Territorio Per ben 6 volte codice 2 di allarme La Scrivia a livelli record Due alluvioni in un mese assediano il centro abitato del nostro paese Il Governo dovrebbe emanare il decreto stabilendo lo stato di calamità I l 13 novembre, dopo una notte e una giornata di fitte piogge e di temporali, per un totale di 13 cm di acqua misurati a Castelnuovo Scrivia, ma probabilmente di più a monte, il Grue, che nasce a Garbagna, ha rotto prima a Viguzzolo e poi in zona Capitania presso il monumento a Don Orione. L’ampio bacino della Scrivia che va a triangolo da tutto il retroterra genovese sino a Novi (il più piovoso di tutta Italia) ha riversato una massa d’acqua enorme sulla Bassa Valle Scrivia, tanto che verso le dieci di sera ha colmato tutte le arcate del ponte sulla provinciale Castelnuovo - Sale sino al culmine. I lavori eseguiti in passato, e soprattutto i fornici presso il cippo Bandello, hanno impedito la tragedia e lo scavalcamento (ancora una ventina di centimetri e poi la massicciata avrebbe ceduto) della strada per Sale (esattamente come avvenuto l’8 ottobre del 1970). Il Grue ha iniziato a esondare dalle ore 17 e, alimentato dalle acque della Capitania e dalla tracimazione all’altezza della cascina Bersana, ha percorso attraverso la campagna tutto il tratto verso Castelnuovo. Il primo impatto è stato, come sempre, con le vie a est del paese bloccando il casello e, affiancato dall’adiacente antica roggia Calvenza (un tempo originata dal Curone in zona Rosano), con il cimitero, protetto da centinaia di sacchetti di sabbia, come del resto l’adiacente Santuario delle grazie. Il livello della piena era superiore a quello del 13 ottobre, anche perché scolmatore, Grue e rio Calvenza non riuscivano a scaricarsi in una Scrivia altissima. Nulla da fare per il cimitero che ha dovuto essere interamente ripulito per la seconda volta in un mese, con l’aggiunta di migliaia di vasi di fiori accatastati dalla corrente contro i cancelli. L’allerta ha invece consentito a una ventina di persone, dotate di idrovora, di ridurre al minimo le infiltrazioni nella chiesa cimiteriale trasformatasi in un’isola con tanto di volpe impaurita che aveva trovato rifugio sul piedestallo della statua della Madonna fatta collocare da don Bruno nel giardino del santuario. E ora? Si puliscano gli alvei, si creino zone di esondazione controllata, si rinforzino gli argini. Va bene! Ma quando ci si deciderà a fare un Decreto legge che dica “Stop al consumo di territorio” e blocchi la trasformazione dei campi in distese di asfalto e cemento? Notizie in breve SOLIDARIETA’ Iniziativa della C.R.I. Bassa Valle Scrivia Sabato 13 dicembre, alle ore 21,15 nel salone dell’Oratorio, la Croce Rossa organizza il Concerto della Solidarietà. Partecipano i gruppi: Liturgical Song Emmanuel di Castelnuovo Scrivia e Le note di Dio di Sale. IN STAMPA La mappa di Castelnuovo Ormai esauritesi le duemila cartine stampate anni fa per aiutare chi visita il nostro paese, il Comune ha fatto stampare, con la copertura economica della banca UBI sita in via Solferino (e gliene siamo oltremodo grati), una cartina aggiornata avente su una facciata la riproduzione dettagliata delle vie e dei luoghi di maggiore 2 Sono tre le ipotesi in campo: la gara ad evidenza pubblica, la gestione mista di una società con partner privato oppure in house L’ appetito vien mangiando, solitamente. La gara è l’unico metodo che garantirebbe la massima concorrenza, un abbattimento dei costi e la sparizione di inutili carrozzoni. Ma non sembra che piaccia molto. Scadrà a metà del prossimo anno il contratto di raccolta dei rifiuti in tutti i comuni del Consorzio Servizio Rifiuti novese, tortonese, acquese e ovadese. Una partita importante sulla quale i Comuni sono chiamati a decidere sulla modalità di affidamento. Attualmente svolgono il servizio tre società miste con partecipazione diretta dei Comuni: l’unico caso limite è quello della città di Tortona che non ha più quote, cedute interamente all’ASM Voghera. Le ipotesi in campo sono tre, diverse nella loro impostazione e che non mancheranno di suscitare il dibattito tra i sindaci. Si parte dalla GARA AD EVIDENZA PUBBLICA dove l’aspetto positivo è rappresentato dalla massima concorrenza sul mercato e dagli eventuali investimenti iniziali che l’aggiudicatario dovrà accollarsi. Tra gli aspetti negativi, se non verrà statuito, le possibili ripercussioni negative sui livelli occupazionali del personale in servizio con gli attuali gestori. Ma non dovrebbe essere difficile imporre nel bando l’assorbimento di tutti i lavoratori impiegati. Il Consorzio, in un documento trasmesso ai Comuni, elenca tra le controindicazioni il “controllo meno incisivo sul servizio, la necessità di elaborare un capitolato estremamente complesso e l’impossibilità del controllo pubblico sulla governance della società”. Francamente, non condivisibile. Perché l’azienda privata ha interesse a svolgere bene il proprio lavoro e visti i “successi” delle partecipate obiettivamente non Le fiabe di zio Camillo OMAGGIO Il calendario 2015 - I FIORI IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 Gara d’appalto o nuovi carrozzoni? Entro giugno 2015 scade il servizio LIBRI importanza, e sull’altra tutto il territorio con vie campestri, rii, frazioni e cascine. Le cartine saranno disponibili a fine dicembre presso la banca UBI, oltre che, sempre gratuitamente ma per una sola copia a testa, nelle tre edicole del paese e in Comune presso gli uffici Segreteria, Anagrafe e Biblioteca. Sarà in distribuzione a tutte le famiglie castelnovesi, a fine mese, grazie alla collaborazione con la Parrocchia e con i volontari che solitamente recapitano il Bollettino parrocchiale. Il calendario 2015, edito dal Comune in collaborazione con la Tipografia FADIA, è dedicato ai fiori delle nostre erbe spontanee. Ad esempio in copertina appare la splendida immagine dell’Orchidea morio fotografa- Rifiuti E necessario decidere quale formula per il nuovo incarico ta da Bruno De Faveri in zona Martina. Si conclude così la serie di sei calendari (a partire dal 2011) dedicati alla fauna (mammiferi, rettili, uccelli, insetti) e alla fauna (alberi, arbusti e fiori) di Scrivia. Le foto di Bruno De Faveri e Antonello Brunetti sono corredate da un testo in cui si descrive come riconoscere l’essenza vegetale, l’impiego nel passato e le proprietà. Venerdì 19 dicembre, ore 21 nella Sala Pessini Presentazione del nuovo libretto di Giordano Stella dedicato a Camillo Stramesi e ai suoi vivaci e acuti racconti di vita castelnovese ambientati a fine Ottocento. Una serie di “fiabe” che hanno come protagonisti personaggi e situazioni reali che Giordano ebbe la geniale intuizione di raccogliere in una serie di incontri con Camillo, uno di quegli affabulatori che un tempo affasci- si sente il loro bisogno come così indispensabile. La seconda ipotesi riguarda l’affidamento a una SOCIETA’ CON CAPITALE MISTO, con un socio operativo individuato con gara. Ciò consente di aprire con maggior incisività alla concorrenza, il mantenimento del controllo pubblico sulla governance e “in caso di ottimale gestione dell’appalto e della sua esecuzione è possibile ipotizzare una riduzione dei costi”. C’è poi in questa modalità la possibilità di coinvolgere la SRT integrando il ciclo dei rifiuti ossia oltre alla raccolta anche lo smaltimento realizzando un’economia di scala. Tra gli aspetti negativi ricorre la questione occupazionale se non viene fissata chiaramente nel bando, la più complessa gestione pubblico/privato sia nella definizione societaria sia nella successiva gestione e le attuali strutture societarie (Gestione Ambiente, Econet e 5 Valli Servizi) non risulterebbero idonee a costituire la base pubblica per la gara a doppio oggetto. Sostanzialmente un ibrido che non piace molto soprattutto perché la società dovrebbe costituirsi ex novo con la parte pubblica. Infine la terza ed ultima via ossia l’HOUSE PROVIDING, l’affidamento a società di proprietà dei Comuni senza ricorso a gara. Secondo il Consorzio si ha la massima valorizzazione del patrimonio pubblico presente, le maggiori garanzie per il personale e il ruolo di tutti i Comuni nella governance del ciclo integrato dei rifiuti. Negativa, invece, appare la totale chiusura al mercato con il rischio di costi superiori (e già adesso sono molto alti rispetto ad altre parti d’Italia), pesanti vincoli sulla società in house che ne pregiudicherebbero l’operatività. navano i frequentatori delle serate invernali trascorse nel caldo delle stalle. Saranno presenti il sindaco e il nipote, Ernesto Stramesi. ASSEMBLEA CISA: eletto il nuovo CDA Sono stati eletti nel nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio Socio Assistenziale di Tortona, che raggruppa i Comuni di tutta la zona, Sandro Basiglio ed Elena Caffarone (proposti dalla città capoluogo), Marina Soldani (proposta da Pontecurone per la Bassa Valle Scrivia), Bruno Bindela (proposto da Viguzzolo per i comuni della collina), Giovanna Fontana (proposta dalla Comunità montana). Il presidente dell’assemblea dei sindaci è Andrea Pistone attuale primo cittadino di Sale e vice Franco Persi di Villalvernia. Natale Il Concerto Domenica 21 dicembre, ore 21 In parrocchia il tradizionale concerto di Natale con le corali di Castelnuovo e di Pieve del Cairo dirette dalla maestra Lorenza Lombardi. Accompagnamento musicale di Guido Coscia all’organo e Alessandra Molinari al violino. Il presepe vivente È in allestimento nell’area verde in fianco alla canonica. Molti i volontari e quindi, come ogni anno, costituirà una notevole attrattiva per la disposizione delle strutture sempre rinnovate. Inaugurazione alle ore 22 della vigilia di Natale per poi proseguire nei giorni successivi sino all’Epifania. Da non dimenticare assolutamente una visita al “presepe” interno della chiesa. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 3 La mobilità verso la Lombardia ignorata dall’AGENAS Ospedale Soppressi DEA e vari reparti Ricorso al TAR contro la decisione della Regione Piemonte al Presidente della Regione Piemonte I 40 Sindaci del tortonese 4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 Asl Alessandria Asl Novara Asl VCO 1.268.977 248.804.784 739.320 43.133.846 331.087 22.331.590 Asl To4, 655.448 17.004.431 Asl Vercelli Asl To1 235.580 15.111.399 276.369 14.015.338 431.690 13.619.775 168.855 13.328.961 199.288 12.330.804 192.905 11.060.017 112.971 9.196.125 129.351 7.227.891 76.922 5.347.120 Torino centro Un viaggio a Torino per assistere al Consiglio regionale dove si discuteva di sanità. Questa la decisione che martedì scorso ha coinvolto una delegazione di Sindaci del tortonese. Dopo la risposta davvero cafona di un certo Bongiovanni alla lettera che pubblichiamo nel box a piede pagina – la delegazione è stata finalmente ricevuta dal Presidente della Regione Chiamparino e dall’Assessore alla Sanità Saitta. Con loro alcuni consiglieri regionali, Sindaci dell’acquese e altri rappresentanti delle istituzioni. “Insieme al Presidente Sergio Chiamparino – ha scritto sulla sua pagina di facebook l’Assessore - abbiamo incontrato nel pomeriggio la delegazione di sindaci della zona di Tortona ed Acqui terme che questa mattina hanno seguito a Palazzo Lascaris la seduta del Consiglio regionale. E’ stato un momento utile di confronto, come tutte le numerose occasioni in cui incontro gli amministratori locali del Piemonte. Ai sindaci che lamentano la scelta di rafforzare l’ospedale di Novi Ligure a discapito di quello di Tortona abbiamo ribadito che i parametri fissati nel Patto per la Salute e da noi applicati con la delibera sulla rete ospedaliera stabiliscono una precisa gerarchia tra gli ospedali (Dea Illustre Signor Presidente, Le sarà giunto, nei giorni scorsi, l’eco delle proteste che si sono levate dal Tortonese, una terra forse marginale, pervasa di echi, culture e idiomi liguri, lombardi e piacentini, che però non hanno mai impedito ai Tortonesi di sentirsi orgogliosamente Piemontesi. Gli organi di informazione raccontano le vicende che ci toccano da vicino in tanti modi. Qualcuno è giunto a rappresentare le nostre richieste come reclami fastidiosi, come se noi fossimo ripiegati a difendere strutture e servizi di provincia e perciò inevitabilmente inadeguati. Cerchiamo allora di chiarire le nostre ragioni. Non diversamente da Lei, siamo chiamati ad amministrare queste comunità di periferia geografica. Conosciamo bene, ci creda, le limitazioni e i vincoli dell’amministrare; inoltre, siamo mossi come Lei dal desiderio e dall’urgenza di risolvere il gran pasticcio della gestione della sanità in Piemon- CASI Canavese e valli di Lanzo Nel frattempo, lo scorso martedì 2 dicembre, Chiamparino e Saitta ricevono i Sindaci che sono andati a Torino in Consiglio regionale La lettera Pazienti in fuga Asl To3, Collegno, Rivoli, Era il 2013 - Gli strilli dei giornali ai tempi di Cota.Il Bilancio della Sanità che ha portato a un nuovo piano di tagli in tutto il Piemonte a causa dei debiti e degli sprechi accumulati. Ma non si è tenuto conto dei vari numeri, delle località di frontiera e degli investimenti fatti in questi anni. L’incertezza era già elevata. I titoli di due quotidiani: uno il contrario dell’altro. La manifestazione E’ prevista per lunedì 15 dicembre al mattino a Tortona. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare per far sentire la propria voce. Una presenza massiccia costituirà la migliore garanzia per continuare la battaglia. te. Aggiungiamo che saremo Suoi alleati, e non nemici, se da una approfondita analisi dei dati e dalla comparazione dei fatti Lei ricaverà un modello capace di mettere fine allo spreco, fornendo ai cittadini un servizio nel settore dell’assistenza sanitaria all’altezza della nostra cultura e della nostra tradizione. Di più, dichiariamo fin d’ora di essere pronti a schierarci al Suo fianco per spiegare ai Cittadini, che insieme amministriamo, che è giusto ed opportuno scegliere quel modello, sempre che quel modello risponda davvero a criteri di utilità obiettiva. Ci permetta, dunque, di descrivere le ragioni per le quali riteniamo di non dover accettare le decisioni da Lei assunte: 1. la condizione di dissesto contabile non è nata oggi. Se l’urgenza di intervenire è condivisibile, non è accettabile il metodo che porta a invocare una condizione che data da anni per imporre un modello non sottoposto ad alcun tipo di II livello, Dea I livello, ospedali di base) e che alla luce dei bacini di utenza nel territorio della provincia alessandrina possono esistere solo ed esclusivamente un Dea di I livello e due ospedali di base che si aggiungono al Dea di II livello di Alessandria e al Dea di I livello di Casale Monferrato. Abbiamo comunque garantito che il direttore della sanità regionale Fulvio Moirano nei prossimi mesi compirà un’ulteriore verifica tecnica sui parametri delle prestazioni degli ospedali dell’Alessandrino”. discussione democratica; 2. abbiamo ragioni da esporre; forse non saranno né risolutive né convincenti, ma le abbiamo. Perciò riteniamo doveroso che le nostre ragioni vengano da Lei ascoltate, valutate, comparate, e che solo al termine di questo iter – l’unico accettabilmente democratico – vengano fornite le opportune e motivate ragioni che rendono irrazionale, sconveniente, ingiusto, il loro accoglimento. Fino a oggi questo iter non solo non è stato iniziato, ma si ha la sensazione che neppure ci verrà data la possibilità di iniziarlo; 3. perdoni la banalità, caro Presidente, ma siccome la distanza tra Novi e Tortona è la stessa, sia che il conteggio parta da Novi invece che da Tortona, noi chiediamo che i nostri Cittadini possano capire se la Regione ha considerato, e come ha valutato: a) il pregio delle rispettive infrastrutture e dotazioni; b) il valore degli investimenti (erano trascorsi pochi mesi dal rifaci- mento del reparto di Ginecologia dell’Ospedale di Tortona quando con un “gesto” del Direttore dell’ASL si è proceduto a trasferire il punto nascite a Novi Ligure. Diciamo “gesto” perché non sembra davvero che il provvedimento sia motivato, visto che contrasta con la valutazione tecnica risultante dall’indagine disposta dall’ASL) e dopo 15 mesi siamo in condizione di dire che l’operazione sia fallita, posto che i residenti del tortonese si rivolgano alla vicina Lombardia c) che il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Tortona, se il piano regionale dovesse essere attuato, dovrà essere chiuso senza che siano trascorsi pochi mesi dalla sua completa ristrutturazione ed inaugurazione; d) che il laboratorio per la preparazione dei farmaci oncologici di Tortona, perfettamente efficiente ed unico ad aver superato anche le verifiche dei NAS, dovrebbe essere trasferito; e) che l’adeguamento del punto nascite dell’Ospedale di Novi Orbassano, Giaveno e Susa Asl Biella Asl Cuneo Asl To2 Torino città Asl Asti Asl To5, Chieri, Carmagnola, Moncalieri, Nichelino Asl Alba e Bra Ligure onde recuperare in parte il “gap” risultante a favore della struttura tortonese, ha imposto all’ASL di stanziare circa 400 mila € peraltro non ancora spesi; f) che le dotazioni dell’Ospedale di Tortona in termini di infrastrutture, macchine, tecnologie, borse di studio per medici, sono state integrate dalla nostra Fondazione per poco meno di 7 milioni negli ultimi 20 anni, sollevando l’erogazione da parte delle Istituzioni pubbliche per l’equivalente; g) la “mobilità passiva” verso la vicina Lombardia (10 km circa) incide pesantemente sui bilanci sanitari in particolar modo per gli accessi massivi ai punti nascita e alle strutture dedicate alla riabilitazione. Caro Presidente, potremmo continuare, e vedrà che lo faremo. Quelle accennate sono solo alcune delle questioni che sarebbe stato necessario – e resta a nostro avviso doveroso – che la Sua Amministrazione discutesse con le nostre Amministrazioni, per convincere i Cittadini che tanto Lei quanto noi decidiamo a ragion veduta. Quel che chiediamo non è perciò la conservazione dell’esistente. Però vogliamo, fortissimamente vogliamo, che sia rispettata la nostra dignità di interlocutori razionali, non diversi dai cittadini di Torino, di Cuneo, di Vercelli, di Novara, di ciascuna località della nostra Regione. Non vogliamo rallentare un processo necessario di risanamento e ristrutturazione del sistema sanitario Regionale. Al contrario, vogliamo che il risultato finale sia definito nel rispetto di tutti, nel dialogo e nella giustizia. Pensiamo di non ingannarci nell’individuare in Lei il Garante del processo democratico; per questa ragione Le chiediamo di ascoltarci senza pregiudizio, in contraddittorio con chi riterrà, per valutare se la scelta di ridimensionare la nostra struttura sanitaria è davvero quella giusta. Ci convochi, ci ascolti, cambi me- SPESA IN EURO todo e consenta il confronto nella democrazia; offra alla politica l’opportunità di perseguire la giustizia, evitandoci così di percorrere l’unica alternativa democratica, quella di chiedere alla Giustizia di valutare le scelte della politica. Sappiamo quello che diciamo. Nessun dubbio che percorreremo anche questa strada se saremo costretti a difendere le nostre ragioni da chi non ci permettesse nemmeno di esprimerle. Non si preoccupi, non Le faremmo perdere tempo. Verremo volentieri a Torino, sempre che Lei decida di dedicarci l’attenzione che crediamo di meritare. In “streaming”, e comunque pubblicamente, Le assicuriamo di essere sintetici e seri, come il nostro ruolo impone. Non intendiamo farci pubblicità presso i nostri elettori, ci creda. Semplicemente, pensiamo che una decisione debba essere presa alla fine di un percorso, non prima o indipendentemente da esso. Perciò, da buoni Piemontesi, non confidi nell’affievolirsi della nostra tenacia. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 5 Casei Gerola Tortona Slittano i lavori. Ma tra due anni, assicurano, l’impianto a biomasse funzionerà a pieno ritmo alla Centrale sulla Scrivia La centrale a biomasse IDROELETTRICO di Casei pronta nel 2017 Via libera S littano i lavori per la Centrale di Casei che ha ottenuto il via libera dal TAR Lombardia nel gennaio scorso. Quasi un anno in cui la zona, interamente ricoperta per ben due volte d’acqua dalle risorgive circostanti la vicina cascina Venezia, è stata recintata. Realizzata un po’ di viabilità interna, e nulla più. Tant’è che al convegno organizzato recentemente al Castello di San Gaudenzio il sindaco di Casei Gerola, Ezio Stella, ha espresso la sua preoccupazione “perché sono due anni che si parla ma non è stato ancora realizzato nulla”. Gli hanno risposto i vertici di Terrae la società che controlla Finbieticola di Casei: entro il 2017 la centrale con ciminiera e strutture varie sarà realizzata, inaugurata e avviata. Poi ha anche annunciato che ASM Voghera probabilmente entrerà nella compagine. Il giorno dopo, ASM, ha prodotto una mezza smentita dicendo che attende il piano industriale per una valutazione complessiva dell’operazione. Nel frattempo prosegue la sperimentazione sul sorgo. L’obiettivo nel 2015 è di produrre 10 mila tonnellate di sorgo da fibra e a regime, quando dovrebbe alimentare i forni, produrre energia (e ammorbare il territorio aumentando le polveri sottili in un’atmosfera sempre più compromessa), ovvero nel 2017, 60 mila tonnellate. Ventitrè le aziende agricole coinvolte sinora per le prove in campo per una superficie complessiva di 85 ettari coltivati. E saranno proprio le aziende agricole aderenti a Confagricoltura e Cia (la Coldiretti si era chiamata fuori) ad essere coinvolte anche nella gestione dei sottoprodotti (stocchi, paglia, potature) in collaborazione con l’Associazione nazionale bieticoltori che ha curato anche la gestione delle sperimentazioni nel corrente anno. I Comuni del versante alessandrino hanno già espresso il loro netto parere negativo. Inoltre ricordiamo un aspetto di cui si parla molto ultimamente: non consumare più territorio agricolo e, se occorrono strutture, far ricorso solo alle tante aree dismesse. E allora che cosa ci sta a fare una nuova centrale su terreni ricchi di falde superficiali, per di più a fianco di un’area dismessa (ex zuccherificio), che rimarrà tale? Entro il 16/12 i contribuenti dovranno pagare la seconda rata IMU, aliquota ordinaria 10,6 per mille, terreni agricoli 9,9, comodato gratuito genitori – figli e viceversa 7,6. Il 16/12 scade altresì il pagamento della seconda rata TASI, aliquota 2,2 per mille solo abitazioni principali. Servizi Funebri Alessandria S.p.A. E alla fine, nonostante l’impedimento urbanistico, la Green Hydro 2 di Genova l’ha spuntata. Ridotto di molto il progetto, adeguato a pesanti prescrizioni della provincia, ma la vittoria è la loro. Possono colare cemento sul torrente, realizzare una briglia che lo attraversa da sponda a sponda, catturare l’acqua, produrre un po’ di energia. Insomma un quadretto da Mulino Bianco. Sicuramente il comune di Tortona – pesantemente vincolato da un parere dato nella scorsa estate dall’amministrazione Berutti – non poteva far altro che dire alla provincia che la zona è incompatibile urbanisticamente. Ma la stessa amministrazione provinciale, richiamando la legge in vigore, obbligherà il Comune ad assumere una variante. Certo che un po’ di cemento sulla Scrivia ci mancava proprio, soprattutto in relazione al bla bla bla che quotidianamente si fa sui fiumi. Questo è davvero un progetto che con l’ambiente, la valorizzazione dei luoghi e la naturalizzazione non c’entra proprio niente. C’erano una volta “gli alberi dell’amore” M i rendo perfettamente conto che ci sono vicende mille volte più importanti di questa. Basti leggere su questo stesso numero del giornalino mensile del Comune le vicende assurde dell’attrezzatissimo e funzionale ospedale di Tortona ora in via di demenziale smantellamento; lo şgaşaghè della politica regionale, oppure le amare conseguenze del dissesto idrogeologico. Solidarietà massima, ad esempio, nei confronti di chi ha dovuto affrontare l’alluvione per ben due volte, con locali e terreni allagati e colmati di fango. Ma eccoci alla notizia piccola piccola, che può importare o meno al lettore a seconda della sua sensibilità. La Scrivia ha modificato le sue rive (provate a dare un’occhiata al tratto verso Molino) e tra queste rive vi è anche quella che comprende il percorso ginnico sulla sponda destra e la bellissima zona, assai frequentata dagli amanti delle passeggiate e della natura, avente al centro i giganteschi pioppi tremuli, abbracciati fra di loro e simbolo del parco. Li avevo scoperti alla fine degli anni Settanta, a una trentina di metri dalla piarda, con un tronco centrale intorno a cui si torceva un albero più esile. Nella corteccia certi A. e L. avevano inciso un cuore e le loro iniziali: amore quindi fra alberi ma anche fra due esseri umani. Di qui l’idea di battezzarli “le piante dell’amore”. Catalogo della mostra 200° anniversario dell’Arma dei carabinieri Il libro contenente il catalogo e le immagini della bella mostra allestita nei saloni del castello è ancora disponibile in un centinaio di copie. Chi volesse averne una copia può ritirarla presso la Segreteria del Comune o la sede della Biblioteca comunale “P. Angelo Soldini”. PORTA A PORTA Sospensione stagionale raccolta verde Via Garibaldi, 54 Tel. 0131 856201 Castelnuovo Scrivia (AL) Fax 0131 825539 email: [email protected] Martedì 9 dicembre sarà l’ultimo giorno di raccolta della frazione verde porta-a-porta. Il servizio riprenderà alla fine di febbraio come stabilito nelle condizioni della fornitura del servizio da parte dell’ASMT. Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa. i nostri fidati intermediari assicurativi: PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI Viale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13 6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 Persone Incontri /di Elda Lanza Ambiente - Gli alberi, fotografati nel 1977, con il particolare del cuore inciso. Dal 15 novembre “gli alberi dell’amore” non ci sono più e in futuro per dare alle scolaresche, che spesso venivano in visita in questa zona, un’idea del poderoso fascino che emenavano, dovremo invitarle a guardare questo albero centenario così come è stato ritratto, avvolto da arbusti di fusaggine, da Bruno De Faveri per la copertina del calendario comunale 2014. Scusate se la faccio grossa, ma per me erano importanti perché erano un simbolo di bellezza, perché vi ho condotto in visita molti miei alunni, perché conservo foto dei miei figli ripresi in tenera età accanto a loro. Come non provare senso di comunanza con questi alberi che avevano resistito a chi aveva occupato tutti i terreni demaniali, spianandoli e seminando mais sino all’alveo; come non ammirare questi tre pioppi che si intrecciavano in un ripetuto abbraccio con vari punti di fusione dei tronchi e che dalla unione delle rispettive radici ricavavano da decenni la forza di resistere; come restare indifferenti dinanzi a quel cuore, inciso nel tronco principale e che ormai era quasi totalmente scomparso dilatandosi e inglobandosi nella corteccia rugosa, sfocandosi sempre più come avviene per tutti i corpi, le menti e i sentimenti. Divennero poi il simbolo del parco fluviale castelnovese e punto di sosta per chi affrontava il percorso ginnico, e per le molte classi che, in visita a Scrivia, si fermavano ad ammirarne l’imponenza, le caratteristiche e il tremolio argentato delle foglie a ogni piccolo soffio di vento. Da anni, visto che si era formato un gigantesco mammellone di ghiaia che spingeva le piene, come avviene da secoli, verso le bassure del Grue in direzione del paese, tutta questa zona era a rischio di erosione. Ora è arrivata l’autorizzazione a togliere ghiaia e a rimodellare opportunamente l’alveo, ma troppo tardi: l’alluvione della sera del 15 novembre 2014 ha morso profondamente le rive della regione Buschi e con esse i nostri pioppi. Si avvicinavano al secolo di vita, ma la zona è colma degli alberelli nati dai loro semi. Chissà, forse fra una trentina d’anni, qualcuno di questi ritornerà a essere il simbolo del parco e dell’amore fra gli esseri umani e fra questi e la Natura. Antonello Brunetti Recitare insieme R ecitare insieme è il titolo e il progetto di una compagnia teatrale composta da uomini e donne di Castelnuovo. In un dépliant che raccoglie i nomi, e sono tanti, di quelli che a turno e secondo necessità partecipano a questa compagnia teatrale, sotto la regia di Carlo Trausi, è scritto che ‘recitare insieme’ significa vivere insieme, alcuni in palcoscenico e altri in sala. Il palcoscenico è l’Oratorio; il ricavato spontaneo va per il recupero di una Croce della chiesa. L’avventura ha avuto inizio con i ragazzi dell’oratorio che Andrea Bruno, appassionato di teatro e dotato di bell’aspetto e ottima voce, voleva recuperare alla commedia, sicuramente brillante. Un esperimento riuscito se in seguito ha dato vita a una compagnia di bandiera impegnata in testi come Domanda di matrimonio di Cecov, Lo spirito allegro di Conrad, Il Berretto a sonagli di Pirandello fino al Non ti conosco più di De Benedetti. Nell’elenco che è assai più lungo e copre uno spazio di diversi anni, ho scelto i testi e gli autori più noti. Mai casuali, perché hanno dovuto tener conto delle attitudini di questi attori per caso. Attrice per caso è stata certamente Teresa Bensi. In paese la conosciamo tutti. Fortemente legata al dialetto l’ha insegnato anche a me: per capirla. Per ridere delle sue battute spontanee. Dei vecchi proverbi. Dei racconti di vita vissuta che non trascendono mai in pettegolezzo ma approdano in sane risate. Un giorno, incontrandola con un copione in mano che stava disciplinatamente studiando, ho scoperto questa compagnia teatrale e la sua passione per il teatro. E sono andata all’oratorio a sentirla. A stupirmi. Di tutti gli attori dai protagonisti ai figuranti; ma anche delle scene, dei costumi, del ritmo, delle voci e persino della dizione perfetta. E di lei, la Teresa. Come si dice in teatro ‘sempre in parte’ ci ha regalato nel tempo personaggi indimenticabili. In questi giorni è andato in scena Una macchia nella casa di cristallo, di F. Roberto, che, secondo Sante Orpianesi che vi partecipa con Mariangela Goggi, Paola Capelli, Marco La Greca, Pompeo Danza e Andrea Lanfranchi, è una commedia che fa riflettere. Anche se io continuo a sperare nell’Angiolina, maestra anziana, con lo spirito e i gesti di Teresa Bensi in scena. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 7 Altri tempi / di Antonello Brunetti L’orologio della torre N el corso dei lavori di rifacimento del tetto della torre (1987), nel sottotetto verso la piazza emersero tracce di affreschi che furono restaurati nel 1988 dai Nicola di Aramengo e per la parte rimanente, nel 1996, da Antonio Rava di Torino. Prima del 1470 qui si trovava la facciata, priva di intonaco a giudicare dalla bellezza della alternanza mattone pietra poi evidenziata nel 2011 nel porticato. La facciata, successivamente inglobata nell’avancorpo della sala dell’arengo, viene ricoperta da affreschi. Gli attuali lacerti costituiscono la parte alta della sala sottostante. Fra i frammenti conservati si scorgono linee rotonde con un paio di numeri romani. Dapprima si pensò a una meridiana, ma l’ora e la posizione (verso est) non corrispondono. Sarà Guido Tonello, l’ideatore delle meridiane di San Damiano e di Sant’Ignazio, che ci spiegherà che nel Trecento vi erano già i primi orologi meccanici contenenti tutte le 24 ore della giornata. Quindi la torre, oltre a essere punto di riferimento per la bandiera e per la benedizione con il busto di San Desiderio, in passato indicava il trascorrere del tempo con un meccanismo di legno che azionava un orologio trecentesco. Con la facciata attuale, edificata nel 1470, l’orologio sale di quota nella torre e viene contornato da un affresco di cui nel 1878 si scorgevano ancora alcuni lacerti. Il documento qui riportato indica, schematizzandola, la figura che vi appariva. Giò Beltrami, proprietario in piazza di un prestigioso negozio di tessuti, nel 1906 creò un logo per la ditta riproducendo l’affresco dell’orologio della torre. In tal modo riusciamo a conoscere i dettagli del dipinto raffigurante la dea dell’Abbondanza. Purtroppo per lui il Comune gli inviò una letteraccia e alla fine Beltrami dovette rinunciare a far sua l’immagine della donna con i seni scoperti (da cui il detto suta ar tët dra tur a tëtän tuti) e lo stemma comunale con le due torri. 8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014 - Le ore I e II su uno strato di dipinti del sottotetto, databili al 1392. - Questo antichissimo orologio, splendidamente restaurato a Clusone, ci indica come erano indicate un tempo le 24 ore. Da notare la stessa posizione dell’una e delle due. - Foto Cicala scattata nel 1878, particolare dell’affresco della torre in fase di forte degrado. - Il marchio che Gio Beltrami voleva adottare per il suo prestigioso negozio in piazza. Vi appare la ricostruzione della figura sopra l’orologio, o almeno come se la ricordavano i vecchi.