Territorio Per ben 6 volte codice 2 di allarme
La Scrivia a livelli record
Due alluvioni in un mese assediano il centro abitato del nostro paese
Il Governo dovrebbe emanare il decreto stabilendo lo stato di calamità
I
l 13 novembre, dopo una notte e una giornata di fitte piogge e di temporali, per un totale di 13 cm di acqua misurati a
Castelnuovo Scrivia, ma probabilmente di più a monte, il Grue,
che nasce a Garbagna, ha rotto prima a Viguzzolo e poi in zona
Capitania presso il monumento a Don Orione.
L’ampio bacino della Scrivia che va a triangolo da tutto il retroterra genovese sino a Novi (il più piovoso di tutta Italia) ha riversato una massa d’acqua enorme sulla Bassa Valle Scrivia, tanto
che verso le dieci di sera ha colmato tutte le arcate del ponte sulla
provinciale Castelnuovo - Sale sino al culmine. I lavori eseguiti
in passato, e soprattutto i fornici presso il cippo Bandello, hanno
impedito la tragedia e lo scavalcamento (ancora una ventina di
centimetri e poi la massicciata avrebbe ceduto) della strada per
Sale (esattamente come avvenuto l’8 ottobre del 1970).
Il Grue ha iniziato a esondare dalle ore 17 e, alimentato dalle acque della Capitania e dalla tracimazione all’altezza della cascina
Bersana, ha percorso attraverso la campagna tutto il tratto verso
Castelnuovo. Il primo impatto è stato, come sempre, con le vie
a est del paese bloccando il casello e, affiancato dall’adiacente
antica roggia Calvenza (un tempo originata dal Curone in zona
Rosano), con il cimitero, protetto da centinaia di sacchetti di
sabbia, come del resto l’adiacente Santuario delle grazie.
Il livello della piena era superiore a quello del 13 ottobre, anche
perché scolmatore, Grue e rio Calvenza non riuscivano a scaricarsi in una Scrivia altissima. Nulla da fare per il cimitero che
ha dovuto essere interamente ripulito per la seconda volta in un
mese, con l’aggiunta di migliaia di vasi di fiori accatastati dalla
corrente contro i cancelli. L’allerta ha invece consentito a una
ventina di persone, dotate di idrovora, di ridurre al minimo le
infiltrazioni nella chiesa cimiteriale trasformatasi in un’isola con
tanto di volpe impaurita che aveva trovato rifugio sul piedestallo
della statua della Madonna fatta collocare da don Bruno nel giardino del santuario.
E ora? Si puliscano gli alvei, si creino zone di esondazione controllata, si rinforzino gli argini. Va bene!
Ma quando ci si deciderà a fare un Decreto legge che dica “Stop
al consumo di territorio” e blocchi la trasformazione dei campi in
distese di asfalto e cemento?
Notizie in breve
SOLIDARIETA’
Iniziativa della C.R.I.
Bassa Valle Scrivia
Sabato 13 dicembre, alle ore 21,15 nel
salone dell’Oratorio, la Croce Rossa organizza il Concerto della Solidarietà. Partecipano i gruppi: Liturgical Song Emmanuel di Castelnuovo Scrivia e Le note di
Dio di Sale.
IN STAMPA
La mappa di Castelnuovo
Ormai esauritesi le duemila cartine stampate anni fa per aiutare chi visita il nostro
paese, il Comune ha fatto stampare, con
la copertura economica della banca UBI
sita in via Solferino (e gliene siamo oltremodo grati), una cartina aggiornata avente su una facciata la riproduzione dettagliata delle vie e dei luoghi di maggiore
2
Sono tre le ipotesi in campo: la gara ad evidenza pubblica,
la gestione mista di una società con partner privato oppure in house
L’
appetito vien mangiando, solitamente. La
gara è l’unico metodo che garantirebbe la
massima concorrenza, un abbattimento dei
costi e la sparizione di inutili carrozzoni. Ma non
sembra che piaccia molto.
Scadrà a metà del prossimo anno il contratto di raccolta dei rifiuti in tutti i comuni del Consorzio Servizio Rifiuti novese, tortonese, acquese e ovadese.
Una partita importante sulla quale i Comuni sono
chiamati a decidere sulla modalità di affidamento.
Attualmente svolgono il servizio tre società miste
con partecipazione diretta dei Comuni: l’unico caso
limite è quello della città di Tortona che non ha più
quote, cedute interamente all’ASM Voghera. Le
ipotesi in campo sono tre, diverse nella loro impostazione e che non mancheranno di suscitare il dibattito tra i sindaci.
Si parte dalla GARA AD EVIDENZA PUBBLICA dove l’aspetto positivo è rappresentato dalla massima concorrenza sul mercato e dagli
eventuali investimenti iniziali che l’aggiudicatario dovrà accollarsi.
Tra gli aspetti negativi, se non verrà statuito, le possibili ripercussioni negative sui livelli occupazionali del personale in servizio con
gli attuali gestori. Ma non dovrebbe essere difficile imporre nel bando l’assorbimento di tutti i lavoratori impiegati. Il Consorzio, in un
documento trasmesso ai Comuni, elenca tra le controindicazioni il
“controllo meno incisivo sul servizio, la necessità di elaborare un
capitolato estremamente complesso e l’impossibilità del controllo
pubblico sulla governance della società”. Francamente, non condivisibile. Perché l’azienda privata ha interesse a svolgere bene il proprio lavoro e visti i “successi” delle partecipate obiettivamente non
Le fiabe di zio Camillo
OMAGGIO
Il calendario 2015 - I FIORI
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
Gara d’appalto o nuovi carrozzoni?
Entro giugno 2015 scade il servizio
LIBRI
importanza, e sull’altra tutto il territorio
con vie campestri, rii, frazioni e cascine.
Le cartine saranno disponibili a fine dicembre presso la banca UBI, oltre che,
sempre gratuitamente ma per una sola
copia a testa, nelle tre edicole del paese
e in Comune presso gli uffici Segreteria,
Anagrafe e Biblioteca.
Sarà in distribuzione a tutte le famiglie castelnovesi, a fine mese, grazie alla collaborazione con la Parrocchia e con i volontari
che solitamente recapitano il Bollettino parrocchiale.
Il calendario 2015, edito dal Comune in collaborazione con la Tipografia FADIA, è dedicato ai fiori delle nostre erbe spontanee.
Ad esempio in copertina appare la splendida immagine dell’Orchidea morio fotografa-
Rifiuti E necessario decidere quale formula per il nuovo incarico
ta da Bruno De Faveri in zona Martina.
Si conclude così la serie di sei calendari (a
partire dal 2011) dedicati alla fauna (mammiferi, rettili, uccelli, insetti) e alla fauna (alberi, arbusti e fiori) di Scrivia.
Le foto di Bruno De Faveri e Antonello Brunetti sono corredate da un testo in cui si
descrive come riconoscere l’essenza vegetale, l’impiego nel passato e le proprietà.
Venerdì 19 dicembre, ore 21
nella Sala Pessini
Presentazione del nuovo libretto di Giordano Stella dedicato a
Camillo Stramesi e
ai suoi vivaci e acuti racconti di vita
castelnovese ambientati a fine Ottocento. Una serie di
“fiabe” che hanno
come protagonisti
personaggi e situazioni reali che
Giordano ebbe la
geniale intuizione
di raccogliere in
una serie di incontri con Camillo, uno di
quegli affabulatori che un tempo affasci-
si sente il loro bisogno come così indispensabile.
La seconda ipotesi riguarda l’affidamento a una
SOCIETA’ CON CAPITALE MISTO, con un socio
operativo individuato con gara. Ciò consente di
aprire con maggior incisività alla concorrenza, il
mantenimento del controllo pubblico sulla governance e “in caso di ottimale gestione dell’appalto
e della sua esecuzione è possibile ipotizzare una
riduzione dei costi”. C’è poi in questa modalità la
possibilità di coinvolgere la SRT integrando il ciclo
dei rifiuti ossia oltre alla raccolta anche lo smaltimento realizzando un’economia di scala. Tra gli
aspetti negativi ricorre la questione occupazionale
se non viene fissata chiaramente nel bando, la più
complessa gestione pubblico/privato sia nella definizione societaria sia nella successiva gestione e le attuali strutture
societarie (Gestione Ambiente, Econet e 5 Valli Servizi) non risulterebbero idonee a costituire la base pubblica per la gara a doppio
oggetto. Sostanzialmente un ibrido che non piace molto soprattutto
perché la società dovrebbe costituirsi ex novo con la parte pubblica.
Infine la terza ed ultima via ossia l’HOUSE PROVIDING, l’affidamento a società di proprietà dei Comuni senza ricorso a gara. Secondo il Consorzio si ha la massima valorizzazione del patrimonio
pubblico presente, le maggiori garanzie per il personale e il ruolo di
tutti i Comuni nella governance del ciclo integrato dei rifiuti. Negativa, invece, appare la totale chiusura al mercato con il rischio di
costi superiori (e già adesso sono molto alti rispetto ad altre parti
d’Italia), pesanti vincoli sulla società in house che ne pregiudicherebbero l’operatività.
navano i frequentatori delle serate invernali
trascorse nel caldo delle stalle.
Saranno presenti il sindaco e il nipote, Ernesto Stramesi.
ASSEMBLEA
CISA: eletto il nuovo CDA
Sono stati eletti nel nuovo Consiglio di
amministrazione del Consorzio Socio
Assistenziale di Tortona, che raggruppa i
Comuni di tutta la zona, Sandro Basiglio
ed Elena Caffarone (proposti dalla città
capoluogo), Marina Soldani (proposta da
Pontecurone per la Bassa Valle Scrivia),
Bruno Bindela (proposto da Viguzzolo per i comuni della collina), Giovanna
Fontana (proposta dalla Comunità montana). Il presidente dell’assemblea dei
sindaci è Andrea Pistone attuale primo
cittadino di Sale e vice Franco Persi di
Villalvernia.
Natale
Il Concerto
Domenica 21 dicembre, ore 21
In parrocchia il tradizionale concerto di
Natale con le corali di Castelnuovo e di
Pieve del Cairo dirette dalla maestra Lorenza Lombardi. Accompagnamento musicale di Guido Coscia all’organo e Alessandra Molinari al violino.
Il presepe vivente
È in allestimento nell’area verde in fianco
alla canonica. Molti i volontari e quindi,
come ogni anno, costituirà una notevole
attrattiva per la disposizione delle strutture
sempre rinnovate. Inaugurazione alle ore
22 della vigilia di Natale per poi proseguire
nei giorni successivi sino all’Epifania. Da
non dimenticare assolutamente una visita
al “presepe” interno della chiesa.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
3
La mobilità verso la Lombardia ignorata dall’AGENAS
Ospedale Soppressi DEA e vari reparti
Ricorso al TAR contro
la decisione della
Regione Piemonte
al Presidente
della Regione
Piemonte
I 40 Sindaci
del tortonese
4
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
Asl
Alessandria
Asl
Novara
Asl
VCO
1.268.977
248.804.784
739.320
43.133.846
331.087
22.331.590
Asl To4,
655.448
17.004.431
Asl
Vercelli
Asl To1
235.580
15.111.399
276.369
14.015.338
431.690
13.619.775
168.855
13.328.961
199.288
12.330.804
192.905
11.060.017
112.971
9.196.125
129.351
7.227.891
76.922
5.347.120
Torino centro
Un viaggio a Torino per assistere al Consiglio regionale dove si discuteva di sanità. Questa la decisione che martedì scorso ha coinvolto una delegazione di Sindaci del tortonese. Dopo la risposta davvero cafona di un certo Bongiovanni alla lettera che pubblichiamo nel box a piede pagina – la delegazione è stata finalmente ricevuta dal Presidente
della Regione Chiamparino e dall’Assessore alla Sanità Saitta. Con loro alcuni consiglieri regionali, Sindaci dell’acquese e altri rappresentanti delle istituzioni.
“Insieme al Presidente Sergio Chiamparino – ha scritto sulla sua pagina di facebook
l’Assessore - abbiamo incontrato nel pomeriggio la delegazione di sindaci della zona di
Tortona ed Acqui terme che questa mattina hanno seguito a Palazzo Lascaris la seduta
del Consiglio regionale. E’ stato un momento utile di confronto, come tutte le numerose
occasioni in cui incontro gli amministratori locali del Piemonte. Ai sindaci che lamentano la scelta di rafforzare l’ospedale di Novi Ligure a discapito di quello di Tortona
abbiamo ribadito che i parametri fissati nel Patto per la Salute e da noi applicati con la
delibera sulla rete ospedaliera stabiliscono una precisa gerarchia tra gli ospedali (Dea
Illustre Signor Presidente,
Le sarà giunto, nei giorni scorsi,
l’eco delle proteste che si sono levate dal Tortonese, una terra forse
marginale, pervasa di echi, culture
e idiomi liguri, lombardi e piacentini, che però non hanno mai impedito ai Tortonesi di sentirsi orgogliosamente Piemontesi.
Gli organi di informazione raccontano le vicende che ci toccano da
vicino in tanti modi. Qualcuno è
giunto a rappresentare le nostre
richieste come reclami fastidiosi, come se noi fossimo ripiegati
a difendere strutture e servizi di
provincia e perciò inevitabilmente
inadeguati.
Cerchiamo allora di chiarire le nostre ragioni.
Non diversamente da Lei, siamo
chiamati ad amministrare queste
comunità di periferia geografica.
Conosciamo bene, ci creda, le
limitazioni e i vincoli dell’amministrare; inoltre, siamo mossi come
Lei dal desiderio e dall’urgenza
di risolvere il gran pasticcio della
gestione della sanità in Piemon-
CASI
Canavese
e valli di Lanzo
Nel frattempo, lo scorso martedì 2 dicembre,
Chiamparino e Saitta ricevono i Sindaci che
sono andati a Torino in Consiglio regionale
La lettera
Pazienti in fuga
Asl To3, Collegno, Rivoli,
Era il 2013 - Gli strilli dei giornali ai tempi di Cota.Il Bilancio della Sanità che ha portato a un nuovo piano di
tagli in tutto il Piemonte a causa dei debiti e degli sprechi accumulati. Ma non si è tenuto conto dei vari numeri,
delle località di frontiera e degli investimenti fatti in questi anni. L’incertezza era già elevata. I titoli di due quotidiani: uno il contrario dell’altro.
La manifestazione
E’ prevista per lunedì 15 dicembre
al mattino a Tortona. Tutti i cittadini
sono invitati a partecipare per far
sentire la propria voce. Una presenza massiccia costituirà la migliore
garanzia per continuare la battaglia.
te. Aggiungiamo che saremo
Suoi alleati, e non nemici, se da
una approfondita analisi dei dati
e dalla comparazione dei fatti Lei
ricaverà un modello capace di
mettere fine allo spreco, fornendo
ai cittadini un servizio nel settore
dell’assistenza sanitaria all’altezza
della nostra cultura e della nostra
tradizione.
Di più, dichiariamo fin d’ora di
essere pronti a schierarci al Suo
fianco per spiegare ai Cittadini,
che insieme amministriamo, che
è giusto ed opportuno scegliere
quel modello, sempre che quel
modello risponda davvero a criteri
di utilità obiettiva.
Ci permetta, dunque, di descrivere
le ragioni per le quali riteniamo di
non dover accettare le decisioni
da Lei assunte:
1. la condizione di dissesto contabile non è nata oggi. Se l’urgenza
di intervenire è condivisibile, non è
accettabile il metodo che porta a
invocare una condizione che data
da anni per imporre un modello
non sottoposto ad alcun tipo di
II livello, Dea I livello, ospedali di base) e che alla luce dei
bacini di utenza nel territorio della provincia alessandrina
possono esistere solo ed esclusivamente un Dea di I livello e
due ospedali di base che si aggiungono al Dea di II livello di
Alessandria e al Dea di I livello di Casale Monferrato. Abbiamo comunque garantito che il direttore della sanità regionale Fulvio Moirano nei prossimi mesi compirà un’ulteriore
verifica tecnica sui parametri delle prestazioni degli ospedali
dell’Alessandrino”.
discussione democratica;
2. abbiamo ragioni da esporre;
forse non saranno né risolutive
né convincenti, ma le abbiamo.
Perciò riteniamo doveroso che
le nostre ragioni vengano da Lei
ascoltate, valutate, comparate,
e che solo al termine di questo
iter – l’unico accettabilmente democratico – vengano fornite le
opportune e motivate ragioni che
rendono irrazionale, sconveniente,
ingiusto, il loro accoglimento. Fino
a oggi questo iter non solo non è
stato iniziato, ma si ha la sensazione che neppure ci verrà data la
possibilità di iniziarlo;
3. perdoni la banalità, caro Presidente, ma siccome la distanza tra
Novi e Tortona è la stessa, sia che
il conteggio parta da Novi invece
che da Tortona, noi chiediamo che
i nostri Cittadini possano capire
se la Regione ha considerato, e
come ha valutato:
a) il pregio delle rispettive infrastrutture e dotazioni;
b) il valore degli investimenti (erano trascorsi pochi mesi dal rifaci-
mento del reparto di Ginecologia
dell’Ospedale di Tortona quando con un “gesto” del Direttore
dell’ASL si è proceduto a trasferire
il punto nascite a Novi Ligure. Diciamo “gesto” perché non sembra
davvero che il provvedimento sia
motivato, visto che contrasta con
la valutazione tecnica risultante
dall’indagine disposta dall’ASL) e
dopo 15 mesi siamo in condizione
di dire che l’operazione sia fallita,
posto che i residenti del tortonese
si rivolgano alla vicina Lombardia
c) che il reparto di Cardiologia
dell’Ospedale di Tortona, se il
piano regionale dovesse essere
attuato, dovrà essere chiuso senza che siano trascorsi pochi mesi
dalla sua completa ristrutturazione
ed inaugurazione;
d) che il laboratorio per la preparazione dei farmaci oncologici di
Tortona, perfettamente efficiente
ed unico ad aver superato anche
le verifiche dei NAS, dovrebbe essere trasferito;
e) che l’adeguamento del punto nascite dell’Ospedale di Novi
Orbassano, Giaveno e Susa
Asl
Biella
Asl
Cuneo
Asl To2
Torino città
Asl
Asti
Asl To5, Chieri, Carmagnola,
Moncalieri, Nichelino
Asl
Alba e Bra
Ligure onde recuperare in parte
il “gap” risultante a favore della
struttura tortonese, ha imposto
all’ASL di stanziare circa 400 mila
€ peraltro non ancora spesi;
f) che le dotazioni dell’Ospedale
di Tortona in termini di infrastrutture, macchine, tecnologie, borse di
studio per medici, sono state integrate dalla nostra Fondazione per
poco meno di 7 milioni negli ultimi
20 anni, sollevando l’erogazione
da parte delle Istituzioni pubbliche
per l’equivalente;
g) la “mobilità passiva” verso la
vicina Lombardia (10 km circa)
incide pesantemente sui bilanci
sanitari in particolar modo per gli
accessi massivi ai punti nascita e
alle strutture dedicate alla riabilitazione.
Caro Presidente, potremmo continuare, e vedrà che lo faremo.
Quelle accennate sono solo alcune delle questioni che sarebbe stato necessario – e resta a
nostro avviso doveroso – che la
Sua Amministrazione discutesse
con le nostre Amministrazioni, per
convincere i Cittadini che tanto Lei
quanto noi decidiamo a ragion veduta.
Quel che chiediamo non è perciò
la conservazione dell’esistente.
Però vogliamo, fortissimamente
vogliamo, che sia rispettata la nostra dignità di interlocutori razionali, non diversi dai cittadini di Torino,
di Cuneo, di Vercelli, di Novara, di
ciascuna località della nostra Regione.
Non vogliamo rallentare un processo necessario di risanamento e ristrutturazione del sistema
sanitario Regionale. Al contrario,
vogliamo che il risultato finale sia
definito nel rispetto di tutti, nel dialogo e nella giustizia.
Pensiamo di non ingannarci
nell’individuare in Lei il Garante
del processo democratico; per
questa ragione Le chiediamo di
ascoltarci senza pregiudizio, in
contraddittorio con chi riterrà, per
valutare se la scelta di ridimensionare la nostra struttura sanitaria è
davvero quella giusta.
Ci convochi, ci ascolti, cambi me-
SPESA IN EURO
todo e consenta il confronto nella
democrazia; offra alla politica l’opportunità di perseguire la giustizia,
evitandoci così di percorrere l’unica alternativa democratica, quella
di chiedere alla Giustizia di valutare
le scelte della politica. Sappiamo
quello che diciamo. Nessun dubbio che percorreremo anche questa strada se saremo costretti a
difendere le nostre ragioni da chi
non ci permettesse nemmeno di
esprimerle.
Non si preoccupi, non Le faremmo
perdere tempo. Verremo volentieri
a Torino, sempre che Lei decida di
dedicarci l’attenzione che crediamo di meritare. In “streaming”, e
comunque pubblicamente, Le assicuriamo di essere sintetici e seri,
come il nostro ruolo impone. Non
intendiamo farci pubblicità presso
i nostri elettori, ci creda. Semplicemente, pensiamo che una decisione debba essere presa alla fine
di un percorso, non prima o indipendentemente da esso. Perciò,
da buoni Piemontesi, non confidi
nell’affievolirsi della nostra tenacia.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
5
Casei Gerola
Tortona
Slittano i lavori. Ma tra due anni, assicurano,
l’impianto a biomasse funzionerà a pieno ritmo
alla Centrale
sulla Scrivia
La centrale a biomasse IDROELETTRICO
di Casei pronta nel 2017 Via libera
S
littano i lavori per la Centrale
di Casei che ha ottenuto il via
libera dal TAR Lombardia nel
gennaio scorso. Quasi un anno in cui
la zona, interamente ricoperta per
ben due volte d’acqua dalle risorgive
circostanti la vicina cascina Venezia,
è stata recintata. Realizzata un po’ di
viabilità interna, e nulla più. Tant’è che
al convegno organizzato recentemente
al Castello di San Gaudenzio il sindaco
di Casei Gerola, Ezio Stella, ha espresso
la sua preoccupazione “perché sono due
anni che si parla ma non è stato ancora
realizzato nulla”. Gli hanno risposto i
vertici di Terrae la società che controlla
Finbieticola di Casei: entro il 2017 la
centrale con ciminiera e strutture varie
sarà realizzata, inaugurata e avviata. Poi
ha anche annunciato che ASM Voghera
probabilmente entrerà nella compagine.
Il giorno dopo, ASM, ha prodotto una
mezza smentita dicendo che attende il
piano industriale per una valutazione
complessiva
dell’operazione.
Nel
frattempo prosegue la sperimentazione
sul sorgo. L’obiettivo nel 2015 è di
produrre 10 mila tonnellate di sorgo
da fibra e a regime, quando dovrebbe
alimentare i forni, produrre energia (e
ammorbare il territorio aumentando
le polveri sottili in un’atmosfera
sempre più compromessa), ovvero nel
2017, 60 mila tonnellate. Ventitrè le
aziende agricole coinvolte sinora per
le prove in campo per una superficie
complessiva di 85 ettari coltivati. E
saranno proprio le aziende agricole
aderenti a Confagricoltura e Cia (la
Coldiretti si era chiamata fuori) ad
essere coinvolte anche nella gestione dei
sottoprodotti (stocchi, paglia, potature)
in collaborazione con l’Associazione
nazionale bieticoltori che ha curato
anche la gestione delle sperimentazioni
nel corrente anno.
I Comuni del versante alessandrino
hanno già espresso il loro netto parere
negativo. Inoltre ricordiamo un aspetto
di cui si parla molto ultimamente: non
consumare più territorio agricolo e, se
occorrono strutture, far ricorso solo alle
tante aree dismesse.
E allora che cosa ci sta a fare una
nuova centrale su terreni ricchi di falde
superficiali, per di più a fianco di un’area
dismessa (ex zuccherificio), che rimarrà
tale?
Entro il 16/12 i contribuenti dovranno pagare la seconda rata
IMU, aliquota ordinaria 10,6 per mille, terreni agricoli 9,9, comodato gratuito genitori – figli e viceversa 7,6.
Il 16/12 scade altresì il pagamento della seconda rata TASI,
aliquota 2,2 per mille solo abitazioni principali.
Servizi Funebri Alessandria S.p.A.
E alla fine, nonostante l’impedimento
urbanistico, la Green Hydro 2 di Genova l’ha spuntata. Ridotto di molto
il progetto, adeguato a pesanti prescrizioni della provincia, ma la vittoria
è la loro. Possono colare cemento
sul torrente, realizzare una briglia
che lo attraversa da sponda a sponda, catturare l’acqua, produrre un
po’ di energia. Insomma un quadretto da Mulino Bianco. Sicuramente il
comune di Tortona – pesantemente
vincolato da un parere dato nella
scorsa estate dall’amministrazione
Berutti – non poteva far altro che
dire alla provincia che la zona è incompatibile urbanisticamente. Ma la
stessa amministrazione provinciale,
richiamando la legge in vigore, obbligherà il Comune ad assumere una
variante. Certo che un po’ di cemento sulla Scrivia ci mancava proprio,
soprattutto in relazione al bla bla bla
che quotidianamente si fa sui fiumi.
Questo è davvero un progetto che
con l’ambiente, la valorizzazione dei
luoghi e la naturalizzazione non c’entra proprio niente.
C’erano una volta
“gli alberi dell’amore”
M
i rendo perfettamente conto che ci sono
vicende mille volte più importanti di
questa. Basti leggere su questo stesso
numero del giornalino mensile del Comune
le vicende assurde dell’attrezzatissimo e
funzionale ospedale di Tortona ora in via di
demenziale smantellamento; lo şgaşaghè
della politica regionale, oppure le amare
conseguenze del dissesto idrogeologico.
Solidarietà massima, ad esempio, nei
confronti di chi ha dovuto affrontare
l’alluvione per ben due volte, con locali e
terreni allagati e colmati di fango.
Ma eccoci alla notizia piccola piccola, che può
importare o meno al lettore a seconda della
sua sensibilità.
La Scrivia ha modificato le sue rive (provate a
dare un’occhiata al tratto verso Molino) e tra
queste rive vi è anche quella che comprende
il percorso ginnico sulla sponda destra e
la bellissima zona, assai frequentata dagli
amanti delle passeggiate e della natura,
avente al centro i giganteschi pioppi tremuli,
abbracciati fra di loro e simbolo del parco.
Li avevo scoperti alla fine degli anni Settanta,
a una trentina di metri dalla piarda, con un
tronco centrale intorno a cui si torceva un
albero più esile. Nella corteccia certi A. e L.
avevano inciso un cuore e le loro iniziali:
amore quindi fra alberi ma anche fra due
esseri umani. Di qui l’idea di battezzarli “le
piante dell’amore”.
Catalogo della mostra 200° anniversario
dell’Arma dei carabinieri
Il libro contenente il catalogo e le immagini della bella mostra allestita
nei saloni del castello è ancora disponibile in un centinaio di copie.
Chi volesse averne una copia può ritirarla presso la Segreteria del
Comune o la sede della Biblioteca comunale “P. Angelo Soldini”.
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Castelnuovo Scrivia (AL)
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email: [email protected]
Martedì 9 dicembre sarà l’ultimo giorno di raccolta della frazione verde porta-a-porta. Il servizio riprenderà alla fine di febbraio come stabilito nelle condizioni della fornitura del servizio da parte dell’ASMT.
Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia
via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it
sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa.
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ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13
6
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
Persone Incontri /di Elda Lanza
Ambiente
- Gli alberi, fotografati nel 1977, con il
particolare del cuore inciso.
Dal 15 novembre “gli alberi dell’amore”
non ci sono più e in futuro per dare alle
scolaresche, che spesso venivano in visita
in questa zona, un’idea del poderoso
fascino che emenavano, dovremo invitarle
a guardare questo albero centenario così
come è stato ritratto, avvolto da arbusti
di fusaggine, da Bruno De Faveri per la
copertina del calendario comunale 2014.
Scusate se la faccio grossa, ma per me erano
importanti perché erano un simbolo di
bellezza, perché vi ho condotto in visita molti
miei alunni, perché conservo foto dei miei
figli ripresi in tenera età accanto a loro.
Come non provare senso di comunanza
con questi alberi che avevano resistito a
chi aveva occupato tutti i terreni demaniali,
spianandoli e seminando mais sino
all’alveo;
come non ammirare questi tre pioppi che si
intrecciavano in un ripetuto abbraccio con
vari punti di fusione dei tronchi e che dalla
unione delle rispettive radici ricavavano da
decenni la forza di resistere;
come restare indifferenti dinanzi a quel
cuore, inciso nel tronco principale e che
ormai era quasi totalmente scomparso
dilatandosi e inglobandosi nella corteccia
rugosa, sfocandosi sempre più come avviene
per tutti i corpi, le menti e i sentimenti.
Divennero poi il simbolo del parco fluviale
castelnovese e punto di sosta per chi
affrontava il percorso ginnico, e per le molte
classi che, in visita a Scrivia, si fermavano ad
ammirarne l’imponenza, le caratteristiche e il
tremolio argentato delle foglie a ogni piccolo
soffio di vento.
Da anni, visto che si era formato un gigantesco
mammellone di ghiaia che spingeva le piene,
come avviene da secoli, verso le bassure
del Grue in direzione del paese, tutta
questa zona era a rischio di erosione. Ora è
arrivata l’autorizzazione a togliere ghiaia e
a rimodellare opportunamente l’alveo, ma
troppo tardi: l’alluvione della sera del 15
novembre 2014 ha morso profondamente le
rive della regione Buschi e con esse i nostri
pioppi.
Si avvicinavano al secolo di vita, ma la zona è
colma degli alberelli nati dai loro semi.
Chissà, forse fra una trentina d’anni,
qualcuno di questi ritornerà a essere il
simbolo del parco e dell’amore fra gli esseri
umani e fra questi e la Natura.
Antonello Brunetti
Recitare
insieme
R
ecitare insieme è il titolo e il progetto
di una compagnia teatrale composta
da uomini e donne di Castelnuovo. In un
dépliant che raccoglie i nomi, e sono tanti,
di quelli che a turno e secondo necessità
partecipano a questa compagnia teatrale,
sotto la regia di Carlo Trausi, è scritto che
‘recitare insieme’ significa vivere insieme,
alcuni in palcoscenico e altri in sala. Il palcoscenico è l’Oratorio; il ricavato spontaneo va per il recupero di una Croce della
chiesa.
L’avventura ha avuto inizio con i ragazzi
dell’oratorio che Andrea Bruno, appassionato di teatro e dotato di bell’aspetto e
ottima voce, voleva recuperare alla commedia, sicuramente brillante. Un esperimento riuscito se in seguito ha dato vita
a una compagnia di bandiera impegnata
in testi come Domanda di matrimonio di
Cecov, Lo spirito allegro di Conrad, Il Berretto a sonagli di Pirandello fino al Non ti
conosco più di De Benedetti. Nell’elenco
che è assai più lungo e copre uno spazio
di diversi anni, ho scelto i testi e gli autori
più noti. Mai casuali, perché hanno dovuto tener conto delle attitudini di questi
attori per caso.
Attrice per caso è stata certamente Teresa
Bensi. In paese la conosciamo tutti. Fortemente legata al dialetto l’ha insegnato
anche a me: per capirla. Per ridere delle
sue battute spontanee. Dei vecchi proverbi. Dei racconti di vita vissuta che non
trascendono mai in pettegolezzo ma approdano in sane risate.
Un giorno, incontrandola con un copione
in mano che stava disciplinatamente studiando, ho scoperto questa compagnia
teatrale e la sua passione per il teatro. E
sono andata all’oratorio a sentirla. A stupirmi. Di tutti gli attori dai protagonisti ai
figuranti; ma anche delle scene, dei costumi, del ritmo, delle voci e persino della
dizione perfetta. E di lei, la Teresa. Come si
dice in teatro ‘sempre in parte’ ci ha regalato nel tempo personaggi indimenticabili.
In questi giorni è andato in scena Una
macchia nella casa di cristallo, di F. Roberto, che, secondo Sante Orpianesi che
vi partecipa con Mariangela Goggi, Paola
Capelli, Marco La Greca, Pompeo Danza
e Andrea Lanfranchi, è una commedia che
fa riflettere. Anche se io continuo a sperare
nell’Angiolina, maestra anziana, con lo spirito e i gesti di Teresa Bensi in scena.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
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Altri tempi / di Antonello Brunetti
L’orologio della torre
N
el corso dei lavori di rifacimento del tetto della torre
(1987), nel sottotetto verso la piazza emersero tracce
di affreschi che furono restaurati nel 1988 dai Nicola di
Aramengo e per la parte rimanente, nel 1996, da Antonio Rava
di Torino.
Prima del 1470 qui si trovava la facciata, priva di intonaco a
giudicare dalla bellezza della alternanza mattone pietra poi
evidenziata nel 2011 nel porticato. La facciata, successivamente inglobata nell’avancorpo della sala dell’arengo, viene ricoperta da affreschi. Gli attuali lacerti costituiscono la parte alta
della sala sottostante.
Fra i frammenti conservati si
scorgono linee rotonde con
un paio di numeri romani.
Dapprima si pensò a una meridiana, ma l’ora e la posizione (verso est) non corrispondono. Sarà Guido Tonello,
l’ideatore delle meridiane di
San Damiano e di Sant’Ignazio, che ci spiegherà che nel
Trecento vi erano già i primi
orologi meccanici contenenti
tutte le 24 ore della giornata.
Quindi la torre, oltre a essere
punto di riferimento per la
bandiera e per la benedizione
con il busto di San Desiderio,
in passato indicava il trascorrere del tempo con un meccanismo di legno che azionava un orologio trecentesco.
Con la facciata attuale, edificata nel 1470, l’orologio sale di quota nella torre e viene contornato da
un affresco di cui nel 1878 si scorgevano ancora alcuni lacerti.
Il documento qui riportato indica, schematizzandola, la figura che vi appariva.
Giò Beltrami, proprietario in piazza di un
prestigioso negozio di tessuti, nel 1906
creò un logo per la ditta riproducendo
l’affresco dell’orologio della torre. In tal
modo riusciamo a conoscere i dettagli del
dipinto raffigurante la dea dell’Abbondanza. Purtroppo per lui il Comune gli inviò
una letteraccia e alla fine Beltrami dovette
rinunciare a far sua l’immagine della donna con i seni scoperti (da cui il detto suta
ar tët dra tur a tëtän tuti) e lo stemma comunale con le due torri.
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 11 – Dicembre 2014
- Le ore I e II su uno strato
di dipinti del sottotetto, databili al 1392.
- Questo antichissimo orologio, splendidamente restaurato a Clusone, ci indica
come erano indicate un
tempo le 24 ore. Da notare
la stessa posizione dell’una e
delle due.
- Foto Cicala scattata nel
1878, particolare dell’affresco della torre in fase di forte
degrado.
- Il marchio che Gio Beltrami voleva adottare per il suo
prestigioso negozio in piazza. Vi appare la ricostruzione
della figura sopra l’orologio,
o almeno come se la ricordavano i vecchi.
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