1. La “Cappella di corte” voluta da Sisto IV Entrare nei Musei Vaticani e arrivare fino alla Cappella Sistina è come entrare nel cuore stesso della Chiesa cattolica del Rinascimento, il momento in cui la corte papale diventa la più splendida d’Europa. I milioni di turisti che la visitano ogni anno rimangono impressionati dalla sua grandezza, dalla straordinaria ricchezza artistica delle sue decorazioni ma spesso dimenticano che la Sistina non è un museo. Essa è, infatti, prima di tutto la “Cappella di corte” di quella speciale monarchia che è tuttora lo Stato Vaticano, il più piccolo Stato sovrano del mondo quanto a dimensioni territoriali ma uno dei più influenti per il seguito che la religione cristiano-cattolica ha nel mondo. Una volta non era così: lo Stato Vaticano, o meglio lo Stato della Chiesa, era molto più vasto e il papa, che ne era (e continua ad esserne) di fatto il sovrano assoluto, si considerava la guida non solo spirituale ma anche politica di tutti gli Stati cristiani. Era lui che incoronava gli imperatori e molti re erano formalmente suoi vassalli. Come vicario di Cristo, riteneva che il suo potere fosse voluto da Dio per condurre il genere umano verso la salvezza, quindi pretendeva l’obbedienza di tutti gli Stati cristiani anche su questioni non strettamente religiose, come ad esempio le rendite di diocesi e abbazie di cui una parte doveva sempre essere versata nelle casse vaticane. Per quanto riguardava i suoi diretti domini territoriali, poi, il papa si comportava come qualunque altro re: faceva guerre, stringeva alleanze, stipulava o rompeva patti, imponeva tasse e amministrava la giustizia. La sede del suo governo è sempre stata a Roma, sul colle Vaticano, dove secondo la tradizione avrebbe subito il martirio il primo vicario di Cristo, san Pietro. Per circa settant’anni, però, i re di Francia, con la scusa di sottrarre l’elezione del nuovo pontefice ai condizionamenti dell’aristocrazia romana, avevano imposto il trasferimento della sede pontificia ad Avignone (dal 1308 al 1377). Il ritorno a Roma aveva provocato il Grande Scisma d’Occidente, cioè la divisione tra i cattolici, perché una parte del clero continuava ad eleggere il proprio papa ad Avignone. Il mondo cattolico era piombato così nel caos: c’era un papa “romano” e uno “avignonese” che reciprocamente si scomunicavano. Solo verso la metà del Quattrocento, superati i contrasti, il cristianesimo cattolico ritrova la sua unità e i papi cercano di riconquistare l’autorità che avevano avuto nei secoli precedenti. il momento in cui la corte splendido impressionato straordinario speciale quanto a influente di fatto considerarsi la guida incoronare die Zeit, in der Hof wunderschön beeindruckt außerordentlich besonder… was betrifft einflussreich in der Wirklichkeit sich halten Führung bekrönen ritenere pretendere la questione comportarsi stringere/stipulare l’alleanza rompere subire il martirio con la scusa di sottrarre il condizionamento piombare 1 behaupten verlangen Angelegenheit sich benehmen schließen Bündnis brechen den Märtyrertod erleiden unter dem Vorwand von entreißen Bedingtheit hier: fallen È in questo periodo che comincia la “rinascita” di Roma. Molti papi di cultura umanistica vogliono rinnovare il volto della città, riscoprire la sua antica grandezza, presentando la Roma cristiana come la prosecuzione di quella imperiale. Verso la fine del Quattrocento Sisto IV, al secolo Francesco della Rovere, papa dal 1471 al 1484, avvia grandi lavori sia nella città che in Vaticano, dove ritiene che sia anche arrivato il momento di ricostruire la Cappella del Palazzo Apostolico (così era chiamata e si chiama tuttora la sede del pontefice). Voleva con ciò dare un segno tangibile dell’importanza e dello splendore della sua corte e a questo scopo fa venire a Roma i più importanti artisti dell’epoca. L’arte diviene così lo strumento principale di comunicazione della Chiesa cattolica e il Rinascimento comincia a mettere le sue radici nella città dei papi. In questo libretto cercheremo di farti scoprire, assieme ad alcune regole della lingua italiana, i momenti fondamentali di questa storia, invitandoti a “visitare” la Cappella Sistina in particolare e alcuni luoghi del Palazzo Apostolico in generale con la consapevolezza che non si tratta appunto di un museo ma di un luogo vivo che conserva ancora gran parte delle sue funzioni originarie. Cominciamo allora con il ricordare che una delle sue funzioni principali, proprio in quanto Cappella di corte (o Cappella palatina, cioè del Palazzo) è quella di ospitare il Conclave, cioè la riunione di tutti i cardinali (sono circa un centinaio) per l’elezione del nuovo pontefice. la prosecuzione al secolo avviare il lavoro ricostruire il segno Fortsetzung mit dem bürgerlichen Namen hier: machen lassen hier: Bau wiederbauen Zeichen tangibile divenire lo strumento la radice la consapevolezza la riunione greifbar werden Mittel Wurzel Bewusstsein Versammlung la Cappella Sistina e il Conclave l’ingresso dei cardinali nella Sistina all’inizio dell’ultimo Conclave 2 Curiosità la parola Conclave Come la maggior parte delle parole dell’italiano, anche conclave deriva dal latino, e precisamente da “cum” (con) e “clave” (chiave): letteralmente significa perciò “luogo chiuso a chiave”. La parola però ha solo un valore metaforico e significa in realtà “luogo appartato, riservato agli addetti ai lavori”. L’origine del Conclave si deve a papa Gregorio X, che nel 1274 ha imposto ai cardinali di riunirsi tra loro, senza contatti con l’esterno, per l’elezione dei futuri papi. Ma se un papa ha sentito la necessità di prevedere un conclave per eleggere il nuovo pontefice, ciò vuol dire che di solito l’elezione era molto condizionata dagli interessi e dalla lotta per il potere delle grandi famiglie romane. Quando il Conclave inizia, moltissimi fedeli si riuniscono in piazza San Pietro per aspettare il fumo che esce da un camino visibile dalla piazza. Al termine di ogni seduta, infatti, vengono bruciate in una stufa della Sistina, collegata con il camino, le schede dello scrutinio. Se nessuno dei cardinali ha ottenuto i due terzi delle preferenze, le schede vengono bruciate assieme a una sostanza che produce un fumo nero. Se invece uno ha ottenuto le preferenze sufficienti, le schede producono un fumo bianco. È il segnale che tutti aspettano. Dopo pochi minuti si affaccia al balcone di San Pietro il primo cardinale diacono (il protodiacono) che annuncia in latino “habemus papam” (“abbiamo il papa”) e la folla comincia ad applaudire. appartato riservato a l’addetto al lavoro sentire la necessità prevedere la lotta il potere il fumo zurückgezogen vorbehalten der Beauftragte das Bedürfnis haben vorsehen Kampf Macht Rauch al termine (m.) la seduta la stufa la scheda lo scrutinio ottenere la preferenza affacciarsi am Ende Sitzung Ofen hier: Stimmzettel Stimmenzählung bekommen hier: Vorzugsstimme sich zeigen Comprensione del testo 1 Scegli tra vero, falso e non presente 1 Lo Stato della Chiesa è molto vasto. v f n.p. 2 In passato il papa, in quanto capo della cristianità, pretendeva di avere un potere superiore a quello degli altri re. v f n.p. La sede del papa è sempre stata a Roma, sul colle Vaticano, dove avrebbe subito il martirio san Pietro. v f n.p. Dopo il Grande Scisma i papi cercano di riconquistare il prestigio e l’autorità che avevano perduto. v f n.p. Sisto IV ha voluto che la Grande Cappella si chiamasse Sistina. v f n.p. 3 4 5 3 6 7 8 9 Sisto IV riesce a far venire a Roma i più importanti artisti del momento perché promette di pagarli molto bene. v f n.p. v f n.p. Durante il conclave i cardinali non devono avere rapporti con l’esterno per evitare condizionamenti nella scelta del nuovo papa. v f n.p. Già al tempo di Gregorio X l’elezione del nuovo papa era segnalata da una fumata bianca. v f n.p. v f n.p. La Cappella Sistina viene costruita per poter ospitare il conclave. 10 La parola conclave deriva dal latino e significa che durante le riunioni per l’elezione del nuovo papa i cardinali sono chiusi a chiave dentro la Sistina. Per saperne di più un po’ di storia attraverso le parole Il capo della Chiesa cattolica si può chiamare in italiano in due modi: “papa” e “pontefice”, o anche “sommo pontefice”. Il significato delle due parole inizialmente è però diverso. Il primo termine deriva dal latino tardo papa che a sua volta deriva dal greco pappas = papà (vezzeggiativo di pater = padre). Il secondo termine deriva dal latino classico “pontifex”. Nell’antica Roma il pontifex maximus era il capo del collegio dei sacerdoti pagani e aveva grande importanza nelle cerimonie pubbliche dello stato. Per questo motivo, quando il potere passa tutto all’imperatore (tra il I sec. a.C. e il I d.C.), saranno gli stessi imperatori a farsi nominare anche pontifex maximus. Allorché l’impero si cristianizza, gli imperatori smettono di prendere questo titolo perché troppo legato al passato pagano. Il titolo di pontifex maximus sarà allora assunto dal vescovo di Roma che aveva già cominciato a essere chiamato “papa”, ovvero “padre” degli altri vescovi. Nel passaggio dal latino all’italiano i due termini saranno usati come sinonimi: pontifex sarà tradotto “pontefice” e pontifex maximus “sommo pontefice”; papa diventa, così com’è, una parola italiana. La storia delle parole ci rivela, al di là dei contrasti che pure ci sono stati, quanto profondi siano i legami tra Chiesa cattolica e impero romano. il latino tardo il vezzeggiativo farsi nominare smettere di assumere rivelare al di là profondo il legame Spätlatein Koseform sich ernennen lassen aufhören übernehmen hier: beweisen trotz tief Verbindung 4 Per espandere ed esercitare il lessico 2 Alla parola “papa” e alla sua elezione sono collegati molti modi di dire. Qui di seguito ne trovi alcuni: associali ai loro significati, scrivendo nel quadratino la lettera corrispondente al significato, come nel primo caso: modi di dire 1 morto un papa se ne fa un altro significato h a qualcosa succede raramente 2 (a) ogni morte di papa b trovare un accordo 3 neanche il papa gliela può levare c in modo chiaro e molto diretto 4 andare a Roma e non vedere il papa d non trovare un accordo 5 fare una vita da papa/papi 6 fumata nera e qualcosa, di solito una punizione, che non si vuole togliere f non fare la cosa più importante 7 fumata bianca g fare una vita comoda 8 papale papale h nessuno è insostituibile i prima di un’elezione essere sicuri di venire eletti ma risultare alla fine battuti 9 entrare da papa e uscire da cardinale 3 Inserisci ora questi modi di dire nelle frasi seguenti al posto delle parole in corsivo, ove necessario con gli opportuni adattamenti, come nell’esempio: nella sua nuova casa se la passava molto bene e con grande comodità nella sua nuova casa faceva una vita da papa 1) Gli dissi bruscamente e con tutta sincerità che doveva andarsene. __________________________________________________________________ 2) Il ministro si è dimesso ma il governo andrà avanti, nessuno è indispensabile. __________________________________________________________________ 3) La trattativa tra governo e sindacati si è conclusa senza un accordo tra le parti. __________________________________________________________________ 4) Mio fratello vive in America e mi viene a trovare molto raramente. __________________________________________________________________ 5) – Abbiamo festeggiato la notte di san Silvestro in piazza del Duomo senza aspettare il suono della Pummerin. 5 – Peccato! Avete perso la cosa più importante! ____________________________________________________________________ 6) Alle primarie la Clinton era sicura della vittoria ma poi è stata sconfitta. ____________________________________________________________________ 7) Le società si sono accordate: Rossi è il nuovo presidente di Confindustria. ____________________________________________________________________ 8) Questa volta mio figlio l’ha fatta grossa! Niente televisione per una settimana, ecco la sua punizione e se la tiene anche se protesta! ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ interno della Cappella Sistina così come si presenta oggi dando le spalle all’altare 6