GLISPETTACOLI HAPPY DAYS I NUOVI CUNNINGHAM Il cast di «Happy Days» I Cunningham in scena Da Milwaukee al Forum con Fonzie ballerino Ad Assago la serie tv che andò in onda dal’74 all’84 trasformata in musical dalla Compagnia della Rancia REALITY SHOW Emanuele Filiberto «Sull’Isola nudo» e Pupo si dispera (ma. ca.) Ha appena pubblicato il suo primo romanzo, «Mi fai stare bene» (Rizzoli), ma Emanuele Filiberto, ormai, non riesce più a stare lontano dalla tv: martedì, infatti, il rampollo di casa Savoia arriverà sull’«Isola dei Famosi», per far compagnia agli altri naufraghi per almeno una settimana. All’apprendere la notizia, ieri Pupo, nel corso della sua trasmissione radiofonica «Attenti a Pupo», in onda su Radio1 Rai, ha dichiarato a Giorgio Gori, produttore dell’«Isola dei Famosi» (facendogli un bel pesce d’aprile ndr): «Non ce la faccio a stare una settimana lontano dal Principe, porta anche me sull’Isola. Sia chiaro, se vengo, non voglio niente, è una questione sentimentale». Si tratta dell’ennesimo sbarco a sorpresa per il programma di Raidue che, per risollevare gli ascolti, ha “rimpolpato” un cast povero prima con Nina Moric, poi con l’improvvisata di Simona Ventura. La strategia ha funzionato: così stavolta toccherà a Emanuele Filiberto, che oggi, tra l’altro, sarà a «Verissimo», per annunciare la sua partenza. «Vado là per una settimana ma, se mi trovo bene, magari resto» ha detto il principe. Poi, scherzando, ha rivelato che vorrebbe presentarsi «nudo, coperto solo dalla cover del mio libro, così mi faccio pubblicità». Le atmosfere anni Cinquanta di Happy Days, ma soprattutto i personaggi della fortunata serie televisiva creata nel 1974 dall’italo americano Garry Marshall (regista anche del film Pretty Woman) tornano al teatro della Luna di Assago, dove è in scena, in prima nazionale, il musical che la Compagnia della Rancia ha tratto dal telefilm. A raccontare le storie quotidiane della famiglia Cunningham, tra le note di tanta musica divertente e spensierata come l’indimenticabile sigla, ci sarà un cast tutto italiano, accuratamente selezionato dal regista Saverio Marconi. «L’importante in questo spettacolo non è la storia sottolinea - ma i personaggi, che hanno dei caratteri definiti e che ormai sono ben impressi nell’immaginario collettivo». A cominciare da Arthur Fonzarelli, per tutti Fonzie, meccanico latin lover che chiama le ragazze solo con lo schiocco delle dita e fa partire il jukebox con un pugno. Nella versione italiana è interpretato dal Riccardo Simone Berdini, 27 anni, che assicura: «All’inizio mi è sembrato facile imitare Fonzie nei gesti e nei movimenti che tutti conosciamo, ma poi ho capito che dovevo farlo mio e, diversamente dal telefilm, farlo pure cantare!». Howard Cunningham, capofamiglia carismatico, da sempre combattuto tra la severità nell’educazione dei figli e la sua naturale benevolenza, sarà Giovanni Boni. «Le vicende raccontano la normalità di una famiglia borghese di provincia - dice -, ma dentro la normalità si ri- trova la possibilità di vivere con leggerezza, allegria e buoni sentimenti, insomma, è una favola a lieto fine nella quale tutti ci possiamo riconoscere». E se Marion Cunningham (Sabrina Marciano), da brava casalinga, si cimenterà nelle torte di mele, la figlia Joanie (Maria Silvia Roli, tra le più giovani del cast) saprà far immedesimare le adolescenti, combattute tra l’atteggiamento ribelle e il modello della mamma e qui anche di Pinky (Floriana Monici), la fidanzata storica di Fonzie, della quale Joanie vorrebbe avere tutta l’energia, soprattutto nel vivere il suo primo amore. «Sono una donna sicura di sé - anticipa la Monici, già protagonista di musical quali Grease, Hello Dolly e Cats una sorta di versione femminile di Fonzie, ma che sotto il duro aspetto da motociclista nasconde un lato tenero e dolce». Completano il gruppo amici, vicini di casa e fidanzate come Ralph, Potsie, Chachi, Alfred e Loribeth. Nulla di quanto visto in tv mancherà a teatro, con in più l’aggiunta delle coreografie e della musica, su libretto e arrangiamenti di Paul Williams e John McDaniel e la traduzione italiana di Franco Travaglio, che anticipa: «Le liriche sono tutte originali, tranne la celebre sigla, che abbiamo lasciato in inglese». Alle scenografie anni Cinquanta ha invece pensato Carla Ricotti. Ylenia Spinelli Happy Days Fino al 10 aprile. Assago (Mi), Teatro della Luna, via Di Vittorio, 6. Biglietti 23/74 euro. [ipsedixit ] 56 Un bravo artista dovrebbe essere isolato: se non lo è, c’è qualcosa che non va. Orson Welles [Ieri e oggi] MARION ROSS È Marion Cunningham, oggi ha 83 anni. La sua più recente apparizione come attrice risale al 2010 in «Scooby Doo» TOM BOSLEY Era il signor Cunningham, Howard. Nato nel 1927 è morto nel 2010. Il suo ultimo ruolo fu nel film «Piacere sono un po’ incinta» con Jennifer Lopez nel 2010. RON HOWARD Richie Cunningham, oggi ha 57 anni e fa il regista, premio Oscar nel 2002. Il suo ultimo film è di quest’anno «Il dilemma», nel 2012 uscirà «Il simbolo perduto». ERIN MORAN Joanie Cunningham, oggi ha 51 anni. Il suo ultimo ruolo l’ha avuto recitando nel film intitolato «Celebrity Fit Club as herself» girato nel 2008. HENRY WINKLER Il mitico Fonzie oggi ha 66 anni, il suo ultimo ruolo da attore lo ha avuto nel 2008, nel film intitolato «Un ospite a sorpresa» di Michael Scott. [ MUSICA ] «Donna Felicità» e tanti inediti I Nuovi Angeli risorgono in un cd Negli anni Sessanta e Settanta sono stati protagonisti di indimenticabili successi, come Donna Felicità, Color cioccolata, Singapore e Ragazzina . Oggi, a distanza di oltre trent’anni, sono tornati: i Nuovi Angeli, dallo scorso 11 marzo, sono infatti di nuovo nei negozi di dischi con un album dal titolo Donna Felicità - Singapore e le altre…, una raccolta di cinque inediti e undici brani storici riarrangiati, frutto di una vera e propria reunion avvenuta nei mesi scorsi. A far tornare in vita la band è stato Renato Sabbioni - bassista e fondatore del gruppo piemontese nel lontano 1965 - che ha coinvolto nel nuovo progetto un altro storico componente, Valerio Liboni. «Sabbioni mi ha chiamato nei mesi scorsi, dopo la prematura scomparsa di Alberto Pasetti (l’altro fondatore del gruppo, ndr.) - racconta Liboni a La Provincia - e io ci ho messo un attimo a Renato dirgli di sì. Successivamente abbiamo acSabbioni quisito altri due nuorifonda la vi componenti e abband con un biamo cominciato a lavorare per il disco». tour in Italia Oltre a Liboni, che, e live a Cuba differentemente dal passato, non è solo batterista, ma anche voce, e a Sabbioni, la formazione comprende infatti due nuovi acquisti, il tastierista Silvano Borgatta e il chitarrista Tore Melillo. L’album, preceduto dal singolo Io sto bene con te, è solamente il primo di tanti progetti. «A maggio - rivela Liboni - partirà un tour estivo che attraverserà tutta l’Italia, per finire con un grande concerto a Cuba. Inoltre, abbiamo già registrato un dvd live che nei prossimi mesi verrà venduto insieme all’album». In programma, anche l’aggiunta di un altro inedito, che i Nuovi Angeli stanno preparando proprio in queste settimane. Nonostante le origini piemontesi, la band è molto affezionata a territori lariani e spera di tornarci presto. «Abbiamo fatto parecchie serate sul Lario - rivela Liboni -: da sempre sono un appassionato di nautica, e, proprio grazie al mio hobby, sono molto legato a Mezzegra». Un luogo che, grazie a Davide Van De Sfroos, ormai è simbolo di musica. Marco Castelli RECENSIONI/CINEMA «Gnomeo e Giulietta»,tutto cuore Al cinema William Shakespeare sopporta tutto, anche un titolo stravolto come «Gnomeo e Giulietta» che riconduce l’immortale storia d’amore alla dimensione dei nanetti da giardino, però in 3D, in una pellicola d’animazione realizzata con competenza da Kelly Asbury, già regista di «Shrek 2». Con questi crediti, il film può fare la gioia dei liberatori di figurine di gesso le quali, quando non sono sotto sguardi umani - perché allora riprendono immote posizioni, con un depistaggio dagli esiti divertimenti - si combattono, da una parte i nanetti blu, dall’altra i rossi, giustapponendosi come fanno i rispettivi padroni di casa, Montecchi e Capuleti, vicini e reciprocamente insolenti. La differenza è accentuata dal doppiaggio, una sagra di inflessioni dialettali, del Nord, da una parte, meridionali dall’altra. Una faida che sarebbe infinita se tra il blu Gnomeo e la rossa Giulietta, all’ombra di un’orchidea e complice un fenicottero di plastica, parimenti kitsch (ma riscattato dalla nostalgia romantica per la compagna dalla quale era stato separato), non spuntasse un amore insopprimibile. Senza esito tragico, però, con buona pace del monumento di Shakespeare e nonostante il fragoroso scoppio di un tagliaerbe entrato in azione alla maniera di Terminator e che, tra le righe, impartisce una certa lezione sull’ingovernabilità delle macchine. Nanetti, ma anche funghetti, coniglietti, una rana con rubinetto incorporato, insomma la popolazione stabile da giardino con relativi usi e consuetudini, invece trova consolazione nella commedia che assicura il trionfo dell’amore a Gnomeo e Giulietta accompagnati dalle canzoni di una colonna musicale con motivi di Elton John, produttore esecutivo del film. Bernardino Marinoni «Gnomeo e Giulietta» di Kelly Asbury