Maiello pompe e sistemi costruzione e servizi
by L.E.M. s.r.l.
Gruppi antincendio secondo UNI EN 12845
Il Presente documento contiene informazioni inerenti a gruppi di pressurizzazione antincendio,
applicati nelle alimentazioni idriche ad azionamento automatico per gli impianti automatici
antincendio.
INDICE
•
Generalità…………………………………………………………………………………………………………………………………..2
•
Limiti d’impiego………………………………………………………………………………………………………………………….2
•
Caratteristiche generali con rif. UNI 12845…………………………………………………………………….3
•
Tipo di pompa…………………………………………………………………………………………………………………………….4
•
Curva caratteristica della pompa………………………………………………………………………………………….5
•
Valore di NPSH…………………………………………………………………………………………………………………………6
•
Caratteristiche di alcuni componenti dell’impianto……………………………………………………………7
•
•
Principio di funzionamento del gruppo…………………………………………………………………………………9
aspirazione sottobattente
aspirazione soprabattente
Adescamento del gruppo……………..…………………………….……………………………………………………………12
•
Quadro di controllo e collegamenti elettrici………..…………………………………………………………….13
•
Motopompe con motore diesel………………………………………………………………………………….……………14
•
Manutenzione…………………………………………………………………………………………………………………………….15
•
Allegato I…………………………………………………………………………………………………………………………………..17
•
Schemi gruppi antincendio………………………………………………………………………………………………..…...18
-1-
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Gruppi antincendio secondo UNI EN 12845
• Generalità
I gruppi antincendio di seguito descritti, fanno riferimento alle Norme UNI 12845 e UNI
10779.
Questi devono essere installati in locali protetti dalle intemperie e dal gelo, ben areati e in
atmosfera non pericolosa o aggressiva.
Si citano alcuni punti relativi alla UNI EN 12845 per il corretto posizionamento dell’impianto:
•
La stazione di pompaggio deve essere ubicata in uno specifico vano compartimentato, almeno REI
1201 ed avere almeno una parete attestata su spazio scoperto.
•
Nel caso di impianti con idranti, la UNI 10779, consente, in casi specifici, l’ubicazione del
gruppo in locali comuni ad altri impianti tecnologici.
•
La temperatura interna non deve scendere sotto i + 4°C se presenti solo elettropompe e non sotto
i + 10°C se presenti motopompe. L’areazione dei locali deve consentire una temperatura
massima di + 40°C anche quando i motori funzionano a pieno carico
• Limiti d’impiego
Come già citato, i gruppi descritti fanno riferimento alla UNI EN 12845, quindi si ricorda
ancora:
Il gruppo non è adatto per il pompaggio di liquidi chimicamente aggressivi o infiammabili; inoltre
l’acqua convogliata deve essere priva di corpi solidi e di fibre in sospensione.
Di fondamentale
dell’elettropompa.
importanza
risulta
evitare
il
tassativo
funzionamento
a
secco
La temperatura del liquido pompato deve essere max di 40°C.
La temperatura dell’ambiente di funzionamento 4°C<T<40°C ad altitudine non superiore ai
1000m s.l.m.
Umidità relativa max Φ=50% con T=40°C.
1
La sigla REI 120 indica: R=Stabilità meccanica, E=Tenuta alle fiamme, I=Isolamento Termico,
120= minuti di resistenza REI.
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•
Caratteristiche generali in riferimento alla UNI 12845
In data 1/10/2007 è divenuta obbligatoria in tutti i paesi UE la Norma EN 12845 “installazioni
fisse antincendio. Sistemi automatici a sprinkler. Progettazione, installazione e manutenzione”.
Questa norma ha sostituito la UNI 9490 “alimentazioni idriche per impianti automatici
antincendio” e la UNI 9489 “Impianti fissi di estinzione automatica a pioggia” più comunemente
indicati col nome di “Sprinkler”.
Ha inoltre apportato modifiche alla 10779 “rete di idranti” in quanto quest’ultima per le
alimentazioni idriche, fa riferimento alla UNI 9490.
All’interno della EN 12845 sono presenti elementi relativi a :
•
Dimensionamento dell’impianto.
•
Tipologia delle pompe da utilizzare nei gruppi di spegnimento, con riferimento anche
alla norma EN 12259-12 che definirà i criteri costruttivi e prestazionali delle pompe ed
introdurrà l’obbligo, anche per le pompe, della certificazione e conseguente marcatura
CE.
Per impianti ad idranti, la Norma di riferimento, rimane la UNI 10779.
Nella norma EN 12845 si fa riferimento ad alcune classi di pericolo:
•
LH = pericolo lieve; riferito ad attività che presentano basso carico d’incendio, bassa
combustibilità e con compartimenti antincendio non più grandi di 126 mq con una
resistenza al fuoco di almeno 30 minuti.
•
OH = pericolo ordinario; suddiviso in quattro gruppi, si riferisce ad attività che
presentano alto carico di incendio, alta combustibilità ed in grado di sviluppare in brevi
tempi un violento incendio.
•
HHP = pericolo alto reparto di processo.
•
HHS = pericolo alto reparto di stoccaggio; riferito a depositi di materiali nei quali
l’altezza di magazzinaggio eccede determinati limiti descritti dalla norma.
In base alle quali vengono tabellate le caratteristiche di portata e prevalenza alle quali devono
soddisfare le pompe.
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•
Tipo di pompa
Una prima grande novità dalla nuova norma UNI EN 12845 riguarda la tipologia delle pompe
antincendio.
Si richiede infatti che:
•
dovunque è possibile si devono utilizzare pompe centrifughe ad asse orizzontale installate
sotto battente e, se non fattibile si possono utilizzare pompe orizzontali soprabattente o
pompe verticali a flusso assiale.
•
le installazioni soprabattente e con pompe sommerse dovrebbero essere evitate ed usate
solo dove non praticabile un’installazione sottobattente
In considerazione di ciò, la norma ha sancito quali tipi di pompe devono essere usati e per quali
altri se ne sconsiglia l’adozione.
• Curva caratteristica della pompa antincendio
La curva caratteristica della pompa deve essere del tipo stabile, e cioè, una curva in cui la
prevalenza massima e la prevalenza a
mandata chiusa sono coincidenti e la
prevalenza totale diminuisce in
maniera continua con l’aumento della
portata….
Non è pertanto accettabile nessun
tipo di curva che tenda a cadere di
prevalenza verso il valore di “shutoff “ (prevalenza a mandata chiusa).
Se ammettessimo una caduta di prevalenza in quella zona, sarebbe necessario individuare
quando questo accada (es: al 10%“, al 20% o al 50% della portata di progetto).
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Sempre riferendoci alla curva, va inoltre
considerato che la curva ideale per un
impianto antincendio deve essere la più
piatta possibile, poiché ciò favorisce
l’incontro con le aree favorita e sfavorita.
Una curva molto ripida , al contrario, crea problemi nel dimensionamento di una rete sprinkler.
Anche se la rete idranti non richiede “normativamente” le verifiche sulle diverse aree, va da
sé, che nella progettazione sia necessario rapportare la curva dell’impianto con quella
caratteristica della pompa, soprattutto
in reti complesse o reti miste nuove ed
esistenti. Inoltre pressioni elevate sulle
reti idranti possono dar luogo alla
ingestibilità della manichetta e della
lancia.
Infine possiamo dire che la scelta di
curve “piatte” è di fatto prevista sia
dalla UNI EN 12845 nei sistemi precalcolati, che richiede il 140% di portata a non meno del
70% della prevalenza, che dalla norma NFPA 20, dove addirittura questi valori, per tutte le
pompe salgono al150% della portata a non meno del 65% della prevalenza. Con tali valori le
curve di impianti anche diversi, non avranno problemi ad adattarsi.
Riguardo la curva caratteristica della pompa sarebbe opportuno poi adottare criteri di scelta,
che nel mondo industriale e di processo sono uno standard e seguire alcune indicazioni:
•
che la pompa antincendio venga selezionata con una curva caratteristica tale che la pendenza
massima dal punto di funzionamento allo shut-off , ad esempio :
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-
non ecceda il 15% per le pompe ad asse orizzontale,
-
non ecceda del 30% per le pompe ad asse verticale immerse (vertical turbine
pump).
•
Che il punto di funzionamento deve essere situato a sinistra del punto di massimo
rendimento della pompa,
•
Il valore di NPSHr (richiesto) dalle pompe antincendio non superi al punto di
funzionamento i 4,5 m per le pompe ad asse orizzontale o gli 8,5 m per le pompe ad
asse verticale a flusso assiale,
•
la tolleranza inferiore sulla prevalenza non potrà essere inferiore a “0”, in accordo
alle ISO 9906 circa le prestazioni delle pompe (vedi nota ..”altri valori di tolleranza
(es. tolleranze solo positive ) possono esseredefinite da accordi “other tolerance
ranges…)., ovvero non considerando i valori di tolleranza molto “comodi ”che la norma
ISO 9906 grado 2 definisce (fig 5). Se ci si aspettano 100 m3/h a 80m, pochi sanno
che le pompe, essendo provate con queste tolleranze (ISO 9906 grado 2), la portata
reale potrà essere anchedi 92m3/h (-8%) e la prevalenza reale potrà essere anche
76m (-5%).
Ed inoltre:
•
il diametro della girante installata dovrebbe essere al massimo al 95% del diametro
massimo installabile, alfine di disporre di un margine di variazione in caso di variate
condizioni di esercizio o erronee valutazioni.
•
nel caso di uso di pompe azionate da motori Diesel, la massima velocità di rotazione,
non dovrebbe superare il 95% della massima velocità dichiarata del motore Diesel.
•
Il “Valore” di NPSH (Net Positive Suction Head)
Si può tradurre come ”battente netto positivo in aspirazione” e fondamentalmente si tratta di
un numero espresso in metri derivante da una somma algebrica tra i valori di pressione
barometrica, perdite di carico , tensione di vapore del liquido e pressione all’aspirazione:
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Avendo indicato con:
9
Pb pressione barometrica
9
Pa dislivello geodedico
9
Pc perdite di carico nella condotta
9
Tv tensione di vapore
9
NPSHr della pompa al punto di lavoro.
Se il valore di NPSHd (disponibile) varia con le caratteristiche dell’impianto, quindi con le
perdite di carico della condotta, con la tensione di vapore del liquido, con la pressione
barometrica, con l’altitudine s.l.m. e col battente di liquido che può stare sopra o sotto l’asse
della pompa, il valore dell’NPSHr (richiesto) invece è un valore intrinseco di ogni pompa, che in
genere peggiora all’aumentare dei giri, e migliora se si riduce la prevalenza di mandata.
In sostanza, l’NPSHr della pompa, dipende soprattutto dal progetto della girante, e si traduce
semplicemente nella capacità di “catturare il fluido” senza spezzarlo.
•
Caratteristiche principali di alcuni componenti dell’impianto.
Cono in mandata: La norma UNI EN 12845 cita che…..”qualsiasi tubazione conica posta sulla
mandata della pompa deve allargarsi nella direzione di flusso con un angolo che non sia
maggiore di 15°”.
Sebbene sia abbastanza rilevante che l’angolo con cui l’acqua venga convogliata in aspirazione e
che questo angolo non superi i 15°; in mandata invece, il concetto non ha equivalenza, poiché in
questo caso si tratta di un angolo che deve permettere, riducendo la velocità, di ridurre
perdite di carico, ed avere minori vibrazioni e rumore a valle della pompa.
L’angolo di uscita di 15° va riferito all’asse di riferimento , considerando comunque la velocità
massima di 6 m/sec in corrispondenza delle valvole.
Valvola di ritegno sulla mandata: La UNI 12845 non prescrive esplicitamente la presenza di un
tappo o uno sportello ai fini dell’ispezione sulle valvole di ritegno in mandata come faceva la
UNI 9490. Comunque dotare il sistema di pompaggio di valvole che siano facilmente esaminabili
consente di ridurre al minimo i tempi di non disponibilità dell’impianto.
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Pressostati delle pompe: Per la sicurezza dell’avviamento in automatico di ogni pompa, ora sono
previsti due pressostati, collegati elettricamente in serie con contatti normalmente chiusi,
inoltre il collegamento idraulico a ciascuno di essi deve essere fatto tra la valvola di ritegno e
quella di intercettazione in mandata con tubazione non inferiore a DN 15. Il comando per
l’azionamento della pompa viene dunque assicurato dall’intervento di uno dei due pressostati
presenti.
La “vecchia” UNI 9490 prevedeva il doppio pressostato solo in caso di una pompa principale.
Circuito di ricircolo: Quando una pompa antincendio si avvia, e, non vi è erogazione d’acqua dalla
mandata, questa non si arresterà se non per l’intervento manuale dell’operatore, che, se non
tempestivo, rischia di veder andare in ebollizione l’acqua contenuta all’interno del corpo pompa,
con conseguenze gravissime per la pompa ma anche per l’intera macchina.
Il circuito di ricircolo è un semplice dispositivo, che altro non è che un foro di modeste
dimensioni (diaframma in genere),
in grado di far fuoriuscire una quantità d’acqua dalla
mandata della pompa durante il suo funzionamento, in queste condizioni critiche e mantenere
nel tempo un modesto incremento di temperatura dell’acqua contenuta nella pompa.
Questa portata d’acqua, spillata dal circuito di ricircolo, però non va confusa con la portata di
minimo funzionamento, poiché quest’ultima è un valore di portata che potrebbe essere di
molto superiore a quella di ricircolo.
Il concetto di portata di minimo funzionamento è un valore legato a più aspetti:
•
portata minima per la quale non intervengano fenomeni di turbolenza idraulica propria
della pompa con conseguenti vibrazioni e rumore,
•
portata minima sotto la quale la curva di funzionamento cade repentinamente,
•
portata minima, per la quale le spinte radiali e assiali generano surriscaldamento dei
cuscinetti, danneggiamento degli anelli di bilanciamento idraulico, ecc.
Giunto elastico antivibrante: tale accessorio è in grado di assorbire le vibrazioni e piccoli
disallineamenti tra l’aspirazione della pompa e la tubazione di aspirazione della stessa, che,
essendo solidale con la riserva idrica, può provocare seri problemi alla pompa e alla riserva
idrica (allagamenti di locali pompe interrati sono un tipico esempio della mancata adozione di
giunti antivibranti). Occorre fare attenzione però che se usato il giunto antivibrante in gomma,
questo non va posto sulla bocca di aspirazione della pompa, infatti la sua sezione interna viene
ridotta drasticamente del 20% ed oltre, a seconda di quanto forza dispongo per serrare i
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bulloni frapposti al giunto, creando due variazioni di sezione (una sorta di doppio diaframma)
che produce turbolenza e aumento localizzato della velocità proprio vicino alla girante.
Pertanto il giunto elastico va posto lontano dalla bocca aspirante.
Sostegno delle tubazioni: è assolutamente necessario sostenere le tubazioni di aspirazione,
semplicemente per il fatto che le flange di tutte le pompe possono sopportare modeste
tensioni e carichi e comunque nei limiti del tipo di materiale dei corpi pompa utilizzato.
Corpi pompa in ghisa, sono fragili per la natura stessa del materiale, e quindi sollecitare a
trazione o flessione questo materiale vuol dire provocare gravi fratture alla pompa. Ma anche
con altri materiali sussistono problemi. Se le flange di un corpo in acciaio inox vengono
caricate in modo non omogeneo, la pompa intera, seguirà questo comportamento fino ad
arrecare disallineamenti importanti tra pompa e motore.
•
Principio di funzionamento del gruppo (rif. UNI 12845
UNI 10779).
Le pompe di alimentazione del gruppo antincendio, in caso di intervento, vengono avviate da un
pressostato tramite un quadro elettrico di comando in dotazione a ciascuna pompa, e devono
funzionare
continuamente
fino
all’arresto
che
avviene
con
comando
manuale.
In alcuni casi è prevista dalle norme 10779 la possibilità dell'arresto automatico della/e
pompa/e tramite pressostato dopo 30 minuti di funzionamento ad una pressione superiore a
quella di attacco del pressostato. La partenza della pompa di servizio è segnalata da un
dispositivo acustico/luminoso e così anche la mancanza di una fase o della tensione.
La pompa di compensazione o pilota, di piccola portata, è un’elettropompa centrifuga
generalmente autoadescante di potenza limitata che ha lo scopo di mantenere in pressione
l'impianto e sopperire alle piccole perdite del circuito antincendio per evitare l'avvio della/e
pompa/e di servizio.
Questa viene avviata in modo automatico da un proprio quadro elettrico e relativo pressostato
tarato ad un valore di pressione leggermente superiore al valore del pressostato della pompa di
alimentazione. L’arresto avviene al ripristino della pressione dell’impianto.
Nei gruppi con motopompa o generatore di soccorso questi intervengono automaticamente solo
quando è in funzione la pompa elettrica di servizio e viene a mancare l'energia elettrica.
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Può essere previsto anche l'intervento in soccorso alla portata della pompa elettrica della
motopompa mediante pressostato opportunamente tarato.
Secondo l'impiego cui sono destinati, i gruppi si classificano in: Sottobattente e Soprabattente.
•
Aspirazione sottobattente
Quando possibile le pompe devono essere installate
sottobattente. Le pompe, sono considerate sottobattente, quando il livello minimo della vasca o
del serbatoio di accumulo, è almeno 0,6 m superiore rispetto all’asse della bocca di aspirazione
delle pompe.
In alimentazione da riserve, questo dislivello deve essere almeno 0,85 m
superiore all’asse della bocca di aspirazione delle pompe. Nel caso di alimentazione
sottobattente, ogni pompa deve avere una propria condotta di aspirazione e la loro eventuale
interconnessione deve essere provvista di valvola di intercettazione. L’eventuale pompa di
compensazione deve essere installata in parallelo a quelle principali e può essere collegata ad
una loro condotta di aspirazione.
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•
Aspirazione soprabattente
Nel caso di installazione soprabattente, il dislivello tra l’asse della bocca di aspirazione della
pompa,
ed
il
minimo
livello
dell’acqua,
non
può
essere
maggiore
di
3,7
m.
Ogni pompa deve avere una propria condotta di aspirazione indipendente, dotata di una valvola di
fondo
con
filtro.
Molto importante risulta la pulizia del filtro, in quanto, l’otturazione di questi, potrebbe impedire il
passaggio dell’acqua innescando il fenomeno della cavitazione provocando la rottura della girante e
della pompa stessa. Inoltre devono essere previsti dispositivi automatici di spurgo d’aria per ogni
pompa, e un sistema di adescamento (es.: un serbatoio a gravità di 100 o 500 lt in base alla classe
di rischio) per ogni pompa, con circuito di reintegro automatico ed un controllo di livello che avvii
la pompa.
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•
Adescamento del gruppo
La UNI EN 12845 prevede come dispositivo di adescamento il serbatoio collegato alla pompa
tramite valvola di intercettazione e valvola di non ritorno.
I serbatoi, costruiti in polietilene lineare ad alta densità, sono dotati di un galleggiante elettrico
con relativo contrappeso, di un galleggiante meccanico e di tre valvole a sfera, per automatizzarne
il riempimento.
Sono disponibili, in base alla classe di rischio:
•
Per la classe LH il serbatoio deve avere una capacità di 100 lt e un diametro della
tubazione di adescamento DN = 25
•
Per classe OH, HHP, HHS, la caqpacità è di 500 lt e il diametro della tubazione di
adescamento DN = 50
Vediamo ora come effettuare l’adescamento.
Si ricorda di: - Operare con l’alimentazione elettrica disinserita.
- Evitare di far funzionare il gruppo a secco.
Nel caso di aspirazione con battente positivo, deposito fuori terra, acquedotto o condotta in
pressione, effettuare le seguenti operazioni: aprire tutte le valvole e togliere i tappi di carico sia
sui collettori che sulle pompe, aprire un rubinetto di prelievo e alla fuoriuscita dell’acqua
richiudere sia il rubinetto di prelievo che i tappi di carico.
Nel caso che l’alimentazione del gruppo sia con battente negativo, pozzo o serbatoio interrato:
aprire tutte le valvole e togliere i tappi di carico sulle pompe e sul collettore d’aspirazione,
effettuare il riempimento dell’acqua attraverso la tubazione d’aspirazione, effettuare i rabocchi
necessari attraverso i tappi di carico sui corpi pompa fino al riempimento e rimontare i tappi.
• Avviamento del gruppo
Dopo aver adescato correttamente ogni pompa, procedere al suo avviamento in automatico,
verificando che le rispettive pressioni di avviamento corrispondano alle tarature minime dei
pressostati. La normativa prevede che la prima pompa si debba avviare automaticamente quando la
pressione nella condotta principale scende ad un valore non inferiore a 0,8 P, laddove P
rappresenta la pressione nella condizione di mandata chiusa.
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Dove sono installate due pompe, la seconda pompa deve avviarsi prima che la pressione scenda ad
un valore non inferiore a 0,6 P.
Eventuali variazioni delle tarature di pressostati e valvole di sicurezza devono essere effettuate
da personale competente ed in conformità alle specifiche istruzioni.
La pompa di compensazione è l'unica dotata di avvio ed arresto automatico, avendo la funzione di
mantenere in pressione l'intero impianto, compensando eventuali piccole perdite.
Le pompe di alimentazione, sia diesel che elettriche, come prescritto dalle norme UNI 12845, si
avviano automaticamente, ma devono essere arrestate manualmente, agendo sui pulsanti di
arresto posti sui rispettivi quadri, dopo che l'impianto ha raggiunto la massima pressione
(10.7.5.2).
Per i gruppi con motopompa, la pompa deve essere completamente operativa entro 15 secondi
dall'inizio di ogni sequenza di avviamento.
L'arresto manuale del motore diesel avviene agendo sul pulsante di arresto rosso sul quadro dopo
aver posizionato il selettore in posizione di STOP.
Non tentare di arrestare il motore diesel togliendo i cavi delle batterie, si potrebbero causare
gravi danni al regolatore di tensione e al quadro elettrico.
Il motore diesel si può arrestare anche agendo sulla farfalla che toglie alimentazione al motore
posta a fianco dell'acceleratore.
La taratura del contagiri del motore diesel va eseguita seguendo le procedure indicate dalle
istruzioni del quadro elettrico.
• Quadro di controllo e collegamenti elettrici
Il quadro di controllo della pompa deve:
- avviare automaticamente il motore quando riceve un segnale dai pressostati,
- avviare il motore con azionamento manuale,
- arrestare il motore solamente mediante azionamento manuale.
(Se il sistema di pompaggio è ad esclusivo utilizzo della rete, di idranti, per attività non
costantemente presidiate, è ammesso l’arresto automatico, esso può avvenire dopo che la ,
pressione si è mantenuta costantemente al di sopra della pressione di avviamento della pompa
stessa per almeno 20min consecutivi (UNI10779).
Il quadro di controllo deve essere dotato di amperometro, ed in caso di pompe sommerse, sul
quadro deve essere fissata una targhetta con le caratteristiche della pompa.
Salvo quando si utilizzano pompe sommerse, il quadro di controllo della pompa deve essere
situato nello stesso compartimento del motore elettrico e della pompa.
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Il quadro deve monitorare le seguenti condizioni della pompa:
- disponibilità dell’alimentazione elettrica al motore e, quando alternata su tutte e tre le fasi,
- richiesta di avviamento pompa,
- pompa in funzione,
- mancato avviamento.
Tutte le condizioni monitorate devono essere indicate visivamente e singolarmente nel locale
pompe; devono inoltre essere indicate visivamente anche in locale permanentemente
presidiato. “Pompa in Funzione” ed “allarmi anomalie” devono essere segnalate acusticamente
nello stesso luogo presidiato.
L’indicazione visiva di anomalia deve essere di colore giallo, i segnali acustici devono avere un
livello di segnale di almeno 75 dB e devono poter essere tacitati.
Bisogna prevedere un sistema di prova per il controllo delle lampade di segnalazione.
Nei gruppi con pompe sommerse è necessario collegare i cavi di alimentazione dei motori ai
rispettivi morsetti dei quadri elettrici di comando.
Nel caso di quadri elettrici predisposti per il montaggio a parete, oltre al collegamento dei cavi
delle elettropompe, è necessario provvedere al collegamento dei pressostati ai morsetti dei
rispettivi quadri elettrici.
Anche la presa interbloccata deve essere collegata ad una alimentazione elettrica 220V 16°
per l’alimentazione di utensili elettrici di manutenzione.
•
Motopompe con motore diesel
Per gruppi con motopompa la normativa UNI 12845 prevede l’impiego di gruppi con motopompa
specificandone le caratteristiche principali:
il motore deve essere diesel e deve poter erogare la potenza richiesta dalla pompa a qualsiasi
portata, almeno fino al 110% della potenza prevista in modo continuo non meno di 12 ore.
Le novità principali riportate nella UNI 12845 riguardano:
•
L’inserimento di un sensore di velocità per il monitoraggio del motore e collaudo.
•
Devono essere disponibili nel luogo di installazione gli utensili per fare la
manutenzione: una serie di componenti di ricambio del motore diesel (filtri,
guarnizioni, ugelli, cighie, olio lubrificante…)
•
Il contagiri e contaore non sono necessari, ma rimane la possibilità di rendere ancora
disponibili tali dati tramite l’unità elettronica di controllo.
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Ancora, il motore diesel
•
Deve essere ad iniezione meccanica diretta, avviabile automaticamente senza
preriscaldo a T amb. di 7°C.
•
Deve raggiungere il pieno carico entro 15 s dal ricevimento del segnale di avviamento.
•
Deve essere dotato di regolatore di velocità.
•
Deve poter funzionare a pieno carico per almeno 6 ore.
Il motore elettrico ausiliario deve essere alimentato da almeno 2 batterie aventi ognuna di
essa la capacità di consentire 6 avviamenti consecutivi senza ricarica (prima erano 10).
Le batterie per servizio pesante devono essere dotate di un cari batterie.
Il serbatoio deve essere di acciaio saldato, e deve alimentare per gravità il motore Diesel, non
essendoci altro modo per garantire sempre l’arrivo del gasolio al motore. Poi, fornisce anche
un’altra importante indicazione relativa cioè al suo posizionamento: non deve stare sopra il
motore Diesel. Ciò non significa però posizionarlo in siti angusti, in mezzo alle tubazioni, sopra
le pompe o adiacenti ai quadri elettrici. In caso di manutenzione, tutti i componenti devo
essere facilmente raggiungibili. Con la nuova norma UNI 11292, relativa ai locali pompe, poi
avremo anche vasche di raccolta e pompe di caricamento, che creeranno maggiori ingombri.
La capacità di combustibili rimane invariata rispetto alla UNI 9489; tale da garantire il
funzionamento per 3 ore per rischio di tipo LH; 4 ore per rischio di tipo OH, e 6 ore per gli
altri HHP e HHS.
La marmitta di scarico dei fumi deve essere posizionata all’esterno del locale.
•
Manutenzione
I gruppi di pressurizzazione antincendio sono sistemi non destinati ad un funzionamento continuo.
Pertanto è necessario garantirne l'integrità tramite un accurato programma di manutenzione
affinché siano pienamente efficienti in caso di emergenza.
La normativa UNI 12845 prevede che l'utente debba eseguire un programma di ispezione e
controlli, predisporre un programma di prova, assistenza e manutenzione e che debba
documentare e registrare le attività custodendone i documenti in apposito registro tenuto nel
fabbricato.
L'utente deve provvedere affinché il programma di prova, assistenza e manutenzione, sia eseguito
per contratto dall'installatore del sistema o da un'azienda ugualmente qualificata.
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Tale programma di manutenzione ha cadenza settimanale, mensile, trimestrale, semestrale,
annuale, triennale e decennale; tra gli aspetti più importanti da monitorare per un'adeguata
manutenzione dell'impianto antincendio, citiamo:
CONTROLLO SETTIMANALE: inerente le letture di pressione dei manometri sugli impianti e condotte
principali; i livelli dell'acqua nei serbatoi di accumulo e adescamento; la posizione corretta delle
valvole di intercettazione. Le prove sulle pompe automatiche devono comprendere: controllo dei
livelli di carburante e olio lubrificante dei motori diesel; riduzione della pressione dell'acqua sul
dispositivo di avviamento simulando in questo modo la condizione di avviamento automatico; quando
la pompa si avvia, controllare e registrare la pressione di avviamento. In seguito alla prova di
avviamento del motore diesel, farlo funzionare per 20 minuti, fermarlo e provare il riavvio
utilizzando il pulsante di prova dell'avviamento manuale. Durante la prova del motore eseguire
un'ispezione generale per rilevare eventuali perdite di carburante, liquido refrigerante o fumi di
scarico
CONTROLLO MENSILE : controllare il livello e la densità dell'elettrolito delle batterie. Se la densità è
bassa deve essere controllato il caricabatteria e, se questo sta funzionando correttamente, la
batteria o le batterie interessate devono essere sostituite.
CONTROLLO TRIMESTRALE: verificare l'avviamento automatico delle pompe e i valori di pressione e
portata misurati. Tali valori non devono essere inferiori a quelli nominali e ogni eventuale
variazione deve essere registrata.
CONTROLLO ANNUALE: Ciascuna pompa di alimentazione deve essere provata nella condizione di
pieno carico (mediante il collegamento della linea di prova collegata alla mandata della pompa a
valle della valvola di non ritorno ) e deve fornire i valori di pressione/portata indicati sulla targa
della pompa.
Si deve adeguatamente tener conto delle perdite di pressione nella tubazione di alimentazione e
nelle valvole tra la risorsa d'acqua e ciascun gruppo stazione di controllo.
Controllare l'allarme di mancato avviamento. Immediatamente dopo questa verifica il motore diesel deve essere avviato utilizzando il sistema di avviamento manuale.
CONTROLLO TRIENNALE: tutte le valvole di intercettazione e di non ritorno devono essere esaminate
e sostituite o revisionate se necessario.
Dopo ogni procedura di ispezione, controllo, prova assistenza o manutenzione, l'impianto, e
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qualsiasi pompa automatica, serbatoio a pressione e serbatoio a gravità devono essere riportati
nelle corrette condizioni di funzionamento.
•
Allegato I
Di seguito vengono elencati alcuni punti tratti direttamente dalla norma UNI EN 12845.
In conformità alla seguente, ogni gruppo deve restare sempre attivo per qualsiasi necessità di
intervento.
Conseguentemente esso è predisposto con le sicurezze intrinseche di seguito elencate:
•
Le pompe sono scelte in modo da fornire una pressione di almeno 0,5 bar superiore a
quella richiesta.
•
Le pompe devono essere azionate da motori elettrici o diesel.
•
La trasmissione motore-pompa deve essere diretta (senza l’interposizione di cinghie o
riduttori).
•
Il giunto tra il motore e la pompa è tale da consentire lo smontaggio e la manutenzione di
ciascuna unità indipendentemente senza operare sulle tubazioni di aspirazione o di
mandata.
•
Ciascuna pompa viene messa in funzione da due pressostati collegati in serie con contatti
normalmente chiusi. La prima pompa si avvia quando la pressione nella condotta di
mandata scende a un livello pad all' 80 % della pressione di progetto, la seconda pompa,
laddove installata, ad una pressione pari al 60 % della stessa.
•
Il motore diesel deve essere fornito di serbatoio atto a garantire il funzionamento del
motore per 3, 4, 6 ore, a seconda della classe di rischio dell’impianto (sez. 10.9.1, sez.
10.9.3 e sez. 10.9.6).
•
Le pompe elettriche e diesel devono essere dotate di un quadro di controllo indipendente
in grado di avviare automaticamente il motore al segnale dei pressostati oppure
manualmente e di spegnerlo solo manualmente. I fusibili devono essere ad alta capacità di
rottura e i contatti in conformità con la categoria di utilizzo AC-4.
Per quanto riguarda le valvole e gli accessori abbiamo:
•
Deve essere posizionata una valvola di intercettazione sia sulla tubazione di mandata che
su quella di aspirazione, inoltre sulla tubazione di mandata deve essere prevista una
valvola di non ritorno. (sez.10.5)
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•
Tutte le valvole di intercettazione utilizzate sono del tipo: a chiara indicazione della
posizione di apertura e lucchettabili.
Le motopompe diesel non devono dipendere da altra fonte di energia se non il motore e le sue
batterie montate su appositi supporti. Le due batterie devono avere tensione di 12 V e conformi
alla EN 60623 o EN 50342. Ogni batteria ha un caricabatteria indipendente.
•
Il motore diesel ha trasmissione diretta raffreddato ad aria o ad acqua e serbatoio di
carburante in grado di consentirne il funzionamento per il tempo previsto.
•
Le pompe di alimentazione sono collegate ad un tronchetto dritto o rastremato lungo
almeno due volte il diametro della bocca di aspirazione, tale per cui la velocità del flusso
non superi la velocità di 1,8 m/s in condizioni di sottobattente e di 1,5 m/s in condizioni di
soprabattente.
•
Sulla mandata delle pompe di alimentazione elettriche e diesel devono essere installati un
pressostato di segnalazione pompa in funzione e una valvola di sicurezza atta a prevenire
il surriscaldamento della pompa in caso di funzionamento a mandata chiusa.
•
A valle della valvola di ritegno è prevista in derivazione una valvola di intercettazione per
permettere il collegamento alla linea di prova. Ogni pompa di alimentazione è dotata di un
manovuotomentro in aspirazione e un manometro in mandata.
•
Gli impianti soprabattente devono essere dotati di un dispositivo di adescamento delle
pompe costituito da un serbatoio di capacità adeguata. Il collegamento è previsto in
mandata ed è presente una valvola di non ritorno. L’altezza dell’asse della pompa dal livello
minimo dell’acqua non deve superare i 3,2 metri.
•
Per le installazioni soprabattente il diametro minimo delle tubazioni è di 80 mm, e la
velocità nel condotto di aspirazione non dovrà mai superare gli 1,5 m/s
•
Per le installazioni sottobattente il diametro minimo delle tubazioni è di 65 m, in ogni
caso la velocità del condotto di aspirazione, non dovrà superare gli 1,8 m/s.
• Schemi Gruppi Antincendio
•
Schema gruppo con elettropompe di superficie.
•
Schema predisposizione per l’utilizzo di pompe sommerse.
•
Schema idraulico rappresentativo Elettropompe Sommerse.
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•
Legenda
1.
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16.
17.
Elettropompa di alimentazione.
Valvola d'intercettazione a farfalla.
Rubinetto a 3 vie con flangia di prova.
Manometro.
Pressostato pompa in marcia.
Valvola di non ritorno a clapet ispezionabile.
Flangia ceca/tappo di chiusura..
Vaso di espansione.
Pressostato di avviamento elettropompa di compensazione.
Valvola d'intercettazione a sfera.
Pressostato di avviamento elettropompa alimentazione con circuito di prova.
Kit misuratore di portata.
Elettropompa di compensazione.
Raccordo flangiato/filettato a monte valvola di non ritorno a clapet.
Attacco circuito di ricircolo.
Valvola di sfiato automatica.
Controflangia
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