Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
La qualità dei materiali didattici per la FAD
Indice di sezione
Obiettivi
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1. Introduzione: la qualità dei materiali didattici
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2. Gli aspetti qualitativi dei materiali didattici
2.1 Area 1: contenuti
2.2 Area 2: metodologia
2.3 Area 3: tecnologia
2.4 Area 4: usabilità
2.5 Area 5: coerenza
3. Gli stili di apprendimento
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4. L’autocosistenza e la completezza
4.1 Legenda dei simboli
4.2 Obiettivi didattici
4.3 Credits
4.4 Introduzione
4.5 Indice
4.6 Abstract
4.7 Repertorio iconografico
4.8 Bibliografia e repertorio dei link (o “Linkografia”)
4.9 Da ricordare
5. La veste grafica
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La qualità dei materiali didattici per la FAD
Obiettivi
Il presente documento intende descrivere e spiegare i principali criteri di qualità relativi ai materiali
didattici per la FAD. Dopo alcune annotazioni introduttive di tipo teorico e metodologico il
documento fornisce indicazioni pratiche applicabili nello specifico contesto di un Ateneo che intenda
erogare dei corsi utilizzando metodologie e tecnologie FAD. I materiali didattici presi in considerazione
saranno in particolare le dispense cartacee (o in formati testuali digitali quali microsoft word, microsoft
power point, adobe pdf) e i materiali multimediali (courseware, materiali sviluppati in HTML).
1. Introduzione: la qualità dei materiali didattici
La qualità dei materiali didattici è di per sé un concetto complesso e di difficile definizione, che
dipende, più che dalle caratteristiche intriseche dei materiali, dal particolare rapporto intercorrente fra i
materiali e i loro fruitori.
La complessità dei contenuti, per esempio, andrà “tarata” sul target del materiale didattico. Una
dispensa adatta – e quindi di buona qualità – per le scuole medie superiori, si rivelerà sicuramente inadatta
all’utilizzo in un contesto universitario, e viceversa.
Un ulteriore elemento di complessità risiede nel fatto che la qualità finale dell’apprendimento dipende solo in
parte dalla qualità dei materiali didattici ma è, molto più in generale, influenzata dal contesto generale e
dal processo. Un materiale didattico con buoni contenuti, se inserito in un corso progettato male, non potrà
garantire buoni risultati. Un materiale didattico ottimo per corsi tradizionali non sarà necessariamente
utilizzabile in corsi FAD.
Da queste premesse derivano le seguenti conseguenze:
-
la progettazione e realizzazione di un materiale didattico dovrà essere condotta considerando uno
specifico target. La qualità del materiale sarà tanto più alta quanto più ci sarà sforzati, in fase di
progettazione, di rispondere a domande quali: chi utilizzerà il materiale didattico? Quale sarà il profilo
medio dell’utente? Di quali conoscenze pregresse sull’argomento disporrà? Quanto tempo potrà dedicare
allo studio del materiale?
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-
i contenuti di un materiale didattico non sono un concetto astratto e indipendente da altri fattori quali il
contesto in cui verranno utilizzati, il formato, il supporto che li accoglierà. Fin dalla prima stesura
occorrerà considerare il contesto (corso scolastico, corso di formazione professionale, corso di
formazione continua per adulti, formazione tradizionale, formazione a distanza…), il particolare medium
che verrà utilizzato (supporto cartaceo, dispensa, format multimediale, courseware…) e progettare in
base a tali scelte, ricordando che ogni medium ha proprie particolarità, propri stili, una propria
grammatica di comunicazione che devono essere tenuti in considerazione.
Se il percorso di apprendimento all’interno del quale il materiale didattico viene inserito è così rilevante per la
produzione e valutazione del materiale stesso, occorre distinguere tra diversi modelli di corso, all’interno dei
quali la rilevanza dei materiali assume pesi differenti.
Modello di corso content+support = apprendimento individuale
Questo modello di corso prevede l’utilizzo da parte del discente di materiali didattici strutturati o
semistrutturati (courseware, dispense, slide, articoli, ecc.) organizzati secondo percorsi di fruizione
preselezionati a cui possono essere associati servizi di assistenza e supporto all’apprendimento. In questo
modello di corso la presenza di materiali didattici di qualità risulta fondamentale, poichè gli allievi
interagiscono principalmente con i materiali.
Modello di corso wrap around= apprendimento collaborativo
Questo modello di corso prevede la presenza di contenuti organizzati in un repository che ne garantisca un
facile accesso e reperimento. Le persone interagiscono per raggiungere un obiettivo comune e
l’apprendimento individuale è il risultato di un processo di gruppo. I contenuti giocano ancora un ruolo
importante ma la loro progettazione, organizzazione e selezione deve essere guidata dalla necessità di
attivare processi di scambio tra le persone.
Modello di corso team based o community based= apprendimento di gruppo
In questo modello di corso i materiali non necessitano di una particolare strutturazione. È un modello a
bassa regia didattico organizzativa e ad elevata interazione tra gli attori in gioco tra i quali si sviluppano
meccanismi di interdipendenza e reciprocità.
Un aspetto trasversale ai modelli di corsi introdotti è quello della formazione mista (in inglese blended
education). I corsi misti sono quelli che prevedono l’integrazione di attività a distanza e attività in presenza
(a differenza dei corsi in formazione a distanza pura). Nel caso di corsi misti occorrerà prevedere diverse
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tipologie di materiali (per es. per uno stesso contenuto delle slide che il docente userà in aula e delle
dispense per lo studio individuale a distanza).
La scelta del modello di corso e del tipo di formazione, dunque, influenza fortemente la tipologia di materiale
didattico da utilizzare.
2. Gli aspetti qualitativi dei materiali didattici
Gli aspetti qualitativi del materiale didattico possono essere raggruppati nelle seguenti cinque aree:
Area 1: contenuti
Area 2: metodologia
Area 3: tecnologia
Area 4: usabilità
Area 5: coerenza
Si presenta una breve descrizione degli aspetti qualitativi delle cinque aree sopra identificate ritenuti
fondamentali per la realizzazione di materiale didattico per la formazione a distanza.
Alcuni aspetti sono applicabili al materiale cartaceo (dispense in word o pdf, slide di power point, ecc.), altri
si adattano meglio allo sviluppo di materiale didattico multimediale (pagine html, cd-rom, courseware,
simulazioni, ecc.).
2.1 Area 1: contenuti
Rispetto ai contenuti, gli elementi da considerare per produrre materiali didattici di qualità sono:
Informazioni generali
Tali informazioni dovrebbero riguardare i seguenti aspetti:
-
Indicazione degli obiettivi
-
Indicazione dei destinatari
-
Indicazione dei prerequisiti
-
Descrizione dei contenuti
-
Indicazione del tempo di fruizione
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Si tratta di informazioni utili, talvolta indispensabili, per impostare la relazione con i destinatari, ma che non
tutte (e non sempre) devono essere contenute all’interno del materiale corsuale. Alcune informazioni
possono far parte, per esempio, di una scheda introduttiva inserita online o di un libretto di istruzioni inserito
nella confezione del cd-rom.
Qualità dei contenuti
Gli elementi per la valutazione dei contenuti sono i seguenti:
-
Correttezza: esattezza delle informazioni contenute nel materiale didattico.
-
Completezza: coerenza interna e livello di approfondimento delle informazioni in funzione degli obiettivi
didattici e dei destinatari.
-
Linguaggio: presenza di un linguaggio semplice e appropriato.
-
Elementi grafici nel testo: quantità di grafici, disegni, immagini, vignette, ecc. inseriti nelle pagine di
testo.
-
Bibliografia: presenza di bibliografia ragionata, numero di opere citate.
-
Aggiornamento: necessità di aggiornamento a causa della velocità di obsolescenza delle informazioni
contenute in un corso, che diventano inattendibili perché superate dagli eventi.
-
Indici analitici e sommario.
-
Glossario: numero di voci e accessibilità del glossario.
I contenuti digitali devono essere valutati con le stesse modalità impiegate per i materiali cartacei (libri,
articoli, dispense).
2.2 Area 2: metodologia
Rispetto alla metodologia didattica, gli elementi da prendere in considerazione per produrre un materiale
didattico di qualità sono:
Metodologia didattica
-
Descrizione della metodologia.
-
Struttura delle informazioni: modalità con cui le unità di informazione (tipicamente pagine, schermate o
nodi) sono collegate tra loro e presentate al fruitore.
-
Didattica attiva: modalità con cui il fruitore è coinvolto attivamente in esperienze sempre più complesse:
test, esercitazioni interattive, simulazioni.
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Multimedialità
Audio: durata complessiva, espressa in minuti, dei contributi audio raggruppati in base alla loro
funzione all’interno del materiale didattico:
-
interventi didattici: informazioni che rientrano nei contenuti didattici veri e propri del corso, anche
con finalità di sintesi o presentazione;
musica: brani musicali con funzione di accompagnamento sonoro.
Filmati: durata complessiva, espressa in minuti, delle sequenze filmate raggruppate in base alla loro
funzione all’interno del materiale didattico:
-
interventi didattici:informazioni che rientrano nei contenuti didattici veri e propri del corso,anche
con finalità di sintesi o presentazione;
-
spezzoni di film d’autore: con funzione di esemplificazione o sintesi artistica dei contenuti, non
realizzati appositamente per il corso.
Animazioni: numero di elementi (immagini o testi) animati presenti nel corso.
Valutazione dell’apprendimento
-
Test iniziale
-
Test intermedi
-
Test finale
In quanto parte del percorso formativo, i test possono essere esterni al materiale didattico. In questo caso,
vengono somministrati di solito tramite la piattaforma di e-learning o esami in presenza.
2.3 Area 3: tecnologia
La qualità tecnica di un materiale didattico (principalmente di un materiale multimediale) dipende dai
seguenti aspetti:
Aspetti tecnici
-
Supporto: cd-rom o Dvd, On line
-
Installazione e disinstallazione sul client: difficoltà per l’utente legate alla necessità di installazione o
disinstallazione del software.
-
Ampiezza di banda (solo per corsi on line): ampiezza di banda, espressa in Kbit/secondo, necessaria per
la fruizione ottimale del corso.
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-
Software da installare: elenco del software (browser non standard, plug-in, ecc.) da installare per la
fruizione del corso.
Tracciamento
-
Standard delle funzioni di tracciamento: standard tecnologici utilizzati per tenere traccia delle
informazioni relative all’utente: tracciamento sul client (con file di sistema o cookies), tracciamento sul
server con standard proprietario, tracciamento sul server con standard internazionali: AICC, Scorm o altri
da specificare.
-
Informazioni memorizzate (in presenza di funzioni di tracciamento): nominativo utente, segnalibro
(individuazione delle parti di corso fruite), data/ora di accesso, esito dei test di apprendimento, note
dell’utente.
Le funzioni di tracciamento sono importanti soprattutto per i corsi on line da erogare tramite una piattaforma
di e-learning, che normalmente è predisposta per mantenere memoria di uno specifico insieme di
informazioni.
2.4 Area 4: usabilità
In termini di usabilità la qualità del materiale didattico dipende da:
Modalità di fruizione
-
Tipo di fruizione: individuale o collettiva.
-
Utilizzabilità per lo studio individuale.
-
Utilizzabilità come supporto alla formazione in presenza: si tratta di materiali che contengono strumenti
per effettuare simulazioni, sperimentazioni, giochi di ruolo, ecc.
Interfaccia
-
Modalità di interazione: modalità con cui l’utente può usufruire delle eventuali forme di didattica attiva
(esercitazioni
e
simulazioni): solo testo, grafica
animata, ambienti
interattivi
bidimensionali,
tridimensionali, strumenti della realtà virtuale.
-
Grafica
-
Ergonomia: amichevolezza dell’interfaccia in base al posizionamento delle icone, all’immediata
percezione della loro funzione, alla coerenza tra funzioni e comandi, al rispetto di standard comunicativi
di fatto, ecc.
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-
Leggibilità dei testi: facilità di lettura dei testi derivante dal tipo e dalla dimensione dei caratteri, dall’uso
di grassetti, corsivi e sottolineature, dall’impaginazione, ecc.
-
Facilità d’uso
-
Supporti alla navigazione: natura dello strumento più usato tra quelli che aiutano visivamente l’accesso
alle informazioni.
-
Guida introduttiva
-
Help on line
-
Balloon descrittivi di pulsanti e icone
-
Documentazione cartacea (per i corsi su cd-rom) od on line.
2.5 Area 5: coerenza
Matrice di coerenza
È importante valutare, oltre che la qualità dei singoli aspetti dei materiali didattici, la coerenza interna
complessiva. Uno strumento semplice ed efficace per misurare la coerenza è la matrice di coerenza.
Per costruire la matrice di coerenza, Consideriamo i seguenti aspetti principali di un dato materiale didattico
(la matrice può essere adatta a specifiche esigenze aggiungendo o togliendo aspetti):
-
Destinatari
-
Obiettivi didattici
-
Qualità dei contenuti
-
Multimedialità
-
Strategia didattica
-
Valutazione dell’apprendimento
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Possiamo organizzare gli aspetti sopra elencati in una matrice bidimensionale, che assumerà (evitando di
ripetere gli incroci) il seguente aspetto:
Destinatari
Obiettivi
Contenuti
Multimedia
Strategia
didattici
Obiettivi
7
didattici
Contenuti
6
6
Multimedia
5
4
4
Strategia
7
7
9
10
10
6
8
8
didattica
Valutazione
7
Ciascuna casella rappresenta il valore di coerenza fra i due aspetti che si incrociano in quella stessa casella.
Utilizzando una scala di misurazione su base 10 (dove 1 è pari a minima coerenza e 10 a massima
coerenza), un materiale didattico avrà un valore di coerenza compreso fra 15 (coerenza minima) e 150
(coerenza massima). L’esempio riportato sopra totalizza 104 e quindi un buon risultato complessivo anche se
denota chiaramente un utilizzo poco coerente della multimedialità.
Ovviamente nell’applicare la matrice occorrerà tenere conto di alcuni aspetti specifici di ogni materiale
didattico, per esempio nel caso di un materiale che non presenti al suo interno strumenti di valutazione si
considereranno quelli esterni; nel caso in cui destinatari e obiettivi didattici non siano esplicitati, si terrà
conto di quelli di fatto e desumibili dal contesto.
3. Gli stili di apprendimento
Un ulteriore fattore da considerare nella progettazione e realizzazione di materiali didattici è l’esistenza di
diversi stili di apprendimento.
Esistono diverse classificazioni possibili degli stili di apprendimento, una delle più utilizzate è la seguente:
-
attivisti, “Qui e adesso”;
-
teorici, “Se è logico va bene”;
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-
riflessivi, “Pensiamoci su”;
-
pragmatici, “Se funziona va bene”.
Un tipo diverso di griglia è quello fornito dall’identificazione del peso di ciascun canale percettivo
nell’acquisizione delle informazioni dall’ambiente esterno:
-
stile visivo verbale;
-
stile visivo non verbale;
-
stile auditivo;
-
stile cinestesico.
Per la produzione di materiali didattici di buon livello è dunque importante prendere in considerazione questi
diversi stili di apprendimento in modo da prevedere ripetizioni, modulazioni e rafforzamenti del
messaggio principale che si rivolgano ai vari stili descritti. Per esempio per un dato argomento si può
prevedere un’introduzione teorica (che soddisfa, facendo riferimento alle calssificazioni precedenti, i teorici),
uno schema riassuntivo (che soddisfa i possessori di uno stile visivo non verbale), un esempio (che soddisfa i
pragmatici), una piccola esercitazione (che soddisfa gli attivisti).
In generale questo approccio alla produzione dei materiali didattici può essere definito come ridondanza
del messaggio. In altre parole è opportuno ripetere e riprendere i contenuti in modo diversificato per
agevolarne la comprensione e memorizzazione anche a persone con approcci diversi. A supporto
dell’importanza della ridondanza del messaggio ricordiamo gli studi di William Glasser (Control theory in the
classroom, Harper Trade, New York, 1986), nei quali viene esplicitato che impariamo:
-
il 10% di quello che leggiamo
-
il 20% di quello che ascoltiamo
-
il 30% di quello che vediamo
-
il 50% di quello che vediamo e sentiamo
-
il 70% di quello che discutiamo con altri
-
l’80% di quello che sperimentiamo
-
il 95% di quello che insegniamo ad altri.
Sulla base di questi studi un semplice accorgimento per aumentare la qualità dei materiali didattici (in
termini di apprendimento) potrebbe prevedere l’associazione di un file audio a delle dispense o slide in
power point per riassumere ed evidenziare i concetti principali esposti.
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4. L’autocosistenza e la completezza
L’autoconsistenza è la proprietà dei materiali didattici, e più in generale dei contenuti informativi, di essere
coerenti, finiti, chiari, non bisognosi di spiegazioni esterne o aggiuntive o di materiali
addizionali. Il termine, non ancora registrato nei vocabolari italiani, è un calco dell’inglese selfconsistent.
L’applicazione del principio dell’autoconsistenza alla produzione di materiali didattici per la FAD riveste una
particolare importanza, proprio perché i discenti devono contare maggiormente sulle proprie forze. Il
principio di autoconsistenza postula la presenza di strumenti e risorse quali per esempio indici, glossario,
schemi, figure, approfondimenti, abstract, riassunti, casi di studio, esempi, bibliografia e linkografia, tempo
di fruizione, in altre parole di tutti quegli elementi che mettano in grado i discenti di affrontare il materiale
didattico in piena autonomia.
Un materiale didattico dovrebbe in generale contenere i seguenti materiali di supporto:
-
legenda dei simboli;
-
obiettivi didattici;
-
credits;
-
introduzione;
-
indice;
-
abstract;
-
repertorio iconografico;
-
bibliografia e repertorio dei Link (o “Linkografia”);
-
“da ricordare”
4.1 Legenda dei simboli
Qualora il materiale contenga dei simboli, per quanto semplici possano apparire, è buona norma prevedere,
nella parte iniziale, una legenda che spieghi il significato dei simboli.
4.2 Obiettivi didattici
Lo scopo degli obiettivi didattici è di rappresentare una breve introduzione che aiuta i discenti a focalizzare
immediatamente gli obiettivi didattici, i contenuti principali, le finalità del materiale didattico. L’utilità di
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questo materiale di supporto risiede anche nel fatto che permette ai discenti di saltare in blocco il materiale
didattico nel caso i contenuti fossero già conosciuti.
4.3 Credits
I credits permettono una rapida identificazione di dati quali l’autore, il detentore dei diritti, l’editore, l’anno di
produzione, la revisione del documento. Questi dati possono essere utili anche nel caso gli utenti del
materiale didattico volessere contattare l’editore e/o l’autore per eventuali esigenze di utilizzo e/o di
duplicazione o per dubbi circa i contenuti.
4.4 Introduzione
L’introduzione rappresenta un riassunto e una prima spiegazione dei contenuti. Serve al discente per iniziare
a “entrare” mentalmente nei contenuti e a ricapitolare brevemente le conoscenze pregresse sull’argomento.
4.5 Abstract
L’abstract, un breve riassunto del materiale didattico
4.6 Indice
L’indice dovrebbe essere organizzato – come il materiale didattico stesso – in elementi di diverso livello, per
esempio capitolo, paragrafo, sottoparagrafo. Può essere utile l’adozione di una numerazione per punti, come
per esempio 1, 1.1, 1.2, 1.2.1, 1.2.2, 1.2.3, ecc.
4.7 Repertorio iconografico
Il repertorio iconografico, composto da immagini fotografiche, disegni, schemi, tabelle, deve accompagnare
il testo principale evidenziando, approfondendo, riassumento gli argomenti e gli snodi concettuali più
importanti. L’importanza del repertorio iconografico risulta evidente in considerazione di quanto detto più
sopra riguardo agli stili di apprendimento, in particolare quello visivo non verbale.
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4.8 Bibliografia e repertorio dei Link (o “Linkografia”)
Si consiglia di inserire bibliografie ragionate e organizzate piuttosto che elenchi completi ma eccessivamente
lunghi e di difficile utilizzo.
4.9 Da ricordare
L’inserimento di un paragrafo o di un Box che elenchi i concetti, i dati e le informazioni che andrebbero
assolutamente memorizzate rappresenta un valore aggiunto immediatamente percepibile e praticabile dai
fruitori del materiale didattico. Si può inserire un unico box “Da ricordare” a fine materiale didattico oppure,
in particolare nel caso di materiali didattici lunghi, di più box a intervalli più o meno regolari.
Nel caso di dispense cartacee o in formato testuale digitale (Microsoft Word, Adobe PDF…), una buona
strutturazione potrebbe essere la seguente:
1. titolo, credits, versione, data di emissione;
2. indice;
3. abstract;
4. introduzione;
5. corpo dei contenuti (organizzati in paragrafi e sottoparagrafi);
6. da ricordare;
7. bibliografia/linkografia.
5. La veste grafica
In generale la veste grafica deve accompagnare e rafforzare i contenuti senza appesantirli ma anzi
rendendo chiara la scansione del testo, la divisione in parti, l’organizzazione generale dei contenuti. In
riferimento a quanto si diceva più sopra sugli stili di apprendimento, la veste grafica deve accompagnare le
diverse modulazioni del medesimo contenuto rafforzando il richiamo per i diversi soggetti: per esempio gli
schemi, inseriti per facilitare i discenti dotati di uno stile visivo non verbale, avranno uno stile attraente e
maggiormente marcato, da un punto di vista visuale, rispetto ad altre parti.
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La scansione in paragrafi, sottoparagrafi, materiali aggiuntivi sarà veicolata e resa immediata grazie
all’utilizzo della formattazione del testo, del colore, di artifici grafici. Da un punto di vista contenutistico una
granda importanza riveste l’utilizzo del grassetto, che identifica la parola o il concetto chiave per ogni
paragrafo, fornendo una chiave di interpretazione, comprensione e memorizzazione del testo.
L’utilizzo di simboli sarà limitato e si opterà per simboli di immediata e univoca interpretazione.
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