REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DIDATTICA AGGREGATA DI MATEMATICA Art. 1 (Generale) Il presente Regolamento disciplina le attribuzioni, l’organizzazione e il funzionamento della Struttura Didattica Aggregata di Matematica (S.D.A.M.) in cui sono confluiti i Corsi di Studio in "Matematica" e in "Matematica per le Applicazioni”. Sono compiti della S.D.A.M. tutti quelli attribuitigli dalla Facoltà di Scienze MM., FF., e NN., dal Regolamento Didattico di Ateneo, nonché quelli demandati dalla legge ai Consigli delle strutture didattiche in essa confluite. Al presente regolamento sono allegati gli Ordinamenti didattici dei Corsi di Studio in “Matematica” e in “Matematica per le Applicazioni” (nel seguito denominati Corsi di Studio ) che ne costituisce parte integrante. Art. 2 (Organi della S.D.A.M.) Sono organi permanenti della S.D.A.M.: Il Presidente, il Consiglio della S.D.A.M. ( nel seguito denominato Consiglio) e la Commissione Didattica. Sono organi temporanei della S.D.A.M. tutte le Commissioni e gli Organismi che il Consiglio riterrà opportuno definire e nominare per istruire o studiare appositi, circoscritti e definiti argomenti. Art. 3 (Il Presidente) Il Presidente della S.D.A.M. viene eletto fra i Professori di ruolo a tempo pieno del Consiglio. L’elezione avviene a maggioranza assoluta in prima votazione ed a maggioranza relativa nelle votazioni successive. Le elezioni per il Presidente del Consiglio della S.D.A.M. avvengono in apposita adunanza del Consiglio da convocarsi, a cura del Decano dei Professori di ruolo di 1ª fascia, almeno due mesi prima della fine del mandato del Presidente in carica. Il Presidente è nominato dal Rettore, dura in carica tre anni accademici e non può essere rieletto consecutivamente più di una volta. È compito del Presidente: convocare e presiedere le riunioni del Consiglio con le modalità previste dal presente regolamento; attuare le delibere assunte dal Consiglio; indire le elezioni per la designazione dei rappresentanti presso il Consiglio del personale tecnico-amministrativo; Pag. 1 convocare il Consiglio su specifici punti all’ordine del giorno, qualora ne faccia motivata richiesta scritta almeno il 20% dei componenti il Consiglio stesso; sovrintendere alle attività dei Corsi di Studio; nominare, fra i Professori di ruolo a tempo pieno del Consiglio, un vicepresidente che lo sostituisce a tutti gli effetti in caso di assenza o di impedimento temporaneo. Art 4 (Il Consiglio della S.D.A.M. - Composizione) La composizione del Consiglio della S.D.A.M. è definita dalle norme statutarie e regolamentari vigenti presso l’Università di Catania. Specificatamente il Consiglio è costituito da tutti i docenti afferenti ai Corsi di Studio, compresi quelli supplenti a qualsiasi titolo e a contratto, nonché dai ricercatori, inclusi quelli non confermati, dagli assistenti del ruolo ad esaurimento afferenti ai Corsi di Studio , da quattro rappresentanti degli studenti iscritti ai Corsi di Studio ( due per ciascun Corso ) e da due rappresentanti del personale tecnicoamministrativo designati conformemente a quanto stabilito dal Regolamento della Facoltà di Scienze MM., FF. e NN. dell’Università di Catania. Fa parte di diritto con voto consultivo, e come tale non concorrente alla determinazione del numero legale per la validità delle sedute, l’addetto della segreteria studenti dei Corsi di Studio. Per tutti gli argomenti delegati dalla Facoltà di Scienze MM.FF.NN. alla S.D.A.M. attraverso il suo Regolamento, partecipano alla delibera soltanto i docenti afferenti alla Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Art 5 (Il Consiglio della S.D.A.M. - compiti) Sono compiti del Consiglio tutti quelli ad esso attribuiti dallo Statuto e dai Regolamenti dell’Università di Catania nonché quelli ad esso delegati dalla Facoltà di Scienze MM, FF. e NN. attraverso il suo Regolamento. In particolare è compito del Consiglio: approvare i piani di studio degli studenti; riconoscere gli studi effettuati all’estero; ammettere a singoli corsi studenti italiani e stranieri; deliberare sui trasferimenti degli studenti; deliberare in merito alle immatricolazioni di già laureati; avanzare richieste per nuovi posti di personale docente; deliberare sulle modalità di razionalizzazione dell’offerta didattica (sdoppiamenti, mutuazioni, moduli, etc.); deliberare sull’aggiornamento didattico e l’innovazione dei curricula; Pag. 2 deliberare sul miglioramento della qualità dei programmi formativi; attuare il coordinamento dei programmi dei corsi; deliberare la modifica dell’organizzazione degli studi nell’ambito di quanto contenuto negli Statuti vigenti, nonché le proposte di modifiche statutarie da sottoporre agli Organi Accademici; deliberare la definizione dei calendari didattici ai sensi del R.D.A.; deliberare l’attribuzione dei compiti didattici ai docenti ai sensi del R.D.A. e l’ eventuale affidamento ai dottorandi di ricerca e agli assegnisti di ricerca di una limitata attività didattica sussidiaria, secondo le procedure descritte dal R.D.A.; disciplinare i criteri di costituzione delle commissioni di verifica degli esami di profitto degli studenti e degli esami di laurea; deliberare in merito all’attivazione o disattivazione di discipline inserite negli ordinamenti didattici; espletare tutte le procedure atte ad assicurare la copertura di tutti gli insegnamenti attivati; provvedere all’ attuazione di eventuali interventi per gli studenti fuori corso; deliberare in merito all’ istituzione e all’ organizzazione di eventuali attività didattiche speciali ed integrative ai sensi del R.D.A.; progettare e organizzare attività di orientamento e tutorato degli studenti; formulare, su richiesta degli interessati, giudizi sulla loro attività didattica; dichiarare i cultori della materia ai sensi di quanto disposto all'Art. 20, comma 6, del R.D.A.; Art. 6 (Commissione Didattica) Il Consiglio istituisce la Commissione Didattica della S.D.A.M. I compiti della Commissione Didattica sono quelli ad essa assegnati dall’Art.3 del R.D.A. La Commissione è presieduta dal Presidente del Consiglio della S.D.A.M. o da un suo delegato. La Commissione Didattica della S.D.A.M. è costituita, oltre che dal Presidente, da tre docenti designati dai componenti la S.D.A.M. (in rappresentanza di entrambi i Corsi di Studio) e dai quattro rappresentanti degli studenti. Fa parte altresì della Commissione Didattica il responsabile della segreteria studenti dei Corsi di Studio o suo delegato. I componenti la Commissione durano in carica rispettivamente tre anni (docenti) e due anni (studenti) e possono essere immediatamente riconfermati solo una volta. In caso di cessazione di un componente la Commissione, si provvede alla sua sostituzione per la parte restante del mandato mediante elezione suppletiva. La Commissione effettua, fra l'altro, studi e rilevazioni sui vari aspetti dell'attività didattica e propone al Consiglio le iniziative atte a migliorare l'organizzazione della didattica. Pag. 3 Art. 7 (Requisiti di ammissione) Requisito di ammissione ai due Corsi di Laurea è il possesso di qualunque diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. Agli studenti che intendono iscriversi ai due Corsi di Laurea potrà essere offerto un modulo preliminare di 20 ore al più di lezioni, inteso a colmare eventuali debiti formativi e orientare, mediante colloqui e attività di tutorato, la scelta dello studente. La partecipazione con esito positivo a detto modulo costituirà un elemento di valutazione nell’ambito degli insegnamenti del primo anno. Art. 8 (Crediti e moduli didattici) Un credito corrisponde a 25 ore di lavoro dello studente di cui 10 di attività in presenza del docente. L’attività didattica dei due Corsi di Laurea è organizzata in moduli semestrali. A un modulo semestrale sono attribuiti 6 crediti e comprende 50 ore di lezioni e/o di esercitazioni e/o di laboratorio e 10 ore dedicate a verifiche in itinere. Art. 9 (Piani ufficiali degli studi) Annualmente il Consiglio, nel rispetto degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Studio, stabilisce i piani ufficiali degli studi a cui gli studenti si dovranno attenere per il conseguimento della laurea. Lo studente, sulla base di motivate esigenze, può comunque presentare un piano di studi personalizzato, che dovrà essere sottoposto all’ approvazione del Consiglio. Art. 10 (Modalità di frequenza dei corsi) La frequenza ai corsi d’ insegnamento è obbligatoria. Il Consiglio stabilirà, con apposite delibere, le modalità di rilevazione della frequenza dei corsi e le percentuali di presenze necessarie ai fini dell’assolvimento dell’obbligo. Sarà cura di ciascun docente titolare di un corso d’insegnamento, almeno 15 giorni prima dell’inizio della 1ª sessione d’esami, trasmettere al Presidente l’elenco di quanti, avendo frequentato, hanno diritto ad ottenerne l’attestazione. L’omessa trasmissione da parte del docente è da intendersi come attestazione di frequenza per tutti gli studenti aventi diritto a frequentare il corso. Pag. 4 Art. 11 (Numero minimo di crediti da conseguire per l’iscrizione ad anni di corso successivi al primo). È consentita l’iscrizione al 2° anno di ciascuno dei due Corsi di Laurea a tutti gli studenti che hanno conseguito almeno 30 dei crediti previsti al 1º anno. È consentita l’iscrizione al 3° anno a tutti gli studenti che hanno conseguito almeno 60 dei crediti previsti ai primi due anni di cui almeno 12 relativi al 2° anno. Lo studente che, alla fine del 1º o del 2° anno, non ha acquisito il numero di crediti previsti dai commi precedenti può essere iscritto nella qualità di ripetente ed è esonerato dagli obblighi di frequenza dei corsi d’ insegnamento per i quali ha già ottenuto l’attestazione di frequenza. Alla fine del 3° anno lo studente che non ha acquisito tutte le frequenze previste per il conseguimento del titolo accademico o che, avendole acquisite, intende modificare il proprio piano di studi, oppure che non ha acquisito tutti i crediti previsti nel proprio piano di studi, può essere iscritto al 3° anno nella qualità di ripetente ed è esonerato dagli obblighi di frequenza dei corsi d’ insegnamento per i quali ha già ottenuto l’attestazione di frequenza. Non è consentito iscriversi per più di una volta allo stesso anno di corso nella qualità di ripetente. Lo studente che ha ottenuto tutti gli attestati di frequenza previsti nel proprio piano di studi e che non ha acquisito tutti i crediti in esso previsti o non ha ancora sostenuto la prova finale può essere iscritto al Corso di Laurea nella qualità di fuori corso. Non è consentito iscriversi per più di una volta nella qualità di fuori corso. Art. 12 (Modalità di svolgimento e valutazione degli esami di profitto e di conseguimento dei crediti) Gli esami di profitto potranno consistere in prove orali e/o scritte o nel superamento di prove di verifica in itinere appositamente studiate allo scopo di valutare il conseguimento degli obiettivi formativi previsti per ciascun insegnamento. La votazione è espressa in trentesimi (con eventuale lode) e il voto minimo per il superamento dell’esame è di diciotto trentesimi. Il voto di esame sarà riportato solo sul verbale. Sul libretto personale dello studente sarà trascritta l’annotazione “approvato”. Agli studenti è consentito, su richiesta e per una sola volta, ripetere un determinato esame al fine di migliorare la votazione già acquisita. L'esito del successivo esame sostituisce in ogni caso quello del precedente. Il superamento dell'esame fa acquisire allo studente il numero di crediti corrispondente al corso cui l'esame si riferisce. Pag. 5 Il candidato che non consegue il voto minimo viene considerato “riprovato”. La “riprovazione” viene verbalizzata senza attribuzione di voto e di essa non viene tenuto conto alcuno ai fini della valutazione della carriera. Lo studente riprovato non potrà sostenere l'esame nell' appello successivo della medesima sessione. Nel caso in cui lo studente ritenga di interrompere l’esame prima della sua conclusione viene riportata esclusivamente sul verbale la notazione “ritirato”. Per i moduli relativi a: 1) lingua inglese e 2) altre attività formative sono previste prove di verifica diverse dagli esami che si risolveranno in un riconoscimento di “idoneità” riportato nel registro e nel libretto personale dello studente. Art. 13 (Calendario Didattico e Manifesto degli studi) I Calendari didattici e i Manifesti degli Studi vengono approvati dal Consiglio nel rispetto dei seguenti criteri: a) il Manifesto degli Studi contiene l'elenco delle discipline che il Consiglio intende attivare, le propedeuticità e la descrizione generale della tipologia degli insegnamenti e dei supporti didattici per l'acquisizione dei crediti ed i termini temporali del calendario didattico; b) il Manifesto degli Studi viene approvato dal Consiglio entro il 31 Marzo e trasmesso alla Facoltà ed al Senato Accademico per gli adempimenti di competenza; c) l’articolazione delle attività didattiche avviene in due cicli di durata approssimativamente semestrale separati da una interruzione nel mese di febbraio, con inizio nel mese di ottobre e fine nel mese di giugno dell’ anno successivo; d) le sessioni ordinarie di esame di profitto sono tre e prevedono ciascuna almeno due appelli distanziati di quindici giorni; e) le sessioni ordinarie di esame di laurea sono tre e prevedono ciascuna almeno un appello. g) gli appelli per gli studenti senza obblighi di frequenza perché ripetenti o fuori corso dovranno essere in numero complessivo superiore a quelli ordinari; h) deve essere assicurata pubblicità preventiva delle attività didattiche e delle date degli appelli di esame e delle prove di verifica almeno due mesi prima del loro inizio. Loro eventuali posticipazioni dovranno essere comunicate con almeno 10 giorni di anticipo, salvo casi straordinari di necessità; i) il Presidente cura la tempestiva pubblicizzazione di tutte le decisioni assunte in merito allo svolgimento dell'attività didattica ed, in particolare, degli orari delle lezioni, degli esami e del ricevimento degli studenti da parte dei docenti. Pag. 6 Art. 14 (Forme di tutorato) Le forme di tutorato vengono definite ogni anno dal Consiglio, in armonia con i dettati statutari e regolamentari dell’Università di Catania e coerentemente con eventuali delibere assunte dal Senato Accademico e dal Consiglio di Facoltà. Art. 15 (Modalità di frequenza per i disabili e per i lavoratori) Il Consiglio delibererà su istanza degli interessati ed in relazione alle dimostrate esigenze le forme di supporto didattico integrativo di cui i corsi dovranno essere dotati al fine di garantire la possibilità di frequenza a studenti disabili o lavoratori, nonché le percentuali minime e le modalità di frequenza. Art. 16 (Prova finale) Lo studente che ha conseguito tutti i crediti previsti nell'ordinamento didattico del suo Corso di Laurea, ad eccezione di quelli connessi alla prova finale, viene ammesso su domanda a sostenere la prova finale, il cui superamento gli conferirà la qualifica di laureato. Le scadenze per la presentazione della domanda di cui sopra sono quelle stabilite da apposite delibere del Senato Accademico. Il Consiglio stabilisce le modalità di svolgimento delle prove finali, comprensive in ogni caso di una esposizione dinanzi ad una apposita commissione, nominata e composta secondo le norme vigenti per la composizione delle Commissioni di laurea. La valutazione della prova finale deve tenere conto dell’intera carriera dello studente all’interno del Corso di studi. Art. 17 (Regolamento delle adunanze del Consiglio) Le adunanze del Consiglio sono valide a norma di quanto stabilito dalla legislazione e dai regolamenti vigenti. Ai fini del computo del numero legale viene sottratto al totale dei componenti il Consiglio il totale dei componenti che hanno preventivamente giustificato la loro assenza. L'assenza è giustificata, su richiesta dell'interessato o di un suo delegato, ad insindacabile giudizio del Presidente. Sono comunque ritenuti motivi validi a giustificare l'assenza quelli indicati dal Regolamento Generale d'Ateneo. Non concorrono alla formazione del numero legale i docenti fuori ruolo. Pag. 7 Art. 18 (Regolamento del dibattito) Il dibattito nelle adunanze del Consiglio verte esclusivamente sugli argomenti posti all'ordine del giorno ed in particolare su quello di volta in volta in discussione. La durata degli interventi ed il numero di interventi possibili per ciascun componente, se prefissati dal Presidente, sono comunicati al Consiglio prima dell'inizio del dibattito. Ultimata la discussione generale verranno discussi gli eventuali emendamenti con riferimento ai diversi commi della proposta di delibera. Gli emendamenti verranno discussi secondo il seguente ordine: emendamenti soppressivi, emendamenti modificativi. Un proponente l'emendamento lo illustrerà nel tempo eventualmente definito per gli interventi; se richiesto, sarà udito un intervento non favorevole e immediatamente dopo l'emendamento verrà posto in votazione. La delibera d'acquisizione dell'emendamento viene assunta a maggioranza dei presenti. Un emendamento respinto non può essere riproposto. La questione sospensiva (rinvio della discussione su un determinato argomento posto all’o.d.g.) o pregiudiziale (non pertinenza di un argomento posto all’o.d.g.) deve essere posta prima dell'inizio della discussione dell'argomento e deve subito essere sottoposta a votazione; il suo accoglimento è assunto a maggioranza dei presenti. La mozione d'ordine è presentata da almeno 1/5 dei presenti; essa deve subito essere sottoposta a votazione ed il suo accoglimento è assunto a maggioranza dei presenti. Esauriti gli emendamenti e gli interventi di quanti hanno richiesto di partecipare al dibattito, viene posta in votazione la proposta di delibera nella sua forma definitiva emendata. La delibera viene assunta se la stessa riceve il consenso della maggioranza dei presenti. Art. 19 (Verbalizzazione delle sedute) I verbali delle adunanze del Consiglio vengono redatti dal Segretario, le cui funzioni sono esercitate dal più giovane nel ruolo fra i professori presenti alla seduta . I verbali conterranno i termini essenziali della discussione e l'elenco degli intervenuti al dibattito. Chiunque intenda fare iscrivere a verbale una dichiarazione o un intervento è tenuto a consegnarne il testo al Segretario nel corso della seduta. Le delibere, con i risultati delle relative votazioni, sono riportate a verbale per esteso ed hanno effetto immediato. Il verbale dell'adunanza, redatto nei termini sopra esposti, si riterrà letto ed approvato seduta stante; su esplicita richiesta di Pag. 8 almeno 1/5 dei presenti l’approvazione del verbale sarà effettuata ai sensi di quanto previsto dal Regolamento Generale di Ateneo. Nel caso venga meno il numero legale, ferma restando la validità delle delibere sino a quel momento assunte ed il loro effetto immediato, ai sensi del 3° comma del presente articolo, il verbale dell'adunanza sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio all'inizio della successiva seduta. Art. 20 (Approvazione e modifiche) Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio, a maggioranza assoluta dei componenti, verrà trasmesso alla Facoltà per i successivi adempimenti. Successive modifiche o integrazioni, proposte almeno dal 10% dei componenti il Consiglio, potranno essere inserite nel presente Regolamento se approvate con le stesse modalità previste per la sua prima approvazione. Art. 21 (Pubblicità ed informazione) Il Consiglio assolve ai propri doveri di pubblicità degli atti rendendo disponibili per la consultazione, secondo le norme di legge, i verbali delle proprie adunanze; per quanto attiene alla pubblicità e all'informazione relativa agli adempimenti previsti dagliArt. 3 e 13 del Regolamento di Facoltà il Consiglio provvede ad affiggere agli albi i bandi e le deliberazioni relative all'organizzazione didattica; copia delle stesse verranno inviate al Preside per l'affissione all'albo della Facoltà e al Magnifico Rettore (Uffici Amministrativi) ogni qual volta dalle normative vigenti ne sia previsto l'intervento. Art. 22 (Validità e limiti) Per quanto non previsto dal presente Regolamento si applicano le norme dello Statuto e dei Regolamenti dell'Università di Catania. Norme transitorie È compito della S.D.A.M. svolgere tutte le funzioni e le attribuzioni già demandate da leggi e regolamenti al Consiglio di Corso di Laurea in Matematica (vecchio ordinamento), sino a quando sia attivato, anche se parzialmente. Pag. 9 Fanno anche parte del Consiglio della S.D.A.M. tutti i componenti del Consiglio di Corso di Laurea in Matematica (v.o.), ivi comprese le componenti elettive, sino a quando lo stesso sarà attivato, anche se parzialmente. Le rappresentanze elettive nella loro composizione attuale decadono alla fine del loro mandato e non vengono sostituite. A decorrere dall'entrata in vigore del presente Regolamento, pur permanendo i vincoli di propedeuticità previsti negli statuti e nei regolamenti del Corso di Laurea in Matematica (v.o.), decadono i vincoli che limitano la possibilità di iscrizione degli studenti ad anni successivi al primo. Agli Studenti del Corso di Laurea in Matematica (v.o.), ai fini dell’espletamento della prova finale, si applicano le norme già previste nei regolamenti dei relativi ordinamenti didattici. ORDINAMENTO DIDATTICO Pag. 10 DEL CORSO DI: LAUREA ……………………………………………………… (specificare: laurea; laurea specialistica) CORSO istituito e attivato in adeguamento di un Corso di Studio preesistente ( C.d.S. in Matematica) (indicare, alternativamente: istituito e attivato in adeguamento di corso di studio preesistente art. 13, commi 4 e 5 D.M.509/99; di nuova istituzione) DELLA FACOLTA' DI: SCIENZE MAT.FIS.E NAT.(in convenzione tra:……………) DENOMINAZIONE: MATEMATICA…………………………………………………. CLASSE DI APPARTENENZA: CLASSE 32………………………………………… DURATA:3anni………………………………………………………………………… …………… OBBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI a) profilo culturale e professionale della figura in uscita Obiettivo della Laurea in Matematica è quello di fornire una solida formazione di base e un profilo culturale e professionale orientato all’ approfondimento dei vari aspetti della matematica sia teorici che applicativi. La preparazione acquisita consente anche l’assolvimento di compiti professionali nell’ambito delle attività sociali, economiche, industriali. b) conoscenze e abilità che lo caratterizzano Saranno fornite conoscenze di base nell’area della matematica e altre competenze fisiche, computazionali e informatiche; saranno fornite altresì alcune metodologie che consentano la elaborazione, la descrizione e la comprensione di modelli matematici. Pertanto, oltre all’ acquisizione di un metodo scientifico sia di base che rivolto alle varie applicazioni, sarà curata l’ acquisizione di una manualità attraverso laboratori di informatica e di fisica. c) possibili sbocchi professionali Pag. 11 La laurea in Matematica è rivolta soprattutto a quegli studenti che intendano dedicarsi all’ insegnamento nelle scuole secondarie e alla diffusione della cultura scientifica. I laureati in Matematica potranno altresì continuare gli studi con la Laurea Specialistica nella classe delle Scienze Matematiche ed eventualmente col Dottorato di Ricerca per dedicarsi all’ attività di ricerca sia nell’ambito della matematica pura che in quella applicata I laureati in Matematica possiederanno altresì le conoscenze necessarie per poter svolgere attività professionale nell’ambito industriale e dei servizi. EVENTUALI CURRICULA PREVISTI………………………………………………………… .. (indicare i relativi elementi di differenziazione culturale e professionalizzante, nel quadro unitario degli obiettivi formativi del corso di studio) POSSIBILITA' DI PROPORRE CURRICULA INDIVIDUALI DI STUDI ………… SI………………………… ... (precisare: SI/NO) MODALITA' DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE : Discussione di un elaborato la cui modalità di svolgimento e di valutazione saranno demandati al regolamento del Corso di Studi.……………………… QUADRO DELLE ATTIVITA FORMATIVE (per curriculum) Attività Formative di base Ambiti Disciplinari (1) Settori scient.-discipl (2) Formazione matematica…… … Formazione fisica………… …… Formazione informatica…… … !"###### ## Tipologie Crediti previsti Crediti assegnati (4) (5) (3) Corso di Insegnamento 6 Corso di Insegnamento 6 Corso di Insegnamento 6 6 Pag. 12 Formazione logicofondazionale… …… caratterizzanti Formazione algebricogeometrica Formazione analitica……… …… Formazione modellisticoapplicativa…… …… Laboratorio TOT:18…… TOT:24……… Corso di Insegnamento Corso di Insegnamento !!!!! !!"#" Corso di Insegnamento 24 $%&'()***** **+#+ Corso di Insegnamento 24 Corso di Insegnamento 12 Corso di Insegnamento 6 ,-./0 122222 223#3 45678 9::::: ::;#; 12 12 TOT: 50… Formazione interdisciplinare e applicativa…… ….. <>=@?A78B:::::: ::; TOT:90……… Corso di Insegnamento 6 Corso di Insegnamento o laboratorio 12 affini o integrative CEDFGF@H HIJFGFGKLMH NO PQRO ST O UVWMO SWYXAZ[O P\@O ]^_ _ `abcd eGf g d hiRd j_ d ]akY^llll lm#m Pag. 13 TOT:18…… TOT:18 Attività Formative Ambiti Disciplinari (1) Settori scient.-discipl (2) Tipologie Crediti previsti Crediti assegnati (3) (4) (5) Corso di Insegnamento o laboratorio TOT :9…… TOT :12……… a scelta dello studente prova finale ……………… .. lingua straniera (6) …………… 6……………… …. . …………… 6……………… …. . altre previste dal regolamento crediti discrezionali a disposizione del consiglio di corso di studi TOT:9…… Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini TOT:9…… Corso di Insegnamento o laboratorio TOT:12……… TOT:12……… TOT:……… TOT:12……… TOT:113 TOT: 180 CREDITI DEL CURRICULUM CHE SARANNO RICONOSCIUTI Al FINI DEL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA: I crediti possono essere riconosciuti interamente per una Laurea Specialistica della classe delle Lauree Specialistiche in Scienze Matematiche. Pag. 14 ORDINAMENTO DIDATTICO (da allegare al Regolamento di Ateneo) DEL CORSO DI LAUREA ……………………………………………………… (specificare: laurea; laurea specialistica) CORSO istituito e attivato in adeguamento di un Corso di Studio preesistente ( C.d.S. in Matematica) (indicare, alternativamente: istituito e attivato in adeguamento di corso di studio preesistente art. 13, commi 4 e 5 D.M.509/99; di nuova istituzione) DELLA FACOLTA' DI SCIENZE MAT.FIS.NAT. (in convenzione tra:……………………… ..) DENOMINAZIONE: MATEMATICA PER LE APPLICAZIONI………………………………… CLASSE DI APPARTENENZA: CLASSE………32……………………………………………………………… DURATA:…………3 anni……………………………………………………………………………………… … OBBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI d) profilo culturale e professionale della figura in uscita La Laurea in Matematica per le Applicazioni ha come obiettivo quello di fornire, accanto ad una solida preparazione di base, un profilo culturale e professionale orientato alla descrizione, comprensione e gestione dei fenomeni naturali e dei processi socio-economici. Pag. 15 Particolare attenzione viene data alla problematiche poste dalla gestione e determinazione degli equilibri finanziari ed economici. e) conoscenze e abilità che lo caratterizzano Strumenti essenziali per raggiungere tali obiettivi sono le metodologie offerte dall’analisi numerica, dalla probabilità e la statistica, dalla matematica finanziaria ed attuariale, dalla ricerca operativa e dai modelli matematici. Pertanto, oltre all’ acquisizione di un metodo scientifico sia di base che rivolto alle varie applicazioni, sarà curata l’ acquisizione di una manualità attraverso laboratori di informatica e di fisica. f) possibili sbocchi professionali I Laureati in Matematica per le Applicazioni troveranno sbocco professionale prevalentemente nell’ambito delle industrie, della finanza, dei servizi e della pubblica amministrazione. Possiedono anche la necessaria preparazione per poter accedere all’insegnamento nelle scuole secondarie ed eventualmente dedicarsi all’attività di ricerca sia nel settore pubblico che in quello privato. EVENTUALI CURRICULA PREVISTI…………………………………………… (indicare i relativi elementi di differenziazione culturale e professionalizzante, nel quadro unitario degli obiettivi formativi del corso di studio) POSSIBILITA' DI PROPORRE CURRICULA INDIVIDUALI DI STUDI ………… SI………………………… ... (precisare: SI/NO) MODALITA' DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA FINALE ……Discussione di un elaborato la cui modalità di svolgimento e di valutazione saranno demandati al regolamento del Corso di Studi.……………………… QUADRO DELLE ATTIVITA FORMATIVE Attività Ambiti Settori Formative Disciplinari scient.-discipl (1) (2) Formazione matematica…… Pag. 16 Tipologie Crediti previsti Crediti assegnati (4) (5) (3) Corso di 6 di base … Formazione fisica………… …… Formazione informatica…… …. Formazionelogic ofondazionale… …… caratterizzanti Formazione algebricogeometrica Insegnamento Formazione modellisticoapplicativa…… …… 6 Corso di Insegnamento . 6 Laboratorio 6 TOT:18…… TOT:24……… … …. Corso di Insegnamento 6 Corso di Insegnamento 12 Corso di Insegnamento 18 Corso di Insegnamento 18 !"#$ Corso di Insegnamento 6 !"#% Corso di Insegnamento 12 !"#& Corso di Insegnamento 6 ' ()*+,-/.01.2 .*+3 Corso di Insegnamento 12 Formazione analitica……… ….. Corso di Insegnamento TOT: 50…… Formazione interdisciplinare e applicativa…… ….. affini o integrative 45.*+6 Corso di Insegnamento )879:9;;<=9:9:>?@; Pag. 17 TOT:90……… … 6 Corso di Insegnamento con 12 esercitazioni TOT:18…… TOT:18 … Attività Formative Ambiti Disciplinari (1) Settori scient.-discipl (2) a scelta dello studente prova finale ……………… .. lingua straniera (6) Tipologie Crediti previsti Crediti assegnati (4) (5) TOT :9……… . TOT :12……… ... (3) …………… 6……………… …. . …………… 6……………… …. . TOT:9…… … altre previste dal regolamento crediti discrezionali a disposizione del consiglio di corso di studi !"$#%'&#()+*,-*& *"$#. Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini TOT:9…… … Corso di Insegnamento o laboratorio TOT:12……… … TOT:12……… … TOT:……… TOT:12……… … … TOT:113 TOT: 180 Pag. 18 CREDITI DEL CURRICULUM CHE SARANNO RICONOSCIUTI Al FINI DEL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA: I crediti possono essere riconosciuti interamente per una Laurea Specialistica della classe delle Lauree Specialistiche in Scienze Matematiche (per i corsi di laurea) Pag. 19