ARTERIOPATIE PERIFERICHE Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento della patologia aterotrombotica, di cui l’AOCP rappresenta una spia, rende ragione dell’incremennto nella prevalenza di AOCP, definita come riduzione dell’IW al di sotto di 0,9 Tuttavia la prevalenza di claudicatio intermittens rimane bassa, al di sotto del 2%, per cui il 98% dei pazienti è in realtà asintomatico Fattori di rischio Fattori di rischio Storia naturale Screening nel paziente vascolare • Nel paziente con coronaropatia severa, l’incidenza di stenosi carotidea >50% e >80% è rispettivamente del 22% e del 12% • Oltre il 20% dei pazienti con arteriopatia obliterante periferica avanzata (stadio IIb ed ischemia critica) presentano una stenosi carotidea >50% (Schwarz et al., 1995; Chimowitz et al., 1997) Screening nel paziente vascolare Valutazione del rischio cardiologico • Valutazione clinica • Valutazione strumentale • Basso rischio • Rischio intermedio (test provocativi) • Alto rischio (coronarografia) Quantificazione del rischio Indici di rischio cardiologico (Goldman, Destky) (AHA Guidelines, 2002) INSUFFICIENZA ARTERIOSA DEGLI ARTI INFERIORI CLAUDICATIO INTERMITTENS ISCHEMIA CRITICA ISCHEMIA ACUTA ARTERIOPATIE OBLITERANTI CRONICHE PERIFERICHE • CLASSIFICAZIONE DI FONTAINE – STADIO 1 – STADIO 2 2a 2b – STADIO 3 – STADIO 4 SINTOMATOLOGIA VAGA CLAUDICATIO INTERMITTENS larga autonomia di marcia autonomia di marcia ridotta DOLORE A RIPOSO ALTERAZIONI TROFICHE ISCHEMIA CRITICA • Dolore a riposo persistente o ricorrente, che richiede regolare ed adeguata analgesia per piu’ di 2 settimane, e/o ulcerazione o gangrena del piede o delle dita del piede associati a: • Pressione arteriosa sistolica alla caviglia < 50 mm Hg • Pressione arteriosa all’alluce < 30 mm Hg Chir. Vasc., Fi (TASC on management of PAD, 2000) Storia naturale ISCHEMIA CRITICA L’ischemia critica rappresenta una situazione di grave rischio non soltanto per la sopravvivenza dell’arto, ma anche per quella del paziente, soprattutto anziano La sopravvivenza attesa a 1,3 e 5 anni è del 59, 28 e 23% nei pazienti di età superiore a 75 aa. Si tratta di valori dimezzati rispetto al paziente di età inferiore (Ohta et al., 1998) Chir. Vasc., Fi ITER DIAGNOSTICO DELL’AOCP • Il primo accertamento, oltre alla valutazione clinica, è rappresentato dalla valutazione emodinamica (pressione sistolica alla caviglia, IW) • Il Treadmill test e la claudicometria sono indicati solo negli studi clinici ed in casi con sintomatologia dubbia • L’ecocolordoppler rappresenta una metodica non invasiva accurata e potenzialmente in grado di sostituire l’angiografia nella determinazione della strategia terapeutica (Linee guida GIUV-SIDV, 2000) ARTERIOPATIA DEGLI ARTI INFERIORI diagnostica • I° livello Doppler C.W. (velocimetria e tensometria) • II° livello Duplex-Scanner Color-Doppler • III° livello Angiografia Angio-RMN Chir. Vasc. - FI ITER DIAGNOSTICO DELL’AOCP • L’ecocolordoppler rappresenta l’esame di primo livello nello studio morfologico delle arterie degli arti inferiori • Rappresenta una metodica complementare all’angiografia nei pazienti con ischemia critica che necessitano di rivascolarizzazioni infrapoplitee • L’angio-TC e l’angio-RM sono tuttora esami complementari di secondo livello • L’angiografia è indicata nei pazienti destinati ad intervento chirurgico (Linee guida GIUV-SIDV, 2000) TRATTAMENTO DELL’AOCP • • • • • Controllo dei fattori di rischio Terapia comportamentale Terapia medica Terapia endovascolare Terapia chirurgica -ricostruttiva -demolitiva TRATTAMENTO DELL’AOCP Nell’ultimo decennio l’approccio terapeutico all’AOCP si è sostanzialmente modificato, sulla base di tre elementi principali: l’acquisizione di nuove conoscenze sulla storia naturale, sostanzialmente benigna nei claudicanti,quanto a prognosi per la sopravvivenza dell’arto, gli effetti su di essa da parte della terapia medica e comportamentale l’introduzione e l’ampia diffusione delle metodiche endovascolari PTA-stent CHIRURGIA Chir. Vasc., Fi Chir. Vasc., Fi Chir. Vasc., Fi Chir. Vasc., Fi Chir. Vasc., Fi INSUFFICIENZA ARTERIOSA DEGLI ARTI INFERIORI CLAUDICATIO INTERMITTENS ISCHEMIA CRITICA ISCHEMIA ACUTA Definizione • Condizione patologica che si verifica quando in un determinato territorio dell’organismo si realizza un improvviso arresto dell’apporto ematico o una riduzione di esso tale da non consentire la vita e la funzione dei tessuti compresi in quel territorio ISCHEMIA ACUTA EVENTO A PROGNOSI SEVERA TASSO DI AMPUTAZIONI 20-50% MORTALITA' 12-17% (Earnshow et al.; Ljungman et al.; Mills et al.,1991) Embolia arteriosa di origine cardiogena: condizioni predisponenti • • • • • Fibrillazione atriale Infarto miocardico Protesi valvolari cardiache Tumori intracardiaci (mixoma atriale) Endocarditi batteriche e fungine Chir.Vasc. FI Embolia arteriosa di origine non cardiogena: condizioni predisponenti • Aneurisma aortico o periferico • Tumori non cardiaci e corpi estranei • Lesioni iatrogene durante procedure angiografiche, endovascolari e interventi chirurgici • Da sede sconosciuta (embolia criptogenica) Chir.Vasc. FI Embolia arteriosa Sedi di embolia • • • • • • Biforcazione femorale Distretto aorto-iliaco Arteria poplitea Biforcazione omerale Distretto dei vasi epiaortici Arterie viscerali (ordine decrescente per frequenza) Quadro clinico: le 5 P della letteratura anglosassone • • • • Dolore (pain) Pallore (pallor) Parestesie (paresthesia) Assenza di polsi periferici (pulselessness) • Paralisi (paralysis) Chir.Vasc. FI Quadro clinico: esame obiettivo locale • Mofificazioni cromatiche: pallore marezzatura cianosi • Ipotermia • Assenza dei polsi periferici • Riduzione-perdita della motilità attiva • Tensione muscolare Acute leg ischemia. (A) Category 1 – time for investigations. (B) Category 2a. (C) Category 2b – acute arterial ischemia. Skin still blanches. (D) Category 3. Prior belowknee popliteal graft with a Miller cuff for critical ischemia. Patient presented with profound anesthesia of right foot and paralysis. Above-knee amputation was the outcome. Chir. Vasc., Fi Classificazione clinica I stadio: rischio non immediato • • • • • Assenza di contrattura muscolare Assenza di ipoestesia Presenza di segnale Doppler arterioso Presenza di segnale Doppler venoso Pressione arteriosa alla caviglia >30 mmHg Chir.Vasc. FI Classificazione clinica II stadio: ischemia ad alto rischio • • • • Moderata contrattura muscolare Moderata ipoestesia Assenza di segnale Doppler arterioso Presenza di segnale Doppler venoso SALVATAGGIO DELL’ARTO CON TRATTAMENTO IMMEDIATO Chir.Vasc. FI Classificazione clinica III stadio: ischemia irreversibile • Paralisi muscolare • Anestesia totale • Assenza di segnale Doppler arterioso e venoso AMPUTAZIONE NONOSTANTE TRATTAMENTO IMMEDIATO Chir.Vasc. FI Iter diagnostico Anamnesi, esame obiettivo Doppler C.W. Eco-color-Doppler Angiografia Chir.Vasc. FI Chir. Vasc., Fi Sindrome del dito blu Sostenuta da fenomeni di natura microembolica (frammenti trombotici, aggregati fibrinosi e piastrinici, materiale ateromatoso) a partenza da vasi di maggior calibro aree cianotiche dolenti necrosi parcellare restitutio ad integrum Chir.Vasc. FI Scelte terapeutiche • • • • • • Terapia medica Trombolisi Trattamento endovascolare ( PTA e stent) Chirurgia tradizionale diretta (rivascolarizzazioni) Chirurgia tradizionale indiretta (simpaticectomia) Amputazione Evidence Based Medicine Terapia chirurgica: trombectomia con catetere di Fogarty Chir. Vasc., Fi Chir. Vasc., Fi Terapia chirurgica: trombectomia con catetere di Fogarty TROMBOLISI MEZZO DIAGNOSTICO MEZZO TERAPEUTICO NECESSITÀ DI UN TRATTAMENTO COMPLEMENTARE Chir.Vasc. FI Chir.Vasc. FI Chir.Vasc. FI Chir.Vasc. FI Trombolisi TRATTAMENTO COMPLEMENTARE IMMEDIATO DILAZIONATO Trombolisi Riconoscimento della lesione responsabile della trombosi CORREZIONE Mantenimento del risultato nel tempo NON CORREZIONE Possibilità di retrombosi