ANNO L - N. 2 Mercoledì 17 Febbraio 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it IL GRAZIE DAL NUOVO PRESIDENTE Tanti auguri Sembra ieri ma sono già trascorsi 21 anni da quando, con un pizzico di timore reverenziale e tanta soggezione, entrai per la prima volta a far parte del consiglio direttivo AVA; ora, grazie a tutti coloro che mi hanno dato fiducia nelle trascorse elezioni, è giunto il mio turno di presidente della nostra amata Associazione Vecchia Alassio. Ho vissuto questo arco della mia vita condividendo gli avvenimenti della nostra associazione con tre presidenti, tanto diversi tra loro quanto fondamentali per la formazione della mia alassinità. Il primo, con il quale ho intrapreso la mia avventura di consigliere, è stato il compianto Capitano Dante Schivo, uomo dalle mille idee, infinito entusiasmo e convinta “alassinità” che ci ha lasciato improvvisamente privandoci di un apporto di testimonianze scritte che ci mancherà sicuramente. Poi venne il professore “Tomschi” Tommaso Schivo, uomo di grande cultura, esempio indiscusso di signorilità, integrità morale unite ad una estrema disponibilità verso gli altri. Per ultimo, per ben nove anni, l’amico Carlo Cavedini, che definire il Presidente infaticabile è poco, scherzosamente lo chiamavo il cottimista, perché riusciva ad essere ovunque comunque, con tanto di foto ricordo, un vulcano “attivo ed irripetibile”. E che dire dei colleghi consiglieri di questo arco di anni? Citarli tutti non serve, basta ricordare che con ognuno c’è sempre stato un ottimo rapporto collaborativo ma soprattutto di sincera amicizia. Un riconoscente e sentito grazie lo devo ad Antonio Carossino, tessera n° 1 ed ideatore dell’AVA e all’Avvocato Claudio Bottelli; per anni eletti “probi viri” dell’associazione, con queste elezioni hanno sì passato ufficialmente ad altri il loro ruolo, ma rimangono nel cuore di tutti noi consiglieri che con loro abbiano condiviso vicende controverse, risolvendole anche grazie ai loro consigli di saggezza. Ora mi tocca e farò il possibile per operare in questo triennio, facendo tesoro degli insegnamenti acquisiti dai miei predecessori, confidando negli altri otto consiglieri che compongono il nuovo direttivo ma, cosa fondamentale, ascoltando chiunque possa darci il giusto apporto o la sacrosanta critica per far sì che l’AVA ed il suo giornale “l’Alassino” diventino la voce di tutti. Grazie e… aspetto notizie!!! Nel febbraio 2001 quando scrissi “IL SALUTO DEL NUOVO PRESIDENTE” con grande timore e commozione accettai la nuova carica. Ora dopo i 9 anni da Presidente e 17 facendo parte del C.D., posso dire di lasciare non con timore ma con serenità, perché conosco il nuovo Presidente ed i Consiglieri che hanno lavorato con me per tanti anni, apprezzando di tutti l’intelligenza, l’indipendenza, la dirittura morale, l’onestà ed il grande amore per l’A.V.A. e per Alassio. Invece non posso dire di non lasciare con grande commozione, derivata da tanti anni trascorsi con gli amici Consiglieri. Auguro al nuovo Presidente Giovanni Giardini, ai “vecchi” Consiglieri ed ai due nuovi Buon lavoro e che le inevitabili lotte ed amarezze (che sempre ci sono, per difendere l’indipendenza della nostra Associazione) siano compensate ampiamente dalle soddisfazioni. Sempre disponibile a collaborare per il bene di tutti. Vorrei dire ancora molte cose, ma… la commozione me lo impedisce. Tanti auguri a tutti, buon lavoro e sempre FLOREAT ALAXIUM Con grande amicizia Gianni Giardini Carlo Cavedini Grande pubblico alla prima del Cineforum La grande prima sfida è stata vinta. Soddisfazione degli organizzatori per la risposta ottenuta dalla gente di fronte alla riapertura del “Cineforum” alassino. Il 5 febbraio scorso il pubblico delle grandi occasioni ha gremito l’Auditorium “Don Bosco” per assistere alla “Prima” di un’iniziativa che sembrava impossibile e che continuerà per dieci settimane, sempre il venerdì alle ore 21, nell’intento di dare sempre più spazio alla cultura coinvolgendo la gente e tagliando al massimo le spese. “Anche Noi”, l’Associazione culturale nata con il fine di «risvegliare Alassio», caparbiamente vuole andare avanti sia sul fronte della possibile riapertura di una sala cinematografia in città, sia per fare in modo che in un prossimo futuro possa veramente prendere corpo una struttura in grado di ospitare proiezioni, teatro e, finalmente, Congressi. «Il Cineforum è il primo atto che anticipa una lunga serie di iniziative intese a coinvolgere l’intera società alassina. Al nostro fianco ci sono già albergatori, commercianti, liberi professionisti, insegnanti e operai. Tutti vogliono un’unica cosa: far risplendere Alassio e le sue potenzialità decidendone il fu- turo fuori da schemi prefissati o di mero interesse partitico. La nostra politica sarà esclusivamente quella del fare, non del criticare». Il giornalista e scrittore Daniele La Corte, presidente di “Anche Noi”, ha aperto la prima serata del Cineforum dando poi la parola alla professoressa Romana Rutelli, docente presso l’Università degli Studi di Genova, autrice di numerosi libri sul mondo della celluloide. Poi è stata la volta del giornalista Natalino Bruzzone, critico cinematografico e anche lui scrittore, autore di opere di successo, che ha illustrato come la realtà cinematografica rappresenti un forte elemento di aggregazione. «È inimmaginabile pensare a una località turistica senza una sala cinematografica, senza un teatro – ha sottolineato Bruzzone – l’aver organizzato una serie di proiezioni senza l’aiuto del Comune o di altre realtà pubbliche dimostra che, il più delle volte, occorre solo credere nelle cose puntando sulla buona volontà dei singoli». Il critico cinematografico si è più volte complimentato con i promotori di “Anche Noi” garantendo loro la massima collaborazio(continua a pagina 2) Il Consiglio Direttivo uscente Alassio, 5 Febbraio 2010, Auditorium Salesiani – Serata inaugurale del Cineforum organizzato dall’Associazione “Anche Noi per Alassio”. Quattro proiezioni di cortometraggi hanno reso particolarmente interessante la serata che è stata aperta dal presidente del sodalizio, il giornalista Daniele La Corte, seguito da Romana Rutelli, docente presso l’Università di Genova e autrice di numerosi libri sul Cinema. Particolarmente interessante l’intervento del giornalista critico cinematografico Natalino Bruzzone. Numeroso e attento il pubblico presente che con soddisfazione ha accolto l’annuncio dell’attività del Cineforum. Le proiezioni proseguiranno, da Venerdì 13 Febbraio ore 21 per 10 settimane consecutive. L’associazione “Anche Noi”, conta già oltre 160 soci. (FOTO SILVIO FASANO) Da sinistra: Gianni Croce, Caterina Maggi, Gianni Giardini, Crispino Valdora, Carlo Cavedini, Lino Gioberti, Luciana Grollero, Antonio Brusco, Carlo Bertolino. Risultati elezioni e nuovo Consiglio Direttivo Presidente Vice Presidente Segretario Consiglieri Probiviri Revisori dei conti Giardini Giovanni Gioberti Lino Brusco Antonio Bertolino Carlo Falcone Luciano Grollero Luciana Lavagna Angelo Maggi Caterina Valdora Crispino Cavedini Carlo Croce Gianni Gallea Andrea Barbera Enzo Fabbri Enzo Rizzo Giuseppe Festa delle biscette Il 28 MARZO 2010 !!! Un giorno da ricordare!! La S.O.A. Mutuo Soccorso di Solva vi attende!!! IL CORPO POLIZIA MUNICIPALE FESTEGGIA IL SANTO PATRONO Come da tradizione, la Polizia Municipale, sabato 23 gennaio u.s., ha festeggiato il loro Patrono San Sebastiano. La solenne Messa cantata è stata celebrata dal Parroco Mons. Angelo de Canis, che all’omelia nel ringraziare il personale del Corpo per i numerosi e utili servizi resi alla città ha anche ricordato alcuni episodi della vita di San Sebastiano. Hanno preso parte alla cerimonia il Sindaco Arch. Marco Melgrati accompagnato dall’amico Sindaco di Fossano; il Vice Sindaco Gianni Aicardi, molti Assessori ed Autorità civili e militari. Numerose le presenze tra i Vigili in servizio e quelli in pensione con le relative famiglie. Dopo la funzione religiosa, nel salone Parrocchiale il Comandante dei Vigili Fabrizio Pampararo ha fatto una esauriente relazione su quanto svolto nell’anno 2009 Ecco in sintesi quanto detto: “Buongiorno a tutti e grazie per essere qui con noi oggi. Un particolare grazie a Mons. De Canis che da anni ci offre la sua squisita ospitalità ed a tutti coloro che hanno collaborato per Singolarmente preso, il 2009 non ha evidenziato particolari criticità, anzi, se raffrontato con l’anno precedente, pur mantenendo una certa invariabilità di Il corpo della Polizia Municipale della nostra città schierato in occasione del (FOTO ALDO) Santo Patrono. la riuscita della festa. Come ogni anno siamo giunti al momento caratterizzato da un breve riepilogo dell’attività svolta dalla Polizia Municipale nel corso dell’anno appena trascorso. dati, in alcuni casi viene registrato un aumento delle pratiche trattate dal Comando siano esse legate ad accertamenti di carattere (continua a pagina 2) Angolo di Daniele La Corte La paura del nuovo La ricerca del nuovo sembra impossibile. Non c’è consultazione elettorale in cui non saltino fuori nomi ormai triti e ritriti. Dalla centrifuga della politica è improbabile immaginare che possano concretizzarsi novità in grado di accendere speranze positive. Gli ingredienti sono uguali da anni e, di fronte ai soliti, appare sempre più concreto il rischio di deterioramento organico, oltre che psichico. Andiamo alle urne per le elezioni comunali, provinciali e regionali, per non parlare del Parlamento nazionale, trovandoci di fronte, inesorabilmente, sempre gli stessi nomi. Neppure un sussulto, un attimo di disorientamento perché l’abitudine, l’assuefazione non toccano più nessuno. La maggioranza degli elettori sembra intruppata, ipnotizzata dal nulla. La gente mugugna, prosegue nell’urlare al «Governo ladro», ma poi vota nello stesso modo. Evidentemente c’è paura del nuovo, c’è timore che le cose possano cambiare, che menti fresche possano ragionare meglio di quelle da troppi anni impegnate ad amministrare le cose proprie piuttosto che le cose di tutti. Ci sono i professionisti della politica, lavoratori indefessi e costruttori di “inciuci” che cercano, in maniera spasmodica il consenso dei cittadini, soprattutto di quelli non coscienti dell’esistenza dei diritti, quelli che credono ancora in Paese esclusivamente basato sul favore, sulla raccomandazione. Alassio si è addormentata ormai da tempo. Il suo sonno rischia di diventare sempre più profondo, senza risveglio. Ma i politici, sempre gli stessi, incollati alle poltrone, continuano, promettono miracolosi elisir di lunga vita distribuendo, però, camuffandoli sapientemente, soltanto forti dosi di sonnifero. Così dal passato riappaiono anche gli incantatori di serpenti, con gli stessi “turbanti”, con gli stessi “pifferi”. Tutti promettono tempi migliori, situazioni fantastiche. Nessuno, però, capisce che si devono fare i conti con la realtà del presente, con la crisi che molti dicono sia ormai passata, ma che tanti assicurano debba ancora arrivare. E allora, invece di provocare pensando a piazze piduiste, si pensi, magari, con più realismo, a spazi alberati che possano dare ossigeno a chi vorrebbe scegliere Alassio per trascorrere momenti tranquilli di giusto riposo. L’azione clorofilliana purificherebbe l’aria rendendo salubri le menti evitando così immagini demoniache in ogni angolo della città, comprese le tante donne occultate in azzurrissimi burka. 2 «L’ALASSINO» Mercoledì 17 Febbraio 2010 ALLA PRIMA DEL CINEFORUM (segue dalla prima pagina) Carini e bellini www.alassiosuperpartes.wordpress.com e-mail: [email protected] Daniele La Corte consegna la tessera n. 1 a Gibba. (FOTO S. FASANO) ne. La direzione artistica del Cineforum è stata affidata al professor Beppe Rizzo, anima, da sempre, della settima arte per Alassio già ai tempi del “Ritz”. La tessere ad honorem del Cineforum è stata consegnata, prima delle proiezioni di alcuni interessanti cortometraggi, al grande Gibba, nostro concittadino e firma di calibro del cinema italiano. FESTEGGIAMENTI DEL CORPO DI POLIZIA DEL SANTO PATRONO (segue dalla prima pagina) amministrativo come anche penale. Questo si traduce, ovviamente, in una maggiore produzione di atti e documenti e, di conseguenza, nella dimostrazione dell’impegno profuso da ogni appartenente al Corpo per far si che la struttura continui a funzionare correttamente. Purtroppo, come è ovvio che sia, il maggior carico di pratiche burocratiche e la riduzione del personale della Polizia Municipale determinato da ulteriori pensionamenti, hanno portato, nonostante l’impegno profuso, ad un calo dei servizi svolti all’esterno e ad una conseguente minore visibilità. Mi auguro che l’Amministrazione, già in passato impegnata nel tentativo di colmare le assenze che si sono venute a determinare nel corso del tempo, possa anche quest’anno dirigere le necessarie risorse verso di noi, onde poter garantire quel servizio di presenza e prevenzione che re- puto necessario per una città come Alassio, magari con assunzioni a tempo indeterminato che permettano quella reciproca, quanto opportuna, conoscenza tra vigili e cittadini. Grazie.” Ha preso quindi la parola il Sindaco di Alassio. Molti gli elogi al Corpo per il lavoro svolto con grande spirito di servizio, specialmente in occasione delle calamità naturali che hanno messo a dura prova tutto il personale, inoltre ha assicurato che il Comune per l’anno 2010 cercherà di integrare l’organico con nuovi vigili, stagionali e fissi. La celebrazione si è conclusa con il saluto di Mons. De Canis a cui ha fatto seguito un ottimo rinfresco preparato e servito dagli allievi dell’Istituto Alberghiero, che hanno dimostrato ancora una volta la loro bravura e la professionalità. A.V.A. Frevò T’èi u segundu, ciamau Frevairin ma in ta cùa ti gh’ai u venìn e di toi frai u ciù grammu e u ciù curtu tantu ch’i dixen: “t’èi pezzu de ’n turcu”. Ma çerti anni, cuscì, pe scangiò da grammu suggettu ti vén “patelò”. Ti pii l’avviu cu-a Candeirara (2) quande ancù ceppu u su vaccia in ta giaira pe pruseguì, cu-u tò muru stortu, privandu de tüttu scia u gussu che l’ortu. In sci-a mitai t’oulì San Valentìn (I4) di innamurai u giurnu du destìn e nrimma o doppu u riva Carlevò che allù… de raviöre ’na pansò. Gianni Croce FEBBRAIO Sei il secondo chiamato Febbraino /ma nella coda tieni il veleno dei tuoi fratelli il più gramo e il più corto / di te si dice “sei peggio di un turco”. Ma in certi anni, così per cambiare/ nel tempo buono ci fai ritornare. / Prendi l’avvio con la Candelora (2) / Quando ancora il sole poco affiora per proseguire col tuo muso storto / privando di tutto sia la barca che l’orto. / Sulla metà ecco san Valentino (14) / degli innamorati il giorno del destino / finché si arriverà a Carnevale / e allora di ravioli scorpacciate! Febbraio è il mese dell’amore per eccellenza, dell’amore ingenuo, infantile in senso buono, dell’amore che nasce, quell’amore che si stringe forte per sopravvivere all’inverno, in attesa della primavera, dell’amore più detto che dimostrato. Febbraio è il vero mese dell’inizio, il mese dei buoni propositi, il mese dell’amore….. Quell’Amore con la “A” maiuscola, che tutto può toccare e tutto può coinvolgere, che non è così limitato, così circoscritto, né così banale e scontato come siamo soliti pensare, ma è molto più ampio e importante di quanto possiamo immaginare. È ciò che fa la differenza. In tutto. Sempre. È l’Amore per quell’unica persona che, nella vita, possiamo scegliere come parte della nostra famiglia. È l’Amore per il proprio paese, e per il mondo in cui si vive; è l’Amore per il proprio lavoro, per i propri hobbies, e per tutto quello che si fa; è l’Amore per la vita, propria e degli altri; è l’Amore per il futuro,… proprio e degli altri! È l’Amore per tutte le piccole cose; per ogni indifesa, o semplicemente discreta, forma di vita; per ogni gesto, ogni attenzione, ogni pensiero. È l’Amore non per le grandi cose (eclatanti) ma per le cose grandi (grandiose). È l’Amore per il mezzo più che per il fine; per ogni singolo passo più che per l’arrivo alla meta; per ogni persona che incrociamo nel nostro percorso più che per quelle già in posa sul podio dei vincitori. È l’Amore per l’essenza più che per la parenza. È l’Amore per la tenerezza, la semplicità (non banalità), la sincerità, piuttosto che per la violenza, la prepotenza, l’arroganza, la falsità; è l’Amore per la libertà (quella vera), il rispetto, l’attenzione, più che per l’imposizione e l’insensibilità. È l’Amore per i nostri ideali, più che per l’approvazione altrui o la fama. È l’Amore per ciò che è meglio più che per ciò che è comodo; per ciò che è bene più che per ciò che è semplicemente permesso. È l’Amore che ti fa stare dalla parte della verità e della giustizia, più che da quella più conveniente o di chi è più potente. È l’Amore per l’Amore, è l’Amore per l’Amare. È l’Amore che ti permette, ogni sera, di guardarti allo specchio, e di essere orgoglioso di essere la persona che sei, e che, spesso con non poca fatica, ogni giorno ti impegni ad essere. È quell’Amore talmente grande, talmente forte, talmente intenso, da non aver neanche bisogno di essere ricambiato; perché Amare qualcuno o qualcosa significa solo far fare un percorso più lungo al proprio Amore, per renderlo più forte, più intenso, più ricco, prima di farlo poi ritornare a sé. Provocatoriamente Anonima MOGLIO Festa di San Sebastiano Dobbiamo riconoscere che da molti anni non si vedeva una partecipazione così importante alla festa patronale della nostra Parrocchia. Domenica 24 gennaio, chi avesse deciso di entrare in chiesa a messa iniziata, avrebbe sicuramente incontrato qualche difficoltà nel procedere, subito dopo aver varcato la porta d’ingresso e si sarebbe pure domandato se per caso non avesse sbagliato parrocchia. In realtà ci si è trovati semplicemente di fronte alla spontanea manifestazione del sentimento religioso solitamente timido e restio dei mogliesi e non solo di essi. Occorre infatti precisare che molti erano i fedeli convenuti da fuori; questo è apparso subito evidente dal numero delle Confraternite presenti all’avvio della processione che, ritmata da canti e preghiere, alle dolci melodie del corpo bandistico “Città Di Alassio” ha preceduto, preparato e solennizzato la gioiosa liturgia della S. Messa. Consapevole dei doverosi onori di casa, presenziava numerosa ovviamente la nostra Confraternita di S. Caterina, seguita da quelle di Laigueglia, di Erli e di Oneglia, giunta questa, tra noi, per la prima volta. Particolarmente toccante, a detta di molti, l’ostensione dei preziosi Crocifissi, schierati durante la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Canonico Gianni Grasso e concelebrata da alcuni sacerdoti. Come sempre, ha brillantemente animato ogni parte liturgica la Cantoria Parrocchiale ed, unani- mi, i consensi ad essa rivolti. A tanti, forse a tutti, la festa è sembrata davvero un momento profondamente religioso: il gesto di devozione al Santo Patrono racchiudeva ed esprimeva una supplica sincera e San Sebastiano proteggerà di sicuro la vita dei suoi fedeli e dell’intera Comunità. A conclusione della giornata di festa, nel Salone parrocchiale, come da tradizione, la Compagnia Teatrale Dialettale Alassina ha presentato la commedia già recitata a “Ritruvammuse insemme” replicando, davanti ad una sala gremita di pubblico, il successo della prima serata. Gianni Croce quest’anno ha scritto una grande e spiritosa opera teatrale, facendosi aiutare da Shakespeare (Le allegre Comari di Windsor) e dalla coppia Boito-Verdi (Falstaff) con un risultato certamente di livello superiore. Al quale hanno contribuito anche tutti gli attori della compagnia che vogliamo citare senza distinzioni di merito, essendo stati tutti molto bravi: Nino Moirano, Mimmo Bogliolo, Augusto Bogliolo, Nino Brusco, Gianni Croce, Giovanni Parascosso, Lina Nattero, Giuliana Basso, Luisella Tonin, Laura Armato, Giorgio Gioberti. Ha presentato recitato e suggerito Andrea Gallea. Regia di Augusto Soldi, Costumi di Marisa Brusco, Scene di Astrid Hammond. È seguita una lauta cena preparata dalle signore di Moglio per gli attori della compagnia e i simpatizzanti. L.C. Siamo alla recita di Natale. Come sono carini e bellini gli scolaretti della IIK della Scuola Primaria di Torricento, provincia di Torino, mentre cantano: «...il treno della pace è un pensiero buono, ci aiuta proprio quando siamo giù di tono...» riuniti in palestra durante la festa di Natale! Sono splendidi con le magliette cuore rosso in campo bianco e pantaloni blu. È un momento magico, ma... è proprio in questi istanti che vengono in mente i pensieri più strani e i ricordi. Ecco che la scena si trasforma e rivedo i pargoletti du- una molla e arrivare puntuale e calma per recitare: “Eccoti 4 euro, due per le patatine e due per i bimbi che non hanno niente. Era tanto carina e bellina anche se ritornava al suo posto atterrando dopo due capriole. “...Ciuf ciuf il treno della pace è un sorriso aperto, che porta la rugiada pure nel deserto...” Improvvisamente torno bruscamente alla realtà: la mia collega mi sta sussurrando: - Guarda Marco e Giulia, si sono seduti!Siamo davvero tutti esausti! I bimbi, che sono stati bravissimi piccoli attori, ora avvertono la rante le prove. Federico con la manina alzata, chiedeva timidamente: - Oggi, nell’intervallo, andiamo a giocare in cortile? - Per i bimbi il gioco è un diritto fondamentale, ma, purtroppo o per fortuna, non si rendono conto delle esigenze degli adulti e della realtà: stava diluviando e nelle pozzanghere mancavano solo i pesci rossi. ...Ciuf ciuf il treno va, sarà bello stare là, nei vagoni pieni zeppi d’amore. Ogni tanto si sentiva uno strano sottofondo: tum tutum tum tum tutum. Era Irene che si appoggiava ad una porta; cosa che non avrebbe certamente fatto durante la recita ufficiale. “Pizzette, panini, patatine!” Gridava Piero, calandosi perfettamente nel personaggio di un venditore ambulante. Non capirò mai come riuscisse Lucia a smettere di colpo di chiacchierare con Silvia, scattare come stanchezza prodotta dallo sforzo e dall’impegno intensi. Guardo l’orologio: fra 1 minuto e 59 secondi saremo tutti felici e rilassati a mangiar pandoro e salatini ed a bere coca-cola. “...Chi lo perde poi lo prenderà. E la pace nel mondo sarà”. È finita! Dopo i meritatissimi applausi, in un batti baleno sono tutti per le scale in ordine e in silenzio, guardati con tenerezza e orgoglio dai loro genitori. Anch’io salgo, ma lentamente perché la memoria mi sta giocando un altro tiro birbone... Quand’ero bambina ho iniziato a recitare: sono il fiorellino al centro, tra i nanetti della foresta. Ho un visetto serafico, ma... improvvisamente ricordo che... ero tanto carina e bellina...! Rosella [email protected] INCONTRI SALUTARI Proseguono gli “Otto Incontri salutari”, ciclo di incontri informativi per la terza età, organizzati dall’assessorato ai servizi sociali del comune di Alassio, in collaborazione con la Gesco e i bar cittadini che hanno aderito all’iniziativa, trasformandosi in salotti dove salute e benessere diventano un binomio indissolubile. «La collaborazione con i bar cittadini è stata ideata al fine di rendere gli incontri meno istituzionali e più graditi alla popolazione – ha dichiarato l’assessore Loretta Zavaroni – in modo che i partecipanti si sentano più a loro agio e siano portati a interagire con il relatore ponendo domande». “Per il benessere dei nostri occhi: le nuove scoperte sulla chirurgia oculare” è il titolo dell’incontro con l’oculista, Ernesto Carbone, che si è svolto mercoledì 20 gennaio, alle ore 16.30, al Bar Maximilian in via Roma, 65. Il Dott. Carbone, dal 1980 lavora nella Divisione Oculistica dell’Ospedale di Imperia, dove è Dirigente Medico di I Livello e si occupa specificamente di Fluorangiografia retinica e trattamenti laser. Dal 1981 al 1998 è stato insegnante per la materia “Oculistica” presso la Scuola infermieri “Citta di Imperia”. Mercoledì 10 febbraio, sempre alle ore 16.30 al bar Giacomel di via Mazzini, 67. sono stati i carabinieri a parlare de “Le piccole accortezze per vivere sereni”. Mercoledì 24 febbraio, al Bar Balzola, in piazza Giacomo Matteotti, il ginecologo Paolo Cristoforoni dell’istituto oncologico IST di Genova affronterà il tema “Quando la salute è anche la gioia di volersi bene”. Mercoledì 17 marzo, è in programma l’incontro con la Guardia costiera, nella sede della Capitaneria di Porto di Alassio. A chiudere il ciclo d’incontri, martedì 20 aprile, al Bar Riviera, sarà il dermatologo Germain Tagliapietra, specialista in dermatologia e venerologia con la conferenza dal titolo “Un gesto di affetto: voler bene alle nostre rughe”. Alassio, 18 gennaio 2010 Mercoledì 17 Febbraio 2010 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI FEBBRAIO 2010 Essighe ciù ün che in galera Oggi si parla spesso del sovraffollamento delle carceri, al punto che si è reso necessario l’indulto ma, evidentemente, questa situazione nel nostro paese non è affatto nuova se tale espressione si perde nella notte dei vecchi detti e vuol riferirsi a situazioni in cui un locale, un mezzo pubblico, una piazza a seguito di una manifestazione o altro siano oltremodo gremiti di gente. Insomma “Essercene più uno che in galera”. Cuntò i petti a ün Tra le innumerevoli e deprecabili abitudini umane vi è quella del pettegolezzo e lo spettegolare è connaturale in particolari persone che amano ingerirsi in affari altrui spesso, poi, riportando ad altri il frutto delle loro inchieste. Tale comportamento viene sintetizzato ironicamente dall’autore popolare nel detto: “Contare i peti a uno” per sottolineare fino a quanto e intimamente tali indagini diano incommensurabile piacere a questi poco pregevoli soggetti. ALASSIO E BONARIA, LA MADONNA DELLA GENTE DI MARE Dall’antico Santuario cagliaritano di N.S. di Bonaria, la massima Patrona dell’intera Sardegna, abbiamo ricevuto una gradita “memoria” di Roberto Porrà che ravviva e sottolinea l’antico e stretto legame fra i nostri marinai alassini e quel Santuario e, a beneficio di tante antiche famiglie di Alassio e specialmente del borgo Barusso, vogliamo ricordare qualche particolare da lasciare alla “storia” del nostro paese e della nostra gente. È risaputo che nei secoli XVI e XVII la marineria alassina, prima che la distruggesse l’epoca napoleonica, fu grande ed importante nell’intero bacino del Mediterraneo ed è da considerare storicamente fra le più apprezzate ed importanti nei rapporti frequenti ed attivi con i porti e con le coste della Sardegna. Grazie anche e soprattutto a questo, il culto di Nostra Signora di Bonaria si diffuse in quei secoli persino oltre Oceano, ove qualche studioso ritiene che il nome stesso di Buenos Aires derivi appunto dal nome della Madonna sarda di Bonaria. Anche la Cooperativa dei pescatori di Carloforte ha assunto come nome quello di Bonaria. Venendo, comunque, più vicino a noi, il suo culto si diffuse in non pochi luoghi, ma soprattutto, al di sopra di ogni altro caso, furono i marinai e i commercianti alassini a portarlo fra noi e a dargli una grande rilevanza nel nostro paese. Contribuì a ciò la numerosa “colonia” di marinai nati e provenienti da Alassio (e in particolare dal “borgo” di ponente, quello di Barusso e della Chiesa “marinara” di sant’Anna). Allora la Chiesa e il borgo potevano apparire come un’appendice della cittadina, fuori le mura per così dire, un borgo modesto, ma attivo di pescatori, di contadini e marinai. Così da quelli numerosi che veleggiavano fra le coste liguri e sarde nacque il desiderio vivo di dedicare, entro le mura stesse della Chiesetta di Sant’Anna (A Mare Sant’Anna) un altare alla sacra memoria della madonna cagliaritana di Bonaria, per la quale fu dipinta una artistica pala risalente al secolo XVIII. Per dimostrare il culto profondo radica- to nella gente di Barusso, anche in cima al colle, nel Santuario di San Bernardo, ora distrutto, fu consacrato un altare laterale alla Madonna cagliaritana C’è ancora chi, come noi, ricorda d’aver conosciuto, in Barusso, qualche “vecchia” Signora che di quella Madonna portò col battesimo anche il nome, nome che veniva celebrato solennemente anche con canti liturgici non dimenticati ancora... “Di Bonaria la gran Regina...” che in tempi ormai lontani mandava in bestia un’altra donna del borgo che usciva frettolosamente di chiesa, per non sentir celebrare quel nome portato da una... rivale poco simpatica! E la venerazione di quel nome era tanto profondamente radicata nei marinai alassini, che in alcuni documenti isolani (ad esempio alcuni del 1592 e del 1595, Historia y mylagros de Nuestra Senora de Buenayre del frate mercedario Antioco Brondo), essi vengono espressamente nominati e ricordati, come i Berno, gli Stalla, gli Airaldi e altri, anche se con i cognomi alquanto spagnoleggiati, come Escofé (Scofferi) o Nater (Nattero), così noti e importanti, già nel ’500, anche nel tessuto sociale, commerciale e religioso dell’isola, tanto che essi avevano fondato, già nel 1590, la Arciconfraternita dei Genovesi o dei “Naturales de Araxe”, oggi, credo, ancora esistente nella città di Cagliari. Naturalmente non erano solo i marinai... Su loro si elevavano soprattutto i patroni, i Comandanti delle navi, i maggiori responsabili della navigazione o di tutti i campi delle gestioni nautiche, commerciali o amministrative che riguardavano gli scambi, i galeoni, le navi da carico, che trasportavano nel continente in genere prodotti alimentari e nell’isola passeggeri e prodotti lavorati. Così, spesso, anche nella normale “routine” del lavoro e dei viaggi marittimi compare l’immagine o la storia della Madonna cagliaritana. Nelle frequenti e difficili navigazioni di allora spesso si incontravano gravi pericoli, tempeste, uragani, avarie, persino malattie improvvise ed epidemie perniciose e, non di rado, anche LA SOAMS DI SOLVA ORGANIZZA UNA GITA A PARIGI ED I PAESAGGI DEL PERIGORD NERO DAL 18 AL 23 APRILE 2010 PER INFORMAZIONI E RITIRO DEL PROGRAMMA CONTATTARE IL CELL: 3386079173 PRENOTAZIONI ENTRO IL 28/02/2010 duri ed impari scontri con i corsari barbareschi che tentavano di far prigionieri marinai e passeggeri (per chiedere poi un riscatto) e di confiscare il ricco bottino delle navi... e non mancarono vere battaglie e mai in quei “barconi” erranti sulle onde mancava la sacra immagine della Madonna di Bonaria, dinanzi alla quale i marinai pregavano devotamente. Gli episodi da ricordare sarebbero numerosi, ma ci fermiamo a sottolinearne uno solo, citato espressamente nel suo volume dal frate Antioco Brondo. La nave del Comandante alassino Gabriele Berno, il 6 dic. 1530, in pieno Mediterraneo, all’altezza di Alghero, fu improvvisamente assalita da ben 13 navi corsare veloci e ben armate, comandate dal terribile e mitico conquistatore di Algeri, il turco Khair ed Din. La imbarcazione alassina sembrava destinata ormai a soccombere per mancanza assoluta di vento e di mezzi di difesa. Nell’estremo pericolo passeggeri ed equipaggio si raccolsero in preghiera dinanzi all’immagine della Madonna di Bonaria: improvvisamente si alzò un vento impetuoso che portò in salvo la nave. È solo un episodio, su altri ci potremmo fermare. Comunque la storia della marineria alassina e dei rapporti fra Alassio e Cagliari (come ho più volte narrato nel mio volume: “Alassio e la marineria velica dell’800” - edito nel 1997) si conclude agli inizi del Novecento, ma non cessò ad Alassio l’antica devozione. Possiamo, anzi, dire che restò, che non si spense e che oggi ancora, in Barusso, il culto religioso per la madre di Gesù è più vivo che mai, anche se non è eclatante come un tempo. Per questo gli amici di Cagliari e non pochi “barussini” vorrebbero rinsaldare gli antichi legami religiosi e di amicizia con i Sardi e con i Cagliaritani in’modo particolare. E non si potrebbe, come vorrebbe la Signora Nuccia Cattaneo di Alassio, organizzare qualche manifestazione, una particolare funzione in ricordo di quell’ antico legame fra le nostre genti e la Sardegna? Tommaso Schivo Fiocco Rosa Il 10 gennaio u.sc. a Roma è nata ELETTRA per la gioia di mamma Veronica e di papà Antonio MARINO, dei nonni Stefania e Silvio Messinetti e Maria e Nicola. Ogni bene e felicità alla neonata ed alla famiglia, anche da parte della nostra Associazione! Ho sceso… un milione di scale Allora: qui dobbiamo metterci d’accordo! Non si può soffiare e sorbire contemporaneamente, e se una cosa è bianca non può essere nera, al massimo bianconera, come sapeva benissimo Moggi. Di cosa sto parlando? Ma semplicemente del fatto che per alcuni giudici l’edificio del Piccolo Albergo Andatino, durante le ristrutturazioni è, come dire, “ingrassato”. Secondo il nostro Megagalattico (che di ingrassare e dimagrire se ne intende) è rimasto come prima, anzi sembra persino più snello, secondo da che parte (politica?) lo osservi. E allora non essendo, a quanto pare, sufficiente la comparazione fra le foto di prima e quelle dopo la “cura”, non è rimasto altro, da parte della difesa del nostro, di far parlare direttamente il maggior testimone, e cioè l’albergo stesso. Come fare? Semplice, rivolgendosi al grande mago Jukas Casella, che, in televisione, aveva già fatto parlare galline e caprette, e figurati se lo spaventavano quattro sassi antichi, carichi di acciacchi e di buona volontà. Ma (e questo è uno scoop grandioso, che potrei anche vendere a qualche settimanale di gossip, perché lo compri e poi lo strappi, secondo gli usi attuali) risulta da mie informazioni precise che interrogato alla presenza di tre medium valorosi, alla domanda: “Piccolo Albergo, sei cresciuto durante la ristrutturazione?”, la risposta sia stata: “Sono c... miei!”, o, secondo un’altra versione: “Fatti i c... tuoi”. Risposte che, a dir la verità, sarebbe stato in grado di fornire anche direttamente il Nostro Amato, evitando spese e fastidi per la comunità. E allora, cari giudici, lasciate il terreno inseminato (in antico dialetto: lasciaighe zerbu) e soprattutto lasciate lavorare il nostro Amministratore, che, ha detto, deve darsi da fare per organizzare la cerimonia di inaugurazione della preziosa struttura con “suono di trombe e cotillons” (sua frase riportata dai giornali). In cui però non si capisce se anche i cotillons suonino. Nel caso costeranno certamente di più, ma qui non si bada ai mezzi pur di arrivare, anche nudi, alla meta. Nota del redattore: finora siamo alla metà. Circa. Lasciate lavorare il nostro amato amministratore, che fra l’altro non è neanche protetto da qualche legge “ad personam” come qualche altro a Roma (a parte che essendo grande e grosso, per proteggere la sua persona, di leggi ce ne vorrebbero almeno due). E allora lasciatelo lavorare e non lo chiamate sempre nel Palazzo di Giustizia del capoluogo di provincia (Como) fa- cendogli provare quanto è duro “lo scendere e ’l salir per l’altrui scale”, come diceva il sommo poeta (e così fra Dante e Montale abbiamo scomodato mezza letteratura italiana). E per farvi capire quanto tutta la città partecipi alle vicende del suo amato premier e quanto sia solidale con lui, vi comunico che anche le palme cittadine per partecipare alla sofferenza del Nostro, si stanno suicidando, una ad una; alcune ammalandosi chiaramente di consunzione (come le eroine dei racconti romantici) nonostante le amorevoli e costanti cure di famosi “fitopatologi” - leggi: medici delle piante - altre dandosi la morte in maniera violenta, come è accaduto ad una palma in centro città, vicino al locale “U landò” in via Prendente, la quale si è autotagliata le chiome di fronde, rami e foglie, preparandosi a capo rasato alla morte come facevano i samurai prima di fare harakiri. “Sunt lacrimae rerum”. Insomma tutto il mondo piange per la persecuzione dei giudici alla nostra città, mentre tutta la riviera lacustre sorride per questo pazzo paese, che, come i ballerini del tango, fa sempre un passo avanti e due indietro. Con grande stile ma senza avvicinarsi mai alla meta. Luca Caravella Grande compleanno - anno 1939 Cicci Massucci, Francesca Corvi, Antonio Marson, Anna Massucci, Fiammetta Massucci, Blaise Platt. ARTISTI LIGURI ESPONGONO A FIRENZE Dal 25 al 28 febbraio i pittori ingauni Giuseppe Ferrando e Barbara Furfari esporranno oli acquerelli ed incisioni a Firenze presso la Fortezza Da Basso all’interno della manifestazione “DanzaInFiera” (Padiglione Spadolini - Stand A5). Gli artisti ben noti al pubblico non solo ingauno, hanno all’attivo prestigiose mostre, riconoscimenti ottenuti in concorsi nazionali ed internazionali, pubblicazioni su giornali, riviste d’arte e libri. L’iniziativa si colloca in seno ad un ambizioso progetto: consolidare e qualificare l’arte locale attraverso sinergie tra diverse attività culturali; per quattro giorni la prestigiosa location diventerà un polo culturale che ospiterà artisti ed etoile internazionali. La mostra di pittura, organizzata dalla nota associazione artistica Torchio e Pennello di Albenga, ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Savona ed è stata supportata dai seguenti partner: Centro Provinciale Revisioni, Ottica Salmoiraghi e Viganò, I Giubetti, Termotecnica Pericoli, The Dance Studio, Az. agricola Vio Giobatta, Vigo Gerolamo di Albenga, Sobrero autodemolizioni di Savona, CA.RI.SA di Loano, I Commerce di Imperia, Cattaneo srl di Cisano Sul Neva, Arte quadro e discoteca Le Vele, di Alassio. 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Nuova gestione dei parcheggi pubblici con la soc. C.R.T. e il suo progetto “Io vivo la città” Da febbraio è cominciata la nuova gestione degli stalli di sosta della Città di Alassio, a cura della soc. S.c.t., che ha vinto l’appalto pubblico per la gestione dei parcheggi a pagamento. Importante evidenziare che vengono mantenute le tariffe “speciali” per i residenti, con la sosta a 0,25 euro l’ora. Una novità sarà rappresentata dai totem di nuova generazione che distribuiranno i biglietti, che saranno decorati con le immagini delle più importanti manifestazioni che si svolgono ad Alassio, quali Miss Muretto, il Premio Letterario Un Autore e un Editore per l’Europa, il festival del Jazz e altri. La società è attiva in Italia e soprattutto in provincia di Savona, e porta avanti questo progetto “IO VIVO LA CITTÀ” che diventa operativo anche ad Alassio. Saranno infatti implementati a partire da tale data i contenuti del nuovo Progetto di gestione della Sosta, integrato con le migliori tecnologie disponibili sul mercato, e creato appositamente per la città di Alassio dalla società S.C.T. Srl, Alassina doc. Il nuovo progetto prevede il potenziamento delle postazioni per il pagamento della sosta oltre all’inserimento di nuovi terminali personalizzati che ricevono pagamenti anche mediante lettore di banconote; il potenziamento del personale presente sul territorio, il piano di comunicazione all’utenza, l’informazione dinamica sullo stato di occupazione delle aree e di guida al parcheggio e l’informatizzazione delle procedure di gestione del servizio. Nei tre varchi di accesso alla città verranno posizionati pannelli luminosi che daranno informazioni sullo stato di occupazione dei parcheggi a pagamento oltre ad informare su nuovi eventi turistici o viabilistici; la gestione ed il monitoraggio del sistema integrato di informazione avverrà tramite la Sala Controllo remotizzata sita presso la sede SCT di Alassio. Il potenziamento del personale avverrà mediante l’utilizzo di personale qualificato come Ausiliario della sosta, il quale avrà il compito di dare una maggiore e migliore informazione all’utenza sull’utilizzo delle aree di sosta, di garantire una presenza sul territorio cittadino mirata ad ottenere la migliore e più sicura fruibilità delle aree di sosta. Lo stesso sarà inoltre autorizzato al sanzionamento amministrativo effettuato con sistema informatizzato on-line mediante l’ausilio di PC palmari e stampanti portatili. Sarà attivata una nuova procedura di verifica e gestione dell’utenza Residente con sistema centralizzato ed informatizzato il quale verifica on-line con l’utilizzo dei palmari in dotazione al personale di servizio la validità dell’autorizzazione esposta. La nuova tessera potrà essere ritirata dagli aventi diritto presso gli uffici SCT di Alassio in Via Pasteur n. 7 aperti dalle ore 9.00/12.00 e dalle ore 14.30/18.00 dal lunedì al venerdì. È già in distribuzione nei principali punti di interesse l’apposito depliant informativo IO VIVO LA CITTÀ il quale identifica le aree di sosta a pagamento, le modalità di espletamento del servizio oltre ai principali punti di interesse pubblico. IO VIVO LA CITTÀ rappresenta una risposta professionale al nuovo concetto di gestire la sosta, la viabilità e l’informazione nei centri urbani. Esempio di integrazione tecnologica che riflette un sensibile miglioramento della qualità del servizio offerto mediante la ricerca di soluzioni d’avanguardia che permettano di gestire il pagamento della sosta, i flussi veicolari, di interagire in tempo reale sugli stessi e dare informazioni puntuali, ridurre i tempi di attesa e non ultimo dare un piccolo contributo alla riduzione dell’immissione di gas tossici in atmosfera. Alassio, 6/02/2010 Marco Melgrati Sindaco di Alassio Informazione: fattore di progresso Informare, portare a conoscenza è il sistema con il quale è possibile avere progressi in molti settori della nostra vita. Mai come oggi questo tema ha larghi spazi nella quotidianità, i mezzi non mancano le nuove tecnologie sviluppano sempre nuovi strumenti atti a dimezzare i tempi dell’informazione e di riflesso la conoscenza portandola addirittura in tasca e se ne può così usufruire con una facilità estrema. La nostra città, in cui l’economia turistica è prevalente, necessita di poter informare tutte le persone che la frequentano. È chiaro che il turista svolge prima della sua venuta una ricerca preventiva per poter così giocare d’anticipo, ma sarebbe opportuno che la seconda fase venisse fatta sul posto. Creare un numero sufficiente di “info point” attraverso quelli che oggi vengono chiamati “totem” sarebbe importante. La loro collocazione dovrebbe essere gradevole sul percorso di passaggio dove poter attingere oltre alle informazioni meteo (compresa temperatura dell’acqua di mare) e tutto ciò che la nostra città giorno per giorno offre. La cartellonistica, seppur utile, verrebbe ad essere rinforzata da questi messaggi che scorrono per le 24 ore, si verrebbe a concretizzare una sorta di “fil rouge” o connessione tra chi ha qualcosa da dire e chi è interessato a saperlo. Bene hanno fatto le Società sportive a realizzare un depliant dove viene enunciato tutto quello che Alassio propone in ambito sportivo, con tutte le notizie che sono importanti per chi nel suo tempo libero vorrebbe fare questo tipo di attività. Sarebbe altrettanto logico che le numerose attività culturali e associative che ad Alassio svolgono qualche attività creassero uno strumento analogo. Il tutto poi sotto la regia del Comune che metterà “on line” sui tabloid. Sullo stile delle grandi multinazionali che adoperano parte del budget per la pubblicità del prodotto, sullo stesso stile la nostra città dovrebbe concorrere in modo concreto a rendere più usufruibile tutte le proposte che la nostra città giorno dopo giorno offre ai suoi cittadini e ai turisti. Leonardo Nappi Mercoledì 17 Febbraio 2010 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Le tanto odiate strisce blu Si sa, tutto cambia. Il cambiamento è già insito in noi, anche gli antichi Greci con il loro panta rei cercavano di esprimere l’essenza del concetto: tutto scorre, tutto è destinato a mutare nel tempo a cominciare da noi e così ecco cambiamenti quotidiani a cui noi non facciamo neanche più caso. Una sera si va a letto con la Standa sotto casa: al mattino dopo ci si sveglia con Billa così allo stesso modo si va per pagare la Gesco e si viene a sapere che non si occupa più di parcheggi ma che ha passato la palla ad un’altra società; sono tanti gli esempi e fin qui non c’è nulla di strano. È cosa risaputa, il pesce grosso mangia il pesce piccolo. Non sono contraria ai cambiamenti anche se a volte fanno paura, a volte si ha la sensazione di cadere dalla padella alla brace, penso che l’importante sia prendere spunto dalle gestioni precedenti e da li andare avanti, migliorarsi, cercare di non ripetere gli stessi errori e dare un servizio sempre migliore ai vari utenti. Mi accorgo con rammarico che non è sempre così, in particolare mi riferisco alla annosa faccenda delle strisce blu di Alassio i parcheggi a pagamento gestiti dalla SCT. Sono un’impiegata come tante, lavoro ad Alassio ma vivo a Laigueglia come molte, moltissime persone che si trovano a lavorare non nel proprio comune, ma in quello limitrofo. Mi trovo quotidianamente a scontrarmi col problema parcheggi. Alassio è sempre stata una giungla per i parcheggi non è una novità, ma ora stiamo rasentando la follia: escono cantieri come funghi ed i parcheggi a strisce bianche, ormai sempre più rari, spariscono, le strisce blu sono improponibili. Basta fare i conti della serva per rendersene conto subito € 1,50 all’ora per 8 ore al giorno per cinque giorni alla settimana per quattro settimane ed ecco che a fine mese una buona parte dello stipendio se ne va per pagare il parcheggio. il mio non è un caso limite perché ci sono persone che devono fermarsi ad Alassio nella pausa pranzo o che fanno straordinari o ancora che lavorano nel week end. Per loro la situazione si fa subito più pesante. Di primo acchito mi verrebbe da dire che la soluzione più banale e più veloce ma anche la più lontana sarebbe invece di pagare come banchi, più nessuno lavorasse in questo comune il quale pensa solo di prendere soldi senza guardare in faccia a nessuno fregandosene se le tasche da dove escono sono di turisti o lavoratori. C’è un’altra soluzione meno drastica e più fattibile ma nessuno finora ha voluto prenderla in considerazione: perché non viene creata una tariffa per coloro i quali non sono residenti, ma che lavorano ad Alassio? Potrebbero fare domanda portando oltre al libretto dell’auto una dichiarazione del datore di lavoro che attesta ciò, si potrebbe creare una tariffa via di mezzo tra i residenti ed i non residenti perché penso che tutti noi siamo rassegnati a pagare. È solo che vorremmo pagare il giusto e non vederci trattati alla stregua dei turisti da spennare. Noi siamo lì per lavorare, non per girare il budello leccando un gelato e guardando le vetrine. Soluzioni ce ne sarebbero tante ma è molto più facile chiudere gli occhi far finta di niente e far mettere mano al portafogli. Lettera firmata Aida e il palasport che si credeva un teatro Sembra una favola, ma è più una barzelletta. Per portare un’opera lirica in un palazzetto ci vuole coraggio. Per portarci un’opera monumentale serve incoscienza. Per portarci Aida è sufficiente una buona dose di faccia tosta, ma in questo caso l’ignoranza è una colpa. Certo, in una città in cui mancano un teatro, un cinema e la musica dal vivo è un incontro raro, riempirsi la bocca con il nome “opera” può servire a dare un tono a politiche culturali misere, se non indegne. È la realtà della nostra provincia, periferica e un po’ ignorante, che si imbelletta una sera scambiando un palasport per un teatro, nell’illusione di diventare “città”. Per un attimo ci credo anch’io, fino al frontale con la realtà. E allora mi arrabbio. Perché se da una compagnia che accetta di suonare in un palazzetto sarebbe stupido pretendere una performance da Scala, è quantomeno lecito aspettarsi – pagando – uno spettacolo dignitoso. Non è stato così. Se Radames si nasconde sotto una canotta da villeggiante bergamasco e non azzecca una nota in tre atti; se i sandali con calzini di Amonasro riportano con nostalgia ai bus di tedeschi; se un coro verdiano è ridotto a venti elementi e i violini primi e secondi sono in totale quattro, dopo due atti speri che la farsa finisca presto. Però sei incollato alla tua scomoda poltroncina in plastica, fuori fa freddo e il biglietto l’hai pagato, e allora inizi a gustare il lato trash dell’allestimento. Poco a poco ti lasci rapire dalla staticità della regia da teatrino parrocchiale, coi cantanti inchiodati a terra e il trono di cartapesta, con le diapositive di una vacanza a Sharm e alla Valle dei Re spacciate per videoteatro. E allora ti chiedi dove hai già apprezzato la coreografia fuori tempo delle tre odalische, e il senso di familiarità rimanda ai cubi dell’Essaouira. In un simile blob un’Amneris e un’Aida volonterose, intonate e dignitose, paiono quasi fuori luogo: per fortuna l’accompagnamento midi della tastiera Bontempi in “buca” riporta l’allestimento sui binari della farsa. E poi il brano famoso, la marcia trionfale che la simpatica signora in pelliccetta mi canticchia nell’orecchio da quando sono arrivato: non importa se mancano la marcia, il da capo e persino il trionfo, ma di fronte a un pezzo rumoroso e conosciuto il pubblico alassino reputa l’applauso inevitabile. Dopo due ore di noia si scivola verso la tragedia finale, ma neanche all’ultimo lo spettacolo smentisce se stesso: le guardie che imprigionano Radamès sembrano uscite da una commedia di Alvaro Vitali, o da Spqr con Massimo Boldi e Christian De Sica. Non resisto più: scoppio a ridere assieme alla coppia di turisti inglesi seduti al mio fianco che scuotono la testa, sconsolati e divertiti. Folklore italiano. Mi aspetto almeno una pacca sulla spalla. Che spettacolo! Un’inconsapevole Aida da rivista, il Bagaglino ad Alassio con musica dal vivo. Basta convincersi che sia opera. Le politiche culturali al tempo di Maria de Filippi. Prossimamente Traviata con Pippo Franco. Matteo Paoletti Nota: Delle opinioni personali contenute nell’articolo è totalmente responsabile l’autore; ne sono assolutamente estranei sia la Direzione del giornale sia il C.D. dell’A.V.A. In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Università delle tre età Caro Direttore Facendo seguito alla lettera pubblicata a dicembre sul vostro giornale, ritengo opportuno, a nome mio e del Consiglio Direttivo che ho l’onore di presiedere, (eletto la scorsa primavera), replicare brevemente alle osservazioni del ch.mo prof. Quaglieni, di cui ben conosciamo gli altissimi meriti culturali e scientifico-letterari. L’Unitrè di Alassio, per definizione statutaria associazione di promozione sociale e culturale, opera da 28 anni in perfetta sintonia e con il pieno sostegno dell’amministrazione comunale, in particolare con l’Assessorato alla Cultura ed è assolutamente aperta, senza preclusioni di sorta, a sollecitare collaborazione e partecipazione alle sue attività da parte di studiosi ed esperti nei più vari campi del sapere. Vorrei precisare che, per quanto riguarda il caso in oggetto, non ci è pervenuta nessuna segnalazione né dagli associatistudenti né, più in generale dalla cittadinanza alassina, le cui proposte è nostra abitudine tenere in grande considerazione. Per concludere, il consiglio direttivo assicura che per l’Anno Accademico 2010-2011 terrà nel dovuto conto quanto esposto dal prof. Quaglieni e, se gli impegni pregressi glielo consentiranno, potremo certamente colmare una lacuna, avvalendoci del suo contributo, nelle forme e con le modalità ritenute opportune da entrambe le parti. Cordialmente Gabriella Peluffo Schivo Presidente Unitrè Alassio CONOSCIAMO LA LIGURIA: Visita a due antiche dimore genovesi Come prima uscita della serie: “Conosciamo la Liguria”, giovedì 22 gennaio la sezione alassina di Italia Nostra, in collaborazione con l’Unitre, ha organizzato una gita a Genova per visitare Palazzo Reale e Palazzo Spinola. La partecipazione è stata numerosa, curiosa e interessata, sia all’appartamento privato dei Savoia, (aperto eccezionalmente per noi) che pur non avendo le sale di rappresentanza del piano nobile, è però ricco di opere d’arte, arredi e oggetti ed è viva testimonianza del tempo, sia al cinquecentesco Palazzo Spinola di Piazza Pellicceria, fastosa abitazione, donata allo Stato nel 1958 dagli ultimi eredi. Per l’occasione guide d’eccezione, fra cui la Direttrice del Palazzo Spinola, Farida Simonetti, hanno accompagnato i partecipanti ad ammirare le cucine con le vecchie ricette ma anche i saloni affrescati, la Galleria degli Specchi e, oltre a preziose collezioni di porcellane e argenti, la ricca pinacoteca con quadri di Antonello da Messina (un umanissimo “Ecce homo”), Rubens, Van Dyck e capolavori genovesi. La piacevole sosta per scaldarsi e rifocillarsi è stata un modo per conoscersi e scambiare commenti. Ci sono altri progetti… perciò arrivederci a presto! Giovanna Fazio, Presidente Italia Nostra, Sezione di Alassio Illusioni e dolori Più si moltiplicano le disgrazie della vita e più è umano illudersi di vedere l’alba di un mondo senza dolori. All’inizio dell’anno, come tutti gli anni, interroghiamo gli astri con la speranza di sentirci dire che il brutto è passato. Invece nel mondo ci sono, sempre di più, guerre, droga, malattie e fame. Nel nostro piccolo mondo alassino, abbiamo avuto grandi lutti. Già tanto storditi per l’imperversare di quanto di brutto c’è nel mondo, soffriamo di più. Questi lutti ci hanno lasciato nella mente il vuoto. Le persone che ci hanno lasciato sono quelle che ci hanno insegnato a vivere, come sapere e come lavorare. Adesso anche se tanto ammaccati, dobbiamo ritrovare la volontà di rimetterci in cammino, seguendo l’encomiabile esempio di vita che ci hanno lasciato. Fernanda FOGLIA Quale infinita tristezza per una foglia cadente giù, nella sùbita brezza di questa estate morente! Rapida cade, si poggia senza rumore per terra e la frantuma la pioggia, e c’è l’oblio che l’afferra. Quanto di amaro scontento mi passa dentro ai pensieri: come se al far d’un momento l’oggi mutasse già in ieri! Solo una foglia che cade ma, senza alcuna ragione, quanta tristezza m’invade, quale inspiegata emozione, con quanta gioia perduta dentro al mio cuore rimango per una foglia, caduta all’improvviso nel fango... Antonio Boscione Mercoledì 17 Febbraio 2010 Non “Sogno”... Prima di entrare nel merito della questione, devo fare una doverosa premessa. Trovo ridicolo che di fronte ad un periodo duro per i Cittadini alassini come quello che stiamo trascorrendo, il nostro sindaco perseveri nelle sue provocazioni. I commercianti sono in seria difficoltà, il turismo è spento, i giovani alassini hanno mille difficoltà nel trovare casa e lavoro nella bella cittadina dove son sempre vissuti. Le colline devastate dalla speculazione edilizia e la nostra cittadina sempre più vuota e dormitorio: penso proprio che la priorità non sia cambiare nomi alle piazze. Non è dello stesso parere il nostro sindaco che provocatoriamente ritiene dover cancellare il termine “libertà” sostituendolo con quello di Edgardo Sogno, in quanto presunta vittima di malagiustizia. A chiarire la personalità di Edgardo Sogno ha pensato un uomo come Paolo Emilio Taviani, certamente non configurabile come un pericoloso sovversivo, nel suo libro pubblicato dopo la sua morte. Il Senatore Paolo Emilio Taviani descrive la personalità di Sogno, assolutamente antidemocratica, eversiva al punto da essere coinvolto in golpe, di essere associato alla P2 e altre infinite cose certamente non democratiche al punto di dover essere cacciato dalla FIVL (Federazione Italiana Volontari della Liberazione). È da questo elemento che parte di piazza della libertà dovrebbe portare il nome? Possibile che nessuno dei componenti della maggioranza che sostiene il Sindaco, conosca queste verità storiche e non senta il dovere democratico e costituzionale di opporvisi? Io penso che se disgraziatamente questa provocazione dovesse aver seguito si verrebbe a infirmare quella condizione di condivisione del senso di legalità politica e di coesione, tale da compromettere le manifestazioni unitarie del prossimo 25 Aprile. Paragonare inoltre Antifasci- smo e Anticomunismo è intollerabile, per una persona che ricopre la carica più alta di amministratore comunale. Ogni paese ha la sua storia, e l’antifascismo è l’elemento fondante della nostra Repubblica, trasfuso nella nostra Costituzione che mai come in questi momenti deve essere difesa da tutti coloro che nella democrazia, nella pace sociale, nella legalità credono. La Costituzione è stata fatta da uomini di tutte le correnti di pensiero, preoccupati esclusivamente non dei loro portafogli, ma delle regole per la civile e democratica vita di tutti. È inoltre inaccettabile l’arroganza dei toni usati dal Sindaco nei confronti della sezione ANPI di Alassio e del suo Presidente, per il solo fatto di aver dichiarato la motivata opposizione alla provocatoria proposta. Lancio, per chiudere, una proposta e la faccio a lei, signor Sindaco. Non è un mistero che io e lei abbiamo idee politiche assai divergenti, ma in una cosa spero che io e lei possiamo essere d’accordo, l’importanza assoluta del rispetto della democrazia. Se lei condivide con me questo punto non può rendere omaggio ad una persona che in più occasioni ha cercato di sovvertire governi democratici. La invito a leggersi il libro del senatore Paolo Emilio Taviani di cui sopra ho fatto cenno. Uniamoci tutti nell’antifascismo più sincero e diamo un riconoscimento ufficiale ad un prete Don Nicolò Peluffo, martire della libertà savonese, vittima della violenza e del fanatismo nazifascista. O invece come già è stato proposto intitoliamola a Falcone e Borsellino. Sono questi i veri eroi, le persone in cui piace a tutti noi riconoscerci e ai quali le giovani generazioni devono ispirarsi. Intitoliamo vie e piazze, ma manteniamo il nome di “libertà” ai nostri giardini comunali. Rubrichetta mensile - Un ricordo per... Un saluto dal trampolino. Sullo sfondo è visibile il Casinò e il Grand’Hotel. Si riconoscono: Gino Ferrando con Luisita. Rosita Ferrando e Angiolina Aonzo. PROGETTO “STEWARD DELL’AMBIENTE” Jan Casella Difendiamo la Costituzione! Appello dell’ANPI L’Associazione Nazionale Partigiani (ANPI) apre, oggi più che mai, le sue porte ai cittadini e soprattutto ai giovani perché tutti possano conoscere e condividere il patrimonio di valori, ideali e passioni che da sempre custodisce e trasmette da una generazione all’altra. L’ANPI non è un’associazione politica, se per politica si intende adesione a un partito o a un’ideologia, ma lo è se per politica si intende amore, cura e conoscenza della “polis”, della città comune, della patria, dello Stato; lo è se la si interpreta come occasione suprema per ricollocare la questione morale, soprattutto in questo momento storico, al centro dell’impegno pubblico. Le radici dell’ANPI affondano nella Resistenza degli Italiani contro i nazifascismi e si nutrono ancora del coraggio civile e dell’ansia di libertà e dignità che mosse i combattenti e coloro che, sia pur senza prendere le armi, li appoggiarono e protessero. L’ANPI continua a ricordare e rinnovare la liberazione del paese voluta da Italiani che si sono ribellati alla mortificazione civile del fascismo, all’occupazione nazista, al mostro dei campi di concentramento, all’esercito spietato delle stragi e delle sanguinose rappresaglie sugli innocenti. La carta morale e politica di questi Italiani è la Costituzione della Repubblica, fatta tenendo conto degli interessi di tutti, anche di quelli che non la volevano, per assicurare la democrazia, tu- 5 «L'ALASSINO» telare cittadini di qualsiasi idea politica, razza o censo, favorire l’esercizio equilibrato del potere popolare, senza sopraffazione alcuna, neppure quella delle maggioranze sulle minoranze. L’ANPI promuove la conoscenza, lo studio, la passione della Carta fondamentale della collettività italiana, che contiene principi irrinunciabili, non negoziabili, sui diritti dei cittadini, da quello del lavoro a quello della libertà politica e di movimento, da quello del miglioramento sociale e culturale a quello della sicurezza privata e pubblica. L’ANPI non è un museo o una biblioteca del passato, anche se conserva e difende la memoria dei gesti collettivi e individuali che hanno fatto nascere, con la Resistenza, l’Italia moderna; democratica, libera, repubblicana. Iscriversi all’ANPI, frequentarne le attività e le sezioni significa voler conoscere quello che è accaduto ma al contempo impegnarsi perché il futuro non ripeta gli errori del passato e il presente del paese si svolga nel segno della pace, della democrazia, della libertà, della crescita civile e sociale di tutti. Ed è per questo che la sezione ANPI Alassio-Laigueglia invita tutti i cittadini ed in particolare i giovani che si riconoscono nei valori di libertà, democrazia, legalità, giustizia e pace a rafforzare la sua presenza e a far sentire la sua voce all’intero paese. Per il Consiglio Direttivo Avv. Claudio Bottelli Si è svolta venerdì 5 febbraio nella sala consiliare del Comune, la conferenza stampa di pre- sentazione del progetto “Steward dell’ambiente”. Erano presenti i giornalisti delle principa- Da Antonio Tassara riceviamo e pubblichiamo: La Fondazione “A. De Mari” della Cassa di Risparmio di Savona, sempre sensibile ai problemi della sanità del territorio, su interessamento dell’ANEDAssociazione degli Emodializzati del Centro Dialisi di AlassioAlbenga, ha donato al Centro di Angiologia e Radiologia Interventistica dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure un videoproiettore Panasonic per didattica e ricerca. Ormai da tempo esiste una bella collaborazione professionale tra il centro Dialisi e il reparto pietrese, il cui responsabile, dott. Paolo Gazzo, e tutto il personale, danno sempre una completa disponibilità. L’Unione degli Exallievi/e di Don Bosco di Alassio, sensibile all’appello lanciato dai Salesiani di Haiti che hanno vissuto e stanno vivendo momenti tragici di morte e distruzione, invita tutti coloro che lo desiderano, ad inviare offerte che saranno smistate direttamente sul posto. Il versamento si può effettuare sul ccp n° 86307774 intestato Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco – Unione di Alassio, causale: emergenza Haiti. Don Attilio Stra, missionario sul posto, ha mandato una e-mail per comunicare la distruzione completa dell’opera “San Giovanni Bosco” di Port-au-Prince Enam e dell’opera Piccole Scuole di Padre Bonhem: oltre 200 allievi e molti loro insegnanti, rimasti sotto le macerie, sono da considerarsi deceduti. Il coordinamento degli interventi di assistenza ai centri menzionati e agli altri 9 centri presenti sull’isola, tutti più o meno gravemente lesionati, viene effettuato dall’Ispettore Salesiano delle Antille, don Victor Pichardo e sarà a lui che affideremo direttamente quanto ci verrà inviato. li testate nazionali e locali, il preside Gian Maria Zavattaro, la vicepreside Antonella Annito, l’assessore all’ambiente Marco Salvo, i responsabili dell’azienda L.I.S.O. di Villanova di Albenga, Alessandra Pischedda, del CREA di Casanova Lerrone, i rappresentanti delle istituzioni locali e provinciali. Sono state presentate le prime tre studentesse che prenderanno parte al progetto di educazione all’ambiente, organizzato dall’amministrazione alassina, in collaborazione con altri enti. Si tratta di Chiara Caputo, Elena Macciò e Giorgina Pedrini chiamate dall’istituto Alberghiero F. Maria Giancardi ad indossare la divisa, curata da “Alassio Donna”, delle “stewardess” dell’ambiente. La presentazione della nuova figura professionale e della firma della convenzione tra Scuola e Comune è stata preceduta dal ricordo del preside Renzo Rossi, presenti il figlio e la moglie. Il professor Rossi, che ha guidato il nostro Istituto ed è stato per più legislature consigliere ed assessore della città, è deceduto lo scorso dicembre. A lui, per volontà del comune e del dirigente scolastico reggente Gian Maria Zavattaro, è stato dedicato questo progetto didattico. Il giorno dopo è stato realizzato un servizio fotografico per le vie di Alassio dove le nostre compagne hanno incontrato il sindaco Marco Melgrati, l’assessore Salvo ed i responsabili della Ditta L.I.S.O. di Villanova d’Albenga, (specializzata nel recupero e nello smaltimento degli olii vegetali e promotrice di questo importante progetto educativo). Le steward dell’ambiente attraverso una serie di interviste nel budello alassino hanno cercato di coinvolgere residenti e turisti in questo progetto così interessante. Si tratta di un progetto volto ad incrementare la raccolto dell’olio alimentare esausto e sensibilizzare l’utenza ad un più corretto smaltimento degli oli, che inquinano molto quando finiscono direttamente nell’ambiente. Gli alunni delle classi terminali, adeguatamente formati, cercheranno di coinvolgere la cittadinanza e convincerla a migliorare la raccolta differenziata, a ridurre i rifiuti, ad avere un atteggiamento ed un comportamento più responsabile verso l’ambiente. L’Amministrazione Comunale ha aderito con entusiasmo all’iniziativa proposta dall’Istituto Professionale Alberghiero. a cura di Gessica Cirillo Classe 4 tst Onore al merito Abbiamo appreso con sommo piacere che il nostro “grande” Mario Berrino sarà invitato in Spagna ad esporre i suoi quadri “en las casas de la Cultura” di El Valle nella prossima stagione estiva, dal 14 giugno al 27 luglio a Melagis, dal 1° al 31 Agosto a Restabal – dal 5 al 21 settembre a Saleres. Ci complimentiamo con lui, sempre in “prima linea” a portare nel mondo la sua arte ed anche il nome di Alassio. A.V.A LAUREA Il primo febbraio u.sc. si è brillantemente laureata in Economia Aziendale pressò l’Università degli Studi di Genova ELISA FERRETTI con la tesi: “L’analisi del settore editoriale per l’edizione di software: il caso di Italcom”. Relatore il ch.mo Prof. Roberto Garelli. Alla neo dottoressa anche le felicitazioni dell’Associazione Vecchia Alassio. 6 «L'ALASSINO» Assessorato alle Attività Sociali Il fascino della Scala PROGRAMMA DI NUOVI SERVIZI appassiona gli allievi di Progetto Danza Alassio Il 23 e 24 Gennaio scorso Progetto Danza Alassio ha invitato il Maestro e Coreografo Maurizio Tamellini, del Teatro alla Scala di Milano, a tenere uno stage di danza classica con gli allievi degli ultimi due corsi. Tamellini ha fatto parte di prestigiose Compagnie quali: il “Ballet Classique de Paris”, l’“Arena di Verona”, il “Teatro Comunale di Firenze” e dal 1980 il “Teatro alla Scala”. Ancora una volta gli allievi della scuola alassina hanno potuto arricchire la loro esperienza con un maestro d’alto livello, seguendo un percorso pedagogico ricco e stimolante, che Progetto Danza Alassio riserva ai suoi discepoli più costanti e determinati. Nella foto: Il Maestro Tamellini con le allieve del corso intermedio. IL BASKET ALASSINO CON I CAMPIONI DI SERIE A Domenica 31 gennaio U.S., la P.G.S. ALBATROS Alassio e la Polisportiva IL GABBIANO Andora hanno portato un po’ di caldo sole ligure nell’inverno milanese. Grazie alla collaborazione con l’ARMANI JEANS (mitica OLIMPIA MILANO) i nostri bambini hanno vissuto una giornata emozionante tra le stelle di serie A. L’occasione è stata il derby Armani Jeans/Cimberio Varese al Mediolanum Forum di Assago dove i piccoli atleti hanno sfilato in campo prima dell’inizio dell’incontro per poi attendere l’ingresso delle squadre. A quel punto il cuore batteva forte: i nostri ragazzi hanno accolto i “giganti” ed insieme hanno gridato a gran voce il saluto di rito. Quindi tutti sugli spalti a godersi la partita che ha visto l’Armani Jeans avere la meglio per 74 a 70... puro spettacolo!!! Vogliamo ringraziare l’ARMANI JEANS MILANO con il suo staff che ci ha permesso tutto questo e con la nostra adesione all’Armani Jeans Junior Program ci auguriamo che sia solo l’inizio di una bella avventura. Inoltre ci teniamo ad informare l’Armani Jeans che è ormai cosa nota che Alassio porta fortuna alle stelle dello sport... sarebbe fantastico se anche il grande basket facesse capolino sul nostro bel golfo. Grazie a tutti! SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE Il Comune di Alassio, tramite l’Assessorato alle Politiche Sociali, ha recentemente istituito un servizio di mediazione e di consulenza famigliare per supportare i genitori separati a continuare a svolgere, nella maniera più condivisa possibile, il loro ruolo nei confronti dei figli. Il servizio, finanziato dai comuni del Distretto socio-sanitario n. 4 Albenganese, vuole andare incontro a quelle famiglie con figli, che si trovino a dover affrontare una separazione e quindi un divorzio. Una situazione sempre più frequente nella nostra società che rischia, se non affrontata nella maniera adeguata, di provocare forti disagi. Il servizio infatti vuole aiutare i coniugi a superare il doloroso scoglio dello scioglimento della famiglia e i bambini il disagio conseguente in età evolutiva. «Obiettivo del servizio è ampliare l’offerta di aiuto alla famiglia, rendere i genitori in grado di sostenere i propri figli nel cambiamento di struttura famigliare – ha spiegato l’assessore Dott.ssa Loretta Zavaroni – dare sostegno alla responsabilità genitoriale e alla genitorialità fragile, creare alleanze di lavoro con gli operatori anche attraverso la creazione di momenti di autoformazione centrati sull’analisi e lo studio delle casistiche con le relative problematiche». Chi fosse interessato può rivolgersi al consultorio sia telefonicamente (ai numeri 0182.541200 e 0182.542287) sia di persona negli orari di apertura dal lunedì al venerdì oppure allo Sportello di Cittadinanza del Comune tel. 0182 602228. Il mese di gennaio 2010 ha visto l’avvio di due importanti servizi quli il corso di italiano per stranieri e il servizio di traduzione/mediazione. CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI L’assessorato alle politiche sociali si è anche adoperato per dare un supporto concreto agli immigrati che hanno difficoltà a relazionarsi per la mancata conoscenza della nostra lingua. È iniziato il 21 gennaio, il corso base di italiano per gli stranieri che vivono sul territorio comunale, finalizzato a insegnare a comunicare nelle diverse situazioni della vita quotidiana, a leggere, comprendere e scrivere testi semplici. Il corso di svolge presso I locali del Centro per anziani “Argento Vivo”. Mercoledì 17 Febbraio 2010 “Insieme per la Croce Rossa” SERVIZIO DI TRADUZIONE/MEDIAZIONE Sempre a gennaio, è iniziato il servizio di traduzione e mediazione della lingua e cultura araba. «Una volontaria di origini egiziane si è resa disponibile ad aiutare coloro che non sono ancora perfettamente integrati – ha spiegato l’assessore Zavaroni –. Il servizio sarà garantito presso lo sportello di cittadinanza per circa due ore settimanali». SERVIZIO DI TELESOCCORSO L’assessorato ha inoltre aderito alla proposta dell’AUSER di Savona per il progetto “Anziani età libera”, finanziato dalla Fondazione Carige che prevede l’installazione gratuita di dieci apparecchi di telesoccorso al domicilio di anziani residenti. Il servizio, svolto in collaborazione con Televita di Genova è rivolto alle persone che sono già in carico al Servizio Politiche sociali, sole e con problemi di salute per le quali il telesoccorso potrebbe rivelarsi indispensabile. «In caso di bisogno, l’assistito premendo il pulsante di un apposito telecomando portatile si mette in contatto telefonico immediato col Centro telefonico di Televita – ha spiegato l’Assessore. In questo modo, l’anziano è in grado, senza alzare la cornetta ma attraverso un sistema di vivavoce, di dialogare con operatori esperti e professionalmente qualificati che rispondono immediatamente alle richieste e alle emergenze ed inviano in tempi brevi i soccorsi pubblici necessari e avvisano i famigliari. Ma tramite il telesoccorso, viene anche effettuato un sistema di costante monitoraggio delle condizioni fisiche e psicologiche dell’utente, mediate telefonate di verifica che vengono effettuate due volte la settimana». BONUS GAS E BONUS ENERGIA Sempre tramite lo Sportello di cittadinanza, è possibile presentare le domande per il bonus gas e bonus energia per l’anno 2010 per ottenere gli sconti sul gas e sull’energia elettrica. Entro il prossimo aprile, possono essere presentate le domande per l’attivazione del BONUS GAS che darà diritto alla retroattività del bonus per l’anno 2009. Le domande si ricevono il martedì e il giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 Sabato 12 dicembre 2009 presso il salone parrocchiale della Chiesa di S. Giovanni, alla Fenarina, la Corale Alassina – Coro Capo Mele con il repertorio di canti di popolari e di montagna si è alternata al duo “Olinda & Bruno” con un repertorio di canzoni e musica dagli anni 50 ad oggi, dando vita ad uno spettacolo bello ed originale, organizzato nell’intento di continuare nella nostra raccolta fondi. Nonostante la bravura degli artisti vi è stata una scarsissima affluenza di pubblico, cosa di cui siamo dispiaciuti non solo perché ovviamente un maggior numero di persone presenti in sala avrebbe significato raccogliere più fondi, ma anche perché sarebbe stata maggiore la soddisfazione di chi si è esibito. Comunque grazie al contributo dato da voi che ci avete sostenuto in tutti questi anni e ad Alassio Donna siamo riusciti ad acquistare un’automobile nuova che inaugureremo quanto prima. So bene che un auto non è una ambulanza, ma è ugualmente importante in quanto viene utilizzata per effettuare il trasporto di pazienti che necessitano di particolari terapie tipo dialisi, radioterapia o fisioterapie. Poiché in un anno si fanno molti servizi del genere, le macchine si usurano rapidamente e necessitano di essere sostituite. Con la restante parte dei fondi raccolti sarà inoltre possibile acquistare un nuovo defibrillatore, strumento che, nei casi anche se estremi di arresto cardiorespiratorio, talvolta è servito a salvare una vita. Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie alla disponibilità di molte persone che vorrei ringraziare: - il parroco don Luciano che ci ha ancora una volta ospitato nel salone parrocchiale, gli educatori che ci hanno consentito di preparare la sala per tempo e la fam. Chicca; - la Corale Alassina-Coro Capo Mele che mai una volta si è negata e partecipa sempre generosamente a serate come questa; - i signori Olinda e Bruno che si sono offerti spontaneamente, e con molto entusiasmo, per contribuire allo spettacolo; - tutte le amiche che ogni volta che chiediamo loro di cucinare o di cucire qualcosa per uno dei nostri innumerevoli mercatini, probabilmente mosse a pietà, ci dicono comunque sempre di si; - la Madre Superiora dell’Istituto Domus Aurea per la disponibilità; - Alassio Donna che quest’anno ha generosamente contribuito alla nostra raccolta fondi - il Comune di Alassio, nella persona dell’Assessore alle Politiche Sociali dott. Zavaroni che, compatibilmente con i fondi a loro disposizione, ci aiuta; - ed infine un ringraziamento va anche al giornale “L’Alassino” che pubblica i nostri articoli aventi lo scopo di informarvi non solo sulle nostre iniziative, ma anche sulle motivazioni ed il conseguente risultato ottenuto. Il prossimo appuntamento sarà il 3 aprile, probabilmente in via Torino, con le Infermiere Volontarie che misureranno gratuitamente pressione e glicemia a turisti e residenti. Per la Croce Rossa, Delegazione di Alassio Dott.ssa Musso Anna SCUOLA 5a C - Ricordo di Gino Alassio, 5 febbraio 2010 P.G.S. ALBATROS ALASSIO Saranno famosi? Sabato 19 Dicembre scorso al Palalassio si è svolto un originale e piacevolissimo spettacolo, un concerto di danza e musica jazz. Protagonisti di tale evento il Gruppo Spettacoli, 35 ballerine, della scuola Progetto Danza Alassio, il maestro Riccardo Zegna con la sua band, la Nuclear Jazz Project formata da 18 musicisti, e l’attore Carlo Ponta. Lo spettacolo è stato organizzato dal Comune di Alassio col patrocinio dell’Assessorato al Turismo la Ge.Sco.Sport. Il lavoro, ideato da Natascia Ragni, con la collaborazione di Livia Gaburri e la direzione artistica di Iris Gaburri, trae ispirazione dall’ormai noto canovaccio del musical “Saranno famosi” ed ha come soggetto una sofferta audizione di ballerini che verranno selezionati per partecipare ad uno spettacolo stile Broadway. Spettacolare la performance del maestro Zegna, che, con questa occasione, ha potuto, dopo tanto tempo, ricomporre la sua band al completo. O CAPITANO,… Ti ricordiamo così, caro Capitan Gino, con il gessetto in mano mentre disegni per noi la ROSA DEI VENTI. Venivi a scuola e ci raccontavi le tue avventure marine; CI PARLAVI DELLE CORRENTI, DELLA BUSSOLA E DELLE COORDINATE CHE CI INDICAVANO LA ROTTA GIUSTA VERSO IL NOSTRO FUTURO. Ci manchi già, o Capitano, un grande grazie dagli alunni e le maestre della 5a C. * Ciao Gino, ora che sei lassù salperai i mari del Paradiso e noi qui a ricordarti, Capitano Gino! Federico e Claudio * Caro Capitano, il mare può portarsi via il nostro dolore, ma non i nostri ricordi Marialetizia e Giada Un’immagine dello spettacolo. (FOTOPRINT) * Sempre forte in ogni azione, coraggioso come nessun altro, tu ri- marrai nei nostri pensieri. Grazie di cuore per le tue belle lezioni. Martina e Xheni * Tu pure andato via, ma nei nostri cuori ci sei ancora, eri il nostro idolo. Ci manchi tantissimo. Ci hai dato ottimi consigli. O nostro Capitano, perché te ne sei andato? Il mondo piange per te!!! Capitan Gino, sei e sarai SEMPRE il miglior CAPITANO DEL MONDO!!! Gaia e Adelina Mercoledì 17 Febbraio 2010 7 «L'ALASSINO» GLI INGLESI, VISTI DAGLI ALTRI E DA NOI E GUNDURE CIAZZINE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 7° Per concludere l’ormai mio lungo discorso sugli Inglesi, anche essi hanno, come del resto tutti gli altri popoli del mondo, le loro ombre e le loro luci. Se ne legge una chiara sintesi in «Il Milione -Encicl. di usi e costumi - Europa, VoI. II°, pag. 498 e segIst.. Naz. De Agostini - Novara1959», da cui stralciamo qualche concetto conclusivo: «Come in letteratura in Inghilterra dominano il “giallo”, la malizia umana, il gusto segreto del delitto, l’azione sadica di un mostro, persino l’orrore, ma la conclusione è sempre nella vittoria della legge, nelle mani di Sherlock Holmes, esempio dell’inglese metodico e ostinato e implacabile, ma concreto e onesto... Sì, l’inglese ha cento difetti... ma ama davvero la natura e i fiorì ed è bello (scrive in quell’articolo M. Franzero) scoprire che un popolo diventa buono e mite al cospetto dei fiori». A questo punto vorrei concludere, tornando ad alcuni giudizi espressi nel suo libro, già citato, da Antonio Caprarica. Egli afferma che l’Inghilterra per le classi colte del continente europeo è considerata da almeno duecento anni la patria dei gentlemen e della libertà, anche se nella realtà dei fatti e dei giudizi coesiste in certe parti del mondo, e quasi in identica misura, accanto alla anglofilia, una spiccata anglofobia, congenita, inspiegabile, ma vera. Gli Inglesi, insomma, continuano a stupire gli Europei in genere per la loro accentuata eccentricità e per il loro anticonformismo, anche se, col tempo, gli isolani (scrive Caprarica) «hanno imparato dai continentali di Francia e d’Italia a mangiare meglio, ma non ancora a bere con misura». D’altra parte c’è un taglio netto fra Ombre e luci, come tutti Britannici e Inglesi. Caprarica afferma, non senza ironia, che «Britannici si può diventare, giacché è solo un passaporto, ma Inglesi si nasce». È un popolo inconfondibile, dunque, un popolo che ama il suo isolamento e lo ostenta, quasi guardando gli altri dall’alto in basso, ma è anche in grado di eccellere, di parlata è la cinese e che la segue l’idioma dell’India, va aggiunto che queste sono tali per il numero di nati in quelle enormi distese di terra, ma ovunque si giunga nei continenti e nelle isole del pianeta, ivi la lingua più importante (oltre quella locale) è l’inglese, senza alcuna eccezione. L’inglese ama i fiori, ma ostenta tutta la sua raffinatezza. (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA) non mescolarsi con le masse come una massa senza testa e senza idee. Ha la sua dignità e la impone, a volte diventando persino antipatico, ma intanto la sua lingua ha dominato e domina il mondo. Se è vero che quella più Questa ostentata e spesso superba superiorità genera inequivocabilmente delle antipatie, delle critiche, del biasimo persino, vero o falso che sia e per dimostrarlo e per concludere tutto il discorso chiediamo aiuto infine anche alla lingua, ai modi di dire, agli stessi proverbi che pur sono, spesso, la sapienza dei popoli. Da noi si definisce «flemma inglese» la calma e l’imperturbabilità assoluta che giunge tuttavia sino a suscitare irritazione e contrarietà, incomprensione e antipatia Alfredo Panzini, narratore ed austero saggista (1863-1939) ed Antonio Baldini, scrittore vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento, parlarono più di una volta di «andarsene all’inglese», quando vollero sottolineare la cattiva abitudine di darsela a gambe, senza salutare nessuno e «fare l’inglese» significò sempre fare lo gnorri o fingere di non capire. Nel Tommaseo, perfetto conoscitore della nostra lingua, si legge che «fare il milord inglese» equivale a darsi delle stupide arie per ostentare ricchezza e raffinatezza a volte persino risibile e se si vuole marcare un atteggiamento politico ispirato all’eccessivo senso nazionalistico della supremazia (vera o presunta) della propria cultura e della propria civiltà (lo scrisse anche Gramsci) si parla di «inglesismo». Ecco, concludiamo. Gli Inglesi... di ieri e di oggi sono un popolo che ebbe ed ha tuttora le sue ombre, i suoi nei, le sue pecche, le sue presunzioni, che per tanti ed ovvii motivi è a molti indigesto o troppo superbo, che parla di equità e di giustizia, di rispetto e di equilibrio, ma che quando gli fa comodo opera in maniera del tutto diversa. Sì forse è vero tutto, ma va detto che è anche un popolo capace, oggi ancora, di insegnare qualcosa... anche ai discendenti degli antichi Greci e Romani. Ogni popolo ha le sue luci e le sue ombre e come tale dobbiamo accettarlo e rispettarlo. Un tempo quando non esisteva ancora la ferrovia, il transito del primo treno risale infatti al 1872, tutti i commerci tra Alassio e il rimanente della penisola, avvenivano principalmente via mare. Di cui l’utilizzo di grossi velieri che collegavano la nostra cittadina con la Sardegna, la Sicilia e altri parti del Mediterraneo. Lo scarico delle navi che sostavano in rada veniva effettuato dalle gundure ciazzine costruite appositamente per tale funzione. Le gundure erano gozzi idonei alla baia che poco profonda sulla riva obbligava l’uso di natanti leggeri e di poco pescaggio. quando le gundure ciazzine sotto la vigorosa spinta dei rematori arrivano sottobordo. Scivolano leggere sull’acqua verde, trasparente, quasi immobile. – Una scende e una sale: barili di vino, tonno, galline, “ventre”, conigli, sacchi di farina, cordame, “musciamme”, “biella”, reti da pesca, balle di stoffa, formaggio sardo, fil di Spagna, cavi di canapa. Frattanto giunge forte il rumore del martello del fabbro che batte il ferro caldo su “l’anchise”, mentre nel cantiere al Borgo Coscia c’è un veliero tirato in secco per riparazioni alla carena. Sono giorni che i carpentieri ci lavorano sopra. La Ultimato lo scarico queste barche venivano tirate a secco sulla sabbia mediante “l’organu” che era un verricello particolare issato a monte della spiaggia ed azionato a mano. È ancora presto stamani quando “L’AMABILE” con velatura ridotta e sospinto da una bava di vento, entra in rada leggero come un gabbiano, ammaina le vele e dà fondo all’ancora. Il sole sta sorgendo: un sole basso che crea abbaglianti arcobaleni dagli spruzzi che sfrecciano dal lato di sopravento della prora. Da Sant’Ambrogio arriva il suono dell’Angelus mattutino, rada risuona del martello dei calafati mentre un odore di pece in bollore si propaga sulle acque chete. Verso Vegliasco, su in alta collina, il fumo di un focherello acceso dal contadino per bruciare le erbacce secche si condensa e rimane stagnante nell’aria calma, a lungo. Ora il sole è alto e lo scarico è quasi terminato. Le gundure ciazzine tornano a riva. È il momento in cui una decina di monelli tuffatisi dallo “scalandrùn” arrivano a nuoto. Salgono a bordo vociando e facendosi burle l’un l’altro. Poi usando l’albero di bompresso come trampolino iniziano a tuffarsi, splash, uno dopo l’altro, sotto lo sguardo bonario del burbero nostromo che appoggiato all’albero di maestra si gode lo spettacolo assaporando il suo mezzo toscano. GENITORI E BAMBINI ATTRAVERSO LE FIABE Genitori e bambini coinvolti insieme in un’esperienza di gioco attraverso la fiaba, e nel contempo relazionarsi con altri genitori con figli della stessa età e con una psicopedagogista per riflettere e confrontarsi sulle esperienze dei propri figli. È questa l’idea lanciata dal Ludonido “Centro Bambini e Famiglie”, asilo nido di Alassio, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali, rivolta ai bambini di età compresa tra i 18 mesi e i 4 anni, accompagnati da un genitore o da un adulto. Sei gli appuntamenti in calendario che si svolgeranno nella sede del nido, situata in viale delle Palme 7, a partire da sabato 6 febbraio, dalle ore 16.15. “C’era una volta e una volta non c’era…” è il titolo della serie di pomeriggi-gioco, gestiti dalla Cooperativa sociale Nuova Assistenza di Novara e da Art of living Foundation Italia e IAHV onlus. I bambini potranno provare il piacere di esprimersi e di comunicare col gioco con i loro coetanei e scoprire altri modi di stare con i propri genitori, in un ambiente a loro familiare e soprattutto neutro, dove papà e mamma diversamente che a casa, lontano dalle attività domestiche e lavorative, potranno riservare un po’ di tempo “privilegiato” ai loro piccoli. Ma da quest’anno, anche i genitori con figli di età simile, du- rante gli incontri, avranno l'opportunità di scambiarsi opinioni sul comportamento dei e con i loro bimbi, ma potranno anche osservare e conoscere il proprio figlio in un ambiente nuovo. «Durante questi appuntamenti, i genitori potranno trascorrere con i loro bambini un pomeriggio divertente e speciale – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali Loretta Zavaroni –. Gli incontri saranno legati a fiabe diverse che verranno rappresentate con lo strumento del gioco, del disegno e della recitazione. Oltre al momento di gioco, un sabato al mese, i genitori potranno incontrarsi con la psicopedagogista per fermarsi a riflettere sui propri figli, in merito alle esperienze quotidiane di crescita». L’iniziativa proseguirà sabato 20 febbraio, 13 marzo, 27 marzo, 10 aprile e 24 aprile quando si svolgerà la festa di chiusura. La partecipazione è gratuita ma, per frequentare ogni singola giornata, è preferibile per esigenze di spazio e di attività, prenotare telefonando allo 0182.648456, dal lunedì al giovedì, dalle ore 9 alle ore 17. Ma non è questa l’unica attività, proposta dell’asilo nido “Piccolo Principe” dove ritornano, dopo il successo dello scorso anno, gli incontri inseriti nell’ambito del progetto “Mu- sica in culla”, organizzati da “Il Giardino sonoro-Cooperativa sociale Onlus”. Dieci appuntamenti di due ore circa, con i bambini di età compresa tra gli 0 e i 3 anni e due con entrambi i genitori, finalizzati a regalare ai bambini possibilità espressive e comunicative in più, vivere insieme a loro il difficile passaggio della dipendenza all’autonomia espressiva, aggiungere un tassello importante a quello straordinario mosaico che ciascun bambino rappresenta. «In sintesi, i nostri principali obiettivi sono favorire l’ascolto, l’assorbimento e l’elaborazione delle diverse sfaccettature del linguaggio musicale – si legge nel programma della cooperativa – ampliare il vocabolario musicale del bambino con proposte melodiche, ritmiche ed armoniche molto varie e non necessariamente semplici. Stimolare in modo non direttivo, la produzione musicale del bambino centrando l’attenzione sulla coordinazione voce-respiro-movimento, per favorire una più autentica espressività musicale. Fornire ai bambini una guida per l’apprendimento del linguaggio musicale». Alassio, 25 gennaio 2010 Enzo Moirano Fiocco Azzurro Marta ed Edoardo Luison salutano la nascita, il 30 gennaio 2010, del fratellino DANIELE per la gioia di papà Alessio e mamma Annamaria, dei nonni Aldo, Lucia, Emilio, Ninuccia e della bisnonna Cesira. Tanta felicità alla famiglia, in modo particolare al nostro Socio Emilio Maggi, e al piccolo Daniele l’augurio di una vita serena anche da parte dell’Associazione Veccia Alassio. 8 «L'ALASSINO» Mercoledì 17 Febbraio 2010 “Parliamo di…” Incontri Culturali 2010 Prof. Marco Cammi: “La società aperta di Karl Popper: realtà o utopia?” Col prof. Franco Gallea in veste di moderatore, il 15 gennaio scorso nell’Auditorium della Biblioteca R. Deaglio, il prof. Marco Cammi ha tenuto la prima conferenza (dopo l’incontro col musicista Giovanni Allevi del novembre scorso) di questo ciclo annuale “per la scuola, per l’aggiornamento, per il dibattito critico”, organizzato dal Comune di Alassio (Assessorato alla Cultura e Biblioteca civica, Liceo Don Bosco, Regione Liguria, Provincia di Savona). «Il professor Marco Cammi – dice il prof. Gallea – è piacentino di nascita e albenganese di adozione; laureato a Torino, ha lavorato nella pubblicità, per poi passare all’insegnamento. Ora è docente di Storia e Filosofia (ma anche di Teologia) e insegna al Liceo Scientifico di Albenga. Ci parlerà delle teorie di Karl Popper, uno dei maggiori filosofi contemporanei, nato a Vienna nel 1902 da famiglia ebraica, morto a Londra nel 1994». Il prof. Cammi espone l’argomento con dotta ma comprensibile eloquenza: è un argomento difficile da riassumere, proviamo ad esporre l’essenziale: «Viviamo in una società aperta; cercherò di delinearne le caratteristiche, in contrapposizione alla società chiusa, cioè quella dittatoriale. Popper è stato un epistemologo, filosofo della scienza, alla quale viene collegata la politica... Si era abituati a considerare la scienza come una certezza, Popper pensava che ci fossero dei dubbi, ha cercato un fondamento che non sia definitivo, anche perché riteneva appunto che la politica fosse una scienza. La sua posizione: la scienza è figlia dell’intuizione, poi si fa la verifica per avere la certezza; ma ben presto si convinse che le cose non stanno così, è partito dal principio che se una teoria viene dimostrata è vera, cioè non è falsa, fino a prova contraria. La scienza non è fondata su una roc- cia, ma su una palude. Popper dice che questa tesi è valida non solo per la scienza ma per ogni altro sapere. Nel 1935 enunciò la teoria che se nella scienza non tutto è certezza, a maggior ragione ciò vale per la politica, questo dimostra che la società è aperta. Come ci si è arrivati? Con la dialettica... La democrazia non è il governo della maggioranza, ma quella che è in grado di garantire alla minoranza la possibilità di cambiare l’uso della ragione e la libertà...». Gallea conclude: «Il valore fondamentale è creare delle coscienze libere». È seguito un breve dibattito. Gen. Dott. Luciano Garofano: “Il processo imperfetto – La verità sul caso Cogne” La dott. Monica Zioni, Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Alassio, ha porto il saluto agli intervenuti a questa serata (29 gennaio 2010 - Auditorium della Biblioteca civica) della serie “Parliamo di...”, in particolare ha ringraziato, oltre all’oratore, Silvia e Antonio Ricci per la collaborazione, il prof. Don Giorgio Colaiacomo Direttore dell’Istituto Salesiano e il prof. Antonio Tassara. Appunto al prof. Tassara il compito di presentare il Generale dott. Garofano che «È la terza volta che viene ad Alassio per partecipare a questi incontri». Romano, si è laureato in Chimica biologica all’Università di Roma e in Giurisprudenza a Napoli; entrato nell’Arma dei Carabinieri, ben presto assume il comando del “RIS” di Parma, in questo ruolo si è occupato di casi eclatanti: Donato Bilancia, strage di Erba, caso Cogne, ecc. Ora è in congedo: fa il docente e collabora alla trasmissione Matrix. Sul caso Cogne ha scritto un libro che ha il titolo della conferenza, edito da Rizzoli. Quindi Tassara intervista il Generale. Proponiamo una sintesi delle sue risposte. «Qui ad Alassio mi sento di casa. Il libro più che una fatica letteraria è stata una faticosa indagine». E prosegue raccontando la genesi di questo processo: un “rito abbreviato” che è durato sei anni. Quando è entrato nel Collegio di difesa l’avvocato Carlo Taormina ha tenuto un comportamento aggressivo. «Processo imperfetto – prosegue – non per seguire la letteratura. Parlo del ruolo della scienza, che spesso viene criticata, ma è l’attività che ci fa vivere meglio, basta considerare il progresso della medicina. Nei processi ha una parte importante, ma gli scienziati non sempre sono preparati: il processo è imperfetto perché non siamo in grado di usare la scienza in modo giusto e completo. I giornalisti danno informazioni che non tengono conto di molti particolari, spesso sono impressioni personali. L’indagine è una cosa molto delicata, le relazioni devono essere imparziali, occorre essere cauti, riservati. L’avvocato Taormina e la signora Franzoni si sono serviti della televisione per avvalorare le loro tesi difensive. Abbiamo ricostruito a Parma la stanza del delitto Franzoni e le circostanze dell’omicidio: non lo facciamo spesso perché queste ricostruzioni costano. Ci hanno accusato di avere fatto consulenze usando le attrezzature del RIS, ma abbiamo dimostrato che è una falsità. L’affermazione falsa di un giornalista del Tg1, secondo la quale ero indagato, mi ha fatto molto male». Il dott. Garofano ha descritto molti altri particolari sul processo Franzoni, alcuni assai interessanti, ma per averne un’idea precisa occorre leggere il libro. È seguito un breve dibattito, ecco alcune risposte dell’oratore fra le più significative. «Gli autori dei delitti hanno caratteri vari, certi appaiono subito anormali, altri riescono a simulare molto abilmente. I nostri collaboratori sono “Carabinieri in camice”, militari che amano la scienza, persone semplici che fanno con impegno il loro lavoro. Dopo altre nazioni anche il Parlamento italiano ha deliberato la costituzione della “Banca del DNA”». Carlo Bertolino UN MAZZO DI MIMOSA PER MISS URAGANO Chiedo scusa per la presunzione che ho ogni anno, in occasione o in prossimità dell’8 marzo, di voler dedicare un simbolico mazzo di mimosa alla parte dell’Umanità chiamata donna e ricordare a me per primo che... “Davanti a Dio Uno e Padre non v’è uomo né donna ma l’essere umano, l’essere nel quale, sotto l’aspetto d’uomo o di donna, s’incontrano tutti i caratteri che distinguono l’Umanità...”, ... “l’uomo e la donna sono due rami che si muovono distinti da uno stesso tronco...” ha detto Giuseppe Mazzini. ... Così nel mondo Sua ventura ha ciascun dal dì che nasce, ha scritto Petrarca Una fu lei: Jessie Jane Meriton White, spesso chiamata Jessie White Mario o Jessie Mario dal cognome del coniuge, entrata quasi chiedendo permesso, ma a pieno diritto nella storia italiana e che fu definita in seguito anche “Miss Uragano” o la Giovanna d’Arco italiana.... Una carrozza da Santa Maria, una donna dentro, viso di fuoco. capelli di fuoco, gesti di fuoco, e un angelo, e una Furia, che cos’è?[ .. ] Ohimé! perché non è italiana? Si chiama Miss White, è moglie del Mario, uno dei nostri migliori, ... con queste pa- role ce la presenta Giuseppe Cesare Abba nel suo “Da Quarto al Volturno”. Nata a Portsmouth, Inghilterra, il 9 maggio 1832, frequentò una delle migliori scuole di Londra e nel 1852, all’età di vent’anni, terminati gli studi, ottenne dalla famiglia di potersi trasferire a Parigi per frequentare la Sorbona. Là, oltre che le lezioni, frequentò anche i circoli studenteschi liberali e repubblicani, ove venne a conoscenza dei fatti riguardanti la nascita e la fine della Repubblica Romana; ebbe così inizio la sua ammirazione per Giuseppe Mazzini. A Nizza conobbe Garibaldi, al quale promise che si sarebbe impegnata a studiare da medico per poter assistere i feriti in battaglia. Tornata a Londra cercò di farsi ammettere alla facoltà di medicina, ma incassò sempre rifiuti, perché la società inglese non accettava all’epoca che una donna potesse diventare medico. Questo non le impedì di studiare da infermiera e su testi di medicina e come infermiera fu presente in quattro campagne con Garibaldi ottenendo di predisporre veri e propri carri ambulanza. A Genova, nel 1856, ebbe modo di conoscere Giuseppe Mazzini e la ammirazione per lui crebbe ancora. Nel corso di un secondo incontro con Pippo Jessie ebbe modo di conoscere anche Alberto Mario, che sposò in Inghilterra, dove lui e Mazzini alla fine del 1857 erano nuovamente in esilio. Con l’unità d’Italia e il ritiro definitivo di Garibaldi a Caprera, continuò più assiduamente l’attività giornalistica scrivendo per giornali italiani, inglesi e statunitensi. Scrisse biografie di Garibaldi, Mazzini, Bertani, Cattaneo, Nicotera. Scrisse anche per la rivista “Antologia” di G.P. Viesseux, e G. Capponi. Fece ricerche sul problema della pellagra nelle campagne, dovuta alla cattiva alimentazione dei braccianti; sui quartieri più poveri di Napoli vista erroneamente dal governo come una città molto prosperosa; sulla salute dei minatori nelle solfatare siciliane: denunciò il largo uso di lavoro minorile; (ricordate Ciàula scopre la luna di Luigi Pirandello?) e le cattive condizioni di lavoro e di salute dei minatori. La miseria in Napoli, pubblicata a Firenze nel 1877 da Le Monnier e da me tratta dalla biblioteca del sito internet liberli- ber.it, dedicata alla memoria di Giuseppe Mazzini, definito maestro, si apre con le riflessioni di Schelley e E. B. Browning sulle condizioni non idilliache della “gloriosa” Inghilterra e dei sudditi inglesi. Nel febbraio 1879 il premio Nobel Giosué Carducci, facendo la critica alla sinistra italiana, ebbe modo di scrivere: «La democrazia conta un solo scrittore sociale: ed è un inglese, ed è una donna; la signora Jessy Mario, che non manca mai dove ci sia da patire o da osare per una nobile causa». L’Uragano perse forza e cessò la sua attività a Firenze il 5 marzo 1906. Il funerale si svolse con cerimonia non religiosa, tenutasi nel suo appartamento, alla quale seguì un lungo corteo funebre che attraversò le strade di Firenze. Le ceneri di Jessie White riposano ora nel cimitero di Lendinara accanto a quelle del marito Alberto Mario. Genova le ha dedicato una scuola: la scuola primaria di Via Apparizione in zona Borgoratti e la Via Alberto e Jessie Mario, ma poche sono le altre città che la ricordano sola o assieme al marito. Giuseppe Cotta LUTTI CITTADINI, NECROLOGI DANTE SCHIVO “GINO U MARAJAN” 1935 - 2010 giorno, che nel suo andar per mare, dopo aver espletato tutti gli accorgimenti tecnici di un buon ufficiale, non dimenticava mai di mettersi nella mani di Dio. Ancora tanto si potrebbe dire di lui, ma per non rischiare di cadere nella retorica, forse è meglio limitarsi a come egli stesso amava definirsi: alassino e uomo di mare. L’alassino se n’è andato, in un modo che ci ha lasciati tutti attoniti. L’uomo di mare è salpato per il suo ultimo imbarco. Ciao Gino, grazie di tutto. A.B. per A.V.A. U “MARAJAN” GINO SCHIVO Comandante Dante Schivo, “U Gino u Marajan”. Era anche lui un prodotto di quella Via Torino anni 50, dove si giocava a calcio per la strada, perseguitati dal Vigile Di Fuccio, soprannominato “campana”, per la sua andatura dondolante che noi sottolineavamo con un irriverente “din don” vocale; braccati quando giocavamo a “pimpirinella” da un altro Vigile al quale avevamo affibbiato, a causa della sua idiosincrasia, lo stesso appellativo di quel gioco. Anche Gino era figlio di quella Alassio delle interminabili partite a “guardie e ladri”, giocate nel tepore delle lunghe serate primaverili, quando ci si nascondeva tra le barche in secca o dietro le prime cabine degli stabilimenti balneari. Il suo amore per il calcio e la sua intelligenza lo portarono ad essere, per anni, il capitano di quelle “vespe” ormai mitiche, in un mondo di grandi entusiasmi. Poi, seguendo quella strada che si era scelto nel suo amore per il mare, ebbe il primo imbarco, cominciò la sua vita di marinaio che lo tenne praticamente assente dalla sua città per un lungo periodo, seppure non gli impedisse di formarsi una famiglia e di avere due figli. E, soprattutto, non gli impedì, al termine di quella lunga parentesi, di tornare nella sua Alassio per reinserirsi quasi subito nelle attività sociali. Cominciò come istruttore di piccoli calciatori, trasmettendo loro la sua sapienza calcistica ed i suoi valori umani e, forse, cercando tramite loro di recuperare una sua antica identità. Più o meno in quel periodo, Gino diede alle stampe, coadiuvato da un altro Gino, quell’Accame che tutti ricordiamo, il suo libro “Cuvea de balún”, un volume prezioso e commovente. Pubblicò inoltre “Gli uomini del mare”, “Il popolo dei reordi” ed altre cose ancora. Gino fu presidente della Vecchia Alassio, e fu durante la sua presidenza che nacque “Ritruvammuse Insemme” è grazie a lui, al suo interessamento che venne eretto in fondo alla “sua” Via Torino il Monumento al Pescatore, sul cui piedistallo vengono (o venivano!) applicate le composizioni ed il nome dei vincitori, di quel concorso di Poesia Dialettale che sempre per merito suo venne istituito piuttosto recentemente; era sempre Gino che si prestava colle sue lezioni all’Unitrè. Uomo di profonda fede, faceva parte della Confraternita di Santa Caterina, compariva sul Bollettino Parrocchiale di S. Ambrogio e a lui dobbiamo la riapertura della chiesetta di S. Rocco; a qualcuno confidò un Gino, mi senti? Tutti i tuoi amici ti salutano. Ora puoi vedere le stelle da vicino… e chiamarle per nome, puoi stare intorno ai pianeti che ti hanno sempre affascinato. Ma soprattutto sei al cospetto del Dio creatore che hai sempre rispettato ed hai insegnato ad amare a tutti i piccoli che ti sono stati attorno. Puoi giocare a pallone con i piccoli corpi celesti, libero dal tuo corpo mortale, sorretto dal tuo spirito forte che ti ha fatto apprezzare tutto della vita. Guardi giù, le lacrime dei tuoi cari ti danno dolore, ma tu li proteggerai sempre dalle insidie della terra, perché il tuo cuore è stato grande. Guardi il mare, tuo luogo di lavoro per tanto tempo. Adesso visto dall’alto non porta pericoli, non è nemico; è solo un drappo di seta che avvolge tutto il tuo amore per l’umanità. I discenti dell’Unitre di Alassio GINO E RENZO Molto spesso diamo per scontato cose che poi così scontate non sono ed è la ragione per cui vorrei rendere un ultimo saluto a due persone che hanno fatto parte della mia vita in modo discreto, ma allo stesso tempo vigile: sto parlando di Renzo Rossi e di Dante Schivo detto “Marajan”. Legato da una forte amicizia con i figli Riccardo e Giorgio, non posso che condividere il loro cordoglio. Sorridendo al ricordo di una battuta esilarante di Renzo (sempre così piacevole) o di un racconto accattivante di Dante sul mare e le stelle (sempre molto coinvolgente), ripeto con S. Agostino: “Non ti chiedo, o Signore, perché ce li hai tolti, ma ti ringrazio per avermeli fatti incontrare”. Paolo Mazzoni UN RICORDO PER DANTE SCHIVO Ho avuto occasione, facendo parte del Consiglio Direttivo dell’A.V.A., di apprezzare le capacità organizzative e l’amore che Gino nutriva per l’Associazione e per la nostra città. È stato una persona che difficilmente verrà dimenticata, per le numerose iniziative che ha proposto e che ancora oggi vengono portate avanti. Ciao Gino, anche a nome di tutti i soci e gli amici. Carlo Cavedini Mercoledì 17 Febbraio 2010 9 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI SANTINA RAVIZZA È mancata il 18/1/2010 la signora Santina Parodi Ravizza, lasciando un grande compianto in città e il ricordo di una vita spesa per la famiglia e per Alassio, anche dopo la perdita del giovanissimo figlio. A lei si deve in particolare il lascito che ha permesso la costruzione del Palazzetto dello Sport, giustamente intitolato al figlio e parte del suo patrimonio in opere di bene. L’Associazione Vecchia Alassio è certa di interpretare e di rappresentare il cordoglio dei Soci e della città. GUIDO POLI 18/7/1914 - 8/1/2010 cordare tutti i defunti, persone anziane e giovani. Di questi, il più giovane ad andar via è stato Marco Marchesini, 56 anni. Vorrei che questa foto servisse a farlo ricordare, com’era. Forse più che tante parole, a volte inutili, può giovare rivedere in questa foto il suo volto ironico, canzonatorio, contento della vita vissuta, a modo suo, trovandovi gioie e amarezze, fra le quali di certo il male che lo ha fatto soffrire, accompagnandolo alla morte, che però ha saputo affrontare con grande dignità. Ciao Marco, ti ricordiamo con affetto TERESA ZANONI VED. BRANCALEONI RICORDO DI BRUNO GRANDI MIMA CRISTIANI IN PELOSINI 1937 - 2010 NORMA BARBERO IN BENSI 4/2/2009 - 4/2/2010 “Appena smette di nevicare faccio un salto ad Alassio e vengo a fare due chiacchiere”. Ci siamo scambiati i saluti a telefono, non lo sapevamo ma era l’ultima volta. Dopo la neve, il gelo e Bruno Grandi se ne è andato. È passato un anno e mi piace ricordare Bruno, cui ero affezionato, così come sempre è parso ai mie occhi. Un uomo aperto, ottimista, sempre disponibile a dare una mano che, impegnato per anni nel sociale, ha dato in ogni incarico ricoperto il suo appassionato e disinteressato contributo. Ha attraversato anche periodi bui, che peraltro non hanno modificato il suo carattere, anzi, a mio avviso lo hanno aiutato a svegliare l’ispirato artista che, forse inconsciamente, possedeva nel suo animo da sempre. È evidente dalle sue opere l’approdo ad una pace interiore estrinsecata nei quieti paesaggi della sua seconda patria piemontese non meno che nella magia (pensiero indimenticabile e nostalgico) delle marine che lo riportano nella sua adorata e amata Alassio, dove oggi riposa. Ecco, vorrei che tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ricordassero come un dolce sognante poeta che ha attraversato la vita instaurando un sereno rapporto con le cose del mondo. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Ciao mamma, hai lasciato le nostre braccia vuote, ma siamo certi che oggi sei tra le braccia di Dio. San Girolamo ha scritto: “La fede mantiene uniti quelli che la morte separa; non rattristiamoci di averla perduta, ringraziamo il Cielo di averla avuta, anzi di averla ancora, poiché per Iddio tutte le cose vivono e chi ritorna al Signore continua a far parte della famiglia”. La tua amata famiglia È trascorso un anno dalla tua improvvisa e silenziosa scomparsa, ma il tempo non ha cancellato l’incolmabile vuoto che hai lasciato. Ti ricordiamo costantemente con immutato affetto, sei e sarai sempre nei nostri cuori. Ci manchi immensamente. Ciao Norma. I tuoi cari CATERINA PORCELLA IN GARINO (RINA) 22/1/2002 LUCIANA AMBROGIANA SALOMONE BIAGIO PORCELLA (MIMMO) 13/2/2001 - 13/2/2010 04-02-2004 Coloro che ci hanno lasciato non sono degli invisibili. Tengono i loro occhi pieni di luce fissi nei nostri pieni di lacrime (così diceva S. Agostino). Cara Luciana, pensando a te e alla nostra cara mamma ne percepisco la vostra presenza e nell’umido dei miei occhi so che c’è la luce dei vostri che non mi lasceranno mai. Tua sorella Gina SERGIO GALLEA Ci sono cose preziose che il tempo non può cancellare ne farci dimenticare! Ci mancate tantissimo, ogni giorno sempre come allora. Un bacione con un grande abbraccio. Alessio-Andrea-Giulia e tutta la vostra famiglia Ora con voi c’è anche lo Zio Beppe! Un bacio grande da Felice – Chiara e Piera. Paolo MIMMO CASTIGLIONE 2005 - 30/1/2010 Dopo breve malattia è mancata ad Albenga, dove viveva, mai dimentica del “Suo Barusso” dove era nata. Il marito, il fratello e le sorelle, i cognati, i nipoti la ricordano con affetto e rimpianto a quanti l’hanno conosciuta. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio della Famiglia e porge sentite condoglianze. Anniversari RENATO GHIRETTI 2009 - 2010 MARCO MARCHESINI 19/12/2009 Nell’ultimo numero del mensile “L’Alassino”, due pagine di necrologi non sono state sufficienti per ri- Caro Sergio, da un anno non ci sei più, ma il nostro pensiero corre a te ogni momento della giornata. Sei stato un marito e un padre all’antica, molto duro e autorevole, non hai mai detto a nessuno di noi “Ti voglio bene”, ma io so che ce ne volevi tanto, e forse nessuno ti aveva insegnato a dirlo. Pensavi di vincere la malattia con la tua sola forza: non è bastato e una fredda mattina di febbraio te ne sei andato all’improvviso, lasciandoci tutti sgomenti. Non hai creduto nei medici, hai avuto paura. Noi ti ricordiamo sempre e ti vogliamo bene. Tua moglie Patrizia, i tuoi figli Claudio, Andrea, Milena, Debora e Roberta, le nuore e i nipoti. «Sogno spesso di volare», dicevi… Tu voli ancora papà… Nei miei pensieri nei miei ricordi Nei miei rimpianti nei meandri del mio cuore… e anche quel giorno, nelle mie paure, la tua mano ha stretto forte la mia… Abbiamo volato insieme Papà. Grazie Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. 2009 - 2010 Nico e Tata Al momento di andare in macchina abbiamo appreso della scomparsa della sig.ra Teresa Zanoni, ved. Brancaleoni, madre del nostro Socio Sac. Mons. Giorgio Brancaleoni. Porgiamo alla famiglia le più sentite condoglianze. Un amico di Alassio, l’otto gennaio ci ha lasciati. Nato ad Ascoli Piceno nel 1914, ha trovato nell’amore per il mare la sua vita professionale. Giovane nocchiero della scuola di Pola, completò la preparazione marinara con la traversata dell’Atlantico a vela nell’Amerigo Vespucci. Il suo lavoro di marinaio e, più tardi, di sottufficiale di P.S. lo portò a vivere per lunghi anni in città di mare, come Napoli e Venezia. Al momento della pensione e per oltre 20 anni scelse di trascorrere, assieme alla moglie, i mesi invernali nel nostro paese, vivendo la nostra città non come turista di passaggio, ma come cittadino attento ai costumi e rispettoso della storia di Alassio. Iscritto da subito all’Università della terza età, partecipò assiduamente, con la moglie Fernanda, alla vita e alle iniziative del sodalizio, stringendo e rinnovando sincere e profonde amicizie con gli altri partecipanti e con gli amici alassini che porgono alla Signora Fernanda e famiglia le più sentite condoglianze della nostra città. GIUSEPPINA FERRARO VED. SANSALONE LIBRI-RIVISTE-VHS-CD I fiori dei campi sono i figli della benevolenza, del sole e dell’amore della natura e i figli degli uomini sono i fiori dell’amore e della comprensione. Con affetto tua moglie e figli MESE DI GENNAIO 2010 CARTASEGNA Maria Clotilde anni 100 CASSINI Maria Teresa anni 93 DAINELLI Alighiero anni 81 DI FAZIO Bruno anni 80 GROLLERO Giuseppe anni 81 GROSSI Amelia anni 96 MOLLE Piero PARODI Santina POVEROMI Alessandro SCHIVO Dante SCOLA Maria anni 57 anni 96 anni 69 anni 74 anni 94 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. 10 «L'ALASSINO» Mercoledì 17 Febbraio 2010 LA SPIAGGIA DI ALASSIO IN INVERNO È MORTA? I Fiori di Bach Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco GENNAIO 2010 a cura di Caterina Maggi Il sesto gruppo è formato da: CRAB APPLE – LARCH ELM – SWEET CHESTNUT STAR OF BETHLEHEM – WILLOW – OAK – Ricordo che le parole tra le virgolette sono l’indicazione originale del dottor Bach – CRAB APPLE Malus sylvestris (Melo selvatico) “È il rimedio per la depurazione. Per coloro che sentono di avere in sé qualcosa di non pulito. Sovente è qualcosa di poca importanza; per altri può essere un disturbo più serio che tende a passare inosservato confrontato con la sola cosa su cui si concentrano. In entrambe i casi la persona è ansiosa di liberarsi di questa particolare cosa che nella sua mente è la più importante e che le sembra essenziale curare. Questi individui diventano abbattuti se la cura fallisce. Essendo un depuratore, questo rimedio purifica le ferite, se il paziente ha ragione di credere che qualche veleno si sia introdotto e debba essere eliminato”. Le persone che hanno bisogno di Crab Apple hanno difficoltà ad accettare le imperfezioni a livello fisico, e manifestano questa difficoltà col rifiuto o col disgusto, che possono sfociare in un sentimento di vergogna per il corpo e le sue imperfezioni. Questo rimedio ci aiuta a recuperare il senso delle proporzioni in quei momenti in cui alcuni difetti, come eczemi, rash cutanei, nei, eccetera, danno sensazioni di sporcizia e disgusto, ma è utile anche quando si proiettano questi sentimenti sull’ambiente o sulle altre persone, o quando il pensiero si concentra eccessivamente su banalità, su cose irrilevanti, facendo distogliere l’attenzione da ciò che è realmente importante. NO! È SOLO ADDORMENTATA. (FOTO DI ROBERTO SANTOMASO) Il comportamento della nostra Terra, nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, è conosciuto da tutti, ma è utile richiamarcelo perché sembra contrario alla nostra esperienza quotidiana: quando la Terra è più vicina al Sole, noi viviamo il periodo più freddo. È proprio nei primi giorni di gennaio (nella notte tra il 2 e il 3 gennaio!) che la Terra si trovava in PERIELIO a circa 147 milioni di chilometri dal Sole: e siamo nella stagione più fredda! Non è colpa del Sole; il fatto è legato alla inclinazione dell’asse terrestre che modifica la nostra esposizione ai raggi solari. Situazione opposta l’avremo in luglio (ma ne riparleremo). Ora la nostra rapida rassegna meteorologica: Pressione media: 754,2 mmHg; le medie decadali: 749,1 mmHg nella prima; 758,1 mmHg nella seconda; 755,2 mmHg nell’ultima. La maggior depressione è in data 30 gennaio alle ore 4 con 738,0 mmHg. Temperatura media: 8,3 °C 8 valore pressoché uguale in tutte e tre le decadi). Temperatura minima assoluta del mese: +4,4 °C registrata alle ore 5 del giorno 8; la temperatura media più bassa è in data 26 con 6,6 °C. Umidità media: 52%; valori decadali: 56% nella prima; 51% nella seconda; 50% nella terza. L’umidità media giornaliera più bassa è stata registrata il giorno 31 con solo l’8%. Il giorno più umido è in data 9 gennaio con il 77% di media. La punta più alta dell’umidità è del giorno 8 alle ore 4 con il 98%! (Ricordo a tutti i lettori che i valori medi giornalieri sono il risultato di tre rilevamenti: uno alle ore 8, uno alle ore 14 e l’ultimo alle ore 19). Precipitazioni: totale 65,8 millimetri, così distribuiti: 60,6 mm nella prima decade; 4,6 mm nella seconda; 0,6 mm nella terza. Giorni coperti (senza sole): 11; giorni sereni: 12. (Cinque giorni coperti nella prima decade; quattro giorni coperti nella seconda; due nell’ultima. Non tutto è negativo nel mese di gennaio: la durata del giorno aumenta sensibilmente: oltre 45 minuti di luce in più dal 1° gennaio al 31 del mese. Ecco allora l’eliofania: 91,5 ore di sole in tutto il mese; media giornaliera 3,0 ore; le medie giornaliere decadali: 1,8 ore nella prima; 3,0 ore nella seconda; 4,0 ore nella terza. Gennaio 2010 ci ha ricordato (con molto garbo) che l’inverno esiste ancora, nonostante il riscaldamento…. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi LARCH Larix decidua (Larice) “Per coloro che si considerano meno abili o capaci di coloro che hanno attorno, che sentono che non avranno mai successo, e così non rischiano o non fanno abbastanza sforzi per tentare il successo”. La persona di tipo Larch non è affetta da timidezza (Mimulus), non è una persona gelosa o invidiosa (Holly), né si lamenta o è amareggiata per la mancanza di successo (Willow). Non si fa avanti, non prova, semplicemente perché convinta di non essere all’altezza, di essere da meno degli altri. In genere le basi di questi complessi di inferiorità vengono poste già dalla primissima infanzia ad opera dei genitori, per cui il timore (se non addirittura la certezza) del fallimento agisce come un vero e proprio automatismo. Larch agisce sulle persone affette da insicurezza e scarsa stima di sé, aiutando a dissolvere le idee fisse autolimitanti della personalità, e a sviluppare invece le capacità inutilizzate. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. (continua) La nuova e-mail dell’Associazione Vecchia Alassio è: [email protected] «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Gianni Croce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana