infatti, il
Parlamento ha già ridotto di 400
milioni la dotazione per gli anticipi di liquidità da parte dei Comuni. In quel caso, però, le risorse non erano state ancora assegnate; oggi, invece, con la norma contenuta nel dl lavoro, si
storna una quota già attribuita a
una amministrazione.
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«Un plano struttude
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28/06/2013
CAS
Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Debiti Pa,
se il problema
è (anche)
la burocrazia
di Luigi Fiorentino
Questo articolo è l'editoriale del
Giornale del diritto amministrativo n.
6/2013, appena pubblicato
n- a vicenda dei pagamenti dei debiti
delle pubbliche amministrazioni nei
confronti delle imprese ha una rilevanza non solo economica, ma anche istituzionale: individua alcune delle principali disfunzioni del nostro sistema amministrativo e sollecita una più ampia riflessione
sull'efficacia dell'azione dello Stato centrale. Ma partiamo dai fatti.
Il primo provvedimento per sbloccare i
pagamenti delle Pa risale al decreto legge
n.185/2008. Da allora ci sono stati numerosi
altri interventi normativi. Solo nel 2012, a distanza quindi di 4 anni dalla prima iniziativa, si contano tre nuove disposizioni in tre
diversi decreti legge (n.16,52 e 95),ben quattro decreti del Ministro dell'economia e delle finanze e due circolari della Ragioneria generale dello Stato. Ciò nonostante il Governo 1'8 aprile scorso haritenuto di dover varare un nuovo decreto legge, ma ancora non
sono stati forniti con precisione i dati sull'entità dei debiti. Di fronte alle critiche la Ragioneriaha spiegato che la sua attività «si avvicina più ad un concetto di certificazione che a
un giudizio di valutazione», ad un ruolo, in
definitiva, «quasi di tipo notarile» e «che sia
i pareri formulati che le relazioni tecniche
vengono inoltrati_agli uffici di diretta collaborazione con il Ministro...».
Questi fatti mostrano dunque che strutture amministrative "chiave" nella definizione e gestione dei processi decisionali
sono in grado di condizionare l'efficacia
dell'azione di governo.
La prima struttura è la Presidenza del
Consiglio dei ministri, da cui i decreti legge
formalmente provengono. Essa dovrebbe
assicurare il coordinamento dell'attività
normativa e amministrativa, garantendo,
in particolare, la «qualità dei testi normativi sotto un profilo formale e sostanziale» e
il coordinamento tra amministrazioni per
«la verifica di fattibilità delle iniziative legi-
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slative». Ma nel tempo la Presidenza, nonostante le dimensioni sovrabbondanti, si è
progressivamente allontanata dalle funzioni essenziali Essa andrebbe quindi profondamente rinnovata e rifocalizzata sulle funzioni a supporto del Presidente del Consiglio e del Governo.
La seconda struttura è il Ministero
dell'economia, in particolare la Ragioneria
generale dello Stato. Questa dovrebbe assicurare il «controllo e monitoraggio dei conti pubblici», anche con funzioni di «analisi
e valutazione della spesa», e verificare la
«copertura finanziaria delle leggi» prima
della loro adozione (1. n.196/2009). Tuttavia, la prima attività sembra ancora non
completamente espressa, mentre la seconda è spesso svolta oltre misura, fino ad incidere su scelte di indirizzo e gestionali, di fatto sostituendosi al decisore politico e alla
dirigenza chiamata ad attuare le decisioni
sulle spese. La Ragioneria generale, apparato tuttora di eccellenza, dovrebbe aggiornare la propria missione e superare la logica
di micro-controllo burocratico.
La terza struttura chiave è rappresentata dagli uffici di diretta collaborazione dei
ministeri. Essi costituiscono lo snodo che
tiene unito vertice politico e amministrazione. Finora la guida di questi uffici è stata
appannaggio pressoché esclusivo di personale proveniente dalle magistrature amministrative. E in questo quadro, la politica priva dell'ambizione di costruire un'amministrazione moderna-ha continuato ad attribuire a tali ufficiuna valenza di tipo "con
sulenziale" Il ripensamento delle strutture di Gabinetto quindi deve passare attraverso l'immissione in esse anche di statistici, economisti, ingegneri gestionali, così da
poter meglio progettare le politiche e orientare l'amministrazione al risultato.
Infine, un'ulteriore considerazione che la
vicenda dei debiti delle Pa suggerisce riguarda la qualità delle norme. Le leggi spesso sono irragionevolmente dettagliate o sono irragionevolmente lacunose, rimettendo la definizione di aspetti rilevanti ad atti
successivi, che, pur essendo adottati con atto del Ministro, sono di fatto predisposti
dallaburocrazia. Ma il rinvio ad atti successivi sposta in modo non trasparente dalla
politica alla burocrazia delle amministrazioni centrali dello Stato il potere sostanziale di decisione. Uno spostamento in grado
di determinare un mutamento genetico
dellaburocrazia, la quale si trova ad incidere sull'efficacia delle decisioni politiche e,
quindi, sulla qualità dell'azione dei governi. È tempo di ricondurre le strutture organizzative a supporto dell'Esecutivo alla loro vocazione originaria.
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ll'erld CAS
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Imprese Entro lunedì importi e date
Dalla Pa arriva
l'avviso ai creditori
Patrizia Ruffini
Una fitta concentrazione
di rigide scadenze accompagnate da sanzioni occupa il calendario delle pubbliche amministrazioni in queste settimane. Al centro della scena sono
gli effetti del decreto legge
35/2013 sui debiti della Pa (parte dedicata ai debiti maturati a
fine 2012), che nella versione
post-conversione ha dettato
tempi attuativi molto stretti.
Entro lunedì (ilio giugno è
domenica) i responsabili finanziari devono informare i creditori sull'importo e sulla data entro la quale provvederanno al
pagamento (articolo 6, comma
9). Per la comunicazione - da
far partire solo per i debiti ancora da estinguere - la legge suggerisce di utilizzare la Pec, i cui
indirizzi sono pubblicati sul sito del ministero dello Sviluppo
Economico (http://www.inipec.gov.it/cerca-pec), contenente l'Indice nazionale degli
indirizzi di posta elettronica
certificata di 74qmila professionisti e di quasi 3 milioni fra società e imprese individuali.
Entro il 5 luglio scatta il termine per pubblicare sul sito internet (sezione «Amministrazione trasparente») l'elenco
completo, per ordine cronologico di emissione della fattura
o della richiesta equivalente di
pagamento, dei debiti per i quali è stata effettuata comunicazione (indicando importo e la
data di pagamento). Come sanzione per la mancata pubblicazione è previsto il pagamento
di 100 euro per ogni giorno di
ritardo nella certificazione del
credito.
115 luglio scade anche il termine entro il quale gli enti locali possono accedere alla seconda tranche dei bonus sul Patto
di stabilità. Per questo occorre
compilare il nuovo modello
che è disponibile sul sito del
Patto di stabilità; oltre ai Comuni rimasti fuori nella prima fase
(875 enti), possono procedere
anche gli enti locali che vogliono effettuare riduzioni o incre-
menti delle richieste eseguite
entro il 30 aprile. Entro il 15 luglio il ministero dell'Economia
deciderà l'assegnazione. Nella
prima fase la distribuzione degli spazi finanziari ha soddisfatto tutte le richieste relative a debiti non estinti entro 1'8
aprile, mentre gli altri sono stati coperti al 65%.
Gli spazi finanziari dovranno essere utilizzati entro il
2013 almeno per il 90% per evitare la sanzione; si deve procedere dando priorità ai crediti
non oggetto di cessione pro soluto e, poi, seguendo l'ordine
cronologico.
Sul versante del Patto di stabilità 2013, dal i° luglio i Comuni e le Province conosceranno
LAURA DATA
Entro il 5 luglio gli elenchi
vanno pubblicati online
Per chi ritarda
taglio da 100 euro al giorno
sugli stipendi dei dirigenti
gli eventuali spazi finanziari
sul Patto regionale verticale
con incentivo statale su cui la
Regione deciderà entro il termine del 3o giugno. Intanto è
partito il primo adempimento
2013 per gli enti soggetti al Patto: l'obiettivo del Patto da comunicare entro il 2 agosto utilizzando esclusivamente il sistema web previsto per il patto
http://pattostabilitainterno.tesoro.it. I Comuni che sono assoggettati ai vincoli di finanza
pubblica dal 2013 devono ricordare che se non provvederanno ad inviare il prospetto degli
obiettivi entro il termine saranno considerati inadempienti.
La scadenza successiva da
segnare sul calendario è il 15
settembre, per la comunicazione dei debiti relativi a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali maturati a fine 2012 e ancora non estinti.
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LA DELEGA FISCALE SI RIMETTE IN MOTO
Riscossione locale con regole ad hoc
Riscossione delle entrate locali con
nuove regole e procedure esecutive
diverse rispetto al ruolo. Dovrà essere emanato, infatti, un testo unico per
la riscossione delle entrate locali che
recepirà, con i dovuti adattamenti, le
procedure e gli istituti previsti per il
ruolo e modificherà le norme che disciplinano l'ingiunzione di pagamento. In attesa di questa riforma sono
stati prorogati i contratti in corso tra
comuni, concessionari e agenti della
riscossione fino al 31 dicembre 2013.
Per garantire l'effettivo incasso delle
somme riscosse è previsto che i soggetti affidatari, oltre a possedere determinati requisiti, dovranno rispettare le norme contenute in un codice
deontologico e saranno sottoposti a
ispezioni. Sono questi i principi e i
criteri direttivi contenute nell'articolo
3, comma 12, della delega fiscale che
dovrà riformare il sistema di riscossione delle entrate locali.
Dunque, dal prossimo anno la riscossione avrà una disciplina diversa
rispetto
risp
ii
a quella attuale contenuta nel
regio decreto 639/1910. L'ingiunzione
è l'unico mezzo alternativo al ruolo del
quale possono avvalersi gli enti locali.
In effetti, la normativa vigente oltre
a essere carente è piuttosto incerta,
soprattutto per quanto concerne l'utilizzo delle procedure esecutive (fermi
amministrativi, iscrizioni ipotecarie,
pignoramenti). Non a caso la proposta di legge impone la revisione delle
norme sull'ingiunzione di pagamento e il recepimento delle procedure e
degli istituti previsti per la gestione
dei ruoli, «adattandoli alle peculiarità
della riscossione locale». Per l'ingiunzione vanno introdotte disposizioni ad
hoc, eliminando il ricorso alle norme
contenute nel dpr 602/1973 oggi applicabili in via analogica o in quanto
compatibili. Questo ha determinato
una totale confusione sulle procedure
da seguire e sugli aggi da applicare.
Com'è noto comuni e province, in base
all'articolo 52 del decreto legislativo
446/1997, hanno ampia autonomia
nella gestione delle loro entrate. Con
regolamento possono disciplinare la
modalità di gestione che ritengono
più idonea, avendo la facoltà di sce-
gliere tra la gestione diretta, quella in
forma associata, nonché l'affidamento
all'esterno. Per queste attività possono avvalersi di soggetti diversi: società interamente pubbliche, società
miste, agenti della riscossione e soggetti iscritti all'albo istituito presso
il ministero dell'economia e delle finanze. Il recupero coatto può avvenire
mediante ruolo, se la procedura viene
attivata da Equitalia. Altrimenti, mediante ingiunzione fiscale se svolta in
proprio dall'ente locale o dai soggetti
abilitati iscritti all'albo ministeriale.
La riforma è però attesa in tempi
brevi, tenuto conto che Equitalia dopo
varie proroghe potrà effettuare l'attività di riscossione a mezzo ruolo solo
fino al 31 dicembre 2013. Alla società
pubblica, che ex lege avrebbe dovuto
chiudere i rapporti con i comuni il 30
giugno, per le attività di accertamento,
liquidazione e riscossione delle entrate
di questi enti, spontanea e coattiva, è
stata concessa un'ulteriore proroga in
sede di conversione del decreto-legge
35/2013 (legge 64/2013).
Sergio Trovato
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Enti locali rrel"'`I
elea=c+
1:111111 scombussola i bihnei
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Il Viminale ha diffuso i dati definitivi. Alle Entrate il compito di recuperare le eccedenze
L'Imu scombussola i bilanci
A Roma tagli per 25 mln, Milano ne perde 18, Napoli 6
DI MATTEO BARBERO
A
l comune di Roma l'ultimo giro della giostra
dell'Imu 2012 costa più
di 25 milioni di euro, a
quello di Milano poco meno di
18, mentre per Napoli il conto
supera i 6 milioni. E quanto si
evince dai dati definitivi sulle
spettanze comunali relative
allo scorso esercizio, che il
ministero dell'Interno ha finalmente pubblicato ieri. Se,
per alcuni enti, il ricalcolo si
traduce in minori tagli, per altri rende ancora più pesanti le
sforbiciate già subite, costringendo in molti casi a restituire
risorse allo stato. Si pone per
tutti, invece, il problema delle
regolazioni contabili, dal momento che i consuntivi sono
stati chiusi alla fine di aprile.
Le variazioni delle spettanze
rispetto ai valori resi noti ad
ottobre dello scorso anno dipendono dalla revisione delle
stime sul gettito dell'imposta
municipale propria, che il Mef
ha consolidato solamente lo
scorso 31 maggio scorso (si
veda ItaliaOggi di ieri), con tre
mesi tondi di ritardo rispetto
alla scadenza (28 febbraio)
prevista dall'accordo sancito
in Conferenza stato—città e
Autonomie locali il 1° marzo
2012 e poi ripreso dall'art. 9,
comma 6-bis, del dl 174/2012
e dal comma 383 della legge
228/2012. I valori dell'Imu stimati dal Mef incidono sulle assegnazioni attraverso un duplice meccanismo: da un lato, essi
servono per distribuire il taglio
previsto dall'art. 28, commi 7 e
9, del dl 201/2011, che vale circa 1,5 miliardi, da ripartire in
proporzione agli incassi (presunti); dall'altro, il maggiore/
minore gettito di quest'ultima
rispetto all'Ici 2010 (valore,
anche quest'ultimo, in diversi
casi modificato rispetto ai dati
dei mesi scorsi) si riflettono in
decurtazioni/incrementi delle
spettanze. La tabella in pagina mostra l'effetto combinato
di questi due fattori (il cui peso
è indicato nelle ultime due colonne) sulle assegnazioni (seconda colonna) dei capoluoghi
di regione. Laddove compare
il segno meno, la revisione ha
portato a una ulteriore riduzione rispetto ai dati di ottobre, a
sua volta dovuta alla revisione
al rialzo delle stime Imu (ovvero al ribasso dell'Ici 2010). È
questo il caso più frequente nel
campione considerato, dato che
interessa Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Perugia,
Roma, Napoli, Bari, Palermo e
Cagliari. Negli altri casi, il segno più sta invece a indicare
un incremento delle spettanze,
che simmetricamente dipende
da stime Imu più basse (o da
unici 2010 più alta). Nel complesso, il gioco è a somma 0,
ma ovviamente i comuni che
si erano visti sovrastimare gli
incassi Imu tirano finalmente
un sospiro di sollievo. Gli altri,
invece, dovranno restituire i
soldi in più allo Stato, che li
recupererà attraverso l'Agenzia delle entrate a valere sui
nuovi incassi. Rimane il problema delle regolazioni contabili, dato i conti del 2012 sono
ormai chiusi. Come evidenziato dall'Ifel, infatti, soltanto
un'espressa norma di legge potrebbe consentire una modifica
dei dati dei rendiconti chiusi
ad aprile, ma si tratterebbe di
una soluzione irragionevole in
questa fase dell'anno, anche
considerando gli adempimenti
relativi al Patto, i cui termini
sono ormai trascorsi.
O Rtproduzzone rtseruata—.
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Entilócali
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imr%
scombussola i bilanci
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Resta incerta la platea di soggetti tenuti all'obbligo. Via libera all'uso della Pec
Debiti, scatta l'ora della verità
Entro il 30/6 va comunicato quanto e quando pagare
DI MATTEO BARBERO
li enti locali hanno
tempo fino a lunedì
prossimo per comunicare ai propri creditori
l'importo e la data entro la quale provvederanno al pagamento dei loro debiti. La comunicazione può avvenire mediante
Pec con firma elettronica o digitale, ovvero con altre modalità
che garantiscano la puntuale
ricezione da parte del destinatario (ad esempio, raccomandata con ricevuta di ritorno).
Lo prevede l'art. 6, comma 9,
del dl 35/2013, fissando come
dead-line i130 giugno, che però
è domenica, per cui si ritiene
che ci sia tempo per adempiere
anche il giorno successivo. Per
la verità, tale disposizione è
tutt'altro che chiara nel definire chi e in che termini sia tenuto a provvedere. Si tratta di
una lacuna grave, considerato
che l'eventuale inadempimento
rileva ai fini della responsabilità per danno erariale a carico del responsabile dell'ufficio
competente. In mancanza di
chiarimenti ufficiali, non rima-
G
La procedura
Entro il 30 giugno, gli enti locali devono comunicare
ai propri creditori l'importo e la data entro la quale
provvederanno al pagamento dei loro debiti (art. 6,
comma 9, del dl 35/2013).
Sono tenuti ad adempiere tutti gli enti che hanno
beneficiato delle misure di cui all'art. 1 dello stesso
dl 35.
Vanno comunicati sia i debiti di parte corrente, sia
quelli di parte capitale che al 31/12/2012 risultassero
certi, liquidi ed esigibili ovvero supportati da fattura o
richiesta equivalente di pagamento, nonché i debiti in
conto capitale riconosciuti o riconoscibili alla predetta
data ai sensi dell'art. 194 del Tuel.
Vanno esclusi, invece, i debiti rispetto a cui non si è in
grado di prevedere la data esatta del pagamento.
ne che affidarsi all'interpretazione del dettato normativo.
La prima incertezza riguarda
la definizione della platea degli
enti soggetti all'obbligo. L'art. 6,
comma 9, li individua mediante un rinvio all'art. 1 del dl 35
(oltre che ai successivi artt. 2,
3 e 5, che però riguardano le
regioni e le amministrazioni
statali), rendendo incerto se
debbano procedere alla comunicazione anche quelli che non
si siano avvalsi delle misure da
esso previste (ossia non abbiano richiesto deroghe al Patto
e/o anticipazioni di liquidità
alla Cassa depositi e prestiti,
ovvero non abbiano superato il
limite dei 3/12 nell'anticipazio-
ne di tesoreria). Si ritiene che
questi ultimi possano anche
omettere la comunicazione, anche se nulla vieta di effettuarla
comunque. Un secondo dubbio
si pone in relazione all'esatta
individuazione dei debiti da
considerare e quindi dei relativi creditori. Anche in tal caso,
infatti, c'è un rinvio all'art. 1
del dl 35, che ne menziona
diverse tipologie, accomunate
solo dal riferimento alla data
del 31/12/2012. In proposito, si
ritiene che vadano comunicati
non solo i debiti di parte capitale che a tale data risultassero
certi, liquidi ed esigibili, ovvero
supportati da fattura o richiesta equivalente di pagamento
(art. 1, comma 1, lett. a e b
del dl 35), ma anche gli analoghi debiti di parte corrente,
espressamente richiamati dal
comma 13 del medesimo art. 1.
Vanno inclusi, inoltre, anche i
debiti in conto capitale riconosciuti alla data del 31/12/2012
e quelli che, entro tale data,
presentavano i requisiti per il
riconoscimento ai sensi dell'art.
194 del Tuel. Per i debiti che
si prevede di pagare oltre il 15
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Debiti, serata l'ora della verità
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settembre scatta anche, entro
tale data, l'obbligo di certificazione mediante la piattaforma
telematica del Mef, ai sensi
dell'art. 7 del dl 35, mentre si
è del parere che non vadano comunicati ai creditori (ma solo
certificati) i debiti rispetto a cui
non si è in grado di prevedere
la data esatta del pagamento.
Per motivi di trasparenza, invece, si suggerisce di indicare
anche tutti i pagamenti già effettuati dopo l'entrata in vigore
del dl 35. Ricordiamo che, entro il prossimo 5 luglio, ciascun
ente dovrà pubblicare sul sito
internet l'elenco completo, per
ordine cronologico di emissione
della fattura o della richiesta
equivalente di pagamento, dei
debiti per cui è stata effettuata
la comunicazione ai creditori,
anche in tal caso indicando
l'importo e la data prevista
di pagamento. Non è chiaro
come tale previsione si concili con l'obbligo di pubblicare i
piani di pagamento per importi
aggregati per classi di debiti,
che, però, sembra diretto alle
regioni e alle amministrazioni
statali e non a quelle locali.
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Debiti, scalda l'ora della verità
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L'ARAN HA INDIVIDUATO I TEMI OGGETTO DI CONTRATTAZIONE E LE PROCEDURE DA SEGUIRE
Nei contratti locali risorse decentrate e progressioni
I
Le materie ammesse alla contrattazione decentrata integrativa sono
state ristrette dai vincoli introdotti
dal dlgs n. 150/2009, c.d. legge Brunetta. In attesa che le trattative avviate a livello nazionale approdino
alla firma di un contratto per tutto
il pubblico impiego in cui siano individuati in modo preciso i temi su cui
gli enti locali ed i soggetti sindacali
possono contrattare a livello locale
e quelli su cui sono necessarie altre
forme di relazione, l'Aran individua in modo preciso i temi oggetto
di contrattazione e le procedure che
occorre seguire.
Tra le principali materie di cui la
contrattazione collettiva decentrata
integrativa può occuparsi si segnala
in primo luogo la destinazione delle risorse decentrate, tema che si
conferma essere quello di maggiore
rilievo, unitamente alla disciplina
delle indennità rimesse a questo livello dai contratti nazionali, cioè la
produttività, le specifiche responsabilità, il maneggio valori, il disagio,
la individuazione delle fattispecie
che danno luogo alla erogazione del
compenso per il rischio. Mentre la
contrattazione decentrata non deve
occuparsi né del turno né dei compensi per le attività svolte in giornate festive, né della reperibilità. Altro
importante tema rimesso ai contratti di secondo livello è costituito dalla
disciplina delle progressioni economiche, a partire dalla spesa. Ed inol-
tre si devono disciplinare
le modalità di ripartizione
dei compensi previsti da
specifiche disposizioni di
legge.
Per l'Aran sono poche
le materie «trattabili
dal contratto nazionale, ma la cui trattabilità
dovrebbe essere venuta
meno a seguito di norme
di legge sopravvenute
(dlgs n. 150/2009; dlgs n.
141/2011; dl n. 95/2012).
La individuazione di queste ultime è avvenuta su
base interpretativa, tenuto conto degli orientamenti emanati dai competenti
ministeri (si richiamano,
al riguardo, le circolari
esplicative n. 7/2010, n.
1/2011 e n. 7/2011 del dipartimento
della funzione pubblica, nonché la
circolare n. 25/2012 della Ragioneria generale dello stato d'intesa con
il Dipartimento funzione pubblica».
Non si deve più contrattare in materia di orario di lavoro sui criteri
generali delle politiche e sulla articolazione delle tipologie: questo
tema viene quindi attratto nella
competenza esclusiva dell'ente,
salva la eventuale concertazione
sull'orario di servizio; e sui programmi per la formazione del personale.
La individuazione delle materie
escluse dalla contrattazione di se-
condo livello dalla legge Brunetta
è assai limitata: in altri termini le
indicazioni dell'Aran devono essere
definite come assai prudenti. Il che è
sicuramente largamente influenzato
dalla scelta di non esporre le singole
amministrazioni locali ad una limitazione unilaterale delle materie oggetto di contrattazione che potrebbe
non essere fatta propria dai giudici
del lavoro in presenza di eventuali
contenziosi. Una terza componente
è costituita dalle materie che, in
base alla contrattazione nazionale,
non sono oggetto di contrattazione
integrativa, ancorché ricomprese nel
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sistema della partecipazione sindacale. Tra
esse si ricordano soprattutto le scelte per
le posizioni organizzative: conferimento,
valutazione periodica, graduazione delle
funzioni e valutazione. L'Aran non dice
se la definizione delle
risorse che negli enti
con i dirigenti devono
essere prelevate dal
fondo per il finanziamento delle posizioni
organizzative è materia o meno di contrattazione decentrata.
L'altro grande tema è
costituito dalla metodologia di valutazione
delle prestazioni dei dipendenti e
dei risultati delle posizioni organizzative, cioè dalla scheda.
L'Aran ricorda infine che tra le
materie che non sono oggetto né di
contrattazione integrativa né di partecipazione sindacale vanno compresi in primo luogo i buoni pasto,
per cui la scelta in questa materia
appartiene alla competenza esclusiva dell'ente. Ed ancora, la disciplina
delle ferie, dei permessi retribuiti e
di quelli a c.d. recupero, nonché la
disciplina delle relazioni sindacali
e i termini per il preavviso.
Giuseppe Rambaudi
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La Corte dei conti Lombardia fornisce indicazioni su come esternalizzare i servizi
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La stabile organizzazione richiede la gara d'appalto
`
DI LUIGI OLIVERI
da qualificare come appalto di servizi e non
consulenza l'attività
di elaborazione di dati
informatici e flussi informativi, finalizzati allo snellimento
delle procedure.
La Corte dei conti, sezione
regionale di controllo per la
Lombardia, col parere 7 giugno 2013, n. 236 torna sulla
delicata questione della distinzione tra appalto e consulenze, fornendo indicazioni
preziose rispetto ai presupposti da rispettare per esternalizzare i servizi.
Il parere prende le mosse
dal quesito avanzato da un comune, che aveva chiesto se un
servizio finalizzato all'elaborazione di dati informatici, bonifica archivi e svolgimento di
attività istruttorie finalizzate
alla gestione dell'ufficio tributi potesse configurarsi come
consulenza e, dunque ricadere
nella disciplina dell'articolo 7,
comma 6, del dlgs 165/2001,
invece che in quella del codice
dei contratti.
La sezione in primo luogo
evidenzia bene che, a prescindere dalla qualificazione
(consulenza o appalto) del
rapporto che regola l'esterna-
E
lizzazione, occorre avere cura
di dimostrare la sussistenza di ragioni giustificatrici
dell'assegnazione delle attività lavorative all'esterno.
Vi sono, dunque, valutazioni preliminari da svolgere, da
porre come base della motivazione della conseguente scelta
gestionale.
In primo luogo, occorre evidenziare che l'oggetto della
prestazione richiesta a terzi
«non rientri nelle funzioni ordinarie e nelle mansioni istituzionali» che devono essere
necessariamente svolte dalle strutture amministrative
dell'ente, ad opera dei dipendenti preposti. In secondo luogo, occorre obbligatoriamente
accertare la carenza di risorse
umane, ma anche strumentali, tale da rendere necessario
sopperire ai fabbisogni lavorativi, mediante l'esternalizzazione.
Secondo il parere, proprio
in relazione all'obbligo di motivare la necessità dell'amministrazione di rivolgersi
all'esterno per acquisire prestazioni non ascritte alle obbligatorie mansioni istituzionali,
un servizio come il riordino
degli archivi e lo svolgimento
di attività istruttorie dell'ufficio tributi non può drastica-
mente essere affidato a terzi.
Infatti, si tratta di mansioni
istituzionali, spettanti in via
ordinaria agli uffici, sicché
l'assegnazione di tali attività all'esterno comporterebbe
un'ingiustificata duplicazione delle funzioni ordinarie e,
dunque, una spesa che potrebbe costituire danno.
Invece, l'elaborazione e distribuzione nel sistema informativo di dati informatici
può configurarsi come una
prestazione non necessariamente configurabile come
ordinaria.
Per la Corte dei conti, la
complessità delle attività svolte ed il risultato da garantire,
poiché richiedono un'organizzazione stabile, fanno sì che il
contratto non possa configu-
rarsi come consulenza, bensì
come appalto di servizi.
Non convince, tuttavia, il
percorso cui la Corte dei conti giunge alla corretta conclusione. Il parere, infatti, si rifà
ancora alla distinzione tra la
prevalenza dell'elemento personalistico della prestazione,
che caratterizzerebbe la consulenza o comunque l'incarico di prestazione d'opera
professionale, distinguendole dall'appalto, che richiede,
invece, una stabile organizzazione imprenditoriale di
mezzi e servizi. Tali distinzioni, ricavate dall'ordinamento
civile italiano, risultano ormai
superate dalla normativa europea di regolazione dei servizi e dallo stesso codice dei
contratti, ai sensi del quale
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è operatore economico anche
la persona fisica, se svolge le
prestazioni di servizi in via
continuativa nel mercato.
La reale differenza tra consulenze e appalti di servizi
non va ricavata dalle caratteristiche soggettive del prestatore, ma dal risultato atteso.
Se si tratta di un prodotto
finale, che l'ente si limita a
utilizzare così com'è, è un appalto. Nel caso di un sistema
di data warehousing risultato è appunto l'organizzazione
dei dati in un sistema informativo funzionale e solido,
assicurata da un appaltatore
di servizi.
Laddove, invece, il risultato
dell'incaricato esterno sia un
risultato intermedio, allora si
tratta di consulenza o collaborazione.
Il caso dei «pareri», prodotto tipico delle consulenze, è
emblematico: il parere non
chiude l'istruttoria, ma viene
utilizzato dagli uffici per produrre essi, col provvedimento
finale, il prodotto finale.
o Rwroduzione riservata—E
Supplemento a cura
di FRANCESCO CERISANO
[email protected]
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Il decreto del fare stanzia circa 700 milioni. Interventi ad hoc per i piccoli comuni
Enti locali, fondi per la sicurezza
Contributi per edifici scolastici, infrastrutture e strade
Pagina a cura
DI ROBERTO LENZI
degli edifici
scolastici, delle strutture pubbliche e delle
infrastrutture stradali: è questa la parola d'ordine
per gli enti locali sulla base
delle novità introdotte dal decreto legge 21 giugno 2013, n.
69 «Disposizioni urgenti per il
rilancio dell'economia», cosiddetto del fare. Pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale dello scorso
21 giugno e in vigore già dal
giorno successivo, il dl stanzia
300 milioni di euro per mettere
in sicurezza gli edifici scolastici
e 100 milioni di euro per adeguamento di edifici pubblici e
messa in sicurezza del territorio. Oltre a questo, uno specifico articolo del decreto legge,
lancia una ricognizione di fondi sul Piano nazionale della
sicurezza stradale per recuperare risorse, da destinare, a un
nuovo piano sempre per la sicurezza stradale, attualmente
sono previsti, circa 300 milioni
di euro. Si tratta quindi di un
piano complessivo da circa 700
S
icurezza
milioni di euro per la messa in
sicurezza di edifici, territorio e
strade.
L'Inail gestirà il piano
per l'edilizia scolastica da
300 milioni di euro. Lo scopo
è innalzare il livello di sicurezza degli edifici scolastici.
Il decreto legge chiama in
causa l'Inail, che destinerà
fino a 100 milioni di euro per
ciascuno degli anni dal 2014
al 2016 a un piano di edilizia scolastica. La proposta di
piano sarà effettuata dalla
presidenza del consiglio dei
ministri, d'intesa con i ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e delle
infrastrutture e dei trasporti. Si tratta di un esperimento
già fatto visto che in passato
l'Inail aveva già lanciato bandi ad-hoc per incrementare il
livello di sicurezza nelle scuole
italiane. La precedente sperimentazione, introdotta dalla
legge finanziaria per il 2007,
aveva riguardato il triennio
2007/2009 e aveva una dotazione finanziaria complessiva
iniziale di 100 milioni di euro,
quindi pari ad un terzo rispetto
al nuovo piano triennale. Il piano 2007/2009 aveva l'obiettivo
di mettere gli edifici scolastici
a norma ed abbattere le barriere architettoniche.
Il Programma «6.000 cam-
panili». Il decreto legge prevede, per il 2014, un fondo da 100
milioni di euro finalizzato alla
realizzazione del primo programma «6.000 campanili». Il
programma è rivolto ai comuni
con meno di 5 mila abitanti e finanzierà interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione
di edifici pubblici. Le risorse
saranno destinate anche alla
realizzazione e manutenzio-
ne di reti viarie nonché alla
salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Potranno
accedere al finanziamento solo
gli interventi muniti di tutti i
pareri, autorizzazioni, permessi e nulla osta previsti dalla
legge. Il programma sarà
attuato mediante un' apposita convenzione tra il ministero delle infrastrutture e
dei trasporti - dipartimento
per le infrastrutture, gli affari generali e il personale
- e l'Anci. La convenzione
è prevista, entro la fine del
prossimo mese di luglio e disciplinare il funzionamento
del fondo. Una volta che la
convenzione sarà approvata
e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, gli enti locali interessati
avranno 60 giorni di tempo per
presentare domanda di contributo per il tramite dell'Anci.
Il contributo richiesto per il
ciascun progetto non potrà essere inferiore a 500 mila euro
e maggiore di un milione di
euro. Il costo totale del singolo
intervento, potrà superare il
contributo richiesto, soltanto
nel caso in cui le risorse finan-
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ziarie aggiuntive, necessarie
siano già immediatamente disponibili e spendibili da parte
del Comune proponente. Ogni
ente locale potrà presentare un
solo progetto.
Un nuovo piano per la
sicurezza stradale. Entro
il mese di agosto 2013, il ministero delle infrastrutture e
dei trasporti dovrà verificare
lo stato di attuazione degli interventi finanziati con il 1° e 2°
Programma annuale di attuazione del Piano nazionale della
sicurezza stradale. In caso di
mancato avvio dei progetti, interverrà la revoca dei contributi, e le risorse così liberate,
saranno destinate, alla realizzazione in cofinanziamento di
un nuovo programma di interventi di sicurezza stradale.
a cura di
STUDIO R.M.
VIA V. MONTI, 8 20123 MILANO
TEL. 02 22228604 FAX 0247921211
VIA C. MASSEI, 78 55100 LUCCA
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I criteri per determinare la competenza a sostenere gli oneri assistenziali
Il welfare non si sposta
Conta quando è iniziata la prestazione
C
hi è tenuto al pagamento del contributo in favore
della famiglia affidataria di un minore residente presso altro comune?
L'art. 6 della legge 8 novembre 2000, n. 328, nel disciplinare le funzioni dei comuni in
materia di sistema integrato
di interventi e servizi sociali,
ha articolato gli interventi e le
competenze comunali nell'ambito della più ampia programmazione della regione, ente
cui spetta dirimere gli specifici
aspetti di competenza.
Nondimeno, la disciplina di
riferimento per determinare la
residenza di un minore è l'art.
45 del codice civile, per il quale
«il minore ha il domicilio nel
luogo di residenza della famiglia o del tutore».
Per quanto riguarda l'attribuzione degli oneri connessi
alla degenza di un soggetto
presso strutture residenziali,
la legge n. 328/2000 stabilisce,
all'art. 6, il principio che essi
siano imputabili all'ente presso il quale, prima del ricovero,
il soggetto abbia la propria residenza.
La citata norma di riferimento (art. 6, comma 4, della legge
n. 328/2000) prevede che «per
i soggetti per i quali si renda
necessario il ricovero stabile
presso strutture residenziali, il
comune nel quale essi hanno la
residenza prima del ricovero, previamente informato, assume gli obblighi
connessi all'eventuale integrazione economica».
Tale disposizione ha
inteso introdurre il criterio della residenza, corrispondendo all'esigenza
di tutela dei soggetti più
deboli della società, ossia
quelle persone bisognose
di un'assistenza cui non
sono in grado di fare
fronte economicamente.
Si è cercato di fissare un
criterio di imputazione delle
spese semplice e univoco, in
modo da evitare accertamenti, spesso complessi, in ordine
al maturare del biennio già
prescritto dall'art. 72 della
legge n. 6972/1890 (c.d. legge
Crispi) - abrogato dall'art. 30,
della citata legge 8 novembre
2000, n. 328 - rendendo, quindi, ininfluenti, ai fini dell'imputazione degli oneri, eventuali
trasferimenti di residenza
degli interessati e i motivi di
tali trasferimenti; inoltre si è
inteso sgravare il comune ove
ha sede la struttura assisten-
ziale in cui viene ricoverato
l'utente dall'onere di accollo
economico.
In tal senso il legislatore ha
voluto radicare la competenza
sempre nel comune nel quale
gli interessati o, nel caso di
minori, i genitori esercenti la
potestà o il tutore hanno la residenza al momento in cui la
prestazione ha inizio.
La disposizione in esame tende anche a fornire un criterio
per la risoluzione di eventuali
contenziosi tra regioni, qualora
gli assistiti vengano ospitati
in strutture site in regione
diversa da quella in cui hanno la residenza, data la non
uniforme disciplina
che la materia trova
nelle varie legislazioni regionali.
La valenza precettiva dell'art. 6 della legge n. 328/2000, correlata all'esigenza della
tutela dei soggetti deboli ha, peraltro, ricevuto un rafforzamento
ed una più ampia legittimazione a seguito
delle modifiche apportate dalla legge costituzionale n. 3/2001 al Titolo V della
Parte II della Costituzione;
l'art. 117, comma 2, lett. m)
del testo novellato, infatti,
affida alla legislazione esclusiva dello Stato la «determinazione dei livelli essenziali
delle prestazioni concernenti
i diritti civili e sociali», al cui
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ambito appare riconducibile
la disciplina volta a garantire, comunque, la fruizione
delle forme assistenziali a
favore dei minori nei casi in
cui la loro erogazione possa
astrattamente coinvolgere
più soggetti istituzionali.
Nel caso di specie, pertanto, l'ente competente a
sostenere gli oneri derivanti dal ricovero di persone in
stato di disagio e dei figli
minori, ospitati in struttura residenziale o affidati a
famiglie, è quello nel quale
gli interessati o, nel caso di
minori, i genitori esercenti
la patria potestà o il tutore,
hanno la residenza al momento in cui la prestazione
assistenziale ha avuto inizio,
a nulla rilevando i successivi
cambiamenti di residenza dei
genitori.
LE RISPOSTE AI QUESITI
SONO A CURA
DEL DIPARTIMENTO AFFARI
INTERNI E TERRITORIALI
DEL MINISTERO DELL'INTERNO
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II Ve' lire noti si sposta
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Gas, sulle gare d'ambito riforma centralistica
È IMPROBABILE CHE IL DECRETO DEL FARE POSSA RISULTARE EFFICACE
I
I
l governo si è accorto che qualcosa, nella costruzione del sistema della gare d'ambito per
il servizio pubblico della distribuzione del gas, non funziona.
Verrebbe da dire: era ora.
Sennonché, le misure previste
dall'art. 4 del dl 69/13 («decreto del
fare») per rimuovere la condizione
di «impasse» nella quale ci si trova
ormai da molti mesi, appaiono da
un lato assai modeste, dall'altro
lato di chiaro stampo centralistico. Per non dire del persistente
accantonamento di criticità e problematiche più generali. Sicché si
può seriamente dubitare che esse
possano risultare davvero efficaci
per superare lo stallo e per rendere concreto ed attuale il processo di
riforma del settore avviato ormai
13 anni or sono con il dlgs 164 del
2000. In positivo va registrato che
il «decreto del fare» assume come
dato di partenza lo stallo delle gare
d'ambito.
Ma, se appare giusta l'esigenza di
accelerazione delle procedure, deboli appaiono i meccanismi disposti
per spingerle in avanti, affidati essenzialmente a regole di tipo sanzionatorio: perentorietà dei termini
previsti dallo «scadenzario» fissato
dal dm 226/11 (ma già per quelli
scaduti o in scadenza si stabilisce
una proroga ex post, a sanatoria,
con un richiamo preoccupante a
quell'istituto della proroga che ha
prodotto danni e deresponsabilizzazione); intervento commissariale delle regioni reso più stringente;
taglio delle risorse spettanti ai comuni (presunti inadempienti) per il
rimborso degli oneri di gara.
Quest'ultima misura, francamente, è per un verso illogicamente pu-
nitiva, nella misura in cui addebita
ai comuni, quasi oggettivamente,
colpe quanto meno in parte condivise con un insieme di attori (i gestori
non c'entrano proprio nulla?) e di
fattori, anche se non si può negare
che sovente si riscontrano anche
negli enti locali comportamenti
sciatti e disattenti; per altro verso
essa può rivelarsi particolarmente
insidiosa, se è vero come è vero che
il venir meno di una possibile (anche se modesta) entrata, potrebbe
essere ritenuto — da qualche occhiuto procuratore della Corte dei
conti — causa di danno all'amministrazione.
In ogni caso è evidente che le nuove regole intervengono più sugli effetti che non sulle cause dello stallo,
che risiedono nel complesso sistema
della definizione degli ambiti, con le
strozzature che ne caratterizzano la
genesi ed il funzionamento.
Per la verità, a una di queste
strozzature si abbozza comunque
una risposta: la doppia super qualificata maggioranza (due terzi dei
comuni e due terzi dei punti di riconsegna) per la scelta del capofila
negli ambiti privi di capoluogo.
Ma è possibile che non ci si sia
resi conto della debolezza dell'impianto regolamentare sul punto,
affidato all'iniziativa di un'istituzione in crisi esistenziale come la
provincia? Sia chiaro: sarebbe stata
soluzione impeccabile se non ci si
trovasse in una situazione di transizione istituzionale che sembra
orientata al «superamento» della
provincia (anzi, viene da dire che,
a legislazione costante e conforme
a costituzione, si sarebbe potuto
affidare alla provincia e non alla
regione anche la potestà di com
missariamento, in coerenza con le
funzioni amministrative di coordinamento e gestione dei servizi a
rete proprie della provincia e non
della regione).
Questo elemento di debolezza è
sintomo ed espressione delle incertezze politico/ istituzionali; nelle
quali ha trovato spazio, contro ogni
conclamato principio di differenziazione, l'opposto principio delle
competenze orizzontali a cascata:
ogni livello istituzionale partecipa
a tutto, con tanti saluti all'efficacia,
all'efficienza, alla semplificazione.
Le strozzature del sistema degli
ambiti non finiscono qui, e anzi la
questione della iniziativa della provincia per la determinazione — nelle
condizioni previste — della stazione
appaltante e capofila dell'ambito
non è neppure la più difficile da
superare. Basti pensare ai meccanismi decisionali per la costituzione degli ambiti e delle intese tra
i comuni per la costituzione dei
comitati di monitoraggio, meccanismi sovente resi ancora più farraginosi dalla prassi, che talora si
afferma, di avviare le procedure con
una convenzione tra tutti i comuni
dell'ambito, per vero tutt'altro che
indispensabile, almeno nella prima
fase. E che dire delle decisioni sullo
sviluppo della rete e sul valore di
riscatto da inserire nei documenti
di gara, con i connessi problemi di
competenza degli organi comunali e
di quelli relativi al coordinamento e
alla condivisione delle decisioni?
Pagina a cura
DELLA LEGA DELLE
AUTONOMIE LOCALI
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La conversione in legge del «decreto del fare», è l'occasione per porre mano ad alcune essenziali norme
legislative per rimuovere ostacoli
e difficoltà di carattere formale e
procedimentale. E non sarebbe
certo male se, riconoscendo che il
pagamento di un canone è assolutamente fisiologico nelle concessioni con esclusiva, un più serio e
significativo canone di concessione,
che recuperi quanto meno la determinazione dell'art. 46-bis della
legge 222/07 (10% del Vrd), venisse
introdotto, anche in funzione di incentivo positivo (dunque il contrario
del deterrente punitivo, connaturato
alla minaccia sanzionatoria) per ottenere un più intenso e impegnato
attivismo dei comuni. Tanto più che
restano sullo sfondo i problemi e le
riserve sullo stesso sistema dei grandi ambiti, che il blocco delle gare
(imposto prima con il decreto ministeriale del gennaio 2011, poi con il
decreto legislativo 93/11) non ha certo eliminato. Esso resta ancora sub
judice, non ostante il vaglio positivo
della Corte costituzionale sul blocco
in sé considerato (sentenza 134/13).
Da un lato infatti i giudice amministrativo è chiamato a pronunciarsi
sulla legittimità e razionalità delle
scelte sulla dimensione degli ambiti;
dall'altro lato le ripetute pronunce
dell'Agcm, che hanno messo in luce
gli evidenti limiti del sistema proprio
sotto il profilo della reale concorrenza nel settore della distribuzione,
possono creare una situazione nella
quale le criticità possono sommarsi,
e l'intero castello essere rimesso in
discussione.
Sebastiano Capotorto
avvocato amministrativista
consulente Legautonomie
.A
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Gli enti locali attendono dal governo scelte che siano il segno di un'inversione di tendenza
Riforme, se non ora quando
Restyling di Imu e Tares e senato delle autonomie
DI MARCO FILIPPESCHI *
a crisi democratica,
intesa come crisi della
rappresentanza e della
capacità dello stato di
dare risposte e di autoriformarsi, e la grave crisi economica che stanno investendo
il nostro Paese rischiano oggi
un ulteriore avvitamento.
L'attuale recessione che
da qualche anno ha colpito
l'Italia ha caratteristiche
di particolare gravità, come
ha di recente sottolineato
il governatore della Banca
d'Italia, che rischia di aggravarsi nei prossimi mesi:
uno studio di Mediobanca
Securities, la controllata di
Londra di Mediobanca specializzata in intermediazione
finanziaria, ha tracciato uno
scenario a dir poco cupo, palesando un possibile rischio
di default, e ha avanzato la
necessità di una manovra da
L
75 miliardi.
Se guardiamo al territorio
e in particolare agli enti locali, circa 1'80% dei Comuni
italiani non riesce a fare i
bilanci di previsione, anche
per le continue incertezze
su Imu e Tares. Le province,
e la loro riforma, sono state
lasciate in una «terra di nessuno». Eppure, nel rapporto
sulla finanza pubblica della
Corte dei conti, dati 2012,
si riconosce che le amministrazioni comunali sono state
le più virtuose negli ultimi
anni, con una riduzione di
spesa del 7,2% (18 miliardi
circa) contro il 6,6% delle
amministrazioni centrali
(26 miliardi). Qualche altro
dato conferma quanto sopra
detto: le spese correnti sono
diminuite dell'i% in previsione invece di un 0,4%; la
spesa in conto capitale ha
registrato un -7,6% a fronte
di una previsione del -5,7; le
entrate tributarie sono cresciute di 8 miliardi, e l'addizionale Irpef comunale è cresciuta del 21,5%. La Banca
d'Italia, nell'audizione fatta
in senato, ha consigliato di
destinare ai comuni l'intero
gettito dell'Imu, proposta
che trova Legautonomie assolutamente d'accordo. Negli
ultimi anni invece il sistema
delle autonomie locali è stato
quello più vessato: non solo
il patto di stabilità che ha
legato le mani ai sindaci e la
riduzione dei trasferimenti
statali, ma con 2 miliardi
e 250 milioni di tagli della
spending review più altri
600 milioni di tagli occulti
siamo a una manovra da 3
miliardi.
Servono allora scelte che
siano il simbolo di una netta
inversione di tendenza.
Occorre una soluzione
completa per compensare la
percentuale di gettito Imu
2012, avviando immediatamente un tavolo di confronto
per condividere le proposte
di revisione dell'imposizione
fiscale sugli immobili, tenuto conto che i comuni hanno
bisogno di certezze contabili, assicurare autonomia
e responsabilità impositiva
ai comuni per garantire efficienza e trasparenza nella
gestione del prelievo fiscale
verso i cittadini, applicando
i principi di progressività, di
equità fiscale. Va affrontata
la problematica relativa al
regime normativo introdotto
con la Tares al fine di renderlo meno iniquo ed evitare un
eccesso di imposizione sulle
famiglie e su categorie produttive che rischierebbero la
sopravvivenza. Anche il prossimo congresso dell'Anci sarà
un'importante occasione per
ribadire con forza le richieste
del sistema delle autonomie
locali. C'è una maggioran-
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za in parlamento per fare
le riforme istituzionali. Il
presidente Napolitano ha
fatto un grande discorso di
responsabilità rivolto al Paese, al Parlamento e ai partiti.
Il programma di governo da
lui tracciato, in riferimento
al documento dei saggi, è pienamente condivisibile, perché
indica le riforme istituzionali
di cui l'Italia ha bisogno. Legautonomie si batte da sempre
per una riforma del Parlamento, con il superamento del bicameralismo paritario, l'istituzione del senato delle autonomie
e delle regioni costituito dai
rappresentanti già eletti dalle regioni e dai comuni, e una
nuova Carta delle autonomie
che porti a termine la riforma
delle province. Sono queste le
riforme istituzionali necessarie
e non più rinviabili. Serve coraggio, e buon senso.
*presidente Legautonomie
e sindaco di Pisa
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