Serie: Vivere nella Casa del Dio Vivente -1
Oggi inizieremo una serie di predicazioni sulla Chiesa, dal titolo “Vivere nella casa del Dio vivente”.
L’obiettivo specifico che abbiamo davanti a noi è prepararci al riconoscimento degli anziani e diaconi.
Infatti è nostra usanza che ogni tre anni gli anziani e i diaconi già riconosciuti si presentino alla chiesa
affinché il loro mandato sia rivalutato e, si spera, riconfermato. È la possibilità per chi esercita il ministero di
valutare personalmente se ci sono le condizioni e la disponibilità per portarlo avanti. È inoltre una possibilità
per altri che possono essere aggiunti alla guida della chiesa, se scelti dallo Spirito Santo e riconosciuti dalla
Chiesa.
Nella seconda metà del mese di ottobre arriveremo a questo passo importante per la vita e il futuro della
chiesa.
Quando Timoteo doveva guidare la chiesa di Efeso a riconoscere gli anziani e i diaconi, l’apostolo Paolo gli
scrisse delle lettere e in una di esse queste parole:
1Tim 3:14-15 Ti scrivo queste cose sperando di venir presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come
bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità
Sicuramente, come membri della chiesa Nuova Vita, abbiamo una responsabilità a riguardo. Per cui,
sarà necessario che disponiamo il nostro cuore alla preghiera e alla ricerca del volere di Dio a
questo riguardo.
Per questo motivo intendiamo metterci davanti alla Sua Parola, affrontando specificamente 3
argomenti:
1. Essere Membri del Corpo di Cristo - 1Cor 12
a. Il privilegio di essere membri del Corpo
b. La responsabilità di essere membri del Corpo
2. Essere Guide del Corpo di Cristo 1Tim 3:1-7
a. Anziani, guide ed esempi del gregge
3. Essere Servitori nel Corpo di Cristo
a. Diaconi, servi da imitare 1Tim 3:8-13
Vi invito, non solo a titolo personale, ma come anziani della chiesa, a far in modo di essere presenti in
queste prossime domeniche affinché possiate ascoltare tutti gli argomenti previsti. Vi incoraggio a prendere
degli appunti, ad annotare eventuali domande di cui potete chiedere conto durante la settimana. Se per
qualche motivo non riuscirete ad essere presenti vi invito a chiedere le registrazioni per ascoltarli o
chiedermi l’intero testo del messaggio.
Premetto che probabilmente il tipo di esposizione di questi argomenti sarà differente da quello “classico” cui
siamo abituati durante il culto, di tipo più meditativo o devozionale. Lo stile sarà più quello di un
insegnamento, ma poiché crediamo che la Parola di Dio debba sempre avere una rilevanza pratica non
mancheranno le riflessioni e le applicazioni pratiche.
Essere membri del Corpo di Cristo - 1
Motivi, privilegio e responsabilità
1Cor 12:12-31
Il primo argomento che intendo trattare in questa serie, riguarda l’essere membro della Chiesa.
Poiché la chiesa è chiamata a riconoscere gli uomini che lo Spirito Santo ha scelto per guidarla è importante
per prima cosa parlare di chi la compone.
Qualche tempo fa una rete televisiva ha trasmesso un reportage della religiosità degli Italiani ponendola a
confronto con quella degli Americani.
Fra le varie interviste è stata riportata una di un giovane predicatore americano del Texas, pastore della più
grande chiesa d’America. Invitando i partecipanti ad un culto a tornare la domenica successiva, ha
affermato: “se venite per tre volte noi vi consideriamo membri della nostra chiesa”.1
Recentemente una sorella ha chiesto un consiglio a mia moglie riguardo al fatto che per una serie di
motivi aveva l’esigenza di frequentare un’altra chiesa nella stessa città.
1
Report del 15.05.2005, www.report.rai.it/2liv.asp?s=215
I motivi erano oggettivamente validi, ma il discorso lasciava intendere che ci fossero anche altre ragioni non
espresse…
Il consiglio di Nella fu di parlare con i responsabili della chiesa che la sorella voleva lasciare, perché si
sarebbero giustamente preoccupati per la sua assenza prolungata e non giustificata.
La risposta della sorella fu: “Si, va bene lo farò, ma d’altra parte cosa potrebbero dirmi? Io non ho mai preso
un impegno di essere parte di quella chiesa”.
Oggi viviamo in una società che rifiuta il concetto della verità assoluta.
Mentre in passato schierarsi in favore di una verità, di un ideale, veniva considerato un motivo di vanto, di
fierezza. Oggi è considerato segno di debolezza.
Piuttosto, “lasciare aperte varie opzioni” viene considerato segno di maturità e di forza interiore.
Questo, ad esempio, è uno dei motivi per cui assistiamo alla crescita della convivenza a discapito
del matrimonio!
La nostra è una società “impegno-fobica”, c’è una paura diffusa di prendere un impegno, e questo si
riflette anche nella vita dei cristiani.
Infatti al giorno d’oggi è sempre più facile incontrare persone che non si identificano in una particolare chiesa
locale. Di solito la loro risposta è:“non basta far parte della chiesa universale? Sono salvato per grazia e
questo è sufficiente. Io seguo Cristo e non la chiesa...”
Ci sono di credenti che si spostano di chiesa in chiesa, sperando di trovare quella migliore, senza mai
sottomettersi agli anziani né impegnarsi verso il resto della fratellanza.
Molti cristiani non comprendono la necessità di diventare membri di una chiesa locale; lo considerano un
inutile formalismo.
Ci rendiamo conto, di quanta confusione c’è intorno a questo argomento.
Quando un credente crede e afferma queste cose è perché non ha realizzato l’importanza
che la chiesa locale ha agli occhi del Signore Gesù e la responsabilità che ogni cristiano
ha di farne parte.
Leggeremo due brani della Scrittura che illustrano molto bene la realtà dell’essere membri della chiesa e da
cui sono nate queste riflessioni.
1Cor 12:12-31; Ro 12:3-5 (lettura brano)
1Cor 12:12-27 Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano
un solo corpo, così è anche di Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico
corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.
Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: «Siccome io non sono mano,
non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. Se l'orecchio dicesse: «Siccome io non sono occhio, non sono
del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse
udito, dove sarebbe l'odorato? Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. Se tutte le membra
fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? Ci sono dunque molte membra, ma c'è un unico corpo; l'occhio non
può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Al contrario, le
membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie; e quelle parti del corpo che stimiamo essere le
meno onorevoli, le circondiamo di maggior onore; le nostre parti indecorose sono trattate con maggior decoro, mentre le
parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha formato il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne
mancava, perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. Se un
membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. Ora voi
siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.
Ro 12:3-5 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di
quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.
Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi,
che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro.
Il concetto di essere membri della chiesa non è un concetto nuovo, inventato da qualche predicatore o da
qualche chiesa moderna, ma un concetto biblico, come abbiamo appena letto.
1. Membro di quale chiesa?
Prima di definire cosa sia un membro di chiesa, è importante soffermarsi a dire cosa è la Chiesa.
La chiesa non è un edificio, non è neppure un’associazione di persone con simili convinzioni religiose, né
un’organizzazione umanitaria con un obiettivo definito.
Non è neppure un gruppo di persone che si incontra per adorare Dio senza vivere in armonia e comunione
l’uno con l’altro.
La chiesa non è neppure la funzione che facciamo, sia essa il culto, la preghiera…
Cos’è quindi la chiesa?
La Scrittura parla della chiesa in due livelli differenti: parla di Chiesa e di chiese.
 In primo luogo, la Chiesa universale o invisibile composta da tutti coloro che in ogni tempo e in ogni
luogo hanno riposto la fede in Cristo per la loro salvezza. La Chiesa, in questo senso generale va
oltre ogni differenza denominazionale (Battista, dei Fratelli, Pentecostale, ecc…) ed è conosciuta
solo da Dio. Il Signore Gesù parlava della chiesa universale quando disse: Mt 16:18 … edificherò la
mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere.

In secondo luogo, le chiese locali cioé un’assemblea di cristiani (che quindi fanno parte della chiesa
invisibile) che danno prova di essere salvati per grazia di Dio e si riuniscono in un determinato luogo
per adorare Dio, crescere insieme nella pietà e nella conoscenza, servirsi gli uni gli altri e
raggiungere il mondo con il Vangelo.
Come ho già detto, ci sono dei credenti che pensano alla propria appartenenza alla chiesa intendendo solo
quella universale e invisibile.
Cos’è la chiesa locale se non la manifestazione visibile della chiesa universale?
Non possiamo slegare queste due realtà.
Non c’è nessun insegnamento nella Scrittura che ci autorizzi a pensare che la chiesa locale abbia minore
importanza di quella universale, o si possa essere parte dell’una invece che dell’altra.
Infatti, gran parte degli insegnamenti del NT sono riferiti alla chiesa locale.
Le epistole sono indirizzate alle chiese locali. L’Apocalisse è un messaggio di Cristo indirizzato a
sette chiese dell’Asia minore del primo sec.
Le lettere nel NT che erano indirizzate a singoli credenti, avevano come tema il loro servizio nella
chiesa locale.
Nel NT il termine chiesa, chiese viene usato per circa 160 volte, e solo 17 volte è riferito alla chiesa
universale.
Leggendo il NT ci rendiamo immediatamente conto che la nostra professione di fede non può mai essere
considerata slegata da una chiesa locale.
2. Cosa significa essere membro di una chiesa?
Quando parlo di essere membro di una chiesa intendo: “aver espresso una adesione formale ad una
determinata chiesa locale”.
Nel NT non troviamo dei testi che sono prove inconfutabili riguardo l’adesione formale ad una chiesa, né
troviamo scritta una prassi di come una chiesa debba “incorporare” i propri membri, tuttavia contiene
delle “evidenze” riguardo l’adesione formale ad una chiesa locale.
Spiego un attimo cosa intendo dire, quando parlo di “evidenze”.
Noi crediamo nella Trinità: Dio è uno, ma allo stesso tempo trino nella persona del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo.
Nella Scrittura non esiste la definizione di Trinità, né potremo mai trovare la parola Trinità.
Ma possiamo trovare tanti testi della Scrittura che ci portano all’evidenza che Dio sia uno e trino.
Allo stesso modo, possiamo affermare che il fatto che un cristiano sia un membro di una chiesa locale è
una realtà biblica oggettiva:
 Nel libro degli Atti leggiamo che quando un individuo credeva al Vangelo entrava a far parte
della chiesa locale. At 2:41 Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno




furono aggiunte a loro circa tremila persone… 47 Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità
quelli che venivano salvati.
Quando, poi, un credente si spostava da una chiesa ad un’altra gli anziani della sua chiesa
d’origine scrivevano delle lettere di raccomandazione per gli anziani della nuova chiesa in cui
sarebbe andato (At 18:27; Rom 16:1-2; 2cor 3:1-2; Col 4:10).
Nella prima lettera ai Corinzi (1Cor 5:1-7) l’apostolo Paolo riprende la chiesa di Corinto perché
non aveva escluso dalla comunità un credente che viveva nell’immoralità. Se questo credente
doveva essere escluso ufficialmente, possiamo desumere che prima sia stato incluso, quindi
accolto e riconosciuto come parte di quella chiesa.
Nella prima lettera di Paolo a Timoteo (1Tim 5:9) possiamo leggere che le vedove, raggiunta
una determinata età e nelle quali erano evidenti determinati requisiti spirituali, dovevano essere
incluse in un elenco, o registro, che serviva per la loro assistenza. Siamo autorizzati a pensare
che evidentemente questo elenco doveva essere mantenuto e aggiornato.
Il fatto stesso che il Signore abbia stabilito un governo di anziani nella chiesa dimostra che ci
siano dei credenti chiaramente riconosciuti di cui devono occuparsi e a cui devono dedicarsi.
Notiamo anche che Dio ha sempre fatto una distinzione fra il suo popolo e il mondo e che non
dovrebbe essere un problema per un credente essere annoverato fra altri credenti con cui
condivide
la
comunione.
Il pastore Mark Dever2 fa notare che Dio stesso mantiene una lista di tutti i credenti Filipp 4:3 Sì,
prego pure te, mio fedele collaboratore, vieni in aiuto a queste donne, che hanno lottato per il vangelo
insieme a me, a Clemente e agli altri miei collaboratori i cui nomi sono nel libro della vita.
Ap 21:27 E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che
sono scritti nel libro della vita dell'Agnello
Forse parlare di “adesione formale” può creare qualche perplessità in alcuni. Il termine “formale” in genere
non ci piace… ci fa pensare… al Galateo, alle cerimonie, ad un rito…
Ma “formale” significa anche: espresso, affermato, esplicito, solenne, chiaro. Può esserlo un atteggiamento,
una convinzione o un impegno.
Credo che nessun cristiano dovrebbe avere un problema con questi termini, perché hanno a che fare con il
DNA di un credente che è chiamato a mantenere le promesse fatte, a camminare nella luce, a vivere una
vita irreprensibile e limpida, a non essere doppio nel parlare.
Sostanzialmente essere un membro della chiesa significa:
 Aver dato prova di essere dei credenti autentici
1Cor 12:13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo
Come chiesa non abbiamo alcuna autorità biblica per riconoscere come membri persone perché
vengono 3, 30 o 300 volte ai nostri incontri.
Gv 1:12-13 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè
che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma
sono nati da Dio.
Nessuno che non sia prima parte della Chiesa universale, che sia perciò prima riconosciuto da Dio
come Suo figlio, può essere riconosciuto da nessuna chiesa locale.
Una cosa che chiediamo alle persone che desiderano diventare membri della nostra chiesa
è di raccontarci la loro testimonianza di come hanno conosciuto Cristo.
Oltre a questo cerchiamo di notare se nella vita di questa persona c’è un desiderio ed un
impegno di vivere onorando Dio, mostrando i frutti del ravvedimento.
1Gc 1:3-6 Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi
dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma
chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo
in lui: chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò.
A questo proposito è nostra buona abitudine informarci riguardo la precedente o le
precedenti esperienze di chiesa. Non crediamo sia giusto né utile ad un credente essere
accolto come membro di una chiesa se non è stato sottomesso agli anziani della chiesa da
cui proviene o non vive una condizione di buona testimonianza.
Pastore della Capitol Hill di Washington D.C., autore del libro “9 marks of a healty church”, libro tradotto in italiano “9 segni caratteristici di una
chiesa sana” dalla casa editrice Alfa e Omega, 2005, http://marks.9marks.org/Mark6/LessonC/Slide2of2
2
Se fossimo più attenti nel riconoscere e nell’accogliere nuovi membri, in seguito, avremmo
meno occasioni di praticare la disciplina correttiva nella chiesa. (M. Dever)

Prendere un impegno verso il Corpo di Cristo
1Cor 12:21 l'occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho
bisogno di voi».
Una persona che si unisce ad una chiesa locale deve prendere un impegno di vivere in relazione al
resto del Corpo, attraverso la propria partecipazione, il proprio servizio, preghiera, la libera offerta e
la sottomissione agli anziani che Dio ha stabilito.
Approfondiremo meglio quali sono gli impegni che un membro deve prendere nei confronti della
chiesa nel secondo messaggio, la prossima settimana.
Tutto questo non significa che nella chiesa non ci saranno più problemi o che i membri saranno sempre
fedeli. Prendere un impegno è una cosa importante,ma tutti noi sappiamo che non è sempre facile
mantenerlo. Ma come credenti e come membri della chiesa è nostro desiderio impegnarci a vivere onorando
il Signore e la sua chiesa.
Siamo anche coscienti del fatto che il Signore dice chiaramente che in mezzo al grano buono c’è anche la
zizzania e sarà Lui che si occuperà di estirparla senza rovinare il grano.
A volte sento qualcuno dire “sono stato a trovare la mia chiesa”, “i fratelli della mia chiesa vi salutano”, “gli
anziani della nostra chiesa vi salutano”.
Forse è solo un modo di dire, sicuramente, poiché molti di noi provengono da altre località e da altre chiese,
ma credo che a volte la nostra terminologia, il nostro modo di esprimerci, faccia capire qualcosa delle nostre
convinzioni.
Non voglio accusare nessuno a questo riguardo, ma solo fare una riflessione.
Un membro di una chiesa locale non può essere membro di due chiese allo stesso tempo.
Sicuramente siamo nati in una chiesa locale, che può essere anche diversa da quella in cui viviamo,
ma dal momento che abbiamo deciso di diventare membri di una chiesa diventa quella la “nostra”
chiesa.
Essere membri di una chiesa significa vivere in quella chiesa, sottomettersi a quegli anziani.
Non possiamo essere membri di una chiesa in cui torniamo per le vacanze o con cui abbiamo,
seppur profondo, un legame fraterno e affettivo perché è lì che abbiamo iniziato il nostro cammino
cristiano.
3. Come si diventa membro di una chiesa locale?
Si può essere parte di una famiglia attraverso due modi: per nascita o per adozione.
La chiesa viene anche descritta nel NT come una famiglia 1Tim 3:14-15 Ti scrivo queste cose sperando di venir
presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa
del Dio vivente, colonna e sostegno della verità
Il termine greco oikos può assumere sia il significato di casa, che di famiglia.
Ef 2:19 Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio.
Per nascita intendiamo una persona che ha creduto nel Signore in questa chiesa o attraverso la
testimonianza di questa o ha iniziato qui il suo cammino cristiano.
Il primo requisito per essere parte di una chiesa è essere dei credenti, quindi essersi ravveduti del
proprio peccato e aver messo la propria fede in Cristo per la salvezza.
Dopo questo la Scrittura presenta il battesimo come il primo passo che un cristiano deve fare per
dichiararsi pubblicamente discepolo di Cristo. Essendo battezzati si entra a far parte in modo
“ufficiale” della chiesa locale.
Molte chiese, tra cui la nostra, richiedono anche l’accettazione di un impegno comunitario di cui
ciascuno può prendere visione nel libretto “Orientamenti per Nuova Vita”, in cui è scritta anche la
nostra dichiarazione di fede, la nostra visione come Chiesa, i nostri valori e la nostra struttura.
L’accettazione di un Patto comunitario non è una nuova trovata, ma è un’usanza molto comune in
molte chiese nel mondo a partire dal XVI sec., momento in cui nacquero le prime chiese “libere”, di
stampo “battista”, distinte dalle chiese di Stato di stampo cattolico.
Per adozione intendiamo che si è già stati battezzati in una chiesa locale e per varie ragioni ci si sposta in
un’altra.
Se un credente desidera diventare membro della nostra chiesa, deve avere un colloquio con uno degli
anziani frequentare un breve corso il cui obiettivo è quello di insegnare quali sono i nostri valori, la visione e
il funzionamento della nostra Chiesa.
Alla fine di questo percorso, se il desiderio di essere parte della Chiesa Nuova Vita è confermato, il nuovo
membro viene accolto ufficialmente durante uno dei nostri culti.
Desidero precisare che non siamo alla ricerca di nuovi membri; non è questo lo scopo di questa serie di
predicazioni, che invece ho già dichiarato all’inizio.
Piuttosto in accordo con quanto visto finora desideriamo affermare due principi:
1. Un cristiano deve essere membro ufficiale e riconosciuto di una chiesa locale
2. Un membro di chiesa è una persona che ha preso un impegno verso il Corpo di Cristo.
Applicazioni:
1. Fai parte della Chiesa?
In questo caso non ti sto chiedendo se fai parte della nostra chiesa o di quale chiesa locale fai parte,
ma se fai parte della famiglia di Dio. Se sei un figlio o una figlia di Dio?
Gv 1:12 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che
credono nel suo nome
Se non sei un cristiano, non devi cercare di unirti ad una chiesa, ma cercare di comprendere meglio
cosa significa essere salvato. Noi siamo qui per aiutarti in questa ricerca.
Se metti la tua fede in Cristo per la salvezza confessando di essere un peccatore e chiedi a Dio di
accoglierti nella Sua famiglia, il Signore scriverà il tuo nome nel libro della vita e sarai salvato.
2. Fai parte della chiesa Nuova Vita?
Sei in credente, frequenti da tempo questa chiesa, ti trovi bene, sei edificato, desideri impegnarti per
edificare la chiesa, perché non pensi di prendere un impegno qui a Nuova Vita?
La settimana prossima parleremo del perché è necessario per un credente far parte della chiesa e
quali sono gli impegni che noi chiediamo per essere parte della chiesa.
Spero che non sei scoraggiato dall’idea di un impegno, abbiamo visto che un credente è chiamato
ad identificarsi con una chiesa. Questa è la volontà di Dio e spero anche la tua.
3. Che membro sei?
Sei un membro di questa chiesa, da poco, da molto. Cosa si può vedere di diverso fra te e un
frequentatore abituale? Stai onorando l’impegno che hai preso quando sei diventato membro della
chiesa Nuova Vita?
Ef 4:15-16 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da
lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio
sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
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Serie: Vivere nella Casa del Dio Vivente -1