Sommario 2 5 8 22 AIES/NOTIZIARIO Editoriale FUMARE E NON FUMARE Maria Antonia Modolo TABAGISMO Sara Sacco 25 INTERNAZIONALE IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI Ersilia Buonomo, Massimo Magnano San Lio, Alessia Pesaresi, Paola Scarcella Dossier 28 31 "IO NON FUMO. E TU?": PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL TABAGISMO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO "LIBERI DI DECIDERE": PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL TABAGISMO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Federico Roncarolo ABITUDINE AL FUMO IN ITALIA E LEGGI VIGENTI Marinella Maccagni, Sara Sacco 34 37 IL PROGETTO REGIONALE "LIBERI DAL FUMO" PER LA PREVENZIONE DEL TABAGISMO NELL'ETÀ EVOLUTIVA Maria Teresa Tenconi EFFICACIA COMPLESSIVA DEL PROGETTO E NUOVI INDIRIZZI Maria Teresa Tenconi TRACCE DI STORIA da "La Salute Umana", n. 61, 1983 a cura di Alberto Antognelli 38 IL FUMO E I GIOVANI Marinella Maccagni, Sara Sacco 20 Sara Sacco Federico Roncarolo FUMO E GIOVANI: ESPERIENZE DI PREVENZIONE NELLE SCUOLE a cura di Maria Teresa Tenconi , Marinella Maccagni, Sara Sacco, Federico Roncarolo 12 "MR. STARBENE E IL CLUB DEI VINCENTI": PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL TABAGISMO PER LA SCUOLA PRIMARIA SICUREZZA ALIMENTARE E DIRITTO ALL'ALIMENTAZIONE: RESISTERE ANCHE CON L'EDUCAZIONE 11 ALLA CONQUISTA DEL PASS PER LA "CITTÀ DEL SOLE": PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL IMMIGRAZIONE LERAPPRESENTAZIONICULTURALINELLAPRESAIN CARICODEGLIEMIGRATI Oliver Bouchad 40 BLOCK NOTES a cura di Paola Beatini LA SALUTE UMANA, Rivista bimestrale di educazione sanitaria fondata da Alessandro Seppilli EDITORE: Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute. PRESIDENTE: Tullio Seppilli DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Antonia Modolo REDAZIONE: Centro Sperimentale per l'Educazione Sanitaria HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Maria Antonia Modolo, Ersilia Buonomo, Massimo Magnano San Lio, Alessia Pesaresi, Paola Scarcella, Maria Teresa Tenconi , Marinella Maccagni, Sara Sacco, Federico Roncarolo, Alberto Antognelli, Oliver Bouchad,Paola Beatini SEGRETERIA DI REDAZIONE: Paola Beatini, M. Margherita Tinarelli GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Paola Beatini, M. Margherita Tinarelli STAMPA: Grafiche Sabbioni s.n.c., Trestina (PG) / Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 551 del 22.11.1978 Per gentile concessione del "Comité français d'éducation pour la santé" e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, alcuni articoli, foto e disegni sono ripresi dalla rivista "La Santé de l'Homme" e dai documenti O.M.S. Abbonamento 2008: Annuale per 6 numeri e 25,00 (cartaceo). I versamenti vanno effettuati sul c.c.p. n. 10999068 intestato alla Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute, via del giochetto, 6 - 06126 Perugia / e-mail: [email protected] Per abbonamenti on-line consultare la pagina: www.antropologiamedica.it/editoria_riviste.php n° 213 maggio-giugno 2008 1 aiesAIES aies 8th IUHPE EUROPEAN CONFERENCE ON HEALTH PROMOTION AND EDUCATION ASSEMBLEA NAZIONALE CIPES/AIES CI PES Gianfranco Tarsitani: Presidente Cipes Italia Sante Bajardi: Presidente Cipes Piemonte WORKSHOP promosso da CIPES Italia e AIES Torino, 10 settembre 2008 ore 16,00-17,30 “PROMUOVERE LA CULTURA DELLA SALUTE” LA FORMAZIONE DEI PROFESSIONISTI Lamberto Briziarelli Interventi Giuseppe Masanotti Giosuè Giorgio Schiano Lomoriello LA SCUOLA PRIMO LUOGO DI FORMAZIONE Maria Antonia Modolo Interventi Giuseppe Badolati Filippo Bauleo Maria Scatigna COSTITUZIONE DELLA RETE ITALIANA DELLE CULTURE DELLA SALUTE Gianfranco Tarsitani PRESENTAZIONE CENTRO EUROPEO IUHPE-CIPES DI TORINO Tania Re Interventi Salvatore Cacciola Annalaura Carducci Paolo Contu Giancarlo Pocetta Claudio Tortone Giuseppe Vinazzani "LA SALUTE UMANA" ABBONAMENTO 2008 cartaceo e 25,00 / on-line e 15,00 / cartaceo + on-line e 30,00 http://www.antropologiamedica.it/editoria_riviste.php oppure: versamento su c.c.p. n. 10999068 intestato a: Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute Via del Giochetto, 6 - 06126 Perugia 2 Si comunica ai soci AIES che la quota associativa, compresa la spedizione della rivista per l'anno 2008 è di E 25,00 socio non lavoratore e di E 30,00 socio lavoratore Si prega di versare la quota associativa alla Presidenza della sezione della propria zona. Si prega la stessa di dare immediata comunicazione dei rinnovi e dei nuovi soci alla Sede Nazionale. e-mail: [email protected] n° 213 maggio-giugno 2008 notiziario NOTIZIARIO notiziario Master in promozione della salute ed educazione sanitaria 2009 Il Centro Sperimentale per l'Educazione Sanitaria dell'Università degli Studi di Perugia organizza per l'anno 2009 il Master in promozione della salute ed educazione sanitaria. Il Master si propone di assicurare la formazione da una parte di professionisti della programmazione educativa e dall’altra professionisti/consulenti dell’educazione e promozione della salute Fornisce dunque le competenze per individuare specifici bisogni di formazione in relazione a problemi di salute e competenze tecnico-procedurali per svolgere funzioni di indirizzo e intervento nelle politiche sanitarie ed educative Si rivolge inoltre a quei professionisti già operanti nella programmazione sociosanitaria regionale ed aziendale, operatori dei servizi aziendali di educazione alla salute, docenti referenti per l’educazione alla salute nelle scuole, ai responsabili e agli operatori dei servizi degli enti locali, del privato e del privato sociale, del volontariato coinvolti in azioni di tutela della salute che vogliano perfezionare la loro formazione di base. L’accesso al Master è riservato a coloro che sono in possesso di una Laurea di I livello, II livello o del vecchio ordinamento conseguita in Italia, a professionisti sanitari in possesso di un titolo equipollente e diploma di scuola media superiore quinquennale, a laureati presso atenei non italiani secondo la normativa I MODULO: 23-27 febbraio 2009 I fondamenti e l’organizzazione della promozione ed educazione alla salute II MODULO: 30 marzo-3 aprile 2009 La ricerca per la progettazione e la pratica operativa in promozione ed educazione alla salute III MODULO: 4-8 maggio 2009 Progettazione in promozione della salute ed educazione sanitaria (I): dalla diagnosi educativa all’intervento IV MODULO: 22-26 giugno 2009 Progettazione in promozione della salute ed educazione sanitaria (II): valutare gli interventi educativi per la salute in una prospettiva partecipativa e di empowerment V MODULO: 21-25 settembre 2009 Pratica in promozione della salute ed educazione sanitaria (I): il gruppo di apprendimento come strumento per la realizzazione degli interventi VI MODULO: 26-30 ottobre 2009 Pratica in promozione della salute ed educazione sanitaria (II): lavorare con la comunità per la promozione della salute dei cittadini VII MODULO: 30 novembre - 4 dicembre 2009 Pratica in promozione della salute ed educazione sanitaria (III): la relazione utente-operatore come “luogo” di promozione della salute Per informazione su contenuti, articolazione formativa, metodologie e costi del corso consultare il sito: www.unipg.it/csesi oppure al tel n. 075/5857357 - 7356 e-mail:[email protected] n° 213 maggio-giugno 2008 3 notiziario NOTIZIARIO notiziario 43° Congresso nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.It.I.) Bari 1-4 Ottobre 2008 La promozione della salute per lo sviluppo economico dell’Italia: il contributo dell’Igiene e della Sanità Pubblica I principali temi del Congresso Programma Lo Stato della Prevenzione e della Sanità Pubblica in Italia Epidemiologia per la Sanità Pubblica - I Registri di patologie - Il ruolo degli Osservatori nel supporto alla decisione - Informazione, conoscenza e comunicazione per la decisione in Sanità Pubblica - Evidenze scientifiche e problema rifiuti La lotta contro i determinanti di malattia - La prevenzione del rischio cardiovascolare - Gli Screening - La lotta alle disuguaglianze sociali - La Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro La promozione dei determinanti di salute - Gli Stili di vita - L’Alimentazione e Nutrizione - L’Ambiente - I Vaccini L’organizzazione e la gestione dei servizi - Il Dipartimento di Prevenzione - Il Distretto - L’Ospedale - La gestione integrata delle emergenze I temi saranno sviluppati nei Simposi e nelle Sessioni tematiche Il Congresso avrà inizio alle ore 18.00 di mercoledì 1 ottobre con la cerimonia inaugurale presso la Pontificia Basilica di San Nicola e il cocktail di benvenuto nella Corte del Catapano presso la Basilica. La mattina di giovedì 2 ottobre inizieranno i lavori presso la Fiera del Levante, che proseguiranno nei giorni di venerdì 3 ottobre e sabato 4 ottobre fino alle ore 13.00. Nella serata di venerdì avranno luogo la cena sociale e l’happy hour per i più giovani. 4 Comunicazioni e poster L’invio dei lavori avverrà esclusivamente via web collegandosi al sito www.sitinazionale.com La comunicazione dell’accettazione verrà data dalla Segreteria Scientifica entro il 31 luglio del 2008, all’indirizzo e-mail dell’autore di riferimento. Gli abstract dovranno avere una lunghezza massima di 300 parole e non dovranno contenere figure e tabelle. I presentatori di ciascun abstract dovranno perfezionare l’iscrizione al congresso entro il 30 agosto 2008 pena l’esclusione del relativo lavoro scientifico. Ciascun autore può presentare un solo abstract, anche se potrà partecipare come coautore n° 213 maggio-giugno 2008 Comitato Organizzatore Alessandro Maida (Presidente), Domenico Lagravinese, Francesco Blangiardi, Michele Conversano, Silvio Brusaferro, Gianfranco Finzi, Lorenzo Marensi, Gaetano Privitera, Salvatore Sciacca, Augusto Panà, Vittorio Carreri Gualtiero Ricciardi, Comitato scientifico Salvatore Barbuti, Domenico Lagravinese, Giovanni Rizzo, Michele Quarto, Francesco Carrozzini, Michele Conversano, Vitangelo Dattoli, Danila De Vito, Alberto Fedele, Cinzia Germinario, Edoardo Jatta, Pietro Luigi Lopalco, Vito Martucci, Maria Teresa Montagna, Alessio Nitti, Rosa Prato, Giuseppe Signorile. Segreteria scientifica S.It.I. – Sezione Apulo-Lucana DIMO – Sezione di Igiene Università degli Studi di Bari c/o A.O.U. Policlinico Bari Piazza Giulio Cesare, 11 - 70124 Bari Tel. 0805478481/4 - Fax 0805478472 [email protected] Segreteria organizzativa Systemar Via Andrea da Bari, 129 / 70122 Bari Tel. 0805234330/0805232574 Fax 0805234333 [email protected] www.sitinazionale.org editoriale EDITORIALE editoriale I l problema del fumo non è di oggi. Oggi, casomai, bisognerebbe esaminare la ragioni che rendono così arduo ridurre al minimo un’abitudine, e quali siano le strade che rendano possibile ottenere risultati definitivi, soprattutto quando si tratta di stili di vita, come questo, costruitisi in tempi relativamente brevi all’interno di una società. Certo, sembra essere un’azione anche più complessa che incidere sui comportamenti di organismi esterni quali i batteri o virus, sui quali abbiamo ottenuto risultati eclatanti nell’ultimo secolo, con la scomparsa di malattie devastanti per l’umanità, basti, qui, ricordare la grande vittoria mondiale del secolo scorso sul vaiolo, scomparso dopo millenni dalla faccia della terra. Se guardiamo indietro nella nostra storia patria e in quella del nostro Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria, ci sembra interessante riflettere sullo stile degli interventi adottati negli ultimi cinquanta anni, sul tema "fumo", e sulle nuove tendenze, ispirate alla “promozione della salute”. L’impostazione adottata negli anni ha ottenuto alcuni risultati, rendendo consapevoli le persone rispetto alla “non innocuità” dell’abitudine, che non sembra siano stati sufficienti, se ancora fuma un quarto della popolazione al di sopra dei quindici anni. Per influire sulle basi di questo comportamento dobbiamo, continuare a studiare le ragioni profonde, e i metodi più idonei. Nel tempo le azioni di educazione sanitaria sono state indirizzate sia alla popolazione in generale per influire sugli atteggiamenti collettivi e la presa di coscienza, che alle famiglie per le loro responsabilità verso i figli, agli operatori della scuola e del sistema sanitario per le possibilità di influire in vari modi sulle decisioni dei cittadini. Il tema “tabacco, fumo, tabagismo” è stato costantemente presente nella educazione sanitaria in Italia e in Europa, nonché negli Stati Uniti d’America, soprattutto dagli anni sessanta del secolo scorso. Nel “Compendio di educazione sanitaria” per gli insegnanti della scuola primaria, pubblicato dal Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria nel 1965, si dedicò attenzione al “tabagismo” nel capitolo “intossicazioni voluttuarie”, nelle quali dominava l’alcol e iniziava a comparire la marijuana. Riconoscendo la grande importanza dell’opera dell’insegnante nell’individuare la “via migliore” per i “suoi” ragazzi, si suggeriva oltre che fornire sufficienti informazioni sulla dannosità della sigaretta, di offrire” continuamente al ragazzo l’occasione di provare la propria maturità”, l’occasione di assumersi delle responsabilità, di modo che si potesse rendere conto che gli adulti lo consideravano già “grande”, anche senza il supporto di una sigaretta. Un approccio che sottolinea come l’educazione sanitaria non possa essere disgiunta dall’azione educativa nel suo complesso. Ancora oggi, nonostante le pressioni e le circostanze siano diverse, i comportamenti “rischio” hanno nel profondo motivazioni legate alla pressione di affrancarsi dall’età infantile: a questo è necessario prestare la massima attenzione se ci si ripropone di raggiungere risultati efficaci. Nello stesso periodo, poiché si cominciava a registrare una notevole crescita della incidenza e della mortalità per Fumare e non fumare Maria Antonia Modolo n° 213 maggio-giugno 2008 5 editoriale EDITORIALE editoriale tumori , il Centro pubblicò e diffuse un libretto dedicato alle famiglie dal titolo “I tumori non sono un mistero” per far comprendere che la malattia non era fatalità e che ognuno poteva fare qualcosa, sia individualmente che collettivamente. In uno dei quattro depliant che, con il titolo “ognuno può fare qualcosa”, accompagnavano il volumetto per ciascun membro della famiglia, quello dedicato al figlio maschio aveva il sottotitolo“se devi prendere una decisione… i fatti che è bene conoscere prima”. Si sollecitava a comprendere che fumare doveva essere una decisione consapevole (oggi con parole alla moda si direbbe si offriva un empowerment a chi doveva prendere una decisione). Si trattava di responsabilizzare e spiegare a che cosa si poteva andare incontro scegliendo la sigaretta. Evitando l’approccio moralistico e proibizionistico. Nel manuale “Educazione Sanitaria” del 1974, per gli allievi delle scuole per infermieri, nelle schede dedicate al fumo, si suggeriva di centrare l’azione 6 educativa, non solo sulle informazioni, che pure debbono essere chiare e approfondite rispetto agli effetti del fumo sui vari organi e apparati, ma anche, e in modo particolare, di soffermarsi sulle motivazioni che hanno portato o portano all’abitudine, con una discussione aperta, nel tentativo di razionalizzarle. In particolare con i ragazzi, riconoscendo che i motivi fondamentali della iniziazione sono “l’ansia di sentirsi adulti (gli adulti fumano), l’imitazione dei genitori (i figli di genitori fumatori tendono a divenire fumatori)”: “motivazioni che finiscono per associare il fumo a sensazioni positive di “sicurezza”, di sentirsi “realizzati”, o “forti” come gli eroi che allora pubblicizzavano le sigarette… così l’abitudine si stabilizza, e poi, n° 213 maggio-giugno 2008 nell’adulto, diventa difficile liberarsi da questo appiglio per i momenti difficili…”. E’ il tempo in cui il fumo, soprattutto a seguito del “Rapporto Terry”, commissionato nel 1964 dal Surgeon General della sanità americano, e largamente pubblicizzato, diventa materia di grande attenzione nella stampa e nelle riviste scientifiche di tutto il mondo. La legislazione sostiene le iniziative. In Italia era già vigente la legge che proibiva la vendita delle sigarette ai ragazzi al di sotto dei 16 anni (1934), era stata già bloccata la grande diffusione della pubblicità delle sigarette sotto qualsiasi forma anche indiretta con la legge 10 aprile 1962 n. 165, (il nostro uno dei primi Paesi a prendere questo provvedimento) , poi, a seguito degli studi sul fumo passivo nel 1974, l’11 novembre, si approva la Legge 584 “Divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblici”. Anche le Forze Armate che avevano, fin dalla prima guerra mondiale, contribuito a iniziare al fumo i ragazzi di leva con la distribuzione gratuita di sigarette “Milit”, decidono di trasformare in soldo il corrispettivo della quota giornaliera di sigarette. Nel complesso si tratta di anni nei quali si è cominciato a prestare maggiore attenzione al problema, e, nel tempo, si è raccolto qualche frutto, nonostante il permanere della solidità delle basi socio-economiche dell’impresa tabacco sostenuta da una domanda ancora consistente. In questi anni qualcosa è avvenuto: la percentuale di fumatori maschi è passata dal cinquanta al venticinque per cento, mentre, tuttavia è aumentata la percentuale delle fumatrici, in generale un quarto circa della popolazione adulta mantiene l’abitudine di fumare, una quota, peraltro simile ad altri Paesi della nostra area. Più recentemente, l’affermarsi della strategia “promozione della salute” ha editoriale EDITORIALE editoriale influito anche sui possibili approcci rispetto a questa abitudine. Nella edizione del 1995 del Manuale Educazione Sanitaria e Promozione della Salute, la tendenza al positivo/ promozionale diventa evidente con il suggerimento di adottare il nuovo approccio : sviluppare un’azione per valorizzare “lo stile del non fumatore”. Un’azione da condurre sui tre elementi che incidono sul triangolo salute : sviluppo di un modello positivo di non-fumatore, informazione/educazione sanitaria, politica economica verso produzione e mercato. Lungo questa linea, negli ultimi anni si stanno registrando ulteriori nuove tendenze. In un editoriale su questa rivista del 1999, commentando le nuove spinte all’educazione sanitaria nel campo delle tossicodipendenze, a seguito dei nuovi provvedimenti legislativi, il titolo “Quant’è bella giovinezza…”, faceva riferimento agli orientamenti suggeriti dal magistrato M. Pierre Hourcade, coordinatore della Missione interministeriale per le tossicodipendenze del Governo francese, per un approccio positivo alle azioni educative orientate all’“educazione al piacere”. Ricerca del piacere presentato come “risorsa” positiva, che offre occasioni di “sentirsi bene”. Una nuova attenzione all’approccio positivo, a comprenderne il senso nella società odierna. Valorizzare e rinforzare gli aspetti positivi della vita, e interpretarli nella formazione della persona. Un indizio di questa tendenza ci sembra di poterlo cogliere anche nella ricerca sul significato di “felicità” condotta dal Censis del 2006 nella Regione Veneto. Ma su questa linea sono anche alcune parti della ricerca europea della Rete Scuole promotrici di salute, che indaga sul disagio e sull’agio, su “lo star bene”, parti che andrebbero meglio valorizzate, superando la tentazione di concentrarsi sugli aspetti negativo (bullismo, rischi, ecc). 7 Questi orientamenti che si soffermano sul negativo, sono forse stimolati dal diffuso senso di disagio e anche di depressione, soprattutto nelle classi giovanili, in un periodo di grandi trasformazioni, in particolare rispetto alle relazioni personali, o forse al disagio di fronte alle spinte di soddisfare le proposte che la società dei consumi pone davanti a ogni giovane adolescente come obiettivi ineludibili. Quale può essere, oggi, il filo conduttore di un’azione che, centrata sulla persona, ottenga il massimo dei risultati anche nelle dipendenze? Nel nostro tentativo di esplorare le possibilità che può offrire la rete delle scuole, abbiamo riflettuto con gli insegnanti su quanto Edgar Morin suggerisce nel primo dei “Sette saperi necessari all’educazione del futuro”. La necessità primordiale di “promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi globali e fondamentali per inscrivere in essi le conoscenze parziali e locali, ostacolata dalla attuale supremazia di una conoscenza frammentata nelle diverse discipline con conseguente incapacità di effettuare il legame tra le parti e la totalità, tra il sé e la società”. Una conoscenza che aiuti a comprendere in quale contesto si è, quale è il nostro ruolo, le nostre potenzialità, i nostri contributi, gli obiettivi da perseguire. Un processo che faccia crescere come “persone” attingendo dai “saperi” costruiti nel tempo dal genere umano, provando il gusto della scoperta. L’insegnamento come esperienza positiva, basato sulla conoscenza delle caratteristiche dei soggetti e dei loro processi di apprendimento. Un approccio positivo per i docenti e per i discenti, che si inserisca nel continuum giornaliero del lavoro scolastico. n° 213 maggio-giugno 2008