CARATTERISTICHE TECNICHE RESISTENZA ALL’USURA È il comportamento della superficie del legno quando viene sottoposta ad azioni di corpi in movimento che creano attriti e sfregamenti con la superficie stessa del legno. DURABILITÀ La capacità del legno di resistere ad alterazioni provocate da funghi ed insetti. Essa dipende da particolari elementi presenti soprattutto nella parte interna del tronco (durame) che ne determinano la resistenza. Invece la parte esterna del tronco (alburno) è facilmente attaccabile poiché contiene sostanze nutritive per funghi ed insetti. DUREZZA Indica la resistenza che un materiale oppone alla sua penetrazione e viene espressa in kg/mm2. Esistono vari metodi per determinare la durezza, i più comuni sono: – Metodo Janka, consiste nell’individuare il carico necessario per far penetrare completamente nel legno una semisfera di acciaio avente superficie di 1 cm2. – Metodo Brinell, misura il diametro dell’impronta circolare lasciata nel legno da una sfera di acciaio (generalmente con 10 mm di diametro). OSSIDAZIONE Il colore del legno varia nel tempo a causa dell’effiorazione, che è l’essudazione degli estrattivi (sostanze coloranti presenti nel legno quali: zuccheri, amidi, tannini, pigmenti, ecc.), causata anche dall’esposizione all’aria ed in particolare dai raggi ultravioletti. Le tonalità di colore sono legate alle zone di crescita della pianta, in quelle temperate avremo tonalità chiare o bianche (rovere, acero, frassino, ...), l’ossidazione di tali legni è meno evidente. Nelle zone equatoriali avremo tonalità scure (wengè, afrormosia, doussiè, iroko, teak, ...) nelle quali l’ossidazione sarà più evidente. VARIAZIONI DIMENSIONALI L’umidità relativa viene espressa in percentuale, ed è il rapporto tra la quantità di vapore presente nell’aria e la quantità massima che questa può contenere a una data temperatura. Il legno, soprattutto se molto secco, tende ad assorbire umidità dall’ambiente dando luogo ad un fenomeno di rigonfiamento. Al contrario, se umido, il legno cede umidità all’ambiente dando luogo al fenomeno di ritiro. Ottenendo al suo interno un adeguato contenuto percentuale di umidità in rapporto alla condizione igrotermica ambientale (temperatura ambiente e umidità relativa dell’aria), si ottiene l’equilibrio igroscopico del legno che permette al legno stesso di non subire bruschi movimenti. Riportiamo di seguito i valori standard all’interno dei quali ci si deve attenere: – Umidità del legno 9 ± 2% – Umidità relativa dell’aria 45% – 60% – Temperatura 15 °C – 25 °C MASSETTI A RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO Tutti i nostri prodotti sono adatti alla posa su massetti riscaldanti o reaffrescanti e tutte le essenze sono compatibili con tale posa purchè nell’ambiente vengano rispettati rigorosamente gli standard imposti per l’umidità ambientale e relativa come da N.S. libretto istruzioni manutenzione. L’essenza consigliata, consigliata o mediamente consigliata si riferisce solo al caso ove le condizioni ambientali si dimostrino estreme non potendo essere in nessun modo assoggettate alle garanzie vigenti proprio perchè al di fuori degli standard 2 CLASSE LIBERA QUERCUS SPP. (QUERCIA-ROVERE) SECONDO I CRITERI DI SCELTA ARDESIA CLASSE: PRIMA SELECT RIGATO/FIAMMATO (O-∆) E’ la classe in cui materiale può presentare difetti grossolani sulla faccia a vista. Può avere venatura diritta, obliqua, piatta con o senza le tipiche specchiature (nel caso del Rovere, Castagno e Faggio). La colorazione e’ quella tipica dell’essenza e più semplicemente si può riassumere in una scelta che unisce la venatura rigata più o meno finemente, con quella più larga e fiammata. La scelta esclude categoricamente la presenza di alburno che assolutamente non e’ ammesso su questa scelta. I nodi devono essere sani e rigorosamente stuccati con stucco noce, il diametro massimo deve essere massimo di mm. 10 e sono ammessi per tavola al massimo due nodini, con un massimo per partita del 20%. L’occhio di pernice è ammesso non raggruppato con un massimo di tre occhi di pernice per tavola e con un massimo per partita del 25%. I nodi marci (neri) sono ammessi con un diametro non superiore a mm. 2 non raggruppati, massimo tre nodini per tavola e con un massimo per partita del 20%. I cretti lungo tavola non sono consentiti, sulle teste sono consentiti se stuccati con stucco a colore fino al massimo di mm 10 e per partita in quantità non superiore al 5% delle tavole. Non sono assolutamente ammesse inclusioni di corteccia e non sono ammessi i colpi di fulmine. La colorazione e’ quella tipica dell’essenza e si consente una leggera differenza cromatica dovuta solo al cambio delle piante stesse. In genere si intende tonalizzato e privo di fasce macchiate caratteristiche di una cattiva essiccazione. Non e’ assolutamente ammessa la presenza di tarli anche se morti e stuccati. CLASSE: PRIMA COMMERCIALE RIGATO/FIAMMATO (O- ∆- ) Appartiene a tale classe il materiale che può presentare difetti grossolani sulla faccia a vista. Può avere venatura diritta, obliqua, piatta con o senza le tipiche specchiature (nel caso del Rovere, Castagno e Faggio). La colorazione e’ quella tipica dell’essenza, più semplicemente si può riassumere in una scelta che unisce le venature rigate più o meno fine, con quelle più larghe e fiammate. La scelta esclude categoricamente la presenza di alburno che assolutamente non e’ ammesso in questa scelta. I nodi devono essere sani e rigorosamente stuccati con stucco noce. Il diametro dei Nodi deve essere al massimo di mm 18 all’esterno e sono ammessi per tavola non più di tre nodini, con un massimo per partita del 45%. L’occhio di pernice è ammesso non raggruppato con un massimo di cinque occhi di pernice per tavola con un totale per partita non superiore al 40%. I nodi marci (neri) sono ammessi con un diametro non superiore a mm. 2 non raggruppati, massimo tre nodini per tavola e con un massimo per partita del 30%. I cretti sulle tavole sono consentiti con un massimo di mm 35 stuccati con stucco rovere chiaro a colore, sulle teste sono consentiti se stuccati con stucco rovere a colore fino al massimo di mm 10 e con un totale per partita non superiore al 10% delle tavole. Non sono assolutamente ammesse inclusioni di corteccia e non sono ammessi i colpi di fulmine. La colorazione e’ quella tipica dell’essenza e si consente una differenza cromatica anche evidente dovuta solo al cambio delle piante stesse, in ogni caso non sono ammesse le tavole di colore scuro che compromettono una buona tonalizzazione del pavimento. Non sono ammesse le fasce macchiate caratteristiche di una cattiva essiccazione. Non e’ assolutamente ammessa la presenza di tarli anche se morti e stuccati. 3 CLASSE: RUSTICO RIGATO/FIAMMATO (∆ - ) E’ la classe che comprende il materiale con presenza di difetti grossolani sulla faccia a vista. Può avere venatura diritta, obliqua, piatta con o senza le tipiche specchiature (nel caso del Rovere, Castagno e Faggio). La colorazione e’ quella tipica dell’essenza, più semplicemente si può riassumere in una scelta che unisce le venature rigate più o meno fine, con quelle più larghe e fiammate. La scelta non esclude categoricamente la presenza di alburno che può essere tollerato con spicchi sulla tavola al massimo per il 10% della sua superficie (spigoli o leggere fascette laterali). I nodi devono essere sani e rigorosamente stuccati con stucco noce. Il diametro dei Nodi deve al massimo di mm. 40 all’esterno, non ci sono limiti di quantità, e si estendono per il totale della partita. Sono ammessi gli occhi di pernice anche raggruppati senza limite per il totale della partita. I nodi marci (neri) sono ammessi senza limiti, stuccati e non cadenti per il totale della partita. I cretti sulle tavole sono consentiti con un massimo di mm 120, stuccati con stucco rovere chiaro a colore, e sulle teste sono consentiti se stuccati con stucco rovere a colore fino al massimo di mm 20 senza limiti. Non sono assolutamente ammesse inclusioni di corteccia e sono ammessi i colpi di fulmine. La colorazione e’ quella tipica dell’essenza e si consente una differenza cromatica anche evidente; in ogni caso sono ammesse le tavole di colore scuro. Sono ammesse le fasce macchiate caratteristiche di una cattiva essiccazione. E’ ammessa la presenza di tarli morti e stuccati. CLASSE: RUSTICONE RIGATO/FIAMMATO ( ) E’ tale la classe del materiale che può presentare difetti grossolani sulla faccia a vista. Può avere venatura diritta, obliqua, piatta con o senza le tipiche specchiature (nel caso del Rovere, Castagno e Faggio). La colorazione e’ quella tipica dell’essenza, più semplicemente si può riassumere in una scelta che unisce le venature rigate più o meno fine, con quelle più larghe e fiammate. La scelta permette la presenza di alburno in qualsiasi forma e quantità sulla tavole senza limiti percentuali sulla partita. I nodi devono essere sani e rigorosamente stuccati con stucco noce. Non ci sono limiti al diametro dei Nodi né sulla loro quantità, e possono estendersi per il totale della partita. Sono ammessi gli occhi di pernice anche raggruppati senza limite, per il totale della partita. I nodi marci (neri) sono ammessi senza limitazioni pur stuccati e non cadenti per il totale della partita. I cretti sulle tavole sono consentiti senza limiti di lunghezza, stuccati con stucco rovere chiaro a colore; sulle teste sono consentiti se stuccati con stucco rovere a colore fino al massimo di mm 40 senza limiti. Non sono assolutamente ammesse inclusioni di corteccia e sono ammessi i colpi di fulmine. La colorazione è quella tipica dell’essenza ed è ammessa una differenza cromatica anche molto evidente; in ogni caso sono consentite le tavole di colore scuro. Sono ammesse le fasce macchiate caratteristiche di una cattiva essiccazione. E’ ammessa la presenza di tarli morti e stuccati. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 POSA IN OPERA STOCCAGGIO Il pavimento in legno deve essere stoccato in ambienti privi di umidità, rispettando i seguenti valori: • UMIDITÀ AMBIENTALE 45% - 60% • TEMPERATURA: 10-23 °C PRIMA DELLA POSA IN OPERA VERIFICARE SEMPRE CHE: • La temperatura del luogo sia tra i 10°C e i 23 °C; • L’umidità ambientale sia tra il 45% e il 60%; • Siano già stati installati i serramenti; • Gli impianti idraulico e di riscaldamento siano stati già montati; • L’impianto elettrico, con i collegamenti e l’alloggiamento delle scatole per gli interruttori e per i lampadari, sia stato montato; • La tinteggiatura dell’ambiente sia stata completata; • Il parchettista compili correttamente la scheda di posa in tutti i det tagli ed eseguendo tutti i controlli; ricordiamo che, in assenza della stessa, la nostra azienda non potrà più garantire per eventuali danni o problematiche future che dovessero presentarsi sul pavimento, ma il parchettista si assumerà in toto la responsabilità della garanzia della posa. PIANO DI POSA Il sottofondo deve essere pulito, sano ed asciutto. Accertarsi che non ci siano macchie oleose. Gli avvallamenti non sono consentiti. L’umidità del massetto non deve superare l’1,70% nel caso del massetto cementizio e del 0,20% del massetto in anidride. È sempre consigliabile mettere sul massetto la barriera vapore. Nel caso di massetto a rischio di infiltrazione d’acqua o che l’umidità sia appena più alta di quella prescritta, si consiglia una mano di Primer su tutta la superfice del massetto. In presenza di pavimenti preesistenti, tipo marmo o ceramica, verificarne lo stato, la superficie deve essere aggrappante ed in caso stendere un isolante prima della posa. In caso di posa flottante sistemare prima della posa un materassino con uno spessore minimo di 2 mm. COLLANTI – Utilizzare solo colle esenti da acqua idonee a seconda del pavimento in legno e del sottofondo, nel caso di posa flottante il collante deve avere resistenza contro l’umidità. Il pavimento prelevigato o spazzolato necessita dell’intervento di finitura nel più breve tempo possibile entro e non oltre gli 8 - 10 giorni dalla posa. VERIFICHE – DOPO LA POSA IN OPERA Dopo aver posato il pavimento bisogna scrupolosamente: • Fare attenzione al montaggio delle porte, infatti sovente gli operatori possono provocare danni sgradevoli durante l’installazione. Si consiglia di coprire il pavimento insieme agli operatori prima e dopo la posa per verificare eventuali danni. • Fare attenzione al montaggio dei mobili, infatti sovente gli operatori possono provocare danni sgradevoli durante l’assemblaggio. Si consiglia di coprire il pavimento con un cartone duro da mm 5 ca. e ispezionare il pavimento insieme agli operatori prima e dopo per verificare eventuali danni. • Fare attenzione all’installazione dei battiscopa, infatti i posatori potrebbero provocare danni sgradevoli nella posa. Si consiglia di coprire il pavimento con un cartone duro da 5 mm ca. ove vengano lasciati i pacchi e doppio per quel che riguarda il momentaneo sito dell’attrezzatura di lavorazione. Ispezionare quindi il pavimento insieme agli operatori prima e dopo la posa per verificare eventuali danni. 17 • L’umidità relativa all’ambiente sia costante, deve rientrare tra il minimo del 45% ad un massimo del 60% in caso contrario non sarà coperto da garanzia per eventuali formazione di fessurazioni, ritiri e collassature. • Nel caso di massetti riscaldati si consiglia di installare un de-umidificatore per una migliore gestione e con trollo della umidità relativa del aria. Infatti se questa dovesse innalzarsi troppo oppure crollare e persistere in una umidità sotto i termini consigliati non possiamo garantire la stabilità del pavimento. INDICAZIONI PER LA POSA IN OPERA – Per una posa ottimale del listone gli operatori e tecnici del settore devono tener conto sia dell’umidità, dell’ambiente che del sottofondo, della qualità del piano di posa utilizzando prodotti appropriati al tipo di pavimento. IL MASSETTO – Il massetto costituisce la parte superficiale del supporto sul quale si esegue la posa in opera del pavimento; può essere di diversi materiali ed avere caratteristiche a seconda del tipo di posa del pavimento (incollato, inchiodato e flottante). Il massetto deve essere uniforme per evitare screpolature e fessurazioni; va sempre posto in opera sopra ad una barriera vapore, in modo da isolarlo. Ci sono tre tipi di massetto: cementizio, di anidrite e riscaldante. IL MASSETTO CEMENTIZIO – È composto da una malta di cemento Portland 325 ed aggregato minerale, il tutto impastato con acqua ed eventuali additivi. La dose normale è di 300 kg di cemento per m3 di sabbia, acqua inferiore al 5%. Al momento della posa in opera deve essere ben compattato in modo che la superficie risulti più liscia possibile. IL MASSETTO DI ANIDRITE – È composto da una miscela di anidrite naturale o sintetica e inerti a base di carbonato di calcio. Particolarità di questo tipo di massetto è l’indurimento in tempi molto brevi e lo spessore normale è inferiore ai 5 cm. IL MASSETTO RISCALDANTE - RAFFRESCANTE – Può essere costituito da base cementizia o di anidrite ed il suo spessore è percorso da tubazioni dell’impianto di riscaldamento. Tutto questo ha un vantaggio: permette di utilizzare il tutto a temperatura bassa permettendo una buona economia di esercizio. In genere i pavimenti in legno sono adatti a questo tipo di massetto, basta che lo spessore del legno non superi i 15 mm e le specie legnose siano stabili e a bassa ritirabilità. Per quanto riguarda la posa, l’ideale è quella incollata, la flottante è consigliata solo in particolari situazioni. La temperatura dell’acqua del riscaldamento non deve MAI superare i 35 °C e non deve mai essere al di sotto dei 19 °C ALTRI PIANI DI POSA – Il pavimento in legno è particolarmente adatto per essere posato su pavimentazioni preesistenti come piastrelle ecc., ovviamente previo controllo della stabilità. STAGIONATURA – Ogni massetto necessita di un determinato tempo di indurimento e successivamente di una stagionatura. Come esempio riportiamo di seguito una tabella relativa a condizioni ambientali di 20 °C con u.r. 50%: MASSETTO Tipo - Spessore TEMPO DI INDURIMENTO (giorni) TEMPO MINIMO DI ESSICAZIONE IN CONDIZIONI IDEALI (giorni) % DI INDURIMENTO DEL MASSETTO PRIMA DELLA POSA Cementizio 5 cm 28 90 1,7% Cementizio 8 cm 28 150 1,7% Cementizio 10 cm 28 200 1,7% Anidrite 2 cm 15 28 0,2% Anidrite 5 cm 15 40 0,2% Legante 5 cm idraulico a rapida essicazione 3 ore 1 1,5% MISURAZIONE DELL’UMIDITÀ – La misurazione del contenuto di umidità va fatta in profondità e non solo in superficie con due tipi di igrometri. Al momento della misurazione del contenuto di umidità, 18 è necessario verificare la presenza di una barriera vapore sotto al massetto. Come già accennato prima, ci sono due tipi di igrometri: elettrici e a carburo. Gli igrometri elettrici determinano la resistenza tra due elettrodi (chiodi) infissi nel massetto. La conducibilità elettrica nelle parti cementizie è molto influenzata dal loro contenuto di umidità, pertanto questo tipo di strumento fornisce un dato di massima. Gli igrometri a carburo, invece, determinano direttamente per reazione chimica il contenuto di umidità contenuto nel massetto. TIPOLOGIE DI POSA DEL PAVIMENTO – Esistono quattro possibilità diverse per posare un pavimento: • posa incollata; • posa inchiodata; • posa flottante; • posa su massetto riscaldato; • posa su massetto a raffrescamento. POSA INCOLLATA – Adatta solitamente per sottofondi di cemento e su pavimenti già esistenti (marmo, piastrelle ecc.). Per questo tipo di posa viene richiesto un incollaggio al sottofondo con un collante idoneo esente da acqua, onde evitare possibili ed eventuali deformazioni. Importante è la pulizia durante la posa, poiché i residui di colla potrebbero intaccare il pavimento. POSA INCHIODATA – Dopo aver scelto il luogo, si posiziona il listone con il maschio verso la parete distanziato di almeno 10 - 13 mm. Per ciascun listone vengono utilizzati uno o due chiodi di 35 - 40 mm inseriti a 45° nella femmina. Questo tipo di posa può essere effettuata anche su di un tavolato posto in opera su travetti o su pannelli di legni diversi. POSA FLOTTANTE – Viene effettuata solamente su pavimenti a tre strati perché più grandi e stabili. Prima della posa dei listoni, viene stesa una barriera vapore e un materassino con caratteristiche di isolamento termico e acustico. Il tutto viene fissato successivamente con un sottile strato di colla resistente all’umidità, applicato in corrispondenza degli incastri. Questo tipo di posa è indicata per qualsiasi tipo di sottofondo, perché consente di collocare il nuovo pavimento senza togliere o rovinare quello preesistente. Per lo spessore inferiore a mm 5 si consiglia un materassino rigido onde evitare sgradevoli senzazioni di galleggiamento. POSA SU MASSETTO RISCALDATO – Prima della posa del pavimento, l’umidità deve essere attentamente controllata. Per quanto riguarda la metodologia della posa di questo tipo di pavimento si consiglia di effettuare la stessa solo ad incollatura del pavimento sul massetto. Le colle utilizzate devono mantenere una sufficiente elasticità nel corso del tempo e devono essere esenti da acqua. Completata la stagionatura del massetto e dopo aver misurato l’umidità si procede al riscaldamento dello stesso per almeno 2-3 settimane aumentando gradualmente la temperatura fino ad arrivare alla temperatura massima di 35 °C, mantenendola per circa 2 settimane; l’impianto viene poi spento 4/5 giorni prima della posa. Si consiglia inoltre stendere prima della posa, ad impianto spento e perfettamente raffreddato, almeno 2 mani di primer entro 3 ore una dall’altra in modo da formare un unico isolante. La mancata procedura di quanto sopraindicato esclude ogni tipo di garanzia incluso il distacco delle cartelle di parte nobile. Dopo la posa del pavimento si deve riaccendere lentamente l’impianto di riscaldamento per evitare qualsiasi forma di stress, bisogna comunque tener presente che nel pavimento si possono formare delle fessurazioni, piccole collassature e incoppature nel periodo di riscaldamento. È essenziale in questo tipo di impianti avere degli umidificatori e deumidificatori per mantenere il livello dell’umidità relativa ai regimi consigliati dalle normative vigenti (45%-60%). La temperatura dell’acqua dell’impianto non deve MAI superare i 35 °C. MASSETTO A RAFFRESCAMENTO – Prima della posa del pavimento, l’umidità deve essere attentamente controllata. Per quanto riguarda la metodologia della posa di questo tipo di pavimento si consiglia di effettuare la stessa solo a incollatura sul massetto. Le colle utilizzate devono mantenere una sufficiente elasticità nel corso del tempo e devono essere esenti da acqua. Completata la stagionatura del massetto, si controlla l’umidità dello stesso e si procede con l’avviamento dell’impianto per almeno 2-3 settimane portandolo gradualmente alla minima temperatura di 19 °C mantenendola per circa 2 settimane. L’impianto viene spento e si lascia per 4/5 giorni in modo che il massetto si stabilizzi. Si consiglia inoltre, prima della posa, di stendere almeno 2 mani di primer entro 30 minuti l’una dall’altra in modo da formare un unico strato isolante. 19 La mancata procedura di quanto sopraindicato comporterà l’esclusione di qualsiasi garanzia incluso l’imbarcamento e il distacco della cartella di parte nobile. Dopo la posa del perimetro si può riaccendere l’impianto, la procedura di accensione deve avvenire in modo lento onde evitare qualsiasi forma di stress, bisogna comunque tener presente che nel pavimento si possono formare fessurazioni, piccoli collassi e incoppatura nel periodo di accensione dell’impianto. È condizione essenziale, in questo tipo di impianti avere degli deumidificatori per mantenere il livello di umidità relativa ai regimi consigliati dalle normative vigenti (45%-60%). La temperatura dell’acqua dell’impianto non deve MAI essere inferiore ai 19 °C. COMPORTAMENTO PER UNA CORRETTA GESTIONE DEL PAVIMENTO IN LEGNO Per una corretta gestione del vostro pavimento in legno è necessario seguire delle norme comportamentali, tenuto conto che essendo il legno una fibra naturale, è soggetto a tensioni e sollecitazioni dovute a fattori esterni. 1) Nei pavimenti in legno, non è consigliato camminare con scarpe sporche, con sassi o sabbia, in quanto tale sfregamento può lasciare dei profondi solchi, i quali rimarranno visibili fino alla rilevigatura e verniciatura dello stesso. 2) Il pavimento in legno non deve mai essere pulito con detergenti o cere contenenti solventi o sostanze chimiche che possano alterare la lucentezza o il colore; bisogna sempre usare prodotti esenti da solventi e sostanze chimiche ovvero prodotti a base naturale. 3) Nei pavimenti verniciati bisogna prestare molta attenzione a non sfregare troppo anche a secco la superficie, sia durante la pulizia che in condizioni normali, in quanto si sprigionerebbe del calore sufficiente a produrre l’effetto di FOTOIONIZZAZIONE che altera la lucentezza del pavimento (macchie più lucide o più opache e aloni). Anche nel caso in cui rimangano dei residui di colla, al momento della posa, bisogna avere cura nel toglierla, in quanto anche l’abrasione può modificarne la lucentezza (è necessario intervenire per la rimozione della stessa entro e non oltre dieci minuti). 4) La temperatura massima per una corretta gestione del pavimento in legno con massetto riscaldato è di 35 °C circa, oltre a questa temperatura il pavimento può subire determinate variazioni: spaccature, collassi, fessurazioni ai lati, distacco di cartelle della parte nobile, incoppature. È d’obbligo, in questo caso, munirsi di umidificatori che stabilizzino l’umidità relativa dell’ambiente nei valori prescritti dalla normativa (dal 45% min. al 60% max.). 5) Nei pavimenti a raffrescamento, al momento dell’utilizzo, è indispensabile installare dei deumidificatori che permettano di controllare l’umidità relativa e di portarla a parametri normali, come descritto dalla normativa (dal 45% min. al 60% max.). La minima temperatura dell’impianto non deve mai andare al di sotto dei 19 °C, oltre, il pavimento potrebbe subire deformazioni. 6) In ambienti riscaldati con stube o cucine economiche, è fondamentale controllare l’umidità relativa dell’ambiente, in quanto questo tipo di riscaldamento essicca velocemente l’aria e, può portare il pavimento a fessurazioni, collassature, scartellamenti, spaccature e ritiro dello stesso. È importante, oltre al controllo costante, anche l’utilizzo di un umidificatore per tenere l’umidità relativa dell’ambiente ai valori prescritti nella normativa (dal 45% min. al 60% max.). 7) Ambienti chiusi con riscaldamento: in questo caso si possono verificare molteplici problemi se il locale con pavimento in legno rimane chiuso per lungo tempo quali crepe, collassi, fessurazioni o ritiro con effetto onda. Ambienti chiusi senza riscaldamento: anche in questo caso si possono avere diversi problemi, infatti la troppa umidità può provocare deformazioni, distacchi di cartelle ed incoppature, pertanto si consiglia di tenere areati gli ambienti onde evitare problematiche in merito. 8) Nei pavimenti oliati od oliati-cerati, bisogna porre molta attenzione alla manutenzione: infatti se lo puliamo con prodotti non consoni quali, detergenti o cere a base di solventi o a base chimica, liquidi disinfettanti o igienizzanti, si rischia di togliere la pellicola protettiva lasciandolo senza protezione. Una prova inconfutabile di quanto sopradescritto, l’abbiamo nel momento in cui, bagnandolo con dell’acqua, si formano macchie nere sulla superficie. 20 MANUTENZIONE DI UN PAVIMENTO IN LEGNO A) MANTENIMENTO OLIATURE NATURALI O CHIMICHE AD IMPREGNAZIONE Con il trattamento oliato (olio impregnante per pavimenti in legno), essendo prodotti impregnanti, il pavimento viene valorizzato e la superficie è protetta dallo sporco e dall’umidità. Il pavimento rimane trasparente ed antistatico, inoltre nell’ambiente si ha un miglior clima. CURA DI BASE – Nella prima settimana pulire solo a secco e non mettere tappeti, mobili ed altri oggetti di arredamento vanno appoggiati delicatamente. Dopo 7- 10 giorni utilizzare detergente a base NATURALE esente da solventi applicandolo con un panno ben strizzato (nostro prodotto consigliato NACASA - BIOFA un tappo ogni 5 lt. di acqua tiepida). MANUTENZIONE – La pulizia a secco si fa con la scopa. Sabbia e sporco grosso sono come la carta abrasiva, perciò si devono eliminare velocemente. La pulizia con detergenti si deve fare solo se il pavimento è veramente sporco, non utilizzare detergenti contenenti solventi, ma solo a base neutra. Consigliamo NACASA, un tappo ogni 5 litri di acqua tiepida applicandolo sul pavimento con un panno ben strizzato. Per zone molto sporche applicare direttamente sul panno un po’ di NACASA e pulire la zona interessata. Pulire con panni troppo bagnati può danneggiare la superficie trattata con olio e cera. Non sono adatte macchine di pulizia a vapore. La conservazione e cura ordinaria del pavimento, si ottiene con cere a base neutra esenti da solventi, consigliamo NAPLANA BIOFA, mettendo un tappo del prodotto ogni 5 lt. di acqua applicandolo con un panno ben strizzato. Dopo l’applicazione si forma un film di protezione di cera leggermente lucido (se la superficie vi appare troppo lucida o liscia diminuire la concentrazione di NAPLANA). Prima di fare questa “cura” si deve pulire il pavimento con un detergente neutro o meglio con NACASA. PERIODO DI MANUTENZIONE CON “NACASA” (GEL DI PULIZIA) Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto): FREQUENZA MEDIA 3-5 MESI Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici…): FREQUENZA MEDIA 1-2 MESI Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi…): FREQUENZA MEDIA 2 SETTIMANE PERIODO D’INTERVENTO PER LA MANUTENZIONE CON CERA PER PAVIMENTI “NAPLANA” Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto) FREQUENZA MEDIA 1 ANNO Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici…) FREQUENZA MEDIA 6 MESI Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi...) FREQUENZA MEDIA 3 MESI N.B.= In condizioni normali. CLIMA NEGLI AMBIENTI – Il legno è un materiale naturale e risente della variazione del clima. Pertanto la conservazione dei pavimenti, come lo star bene dell’uomo, dipende da un clima sano ed equilibrato. Alla luce di quanto sopra, la temperatura dell’ambiente dovrebbe essere compresa tra i 15 °C e i 25 °C e l’umidità ambientale compresa tra il 45% ed il 60%. Questo lo si ottiene installando nell’ambiente un umidificatore (ambiente troppo secco) od un deumidificatore (ambiente troppo umido). Se questi valori dell’umidità e della temperatura non sono rispettati, si possono creare delle fughe nei pavimenti. Queste note informative servono da orientamento, le indicazioni fornite devono essere di volta in volta verificate in base alle condizioni ambientali. B) MANTENIMENTO OLIATURE CERATE A BASE NEUTRA O CHIMICA Con il trattamento oliato (olio impregnante per pavimenti in legno), essendo prodotti impregnanti, il pavimento viene valorizzato e la superficie è protetta dallo sporco e dall’umidità. Il pavimento rimane trasparente ed antistatico, inoltre nell’ambiente si ha un miglior clima. CURA DI BASE – Nella prima settimana pulire solo a secco e non mettere tappeti. Mobili ed altri oggetti di arredamento appoggiarli delicatamente. Dopo 7- 10 giorni utilizzare detergente a base 21 NATURALE esente da solventi applicandolo con un panno ben strizzato (nostro prodotto consigliato NACASA - BIOFA un tappo ogni 5 lt. di acqua tiepida). MANUTENZIONE – La pulizia a secco si fa con la scopa. Sabbia e sporco grosso sono come la carta abrasiva, perciò si devono eliminare velocemente. La pulizia con detergenti si deve fare solo se il pavimento è veramente sporco, non utilizzare detergenti contenenti solventi, ma solo a base neutra. Consigliamo NACASA, un tappo ogni 5 litri di acqua tiepida applicandolo sul pavimento con un panno ben strizzato. Per zone molto sporche applicare direttamente sul panno un po’ di NACASA e pulire la zona interessata. Pulire con panni troppo bagnati può danneggiare la superficie trattata con olio e cera. Non sono adatte macchine di pulizia a vapore. La conservazione e cura ordinaria del pavimento, si ottiene con cere a base neutra esenti da solventi, consigliamo NAPLANA-BIOFA, mettendo un tappo del prodotto ogni 5 lt. di acqua applicandolo con un panno ben strizzato. Dopo l’applicazione si forma un film di protezione di cera leggermente lucido (se la superficie vi appare troppo lucida o liscia diminuire la concentrazione di NAPLANA). Prima di fare questa “cura” si deve pulire il pavimento con un detergente neutro o meglio con NACASA. PERIODO DI MANUTENZIONE CON “NACASA” (GEL DI PULIZIA) Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto): FREQUENZA MEDIA 3-5 MESI Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici…): FREQUENZA MEDIA 1-2 MESI Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi…): FREQUENZA MEDIA 2 SETTIMANE PERIODO D’INTERVENTO PER LA MANUTENZIONE CON CERA PER PAVIMENTI “NAPLANA” Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto): FREQUENZA MEDIA 1 ANNO Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici): FREQUENZA MEDIA 6 MESI Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi…): FREQUENZA MEDIA 3 MESI N.B.= In condizioni normali. CLIMA NEGLI AMBIENTI – Il legno è un materiale naturale e risente della variazione del clima. Pertanto la conservazione dei pavimenti, come lo star bene dell’uomo, dipende da un clima sano ed equilibrato. Alla luce di quanto sopra, la temperatura dell’ambiente dovrebbe essere compresa tra i 15 °C e i 25 °C e l’umidità ambientale compresa tra il 45% ed il 60%. Questo lo si ottiene installando nell’ambiente un umidificatore (ambiente troppo secco) od un deumidificatore (ambiente troppo umido). Se questi valori dell’umidità e della temperatura non sono rispettati, si possono creare delle fughe nei pavimenti. Queste note informative servono da orientamento, le indicazioni fornite devono essere di volta in volta verificate in base alle condizioni ambientali. C) MANTENIMENTO VERNICIATURE CURA DI BASE – Nella prima settimana pulire solo a secco e non mettere tappeti. Mobili ed altri oggetti di arredamento appoggiarli delicatamente. Dopo 7-10 giorni pulire con un detergente neutro diluito in acqua applicandolo con un panno ben strizzato ed asciugare. MANUTENZIONE – La pulizia a secco si fa con la scopa. Sabbia e sporco grosso sono come la carta abrasiva, perciò si devono eliminare velocemente. La pulizia con detergenti si deve fare solo se il pavimento è veramente sporco, non utilizzare detergenti contenenti solventi, ma solo a base neutra (NACASA-BIOFA un tappo ogni 5 lt. di acqua tiepida applicandolo con un panno ben strizzato). Per ridare tono e lucentezza al pavimento passare con comune cera a base neutra, lucidare o semilucidare il pavimento dopo averlo accuratamente pulito (NAPLANA-BIOFA un tappo ogni 5 lt. di acqua tiepida applicandolo con un panno ben strizzato). La cera può essere applicata pura o diluita a seconda del tipo di prodotto utilizzato. 22 PERIODO DI MANUTENZIONE Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto…): FREQUENZA MEDIA 3-5 MESI Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici…): FREQUENZA MEDIA 1-2 MESI Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi…): FREQUENZA MEDIA 2 SETTIMANE PERIODO D’INTERVENTO PER LA MANUTENZIONE CON CERA SOLIDA PER PAVIMENTI Pavimenti poco sollecitati (es. Camere da letto): FREQUENZA MEDIA 2 ANNI Pavimenti abbastanza sollecitati (es. Soggiorni, cucine, uffici): FREQUENZA MEDIA 1 ANNO Pavimenti molto sollecitati (es. Scuole, asili, ambienti pubblici, negozi): FREQUENZA MEDIA 3 MESI N.B.= In condizioni normali. CLIMA NEGLI AMBIENTI – Il legno è un materiale naturale e risente della variazione del clima. Pertanto la conservazione dei pavimenti, come lo star bene dell’uomo dipende da un clima sano ed equilibrato. Alla luce di quanto sopra la temperatura dell’ambiente dovrebbe essere compresa tra i 15 °C ed i 25 °C e l’umidità ambientale compresa tra il 45% ed il 60%. Questo lo si ottiene installando nell’ambiente un umidificatore (ambiente troppo secco) o un deumidificatore (ambiente troppo umido). Se questi valori dell’umidità e della temperatura non sono rispettati, si possono creare delle fughe nei pavimenti. Queste note informative servono da orientamento, le indicazioni fornite devono essere di volta in volta verificate in base alle condizioni ambientali. MANUTENZIONE STRAORDINARIA PAVIMENTI OLIATI E VERNICIATI Il pavimento in legno, dopo anni di esercizio può presentarsi consumato o danneggiato: nei punti di più intenso calpestio, il parquet comincia a dare segni di usura dopo 6/8 anni. A questo punto deve intervenire il parchettista. Se la vernice è ancora in uno stato accettabile, egli si limiterà a carteggiare tutto il pavimento per togliere la patina superficiale logorata per poi stendere una nuova mano (o due) di vernice. Nel caso invece l’usura sia molto accentuata, è necessario rilevigare adeguatamente tutto il parquet e poi dare tutte le mani di vernice occorrenti. Questa operazione è necessaria per trasformare un parquet trattato a cera in parquet con vernice trasparente. Con una rilevigatura integrale viene asportato uno spessore minimo di legno di appena 0,2/0,3 mm. Il pavimento di legno può, quindi, sopportare nel tempo moltissime operazioni di questo genere, senza perdere nessuna delle sue qualità. In questo modo ogni volta tornerà nuovo, come se fosse stato messo in opera da pochi giorni. OSSIDAZIONE PAVIMENTI IN LEGNO Quando si sceglie un parquet è utile tener conto del comportamento del legno al fenomeno dell’ossidazione. Tale effetto, che comporta lo scurire o schiarire del colore di base del legno, si evidenzia dopo diverso tempo ed è causato in buona parte dalla luce. Prima di acquistare un pavimento in legno, è meglio chiedere al venditore quali saranno gli effetti dell’ossidazione sul legno scelto per sapere se schiarirà o scurirà. Inoltre, scegliendo un pavimento in legno va sempre tenuto conto della presenza nell’abitazione di bambini o animali domestici e della destinazione dei locali. Soggiorno e soprattutto camere da letto si possono pavimentare con qualsiasi tipo di parquet. Locali come ingresso o la cucina, sottoposti a intenso calpestio, caduta di oggetti, liquidi o altre sostanze, spostamento di sedie ecc., devono essere possibilmente pavimentati con specie legnose più dure. È consigliabile non collocare tappeti subito dopo la posa di un pavimento in legno, in modo da evitare che le parti scoperte subiscano una ossidazione più rapida delle parti coperte. Ricordiamo inoltre che il legno è un prodotto naturale e pertanto è impossibile trovare elementi tra loro perfettamente uguali (e di conseguenza identici al campione visionato al momento dell’acquisto del parquet). Anche le anticature e/o sbiancature per effetto dell’ossidazíone possono subire variazioni, quindi il colore scelto su campione è di conseguenza puramente indicativo. 23 EFFETTO IONIZZAZIONE: Sui pavimenti verniciati lisci, se la pulizia del pavimento avviene per strofinamento, es. per pulire la colla e per pulizie profonde si può verificare l’effetto ionizzazione, che è il riscaldamento e il cambio di struttura degli ioni della vernice, cambiando in modo permanente la lucentezza del Pavimento, provocando aloni di lucentezza diversa. UMIDITÀ DEL PAVIMENTO IN LEGNO PRIMA DELLA POSA: L’umidità dello stato superiore deve essere tra il 5% e 8% al momento della consegna del prodotto. CAMPIONI I campioni, i cataloghi e qualsiasi documentazione tecnica in possesso del committente, per quanto riguarda i particolari tecnici di costruzione hanno valore puramente indicativo, dimostrativo e pubblicitario. Il committente quindi non potrà fondare alcun reclamo su eventuali differenze tra la merce fornita e quanto risulta dal materiale dimostrativo in suo possesso. La ditta ARDESIA s.r.l. si riserva, in qualsiasi momento, la facoltà di apportare ai propri prodotti le modifiche di carattere tecnico costruttivo più opportune, senza obbligo da parte sua di informare il committente, di modificare i campioni, i cataloghi ed ogni altra documentazione tecnica in circolazione. L’invio di campioni in forma gratuita comporta in ogni caso un addebito in contrassegno pari alla spesa sostenuta per l’invio degli stessi. QUALITÀ DELLA MERCE E DEI MATERIALI IMPIEGATI I legnami s’intendono di buona scelta commerciale e per tale deve intendersi una scelta che, ad esclusivo ed insindacabile giudizio della ditta ARDESIA s.r.l., permetta di offrire le normali garanzie. Spessori, tonalità, legnami, venature, tinte nonché qualsiasi altra caratteristica di carattere estetico e costruttivo dei manufatti s’intendono accettati dal committente, senza alcuna eccezione o riserva. MISURE E TOLLERANZE Le misure degli articoli indicate in listino sono da ritenersi con una tolleranza di +/- 1 mm. in spessore e +/- 0,5 mm. in larghezza per il pavimento, mentre per la lamella si intende di +/- 1 mm di media nello spessore. ACCETTAZIONE DELLA MERCE La merce si intende definitivamente accettata se entro 8 giorni dal ricevimento della stessa non sia avanzato motivo di reclamo indirizzato alla ditta ARDESIA s.r.l. a mezzo lettera raccomandata, come altresì se l’acquirente abbia utilizzato in tutto o in parte la merce. Il reclamo, se fondato, impegna la ditta ARDESIA s.r.l. alla sola sostituzione della merce riconosciuta non corrispondente. CONSEGNE La merce viaggia a rischio e pericolo dell’acquirente anche se viaggia in porto franco destino, il committente ha l’obbligo di controllare la merce all’atto del ricevimento. Eventuali ammanchi devono essere segnalati all’autista e trascritti sul documento di trasporto o sulla fattura nel caso in cui la merce viaggi con la fattura accompagnatoria; la ditta ARDESIA s.r.l. non si assume nessuna responsabilità a consegna avvenuta. RECLAMI Il collaudo del materiale dovrà essere fatto all’arrivo dello stesso. Eventuali contestazioni, comprese quelle relative al grado di umidità, colore e tonalità, dovranno essere sollevate con raccomandata A.R. entro 8 giorni dal ricevimento della merce e comunque prima della posa in opera. Eventuali reclami e contestazioni non danno diritto all’acquirente di sospendere o ritardare i pagamenti. 24 FORO Per qualsiasi controversia il foro competente è quello di CONEGLIANO (TV). RIFERIMENTO NORMATIVA Il presente prodotto fa riferimento in ogni caso alla normativa europea in materia di pavimenti a strati UNI EN 13489 e tutto ciò che è indicato nei nostri cataloghi è solo un criterio indicativo di ARDESIA Srl. COLORI E ANTICATURE Dei nostri modelli campione i colori o le anticature devono intendersi puramente indicative, in quanto non è possibile riprodurre i colori a campione in quanto possano essere ossidabili e variare di tono a seconda delle condizioni di tenuta del campione. Per quanto concerne la piallatura e il dente di sega, non è possibile fare il pavimento come il campione in quanto questo prodotto viene unico per ogni pavimento commissionato. Le differenze possono anche essere notevoli. GARANZIA DEL CONSUMATORE I nostri prodotti sono tutti realizzati secondo il concetto del " fatto a regola d'arte", tanto che il consumatore finale è coperto dalla garanzia di cui al D. Lgs. 6 settembre 2005 per i prodotti forniti, posati e soprattutto trattati secondo le norme descritte all'interno del libretto di uso e manutenzione che viene sempre allegato ai documenti di consegna del materiale. Ad ulteriore beneficio del consumatore finale e quale segno tangibile del nostro interessamento post-vendita, ci riserviamo il diritto - in caso di contestazione - di far ispezionare i prodotti acquistati (anche se posati) da un esperto di nostra fiducia, senza che ciò implichi riconoscimento alcuno delle pretese azionate stragiudizialmente e/o giudizialmente nei nostri confronti. RAPPORTO CON I VENDITORI I rivenditori dei nostri prodotti - quali operatori commerciali ed esperti del settore - sono tenuti a controllare IMMEDIATAMENTE i materiali loro consegnati anche se imballati, al fine di rilevare eventuali vizi e/o difetti anche se ascrivibili al trasporto. Pertanto, non accettiamo contestazioni dagli operatori commerciali decorsi otto giorni dalla consegna loro effettuata, essendo i materiali immediatamente ispezionabili ed eventuali difetti prontamente rinvenibili. A tal fine, nessuna rilevanza ha per noi una ritardata apertura degli imballi e/o una ritardata verifica dei materiali dovuti, ad esempio, ad un diverso e/o più lungo termine di consegna dei materiali dal rivenditore acquirente ad un altro rivenditore o consumatore finale, anche se determinato da esigenze di conservazione del prodotto o di posa postergata nel tempo. 25