MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Il Consiglio Nazionale del MASCI si è riunito venerdì 28 gennaio 2011 alle ore 16,00 a Roma
presso Villa Molas Via Cervino n. 4 per esaminare e deliberare sul seguente Ordine del Giorno:
1. Economia e Finanza
a. aggiornamento preventivo 2010 (*)
Amministratore – Comm.Mira
b. primo preventivo 2011 (*)
Amministratore – Comm.Mira
2. Revisione formale e eventuali modifiche di M. Sica, L. Prezioso, G.Bachetti - Comm.Denti
a. Regolamento Nazionale
b. Regolamento del Consiglio Nazionale
c. Regolamento finanziario
d. Procedura organizzazione Eventi Nazionali
3. Piano di lavoro (Metodo dello scautismo degli adulti, Sviluppo)
Comm. Antonacci sintesi ragionata dei questionari
4. Bottega Artigiana
Comm. Antonacci - Incaricato CE allo Sviluppo
5. Piano di lavoro (Responsabilità del laico, Comunicaz., Progetti e Imprese) Comm. Ceschi
6. II° Convegno AAEE: sintesi e valutazioni
p. Francesco Compagnoni
7. Piano redazionale Strade Aperte
Comm. Ceschi - Direttore Strade Aperte
8. Piano di lavoro (Vita del Movimento/Regioni, Mondialità)
Comm. Denti
9. World Conference 2011
Comm. Denti - Presidente Com.Org.
10. Piano di lavoro (Entra nella Storia, Formazione, Economia e Finanza)
Comm. Mira
11. Incontro Formatori
Comm. Mira - Incaricato CE alla Formazione
12. Calendario definitivo Isole dell'Arcipelago 2011
Incaricato CE alla Formazione
13. Presentazione Candidatura delle regioni per Eventi Nazionali
1. Evento Nazionale 2012 "Città, Trivi e Quadrivi"
Regioni del Sud
2. Assemblea Nazionale 2013
Piemonte
14. Ratifica nomina del Tesoriere secondo le indicazioni dell’Amministratore
15. Ratifica della nomina del Vice Segretario Nazionale secondo le indicazioni del SN
16. Comunicazioni
17. Varie
I punti indicati con asterisco (*) verranno trattati nell’ambito delle Commissioni di competenza e se,
come stabilito dalle modalità operative definite dal Consiglio Nazionale, la Commissione giungerà
ad una proposta approvata all’unanimità questa sarà sottoposta al voto senza ulteriore discussione.
Sono presenti: il PN Riccardo Della Rocca, l’AEN p. Francesco Compagnoni, il SN Alberto Albertini; i
componenti il CE: Lorena Accollettati, Tonino Cossu, Renato Di Francesco, Gigi Di Russo, Giovanni
Morello, Aldo Riggio, Mario Rocca e Franco Vecchiocattivi; i Consiglieri Nazionali: Giuseppe Biscontin,
Claudio Bissi, Virginia Bonasegale, Nuccio Costantino, Francesco Marchetti (*), Bruno Magatti, Lilli
Mustaro, Pino Romeo, Ermanno Tittarelli e Roberto Ursino; i Segretari Regionali: Ernesto Albanello,
Alessandro Bavassano, Gaetano Buttafarro, Carmelo Casano, Piergiorgio Como, Roberto De Piccoli, Renza
Genoni, Gianfranco Guarino, Elvira Martin, Mauro Mellano, Elisabetta Mercuri, Ugo Mucig, Gennaro
Peluso, Patrizia Rinaldi (VSR Sardegna), Agostina Russo (nuovo SR Lazio), Laura Terreni, Gisella Torretta,
Carlo Travaglia (nuovo SR Umbria) e Carmine Zobel; i Revisori dei Conti: Lucia Giallorenzo, Franco Nerbi
e Vincenzo Vitale. É altresì presente Beppe Bachetti, Direttore della Cooperativa Strade Aperte, e Littorio
Prezioso, componente la Commissione per i Regolamenti.
(*) per motivi personali Francesco Marchetti ha lasciato i lavori del CN a partire dalla sessione pomeridiana
di Sabato.
Il venerdì pomeriggio e la prima mattina del sabato sono dedicati ai lavori delle Commissioni.
Inizio lavori in plenaria alle ore 9,30 di sabato 29 gennaio 2011.
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Dopo l’apertura curata dalla Commissione Denti, la riflessione suggerita dall’Assistente p.
Francesco con la lettura della preghiera di don Tonino Bello intitolata “Compagni di volo” (All. 1) e
la riflessione del Presidente sull’etica pubblica e la morale privata (All. 2), i lavori hanno inizio alle
9,30 col primo punto all’Odg.:
1. Economia e Finanza
a. aggiornamento preventivo 2010 (*)
b. primo preventivo 2011 (*)
Bruno Magatti, Presidente della Commissione Mira, comunica che la commissione ha analizzato il
bilancio consuntivo del 2010 e quello preventivo del 2011. Nel bilancio consuntivo del 2010 è parte
integrante il bilancio dell’assemblea di Principina, analizzato nel dettaglio.
La Commissione ha espresso parere favorevole perché dal punto di vista tecnico i bilanci sono
assolutamente ineccepibili però ritiene che la riflessione, il confronto e gli interrogativi che sono
emersi e alcune precisazioni fatte da Renato, da Gigi e dai revisori siano condivisi dall’intero
consiglio e, al di là del voto unanime che la Commissione ha espresso, sia dato un margine di tempo
di confronto sui contenuti di questi bilanci, diversamente da quello che prevede il regolamento che
dice che in caso di voto unanime della Commissione si procede senza dibattito. Invece, a nome
della Commissione, chiede che ci sia uno spazio di riflessione collettiva.
Renato Di Francesco, Amministratore, illustra la 4a previsione 2010 (All. 3), quasi definitiva
rispetto a quella che si discuterà a maggio, dando alcune informazioni sui dati più significativi per
poi fare una riflessione come ribadito da Bruno.
La prima parte riguarda le entrate di 308.545 € di quote associative e di 13.343 € di quote diverse
per un totale di 321.888 €. In questo gruppo ci sono le entrate dell’assemblea nazionale 2010 pari a
133.646 €. Questo dato deve essere confrontato con la voce in uscita titolo 3 capitolo 55
“Assemblea nazionale 2010” per 132.741 €. Questo è il riepilogo sostanziale del bilancio di
Grosseto con un avanzo netto di 904,72 €.
Un’altra considerazione alle entrate titolo 2 capitolo 2 c’è una quota di 900 € per una quota di
condominio pagata in più e quindi stornata.
I costi titolo 5 capitoli 50, 51 e 52 (postali, telefoniche, cancelleria e stampati) sono lievemente
aumentate rispetto a quello preventivato per la presenza dell’assemblea 2010.
Così come al Titolo 6 Capitolo 64 “Riunioni internazionali” abbiamo speso per Cipro 1.200 €
rispetto ai 1.000 € preventivati.
In totale c’è un avanzo di gestione previsto di 5.925 € ma che potrebbe aumentare.
Presenta quindi la 1a previsione 2011 (All. 4).
Per le quote dei censimenti (174.899 €) sono state riportate quelle dell’anno scorso non avendo
ancora i dati definitivi. Al titolo 2 Capitolo 3 Fondo riserva 8.287 € dovrebbe corrispondere al
bilancio consuntivo 2010. L’abbiamo quindi inserita come entrata nel 2011.
Importante per il Segretario Nazionale: l’Amministratore non sarà presente al Comitato Esecutivo
ma è importante mantenere rigidamente il discorso delle stampe e dei quaderni per non sforare.
Bruno in merito al bilancio dell’assemblea nazionale ribadisce che bisogna capire come mai in
un’operazione di 133.000 € si sia arrivato sostanzialmente ad avere solo 900 € di attivo.
L’altra questione che si interseca con la formazione sono i costi preventivati relativi alle isole della
formazione perché anche su questo fronte il limite del bilancio è del tutto evidente per cui è
necessario provare a pensare insieme in quale modo contenere i costi di queste attività senza
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scaricarli esclusivamente sui partecipanti. È necessario anche in questa prospettiva essere molto
esigenti con noi stessi per cui i costi dei movimenti all’interno della penisola per gestire un campo
non possono avvenire muovendo una persona del Trentino alla Calabria e viceversa se non
strettamente necessario.
Gigi riferisce sull’andamento dell’assemblea nazionale.
A Principina ci sono state 745 prenotazioni. In 50 non si sono presentati per disdetta o mancato
arrivo. Abbiamo rimborsato la quota a 21 persone perché hanno disdetto in tempo utile. I 29
mancati arrivi non sono stati rimborsati ma in realtà ci abbiamo rimesso perché, malgrado nel
contratto dell’albergo era previsto entro una certa data annullare camere senza ulteriore aggravio di
spese, 4-5 giorni prima dell’assemblea, secondo le regole comuni del mercato alberghiero, non era
possibile fare movimenti e quindi ci hanno addebitato la quota intera. Con la conseguenza che ci
abbiamo rimesso una barca di quattrini perché a fronte di 100 € incassati come acconto ne abbiamo
pagati molto di più.
Di questi 695 ce n’erano 50 non alloggiati che tutto sommato hanno contribuito in qualche modo a
farci incassare qualcosa con i pasti.
In pratica gli alloggiati erano 650.
Un altro fenomeno di maggiore spesa che non si era mai verificato: le gite per i non delegati hanno
registrato parità tra entrate e uscite.
Ci sono venute a mancare circa 40 persone per effetto della nomina dei delegati da parte dei
segretari regionali che hanno delegato nominati di persone iscritte alle gite, per cui quelle non
hanno partecipato e ci sono venute a mancare.
C’è stata una certa disparità di trattamento per cui qualcuno ci ha rimesso e qualcun altro ci ha
guadagnato.
All’inizio questo piccolo particolare gli amici della Toscana non l’avevano considerato bene per cui
gli addetti all’accoglienza, al presentarsi di una persona iscritta alla gita che era stata
successivamente nominata delegata, hanno cominciato a restituire la quota d’anticipo.
Nel momento in cui ci siamo accorti che i numeri diventavano significativi abbiamo stoppato i
rimborsi. Si doveva in qualche modo intervenire.ne saranno stati circa 10 quelli che non sono stati
rimborsati.
I costi erano però stati preventivati (guide turistiche e pullman).
Dopo ampia discussione Riccardo fa due considerazioni:
1. Non entra nel merito del bilancio di Principina, che sicuramente è stato gestito da tutti in maniera
da dare il miglior risultato tecnicamente possibile. Il vero problema è un altro: noi abbiamo fatto
tutte le valutazioni per la determinazione della quota sulla base di 500 partecipanti. Siamo arrivati a
650 partecipanti: avremmo dovuto avere un avanzo spaventoso. Qui è il nodo di quello che è
successo.
Noi dagli eventi non dobbiamo guadagnare: anzi li dobbiamo fare al minor costo possibile per cui
tutti possano partecipare. Ma una volta fatta la previsione fissando il BEP (Break Even Point –
punto di pareggio n.d.r.), diventa un vincolo assoluto, e se si va in positivo bisogna ricavare di più
perché è su quel BEP che noi giochiamo il rischio. Non è preoccupante avere guadagnato 500, 700
o 1.000 €. Il vero problema è che se fossimo stati 500 avremmo avuto dei problemi serissimi.
Per il futuro queste cose vanno gestite con rigore assoluto. Rispetto alla gestione economica e
finanziaria del Movimento e dei singoli eventi dobbiamo assumere un livello di responsabilità
altissimo.
La crisi di cui tutti parlano entra pure qua dentro. E per una realtà associativa come la nostra, con le
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regole di oggi, le conseguenze della crisi andranno al di là di quando la crisi finirà, se mai finirà.
Perché le nostre entrate sono fisse e vorremmo che tali rimanessero, se non proprio fisse almeno
contenute.
Ma nei periodi di crisi sono le tariffe ad aumentare.
Quando la crisi finirà il primo effetto sarà una ripresa dell’inflazione che in termini reali vuol dire
un aumento dei costi.
O noi saremo rigorosissimi oppure avremo seri problemi economici e finanziari.
A questo si risponde solo con un rigore a livello della gestione del bilancio e a livello della gestione
dei singoli eventi che sia assoluto.
Chiede ufficialmente all’amministratore e ai revisori dei conti di esercitare il loro ruolo con tutta la
severità del caso.
Sull’aumento delle entrate è d’accordo. Potremmo aumentare il prossimo anno il censimento di 2-3
euro ma il grosso aumento significativo l’avremo quando saremo molti di più (30.000?). Il nostro
reale aumento delle entrate è dato da un grande sviluppo del Movimento. Perché noi oggi stiamo
vivendo in una condizione che per la quale abbiamo dei costi fissi che sono uguali sia se siamo
6.000 sia che fossimo 30.000, grosso modo. Ad esempio le spese del consiglio nazionale e quelle
del comitato esecutivo sono identiche anche se fossimo 60.000.
2. Ha confrontato i costi di altre riviste associative: la nostra, nella maggior parte dei casi, costa
meno rispetto a una analoga rivista dell’associazionismo cattolico italiano e questo grazie alla
bravura negoziale di Peppe, Renato, ecc. Poi stampare più pagine o più numeri dei Quaderni è un
altro problema. Potremmo cambiare il tipo di carta ma cambierebbe di poco.
Dobbiamo domandarci: siamo in condizioni e vogliamo, per esempio, aprire la nostra rivista, alla
pubblicità? Questa è una domanda seria, perché potremmo domandarci se, cercando una pubblicità
corretta, riusciremmo a contenere i costi.
Per gli eventi il problema è se vogliamo andare a cercare delle sponsorizzazioni (enti pubblici,
fondazioni, ecc.).
Di tutto questo ragionamento rimane solo: il controllo del bilancio e il controllo degli eventi deve
essere assolutamente rigoroso.
Dopo un’ulteriore discussione e la raccomandazione di rivedere i singoli dettagli con
l’amministratore nella riunione del Comitato esecutivo, il Presidente mette in votazione il
Bilancio consuntivo 2010: con 1 astenuto il Consiglio nazionale approva.
Il Presidente mette in votazione il Bilancio preventivo 2011: con 1 astenuto il Consiglio
nazionale approva.
Su espressa richiesta non viene messo in votazione il bilancio dell’assemblea nazionale, essendo il
saldo dell’evento inserito nel bilancio 2010 e quindi non va votato, come non lo è mai stato.
Si passa al successivo punto in discussione:
14. Ratifica nomina del Tesoriere secondo le indicazioni dell’Amministratore
L’Amministratore conferma come Tesoriere Antonino Cossu. Per acclamazione il Consiglio
nazionale ratifica la nomina.
15. Ratifica della nomina del Vice Segretario Nazionale secondo le indicazioni del SN
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Il Segretario Nazionale propone come Vice Segretario Nazionale Mario Rocca. Per
acclamazione il Consiglio nazionale ratifica la nomina.
Si passa al successivo punto all’ordine del giorno:
13. Presentazione Candidatura delle regioni per Eventi Nazionali
1. Evento Nazionale 2012 "piazze, Trivi e Quadrivi"
Nello scorso Consiglio nazionale avevano dichiarato la loro disponibilità le regioni del Sud.
Le regioni che hanno l’idea di candidarsi a organizzare “Piazze, Trivi e Quadrivi” nel 2012 sono la
Campania e la Sicilia.
Carmine Zobel, SR della Campania, presenta un video promozionale realizzato dalla Comunità di
Battipaglia. Al termine comunica che la struttura ricettiva si trova a Pæstum. Ci sono altre due
alternative: Caserta o Costa Domiziana.
Carmelo Casano, SR della Sicilia, comunica le due proposte: una accanto all’aeroporto di Palermo,
a Terrasini, villaggio turistico “Città del mare”, 800 camere, salone che può contenere 500 persone.
Un’altra soluzione potrebbe essere l’Hotel Costa Verde di Cefalù, unica struttura che può contenere
tutti, sala conferenza da 650 posti a un’ora circa dall’aeroporto di Palermo.
Riccardo ritiene le località sicuramente affascinanti. Pæstum è uno dei posti più magici d’Italia.
Come Cefalù dove varrebbe la pena andarci solo per vedere il Cristo Pantocratore.
Però allo stato dell’arte pensa che sia prematuro prendere una decisione. Bisogna conoscere
l’ipotesi dei costi, l’accoglienza, …
Vorremmo organizzare “Piazze, trivi e quadrivi”, quindi la struttura deve poter contenere questo
caos creativo.
Sulle località non ha il minino dubbio. E’ necessario adesso conoscere l’ingegneria dell’evento e i
relativi costi.
Avendo capito che le possibilità ci sono propone di rinviare la decisione a maggio.
Bruno, coordinatore della Commissione Mira, ribadisce quanto espresso la sera prima in sede di
commissione da Carmine, lanciando una sorte di sfida al Masci, dicendo che ci sono anche altri
modi per affrontare questi grandi eventi con proposte alternative che consentano la partecipazione
di adulti scout giovani con meno risorse.
Su richiesta di Alessandro vengono riepilogati le sedi degli eventi nazionali degli ultimi 5 anni: nel
2006 Incontro del Mediterraneo ad Acireale in Sicilia; nel 2007 i 3 incontri per il Centenario a
Genova in Liguria, a Locri in Calabria e ad Assisi in Umbria e infine Assemblea a Montesilvano
nelle Marche; nel 2009 ad Alghero in Sardegna; nel 2010 a Principina in Toscana e nel 2011 sarà a
Como in Lombardia.
L’ultimo evento organizzato in Campania è stata la festa delle Comunità nel 1992 a Pompei.
In Sicilia, prima dell’Incontro del Mediterraneo del 2006, c’è stata l’Assemblea di Brucoli nel 2001.
L’Organizzatore Gigi concorda di rinviare a Maggio la decisione basandosi su dati più concreti.
Si metterà in contatto con i due SR per valutare assieme tutte le varie possibilità
A proposito del discorso fatto da Carmine , la tendenza di cercare di dare un’ospitalità diversa a chi
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la vuole, ultimamente stiamo cercando di realizzarla. Però stiamo attenti perché l’esperienza ci
insegna che il 99% dei partecipanti vuole stare comodo e l’indicazione, che arriva dalle
prenotazioni, è la richiesta di molte camere singole.
Anche il SN Alberto concorda di rimandare la decisione per stabilire insieme lo stile con cui lo
vogliamo fare. Se vogliamo diversificare il prodotto sarà bene prevederlo.
Al termine dell’ampia e dibattuta discussione scaturita il Presidente propone di votare il rinvio della
decisione al Consiglio nazionale di maggio con le avvertenze:
1. Tener conto della natura e delle invenzioni da mettere in campo su Piazze, trivi e quadrivi. Su
questo Lilli e la Commissione Denti si esprimerà ma già lui si immagina tante cose che
contemporaneamente si muovono, dove la gente passa, si agita: la città che vive.
2. E’ d’accordo sul portare avanti il cosiddetto modello Carmine, valutando la standardizzazione dei
costi sapendo che l’Italia è larga e lunga. Il problema dei trasporti è drammatico: è vero che esistono
i lowcoast, ma se li dovessimo fare sulla base dell’ottimizzazione dei costi di trasporto li faremmo
tutti a Roma. Poiché da alcuni anni abbiamo detto che vorremmo girare gli eventi nazionali in tutta
Italia per coinvolgere tutti, è bene che certe cose, alloggio, vitto, spese generali, siano assolutamente
comparabili.
Detto questo pone a votazione il rinvio della decisione al prossimo Consiglio nazionale di
maggio, impegnando su quanto emerso la Campania e la Sicilia: all’unanimità il Consiglio
nazionale approva.
Si passa al successivo punto:
2. Assemblea Nazionale 2013
Mauro Mellano, SR del Piemonte, propone più soluzioni, alla luce di quanto emerso sulla sobrietà e
sul mantenimento dei costi.
Presenta un video su scaricabile da youtube (http://www.youtube.com/watch?v=3ZrACxyQL3I).
Mauro specifica la tipologia di camere e i costi delle due strutture: a Colle don Bosco le camere
singole o doppie sono solo una trentina; le altre sono in camerate. Una cosa è l’essenzialità e una
cosa è il costo: la media del colle don Bosco arriva sui 60 € al giorno mentre il villaggio olimpico di
Bardonecchia ci ha chiesto 40 € al giorno con pensione completa.
Dopo un’ampia e dibattuta discussione il Presidente mette a votazione le due proposte di Colle don
Bosco (1 voto) e Bardonecchia: a larga maggioranza il Consiglio nazionale decide che la
prossima Assemblea Nazionale si farà a Bardonecchia.
Dopo un quarto d’ora di pausa si riprendono i lavori alle 12:15 con il punto all‘ordine del giorno:
6. II° Convegno AAEE: sintesi e valutazioni
P. Francesco Compagnoni, AEN, riferisce sul convegno a cui hanno partecipato circa 50 persone, di
cui 10 membri del consiglio nazionale e del comitato esecutivo e una quarantina erano gli
Assistenti, di cui 3 diaconi; gli altri erano preti. L’età media degli assistenti presenti era molto
elevata: il più giovane aveva 50 anni; il più anziano ne aveva 85. La partecipazione è stata per 1/3
molto attiva; gli altri cercavano di imparare. Da questo punto di vista l’impressione era positiva.
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Il programma ha previsto tre relazioni di teologi, due di scrittori-giornalisti che avevano seguito lo
sviluppo del Vaticano II nella Chiesa italiana, una tavola rotonda con associazioni simili alla nostra.
L’idea era: Voi cosa fate per la promozione del Concilio nelle vostre associazioni? E poi c’era
anche un testimonial, Agnese Tassinari, conosciuta per i campi bibbia.
Per le relazioni l’idea era di avere un vescovo in gamba ma non siamo riusciti ad ottenere. Hanno i
calendari impegnati per tutto l’anno.
Siamo riusciti a far venire il Sottosegretario della CEI, Mons. Domenico Pompili, Direttore
dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI, il quale ha fatto una relazione originale (“La
missione dei laici nella società e nella chiesa”) che rappresenta una certa posizione dei vescovi, la
necessità della comunicazione. Ha detto delle cose interessanti, come la presenza dei laici nella
chiese è anche un problema di comunicazione. Questo, tra l’altro, corrisponde alla sua esperienza
perché vede che i gruppi laicali spesso sono dei piccoli cenacoli di amici chiusi tra di loro. Non c’è
più una certa atmosfera nazionale.
Poi ci sono stati gli interventi di due nostri Assistenti, don Antonello Foderaro che ha fatto un
intervento più classico dal punto di vista teologico (“La missione del laico secondo il cuore di
Dio”) e don Battista Pansa che è una specie di “bomba permanente” dello scautismo che ha
presentato un aspetto esperienziale: “L’Eucarestia sorgente della spiritualità secolare propria del
laico cristiano (cfr Lumen Gentium 31)”che viene dal suo essere stato scout, dell’essere parroco.
I due scrittori-giornalisti Gigi Pedrazzi, 82 anni ("Il Vaticano II, per noi, è 'compito ecclesiale' di
ogni cristiano e 'formazione personale' di tutti ?"), e Giancarlo Zizola, 77 anni (“Il cambiamento
della Chiesa nell’esperienza del Concilio Vaticano II. Memoria e Progetto”).
La valutazione: quale vantaggio per il Movimento?:
hanno partecipato il 20% dei nostri Assistenti che sono 120-140. Però sappiamo che la maggior
parte degli Assistenti censiti sono nominali perché molti sono in comproprietà.
Una delle idee che è venuta fuori: curare di più dal punto di vista del Centrale gli Assistenti
Regionali, perché a quelli di Comunità non possiamo arrivare; molte Comunità non ce l’hanno
neanche.
Il lavoro che facciamo in questa “catacomba” crede sia difficile che ci sia direttamente una ricaduta
in basso.
La struttura che gli sembra più efficace è quella regionale. Lì andrebbero seguiti gli Assistenti
regionali che non siano nominali ma che siano più attivi.
Molti Assistenti sono contemporaneamente Masci-Agesci e questo va bene, perché è una tendenza
del nostro Movimento di avere più rapporti, non soltanto sporadici ma anche quasi istituzionali, con
l’Agesci. Se vogliamo arrivare ai famosi 30.000 di cui il Presidente sempre parla, è lì che dobbiamo
lavorare.
L’idea sarebbe quella di rifare il Convegno, magari tra due anni, con una formula un po’ diversa.
Dopo gli interventi scaturiti, centrati sul ruolo dell’Assistente, il Presidente condivide totalmente
l’idea di Bruno sul bisogno di vivere la Comunità da parte dell’assistente per la sua formazione per
scambiarsi i talenti e i carismi di ognuno.
Detto ciò ritiene che bisogna valutare il convegno molto più per i contenuti.
Sono stati, chi più, chi meno, ma sostanzialmente contenuti di alto livello.
Lorena e Giovanni stanno raccogliendo tutti i contributi che sono emersi durante il convegno.
Costituiranno il Quaderno numero 7 di Strade Aperte.
La Commissione Ceschi ma anche tutto il Consiglio nazionale è chiamato a realizzare in questi anni
queste “Tracce di spiritualità e catechesi”, per dare un contributo per le nostre comunità ma anche
un contributo per la Chiesa italiana, perché di queste cose, cioè di un’attenzione ai temi degli adulti
nella Chiesa italiana ce n’è molto poco.
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Gli sembra importante citare la tavola rotonda perché le realtà che erano presenti, molto diverse,
hanno dimostrato che esistono problemi, speranze, attenzioni, che sono comuni all’associazionismo.
La conclusione della tavola rotonda potrebbe essere: continuiamo a lavoriamo insieme.
P. Francesco, poiché in giro si dice ci siano pochi preti disposti a fare questo lavoro, bisogna andare
a cercarli. Non si può semplicemente chiedere al vescovo di mandaci qualcuno. In Italia ci sono
50.000 preti, anziani ma ci sono. Ci sono migliaia di diaconi e migliaia di suore, giovani e istruite,
che sarebbero disposte, su proposta, a cooperare. Per cui l’augurio era che le Comunità, sia locali
che regionali, si diano da fare per trovare gli assistenti adatti.
Prima di dare la parola a Virginia Bonasegale per la Conferenza mondiale di Como, il Presidente
ricorda che è stato distribuito il numero di dicembre 2010 di Strade Aperte, l’ultimo numero della
direzione di Francesco Marchetti, gli sembra un bel numero, che rappresenta in qualche modo la
sintesi dell’importante lavoro che il Direttore ha fatto in questi sei anni. Un applauso da tutti i
consiglieri a conferma di quanto detto da Riccardo.
9. World Conference 2011
Virginia Bonasegale, Presidente del Comitato Organizzatore, esordisce con il ringraziare l’autore
della stampa dei bigliettini da visita. Il secondo grazie è per Franco Vecchiocattivi, nuovo
Segretario Internazionale, il quale si sta rivelando un ottimo collaboratore per aver subito stabilito
una buona intesa e avendo instaurato i rapporti con Bruxelles. Inizia la relazione, che non sarà solo
una relazione informativa, cercando di trasmettere l’entusiasmo e di far rilevare le criticità e i
problemi che ancora si devono risolvere, stando con i piedi per terra (All. 5).
Al termine Riccardo ribadisce
1 - la necessità di far partire subito la newsletter perché ci sono delle attività (cena delle nazioni)
che coinvolgono i partecipanti.
2 - Cominciano ad arrivare dal mondo diverse domande alle quali bisogna rispondere.
La newsletter è urgentissima.
Dopo la pausa pranzo si riprende alle 14.50.
Il Presidente ricorda ai presenti che il Masci, entro il 26 marzo 2011, dovrà indicare all’ISGF un
candidato per il prossimo Comitato Mondiale. Un’ipotesi sulla quale si sta lavorando con Alberto
era di candidare Gualtiero Zanolini, adulto scout della Comunità Roma 8, una persona di grande
esperienza internazionale che è stato, fino a 15 giorni prima, membro del Comitato Mondiale del
WOSM (World Organization Scout Mouvement, Movimento Organizzazione Scout Mondiale).
Con lui si vedranno la prossima settimana.
Chiede al Consiglio nazionale l’autorizzazione a procedere per la definizione del candidato al
Comitato Mondiale e anche per la ricerca di due delegati, oltre agli altri due membri di diritto (il PN
e il SI) alla Conferenza Mondiale di Como, e, una volta definita la situazione con Alberto, con
Franco e con Virginia, invierà una mail con le ipotesi per una votazione telematica.
All’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Si riprendono i lavori passando al successivo punto all’ordine del giorno:
2. Revisione formale e eventuali modifiche di M.Sica, L.Prezioso, G.Bachetti - Comm.Denti
a. Regolamento Nazionale
b. Regolamento del Consiglio Nazionale
c. Regolamento finanziario
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d. Procedura organizzazione Eventi Nazionali
I Saggi, assente solo Mario Sica, influenzato, hanno fatto un lavoro eccezionale: hanno rimesso a
posto il Regolamento Nazionale, il Regolamento del Consiglio Nazionale, il Regolamento
finanziario relativo ai rimborsi spese.
Fa 2 precisazioni:
1. Nella rivisitazione fatta, a differenza di quella fatta per lo Statuto, in alcuni casi sono intervenuti
anche nel merito. Hanno fatto, cioè, delle piccole modifiche sostanziali, dettate dall’esperienza.
Questo è possibile. Mentre le modifiche allo Statuto potevano essere solo formali, perché le
modifiche sostanziali spettano infatti all’Assemblea nazionale, in questo caso la competenza per
l’approvazione di modifica anche sostanziale del Regolamento spetta al Consiglio Nazionale per cui
è una loro proposta che dovremo votare. E’ quindi nelle nostre competenze.
2. Tutto questo pacchetto (Patto Comunitario, Statuto approvato, Regolamento, Regolamento del
Consiglio Nazionale, Regolamento finanziario e Procedura organizzazione eventi nazionali) andrà a
costituire un nuovo libretto.
Suggerisce di approvare oggi i documenti che ci proporranno e che continuino a lavorare, da ora al
Consiglio Nazionale di Maggio, sulla Procedura per l’organizzazione degli eventi nazionali, con la
collaborazione dell’Amministratore e del Responsabile all’Organizzazione, facendo tesoro delle
cose dette prima in questa riunione.
E’ importante che la gestione degli eventi nazionali sia rigorosissima.
Gianfranco richiede un documento completo da scaricare in PDF sul portale.
Peppe comunica che ne saranno stampate 600-700 copie e che sarà inviata una copia ad ogni
Comunità.
Littorio e Peppe illustrano il Regolamento (All. 6).
Negli allegati inviati, in calce ad ogni pagina, ci sono note e avvertenze che spiegano tutto
l’operato. Non è strato stravolto niente. Sono state suggerite indicazioni per evitare ripetizioni
inutili.
Bruno, in merito al punto 2 dell’art. 11 propone di togliere la scadenza dei 4 mesi per la
comunicazione dei delegati delle comunità eliminando la frase: “entro quattro mesi prima
dall‘inizio della data di inizio dell‘Assemblea Nazionale“.
Il Presidente pone in votazione la proposta: il Consiglio Nazionale approva all’unanimità
Ancora un’osservazione di Bruno sul punto 3 dell’Art. 15, rifacendosi ad una recente situazione
accaduta nel consiglio nazionale precedente, propone di mantenere di norma il sistema di votazione
a scrutinio segreto. Viene riformulato l’art. 3: “Le delibere sono adottate per alzata di mano. Si
procede a scrutinio segreto ove si tratti di elezioni o scelte di persone, salvo delibera a
maggioranza del Consiglio Nazionale”.
Il Presidente pone in votazione la proposta: con 1 contrario e 2 astenuti il Consiglio nazionale
approva a larga maggioranza.
Dopo una discussione sul sistema fiscale da adottare in Comunità e in Regione (si può telefonare in
segreteria e chiedere chiarimenti) il Presidente pone in votazione l’intero Regolamento del Masci
con le due modifiche sostanziali sulle deleghe (Art. 11 comma 2) e sul sistema di votazione (Art. 15
comma 3) approvate singolarmente dal Consiglio nazionale: all’unanimità il Consiglio nazionale
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
approva (All. 6 bis Regolamento definitivo).
Peppe chiarisce una modifica importante per le nuove Comunità: all’Art. 6 comma 3 è stata
aggiunta la frase “come associazione non riconosciuta ai sensi degli artt. 36, 37 e 38 CC” , perché
è successo in passato che alcune comunità, chiedendo il codice EAS, sono state registrate dal
commercialista come associazione riconosciuta con il pagamento di una bella imposta di registro.
Interviene Renato chiarendo che le comunità che gestiscono basi scout devono avere la partita IVA
perché esercitano una prestazione e un’attività commerciale. Il modello EAS è stato distribuito già a
tutte le comunità. Per casi particolari si può chiedere alla segreteria.
Suggerisce poi alle comunità di inserire nella propria Carta di Comunità 2-3 articoli di natura
giuridica con i quali si riconoscono gli aspetti di democrazia dell’associazione, esempio: che si
riunisce una volta l’anno, che approva il bilancio, ecc. Dando queste indicazioni di democrazia
diventa uno statuto di associazione e quindi, nel richiedere eventuali agevolazioni, si può presentare
la carta di Comunità come Statuto dell’Associazione.
Il Presidente impegna il CE a distribuire a tutti i SR e a mettere sul portale del movimento il
facsimile dell’atto costitutivo di una comunità.
I saggi illustrano quindi il Regolamento del Consiglio Nazionale (All. 7).
Essendo stato eliminato l’intero articolo 1, tutti gli articoli slitteranno la numerazione.
Tutte le modifiche apportate sono di natura lessicale e formale.
Littorio ribadisce la necessità di aggiungere all’Art. 9, comma 1, oltre al Tesoriere e all’Incaricato
all’Organizzazione che partecipano senza diritto di voto, anche l’Incaricato al sito Internet, giusta
norma dello Statuto.
Il Presidente, poiché il libretto può andare in giro e può essere letto da tutti, suggerisce di sostituire
al comma 2 Art. 6 il gergo “cuore, creato, città” con “di interesse del Movimento” e “agape
fraterna” con “fraternità”.
Pone quindi in votazione la sua proposta: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Viene quindi votato il Regolamento del Consiglio Nazionale con le due modifiche sostanziali
all’Art. 6 comma 2 e all’Art. 9 comma 1: all’unanimità il Consiglio nazionale approva (All. 7 bis
– Regolamento del CN definitivo).
Il VPN fa una piccola riflessione: quando è stata proposta all’assemblea questo argomento
sembrava un atto di forza del Consiglio nazionale nei confronti dell’Assemblea che deve essere
partecipativa e democratica.
Invece vediamo che le correzioni apportate sono solo dal punto di vista formale e pensiamo alla
discussione che sarebbe generata se certi argomenti fossero stati trattati in assemblea nazionale.
Alla fine questa proposta risulta efficace e saggia avendo semplificato la procedura e rispettato la
democrazia.
Si passa alla discussione sul Regolamento rimborsi spese (All. 8).
Littorio precisa che è stato formalizzato ciò che già rientrava nella storia del Movimento, su
indicazioni del Tesoriere e dell’Incaricato all’Organizzazione.
Non è stato cambiato niente. E’ stato articolato diversamente inserendo 8 capitoli.
Riccardo suggerisce di modificare il titolo del Cap. 5 in “Rimborsi spese per eventi di formazione”
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
eliminando: Isole della Conoscenza, Responsabilità, Competenza.
Il Presidente pone quindi in votazione il Regolamento rimborsi spese:
Peppe fa notare che è stato aggiunto al comma 5 dell’Art. 2 la possibilità per le altre regioni, oltre
alla Calabria, Sicilia e Sardegna, di utilizzare l’aereo con le tariffe agevolate quando comportano un
effettivo risparmio economico rispetto agli altri mezzi di trasporto (e non di comunicazione, come
erroneamente riportato).
Riccardo crede è opportuno modificare all’Art. 2 punto 6, comma 2: Il rimborso per l’uso dell’auto
propria avviene secondo una tariffa (eliminando chilometrica) determinata (eliminando anno per
anno) dal Comitato Esecutivo, invece che dal Consiglio Nazionale: all’unanimità.
Non essendoci altre osservazioni, il Presidente chiede l’approvazione del regolamento rimborsi
spese nella sua interezza: all’unanimità il Consiglio Nazionale approva (All. 8 bis – Regolamento
rimborsi spese definitivo).
Il Presidente ringrazia per il momento i saggi che hanno fatto questo bel lavoro che ci ha
semplificato la vita.
Chiede il conforto del Consiglio nazionale di dare mandato, entro il Consiglio nazionale di maggio,
che i 3 saggi, con la collaborazione dell’Amministratore, provvedano ad aggiornare la procedura
degli eventi nazionali. Rimane fuori da tutto questo corpus legislativo il Regolamento
dell’Assemblea nazionale. Ma questo Regolamento normalmente si fa nel momento in cui si decide
l’Assemblea nazionale in base a come e quando si progetta, di solito 9 mesi prima, quando viene
convocata ufficialmente l’Assemblea nazionale; non si fa una volta per tutte.
Chiede quindi di votare questo mandato ai 3 saggi di predisporre entro maggio, con la
collaborazione dell’Amministratore e del Responsabile dell’Organizzazione (come suggerito
dall’Amministratore stesso), la Procedura per l’organizzazione degli eventi nazionali con
l’avvertenza che intanto la Cooperativa Strade Aperte può mettere in cantiere il libretto di tutti i
documenti in modo che rimanga scoperta soltanto all’ultimo momento la parte di questa procedura
e, una volta inserita, stamparli, distribuirli e metterli in vendita a 2,00 € l’uno: all’unanimità il
Consiglio nazionale approva.
Si passa al successivo punto all’ordine del giorno:
3. Piano di lavoro (Metodo dello scautismo degli adulti, Sviluppo)
Commissione Antonacci. Sintesi ragionata dei questionari
Roberto Ursino, Presidente della Commissione Antonacci, illustra il piano di lavoro sullo Sviluppo
(All.9).
Dopo ampia discussione il Presidente mette in votazione la prima parte del Piano di lavoro sullo
Sviluppo della Commissione Antonacci: con un astenuto il Consiglio nazionale approva.
Roberto illustra la II parte: Metodo per l’educazione degli adulti (All. 10).
Dopo la discussione interviene il Presidente per ribadire che il piano di lavoro presentato dalla
Commissione Antonacci è il testo di quello che sta scritto nelle Linee programmatiche che abbiamo
approvato a Principina. E’ chiaro che da questo bisognerà poi tradurlo intelligentemente.
Quando ha preparato le schede per le varie commissioni, è andato a rivedere Scautismo per ragazzi,
che è di una bellezza eccezionale.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
1. Noi parliamo di educazione per adulti: questo è un libro di educazione per ragazzi ma se si va a
leggere dentro, la parola “educazione” non l’ha trovata mai. C’è la parola “scautismo”, c’è la parola
“avventura”, c’è una proposta per i ragazzi.
Noi dovremmo fare un testo di educazione per adulti ma noi non parleremo mai di “educazione”.
Parleremo di una proposta affascinante per gli adulti del nostro tempo. E’ una cosa un po’
complicata da fare, più facile a dirsi che a farsi, ma noi questo dobbiamo fare. Dobbiamo scrivere
un qualcosa che sia una proposta affascinante, di un’avventura, di un’esperienza, per gli adulti del
nostro tempo.
Quello che sta scritto nella proposta non è entusiasmante: quello è il contenuto.
Da quel contenuto dobbiamo passare allo scautismo: vale a dire: un metodo di esperienze
entusiasmanti da proporre agli adulti.
Non lo chiameremo: “Metodo per l’educazione degli adulti”. Secondo me dovremmo chiamarlo:
“Lo scautismo per adulti” oppure “Un’avventura per gli adulti”.
2. Partendo da questo schema, sarebbe contento se questo testo fosse distribuito per ottobre del
2012.
Perché non vorrebbe che le “Piazze, Trivi e Quadrivi” fossero sull’aria fritta ma gli piacerebbe che
nelle Piazze, nei Trivi e nei Quadrivi si parlasse di “Scautismo per adulti“, di “Tracce di
spiritualità e catechesi per adulti”, di “Entra nella storia”, queste cose che abbiamo già prodotto e
sulle quali riflettiamo, discutiamo, ci arrabbiamo, presentiamo le esperienze. Dobbiamo avere però
un prodotto consolidato.
Chiede alla Commissione Antonacci che gli adulti scout che parteciperanno a “Piazze, Trivi e
Quadrivi” di ottobre 2012 possano avere in mano questo testo.
Per questo non bisogna fare dei sogni grandiosi, non bisogna immaginarsi il prodotto ottimale:
bisogna immaginarsi il prodotto migliore possibile da realizzare entro quella data.
Bruno suggerisce alla Commissione Antonacci di non immaginare che possa riuscire a cristallizzare
in forma definitiva una problematica che il Masci discute da almeno quindici anni.
Bisogna tracciare un piccolo segno sul quale poi andare a lavorare.
Interviene Riccardo ricordando la prima edizione di “Scautismo per ragazzi” è del 1907.
Confrontando l’edizione del 1907 con quello che sta scritto nell’edizione italiana trova solo
l’indice.
La prima edizione italiana è del 1962. Adesso siamo arrivati alla decima edizione. Vuol dire che se
le cose sono vive, crescono nel tempo; se sono boiate muoiono subito.
Noi vorremmo creare una cosa viva che cresca nel tempo.
Come dice sempre Mario Sica: “Scautismo per ragazzi” è stato scritto da un generale inglese,
militarista e sostenitore dell’impero britannico. Nella decima edizione italiana c’è una persona che è
per la pace ed internazionalista.
Noi dobbiamo essere disponibili a correre questa sfida.
Roberto chiarisce il concetto della scelta del libro a “fascicoli”: l’idea del fascicolo, che parte da
una busta trasparente con fogli da inserire dentro, è quella di avere un prodotto che inizierà ad
esistere ma non sarà un prodotto definitivo. Altrimenti per ottobre 2012 non avremo fatto niente.
Dobbiamo immaginarlo come una prima bozza, un primo prodotto.
L’ispirazione di questa traccia viene dallo scautismo: diventare un adulto consapevole, cittadino
attivo, che viva la cittadinanza consapevole, la fede, la Chiesa. Sono questi i temi. Il concetto viene
dallo scautismo.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Tenendo conto di tutte le osservazioni fatte, il Presidente mette in votazione la traccia di lavoro che
la Commissione Antonacci ci ha presentato per arrivare a costruire questi fascicoli entro ottobre
2012: con un astenuto il Consiglio nazionale approva.
4. Bottega Artigiana
Mario Rocca affianca Roberto per la presentazione della Bottega Artigiana.
In ottemperanza a quanto deliberato da questo Consiglio nazionale, prima di parlare del Workshop
o Bottega Artigiana, ha il compito di presentare la nuova Pattuglia Nazionale Sviluppo, decaduta
automaticamente insieme al precedente consiglio nazionale. La Pattuglia Nazionale Sviluppo è
costituita da 2 membri istituzionali che sono il Presidente della Commissione afferente allo
Sviluppo (Roberto Ursino) e l’Incaricato allo Sviluppo del Comitato Esecutivo (Mario Rocca).
Queste due persone hanno il compito di individuare tre adulti scout da proporre al Consiglio
nazionale. Le persone che abbiamo individuato, insieme alla Commissione Antonacci sono: Gisella
Torretta, Maria-Josè D’Alessandro e Marinella Donadio, Magister della Comunità Portici della
Campania. Dopo un breve profilo tracciato da Mario, il Presidente chiede la ratifica di queste
nomine da esprimere con voto palese o voto segreto.
Chiede di poter votare con voto palese: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Chiede quindi il voto per i nominativi proposti: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Mario passa a presentare la Bottega artigiana prevista per il 18-19 e 20 marzo prossimo a Roma a
Villa Molas. Tra le indicazioni date dal CN c’era quella di effettuarlo in luogo centrale più comodo
possibile per i trasporti.
Fara Sabina era un luogo molto bello ma scomodo da raggiungere.
Abbiamo cercato di ridurre i prezzi al puro costo: riteniamo che la partecipazione al workshop sia
un investimento per il futuro del Movimento. Si invitano i SR a favorire la partecipazione dei
componenti delle Pattuglie regionali Sviluppo.
I costi: partecipazione (viaggio escluso) 120,00 €, escludendo il pasto della domenica la quota è di
105,00 €. Risparmiando sul viaggio possiamo pagare qualcosa in più.
Si può richiedere a Gigi sulle migliori tariffe ferroviarie.
L’iscrizione avverrà fondamentalmente sul portale. Eccezionalmente si può mandare un fax alla
segreteria a Roma.
Mario illustra quindi il Programma della Bottega Artigiana (All.11).
Invita i SR a far realizzare alla pattuglia regionale una video-intervista rivolta alle comunità nate nel
2010 con queste 4 domande:
1 – Da quali esperienze provenite?
2 – Come vi siete messi insieme?
3 – Cosa intendete fare?
4 – Cosa vi aspettate dal Masci?
Si spedisce il filmato a Lorena che assemblerà il tutto e lo presenterà nella prima parte del
Workshop.
Alle 17:00 si sospendono i lavori per mezz’ora di riposo.
Alle 17:30 si riprende con il punto all’ordine del giorno:
7. Piano redazionale Strade Aperte
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Giovanni Morello, nuovo Direttore di Strade Aperte, ringrazia per l’incarico ricevuto. Cercherà di
svolgere con piacere il nuovo servizio. La sua vita scout, oltre a quella nelle unità, è stata quasi
sempre nella stampa associativa, sin dai tempi dell’ASCI quando si è occupato dell’Esploratore, per
passare ad Avventura prima e a Proposta Educativa poi.
Ha cercato di capire cos’è Strade Aperte ed espone quindi gli spunti e le idee per il progetto
editoriale (All. 12).
Prima di passare alle osservazioni fa visionare a tutti il numero 1 di febbraio, quasi pronto.
Al termine della discussione il Presidente ritiene di mettere accanto al ricordo di Totuccio Caro
Cara, una persona che nella storia del Movimento è stata una persona significativa, membro del
Comitato Esecutivo per 6 anni.
Un altro dettaglio prima dei temi di fondo: la cosa di cui bisogna tener conto, ma è per questo
estremamente preoccupato, sono i tempi inaccettabili di questa rivista.
Se la rivista viene consegnata il 10 o il 12 di un determinato mese, arriva esattamente un mese
dopo. Se il direttore per comporla, visto che è un volontario come noi, impiega 15-20 giorni. Da
quando la concepisce a quando arriva a casa, passano almeno due mesi. Problema grave.
Se si fa una rivista solo di riflessione, allora ha un senso. La rivista di dicembre col calendario
ancora non è arrivata a casa. Si rischia che la gente quando la riceve la butta nel cestino.
È un problema grave che riguarda solo in parte il Direttore e che riguarda molto l’editore e la
tipografia.
Prima osservazione: il Consiglio nazionale è l’organo di governo del Movimento.
Quando lavoriamo non dobbiamo pensare in termini tattici ma dobbiamo ragionare in termini
strategici.
Non c’è dubbio che noi siamo un Movimento di educazione per adulti anche se, in termini tattici, la
parola “educazione” non la usiamo.
Raccoglie l’osservazione di Ernesto per l’uso di un linguaggio non ad intra, tra vecchi baroni del
movimento, ma deve essere un linguaggio che parla agli adulti scout ed al mondo esterno.
È d’accordo con Giovanni sull’uso di articolo brevi.
Analogamente, Giovanni non si offenderà se modifichiamo i titoli dei temi dei 10 numeri previsti.
Proponiamo, modifichiamo.
Ritiene necessario che ci sia un equilibrio tra gli aspetti più “politici”, gli aspetti di vita del
Movimento e di aspetti della dimensione della vita di fede, delle dimensione ecclesiale ecc.
Tutti e tre questi filoni, possiamo cambiare pure i titoli, devono avere un taglio coerente.
Non sono tanto i titoli: il problema è il taglio che gli diamo.
Se è un taglio di assunzione di responsabilità civile, sociale, politico ecc., o se è una pura
registrazione dell’esistente.
Se è un ridirsi le cose che dicono tutti sono pagine sprecate.
Se abbiamo una nostra originalità crede che invece ne valga la pena.
Se decidiamo di parlare della famiglia, perché ce l’ha indicato l’Assemblea nazionale, il problema è
come ne parliamo. Se l’affrontiamo solo in termini di “viva la famiglia” senza affrontare le
difficoltà reali della famiglia non ha senso.
Bisogna affrontare le criticità, gli elementi che da un lato realizzano la famiglia, che ancora oggi
rappresenta il maggiore elemento di stabilità di questo paese (lo dicono tutte le ricerche).
Al posto dello “sviluppo” nel numero di maggio si potrebbe avere il volontariato, o il lavoro, o un
altro tema di carattere politico e sociale.
Per il tema della legalità non c’è alcun dubbio che è urgente.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Il tema di agosto e settembre “Scautismo senza frontiere”, deve essere il tema dell’accoglienza,
dell’integrazione di una società multiculturale, multireligiosa e multietnica.
Il tema sui Beni comuni significa la prospettiva di un futuro sostenibile.
Questi sono temi che riguardano il futuro politico e sociale: il problema è come li affrontiamo.
Se li affrontiamo come capacità di novità, di profezia, di assunzione di responsabilità collettiva,
allora ha un senso.
Non essendoci altre osservazioni, Giovanni conclude richiedendo a tutti un sforzo collaborativo
perché il problema, dopo la sua esperienza trentennale, è la difficoltà in caso di mancato arrivo di
un articolo.
Prima di votare il piano editoriale, Riccardo chiede a Peppe alcuni numeri sulla prospettiva
finanziaria della rivista.
Chiede che venga messo a verbale l’impegno dell’editore, la Cooperativa, a studiare:
1. la pubblicità;
2. la possibilità di vendere i Quaderni, salvo che agli abbonati;
3. la possibilità di vendere i calendari.
Peppe Bachetti, Presidente della Cooperativa Strade Aperte, presenta l’ipotesi per l’anno sociale
2011 (All. 13).
La disponibilità ad oggi per la rivista nel 2011 è di 56.220 €.
Con questo budget si può prevedere:
n. 9 numeri a 24 pagine + 1 numero a 32 pagine (numero doppio agosto-settembre) + 1 numero a 32
pagine con carta più pesante con calendario + 1 quaderno di 150 pagine + 1 quaderno di 130 pagine.
Con questa ipotesi saremmo fuori di 40 €.
Non avendo stampato la rivista nel mese di gennaio potremmo stampare un numero doppio un più.
Dopo una breve discussione Riccardo mette in votazione:
1 - la proposta di Giovanni integrata dalle osservazioni emerse nel corso del dibattito (il linguaggio,
il taglio, la prospettiva politica, modificare qualcuno di questi dieci numeri), approvando il senso
con tutti gli apporti che sono arrivati nel corso del dibattito.
2 - allegare al verbale lo schema finanziario della rivista che ci ha presentato Peppe.
3 - Studiare la possibilità della pubblicità e di vendere i Quaderni (oltre agli abbonati) e i calendari.
Se possibile e avremo i soldi prevedere anche la proposta di Elisabetta sul numero doppiomultilingue per la Conferenza di Como e di Ernesto sul sottotitolo eventualmente da studiare della
rivista (la rivista degli adulti scout italiani): con 1 voto contrario e 2 astenuti il Consiglio
Nazionale approva.
Peppe ricorda che la rivista viene spedita a tutti gli ordinari diocesani e ai quadri Agesci fino ai
Responsabili di Zona. C’era l’impegno preso da parte dei SR di aggiornare questi elenchi.
Consegna gli indirizzari, divisi per regione, ai SR chiedendo caldamente l’aggiornamento.
Passiamo alla presentazione del Lavoro della Commissione Ceschi.
5. Piano di lavoro (Responsabilità del laico, Comunicaz., Progetti e Imprese)
Claudio Bissi a nome della Commissione Ceschi, su incarico del Presidente Francesco Marchetti,
che ha lasciato i lavori per motivi personali, presenta il piano di lavoro su Comunicazione, Progetti
e Imprese e Responsabilità del laico “Tracce di spiritualità e catechesi per adulti”. (All. 14).
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La comunicazione non riguarda solo la rivista ma ci sono altri argomenti che scaturiscono dalle
Linee Programmatiche che la Commissione ha affrontato in questa riunione.
Progetti e Imprese sono già definite dal Piano precedente e anche dal triennio in corso. Renzo
Angeli, Incaricato dal CE al Settore Progetti e Imprese sta prendendo contatti con i referenti delle
imprese per chiedere informazioni. A questo Riguardo il SN chiede ai SR di segnalare i nominativi
dei referenti regionali.
Il grosso del lavoro sarà di realizzare queste Tracce di spiritualità e catechesi per adulti.
Si cercherà di realizzare un manuale che possa essere utile a ciascuna delle persone delle nostre
Comunità piuttosto che un trattato di teologia: ci sono già documenti su questi argomenti.
Innanzitutto questo manuale dovrebbe, partendo dai fondamenti della nostra fede, del nostro
credere, del nostro essere uomini e donne spirituali, indicare percorsi reali di spiritualità e catechesi.
Oltre che prendere come riferimento tutte le pubblicazioni passate sull’argomento è stata preparata
una scheda di spunti e riflessioni da inviare alla Comunità per un esame delle varie esigenze.
Questo lancio avverrà già nella settimana prossima e la scadenza per trasmettere queste schede è per
la fine di febbraio perché all’inizio di marzo la commissione si riunirà per creare un indice
ragionato del documento da presentare al prossimo consiglio nazionale di maggio e poter
cominciare a ragionare e affidare alcune parti a persone che non fanno parte della nostra
Commissione.
Si è pensato di realizzare anche un cd operativo.
Riccardo sui contenuti non ha dubbi.
1 - Per costruire l’indice non allargherebbe troppo il campo, limitandosi ai Quaderni del I e del II
Convegno Assistenti e del Sinodo dei Magister. Analizzando solo questi tre momenti si potrebbe
tirar fuori un indice con 20 capitoli.
E’ sui contenuti che la ricerca deve spaziare.
2 - Nel pensare i capitoli di questo manuale, ci dovrebbe essere un minimo di riflessione, di teoria,
di teologia, di pastorale ma alla fine di ogni capitolo dovrebbe esserci una scheda di lavoro, perché
questo rende la cosa più utilizzabile.
Per le domande suggerisce di pensarci un po’ di più perché dovrebbero essere più concrete. A
quelle domande o si risponde con un saggio o non si sa come rispondere. Bisogna pensare a delle
domande a cui rispondere facilmente.
Questo non è un piano di lavoro: è una prima indicazione. Il Presidente invita a votare dando
mandato alla Commissione di procedere secondo le indicazioni: all’unanimità il Consiglio
nazionale approva.
Prima della S. Messa viene comunicato l’esito della votazione del concorso Cantamasci (All. 23):
1a classificata: “Voglia di cieli blu” Comunità di Vercelli (217 voti);
2 a classificata: L’acqua, la terra, l’azzurro del ciel” Comunità di Como (182 voti);
3 a classificata: “Acqua, aria e terra” Comunità di Rutigliano (175 voti);
4 a classificata: “Voglia di…” Comunità di Trieste (160 voti).
Dopo la S. Messa e la cena, alle ore 21.20, si riprende con la chiacchierata di Suor Helen Alford Op.
P. Francesco presenta l’ospite, inglese, ingegnere economico dell’università di Cambridge,
attualmente insegna Etica economica nella sua università (Angelicum Pontificia Università San
Tommaso di Roma, n.d.r.) ed è anche preside della sua facoltà.
Quello che lei ci presenterà, per certi aspetti, potrà risultare un po’ esotico perché lei pensa dal
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
punto di vista del mondo anglosassone e, nonostante sia da dieci anni in Italia, molte cose,
onestamente, dice di non avere ancora capite.
Sr. Elena, dopo aver rotto il ghiaccio con una battuta di spirito, premette che, per strutturare il
discorso a causa della vastità che il titolo implica, ha previsto due fasi:
1. Stabilire i criteri sulla base dei quali si può discutere quali sono le grandi sfide alla morale
pubblica e personale di oggi. Come decidiamo quali sono le grandi sfide? Sembra una cosa un po’
banale però ci sono tante cose da fare, tante cose importanti: Dobbiamo trovare il modo di decidere
quali sono le sfide più importanti. Allora questo ci fa pensare a criteri e principi.
2. Pensare ad alcuni elenchi di sfide, come possiamo reagire, ecc. Questo ci porta alla discussione.
Presenta quindi le slides del PowerPoint “Le grandi sfide alla morale personale e all’etica pubblica
dell’inizio del 3° Millennio” (All. 15).
Al termine ripropone la “Carta dei doveri”, proposta nel 1999 come antipodo alla “Carta dei diritti
umani”, indirizzata ad ognuno di noi.
Questo porta il discorso più vicino a noi. E’ enorme questo tema affrontato oggi. Ha potuto fare
solo dei flash, ma questi potranno essere utili a suscitare una discussione.
Al termine il Presidente ricorda la decisione presa sulla formazione dei “quadri”.
Forse qualcuno pensava, usando questo termine, che dovremmo imparare a fare meglio i Segretari
regionali, a fare meglio i consiglieri nazionali, a fare meglio gli Incaricati.
Insieme a p. Francesco ha pensato che fosse più importante che si tornasse a riflettere insieme sul
senso delle cose, quali sono le discriminanti, capire perché facciamo le cose. Perché gli sembra che
questa società occidentale corra, si affanni, ma in fondo non sa per che cosa corre.
Secondo il suo parere, il senso di questa sera è di cercare di capire perché corriamo o, per lo meno,
di cercare di capire perché facciamo questo mestiere, voler fare l’educazione degli adulti.
Perché o l’educazione degli adulti è in funzione della persona, del bene comune, delle cose che Sr.
Helen ci ha detto all’inizio nelle prime slides, oppure diventa procedura, diventa correre per fare
cose sempre migliori. Il problema è capire per che cosa facciamo le cose.
Questa è una grande sfida del nostro tempo. In questo nostro tempo che è un affannarsi e un correre
ma poi non sai, in fondo, perché corri.
Lascia la parola nuovamente a Sr. Elena che cercherà di rispondere a tutti.
1. Sul Problema delle procedure, delle relazionalità nell‘economia, del bene comune.
Si è detto all’inizio che il nostro modello di visione dell’uomo ha due aspetti:
L’individuo, che dobbiamo assolutamente accettare, con le sue spinte, i suoi bisogni, le sue
incongruenze, in concorrenza con gli altri per accedere ai beni che possono soddisfare i suoi
bisogni.
Le relazioni. Contemporaneamente si può superare il livello individuale diventando generosi,
condividendo quello che si ha dentro con gli altri.
Questi due aspetti convivono contemporaneamente in ognuno di noi.
In un certo senso bisogna che si ripensi, per esempio, l’economia se parliamo di problemi
economici.
Come diceva molto bene Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica sul lavoro, quando qualcuno lavora
crea un prodotto oggettivo, riferito alla nostra individualità e alla nostra materialità. Ma crea anche
un prodotto soggettivo, collegato alla sua realtà relazionale dell’aspetto più profondo della persona.
Sappiamo tutti che noi ci formiamo attraverso il nostro lavoro e quindi bisogna che cominciamo a
pensare con questi due aspetti a tutta la nostra realtà perché siamo abituati a trattare solamente
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l’uomo come individuo e la relazionalità è tenuta fuori.
Reintegrare nei nostri schemi una visone più completa dell’uomo ci aiuterà ma con molti problemi.
La sfida, soprattutto per noi cristiani, è quella fondamentale a livello del pensiero, al perché
facciamo queste cose. Questo è il nostro contributo che noi possiamo offrire ad altri che non hanno
accesso alle stesse risorse che noi abbiamo. Possiamo imparare altre cose da loro ma il nostro
contributo per loro ha questo aspetto.
2. Sull’esperienza in Africa. Anche loro all’Angelicum hanno un’esperienza dell’Africa perché
l’Africa va da loro: molti sono infatti gli africani iscritti all’università. I primi ad imparare le lingue
sono gli africani. Quelli che fanno funzionare le cose a livello sociale sono gli africani. Sono pieni
di capacità. Bisogna imparare a vivere in questo modo interculturale, in modo che abbiamo un
dialogo e possiamo imparare tra di noi. Lei ha sempre difficoltà, quando torna in Inghilterra, perché
gli inglesi non sono capaci ad imparare dalle altre culture, neanche dagli italiani, perché hanno un
atteggiamento di sopravvento.
3. Sui nostri doveri e sulla formazione dei quadri. All’Angelicum si tiene un Master in Management
e responsabilità sociale e, insieme a p. Compagnoni, insegna in particolare Etica economica.
La prima cosa che dice ai ragazzi è: tutti i capi delle banche statunitensi avevano fatto tanti corsi di
etica prima della scelte e decisioni che ci hanno portato alla crisi. Quale è stato il problema?
Il corso di etica era stato organizzato su tante teorie (l’utilitarismo, il kantismo, l’etica della virtù
ecc.) che davano “informazione” e non ”formazione”.
La storia della formazione dei quadri è molto importante.
E allora dice agli studenti: “Mi dispiace ma in questo corso voi avrete “formazione” e nessuno vi ha
costretti a venire in questa università“.
Noi vogliamo dare una “formazione”. Questa è la cosa più difficile per noi oggi, nelle nostre società
pluraliste dove vogliamo avere rispetto per l’altro. Però una formazione è necessaria per le cose
fondamentali di etica.
Questa è la grande sfida per noi: riscoprire a dare una formazione ai nostri giovani che può
orientarli verso il bene. Lo possiamo fare in modo aperto, non confessionale, però una formazione
che dia qualcosa a loro per orientarsi.
Pensa che ci si può riuscire se lo si vuole.
Al termine il Presidente pensa che sia stata una bella serata e, anche se crede che questa sia stata
una “preghiera”, invita p. Francesco a concludere con una breve preghiera.
Dopo il riposo notturno, si riprende Domenica alle ore 9:00.
Dopo le Lodi Riccardo esprime la sua contentezza per la bella chiacchierata di ieri sera all’interno
dei nostro lavori, momenti questi di formazione.
Si inizia con il punto all’ordine del giorno:
8. Piano di lavoro (Vita del Movimento/Regioni, Mondialità)
Lilli Mustaro, Presidente della Commissione Denti, presenta la mappa concettuale sul Piano di
lavoro sulla Vita del Movimento e delle Regioni e sulla Mondialità (All. 16).
In questa mappa concettuale sono previste tre direttrici. Il Consiglio nazionale dovrebbe:
1 - Raccogliere le esperienze e riflessioni regionali di questi tre anni e le esperienze internazionali
per rispondere alle domande:
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Abbiamo le forze per sostenere i campi internazionali?
Siamo sufficientemente motivati?
per meglio definire, in base ad esigenze realistiche, il Protocollo Masci-Agesci con una
progettualità realistica per acquisire una nuova forma mentale e una nuova consapevolezza tramite
una “decrescita felice”, adottando la “carta dei valori”.
2 - Valorizzare il polo dell’Eccellenza sulla Mondialità con particolare attenzione all’Educazione
alla Pace, tesaurizzando le risorse delle comunità e delle regioni con gemellaggi e incontri per
esercitarsi all’accoglienza.
3 - Individuare forme di comunicazione per curare la relazione interpersonale con i Segretari
regionali per arrivare alle Comunità.
Seconda tematica: Conferenza Mondiale.
Si pensava a questo evento eccezionale che potrebbe rischiare di passare sopra le Regioni se non
vengono direttamente coinvolte nella preparazione. E allora si è pensato
1 - Ad un forte sentimento: tutte le comunità e tutte le regioni devono sentire l’evento come proprio.
2- Quindi abbiamo il dovere di coinvolgere tutti gli adulti scout:
Riprendendo il discorso dell’educazione alla Pace con la Marcia della Pace che si
svolgerà il 25 settembre ad Assisi (il giorno dopo inizia la conferenza a Como). Oltre
alla partecipazione attiva e diretta si può organizzare un evento in contemporanea in tutte
le regioni (Flash Mob) .
Con l’accoglienza post conferenza. Le regioni potrebbero rendersi disponibili ad
accogliere i partecipanti nelle proprie regioni e nelle proprie comunità.
L’Educazione alla Pace rappresenta quindi il fil rouge con il quale tessere la rete delle Regioni per
arrivare nel 2012 a Piazze, Trivi e Quadrivi dove ci si confronterà sui lavori fatti ma soprattutto
dove si comunicherà agli altri il lavoro fatto. Da qui la necessità di organizzare questo evento in una
città, dove le persone parlino con noi e noi possiamo parlare con loro.
Riccardo fa una proposta burocratica: per Statuto il Consiglio nazionale è chiamato ad ascoltare
ogni anno la relazione sullo stato delle Regioni.
Dal precedente triennio abbiamo preso l’abitudine di non fare il giro di esperienze (il primo
l’ascoltano tutti ma l’ultimo non lo ascolta nessuno) ma di predisporre un questionario intelligente
che qualcuno si occuperà di preparare con la possibilità che ogni regione alleghi eventuali
documenti.
Propone quindi che il Consiglio nazionale dia mandato al Comitato esecutivo di formulare questo
questionario in accordo con la Commissione Denti, di raccogliere i risultati da elaborare per il
prossimo Consiglio nazionale.
Questo questionario dovrà essere diviso in 3 parti:
1 - dati oggettivi (evitando di chiedere ai SR quanti sono i censiti perché lo sappiamo già).
2 - sulla rivoluzione copernicana orientata su “Piazze, Trivi e Quadrivi”
3- Compiti ordinari della Regione: Sviluppo, Formazione ecc.
Al termine delle riflessioni Riccardo condivide la preoccupazioni di Alessandro e di Claudio: ci
saranno altri input dalle altre Commissioni per l’Educazione degli adulti: non può essere solo la
Commissione Denti a sviluppare questo tema. Questa mappa concettuale si arricchirà nel tempo con
altre proposte.
Ritiene importante il questionario da preparare recuperando le esperienze precedenti.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Sul tema della mondialità è molto perplesso, nonostante l’entusiasmo di Alberto, su come sta
andando avanti il protocollo d’intesa Masci-Agesci perché il fatto che loro ci comunicano che cosa
hanno deciso è fuori dalla logica del protocollo d‘intesa. Le strategie si devono decidere insieme.
2. A maggio ci sarà l’assemblea elettiva di Eccomi. Ha rinnovato per iscritto l’invito al Presidente a
far coincidere l’assemblea con il Consiglio nazionale perché consentirà la partecipazione di tutti i
SR sono membri di diritto, ritagliando nel pomeriggio di venerdì o di sabato un momento in cui i
SR e Franco si riuniranno con Eccomi mentre il Comitato si riunirà e i Consiglieri rifletteranno su
qualche tema e dopo l’assemblea ci riuniremo e ceneremo insieme.
In quella occasione avremo i progetti, non solo quelli internazionali, ma tutti quelli di Eccomi (Sala,
Camarda ecc.).
Ritornando alla mappa concettuale di Lilli, crede che la rilevazione delle esperienze di cooperazione
e solidarietà internazionale deve essere puntuale perché la sua sensazione, per i contatti avuti, è che,
al di là dei progetti canonici (Burundi, Costa Kenya ecc.) in giro per l’Italia c’è una quantità
notevolissima di Comunità che fanno qualche attività di cooperazione magari in collaborazione con
la Caritas, con la parrocchia, con l’amico prete che è partito missionario: tutto questo va rilevato
perché questo poi può diventare la rete da fare.
Bisogna pensare alla rilevazione di queste esperienze perché, se ci limitiamo ai progetti attuali di
Eccomi, viviamo soltanto un piccolo pezzetto di uno spettro molto più ampio.
Non vede in questa mappa concettuale una cosa importante, che è anche un mandato esplicito
dell’Assemblea nazionale: il tema “Scautismo senza frontiere” e “Di che colore è la pelle di Dio”,
cioè tutta la tematica e i rapporti interculturali, interreligiosi, interetnici, che possiamo realizzare e
sviluppare in un’ottica di accoglienza ed integrazione.
Questo non è un optional, è un mandato che abbiamo ricevuto dall’Assemblea nazionale.
Siamo tenuti a far confluire tutte le proposte in un progetto nazionale.
Lilli ricorda che nella riunione con i Presidenti delle Commissioni si era parlato di un indirizzo del
triennio. La Commissione Denti ha scelto il tema dell’Educazione alla Pace in maniera chiara e
definita perché è importante per noi, anche se è un tema dei Poli dell’Eccellenza. Non si poteva
coprire tutta la tematica dei Poli e in ogni caso la raccolta di tutte le esperienze regionali
sull’educazione alla pace sarà patrimonio comune. Questo è quello che si vorrebbe conseguire. Non
si deve lavorare a compartimenti stagni. Insieme al Comitato esecutivo si sceglieranno le strategie
necessarie.
Non essendoci alto da discutere il Presidente mette in votazione:
1 - Lo schema proposto dalla Commissione Denti con l’avvertenza che si tratta di uno schema
logico, che in questo caso è stato adattato solo all’aspetto Mondialità ma che andrà nel tempo
sviluppato insieme al contributo delle altre Commissioni.
2 - Questo schema va integrato con il tema, perché assente, integrazione, accoglienza dello
straniero, sviluppo del progetto “Di che colore è la pelle di Dio”. La Commissione dovrà pensare a
questo progetto, sottoporlo al Consiglio nazionale, il quale lo affiderà al Comitato Esecutivo e al
Segretario Internazionale per l’attuazione.
3 - Critica a come sta procedendo il protocollo Agesci-Masci. Dovremmo pretendere un’attuazione
piena, decidendo insieme i vari passi di attuazione del protocollo così come sta scritto.
Per cominciare a dare un’attuazione vera del protocollo si dà mandato al Segretario Internazionale
di operare in tal senso.
Si vota l’approvazione della relazione della Commissione denti con le integrazioni proposte:
all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
Si da mandato, in vista del Consiglio nazionale di maggio, al Comitato Esecutivo insieme alla
Commissione Denti, nei modi e nelle forme che decideranno, di realizzare il questionario di
rilevazione dello stato delle regioni, di inviarlo, di raccogliere i dati, e di elaborarli in modo da
presentarli al Consiglio nazionale di maggio: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Particolare attenzione viene fatta nell’attuazione del piano proposto dalla Commissione Denti sul
tema della Marcia della Pace.
Si chiede di dare mandato al SI e al CE di promuovere la partecipazione e la realizzazione di quello
che sta scritto nel documento approvato in relazione alla Marcia della Pace: all’unanimità il
Consiglio nazionale approva.
Si passa al successivo punto all’ordine del giorno:
10. Piano di lavoro (Entra nella Storia, Formazione, Economia e Finanza)
Bruno Magatti, Presidente della Commissione Mira, presenta il Piano relativo a “Entra nella storia”,
eredità importante del triennio precedente. Il Quaderno n. 6 è stato prodotto in extremis, in realtà
oltre la scadenza del mandato precedente, ma è stato il risultato di un lavoro collegiale molto
importante (All. 17).
Al termine ritiene che il quaderno non sia un insieme di affermazioni dogmatiche definitivamente
scritte su carta bensì un elemento col quale confrontarsi e discutere per aprire una riflessione dentro
il Movimento sui vari capitoli. Adesso non è importante che tutti discutano il capitolo della politica,
della fede o della sostenibilità. L’importante è che tutti capiscano che quello che si è cercato di far
arrivare lì dentro è la percezione non solo di un’urgenza del momento ma anche di un modo di
essere scout adulti, persone che abitano una frontiera e che sono disponibili a esplorare questa
frontiera con la prossimità di altri concetti. Questa è l’idea del biennio 2012/13: non c’è in questo
momento l’obiettivo di produrre come Consiglio nazionale qualche cosa ma piuttosto di far
emergere dal profondo del Masci anche una lettura critica di questo lavoro che abbiamo fatto, in
maniera tale che alla fine si possa dire: questo oggetto non è stato scaraventato dal vertice sulla base
ma diventa qualcosa che tutti hanno contribuito a costruire, a discutere, a rielaborare. Vedremo poi
in questi due anni come coordinarci con la raccolta immaginata dalla Commissione Denti.
Un piccolo inciso: è convinto che chi faccia il lavoro pesante nel Movimento siano i segretari
regionali. Sa che dovere coinvolgerli in ulteriori richieste per qualcuno è problematico.
Immagina, se questo viene messo in agenda tra le possibili cose per l’anno prossimo, nella
prospettiva di qualcosa che entrerà nei programmi regionali per l’anno a venire, allora la cosa può
avere un senso.
Segue ampia e dibattuta discussione. Al termine il Presidente rileva che:
1 - É contrario al compendio, alla “selezione”. Crede invece che sia utile una forma di facilitazione
culturale, che vuol dire fornire chiavi di lettura, vuol dire una gradualità di elaborazione tramite
schede per le comunità.
2 - “Entra nella storia” non è altro da Alghero: “Entra nella storia” è Alghero, che si è sviluppato.
crede che la caratteristica, quello che si può ritrovare di scout all’interno, sia non solo la parola
“scout”, ma uno stile e un metodo.
3 - Crede che per utilizzare questo documento sia opportuna una presentazione all’interno e
all’esterno del Movimento. Un consiglio: le regioni invitano in un momento di un consiglio uno
degli autori a fare una presentazione, a discutere su un argomento.
Analogamente per l’esterno: sarebbe utile se in ogni regione si facesse una presentazione di “Entra
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
nella storia”. Si chiamano trenta persone esterne, si fa un panel: uno dell’Agesci, un politico, un
teologo ecc. ai quali chiedete di leggere questo documento e chiedete di essere loro, non voi, a
presentare all’esterno il documento.
4 - Crede che sia importante, per dare concretezza, che la Commissione Mira si attivi per
raccogliere le buone pratiche di attuazione di “Entra nella storia” che si realizzano concretamente
nelle varie Comunità sia buone pratiche individuali sia buone pratiche comunitarie.
Sa che ce ne sono tante. Queste pratiche vanno rilevate, messe insieme e diffuse.
Con queste precisazioni mette in votazione la prima parte della Commissione Mira per quanto
riguarda “Entra nella Storia”: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Bruno presenta il piano di lavoro della Commissione Mira sulla formazione (All. 18).
Al termine della discussione il Presidente osserva che è d’accordo per snellire il calendario ma
suggerisce che non siano sempre le stesse persone a partecipare. Vede infatti le stesse persone che
vanno all’incontro degli Assistenti, all’incontro dello Sviluppo all’incontro della Formazione, con le
conseguenze:
1 – schiattano
2 – diventano dei fanatici
3 – non allargano le porte ad altre possibili persone che possono essere coinvolte.
Pone quindi in votazione la proposta così come è stata presentata: all’unanimità il Consiglio
nazionale approva.
11. Incontro Formatori
12. Calendario definitivo Isole dell'Arcipelago 2011
Aldo Riggio, Incaricato alla Formazione, illustra il programma triennale di formazione (All. 19), il
Campo di Formazione per Formatori (All. 20) e il relativo Calendario. La prima ipotesi era di fare
l’incontro a Cese ma ha soltanto 40-50 posti disponibili contro i 60 preventivati.
C’erano anche le ipotesi di Montecassino e dell’Abbazia di Casamari.
Una precisazione: per una serie di motivi, compresa la disponibilità dei posti, la data, invece dall’8
al 10 aprile, è la settimana dopo, dal 15 al 17 aprile.
La proposta è quella di andare vicino l’Abbazia di Casamari, a circa 5 km. di distanza, c’è Grengia
di Antera: un convento con 70 posti per dormire, 3 sale per riunione, cucina ecc.
I costi: Abbazia di Casamari in pensione completa: € 80,00 di quota.
Convento di Grengia: pernotto con cucina autogestita da AS del Lazio: € 40,00 di quota.
Al termine il Presidente, ricordando che in Assemblea si è deciso che la formazione dei quadri
avviene nei luoghi in qui i quadri operano e che l’Isola della Cooperazione Internazionale MasciAgesci va bene se viene rispettato il protocollo d’intesa altrimenti è solo del Masci, propone di
votare:
1. La presentazione del campo sui contenuti così come l’ha presentata Aldo;
2. Il mantenimento o meno della data pubblicata su Strade Aperte
3. Dare mandato di completare lo schema di calendario.
1. Si vota sull’impianto del Campo per i formatori: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
2. Si vota per cambiare la data dall’8 al 15 o per mantenere la data dell’8: a larga maggioranza,
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
con 2 astenuti si mantiene la data dell’8 per l’Isola Formatori prevista dal calendario.
3. Votiamo questo schema che il Comitato Esecutivo completerà nella sua prossima riunione: con
3 astenuti il Consiglio nazionale approva.
Premesso che tutti devono fare la scelta della massima essenzialità, il Comitato Esecutivo definisce
una quota unica nazionale: a maggioranza il Consiglio nazionale non approva la proposta.
Ogni regione organizzatrice si adeguerà a raggiungere il massimo.
Un adempimento non fatto prima: si deve approvare la composizione della redazione di Strade
Aperte.
Il Vice Presidente propone al Direttore di Strade Aperte di comunicare la composizione della
redazione e chiede al Presidente se è prevista una presa d’atto o una semplice comunicazione.
Il Presidente, a suo giudizio, ribadisce che, poiché la redazione è assimilata ad una pattuglia
nazionale, verrà proposta e ratificata dal Consiglio nazionale.
Giovanni comunica che per correttezza vanno mantenuti i componenti attuali, verificando la loro
disponibilità a continuare a collaborare, a cui si aggiungerebbero i nominativi riportati nell’allegato
12. Auspica che i Segretari regionali comunichino i nominativi degli incaricati regionali.
Salvo i nominativi degli incaricati regionali che ogni Segretario regionale provvederà a comunicare
a Giovanni e a Lorena, i nomi proposti per la redazione sono riportati nell’allegato.
Il Presidente chiede l’approvazione per la votazione a voto palese: con 2 astenuti e 1 contrario il
Consiglio nazionale approva
Chiede la ratifica della composizione della redazione proposta: con 3 astenuti e 1 contrario il
Consiglio nazionale approva.
Previsto un altro adempimento: quest’anno cambia il Direttivo del Centro Studi Mario Mazza.
Dopo lunghi colloqui con l’Agesci, dopo un forte coinvolgimento del Masci e dell’Agesci della
Liguria, l’orientamento è, nel pensare i componenti del nuovo Direttivo del Centri Studi Mario
Mazza, di coinvolgere al massimo la Regione Liguria.
L’Agesci e il Masci Liguria hanno fatto una proposta che a livello dei Presidenti del Masci e
dell’Agesci è condivisa, che però deve essere ratificata dal Consiglio nazionale.
Il Presidente chiede al Segretario regionale della Liguria, Alessandro Bavassano, di illustrarci la
proposta.
Alessandro comunica i nominativi proposti. Le persone di valore che non sono state riconfermate
nel Comitato Direttivo saranno utilizzate nel Comitato scientifico per cui potranno continuare a dare
il loro contributo.
Si è privilegiata la scelta di persone residenti in Liguria, a Genova o località vicine, per dare piena
operatività a chi farà parte del Comitato Direttivo.
Sono 9 membri:
6 membri: 2 dell’Agesci, 2 del Masci e 2 soci liberi.
Per l’Agesci sono 2 capi in attività: Chiara Benatti, 32 anni, archivista e Raul Pianca, 30 anni
ingegnere, capo gruppo.
Masci: dopo aver esaminato la rieleggibilità dei componenti del Comitato Direttivo, abbiamo
chiesto a Ugo Galdi, già nominato dal Masci, di rimanere e questi ha dato la sua disponibilità e
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
abbiamo recuperato Ernesto Parodi, già Segretario regionale Masci Liguria, già Incaricato
Internazionale, membro del Comitato ISGF, persona molto competente, impegnata nel volontariato.
Soci liberi: abbiamo individuato Massimiliano Costa, già Vice Presidente della Giunta Regionale
della Liguria, membro del Masci, già Responsabile Regionale Agesci, già Capo Campo Agesci,
impegnato nel volontariato, suggerito, in accordo con l’Agesci per ricoprire la carica di presidenza,
e Nicola Costa, omonimo ma non parente di Massimiliano, della dinastia degli armatori Costa, già
Responsabile Regionale e membro della Pattuglia Nazionale della Branca Rover.
Il Presidente ricorda che formalmente bisogna approvare solo i 2 componenti del Masci: Ugo Gali
ed Ernesto Parodi.
Chiede di votare per il voto palese: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Chiede di votare per i nominativi: all’unanimità il Consiglio nazionale approva.
Un altro adempimento: il Consorzio Sala ha rinnovato gli organi dirigenti e ha nominato il nuovo
Presidente: prima c’era Matteo Amati, dopo i 6 anni di Bruno Fratini. Non dobbiamo votare perché
interessa la Cooperativa Strade Aperte. Il nuovo Presidente è Peppe Bachetti.
Peppe, acclamato dai presenti e sollecitato dal Presidente, precisa che è stato “tirato per i piedi”
perché si pensava di candidare un’altra persona (Aldo Riggio, n.d.r.), ma il Comitato Esecutivo
glielo ha scippato.
Si passa al punto 17. Varie
Il Segretario Nazionale chiede che la prossima volta le comunicazioni del Segretario Nazionale
vengano inserite all’inizio perché rischiano di diventare un monologo con quattro persone, visto che
metà è andata già via.
Comunica solo le cose essenziali: le altre le manderà via mail.
1. Ha notato un problema di comunicazione tra di noi. Spiega il funzionamento delle mailing list
delle varie Commissioni (All. 21). Inviando la comunicazione a <[email protected]>
(esempio: [email protected]), automaticamente va a tutti i membri della Commissione del Consiglio
nazionale, al membro aggregato del Comitato Esecutivo, Presidente e Segretario. Il sistema
controlla che non ci siano virus e lo manda a tutti. Il problema è che se si vuole rispondere al
singolo, premendo “rispondi” si risponde a tutti. Questo problema lo risolveremo.
Stessa cosa accade col Consiglio nazionale ([email protected]). Arriva a tutti i membri del
Consiglio nazionale. Stessa cosa per [email protected], [email protected], [email protected], e
[email protected]. Hanno bisogno di una verifica.
Qui sono presenti 5 componenti del CE. Avete capito la sinergia tra CN e CE che sta venendo fuori.
Prossima settimana ci ritroveremo a Sant’Antimo per elaborare tutto il materiale che ci avete dato
per riproporlo in chiave esecutiva.
A tal proposito il Presidente chiede al Segretario verbalizzante, facendo uno sforzo eccezionale,
di far pervenire entro venerdì almeno la bozza del verbale in modo che il CE possa lavorare sul
verbale di questo CN.
2.
Alberto sollecita tutti a suggerire a chiunque gestisca una base scout a registrarsi alla sezione
“Basi scout” del sito nazionale e a mettersi in rete.
Suggerisce di condividere tutti i progetti e le imprese regionali e di comunità e i progetti di
cooperazione internazionale. È fondamentale presentarsi all’Agesci nella prossima riunione con la
rosa di tutti gli interventi che il Masci fa nel resto del mondo.
Sarà predisposta una semplice scheda a cui le Comunità risponderanno.
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MASCI – Verbale del Consiglio Nazionale del 28-30 gennaio 2011
C’è una comunicazione di Aldo sulla proposta di Riccardo fatta a Sala, ripresa poi nel Consiglio
nazionale di dicembre, per le regioni che volessero concorrere a realizzare le basi per i campi nelle
varie parti di Sala. Siamo alla fine di gennaio. Se le basi devono essere preparate per giugno,
occorre sapere, al massimo entro la fine di febbraio, se qualche regione vuole realizzare una base.
Bisognerà preparare la pratica al Comune di Rieti perché sono sottoposte a dichiarazione di inizio
attività.
Bruno ricorda che Elisabetta aveva proposto di recuperare l’intervento del Presidente di apertura sul
tema di attualità e di farlo diventare un documento del Consiglio Nazionale. Ha fatto un’ipotesi di
sforbiciate molteplici riducendola ad una parte più sobria, più ristretta e chiede che venga condivisa
ed eventualmente messa a votazione.
La seconda questione riguarda i contenuti dei campi di competenza. Ribadisce la necessità che il
Consiglio nazionale e la Commissione Mira siano informati di tutti i campi in cantiere.
Alberto ricorda che il dvd sullo sviluppo contiene tutto il materiale pubblicato al costo di 2,00 €.
Riccardo ricorda che ha fotocopiato il suo intervento di apertura così come lo ha letto.
Elisabetta ha fatto una sforbiciata ad uso di un comunicato stampa, sfrondandolo da tutti i
riferimenti a fatti, persone o avvenimenti perché non dia adito ad eventuali connotazioni.
Dopo la lettura, Riccardo preferirebbe che sia inserito in questo documento anche la fine di pag. 2inizio di pag. 3 del suo documento originale, perché è indignato per la moralità privata di qualcuno
ma è altrettanto indignato di come funzionano i nostri mezzi di comunicazione di massa: è un
problema di costume è un problema del modo con cui si costruiscono le notizie, di un modo in cui
le notizie vengono alimentate dall’opinione pubblica che è altrettanto preoccupante.
Il Consiglio Nazionale approva l’inserimento proposto e dà mandato ad Elisabetta di
provvedere alla redazione definitiva, Lorena provvederà a metterlo sul Portale per essere
sottoscritto da chi vorrà (All. 22).
Alle 12.45 ringraziando il Presidente, dopo una preghiera conclusiva,
Nazionale.
chiude il Consiglio
Roma, 30 gennaio 2011
Il Segretario verbalizzante
Il Presidente
Carmelo Casano
Riccardo Della Rocca
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verbale CN gennaio 2011 def