“Guarda lontano e quando pensi che stai guardando lontano, guarda ancora più lontano” Baden-Powell Numero unico Per la pubblicazione hanno collaborato: In Redazione: Giorgio Seano, Enrico Catalano, Luca Pillai. Articolisti: Roberto Bormida, Luca Pillai, Danilo Englaro, Federica Mussa, Paolo Novello. Fotografie: Archivio storico del Gruppo, Enrico Catalano, Francesco Cerutti, Andrea Gerbotto. Si ringrazia la Famiglia Seano per la collaborazione e per aver sopportato la Redazione del giornalino. “Lo scoutismo è un allegro gioco all’aperto dove uomini-ragazzi e ragazzi possono vivere insieme l’avventura come fratelli, crescendo in salute e in felicità, in abilità manuale ed in disponibilità a servire il prossimo...” Baden-Powell 2 ...è la frase di rito che viene pronunciata da tutti i capi del TO 21 poco dopo aver accolto la Promessa dei propri ragazzi e ragazze. Come Capi Gruppo, questa frase ha preso negli ultimi tempi un significato ed un gusto particolare. Le nostre vicende personali si sono intrecciate con le vicende del To 21: tra ventennale e trentennale abbiamo messo su famiglia ed in questi anni la nostra presenza nelle attività "sul campo" si è gradualmente ridotta per fare spazio prima ad un servizio nelle "alte sfere" dell'AGESCI e poi per accogliere e seguire i nostri figli. E' un cammino che sentiamo fortemente di non aver fatto da soli, ma insieme ai nostri amici e fratelli Capi, quelli che ancora sono in Comunità Capi e quelli che non lo sono più: molti di loro sono stati bambini e adolescenti nelle nostre Unità e ora, adulti, si apprestano a loro volta ad intrapren- serle portavoce. La Casa ha una storia antica anche lei, quasi come il gruppo, solo 2 anni di meno, ma da allora a oggi non si è fermato niente. Abbiamo cercato di migliorare l'abitabilità, i servizi e la sicurezza sempre e solo con i nostri mezzi, poveri, ma molto educativi. Tanti progetti e tante idee, ma forse per amore e tradizione la casa ci piace così, si può migliorare di molto anche se già così ha il suo bell'aspetto. Non sempre guardandola ci si rende conto di cosa sia stato fatto, e la fatica che si è fatta per raggiungere questo stato grazie all'impegno di tutti i capi, dei genitori, degli amici e dei ragazzi. Provate a chiedere a Otto come l'ultima volta abbia portato giù la legna con Paolo oppure come si porta un sacco di cemento dalla strada alla casa risponderebbe: "a dorso caricati come muli". Su è giù per quella strada tutto portato rigorosamente da noi e solo a volte con l'ausilio del trattore del Bertin. E' qui che si capiscono alcuni perché. Poi la casa è nata per svolgere un servizio per questo viene data in prestito ad altri gruppi con una piccola quota per l'utilizzo, ed è per noi fondamentale che questo spirito venga mantenuto per sempre anche se il più delle volte siamo a riparar danni… Quest'anno non si è fatto molto rispetto agli ultimi tre anni dove abbiamo lavorato alla grande, ma temporaneamente stiamo privilegiando le unità, anche se prevediamo che tra fine maggio ed il mese di giugno di preparare la casa per ospitare i gruppi nell'estate. Prospettive future: migliorare il servizio, migliorare la ricettività, coinvolgere maggiormente tutti gli appartenenti del gruppo, i vecchi amici e i vecchi sostenitori. Come? Ci stiamo pensando sicuramente a breve ci saranno delle grosse novità Per ora godiamoci il panorama e poi se volete saperne di più contattate PAOLO NOVELLO lui saprà soddisfare ogni esigenza di sapere sulla casa. 23 Dai Andiamo è ora di alzarsi oggi dobbiamo lavorare, c'è da mettere a posto il refettorio, il tubo è rotto, la stufa non va, diamo la caccia ai topi e poi il frigo che disastro cammina da solo. E caspiterina, ma che gruppo è passato la settimana scorsa? Dai Andiamo ! Ma ieri sera a che ora siete andati a dormire? alle 2.00? e si doveva finire la partita a risiko o a pash oppure siete stati a rimirar le stelle dal ballatoio oppure… disdetta ero lì che preparavo il materiale ed il programma d'azione per la casa.. 22 Ma a cena cosa ci hanno dato polenta ed ancora polenta, che strano lo spezzatino sembrava un cicles, il sugo poi!! meno male che ci pensano Iginio e Giuseppe a portar viveri e poi i liquorini, un toccasana… Se i muri potessero parlare chissà quanto altro potrebbero dire milioni miliardi di frasi dette e ridette alla casa durante le uscite di lavoro i campi del reparto e le vacanza di branco, si insomma potrebbe raccontarsi da sola ma purtroppo non lo può fare. Ecco che ci siamo noi ad es- dere il nostro stesso cammino se già non lo hanno fatto. I compagni di avventura sono diventati man mano anche testimoni di nozze, padrini e madrine ed un frammento della "grande famiglia" è diventata parte della nostra stessa famiglia. E' naturale che sia così! E noi crediamo che nel corso di questi ultimi anni il "fenomeno" abbia acquistato una valenza particolare per il To 21. Il cammino di Capo nell'Agesci spesso si interrompe una volta finita l'Università, o quando si trova lavoro, o ancora perché ci si fidanza e si sa , amore non fa rima con uscita; ma il denominatore comune dei motivi per cui si smette di fare attività è che ormai "si è diventati grandi" e non si riesce a coniugare l'essere adulti con lo scoutismo. Ne consegue che spesso, il Gruppo, resta slegato delle vicende "mature" di quelli che sono stati i suoi componenti, perdendone cosi poco alla volta anche la memoria oltre alla compagnia. Ci sembra che qualcosa stia cambiando in questo senso. Nella frase solenne che segue la Promessa ritroviamo oggi un significato in più: il riferimento alla "grande famiglia" viene fatto spesso da capi che stanno attraversando un momento della loro vita in cui in assoluto si sentono "lontani" dalla loro famiglia di origine e dall'idea di formarne una propria e che cercano in noi ed in chi sta vivendo il nostro stesso cammino un incoraggiamento all'essere adulti "a 360 gradi" in modo Scout. Forse perché è cambiata la sensibilità della Comunità Capi , o forse perché (ed in questo c'è un pizzico di allegra presunzione) siamo riusciti a mettere un po' di famiglia all'interno del To 21. Bobo e Sara con la partecipazione di 3 Tutti pensano che il TO XXI cominci le sue "straordinarie" attività solo nel 1970. INVECE NO. Anche noi abbiamo una preistoria. Dobbiamo subito chiedere perdono a quei capi e quei ragazzi che negli anni venti e successivamente negli anni 40 fondarono il gruppo, poi sciolto due volte, a Pozzo Strada e dei quali abbiamo mantenuto solo qualche foto e il nome del gruppo. Nel 1967 il T0 XVIII si sente largo e manda alcuni Capi a Pozzo 4 # una palestra di formazione capi permanente. I capi studiano ogni aspetto della formazione, stando a contatto con la realtà locale. Molti Capi provengono dalla Comunità Rover/Scolte. Le basi dell'iter di formazione degli educatori si articolano in tre tappe: due Campi Scuola (Regionale e Nazionale), ed un periodo di tirocinio in una unità come aiuto-capo. Ogni anno, inoltre, hanno luogo diversi momenti di formazione - a livello locale e nazionale - su particolari aspetti del metodo educativo: campi di approfondimento tecnico, seminari, incontri di spiritualità, campi bibbia. Questo è cosa cita il sito generale dell'Agesci Nazionale alla Voce Comunità Capi non saremmo riusciti a scrivere meglio, ora dobbiamo dire doverosamente da chi è formata oggi la nostra comunità Capi siamo 13 capi in tutto, 9 capi maschi e 4 capi femmine La formazione che scende in campo o vorrebbe ogni martedì sera è la seguente: Roberto Bormida, Sara Negri, capi gruppo (Giacomo e Caterina mascotte), Paolo Novello, Valeria Matteucci , Luca Pillai capi branco, Danilo Englaro, Angela Bernini, Dario Taricano capi reparto Andrea Gerbotto, Carmine Russo, Enrico Catalano capi branca RS Federica Grosso a disposizione da una mano ai capi gruppo Don Giorgio Garrone ultimo acquisto un buon acquisto nella campagna rinforzi. Dietro ognuno di loro c'è un intero cammino di vita scout compreso don Giorgio. Il bello è che sono ormai tramontati i tempi dei vecchi elefanti al di fuori di Paolo, Bobo e Sara che reggono l'età , la comunità raccoglie un po' tutte le generazioni e questo aiuta a lavorare in un clima di collaborazione basato sulle molteplici esperienze vissute da ognuno. L'importante è essere un Gruppo di adulti al servizio dei Ragazzi. La Comunità Capi 21 • ANNO SCOUT 1970-71: ci Comprende i Capi e gli Assistenti Ecclesiasistici che lavorano nel medes i m o Gruppo locale. La loro età è di almeno 20/21 anni. Gli adulti educatori divengono Capi solo dopo due CampiScuola ed un anno di tirocinio. Il conseguimento del "Brevetto Internazionale di Capo" è: sancito dall'AGESCI, a nome dell'Organizzazione Mondiale dello Scautismo, con la consegna di un foulard rosa con due carboncini ("Wood Badge"). La Comunità analizza 20 i bisogni delle ragazze e dei ragazzi e le caratteristiche dell'ambiente nel quale essi vivono, quindi pianifica le azioni educative e gli obiettivi da raggiungere nel "Progetto Educativo di Gruppo". I Capi di ogni singola unità, inoltre, tracciano un quadro particolareggiato delle attività delle risorse e degli strumenti educativi. Tutti i Capi sono responsabili dell'azione educativa di ogni unità, in spirito di servizio ed in totale gratuità. Iter di Formazione Capi La Comunità Capi rappresenta Strada. Per un paio d'anni il Reparto e il Branco fanno attività con il fazzolettone bianco e rosso. Ma il I novembre 1969 NASCE UFFICIALMENTE IL TORINO 21 con fazzolettone rosso e nero e sede a Pozzo Strada. I censiti sono 57. Sono anni in cui bisogna dedicarsi a comprare, ricevere in dono, farsi prestare il materiale per fare i campi e le uscite, quindi le attività' principali sono quelle DI AUTOFINANZIAMENTO. sono un Reparto ed un Branco maschili (l'AGESCI era ancora lontana da nascere), bisogna ricostruire la casa parrocchiale e siamo alloggiati in Via Germonio. Ma il Riparto (come si chiamava allora) vive l'impresa in bicicletta in Olanda ed il campo a Pian del Frais. • ANNO SCOUT 1971-72: tenetevi forte, 70 iscritti ma soprattutto a maggio ACQUISTIAMO LA CASA DI ANGROGNA (vi ricorda qualche cosa?).Il Riparto fa il primo campo di lavoro lassù. • ANNO SCOUT 1972-73: due le attività' all'occhiello: la serata al Carignano con il Coro Rocciamelone e la realizzazione della palestra di Judò. • ANNO SCOUT 1973-74: gli iscritti salgono ed è fondato il CLAN LES GRANDES JO- • • • • RASSES. ANNO SCOUT 1974-75: terremoto nelle due associazioni scout: NASCE L'A.G.E.S.C.I. Il nostro gruppo sfonda quota 100 iscritti e viene aperto un Cerchio di coccinelle. Quest'anno il TO XXI è formato da Branco, Cerchio, Riparto e Clan. Cominciamo a fare paura , gli altri gruppi ci temono (fraternamente). ANNO SCOUT 1975-76: apriamo un altro Riparto, il WILDFIRE, con Capo Carlo Grignolio, e il gruppo sfiora 150 censiti. ANNO SCOUT 1976-77: si fondono i due Riparti, ma ne viene aperto uno femminile con capo Lucia. Il Riparto pedala per le strade della Spagna. ANNO SCOUT 1977-78: abbiamo 160 iscritti, ma i primi scout cominciano a lasciare… giorni o una settimana); 1 uscita al mese (sabato e domenica); "Personalmente quest'anno il mio servizio è stato quello di doposcuolista in parrocchia, Barbara invece è andata al SERMIG. Lo devo specificare? Ma no, cosa gliene frega! Certo però che sarebbe bello raccontare della nostra route invernale in val d'Angrogna, o di quella di Pasqua con la ferrata della Sagra di S.Michele; oppure ancora di quella estiva in Ardéche... però non posso scriverglielo, non sapranno neanche dov'è! Va be', continuiamo" e pensò " ora ci sono gli obiettivi": OBIETTIVI: essere uomini e donne migliori; crescere nella fede; "Già, però detto così sembra facile! Che cosa usiamo per farlo? Che strumenti?" e quindi specificò: MEZZI: attraverso la Comunità, la Strada, il Servizio; 6 "Sì, mi sembra giusto: cresco con lo stare insieme ai miei compagni di clan, vivo con loro le stesse esperienze, ci conosciamo e ci aiutiamo, discutiamo scambiando le nostre idee, presto un servizio a chi ne ha bisogno, e percorro così la mia strada insieme agli altri. Ah, ora ci sono gli hobby, che attività facciamo di solito, che sport": HOBBY: camminare (soprattutto in salita, se no non c'è gusto!); arrampicare, andare in canoa; cantare (anche se siamo un po' stonati, a volte!); giocare a Risiko; prenderci la pioggia, avere freddo, avere caldo, avere sete, portare zaini pesanti; avere sonno (alla sera dopo un giorno di camminata, e anche al mattino); fare il cerchio dopo cena (e continuare a fare casino anche dopo); mangiare cioccolata (come consolazione alle paste liofilizzate della Knorr); avere i calzini puzzolenti e lavarsi poco (solo in uscita!); pregare con un canto prima dei pasti e prima di andare a dormire; "Mi sembra di aver messo tutto. Chi leggerà questo foglio credo che si potrà fare almeno un'idea di come è il clan "Les Grandes Jorasses": chissa cosa penserà!?" e così mise il foglio 19 • ANNO SCOUT 1978-79: il "Poi? Ah, sì, titolo di studio, no?" e scrisse: "Un curriculum!!???" pensò subito Claudio dopo aver letto il calendario dei campi, "Che pizza!!! Non ho mai fatto in vita mia un curriculum: come si fa…? Va be', iniziamo a prendere carta e penna…ok, ci sono… adesso? cosa scrivo? Allora, innanzi tutto, nome e cognome e data di nascita", prese la penna e iniziò a scrivere sul foglio: NOME E COGNOME: Clan "Les Grandes Jorasses" DATA DI NASCITA: 1- 1- 1972 18 TITOLO DI STUDIO: 4 anni di Branco, 4 anni di Reparto, 1 anno di Noviziato "Va bene, no? In fondo sono questi gli anni di scoutismo che si hanno in genere quando si entra in clan. Ora cosa devo scrivere? Facciamo… esperienze" e aggiunse: ESPERIENZE: 2 anni di servizio extra-associativo (doposcuola, assistenza anziani, in associazioni di volontariato…); 2 anni di servizio associativo (aiuto capo in Branco, in Reparto, nel mio o in un altro gruppo scout ); 3 route all'anno ( invernale, di Pasqua, estiva, 3-4 Branco ed il Cerchio si riuniscono ed i censiti calano. • ANNO SCOUT 1979-80: anche i due Riparti vengono uniti e piano piano si scende con gli iscritti. Non sono anni di gloria, ma l'onore e l'orgoglio di andare avanti non ci lascia. Festeggiamo il decennale del gruppo. Prima di proseguire dobbiamo fare un appunto. Gli anni che succedono sono più completi e precisi, non perché chi scrive ne ha vissuti molti in prima persona, o almeno non solo per questo, ma perché i precedenti relatori sono stati scarsi di notizie. • ANNO SCOUT 1980-81: il gruppo ha un nuovo Assistente Ecclesiastico o Baloo per i più' piccini: DON MARIO PERLO. Ma non c'è il noviziato. Il Branco vive le V.d.B. ad Angrogna, il Riparto invece campeggia al Pian del Frais. Il Clan presta servizio a Salvitelle, in provincia di Salerno, comune colpito dal terremoto. • ANNO SCOUT 1981-82: nasce il Riparto Wild Wood con capo Marco Novello, i Reparti vanno a Ghigo e la branca RYS "batte" le valli di Lanzo. Comincia l'era Masante in Branco. • ANNO SCOUT 1982-83: i due Riparti scoprono che in Val Thuras si può fare il campo e n'approfittano. Il Noviziato che ha come maestro Andrea Garolini si scioglie prima della fine e non va in route. Il Clan, invece, conclude una serie di incontri con i francescani del CUFRAD con una Route in Umbria. • ANNO SCOUT 1983-84: i Riparti vivono il Campo estivo al Pian del Frais ed il Noviziato si trasforma in piccoli ciclisti e va in Jugoslavia. Mentre il Clan "pascola" tra Bobbio Pellice e Cesana. • ANNO SCOUT 1984-85: i Riparti si riuniscono e fanno il campo a Ghigo. Mentre i più' grandi (COCA e Clan) partecipano all'edizione dei Cori Scout del Teatro Colosseo. Il Clan scopre che la canoa e' un buon mezzo di trasporto fluviale e parte in Route. • ANNO SCOUT 1985-86: abbiamo due Riparti, quello maschile con Bobo e quello femminile con Donatella Turo. Il campo comune e' in Val Thuras. Inoltre Bobo porta in Francia il Riparto a fare l'impresa in bicicletta. Il Clan, con capo Carlo Masante partecipa alla Route Nazionale di Branca con percorso in bicicletta e a piedi che si conclude ai Piani di Pezza vissuta da 15.000 Rover 'n'scolte. • ANNO SCOUT 1986-87: a settembre il branco a causa di un incidente automobilistico perde Tullio. Il Riparto femminile si ingrandisce con Cristina Franco (TOIII) e alcune guide. La Valle d'Aosta e' sede del campo di Riparto. Marco Novello e il suo Noviziato fa la Route estiva ciclistica in Fran- 8 • • • • cia. Cambio di Baloo: il Signore fa giungere a Pozzo Strada don Piero Delbosco. ANNO SCOUT 1987-88: anno nuovo vita nuova. Il Branco fa le V.d.B a Pragelato. Il campo estivo e' a Ghigo. La branca RYS scopre che nelle Dolomiti c'e' poca acqua. ANNO SCOUT 1988-89: la cooperativa ha bisogno di una nuova sede e il gruppo partecipa alla Festa di Primavera, attività' di autofinanziamento per l'acquisto dei locali necessari. I Riparti (e' l'ultimo anno che veniamo censiti con questo nome) fanno il campo sopra Thures e la branca RYS va a "prendere il sole" all'isola d'Elba. ANNO SCOUT 1989-90:"A PASSO SCOUT" festeggiamo il ventennale del gruppo e la COCA organizza un campo di gruppo ad ANGROGNA. Riunifichiamo i due Reparti. ANNO SCOUT 1990-91: Il Branco con Paolo Novello e Raffaella Porrati vivono le vacanze di branco ad Angrogna; il Reparto con Carlo e Maria Teresa fanno il campo a settembre al Pian del Frais, il Noviziato con Gigi Garribba pagaia alle Ardeche ed il Clan, che comincia a sfornare futuri capi, pedala all'interno della Foresta Il noviziato é il primo momento della branca R/S in cui i tre elementi del metodo (Strada, Comunità e Servizio) sono vissuti nella dimensione della scoperta e della preparazione; solitamente la durata è di un anno. Il noviziato 1999/2000 si chiama Grunland (in onore di una famosa marca a noi diventata molto cara di formaggini). Le motivazioni di questo nome in realtà sono ignote ad ognuno di noi ma alcune motivazioni, date a posteriori, sono che vogliamo dimostrare agli altri di non essere delle mozzarelle ma piuttosto dei formaggini, inoltre il "formaggino" viene fatto attraverso la fusione di diversi formaggi dalle diverse caratteristiche e dai diversi gusti. In particolare il noviziato Grunland è formato da elementi del To XXI e del To 48 (zona Crocetta). Per finanziare le nostre numerose attività sono state effettuate una cena organizzata da noi ed un canzoniere (che presto uscirà e che vi invitiamo già fin d'ora ad acquistarlo). Durante la route invernale è stata scelta l'attività di speleologia e nella route pasquale ci siamo recati nei dintorni di Reggio Emilia, per la più classica delle attività scout: la camminata. Cercheremo di terminare al meglio l'anno con una uscita in rafting e un'indimenticabile route estiva in bicicletta da Roma a Napoli. Il Noviziato Grunland P.S. La foto si riferisce al noviziato “Les Chamois” del 1998/1999 17 stante di cinque squadriglie tra maschili e femminili, gruppi di 6-8 ragazzi d'età compresa tra i 12 e i 16 anni; che rappresentano il cardine di tutta la vita di un Reparto. Il nostro Reparto ha attraversato imprese dalle più classiche, quali realizzazioni d'ardite costruzioni al campo (tende sopraelevate, ponti tibetani ecc..) a quelle più insolite ed emozionanti come giri in bicicletta, gemellaggi con altri gruppi scout e lavori di forza alla nostra casa scout d'Angrogna. Tanti sono i capi che si sono avvicendati alla guida del Reparto ma per tutti è valso lo stesso spirito d'avventura e fratellanza che è alla base del metodo della branca Esploratori/ 16 • • • Guide. Lunga vita al Reparto San Giorgio! Buon Sentiero Lo staff di reparto • Nera. ANNO SCOUT 1991-92: Il Noviziato con Gigi costruisce la canoa che il Reparto utilizza sul lago di Osilia, sede del campo estivo. Inoltre il Noviziato fa la Route nelle Calanques e il Clan scala il Monte Bianco. Don Enzo Menzio e' il nuovo assistente ecclesiastico. ANNO SCOUT 1992-93: a Sampeyre il Reparto, con Marco Foglino e Sarah Guerci, vive l'avventura dei trappeurs. Cristiano Pessana e Andrea Tiozzo aprono il Branco PARLATA NUOVA. Carlo Masante porta il noviziato in Corsica, mentre il Clan porta Bobo e Sara Negri in Route sul Monviso. ANNO SCOUT 1993-94: Cambio della guardia nel Branco della Rupe: Enrico Catalano, Alessandro Silvagni e Monica Sallustio sono i nuovi Vecchi Lupi. Il Reparto trascorre 10 giorni a Pierremenaud e poi in bicicletta gira l'Umbria. Il Noviziato va in Corsica, mentre il Clan ad Angrogna partecipa all'iniziativa "TRE FOGLIE" insieme con il Ravenna 1 e il Palermo 11. ANNO SCOUT 1994-95: il Reparto, con Sarah Guerci e Francesco Ravizza, torna a Ghigo di Prali per il campo estivo. Il Noviziato, guidato da Vittorio Silvagni e Monica Sallustio va in route nelle Cinque Terre. Il Clan con Paolo Novello e Andrea Tiozzo tragicamente va in bicicletta in Umbria. I due Branchi partecipano a Roma all'iniziativa "Diamo una mano al Papa". • ANNO SCOUT 1995-96: Federica Grosso e Danilo Englaro vanno a dare una mano ad Enrico rimasto solo nel Branco della Rupe. Filomena Russo e Monica "sopportano" Cristiano nel Branco Parlata Nuova. Entrambi i branchi lasciano Angrogna per andare al mare: Isola Palmaria per il Della Rupe e Rodi Garganico per il Parlata Nuova. Il Reparto guidato da Emanuela Blanchi e Andrea Gerbotto va al campo alla Selva di Cravagliana. Il Noviziato, con Vittorio e Francesco, non va in route perché'si scioglie prima. Il Clan con Andrea e Sarah va in Route nel Verdom. Paolo, Bobo, Sara, Carlo, Fulvio Merlo, Luca Pillai, Valeria Matteucci , Carmine Russo, Marco Foglino e Don Enzo completano la COCA (21 elementi, manco farlo apposta). • ANNO SCOUT 1996-97: Danilo, Valeria e Francesco sono i VVLL del Branco della Rupe; mentre nell'altro branco i 9 VVLL rimangono gli stessi. Enrico e Federica sono i Capi Reparto che fa il campo sull'isola di Bronwsea. Il Noviziato, che ha come Maestro Marco Foglino, si gemella con quello del TO XI e arriva in Clan senza passare dalla Route estiva. Ma le attività' importanti per quest'anno sono 2: il Clan, decide di dare una mano a Bruno Cavallo, parte in Bosnia per una Route di servizio i cui risultati sono visibili ancora all'esterno del gruppo; la COCA invece decide di partecipare alla discussione sul nuovo Patto Associativo e vive una Route delle Comunità Capi , che comincia itinerante in provincia di Frosinone e si conclude ai Piani di Verteglia in mezzo ad altri 12.000 capi. Ringraziamo la COCA del LATINA 4, TOR LUPARA 1ed Augusto per aver sopportato: Carlo, Paolo, Danilo, Wolly, Franz, Filo, Ciccio, Fede, Pillo ed Otto. • ANNO SCOUT 1997-98: buona parte della COCA lascia, i giovani si fanno largo. Abbiamo ancora due Branchi, nel della RUPE Danilo acquista Carmine e Laura Pignatiello, nel Parlata Nuova rimane solamente Filomena ma arrivano Valeria & Luca. Manco a dirlo le V.d.B sono vissute ad Angro- 10 gna. Enrico e Federica fanno riscoprire Ghigo al Reparto. Intanto Francesco Cerutti si prepara per il Jamboree del Chile. Il Noviziato 007 con Andrea Maestro dei Novizi, va in Route alle Ardeche. Il Clan ridotto a 3 elementi non va in Route. • ANNO SCOUT 1998-99: La COCA non ce la fa a mantenere in vita tutte le unità degli anni passati ed e' costretta a riunificare i due Branchi, sotto la guida di Valeria e Luca. Il Branco mantiene il nome DELLA RUPE solo per ragioni affettive. Danilo e Federica sono i Capi Reparto che ritorna a Piermenaud a campeggiare. Il Noviziato con Carmine va in Route in giro per la Valle d'Aosta. Francesco e' il primo esploratore del TO XXI a partecipare ad un Jamboree. • ANNO SCOUT 1999-2000: E' L'ANNO IN CORSO E STA A TE AIUTARCI A SCRIVERNE LA STORIA. audaci e meritevoli di fiducia. In Reparto è l'unità in cui oggi si possono ritrovare applicate, in un gioco avvincente, le indicazioni di questo prestigioso codice dell'antichità; lo voleva Baden Powell e lo desiderano le guide e gli esploratori che seppur in una società differente per molti aspetti da quella degli inizi del '900 rivivono un'espe- rienza che li coinvolge completamente "nello spirito e nel corpo". Gli esploratori del 2000 e del trentennale del TO XXI attraverso la vita di squadriglia e le imprese di Reparto crescono aspirando a diventare dei buoni cittadini cristiani in quanto scout dell'AGESCI. Il Reparto San Giorgio, intitolato al santo protettore degli scout (in quanto unico santo rappresentato a cavallo e patrono della cavalleria), ha mantenuto il numero abbastanza co- 15 "Il motto scout è Sii preparato, preparato ciò significa che vi terrete sempre pronti, in spirito e corpo, a compiere il vostro dovere. Siate preparati nello spirito, avendo costretto voi stessi alla di- sciplinata obbedienza a qualsiasi ordine ed anche per aver riflettuto in anticipo su ogni accidente o situazione che possa presentarsi, in modo da sapere la giusta cosa da fare al momento opportuno ed essere decisi a compierla. Siate preparati nel corpo, per esservi resi attivi, forti e capaci di fare la giusta cosa nel momento opportuno e farla." Queste che avete appena letto sono le parole che Baden Powell fondatore degli scout usava nel suo famoso libro "Scouting for Boys" (Scoutismo per ragazzi) per descrivere l'atteggiamento dell'esploratore che ricalca quello dei cavalieri dei tempi antichi 14 "Erano le sette di una caldissima sera tra le colline di Seeonee, quando Babbo Lupo si destò dal suo riposo diurno: si grattò, sbadigliò e stiracchiò le zampe una dopo l'altra per liberarne le estremità dal torpore del sonno...", Akela racconta con sicurezza e dolcezza questo brano, mentre i fratellini più giovani ascoltano queste parole affascinanti. I fratellini più grandicelli, invece, si fermano a pensare al loro primo racconto e alle prime attività giocate con il Branco. "Che buffo era Kaa" pensa Matteo "quando cercava di in- segnarci a giocare a quel gioco strano, … si chiamava… ah si! “Chiama la palla”. Con tutti quei nomi da ricordare, Riccardo, Mimmo, Stefano, ma come si poteva fare??? Mah . "Shere Khan era la tigre che viveva vicino al fiume Waingunga a venti miglia di là…." Continua intanto Akela, compiaciuta dell'attenzione del Branco. Federico intanto, stufo di sentire sempre i soliti racconti, cerca un pretesto per stuzzicare Dario che però non lo ascolta. Infatti la parola fiume gli fa venire in mente quella caccia in Valle di Susa dove proprio mentre un grande g i o c o stava per finire lui fini' con i piedi dentro il fiu- 11 Ed anche Simone che aveva pensato solo a se stesso si preoccupava che la stanza fosse in ordine o era il più veloce a ritirare i panni stesi sui ballatoi quando cominciava a piovigginare. Akela si era fermata sia perché il racconto era finito sia perché doveva prendere fiato per lanciare un grosso LUPI "IAO" LUPI "IAO" LUPI "IAO IAO IAO!!!" miciattolo. "Eppure Bagheera mi aveva avvertito di non giocare troppo vicino al fiume" sospirava aveva detto tra se e se. "Pero' io avevo il ricambio nello zaino" si ricordò soddisfatto Dario. "Un lupo abituato a trasportare i suoi cuccioli, riesce quand'è necessario a prendere in bocca un uovo senza romperlo..." Akela aveva dato enfasi a questo punto perché il Branco cominciava a distrarsi e in particolare Martina stava ripensando quando Hathy grande e grosso aveva preso un piccolo uccellino che era caduto nel 12 cortile della parrocchia. Quel piccolo volatile avevano deciso di chiamarlo Ferao come il picchio rosso della giungla. "Che emozione quel giorno", pensava ancora Martina, "vederlo volare dopo che l'abbiamo curato…" MESSA. E non importa che tu abbia 10, 25 o 40 anni. Sappi solo che nessuno potrà mai rubarti questi ricordi… Buona Caccia La Staff di Branco Fratellino o sorellina forse ti sei riconosciuto/a in questo racconto o forse no, non importa, E' IMPORTANTE che tu adesso continui a vivere secondo la LEGGE E LA PRO- "E sono io Raskha la diavola che parla… Vivrà per correre con il branco e con il branco cacciare…" A sentire queste parole dette da Akela Simone si ricordo' di quelle Vacanze di Branco vissute ad Angrogna in cui tutto da Branco dal più piccolo cucciolo al Lupo più sveglio giocava con lealtà e gioia. 13