SQA - Gestione Qualità Aziendale
Indicazioni Aziendali per la gestione dei
Pazienti allergici al lattice
con riferimento all’Obiettivo Ministeriale N°8
REDAZIONE:
APPROVAZIONE:
EMISSIONE:
IO 2280.08bis
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27/06/2015
Allegato alla Procedura Operativa N° PO2280
Gruppo di Lavoro*
Dr. Gerbi R. SOC PP.OO.RR.
Rivetti D. SOC SISP
Gruppo di Lavoro*
Cognome/Nome
Arrabito Rosario
Bergese Bogliolo Patrizia
Bona Roberto
Bosco Edda
Bosso Giuseppina
Bruno Tiziana
Ciaceri Donatella
Dini Nicola
Fanzago Elisabetta
Favro Mauro
Ghelardi Paolo
Gianotto Giorgio
Graziano Efrem Manuela
Marchese Giuseppina
Martino Luisella
Mesto Anna
Novelli Maria Teresa
Pozzebon Mirella
Roasio Agostino
Scienza Federico
Valle Mauro
Ente
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
ASL AT
Ruolo
CPSI Sale Operatorie, Anestesia
RAD Chirurgia, Materno infantile
Dir. Med. SOC Chirurgia Generale
Dir. Med. Anestesia e Rianimazione
CPSE Sale Operatorie
RAD referente aree ospedaliere
Dir. Med. SOC PP.OO.RR.
CPSI Sale Operatorie
Dir. Med. Anestesia e Rianimazione
Dir. SOC Medicina B
Dir. Med. Risk Management
Dir. Med. SOC SIMT
Dir. Med. SOC Urologia
CPSI CIO
Dir. Med. SOC PP.OO.RR.
Dir. Med. Risk Management
Dir. Med. Anestesia e Rianimazione
CPSI CIO
Dir. Med. Anestesia e Rianimazione
Dir. Med. SOC PP.OO.RR.
Dir. Med. SOC Malattie Infettive
Recapito (Tel/e-mail)
5300
8106
8201
5202
5300
8321
6200
5300
5202
6305
4444
5400
9201
6207
3211
4901
5202
6206
5202
6200
6400
AGGIORNAMENTI E REVISIONI DEL DOCUMENTO
N°
Sezione
Pagina
Data
Descrizione
10/06/2014 Redazione; prima edizione
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con riferimento all’Obiettivo Ministeriale N°8
1
Introduzione
2
Obiettivi
3
Aree di applicazione
4
Allergia al lattice
•
•
•
•
•
•
•
•
Identificazione dei Pazienti a rischio
6
Il percorso assistenziale latex safe
7
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6.1 proposta di ricovero
6.2 procedure generali
Paziente allergico al lattice in reparto
•
•
•
8
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4.1 epidemiologia
4.2 vie di esposizione
4.3 patogenesi
4.4 fattori di rischio per la sensibilizzazione al lattice
4.5 manifestazioni cliniche
4.6 diagnosi
4.7 prevenzione
4.8 profilassi farmacologica prima degli interventi chirurgici
5
•
•
IO 2280.08bis
7.1 prima del ricovero
- 7.1.1 pulizia e sanificazione ambientale
- 7.1.2 preparazione della stanza di degenza
7.2 durante la degenza
- 7.2.1 educazione del Paziente
- 7.2.2 norme comportamentali per il Personale
7.3 alla dimissione
Paziente allergico al lattice candidato ad intervento chirurgico
•
•
8.1 preparazione del Paziente
8.2 gestione del Paziente in Sala Operatoria
9
Paziente allergica al lattice in sala travaglio ed in sala parto
10
Area di degenza intensiva chirurgica e medica
11
Pronto Soccorso
12
Endoscopia ed ambulatori
13
Procedure per l’allestimento dei materiali di uso comune latex free
14
Carrelli per le emergenze e per le urgenze
15
Ruolo del servizio farmaceutico aziendale
16
Prevenzione negli Operatori sanitari e buon uso dei guanti
17
Bibliografia
18
Matrice delle responsabilità, implementazione delle Indicazioni e verifica
19
Allegati
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con riferimento all’Obiettivo Ministeriale N°8
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INTRODUZIONE
Il presente documento si propone di completare quanto descritto nelle Indicazioni Aziendali relative all’Obiettivo
Ministeriale N°8, soffermandosi sul tema allergia al lattice e prevedendo una condotta codificata, in un contesto di
sicurezza per i Pazienti e tutela della loro salute nella delicata fase della permanenza nella Struttura Ospedaliera.
Si individuano quindi gli indirizzi per la pianificazione e la gestione di un percorso latex safe, inteso come
percorso clinico e assistenziale in cui il livello di antigeni specifici è talmente basso da non innescare alcun tipo di
reazione immunitaria né nei soggetti con allergia né in quelli con sensibilizzazione.
Il termine “latex free” è da riservare ai materiali per i quali il produttore certifica la non presenza di lattice.
Il Protocollo aziendale è un documento che non si prefigge l’obiettivo di trattare il tema dell’allergia al lattice in
maniera esaustiva (per ulteriori approfondimenti si invita a consultare il materiale elencato nei riferimenti
bibliografici), ma è finalizzato a fornire le principali indicazioni, di carattere prevalentemente pratico, per la cura e
l’assistenza del Paziente.
Il progetto si colloca anche nell’ottica di un sistema di gestione del rischio clinico e della sicurezza sui luoghi di
lavoro e si integra nel complessivo sistema di gestione per la qualità aziendale che ha come obiettivo di fondo
quello di garantire ai cittadini l’erogazione di prestazioni clinicamente appropriate e sicure.
2
OBIETTIVI
Uniformare i comportamenti del Personale sanitario nella gestione dei Pazienti allergici al lattice al fine di:
- riconoscere e registrare i Pazienti allergici al lattice o a rischio
- allestire dei percorsi latex-safe che consentano di
o eliminare o ridurre le reazioni avverse al lattice nei soggetti già sensibilizzati
o ridurre i casi di sensibilizzazione al lattice nei soggetti a rischio.
3
AREE DI APPLICAZIONE
Le Indicazioni presenti nel seguente documento devono essere applicate in tutte le Strutture dell’Azienda, da
parte del Personale sanitario coinvolto nella cura e nell’assistenza del Paziente, nonché dal Personale delle
cucine e delle pulizie, per la parte di competenza.
4
ALLERGIA AL LATTICE
Il lattice è una sostanza che si ottiene dall’incisione del tronco dell’Havea Brasiliensis, l’albero tropicale del
caucciù (meglio conosciuto come albero della gomma).
Al lattice naturale, utilizzato come materia prima per la produzione di moltissimi oggetti di uso comune (es.
prodotti per l’infanzia, indumenti, equipaggiamenti sportivi, anticoncezionali, manufatti per uso domestico)
vengono aggiunte, durante il processo di lavorazione, numerose sostanze chimiche. Si stima che attualmente
circa 40.000 oggetti di uso comune contengano lattice.
Anche in ambito sanitario molte tipologie di dispositivi medici contengono lattice: guanti, dispositivi per le iniezioni
(lacci emostatici, siringhe, agocannule etc), per la respirazione artificiale (maschere, sacchetti, tubi), drenaggi,
cateteri sacche cerotti e bende, farmaci (tappi, contagocce), sfigmomanometri, fonendoscopi, elettrodi adesivi etc.
L'allergia al lattice rappresenta un problema sanitario emergente, in quanto negli ultimi 15 anni si è rivelato un
crescente aumento dei soggetti sensibilizzati a questa sostanza, in parte in relazione alla sempre maggiore
diffusione di oggetti in lattice.
4.1 Epidemiologia
La prevalenza di sensibilizzazione al lattice varia tra l’1 % della popolazione adulta al 2 % di quella pediatrica.
La prevalenza risulta notevolmente superiore nelle categorie a rischio:
▪ soggetti atopici (3-10%)
▪ Operatori sanitari esposti al lattice (2,8-12,1%)
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▪ soggetti con spina bifida o plurioperati (25-61%)
L’allergia al lattice è al secondo posto come frequenza (dopo l’allergia ai miorilassanti) tra le cause di anafilassi
intraoperatoria (circa il 16,6% dei casi).
4.2 Vie di esposizione
▪ Contatto cutaneo (es. guanti)
▪ Contatto con le mucose (mucosa orale, vaginale, rettale)
▪ Via inalatoria: particelle di lattice adsorbite alle particelle di amido di mais, il cosiddetto "talco", usato come
polvere lubrificante per i guanti
▪ Via parenterale (es: durante un intervento per immissione nel sangue dell'allergene derivante dai guanti del
chirurgo o da altri strumenti di gomma quali cateteri, drenaggi ecc.).
4.3 Patogenesi
I meccanismi immunologici responsabili della comparsa di sintomi, nei pazienti sensibilizzati, sono plurimi.
Possono infatti verificarsi:
▪ Reazioni di tipo IV. Meccanismo immunologico cellulo-mediato: il contatto diretto (ad esempio con i guanti)
può provocare lesioni localizzate di tipo eczematoso per sviluppo di ipersensibilità ritardata ad additivi utilizzati
nel processo produttivo (dermatite allergica da contatto: D.A.C.)
▪ Reazioni irritative. Dovute al sudore ed ai residui di sapone utilizzato per lavaggio. Non sono immunomediate
e quindi non diagnosticabili se non per esclusione. Interessano prevalentemente le mani di chi indossa a lungo i
guanti in lattice (dermatiti da contatto o irritative)
▪ Reazioni di tipo I. Meccanismo immunologico dovuto ad una produzione abnorme di anticorpi IgE diretti contro
le proteine contenute nel lattice con manifestazioni cliniche di varia gravità:
- Cutanee (localizzate alla sede di contatto, ad esempio alle mani, o generalizzate a tipo orticaria ed
angioedema)
- Respiratorie (rinite, asma allergico, edema della glottide)
- Oculari (congiuntivite)
- Sistemiche (shock anafilattico, ad esempio in corso di interventi chirurgici o di manovre diagnostiche, in
soggetti sensibilizzati).
4.4 Fattori di rischio per la sensibilizzazione al lattice
I fattori di rischio da valutare al momento dell’anamnesi, sono i seguenti:
▪ malformazioni congenite urogenitali o dell’apparato digerente (ano imperforato, fistola tracheoesofagea, atresia
esofagea), difetti congeniti del tubo neurale (mielo-meningocele, spina bifida) che comportano ripetuti interventi
chirurgici già in età pediatrica
▪ esposizione professionale al lattice (operatori sanitari, operatori di mense, operai dell’industria della
▪ gomma, laboratoristi ecc.)
▪ storia di atopia (con uno o più episodi di asma, rinite ed eczema) o allergia ad alcuni alimenti (vedi tabella
▪ sottostante)
▪ dermatiti di varia natura che vanno ad alterare il normale equilibrio della barriera cutanea
▪ storia di anafilassi di incerta eziologia per interventi chirurgici, ricoveri ospedalieri o cure odontoiatriche.
Alimenti che posseggono una reattività crociata nei confronti del lattice:
avocado, banana, noccioline, kiwi, frutti della passione, pesche, mango, ananas, fichi, mele, papaia, pere,
melone, ciliegie, frumento, rape, spinaci, patate, pomodori, coste di sedano.
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4.5 Manifestazioni cliniche
Le manifestazioni cliniche dell’anafilassi da lattice sono estremamente eterogenee e di gravità variabile.
Sono schematizzate nella tabella sottostante:
4.6 Diagnosi
Per la diagnosi di allergia al lattice esistono diversi test allergologici (in vivo e in vitro): nessuno di essi, tuttavia,
per i limiti intrinseci alla metodica, consente da solo di porre una diagnosi certa.
Per questo motivo la diagnosi di allergia al lattice discende da una combinazione di elementi anamnestici, clinici e
di laboratorio.
Di seguito vengono brevemente descritti i principali test allergologici in uso:
Test allergologici in vivo
▪ Skin prick test (SPT). Sono test cutanei con elevata sensibilità (85%) e specificità (100%). Vengono eseguiti
con estratti liquidi commerciali che contengono i maggiori allergeni del lattice, i quali una volta posizionati sulla
cute vanno punti con una lancetta per lasciare penetrare l'estratto (utilizzando un controllo negativo, soluzione
salina e un controllo positivo, istamina). Il sito cutaneo va poi esaminato dopo 20 minuti e va data una
valutazione della positività (+) in base alle dimensioni del pomfo.
▪ Test di esposizione. Per confermare il ruolo eziologico e la rilevanza clinica della sensibilizzazione al lattice
dimostrata in vivo o in vitro. Va tenuto presente, comunque, che i test di esposizione non devono essere
eseguiti nei casi di precedenti reazioni anafilattiche da esposizione a materiali contenenti lattice.
▪ Test "di uso" per contatto. Da utilizzare soprattutto nella diagnosi di orticaria da contatto e nella "protein
contact dermatitis".
1) "Finger test" : applicazione per 15 minuti di un dito di guanto in lattice bagnato.
2) "Glove test": esposizione per 15-30 minuti della mano bagnata all'interno di un guanto, se il "finger test" è
negativo. I guanti di vinile sono utilizzati come controllo.
3) "Blow test": per simulare il contatto della mucosa con il lattice. Si invita il paziente a soffiare dentro il guanto
▪ Patch test (pannello SIDAPA). Utile per la diagnosi di dermatite da contatto da guanti di lattice dovute a
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reazione di tipo IV verso i prodotti usati durante il processo di lavorazione della gomma.
▪ Prick by Prick. Per alimenti vegetali che cross reagiscono con il lattice nei soggetti in cui è stata identificata
sensibilizzazione al lattice o con anamnesi positiva per reazioni avverse all'assunzione di alimenti.
Test allergologici in vitro
▪ Dosaggio delle IgE specifiche: la ricerca delle IgE specifiche per il lattice può essere eseguita mediante varie
metodiche (CAP-RAST-System, immunoblot).
▪ Rilascio di istamina da basofili (RHB): test sofisticato, utilizzato in pochi laboratori e soprattutto per ricerca.
4.7 Prevenzione
La prevenzione primaria è finalizzata ad evitare la sensibilizzazione dei soggetti al lattice, evitando l’esposizione
all’allergene; ovviamente è di difficile applicazione, vista l’ampia diffusione di oggetti contenenti lattice.
La prevenzione secondaria è volta invece a ridurre quanto più possibile l’esposizione al lattice nei soggetti già
sensibilizzati; in ambito sanitario significa razionalizzare l’utilizzo dei dispositivi contenenti lattice e predisporre dei
percorsi latex-safe nei pazienti a rischio o sensibilizzati.
4.8 Profilassi farmacologica prima degli interventi chirurgici.
La valutazione dell’esigenza di prevedere uno specifico trattamento farmacologico prima dell’intervento chirurgico
è demandata al Medico anestesista con eventuale supporto allergologico, a suo giudizio.
I protocolli attualmente in uso prevedono la somministrazione di corticosteroidi, anti-istaminici, anti-H2.
5
IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI A RISCHIO
La corretta individuazione dei Pazienti ad elevato rischio rappresenta il cardine per lo sviluppo di tutte le
procedure atte a prevenire e/o minimizzare le eventuali reazioni allergiche al lattice. Essa si basa su:
a. raccolta attenta e particolareggiata dei dati anamnestici per identificare i soggetti che presentano specifici
fattori di rischio (elencati nel par. 4.4.);
b. valutazione immunologica dei Pazienti a rischio.
La raccolta di un’anamnesi accurata è lo strumento principale per identificare i soggetti a rischio. Essendo spesso
alcune manifestazioni allergiche misconosciute o minimizzate dai pazienti e/o dai loro genitori/familiari/caregivers
è opportuno porre particolare attenzione nella raccolta dei dati.
Nel caso di “Pazienti fragili” (es. anziani con deficit mnesici o cognitivi, Pazienti psichiatrici etc) è utile, per la
raccolta dell’anamnesi, ricorrere all’aiuto di familiari e/o caregivers o contattare il Medico di famiglia.
Solo nei casi in cui dall’anamnesi si evidenzi un potenziale rischio di allergia al lattice sarà compito del Medico:
1. far compilare al Paziente – ad integrazione dell’anamnesi - il questionario (allegato 1);
2. richiedere consulenza specialistica per gli eventuali approfondimenti diagnostici del caso (visita
allergologica ed eventuale prick test vengono effettuati presso gli Ambulatori individuati in Azienda).
Queste raccomandazioni valgono esclusivamente per i Pazienti candidati ad interventi chirurgici di
elezione che presentino un’anamnesi sospetta.
Per i Pazienti con un’anamnesi sospetta (ulteriormente confermata, ove possibile, dal questionario di cui
all’allegato 1) che debbano essere sottoposti a procedure urgenti non differibili è raccomandabile
l’utilizzo di procedure latex-safe.
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IL PERCORSO ASSISTENZIALE LATEX SAFE
Le indicazioni riportate nei paragrafi che seguono vanno applicate:
▪ nel caso di procedure (chirurgiche e non) urgenti e non differibili ai Pazienti con un’anamnesi sospetta
(ulteriormente confermata, ove possibile, dal questionario di cui all’allegato 1);
▪ in tutti gli altri casi ai Pazienti a rischio di allergia al lattice, accertata mediante una accurata valutazione
anamnestica (anche mediante l’utilizzo del questionario di cui all’allegato 1) ed immunologica.
6.1 Proposta di ricovero
Tutti i Medici dell'Azienda che prescrivono un ricovero o una procedura invasiva ad un Paziente allergico o
probabilmente allergico al lattice, avendone avuta notizia o sospetto su base anamnestica, hanno la
responsabilità di segnalare tale condizione di rischio nella richiesta.
Se dall’anamnesi emerge una possibile allergia al lattice va compilato il questionario di cui all’allegato 1.
In caso di ricoveri urgenti il Medico del Pronto Soccorso avvertirà tempestivamente il Reparto in merito all’arrivo di
un Paziente allergico al lattice. Tale informazione deve ovviamente essere riportata anche per iscritto sul verbale
di Pronto Soccorso.
6.2 Procedure generali
Ogni Reparto e ogni Ambulatorio deve:
1. essere in grado di attrezzare velocemente almeno una stanza latex safe, con le caratteristiche illustrate nel
paragrafo seguente.
2. allestire un carrello/zaino/contenitore sul quale siano presenti solo i dispositivi latex safe di uso corrente
(per le modalità di preparazione dello stesso si rimanda alle relative disposizioni Aziendali);
3. trasformare i carrelli / gli zaini già presenti per la gestione delle urgenze in carrelli / zaini latex safe (vedansi
relative disposizioni Aziendali).
7
PAZIENTE ALLERGICO AL LATTICE IN REPARTO
7.1 Prima del ricovero
7.1.1 Pulizia e sanificazione ambientale
La pulizia e la sanificazione ambientale consentono di allontanare la polvere da tutte le superfici, eliminando
eventuali residui di lattice. Va seguita la procedura di seguito illustrata:
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7.1.2 Preparazione della stanza di degenza
Un’adeguata preparazione della stanza di degenza consente di creare un ambiente latex-safe, rendendolo
facilmente riconoscibile a tutto il personale ospedaliero e a chiunque abbia accesso, e ridurre al minimo la
commistione con oggetti provenienti da ambienti non latex-safe.
E’ raccomandato l’utilizzo di una stanza di degenza singola, preferibilmente con bagno.
7.2 Durante la degenza
7.2.1 Educazione del Paziente
Al momento del ricovero è necessario:
▪ ·verificare le conoscenze del Paziente e colmarne le lacune, se presenti;
▪ ·spiegare l'importanza dell'"isolamento", invitandolo ad evitare il più possibile contatti con l'ambiente esterno alla
camera di degenza;
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▪ ·suggerire l'opportunità di ridurre al minimo gli incontri con parenti, amici ed altri, data l'alta probabilità di
introdurre inconsapevolmente nella camera di degenza oggetti in lattice e/o polvere contenente le proteine del
lattice.
7.2.2 Norme comportamentali per il Personale
Al momento del ricovero il Coordinatore Infermieristico informa:
▪ Il Dietista della necessità di evitare di servire alimenti capaci di scatenare reazioni crociate. Il Dietista, a sua
volta, avvertirà gli Operatori della cucina della necessità di evitare l'utilizzo di guanti in lattice per pulire e servire
le verdure e altri cibi.
▪ gli Operatori delle imprese di pulizia della necessità di effettuare la pulizia quotidiana della camera di
degenza con le modalità descritte al par. 7.1.1.
Prima di entrare nella camera di degenza del Paziente allergico al lattice, è indispensabile:
▪ non indossare o recare con sé oggetti in lattice (le tasche della divisa o del camice possono contenere
oggetti in lattice come lacci emostatici, gomma...);
▪ indossare camice protettivo e soprascarpe latex-free (la divisa o il camice possono disperdere particelle di
lattice, le suole delle scarpe possono contenere lattice);
▪ effettuare il lavaggio sociale delle mani (inavvertitamente si potrebbe essere venuti a contatto con oggetti in
lattice o ricchi delle sue particelle perché contaminati dalla polvere dei guanti).
Nella stanza del Paziente:
▪ eseguire la maggior parte possibile di interventi (come ad esempio prelievi, ECG, diagnostica) nella stanza di
degenza opportunamente predisposta; anche la vita di relazione del Paziente dovrà svolgersi esclusivamente
nella stanza allestita.
▪ controllare la certificazione "latex-free" sull'etichetta prima di utilizzare qualsiasi presidio medico-chirurgico;
▪ nell'allestimento della terapia farmacologica tenere presente che:
- se un farmaco viene aspirato attraverso un elastomero di gomma in lattice è contaminato anche se
viene utilizzata una siringa latex-free
- per i farmaci confezionati con parti di gomma in lattice (tappi, flaconi multidose, contagocce) in cui il
contatto è impossibile da evitare è opportuno richiedere alla Farmacia formulazioni alternative (fiale in
vetro se disponibili) o precise informazioni circa la composizione degli elastomeri;
- per la terapia infusionale utilizzare flaconi di polietilene con tappo perforato o flaconi con elastomero
latex-free, contattando al minimo dubbio la Farmacia che è in grado di fornire indicazioni in merito;
- qualora non si disponga di informazioni precise ed in caso di urgenza, occorre:
1) rimuovere il tappo e aspirare direttamente dal flacone aperto, con tecnica asettica
2) aspirare il farmaco immediatamente prima del suo utilizzo
3) non usare deflussori con ingressi in lattice per iniettare il farmaco
4) ridurre al minimo le operazioni di agitazione e di mescolamento del farmaco liofilizzato da
ricostituire, se in flaconcino con tappo in lattice;
- se nonostante le precauzioni adottate il paziente dovesse presentare segni e/o sintomi di una reazione
anafilattica il trattamento della crisi allergica non differisce da quello di crisi causate da altri allergeni.
Casi particolari:
▪ Il trasporto del Paziente dalla sua stanza ad altre zone dell’Ospedale (ad esempio nel Blocco operatorio, in
Radiologia) deve essere effettuato non utilizzando materiali in lattice (attenzione ai guanti, alla barella).
▪ qualora il Paziente debba essere trasferito o trasportato in un altro reparto accompagnarlo con un'informativa
scritta sulla presenza di allergia al lattice;
▪ su tutta la documentazione del Paziente (cartella clinica, richieste di consulenze specialistiche, richieste di
trasfusioni, altro) indicare chiaramente che il paziente è allergico al lattice;
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▪ nel caso in cui il Paziente necessiti di nutrizione parenterale totale (NPT) tutti i presidi necessari attualmente in
dotazione sono certificati latex free.
7.3 Alla dimissione:
Nel caso di prima diagnosi di allergia al lattice durante il ricovero, è necessario segnalare lo stato di allergia
nella lettera di dimissione.
Il Paziente andrà adeguatamente informato in merito a:
▪ rischi dell'allergia al lattice e sulla prevenzione e la cura della stessa;
▪ riconoscimento delle reazioni allergiche e procedure da adottare in caso di reazione allergica;
▪ portare sempre con sé un "segno di riconoscimento" e/o una dichiarazione della sua allergia sul libretto
sanitario e i medicamenti appropriati per le eventuali emergenze.
In merito alle informazioni da fornire al Paziente, è utile effettuare un’ulteriore distinzione:
1) Pazienti sensibilizzati al lattice (test immunologici positivi) ma sempre asintomatici: è sufficiente che
siano a conoscenza dei sintomi correlati all’allergia ed adottare norme di prudenza in caso di situazioni a
maggiore rischio (es. avvertire i sanitari in caso di necessità di interventi).
2) Pazienti sensibilizzati al lattice (test immunologici positivi) sintomatici dovranno essere ben informati per
evitare in modo scrupoloso l'esposizione al lattice sia nella vita quotidiana (casa, lavoro) che in situazioni
particolari (es. visite mediche, interventi).
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PAZIENTE ALLERGICO AL LATTICE CANDIDATO AD INTERVENTO CHIRURGICO
Nel caso di Pazienti candidati ad interventi chirurgici, oltre alle indicazioni riportate al par. 7, andranno seguite
anche le indicazioni descritte qui di seguito.
8.1 Preparazione del Paziente
La preparazione del Paziente deve essere effettuata nella stanza di degenza.
Fare attenzione all’impiego di enteroclismi o al lavaggio di zone depilate (non usare teli gommati), alle bende
elastiche.
L’Anestesista valuterà l’indicazione ad eventuale trattamento farmacologico prima dell’intervento chirurgico.
8.2 Gestione del Paziente in Sala Operatoria
Inscrivere nella lista operatoria il Paziente allergico come primo intervento della mattina, meglio ancora della
settimana (lunedì mattina).
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PAZIENTE ALLERGICA AL LATTICE IN SALA TRAVAGLIO ED IN SALA PARTO
È opportuno, quando il ricovero della Gestante è programmato, riservarle una stanza di degenza singola, per la
cui preparazione e manutenzione si rimanda a quanto già detto nel capitolo dedicato all'assistenza in reparto. Le
stesse indicazioni sono valide per l’allestimento della sala travaglio.
L’allestimento della Sala Parto è analogo a quello della Sala Operatoria.
Durante il parto è bene seguire le seguenti indicazioni:
▪ fare accedere alla sala parto il numero strettamente necessario di Operatori;
▪ fare eventualmente accedere un solo accompagnatore della Gestante (se lo desidera) con abbigliamento
idoneo (privo di lattice).
Dopo il parto ricordarsi di:
▪ apporre segnali di attenzione sulla cartella clinica;
▪ apporre segnali di attenzione sulla barella o sulla sedia con cui la Paziente viene trasferita.
Il neonato di madre allergica al lattice non presenta un rischio di allergia maggiore rispetto al figlio di una donna
non allergica, a meno che anche il padre sia allergico.
E’ opportuno fornire al neonato presidi latex-free e farlo soggiornare in stanza con la madre.
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AREA DI DEGENZA INTENSIVA CHIRURGICA E MEDICA
Vanno seguite tutte le indicazioni già fornite al par. 8 e relative all’assistenza al paziente in reparto.
▪ Per la degenza utilizzare stanze singole.
▪ Prima dell’accesso del Paziente allergico svuotare completamente la zona del posto letto al fine di ricontrollare
che tutti i materiali presenti (presidi e apparecchiature) siano latex free prima del loro riposizionamento.
▪ Coprire le parti non sostituibili (materassi, cavi, ecc.) con teli di cotone o pellicola trasparente.
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PRONTO SOCCORSO
Sotto il profilo organizzativo, come già illustrato al par. 6.2, è opportuno che il Pronto Soccorso, analogamente ai
reparti di degenza:
▪ individui un locale latex safe, ovvero, quando ciò non sia possibile, preveda una procedura per poter allestire in
tempi rapidi una stanza con dette caratteristiche;
▪ allestisca un carrello/zaino/contenitore sul quale siano presenti solo i dispositivi di uso corrente latex safe (per le
modalità di preparazione dello stesso si rimanda alle relative disposizioni aziendali);
▪ trasformi i carrelli / gli zaini già presenti per la gestione delle urgenze e delle emergenze in carrelli / zaini latex
safe (vedansi relative disposizioni aziendali)
E' fondamentale la raccolta di informazioni anamnestiche, con le modalità indicate nel par. 5.
In caso di anamnesi positiva o sospetta per allergia al lattice è utile, ad integrazione dell’anamnesi, somministrare
il questionario (allegato 1).
In assenza di informazioni verificare se su un documento di riconoscimento è segnalata la presenza di allergia al
lattice.
Nel caso si individuino i soggetti appartenenti ad una delle categorie a maggior rischio o si sospetti comunque
allergia al lattice dovranno essere sempre adottate procedure latex-safe.
Il Medico di Pronto Soccorso dovrà inoltre:
▪ segnalare in modo visibile sulla documentazione l'allergia al lattice;
▪ in caso di trasferimento in altro Reparto per indagini diagnostiche, ricovero, intervento chirurgico etc., avvisare
prontamente il Collega del Reparto che si tratta di Paziente allergico al lattice e garantire che il trasferimento
avvenga nella massima sicurezza.
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ENDOSCOPIA ED AMBULATORI
Le endoscopie sul Paziente allergico al lattice siano programmate preferibilmente come prime nella giornata.
Per quanto concerne la preparazione dell'Equipe e dell'ambulatorio, si faccia riferimento a quanto segnalato nello
specifico capitolo relativo alla Sala Operatoria.
In caso di assistenza ambulatoriale ad un Paziente allergico al lattice, per la visita medica e le eventuali
procedure diagnostiche e/o terapeutiche necessarie (trattamenti odontostomatologici, esami urologici e
ginecologici, prelievi ematici, terapie infusionali, vaccinazioni, procedure radiodiagnostiche, etc,) devono essere
utilizzati guanti, dispositivi, presidi, farmaci, etc. latex-free.
Al momento dell’esecuzione della visita / procedura è opportuno applicare sulla porta di accesso il cartello che
segnala la presenza di un Paziente allergico al lattice.
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PROCEDURE PER L’ALLESTIMENTO DEI MATERIALI DI USO COMUNE LATEX FREE
Al fine di predisporre, in ogni reparto / ambulatorio, i materiali per le procedure di allestimento di ambienti latex –
safe occorre:
▪ stabilire un elenco dei materiali/ presidi necessari all’esecuzione delle proprie procedure più comuni;
▪ approvvigionarsi del materiale individuato (latex free) con le modalità indicate oltre;
▪ predisporre un contenitore idoneo dove riporre il materiale latex-free;
▪ includere nel contenitore una check-list contenente l’elenco dettagliato del materiale per facilitare il controllo
della composizione e della scadenza dei materiali;
▪ individuare un luogo idoneo per il deposito dello stesso (ad esempio uno scaffale).
Per la preparazione di un carrello / contenitore latex-free dedicato con check-list dei farmaci e dispositivi:
▪ Utilizzare prodotti certificati latex-free. Sono sicuramente latex free i prodotti sulla cui confezione è
riportato il simbolo:
▪ per materiali o prodotti privi del simbolo sopra indicato chiedere al Servizio Farmaceutico
informazioni in merito all’esistenza della certificazione da parte della ditta produttrice;
▪ per le apparecchiature elettromedicali le certificazioni vanno richieste alla S.O. Tecnologie, Investimenti e
Approvvigionamenti;
▪ in caso di dispositivi solo in lattice coprire le eventuali parti in lattice non sostituibili con cerotto di carta, teli di
cotone o pellicola trasparente;
▪ verificare il confezionamento dei farmaci, con particolare riguardo alle chiusure e ai tappi perforabili; i farmaci
iniettabili vanno aspirati con siringhe latex-free da fiale in vetro o da flaconi che non contengano lattice.
Il Coordinatore infermieristico o persona da lui delegata provvederà al ripristino del materiale mancante dopo ogni
utilizzo ed alla verifica periodica delle scadenze, sulla base della check-list inclusa nel contenitore/carrello.
I materiali senza lattice prossimi alla scadenza dovranno essere impiegati su Pazienti non allergici.
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CARRELLI PER LE EMERGENZE E PER LE URGENZE
I carrelli / gli zaini già presenti per la gestione delle urgenze e delle emergenze vanno trasformati in carrelli / zaini
latex free, secondo le modalità indicate al precedente paragrafo.
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RUOLO DEL SERVIZIO FARMACEUTICO AZIENDALE
Il Servizio Farmaceutico Aziendale:
▪ predispone e tiene aggiornato un data base dei dispositivi latex free e dei prodotti commerciali di medicinali i cui
contenitori e sistemi di chiusura siano certificati come latex-free, che è reso disponibile in formato elettronico in
tutte le Strutture aziendali sulla rete Intranet, nella sezione “Qualità e sicurezza”;
▪ conserva le certificazioni relative all’assenza di lattice nei diversi dispositivi / medicinali acquisite presso le ditte
produttrici.
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PREVENZIONE NEGLI OPERATORI SANITARI E BUON USO DEI GUANTI
I guanti in lattice, largamente utilizzati in ambiente sanitario, sono i dispositivi più frequentemente responsabili di
sensibilizzazione e allergia al lattice.
Le principali azioni da intraprendere per prevenire la sensibilizzazione al lattice negli ambienti sanitari consistono
nei seguenti atti:
▪ identificare le mansioni in cui l’uso dei guanti in lattice può essere evitato, ferma restando l’obbligatorietà di
utilizzare tale dispositivo di protezione in tutti i casi di rischio per contatto con sangue o altri liquidi biologici;
▪ scegliere, se i guanti in lattice sono necessari, quelli privi di polvere lubrificante, a basso contenuto e/o rilascio
di sostanze sensibilizzanti e irritanti;
▪ utilizzare, quando possibile, detergenti poco irritanti;
▪ lavare a asciugare accuratamente le mani dopo la rimozione dei guanti.
Nel caso di Operatori sanitari portatori di allergia di vario grado al lattice, privilegiare l’eliminazione / riduzione
dell’allergene nell’ambiente, in funzione della gravità del quadro clinico, tentando di conservarne l’idoneità alla
mansione.
I provvedimenti da adottare nei casi specifici sono di esclusiva pertinenza del Medico Competente Aziendale.
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BIBLIOGRAFIA
▪ Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Azienda per i Servizi Sanitari N°5, Bassa Friulana Protocollo Aziendale
per la gestione dei Pazienti allergici al lattice, Novembre 2010
▪ Association of Anaesthesists of Great Britain and Ireland (AAGBI), “Suspected Anaphylactic Reactions
Associated with Anaesthesia”, July 2009, su www.aagbi.com;
▪ Azienda Sanitaria Unica Territoriale (ASUR) Marche, “Percorso assistenziale “latex safe” Strutture Sanitarie
ZT7”, Quaderni per la sicurezza, agosto 2008, su www.asurzona7.marche.it;
▪ Nettis E.N., et al, “Linee Guida per la prevenzione delle reazioni allergiche al lattice nelle Strutture Sanitarie
della Regione”, marzo 2008, su Progetto Sanità n° 20 / 2008, www.arespuglia.it;
▪ Turi A, Berluti B., Pompilio A., Franceschini F., Tranquilii A.L., “L’allergia al lattice in ambito
ostetricoginecologico”, Riv. It. Ost. Gin. 2008, num 20 – Allegato;
▪ Azienda Ospedaliera Ospedale San Salvatore, Pesaro, “Percorso protetto del paziente allergico al lattice”,
“Chech list materiale latex free”, agosto 2008;
▪ B.U.R. Regione Toscana n. 28/2007, Deliberazione 25 giugno 2007 n. 464, “Soggetti allergici al lattice. Linee
Guida per l’allestimento di ambienti sanitari idonei”;
▪ Azienda osp. Santa Maria, Terni, “Percorso assistenziale Latex safe”, febbraio 2007, su www.aospterni.it/
▪ Mori M. et al, “Assistenza infermieristica del bambino allergico al lattice sottoposto ad intervento chirurgico”,
novembre 2005, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, su www.infermieristicapediatrica.it;
▪ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, “Piano per le attività per l’assistenza al paziente allergico al
lattice o ad alto rischio”, febbraio 2004, su www.apss.tn.it
▪ Moscato G: Raccomandazioni per la prevenzione delle reazioni allergiche a latice nei pazienti e negli operatori.
Giornale IT Immunonologia Clinica 2002; 12:29-35
▪ Lieberman P. “Anaphylactic reactions during surgical and medical procedures”, J Allerg Clin Immunol 2002; 110
(Suppl 2): S64-69
▪ Regione Lombardia, “Linee Guida per la prevenzione delle reazioni allergiche al lattice nei pazienti e negli
operatori sanitari”, Decreto n. 22303 del 24.09.2001
▪ Previdi et al.. “Progettazione e realizzazione sperimentale di un percorso libero da latice nel P.O. Buzzi Azienda
Ospedaliera Istituti Clinici Perfezionamento”, Milano 1999
▪ Kim KT, Graves PB, Safadi GS, Alhadeff G and Metcalfe J. “Implementation recommendations for making
health care facilities latex safe”, A.O.R.N. Journal 1998, 67:615-632
▪ NIOSH Alert: Preventing Allergic Reaction to natural rubber latex in the work place. June 1997
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MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ, IMPLEMENTAZIONE DELLE INDICAZIONI E VERIFICA
Nella tabella a seguire, i compiti delle diverse professionalità nella gestione dei Pazienti allergici al lattice.
La Direzione Sanitaria Aziendale, in collaborazione con le Direzioni delle Strutture Operative Aziendali, è
responsabile dell’implementazione delle presenti Indicazioni, che verranno distribuite alle Strutture interessate e
pubblicate sul sito intranet aziendale nell’area “Qualità”.
La responsabilità della conservazione e distribuzione del documento, della diffusione dei suoi contenuti e della
supervisione rispetto all’applicazione dell’istruzione di lavoro è dei Direttori/Responsabili e dei Coordinatori
Infermieristici di SOC/SOS, ognuno per le proprie competenze.
La responsabilità dell’applicazione del documento è di tutto il Personale sanitario coinvolto nella cura e
nell’assistenza del Paziente a rischio di allergia al lattice afferente alle strutture ospedaliere.
La valutazione relativa alla corretta applicazione delle Indicazioni dipenderà da:
▪ presenza del documento all’interno delle Struttura;
▪ presenza di carrello e zaino dotati dei dispositivi latex safe previsti con check list.
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ALLEGATI
1. Questionario per individuazione dei soggetti a rischio di allergia al lattice
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2. Cartello da appendere sulla porta della stanza
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