17 E R I O D I C O Periodico quadrimestrale - Pubblicazione registrata c/o Tribunale di Milano n. 41 del 25.01.1992 P D I I N F O R M A Z I O N E D E L LA JOINT COMMISSION CDI IL PRESTIGIOSO ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA I E N T R O D I A G N O S T I C O I T A L I A N O M A G G I O 2 0 1 0 Certificazione: una sfida continua in sanità INTERNATIONAL HA CONFERMATO AL C procedure chirurgiche. Gli standard centrati sull’organizzazione si riferiscono invece al miglioramento della qualità, alla politica della sicurezza, alla gestione delle risorse umane e ai sistemi di governance. Le organizzazioni sanitarie moderne sono paragonabili a “sistemi adattativi complessi” nei quali la complessità e il cambiamento sono talmente elevati da essere ingestibili a livello individuale. In accordo con la “teoria dei sistemi”, sono le relazioni (e le regole che le sottendono) a rappresentare la “rete” entro cui vengono svolte le attività sanitarie. Le relazioni che compongono la rete realizzano e integrano i vari processi, mentre i nodi della rete sono costituiti dagli individui. Un sistema di regole condivise (per esempio quello definito dai requisiti di un appropriato sistema di certificazione) costituisce un codice comune a tutti gli individui attraverso il quale si attuano le relazioni e si realizzano i processi. Alla parola “certificazione” tanti operatori sanitari (in particolare gli stessi medici) diventano sospettosi o scettici, quasi si trattasse del tentativo di burocratizzare un lavoro in cui gli aspetti relazionali, umani e di servizio sono prioritari. In realtà, la certificazione di una organizzazione sanitaria non dovrebbe in alcun modo determinare una deriva tecnocratica delle attività sanitarie, anzi dovrebbe garantire agli operatori sanitari di svolgere meglio il proprio lavoro. Un sistema certificativo efficace (come quello proposto dalla JCI) non altera i rapporti umani e interpersonali che stanno alla base dell’atto medico e sanitario, ma agisce sulla cultura e sulla struttura organizzativa nel loro complesso fornendo all’operatore sanitario strumenti per lavorare con più consapevolezza e sicurezza. Per quanto gli aspetti di tipo strutturale, logistico e organizzativo siano fondamentali, gli standard JCI riguardano soprattutto le persone presenti nell’organizzazione sanitaria (in primis i pazienti ma non soltanto loro) e la sicurezza delle prestazioni sanitarie. IMAGING LABORATORIO CARDIOLOGIA Organization Accredited by Joint Commission International Particolare attenzione viene infatti data ai protocolli igienici (controllo delle infezioni), alla gestione dei farmaci (prevenzione degli errori di terapia), alla documentazione sanitaria (tracciabilità e chiarezza dei documenti rilasciati al paziente), alla valutazione clinica del paziente e alle linee guida specialistiche (appropriatezza ed efficacia delle prestazioni), alla comunicazione interpersonale (abbattimento delle barriere linguistiche, sociali, culturali e fisiche), alla verifica delle competenze del personale sanitario (percorsi di carriera, formazione e specializzazione individuale), alla valutazione del dolore (rispetto per la sofferenza altrui), all’attenzione dei pazienti fragili (rispetto per bambini, anziani, disabili) e alla promozione alla salute (corretta informazione dei pazienti e dei loro familiari). Declinati nella operatività clinica e chirurgica, gli standard JCI non appaiono altro che la definizione di principi che appartengono alla cultura di ogni buon medico e operatore sanitario. Realizzare gli standard richiesti dalla JCI significa dunque ottemperare ad una certificazione formale o piuttosto agire coerentemente alla deontologia e all’etica sanitaria? Prof. Andrea Casasco Direttore Sanitario CDI Professore Ordinario dell’Università di Pavia NUOVI CDI SERVIZI S AMBIENTE SICUREZZA E SALUTE LA RISONANZA MAGNETICA DEL PIEDE O M M A R I O l Centro Diagnostico Italiano ha una lunga storia nel campo della certificazione della sua qualità clinica e organizzativa. Il recente conseguimento della certificazione da parte della Joint Commission International (JCI) della struttura di via Saint Bon costituisce il più recente, e forse il più rilevante, successo in questo campo. La Joint Commission International è un’organizzazione leader mondiale nella certificazione di qualità delle strutture sanitarie e partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sicurezza dei pazienti. Per ottenere questo prestigioso accreditamento è necessario superare una valutazione da parte di un team di esperti internazionali basata sul soddisfacimento di ben 400 requisiti (standard) e 1100 elementi misurabili. Gli standard autorizzativi incentrati sul paziente riguardano l’accesso e la continuità assistenziale, la cura del paziente, la documentazione sanitaria, l’informazione al paziente, la gestione di farmaci e anestetici, e le Un alleato efficace per una diagnosi differenziale 3 OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO DELLE INFEZIONI ECOCARDIOGRAFIA DA STRESS Informazioni di grande Un esame sicuro, dal utilità per il medico del territorio 4 valore diagnostico e prognostico 22,29% 77,71% 5 CENTRO DI VALUTAZIONE FUNZIONALE Un allenamento su misura, non solo per gli sportivi NORMATIVE 6 La sicurezza sul lavoro 7 2 POLIAMBULATORIO Ortopedia L’Ambulatorio del Piede N egli ultimi anni la diagnostica e la terapia conservativa e chirurgica dei problemi dolorosi e delle malformazioni della caviglia e del piede hanno fatto passi da gigante. Dal momento che i piedi sono in costante cambiamento dalla nascita, la loro forma e la loro funzione possono essere alterate da difetti congeniti od acquisiti nel tempo. Presso l’Ambulatorio del Piede, servizio di recentissima attivazione del Centro Diagnostico Italiano, vengono studiati, con tecniche diagnostiche di ultima generazione, i vari disturbi della deambulazione e le malformazioni che possono colpire il piede nelle diverse fasce di età. Posta la diagnosi corretta, viene quindi indicato un ulteriore percorso che prevede una terapia conservativa, possibile grazie alla realizzazione da parte di un gruppo di tecnici ortopedici di plantari personalizzati, o, nei casi più gravi, IN QUESTE FOTO: L’ALLUCE VALGO PRIMA (SOPRA) E DURANTE L’INTERVENTO (SOTTO). IN ALTO: L’ALLUCE OPERATO È RITORNATO PERFETTAMENTE IN ASSE UN NUOVO SERVIZIO PER LA DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PATOLOGIE DELLA DEAMBULAZIONE la soluzione chirurgica presso il reparto di Day Surgery o in una struttura convenzionata con CDI se la tipologia dell’intervento prevede una degenza più lunga. Molteplici sono le patologie che possono coinvolgere l’avampiede o il retro piede. Una delle più frequenti a carico dell’avampiede è certamente l’alluce valgo, deformità del primo dito, determinata dalla sua deviazione verso l’esterno a livello dell’articolazione metatarso falangea. La deviazione dell’alluce è un fenomeno progressivo, in pratica si forma una sporgenza sempre più evidente, la cosiddetta “cipolla” (più correttamente definita esostosi) lungo il margine interno della parte anteriore del piede. L’alluce, deviando verso l’esterno del piede, può arrivare a sovrapporsi al secondo e a volte anche al terzo dito con serie conseguenze sia estetiche che funzionali. In associazione all’alluce valgo, in molti pazienti si rileva la presenza di una o più dita a martello: la deviazione del primo dito infatti porta a un sovraccarico sul secondo, terzo e quarto metatarsale, con la comparsa di callosità dorsali che si accompagnano a dolore particolarmente intenso. Altra patologia è il 5° dito varo: una sporgenza laterale caratterizza la base del mignolo che appare deviato in senso opposto all’alluce valgo e che, spesso, si sovrappone al 4° dito con conseguente dolore e difficoltà nell’utilizzo della calzatura. Sempre afferente l’avampiede è il Neuroma di Morton, un ingrossamento di una terminazione nervosa presente alla base del 2° e 3° dito o tra 3° e 4° dito. Se l’ispessimento raggiunge certi valori può essere causa di dolori così intensi alla deambulazione da rendere necessario togliersi la scarpa per trarne beneficio. Una volta correttamente inquadrate e diagnosticate, attraverso proiezioni radiografiche, ecografie o, nel caso, Risonanza Magnetica, queste malformazioni possono, a seconda della loro gravità, essere trattate in modo conservativo o chirurgico. La terapia conservativa si basa quasi esclusivamente sull’utilizzo di ortesi (plantari) che oggi vengono realizzati attraverso lo studio dell’appoggio del piede con l’ausilio di pedane computerizzate in grado di fornire dati fondamentali per la realizzazione di plantari personalizzati costruiti con materiali moderni inseribili ACCREDITAMENTO JCI I ORGANIZZAZIONE L’evoluzione dell’Intranet aziendale Garantire la sicurezza del paziente e la qualità della prestazione e del servizio sono obiettivi che tutte le strutture sanitarie si pongono. Raggiungere questi obiettivi presuppone che gli sforzi di tutti siano inquadrati in uno schema coerente e finalizzato: l’organizzazione. Il progetto per l’accreditamento JCI ci ha aiutato a rivedere criticamente l’organizzazione CDI in molti campi. Ad esempio, l’evoluzione dell’intranet del gruppo CDI, il “nuovo CDI on-line”, è conseguenza anche della rilettura degli standard JCI. Infatti, la gestione delle informazioni per il paziente all’atto della prenotazione o dell’accettazione è di notevole importanza perché il paziente possa consapevolmente e adeguatamente prepararsi alle prestazioni da erogare. Conseguentemente il costante aggiornamento dei documenti da fornire è elemento critico. Il sistema di verifica e di autorizzazione dei consensi informati, delle informazioni al paziente e delle note per gli opera- E in tutte le calzature. In presenza di gravi malformazioni o in seguito al fallimento dell’utilizzo dei plantari si deve procedere a correzioni chirurgiche. Recentemente si sono introdotte nuove tecniche mininvasive per il trattamento dell’alluce valgo e delle deformazioni spesso associate in particolare nelle fasi iniziali. Tali tecniche prevedono la correzione delle deformazioni attraverso piccole incisioni e con strumentari appositamente realizzati senza ricorrere a mezzi di stabilizzazione interna (viti o placchettine). I tempi di recupero sono dimezzati rispetto agli interventi tradizionali che, in ogni caso, in gravi valgismi dell’alluce associati ad altre deformazioni rappresentano a tutt’ora la soluzione ideale. Nelle patologie afferenti il retropiede, l’approccio chirurgico mininvasivo è possibile esclusivamente in due casi: nel trattamento dello sprone calcaneare, un’esuberanza ossea che può comparire in associazione alla fascite plantare, fenomeno infiammatorio cronico dovuto a ripetute sollecitazioni delle fibre del fascio plantare presenti sotto il piede; nel trattamento del Morbo di Haghelund, caratterizzato da una sporgenza del margine superiore del calcagno nel punto di inserzione del tendine di Achille che causa fastidiose infiammazioni e dolori nel calzare le scarpe. Tale sporgenza è l’esito a distanza di un disturbo vascolare che colpisce un nucleo di ossificazione del calcagno. In presenza di piede piatto o piede cavo, la soluzione chirurgica è più aggressiva, caratterizzata da interventi sia sulle parti ossee (osteotomie - artrodesi) che sulle parti molli (tendini e capsule) che richiedono una ospedalizzazione di alcuni giorni e l’utilizzo di tutori da portarsi per qualche settimana. Presso CDI è possibile anche effettuare l’artroscopia di caviglia, che consente la risoluzione degli esiti dolorosi di lesioni capsulo legamentose in seguito a traumi distorsivi della caviglia dei danni cartilaginei della articolazione stessa. Dott. Marco Pozzolini Medico specialista ortopedico, coordinatore Ambulatorio del Piede CDI QUALITÀ tori di front-line è gestito attraverso il nuovo CDI on-line al fine di assicurare che l’aggiornamento sia governato da chi ha competenza e autorità. In questo modo chi comunica con il paziente è in grado di rintracciare e fornire le informazioni più aggiornate. Non solo. Oggi i moduli per la raccolta di dati e le indicazioni per la preparazione del paziente possono essere inviati in modo semplice via fax o e-mail o stampati per una consegna immediata. Al personale di prenotazione e di accettazione, al termine dell’operazione, è fornita una maschera con cui scegliere le modalità di trasmissione e stampa e immettere direttamente indirizzo e-mail o numero di fax. Il sistema si occuperà di effettuare le operazioni e mantenere la registrazione del buon esito dell’invio. Il risultato di questo progetto, oltre ad una maggior sicurezza delle informazioni comunicate, garantisce un minore consumo di tempo per queste operazioni a vantaggio di una gestione più celere delle code di attesa sia telefoniche che di persona: la dimostrazione, ancora una volta, che un sistema volto alla qualità deve tenere conto di tutte le possibili visioni del miglioramento e coordinarle verso un risultato globalmente soddisfacente. Dott. Giuseppe Chittò Responsabile Qualità CDI 3 Risonanza Magnetica UN VALIDO ALLEATO PER UNA DIAGNOSI DIFFERENZIALE L a patologia del piede è risaputa essere da sempre a carattere multifattoriale influendo nel suo determinismo la familiarità, la costituzione fisica, le cattive abitudini di vita quali calzature scorrette e i traumatismi acuti e cronici: lo spettro di patologie interessanti tale distretto anatomico vanno dal degenerativo al flogistico e dal neoplastico al traumatico. I provvedimenti terapeutici si snodano continuamente dalla semplice terapia farmacologica ai presidi ortopedici sino ai più invasivi interventi chirurgici partendo rigorosamente da una attenta e corretta valutazione clinico specialistica ortopedica. La complessità anatomica derivante dal volume ristretto unito a molteplici strutture osteocondrali-muscolo-ligamentose, IMAGING La Risonanza Magnetica del piede bursali e tendinee nella compagine non rende sempre univoca e/o agevole una diagnosi clinica definitiva. Restando fondamentale l’apporto dell’esame radiografico come imaging di primo livello unitamente all’esame ecografico, efficace nell’esplorazione di strutture anatomicamente superficiali come i legamenti, i tendini e la fascia plantare, la Risonanza Magnetica è sicuramente un valido alleato nel districarsi nel dedalo delle patologie di tale distretto corporeo. Il dettaglio anatomico derivante dalla elevata risoluzione spaziale e di contrasto e la ormai nota multiplanarietà consentono un’ottimale distinzione delle varie componenti tissutali, l’identificazione della patologia e una diagnosi differenziale facendo assumere alla Risonanza Magnetica un ruolo di gold standard in buona parte delle affezioni coinvolgenti le regioni del retro piede e dell’avampiede in cui convenzionalmente si suole suddividere tali patologie. Punto di forza della Risonanza rispetto ad altre metodiche è la precoce e sensibile identificazione dell’edema intraspongioso e/o midollare comune ad affezioni come le fratture intraspongiose occulte post traumatiche, da stress, le osteomieliti, le osteonecrosi, le sindromi algodistrofiche da alterato carico biomeccanico, consentendo, unitamente ai dati clinici imprescindibili, una diagnosi differenziale e un precoce trattamento prevenendo conseguenze di un certo impatto psicofisico come le amputazioni da osteomielite nel piede diabetico. In tale ultimo ambito risulta efficace nella questione sempre aperta della distinzione tra osteomielite e artropatia neuropatica. Fondamentale è il bilancio del carico lesivo osteocondrale in patologie diffuse come le artriti a varia patogenesi e l’artrosi identificando il grado di flogosi delle sinovie articolari e nelle deformità acquisite del piede per un corretto inquadramento terapeutico. Nel labirinto di affezioni del retropiede ac- comunate dalla comune sintomatologia dolorosa calcaneare, la Risonanza Magnetica consente una agevole distinzione tra tendiniti, tenosinoviti, lesioni della fascia plantare (la comune fascite associata o meno a spina calcaneare, le fibromatosi plantari, xantomi, le rotture post traumatiche), affezioni flogistico-degenerative del tendine di Achille associate o meno a borsiti calcaneari, le cause di sindrome del tunnel tarsale, osteiti o coinvolgimento spongioso calcaneare di varia natura e anormalità dei tessuti molli sottocutanei quali ad esempio lesioni da sovraccarico, granulomi o nodulazioni reumatoidi. Buona parte di queste affezioni spesso sono efficacemente diagnosticate anche alla regione dell’avampiede. Un cenno importante in tale distretto merita il ruolo della RM nell’identificazione del neuroma di Morton (nelle immagini, segnalato dalla freccia), patologia neoplastica benigna, frequente causa di metatarsalgia. In tale ambito così come in tutte le patologie neoplastiche del piede la Risonanza gioca un ruolo cruciale nella pianificazione prechirurgica e di conseguenza nell’outcome clinico del paziente. Essenziale resta altresì il contributo della RM nel bilancio del carico lesivo post traumatico osteo-tendineo e capsulo-ligamentoso nei casi non dirimenti all’esame ecografico. Dott.ssa Mariella Pancari Medico radiologo CDI COMUNICAZIONE I WEB INIZIATIVE I CONSULENZE Il nuovo sito www.cdi.it Al telefono con il Medico dei Viaggi Nell’ottica di promuovere una cultura di informazione sanitaria, al fine di tenere sempre più aggiornati non solo i pazienti, ma anche chi desidera semplicemente avere informazioni di carattere medico, CDI ha rinnovato completamente il proprio sito Internet. All’indirizzo web www.cdi.it è possibile trovare notizie relative a tutti i servizi disponibili presso le 20 sedi del Centro, corredate, laddove necessitano, di spiegazioni sia delle patologie che dell’approccio diagnostico proposto. Iscrivendosi su www.cdi.it è anche pos- sibile usufruire del servizio di consultazione on line dei referti di laboratorio. A breve il sito si arricchirà di una sezione dedicata agli Educational, di una sezione riservata ai Medici e di un blog per meglio dialogare con i pazienti / lettori. Per il quarto anno consecutivo il Centro Diagnostico Italiano di Milano attiva un servizio telefonico di consulenza gratuita con l’Ambulatorio di Medicina dei Viaggi. Dal 1 giugno sino al 1 ottobre, sette giorni su sette dalle 17 alle 21, chiamando lo 0248317304 sarà possibile confrontarsi con uno specialista del CDI per avere tutte le informazioni necessarie per viaggiare sicuri: dall’indicazione dei documenti sanitari da portare con sé alla lista di quali ali- PER L’ESTATE menti consumare e quali evitare, dalla piccola farmacia da tenere in valigia alle vaccinazioni necessarie per le mete più esotiche. Inoltre da quest’anno, per i mesi di giugno e luglio, il CDI mette a disposizione del pubblico un nuovo servizio telefonico di consulenza gratuita: ogni venerdì dalle 16 alle 17, telefonando allo 0248317787, gli appassionati di immersioni subacquee potranno ricevere tutte le indicazioni sul Test delle Microbolle (Bubble Test) un nuovo esame specifico, indicato per la prevenzione della MDD, la malattia da decompressione. 4 LABORATORIO UN VALORE AGGIUNTO PER IL MEDICO DEL TERRITORIO U n moderno laboratorio di microbiologia, con un bacino di utenza territoriale, fornisce un importante valore aggiunto quando è in grado di garantire ai medici prescrittori non soltanto referti esatti in tempo utile, ma anche un quadro aggiornato di sorveglianza epidemiologica locale. In tale ottica, la sezione di microbiologia del Centro Diagnostico Italiano, sulla scorta della sua vastissima casistica, tutta prettamente ambulatoriale, ha attivato sul sito aziendale www.cdi.it, all’interno dello spazio dedicato al Laboratorio, un “Osservatorio epidemiologico” che riporta periodicamente interessanti elaborazioni statistiche sulle infezioni in pazienti ambulatoriali. Attraverso tabelle e grafici, viene mostrata la prevalenza (distinta anche per sesso e fasce di età) delle infezioni cervico-vaginali da Chlamydia trachomatis e da Papilloma Virus e delle infezioni da virus epatitici B e C e da HIV. Per quanto riguarda le infezioni da Chlamydia, ad esempio, il riscontro che, a fronte di una generica maggiore prevalenza nel sesso maschile, tra i 16 ed i 25 anni sia il sesso femminile ad essere significativamente più affetto non fa altro che sottolineare la necessità di diagnosticare precocemente questa infezione (peraltro curabilissima) che proprio nelle giovani donne può comprometterne la fertilità. Rimanendo sempre nel campo delle infezioni sessualmente trasmesse, i nostri dati sul Papilloma Virus indicano che, nel caso di infezione, i genotipi ad alto rischio prevalgono su quelli a basso rischio (7 a 3) e che, nel caso di infezioni da HPV ad alto rischio, nel 22% dei casi si tratta di un’infezione multipla, cosa che aumenta ulteriormente il rischio. Per quanto riguarda le indagini sierologiche per le epatiti B e C e per l’HIV, abbiamo diviso Epidemiologia L’Osservatorio Epidemiologico delle Infezioni caratterizzato da fenomeni di resistenza agli antibiotici, in particolare a quelli ad uso orale. Appare quindi evidente come solo la conoscenza dell’epidemiologia locale continuamente aggiornata (tipo e incidenza degli uropatogeni e resistenza agli antibiotici espressa come Concentrazione Minima Inibente o MIC) possa permettere al medico operante sul territorio di prescrivere al meglio una terapia, di necessità tempestiva, non più con un criterio “empirico” ma con un criterio “ragionato” sulla base della realtà epidemiologica locale. Questo Osservatorio continuo, primo in Italia, contribuisce pertanto ad ottimizzare la terapia, con grande vantaggio per il paziente e, contemporaneamente, concorre a contrastare il fenomeno della diffusione delle resistenze agli antibiotici. GENOTIPI HPV “ALTO RISCHIO” (CDI 2009) Tipo di infezione Singola Multipla Totale Numero casi 136 39 175 Valore % 77,71% 22,29% 100% 22,29% 77,71% SINGOLA MULTIPLA la popolazione tra soggetti che si erano sottoposti per la prima volta allo screening presso il CDI e soggetti che si controllano regolarmente: per tutte tre le indagini, è interessante notare come la prevalenza di positività sia significativamente inferiore nei soggetti che si con- trollano periodicamente. Grande rilievo, infine, è dedicato alla sorveglianza epidemiologica delle infezioni delle vie urinarie, grazie ad una casistica tra le più rilevanti nel nostro Paese (oltre 8200 batteri isolati a partire da circa 35000 urinocolture eseguite nel solo 2009). Di particolare interesse è la prevalenza dei vari batteri isolati distinta per sesso e fasce di età, e la frequenza con cui si riscontrano Enterobatteri resistenti alle beta-lattamine (11%). Le infezioni delle vie urinarie, infatti, rappresentano un problema di sanità pubblica emergente, diagnosi precoce di malattie infettive soggette a denuncia obbligatoria in quanto a rischio epidemico (scabbia, tinea, pediculosi, ecc); oppure nel caso di riammissione dei soggetti precedentemente infetti nelle comunità chiuse (scuole, personale ospedaliero, caserme, case di cura, ecc); o ancora l’accertamento di patologie infettive e conseguente consiglio di isolamento per pazienti ospedalizzati in strutture sanitarie che non possiedono un servizio di Dermatologia; l’accertamento od esclusione di patologie infettive nei pazienti provenienti da comunità a rischio (case di cura per anziani, carceri, ecc); l’accertamento od esclusione di patologia infettiva soprattutto delle mani per il rilascio del libretto di lavoro in individui che svolgono particolari professioni (cuochi, panettieri, pasticceri, addetti alla vendita alimentare, camerieri, ecc). POLIAMBULATORIO I DERMATOLOGIA L’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica CDI ha recentemente inaugurato, collateralmente al servizio di dermatologia, l’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica presso il quale si effettuano test micologici completi (unghie, squame cutanee, capelli) comprendenti sia l’esame colturale su terreni specifici che l’esame microscopico diretto. Quest’ultimo risulta essere il test più veloce e consente di eseguire una pronta e certa diagnosi di patologia infettiva e di impostare immediatamente una terapia corretta senza disagio per il paziente che altrimenti dovrebbe attendere 3-4 settimane (tempo tecnico di risposta dell’esame colturale). Se precedentemente il paziente era rimandato, per il test micologico, al laboratorio, con un’attesa di 30 giorni circa per il risultato, ora è direttamente il medico specialista dermatologo ad eseguire l’esame microscopico diretto in modo da poter prescrivere, già nel corso della visita, la terapia adeguata. L’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica risulta di pubblica utilità soprattutto in casi specifici quali la prevenzione e la Dott.ssa Claudia Gianni Medico specialista dermatologo CDI a cura del Prof. Enrico Magliano Consulente medico microbiologo CDI e della Dott.ssa Loredana Deflorio, Microbiologa CDI 5 Cardiologia Ecocardiografia da stress UN ESAME SICURO, DAL VALORE DIAGNOSTICO E PROGNOSTICO L a diagnosi non invasiva di patologia ostruttiva delle arterie coronarie, e la conseguente stratificazione del rischio di eventi acuti ad essa connesso, sono tradizionalmente basate sulla ricerca di ischemia miocardica inducibile mediante i cosidetti “test provocativi”. Presupposto fondamentale di tale prassi è quello di valutare la “riserva coronarica”, ossia la capacità del circolo coronarico di adeguare il flusso ematico, e quindi la disponibilità di ossigeno, ad un aumento di richiesta. Tale riserva rimane sostanzialmente preservata anche in presenza di ostruzioni che interessino fino circa il 50% del lume del vaso tributario di un dato territorio di muscolo cardiaco. Per ostruzioni di grado maggiore, comprese fra il 50% ed il 70%, la riserva coronarica decresce progressivamente; per ostruzioni di grado ancora maggiore (oltre il 70%), il decremento diviene brusco e la capacità di adeguamento del circolo coronarico ne risulta criticamente compromessa (Figura 1). I test provocativi consistono, dunque, nel produrre un progressivo incremento della richiesta di ossigeno nel circolo coronarico attraverso un aumento di lavoro del muscolo cardiaco. Ciò è generalmente ottenuto mediante “stressors” rappresentati prevalentemente dall’esercizio fisico o, quale alternativa, da agenti farmacologici o, più raramente, da stimolo mentale o stimolazione diretta del cuore attraverso elettrocatetere. In presenza di una ostruzione critica di un vaso coronarico, l’ischemia - ovvero la discrepanza fra ri- chiesta e disponibilità di ossigeno generata da un dato stressor - innesca una cascata di eventi fisiopatologici potenzialmente rilevabili con metodiche diagnostiche di diversa complessità (Figura 2). In considerazione della semplicità, del basso costo e della generale disponibilità della strumentazione, l’elettrocardiografia da sforzo continua a rappresentare da oltre 50 anni la metodica di riferimento. Cionondimeno, il suo impiego è gravato da limitazioni non trascurabili, e talora condizionanti, in circa la metà dei casi. Tali limitazioni possono concernere sia la fattibilità del test in un dato soggetto sia 1 2 3 4 dosi nelle ultime decadi come fondamentali presidi di secondo livello in caso di non praticabilità (disabilità muscolari, ortopediche o neurologiche) o ambiguità di risposta (soggetti ipertesi con ipertrofia ventricolare, portatori di pacemaker o blocco di branca sinistro, terapia digitalica, ecc.) dell’ECG da sforzo. In particolare, l’utilizzo dell’ecocardiografia si basa sulla nota associazione fra insorgenza di ischemia e comparsa di alterazioni di vario grado della contrattilità regionale delle pareti del muscolo cardiaco, rilevabile e quantizzabile, appunto, con tecnica ultrasonografica (Figura 3). La risposta fisiologica del muscolo cardiaco normale ad un aumento di richiesta di la interpretabilità e il conseguente valore diagnostico del segnale rilevato (l’elettrocardiogramma). Le tecniche di cardioimaging, basate sull’impiego delle moderne metodiche di diagnostica per immagini fra cui, in primo luogo, l’ecocardiografia e la scintigrafia miocardica, sono andate progressivamente afferman- ossigeno consiste, infatti, in un incremento di contrattilità parietale (ipercinesia); in presenza di ostruzioni critiche di una o più arterie coronarie, tale capacità è compromessa con conseguente riduzione (ipocinesia) o assenza (acinesia) di contrattilità nel territorio miocardico corrispondente e, in casi particolari, di espan- che oggi può essere diagnosticata e valutata in modo preciso. La condizione di stress viene analizzata mediante il PGWBI (Psychological General Well Being Index) che consente di inquadrare la tipologia e il grado di disagio associato (depressione, ansia, vitalità). Inoltre nelle patologie organiche maggiormente connesse è stato predisposto un approfondimento specifico. In particolare per le patologie gastrointestinali (gastriti, coliti, ulcere), i disturbi del sonno, i disturbi algici (del dolore) e i disturbi iperfagici (iperfagia emotiva) è disponibile una valutazione diagnostica specialistica finalizzata ad inquadrare la tipologia e il grado della compromissione emotiva (dello stress) connessa ai sintomi. Tale valutazione viene condotta mediante colloquio clinico con lo psicologo e con l’ausilio di strumenti di valutazione, scientificamente validi, che permettono di quantificare la condizione di stress e di individuare l’intervento più adatto alla risoluzione del problema. Nel rispetto di un’attenzione biopsico-sociale alla salute, la valutazione e gli interventi, vengono realizzati in coordinamento con il medico specialista di riferimento al fine di completare il quadro diagnostico e migliorare POLIAMBULATORIO sione paradossa (discinesia). Una imponente mole di dati scientifici accumulatasi in oltre un ventennio documenta il valore diagnostico e prognostico e la sicurezza dell’ecocardiografia da stress sia mediante esercizio fisico sia mediante agenti farmacologici (in particolare dipiridamolo o adenosina e dobutamina) in diversi contesti clinici. Un confronto fra ECG da sforzo ed ecocardiografia da stress è presto detto: a fronte di una maggiore accuratezza diagnostica, l’ecostress appare gravato, in particolare, dalla forte dipendenza dall’esperienza dell’operatore che diviene, perciò, un prerequisito fondamentale di ogni laboratorio dedicato. Un analogo confronto fra eco stress e scintigrafia miocardica (Figura 4) mette in rilievo quali elementi peculiari di vantaggio della metodica ultrasonografica il costo minore e l’assenza di esposizione a radiazioni ionizzanti a fronte di una sostanziale sovrapponibilità di accuratezza diagnostica. Anche in questo caso, rimane quale elemento di maggior svantaggio la marcata operatore-dipendenza. Dall’insieme di quanto esposto, risulta evidente che l’ECG da sforzo debba continuare a rappresentare la metodica di prima scelta per la diagnosi di ischemia miocardica per una serie di motivazioni sia cliniche che di politica sanitaria. L’ecocardiografia da stress e la scintigrafia miocardica di perfusione rappresentano a tutt’oggi le metodiche di secondo livello di riferimento e presentano un profilo molto simile di accuratezza diagnostica. La scelta fra le due metodiche, laddove non sia possibile disporre di entrambe, va riferita a specifiche considerazioni locali (costi, logistica, esperienza degli operatori) e cliniche (caratteristiche prevalenti dei pazienti afferenti e dei quesiti diagnostici). Dott. Riccardo Bigi Medico specialista, coordinatore Servizio di Cardiologia CDI NUOVI SERVIZI I PSICOLOGIA Diagnosi e valutazione dello stress Diverse e recenti ricerche hanno dimostrato lo stretto legame tra lo stress e lo stato di salute fisico. Si può dire che la condizione di stress, mettendo in pericolo il benessere psicologico della persona, la renda maggiormente vulnerabile verso alcune patologie mediche fisiologicamente correlate. Lo stress è un termine ampiamente utilizzato dai media: negli ultimi anni, grazie ad importanti studi, si è arrivati a definire scientificamente e clinicamente il quadro sintomatologico. A tal riguardo è degna di nota una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista Nature Neuroscience (2010) che evidenzia il legame biologico che collega stress, ansia e depressione. Anche a livello legislativo italiano il Testo Unico 81/08 ha recepito le ricadute sulla salute e sicurezza richiedendo la valutazione stress lavoro-correlato. In linea con moderni centri esteri (Mayo Clinic, USA) anche il CDI, attraverso l’équipe psicologica che da diversi anni opera presso il CDI-Check, si è dotata dei più moderni strumenti di valutazione della condizione di stress ulteriormente il processo di cura. Il servizio sarà presto attivo presso le sedi CDI Saint Bon, CDI Largo Augusto, CDI Cairoli, CDI Portello e CDI Cernusco. Dott. Angelo Compare Medico specialista psicologo CDI 6 POLIAMBULATORIO Nuovi Servizi Il Centro di Valutazione Funzionale P resso il Centro Diagnostico Italiano, ha aperto a gennaio il Centro di Valutazione Funzionale. Il nuovo servizio d’eccellenza CDI si rivolge non solo agli sportivi professionisti, ma, in un’ottica di prevenzione da patologie quali il diabete, l’ipertensione, l’obesità e la sindrome metabolica, a tutti coloro che desiderano intraprendere una qualsiasi attività motoria, verificando lo stato di forma e costruendo allenamenti altamente personalizzati. Il Centro è diretto dal prof. Gabriele Rosa (nella foto in alto), medico sportivo allenatore di grandi campioni di atletica leggera come Paul Tergat, recordman del mondo nella maratona nel 2003, Martin Lel, due volte vincitore della Maratona di New York (2003 e 2007) e Wanjiru Samuel Kamau, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008, solo per citarne alcuni. IN COSA CONSISTE La valutazione funzionale consiste fondamentalmente nei seguenti test: attraverso l’analisi antropometrica vengono stabiliti la percentuale di tessuto adiposo, l’indice di massa corporea (BMI), la massa magra e il peso ideale per la propria categoria; viene quindi eseguito, su tapis roulant e/ o cicloergometro, il test di Mader che permette di misurare la frequenza cardiaca, la lattacidemia e la frequenza cardiaca per individuare le velocità di soglia, aerobica ed anaerobica, un dato che consente di determinare quale frequenza cardiaca si deve raggiungere per bruciare i grassi o migliorare la propria performance sportiva. In base ai risultati dei test, al tempo a disposizione e agli obiettivi prefissati (salute, perdita di peso, riabilitazione, agonismo ecc.) un team di allenatori costruisce il training idoneo e segue, passo dopo passo, l’individuo nelle diverse fasi di applicazione. A CHI È INDIRIZZATO L’esperienza maturata nell’applicazione dei test di valutazione ha permesso di ottimizzare alcune batterie di test atti a verificare le capacità motorie di differenti categorie di persone. Come si è detto, infatti, il Centro di Valutazione Funzionale è a disposizione di tutti coloro che intendono intraprendere un’attività sportiva in sicurezza, conoscendo quindi le proprie caratteristiche fisiche e il carico di lavoro che si può sopportare. Soggetti normali, quindi, che nel tempo libero praticano uno sport, sia individuale che a squadra, a livello dilettantistico o semplicemente vanno in palestra ad allenarsi. Ma anche consulenze per gli allenatori allo scopo di ottimizzare le prestazioni dei propri atleti. Un particolare occhio di riguardo è riservato alle persone affette da determinate patologie quali obesi (nel qual caso, il servizio sarà incentrato sia sull’educazione al movimento sia sull’alimentazione, con il contributo di specialisti nutrizionisti ed endocrinologi), diabetici per cui l’attività motoria è una vera e propria terapia nella cura del diabete (di tipo 2), cardiopatici, ipertesi e portatori di sindrome metabolica. I PROGETTI Allenamenti su misura non solo per l’attività sporti- RADIOCHIRURGIA I CYBERKNIFE Il trattamento nel tumore del polmone Il tumore del polmone ad oggi è la prima causa di morte negli uomini e la seconda nelle donne. Il progresso della diagnostica per immagini, le campagne di prevenzione e la maggiore sensibilità della popolazione consentono sempre più frequentemente di diagnosticare la malattia in fase precoce: in questa categoria di pazienti la va, ma per permettere a tutti di raggiungere un benessere fisico e psichico. Per tale ragione, il Centro di Valutazione Funzionale ha studiato tre progetti peculiari per il target a cui sono rivolti. Il primo si rivolge alla Donna con due percorsi distinti: terapia motoria post-parto per il ripristino delle condizioni di forma pre-gravidanza e terapia motoria per contrastare e rallentare l’insorgenza dell’osteoporosi nella donna in menopausa. Il secondo progetto è dedicato alla riabilitazione dell’Anziano che, per motivi cronologici e fisiologici, va incontro ad una progressiva perdita delle capacità motorie. Un servizio ad hoc si basa sull’effettuazione di semplici test mo- ALLENAMENTO SU MISURA NON SOLO PER GLI SPORTIVI tori (elasticità, mobilità, coordinazione) e una specifica valutazione sulla pedana Postural Proprioceptive Sistem. In seguito all’elaborazione dei dati verrà consigliato un programma di prevenzione e riabilitazione basato su esercizi mirati al ripristino delle propriocezioni e al recupero degli schemi motori perduti. Ultimo, ma non meno importante, il Progetto Bambini: l’esperienza maturata nell’applicazione dei test di valutazione ha permesso di ottimizzare alcune batterie di test atti a verificare le capacità motorie del bambino in età preadolescenziale. Attraverso questa analisi è possibile intervenire sui deficit motori e migliorare alcune basilari capacità motorie dei bambini. a cura di Elena Gavardi Coordinatore Comunicazione CDI ® chirurgia, che rappresenta il trattamento terapeutico di scelta, è in grado di ottenere tassi di controllo locale della malattia nell’80% dei casi e sopravvivenza dei pazienti pari al 60-70% a 5 anni. Nei pazienti non candidabili a un intervento chirurgico la chemioterapia e la radioterapia convenzionale hanno conseguito risultati deludenti. Il recente sviluppo di dispositivi tecnologici dedicati alla radioterapia, associati al perfezionamento degli studi di imaging, e a una maggiore comprensione degli effetti biologici a breve e a lungo termine delle dosi somministrate al tumore del polmone, ha condotto a un notevole miglioramento dei risultati clinici. In questo ambito la radioterapia ipofra- zionata con Cyberknife rappresenta una nuova soluzione terapeutica nell’ambito dei trattamenti convenzionali per la cura del carcinoma clinicamente localizzato del polmone. Dal maggio 2004 è attivo presso il Centro Diagnostico Italiano il servizio di radiochirurgia con Cyberknife, acceleratore lineare di ultima generazione, macchina altamente tecnologica dotata di strumenti in grado di individuare e colpire con precisione chirurgica la sede del tumore, di monitorare e di compensare i movimenti del paziente durante il trattamento radiochirurgico, e pertanto di evitare lesioni e danni ai tessuti sani adiacenti. Il Cyberknife rappresenta una rivoluzione nella cura del tumore clinicamen- te localizzato del polmone in quanto, utilizzando la tecnologia robotica e un avanzato sistema di guida basato sulle immagini, rende possibili interventi radiochirurgici senza la necessità di utilizzare presidi di immobilizzazione invasivi, non richiede l’ausilio di anestetici, è un trattamento indolore eseguito in regime ambulatoriale tramite la somministrazione di una seduta giornaliera di radiochirurgia della du- 7 Ambiente Sicurezza e Salute IL TESTO UNICO PREVEDE recuperatore/smaltitore). Il nuovo sistema interessa tutti i soggetti previsti all’art. 189, commi 3 e 3bis, e all’art. 190 del D.Lgs. 152/06. In particolare: • produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi; • produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi di cui alle lettere c), d) e g) dell’art. 184, comma 3, del D.Lgs. 152/2006 con più di 10 dipendenti; • commercianti e intermediari senza detenzione; • trasportatori; • gestori di rifiuti; • consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti; Il nuovo sistema dovrà essere utilizzato a partire dal 13 luglio o dal 12 agosto 2010 a seconda della tipologia di azienda (fino ad allora rimarrà in vigore l’attuale gestione a mezzo cartaceo) ma ha assegnato l’obbligo di registrarsi al sistema entro il 31 marzo per le aziende con più di 50 dipendenti e per i trasportatori, recuperatori e smaltitori, ed al 30 aprile 2010 per le aziende di dimen- L’OBBLIGO DI FORMAZIONE ANCHE PER DIRIGENTI E RESPONSABILI NORMATIVE E SCADENZE Il testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha previsto, tra le varie innovazioni che ha apportato rispetto alla vecchia legislazione (ex D.lgs.626/94), l’obbligo in capo al datore di lavoro di formare i dirigenti e i preposti aziendali. In particolare, l’obbligo di formare i dirigenti è specificamente previsto tra le misure generali di tutela D.Lgs. 81/08 (art. 15 c. 1 lett. o): “informazione e formazione adeguate per dirigenti e preposti”. Inoltre, a seguito delle modifiche apportate dal decreto correttivo 106/09 del Testo Unico, dall’art. 37 comma 7, sono stati introdotti i contenuti minimi della formazione, obbligo penalmente sanzionato a carico del datore di lavoro. Alla luce di tale normativa, ricordiamo che il Centro Diagnostico Italiano svolgerà anche per il 2010 corsi di formazione a tutti coloro che “organizzano l’attività lavorativa e vigilano sulla stessa,” esercitando di fatto il corrispondente potere direttivo (artt. 2 e 299 D.Lgs. 81/08). I corsi sono pertanto rivolti, ad esempio, ai direttori o ai responsabili di un settore produttivo (responsabili produzione, manutenzione, marketing ecc ...). rata di circa un’ora. Inoltre questo tipo di trattamento offre vantaggi potenzialmente molto interessanti in quanto la minima esposizione alle radiazioni dei tessuti sani adiacenti e il regime ambulatoriale permettono al paziente di organizzare il proprio tempo libero con il minimo disturbo nelle attività della vita quotidiana. I recenti dati presenti in letteratura hanno evidenziato come un trattamento radiochirurgico condotto tramite Cyberknife ottenga un benefi- NORMATIVE Salute e Sicurezza sioni inferiori. IL SISTRI Semplificazione, informatizzazione, legalità, ecco gli obiettivi a cui il governo punta con l’introduzione del SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali. Una quantità di rifiuti, oltre 100 milioni di tonnellate all’anno, che richiedono precisi adempimenti per lo smaltimento. La gestio- ne di Sistri sarà affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e il sistema prevede anche l’interconnessione telematica con Ispra e con l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Che cos’è il SISTRI? Sistri è il sistema informatico di controllo dei rifiuti, le imprese passeranno da un sistema cartaceo (formulario di identificazione e modello unico di dichiarazione ambientale – Mud, registro di carico e scarico dei rifiuti) a soluzioni tecnologiche che controllano in tempo reale il processo della gestione di tutta la movimentazione dei rifiuti (dal produttore, all’intermediario, al trasportatore, al cio clinico per i pazienti affetti da tumore localizzato del polmone superiore non solo al trattamento radioterapico convenzionale (3D-CRT o IMRT), ma anche, in casi selezionati, alla stessa chirurgia. L’analisi e il confronto dei risultati ottenuti con un trattamento radiochirurgico con Cyberknife rispetto al trattamento radioterapico conformazionale ha indotto progressivamente a un incremento della richiesta di trattamenti di radiochirurgia con Cyberknife da parte dei cittadini lombardi. Ad oggi presso il Centro Cyberknife del Centro Diagnostico Italiano sono stati trattati circa 120 pazienti affetti da tumore clinicamente localizzato del polmone o con presenza di localizzazioni seconda- rie. I risultati preliminari inerenti l’efficacia e la morbilità della radiochirurgia con Cyberknife sul tumore del polmone da noi registrati, sono estremamente incoraggianti e sovrapponibili a quelli conseguiti nei principali centri di radiochirurgia. Non solo l’accuratezza e la precisione di un trattamento radiochirurgico con Cyberknife offre ai pazienti con tumori localizzati in prossimità di organi vitali, non aggredibili chirurgicamente, e ai pazienti con recidiva di malattia precedentemente chemio e radiotrattata, una nuova chance terapeutica. Ricordiamo che dal 1 gennaio 2010 il trattamento con Cyberknife è entrato nel tariffario sanitario della Regione Lombardia ed è disponibile in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Ing. Alberto Tonelli Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione CDI Dott. Giancarlo Beltramo Medico radioterapista CDI, Responsabile CyberKnife PRIMA PRIMA A 18 MESI DAL A 24 MESI DAL TRATTAMENTO TRATTAMENTO 17 I NOSTRI SERVIZI MAGGIO 2010 Direttore responsabile Elena Gavardi Comitato di redazione Andrea Casasco, Giuseppe Fraizzoli, Elena Gavardi, Vittorio Grazioli, Enzo Grossi, Sergio Papa, Bruno Restelli Hanno collaborato inoltre Giancarlo Beltramo, Riccardo Bigi, Andrea Casasco, Massimo Casati, Giuseppe Chittò, Angelo Compare, Loredana Deflorio, Elena Gavardi, Claudia Gianni, Enrico Magliano, Mariella Pancari, Marco Pozzolini, Alberto Tonelli Redazione Via Saint Bon, 20 - Milano Editore CDI - Centro Diagnostico Italiano, Via Saint Bon 20, Milano Progetto grafico e impaginazione OLTRE srl - Milano Stampa Ciemme S.p.A. Cinisello Balsamo (MI) Direttore Sanitario CDI Prof. Andrea Casasco LE NOSTRE SEDI Sede Centrale Visite ed esami specialistici Analisi Cliniche di laboratorio Diagnostica per immagini (TAC 64 strati Dual Source, MOC, PET, Ecotomografia, Medicina Nucleare, Risonanza magnetica) Medicina preventiva e CDI-Check (check-up personalizzato) Chirurgia Ambulatoriale Diagnostica domiciliare Ambulatori Multidisciplinari Odontoiatria Milano, Via Saint Bon 20 - Tel. 02.48317.444 (Privati e Fondi) - 02.48317.555 (con SSN) Altre Sedi Milano, Largo Cairoli 2 - Tel. 02.48317.444 Milano, Viale Monza 270 - Tel. 02.2551925 Milano, Viale Abruzzi 14 - Tel. 02.29527357 Milano, Via P. Rossi 24 - Tel. 02.66227255 Milano, Via Teuliè 2 - Tel. 02.58317301 Milano, C.so Italia 46 - Tel. 02.72021675 Milano, Via delle Primule 6 - Tel. 02.4221134 Milano, Via Grosotto 7 - Tel. 02.48317.444 (Privati e Fondi) - 02.48317.555 (con SSN) Milano, Via Ripamonti 190/D - Tel. 02.57401225 Medicina del lavoro PET, Medicina Nucleare Radiochirurgia Cyberknife™ Centro prenotazioni: 02.48317.444 (Privati e Fondi) 02.48317.555 (con SSN) | www.cdi.it Milano, C.so Porta Vittoria 5 Tel. 02.48317260 Rho (MI), Via Magenta 41 - Tel. 02.93182396 Corsico (MI), Via Vigevanese 4 - Tel. 02.4406148 Cernusco S/N (MI), Via Torino 8 - Tel. 02.92109142 Corteolona (PV), Via dei Caduti 20/a - Tel. 0382.717028 Pavia, Viale Cremona 326 - Tel. 0382.472761 Besozzo (VA), Via XXV Aprile 6/G - Tel. 0332.281125 Varese, Via Cavour 18 - Tel. 0332.281125 Cuvio (VA), Via Fermi 6 - Tel. 0332.281125