Associazione Pensionati
APIBI
N
La Vostra Voce
n. 4 dicembre 2010
ISTITUTO BANCARIO ITALIANO
NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE PENSIONATI DELL’ISTITUTO BANCARIO ITALIANO
NOTIZIE DI SEGRETERIA
.
Invitiamo coloro che ancora non lo avessero fatto di voler provvedere, per esigenze contabili, al
rinnovo delle quote associative per il 2010. Per il 2011 il Consiglio ha mantenuto inalterate le quote
che, come noto, sono rimaste invariate in € 25,00 per i Soci, € 20,00 per i coniugi ed € 25,00 per i
Colleghi ancora in servizio di provenienza I.B.I.
I versamenti effettuati tempestivamente ci consentono di meglio programmare l’attività sociale.
Le quote possono essere versate direttamente presso i rispettivi Capi Sezione od attraverso bonifico
bancario, facendo indicare dallo sportello accettante il nome del versante.
I bonifici bancari possono essere appoggiati sul c/c che l’Associazione intrattiene presso la Cassa di
Risparmi di Milano e della Lombardia – Milano IBAN: IT07 B033 0101 600C C000 0001 375 (che
non percepisce dalla Associazione alcuna spesa) o presso Intesa S. Paolo spa IBAN: IT47 B030
6909 5770 0009 5746 133
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I NOSTRI PROBLEMI
TFR
L’Avvocato Fanelli, interpellato in proposito alle cause in atto ci ha precisato quanto segue: Relativamente
alle 16 pratiche non consegnate insieme al gruppo: non è stata ancora fissata la udienza,ma ritiene probabile
che la stessa sarà intorno al prossimo mese di maggio;
L’udienza riguardante le pratiche per le quali è stato presentato appello avverso alla sentenza suo tempo
pronunciata è stata fissata per il 12/5/2012.
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NUOVO FONDO SANITARIO INTEGRATIVO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO
Come noto, perché ampiamente enfatizzato dalle parti, lo scorso 2 ottobre è stato sottoscritto tra le
Organizzazioni Sindacali e l’Azienda l’accordo per la costituzione del nuovo Fondo Sanitario del
Gruppo.
Si sottolinea a tale proposito che nessuna rappresentanza dei pensionati è intervenuta nelle trattative.
Principalmente il nuovo Fondo differisce dalla precedente Cassa Sanitaria per la separazione tra gli
iscritti attivi e pensionati. Viene meno, pertanto, il principio fondamentale di solidarietà e mutualità
tra iscritti.
I pensionati vengono penalizzati con l’incremento dell’aliquota che passa dal 2,30% al 3%, mentre il
contributo sarà dello 0,10% (sino ad un massimo dello 0,30%) per i famigliari a carico, cioè per
coloro che attualmente hanno un reddito inferiore a € 2.840,51, e dello 0,90% per gli aggregati.
Le trattenute relative avranno una cadenza mensile contrariamente a quella semestrale attualmente in
atto
Poiché è stato reso noto che le disponibilità delle preesistenti Casse Sanitarie confluiranno nelle
separate gestioni(in servizio – in quiescenza) in proporzione degli iscritti di ogni sezione, il venir
meno del principio di solidarietà tra iscritti in servizio e pensionati avrà conseguenze penalizzanti per
questi ultimi perché in un prossimo futuro potrebbero essere chiamati ad una maggior contribuzione
nel caso in cui le riserve accantonate non fossero sufficienti a garantire il pareggio di bilancio della
propria sezione, situazione prevista per la sezione pensionati.
Le prestazioni sono sostanzialmente invariate. Cambia però la modalità di rimborso riguardo ad
alcune di esse per le quali sarà liquidato inizialmente l’80% dell’importo e, solo entro il 30 giugno
dell’anno successivo, sarà rimborsato il saldo in presenza di un buon risultato di gestione.
E’ opportuno ricordare che sia per le richieste di impegnative che per quelle di rimborso non sarà
però più possibile servirsi degli sportelli di Banca Intesa Sanpaolo, ma sarà necessario contattare il
Fondo Sanitario.
In sintesi il nuovo Fondo si presenta come peggiorativo nei confronti dei pensionati sotto vari profili:
solidaristico, contributivo e gestionale. I pensionati che, per ovvi motivi, necessitano di maggiori cure
sanitarie, devono sottostare ad una maggior contribuzione, ma soprattutto si vedono completamente
ignorare dopo aver contribuito per tutta la vita al buon andamento dei vari Istituti.
In considerazione della suddetta situazione venutasi a creare alcune Associazioni di Pensionati
(Comit e Cariplo) stanno vagliando le eventuali azioni da intraprendere a favore della categoria.
A tale scopo hanno predisposto il testo di una lettera, che troverete nelle ultime pagine di questo
“Notiziario”, nella quale ribadiscono ai due enti interessati che l’invio da parte dei pensionati della
documentazione richiesta ha un effetto puramente amministrativo e che non significa l’accettazione
della trasformazione dell’assistenza sanitaria, così come attuata, senza il loro intervento nelle
trattative.
REDAZIONE
“APIBI NOTIZIE”c/o Gualtiero Gravina – Via Ettore Bellani n. 3 - 20124 Milano
indirizzo telematico: [email protected]
02- 6695688
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NOTIZIE DALLE SEZIONI
Napoli - Gli Amici di Napoli, una ventina circa, si sono trovati il 14 dicembre presso il Ristorante
“Al Rifugio” per il tradizionale pranzo e scambio degli auguri.
La riunione è stata motivo per discutere anche della prossima attività del gruppo che in primavera
dovrebbe organizzare qualche interessante uscita turistica.
Padova – Il 2 dicembre u.s., si è tenuto a Padova, il pranzo di Natale 2010 della neo Sezione del
Triveneto. Avere scelto per il pranzo anziché la cena, e un giorno feriale, hanno dato i risultati
sperati. Sono intervenuti colleghi di Bologna, Prato, provincia di Rovigo, Bassano del Grappa,
Vicenza, Venezia Mestre. Mancava Rosso di Verona in vacanza(Spagna) e Trieste(motivi di
salute):Numerosi i colleghi di Padova e Provincia. Nella nostra sezione abbiamo scrittori come
Pernigo, Frosina (gialli) e il figlio del nostro Bortolami, nazionale di Rugby, che ha scritto un libro
su questo sport, e che lavora a Londra. Non mancano gli artisti, come Mocavero, che ci ha
fatto omaggio di una cariolina in legno, oltre ad essere un musicista ed un cantautore. Causa
malattia o impedimento, abbiamo raggiunto i 43 partecipanti. Nella migliore delle ipotesi dovevamo
essere oltre 50 persone. E’ già un record, ma contiamo di passare i 50 partecipanti alla prossima
edizione. Erano presenti, nostri graditi ospiti, il segretario Benvenuto Cellini con la moglie, e il
nostro fedele amico, ora residente a Prato, Chisciotti. Intervenuti anche alcuni ex direttori come
Pernigo, Lazzarini e Franzoni. Insomma una gran bella riunione, segno che il nostro impegno
comincia a dare i frutti sperati. Vi porteremo alcune foto scattate dal nostro instancabile Rizzato.
Intendiamo proseguire e iscrivere molti altri colleghi di Venezia Mestre, Treviso, Vicenza e Trieste.
Ci vedremo sabato a Milano, tanti cari saluti, un abbraccio e tantissimi auguri a tutti i colleghi ex
IBI ed alle loro famiglie. Vincenzo Vanni.
Milano – I Soci di Milano, oltre una settantina, si sono riuniti per il pranzo natalizio presso il
Ristorante “Canne al vento”. Era presente per il quarto anno consecutivo anche una delegazione di
Padova, ora Triveneto, ed ospite particolare il dott. Manna, sindacalista del SINFUB, membro del
Consiglio della Cassa Intesa, che ha illustrato ai presenti le caratteristiche del Nuovo Fondo
Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo che dal prossimo 1° gennaio sostituirà la Cassa
Intesa ed ha risposto a vari quesiti postigli.
In una calda ed amichevole atmosfera, con per sottofondo, uno sfizioso menù a base esclusivamente
di pesce, abbiamo trascorso piacevolmente parecchie ore in allegria, fra ricordi del passato e
progetti turistici avvenire che concretizzeremo con la buona stagione.
Sono all’esame vari programmi di visita alla mostre di Salvatore Dalì ed alla Collezione Branca, per
i quali vi terremo informati non appena formalizzate le pratiche relative.
Torino – Un buon numero di Soci si è ritrovato sabato 4 dicembre per la visita alla “Mostra su
Vittorio Emanuele II – il Re Galantuomo” ed ai due piani del Palazzo Reale.
Molto interessante la Mostra e splendida la visione degli appartamenti dei Savoia: dai saloni di
rappresentanza a quelli di residenza è un susseguirsi di splendidi soffitti, di portali preziosi, di
dipinti importanti, di arredi e di suppellettili da mozzafiato, curati dai maggiori architetti ed artisti
dei secoli scorsi. Il tutto a dimostrazione della sensibilità e della cultura dei regnanti di Casa Savoia.
L’incontro dei Soci è continuato al ristorante “La Campana” con il pranzo (menù alla piemontese) e
la distribuzione di un ricordo natalizio alle elegantissime socie.
Due passi nel centro storico del Municipio hanno concluso la felice giornata.
Rammentiamo a tutti gli amici che vogliono visitare Torino in primavera che siamo a disposizione
per guidarli “da modesti ciceroni” ad ammirare la nostra splendida città.
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Firenze - In sfida ai superstiziosi,la cena sociale è stata indetta per venerdì 17 dicembre.
Una nevicata, che ha sommerso Firenze, non abituata a questo evento metereologico, ha completamente
paralizzato la città, impedendo la circolazione di auto, bus e treni, bloccando i telefoni vari.
Abbiamo rimandato l'incontro al pranzo del giorno successivo e in 10 coraggiosi ci siamo riuniti per
consumare quanto preparato per la sera precedente.
Naturalmente, quelli che hanno partecipato, abitavano a breve distanza dal luogo dove ci siamo riuniti e così
hanno goduto anche di una passeggiata a piedi in un contesto unico di Firenze imbiancata dalla neve.
Il disagio metereologico non ha, comunque, offuscato il piacere di ritrovarci per una giornata conviviale
BENVENUTO AI NUOVI SOCI
Auguri di benvenuto ai nuovi Soci:
Cerato Mariano e Stefani Paolo entrambi di Padova
E’ NATALE
un parroco
Questo Natale è come tutti gli altri Natali, i Natali che sono passati, i Natali che verranno: UN
GRANDE DONO FATTO A POVERA GENTE.
POVERA GENTE quella di tanti anni fa, povera gente noi. Perché ci accorgiamo, anche se
esperti nella tecnica, che spesso la nostra esistenza è colma di parole inutili, superficiali che
nascono dal vuoto. Siamo divenuti adulti in un mondo frastornato da promesse di progresso e
riscopriamo in noi densi spessori di inquietudine e di insicurezza. I valori, nei quali credevamo si
sono andati oscurando e snaturando.
Spesso uno è merce per l’altro magari da trattarsi con una certa cordialità, una superficiale
cordialità e una superficiale correttezza che conserva una sottile dose di diffidenza.
Nasce perciò il conformismo che trasforma i valori in opinioni. Ci si compiace persino di questo
mimetismo gregario che produce il desiderio dello sfogo, alla moda, raffinato, senza riserbo, né
attenzione per chi ci è accanto.
DALL’ALTRA PARTE C’E’ IL DONO DEL NATALE. “Quando la notte era a metà del suo
corso e il silenzio avvolgeva tutte le cose, l’onnipotente tua parola venne” così dice il libro della
Sapienza.
“La parola si fece carne”. E’ la presenza di un bimbo. Solo Lui è sempre “In principio…”mentre
noi volgiamo rapidamente alla fine. Solo Lui è novità, mentre noi dopo poco salire, siamo in
declino.
Tutti abbiamo bisogno di vedere questo bambino, che è il dono di Dio, che ravvivi davanti ai
nostri occhi sperduti il significato e il valore della vita, che ci aiuti a viverla in autenticità. Non
abbiamo fretta di dargli un nome o un volto, sappiamo che è un bambino, è il bambino del
Presepe.
Egli viene a portarci ciò che da tempo cerchiamo: una vita pienamente umana, una vita vera. Egli
è il germe indistruttibile della nostra speranza. Illumina e riscalda la nostra carne. E’ la presenza di
Dio nella storia; è il Dio con noi.
QUESTO CONTRASTO TRA NOI E IL DONO E’LA SOSTANZA DEL NATALE, il suo
divino significato, il suo mistero che si svela di anno in anno, di giorno in giorno perché da allora
Cristo viene sempre. Ma le accoglienze non si ragionano. In questo Natale ancor meno vogliamo
confrontarci col Signore.
Siamo qui davanti a Lui e basta. Non per capire, forse neppure per credere, neanche per assolverci,
ma per essergli più vicini con tutto noi stessi.
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OGGI CREDIAMO TUTTI, perché, se siamo arrivati fin qui, se abbiamo resistito alla
disperazione, se nonostante quello che soffriamo e vediamo soffrire, siamo rimasti legati alla
vita , all’impegno, al sacrificio, a qualche cosa che è più alto dell’uomo, è certo che abbiamo
una fede e siamo già davanti a qualcuno. E’ la Parola che era in principio presso Dio, che nasce
dal silenzio, che rompe il silenzio per rendere eloquente la vita di ogni uomo, per dare senso ad
ogni gesto d’amore, ad ogni sforzo di farci prossimi, di farci dono ai fratelli.
III IL PHISHING DEI RIMBORSI FISCALI SBARCA IN ITALIA
A suo tempo era stato segnalato su Inter Traders come una nuova variante di phishing: ora, dopo
l’esordio nel Regno Unito, il phishing dei rimborsi fiscali è ufficialmente sbarcato nel Bel Paese.
Negli ultimi giorni, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha diramato un comunicato per invitare i
contribuenti a prestare attenzione e diffidare dalle comunicazioni di rimborso via email
apparentemente dalla stessa Agenzia.
Dietro un messaggio proveniente da un indirizzo di primo acchito attendibile quale “bcadmin
agenzia entrate.com”, e la promessa – accompagnata da un modulo da compilare – di ottenere un
rimborso per le imposte versate in eccesso al Fisco, si nasconderebbe in realtà un maldestro
tentativo di entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate come quelle personali e
quelle relative alla propria carta di credito.
SI CHIAMA S.A.D.A.E. (Sindrome di Attenzione deficitaria
attiva dell’Età
Si manifesta così:
Decido di lavare la macchina
Mentre mi avvio al garage vedo che c’è posta sul mobiletto dell’entrata
Decido di controllare la posta
Lascio le chiavi della macchina sul mobiletto per buttare le buste vuote e la pubblicità nella
spazzatura e mi rendo conto che il secchio è strapieno
Visto che fra la posta ho trovato una fattura decido di approfittarne del fatto che esco a
buttare la spazzatura per andare fino in banca (che sta dietro l’angolo) per pagare la
fattura con un assegno
Prendo dalla tasca il porta assegni e vedo che non ho assegni
Vado su in camera a prendere l’altro libretto, e sul comodino trovo una lattina di coca
cola che stavo bevendo poco prima e che avevo dimenticata lì
La sposto per cercare il libretto degli assegni e sento che è calda …… allora decido di
portarla in frigo
Mentre esco dalla camera vedo sul comò i fiori che ha regalato mio figlio alla mamma,
ricordo che li devo mettere in acqua
Poso la coca cola sul comò e lì trovo gli occhiali da vista che è tutta la mattina che
cerco
Decido di portarli nello studio e poi metterò i fiori nell’acqua
Mentre vado in cucina a cercare un vaso e portare gli occhiali sulla scrivania, con la
coda dell’occhio vedo un telecomando
Qualcuno deve averlo dimenticato lì(ricordo che ieri sera siamo diventati pazzi)
Decido di portarlo in sala (al posto suo!!), appoggio gli occhiali sul frigo, non trovo
nulla
Per i fiori, prendo un bicchiere alto e lo riempio di acqua …..(intanto li metto qui
dentro)
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Torno in camera con il bicchiere in mano, poso il telecomando sul comò e metto i fiori
nel recipiente, che non è adatto naturalmente … e mi cade un bel po’ di acqua …. ,
riprendo il telecomando in mano e vado in cucina a prendere uno straccio
Lascio il telecomando sul tavolo della cucina ed esco …. cerco di ricordarmi che cosa
Dovevo fare con lo straccio che ho in mano ……..
Conclusione:
Sono trascorse due ore:
- Non ho lavato la macchina
- Non ho pagato la fattura
- Il secchio della spazzatura è ancora pieno
- C’è una lattina di coca cola calda sul comò
- Non ho messo i fiori in un vaso decente
- Nel porta assegni non c’è un assegno
- Non trovo più il telecomando della televisione né i miei occhiali
- C’è una macchiaccia sul parquet in camera da letto e non ho idea di dove
siano le chiavi della macchina !!!!
Mi fermo a pensare:
Come può essere ? Non ho fatto nulla tutta la mattina, ma non ho avuto un momento di
respiro ……. mah!
ALIMENTAZIONE – LE PROTEINE
Le proteine sono elementi necessari ed importanti per il regolare funzionamento del nostro
organismo.
Circa 250 g. di proteine vengono ricambiate ogni giorno e costituiscono anche base per formare
nuove cellule.
Si trovano principalmente negli alimenti di:
Origine animale come carni, pesce,uova,latte e suoi derivati
Origine vegetale come frumento, avena, farro, soia, fagioli, lenticchie, piselli
Le proteine sono composte da aminoacidi dalle composizione e proprietà variate ed è questa
differenziazione, che soddisfa le diverse esigenze del nostro fisico, che consiglia una dieta
variata.
Le proteine di origine animale, data la loro natura affine alla nostra, sono le più direttamente
utilizzabili e sono definite ad alta qualità.
Le carni bianche, pollame, presenta carni dagli alti contenuti proteici con basso tenore di
colesterolo, rispetto alle carni rosse, e presenza di acidi grassi insaturi e di minerali(ferro, zinco,
sodio, potassio, magnesio e calcio).
Inoltre è anche più digeribile poiché contiene meno tessuto connettivo ed è quindi indicata per i
bambini, le diete ed i malati.
Altra fonte preziosa di proteine sono le uova che presentano un valore nutrizionale notevole per
la loro completezza in aminoacidi essenziali: un uovo ha un valore nutritivo pari a 80-100 gr. di
carne.
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Questo alimento viene sottovalutato e anche temuto come incrementatore del colesterolo.
In realtà solo il 20% del colesterolo proviene dall’alimentazione mentre l’80% viene prodotto
dall’organismo. E’ inoltre di normale digeribilità, se non cucinato con troppi grassi, e non
appesantisce il lavoro del fegato.
L’apporto nutrizionale è massimo a crudo e si riduce con cotture sempre più prolungate.
E’ sconsigliato solo a chi soffre di calcolosi biliare.
Il ricorso a questi alimenti, ovviamente associati a vegetali, è quindi consigliabile sotto i profili
nutrizionale, gustativo – per la varietà delle preparazioni che permettono – ed infine, ma anche
importante, per la loro economicità.
APPIA ANTICA
di Gabriele Pernigo *
La mia prima autovettura fu una Appia seconda serie.
La comperai usata da un concessionario FIAT di Verona, dopo averla rimirata in vetrina per
settimane, convinto di avere fatto l’acquisto della mia vita. In coerenza col mio temperamento,
intendevo saltare la comune esperienza di una piccola vettura e passare subito ad
un’automobile importante. Nonostante avesse già avuto tre proprietari, sembrava ben tenuta e
con quel suo serio colore grigio mi dava un senso di appagante sicurezza. Imparai a mie spese
le amarezze e le delusioni che possono dare le vetture usate !
Avevo 22 anni e desideravo prendere la patente. Per risparmiare prendevo le lezioni teoriche
presso una Scuola Guida, mentre la pratica la facevo direttamente sulla vettura appena
acquistata, con un amico e talvolta con un collega. Quel modello aveva il volante a destra,
all’inglese, e già questo era un problema non da poco nei sorpassi e, dissero subito gli
“istruttori”, lo sarebbe stato ancora di più in sede di esame patente, giacché l’ingegnere
esaminatore, che partecipava alla prova, odiava le vetture con guida a destra.
Mi andò bene perché riuscii a prendere subito la patente, ma “l’ingegnere”, che sedeva alla mia
sinistra durante l’esame, sembrava molto teso e desideroso di concludere alla svelta.
Non appena cominciai a fare qualche percorso un po’ lungo, la vettura manifestò le sue
debolezze sia all’impianto elettrico, sia meccaniche, di cui una gravissima. Per un difetto nella
pompa di alimentazione del carburante, talvolta dopo una sosta, non ripartiva più ed i
meccanici fatti intervenire, non sempre riuscivano a risolvere il problema e mi dovevano
trainare in officina. Quest’ inconveniente, con mio sommo imbarazzo, accadeva spesso quando
avevo Anna (la mia fidanzata) a bordo. Ad evitare di fare un intervento radicale molto costoso,
un meccanico mi suggerì di versare direttamente un po’ di benzina nel carburatore al verificarsi
del problema. Da quel momento viaggiai sempre con una bottiglia da mezzo litro piena di
“super” nel baule.
La cosa non poteva durare in quel modo, perciò un bel giorno decisi di fare una revisione
accurata della vettura, il difetto fu eliminato.
Tranquillizzato finalmente, offrii ai miei genitori (era una domenica d’estate) di accompagnarli
al mare a Riccione, dove sarebbero rimasti per una breve vacanza. Mio padre, che non aveva la
patente e nella sua vita aveva avuto al massimo un motorino, salì orgogliosamente davanti. Mia
madre, che continuava a farmi raccomandazioni di andare piano ed essere prudente, salì sul
sedile posteriore. A velocità moderata, senza forzare, arrivammo bene a destinazione e crebbe
in me la convinzione che ora disponevo di una vettura affidabile.
Nel pomeriggio, sistemati i miei genitori nell’albergo, li salutai e mi misi in macchina perché
volevo raggiungere, prima di sera, Anna, che era in villeggiatura a Valdiporro sui Monti
Lessini, in provincia di Verona.
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Avevo ipotizzato di impiegarci quattro ore al massimo e, poiché c’era pochissimo traffico,
cominciai a pestare sull’acceleratore. La vettura rispondeva pienamente ed il motore a pieni giri
era musica per i miei orecchi; a quella velocità sarei arrivato a destinazione in meno di tre ore,
la domenica poteva essere ancora lunga per me. Ahimè, si rivelò lunghissima !
Arrivato a S. Biagio d’Argenta (un nome che non dimenticherò mai più) in provincia di
Ferrara, all’inizio di un cavalcavia sentii un rumore agghiacciante, come se un pistone avesse
forato un cilindro, mentre la macchina perdeva potenza.
Misi la marcia in folle e spensi il motore.
Fortunatamente riuscii a raggiungere la sommità del cavalcavia e percorsi poi la discesa sino ad
arrivare al centro del paese, proprio davanti ad un’officina meccanica, chiusa però perché era
domenica.
Non mi scoraggiai, chiesi in un bar lì vicino dove potevo trovare il meccanico e lo trovai
proprio all’interno del bar, dove stava commentando i risultati delle partite di calcio con alcuni
amici.
Vista la vettura confermò quello che temevo, il pistone aveva sfondato il cilindro e il motore
era fuso. Per la riparazione ci sarebbe voluta almeno una settimana, perché non disponeva dei
pezzi di ricambio. E mi sarebbe costata una bella cifra !
Ci accordammo, ringraziai e gli lasciai la macchina non senza essermi informato a che ora
passava il primo treno per Verona. Eravamo su una linea secondaria, erano quasi le 18,00 e il
treno, un accelerato, sarebbe passato di lì a pochi minuti, non c’era nemmeno il tempo di
avvisare telefonicamente Anna: saltai sul treno sperando di poterlo fare in una prossima
fermata più avanti.
Non c’erano posti a sedere; i vagoni erano invasi dai domenicali. La gente parlava di calcio, di
ciclismo, di qualche bella ragazza vista al mare, delle prossime ferie.
Io me ne stavo tutto triste in piedi e continuavo a pensare al tormento della mia macchina, che
non faceva altro che darmi dispiaceri. Il desiderio di vedere Anna era forte e altrettanto la
delusione di non poterla raggiungere. Mi rincresceva anche l’ennesima figuraccia che facevo
con lei, che contava i giorni della settimana per arrivare a vedermi la domenica.
A causa dei ritardi di altri convogli più importanti, su altre linee, il nostro treno arrivò a Verona
verso le 23.00 e non mi fu possibile telefonare.
Ero furioso ma anche contento di essere alla fine arrivato a casa. In stazione presi un taxi per
raggiungere l’abitazione dei miei genitori (vivevo ancora con loro); a quell’ora in quegli anni
non era nemmeno facile trovare i taxi.
La disperazione mi colse quando misi le mani in tasca per prendere le chiavi ed aprire la porta
di casa ! Nell’agitazione di correre a prendere il treno , a S. Biagio d’Argenta, le avevo lasciate
in macchina; i miei genitori erano al mare e i miei fratelli erano in altre località in villeggiatura.
Dovevo assolutamente trovare il modo di entrare in casa anche perché ero in tenuta sportiva, da
mare, e la mattina successiva dovevo riprendere il lavoro in banca.
Dopo molto pensare mi venne in mente che forse mia zia Stella, una sorella di mia madre che
abitava ad Avesa, poteva avere un doppione delle nostre chiavi di casa. Percorsi correndo a
piedi i tre chilometri di strada per arrivare ad Avesa e bussai alla porta di mia zia. Dal
campanile del paese arrivavano i rintocchi della mezzanotte !
Mi vergognavo molto, erano tutti a letto a dormire da almeno due ore !
Tutto intorno il silenzio delle cose in ordine, mentre dopo la lunga corsa, il mio cuore batteva
come un forsennato e sembrava una lepre inseguita dai cani.
Finalmente mia zia udì la mia voce; assonnata e preoccupatissima scese le scale e mi aprì la
porta.
Le spiegai l’accaduto, lei aveva la seconda chiave ed abbracciandomi me la diede.
Tornai a casa a piedi questa volta a piccolo trotto. Stanchissimo mi coricai all’una ! Prima di
chiudere gli occhi pensai ancora una volta ad Anna e mi dissi: “Le telefonerò domani”.
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“L’Appia antica”, così cominciai a chiamarla, fu riparata, ma ormai mi ero disamorato e dopo
alcuni mesi decisi di venderla.
Mi comperai una vettura usata ancora più grossa, una Ford Cortina che mi dette mille altri
grattacapi, ma questa è un’altra storia !
NOVELLO LAZZARO ASCOLTA
di Antonio Galeazzi
Non sono le rughe
del viso
che osservano gli altri,
che contano gli anni,
che tu guardi stupito
allo specchio
dicendo a te stesso
sei forse più vecchio?
Sono le rughe profonde
di solchi di aratro,
di ferite scavate
nelle zolle d’anima,
nella terra smossa,
danno dolore
sino alle ossa
Ma dentro, una viola timida
sboccia,
un bimbo innocente
risorge
continua la via
dicendo felice
tristezza va via.
Giunge distante
una nota profonda
una nota oscura
hai forse paura?
Suona squillante
una dolce campana
tende le mani
una voce lontana.
Novello Lazzaro
ascolta
ascolta Umanità
il lieve battito d’ali
porta …..l’eternità
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RECENSIONI LIBRARIE
a cura di Federica Zucconi
GIORGIO FALETTI – APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE – BALDINI E CASTOLDI
1978. A Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano
Badalamenti
soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all’ombra della Madonnina le bande criminali di
Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche
in questo clima la dolce vita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la “Milano da bere”
degli anni ottanta, non conosce soste. E’ proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine e
cabaret – dove cresce una nuova generazione di uomini di spettacolo destinata a rivoluzionare la
comicità italiana – che fa i suoi affari un uomo enigmatico, affascinante, reso cinico da una
menomazione inflittagli per uno “sgarbo”. Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le
vende. La sua vita è una lunga notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l’amico
Daytona. L’unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio
formidabile chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. La comparsa
improvvisa di una ragazza, Carla, che per sfuggire alla povertà decide di entrare nel giro della
prostituzione, risveglia dolorosamente in Bravo sensazioni che l’handicap avevano messo a tacere.
Ma per lui non è l’inizio di una nuova vita – che comunque gli sarebbe preclusa – bensì di un incubo
che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da una organizzazione
terroristica. Incastrato come capro espiatorio di una serie di omicidi e di una strage efferata, per
salvarsi non potrà contare che su se stesso. Il mondo, cui aveva cercato di sottrarsi scegliendo
l’oscurità alla luce del giorno, lo risucchia mettendolo faccia a faccia con la violenza del proprio
tempo. Qualcosa di molto più grosso di lui che fa sembrare acqua cristallina i suoi traffici sporchi.
NICCOLO’ AMMANITI – IO E TE – EINAUDI
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un
quattordicenne introverso e un po’ nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità:
niente conflitti, niente compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole
incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di coca cola, le scatolette
di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all’improvviso nel bunker con la sua ruvida e
cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d’ombra, a fargli gettare la maschera di
adolescente difficile per accettare il gioco caotico della vita là fuori.
UMBERTO ECO – IL CIMITERO DI PRAGA – BOMPIANI
Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore
due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il
falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come “I
protocolli dei Savi Anziani di Sion”, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano
contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un
Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi,
le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi del’assenzio pianificano
esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere.
Ottimo materiale per un romanzo d’appendice di stile ottocentesco, tra l’altro illustrato come i
feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo
sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono
state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade
però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l’unico
personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti.
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Lettera da inviare al fondo unitamente alla documentazione
Spett.
raccomandata a.r.
e
raccomandata semplice
Fondo Sanitario Integrativo
del Gruppo Intesa Sanpaolo
c/o Previmedical spa
Via Gioberti n. 33
31021 MOGLIANO VENETO (TV)
Spett.
CASSA PER L’ASSISTENZA SANITARIA
PER IL PERSONALE DEL GRUPPO INTESA
Via Cechov n. 50/5
20151 MILANO
Oggetto: Invio documentazione richiesta con lettera del 10 novembre 2010 della Cassa per
l’assistenza sanitaria per il Personale del Gruppo Intesa
In relazione a quanto in oggetto, trasmetto, debitamente completata e sottoscritta, la documentazione di
cui trattasi.
La trasmissione della documentazione in parola munita della mia firma ha valenza esclusivamente
amministrativa, costituendo una mera presa d’atto al fine di dare continuità alla fruizione delle prestazioni
sanitarie integrative oggi assicurate dalla Cassa Sanitaria per il Personale del Gruppo Intesa.
Restano, pertanto ferme tutte le riserve in ordine alla legittimità dei comportamenti e delle procedure
poste in atto sia dalla predetta Cassa Sanitaria, sia dal nuovo Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa
Sanpaolo per il trasferimento automatico a quest’ultimo della mia posizione di iscritto.
Distinti saluti.
Nel caso, più probabile, che la documentazione sia già stata inoltrata la
lettera assumerà il seguente tenore:
11
raccomandata a.r.
raccomandata semplice
Spett.
Fondo Sanitario Integrativo
del Gruppo Intesa Sanpaolo
c/o Previmedical spa
Via Gioberti n. 33
31021 MOGLIANO VENETO (TV)
e Spett.
CASSA PER L’ASSISTENZA SANITARIA
PER IL PERSONALE DEL GRUPPO
INTESA
Via Cechov n. 50/5
20151 MILANO
Oggetto: Invio documentazione richiesta con lettera del 10 novembre 2010 della Cassa per l’Assistenza
Sanitaria per il Personale del Gruppo Intesa
Il relazione a quanto in oggetto, ho provveduto il ………… a trasmettervi, debitamente
completata e sottoscritta la documentazione di cui trattasi.
La trasmissione della documentazione in parola munita della mia firma ha valenza
esclusivamente amministrativa, costituendo una mera presa d’atto al fine di dare continuità alla fruizione delle
prestazioni sanitarie integrative oggi assicurate dalla Cassa Sanitaria per il Personale del Gruppo Intesa.
Resta inteso che la trasmissione della documentazione mantiene ferme tutte le riserve in
ordine alla legittimità dei comportamenti e delle procedure poste in atto sia dalla predetta Cassa Sanitaria, sia dal
nuovo Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo per il trasferimento automatico a quest’ultimo della
mia posizione di iscritto.
Distinti saluti.
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n° 4 Dicembre 2010