Anno 2010
Numero 2- DICEMBRE
Gli auguri del Sindaco.
Carissimi Concittadini,
rivolgo a tutti Voi i miei più calorosi e sinceri auguri di
Buon Natale e di un sereno anno nuovo.
In particolare, ho piacere di riportare un messaggio di
Bob Marley, che sia per voi tutti motivo di speranza e di
serenità, ed il mio pensiero va in particolare alle persone
che stanno affrontando difficoltà economiche ed anche
legate alla propria salute.
Gianvittore Vaccari
Se esprimi un desiderio
Città di FELTRE
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è perchè vedi cadere una stella,
se vedi cadere una stella
Sommario:
Gli auguri del Sindaco......................................1
è perchè stai guardando il cielo
Il Museo Civico si arricchisce di nuove opere. 2
e se guardi il cielo
Le gomme termiche.........................................3
è perchè credi ancora in qualcosa.
RICETTA Natalizia. Panettone con noci
feltrine...............................................................4
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FELTRE INFORMA – Anno 2010 Numero 2 – DICEMBRE
Il Museo Civico si arricchisce di nuove opere.
Venerdì 10 dicembre scorso è stato
siglato tra il Comune di Feltre e la
Fondazione Cariverona, rappresentata
dal direttore, avvocato Fausto Sinagra, il
contratto di comodato gratuito decennale
al Museo civico di Feltre del Ritratto del
Beato Bernardino Tomitano attribuito a
Pietro de Marascalchi
(Feltre ? 1522 -
1589). Con questa sono ben tre dal 2005
le opere che la Fondazione, presieduta
dall'ing. Paolo Biasi, ha concesso in
prestito ai nostri Musei. Dapprima è stata
affidata alla Galleria d'arte moderna
“Carlo Rizzarda” la tela del 1953 Natura
vergine di Tancredi Parmeggiani, di proprietà della Fondazione Domus. Nel giugno scorso è stata la volta di
un pregevole dipinto di Pietro de Marascalchi effigiante la Nascita della Vergine conservato per lungo tempo
all'estero e recentemente acquistato dalla Fondazione Cariverona. Tale olio su tela, dotato di un’antica
cornice in legno intagliato e dorato, rappresenta un interno in penombra dove sei donne, S. Anna, familiari e
fantesche, sono indaffarate nelle prime cure della neonata subito dopo il parto, scaldando, recando panni
puliti e confortando la puerpera. Probabile frammento di un complesso maggiore, l'opera viene datata dalla
critica alla seconda metà degli anni '50 del XVI secolo, documentando quindi una fase tuttora poco nota
dell'attività di Pietro de Marascalchi.
L’ultima acquisizione effigia il Beato Bernardino
Tomitano (Feltre 1439 - Pavia 1494), notissimo predicatore
e fondatore dei Monti di Pietà, chiamato “Martello degli
usurai”. Il beato, colto di profilo, di aspetto emaciato,
indossa
un
semplice
saio
dell’ordine
francescano
dell’Osservanza con il cordone in vita e i suoi tratti
fisionomici sono caratterizzati da un marcato realismo che
descrive lenticolarmente le rughe d’espressione e le vene
sulla fronte. Regge nella mano destra il Trimonte, simbolo
dei monti di pietà, sormontato dal Cristo passo verso il
quale rivolge lo sguardo amorevole. Nella mano sinistra
Bernardino tiene un libro dalla copertina rossa e il suo capo
è circondato da un’aureola raggiata. In alto, sotto la cornice,
si
intravede
la
scritta
“BEATVS
BERNARDINVS
FELTRENSIS”. Il dipinto risulta documentato già nel 1629
nel Monte di pietà di Feltre e ancora nel 1967 padre
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Vittorino Meneghin lo ricordava conservato nel Monte feltrino dal quale passò nella sede della Cassa di
Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, poi Unicredit Banca, da cui la tela fu acquistata. L’opera è
stata attribuita a Pietro de Marascalchi da Sergio Claut nel 1984 quale “replica palese e in formato ridotto del
Tomitano del Luzzo” nel polittico di Santa Maria degli Angeli. Maria Cristina Bagolan concorda
nell'attribuzione e ritiene che la tela sia stata eseguita dopo il 1560. La studiosa osserva: “il tratto appare qui
scorrevole; il plasticismo della veste marcata nelle pieghe può essere riconducibile a questo momento
dell’artista, ma la lenticolare attenzione quasi da fiammingo per i particolari anatomici - soprattutto
evidenziati nei tendini delle mani e nelle vene dei polsi - è palese nelle opere di Pietro quali il Cristo alla
colonna della sagrestia feltrina o il San Giovanni Battista del medesimo duomo o nelle pale tarde, dove però
l’attenzione è diversa e meno secca e dura”. La concessione in comodato del Ritratto del Beato Bernardino
Tomitano è stata reso possibile grazie al fattivo interessamento del professor Paolo Conte, membro del
Consiglio di Amministrazione della Fondazione, rappresentata durante la cerimonia di consegna del dipinto
al Museo, oltre che dal direttore Fausto Sinagra, dal consigliere ing. Giuseppe Dalle Mulle. Il sostegno della
Fondazione Cariverona ai Musei civici feltrini negli ultimi anni è stato davvero rilevante. Grazie al suo
contributo sono state rese possibili campagne fotografiche e di catalogazione informatizzata dei beni. È in
corso un intervento di restauro di sculture in gesso e ceramiche. Fondamentale è inoltre l'apporto dato
all'organizzazione della grande mostra “Tancredi/Feltre” che sarà inaugurata nella Galleria d'arte moderna
“Carlo Rizzarda” il prossimo 8 aprile.
La Conservatrice dei Musei
L'Assessore alla Cultura
dott. ssa Tiziana Casagrande
arch. Ennio Trento
Le gomme termiche.
Le gomme termiche sono le gomme specifiche per la stagione fredda. Non sono i classici pneumatici
da neve, né pneumatici chiodati. Queste sono pittosto coperture speciali dotate di inserti metallici che
sostituiscono di fatto le catene e che vengono usate nei Paesi nordici o comunque in quelle località
dove la presenza di neve o ghiaccio sulle strade è costante o frequente per buona parte del periodo
invernale. Si tratta di pneumatici apparentemente in tutto e per tutto uguali a quelli "quattro stagioni" (si
distinguono per il simbolo del fiocco di neve), caratterizzati però da un differente disegno del battistrada
e, soprattutto, da una diversa mescola di gomma che consente di lavorare meglio alle basse
temperature (soprattutto dai 7 gradi centigradi in giù) assicurando grip, stabilità e sicurezza ottimali in
ogni condizione di tempo. Gli pneumatici termici danno il meglio di sé in caso di pioggia, neve o fango,
anche sull'asciutto si comportano in modo ottimale permettendo una guida più sicura.
Perchè usare le gomme termiche ?
1. Per viaggiare in qualunque condizione climatica
2. Per ridurre il fenomeno acquaplaning
3. Garantire aderenza, trazione e sicurezza sulla neve
4. Ridurre lo spazio di frenata
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Le gomme termiche sono indicate a livello internazionale con la sigla M+S (Mud and snow, ovvero
neve e fango). Sul libretto della propria autovettura si possono trovare informazioni importanti sulle
misure omologate ed i codici velocità. Optiamo per quelle più strette se pensiamo di utilizzarle
maggiormente su tratti innevati, se il terreno è più asciutto possiamo optare anche per quelle più
larghe. Fate attenzione ai codici di velocità perché la legge ammette l’utilizzo di codici superiori da
quelli riportati sul libretto, ma non inferiori. Questa regola vale anche per il carico che può essere
superiore ma non inferiore.
In Italia, secondo la normativa vigente (art. 6 e 7 del Codice della Strada) con apposita ordinanza
dell'ente proprietario della strada in particolari periodi e situazioni è possibile prescrivere che i veicoli
siano muniti di mezzi antisdrucciolevoli o degli speciali pneumatici per la marcia su neve o ghiaccio.
Il Comune pertanto si impegna per la pulizia delle strade dalla neve, ma non dimentichiamo che siamo
in zona dove nevica e gela e quindi sono importanti prudenza ed attenzione da parte dei cittadini che è
opportuno usino le gomme adatte, cioè termiche.
RICETTA Natalizia. Panettone con noci feltrine.
INGREDIENTI
Fate scottare le noci in acqua bollente, spellatele e lasciatele ad asciugare;
per 4 persone:
mettetene da parte circa 50 g per decorare e le rimanenti tritatele
finemente. Mettete la farina in una terrina a fontana e sbriciolatevi il lievito
al centro; unite un cucchiaino di zucchero; aggiungete metà del latte e
•
400 g di gherigli di noci feltrine
•
1 kg di farina
•
90 g di lievito di birra
•
125 g di zucchero
•
250 ml di latte tiepido
amalgamate bene il tutto.
•
2 uova
Lavorate con le mani fino a quando si staccherà dal fondo del recipiente ed
•
125 g di burro
aggiungete la frutta candita e le noci tritate.
•
un pizzico di sale
Unite il succo d’arancia, la buccia sia di arancia che di limone e la noce
•
200 g di frutta candita tritata
moscata. Dividete la pasta a metà e stendetela sulla spianatoia infarinata e
•
succo e buccia
un’arancia
•
buccia grattugiata di mezzo limone
fate l’operazione anche con l’altra sfoglia. Adagiate i due panettoni sulla
•
noce moscata
placca del forno imburrata, coprite con un tovagliolo e lasciate lievitare per
•
farina per stendere la pasta
25 minuti. Infornate a forno preriscaldato a 200°; fate cuocere per un’ora;
•
margarina per ungere
•
100 g di burro
•
200 g di marmellata di pesche
•
150 g di zucchero al velo
•
2 cucchiai di acqua
•
1 cucchiaio di succo di limone
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lavorate.
Dovete ottenere una pasta morbida e liscia che coprite con un tovagliolo
umido; lasciate lievitare 15 minuti nel forno tiepido e poi togliete dal forno.
Aggiungete lo zucchero, il latte rimasto, le uova, 125 g di burro, il sale; ed
grattugiata
di
formate una sfoglia di 3 cm circa. Formate un incavo al centro con la mano,
ripiegate prima un lato su se stesso, poil’altro e arrotolatelo verso l’interno;
sfornate e spalmate sul panettone il burro ammorbidito.
Fate raffreddare, riscaldate la marmellata di pesche a bagnomaria,
spalmatela sul dolce.
Preparate la glassa, diluendo lo zucchero al velo con l’acqua e il succo di
limone fino ad ottenere una crema liscia da spennellare sui dolci,
cospargete con le noci messe da parte e servite.
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