INTERNAZIONALIZZARSI TRAMITE FILIALI ALL’ESTERO E ALLEANZE STRATEGICHE CON CINA E INDIA 17 maggio 2007-UNIVA Dott.ssa Barbara Colombo [email protected] Avv. Francesco de Lorenzo [email protected] PRESENTAZIONE Indice Univa-17 maggio 2007 1 Video Corporate Ficep S.p.A. 2 Brevi cenni storici – La Ficep del terzo millennio 3 Cosa intende la Ficep S.p.A. per processo di “internazionalizzazione”: • La creazione di 8 filiali all’estero per svolgere attività commerciale, assistenza tecnica pre e post vendita, deposito di ricambi. • La creazione di una unità produttiva delocalizzata in Francia presso la nostra filiale. 4 L’ internazionalizzazione tramite accordi di alleanza strategica con Cina e India. 5 Cenni sui modelli legali applicati al caso Ficep S.p.A. 6 Domande e risposte Brevi cenni storici Ficep nasce nel 1930 con la denominazione di: Prima nicchia di mercato: Carpenteria metallica Producendo: • Cesoie e punzonatrici manuali • Cesoie e punzonatrici universali a motore Nel 1965 introduce sul mercato le rivoluzionarie (per l’epoca) macchine e impianti a controllo numerico. Si passa così dalle tradizionali cesoie e punzonatrici manuali alle complesse linee a CNC per lavorare laminati piani e profilati in acciaio mettendo a punto 3 famiglie di macchine. Linee a CNC per lavorare lamiera e piastre Linea a CNC per lavorare angolari Linee a CNC per la lavorazione di travi Cesoie e punzonatrici universali senza CNC per le piccole carpenterie Si tratta di un prodotto “maturo” (standard) che si è deciso di tenere nel portafoglio prodotti offerto Seconda nicchia di mercato: Stampaggio a caldo Dalle prime tagliabarre/billette introdotte nel 1940 sul mercato Ficep oggi offre impianti automatizzati con partenza dal taglio e attraverso la movimentazione robotizzata fino allo stampaggio a caldo. • Tagliabillette a caldo e a freddo o segatrice a disco • Robot di movimentazione del pezzo (anche caldo) • Presse a vite con motori lineari (nuova generazione) Fase di taglio Fase di movimentazione Fase di stampaggio a caldo La Ficep del terzo millennio: • Organizzazione produttiva • Dati economici Organizzazione produttiva Vista nord Sede di Gazzada Schianno 80.000 mq (40.000 mq coperti) Ufficio tecnico 2000 mq Vista est Foto Show room Organizzazione produttiva Sede di Crosio della Valle 5.000 mq+3.000 mq Sede di Casale Litta 6.000 mq Ficep nel 2007- dati economici FATTURATO TOTALE DIVISO TRA ITALIA E ESTERO ITALIA ESTERO TOTALE valori in milioni di euro 100 90 90 80 75,9 70 64,3 64,9 62,3 60 53,5 52,4 50,6 50 41,5 51,8 48,6 45,2 40,9 39 40 30 19,1 20 13,4 12 13,7 9,6 10 14,1 13,1 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 PREVISIONI DI FATTURATO FICEP SPA in milioni di euro 140 125 120 100 90 80 60 53,5 50,6 52,4 2001 2002 64,3 62,3 64,9 2003 2004 2005 40 20 0 2000 2006 2007* QUOTA EXPORT % SUL FATTURATO TOTALE 90 80 78% 84% 81% 75% 78% 80% 2004 2005 70% 70 60 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2006 Cosa intende Ficep per “internazionalizzazione” Il processo di internazionalizzazione: quando comincia? La scelta di focalizzarsi su due nicchie di mercato e l’orientamento italiano verso il cemento nell’ambito delle costruzioni hanno “obbligato” la Ficep a spingersi sempre più sui mercati esteri La creazione di una divisione export si realizza nel 1955 La scelta di operare su mercati esteri anche lontani spesso trascurati dai concorrenti ha permesso: (1) di crescere in tempi rapidi (2) di compensare le oscillazioni cicliche della domanda su numerosi mercati (3) di conoscere rapidamente i bisogni della clientela che hanno fornito informazioni preziose per mettere a punto una gamma completa di macchine e impianti per la lavorazione di materiali ferrosi Dalla semplice attività di esportazione si passa ad una strategia di presenza diretta sui mercati internazionali attuata attraverso: • una rete di agenti professionisti tecnico-commerciali • apertura di filiali 1967 1955 La presenza all’estero tramite filiali oggi Internazionalizzazione tramite filiali: perchè? per svolgere: • attività commerciale • attività di assistenza tecnica pre e post vendita • assistenza con deposito ricambi in loco “È stata una esperienza positiva.” positiva “Le filiali sono nella maggior parte dei casi società controllate in partnership con un soggetto locale che assume il ruolo di Direttore Generale.” “Difficoltà riscontrate: la ricerca della persona giusta.” Internazionalizzazione tramite filiali: dove? Con quale criterio si è deciso di costituire una filiale? Nei Paesi a maggior potenziale di domanda e con presenza in loco della concorrenza. In questo caso infatti il cliente richiede tassativamente all’azienda fornitrice la presenza in loco dell’attività commerciale , di assistenza tecnica svolta da personale tecnico/commerciale di madre lingua locale e di un deposito ricambi. Un fattore critico di successo comune a tutte le filiali: la show room Ogni filiale ripropone un modello di show room comune a tutte le società del gruppo Ficep per l’esposizione permanente delle macchine base a CNC per lavorare travi, angolari e piastre. Le macchine devono essere sempre funzionanti e ogni sei mesi vengono organizzate delle “Open House” invitando numerosi clienti. N.B: Con l’agente le attività tipiche delle filiali, la creazione di una Show room, l’organizzazione Open House sarebbero difficile da realizzare perché raramente l’agente è disposto a investire in modo adeguato in questi servizi. Show Room Ficep France Show Room Ficep UK Show Room Ficep Iberica Show Room Ficep Corporation Internazionalizzazione tramite unità produttive delocalizzate Una sola esperienza di delocalizzazione produttiva tramite filiale: il caso francese Ficep France In Francia nel 1988 è stato acquisito un concorrente francese da un fallimento e si è deciso di mantenere presso la filiale la produzione di una sola macchina complementare alla nostra gamma. Esperienza è stata positiva perché la forte concentrazione su una sola macchina a CNC ha permesso di specializzarsi acquisendo competenze “La produzione di questa macchina denominata “Victory” è stata inserita nel Network di vendite mondiali. La spedizione viene fatta dalla Francia e la fatturazione dall’Italia. Nel 2007 saranno prodotte più di 100 unità.” Internazionalizzazione tramite unità produttive delocalizzate: Perché un solo caso? Poche esperienze di delocalizzazione produttiva perchè le macchine prodotte dalla Ficep si rivolgono a nicchie di mercato molto piccole e pertanto raramente un solo mercato giustifica l’esistenza di un fabbricante locale. La regola nel nostro caso è di produrre per il mercato locale per tre motivi: 1. Scarsa reperibilità in loco di tecnici specialistici 2. Scarsa reperibilità di componentistica di qualità a livello internazionale 3. Mancanza di risorse umane italiane per la gestione delle unità produttive all’estero e difficoltà di rimpiazzo in quanto le risorse specialistiche sono poche Accordi di alleanza strategica con Cina e India CASO CINA Premessa 1/5 A partire dal 2000 si assiste ad un cambiamento dello scenario internazionale della concorrenza (CARPENTERIA E FORGIA) COME MAI? (1) La concorrenza storica fino alla fine degli anni ’90 è sempre stata europea: Univa- 17 maggio 2007 • • • • • 5 concorrenti in GERMANIA 1concorrente in FRANCIA 1concorrente in SPAGNA 1concorrente in INGHILTERRA 4 concorrenti in USA con caratteristiche dimensionali e problematiche analoghe alla nostra realtà o maggiori CASO CINA Premessa 2/5 (2) Dal 1990 al 2000 hanno chiuso i 4 concorrenti tedeschi più grandi: • PEDDINGHAUS • WAGNER • TRENNJAEGER • MUBEA 1000 persone 400 persone 150 persone 300 persone e sono comparsi sul mercato nuovi concorrenti che hanno parzialmente preso il posto di quelli scomparsi : Univa- 17 maggio 2007 • 2 concorrenti in OLANDA • 2 concorrente in SPAGNA • 1 concorrente in GERMANIA che ha acquisito un francese con dimensioni molto più piccole e quindi molto flessibili e snelli CASO CINA Premessa 3/5 (3) Nel 1998 nasce la Fin in Cina a Jinan che oggi già rappresenta il maggior costruttore mondiale di linee a CNC per la carpenteria metallica. La Fin si presenta sul mercato con macchine (foratrici semplici e linee per angolari) uguali alle nostre che erano presenti nel mercato cinese alla fine degli anni ’80 e che quindi ci hanno potuto copiare facilmente. Fortunatamente la tecnologia di quei prodotti è ormai stata superata da prodotti nuovi. Alla fine degli anni ’90 Ficep si trova a dover competere, oltre che con i tradizionali costruttori europei e americani, anche con un nuovo protagonista delle macchine per carpenteria CASO CINA Premessa 4/5 CONSEGUENZA DEL MUTATO SCENARIO CONCORRENZIALE i nostri prodotti a basso valore aggiunto costruiti in maggiori volumi si sono scontrati con una concorrenza molto più aggressiva sul mercato sul fronte dei prezzi. Finora questo rischio sembrava limitato alle cesoie universali (dove da molti anni il mercato era dominato dagli spagnoli, dai turchi e dai taiwanesi) invece in prospettiva, con l’ingresso dei cinesi, questo rischio sarà esteso anche alle macchine di base a CNC. In uno scenario prevedibile potrebbe essere necessario abbassare sempre di più i margini lordi su prodotti analoghi fino ad azzerarli con conseguente abbandono. AZIONI IN CORSO CASO CINA Premessa 5/5 (1) Monitorare l’attività e i prodotti presentati da questi nuovi protagonisti per poter reagire con decisioni tempestive; (2) Svolgere innovazione di progetti, anche relativi a prodotti stabilizzati, per distaccare continuamente l’offerta della concorrenza con le inevitabili problematiche di prototipazione e quindi produzione obbligandoli all’inseguimento Univa- 17 maggio 2007 Per questa ragione negli ultimi due/tre anni sono fortemente aumentati gli sforzi di innovazione di nuovi prodotti e di reindustrializzazione di quelli tradizionali con tecnolgie molto innovative (3) Concludere un accordo di collaborazione con la Fin. CASO CINA FIN - Jinan (Cina) Il caso cinese “Fin”: “Convertire fattori non favorevoli in favorevoli e cogliere l’opportunità per vincere” LA STRATEGIA “WIN-WIN” Alleanza strategica CASO CINA Per definire un accordo di collaborazione si sono considerati i seguenti punti: (1) FIN ricercava un partner internazionale per avere: • Supporto tecnologico; • Supporto management: finanziario, marketing&sales, R&S, produzione, qualità; (2) I punti di forza della Fin sono: • Capacità tecnica di sviluppare in breve prodotti su specifiche tecniche clienti (fornite o copiate!!); • Controllo al 95% del mercato Cinese; • Service: 24 ore - Free of Charge!! – Illimitato; • Programma di crescita: +600% in 5 anni (2003-2008). Accordo di collaborazione PROPOSTA DI COLLABORAZIONE DELLA FIN: Joint venture societaria al 50% ciascuno in una NewCO Con l’apporto iniziale di 500.000 EURO cash da ciascuno + eventuale Conferimento di know-how PROPOSTA FICEP: Accordo generale di Joint Venture contrattuale (senza costituire una società) basato su un programma di collaborazione comune per lo sviluppo delle macchine per carpenteria in Cina e nel mondo. OBIETTIVI PRIMARI DELL’ACCORDO • Fornire a FICEP una migliore difesa delle posizioni sul mercato internazionale (area asiatica)aggregando una gamma di macchine low-cost presentate con un altro marchio; • Usare tutte le vendite “low cost”, realizzate nell’area asiatica, come importante base di crescita di macchine Ficep ad alta produttività e valore, da innestare sull’impianto low cost utilizzando la periferica già installata. • Fornire un vantaggio alla FIN affinchè fosse in grado di offrire una gamma più completa in Cina evitando la penetrazione di nuova concorrenza nazionale e/o internazionale con diffusione del nome della Ficep in Cina; Alleanza strategica Master Agreement: definisce le premesse, gli obiettivi, i termini e le condizioni della collaborazione (quali ad esempio: durata, esclusiva, non concorrenza, governance, etc.), rinviando ad una serie di Contratti di Collaborazione allegati al Master, a loro volta articolati in: 1. Contratto di agenzia a favore della Fin per la vendita di tutta la gamma dei prodotti italiani in Cina 2. Contratto di licenza di fabbricazione a favore della Fin di 3 modelli di macchine, “maturi” dal punto di vista tecnologico, per la fabbricazione e vendita in Cina contro pagamento di royalties 3. Contratto di distribuzione a favore della Ficep di tutte le loro macchine per la rivendita all’export(fuori Cina), da vendere con un marchio congiunto nei Paesi in via di sviluppo più interessati a prodotti di basso valore anche se con produttività minore (1 a 3). 4. Contratto di subfornitura di componenti periferici ed ausiliari (banchitavole) a nostro favore che rappresentano mediamente il 30% del valore dell’impianto completo. Perché un’Alleanza Strategica? I Principali VANTAGGI: - Flessibilità: sono uno strumento duttile che consente di collaborare attraverso una pluralità di rapporti a base meramente contrattuale (ad esempio mediante: licenze di diritti di proprietà intellettuale ed industriale – marchi, brevetti e knowhow; contratti di fabbricazione, di fornitura; contratti OEM; contratti di distribuzione e di agenzia, patti di esclusiva e non concorrenza; accordi di sviluppo congiunto di prodotti e processi, ecc …) - - Costi Ridotti: generale maggiore possibilità di contenimento dei costi di investimento iniziale rispetto ad una soluzione societaria: – assenza di un vera e propria “corporate governance” che costituisce spesso un fattore critico per le PMI (ci può essere, invece, ed e consigliabile, una “governance” contrattuale che disciplini tra l’altro: i) la programmazione, l’aggiornamento e la verifica degli obiettivi stabiliti; ii) la preventiva discussione in merito a determinate iniziative dei Partners, ecc …) – non è necessario un iniziale investimento di capitale – non ci sono i tradizionali costi di gestione societaria Conoscibilità del Partner: possibilità per i Partners di verificare la reciproca compatibilità-affidabilità sotto profilo aziendale e personale prima di intraprendere forme di investimento stabile nel mercato … e le possibili CRITICITA’ - Durata: gli obiettivi perseguibili con le AS sono tendenzialmente limitati nel tempo e nel contenuto (nuove esigenze possono determinare la necessità di procedere con modifiche contrattuali in alternativa alle quali può essere preferibile una forma di stabile investimento trascorso il periodo di “rodaggio” con il Partner - - Assenza di Governance: è spesso un vantaggio sotto il profilo dei costi, ma la mancanza di strumenti di governance o la loro mancata implementazione può essere causa di incomprensioni e contenziosi (mentre nelle JV societarie il luogo di confronto è, comunque, istituzionalizzato nei Boards of Directors e/o negli Shareholders Meetings) Normative “Antitrust”: considerevoli problemi applicativi possono sorgere con riferimento alla possibile violazione delle normative antitrust applicabili nei diversi paesi, in relazione alle singole fattispecie di accordi che i partner intendano disciplinare In Conclusione rappresentano una formula alternativa alla costituzione delle filiali estere ed uno strumento particolarmente valido per l’internazionalizzazione delle PMI: i) hanno costi ridotti d’investimento iniziale e di gestione ii) riducono il rischio di investire con soggetti che si rivelino ex post inadeguati iii) l’assenza di struttura locale societaria rende superflua la corporate governance locale (e,quindi, la permanenza in loco dei managers della PMI che sono spesso familiari); iv) le dimensioni contenute delle PMI ne fanno uno strumento, in genere, non suscettibile di configgere con le locali normative antitrust Alleanza strategica CASO INDIA E’ stato concluso un accordo di collaborazione con una società indiana per la formazione di tecnici (laureati in ingegneria) selezionati con molta attenzione per svolgere attività di assistenza tecnica pre e post vendita sulle nostre macchine a CNC installate nel mondo in Paesi di lingua inglese. Il programma di training in Ficep prevede la formazione della durata di 8 settimane di 8 tecnici Univa- 17 maggio 2007 ogni 6 mesi. Per ora ne sono stati formati 8 e altri 8 sono in formazione. La formazione dei primi 8 tecnici ha avuto un gran successo per i seguenti motivi: 1) IL COSTO 2) I TEMPI DI APPRENDIMENTO: APPRENDIMENTO sono molto rapidi 3) I TEMPI DI ESECUZIONE DELLE MESSE IN FUNZIONE: FUNZIONE sono migliori di quelli standard 4) NON HANNO PROBLEMI DI TEMPI DI TRASFERTA LUNGHI FUORI CASA 5) OTTIMA CONOSCENZA DELL’INGLESE: DELL’INGLESE quindi possono intervenire sull’80 % dei mercati esteri (AMERICA DEL NORD, MEDIO ORIENTE, UK, FAR EAST….) 6) SVOLGONO ATTIVITA’ DI FORMAZIONE CONTINUA SULLE INSTALLAZIONI LOCALI. Infatti sono coordinati da un trainer italiano per poi effettuare le messe in funzione in altri paesi di lingua inglese, seguiti dall’agente o dalla filiale. 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