Incontriamoci
Anno Pastorale 2012 • 2013
SETTIMANA SANTA 2013
Marzo • Lettera n° 5
Lunedì Santo
ore 7.30
Santa Messa
ore 17.00
Santa Messa
ore 20.30
Liturgia penitenziale
Vita e... “miracoli” della Parrocchia di San Raffaele Arcangelo • Diocesi di Rimini
“ Conf ermiamo la nos t ra f ede”
Forse pochi di noi ricordano padre Arnaldo De Vidi, missionario saveriano. È venuto qualche
volta a trovarci negli anni 80/90 lasciandoci un forte sapore di fede vissuta. Da una decina di
anni è tornato in Brasile. È parroco in Amazzonia, ad Abaetetuba, pochi chilometri da Belem,
poco a sud dell’equatore, stato del Parà.
Martedì Santo
ore 7.30
Santa Messa
ore 17.00
Santa Messa
“Abaetetuba - scrive padre Arnaldo - celebra 50 anni di missione. Quando i primi saveriani vi
sono giunti nel 1961 {mentre nasceva San Raffaele!} era un paesetto. Oggi conta circa 90.000
abitanti e 6 parrocchie (la mia è di 20.000 abitanti). È stato detto, esagerando, che Abaetetuba
è la città più religiosa del Brasile, perché ha tante devozioni ai santi e tante processioni. Ma è stato anche detto, esagerando,
che Abaetetuba è la Medelin del Brasile, con la droga spacciata alle porte delle scuole. Un altro problema è l’alcoolismo, così
diffuso che la diocesi vieta la vendita di bevande alcooliche nelle sagre patronali”.
Mercoledì Santo
ore 7.30
Santa Messa
nel pomeriggio non c’è la Messa perché i Sacerdoti celebrano in Cattedrale con il Vescovo.
Quest’anno affidiamo gli auguri di Buona Pasqua a questo nostro amico, missionario di frontiera, che è anche scrittore e poeta,
e scrive: “Niente è impossibile per chi crede in Qualcuno che ha vinto la morte. È sognando che si prepara un’alba migliore.
È camminando che si apre cammino”. Ci ha spedito anche due riflessioni in versi, la seconda è rivolta in particolare ai piccoli.
Giovedì Santo
ore 7.30
Recita di Lodi
ore 21.00
“Messa in Coena Domini”
Presentazione dei bambini di IV Elementare alla comunità
Seguirà l’adorazione dell’Eucaristia fino alle ore 24.00
Assetato di senso
Venerdì Santo
Giorno di digiuno e astinenza
ore 7.30
Recita di Lodi
ore 20.30
Celebrazione della Passione del Signore
Fogheraccia di San Giuseppe
Lunedì 18 marzo
ore 19.30
Quest’anno causa impraticabilità del
campo di casa Betania, ci sarà un fuoco
simbolico in parrocchia.
Pane, salsiccia e divertimento
sono assicurati.
Portate i dolci (se potete)
Sabato Santo
ore 7.30
Recita di Lodi
ore 15.00
Benedizione delle uova
Confessioni
ore 22.00
Solenne Veglia Pasquale
Domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo
Sante Messe secondo l’orario festivo
orario invernale
da lunedì 26 settembre
Orario delle SS.Messe
Confessioni
Festivi: 8,30 - 11,00 - 17,00
Prefestivi: 17,00
Feriali: 7,30 - 17,00
ogni Sabato
dalle 15,00 alle 16,30
Per altri momenti prendere accordi
direttamente con il Sacerdote.
8
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In cima al pianeta
E viene la quaresima,
così feriale:
Gesù, giovane laico
della periferia,
mistico itinerante, ci
diventa familiare.
Gesù, appassionato
difensore degli orfani,
mano tesa ai molti ribelli e maledetti
perché non si sentano perduti nei vicoli
(lui mette le persone al di sopra dei precetti).
Gesù, araldo del Regno di Dio sulla terra;
fedele fino alla morte, senza paura,
perché intimo al Padre che è Vita
(solo ha nostalgia della madre, degli amici…).
Gesù, morto e risorto, mio disarmato sovrano,
passione e giudizio dell’uomo. Gli faccio posto.
Oh, quanto ho bisogno (abbiamo bisogno!)
della metamorfosi della sua Pasqua;
la vittoria creduta oltre l’evidente sconfitta,
io, assetato di senso, di vita, di verità
nell’interminabile pellegrinaggio della fede.
P. Arnaldo
Sul monte Calvario
Ci sono tre croci
È questa la meta
Per i condannati
Da leggi feroci.
Sul monte Calvario
La croce di mezzo
Più alta più dura
È il trono di Cristo
Il gran missionario,
re senza paura.
Di tanto animare
Per toglier la guerra
Da sopra la terra,
di tanto lottare
Gesù nella morte
Or può riposare.
Mattino radioso
Di primavera:
Gesù vittorioso
Risorge da morte
E ci apre le porte
Di gioia sincera.
P. Arnaldo
Padre Arnaldo De Vidi in processione con i ragazzi di San Sebastiano in Brasile
1
Catechesi
I cinquant’anni della Legio
cerchiamo di lavorare con umiltà, attenti alle diverse
necessità. A volte è difficile far fronte agli impegni derivanti dall’evolversi della comunità, che si aggiungono alle visite ad ammalati, anziani e bisognosi, ai quali
cerchiamo di portare una parola di fede e di conforto.
Per grazia di Dio e per la dedizione degli operatori, i nostri gruppi di catechismo sono vivi e impegnati a percorrere le
strade della fede. In questo numero ospitiamo la voce di due catechiste, che riflettono sulle loro esperienze, e soprattutto
trasformano in preghiera il loro lavoro. In particolare, una di loro attribuisce alla penna e al cuore di Dio una lettera
singolare…
Saremmo molto felici se qualche altra persona volesse unirsi al gruppo per far crescere la Legio con amore, come hanno fatto le prime legionarie, capaci di
superare varie difficoltà. Confidiamo molto in quest’opera, ma confidiamo anzitutto nella Madonna, che per
50 anni ha mantenuto viva la nostra associazione.
ché in un solo momento il nostro pensiero può cambiare
e dopo è faticoso tornare indietro e cambiare il passato.
Avevo chiesto un aiuto. Mi è arrivato un compagno di
viaggio, che è molto meglio. Grazie, mio Dio, di darmi
così tanto.
Barbara De Geronimo
Graziella Parma e Adelaide Angelini
La Legio Mariae è un’associazione internazionale di
laici nata a Dublino, nel 1921, alla vigilia della Natività di Maria SS.ma su iniziativa di Frank Duff, giovane funzionario del Ministero delle Finanze. Una
quindicina di persone si riuniscono per cercare una
forma di apostolato: invocano lo Spirito Santo, recitano il Santo Rosario poi decidono di visitare due
a due, sull’esempio degli Apostoli, alcuni ammalati
in ospedale. Emerge anche il desiderio di ritrovarsi
tutte le settimane. Si caratterizza così la Legione di
Maria: preghiera in comune, lavoro apostolico, riunione settimanale. Piano piano si estende in tutto il
mondo e viene riconosciuta anche dalle istituzioni
più elevate della Chiesa.
Compagni di viaggio
Ho chiesto a Dio la forza
e mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza,
mi ha messo davanti problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità,
mi ha dotato di muscoli e cervello per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio,
mi ha fatto incontrare pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore,
mi ha affidato persone bisognose di aiuto.
Gli ho chiesto favori,
e Dio mi ha presentato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
Lettera dal Cielo
Caro
figlio,
cara figlia.
Quanta emozione quando
scrissi il tuo
nome nel mio
cuore! Lo incisi
a caratteri indelebili, per non
dimenticarlo
mai.
Ricordo ancora
il tuo primo sorriso. Era per me e io ammiravo estasiato e fiero quel piccolo cuore puro e sincero.
Al tuo fianco, giorno e notte, non ho smesso di vegliare, mentre crescevi libero, ma non lontano dal
mio amore.
Io c’ero, anche quella volta che ti assalì la solitudine
e piangendo ti chiedesti dove mai fosse quel Dio di
cui tanti parlano… Io ero lì, anche se le lacrime ti
hanno impedito di vedermi e l’orgoglio di ascoltare
la mia voce.
Ti chiedo scusa, se non ho forzato la porta per entrare
nella tua vita, ma ti amo troppo per farlo, ti amo da
morire…
Adesso scrivo queste righe per ricordarti che l’amore genera la vita. La vita, se arricchita del prezioso
seme dell’umiltà, ci rende liberi. La libertà, se offerta, conduce al perdono e il perdono lava il cuore fino
a farti provare una meravigliosa e leggera sensazione
di pace.
Quando vorrai, mi troverai. Io per te avrò sempre
tempo, tutto il tempo di cui avrai bisogno per tornare
nella pace!
Con tutto il mio Amore
sono Dio, Tuo Padre
La mia preghiera è stata ascoltata.
Antica poesia indiana
Mi sento una cristiana nuova
Tempo fa, all’uscita dalla chiesa dopo la Messa
feriale, mi si avvicinò una
signora che gentilmente
mi chiese: “La vedo tutte
le mattine, le piacerebbe aggregarsi al nostro
gruppo che si incontra
ogni settimana per la
recita del S. Rosario?”
Rimasi meravigliata per
la sua intraprendenza e
risposi evasivamente “Ci
penserò”. Dopo alcuni
giorni mi fermò di nuovo:
“Signora, ci ha pensato? Provi… l’aspettiamo giovedì prossimo.” Mi dissi che pregare in compagnia
sarebbe stato stimolo a un impegno più costante
e risposi: “Sì, verrò”. Quella persona aveva usato
un approccio molto empatico per non intimorirmi o
scoraggiarmi.
A Rimini le prime persone si riuniscono dalle suore
di Maria Bambina con la guida spirituale di don Umberto Meocci. In parrocchia, 50 anni fa, si è formato
il primo praesidium con l’Anita, l’Amalia e altre legionarie. Amalia, mamma di Don Andrea, coinvolge subito il figlio, che diventa il primo direttore spirituale.
Fondata dunque a San Raffaele nel 1963, la Legione si consolida ed evolve, grazie al contributo e allo
slancio entusiasta di diverse legionarie, che riescono a interessare numerose persone della comunità.
Il presidium cammina e cresce con persone che
amano la Madonna e hanno piacere di lavorare in
silenzio per lei. Molte di queste persone ci hanno
lasciato per motivi diversi ma soprattutto perché l’età avanzata non ha più permesso loro di continuare
nell’impegno. Nonostante tutto il presidium non è
mai venuto meno, sotto la successiva guida di don
Sergio e ora di don Giuseppe, che ci aiuta a dare
un’impronta più dinamica.
Oggi la Legione di Maria - nonostante le difficoltà di
reclutamento di nuovi legionari - continua a essere
molto presente in parrocchia. Pur coi nostri difetti,
Così iniziai a conoscere la Legione di Maria. Solo
segue a pagina 3...
2
Titolo ver ticale
50° Leg io Mariae
Sono catechista da qualche anno, e ogni anno vivo momenti di difficoltà, perché aiutare i bambini a scoprire la
fede non è semplice, soprattutto se li vedi una volta alla
settimana per un’ora. Così spesso mi ritrovo a chiedere
al Padre la pazienza di andare avanti, la gioia da trovare
nel caos, l’ascolto tra tanti discorsi sciocchi, la fede nei
momenti di dubbio e soprattutto la vicinanza di qualcuno
che possa aiutarmi nella ricerca (cioè, un aiuto catechista).
L’aiuto mi è arrivato: è giovane, confuso e incerto su tante
cose, ma una la sa fare davvero molto bene: mette tutto sé
stesso in ogni cosa che fa e dice, e i bambini lo adorano.
La poesia riportata all’inizio l’ha letta lui nel gruppo. Ai
bambini è piaciuta, hanno colto subito il senso, ovvero
che a volte chiedi qualcosa ma te ne arriva un’altra, che
magari è molto meglio.
Noi adulti, cristiani seri e coscienziosi, non dobbiamo
smettere di chiedere, anche quando non ci rendiamo conto di cosa ci arriva. Magari lo comprenderemo dopo anni.
Non dobbiamo smettere di ascoltare, anche quando i discorsi sembrano puerili, o sono solo piccoli messaggi e
segni. Forse potremo scoprirne la grandezza quando diventeremo sapienti.
Non dobbiamo avere fretta, anche quando tutto scorre frenetico. Rischiamo di perdere compagni di viaggio o di
ritrovarli affaticati per la nostra corsa.
Non dobbiamo avere certezze ed esprimere giudizi, per-
7
Preghiera e lavoro
50° Leg io Mariae
Affidarsi alla Parola di Dio
Campo 2013
Istruzioni per la raccolta
È facile incontrare Gigi
(Luigi Morri) in chiesa, in
canonica o a ramazzare lì
attorno. Quando ci si ferma
a fare due chiacchiere, se ne
esce con la voglia di pensare e pregare, perché Gigi
ama parlare di cose dello
spirito. Uno dei suoi richiami più ricorrenti riguarda
il pericolo di approfittare della bontà di Dio. “È vero che Dio
è misericordia - dice - ma se noi insistiamo troppo su questo
aspetto, rischiamo di diventare remissivi verso noi stessi e di
permetterci tutto… tanto Lui ci perdona!”
Non si raccolgono: mobili, materassi, pneumatici,
vetro, bombole del gas, televisori, monitor, frigoriferi e computer (essendo rifiuti speciali, richiedono
autorizzazioni apposite).
Si raccolgono: carta e cartone di ogni tipo, ferro
e metalli vari, indumenti, scarpe, pelletteria, libri,
giocatoli, biciclette, piccoli elettrodomestici e oggetti per la casa.
Il sacco giallo distribuito nelle case si utilizza solo
per indumenti, scarpe e pelletteria. Per il resto dovranno essere preparati scatoloni a parte, indicandone il contenuto. Materiali particolari e ingombranti potranno essere consegnati direttamente ai
Centri di raccolta, oppure se ne potrà richiedere il
ritiro chiamando il Centro più vicino. Per comodità
li elenchiamo tutti.
Gigi ha ragione. Se manca impegno e rigore morale, si rischia
di rendere insulsa e vuota la vita. È chiaro che il richiamo serio
a Dio Amore non può renderci superficiali e menefreghisti, ma
certo è un’altra cosa immaginare un Dio che mi sta davanti col
fucile spianato e invece un Dio che cammina e soffre e palpita
insieme a me…
L’altro ieri Gigi diceva: siamo buffi noi, che vogliamo dare consigli a Dio. La scienza e il progresso ci hanno portato a credere
di avere tutto in pugno, e poi ci lamentiamo con Dio quando
arriva il male. Invece Lui ci manda il dolore proprio per abituarci a riflettere e pregare. E citava la prima lettura del profeta
Daniele, di lunedì 25 febbraio:
Rimini, Piazzale ex Mercato Ortofrutticolo
Via Emilia
Tel. 345.3376016 - 346.6860775
Bellaria, Parrocchia Santa Margherita
Via San Mauro, 1
Tel. 348-9146293
Feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio:
“Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l’alleanza e la
benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi
e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!” (Dn 9,4b-5)
Riccione, Chiesa di San Francesco
Viale Avellino, 6
Tel. 0541-606008 338-1210898
Villa Verucchio, Piazzale Vecchia chiesa
Via Casale, 101
Tel. 328-7760898
Voglio bene a Maria
...prosegue da pagina 2
Io voglio bene a Maria e vorrei che tutte le
persone ne volessero
altrettanto. Il mio rapporto di amicizia con
Lei non è sempre stato idilliaco, anzi all’inizio molto “arrabbiato”
perché le cose non
andavano mai come
volevo io. Il rapporto è
migliorato quando ho
cominciato ad affidarmi: spesso mi sono
rivolta a Maria nei momenti di difficoltà e ho sempre ricevuto risposta, ogni volta Lei è stata pronta
ad aiutarmi.
dopo qualche tempo capii che il vero spirito della
Legione non è solo la preghiera, ma una profonda
devozione alla Madonna che permette ai membri
di cooperare attivamente nella Chiesa con spirito
di servizio; proprio “su questo principio (afferma
il fondatore) si appoggia la disciplina e l’armonia
all’interno della Legione.”
Sono entrata nel gruppo con timore; mi sentivo
inadeguata e nello stesso tempo ero incredula.
Per me era una cosa grossa; stavo per affrontare un’avventura! Il gruppo mi accolse con calore.
Presto imparai i meccanismi dello svolgimento
delle adunanze e le regole da seguire. Ma soprattutto imparai a conoscere un mondo sommerso e
silenzioso di persone non più giovanissime che,
sostenute dalla fede e dalla devozione per Maria
Santissima, operano verso persone ammalate,
anziane, sole e bisognose nello spirito.
Fare parte della sua Legione è il mio modo di ringraziare Maria. Il primo approccio è avvenuto con l’invito di Adelaide a fare l’ausiliaria: per diversi anni tra
alti e bassi, ho recitato il rosario e letto la “tesserina”
da sola. Non ho subito aderito all’invito fatto da Adelaide e da Lina di diventare legionaria attiva perché
temevo di non riuscire a trovare il tempo. Mi sono
rivolta nuovamente a Maria: se vuoi, pensaci tu.
Entrare nella Legione per me è stato come imbarcarmi con una buona brezza per poi trovarmi
presto con la tempesta addosso. Se uno non si è
mai trovato nel mare in tempesta, non può avere
idea del ruggito dell’acqua che ti fa tremare dalla
testa ai piedi ma, come dopo la tempesta viene
l’ora della tregua, così mi sono sentita: dopo l’incredulità e senza la minima idea della tempesta
che si sarebbe scatenata in me, è arrivata una
consapevolezza nuova del mio “essere cristiana”.
Ho cominciato a frequentare le adunanze settimanali e dal 19 giugno 2012 sono diventata legionaria
attiva. Ora partecipo al lavoro settimanale con gioia
e se a volte non riesco a partecipare, mi dispiace e
chiedo scusa a Maria.
Lina Nicoletti
E poi il commento di fratel Roberto Fusco, della Fraternità
Francescana di Betania, riportato nel libretto che Gigi usa ogni
giorno per la sua preghiera:
Desidero che tutti amino la Mamma Celeste e che si
rivolgano a Lei “nella gioia e nel dolore, nella salute
e nella malattia”, perchè con Maria accanto si riesce
ad affrontare ogni difficoltà con uno spirito diverso e
senza disperazione: con Lei non sei mai sola. Mio
desiderio è far conoscere Maria anche ad altre persone e attraverso Lei arrivare ad approfondire la
conoscenza di Gesù.
“Per noi essere ribelli significa non accettare determinate regole o comportamenti che sono usuali in una società o in un
gruppo. Ma per Israele essere ribelle ha un significato molto
più grave: significa non accettare la Parola di Dio, che lo guida
verso la salvezza. Quando ci si allontana da Dio e si mettono
in dubbio il suo amore e la sua fedeltà, le conseguenze sono
disastrose: per tale motivo il profeta, a nome di tutto il popolo,
piange l’infedeltà collettiva all’Alleanza.
Donatella Cicchetti
Non dare a Dio la colpa dei tuoi problemi e delle situazioni
della tua vita che non si risolvono, ma impara ad affidarti
alla sua Parola. La Quaresima potrebbe essere un’occasione
propizia per impegnarti a essere più coerente e veritiero con te
stesso, con Dio e con gli altri.” (pp.494-495)
Grazie, Gigi. Perché usi la ramazza per tutti noi. E soprattutto
perché ogni tanto ci aiuti a guardare i fatti della vita con l’aiuto
della Parola e con l’occhio di Dio.
Lino
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33 anni di Campo Lavoro
Voglia di primavera
33 anni di Campo Lavoro
Voglia di Campo Lavoro
stato vicino e abbiamo superato... Siamo abituati a dire:
“anche se il bilancio economico fosse uguale a zero, il
Campo lo faremmo comunque per quello che rappresenta per i volontari e per le nostre famiglie”. Il Campo è
anche luogo privilegiato di evangelizzazione e missione.
Possiamo incontrare Cristo nell’amico senegalese che
compra al mercatino o nel volontario che magari non è
andato a Messa ma è pronto a sporcarsi le mani, anche
sotto la pioggia, per aiutare un bambino che non conosce e sta a migliaia di chilometri. Non chiediamo la carta
d’identità o il credo ai partecipanti; ognuno può venire
per il tempo che ha e per quello che sa fare. È il bello del
Campo.
Sabato 13 e Domenica 14 aprile 2013.
Quando fanno capolino la primavera e la voglia di uscire dal guscio, torna il Campo Lavoro, un appuntamento che supera i confini e le barriere del “particolare”
per vivere ed esprimere unità e comunione, interessando anche la Zona pastorale. Ci facciamo introdurre
al Campo da Mimmo, accolito di San Raffaele, uno
degli iniziatori del Campo a Rimini (cfr. San Raffaele
Arcangelo una grande famiglia, pp. 158-161).
Mimmo, il primo Campo a Rimini risale al 1984,
proprio qui a San Raffaele. Siamo esattamente
all’edizione riminese n. 30 (33 in assoluto). Sinceramente, dopo tanti anni, non sei stanco?
Si sono stanco, ma fisicamente. L’età non si può nascondere, la schiena è quella che è, ma dentro la stanchezza non esiste. Non ci si può stancare di una cosa
cresciuta con te. Non solo: non ho il diritto, anzi non
abbiamo il diritto di stancarci quando sappiamo che
c’è chi non riesce a dormire per la fame, per la malattia
e per altri motivi che a noi sembrano così lontani. No,
non sono stanco e spero di riuscire in qualche modo a
trasmettere questa sensazione ai miei figli e agli amici
dei miei figli…
Dal 2006 il Campo Lavoro ha iniziato un rapporto di
collaborazione con la scuola allestendo punti di raccolta dei materiali portati dagli alunni. Giocattoli, indumenti fuori misura, libri, fumetti, passeggini, tricicli, biciclette che ormai non servono più... I materiali
vengono depositati nel cortile della scuola e ritirati,
tra l’entusiasmo dei bambini, dai volontari del Campo per essere poi rivenduti.
Da qualche anno, parlando di Campo Lavoro, non
ci si riferisce solo a due giorni. Sono partite attività estive, poi annuali…
sabato mattina, per partecipare al Campo. E che
alcuni compagni stanno seguendo il loro esempio…
Se vogliamo vivere lo spirito del Campo, sintetizzato nello slogan Cambiare noi per cambiare il mondo, viene da
sé che il Campo Lavoro deve diventare uno stile di vita.
Per aiutare a tener viva questa coscienza nel fluire del
tempo, ci siamo inventati i “mercatini” coi quali portiamo il Campo in mezzo alla gente. In estate partecipiamo
al mercatino dei bambini in Piazza Cavour e allestiamo
bancarelle sul lungomare. In inverno, una volta al mese,
siamo a Savignano al mercatino del modernariato.
E’ vero! I nostri tre figli aspettano il Campo Lavoro
come un momento di festa, non solo perché non vanno
a scuola, ma perché si rendono conto che stanno vivendo qualcosa di importante. Se questa cosa può essere
contagiosa… evviva l’epidemia!
Un’altra novità importante mi sembra il rapporto
con le scuole. Cosa fate?
Da qualche anno si è cominciato a coinvolgere i bambini
delle scuole materne e primarie e abbiamo un riscontro
molto positivo. Tant’è che ogni anno altre scuole ci chiedono di essere inserite nel circuito del Campo Lavoro.
Con loro si realizza un progetto dal titolo Ad ogni diritto
risponde un dovere che ha lo scopo di far riflettere sulle
tante ricchezze del mondo occidentale e sulla grande povertà dei paesi del sud del mondo.
Come riassumeresti la tua esperienza?
Il Campo e le scuole
Nel lontano 1984 mi è stato fatto un regalo talmente
bello che ho voluto che anche altri lo condividessero,
e così è stato. Sana incoscienza, divertimento, fatica,
preghiera, il tutto mescolato con un po’ di “lievito”… al
resto ci ha pensato LUI.
Oltre a costituire un’azione di solidarietà verso coetanei meno fortunati, l’iniziativa rappresenta momenti
di sensibilizzazione dei più piccoli sui grandi temi degli stili di vita, della tutela ambientale, del risparmio
e del riutilizzo delle risorse. Come gli organizzatori
tengono a sottolineare, il Campo Lavoro vorrebbe
infatti costituire una testimonianza di “solidarietà
intelligente”: quella cioè che non si ferma al puro assistenzialismo ma promuove forme di consumo più
consapevole.
San Raffaele continua ad avere un ruolo nel Campo?
D’altra parte è dimostrato che se nel Sud del mondo si
consumasse come nei paesi ricchi, le risorse del pianeta non sarebbero sufficienti per tutti. Fame e miseria non si vincono con l’elemosina ma modificando i
comportamenti quotidiani di ciascuno di noi. Dopo
le prime esperienze, il lavoro di sensibilizzazione dei
piccoli e piccolissimi si è progressivamente esteso,
fino a coinvolgere le scuole dell’intera provincia di
Rimini, in particolare materne ed elementari.
Si, San Raffaele è la colonna portante: c’è chi sta al container della carta, chi in quello degli indumenti, chi ai
mercatini, per non parlare dei tanti volontari che quei
due giorni con il loro furgone girano per le vie raccogliendo di tutto, Il nostro Gruppo Tecnico, oltre che girare a raccogliere, riesce a sfamare circa 550 persone.
In parrocchia si vendono fiori e torte. Vengono coinvolti
i ragazzi delle scuole medie che con i loro educatori e
spesso coi genitori passano di casa in casa per raccogliere i sacchi pieni. San Raffaele si conferma una comunità
ricca e attenta quando si tratta di rimboccarsi le maniche. Mi riferisco anche a tutte le famiglie a cui vengono
consegnati i sacchi e che magari tengono da parte per
tanto tempo i materiali per poterlo riempire.
cfr. il sito www.campolavoro.it
Oltre San Raffaele, c’è la Zona pastorale…
Il Campo ha attraversato un periodo di appannamento. Sembrava che non ci fosse più nulla
da rottamare…
Sì, sono capitati momenti di avvilimento, di stanchezza, coincisi anche col cambio generazionale del Campo
di Riccione (i “padri” fondatori). I prezzi dei materiali erano crollati, alcuni sacerdoti erano poco attenti o
addirittura contrari all’iniziativa… Ma il Signore ci è
Mi raccontavi che autorizzi i tuoi tre figli (d’accordo con gli insegnanti) a non andare a scuola il
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Si può dire che il Campo è stato un precursore della
Zona pastorale. Nel 1986 le prime parrocchie oltre a noi
sono state il Crocifisso, S. Gaudenzo, S. Domenico Savio e S. Giuliano (borgo). Oggi più di venti parrocchie di
Rimini fanno riferimento al Campo. Più zona pastorale
di così! Il Campo diventa esperienza interparrocchiale:
per due giorni confluiscono esperienze diverse, ma con
l’unico obiettivo di aiutare il prossimo e aiutarsi a vicenda anche solo per scaricare una caldaia di ghisa. Di tutto
ringraziamo il Signore, perché riesce a farci superare le
diversità per lavorare insieme nella sua vigna.
intervista e servizi a cura di Lino Tonti
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QUI - Parrocchia di S. Raffaele Arcangelo