Associazione
Tradizione Famiglia Proprietà
Omofobia: la rivoluzione tremenda ma silenziosa
Quando, sul finire della Seconda Guerra mondiale, si aprirono i
cancelli dei lager nazisti, il mondo fu scosso da un orrore
indicibile: come mai era stato possibile orchestrare un tale
sterminio di massa in un paese europeo senza che vi fosse stata
nessuna reazione? Messa di fronte alla realtà, la maggior parte dei
tedeschi declinò ogni colpa: non ne sapevano nulla. La discolpa
parve allora un puro cinismo. Eppure era vera: la stragrande
maggioranza dei tedeschi ignorava la “soluzione finale” ordinata
da Hitler, anche mentre essa si svolgeva sotto i loro occhi.
Improbabile? Niente affatto. Oggi in Italia assistiamo a un fenomeno quasi identico: sotto i nostri occhi, e
senza che la maggior parte degli italiani se ne accorga, si sta compiendo forse la più terribile rivoluzione
della nostra storia, per certi versi molto peggiore del nazismo.
Avete sentito parlare della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate
sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere -2013-2015»? Probabilmente no. Eppure cambierà la
fisionomia del nostro Paese.
É una normativa proposta dall’allora ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero, e
oggi in fase di applicazione nelle scuole italiane. La normativa prevede l’educazione precoce dei nostri
bambini all’ideologia LGBT (lesbica, gay, bisessuale, transessuale), con tanto di lezioni pratiche di sesso
tenute da rappresentanti delle stesse lobby LGBT. Vogliono educare, meglio dire corrompere, le future
generazioni, imponendo un’ideologia antinaturale e anticristiana. In questo modo intendono modellare
l’Italia del futuro.
Un esempio. Sull’onda della normativa ministeriale, in molte scuole è in distribuzione un dépliant edito
dall’Arcigay: “SAFER SEX HIV e Infezioni Sessualmente Trasmissibili”. Il libretto insegna ai ragazzini come fare
sesso omosessuale, sia anale sia orale, con descrizioni e illustrazioni che superano di molto la soglia della
pornografia.
La “Strategia” approvata dal Governo prevede che tutto il personale scolastico – docente e non – sia
sottomesso a corsi di indottrinamento sull’ideologia gender, tenuti da militanti delle lobby LGBT. La
chiamano “educazione all’affettività” (sic). D’ora in poi parole come “madre”, “padre” e “famiglia naturale”
saranno bandite, sostitute da “genitore 1”, “genitore 2” e “coppia”. Guai, poi, a parlare di “marito” e “moglie”:
ormai sono tutti “compagni”. E non si pensi nemmeno a usare termini come “morale tradizionale” o “morale
cristiana”: questi concetti semplicemente spariscono dal linguaggio e, quindi, dalle menti.
Come ha bene rilevato McLuhan, le parole non sono indifferenti: il linguaggio è sempre ideologico. Qui non
siamo di fronte a dei semplici cambi semantici, siamo di fronte a un’operazione di massa di lavaggio di
cervello nelle nostre scuole, cioè al tentativo di estirpare una certa mentalità, sostituendola con un’altra.
È il trionfo, oltre ogni attesa, della rivoluzione culturale teorizzata da Antonio Gramsci. “La cultura è il centro
della rivoluzione – scriveva l’intellettuale comunista nel primo «Quaderno dal Carcere» – L’egemonia
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culturale si costruisce attraverso la scuola”. Assistiamo ai tentativi di imporre in Italia un’egemonia culturale
di stampo sostanzialmente anticattolico e antinaturale.
Questa rivoluzione assume risvolti dittatoriali.
Per i potenziali oppositori dell’ideologia LGBT è in agguato il ddl Scalfarotto, già approvato alla Camera e
oggi al vaglio del Senato. Introducendo nel nostro ordinamento giuridico il reato di “omofobia”, la
risoluzione imporrebbe pene fino a sei anni di carcere per chiunque osi esternare una critica, o manifestare
un’allusione negativa, nei confronti della condotta omosessuale. Tanto per fare un esempio, l’insegnamento
del Catechismo della Chiesa cattolica potrebbe diventare un reato. Per non parlare della lettura di certi
passaggi biblici.
Il ddl Scalfarotto introdurrebbe nel nostro ordinamento giuridico il reato di opinione. Si potrebbe finire in
carcere non per quello che si fa, ma per quello che si pensa, cosa totalmente estranea ai regimi democratici
e, invece, intrinseca a quelli totalitari.
Peggio ancora: la nostra dottrina giuridica prevede che un reato sia chiaramente definito dalla legge stessa.
Il cittadino ha il diritto di sapere a cosa va incontro. Ora, il concetto di “omofobia” non è definito da nessuna
parte. Sorgono, dunque, due possibilità: o il reato sarà stabilito, caso per caso, dal magistrato. Oppure sarà
definito dalla stessa vittima: omofobia sarebbe ciò che la vittima percepisce come tale. In ogni caso, finisce il
governo della legge, e la persecuzione all’“omofobia” diventa un’arma politica.
Mai, nei loro deliri più strampalati, le forze rivoluzionarie avevano osato tanto in Italia. E tutto questo sta
succedendo senza che da parte delle autorità – ecclesiastiche e politiche – vi sia il benché minimo cenno di
reazione. E nemmeno da parte di larghi settori dell’opinione pubblica, apparentemente preoccupati con altre
cose. Giorno verrà in cui, di fronte alle rovine della società italiana (perché distruggendo la famiglia si
demolisce la società) più di uno cercherà di scusarsi: non ne sapevo nulla…
Nella denuncia del pericolo LGBT si distingue l’avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita.
Ormai da mesi, egli sta percorrendo il paese, dalla Sicilia all’Alto Adige, tenendo incontri pubblici per
allertare i cittadini sulla tremenda rivoluzione in atto. Spesso osteggiato dalle lobby LGBT, egli mostra, dati
alla mano, gli enormi rischi del ddl Scalfarotto.
Recentemente, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà – TFP ha ospitato l’avv. Amato nelle sue sedi di
Roma, Milano e Palermo, dove egli ha tenuto tre interventi presentando il suo più recente libro: «Omofobia
o eterofobia. Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida» (Fede e cultura, 2014).
Vi invitiamo ad ascoltare il suo intervento, che abbiamo caricato su Youtube.
Prima parte:
https://www.youtube.com/watch?v=Aw4ocMU3HMs&feature=youtu.be
Seconda parte:
https://www.youtube.com/watch?v=l1qxi8Oa2ro
http://www.atfp.it/novita/966-la-rivoluzione-tremenda-ma-silenziosa.html
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