PROGETTISTA RESPONSABILE
DELL'INTEGRAZIONE
RESPONSABILE del PROCEDIMENTO
Arch. Silvio RUFOLO
Geom. Antonio MANCINI
Arch. Silvio RUFOLO
PROGETTISTI
Arch. Antonio DATTIS
P.O. Puglia FESR 2007-2013 – ASSE VII
COMUNE DI TARANTO
Direzione Pianificazione Urbanistica e Edilità
COMUNE DI TARANTO
RISTRUTTURAZIONE DELL’ESISTENTE IMMOBILE CINEMA - TEATRO FUSCO DI PROPRIETA’ DEL
COMUNE DI TARANTO
PROGETTO PRELIMIARE
IMPIANTI TECNOLOGICI
RELAZIONE TECNICA
(artt. 17 e 19 D.P.R. 5 ottobre 2010, N. 207)
Relazione Tecnica Impianti
Cinema Teatro Fusco
INDICE
1.
Premessa .................................................................................................................. 3
2.
Impianto idrico - Descrizione dell’intervento ............................................................ 4
3.
Impianto fognante - Descrizione dell’intervento ....................................................... 5
4.
Impianto di climatizzazione - Descrizione dell’intervento ........................................ 6
5.
Impianto elettrico - Descrizione dell’intervento ...................................................... 10
6.
Impianti di sicurezza antincendio ......................................................................... 14
6.1. Impianti idranti – Descrizione dell’intervento......................................................... 14
6.2. Impianto rivelazione incendi ed allarme - Descrizione dell’intervento ................... 14
6.3. Impianto di allarme acustico (EVAC) Descrizione dell’intervento.......................... 15
7.
Impianti speciali ..................................................................................................... 16
7.1. Impianto speciale audio ........................................................................................ 16
7.2. Impianto di proiezione cinematografica ................................................................ 17
7.3. Impianto luci di scena ........................................................................................... 17
7.4. Impianto videocitofonico - Descrizione dell’intervento .......................................... 17
7.5. Impianto telefonico - Descrizione dell’intervento ................................................... 17
8.
Normativa e legislazione di riferimento ............................................................... 18
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Relazione tecnica impianti
Cinema teatro Fusco
1. Premessa
La presente relazione ha come oggetto gli impianti tecnologici a servizio del ristrutturando cinema-teatro
Fusco, ubicato in Taranto, alla via Govinazzi.
Gli impianti sono:
1.
Impianto idrico fognante;
2.
Impianto di climatizzazione;
3.
Impianto elettrico;
4.
Impianto di sicurezza antincendio.
5.
Impianti speciali.
La relazione è stata redatta in conformità a quanto disposto dall’art. 19 del D.P.R. 5 ottobre 2010, N. 207,
Regolamento di esecuzione del D. Lgs. 12 aprile 2006, N. 163; pertanto indica requisiti e prestazioni
dell’intervento, indicando altresì le linee guida da adottare nella redazione del progetto definitivo.
Essa deve intendersi integrativa del capitolato speciale descrittivo e prestazionale allegato, al quale si
rimanda per la descrizione dettagliata degli interventi, nonché delle specificazioni tecniche dei componenti e
delle apparechiature previste.
I requisiti richiesti riguardano:
Interventi di adeguamento prescritti dalla attuale normativa antincendio ed elettrica, necessari per l’esercizio
dell’attività;
La riqualificazione ai fini energetici del sistema edificio impianto consistenti:
-
in idonei interventi sulle strutture opache e trasparenti esistenti, al fine del rispetto dei valori imposti
dalle attuali normative e disposizioni legislative in vigore ed applicabili in materia, in particolare il D.
Lgs 192/2005 e ss.mm.ii. ed il D.P.R. 59/2009;
-
in idonee soluzioni tecniche riguardanti gli impianti tecnologici di servizi generali, al fine di migliorare
il rendimento medio stagionale del sitema edificio impianto, rispetto il minimo normativo richiesto;
-
nel rendere efficiente il servizio e la gestione degli impianti, al fine di ottimizzare gli interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria, con particolare riguardo a:
impianto di produzione dell’acqua calda sanitaria a servizio dei camerini;
impianto di climatizzazione estiva ed invernale;
impianto elettrico di illuminazione generale;
impianti di sicurezza antincendio.
Trattandosi di un teatro, si rende altresì necessario individuare oppotune soluzioni inerenti i rivestimenti delle
pareti verticali della sala, del palco e del controsoffitto, a fine di migliorare le prestazioni acustiche del
complesso, limitando altresì l’impatto acustico verso l’esterno e verso i lavoratori del teatro secondo quanto
disposto dall’attuale nomativa del settore.
La valutazione di eventuali migliorie proposte dall’Impresa concorrente, sarà effettuata secondo criteri e
subcriteri di cui all’art. 23, comma 1 lettera c del D.P.R. 207/2010, di cui alla sezione tecnico –
amministrativa del Capitolato.
Di seguito si descrivono gli interventi previsti, indicando le specifiche prestazioni che devono essere
riscontrate nell’intervento, nelle successive fasi della progettazione definitiva ed esecutiva, e
successivamente nella esecuzione dei lavori.
Le indicazioni contenute nella presente relazione e riprese dal Capitolato Speciale Descrittivo e
Prestazionale, non devono limitare la facoltà dell’Impresa a proporre soluzioni migliorative in sede di
partecipazione alla gara, a condizione che esse siano non solo rappresentate ed illustrate nel modo più
completo ed esaustivo possibile, ma giustificate con analisi tecnico-economiche oggettive, in grado di
dimostrare la effetiva convenienza della scelta proposta.
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Le quantità riportate nel calcolo sommario della spesa sono state assunte eslusivamente per la
determinazione sommaria del costo di costruzione dell’intervento, esse pertanto potranno essere variate
nella redazione del computo metrico estimativo allegato al progetto definitivo, in funzione delle proposte
progettuali, a condizione che vengano rispettati i sucitati requisiti di base richiesti, e che l’intervento venga
realizzato in conformità a tutte le Norme, Decreti e Leggi in vigore ed applicabili in materia.
2. Impianto idrico - Descrizione dell’intervento
L’impianto avrà origine da un contatore acqua, la cui posizione sarà concordata, a cura ed con totale onere a
carico dell’Impresa Appaltatrice, con i tecnici dell’AQP, le cui prescrizioni dovranno essere rispettate nella
esecuzione di tutte le opere necessarie per l’allacciamento alla rete cittadina.
Una tubazione in acciaio saldato filettabile S 195T, a norma EN 10255, zincat a norma EN 10240 A1 (per
acqua potabile), se corrente a vista o, in alternativa, se corrente interrata, in PE idoneo alla distribuzione
dell’acqua, in conformità alla UNI EN 12201 del 2004, e a quanto previsto dal D.M. n. 174 del 06/04/2004
(sostituisce Circ. Min. Sanità n. 102 del 02/12/1978), alimenterà un gruppo di serbatoi di prima raccolta in
polietilene da ubicare nel locale destinato a centrale idrica-antincendio al piano terra, con accesso dal cortile.
Un gruppo di pressurizzazione consentirà l’erogazione dell’acqua alle varie utenze con le richieste
caratteristiche idrauliche, il cui dimensionamento sarà oggetto del progetto definitivo, da eseguire in
conformità della norma UNI 9182:2010, adottando le portate stabilite in essa, e dimensionando le tubazioni
in modo da garantire per ogni rubinetto la portata e la pressione idonea, con una velocità non superiore a 2
m/s, e comunque tale da evitare rumori molesti negli ambienti.
Si precisa che sarà facoltà della Impresa concorrente proporre un sistema di pressurizzazione di
caratteristiche tali da rendere il sistema più efficiente, al fine anche di migliorare i livelli di rumore compatibili
con le attività presenti nel fabbricato.
Nel locale centrale idrica, immediatamente a valle del gruppo di pressurizzazione si deve prevedere un
collettore, con diverse partenze, al fine di rendere efficiente la gestione e la manutenzione dell’impianto ed in
modo anche di garantire la continuità di esercizio, in caso di guasto su un gruppo di servizi.
A titolo puramente indicativo la ripartizione dei circuiti sarà:
Linea di almentazione bagni del pubblico ubicati al piano terra ed al primo livello;
Linea di alimentazione dei bagni a servizio dei camerini artisti;
Linea di alimentazione boyler di produzione acqua calda sanitari (ACS);
Linea di almentazione gruppo refrigerante, caldaia, UTA1 (sala) e UTA2 (palco) in copertura della
sala;
Linea di alimentazione gruppo termico in copertura dei camerini artisti.
I blocchi sanitari a servizio artisti saranno alimentati con acqua fredda e calda; mentre per i restanti, quelli
aperti al pubblico, si prevede l’utilizzo della sola acqua fredda.
Al fine di ottimizare l’utilizzo della risorsa idrica, sono stati previsti rubinetterie temporizzate, in particolare
flussometri temporizzati per i vasi, rubinetterie temporizzate per i locali aperti al pubblico e miscelatori a
tempo per lavabi degli artisti.
La rete orizzontale correrà in parte interrata al piano terra, ed in parte a vista sul terrazzo; da essa
saranno derivate le montanti verticali.
Le colonne montanti verticali saranno incassate nella muratura o, se il caso, ricoperte da una finta colonna
realizzata con tavelle.
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Cinema teatro Fusco
Dalle colonne verticali, in corrispondenza di ciascun blocco sanitario, sarà derivata una cassetta di
distribuzione secondaria, incassata, corredata di coperchio e di collettori (solo acqua fredda per i bagni
aperti al pubblico ed uno per l’acqua fredda ed uno per quella calda per i bagni artisti), dai quali partiranno le
linee secondarie sottopavimento, in tubazione multistrato, una per ogni apparecchio sanitario, intercettata sul
collettore.
Le tubazioni di acqua calda dovranno essere coibentate con spessori conformi all’allegato B del D.P.R. n.
412/1993 e ss.mm.ii.
Impianto di produzione acqua calda sanitaria
La produzione di acqua calda è garantita tramite un boyler ad accumulo, di capacità da calcolare e
comunque non inferiore a 1000 litri apportunamente coibentato, installato o sulla copertura del fabbricato
camerini, o nel locale centrale idrica, che sarà pilotato dalla caldaia a condensazione facente parte del
gruppo pompa di calore dell’impianto di climatizzazione, e dal calore recuperato dalla stessa.
3. Impianto fognante - Descrizione dell’intervento
In conformità a quanto disposto dall’art. 56 punto 6 del vigente Regolamento Comunale di Igiene e Sanità
pubblica del Comune di Taranto, le colonne di scarico delle acque grigie (lavabi e docce) dovranno correre
distinte da quelle della acque nere (latrine) fino al piede della colonna, in corrispondenza del pozzeto
sifonato. Pertanto ogni apparecchio sanitario, munito di proprio sifone, dovrà essere collegato ai collettori
secondari di scarico, e da questi alle colonne tramite una tubazione separata.
Il collegamento di ciascun apparecchio sarà realizzato con manicotto, curva tecnica, tubo verticale, curva
aperta o a 87°, tubo e braga. I collettori principali correranno interrati secondo il percorso che l’Impresa, nel
redigere il progetto definitivo, riterrà più opportuno, con l’accortezza di dare le giuste pendenze, e di
installare lungo i cambi di direzione o nei tratti lineari idonei pozzetti di ispezione con tappi per la eventuale
pulizia delle tubazioni.
Le montanti verticali sono come sopra detto separate acque nere ed acque grigie fino ai piedi della colonna.
Si prevede una ventilazione primaria per i vasi ed una primaria per la tubazione delle acque grigie.
Il collegamento alla rete cittadina dovrà essere eseguito in un pozzetto con sifone, da porre a cura dell’AQP,
nella posizione che questa riterrà più idonea. Sarà cura dell’Impresa Appaltatrice concordare tale posizione
con i tecnici dell’AQP, ed eseguire le opere necessarie fino al pozzetto di competenza dell’AQP:
La rete di scarico acque nere e grigie e di ventilazione saranno realizzate con tubazione in PE-AD
(polietilene alta densità) di tipo corrugato a doppia parete per condotte di scarico interrate non in pressione,
conformi alla norma UNI EN 13476, complete di sistema di giunzione con relativa guarnizione elastomerica a
norma EN 681-1, compresi i pezzi speciali e compensato nel prezzo ogni onere per la posa in opera
completo di pezzi speciali e le opere murarie e l’assistenza alle opere murarie. I diametri dovranno essere
calcolati secondo norma UNI EN 12056-1-5:2001,
Sono previsti pozzetto di ispezione e di passaggio con chiusino in ghisa.
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4. Impianto di climatizzazione - Descrizione dell’intervento
L’impianto dovrà essere dimensionato in conformtà alle seguenti norme:
Norma Europea prEN 13779 riguardante la "ventilazione per edifici non residenziali. - Requisiti di
prestazione per sistemi di ventilazione e climatizzazione dei locali";
Norma UNI 10339 relativa agli "impianti aeraulici a fini di benessere - Generalità, classificazione e
requisiti" per quanto riguarda l'indice di affollamento e le condizioni termoigrometriche di progetto.
Gli impianti di climatizzazione previsti sono:
-
uno per la sala a tutt’aria alimentato da una propria unità di trattamento aria;
-
uno per il palco, anch’esso alimentato da una propria UTA;
-
per il foyer è previsto un impianto idronco con unità a cassetto in controsoffitto;
Gli impianti di cui sopra avranno in comune: il gruppo refrigerante e la caldaia a condensazione.
Per i camerini si prevede un impianto completamente separato dal primo, del tipo misto a ventilconvettori ed
una UTA per l’aria primaria, alimentato da una propria pompa di calore corredata da una caldaia a
condensazione.
Per i bagni del pubblico e degli artisti sono previsti radiatori in ghisa, ed un impianto di estrazione forzata.
Impianti sala, palco e foyer
L’impianto di climatizzazione estiva ed invernale a servizio della sala e del palo e del palco è del tipo a
tutt’aria.
I criteri che dovranno essere adottati per il dimensionamento dell’impianto sono:
a) condizioni climatiche esterne estive: valori tipici della zona climatica C Taranto (valori indicativi Te 33
°C; UR 43%)
b) condizioni climatiche esterne invernali: valori tipici della zona climatica C Taranto (valori indicativi Te
0 °C; UR 80 %)
c) condizioni climatiche interne: estate valori indicativi Ti 26 °C, UR 50%;
d) condizioni climatiche interne: inverno valori indicativi Ti 20 °C, UR 50%;
e) numero di ricircoli aria pari a 5 – 6 volte il volume ambiente;
f)
portata di rinnovo pari a 30 mc/h per persona.
g) Velocità dell’aria dovrà essere:
nei canali principali valori tra 5 e 6 m/s;
nei canali secondari tra 3 e 4.5 m/s;
immissione in ambiente 2,5 e 3 m/s.
h) rumorosità dell’impianto conforme a quanto disposto dal DPCM n. 215 del 16/05/1999.
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La ristrutturazione oggetto dell’appalto ricade nell’ambito di applicazione del D. Lgs. n. 192/2005 e ss.mm.ii.,
e del D.P.R. n. 59/2009; per i dettagli delle prestazioni energetiche richieste alle strutture opache e
trasparenti si rimanda alla relazione specialistica allegata.
Refrigeratore
Il refrigeratore da installare, dovrà essere alimentato a gas metano, ed è ad assorbimento acqua
ammoniaca. Esso sarà installato sul terrazzo di copertura della sala, in posizione tale da consentire gli
interventi normali di manutenzione. La macchina sarà corredata di volano termico di capacità adeguata,
elettropompe di circolazione, stumenti di misura, valvole, accessori vari, vasi d espnasione necessari per il
corretto funzionamento dell’impianto. Il dimensionamento del refrigeratore dovrà essere eseguito, tenendo
conto delle caratteristiche termofisiche delle strutture opache e trasparenti di cui alla relazione di
riqualificazione energetica di cui sopra, e dei dati di progetto innanzi riportati. La sua potenzialità comunque
non dovrà essere inferiore a 360 kW.
Il refrigeratore, corredato sul primario di volano termico, alimentarà, mediante un collettore i seguenti circuiti,
ciascuno munito di propria pompa di circolazione:
-
la batteria di raffreddamento della UTA della sala;
-
la batteria di raffreddamento della UTA del palco;
-
le unità a cassetto installate nel controsoffitto del foyer.
La centrale di refrigerazione sarà munita di tutti gli accessori richiesti (valvole di intercettazione, di ritegno, di
sicurezza, di vasi di espansione, di strumenti di misura ecc)
Caldaia a condensazione
Per l’alimentazione delle batterie di riscaldamento e di postriscaldamento delle due UTA (sala e palco) e per
le unità a cassetto installate nel foyer, è prevista la installazione, sul terrazzo di copertura della sala di una
unica caldaia a condensazione la cui potenzialità dovrà essere dimensionata, come per il gruppo
refrigerante, tenendo conto dei dati di progetto sopra riportati, e delle caratteristiche termofisiche richieste
dalla attuale normativa energetica per le strutture opache e trasparenti. La potenzialità comunque non dovrà
essere inferiore a 300 kW.
Anche la caldaia, corredata sul primario di separatore idraulico, alimentarà mediante un collettore i circuiti di
cui sopra, ed in particolare:
-
le batterie di riscaldamento e postriscaldamento della UTA sala;
-
le batterie di riscaldamento e postriscaldamento della UTA palco;
-
Le unità a cassetto del foyer.
La centrale del caldo sarà munita di tutti gli accessori richiesti (valvole di intercettazione, di ritegno, di
sicurezza, di vasi di espansione, di strumenti di misura ecc)
Impianto gas
Le utenze da alimentare con gas metano sono:
-
La caldaia a condensazione a servizio dell’impianto di climatizzazione (sala, palco e foyer);
-
La caldaia a condensazione dell’impianto misto (ventilconvettori e UTA aria primaria) per i camerini;
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La posizione del contatore, che comunque dovrà essere concordata con l’Ente erogatore del servizio, sarà in
contenitore metallico areato, posizionato presumibilmente al piano terra sulla facciata del fabbricato
prospiciente via Giovinazzi, nelle immediate vicinanze dell’accesso al cortile interno.
Il montante principale, che dovrà essere dimensionato per la potenzialità complessiva dell’impianto, avrà
presumibilmente un percorso in parte verticale, corrente a vista sulla facciata del fabbricato ed in parte
orizzontale sul terrazzo di copertura per l’alimentazione del refrigeratore e della caldaia a condensazione a
servizio degli impianti di climatizzazione della sala, palco e foyer, e del gruppo a servizio dei camerini.
A seguito di contatti informali avuti con i tecnici dell’ente erogatore del servizio gas si è preso atto della
disponibilità di fornitura del gas per la potenza richiesta per l’intervento in questione.
Centrale di trattamento aria
Le unità di trattamento aria previste sono due: una per la sala e l’altra per il palco. Entrambe saranno
posizionate sul terrazzo di copertura della sala, in posizione tale da garantire le operazioni di manutenzioni
ordinarie e straordinarie.
Le caratteristiche delle due centrali si evincono dal capitolato descrittivo e prestazionale allegato.
Si evidenzia che esse dovranno essere del tipo silenziato, corredate ciascuna da filtri elettrostatici, al fine di
ottimizzare le prestazioni acustiche ed energetiche del sistema edificio-impianto.
A corredo delle due centrali sono previsti due sistemi di regolazione, di caratteristiche idonee a mantenere le
previste condizioni di benessere ambientali.
Canali di distribuzione principale e secondaria di mandata e di ripresa
I canali di distribuzione dell’aria (di mandata e di ripresa) sono previste con pannelli sandwich costituiti da un
componente isolante in poliuretano espanso rigido rivestito su entrambi i lati con lamine di alluminio idoneo
per la costruzione di canalizzazioni per il trasporto dell'aria. Il percorso della rete di distribuzione dovrà
essere studiata in modo da ottimizzare il funzionamento dell’impianto in termini di cadute di pressione,
velocità, e rumorosità. I canali correnti a vista sul terrazzo dovranno essere trattati sulla superfice esterna in
modo da resistere all’azione degli agenti atmosferici e dei volatili presenti.
L’andamento dei tratti dei canali all’interno della sala dovrà essere studiato in modo da ridurre l’impatto
visivo, armonizarsi con i rivestimenti interni, nonché per abbattere i livello della rumorosità a livelli compatibili
con quelli richiesti per le rappresentazioni.
Una particolare attenzione quindi dovrà essere posta nell’inserire opportuni silenziatori, nonché serrande
tagliafuoco richiesti dalla normativa antincendio.
Derivazioni ai diffusori
Anche le derivazioni ai diffusori dovranno avere i requisiti previsti per le condotte principali; esse saranno
realizzate tramite tubazioni rigide di idonea sezione, e per tratti di lunghezza limitata, da condotti flessibili
circolari.
Diffusori
Il numero e la posizione, nonché la tipologia dei diffusori, dovrano essere scelti in modo da garantire le
portate richieste, assicurare un buon lancio con velocità compatibili con l’applicazione, e ridurre l’impatto
acustico in sala.
A titolo puramente indicativo, nel capitolato descrittivo e prestazionale sono riportate le caratteristiche
richieste. Lo studio della diffusione dell’aria in ambiente, potrebbe portare a soluzioni diverse, ed a titolo
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esemplificativo, potrebbe essere realizzata con diffusori ad ugello orientabile ad alta induzione per la sala,
mentre per la galleria con diffusori del tipo a griglia ad alette orientabili.
Nel palco invece i diffusori da installare sono del tipo a dislocamento.
Griglie di ripresa
La ripresa dell’aria della platea sarà realizzata tramite griglie fisse ubicate a circa 50 cm dal pavimento;
griglie da nascondere alla vista, mediante, per esempio, con un sistema di pannelli ad inclinazione
opportunamente studiata per garantire la giusta superficie di aspirazione dell’aria.
Serrande tagliafuoco
Saranno installate sulle condotte di mandata e ritorno delle serrande tagliafuoco dotate di dispositivo in
grado di chiudere automaticamente in caso di incendio.
Regolazione
Il sistema di regolazione prevede un quadro di regolazione e comando per ogni UTA, costituito da controllore
digitale a microprocessore, servocomandi per serranda aria, sonda combinata temperatura/umidità,
termosonda da canale dell'aria, pressostati differenziale per aria, termostato antigelo, servocomandi
elettroidraulico per valvole, valvola a tre vie.
Pannello remoto per il comando della UTA
Si deve prevedere un comando remoto da installare nelle immediate vicinanze della bigletteria per
comandare manualmente l’impianto.
Impianto foyer
L’impianto di climatizzazione del foyer è del tipo esclusivamente idronico, tramite ventilconvettori a cassetto
installati nel controsoffitto dell’ambiente, alimentati da una cassetta di distribuzione secondaria, corredata di
collettori di mandata e di ritorno, dai quali partono le linee secondarie di distribuzione realizzate con
tubazioni multistrato, una per ogni unità, ciascuna con valvola di inetrcettazione dedicata.
Impianto camerini
L’impianto di climatizzazione dei camerini è compeltamente indipendente da quello della sala e del palco. Il
tipo di impianto è del tipo a ventilconvettori ed aria primaria.
La centrale è costituita da una un gruppo costituito da una pompa di calore ad assorbimento acqua
ammoniaca, alimentata a gas metano, combinata con una caldaia a condensazione.
I terminali sono ventilconvettori a pavimento per la climatizzazione estiva ed invernale. L’aria primaria è
assisurata da una UTA pilotata dal gruppo di cui sopra.
Il gruppo sarà installato all’aperto sul solaio di copertura del blocco edilizio camerini, mentre per l’UTA la
posizione dovrà essere studiata; possibili soluzioni sono o all’aperto sul solaio o all’interno in apposito
cassonetto insonorizzato.
La canalizzazione dell’aria nei camerini sarà realizzata con pannelli sandwich; ma un’altra soluzione
potrebbe essere quella di adottare un canale circolare corrente a vista staffata all’intradosso del colmo del
soffitto. Sono previste bocchette di immissione e griglie di transito sulle porte.
La produzione di acqua calda sarà garantita mediante un boyler che sarà servito da calore recuperato dalla
pompa di calore, in estate, e dalla caldaia a condensazione a bordo del gruppo.
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5. Impianto elettrico - Descrizione dell’intervento
Il progetto definitivo dovrà essere redatto in conformità alla vigente normativa CEI ed in particolare alle
seguenti norme:
-
CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua” ultima edizione, e varianti.
-
Guida CEI 64-54 “Criteri particolari per i locali di pubblico spettacolo”
L’impianto elettrico avrà origine da un contatore in bt, la cui taglia e posizione dovà essere concordata, a
cura con oneri a totale carico della Impresa Appaltatrice, con l’ente erogatore del servizio. Le opere di
predisposizione per l’allacciamento dell’energia elettrica dovranno essere previste nella redazione del
progetto definitivo. A seguito di contatti informali avuti con i tecnici dell’ente erogatore del servizio elettrico si
è preso atto che la massima potenza contrattuale fornibile in b.t. a contatore è di 100 kW. Pertanto l’Impresa,
all’atto della valutazione della massima potenza contemporanea installata, dovrà tenere in conto tale limite
contrattuale. Il sistema di messa a terra è del tipo TT. Immediatamente a valle del contatore si deve
prevedere la installazione di due interruttori, rispettivamente uno a protezione del gruppo antincendio, con
linea dedicata, e l’altro per la messa fuori esercizio dell’intera attività, ad eccezione delle elettropompe
antincendio. A servizio dell’intera attività dovrà essere previsto un quadro elettrico generale con all’interno
montate e cablate le apparecchiature come di seguito specificato.
Le utenze elettriche saranno quelle previste nel progetto definitivo; a titolo puramente indicativo esse sono:
1) Utenze luce costituite dagli organi di illuminazione ordinaria a servizio della sala, del foyer, del palco,
dei servizi, dei camerini, dei locali tecnici ed esterne;
2) Carico luce impianto luci di scena;
3) Utenze prese di uso civile, da ubicare all’interno dei locali, in numero e posizione da definire nel
progetto definitivo;
4) Utenze f.m. fissa consistenti in:
a. F.m. fissa ascensore;
b. F.m. fissa elettropompe gruppo di pressurizzazione;
c. F.m. fissa servizi ausiliari gruppo regrigerante in copertura terrazzo;
d. F.m. fissa servizi ausiliari della caldaia a condensazione in copertura terrazzo;
e. F.m. fissa ventilatori di mandata e ripresa delle due UTA (sala e palco) in terrazzo;
f.
F.m. fissa ausilari gruppo pompa di calore e caldaia sul terrazzo copertura camerini;
g. F.m. fissa unità a cassetto del foyer e ventilconvettori camerini;
h. F.m. fissa UTA aria primaria camerini.
i.
Utenze fisse servizi speciali: centralina rivelazione incendi, allarme acustico, impianto
speciale audio, impianto proiezione cinematografica ecc
L’architettura dell’impianto sarà oggetto di studio del progetto definitivo. Comunque i criteri da adottare sono
quelli di suddividere i circuiti partenti dal quadro generale, in modo da ridurre al massimo i disservizi all’intera
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attività a causa di un guasto in una parte dell’impianto. A titolo indicativo si rimanda alla lettura della
lavorazione E1 del Capitolato Speciale Descrittivo e Prestazionale.
Ogni circuito partente dal quadro dovrà essere protetto contro i sovraccarichi, i cortocircuiti e contro i contatti
indiretti tramite interruttori di grandezza idonea, conformi alla norma CEI EN 60898-1 ed CEI EN 60947-2,
prestando particolare attenzione a verificare la selettività verticale nei confronti dei tre tipi di guasto.
Le dorsali principali dovranno essere realizzate con cavi FTG10OM1 0,6/1 kV CEI 20-45 FG7M1 / FG7OM1
0,6/1 kV, idonei per l’attività in oggetto classificato luogo “marcio” cioè “luogo a maggior rischio in caso di
incendio”. Essi comunque dovranno essere resistenti al fuoco ed a bassa emissione di gas nocivi; la posa
dei cavi dovrà essere studiata in modo accurato nella redazione del progetto definitivo, tenendo conto che
non dovranno essere probabile causa di innesco di incendio. Al fine di garantire la non propagazione
dell’incendio, si dovrà prevedere idonei percorsi opportunamente compartimentati.
Tutte le utenze dovranno essere posate in modo da garantire il loro perfetto funzionamento riducendo il
rischio connesso al loro utilizzo; pertanto particolare cura dovrà essere posta nel collegamento della masse
e masse estranee all’impianto di terra, di cui, ad impianto realizzato, si dovrà verificarne il perfetto
funzionamento.
La scelta degli organi illuminanti sarà il risultato di un accurato studio illuminotecnico in grado di garantire
livelli di illuminamento, di uniformità e di abbagliamento conformi ai prescritti valori normativi della norma UNI
EN 12464-1 "Illuminazione dei Luoghi di Lavoro”
Altrettanto dovrà essere fatto per lo studio illuminotecnico della illuminazione di sicurezza, secondo i minimi
normativi previsti dalle specifiche disposizioni antincendio che nel caso in esame sono:
Decreto Ministeriale 20 maggio 1992, n. 569;
Decreto Ministeriale dell’Interno 22 febbraio 2006;
Valgono anche le disposizioni di cui al D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e Decreto Interministeriale 10 marzo
1998.
La tipologia degli organi illuminanti sarà oggetto di valutazione anche dal punto di vista estetico e
ornamentale.
Negli ambienti umidi i componenti dell’impianto dovranno avere un idoneo grado di protezione.
Nei locali servizi destinati a persone diversamente abili dovrà essere previsto un impianto di chiamata e gli
organi di comando dovranno rispettare le norme di settore.
L’accensione e lo spegnimento delle luci nei locali servizi igienici sarà del tipo automatico temporizzato
tramite rivelatori di presenza persone, nei restanti locali mediante organi di comando, mentre per le parti
comuni direttamente sugli interruttori del quadro di pertinenza.
Si dovrà prevedere un quadro di rifasamento automatico da dimensionare in relazione ai carichi reattivi
previsti in progetto.
Sarà cura della Impresa Appaltatrice verificare la necessità di dotare il fabbricato di un impianto di
protezione contro le scariche atmosferiche e di idonei scaricatori di tensione. Pertanto sarà sua cura
eseguire la verifica dell’autoprotezione del volume in accordo alle Norme CEI 81-10/1-2-3-4:2013 (CEI EN
62305-1), (CEI EN 62305-2) (CEI EN 62305-3) (CEI EN 62305-4)
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La protezione contro i contatti diretti sarà fornita da involucri o barriere tali da impedire il contatto con
parti attive e aventi grado di protezione almeno IP 40. La rimozione degli involucri o barriere potrà
avvenire solo con l’uso di chiavi o attrezzi.
La protezione contro i contatti indiretti sarà attuata mediante interruzione automatica
dell’alimentazione con l’impiego di dispositivi differenziali. La corrente nominale d’intervento
differenziale è coordinato con il valore della resistenza di terra dell’impianto, in maniera da garantire
una tensione di contatto inferiore a 50V.
Negli ambienti destinati a servizi igienici con presenza di docce sarà fatto divieto di installare
apparecchiature elettriche nelle zone “0,1,2” come di seguito definite:
- zona 0: tutto l’interno della cabina doccia;
- zona 1: parte superiore alla zona 0 fino a 2,25 m di altezza;
- zona 2: parte esterna alla zona 1, estesa per 60 cm in tutte le direzioni in proiezione orizzontale e
per 2,25 m di altezza.
Nella zona 3, che si estende in proiezione orizzontale per 2,4 m oltre la zona 2 e per 2,25 m in
altezza, potranno installarsi apparecchiature elettriche in quanto esiste protezione con interruttore
differenziale con Idn=30 mA.
Nelle docce saranno realizzati altresì, ove previsto, i collegamenti supplementari fra le tubazioni di acqua
calda e fredda che verranno connessi al conduttore di protezione nella cassetta di giunzione più vicina.
Ai fini della protezione contro l’incendio gli impianti soddisferanno, oltre alle prescrizioni contenute nel
capitolo 42 della norma CEI 64-8, anche quelle dettate nella parte 7 ed in particolare:
-
i dispositivi di manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare
l’evacuazione, saranno posti in luogo a disposizione di personale addetto o posti entro
involucri apribili con chiave o attrezzo;
-
i componenti elettrici applicati a vista saranno in materiali idonei alle prove di resistenza al filo
incandescente 850 °C;
-
le condutture saranno realizzate nei seguenti modi:
a) con cavi unipolari contenuti in tubi protettivi di pvc incassate sotto intonaco o posate sotto
pavimento;
b) con cavi unipolari contenuti in tubi protettivi non metallici chiusi con grado di
almeno IP44 e materiale resistente alla prova al filo incandescente 850°C;
protezione
c) con cavi unipolari o multipolari sotto guaina in posa interrata entro tubazioni in pvc e/o
metalliche;
d) i cavi unipolari, da posare entro tubazioni incassate e/o a vista e quelli sotto guaina per posa
interrata, saranno di tipo non propagante l’incendio;
e) si impiegheranno barriere tagliafiamma in tutti i solai o pareti che delimitano il compartimento
antincendio;
f) tutti i circuiti saranno protetti contro i sovraccarichi e cortocircuiti;
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g) tutti i componenti elettrici non potranno mai raggiungere temperature superficiali tali da
innescare l’incendio di materiali adiacenti o da provocare nel funzionamento ordinario archi o
scintille.
Gli impianti elettrici di sicurezza sono:
- l’impianto di illuminazione di sicurezza.;
- l’impianto di rivelazione incendi;
- impiato di allarme acustico (EVC)
- l’impianto di estinzione incendi.
Le sorgenti elettriche di sicurezza sono tali da garantire per gli impianti di illuminazione, di allarme e di
rivelazione incendi un tempo di intervento minore di 0,5 sec. Mentre per l’impianto di estinzione incendi un
tempo di intervento minore di 15 sec.
In particolare esse saranno costituite da una sorgente propria di sicurezza in grado di garantire un
autonomia minima di 60 minuti. Il gruppo di pressurizzazione antincendio comprende una motopompa
alimentata da un motore diesel con un autonomia di 2 ore.
L’attività sarà dotata di un pulsante di emergenza per lo sgancio dell’interruttore generale, e di comando di
arresto dei ventilatori di mandata e di ripresa installati all’interno delle UTA a servizio dell’impianto di
climatizzazione; entrambi i comandi saranno ubicati in posizione visibile, accessibile e segnalata, nelle
immediate vicinanze della zona bilglietteria.
Nella zona biglietteria è previsto altresì un pannello gestione allarmi del tipo ottico-acustico riportante i
seguenti segnali:
- scattato relè interruttore pompa principale antincendio;
- scattato relè interruttore pompa di compensazione antincendio;
- stato di chiusura delle serrande tagliafuoco;
- stato di arresto dei ventilatori di mandata e di ripresa impianto di condizionamento
L’impianto di terra del fabbricato è realizzato con un anello costituito da dispersore lineare, in corda di
rame nudo, posato interrato ad una profondità di circa 50 cm dal piano campagna, integrato con
picchetti in acciaio zincato, in profilato a croce di spessore non inferiore a 5 mm.
Al dispersore di terra faranno capo più collettori di terra per il collegamento di tutte le masse
metalliche estranee e da cui derivare il conduttore di protezione.
Il conduttore di protezione sarà installato in genere nella stessa conduttura dei cavi attivi ed avrà una
sezione non inferiore a quella di fase.
Il valore della resistenza di terra sarà coordinato con la corrente del dispositivo differenziale a corredo
dell’interruttore generale, in modo da garantire in tutti i punti una tensione di contatto inferiore a 50 V.
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6. Impianti di sicurezza antincendio
6.1. Impianti idranti – Descrizione dell’intervento
La centrale antincendio è ubicata in apposito locale dedicato, con ingresso dal cortile interno, il progetto
definitivo dovrà tenere conto, per quanto applicabile al fabbricato in oggetto, della Norma UNI 11292.
Nel locale saranno installati n. 5 serbatoi verticali, ciascuno in acciaio zincato, verticale di capacità 5.000 litri,
per un totale di 25000 litri; si precisa che la capacità della riserva antincendio è indicativa, in quanto essa
dovrà essere comunque conforme alle eventuali prescrizioni impartite dal Comando Provinciale dei VV.F.,
all’atto dell’esame del progetto da presentare a cura della Impresa Apaltatrice.
Pertanto Il gruppo di pressurizzazione antincendio è del tipo sottobattente, Esso deve essere conforme alla
norma UNI EN 12845 e UNI 10779, sarà corredato di una elettropompa principale, di una di compensazione
ed una motopompa. Ogni pompa sarà dotata di proprio quadro di comando e controllo a bordo.
Il locale antincendio sarà munito di due apertura:
Una per l’ingresso dell’aria fredda coredatta di serranda a gravità;
Una per l’esplulsione dell’aria calda corredata di serranda a gravità.
Per lo scarico dei gas del motore a servizio della motopompa è previsto un tubo a doppia camera, con
all’estremità un silenziatore e parapioggia. Il serbatoio gasolio a bordo macchina dovrà avere una capacità
tale da garantire un’autonomia minima di 120 minuti.
La rete di distribuzione deve avere un percorso ad anello, ed essere realizzata con tubazione in acciaio S
195T, a norma EN 10255 se a vista, o in polietine ad alta densità PN 16, conformi alla UNI EN 12201 del
2004, se interrata. Il percorso dovrà essere accuratamente studiato, con l’accortezza di proteggere le
tubazioni mediante opportune compartimentazioni antincendio, se necessario, e dal gelo per le parti correnti
a vista. Dalla rete saranno derivate colonne montanti verticali in numero indoneo.
Gli idranti UNI 45 dovranno essere in numero ed ubicati in posizioni visibili, facilmente accessibili tali da
raggiungere i locali in ogni punto di insorgenza dell’incendio.
Un attacco motopompa UNI 70 sarà installato all’esterno sulla via Giovinazzi.
Sono previsti cartelli segnaletici di sicurezza conformi alla Norma UNI EN ISO 7010:2012, che prescrive i
nuovi segnali di sicurezza di obbligo, divieto, pericolo, emergenza e antincendio, ed estintori portatili
omologati D.M. 7 gennaio 2005.
6.2. Impianto rivelazione incendi ed allarme - Descrizione dell’intervento
L’impianto di rivelazione incendi prevede una centralina di rivelazione incendi da posizionare in un luogo
presidiato, indicativamente nelle immediate vicinanze della biglietteria. I componenti dell’impianto sono:
- Rivelatori di fumo da installare nei controssoffitti con ripetitore ottico in ambiente e rivelatori
all’intradosso del controffitto. Il numero e la posizione dovrà essere accuratamente oggetto di
studio del progetto definitivo in accordo alla norma UNI 9795.
-
Rivelatori da installare nelle condotte dell’impianto di climatizzazione in grado di arrestare i
ventilatori a bordo delle UTA;
- Pulsanti di allarme in numero e posizione tali da consentire l’attivazione degli allarmi anticendio;
- Targhe ottico acustiche in numero e posizione tali da allertare le persone in caso di incendio.
- Sirena.
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I punti di rivelazione, i pulsanti di allarme, le targhe ottico acustiche saranno in numero rinvenienti dal
progetto definitivo, e comunque in numero non inferiore a 100.
Particolare cura dovrà esssere posta nello studio dei percorsi delle linee di segnale e di potenza che
dovranno essere comunque protette da idonee compartimentazioni.
I cavi dovranno essere del tipo resistente all’incendio
L’impianto di rivelazione incendi deve essere progettato in conformità alla norma UNI 9795.
Per l’impianto di rivelazione incendi la sorgente di sicurezza è autonoma e garantita da batterie tampone in
grado di assicurare un autonomia di 30 minuti.
6.3. Impianto di allarme acustico (EVAC) Descrizione dell’intervento
L’impianto di allarme acustico è previsto esplicitamente dalla disposizione di prevenzione incendi relativa ai i
locali di pubblico spettacolo (DM 19/8/96). Tale impianto, detto anche impianto di diffusione sonora di
evacuazione, serve per diffondere messaggi relativi alle procedure da adottare in caso di emergenza. La
norma di riferimento è CEI EN 60849 (CEI 100-55)
I principali componenti possono essere così riassunti:
•
la centrale (costituita generalmente da un armadio rack in cui sono installati tutti i componenti
destinati a generare i messaggi di allarme e a monitorare la funzionalità dell'impianto);
•
i diffusori acustici (altoparlanti);
•
i conduttori di collegamento.
Il sistema può essere utilizzato non solo per diffondere messaggi di allarme, ma anche altre comunicazioni
sonore in condizioni ordinarie, ad esempio la musica o annunci. Va da sé che in caso di allarme la priorità
massima spetta ai messaggi di emergenza. I segnali d'allarme ed i messaggi devono essere facilmente
udibili e comprensibili. L'appendice C della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55) fornisce alcuni limiti sonori
per i segnali di attenzione.
In particolare:
•
•
•
livello sonoro minimo: 65 dB;
livello sonoro al di sopra del rumore di fondo: almeno 6 dB e non più di 20 dB;
livello sonoro massimo: 120 dB.
Il progetto defintivo dovrà essere corredato del calcolo del numero di diffusori necessari a garantire i livelli
sonori sopra richiesti.
Le apparecchiature devono essere conformi alla norma EN 60065 (CEI 92-1) "Apparecchi audio, video e
apparecchi elettronici similari - Requisiti di sicurezza".
Si riportano nel seguito le principali caratteristiche che il sistema dovrà presentare per essere conforme alle
prescrizioni della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55):
•
•
•
•
Il sistema di diffusori acustici per la diffusione di emergenza deve essere cablata con cavo resistente
al fuoco tipo FTG10(O)M1 CEI 20.45.
Ogni area di diffusione di emergenza deve essere realizzata in ridondanza, posando due linee per
ogni zona e alternando i diffusori acustici all'interno dell'ambiente. Le linee dovranno essere posate
su due passaggi cavi separati.
I diffusori acustici utilizzati in controsoffitti dovranno essere muniti di calotta di protezione in acciaio
anti fiamma.
I microfoni dovranno essere collegati con cavo resistente al fuoco.
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•
•
•
•
•
•
•
•
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Il sistema deve prevedere la diagnosi della linea microfonica e della capsula microfonica, ogni
anomalia dovrà essere segnalata dal sistema.
Il sistema deve prevedere la diagnosi della linea dei diffusori acustici, ogni anomalia dovrà essere
segnalata dal sistema.
Il sistema deve verificare il carico dei diffusori, ogni anomalia dovrà essere segnalata dal sistema.
Il sistema dovrà essere munito di un amplificatore di potenza di riserva.
Il sistema deve continuamente diagnosticare il funzionamento degli amplificatori di potenza, in caso
di anomalie deve inserire automaticamente l'amplificatore di riserva, ogni anomalia dovrà essere
segnalata dal sistema.
Eventuali alimentatori all'interno della struttura rack, che siano vitali per il sistema di diffusione
sonora, devono essere ridondanti.
È richiesta l'interfaccia con la centrale antincendio presente, tale collegamento garantirà l'invio di un
messaggio digitale preregistrato in maniera automatica senza la necessità che il sistema sia
presidiato.
È necessario garantire l'alimentazione della centrale in caso di interruzione dell'erogazione di
corrente (230 Vac) sottendendola ad un UPS dedicato in grado di garantire un'autonomia al sistema
pari ad almeno 60'. .
Come in precedenza evidenziato, è necessario che il sistema monitori costantemente il corretto
funzionamento di tutte le apparecchiature. Dovranno pertanto essere sempre segnalate le seguenti
anomalie:
• mancanza dell'alimentazione ordinaria;
• mancanza dell'alimentazione di sicurezza;
• intervento di qualsiasi dispositivo di protezione che possa impedire una comunicazione di
emergenza;
• guasti che impediscono il funzionamento del sistema, ad esempio ai microfoni, agli amplificatori, al
generatore dei segnali di emergenza, al circuito di un altoparlante, ecc.
È necessario che ogni guasto attivi una segnalazione luminosa ed acustica dedicata.
Sulla centrale di rivelazione incendi, devono essere segnalati da un dispositivo ottico e acustico sia i guasti
che possono verificarsi nel collegamento tra il sistema di rivelazione incendi ed il sistema di diffusione
sonora, sia uno qualsiasi dei guasti che possono interessare il sistema di diffusione sonora. Inoltre, il
sistema di diffusione sonora, una volta attivato dal sistema di rivelazione ed allarme antincendio, deve
continuare a diffondere i messaggi di allarme anche se il collegamento tra i due sistemi viene a mancare, ad
esempio a causa di un guasto o di un incendio.
Al fine di consentire gli interventi futuri di manutenzione, l’Impresa dovrà consegnare la seguente
documentazione:
schemi di installazione e risultati delle verifiche e delle misure effettuate nel sistema;
libretto di istruzioni, sul quale siano riportati le date ed i tempi di funzionamento del sistema, i guasti,
ecc.;
• istruzioni per la corretta manutenzione del sistema.
Tutti i componenti del sistema devono riportare etichette con le informazioni sulla loro funzione e
caratteristiche.
•
•
Si prevede un numerodi punti non inferore a 100.
7. Impianti speciali
7.1. Impianto speciale audio
Il progetto definitivo dell’impianto speciale audio, dovrà contenere lo studio di un sistema acustico partendo
dai diffusori sonori, per poi passare a definire la potenza ed il modello dell'amplificatore, e scegliere infine le
sorgenti sonore e il sistema di collegamento più adatto per gli altoparlanti. Più dettagliatamente, partendo
dalle carateristiche geometriche dell’ambiente e degli elementi presenti quali l'arredamento, i rivestimenti, la
tappezzeria, in sostanza dallo studio di compatibilità acustica di cui alla relazione specialistica allegata,
bisognerà:
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1) Stabilire le funzioni richieste all'impianto destinato a cinema-teatro;
2) Analizzare le caratteristiche ambientali degli spazi da sonorizzare;
3) Scegliere i diffusori in funzione della natura e delle dimensioni dell'ambiente da sonorizzare, del tipo
di messaggio da trasmettere (parola/musica) e del livello di rumore ambiente;
4) Scegliere un sistema di amplificazione idoneo a servire il complesso dei diffusori e con un numero di
ingressi sufficienti ad ospitare tutte le sorgenti sonore peviste;
5) Definire le sorgenti sonore (microfoni, sintonizzatori radio, lettori di cassette ecc.);
6) Valutare il sistema di collegamento per i diffusori e determinare la sezione dei cavi .
7.2. Impianto di proiezione cinematografica
L’impianto di proiezione cinematografica dovrà essere del tipo digitale, secondo le caratteristiche di cui
all’art. 108 del Capitolato Speciale Descrittivo e Prestazionale allegato.
7.3. Impianto luci di scena
L’impianto luci di scena prevede, a titolo indicativo, la installazione di:
-
Americane antistante il palco di di diversa dimensione;
-
Spot teatrali con lampade di potenza 1000 W;
-
Proiettori teatratli con lampade alogene di potenza 1000 W;
-
Sagomatori con lampada alogena 1000 W;
-
Proiettori luminosi sorgente luminosa 36 led luxeon (12 per colore) potenza 1 W ciascuno;
-
Mixer luci 48 canali e 24 macchine intelligenti;
-
Dimmer fari 12 canali.
L’impresa avrà la facoltà nella redazione del progetto definitivo, di introdurre proposte e modifiche
migliorative tenendo conto della tipicità dell’applicazione ed il limite di potenza che comunque non dovrà
superare il limite di 38/40 kW.
Gli impianti speciali di cui sopra rappresentano, stante la rapida evoluzione della tecnologia alla base della
costruzione dei vari compenti ed apparecchiature, applicazioni ad elevato contenuto tecnologico. Pertanto il
progetto che l’Impresa dovrà presentare in fase di offerta dovrà contenere tutte le proposte migliorative, ed
innovative in grado di ottenere un prodotto finito il più moderno possibile, compatibilmente con il criterio del
rapporto prezzo/qualità.
Di particolare importanza sarà proporre soluzioni che prevedono l’ulillizzo di componenti ed apparecchiature
di facile utilizzo e di facile reperibilità in caso di manutenzione ordinaria e straordinaria.
7.4. Impianto videocitofonico - Descrizione dell’intervento
E’ prevista la installazione di un impianto videocitofonico costiutito da:
-
Un posto esterno in corrispondenza dell’ingresso sulla via Giovinazzi;
Tre posti interni, uno nelle immediate vicinanze della biglietteria, uno nella cabina di proiezione ed
uno nella zona camerini.
7.5. Impianto telefonico - Descrizione dell’intervento
Sono previsti tre punti telefono (doppi uno per la linea fonia e l’altra per la connessione internet) da ubicare
vicino la bilgietteria, nella cabina di proiezione e nella zona camerini.
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8. Normativa e legislazione di riferimento
Gli impianti dovranno essere progettati in conformità a quanto disposto da norme, leggi e decreti applicabili
in materia ed attualmente in vigore. In particolare si fa riferimento alle seguenti norme di settore:
Impianto idrico-fognante
UNI 9182:2010 - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di
progettazione, collaudo e gestione
UNI EN 12056-2:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque
reflue, progettazione e calcolo
Impianto di climatizzazione
D. Lgs N. 192/2005, e ss.mm.ii. e D.P.R. n. 59/2009.
Norme UNI TS 11300 1^ 2^ 3^ e 4^ parte.
UNI EN 12831:2006 - Impianti di riscaldamento negli edifici - Metodo di calcolo del carico termico di
Progetto
UNI 8199:1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione – Linee guida
contrattuali e modalità di misurazione.
Norma Europea prEN 13779 riguardante la "ventilazione per edifici non residenziali. - Requisiti di
prestazione per sistemi di ventilazione e climatizzazione dei locali";
Norma UNI 10339 relativa agli "impianti aeraulici a fini di benessere - Generalità, classificazione e requisiti"
per quanto riguarda l'indice di affollamento e le condizioni termoigrometriche di progetto.
Impianto elettrico
CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a
1500 V in corrente continua
Guida CEI 64-54 “Criteri particolari per i locali di pubblico spettacolo”
CEI EN 62305-1/2/3/4 Protezione contro i fulmini
Impianto idranti
EC 1-2009 UNI 10779:2007 - Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed
esercizio
UNI 11292 - Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio. Caratteristiche
costruttive e funzionali
Impianto rivelazione incendi
UNI 9795/2013 – Impianti di rivelazione incendi
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Impianto audio e di allarme acustico
CEI EN 60849 (CEI 100-55) Impianto di Diffusione Sonora di Evacuazione
Impianto videocitofono
Normativa di riferimento CEI EN 50486 (CEI 79-55) del 2009
DECRETO 22 gennaio 2008, n. 37
DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81
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