Istituto Italiano della Saldatura - Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova (Italia) - Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane SpA- Sped. A.P.-D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1, DCB Genova" Tassa Pagata - Taxe Perçue ordinario - Contiene IP Bimestrale Maggio-Giugno 2009 ISSN:0035-6794 Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura - anno LXI - N. 3 * 2009 Numero 3 2009 In questo numero: Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Didattica Prove di criccabilità a freddo ITW Welding Products Group: Soluzione completa per la placcatura utilizzata nella costruzione di reattori da Walter Tosto S.p.A. www.mediapartner.it IL SERVIZIO VINCENTE Un serv servizio vizio tecnico qualificato, una logistica a flessibile e puntuale, punttuale, la migl miglior lior assistenza assistenzza pre e post-vendita. post--vendita. Lasciamo Lascia mo a voi la scelta scelta del del campo, cam mpo, ovunque e voi siate. Il servizio vincente v ha un solo nome: nom me: Co ommersald Group. G Commersald COMMERSALD GR GROUP ROUP via Bottego 245, Cog Cognento gnento Modena I - 41100 41100 Moden na 348411 tel 059 34841 1 fax 059 343297 7 www.commersald.com www .commersald..com [email protected] info@commersald .com F.B.I. Srl - Future Basic Innovation PROFESSIONALITA’ DINAMICITA’ INNOVAZIONE contraddistinguono la nostra azienda Leader nella produzione e vendita di: Forni e Fornetti per Essiccamento e Mantenimento Elettrodi Forni a Tramoggia per Essiccamento e Mantenimento Flussi Forni speciali a richiesta F.B.I. Srl Via Isonzo 26 – 20050 San Damiano di Brugherio (MI) Tel. + 39 039.2028086 – Fax + 39 039.2028126 www.fbifbi.com - [email protected] - sales: [email protected] ?d^cjh# :HH:CL:A9>C<H=DL &)Ä &.H:II#'%%.!<:GB6C>6 B:HH::HH:C<bW= IZa# ).%'%&"(& %&"((. k^h^idg5ZhhZc"lZaY^c\#Xdb lll#ZhhZc"lZaY^c\#Xdb DaigZ&%%%Zhedh^idg^^ciZgcVo^dcVa^egZhZciVcdaZegdeg^Z^ccdkVo^dc^^cijii^^XVbe^YZaaZ iZXc^X]ZY^\^jco^dcZ#KZc^iZVidXXVgZXdcbVcdaZcdk^i|bdcY^Va^gZaVi^kZV^bdYZgc^egd" XZhh^Y^\^jco^dcZ!iV\a^dZg^kZhi^bZcideZg^hZ\jZci^hZiidg^/Xdhigjo^dcZY^^be^Vci^ZgZX^e^" Zci^!Xdhigjo^dcZY^edci^ZkZ^Xda^!Xdhigjo^dcZVZgdheVo^VaZ!iZXc^X]Zd[[h]dgZ!Xdhigjo^dcZY^ ijWVo^dc^!Xdhigjo^dcZY^kZ^Xda^hjgdiV^ZZXdhigjo^dcZcVkVaZ# C:A'%%.!>AKDHIGDH:IIDG:H>>C8DCIG:G¿6:HH:C#CDCB6C86I: Olympus Industrial System Europe è lieta di informare che, dopo anni di successo e di reciproca soddisfazione con il distributore italiano CGM Technology Srl per la commercializzazione dei prodotti delle linee di Controlli non Distruttivi Olympus NDT, si è deciso di integrare questo business nelle attività della filiale italiana Olympus Italia Srl. A partire dal 1 gennaio 2009, pertanto, la distribuzione delle linee di prodotti per misurazione di spessore Panametrics, rilevatori di difetti ad ultrasuoni e a eddy current, EPOCH, Sonic, Nortec, OmniScan, e le sonde NDT Engineering è direttamente gestita dalla filiale Italiana di Olympus su tutto il territorio nazionale. VIDEOSCOPIO IPLEX FX: SEMPLIFICA IL TUO SISTEMA RVI Olympus presenta IPLEX FX, la nuova rivoluzione nel campo dell’Ispezione Visiva Remota. L’IPLEX-FX introduce nuovi standard di durata per i videoendoscopi industriali grazie all’unità base resistente agli urti e al rivestimento della sonda resistente all’usura. IPLEX FX è uno strumento di lavoro essenziale per l’utilizzo giornaliero è inoltre un dispositivo industriale compatto e leggero (pesa meno di 6,8 kg), affidabile e duraturo. IPLEX FX può eseguire qualsiasi tipo di ispezione grazie all’ampia gamma di sofisticate sonde intercambiabili di 4 mm e 6 mm di diametro, e con lunghezze fino a 18 m. Non si tratta soltanto di un semplice strumento di ispezione: IPLEX FX è un sistema affidabile, ricco di caratteristiche tecniche, in grado di eseguire misurazioni precise, in tempo reale, e di recuperare oggetti estranei all’interno della zona ispezionata grazie al canale di lavoro integrato. L’ispezione non termina allo spegnimento dell’endoscopio, ma continua dopo. IPLEX FX è dotato di una serie di opzioni di registrazione attraverso apposita interfaccia esterna è possibile continuare l’ispezione dall’analisi post-ispettiva, alle misurazioni e all’archiviazione dei dati acquisiti. t Nitide immagini su display ad alta risoluzione di 6,3 in. t Misurazione e registrazione avanzata t Compatto e leggero (meno di 6,8 kg) t Alimentato a batteria per una massima portabilità t Sonde video et terminali ottici intercambiabili t Conforme alle normative militari MIL-STD-810F e MIL-STD-461E. Olympus Italia Srl opera già da anni nel settore della “Remote Visual Inspection” con sistemi di Videoendoscopia e Telecamere per riprese ad Alta Velocità. La società dispone di una rete completa di vendita e assistenza tecnica su tutto il territorio italiano e di un centro specialistico di supporto, in grado di garantire un eccellente livello di servizio per gli attuali e futuri utilizzatori. Uno staff Tecnico Specialistico di Vendita è a Vostra disposizione per rispondere ad ogni necessità di business o supporto applicativo per i prodotti NDT e RVI. 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Siamo abituati a guardare oltre, a non fermarci all’evidenza. Così mettiamo a frutto esperienza e creatività, tecnologia e intuito, per arrivare al risultato. Sempre prima di domani. PETERGRAF Il futuro è oltre e noi ci saremo. (I. Newton) ASG Superconductors spa 16152 Genova - Italy Corso F.M. Perrone, 73r Tel +39 010 6489111 - Fax +39 010 6489277 www.as-g.it - e-mail: [email protected] Andit Automazione spa 20099 Sesto San Giovanni (MI) via Privata Casiraghi, 526 Tel. 02.24.10.911 - Fax. 02.24.10.91.91 e-mail: [email protected] w w w. a n d i t a u t . i t Andit Automazione spa opera su tutto il territorio italiano quale distributore generale delle aziende leader nel settore della saldatura professionale, della robotica e del taglio termico (ossigas, plasma e laser). distributore per l’Italia robot e generatori per saldatura, taglio e posizionamento n Un team di ingegneri e tecnici altamente specializzati e qualificati per risolvere ogni problematica. n Un ampio stock di prodotti e di pezzi di ricambio pronti a magazzino. n Un’officina per riparazioni e manutenzione dei prodotti distribuiti. macchine ossitaglio e plasma accessori speciali per saldatura riduttori di pressioni, cannelli per saldatura, taglio e riscaldo saldatrici professionali Hai un problema di saldatura, hai bisogno di un consiglio? Vai sul sito, chiedilo ad un esperto: w w w. a n d i t a u t . i t We are the World of Welding Solutions. Il segreto del nostro successo è la profonda conoscenza dei materiali. Abbiamo svolto un ruolo essenziale nel costruire “il mondo della saldatura” con nuovi prodotti, processi e materiali. Fidatevi di un partner che non è solo produttore ma anche consulente serio e affidabile al servizio delle vostre necessità. Per noi essere vicini ai clienti significa accompagnarli con le nostre competenze, in ogni parte del mondo. Böhler Welding Group Italia S.p.A. via Palizzi, 90 - 20157 Milano tel. 02 390171 - fax 02 39017246 www.btw.it Charta sas - Milano Gestione e commercializzazione per l’Italia Valorizzare il tuo mondo è la nostra missione La prima ed unica associazione culturale composta da tecnici professionisti, delle competizioni motoristiche sportive Per associarsi e ricevere anche la rivista ufficiale di Assomotoracing R&D, iscriviti su: www.assomotoracing.it/iscrizioni.html La rivista ufficiale di Assomotoracing Via Tanari, 68/A - 40024 Caste S. Pietro Terme Tel. 051 948002 - Fax 051 324394 [email protected] www.assomotoracing.it SUPPORTI GRAFICI ASSOCIAZIONE CULTURALE STORIA E TECNICA DEL MOTORISMO DA COMPETIZIONE Editoriale 862 L a quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS 5), organizzata congiuntamente con la settima edizione della manifestazione dell’European Welding Federation (Eurojoin 7), è terminata. Sono stati raccolti unanimi consensi: sia per quanto ha riguardato l’organizzazione che i contenuti tecnici. Autori, Partecipanti (italiani e stranieri) e Sponsor si sono dichiarati soddisfatti. Anche noi dell’Istituto ci dichiariamo soddisfatti. E per ottime ragioni: la “mission” scientifica del nostro Statuto, elaborato oltre sessant’anni fa dai nostri fondatori, ha trovato la sua giusta implementazione. Ancora una volta, credo, l’Istituto ha fatto scuola! La macchina per l’organizzazione (questa volta senza alcuna altra manifestazione parallela) della sesta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS 6) è già partita. La città sarà Genova, ai Magazzini del Cotone nel Porto Antico, nella seconda metà di Maggio del 2011! Dal punto di vista organizzativo occorrerà riassettare qualcosa, dando un po’ 262 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 meno spazio a discorsi generalisti e un po’ più spazio alla discussione tecnica. Sia quella scientifica che quella commerciale. Forse occorrerà rivisitare un po’ la tempistica e la sistemazione interna, per garantire di più a tutti analoghe partecipazione e visibilità. Marginalità, ma non di poco conto. Ed alla fine significative per il successo della manifestazione nel suo insieme. Circa i contenuti tecnici, saranno riproposti gli stessi criteri, ormai collaudati, adottati fin’ora; ponendo sempre attenzione particolare agli aspetti innovativi. Il mondo della saldatura nel 2020 non sarà ovviamente lo stesso di oggi. E non sarà soltanto frutto di ottimizzazioni. Sarà soprattutto frutto di innovazioni: nei materiali, nei processi e nella loro automazione, nelle tecniche di controllo e diagnostica. Queste competenze sono state convenientemente rappresentate nell’edizione appena terminata ed a maggior ragione dovranno esserlo nella prossima. Non tralasciando di proporle nel periodo intermedio, in termini di seminari e percorsi formativi dedicati. La globalizzazione è competitiva e dinamica. E la competenza specifica, per quanto non sufficiente, sarà sempre più necessaria per restare sul mercato in modo stabile. Chi non ne avrà coscienza biblica, avrà bisogno di molta fortuna! Che è di per sé capricciosa e mutevole. In questo contesto le Giornate Nazionali di Saldatura non possono che diventare il naturale riferimento: sede indipen- dente di informazione, formazione e discussione. Basta che gli operatori continuino a prenderne coscienza. Inevitabilmente! Come il “trend” di crescita della partecipazione dimostra: 289 nel 2001,………..756 nel 2007, 862 nel 2009. Avremmo voluto essere 1000 già in questa edizione. Lo saremo, e di più, nel 2011. Non è una previsione, è una promessa! Dott. Ing. Mauro Scasso Segretario Generale IIS ANNO LXI Maggio-Giugno 2009 Pubblicazione bimestrale DIRETTORE RESPONSABILE: Ing. Mauro Scasso REDATTORE CAPO: Geom. Sergio Giorgi REDAZIONE: Sig.ra Deborah Testoni, P.I. Maura Rodella PUBBLICITÀ: Sig. Franco Ricciardi Organo Ufficiale dell'Istituto Italiano della Saldatura Abbonamento annuale 2009: Italia: .......................................... € 90,00 Estero: ........................................ € 155,00 Un numero separato: ................ € 20,00 Sommario Articoli 265 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 283 Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità – J.P. BERGMANN 291 La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio – A. LAURO 305 Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro – C. ROSELLINI, R. RUSSO 321 Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti – V. DATTOMA, M. DE GIORGI, R. NOBILE 331 La Rivista viene inviata gratuitamente ai Soci dell’Istituto Italiano della Saldatura. 343 Direzione - Redazione - Pubblicità: Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Telefono: 010 8341333 Telefax: 010 8367780 e-mail: [email protected] web: www.iis.it Rivista associata Registrazione al ROC n° 5042 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Genova” - Fine Stampa Giugno 2009 Aut. Trib. Genova 341 - 20.4.1955 L’istituto non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori. La riproduzione degli articoli pubblicati è permessa purché ne sia citata la fonte, ne sia stata concessa l’autorizzazione da parte della Direzione della Rivista, e sia trascorso un periodo non inferiore a tre mesi dalla data della pubblicazione. La collaborazione è aperta a tutti, Soci e non Soci, in Italia e all’Estero. La Direzione si riserva l’accettazione dei messaggi pubblicitari. Ai sensi del D.Lgs. 196/2003, i dati personali dei destinatari della Rivista saranno oggetto di trattamento nel rispetto della riservatezza, dei diritti della persona e per finalità strettamente connesse e strumentali all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad esse correlate. International Institute of Welding (IIW) Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80 with results of different pipeline-projects – S. FELBER IIS Didattica Prove di criccabilità a freddo Rubriche 353 Scienza e Tecnica Nuovi sviluppi della procedura API RP 581 “Risk Based Inspection” – S. PINCA 357 IIS News Comitato Direttivo Consiglio Generale Assemblea Generale 361 IIW-EWF Notizie 369 Leggi e Decreti Studi tecnici professionali e “datorialità” – T. LIMARDO 373 Dalle Aziende 383 Notiziario Letteratura tecnica Codici e norme Corsi Mostre e convegni 389 Ricerche bibliografiche da IIS-Data Trattamento termico dopo saldatura 396 Elenco degli Inserzionisti Progetto grafico: Marcs & Associati srl - Rozzano (MI) Fotocomposizione e stampa:ALGRAPHY S.n.c.- Genova Tel 010 8366272, Fax 010 8358069 - www.algraphy.it 3 In copertina ITW Welding Products Group: Soluzione completa per la placcatura utilizzata nella costruzione di reattori da Walter Tosto S.p.A. Per il processo di placcatura nella realizzazione dei reattori la Walter Tosto S.p.A., leader nell’industria del Pressure Vessel, si è avvalsa della collaborazione della ITW Welding Products Group. ITW ha fornito l’impianto completo per la placcatura che utilizza 6 generatori MILLER SUBARC DC 1250, controlli HDC 1500DX e teste WTNA 90, ed i materiali di apporto commercializzati con il marchio ELGA. Istituto Italiano della Saldatura Cariche Sociali 2008-2011 PRESIDENTE • Dott. Ing. Ferruccio BRESSANI VICE-PRESIDENTI • Prof. Ing. Rinaldo GHIGLIAZZA • Dott. Ing. Luigi SCOPESI COMITATO DIRETTIVO IL PRESIDENTE – I VICE PRESIDENTI • Dott. Ing. Roberto ADINOLFI • Dott. Ing. Giulio COSTA • Dott. Ing. Angelo Maria GUERCIOTTI • Dott. Ing. Leopoldo IARIA • Prof. Ing. Pietro LONARDO • Sig. Giuseppe MACCARINI • Dott. Ing. Giovanni PEDRAZZO • Dott. Ing. Guido TORRIELLI • Prof. Dott.Teresio VALENTE • Dott. Ing. Gilberto FILIPPI • Dott. Ing. Giovanni GAZZERRO • Dott. Ing.Vincenzo GAZZOTTI • Prof. Ing. Rinaldo GHIGLIAZZA • Dott. Ing. Angelo Maria GUERCIOTTI • Dott. Ing. Leopoldo IARIA • Prof. Ing. Pietro LONARDO • Sig. Giuseppe MACCARINI • Amm. Isp. Massimo MARCHESI • Dott. Ing. Bruno MARTINO • Dott. Ing. Mario MASON • Dott. Ing.Vittorio MAZZOCCHI • Dott. Ing. Paolo MERLINI • Dott. Antonio MOCCALDI • Dott. Ing. Luigi MOR • Dott. Ing. Gianni MURGIA • Prof. Ing.Vittorio NASCE’ • Prof. Ing. Francesco OSSOLA • Dott. Ing. Giovanni PEDRAZZO • Dott. Ing. Pierangelo PISTOLETTI • Dott. Ing. Edoardo RABINO • Dott. Ing. Paolo RONDINONE • Dott. Ing. Stefano SALVETTI • Dott. Ing. Maurizio SCARPA • Dott. Ing. Luigi SCOPESI • Sig. Paolo SICHEL • Prof. Ing. Alfredo SQUARZONI • Sig. Alberto TAMBORINI • Dott. Ing. Lorenzo THIONE • Dott. Ing. Guido TORRIELLI • Prof. Dott.Teresio VALENTE • Sig. Adriano VALERI • Prof. Ing. Gianni VERNAZZA CONSIGLIO GENERALE • Dott. Ing. Roberto ADINOLFI • Dott. Ing. Fabio ANNETTONI • Dott.ssa Karin BAUMEISTER • Dott. Ing. Marco BERNACCA • Dott. Ing. Luciano BERTINI • Dott. Ing. Elio BIANCHI • Geom. Pier Luigi BORIOTTI • Dott. Mario BOSCHINI • Dott. Ing. Ferruccio BRESSANI • Dott. Ing. Maichi CANTELLO • Sig. Maurizio CATELLANI • Dott. Ing. Edoardo COBIANCO • Geom. Giancarlo CORACINA • Dott. Ing. Giulio COSTA • Dott. Ing. Roberto DEL PONTE • Sig.Vittorio DEL VIGO • Dott. Ing. Luigi EVANGELISTA COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI • Dott. Alessandro PINTO (Presidente) • Prof. Ing. Alessandro PINI PRATO • Dott. Claudio SARTORE 264 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Istituto Italiano della Saldatura Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 * • per l’ingegneria, l’assistenza tecnica e la diagnostica e controlli non distruttivi, 54% (54%). 1. Risultato complessivo Il risultato complessivo conseguito dall’Istituto Italiano della Saldatura nell’esercizio 2008 è da ritenersi molto soddisfacente. 2. Attività nel 2008 I ricavi dell’esercizio 2008 ammontano a Euro 24 367 437 e, in termini percentuali per attività, sono distribuiti come riportato nel grafico. In particolare le percentuali delle attività aggregate sono risultate pari a: • per la formazione, il laboratorio, la ricerca, la convegnistica e la pubblicità, 20% (20%); • per la certificazione, 26% (26%); 2.1 Formazione Nel 2008 la Divisione Formazione ha migliorato i risultati conseguiti nel 2007 relativamente alle attività di Formazione Teorica e ha mantenuto sostanzialmente il livello del 2007 relativamente alla Formazione Pratica. In particolare, per quanto riguarda le attività principali: • l’Area Formazione Teorica in Saldatura ha operato soprattutto con riferimento ai corsi, programmati e straordinari, di qualificazione per le Figure Professionali in Saldatura, riconosciuti dall’International Institute of We lding (IIW) e dall’European We lding Federation (EWF); in aggiunta va ricordato il IV Master in Ingegneria della Saldatura, realizzato in collaborazione con l’Università di Taranto; • l’Area Formazione nelle Prove Non Distruttive ha proposto i tradizionali Promozione Normazione 2% (2%) Certificazione 26% (26%) Formazione 12% (12%) Diagnostica 23% (22%) Laboratorio 5% (5%) corsi di Qualificazione nei cinque metodi fondamentali (RT, UT, MT, PT e VT), secondo la normativa europea (UNI EN 473:2001), internazionale (ISO 9712) e la raccomandazione statunitense ASNT SNT-TC-1A; • l’Area Formazione in Microsaldatura ha operato con grande profitto relativamente ai corsi di Qualificazione secondo le specifiche dell’European Space Agency (ESA), secondo le procedure dell’Association Connecting Electronic Industries (IPC) e secondo le norme nazionali; senza trascurare le attività strutturate sulla base di specifiche esigenze del committente; • l’Area Formazione Pratica nella Saldatura dei Metalli ha operato in modo stabile, con riferimento ai processi tradizionali, nonostante le difficoltà dello specifico comparto; • l’Area Formazione nella Saldatura delle Materie Plastiche ha svolto attività didattica prevalentemente con riferimento alla normativa italiana (UNI 9737), relativa alla saldatura di tubazioni e raccordi di polietilene per la distribuzione di fluidi in pressione. 2.2 Laboratorio Nel 2008 il Laboratorio ha migliorato, rispetto all’anno precedente, il proprio risultato consolidando le attività nei settori di interesse tradizionale, come le prove non distruttive, meccaniche e metallografiche per la certificazione * Ricerca 1% (1%) Ingegneria 6% (6%) Assistenza Tecnica 25% (26%) Le percentuali tra parentesi si riferiscono all’anno precedente. Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2008, Bilancio 2008 e previsioni per il 2009 (punti 1÷4), Nota Integrativa 2008 (punto 5) e Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti dell’IIS (punto 6), presentate all’Assemblea Generale dei Soci, tenutasi a Genova nella Sala Conferenze «Ugo Guerrera» dell’IIS il 4 Maggio 2009. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 265 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 delle procedure di saldatura e dei saldatori (in questi settori l’Istituto ha deciso di investire anche nell’ammodernamento del parco macchine utensili al fine di recuperare margini di produttività e rispondere in modo esaustivo ai requisiti di sicurezza previsti dalle moderne normative) e incrementando le attività di maggiore impegno tecnico e scientifico, come le indagini di avaria su componenti a pressione o su strutture metalliche e circuiti elettronici. Al raggiungimento di questo obbiettivo, è risultata significativa la collaborazione con aziende manifatturiere leader nelle costruzioni di componenti a pressione per l’industria chimica, nelle costruzioni navali e nell’industria automobilistica. Nel settore della caratterizzazione dei materiali di base e delle giunzioni saldate, esposti a fenomeni di rottura fragile o operanti in regime di scorrimento viscoso, è stato possibile impiegare le attrezzature a disposizione del Laboratorio per l’intero anno. 2.3 Ricerca Nell’anno 2008 sono proseguite le attività relative al progetto europeo ECONWELD, di durata triennale, avente quale obbiettivo la realizzazione di attrezzature di tipo ergonomico ed ecologico per le operazioni di saldatura. Nell’ambito di questo progetto è stato fra l’altro realizzato un casco di saldatura di tipo innovativo, avente conformazione modificata dei dotti di adduzione dell’aria e ottimizzata dal punto di vista fluodinamico. Il casco è oggetto di procedura di brevettazione da parte dell’Ufficio Europeo del Brevetto di Monaco. Nel corso dell’anno sono iniziati i lavori relativi a due nuovi progetti europei di formazione professionale: EURODATA e WELDICTION. Il primo con l’obbiettivo di permettere una gestione totalmente informatizzata degli esami per la qualificazione delle Figure Professionali in saldatura, il secondo con l’obbiettivo di realizzare un dizionario di termini di saldatura in tutte le lingue dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Le attività di ricerca sperimentale svolte dall’Area Processi Speciali di Saldatura sono state rivolte alla messa a punto, in condizioni particolari, di processi di saldatura tradizionali e a studi di fattibilità per l’applicazione del processo Laser e del processo Friction Stir Welding (FSW). 266 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 2.4 Manifestazioni Tecniche e Pubblicazioni Nel 2008 la Funzione Promozione, Relazioni Esterne e Normazione è stata impegnata prioritariamente nell’organizzazione della settima edizione del Congresso Europeo sulle Tecnologie di Giunzione (EUROJOIN 7) dell’European Welding Federation (EWF) che si terrà, in concomitanza alla quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS5), nel Palazzo del Casinò di Venezia Lido, il 21 e 22 Maggio 2009. Contemporaneamente è stata portato a termine un denso programma di manifestazioni tecniche di alto profilo (19 fra seminari e convegni, alcuni dei quali in collaborazione con altri Enti / Associazioni) che ha visto la partecipazione complessiva di circa 900 esperti. Per quanto concerne le pubblicazioni, la Rivista Italiana della Saldatura ha pubblicato, nei 6 numeri del 2008, 47 articoli tecnico-scientifici e 58 rubriche d’informazione. Infine è da segnalare la pubblicazione, nel 2008, di ben 22 nuove dispense debitamente inserite a catalogo. 2.5 Normazione e Studi La “Commissione Saldature” dell’UNI, la cui Segreteria e Presidenza sono affidate all’Istituto, ha svolto nel 2008 una intensa attività rivolta principalmente alla gestione dei documenti elaborati dalle Unità di Lavoro del CEN TC 121 “Welding” e dell’ISO TC 44 “Welding and allied processes” (circa 700 documenti), all’espletamento delle azioni per la definizione del voto nazionale sulle proposte di norma EN ed ISO (in numero di 52) e all’adempimento dell’iter di recepimento delle norme europee emesse (in numero di 20). Per quanto riguarda le attività di normazione nazionale, è proseguita la revisione delle norme riguardanti la saldatura delle materie plastiche, elaborate dalla Sottocommissione Saldatura/Uniplast, sulla base anche delle normative europee sull’argomento recentemente emesse dal CEN e dall’ISO. Per quanto riguarda le attività internazionali, sono stati seguiti i lavori del CEN riguardanti i Comitati Tecnici: 54 “Unfired Pressure Vessels”, 135 “Steel Structures” e 138 “Non Destructive Testing”, nonché i lavori dell’European Welding Federation (EWF) e dell’Inter- national Institute of Welding (IIW). È da segnalare infine la partecipazione di funzionari dell’Istituto all’Assemblea Annuale dell’International Institute of Welding (IIW), svoltasi dal 6 all’11 Luglio 2008 a Graz (Austria). 2.6 Certificazione Nel corso del 2008 la Divisione Certificazione ha ulteriormente migliorato le posizioni dell’anno precedente. Nell’ambito della Certificazione dei Sistemi Qualità è stato mantenuto il numero complessivo dei contratti di certificazione aziendale UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e UNI EN ISO 3834 dell’anno precedente, sebbene un numero non insignificante di Società abbia rinunciato alle certificazioni già in essere, a causa di una riduzione delle attività produttive. Si è nel frattempo concluso l’iter di accreditamento da parte del SINCERT per l’effettuazione di attività di certificazione aziendale secondo la norma UNI EN 15085, relativa alla valutazione dei requisiti di qualità del processo di fabbricazione mediante saldatura di aziende che operano nel settore della realizzazione di veicoli ferroviari. La Certificazione di Prodotti ha incrementato rispetto all’anno precedente i volumi di attività che hanno riguardato la valutazione di conformità nel contesto del Consorzio Europeo Certificazione (CEC) a fronte delle Direttive 97/23/CE (PED), 94/9/CE (ATEX), 99/36/CE (TPED). Sono inoltre proseguite con notevole successo le numerose attività di servizio integrato nei confronti dei grandi Utilizzatori di impianti industriali, soprattutto per le applicazioni riguardanti le deroghe alla frequenza delle verifiche periodiche ed alla denuncia delle tubazioni con riferimento al DM n. 329/2004. Nel 2008 l’attività di Certificazione delle Procedure di Saldatura e degli Attraversamenti Ferroviari ha sviluppato i volumi dell’anno precedente. Nell’ambito della Certificazione del Personale, è stato nuovamente consolidato l’andamento positivo sia nel settore della saldatura che dei controlli non distruttivi, avviando ulteriori interessanti iniziative all’estero. Sono infine state ratificate le autorizzazioni/accreditamenti di nuove figure professionali, quali il saldatore subacqueo e l’analista metallurgista. Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 2.7 Ingegneria L’incremento del volume di attività già registrato nel 2007 per la Divisione Ingegneria è proseguito anche nel corso del 2008, consolidandosi le caratteristiche spiccatamente specialistiche dei servizi. Tuttavia, soprattutto alla luce delle novità introdotte dalle recenti disposizioni legislative, sono aumentate anche le richieste di prestazioni di carattere globale, che hanno richiesto la fornitura di attività a minore valore aggiunto; in seguito a ciò è stato incrementato il ricorso alla subfornitura, individuando e qualificando alcuni subfornitori. L’impegno dell’Area Affidabilità Impianti nel settore degli studi di Risk Based Inspection e dell’Area Calcolo e Progettazione nei settori delle verifiche di calcolo, della vita residua dei componenti e degli studi di “fitness for service”, è stato mantenuto a livelli significativi. L’Area Ingegneria di Processo, creata nel 2007, ha acquisito, nel corso del 2008, alcuni incarichi relativi all’ottimizzazione di processi produttivi nel settore della raffinazione. Nel 2008, inoltre, sono proseguite, in collaborazione con il Laboratorio dell’Istituto, le attività di “failure analysis” su campioni provenienti da cantieri italiani e stranieri. Il potenziamento delle competenze, già avviato nel 2007, è proseguito anche stabilendo legami sempre più stretti con istituzioni internazionali quali l’American Petroleum Institute (API), che consentono alla Divisione Ingegneria di collocarsi fra i primi per quanto concerne la quantità di studi RBI condotti da parte di società non utilizzatrici di impianti. 2.8 Assistenza Tecnica in Saldatura Nel corso del 2008 i funzionari della Divisione Assistenza Tecnica in Saldatura sono stati impegnati costantemente nella realizzazione di strutture e di componenti saldati. Il settore Carpenteria ha svolto attività di supervisione, in officina ed in cantiere, presso i principali costruttori italiani di strutture saldate, fra le quali si ricordano le opere del Passante di Mestre, i ponti a Torri di Quartesolo e a Trento, nonché Principali aggregati di Conto Economico Ricavi delle vendite e delle prestazioni Risultato lordo prima delle imposte un importante ponte destinato alla città di Dallas. Nel campo delle strutture civili si ricorda l’assistenza alla costruzione di una importante struttura aeroportuale destinata ad Abu Dhabi. Sono proseguite le attività di consulenza ed assistenza alla costruzione del Sardinia Radiotelescope, così come le attività di assistenza alla costruzione delle strutture del MOSE. Nel settore della Caldareria è proseguita l’attività di supervisione alla costruzione di reattori, forni, colonne e scambiatori per l’industria chimica e petrolchimica. Nel settore della produzione dell’energia alcuni funzionari dell’Istituto sono stati impegnati, quali ispettori di saldatura e controllo qualità, nell’ambito della costruzione di centrali a ciclo combinato. I tradizionali lavori di assistenza nelle fasi di manutenzione, presso tutti i principali impianti petrolchimici, sono proseguiti a ritmo intenso. Per quanto riguarda i lavori all’estero, funzionari dell’Istituto sono stati impegnati in interventi di sorveglianza alla costruzione di impianti di dissalazione negli Emirati Arabi, in Qatar e in Kuwait, di una centrale a ciclo combinato in Albania e di altri manufatti saldati in Francia, Germania e Cina. 2.9 Diagnostica e Controlli non Distruttivi Nel 2008 l’attività della Divisione Diagnostica e Controlli non Distruttivi è proseguita in modo soddisfacente. Le fermate generali di impianti petrolchimici e di raffineria, alle quali l’Istituto ha partecipato coinvolgendo anche le altre Divisioni, sono state numerose. È proseguito il lavoro svolto nel settore dei depositi per lo stoccaggio di prodotti petroliferi, per attività di consulenza ed ispezione visiva e strumentale (con l’impiego del sistema di controllo a flusso magnetico disperso “FloorScanner”), nonché di assistenza ai lavori di manutenzione meccanica e di verniciatura. Nel corso dell’anno è stato notevole l’impegno, anche all’estero (Grecia), relativo ad ispezioni di tubazioni fuori terra mediante il sistema automatico ad onde guidate “Wavemaker”. A testimo- nianza dell’esperienza maturata nell’impiego di questa particolare tecnologia diagnostica, nel 2008 l’Istituto ha assunto il ruolo di coordinamento del Gruppo di Lavoro UNI e del Gruppo di Lavoro IIW, impegnati nella stesura di norme sull’argomento. Sono da menzionare le ispezioni su apparecchi soggetti a rischio di danneggiamento da H2S umido, con l’impiego di sistemi di controllo ultrasonoro automatizzati (TSCAN-PSCAN) che incrementano l’oggettività e la riproducibilità dei risultati. Numerosi sono stati anche i controlli effettuati per la ricerca di danneggiamenti da idrogeno a caldo, utilizzando tecniche di indagine e procedure specificatamente messe a punto dall’Istituto. Nel 2008 le attività di ispezione pre-servizio su nuovi componenti di impianto (reattori, scambiatori, colonne, ecc.) hanno avuto un forte incremento, mentre è proseguita l’attività di assistenza alla posa di metanodotti per conto di importanti società nazionali, con interventi anche all’estero (Spagna), ed è stata avviata l’attività di controllo su fasci tubieri con tecniche a correnti indotte, flusso magnetico disperso, campo remoto e IRIS, mediante apparecchiature “multitechnology”. 3. Bilancio e personale Le poste dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico sono commentate, ai sensi dell’art. 2427 del Codice Civile, nella Nota Integrativa al Bilancio. Il valore della produzione dell’esercizio 2008 ammonta a Euro 24 367 437 e i relativi costi ad Euro 20 666 948 generando un avanzo di Euro 3 700 489 che a confronto con l’esercizio precedente evidenzia un incremento di Euro 1 919 350 nella differenza tra valore e costi della produzione. Ai sensi dell’art. 2428 del Codice Civile in merito alle novità introdotte dal Dlgs. 32/2007, viene esposta la sequenza del valore della produzione e del risultato economico prima delle imposte negli ultimi 5 anni. Anno 2008 Anno 2007 Anno 2006 Anno 2005 Anno 2004 24 084 21 288 17 783 16 554 16 348 4 288 2 271 2 170 1 931 2 840 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 267 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Nel prospetto sottostante viene esposto il conto economico riclassificato secondo il criterio della pertinenza gestionale ed alcuni indicatori di redditività. I crediti ve rso Clienti ammontano ad Euro 9 686 069 e comprendono Euro 2 612 794 di ricavi per fatture da emettere al 31/12/2008. I debiti, che in totale ammontano ad Euro 5 997 764, comprendono Euro 1 336 319 di debiti verso Fornitori. Nell’anno 2008 l’Istituto ha investito in immobilizzazioni materiali per Euro 965 644 suddivise come segue: Euro 18 625 in immobili (costruzioni leggere), Euro 744 007 per impianti, macchinari e attrezzature, Euro 23 018 per automezzi, Euro 179 994 per attrezzature informatiche ed arredi ed Euro 72 425 per beni immateriali (software). I beni immobili strumentali ammortizzabili, di proprietà dell’Istituto, risultanti dal bilancio relativo all’esercizio in corso alla data del 31 Dicembre 2007, sono stati rivalutati in base al D.L. 185/2008 di un importo pari ad Euro 3 487 743. Si attesta, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 11 comma 3 della Legge 342/2000 siccome richiamata dall’art. 15 comma 23 del D.L. 185/2008, convertito con modificazioni dalla Legge 28/1/2009 n° 2, che i valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione effettuata sugli immobili non superano i valori effettivamente attribuibili ai beni con riguardo ai valori correnti degli stessi, determinati in base alle quotazioni rilevate dal mercato immobiliare. Il metodo utilizzato è quello della rivalu- tazione del costo storico dei beni (ai sensi del comma 23 dell’art.15 del citato D.L. 185/2008) con applicazione di aliquote di ammortamento invariate rispetto ai precedenti esercizi, il che determina un conseguente allungamento della vita utile dei beni. Si precisa altresì, in relazione al metodo utilizzato per dar corso alla predetta rivalutazione, che il costo rivalutato di ciascun bene non supera quello di sua sostituzione. Le dismissioni di cespiti ammontano ad Euro 277 404 e riguardano automezzi per Euro 252 224 e macchine da ufficio per Euro 25 180. L’Istituto ha svolto attività di ricerca che è commentata al paragrafo 2.3. Nei confronti delle società ed organismi partecipati i saldi a credito rappresentativi di prestazioni di servizi sono i seguenti: CEC - Consorzio Europeo Certificazione: Euro 119 890 - RTM Spa: Euro 2 554; inoltre, nei confronti di ANCCP Service srl l’Istituto vanta un credito derivante dalla concessione di un finanziamento infruttifero di Euro 27 000. I saldi a debito, rappresentativi di prestazioni di servizi, sono i seguenti: CEC Consorzio Europeo Certificazione: Euro 7 703 - Laboratorio T.O.S.I. srl: Euro 3 305. Le imposte dell’esercizio sono state calcolate in Euro 1 289 013 per I.RE.S. corrente ed in Euro - 43 486 per I.RE.S. anticipata (totale I.RE.S. di competenza dell’esercizio 2008 a conto economico Euro 1 245 527) ed in Euro 547 520 per I.R.A.P. corrente oltre ad Euro 45 519 per I.R.A.P. anticipata (totale I.R.A.P. di competenza dell’esercizio 2008 a conto economico Euro 593 039). L’organico dell’Istituto al 31 Dicembre 2008 contava 210 dipendenti fra cui 52 laureati e 96 diplomati. Nell’anno 2008 non si sono registrati infortuni mortali né infortuni gravi che abbiano comportato una responsabilità da parte dell’Istituto. Analogamente nel suddetto esercizio 2008 non sono stati arrecati danni all’ambiente né sono state irrogate, da parte delle Autorità competenti, sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali. Si propone ai Sigg.ri Associati di approvare il Bilancio dell’esercizio 2008 e di destinare l’utile netto dell’esercizio, pari ad Euro 2 449 256, ad incremento dell’Attività Netta. 4. Previsioni per il 2009 Nel 2009 è previsto, anche sulla base dei risultati conseguiti nel primo trimestre, un buon livello di attività. Ai Sigg.ri Associati si propone per approvazione il seguente preventivo per l’anno 2009: • Valore della produzione Euro 25 000 000 • Costi della produzione Euro 21 400 000 • Proventi finanziari al netto degli oneri Euro 400 000 • Risultato prima delle imposte Euro 4 000 000 Fino alla data odierna, non si sono verificati fatti di rilievo che possano influire sull’andamento dell’Istituto. CONTO ECONOMICO (in migliaia di Euro) Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazione rimanenze prodotti finiti e lavori in corso su ordinazione Valore della produzione operativa - Costi del personale - Acquisti di servizi esterni e materiali EBITDA caratteristico +/- Risultato area accessoria +/- Risultato dell'area finanziaria EBITDA - Ammortamenti / Accantonamenti EBIT Oneri finanziari Imposte sul reddito d’esercizio Risultato netto ANNO 2008 24 084 99.4% 142 0.6% 24 226 100% 13 381 55.2% 5 737 23.7% 5 108 21.1% 62 0.2% 535 2.2% 5 705 23.5% 1 385 5.7% 4 320 17.8% 32 0.1% 1 839 7.6% 2 449 10.1% ANNO 2007 21 288 99.7% 62 0% 21 350 100% 12 707 59.5% 5 410 25.3% 3 233 15.1% -203 -1.0% 495 2.3% 3 525 16.5% 1 239 5.8% 2 286 10.7% 15 0.1% 1 462 6.8% 809 3.8% Patrimonio netto Capitale investito 24 526 34 119 - 18 693 28 808 - INDICATORI DI REDDITIVITÀ: ROE (Risultato netto/Patrimonio netto) ROI (EBITDA caratteristico-ammort.ti e accanton.ti / Capitale investito) ROS (EBITDA caratteristico-ammort.ti e accant.ti / Ricavi vendite e prest.ni) 10.0% 10.9% 15.5% - 4.3% 6.9% 9.4% - 268 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 BILANCIO 2008 S TAT O PAT R I M O N I A L E Parziali 2008 Esercizio 2008 Parziali 2007 Esercizio 2007 AT T I V O B) IMMOBILIZZAZIONI 03 01 02 03 04 01 02 I Immobilizzazioni immateriali Software Totale immobilizzazioni immateriali II Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati 1.3 Immobili strumentali Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Altri beni 4.1 Automezzi 4.3 Mobili e macchine da ufficio Totale immobilizzazioni materiali III Immobilizzazioni finanziarie Partecipazioni in: c) altre imprese Crediti d.1 verso altri esigibili entro l’esercizio succ. d.2 verso altri esigibili oltre l’esercizio succ. Totale immobilizzazioni finanziarie 68 550 68 550 7 417 601 201 267 214 500 165 538 1 231 926 4 453 218 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (B) C) 7 417 601 1 397 072 1 950 415 767 9 232 390 165 538 5 685 144 5 850 682 59 886 59 886 4 116 782 279 231 213 511 144 325 2 437 541 3 266 783 4 116 782 1 334 974 1 363 492 742 5 945 861 144 325 5 704 324 5 848 649 15 151 622 11 854 396 30 253 387 537 9 731 427 521 244 714 10 247 254 961 ATTIVO CIRCOLANTE 01 03 04 01 04-bis 04-ter 05 05 01 03 I Rimanenze Materie prime, sussidiarie e di consumo Lavori in corso su ordinazione Prodotti finiti e merci Totale rimanenze II Crediti Verso clienti 1.1 esigibili entro l’esercizio successivo Crediti tributari 4 bis.1 esigibili entro l’esercizio successivo 4 bis.2 esigibili oltre l’esercizio successivo Imposte anticipate 4 ter.1 esigibili entro l’esercizio successivo 4 ter.2 esigibili oltre l’esercizio successivo Verso altri 5.1 esigibili entro l’esercizio successivo 5.2 esigibili oltre l’esercizio successivo Totale crediti 9 686 069 9 686 069 10 541 108 10 541 108 1 377 565 321 844 1 699 409 1 318 250 321 844 1 640 094 1 412 511 508 512 920 1 820 513 134 514 954 383 978 952 611 426 189 626 948 1 053 137 13 749 293 III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Titoli di Stato 2 467 821 IV Disponibilità liquide Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa Totale disponibilità liquide 2 793 255 7 850 2 801 105 2 924 298 6 021 2 930 319 18 931 434 16 934 573 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (C) D) 1 336 589 13 234 987 RATEI E RISCONTI D2 Risconti attivi TOTALE RATEI E RISCONTI (D) TOTALE ATTIVO 36 129 19 878 36 129 19 878 34 119 185 28 808 847 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 269 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 S TAT O PAT R I M O N I A L E Parziali 2008 Esercizio 2008 Parziali 2007 Esercizio 2007 PA S S I VO A) PATRIMONIO NETTO I Capitale (Attività netta) 14 273 704 13 464 757 III Riserve di rivalutazione 5 291 115 1 908 004 VII Altre riserve VII.5 Riserve vincolate per legge VII.6 Altre riserve IX 807 449 1 704 308 Utile dell’esercizio 2 511 757 807 449 1 704 308 2 511 757 2 449 256 808 946 24 525 832 18 693 464 Per imposte Altri 65 612 65 612 1 160 103 TOTALE FONDI PER RISCHI ED ONERI (B) 65 612 1 225 715 C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO LAVORO 3 519 334 3 533 218 D) DEBITI TOTALE PATRIMONIO NETTO (A) B) FONDI PER RISCHI ED ONERI 02 03 05 06 11 12 13 Acconti 5.1 Esigibili entro l’esercizio successivo Debiti verso fornitori 6.1 Esigibili entro l’esercizio successivo Debiti tributari 11.1 Esigibili entro l’esercizio successivo Debiti v. Istituti previdenza e sicurezza sociale 12.1 Esigibili entro l’esercizio successivo Altri debiti 13.1 Esigibili entro l’esercizio successivo 344 911 344 911 90 510 90 510 1 336 319 1 336 319 1 709 229 1 709 229 2 246 236 2 246 236 1 772 274 1 772 274 479 515 479 515 487 436 487 436 1 590 783 1 590 783 1 283 514 1 283 514 TOTALE DEBITI (D) E) 5 997 764 5 342 963 RATEI E RISCONTI E2 Risconti passivi TOTALE RATEI E RISCONTI (E) TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 270 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 10 643 13 487 10 643 13 487 34 119 185 28 808 847 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 CONTO ECONOMICO A) 01 02 03 05 VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazione rimanenze prodotti finiti e merci Variazione dei lavori in corso su ordinazione Altri ricavi e proventi 5.2 Ricavi e proventi diversi Parziali 2008 06 07 08 09 10 11 14 COSTI DELLA PRODUZIONE Per materie prime, suss., di consumo e merci Per servizi Per godimento di beni di terzi Per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto e) altri costi Ammortamento e svalutazione a) ammortamento immobilizzazioni immateriali b) ammortamento immobilizzazioni materiali d) svalutaz. crediti dell’attivo circ. e disp. liquide Variazione delle rimanenze di materie prime sussidiarie, di consumo e merci Oneri diversi di gestione 140 847 9 994 555 2 384 214 600 532 402 108 63 761 1 165 924 155 039 - 30 253 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) A-B C) 16 17 DIFFERENZA VALORE/COSTI PRODUZIONE PROVENTI ED ONERI FINANZIARI Altri proventi finanziari d.4 proventi diversi: da altri Interessi ed altri oneri finanziari 17.4 da altri 18 19 E) 20 21 22 23 RETTIFICHE VALORE ATTIVITÀ FINANZIARIE Rivalutazioni a) di partecipazioni Svalutazioni a) di partecipazioni 140 847 Esercizio 2007 21 288 199 - 781 62 173 69 157 69 157 24 367 437 21 418 748 683 664 4 983 388 99 552 660 534 4 365 631 35 801 13 381 409 9 501 140 2 326 356 598 573 280 713 12 706 782 1 384 724 64 681 1 021 875 151 955 1 238 511 - 30 253 164 464 630 350 20 666 948 19 637 609 3 700 489 1 781 139 521 849 521 849 494 784 494 784 31 647 31 647 15 365 15 365 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) D) Parziali 2007 24 084 283 - 516 142 823 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) B) Esercizio 2008 490 202 12 813 12 813 601 601 479 419 TOTALE DELLE RETTIFICHE (D) 12 212 PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI Proventi 20.1 plusvalenze da alienazione cespiti 20.3 sopravvenienze attive Oneri 21.1 minusvalenze da alienazione cespiti 21.3 sopravvenienze passive 16 580 80 558 6 075 5 111 935 11 284 1 107 TOTALE PARTITE STRAORDINARIE (E) 84 919 10 079 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti differite ed anticipate UTILE DELL’ESERCIZIO 4 287 822 1 836 533 2 033 1 838 566 2 449 256 2 270 637 1 356 605 105 086 1 461 691 808 946 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 271 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 5. Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31/12/2008 Il Bilancio relativo all’esercizio 2008, che sottoponiamo alla Vostra approvazione costituito da Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa, è stato redatto in ottemperanza alle disposizioni degli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile. In particolare, sono state rispettate le clausole generali di costruzione del bilancio (art. 2423 del Codice Civile), i suoi principi di redazione (art. 2423 bis) ed i criteri di valutazione stabiliti per le singole voci (art. 2426), senza applicazione di alcuna delle deroghe previste dall’art. 2423 comma 4 del Codice Civile. Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico sono stati redatti secondo gli schemi obbligatori previsti dal Codice Civile nella versione successiva alle modifiche portate dal Dlgs. 17 Gennaio 2003 n. 6. Il Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2008 è stato redatto in unità di Euro. In ossequio alle disposizioni dell’art. 2423 ter del Codice Civile, è stato indicato, per ciascuna voce dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, l’importo corrispondente dell’esercizio precedente. Nella costruzione del bilancio al 31 Dicembre 2008 sono state adottate le seguenti convenzioni di classificazione: a) le voci della sezione attiva dello Stato Patrimoniale sono state classificate in base alla relativa destinazione aziendale, mentre nella sezione del passivo le poste sono state classificate in funzione della loro origine. Con riferimento alle voci che richiedono la separata evidenza dei crediti e dei debiti esigibili entro, ovvero oltre, l’esercizio successivo, si è seguito il criterio della esigibilità giuridica (negoziale o di legge), prescindendo da previsioni sulla effettiva possibilità di riscossione entro l’esercizio successivo; Descrizione b) il Conto Economico è stato compilato tenendo conto di tre distinti criteri di classificazione, e precisamente: - la suddivisione dell’intera area gestionale nelle quattro sub aree identificate dallo schema di legge; - il privilegio della natura dei costi rispetto alla loro destinazione; - la necessità di dare corretto rilievo ai risultati intermedi della dinamica di formazione del risultato di esercizio. 5.1 Criteri di valutazione (Art. 2427 C.1 N. 1) La valutazione delle voci di bilancio è stata effettuata ispirandosi ai principi generali di prudenza e di competenza, nella prospettiva della continuazione d e l l a a t t iv i t à a z i e n d a l e e t e n e n d o conto della funzione economica di ciascuno degli elementi dell’attivo e del passivo. I criteri di valutazione adottati per le singole poste di bilancio sono aderenti alle disposizioni previste dall’art. 2426 del Codice Civile, si sono utilizzati gli stessi principi contabili adottati nell’esercizio precedente ad esclusione della riclassifica del costo della redazione della rivista e della partecipazione a manifestazioni. In particolare, i criteri adottati per le singole voci di bilancio sono i seguenti: Immobilizzazioni immateriali Sono rappresentate esclusivamente da software (acquisito in proprietà o in licenza a tempo indeterminato), iscritte al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, e si riferiscono a costi aventi comprovata utilità pluriennale, esposti nell’attivo di bilancio al netto dei relativi ammortamenti imputati in tre anni a quote costanti. Immobilizzazioni materiali Sono iscritte al costo storico di acquisizione maggiorato dei costi accessori di diretta imputazione ad eccezione degli Importo rivalutazione Rivalutazione ex Legge 413/1991 Rivalutazione ex Legge 266/2005 Rivalutazione ex D.L. 185/2008 Totale 272 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 152 871 2 136 964 3 487 743 5 777 578 Imposta sostitutiva 24 459 228 960 104 632 358 051 immobili strumentali, rivalutati di Euro 152 871 in base alla Legge 413/91, di Euro 2 136 964 in base alla Legge 266/2005 e di Euro 3 487 743 in base al D.L. 185/2008. La rivalutazione totale iscritta a bilancio al 31/12/2008 è pertanto pari ad Euro 5 777 578 e la riserva da rivalutazione ammonta ad Euro 5 291 115 come riportato nella Tabella sottostante. La rivalutazione dei beni immobili ai sensi dell’art.15 del D.L. 29 Novembre 2008 n.185 è stata effettuata su tutti i beni immobili di proprietà dell’Istituto iscritti nella categoria contabile degli immobili strumentali ammortizzabili risultanti dal bilancio relativo all’esercizio in corso alla data del 31 Dicembre 2007. Si attesta, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 11 comma 3 della Legge 342/2000 siccome richiamata dall’art. 15 comma 23 del D.L. 185/2008, convertito con modificazioni dalla Legge 28/1/2009 n° 2, che i valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione effettuata sugli immobili non superano i valori effettivamente attribuibili ai beni con riguardo ai valori correnti degli stessi, determinati in base alle quotazioni rilevate dal mercato immobiliare. Il metodo utilizzato è quello della rivalutazione del costo storico dei beni (ai sensi del comma 23 dell’art. 15 del citato D.L. 185/2008) con applicazione di aliquote di ammortamento invariate rispetto ai precedenti esercizi, il che determina un conseguente allungamento della vita utile dei beni. Si precisa altresì, in relazione al metodo utilizzato per dar corso alla predetta rivalutazione, che il costo rivalutato di ciascun bene non supera quello di sua sostituzione. Il valore dei terreni, incorporato nel costo storico e forfettariamente determinato nella misura del 20% del valore totale dei beni immobili, è stato escluso, nella suddetta misura percentuale, dal calcolo della rivalutazione. Utilizzi riserva 128 412 0 0 128 412 Riserva da rivalutazione al 31/12/2008 0 1 908 004 3 383 111 5 291 115 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Ai sensi del D.L. 223/2006 (convertito nella Legge 248/2006), dal costo storico degli immobili a bilancio è stato scorporato, ai fini dell’esclusione dal calcolo degli ammortamenti, l’importo forfetario del 20% a titolo di costo storico delle aree occupate dagli immobili. L’importo scorporato è pari ad Euro 787 323. Tali beni sono esposti nell’attivo di bilancio al netto dei relativi fondi di ammortamento. Gli ammortamenti dell’esercizio sono stati calcolati sulla base delle aliquote fiscalmente consentite; sono stati inoltre contabilizzati ammortamenti anticipati per Euro 337 867 (per beni acquisiti nell’anno 2008: Euro 71 251 e per beni acquisiti negli anni 2006 e 2007: Euro 266 616). Si ritiene che gli ammortamenti, anche anticipati, calcolati nel corso della vita dei cespiti, rappresentino il reale deperimento dovuto al più intenso utilizzo di questi ultimi e tengano anche in conto l’effettiva maggiore obsolescenza dei beni tecnologicamente più avanzati. I valori delle immobilizzazioni materiali iscritti all’attivo del bilancio al 31 Dicembre 2008 rappresentano quindi la reale residua possibilità di utilizzo di tali cespiti. Le aliquote ordinarie utilizzate sono le seguenti: Impianti (Gruppo VII - specie 1^/a) 12% Fabbricati (Gruppo VII - specie 23^) 3% Costruzioni leggere (Gruppo VII - specie 23^) 10% Macchinari (Gruppo VII - specie 23^) 15.50% Attrezzature (Gruppo VII - specie 23^) 35% Automezzi (Gruppo VII - specie 23^) 25% Mobili ufficio (Gruppo VII - specie 23^) 12% Macchine elettroniche ed elettriche (Gruppo VII - specie 23^) 20% Immobilizzazioni finanziarie Esse sono costituite: • da partecipazioni in società e con- Descrizione sorzi, acquisite a scopo di investimento durevole e come tali valutate al minore tra il costo sostenuto e la frazione di patrimonio netto corrispondente; • da investimenti in polizze assicurative di capitalizzazione ed in polizze di assicurazione a copertura del futuro esborso del TFR dei dipendenti e come tali valutate al valore attuale al 31 Dicembre 2008. Rimanenze I lavori in corso sono costituiti sia dai servizi non aventi durata ultra annuale valutati sulla base dei costi sostenuti nell’esercizio sia da attività di ricerca ultra annuale valutata a stato di avanzamento in base ai proventi da ricevere. Per quanto riguarda le rimanenze di prodotti finiti e merci sono rappresentate da pubblicazioni e supporti multi-mediali valutate all’ultimo costo d’acquisto. Le rimanenze per materie prime, sussidiarie e di consumo sono costituite esclusivamente da materiali di consumo prevalentemente utilizzati dal laboratorio e dalla scuola di saldatura dell’Istituto oltre che da materiale anti-infortunistico quali i dispositivi di protezione individuale del lavoratore. Crediti I crediti sono iscritti secondo il loro valore nominale ad eccezione dei crediti verso clienti che sono esposti al netto dei fondi svalutazione accantonati ed includono ricavi da fatturare al 31/12/2008 per Euro 2 612 794. Sul fondo svalutazione tassato è stata calcolata l’IRES anticipata. Il fondo è stato incrementato di Euro 42 012 per accantonamento dello 0.5% del valore dei crediti commerciali al 31/12/2008 oltre che di Euro 1 160 103, giusta delibera del Comitato Direttivo in data 26 Marzo 2009 che ha destinato il fondo rischi diversi a copertura del rischio di svalutazione crediti. L’incremento totale del fondo nell’esercizio 2008 risulta pertanto di Euro 1 202 115. 31.12.2007 INCREMENTI Poste numerarie e di patrimonio netto Sono valutate al valore nominale. Fondi per rischi Il Comitato Direttivo, su proposta dei Revisori dei Conti, con delibera del 26 Marzo 2009, ha destinato il fondo rischi diversi a copertura dei rischi di svalutazione crediti. Trattamento di fine rapporto È stato calcolato secondo quanto previsto dall’art. 2120 del Codice Civile e rappresenta il debito certo maturato nei confronti dei lavoratori dipendenti alla data di chiusura dell’esercizio sia per la parte relativa all’ accantonamento che permane presso l’azienda sia per la parte di accantonamento trasferita al fondo tesoreria presso l’INPS- Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Debiti Sono valutati al valore nominale. In tale voce sono accolte passività certe e determinate, sia nell’importo che nella data di sopravvenienza. Ratei e risconti Sono stati determinati in base al criterio di competenza economico-temporale dei costi e dei ricavi ai quali si riferiscono. 5.2 Movimenti delle immobilizzazioni (Art. 2427 C.1 N. 2) Vengono esposte le movimentazioni delle immobilizzazioni immateriali e materiali evidenziandone distintamente per ciascuna categoria: il costo di acquisto, gli ammortamenti, le acquisizioni, le alienazioni ed il valore netto d’iscrizione in bilancio. Esse sono riportate nei prospetti seguenti. AMMORTAM. 31.12.2008 B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali 03. Software 59 886 72 425 63 761 68 550 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 273 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Voci dello Stato Patrimoniale Costo storico al 31/12/07 Fondo Ammort.to al 31/12/07 Valore contabile al 01/01/08 Acquisti / Rivalutazione 2008 Ammort. ordinario 2008 Ammort. anticipato 2008 Dismiss. 2007 Util. Fondo 2008 Valore a Bilancio 31/12/08 Immobili strumentali (1) 6 514 148 2 397 366 4 116 782 3 506 368 200 025 5 524 0 0 7 417 601 Impianti e macchinari 7 352 481 6 017 507 1 334 974 736 985 413 665 261 222 0 0 1 397 072 Attrezzature ind/comm. 107 210 105 847 1 363 7 022 5 281 1 154 0 0 1 950 Automezzi 1 045 385 766 154 279 231 23 018 100 982 0 252 224 252 224 201 267 Mobili e macch. ufficio 1 652 727 1 439 216 213 511 179 994 108 103 69 967 25 180 24 245 214 500 16 671 951 10 726 090 5 945 861 4 453 387 828 057 337 867 277 404 276 469 9 232 390 Totali (1) La voce Immobili strumentali include: Rivalutazioni (per Euro 5 777 578) ai sensi delle leggi: Legge 413/1991 per Euro 152 871; Legge 266/2005 per Euro 2 136 964; D.L. 185/2008 per Euro 3 487 743. Terreni a titolo di aree occupate dagli immobili per Euro 787 323. I movimenti dell’esercizio relativi alle immobilizzazioni finanziarie vengono riportati nella tabella sottostante: Descrizione 31.12.2007 INCREMENTI DECREMENTI 31.12.2008 144 325 21 813 600 165 538 02. Crediti d.1 verso altri esigibili entro l’esercizio successivo Prestiti a dipendenti Polizza a capitalizzazione Fondiaria SAI Immobilizzazioni finanziarie 2 437 541 37 770 2 389 613 10 158 1 278 362 36 047 1 242 315 0 2 483 977 43 595 2 430 224 10 158 1 231 926 30 222 1 201 704 0 d.2 verso altri esigibili oltre l’esercizio successivo Polizza a capitalizzazione Polizza cumulativa dipendenti Depositi cauzionali Prestiti a dipendenti 3 266 783 1 156 401 2 077 323 4 291 28 768 2 562 673 2 479 425 69 729 13 319 14 200 1 390 238 1 156 402 202 891 723 30 222 4 453 218 2 479 424 1 944 161 16 887 12 746 B) Immobilizzazioni III - Immobilizzazioni finanziarie 01. Partecipazioni in: c) altre imprese Le rettifiche di valore delle attività finanziarie ammontano ad Euro 12 212; per quanto attiene alle rivalutazioni, si riferiscono a quote assegnateci gratuitamente in precedenti esercizi dalla ANCCP srl per Euro 12 813 mentre, per quanto attiene alle svalutazioni, ammontano ad Euro 601 e si riferiscono all’allineamento al minore tra il costo sostenuto e la frazione di patrimonio netto corrispondente risultante dall’ultimo bilancio approvato per: ANCCP Service srl di Euro 345, CEC- Consorzio Europeo Certificazione di Euro 251 ed Euroimpresa Scrl di Euro 5. industriale ed allo sviluppo precompetitivo ammontano ad Euro 576 675 (Legge 296/2006 art. 1 commi da 280 a 283). 5.3 Costi di impianto e ampliamento, costi di ricerca, di sviluppo e pubblicità (Art. 2427 C.1 N. 3) Il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2008 non presenta costi capitalizzati di impianto, di ampliamento, di ricerca, di sviluppo e di pubblicità. I costi dell’esercizio relativi alla ricerca 5.4 Variazioni altre voci dell’attivo e del passivo (Art. 2427 C.1 N. 4) Vengono evidenziate le variazioni intervenute nel corso dell’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2008 nelle voci dell’attivo patrimoniale diverse dalle immobilizzazioni, nonché del passivo. Esse sono riportate nel prospetto della pagina seguente. 274 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 5.3-Bis Riduzione di valore delle immobilizzazioni (Art. 2427 C.1 N. 3-Bis) Le immobilizzazioni immateriali e materiali sono state sistematicamente ammortizzate tenendo conto della residua possibilità di utilizzazione, come evidenziato in precedenza. Non sussistono i presupposti per la svalutazione di alcuna delle immobilizzazioni iscritte in bilancio. Con riferimento alla movimentazione delle voci del patrimonio netto, esse sono essenzialmente dovute all’accantonamento degli utili risultanti dalla gestione dei vari esercizi destinati dall’Assemblea degli Associati ad incremento dell’attività netta. Deve inoltre evidenziarsi la scelta operata dal personale dipendente in merito all’impiego del trattamento di fine rapporto maturato nell’anno 2008. In dettaglio: • Euro 325 619 sono stati trasferiti (al netto dei rimborsi per cessazioni ed anticipazioni pari ad Euro 70 797) al fondo tesoreria dell’INPS. • Euro 82 280 sono inoltre stati canalizzati presso altri Enti quali: Previndai Fondo Pensione Dirigenti (Euro 59 245), banche e compagnie di assicurazione per i dipendenti sottoscrittori di piani individuali pensionistici (Euro 23 035 - di cui Euro 2 734 alla gestione FONDINPS). Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Descrizione 31.12 .2007 INCREMENTI DECREMENTI 31.12 .2008 C) Attivo circolante I - Rimanenze 01. Materie prime sussidiarie e di consumo 03. Lavori in corso su ordinazione 04. Prodotti finiti e merci II - Crediti 01. Verso clienti 1.1 esigibili entro l’esercizio successivo 04-bis Crediti tributari 4 bis.1 esigibili entro l’esercizio successivo 4 bis.2 esigibili oltre l’esercizio successivo 04-ter Imposte anticipate 4 ter.1 esigibili entro l’esercizio successivo 4 ter.2 esigibili oltre l’esercizio successivo 05. Verso altri 5.1 esigibili entro l’esercizio successivo 5.2 esigibili oltre l’esercizio successivo 0 244 714 10 247 30 252 387 537 9 731 0 244 714 10 247 30 252 387 537 9 731 10 541 108 34 457 360 35 312 399 9 686 069 1 318 250 321 844 1 423 185 0 1 363 870 0 1 377 565 321 844 408 1 626 1 412 511 508 1 820 513 134 III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 05. Titoli di Stato IV - Disponibilità liquide 01. Depositi bancari e postali 02. Denaro e valori in cassa D) Ratei e risconti D2. Risconti attivi 426 189 626 948 904 973 408 933 947 184 83 270 383 978 952 611 0 2 467 821 0 2 467 821 2 924 298 6 021 36 445 969 733 340 36 577 012 731 511 2 793 255 7 850 19 878 36 223 19 972 36 129 13 464 757 1 908 004 808 947 3 383 111 0 0 14 273 704 5 291 115 807 449 1 704 308 808 946 0 0 2 449 256 0 0 809 946 807 449 1 704 308 2 449 256 65 612 1 160 103 0 0 0 1 160 103 65 612 0 3 533 218 565 046 578 930 3 519 334 90 510 683 303 431 902 344 911 1 709 229 7 327 629 7 700 539 1 336 319 1 772 274 8 874 468 8 400 506 2 246 236 487 436 3 354 428 3 362 349 479 515 1 283 514 8 847 907 8 540 638 1 590 783 13 487 9 526 12 370 10 643 A) Patrimonio netto I - Capitale (Attività netta) III Riserve di rivalutazione VII - Altre riserve VII.5 Riserve vincolate per legge VII.6 Altre riserve IX Utile d’esercizio B) Fondi per rischi ed oneri 02. Per imposte 03. Altri C) Trattamento fine rapporto lavoro D) Debiti 05. Acconti 05.1 esigibili entro l’esercizio successivo 06. Debiti verso fornitori 06.1 esigibili entro l’esercizio successivo 11. Debiti tributari 11.1 esigibili entro l’esercizio successivo 12. Debiti v. Ist. previdenza sicurezza soc. 12.1 esigibili entro l’esercizio successivo 13. Altri debiti 13.1 esigibili entro l’esercizio successivo E) Ratei e risconti E2. Risconti passivi 5.5 Elenco delle partecipazioni (Art. 2427 C.1 N. 5) Le partecipazioni in altre Imprese comprendono la partecipazione nei seguenti organismi: Si precisa che l'Istituto non detiene partecipazioni di controllo e/o che comportino responsabilità illimitata. • • • • • • • Agenzia Nazionale di Certificazione Componenti e Prodotti s.r.l. - ANCCP Euroimpresa Legnano s.c.r.l. SV.E.V.O. - Sviluppo Europeo Valide Opportunità s.c.r.l. Laboratorio T.O.S.I.Tecnici Organizzati al Servizio delle Imprese s.r.l. CEC - Consorzio Europeo Certificazione ANCCP Service srl RTM - Istituto Ricerche di Tecnologia Meccanica e per l’Automazione Spa Euro Euro Euro 74 788 13 685 1 033 Euro Euro Euro 4 960 44 417 11 655 Euro 15 000 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 275 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 5.6 Crediti e debiti di durata residua superiore a 5 anni - debiti assistiti da garanzie reali (Art. 2427 C.1 N. 6) Nel bilancio si evidenzia un credito di Euro 119 329 versato “a titolo di acconto prezzo” in sede di stipula del preliminare di compravendita tra Istituto Italiano della Saldatura ed Euroimmobiliare Legnano srl a firme autenticate dal Notaio Carla Fresca Fantoni in data 10 Ottobre 2007 e registrato in data 17/10/2007 al Numero 24008, T1 presso l’Agenzia delle Entrate di Milano. Tale contratto preliminare ha per oggetto due porzioni del fabbricato sito in via Pisacane 46 e precisamente: “piani secondo e terzo dell'edificio A3” (locali da adibire a laboratorio di ricerca e certificazione). Con il suddetto atto l’Istituto Italiano della Saldatura ha assunto l'impegno al saldo di Euro 13 259 + IVA entro e non oltre il 31/07/2016, successivamente alla scadenza dell'esistente diritto di superficie sull'immobile a favore del Comune di Legnano che si estinguerà il 30/06/2016. Non esistono debiti assistiti da garanzie reali. 5.6-Bis Variazioni significative dei cambi valutari (Art. 2427 C. 1 N. 6-Bis) Non vi sono crediti e/o debiti denominati in valuta straniera espressi in bilancio al 31 Dicembre 2008. 5.6-Ter Operazioni con obbligo di retrocessione a termine (Art. 2427 C.1 N. 6-Ter) Non sono stati stipulati contratti e/o operazioni che comportino obbligo di retrocessione a termine. 5.7 Ratei e risconti, altri fondi e altre riserve (Art. 2427 C.1 N. 7) La composizione della voce “ratei e risconti” dell’attivo patrimoniale è interamente costituita da risconti, iscritti allo scopo di imputare all’esercizio successivo i seguenti costi: • • • canoni per servizi premi assicurativi altri Euro Euro Euro 32 922 866 2 341 Anche la voce “ratei e risconti” del passivo è costituita da soli risconti, la cui composizione è la seguente: • • • canoni locazione attivi abbonamenti interessi su prestiti a dipendenti Euro Euro Euro 3 408 5 590 1 645 5.7-Bis Composizione del patrimonio netto (Art. 2427 C.1 N. 7-Bis) La composizione del Patrimonio netto, la disponibilità delle riserve per operazioni sul capitale, la distribuzione delle riserve, nonché le utilizzazioni effettuate negli ultimi tre esercizi sono riassunte di seguito: I III VII - La voce Attività netta, negli ultimi tre esercizi, ha subito le seguenti movimentazioni (tutte derivanti da riporto utili a nuovo ad incremento della voce stessa): • • • Capitale sociale (Attività netta) Riserve da rivalutazione Altre riserve: Riserva in sospensione di imposta (D.L. n. 429/82) Fondo studi e ricerche Fondo attrezzatura laboratorio Euro 14 273 703 Euro 5 291 115 Euro Euro Euro 807 449 981 268 723 040 Anno 2006 Da Euro 11 868 411 ad Euro 12 631 954 (Euro 763 543 per utili es. 2005). Anno 2007 Da Euro 12 631 954 ad Euro 13 464 757 (Euro 832 803 per utili es. 2006). Anno 2008 Da Euro 13 464 757 ad Euro 14 273 704 (Euro 808 946 per utili es. 2007). 5.8 Oneri finanziari capitalizzati (Art. 2427 C.1 N. 8) Non sussistono. 5.9 Impegni non risultanti dallo stato patrimoniale (Art. 2427 C.1 N. 9) Non sussistono. 5.10 Ripartizione dei ricavi (Art. 2427 C.1 N. 10) L’Istituto ha continuato ad operare nei suoi settori storici di attività. Allo scopo si ritiene opportuno fornire le informazioni relative alla ripartizione dei ricavi per tipologia di attività. 276 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 • • • • • • • • Formazione Certificazione Laboratorio Ricerca Diagnostica Assistenza Tecnica Ingegneria Promozione e Normazione Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro 2 922 354 6 370 994 1 197 269 210 538 5 480 626 6 166 616 1 407 163 423 312 12.1% 26.3% 5.0% 0.9% 22.7% 25.5% 5.8% 1.7% Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Per quanto riguarda la ripartizione su base territoriale dei ricavi, la quota della produzione realizzata all’estero risulta pari al 2%. 5.11 Proventi da partecipazioni (Art. 2427 C.1 N. 11) Non sussistono. 5.12 Interessi ed altri oneri finanziari (Art. 2427 C.1 N. 12) Gli oneri finanziari iscritti alla voce C.17 si riferiscono alle commissioni ed alle spese bancarie e postali per operazioni e tenuta conti per Euro 13 263, al disaggio di emissione titoli di Stato per Euro 15 880, agli interessi di mora di cui al Dlgs. 231/2002 (che sono maturati nei confronti dei fornitori di beni e servizi alla data del 31 Dicembre 2008) per Euro 2 412. 5.13 Proventi ed oneri straordinari (Art. 2427 C.1 N. 13) La voce “proventi e oneri straordinari” accoglie i componenti di reddito non riconducibili alla gestione ordinaria dell’Istituto. Segnaliamo che le plusvalenze sono state generate dalla alienazione di automezzi e macchine da ufficio. Le sopravvenienze attive e passive comprendono proventi e oneri non previsti negli esercizi precedenti. 5.14 Imposte anticipate e differite (Art. 2427 C.1 N. 14) Le imposte anticipate sono state iscritte su tutte le differenze temporanee rilevate tra il reddito imponibile e l’utile prima delle imposte ipotizzando redditi imponibili sufficienti a riassorbire le differenze temporanee sotto-indicate nell’arco temporale considerato. Per ciascuno dei componenti sono indicate le imposte anticipate con una aliquota IRES del 27.5% ed una aliquota IRAP del 3.90%. Non vi sono imposte differite da iscrivere in bilancio (vedi Tabella in alto). 5.15 Numero medio dei dipendenti (Art. 2427 C.1 N. 15) L’Istituto ha avuto un numero medio di dipendenti nel corso dell’anno pari a 209 suddivisi in: Dirigenti 10 Impiegati 199 Voci 2007 Rappresentanza e omaggi: Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Fondo imposte Fondo svalutazione crediti Fondo ammort.immob.materiali Fondo ammort. immob. L. 266/05 Totale IRES 27.5% IRAP 3.90% Totale al 31/12/2008 Rappresentanza e omaggi: Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Fondo rischi diversi Fondo imposte Fondo svalutazione crediti Fondo amm. immob. L. 266/05 Totale IRES 27.5% IRAP 3.90% Totale al 31/12/2007 2008 2009 1 301 1 530 1 438 1 529 65 612 1 287 141 266 616 192 327 1 817 494 499 811 10 286 510 097 2010 2011 1 530 1 438 1 529 1 438 1 529 1 529 4 497 1 237 175 1 412 2 967 816 116 932 1 529 420 60 480 1 278 1 301 1 530 1 438 1 529 1 160 103 65 612 228 446 192 327 1 653 564 1 301 1 530 1 438 1 529 1 530 1 438 1 529 1 438 1 529 5 798 4 497 2 967 454 730 55 580 510 310 1 594 226 1 820 1 237 175 1 412 816 116 932 Totale 1 301 3 060 4 314 6 116 65 612 1 287 141 266 616 192 327 1 826 487 502 284 10 637 512 921 1 278 2 602 4 590 5 752 1 529 7 645 1 160 103 65 612 228 446 192 327 1 529 1 668 355 421 59 480 Differenza 2008/2007 IRES Differenza 2008/2007 IRAP Differenza 2008/2007 Totale 43 486 - 45 519 - 2 033 5.16 Compensi corrisposti ad amministratori e sindaci (Art. 2427 C.1 N. 16) I compensi agli Amministratori (Presidente, Comitato Direttivo, Revisori dei Conti) sono stati determinati da delibera assunta dall’Assemblea degli Associati, come in appresso: Amministratori 458 798 56 156 514 954 Euro 62 229 5.17 Composizione del capitale sociale (Art. 2427 C.1 N. 17) È costituito dagli utili risultanti dalla gestione dei vari esercizi e destinati dall’Assemblea ad incremento dell’Attività netta. 5.18 Azioni di godimento e obbligazioni convertibili (Art. 2427 C.1 N. 18) Non sussistono. 5.19 Strumenti finanziari (Art. 2427 C.1 N. 19) L’Istituto non ha emesso strumenti finanziari. 5.19-Bis Finanziamenti dei soci (Art. 2427 C.1 N.19-Bis) Non sussistono. 5.20 Patrimoni destinati ad uno specifico affare (Art. 2427 C.1 N. 20) Non sussistono. 5.21 Finanziamenti destinati ad uno specifico affare (Art. 2427 C.1 N. 21) Non sussistono. 5.22 Contratti di leasing finanziario (Art. 2427 C.1 N. 22) L’Istituto non ha in corso contratti di leasing finanziario avendo in essere esclusivamente contratti di locazione operativa per le macchine fotocopiatrici degli uffici regionali. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 277 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 Rendiconto finanziario Esercizio 2008 Esercizio 2007 Fonti di finanziamento: Liquidità generata dalla gestione reddituale dell'esercizio: Risultato d'esercizio 2 614 580 808 946 63 761 828 057 64 681 1 021 875 133 082 39 337 863 123 - 59 314 75 353 - 272 968 - 16 251 127 485 - 380 962 371 913 - 11 350 307 270 - 2 845 0 - 1 160 103 45 055 - 61 392 - 2 617 114 -125 155 105 086 -574 219 - 6 324 - 3 107 671 885 135 726 101 817 380 101 - 104 0 600 532 - 610 987 598 573 -394 966 2 161 0 3 511 874 151 364 - 72 425 - 965 644 - 60 800 - 1 880 207 Totale impieghi di liquidità - 1 038 069 - 1 941 007 Variazione della liquidità 2 473 805 - 1 789 643 6 476 333 8 950 138 8 265 976 6 476 333 2 473 805 - 1 789 643 Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali Ammortamento delle immobilizzazioni materiali Variazione delle immobilizzazioni finanziarie Variazione rimanenze Variazione crediti verso clienti Variazione crediti tributari Variazione crediti per imposte anticipate Variazione altri crediti Variazione ratei e risconti attivi Variazione debiti per acconti Variazione debiti verso fornitori Variazione debiti tributari Variazione debiti verso Istituti di previdenza e sicurezza sociale Variazione altri debiti Variazione ratei e risconti passivi Fondo imposte Altri fondi per rischi ed oneri Fondo trattamento di fine rapporto Accantonamento Utilizzo Valore netto contabile delle immobilizzazioni materiali cedute Totale fonti di liquidità Impieghi di liquidità: Acquisizione Immobilizzazioni immateriali Acquisizione Immobilizzazioni materiali Imposta sostitutiva sui cespiti rivalutati Liquidità ad inizio esercizio Liquidità a fine esercizio Variazione della liquidità 5.23 Appendice Ai sensi dell’art. 2423 C. 3 del Codice Civile si rende noto che alla voce 22 del Conto Economico sono esposte le imposte afferenti l’esercizio 2008 e sono ripartite come in appresso: In merito alla fiscalità corrente l’Istituto ha potuto avvalersi delle deduzioni ai fini IRAP previste dalla normativa vigente in tema di cuneo fiscale e di incrementi occupazionali. Si ritiene di aver fornito una informazione veritiera ed esaustiva nei punti da 1 a 22 e pertanto null’altro si ritiene di dover aggiungere a titolo di informativa complementare. 278 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Imposte correnti: I.RE.S. corrente I.R.A.P. corrente Totale Imposte correnti 1 289 013 547 520 1 836 533 Imposte anticipate-differite 2008 I.RE.S. (accantonamento anticipate) I.R.A.P. (utilizzo anticipate) 43 486 - 45 519 Totale movimenti imposte anticipate - 2 033 Totale imposte di competenza per l’esercizio 2008 1 838 566 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 6. Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio al 31/12/2008 Il Collegio dei Revisori dei Conti della Vostra Associazione, nel predisporre la relazione al bilancio al 31/12/2008, ha ritenuto opportuno uniformarsi alle norme del Codice Civile ed ai principi di revisione previsti per le società per azioni, per quanto applicabili. Parte prima Relazione ai sensi dell’art. 2409-ter, primo comma lettera c) del Codice Civile 1. Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d’esercizio dell’Ente Morale Istituto Italiano della Saldatura chiuso al 31/12/2008. La responsabilità della redazione del bilancio compete all’organo amministrativo dell’Ente. È nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione contabile. 2. La revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio d’esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione comprende l’esame, sulla base delle verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli amministratori. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale. Per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente, i cui dati sono presentati ai fini comparativi secondo quanto richiesto dalla legge, si fa riferimento alla relazione emessa dal Collegio dei Revisori dei Conti in allora in carica. 3. Il Collegio dei Revisori dei Conti ha preso atto e condivide l’appostazione al fondo svalutazione crediti della intera consistenza del fondo rischi generico, quale risultante dal bilancio al 31/12/2007, così come evidenziato in Nota integrativa al bilancio al 31/12/2008, ritenendo vieppiù congrua la valorizzazione dei crediti prudenzialmente svalutati in ragione di quanto evidenziato. 4. A nostro giudizio, il sopramenzionato bilancio nel suo complesso è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale finanziaria e il risultato economico dell’Ente Istituto Italiano della Saldatura per l’esercizio chiuso al 31/12/2008, in conformità alle norme che disciplinano il bilancio d’esercizio. 5. La responsabilità della redazione della Relazione della Presidenza compete agli amministratori dell’Ente. Il Collegio dei Revisori dei Conti ha ritenuto opportuno esprimere un giudizio sulla coerenza della Relazione della Presidenza con il bilancio, in conformità e nei limiti di quanto previsto dall’art. 2409-ter, comma 2, lettera e) del Codice Civile, per quanto applicabile. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal principio di revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. A nostro giudizio la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio dell’Ente Istituto Italiano della Saldatura al 31 Dicembre 2008. Parte seconda Relazione ai sensi dell’art. 2429 del Codice Civile 1. Nel corso dell’esercizio abbiamo svolto l’attività di vigilanza prevista dalla legge. Mediante l’ottenimento di informazione dai responsabili delle rispettive funzioni, dall’esame della documentazione trasmessaci, abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa della società, del sistema di controllo interno del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili della funzione. 2. Abbiamo ottenuto dagli Amministratori informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua 3. 4. 5. 6. 7. 8. prevedibile evoluzione. Il Collegio dei Revisori dei Conti non ha riscontrato operazioni atipiche o inusuali. Nel corso dell’esercizio non sono pervenute al Collegio dei Revisori dei Conti denunce ai sensi dell’articolo 2408 del Codice Civile, né sono pervenuti esposti. Il Collegio dei Revisori dei Conti, nel corso dell’esercizio, non ha rilasciato pareri ai sensi di legge. Abbiamo partecipato alle adunanze del Comitato Direttivo e del Consiglio Generale. Le stesse si sono svolte nel rispetto delle norme statutarie, legislative e regolamentari che ne disciplinano il funzionamento. Possiamo ragionevolmente assicurare che le azioni deliberate sono conformi alla legge ed allo statuto sociale e non sono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale. Abbiamo esaminato il bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2008. Per l’attestazione che il bilancio d’esercizio al 31/12/2008 rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico della vostra Associazione, ai sensi dell’articolo 2409-ter, terzo comma del Codice Civile, rimandiamo alla prima parte della nostra relazione. Gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, quarto comma, del Codice Civile. Con riferimento alla rivalutazione degli immobili ai sensi dell’art. 15 del D.L. 185/2008, gli amministratori, nella nota integrativa e nella relazione, hanno precisato il metodo utilizzato per l’effettuazione di detta rivalutazione, nonché il criterio per la determinazione del valore attribuibile, risultato uniforme per tutti i beni rivalutati. Il criterio di rivalutazione adottato consiste nel criterio del valore corrente, inteso quale valore desumibile dal mercato immobiliare. Il metodo di rivalutazione utilizzato è stato quello della rivalutazione del costo storico dei beni, con aliquote di ammortamento invariate rispetto ai precedenti eser- Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 279 Relazione della Presidenza sulla gestione dell’Istituto nel 2008 e previsioni per il 2009 9. 10. 11. 12. cizi e conseguente allungamento della vita utile dei beni. Gli Amministratori hanno provveduto, nella Relazione della Presidenza, ad attestare la conformità del valore attribuito a quanto richiesto dall’art. 11 della Legge 342/2000. Per quanto ci compete, a seguito delle verifiche effettuate, si attesta, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 11 comma 3 della Legge 342/2000 siccome richiamata dall’art. 15 comma 23 del D.L. 185/2008, convertito con modificazioni dalla Legge 28/1/2009 n° 2, che i valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione effettuata sugli immobili non superano i valori effettivamente attribuibili ai beni con riguardo ai valori correnti degli stessi, determinati in base alle quotazioni rilevate dal mercato immobiliare. Lo Stato Patrimoniale evidenzia un patrimonio netto pari ad Euro 24 525 832 e si riassume nei valori riportati nella Tabella a lato. Dall’attività di vigilanza e controllo non sono emersi fatti significativi 280 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Attività Passività - Patrimonio netto (escluso l’utile dell’esercizio) - Utile (perdita) dell’esercizio Euro Euro Euro Euro 34 119 185 9 593 353 22 076 576 2 449 256 Il conto economico presenta, in sintesi, i seguenti valori: Valore della produzione (ricavi non finanziari) Costi della produzione (costi non finanziari) Differenza Proventi e oneri finanziari Rettifiche di valore di attività finanziarie Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito Utile (perdita) dell’esercizio suscettibili di segnalazione o di menzione nella presente relazione. 13. Per quanto precede, il Collegio dei Revisori dei Conti non rileva motivi ostativi all’approvazione del bilancio di esercizio al 31/12/2008, né ha obiezioni da formulare in merito alla proposta di deliberazione presentata Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro 24 367 437 20 666 948 3 700 489 490 202 12 212 84 919 4 287 822 (1 838 566) 2 449 256 dalla Presidenza per la destinazione dell’utile dell’esercizio. Il Collegio dei Revisori dei Conti Dott. Alessandro Pinto Prof. Alessandro Pini Prato Dott. Claudio Sartore Corso di qualificazione per International Welding Engineer,Technologist Priolo 2009 - 2010 L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA organizza presso il proprio Ufficio Regionale di Priolo (Viale Annunziata 18E, SR) un corso per International Welding Engineer / Technologist, con struttura modulare, condensando le lezioni in quattro giorni al mese. La formula ha riscosso nel tempo il gradimento del pubblico, poiché consente di limitare l’impegno mensile garantendo, al tempo stesso, condizioni ideali all’apprendimento. Oltre alla rinnovata collana di dispense - interamente a colori - sarà fornito ad ogni partecipante anche un CD Rom edito in collaborazione con l’UNI contenente una raccolta di oltre 300 norme europee relative alla saldatura (ed alle materie ad essa correlate). Requisiti di ingresso Per chi desideri accedere alla qualificazione ad: - International / European Welding Technologist, previsto il possesso di un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico (o equivalente), della durata di 5 anni; - International / European Welding Engineer, laurea o diploma universitario in Ingegneria; in alternativa laurea in altre facoltà scientifiche, abbinata ad una comprovata esperienza di saldatura. Sono ammessi alle lezioni, in qualità di uditori, anche persone non in possesso dei titoli suddetti. Calendario e sede delle lezioni Il Corso prevede quattro materie di tipo teorico (svolte nelle Parti 1 e 3) ed una fase dedicata all'addestramento pratico (Parte 2). Il programma prevede una parte comune ad IWE ed IWT ed alcune parti dedicate ai soli IWE. Il corso sarà tenuto presso l’Ufficio Regionale IIS di Priolo,Viale Annunziata 18E a partire dal mese di Settembre 2009. Orario delle lezioni Il Corso sarà svolto nelle giornate programmate (Giovedì e Venerdì) con orario 9:00 ÷ 13:00 (al mattino) e 14:00 ÷ 18:00 (il pomeriggio). Conseguimento del Diploma Gli esami finali del corso saranno tenuti presso l’Ufficio Regionale IIS di Priolo al termine delle lezioni, in date che saranno comunicate durante lo svolgimento delle lezioni. Le domande di iscrizione agli esami dovranno essere indirizzate all'Area Certificazione Figure Professionali (tel. 010 8341307, e-mail [email protected]). Iscrizione al corso La quota di partecipazione al Corso è pari a: - 6.050,00 € (+ IVA), per i Welding Technologist - 8.250,00 € (+ IVA), per i Welding Engineer da corrispondersi mediante Bonifico bancario sul conto corrente 4500 Banca Popolare di Milano (ABI 05584 CAB 01400 CIN I IBAN IT 31 I 0558401400000000004500), intestato all'Istituto Italiano della Saldatura. Informazioni Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'Istituto Italiano della Saldatura, Ufficio Regionale di Priolo (tel. 0931 760620, e-mail [email protected]), oppure alla Divisione Formazione, Sede di Genova (tel. 010 8341371, e-mail [email protected]). qGDVHPSUHOHDGHUQHOOHVROX]LRQL SHULOWDJOLRHORVPXVVRGLWXELHODPLHUHD IUHGGR/D1RVWUDJDPPDFRSUHLGLDPHWUL GD´D´SHUWXWWLLWLSLGLWXELLQPHWDO OR ODVFLDQGR XQ RWWLPR JUDGR GL ILQLWXUD /HJJHUH VHPSOLFL IDFLOL GD XWLOL]]DUH OH 1RVWUH PDFFKLQH VRQR XQ VROLGR SDUWQHU VXFXLIDUHRJQLJLRUQRDIILGDPHQWR 9,$$57,*,$1, 725%,$72',$'52%6,7$/< 7(/)$; ZZZJEFLQGXVWULDOWRROVFRPVDOHV#JEFLQGXVWULDOWRROVFRP Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità J.P. Bergmann * Sommario / Summary Il rapido sviluppo di laser ad elevata potenza negli ultimi anni del ventesimo secolo ha sicuramente dato una spinta maggiore all’utilizzo di tecnologie laser per la saldatura ed il taglio. Proprio i primi anni del ventunesimo secolo hanno portato con sé ottimizzazione e miglioramenti alle sorgenti laser, che ne fanno tuttora degli ottimi strumenti per la produzione industriale. L’obiettivo principale nella lavorazione industriale sta in prima linea nelle elevate velocità di processo e nell’economicità globale del procedimento stesso. Proprio a queste due richieste viene data una risposta di base grazie a nuovi concetti, come i cosiddetti laser in fibra oppure il laser a disco. Entrambe le sorgenti sono laser a stato solido con lunghezza d’onda tra 1060-1080 nm (in dipendenza degli elementi droganti), in cui grazie alla forma del medio attivo, effetti collaterali dovuti al riscaldamento dello stesso diminuiscono la qualità del raggio. L’articolo in oggetto ha come scopo principale quello di dare alcune informazioni sulle possibilità e sugli accorgimenti da utilizzare durante la lavorazione laser con sorgenti ad elevata qualità. Lo sviluppo di processi con tali tipi di sorgenti è solamente iniziato ed ha raggiunto solo in alcuni casi la maturità scientifica e applicativa. In molti altri casi si è solamente all’inizio. * The latest development of new industrial laser sources lead in the last years to high brilliances especially for solid state laser as fiber and disc lasers. High brilliance, which is for the practical use, represented by a low focal area and a low divergence angle, allows a new approach to welding and cutting processes. Handling of high power and high brilliances requires a new knowledge and sensitivity to the process itself as well as to the layout for example of optical path. Due to the beam quality very different conditions towards earlier processing with lamp or diode pumped rod lasers are required. The article wishes to give some basic information regarding practical aspects and should only be a starting, in order to better understand new processes, which are only partly understood nowadays. Keywords: Automatic control; CO2 lasers; development; diode lasers; fibre lasers; focal spot; keyholing; laser cutting; laser welding; penetration; robots. JENOPTIK Automatisierungstechnik GmbH - Jena (Germania). Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 283 J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità Laser beam d α BPP=d*α [mm*mrad] 1. Introduzione 284 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Figura 1 - Rappresentazione schematica del BPP. d = 0.1 mm Shift from the focal position [mm] Figura 2 - Condizioni alla superficie del pezzo da lavorare in dipendenza del BPP (tratto da O’Neill, 2004). La Figura 2 si riferisce a diversi tipi di sorgenti laser ed in particolare rappresenta l’effetto del BPP sulla lavorazione. Per piccoli BPP, a parità di diametro del raggio focalizzato, la divergenza è molto limitata, per cui anche piccoli spostamenti dal fuoco in direzione parallela al raggio stesso non comportano una riduzione drastica dell’intensità di potenza e quindi Tratto da: Grupp / IPG l’interruzione del processo. Di più, un piccolo angolo di diver- genza comporta la possibilità di lavorare a distanze elevate tra l’ottica di focalizzazione ed il componente da lavorare (Fig. 3). Scanner o testa di saldatura/taglio Nd:YAG con pompaggio a lampade Nd:YAG tradizionale con pompaggio a diodi BPP decrescente L’utilizzo del laser nella produzione industriale è oramai una tecnologia accertata per un diverso numero di compiti che vanno per esempio dal taglio alla saldatura. In prima istanza i vantaggi del laser nella lavorazione sono l’elevata intensità di potenza, che permette di concentrare l’apporto termico necessario in una regione molto limitata, la possibilità di lavorare senza contatto tra utensile e componente e la possibilità di lavorare anche a distanza (remote processing). Dal punto di vista del materiale da lavorare è innanzitutto importante che il raggio laser sia assorbito in superficie, di modo che poi la radiazione laser sia indotta in calore per la lavorazione. Questo è dipendente dalla lunghezza d’onda del raggio laser, dalle proprietà della superficie del componente e dalla struttura del materiale stesso. Fino ad ora nella lavorazione industriale hanno trovato posto laser a CO2, laser a stato solido e laser su base di semiconduttori (diodi). Le diverse lunghezze d’onda caratterizzano da parte del processo l’interazione tra componente e raggio laser. Proprio per tali ragioni, non è sicuramente possibile determinare una sorgente laser come quella più idonea per la lavorazione laser in generale. L’esperienza dimostra che in dipendenza del materiale (tessuto, metallo, polimero o vetro) lo spettro di sorgenti da poter utilizzare è molto diverso. Dal punto di vista dell’utilizzatore la qualità del raggio laser può essere determinata quantitativamente tramite il “Beam Parameter Product” (BPP) che rappresenta il prodotto tra diametro del raggio ed angolo di divergenza del raggio stesso (Fig. 1). Dal punto di vista pratico il BPP non dà altra indicazione del fatto che, per piccoli valori, il raggio laser può essere altamente focalizzato con un piccolo angolo di divergenza. Laser a disco Laser in fibra Figura 3 - Incremento della distanza di lavorazione con decrescente BPP (Remote Processing). J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità Collimazione Focalizzazione Vetro di protezione Fibra ottica (φfibra) y Diametro focale (φfuoco) z FKol x FFok > X mm Shift focale in direzione z in rapporto alla lunghezza di Rayleigh Figura 4 - Rappresentazione schematica del percorso ottico tra fibra/testa di lavorazione e raggio focalizzato. Figura 5 - Rappresentazione schematica dell’effetto di riscaldamento delle lenti sulla posizione focale. Si consideri, ad esempio, molto semplicemente un laser in fibra con fibra ottica da 50 μm ed un fuoco di diametro da 600 μm da raffigurare sul componente. Allora deve essere effettuato un rapporto sul percorso ottico, composto da collimazione e focalizzazione, di, ad esempio, 1:12, il che può significare a livello teorico una distanza focale di 1200 mm (Fig. 4). Questa possibilità è ad oggi limitata, in quanto le elevate densità di potenza sulle lenti di collimazione e focalizzazione portano ad un riscaldamento delle stesse e quindi ad un gradiente di temperatura con variazione dell’indice di rifrazione e deformazione della lente stessa (Fig. 5). Dal punto di vista del processo si osserva una traslazione del punto focale in direzione del raggio laser (z, anche di M1 M 1,5 M 2,3 M 2,5 (200/200) (300/200) (460/200) (200/80) Potenza laser [kW] Figura 6 - Misura della traslazione del punto focale in direzione z riferita alla distanza di Rayleigh (distanza dal punto focale a cui si ha un raddoppio dell’area focale) per un laser in fibra con fibra ottica da 100 μm, potenza massima di 8 kW e diversi tipi di combinazione tra lunghezza di collimazione e di focalizzazione. (Le misure sono state effettuate dal BIAS di Brema, Germania, per conto della JENOPTIK Automatisierungstechnik GmbH). più millimetri) ed una variazione delle dimensioni del fuoco, che possono avere influenza sul processo di lavorazione laser. Questo fenomeno (detto anche “thermal focus shifting”) è tanto più consistente quanto più elevato il rapporto sul percorso ottico e la potenza del raggio e può raggiungere valori maggiori della lunghezza di Rayleigh (Fig. 6). Per potenze inferiori ai 2 kW, nell’esempio riportato, il “focus shifting” è trascurabile. La traslazione del punto focale si conclude a livello teorico quando viene raggiunto l’equilibrio termico sul percorso ottico. A livello pratico questo accade durante processi piuttosto lunghi, come può essere il taglio. Nel caso della saldatura l’influenza può essere maggiore, come ad esempio nel caso di saldatura a tratti o per cordoni molto brevi. Sono proprio il raggio in fibra ed il raggio laser a disco i due concetti che, negli ultimi 5 anni, hanno dato sviluppo a sorgenti industriali di elevata potenza, sopra il kW fino a più decine di kW. Accanto alle proprietà tecniche, che verranno qui in parte discusse, deve essere tenuto conto che questo tipo di sorgenti ha un rendimento in genere > 25%, cioè circa tre volte il rendimento del laser CO 2 . In questo articolo si rinuncia ad un paragone economico in quanto dipendente da una serie di fattori, derivanti dall’applicazione stessa e dalle condizioni di utilizzo. L’utilizzo di questo tipo di sorgenti, però, richiede una conoscenza dei processi, in modo da poterne utilizzare al meglio le caratteristiche. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 285 J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità 2. Taglio laser con laser ad elevata qualità Come si può osservare dalla Figura 2, anche il raggio a CO 2 è un tipo di sorgente laser ad elevata qualità. Le sorgenti a CO2 sono state largamente utilizzate per lavorazioni 2-D, in particolare per centri di taglio per lamiere. L’utilizzo del CO2 in applicazioni tridimensionali, in particolare con robot, è sempre stato poco diffuso o posto in secondo ordine. Ciò è dovuto al fatto che la guida del raggio CO 2 può avvenire solamente tramite specchi e non come i laser a stato solido tramite fibra ottica. Nell’ultimo caso, la fibra ottica rappresenta un materiale di consumo, la cui vita è dipendente dalla dinamicità del processo, dai carichi dinamici subiti e dalla parte di radiazione riflessa. D’altro canto, per una serie di materiali, come ad esempio polimeri, ma anche tessuti ecc., il raggio CO 2 è quello più idoneo per la lavorazione. Anche in questi casi si tratta spesso di parti tridimensionali che, per fattori di accessibilità, devono essere lavorate con robot. Per soddisfare questo tipo di esigenze ed in particolare per rispondere anche alla necessità di una buona precisione di lavorazione, si è assistito allo sviluppo dei cosiddetti robot-laser. Si tratta in questi casi di sistemi robotizzati per la lavorazione con il laser CO 2, in cui una parte della sorgente oppure la guida del raggio sono integrati in un robot dedicato. Il sistema rappresentato nella Figura 7 è un semplice esempio di sistema industriale. Il robot ha al suo interno uno spazio che è libero per l’intera lunghezza del robot Figura 8 - Rappresentazione schematica del percorso ottico nel robot. 286 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Figura 7 - Robot industriale con completa integrazione del raggio laser (JENOPTIK Automatisierungstechnik GmbH, Jena). stesso. Il raggio laser (ad esempio CO2) viene indotto nel robot al suo piede e guidato nel robot stesso tramite specchi ai diversi assi. Il raggio laser viene poi focalizzato nella “mano” del robot, che quindi non fa altro che muovere il raggio sul componente da tagliare (Fig. 8). La completa integrazione del raggio CO2 nel robot rappresenta una soluzione industriale dell’attribuzione di una “fibra meccanica” al raggio CO 2 e quindi la possibilità di lavorare anche parti tridimensionali. Concetti di questo tipo non vengono utilizzati solamente per il taglio di materie plastiche, ma diventano importanti anche nella lavorazione dei metalli. Un esempio è rappresentato dal taglio di parti strutturali in campo automobilistico dopo lo stampaggio ed il trattamento termico. Acciai altoresistenziali, come ad esempio il 22MnB5, raggiungono, durante la fase di stampaggio ed un particolare trattamento termico, resistenze meccaniche superiori ai 1500 MPa. In questi casi, la finitura di tali parti (soglia A, B, il rafforzamento delle portiere, ecc.) con taglio di fori o taglio perimetrale può essere solamente effettuata senza contatto, anche per evitare l’usura eccessiva degli utensili. Sistemi robotizzati di taglio per parti tridimensionali sono una ottima soluzione per effettuare tali tipi di lavorazioni (Fig. 9). L’utilizzo di un laser a CO 2 oppure un laser in fibra è indipendente per la scelta di tali tipi di robot dedicati. Dal punto di vista tecnico, è comune per entrambi i raggi il piccolo BPP che implica una ridotta divergenza e quindi una quasiparallelità su tutto il cammino ottico. Come già descritto, la fibra ottica è fondamentalmente una parte di consumo, che può spesso giungere a rottura a causa delle elevate sollecitazioni meccaniche. Per questi casi è possibile utilizzare il braccio meccanico e permettere la propagazione libera del raggio in fibra. In questo caso la fibra ottica non sarà sottoposta ad alcuna sollecitazione meccanica, preservando quindi l’affidabilità del processo di lavorazione laser. Figura 9 - Taglio perimetrale con laser CO2 integrato nel robot di una parte strutturale in acciaio altoresistenziale 22MnB5. J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità Spessore 1 mm Potenza 400 W Gas di processo: azoto Spessore 4 mm Potenza 400 W Gas di processo: ossigeno Figura 10 - Risultati di taglio con laser in fibra di potenza < 500 W. Uno dei vantaggi del laser in fibra è la possibilità di raffigurare diametri focali molto piccoli ed inferiori ai 100 μm, anche a potenze piuttosto elevate senza peggioramento della qualità del raggio stesso (Fig. 6). Ciò comporta elevate densità di potenza e quindi anche elevate velocità di lavorazione. La Figura 10 rappresenta, ad esempio, il taglio con un laser in fibra da 400 W di acciaio (spessore 1 mm) con azoto come gas di processo. In questo caso possono essere raggiunte velocità superiori ai 4 m/min. Allo stesso modo appare interessante poter tagliare con 400 W acciai fino a 4 mm (ossigeno come gas di processo) con velocità superiori a 1 m/min. In linea di massima viene riferito attualmente che, a parità di potenza, il laser in fibra comporta una velocità di processo almeno doppia rispetto al raggio CO 2. Questo è puramente dipendente dal diametro focale, dall’intensità di potenza (Fig. 11) ed anche dalla qualità che viene richiesta. La elevata qualità del raggio laser in fibra rende possibile anche la lavorazione “remote cutting”, cioè il procedimento di taglio, ad esempio, anche con uno scanner a grosse distanze tra ottica e parte da lavorare. In questo caso viene utilizzata l’elevata densità di potenza al pezzo per indurre la sublimazione del materiale. Il processo di taglio avviene senza gas di processo. Grazie ad una movimentazione veloce del laser il materiale viene asportato per sublimazione di passata in passata (Fig. 12). Comparison of Max. Cutting Speeds with Different Lasers Cutting speed for λ=1 μm approximately three times higher than for λ=10 μm Figura 11 - Esempio di curva di taglio per laser in fibra e laser CO2. Ottiche Raggio Laser Figura 12 - Rappresentazione di un possibile remote cutting (tratto da IPG, 2009). Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 287 J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità La possibilità di effettuare un taglio perimetrale per parti piuttosto complesse e tridimensionali è in questo caso piuttosto limitata. La Figura 13 dimostra il taglio di una lamiera con spessore oltre 1.5 mm, dove è necessario passare per oltre 40 volte. Dal punto di vista industriale questo tipo di lavorazione, per parti con più regioni di piccole dimensioni da asportare o per applicazioni bidimensionali, è sicuramente interessante. 3. Peculiarità nella lavorazione con laser in fibra per saldatura n=10 20 40 50 Figura 13 - Taglio per sublimazione (remote cutting) su spessore > 1.5 mm (tratto da IPG, 2009). Nel caso di applicazioni di saldatura si è sempre ritenuto che, per piccoli diametri del fuoco ed elevata intensità di potenza, la penetrazione incrementasse fortemente. Il diagramma della Figura 14 illustra i risultati di prove effettuate con un laser in fibra da 8 kW (BPP 4 mm*mrad) e con diversi tipi di combinazioni tra collimazione e focalizzazione. Un decremento del diametro focale comporta un incremento della penetrazione nel materiale solamente fino ad un valore di soglia, che in questo caso per l’acciaio considerato vale circa 150 μm. Per valori minori la penetrazione diminuisce anziché crescere. Un comportamento simile è stato osservato anche per una lega di alluminio AlMg3 (Fig. 15). Per riuscire a separare gli effetti che influenzano questo comportamento, è necessario osservare il tipo di percorso ottico utilizzato (Fig. 4). La Tabella I indica il diametro utilizzato della fibra ottica, la distanza di collimazione, la distanza focale ed il diametro risultante, mentre nella Figura 16 vengono riportate le condizioni geometriche di lavorazione. In particolare, è da rimarcare che per piccoli diametri focali la divergenza del raggio cresce. Ciò comporta anche che, già per distanze minori dal fuoco, si ha un decremento dell’intensità di potenza. La Figura 17 mostra un paragone della distribuzione di intensità ad una misura diretta del raggio in dipendenza del diametro focale di 100 μm e 150 μm. TABELLA I - Condizioni di lavorazione. Diametro della fibra ottica [μm] FKol FFok Diametro focale teorico [μm] Diametro focale effettivo [μm] 100 200 200 100 102 100 200 300 150 145 100 100 200 200 193 100 100 300 300 330 Penetrazione [mm] Penetrazione [mm] v=5 m/min Diametro focale [μm] Figura 14 - Penetrazione in dipendenza del diametro focale in acciaio S355J2G3 (Spessore 8 mm). 288 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 v=5 m/min Diametro focale [μm] Figura 15 - Penetrazione in dipendenza del diametro focale in alluminio AlMg3 (Spessore 10 mm). J.P. Bergmann - Prospettive e peculiarità della lavorazione con laser ad elevata qualità 110 μm 150 μm 200 μm 300 μm 11.39° 7.6° 5.67° 3.76° 200 mm 300 mm Come si può notare, con il decremento del diametro focale e l’incremento del raggio di divergenza la distribuzione di intensità in profondità diminuisce molto velocemente per il raggio altamente focalizzato e già a pochi decimi di millimetro di distanza dal fuoco si ha una intensità molto bassa, che non è più sufficiente a portare il materiale a fusione. Per quanto riguarda l’aspetto pratico, questo fatto significa che, per ottenere le stesse penetrazioni, la velocità deve essere diminuita oppure essere totalmente variato l’assetto ottico. 4. Conclusione Figura 16 - Condizione del percorso ottico e geometria del raggio. Lo sviluppo di sorgenti laser ad alto rendimento ed elevata qualità apre molteplici nuove possibilità per la lavorazione laser a livello industriale. Nell’articolo vengono riportate solo alcune delle novità, visto anche lo stadio di sviluppo di molti tipi di procedimento. Dal punto di vista pratico gli anni a seguire ci daranno una indicazione più precisa di vantaggi e svantaggi nel campo applicativo industriale, specialmente per sorgenti con potenze superiori ai 15-20 kW. Figura 17 - Paragone della distribuzione di intensità tra 100 e 150 μm, cioè tra un angolo di divergenza tra 3.8° e 5.7°. Le diverse rappresentazioni riguardano intensità tra il 20% e l’80% rispetto alla intensità massima misurata in un intervallo di +/- 1.5 mm di distanza (in direzione parallela al raggio) dal punto focale. Jean Pierre BERGMANN, laureatosi con lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Ancona nel 1998, si è qualificato International Welding Engineer nel 1999. È stato ingegnere capo fino al 2003 presso l’Università di Bayreuth (Germania) e poi fino al 2007 presso l’Università Tecnica di Ilmenau (Germania). Tuttora è responsabile del settore Automotive/Packaging presso la Jenoptik Automatisierungstechnik GmbH in Jena (Germania), dove si occupa dello sviluppo di processi laser e della costruzione di sistemi di lavorazione laser industriali (polimeri, metalli, tessuti, ecc.). Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2003 presso la Università di Bayreuth e dal 2008 è libero docente di tecnologie meccaniche presso l’Università Tecnica di Ilmenau (Germania). È autore e coautore di oltre 130 pubblicazioni. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 289 Soluzioni accurate per un mercato in continua evoluzione. Per Rivoira le richieste di ogni singolo cliente diventano una sfida: progettiamo e proponiamo la soluzione su misura, in base alle specifiche esigenze produttive e di processo. LaserStar™: la nostra linea di prodotti si conforma perfettamente ai più elevati standard di qualità richiesti dai principali costruttori di impianti laser e plasma. StarGas™: saldare è un’arte e, per questo, mettiamo a vostra disposizione le nostre migliori miscele, realizzate in collaborazione con il nostro Laboratorio di Sviluppo e Ricerca, per scegliere quella più adatta alle vostre esigenze. Impiantistica: per Rivoira “sicurezza” è la parola d’ordine; la nostra missione è assicurarla con tutta la flessibilità di cui il cliente ha bisogno, grazie a soluzioni sempre altamente personalizzate. Rivoira S.p.A. - Gruppo Praxair Tel. 199.133.133* - Fax 800.849.428 [email protected] * il costo della chiamata è determinato dall’operatore utilizzato. www.rivoiragas.it Rivoira: da quasi 100 anni a sostegno della vostra crescita. La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio (°) A. Lauro * Sommario / Summary L’articolo illustra i concetti di base per le modalità di applicazione del processo di saldatura Friction Stir Welding (FSW) a componenti realizzati in leghe di titanio. Come noto il titanio e le sue leghe rappresentano una applicazione impegnativa per la FSW a causa dell’elevata resistenza meccanica, dell’elevata temperatura di fusione, della bassa conducibilità termica, della suscettibilità alla contaminazione atmosferica e della tendenza alla fragilizzazione del materiale per assorbimento di elementi interstiziali (O, N e H). Grande influenza hanno quindi i parametri di processo sulla microstruttura e proprietà del giunto saldato. Ad oggi non esistono consolidate esperienze, anche a livello internazionale, sul comportamento del processo FSW per le leghe di titanio; tuttavia, nel presente articolo si riportano i principali risultati ottenuti dai recenti studi in materia ed alcuni dati conseguiti dall’Istituto in occasione delle sperimentazioni condotte nell’ambito dei progetti di ricerca finalizzati al settore aeronautico. In particolare, viene evidenziato che l’uso dei tradizionali utensili (composti da “Tool Shoulder” e “Profiled Pin” entrambi rotanti) non consente di ottenere giunti di buona qualità; l’impiego di un nuovo utensile, realizzato con “Tool Shoulder” fisso, può rappresentare invece un importante passo avanti nello sviluppo del processo FSW applicato alle leghe di titanio. The paper shows the base concepts for the application methods of Friction Stir Welding (FSW) process on titanium (°) Memoria presentata al Convegno “Affidabilità & Tecnologie” 2009 - «Titanio e superleghe per aerospazio, aeronautica e difesa» - Torino, 8 Aprile 2009. * Istituto Italiano della Saldatura - Genova. alloys components. As well known titanium alloys are a demanding application for FSW due to the high strength, the high melting temperature and the low thermal conductivity of material and the high susceptibility of atmospheric contamination which produce material embrittlement for the absorption of interstitial elements (O, N, H). Then welding process parameters have great influence on microstructures and properties of the welded joint. Up to now well-established experiences on FSW process behaviour for titanium alloys, also at international level, doesn’t exist. Nevertheless in the present paper main results, obtained by the recent studies, and some data achieved by our Institute during the technical activities performed for aerospace research projects, are showed. Particularly it is pointed out that the application of traditional tools (with both rotating “shoulder” and “pin”) doesn’t allow to obtain high quality of the joints; the use of a new tool, carried out with “stationary shoulder”, may be a major improvement for FSW process applied on titanium alloys. Keywords: Aerospace; energy input; friction stir welding; friction welding; joint preparation; mechanical properties; microstructure; process conditions; process equipment; research and development; titanium alloys; weldability. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 291 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Introduzione La saldatura per attrito (Friction Stir Welding - FSW) è stata oggetto di un rapido sviluppo ed ha trovato numerose applicazioni nel mondo da quando è stata inventata (nel 1991 e brevettata nel 1992 dal TWI). Sebbene il campo di utilizzo della FSW sia in continua espansione, relativamente all’uso in produzione la tecnologia rimane limitata a l l a s u a a p p l i c a z i o n e a l l e l eg h e d i alluminio. Grande interesse esiste, in particolare nel settore aeronautico ed aerospaziale, all’applicazione della FSW alle leghe d i t i t a n i o , d ove q u e s t o p r o c e s s o di saldatura può offrire i seguenti vantaggi: • elevata efficienza del processo con basso consumo di energia; • produzione di saldatura allo stato solido di alta qualità; • proprietà meccaniche e di fatica della saldatura eccellenti; • riduzione delle distorsioni dei componenti saldati; • possibilità di giuntare leghe non saldabili per fusione. Caratteristiche dell’utensile • Penetrazione del pin e inizio plasticizzazione di una porzione limitata del giunto. • Ulteriore abbassamento del pin e riscaldamento per contatto della spalla con la superficie dei pezzi. L’apporto termico generato per attrito tra spalla e superficie plasticizza una zona maggiore di materiale. • Traslazione dell’utensile ed esecuzione del giunto. Viene esercitata una spinta longitudinale, controllata e si impone una velocità di saldatura. La traslazione lungo la linea di contatto tra gli elementi da unire chiude la separazione con metallo compatto ed uniforme “spalmato” a strati consecutivi dall’utensile in rotazione (Fig. 1). La Tabella I elenca gli aspetti più importanti del processo FSW in termini di parametri operativi. La tabella ci evidenzia alcuni dati alquanto interessanti quali: • minor livello di deformazioni/tensioni residue; • minor criticità dei fenomeni ossidativi del cordone; • indipendenza dal metallo d’apporto rispetto alle metodologie di saldatura tradizionali. Il cuore del processo FSW è costituito dall’utensile che esegue l’azione termomeccanica sul materiale base, rendendo di fatto possibile l’unione dei lembi. Ovviamente le tipologie sono molteplici, legate soprattutto alle caratteristiche meccaniche del materiale da saldare ed al tipo di giunto da realizzare. Dal punto di vista geometrico, i parametri fondamentali sono: • diametro e inclinazione della spalla; • diametro e lunghezza del pin; • forma del pin. Una grande limitazione operativa nei confronti dei materiali più duri e resistenti è l’usura sulla superficie della spalla, il consumo del pin e/o la rottura per fragilità dello stesso. Le Figure 2÷4 mostrano diverse geometrie d’utensile utilizzabili per la saldatura di leghe di alluminio. Spesso si ricorre ad un utensile con un “pin” caratterizzato da un volume dinamico maggiore di quello statico, onde diminuire il grado di consumo ed ottimizzare l’azione di mescolamento e di frantumazione della microstruttura del metallo. Downward force Tool rotation Welding direction Retreating side Top or crown of weld Shoulder Pin Advancing side Principio del processo Weld nugget Bottom or root of weld È un processo allo stato solido, che prevede l’utilizzo di un utensile in rotazione dotato di un terminale cilindrico o conico, filettato o meno, (pin o probe) e di una spalla con superficie circolare (shoulder), a contatto della superficie dei pezzi da saldare. Fasi operative • Posizionamento dei pezzi fissati con tolleranze d’accoppiamento rigorose e supportati da un backing. • Posizionamento dell’utensile, in rotazione, al centro del giunto a contatto con la superficie mediante carico assiale controllato. 292 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 A: Utensile (tool) in rotazione B: Rotazione e contatto perno (pin) ➡ Inizio attrito C: Penetrazione del pin in rotazione e contatto della spalla (shoulder) ➡ Inizio saldatura D: Traslazione ➡ Esecuzione del giunto Figura 1 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio TABELLA I - Modalità operative FSW. Modalità operativa FSW Principio del processo Plasticizzazione e rimescolamento di materiale metallico all’interno dello spessore delle parti da saldare con formazione di una regione di unione dei lembi uniforme e compatta Fenomeno fisico coinvolto Calore prodotto dall’attrito generato da un utensile metallico in rotazione all’interno dello spessore delle parti da unire con sviluppo di temperature di circa l’80% del punto di fusione del materiale da saldare Apporto termico specifico 0.4 - 1 kJ/mm (spessori sottili) Parametri principali Velocità di rotazione dell’utensile Valore della forza applicata verticalmente sull’utensile Velocità di saldatura Tipologia di cianfrino A lembi retti con luce massima 0.1mm Deformazioni di ritiro della saldatura Meno di 1% di quelle ottenibili con processi MIG/MAG (per leghe di Al) Tensioni residue In leghe d’alluminio: dal 25 al 30% rispetto al processo MIG Protezione dall’ossidazione durante la saldatura Soltanto su leghe particolarmente reattive (leghe di Al, Mg,Ti) ed acciaio INOX Eventuale materiale d’apporto Non necessario (soltanto nei processi “Friction Surfacing”) Maggiore criticità del processo Ottimizzazione della forma e delle dimensioni dell’utensile, usura dell’utensile Velocità di saldatura Materiali costituenti gli utensili Il principale problema da affrontare è la scelta del materiale con cui realizzare l’utensile. I criteri adottati sono quelli di individuare un materiale che, alle temperature di saldatura (circa 80% della temperatura di fusione del materiale da saldare), abbia sufficiente resistenza meccanica all’abrasione ed all’ossidazione, garantendo, nel contempo, i fenomeni di “stirring” del materiale alla base della ricristallizzazione dinamica che rende possibile il processo. Per la saldatura di leghe leggere, quali le leghe d’alluminio o di magnesio, viene utilizzato come materiale per pin e shoulder un comune acciaio d’utensile trattato termicamente (solubilizzazione Su spessori ~3mm: fino a 12 m/min (per leghe di Al) Shoulder 25 mm φ Pin 10 mm φ Tool Shank Shoulder Pin Figura 2 Progressive change in pitch & angle Three flutes (a) Oval shape probe (b) Paddle shape probe (c) Three flat sided probe (d) Three sided (e) Changing spiral re-entrant probe form & flared probe Left hand helix on outer diameter lands Not to scale Example of helix showing well radiused corners Figura 3 - Giunti testa a testa (Cortesia TWI). Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 293 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Stress flow lines Narrow weld Wide weld a) b) c) d) Figura 4 - Giunti a sovrapposizione (Cortesia TWI). a) b) c) Figura 6 - Tallone di estremità. d) Figura 5 più invecchiamento). Mentre la saldatura di materiali con un punto di fusione ed una resistenza meccanica più elevati, come ad esempio le leghe di rame, l’acciaio e le leghe di titanio, richiede, per la realizzazione dell’utensile, un materiale con caratteristiche di resistenza meccanica ed all’abrasione ad alta temperatura superiori. Possibili soluzioni possono essere le leghe di nichel (Nimonic 105), leghe a base di tungsteno con eventuali aggiunte di renio, materiali sinterizzati o ceramici, quali ad esempio il PcBN (Nitruro di Boro Policristallino) e prodotti di sintesi come il PcD (Polycrystalline Diamond) (Tab. II). Chiusura del giunto saldato Il foro di uscita può essere una limitazione del processo, rappresentando una discontinuità macroscopica del giunto. Le soluzioni ad oggi messe a punto sono (Figg. 6÷8): • chiusura in TIG; • termine del giunto su talloni di estremità; • pin a geometria variabile (retrattili); • dispositivi di scarico (run-off tables). Principali geometrie di giunzione La Figura 9 mostra le principali geometrie di giunzione che possono essere realizzate utilizzando la FSW quale processo di saldatura. È il caso di osservare le difficoltà esecutive connesse con i giunti ad “L” come TABELLA II - Elenco degli attuali materiali utilizzati per la costruzione degli utensili (pin, shoulder). • Acciai rapidi (tipo Maraging) per applicazioni convenzionali su leghe di alluminio (Fig. 5a). • Leghe di nichel (tipo Nimonic 105). • Leghe a base tungsteno eventualmente addizionate con renio (tipo W-25Re) per applicazioni su acciaio e leghe di titanio (Fig. 5b). • Materiali ceramici sinterizzati (tipo PcBN) per applicazioni su acciaio (Figg. 5c e 5d anche in 3 pezzi con autosostegno). • Prodotti di sintesi (Polycrystalline Diamond). • Materiali trattati con aggiunte di “nano” elementi. 294 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Figura 7 - Utensile a geometria variabile (Brevetto Boeing per NASA). A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio • Attorno alla zona ricristallizzata dinamicamente si trovano la zona termomeccanicamente alterata (TMZ), deformata plasticamente ma non ricristallizzata, e la zona termicamente alterata (HAZ) (Figg. 10 e 11). Figura 8 - Dispositivi di scarico (run of tables). nella Figura 9g (a causa dei fenomeni di deriva dell’utensile) e con la scarsa applicabilità dei giunti della Figura 9h (data la geometria dei lembi da unire). Struttura metallografica del giunto • Il materiale base è portato a temperature inferiori a quella di fusione e sottoposto a deformazione plastica. • In tali condizioni si ottiene la ricristallizzazione dinamica di una parte del materiale (Nugget), con la formazione di una struttura finale a grano fine. a) Termologia del giunto saldato Lo smaltimento di calore avviene principalmente per conduzione attraverso flussi pluridirezionali (Fig. 12). Tuttavia il contributo più significativo è quello dovuto alla superficie di contatto tra spalla e superficie del giunto. L’apporto termico specifico, trascurando il contributo del pin e dei movimenti viscosi tra gusci plastici nel nocciolo, può essere stimato attraverso la seguente relazione: Q = 2/3 π μ L ω (Re3 - Ri3) / v dove: μ è il coefficiente d’attrito tra utensile e materiale L è la pressione assiale [in N/mm2] ω è la velocità di rotazione [1/s] Re è il raggio esterno dell’utensile [mm] b) e) c) f) Ri è il raggio interno dell’utensile [mm] v è la velocità di traslazione dell’utensile [mm/s]. Il ciclo termico non entra nell’intervallo di solidificazione della lega. Le temperature di picco dipendono dai parametri di saldatura, oltre che dallo spessore e dalla distanza dall’asse longitudinale. Nella Figura 13 sono rappresentati cicli termici rilevati sperimentalmente a differenti distanze dall’asse del giunto e quelli ricavati con modelli numerici, che ipotizzano due diverse ripartizioni del calore complessivo tra spalla e pin (per leghe di Al). Caratterizzazione del flusso plasticizzato Fondamentalmente, il movimento del materiale è la somma di due moti elementari: • un movimento di rotazione attorno all’asse verticale dell’utensile (su piani orizzontali) (Fig. 14); • un movimento in direzione verticale, nel verso del vertice della saldatura al centro e nel verso dell’utensile, in periferia (Fig. 15). d) g) h) Figura 9 - a)-b) Giunti testa a testa; c)-d) Giunti a sovrapposizione; e)-f) Giunti a T in trasparenza; g)-h) Giunti d’angolo. Thermo-mechanical Zone (TMZ) Parent Metal (PM) Heat Affected Zone (HAZ) Figura 10 - Macrografia del giunto saldato FSW su acciaio UFG. Weld Nugget Figura 11 - Micrografie del giunto saldato FSW su leghe di alluminio. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 295 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Figura 12 Figura 14 - Velocità di rotazione (mm/s). Temperature (°C) Distance from Weld Centre Time (sec) Figura 13 - Distribuzione della temperatura durante la FSW. Figura 15 - Velocità in direzione verticale (mm/s). La composizione di questi due moti elementari comporta uno “stirring” profondo del materiale, portato a ruotare e traslare contemporaneamente. mina, carburo di silicio o nitruro di boro (vanno ricordate per questi materiali le severe condizioni di usura cui è soggetto l’utensile). La saldabilità invece dei metalli refrattari, quali tungsteno, molibdeno, zirconio, ecc., è compromessa non per ragioni metallurgiche bensì per l’impossibilità di avere un utensile in grado di resistere alle temperature di plasticizzazione che risultano essere particolarmente alte (2000 - 2500 °C). metalli commercialmente puri. La saldabilità è legata ad alcune problematiche già note per le metodologie più tradizionali. Anche se in minor misura, il calore apportato per attrito induce la comparsa Saldabilità di una ZTA suscettibile di infragilimento Dal punto di vista della saldabilità il proper incremento della durezza, ad cesso FSW trova ampi spazi di applicaesempio nel caso di acciai con composizione su diversi materiali. zione chimica favorevole a conferire La Tabella III propone i gradi di saldabimaggiore temprabilità al materiale. lità per una serie di leghe ed alcuni Nel caso delle leghe d’alluminio invece, siano esse da incrudimento per lavoraTABELLA III - Gradi saldabilità FSW dei materiali. zione plastica a Materiali FSW freddo oppure da Alluminio e sue leghe 1, (3) i nve c c h i a m e n t o mediante trattaMagnesio e sue leghe 1 mento termico, la Rame e sue leghe 1 ZTA è caratterizzata Titanio e sue leghe 2 da fenomeni di addolcimento variaSuper leghe di nichel 1 bili in funzione del Acciai bassolegati (2) tipo di lega e del suo HSLA (2) stato metallurgico. Acciai INOX austenitici 1 Un’ottima saldabilità si ottiene invece Tungsteno, molibdeno, zirconio 4 nel caso di MMC Giunti alluminio - acciai 1 dove i processi tradiAltri materiali dissimili 1 zionali non danno risultati entusiaMMC (con allumina o nitruro di boro) 1 smanti causa interaMaterie polimeriche 1 zione, a volte molto 1: ottima saldabilità - 2: saldabilità con problemi operativi - 3: saldabilità con progravosa, con le fasi blemi metallurgici - 4: non saldabili. I numeri tra parentesi rivestono minor criticità. disperse quali: allu- 296 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Applicazioni alle leghe di titanio L’estensione della FSW alle leghe di titanio risulta particolarmente impegnativa e gli studi condotti in questi anni hanno permesso di evidenziare che devono essere tenute in considerazione le seguenti peculiarità: Materiale base • elevata durezza e resistenza meccanica ad elevata temperatura; • bassa conducibilità termica; • suscettibilità alla contaminazione atmosferica; • tendenza alla fragilizzazione per assorbimento di elementi interstiziali (O, N e H); • grande influenza dei parametri di processo sulla microstruttura e proprietà del giunto saldato. A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Processo di saldatura • il materiale costituente l’utensile deve garantire elevate prestazioni ad alta temperatura; • l’utensile può mostrare usura e degrado durante l’utilizzo; • le finestre di saldabilità (ovvero i parametri di saldatura) sono molto più strette rispetto alle applicazioni convenzionali sull’alluminio; • carichi assiali e longitudinali elevati; • il processo risulta essere molto sensibile alle variazioni di temperatura nella saldatura. Attuali sperimentazioni IIS In relazione a quanto sopra riportato l’Istituto ha iniziato verso la fine del 2008, in collaborazione con Alenia Aeronautica SpA, un programma di ricerca per lo studio preliminare dei parametri necessari alla definizione dei limiti del processo FSW sulla lega Ti-6Al-4V ed ha intrapreso le prime attività di speri- Figura 16 - FSW in dotazione c/o IIS. Figura 18 - Sezione macrografica giunto Lap-Joint Ti-6Al-4V, spessore = 2.5 mm. Figura 17 - Utensile PcBN usato. Figura 19 mentazione, utilizzando la macchina in dotazione al Laboratorio dell’Istituto Italiano della Saldatura (Fig. 16). Le caratteristiche fondamentali di tale macchina sono: • Forza verticale: 60 kN (max) • Forza longitudinale: 20 kN (max) • Forza laterale: 15 kN • Momento torcente: 20 Nm (max in continuo) • Momento torcente: 60 Nm (max di picco) • Velocità di rotazione: 350 - 6000 giri/min • Velocità di avanzamento: 9.6 m/min (max). In via preliminare e con un utensile esistente (non facente parte del pro- gramma) è stato eseguito un primo “sondaggio” sulla saldabilità col processo Friction Stir Welding (FSW) eseguendo alcune passate “bead-on-plate” sul materiale in studio. L’utensile adoperato è visibile nella Figura 17 ed è costruito in Nitruro di Boro Policristallino cubico (PcBN) sinterizzato. Le fratture presenti sulla superficie sono attribuibili allo stress termico subito durante la saldatura. Dal resto è noto che la resistenza alla fatica termica di ceramiche sinterizzate è molto bassa. A conclusione di questa fase è stata eseguita una giunzione del tipo “LapJoint”, unendo tre spezzoni di lega Ti-6Al-4V di spessore 2.5 mm. Tale configurazione è stata dettata dalla dimensione del “pin”, poco più alto di 5 mm e non regolabile in altezza. La Figura 18 mostra la sezione macrogra- Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 297 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio fica del giunto realizzato che, tranne per il leggero sottospessore (~ 0.6 mm) dovuto probabilmente ad una pressione eccessiva sull’utensile, si presenta senza difetti e con penetrazione ottimale. Successivamente è stato condotto uno studio col proposito di individuare sia il materiale che la forma dell’utensile più idoneo allo scopo del progetto. È stato quindi scelto un utensile in lega tungsteno - 25 renio in grado di offrire superiore resistenza all’attrito a temperatura elevata nonché una fragilità decisamente più bassa rispetto al PcBN. Inoltre è stata realizzata una nuova conformazione dell’utensile, in modo da consentire l’introduzione di un “pin” regolabile che può quindi essere utilizzato su una gamma di spessori più ampia e, al tempo stesso, può essere sostituito nel caso di rottura o sostituzione dello stesso a causa di eccessiva usura. Le Figure 19 e 20 illustrano aspetto e forma dell’utensile studiato e del quale sono stati prodotti 2 esemplari. Le prime prove di fattibilità col nuovo utensile hanno permesso di eseguire alcune passate con modalità “bead-onplate” su spessori di 2.5 mm ma occorre ancora un maggior affinamento riguardante la scelta dei valori dei parametri operativi in quanto non si è ancora riusciti ad ottenere un giunto esente da discontinuità alla radice del “nugget” (nocciolo della saldatura), come mostrato nella Figura 21. Al di là di alcune correzioni di entità minore da apportare all’utensile, finora esso si è dimostrato, in buona misura, alquanto resistente all’usura imposta dall’attrito. È stato però rilevato, dopo ogni saldatura, che la lega Ti-6Al-4V tende facilmente ad aderire sulla superficie dell’utensile ed a creare alla fine un vero e proprio riporto che avvolge interamente il “pin” e che richiede la sua periodica asportazione, operazione di non semplice esecuzione. Finora le prove sono state condotte senza particolari cure sulla protezione gassosa (primaria, secondaria ed al rovescio) delle saldature in quanto lo scopo primario era quello di produrre giunzioni esenti da discontinuità. È stato usato un getto di gas soltanto allo scopo di evitare il surriscaldamento dell’utensile. 298 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Figura 20 - Utensile composto da pin e shoulder in tungsteno-25 renio. Figura 21 - Sezione macrografica “bead-on-plate” Ti-6Al-4V, spessore = 2.5 mm. Figura 22 Figura 23 Aspetto superficiale del giunto in titanio L a s u p e r fi c i e d e l g i u n t o i n t i t a n i o è caratterizzata, in modo inusuale, dalla presenza di strie dovute alla rotazione del pin e della spalla (Figg. 22 e 23). Queste incisioni, più o meno marcate a seconda dei parametri impiegati nel processo, possono essere determinanti per il comportamento a fatica del giunto, agendo da intaglio strutturale ed innesco preferenziale a rottura. Il comportamento a fatica di un giunto in lega di titanio di spessore 2.5 mm nello stato “come saldato”, dopo trattamento di rinvenimento, dopo lavorazione meccanica superficiale e dopo leggera martellatura superficiale, è mostrato nella Figura 24. A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Target Stress (ksi) Ti6-4 - FSW Fatigue Study (Load Ratio = 0.1) Cycles to failure Figura 24 - Comportamento a fatica di lamierini in lega di titanio, spessore = 2.5 mm. Possibili implementazioni La progettazione di un utensile con spalla piccola, pin rastremato e sistema di raffreddamento sembra essere adeguato per spessori sottili ed anche per spessori elevati (Fig. 25). Una piastra di supporto raffreddata ad acqua previene l’incollatura tra il pezzo ed il supporto e può evitare la protezione a rovescio del giunto. L’uso di un supporto in tungsteno elimina la contaminazione del giunto (Fig. 26). Comunque, con un supporto di tungsteno raffreddato, è difficile assicurare la piena penetrazione e l’assenza di difetti al vertice (Fig. 27). Future applicazioni La bassa conducibilità termica delle leghe di titanio (quali ad esempio Ti-6Al-4V) determina una distribuzione non uniforme del calore e poiché il riscaldamento è generato principalmente sulla superficie superiore del pezzo (quando vengono applicati utensili convenzionali) il gradiente di temperatura che si instaura attraverso lo spessore è significativo. Al fine di garantire una distribuzione più uniforme possibile delle temperature, una tecnica innovativa è quella che prevede un utensile con “pin” rotante all’interno di una spalla fissa che scivola sulla superficie del pezzo durante la saldatura (Stationary Shoulder Friction Stir Welding - SSFSW). Water Cooling Figura 25 - Utensile raffreddato ad acqua. Tungsten insert Water Cooling Figura 26 - Supporto raffreddato ad acqua. Figura 27 - Macrografie giunto con mancanza di penetrazione e difetti. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 299 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Figura 28 - Schema sistema SSFSW (Cortesia TWI). Lo schema di base del sistema e la foto del prototipo di utensile sono illustrati nelle Figure 28 e 29. 1) mandrino rotante 2) barra di spinta 3) supporto utensile 4) canali acqua di raffreddamento 5) ingresso gas argon 6) cuscinetto di supporto 7) testa utensile fisso (spalla) 8) scarpetta scorrevole 9) pin rotante 10) guarnizione scorrevole 11) ugelli gas argon 12) camera gas argon 13) ingresso gas argon. Una protezione di gas inerte è fornita da una camera costruita “ad hoc” e fissata alla testa saldante in modo da proteggere il nocciolo e le zone circostanti durante la saldatura. La spalla non contribuisce direttamente al riscaldamento generato durante la saldatura; questo consente di concentrare l’apporto termico attorno al pin eliminando i problemi di surriscaldamento della superficie del pezzo e generando una distribuzione più lineare del calore attraverso lo spessore. I primi dati reperibili in letteratura (Fig. 30) sono incoraggianti. Il processo è risultato relativamente stabile e la superficie di saldatura è apparsa molto liscia. I risultati migliori, riferiti a prove sulla lega Ti-6Al-4V di spessore 6.5 mm, sono stati ottenuti con velocità di avanzamento dell’utensile pari a 60/80 mm/min, con velocità di rotazione del 300 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 pin di 400-500 giri/min e con un attento controllo del carico applicato al fine di mantenere una pressione costante sull’utensile. Aspetti metallurgici Il titanio puro ha due forme allotropiche: l’α caratterizzata da una struttura esagonale compatta (EC), stabile da temperatura ambiente fino a 880 °C (per il Ti puro) e la β avente struttura cubica a corpo centrato (CCC), stabile tra gli 880 °C e la temperatura di fusione (1668 °C). Le diverse leghe di titanio (α, β o α - β) presentano saldabilità differenti e ciò fa sì che la realizzazione di giunti tra leghe appartenenti a diverse famiglie risulti difficile, se non addirittura impossibile. Storicamente, la lega di titanio più utilizzata è la Ti-6Al-4V (il cosiddetto grado 5), una lega bifasica α - β avente ottima resistenza alla corrosione, buone Figura 29 - Prototipo sistema SSFSW (Cortesia TWI). caratteristiche meccaniche e discreta saldabilità (Figg. 31 e 32). L’esistenza di più forme allotropiche e la relativamente bassa temperatura di trasformazione da una struttura all’altra implica che, nel caso si adotti la saldatura FSW, si possano manifestare fenomeni di ricristallizzazione dovuti alle temperature raggiunte, oltre alla caratteristica ricristallizzazione dinamica. Figura 30 - Sezione macrografica - Ti-6Al-4V, spessore 6.32 mm, VS 80 mm/min, VR 500 giri/min. A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Figura 31 - Materiale base. Figura 33 - Nugget. 1200 β Temperature, °C 1100 1000 900 α+β 800 700 α 7% Al 4% Al 600 500 0 5 10 15 20 Weight Percent V Figura 32 - Diagramma di stato leghe Ti-6Al-4V. In tutte le zone del giunto, la microstruttura risulta più fine rispetto a quella del materiale base. I grani di dimensioni minori (circa 5 μm) sono quelli della parte superficiale del “nugget”, risultato della ricristallizzazione dei grani delle fasi α e β e del rapido smaltimento di calore attraverso la superficie di contatto tra spalla e pezzo. Al centro dello spessore si ha un raffreddamento meno severo. Il profilo di durezza, misurato attraverso il giunto a tre diverse profondità dalla superficie, non mostra né evidente diminuzione nella ZTA (tipica delle leghe d’alluminio) né aumento nel “nugget” (tipico dei materiali che induriscono a seguito d’invecchiamento). Tutti i profili di durezza rilevati risultano piatti, con valori compresi tra 310 e 340 HV (Fig. 35). Durezza Vickers HV 10 Molti ricercatori hanno esaminato le proprietà di giunti di Ti-6Al-4V realizzati mediante FSW, riscontrando sostanzialmente, come si può vedere nelle figure, l’assenza della ZTMA (la zona delle grandi deformazioni plastiche, caratterizzata da grani fortemente allungati); al contrario esiste un’evidente zona di transizione tra la struttura molto fine del “nugget” (Fig. 33) e la zona termicamente alterata (Fig. 34). L’assenza della ZTMA può essere dovuta al fatto che la temperatura raggiunta durante la saldatura supera quella di trasformazione α β (β-transus) e la variazione di struttura riesce a ridistribuire le tensioni. Inoltre, la lega Ti-6Al-4V ha proprietà superplastiche a temperature di poco superiori a 920 °C (subisce grandi deformazioni senza necessità di aumentare eccessivamente le tensioni) e ciò può aiutare a contenere le tensioni ed a creare una struttura formata da grani regolari. Distanza dall’asse del giunto [mm] Figura 35 - Profilo di durezza attraverso un giunto FSW su Ti-6Al-4V. Figura 34 - Microstrutture delle varie zone di un giunto FSW su Ti-6Al-4V. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 301 A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Esempi applicativi La tecnologia FSW rappresenta la “sfida del secolo” in questo campo industriale. Il particolare interesse riguarda la possibilità di abbandonare la rivettatura quale processo di assiemaggio strutturale e sostituirlo con la saldatura FSW. Settore aeronautico Thick plate Extruded shapes Machining FSW Conventional method Cargo floor Settore aerospaziale 302 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 This work A. Lauro - La saldatura “Friction Stir Welding” (FSW) delle leghe di titanio Ariane 5 main motor thrust frame Fokker space BV The Netherlands PROGETTO “AMERICA” Initial 787 Friction Stir Welding Candidates: • Fatigue loaded body frame stiffeners • Nose & Window Surrounds • Misc. Brackets x y z Cortesia Boeing Company Alberto LAURO, laureato in Ingegneria Meccanica a Genova nel 1982. Dal 1983 a tutt’oggi dipendente dell’Istituto Italiano della Saldatura. Nel corso della carriera ha ricoperto gli incarichi di Dirigente Responsabile del Settore Caldareria e della Divisione Ingegneria, svolgendo attività di assistenza e consulenza nel campo della metallurgia e delle costruzioni saldate di componenti a pressione per impianti chimici e raffinerie. Attualmente ricopre la funzione di Responsabile del Coordinamento delle Divisioni Formazione - Ricerca - Laboratorio del’Istituto Italiano della Saldatura. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 303 www.thetis.tv COMPO+ TEC 2009 21/22/23 OTTOBRE 2a RASSEGNA INTERNAZIONALE DELLA PRODUZIONE IN MATERIALE COMPOSITO E TECNOLOGIE CORRELATE Carrara - Complesso Fieristico e r u t u F he t g n i d l Bui Composites with www.compotec.it Aeronautic - Aerospace - Automotive - Consumer goods Construction - Civil engineering - Design - Defence - Security - Electronics - Wind energy Railway - Mass transit - Office Equipment - Medical Appliances - Marine - Boatbuilding Swimming pools - Sanitary ware - Corrosion resistant products - Sports - Leisure In partnership con: Web Media Partner: In collaborazione con: Ministero dello Sviluppo Economico PROVINCIA DI MASSA CARRARA Sponsor unico bancario: ORGANIZZATA DA: GRUPPO BANCA CARIGE REGIONE TOSCANA PR O M OZ I ON E PR O M OZ I ON E Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. Business on the Move CarraraFiere Srl - Viale G. Galilei, 133 - 54033 Marina di Carrara (MS) Italia - Tel.+39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 e-mail: [email protected] Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro C. Rosellini * R. Russo * Sommario / Summary In base a stime OCSE del 2007 il settore metalmeccanico ha fatturato in Europa 970 Mld di Euro. Tale ammontare costituisce l’ 8% dell’economia globale europea. La saldatura, in questo settore, è la più importante tecnica di giunzione utilizzata per l’assemblaggio ed ha un grande impatto sulla salute degli operatori in quanto è un lavoro impegnativo dal punto di vista fisico, che determina una elevata percentuale di assenze per malattia (circa 160 ore lavorative all'anno per ogni saldatore). La saldatura è utilizzata in parecchie migliaia di unità applicative, dalle piccole e medie imprese alle grandi società industriali che impiegano diverse centinaia di saldatori; i costi di un ammontare così elevato di assenze per malattia sono, in particolare per le PMI, fortemente penalizzanti per la situazione finanziaria, compromettendo in questo modo la loro competitività. In tale contesto si è svolto, in ambito europeo, il progetto collaborativo di ricerca Econweld, di durata triennale, conclusosi il 31 Marzo 2009, al cui svolgimento hanno partecipato 19 Partners, fra Enti di ricerca, fra i quali l’IIS, piccole e medie imprese ed Associazioni industriali, appartenenti a 8 diversi Paesi Europei. Tale progetto era costituito da diverse fasi di lavoro, ognuna delle quali si interessava di un determinato aspetto, passando da quello tecnologico all’ergonomia del lavoro, dall’inquinamento ambientale ai costi di esecuzione dei giunti saldati. Il presente articolo intende riferire in particolare dell’aspetto ecologico, legato alla rilevazione dei fumi in termini di gas e particolati, emessi in diverse condizioni applicative, utilizzando nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi nella zona di lavoro. According to OCSE estimate the metal-mechanic sector (turnover 970 billion € a year in 2007) represents the 8% of the total EU business. * Welding is the most important joining technique in such sector and it has a great impact on the workers health, as it is a very demanding job from the physical and the workingenvironment points of view, so determining a high percentage of sick-leaves: about 160 working hours per welder a year. Welding is applied in several thousands of application units, ranging to small SMEs till to great Industries, employing several thousands of welders. The elevated costs of all those sick-leaves are extremely threatening the financial position of SMEs, endangering their competitiveness. In this precinct the European Collaborative Research Project Econweld was carried out (having a three years duration) and it finished on the 31st of March 2009. 19 Partners, belonging to 8 different European Countries contributed to the execution of the project; among these are Research Institutes, including IIS, Small and Medium Enterprises and Industrial Associations. The Project was constituted by different Work-Phases, each one of them dealing with a specific aspect, ranging from technology, to working ergonomics, to working environment pollution till to the execution costs of the welded joints. This paper intends to present a survey about the ecological aspects, connected to the welding fumes detection (in terms of gases and particulates), which are emitted in different applicative situations, by utilizing new methods and tools suitable to the reduction of the fumes in the working area. Keywords: Aluminium alloys; austenitic stainless steels; carbon manganese steels; costs; filler materials; fume; GMA welding; health and safety; MAG welding; occupational health; research and development; shielding gases; stainless steels; torches; ventilating; ventilation equipment. Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 305 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro 1. Introduzione La presente indagine è stata svolta nell’ambito di esecuzione del progetto di ricerca europeo ECONWELD (Coll-CT2005-516336), che aveva come obbiettivi quelli di realizzare delle soluzioni di saldatura di tipo ecologico ed ergonomico senza trascurare l’aspetto economico. Uno dei “deliverable” del progetto (D2.9) aveva come obbiettivo quello di individuare dei metodi idonei per la riduzione dei fumi alla fonte, cioè nel luogo ove essi hanno origine, esattamente al di sopra del bagno di saldatura. L’attività sperimentale ha investigato diverse possibilità di intervento. Tra queste possiamo elencare le seguenti: 1) Aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione. 2) Diminuzione della temperatura di formazione delle gocce di metallo fuso. 3) Definizione di nuovi materiali d’apporto e miscele di gas di protezione. In aggiunta a quelli sopra elencati, quale ulteriore strumento idoneo ad asportare i fumi prodotti dalla zona di lavoro è stata utilizzata la torcia MAG aspirante, fabbricata dalla società Aspirmig, con funzionalità ottimizzata per quanto riguarda Figura 1 - Fume-box utilizzate all’Instytut Spawalnitca (PL) per l’analisi dei gas e dei particolati. 306 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 la captazione dei fumi dal punto di vista fluodinamico. Tale attività ha costituito un apposito “deliverable” (Del. D2.7) durante lo svolgimento del progetto. Lo svolgimento del progetto ECONWELD ha comportato, nella sua globalità, l’esecuzione di diverse fasi di lavoro; due di queste, in particolare, si erano interessate della rilevazione della quantità di fumi che venivano sviluppati sia in condizioni di lavoro “normali”, cioè senza l’adozione di alcun accorgimento atto a ridurre la produzione dei fumi nella zona di lavoro (Del. D2.6), che in condizioni di lavoro “migliorate”, adottando cioè gli accorgimenti elencati in precedenza e atti allo scopo (Del. D2.10). 2. Attività sperimentale Le sperimentazioni effettuate hanno preso in esame le modalità di intervento indicate al paragrafo precedente, e in particolare: 1) Aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione. 2) Diminuzione della temperatura di formazione delle gocce di metallo fuso, mediante la tecnica di saldatura CDP (Cold Double Pulse). 3) Definizione di nuovi materiali d’apporto e miscele di gas di protezione. 4) Utilizzo della torcia MAG aspirante. I risultati di effettuazione delle attività sperimentali sopraindicate sono riportati nei successivi paragrafi. L’attività indicata al punto 1) è stata effettuata presso i laboratori della SIAD- Italargon SpA (una consociata della Praxair) di Dalmine (BG). Le attività sperimentali indicate ai punti 2), 3) e 4) sono state svolte in suddivisione tra diversi Enti di Ricerca appartenenti al Consorzio e hanno preso in esame lo studio dei seguenti materiali: • Acciaio S355JR-EN 10025-2 (acciaio al C-Mn) • Acciaio X2CrNiMo (acciaio inossidabile AISI 316L) • Leghe di alluminio AW6082 e AW5083, EN 573-3. Il dettaglio delle prove eseguite è indicato nella Tabella I. La determinazione dei gas e dei particolati, contenuti nei fumi di saldatura, è stata effettuata impiegando apposite apparecchiature e attrezzature (fumebox). Il tutto è avvenuto in accordo alle norme internazionali EN ISO 15011-1 (per i particolati) ed EN ISO 15011-2 (per i gas). Nelle Figure 1, 2 e 3 sono rappresentate alcune delle attrezzature utilizzate per l’esecuzione delle prove. Nella Tabella I sono indicate le diverse combinazioni degli elementi (tecnica pulsata CDP, miscele di gas protettivi, torcia di saldatura normale o aspirante) che costituiscono le differenti condizioni sperimentali. In tutto sono state riprodotte 13 differenti condizioni sperimentali. In conformità a quanto previsto dalle norme EN ISO 15011-1 e EN ISO 15011-2 sono state eseguite tre serie di prove per ciascuna condizione sperimentale. Nel caso delle leghe di alluminio non è stato possibile utilizzare una intensità di Figura 2 - Attrezzature a corredo. C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro TABELLA I - Diverse combinazioni degli elementi (tecnica pulsata CDP, miscele di gas protettivi, torcia di saldatura normale o aspirante) che costituiscono le differenti condizioni sperimentali. Base Material Work-phase 1 Work-phase 2 C- Mn Steel S355JR (Fe510) Stainless Steel AISI 316L Filler metal Shielding gas Current Waveform Normal wire 82%Ar-18%CO2 Without pulsing Green wire 82%Ar-18%CO2 Without pulsing Normal wire Ternary mixture Green wire Ternary mixture Normal wire Ternary mixture Normal wire 99%Ar-1%O2 Normal wire 99%Ar-1%O2 Work-phase 3 Normal wire Aluminium Alloy EN AW 6082 Normal wire With aspiration (by Aspirmig) IIS 1 Normal type (without aspiration) IS 2 Normal type (without aspiration) IS 3 Without pulsing Normal type (without aspiration) IS 4 Without pulsing Normal type (without aspiration) IST 5 Normal type (without aspiration) IST 6 With aspiration (by Aspirmig) IIS 7 Normal type (without aspiration) IST 8 With aspiration (by Aspirmig) IIS 9 Normal type (without aspiration) IIS 10 With aspiration (by Aspirmig) IIS 11 Normal type (without aspiration) IIS 12 With aspiration (by Aspirmig) IIS 13 Pulsed Pulsed Normal 97.5%Ar-2.5%CO2 wire Aluminium Alloy EN AW 5083 Normal wire Experimental condition Pulsed Normal 97.5%Ar-2.5%CO2 wire Normal wire Executor* Pulsed Pulsed Pulsed 99.99%Ar 99.99%Ar Without pulsing Pulsed 99.99%Ar 99.99%Ar Without pulsing Welding torch * IIS - Istituto Italiano della Saldatura - Genova; IS - Instytut Spawalnitca - Gliwice (PL); IST - Instituto Superior Técnico - Lisbona (P). corrente di saldatura pari a 350 A, con diametro di filo pari a 1.2 mm. Per questo motivo, al fine di non impiegare un altro filo di diametro maggiore (che avrebbe introdotto un’altra variabile indesiderata nel disegno dell’esperimento) è stato scelto di effettuare solo due serie di prove, adottando dei parametri di saldatura (in particolare il valore dell’intensità di corrente) a livello intermedio in confronto con i tre originari. 3. Caratteristiche e risultati ottenuti con la modalità di intervento 1) “Aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione” Questa possibilità è scaturita sulla base di una esperienza simile sviluppata in altri settori di applicazione, come ad esempio la discagliatura di lamiere effettuata per mezzo di un getto di aria pressurizzata. In quel caso fu sviluppato da alcuni ricercatori del Politecnico di Delft (NL) un dispositivo originale che apportava cristallo di azoto solido all’interno di un getto di aria pressurizzata, indirizzata sulla superficie della lamiera. L’aggiunta di particelle solide di piccole dimensioni raggiunse l’obbiettivo di ridurre i copiosi fumi, emessi durante la discagliatura delle lamiere. Con un simile intento sono state eseguite alcune prove sperimentali, addizionando cristalli solidi di CO 2 al gas di protezione utilizzato nel processo di saldatura MAG. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 307 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Figura 3 - Fume-box utilizzata all’IIS per l’analisi di gas e particolati. Tali prove sperimentali sono state eseguite presso i laboratori della SIAD - Italargon SpA. In tali laboratori sono state eseguite prove di saldatura impiegando una particolare torcia MAG, nel cui ugello sono stati fatti fluire alcuni grani solidi di CO2 di piccolissime dimensioni (≤ 0.1 mm) per raffreddare il gas di protezione e l’arco. La torcia era raffreddata ad acqua ed internamente al suo ugello per l’adduzione del gas era stato inserito un tubicino di diametro pari a 6 mm, entro il quale fluivano i grani solidi di CO2. A monte, un sistema ad espansione alimentato da due bombole di CO2 faceva sì che questo producesse i grani solidi, Figura 5 - Torcia MAG modificata. 308 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 per via del rapido raffreddamento determinato dall’espansione; la pressione quindi li spingeva all’interno della torcia. Nelle Figure 4 e 5 sono riportate rispettivamente le foto del sistema ad espansione alimentato dalle bombole di CO 2 e la torcia di saldatura modificata. I risultati di queste prove non sono stati positivi. Riteniamo che ciò sia dovuto ai seguenti motivi: • La torcia era di tipo artigianale (la sua realizzazione avrebbe dovuto essere notevolmente migliorata per quel che riguarda l’accuratezza di funzionamento dei circuiti trasportanti i fluidi). • Non è risultato possibile regolare in maniera fine il flusso dei grani solidi di CO 2 (in termini di ampiezza e di modalità laminare del flusso). I fattori sopra descritti hanno determinato il fatto che il flusso del gas di protezione divenisse turbolento e ciò ha provocato la formazione di numerose scintille, così come di porosità nei depositi di saldatura (Fig. 6). Figura 4 - Sistema per l’adduzione di cristalli solidi di CO2 nel gas di protezione. 4. Caratteristiche della modalità di intervento 2) “Diminuzione della temperatura di formazione delle gocce di metallo fuso” L’idea alla base di questa procedura è quella di diminuire la temperatura di formazione delle gocce di metallo fuso, quando queste sono prodotte e si distaccano dalla punta del filo, poiché si può ipotizzare che in questo modo la velocità di formazione dei fumi (FER - Fume Emission Rate) diminuisca di conseguenza. Il modo più efficace per ridurre la temperatura di formazione delle gocce è Figura 6 - Produzione di spruzzi e scintille durante la saldatura. C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro CDP Waveform Figura 7 - Forma d’onda CDP. quello di abbassare l’apporto termico al valore più basso possibile, idoneo a produrre un cordone di saldatura di forma accettabile ed esente da difetti. Negli ultimi anni è stata sviluppata una nuova tecnica di saldatura MAG che raggiunge questo scopo: questa viene detta tecnica CDP (Cold Double Pulse). Tale modalità di trasferimento combina due livelli dei valori di corrente/tensione per la formazione e la deposizione delle gocce: il primo livello, corrispondente al cosiddetto regime di “parametri caldi”, determina la penetrazione della saldatura; il secondo livello, corrispondente al cosiddetto regime di “parametri freddi”, permette la riduzione della temperatura del bagno fuso. Nella Figura 7 è rappresentato questo tipo di forma d’onda. 5. Caratteristiche della modalità di intervento 3) “Definizione di nuovi materiali di apporto e miscele di gas di protezione” Un’altra valida possibilità per ridurre i fumi di saldatura nel processo MIG/MAG è quella di utilizzare materiali di apporto e miscele di gas di protezione che sviluppano quantità di fumi ridotte in confronto a fili di apporto e miscele tradizionali. Recentemente sono state sviluppate nuove combinazioni di materiali di consumo in grado di incontrare maggiormente il gradimento del saldatore, sia per quanto riguarda il loro funzionamento, sia per l’impatto sull’ambiente di saldatura. Diversi fattori influenzano la quantità di formazione dei fumi; tra questi il conte- Figura 8 - Schematizzazioni 3D del modello geometrico del corpo torcia. nuto di carbonio gioca un ruolo fondamentale in combinazione con gli elementi contenuti nel nucleo. È noto, infatti, che per i fili animati la formazione dei fumi è principalmente generata dalla reazione del carbonio contenuto nel filo con l’ossigeno presente nell’atmosfera d’arco, per formare CO e CO2. Queste formazioni di gas e la sublimazione del carbonio causano disturbi e interruzioni dell’arco durante la saldatura e, in conseguenza, determinano la formazione di particelle metalliche che vengono emesse dal mantello e dal nucleo nell’atmosfera. Anche il tipo di gas di protezione ha in genere un effetto sostanziale sulla velocità di formazione dei fumi (FGR Fume Generation Rate). L’effetto dei gas di protezione sulla FGR è particolarmente sensibile quando si utilizzano fili animati. Notevoli attività di ricerca sono state condotte e sono ancora in corso al fine di definire fili animati da utilizzare in combinazione con miscele ternarie Ar/He/CO2 e Ar/ CO2/O2. Tuttavia, alcuni fili animati di nuovo tipo si comportano molto bene anche utilizzando solamente CO 2 come gas di protezione e producono quantità di fumi relativamente basse con buone caratteristiche meccaniche. Nell’ambito dell’attività sperimentale relativa al progetto ECONWELD sono state eseguite molte prove allo scopo di investigare i valori, in termini di FGR, che possono essere ottenuti utilizzando alcuni tipi di fili animati (green wires) in combinazione con differenti gas di protezione (miscele binarie o ternarie). 6. Caratteristiche della modalità di intervento 4) “Utilizzo della torcia MAG aspirante” Sfruttando un’idea originale, scaturita dall’impiego di una torcia MAG aspirante già esistente e fabbricata dalla società Aspirmig di Virle Piemonte (Torino), è stata dapprima effettuata una schematizzazione CAD 3D di un nuovo modello di corpo idraulico costituente la parte interna della torcia. Nella Figura 8 sono rappresentati alcuni schizzi del modello di tale dispositivo. La particolarità di tale dispositivo è legata al fatto che, oltre ad addurre il gas di protezione attraverso l’estremità dell’ugello, sopra il bagno di saldatura, esso aspira anche i fumi prodotti durante la saldatura, convogliandoli attraverso tre idonee aperture praticate sulla sua superficie laterale. In seguito è stata effettuata una modellizzazione funzionale di tale dispositivo (Figg. 9 e 10), facendo uso del programma computazionale fluodinamico Fluent, che è particolarmente adatto a verificare le caratteristiche dinamiche del moto di diversi tipi di fluidi. Per fare ciò è stata ipotizzata l’assunzione di una serie di parametri operativi fondamentali, quali: pressione, velocità, flusso del gas, ecc.. Attraverso la reiterazione di diverse serie di parametri ed alcune verifiche sperimentali è stato possibile produrre un nuovo corpo torcia, inserito nel relativo alloggiamento, avente caratteristiche funzionali migliorate, in grado di catturare in pratica la totalità dei fumi prodotti durante la saldatura. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 309 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Figura 9 - Distribuzione della concentrazione di gas protettivo nello spazio in prossimità dell’estremità dell’ugello. 7. Risultati ottenuti con le modalità di intervento 2),3),4) Nella Tabella II sono riportati i risultati ottenuti (in termini di gas e particolati) nello svolgimento dell’attività sperimentale indicata al punto 2, alle voci 2), 3) e 4). In accordo a quanto previsto dalla norma EN ISO 15011- 1 per i particolati, ogni Figura 10 - Esempio di rappresentazione del campo di moto dei fumi intorno alla torcia. risultato è stato ottenuto come media di tre determinazioni. Allo scopo di effettuare dei confronti accurati tra i risultati ottenuti nelle diverse situazioni di lavoro, in particolare tra quelle eseguite in condizioni “normali”, come specificato nell’introduzione all’articolo, e quelle effettuate in condizioni “migliorate” (adottando cioè gli opportuni accorgimenti atti a Figura 11 - Confronto fra prove eseguite in condizioni “normali” e “migliorate” (FER) [mg/min]. 310 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 ridurre la produzione di fumi nella zona di lavoro), si riporta la Tabella III che mostra i risultati ottenuti nella precedente fase di lavoro (Del. D2.6), nella quale le rilevazioni erano state effettuate in condizioni di saldatura “normali”. Per quanto riguarda i gas possiamo dire che ogni condizione di lavoro migliorata (forma d’onda pulsata, materiali di consumo innovativi: fili animati e nuove C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro TABELLA II - Composizione dei fumi di saldatura sviluppati nelle diverse situazioni sperimentali. Effective Parameters V [V] I [A] Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 220 300 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 v [mm/min] NO NO2 CO CO2 Particulates [ppm] [ppm] [ppm] [ppm] [mg/s] 0 0 0 500 500 500 4.7 9.7 9 70 140 190 - 4.31 6.24 9.86 27 33 76 - 1.75 2.15 2.48 48 85 114 - 2.52 3.64 5.03 0 0 0 0 0 0.13 45.3 70.3 83.3 0 0 0 0.7 0.63 0.9 21.0 24.0 26.3 0 0 11 450 450 550 8.2 13.7 8.2 0 0 0 0.27 0.2 0.2 19.7 28.3 33.7 0 0 0 550 450 450 8.3 8.7 11.2 0 0 650 650 143.2 237.7 0 0 600 700 10.7 46.7 0 0 600 650 148 224.4 0 0 750 750 24.7 25.8 Work-Phase 1 Experimental condition 1 180 280 380 0 0 0 0 0 0 Work-Phase 1 Experimental condition 2 180 280 380 1 3 6 0 1 3 Work-Phase 1 Experimental condition 3 180 280 380 1 1 2 2 6 7 Work-Phase 2 Experimental condition 4 180 280 380 1 2 5 1 1 2 Work-Phase 2 Experimental condition 5 180 280 380 8.3 14.3 27.7 1900 1900 1900 Work-Phase 2 Experimental condition 6 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 Test 1 Test 2 23 25 140 240 180 280 380 1 1 1.3 1800 1800 1800 Work-Phase 2 Experimental condition 7 180 280 380 0 0 6 0 0 0 Work-Phase 2 Experimental condition 8 180 280 380 19.7 22.7 29 1900 1900 1900 Work-Phase 2 Experimental condition 9 180 280 380 0 0 0 0 0 0 Work-Phase 3 Experimental condition 10 180 280 0 1 3.5 8.1 Work-Phase 3 Experimental condition 11 Test 1 Test 2 23 25 140 240 Test 1 Test 2 23 25 140 240 Test 1 Test 2 23 25 140 240 180 280 0 0 0.6 1.3 Work-Phase 3 Experimental condition 12 220 300 0 7 4.3 9.1 Work-Phase 3 Experimental condition 13 220 300 0 0 0.5 0.9 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 311 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro TABELLA III - Composizione dei fumi di saldatura rilevati nella precedente fase di lavoro (Del. D2.6) in condizioni “normali”. Effective Parameters V [V] I [A] v [mm/min] NO NO2 CO CO2 Particulates [ppm] [ppm] [ppm] [ppm] [mg/s] 2300 2350 2400 3.0 4.9 8.1 1800 1800 1800 1.16 1.71 3.98 1900 1900 1900 1.18 2.06 3.05 Base Material: Mild Steel (C-Mn) S 355 JR-EN 10025-2 Filler Metal: EN 440 G2Si; Øwire = 1.2 mm Shielding Gas: EN 439 M21 (mix: 82Ar-18CO2 ) Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 218 298 180 280 380 5.6 8 48.6 7.2 22 49.4 80 160 230 Base Material: Stainless Steel EN 10088 X2CrNiMo (AISI 316L) Filler Material: EN 10072 G 19 12 3 (AISI 316L); Øwire = 1.2 mm Shielding Gas: EN 439 M13 (mix 99Ar-1O2) Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 220 300 180 280 380 1 2 11 0.4 0.6 1.3 0 0 2 Base Material: Stainless Steel EN 10088 X2CrNiMo (AISI 316L) Filler Material: EN 10072 G 19 12 3 (AISI 316L); Øwire = 1.2 mm Shielding Gas: EN 439 M11 (mix 97.5Ar-2.5O2) Test 1 Test 2 Test 3 22 24 28 150 220 300 180 280 380 0 1 3 0.4 0.2 1.1 19 21 19 Base Material: Aluminium Alloy EN 573-3 EN AW 6082 Filler Material: Aluminium Alloy EN 18273 Al 5356 (AlMg5Cr); Øwire = 1.2 mm Shielding Gas: EN 439 I1 (99.99Ar) Test 1 Test 2 23 25 140 240 220 300 4 21 4.5 9.5 0 0 950 1000 11.66 19.99 Base Material: Aluminium Alloy EN 573-3 EN AW 5083 Filler Material: Aluminium Alloy EN 18273 Al 5356 (AlMg5Cr); Øwire = 1.2 mm Shielding Gas: EN 439 I1 (99.99Ar) Test 1 Test 2 23 25 140 240 miscele di gas protettivi, torcia aspirante), determina una significativa riduzione dei contenuti di gas su ogni tipo di materiale: acciaio al C-Mn, acciaio inossidabile AISI 316L e leghe di alluminio. Tale effetto è osservabile per tutti i tipi di gas NO, NO 2 e CO, tranne che per la CO 2, per la quale è decisamente meno evidente. Tale comportamento può essere considerato del tutto normale, in quanto le rilevazioni degli strumenti effettuate nei “fume-box” misurano anche il contenuto della CO2 presente nell’aria atmosferica. Per quanto riguarda invece i particolati, attraverso i risultati della Tabella II è stato preparato il grafico, riportato nella Figura 11, che mostra in maniera quantitativa i valori ottenuti in ogni prova. In tale grafico è possibile osservare in 312 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 220 300 4 63 4.6 15 forma “visiva” le differenze tra i risultati ottenuti nelle diverse condizioni di prova. I risultati mostrati nel grafico della Figura 11 (espressi in mg/min) non permettono di effettuare un confronto corretto tra i fili pieni e i fili animati (green wires): ciò è dovuto al fatto che a parità di corrente, l’efficienza di deposito di questi due tipi di fili è molto differente, perché questi due materiali di apporto non sono omogenei: in un caso abbiamo tutto metallo (filo pieno); nell’altro (filo animato) abbiamo un rivestimento metallico entro il quale è contenuto del flusso. Per questo motivo è necessario esprimere l’indicazione della quantità di fumi prodotti durante la saldatura in un’altra unità di misura, cioè è necessario passare da mg/min a mg/kg (di materiale 0 0 800 750 13.99 24.65 depositato). In questo modo i fumi prodotti non sono più riferiti a un’unità di tempo (min) ma a un’unità di massa (kg di materiale depositato). Queste due quantità sono dette, rispettivamente: FER - Fume Emission Rate (mg/min) ed FGR - Fume Generation Rate (mg/kg). Al fine di determinare la FGR è necessario conoscere la quantità di metallo che è stato depositato nel tempo di prova (almeno 30 s secondo la norma EN ISO 15011-1). Questo può essere fa tto pesando le lamiere prima e dopo l’esecuzione della passata di saldatura. Per i fili pieni (e solo per questi) la valutazione della FGR può essere ottenuta dalla FER per mezzo di un semplice calcolo, che porta alla determinazione della quantità di metallo depositato conoscendo la velocità di deposito del C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Figura 12 - Confronto fra prove eseguite in condizioni “normali” e “migliorate” - (FGR) [mg/kg]. materiale d’apporto (essendo questa costante in quanto la corrente di saldatura non varia durante la prova) e la sua massa volumica. La formula che può essere utilizzata al fine di calcolare le FGR (mg/kg di deposito) attraverso la conoscenza della quantità di materiale depositato è la seguente: FGR = Mfumo / Mmetallo di apporto, mg/kg (tolleranza 0.01 mg/kg di deposito) dove: Mfumo - massa di fumo, mg (tolleranza 0.1 mg) Mmetallo di apporto- massa di metallo di apporto deposito, kg (tolleranza 0.001 kg) La massa di materiale depositato può essere calcolata secondo la seguente formula: Mmetallo di apporto= Vfilo · γ · 10-3, kg (tolleranza 0.001 kg) dove: Mmetallo di apporto - massa di metallo di apporto deposito, kg Vfilo - volume di filo depositato, dcm3 (tolleranza 0.01 dcm3) γ - massa volumica (densità di massa), kg/m3 dove: d - diametro del filo, mm (tolleranza 0.1 mm) v - velocità del filo, m/s (tolleranza 0.01 m/s) t - tempo di prova (durata di saldatura), s Ricalcolando le quantità dei fumi prodotti, espresse nella nuova unità di misura FGR (mg/kg), è stato possibile preparare il nuovo grafico (Fig. 12) nel quale, analogamente al precedente grafico (Fig. 11), è possibile osservare in forma “visiva” le differenze tra i risultati ottenuti nelle diverse condizioni di prova. In questo caso, però, a differenza di quanto raffigurato nel grafico della Figura 11, è possibile effettuare un confronto corretto fra tutti i tipi di fili e in modo particolare fra quelli pieni e quelli animati. Estrapolando dal grafico della Figura 11 i risultati relativi alle prove eseguite utilizzando la tecnica CDP e confrontandoli con quelli ottenuti nel precedente Deliverable D2.6 (riportati nella Tabella III), nel quale le prove erano finalizzate alla rilevazione della quantità di fumi sviluppati in condizioni normali, trasformati in unità di misura FGR (mg/kg), è stato possibile creare il grafico riportato nella Figura 13, nel quale possono essere evidenziate le differenze ottenibili attraverso l’impiego di tale tecnica innovativa. 7.1 Prove supplementari con fili animati e miscele di gas di tipo innovativo Per quanto riguarda questa modalità di intervento sono state effettuate un certo numero di prove supplementari, rispetto a quelle elencate nella Tabella II, al fine di indagare in maniera più approfondita i risultati ottenibili in tali condizioni. Questa scelta è dovuta al fatto che l’attività di ricerca in tale campo ha subito recentemente un notevole sviluppo, portando alla formulazione di nuovi tipi di materiali di consumo: fili animati e anche fili pieni, aventi contenuto ridotto di rame nel loro rivestimento, che utilizzati in combinazione con miscele di gas protettivo appropriate sviluppano quantità di fumi limitate durante la saldatura. Nelle tabelle seguenti (IV÷X) sono riportati i risultati ottenuti durante l’esecuzione di tali prove, in termini di gas e particolati, in funzione delle diverse modalità operative legate all’utilizzo di differenti parametri di saldatura. Tali serie di prove sono state eseguite, in particolare, dall’Instytut Spawalnitca di Gliwice (PL). I risultati ottenuti nelle prove precedenti, in termini di quantità di formazione di fumi (FGR), sono sintetizzati nel grafico della Figura 14. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 313 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Figura 13 - Confronto fra prove eseguite in condizioni “normali” e “migliorate” (soltanto tecnica CDP) - (FGR) [mg/kg]. TABELLA IV - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG di acciaio al C-Mn. Filo di apporto animato (green wire). Type of welding consumables: metal tubular cored (green) wires Type of wires Shielded gas SAFDUAL 82%Ar+18%O2 GREEN 207, φ 1.2 mm Test condition 2 SAFDUAL 91%Ar+15%CO2 GREEN 207, + 4%O2 φ 1.2 mm Test condition 4 Welding parameters Fume Fume Gases Gases Gases Gases Formation Generation Formation Generation Formation Generation Rates Rates Rates NOx Rates NOx Rates CO Rates CO [mg/s] [mg/kg] [ppm] [mg/s] [mg/kg] [ppm] [mg/s] [mg/kg] I=150[A] U=21[V] 4.31 8795.92 NO - 1 NO2 - 0 0.01 25.23 70 0.8 1641.43 I=220[A] U=23[V] 6.24 9904.76 NO - 3 NO2 - 1 0.06 88.89 140 1.61 2553.34 I=300[A] U=28[V] 9.86 8285.70 NO - 6 NO2 - 3 0.13 110.01 190 2.18 1834.15 I=150[A] U=21[V] 2.52 5142.86 NO - 1 NO2 - 1 0.03 63.83 48 0.55 1125.93 I=220[A] U=23[V] 3.64 5777.78 NO - 2 NO2 - 1 0.04 69.26 85 0.98 1556.75 I=300[A] U=28[V] 5.03 4226.89 NO - 5 NO2 - 2 0.1 83.73 114 1.32 1106.56 TABELLA V - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG pulsata di acciaio al C-Mn con filo pieno Autrod 12.95 (ESAB). Type of welding consumables: solid wire Autrod 12.95 (ESAB) Type of wires Shielded gas Autrod 12.95 91%Ar+5%CO2 φ 1.2 mm +4%O2 Test condition 3 Welding parameters Fume Fume Gases Gases Gases Gases Formation Generation Formation Generation Formation Generation Rates Rates Rates NOx Rates NOx Rates CO Rates CO [mg/s] [mg/kg] [ppm] [mg/s] [mg/kg] [ppm] [mg/s] [mg/kg] I=150[A] U=21[V] 1.75 3554.97 NO - 1 NO2 - 2 0.05 102.15 27 0.31 633.55 I=220[A] U=23[V] 2.15 3396.97 NO - 1 NO2 - 6 0.13 199.21 53 0.61 967.27 I=300[A] U=27[V] 2.48 2351.02 NO - 2 NO2 - 7 0.16 149.24 76 0.88 832.22 314 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro TABELLA VI - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG di acciaio al C-Mn. Filo di apporto animato (green wire). Type of welding consumables: metal tubular cored (green) wires Type of wires Welding parameters Fume Formation Rates [mg/s] Gases Formation Rates NOx [mg/s] Gases Formation Rates CO [mg/s] I=150A U=17.6 V I=200A U=19.7 V I=250A U=22.5 V I=300A U=24.3 V I=150A U=18.2 V I=200A U=20.2 V I=250A U=22.8 V I=300A U=26.6 V I=150A U=19.3 V I=200A U=21.3 V I=250A U=22.6 V I=300A U=24.2 V I=150A U=19.2 V I=200A U=21.6 V I=250A U=19.3 V I=300A U=29.4 V 2.40 3.70 4.47 5.17 3.88 4.42 5.05 6.36 2.28 3.62 6.93 4.10 4.96 5.94 11.41 8.73 0.03 0.06 0.06 0.02 0.02 0.02 0.03 0.03 0.02 0.04 0.05 0.13 0.22 0.25 0.29 1.02 1.92 2.18 2.49 0.19 0.25 0.30 0.31 1.00 1.57 2.00 2.38 Shielded gas SAFDUAL GREEN 207, φ 1.2 mm Tests condition A 95%Ar+5%O2 SAFDUAL GREEN 207, φ 1.2 mm Tests condition B 92%Ar+8%CO2 SAFDUAL GREEN 201, φ 1.2 mm Tests condition C 95%Ar+5%O2 SAFDUAL GREEN 201, φ 1.2 mm Tests condition D 92%Ar+8%CO2 TABELLA VII - Composizione chimica dei fumi di saldatura. Type of wires Chemical composition % Shielded gas Fe Mn Si Cr Ni SAFDUAL GREEN 207 95% Ar + 5%O2 92%Ar+8%CO2 49.08 48.62 9.84 12.29 3.06 3.42 0.13 0.10 0.07 0.02 SAFDUAL GREEN 201 95% Ar + 5%O2 92%Ar+8%CO2 42.54 53.46 9.67 16.62 4.65 3.63 0.01 0.01 0.013 0.015 TABELLA VIII - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG di acciaio al C-Mn con fili pieni Autrod 12.95 (ESAB), con rivestimento di Cu, e Aristo Rod 12.50 (ESAB), con Cu nel rivestimento. Type of welding consumables: solid wire Autrod 12.95 (ESAB) with coat Cu Type of wires Shielded gas Autrod 12.95 φ 1.2 mm Tests condition E 90%Ar+10%CO2 Autrod 12.95 φ 1.2 mm Tests condition F 60%Ar+10%CO2 +30%He Per quanto riguarda tali risultati si possono esprimere le seguenti considerazioni: • Come considerazione di carattere generale si può osservare che i risultati sono notevolmente dispersi in Welding parameters Fume Formation Rates [mg/s] Gases Formation Rates NOx [mg/s] Gases Formation Rates CO [mg/s] I=150A U=19.6 V I=200A U=21.7 V I=250A U=25.6 V I=300A U=28.3 V I=150A U=20.2 V I=200A U=23.2 V I=250A U=26.8 V I=300A U=29.6 V 1.78 3.53 4.37 6.79 4.03 4.34 4.74 6.94 0.02 0.04 0.04 0.05 0.00 0.01 0.03 0.06 1.38 1.92 2.28 2.48 0.74 1.01 1.30 1.71 dipendenza delle combinazioni di fili: a seconda che siano animati (green) oppure pieni, con o senza rame nel rivestimento, e delle miscele di gas protettive: binarie, con differenti contenuti di gas attivo (CO 2 o O 2 ), oppure ternarie. • Inoltre si può rilevare un andamento dei valori di FGR di tipo non monotóno, in funzione della corrente di saldatura, poiché è possibile riscontrare bassi valori di FGR sia ai bassi Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 315 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro TABELLA IX - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG di acciaio al C-Mn con fili pieni Autrod 12.95 (ESAB), con rivestimento di Cu, e Aristo Rod 12.50 (ESAB), senza Cu nel rivestimento. Type of welding consumables: solid wire Aristo Rod 12.50 (ESAB) without coat Cu Type of wires Shielded gas Aristo Rod 12.50 φ 1.2 mm Tests condition G 90%Ar+10%CO2 Aristo Rod 12.50 φ 1.2 mm Tests condition H 60%Ar+10%CO2 +30%He Welding parameters Fume Formation Rates [mg/s] Gases Formation Rates NOx [mg/s] Gases Formation Rates CO [mg/s] I=150A U=19.6 V I=200A U=21.7 V I=250A U=25.6 V I=300A U=28.3 V I=150A U=20.2 V I=200A U=23.2 V I=250A U=26.8 V I=300A U=29.6 V 1.04 3.21 4.15 5.60 2.26 3.98 4.38 5.86 0.01 0.02 0.03 0.06 0.01 0.03 0.03 0.04 1.64 2.03 2.38 2.59 0.97 1.05 1.21 1.41 TABELLA X - Emissione di fumi e di gas durante la saldatura MAG di acciaio al C-Mn con filo pieno Autrod 12.95 (ESAB) e diverse miscele protettive. Type of wires Shielded gas Autrod 12.95 φ 1.2 mm 90%Ar+10%CO2 Autrod 12.95 φ 1.2 mm 60%Ar+10%CO2 +30%He Autrod 12.95 φ 1.2 mm 83%Ar+13%CO2 +4%O2 Autrod 12.95 φ 1.2 mm 91%Ar+5%CO2 +4%O2 che agli alti valori di corrente: gli inviluppi dei segmenti raffiguranti i valori sul grafico sono del tipo “a campana”. • In riferimento ai fili animati (green), la miscela 95%Ar+5%O2 dà luogo a dei valori di FGR globalmente più bassi rispetto alla miscela 92%Ar+8%CO 2 (dalla Figura 14 si può vedere che gli istogrammi relativi alle prove “A” e “C” hanno delle altezze più contenute rispetto a quelli delle prove “B” e “D”). • Si può anche rilevare come l’effetto positivo dei fili animati (green), in termini di riduzione dei valori di FGR, sia più elevato agli alti valori di 316 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Welding parameters Fume Formation Rates [mg/s] Gases Formation Rates NOx [mg/s] Gases Formation Rates CO [mg/s] I=150A U=19.6 V I=200A U=21.7 V I=250A U=25.6 V I=300A U=28.3 V I=150A U=20.2 V I=200A U=23.2 V I=250A U=26.8 V I=300A U=29.6 V I=150A U=19.6 V I=200A U=21.7 V I=250A U=25.6 V I=300A U=28.3 V I=150A U=20.2 V I=200A U=23.2 V I=250A U=26.8 V I=300A U=29.6 V 1.78 3.53 4.37 6.79 4.03 4.34 4.74 6.94 4.37 4.94 5.57 5.94 3.59 4.40 4.98 5.69 0.02 0.04 0.04 0.05 0.00 0.01 0.03 0.06 0.01 0.02 0.03 0.06 0.01 0.03 0.03 0.04 1.38 1.92 2.28 2.48 0.74 1.01 1.30 1.71 0.51 0.78 0.92 1.07 0.25 0.30 0.45 0.51 corrente di saldatura (300 A) ed è anche ragionevole attendersi come essi si possano ulteriormente ridurre all’aumentare della corrente. • Anche nel caso del filo pieno Autrod 12.95, contenente rame nel rivestimento (prova “E”), è possibile osservare un valore abbastanza contenuto di FGR (3.600 mg/kg), in particolare a bassi valori di corrente (150 A). • Anche il filo pieno Aristo Rod 12.50 senza rame nel rivestimento, utilizzato in combinazione con la miscela 90%Ar-10%CO 2, ha evidenziato un valore di FGR decisamente buono (2.113 mg/kg di deposito) alla intensità di corrente di 150 A. • Confrontando il comportamento dei fili animati (green) rispetto a quelli solidi (con o senza rame nel rivestimento), ai valori di corrente più elevati (300 A), si può osservare che le prove “A” e “C” (fili animati, con miscela di gas protettivo contenente il 5 % di O2) mostrano valori di FGR più bassi che le prove “E” e “F” (fili pieni con rame nel rivestimento) e le prove “G” e “H” (fili pieni senza rame). I valori di FGR rilevati in ognuna delle predette situazioni sono, rispettivamente, pari a: 4.345, 3.445, 6.445, 6.579, 5.309, 5.555. C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro Figura 14 - Valori delle FGR [mg/kg] ottenuti dalla combinazione di diversi tipi di fili e miscele di gas di protezione innovative. 8. Commento dei risultati 8.1 Considerazioni sull’utilizzo della tecnica CDP Riguardo l’impiego della tecnica CDP si possono formulare le seguenti considerazioni preliminari: • La tecnica CDP è decisamente idonea a determinare, di per sé, una riduzione dei valori di FGR. Ciò avviene in particolare per l’acciaio inossidabile e per le leghe di alluminio, ma il suo effetto è apprezzabile anche per l’acciaio al C-Mn. • Quando si salda l’acciaio inossidabile le FGR diminuiscono rispettivamente di 3,4 e 10 volte, in confronto con una saldatura “normale” non impulsata, per valori di corrente pari a 150, 220 e 380 A. Questo risultato si verifica impiegando la miscela 99% Ar-1%O2. Impiegando invece la miscela 97.5%Ar-2.5% CO 2 il rapporto di riduzione è più costante e pari circa a 4-5 volte. • Saldando le leghe di alluminio le FGR si riducono di 4 volte con la tecnica CDP, quando si utilizza la lega Al 6082. La riduzione è leggermente inferiore (2.5 e 3 volte in corrispondenza dei due valori di corrente impiegati: 140 e 240 A) utilizzando la lega 5083. • Anche per l’acciaio al C-Mn è stata osservata una riduzione nelle FGR pari a due volte in particolare per il valore di corrente più elevato di 380 A. Nelle altre due condizioni (intensità di corrente pari a 150 e 220 A) il rapporto di riduzione è stato leggermente inferiore (1.4 e 1.5 rispettivamente). 8.2 Considerazioni sull’impiego di materiali di apporto e miscele di gas di protezione di tipo innovativo Come risultato dell’impiego di fili e miscele di gas di protezione di tipo innovativo possiamo trarre le seguenti considerazioni preliminari: • La combinazione tra fili animati (green-wires) di tipo innovativo, oppure anche fili pieni aventi ridotto contenuto di rame nel loro rivestimento, e miscele di gas protettivo appropriate raggiunge il risultato di ottenere in molti casi delle quantità di fumi limitate durante la saldatura. In taluni casi, come per il filo Aristo Rod 12.50, all’intensità di corrente di saldatura di 150 A tale riduzione di fumo è notevole. In altri casi invece la riduzione non è così apprezzabile o, paradossalmente, si ha uno sviluppo di fumo maggiore che non nelle condizioni di saldatura “normali”. • L’effetto positivo dei fili animati, in termini di riduzione di FGR, è più forte agli elevati valori di corrente di saldatura (300 A) ed è ragionevole attendersi che tale riduzione possa ulteriormente accentuarsi se la corrente aumentasse ancora. • I fili animati si comportano meglio dei fili pieni, in particolare agli elevati valori di corrente (300 A). Dal grafico della Figura 14 si può vedere che le prove A/4 e C/4 mostrano migliori risultati in confronto alle prove E/4, F/4, G/4 e H/4. Le considerazioni sopra esposte sono evidenti osservando il grafico della Figura 14 e le Tabelle dalla IV alla X. 8.3 Considerazioni sull’uso della torcia MAG aspirante Aspirmig Analogamente a quanto fatto ai punti precedenti, osservando nei grafici delle Figure 11 e 12 i risultati derivanti dall’impiego della torcia aspirante Aspirmig, si possono trarre le seguenti considerazioni preliminari: • L’utilizzo della torcia aspirante è di gran lunga il fattore più efficace nel determinare la riduzione dei fumi di saldatura. • Per l’acciaio al C-Mn la riduzione delle FGR passa da 27 a 15 volte, ai valori di corrente, rispettivamente, Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 317 C. Rosellini e R. Russo - Definizione di nuovi strumenti e metodi atti alla riduzione dei fumi di saldatura nella zona di lavoro di 380 A e 220 A. • Per le leghe di alluminio la riduzione delle FGR è pari a 35 volte per la lega 6082 al valore di corrente di 240 A e di 8 volte per la lega 5083 al valore di corrente di 140 A. • Per l’acciaio AISI 316L la riduzione delle FGR passa da 15 a 3.5 volte, rispettivamente ai valori di corrente di 380 A e 220 A, utilizzando la miscela di gas di protezione 99%Ar-1%O 2 . Utilizzando invece la miscela di gas protettiva 97.5%Ar-2.5%CO2 le riduzioni ottenibili si collocano in un campo intermedio. 9. Conclusioni Un’ampia attività di sperimentazione è stata eseguita allo scopo di valutare l’efficacia di alcuni strumenti e metodi di lavoro innovativi, atti a ridurre l’emissione dei fumi nella zona di saldatura. Come modalità di intervento applicabili sono state utilizzate le seguenti: 1) Aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione. 2) Impiego della tecnica di saldatura ad onda impulsata CDP (Cold Double Pulse). 3) Utilizzo di nuovi materiali d’apporto e miscele di gas di protezione. 4) Utilizzo della torcia MAG aspirante, di fabbricazione Aspirmig. Per ciò che concerne l’analisi dettagliata dei risultati ottenuti nelle varie speri- mentazioni si rimanda ai relativi paragrafi 3, 4, 5 e 6. Come considerazioni conclusive riguardanti l’applicazione di ciascuna delle sopracitate tecnologie innovative, possiamo affermare quanto segue: • L’aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione si è rivelata non praticabile, in quanto non è risultato possibile regolare in maniera fine il flusso dei grani solidi di CO2 e, in conseguenza, anche il flusso del gas di protezione è risultato turbolento e ciò ha provocato la formazione di numerose scintille, così come di porosità nel deposito di saldatura. • Le altre modalità di intervento (in particolare: l’utilizzo della tecnica CDP, l’impiego di materiali d’apporto e miscele di gas di protezione innovativi, l’utilizzo della torcia MAG aspirante) si sono rivelate tutte efficaci. • Dall’esame dettagliato dei risultati ottenuti per ogni singola modalità di intervento e allo scopo di fare un raffronto con i risultati ottenuti in condizioni di lavoro “normali” (quelle cioè nelle quali non è stato utilizzato alcun accorgimento atto a ridurre l’emissione dei fumi nella zona di lavoro), si può stilare la seguente graduatoria per quanto riguarda la loro efficacia in termini di riduzione delle quantità di particolato FGR (mg/kg di materiale depositato): 1) Torcia aspirante. La sua efficacia di riduzione dei fumi è di circa 35 volte sulle leghe di alluminio e 27 volte sull’ acciaio al C-Mn. 2) Tecnica ad onda impulsata (CDP). La riduzione è di circa 10 volte sull’acciaio inox. 3) Materiali di consumo di tipo innovativo: fili animati (green wires) e miscele di gas protettivo innovative. La riduzione è di circa 1.5 volte (70%) sull’acciaio al C-Mn. Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare l’Ing. Luca Costa, responsabile del Settore Formazione Teorica dell’IIS, per l’importante contributo al disegno dell’attività sperimentale. Si ringraziano altresì gli Ingegneri Mario Boschini e Giorgio Bissolotti della Società SIAD-Italargon di Dalmine (BG), presso i cui Laboratori si sono svolte le prove mediante l’aggiunta di particelle criogeniche al gas di protezione. Un ulteriore, doveroso, ringraziamento va infine alla Dottoressa Francesca Colombo dell’Università di Genova Dipartimento di Medicina del Lavoro e agli Ingegneri Mario Caruggi e Alessandro Nilberto dello studio SAIC di Savona, per la loro collaborazione all’effettuazione dei rilievi sperimentali. Carlo ROSELLINI, laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Genova nel 1976, è alle dipendenze dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1991, dove ricopre dal 1994 la posizione di Responsabile del Settore Ricerca Finanziata. In precedenza è stato Responsabile dell’Area Corsi Teorici di Saldatura. Al suo attivo ha l'esecuzione di numerosi programmi scientifici di ricerca, molti dei quali sviluppati nell'ambito delle iniziative promosse da vari Enti Pubblici o Privati, fra i quali i Programmi messi a punto dalla Comunità Europea, quali: EUREKA, BRITE, COMETT, CRAFT, GROWTH, LLP, SMT, ecc., oppure svolti per conto o in collaborazione con altri primari Enti, Aziende ed Istituti di ricerca nazionali o internazionali, quali: IIW, EWF, ESA, CNR, UNIVERSITÀ, MURST, ENEA, ISPESL, ANSALDO, FIAT, FS, ENEL, ecc.. In precedenza ha lavorato per una quindicina di anni presso il Laboratorio Centrale di Ricerca e Sviluppo della società Ilva, dove ha ricoperto la posizione di Responsabile del Settore Prove Fisiche e Tecnologiche, maturando significative esperienze nel campo delle proprietà meccaniche (Fatica e Meccanica della Frattura) e tecnologiche (Saldabilità, Controlli non Distruttivi e Stampaggio) dei materiali metallici. È autore di una trentina di pubblicazioni riguardanti la metallurgia dei materiali metallici, la loro saldabilità e le prove fisiche e tecnologiche sugli stessi. Rosario RUSSO, laureato in Ingegneria Chimica ad indirizzo Materiali presso l’Università degli Studi di Genova, inizia la sua esperienza lavorativa come docente di materie tecniche presso Istituti di insegnamento superiore. Impiegato dal 2006 presso l’Istituto Italiano della Saldatura, inizialmente presso la Divisione Formazione Teorica di Saldatura e successivamente assegnato al Settore Ricerca con l’incarico di seguire lo svolgimento dei Progetti Finanziati dalla Comunità Europea. In questa mansione ha collaborato a diversi progetti, quali: HIPROTIG, ECONWELD, HAMSTER, RAILSAFE, EURODATA, WELDICTION. Recentemente è stato chiamato a fare parte di una lista di valutatori di progetti di ricerca che saranno presentati nei prossimi bandi emessi dalla Comunità Europea. 318 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 www.expolaser.it L’appuntamento italiano con la tecnologia laser Piacenza, da giovedì 19 a sabato 21 novembre 2009 7a edizione Via Passo Pordoi, 10 20139 Milano Tel. +39 02 535781 Fax +39 02 56814579 [email protected] - www.publitec.it Publitec - Milano PIACENZA EXPO Loc.Le Mose - S.S. 10 - 29100 Piacenza Tel. +39 0523 602711 Fax +39 0523 602707 [email protected] www.piacenzaexpo.it ASPIRMIG Welding&Safety Web: www.aspirmig.com E-mail: [email protected] ......la saldatura senza fumo ASPIRMIG srl Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti V. Dattoma * M. De Giorgi * R. Nobile * Sommario / Summary Le tensioni residue introdotte in un componente per effetto delle lavorazioni meccaniche necessarie per realizzarlo influenzano in maniera rilevante il comportamento a fatica. La stessa applicazione dei carichi può però alterare la distribuzione di tensione residua iniziale, tanto da poter ritenere che il campo di tensione residua di una struttura sollecitato a fatica sia soggetto ad una evoluzione durante l’intera vita. In questo articolo si è voluto analizzare l’evoluzione che tensioni residue, inizialmente presenti in un giunto saldato testa a testa, subiscono a seguito dell’applicazione di un carico ciclico esterno. Il confronto tra due misure di tensioni residue, eseguite su uno stesso giunto prima e dopo l’applicazione di cicli di fatica, ha consentito di ricavare interessanti informazioni circa l’evoluzione delle tensioni residue di componenti sottoposti a fatica. In particolare, si è trovato che esistono delle particolari condizioni per cui, a differenza di quanto si afferma comunemente, l’applicazione di un carico ciclico comporta l’aumento delle tensioni residue inizialmente presenti piuttosto che un loro rilassamento. Tale fenomeno è da tenere bene in considerazione al fine di evitare rotture impreviste in componenti sottoposti a fatica. Residual stresses, introduced into a component by manufacturing processes, significantly affect the fatigue behaviour of * the component. External load application produces an alteration in the initial residual stress distribution, so it is reasonable to suppose that residual stress field into a component subject to a cyclic load presents an evolution during the total life. In this article, the authors analysed the evolution that the residual stress field, pre-existing in a butt-welded joint, suffers following the application of cyclic load. The comparison between two residual stress measurements, carried out on the same joint before and after the cyclic load application, allowed to obtain interesting information about the residual stress evolution. In particular, it was found that in particular conditions, unlike the general opinion, a cyclic load application produces an increasing in the residual stress level rather then a relaxation. This phenomenon is to take well in account in order to avoid unexpected failure in components subjected to a fatigue load. Keywords: Butt joints; fatigue life; fatigue loading; fatigue strength; fatigue tests; MIG welding; research and development; residual stresses; stress distribution; structural steels; welded joints. Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione - Università del Salento - Lecce. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 321 V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti La saldatura è, attualmente, la tecnica di assemblaggio più utilizzata in ogni campo dell’ingegneria sostituendo vantaggiosamente la bullonatura e la rivettatura nella costruzione di imbarcazioni, sottomarini, tubazioni, navicelle spaziali, impianti nucleari, recipienti in pressione, ecc. Lo sviluppo di metodi di costruzioni modulari nel campo dell’ingegneria strutturale, civile ed impiantistica ha consentito di superare molti dei problemi causati dalla realizzazione in opera di saldature. La maggior parte dei componenti saldati sono impiegati in strutture sottoposte a carichi variabili nel tempo, determinandone più o meno pesantemente la capacità di resistenza. A conferma del fatto che numerose tipologie di strutture saldate sono coinvolte nel fenomeno della fatica, basta considerare le varie tipologie di carico da cui sono generalmente interessate tali strutture: 1) carichi mobili aventi un’entità ed una frequenza sempre maggiore interessano normalmente le strutture di ponti, navi, gru; 2) fluttuazioni di pressione, originate da frequenti transitori negli impianti, coinvolgono recipienti in pressione, tubazioni, containers; 3) variazioni di temperatura, legate ai tempi di fermata e di riavvio degli impianti di produzione, interessano i macchinari di processo per il trattamento di materiali ad alta o bassa temperatura; 4) vibrazioni nelle macchine rotanti e sovraccarichi accidentali sono, infine, sempre presenti. Non deve sorprendere, quindi, che circa il 90% delle rotture dei componenti ingegneristici avvenga per fatica. Il fenomeno della fatica nelle strutture saldate è complicato dal fatto che esse presentano una sollecitazione residua pre-esistente al carico applicato che può essere particolarmente elevata in prossimità del cordone di saldatura. 322 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 pagazione di una cricca di fa tica aumenta o diminuisce a seconda che essa incontri, rispettivamente, zone in trazione o zone in compressione, cosicché l’effetto globale può essere talvolta trascurabile; infine, il campo di autotensione può variare nel tempo con l’applicazione di cicli di carico [4-15]. È proprio in relazione a quest’ultima considerazione che si è impostata in questo studio l’analisi dell’interazione tensioni residue - fatica. Da un punto di vista operativo, si è analizzata l’evoluzione che le tensioni residue, inizialmente presenti in un giunto di testa, subiscono a seguito dell’applicazione del carico ciclico esterno. Su ogni giunto è stata eseguita una prima misura di tensione residua per conoscere lo stato autotensionale iniziale; una metà dei giunti sono stati sottoposti a prefissato numero di cicli di carico ad ampiezza di sollecitazione corrispondente alla durata di 0.35 * 10 6 e l’altra metà sottoposti a prefissato numero di cicli di carico ad ampiezza di sollecitazione corrispondente alla durata di 2.8 * 10 6 cicli; infine, è stata eseguita una seconda misura di tensione residua per valutarne l’evoluzione. La comparazione dello stato di tensione residua prima e dopo l’applicazione di cicli di fatica è estremamente complicata da un punto di vista sperimentale e fornisce dati approssimativi, incerti e parziali ed in definitiva di difficile interpretazione. Nonostante ciò, alcune utili indicazioni possono essere derivate da questo tipo di sperimentazione. Geometrie e metodi Al fine di valutare l’interazione tensione residua - fatica in giunti saldati, sono stati testati sedici giunti testa a testa, realizzati a partire dalla saldatura di tipo σ [N/mm2] Introduzione Per quanto sofisticati possano essere, i processi di saldatura introducono una serie di alterazioni con pesanti ricadute specie sulla resistenza a fatica. Durante la saldatura, infatti, il componente è soggetto ad un severo ciclo termico che crea una distribuzione di temperatura fortemente disuniforme. Finché la temperatura resta elevata, esiste un sistema di deformazioni compatibile tra deformazioni termiche e plastiche, ma con il raffreddamento le prime scompaiono mentre rimangono le deformazioni incompatibili dovute a variazioni dimensionali associate alla solidificazione del metallo, a trasformazioni metallurgiche e a deformazioni plastiche. La progressiva riduzione della deformazione termica, quanto più è veloce e disuniforme nel componente saldato, tanto più introduce uno squilibrio nel materiale che si traduce nell’introduzione di distorsioni geometriche e tensioni residue. In un componente saldato si viene dunque a creare uno stato di autotensione che influenza, com’è ovvio, il comportamento in servizio della struttura. Uno stato iniziale di autotensioni modifica la tensione media nominale applicata in maniera sostanziale, ma allo stesso tempo non coincide esattamente con la tensione media a meno che tutta la sezione non rimanga in campo elastico. La comprensione di come la presenza di uno stato tensionale residuo influisca sulla resistenza a fatica dei componenti saldati non è, pertanto, semplice ed è lungamente discussa [1-3]. Le tensioni residue presenti nei giunti saldati sono spesso chiamate in causa per giustificare il comportamento a fatica determinato sperimentalmente, ma il loro ruolo rimane controverso, principalmente perché la resistenza a fatica dipende fortemente anche da altri fattori, per cui gli effetti degli stress residui sono coperti da effetti geometrici e da irregolarità superficiali. Inoltre, la velocità di pro- ε [με] Figura 1- Curva σ−ε per l’acciaio Fe430. V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti Figura 2 - Geometria dei giunti. stato autotensionale finale del componente. Al fine di valutare l’entità dell’incrudimento dovuto alla saldatura, sono state eseguite misure di microdurezza in prossimità del cordone lungo una linea trasversale al cordone e distante 2 mm dalla superficie. Gli andamenti di microdurezza Vickers HV così ricavati sono riportati nella Figura 3a). Eseguendo delle misure di microdurezza in punti sufficientemente lontani dal cordone si è ottenuto un valore di durezza HV del materiale base pari a 160 kg f /mm 2. Di conseguenza, il rapporto tra la tensione di snervamento del materiale base e tale valore di microdurezza ha consentito di calcolarne il relativo fattore di correlazione. In tal modo si è potuto ricavare l’andamento della tensione di snervamento nella zona saldata (Fig. 3b)), da cui risulta una tensione di snervamento massima in corrispondenza del metallo d’apporto di circa 400 N/mm2. HV [kg/mm2] Linea trasversale al cordone a) Distanza dall’asse del cordone [mm] Carico di snervamento [N/mm2] MIG di due piastre di dimensioni 800x150 mm e due differenti spessori 8 e 20 mm in acciaio strutturale Fe430. Il materiale è stato caratterizzato staticamente attraverso una prova di trazione standard di cui si riporta nella Figura 1 la parte iniziale della curva σ−ε. L’obiettivo primario di questa prova è stato quello di ricavare sperimentalmente il valore effettivo della tensione di snervamento del materiale base, che risulta essere σy = 300 N/mm2. Allo scopo di rimuove re qualsiasi discontinuità geometrica ed eliminare qualsiasi effetto d’intaglio dovuto al cordone, si è rasato il cordone asportando uno strato superficiale di materiale di circa 2 mm su tutta l’estensione delle lastre. Infine, i giunti sono stati ottenuti tagliando la piastra trasversalmente al cordone; essi hanno uno spessore finale pari a 6 e 18 mm e le dimensioni riportate nella Figura 2. L’effetto di intaglio è stato, dunque, eliminato fresando il cordone, mentre, sempre al fine di isolare il più possibile l’effetto delle tensioni residue da altri fattori che hanno influenza sul comportamento a fatica, il disallineamento del giunto è stato ridotto scegliendo come modalità di carico la flessione a 4 punti. Ogni giunto, così ottenuto, è stato sottoposto alla seguente procedura sperimentale: • prima misura di tensione residua (punto A), in modo da conoscere lo stato autotensionale di partenza del componente; • sollecitazione a fatica, secondo un programma stabilito a priori; • seconda misura di tensione residua (punto B), in modo da conoscere lo b) Le misure di tensione residua sono state eseguite con il metodo della rosetta forata. Il metodo del foro è un metodo semidistruttivo e non è quindi possibile eseguire due misure nello stesso punto. Di conseguenza, le misure prima e dopo l’applicazione del carico esterno sono state eseguite in coppie di punti simmetrici rispetto all’asse longitudinale del provino, supponendo ragionevolmente che i livelli iniziali di tensione residua avessero approssimativamente lo stesso valore. Nella Figura 2 sono indicati tali punti di misura e l’andamento qualitativo della tensione residua trasversale che giustifica la scelta fatta. Le misure di tensione residua sono state effettuate secondo la norma ASTM E 837 - 01, adoperando il sistema RESTAN (REsidual STresses ANalyzer) con turbina ad aria ad alta velocità prodotto dalla SINT Technology S.r.l. di Calenzano (FI). Le prove di fatica sono state eseguite con la macchina a risonanza RUMUL Testronic 50 kN in flessione a 4 punti con un rapporto di sollecitazione R pari a 0.1 (Fig. 4). Come si può desumere dalla Figura 4, in tale configurazione di carico risulta che la direzione del carico esterno coincide con la direzione trasversale delle ten- Linea trasversale al cordone Distanza dall’asse del cordone [mm] Figura 3 - Andamento della microdurezza HV a) e del carico di snervamento b) lungo una linea trasversale al cordone di saldatura. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 323 V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti Figura 4 - Modalità di applicazione del carico di flessione a quattro punti. a) una profondità di 0.2 mm. I valori di tensione residua longitudinale e trasversale iniziale e finale sono anche raffigurati tramite istogrammi nelle Figure 6 e 7 per un più immediato confronto. Da un attento esame di tali istogrammi non si è in grado di individuare un comportamento comune o di riconoscere in qualche modo l’effetto del carico applicato sulla tensione residua risultante. L’osservazione del fenomeno è particolarmente complicata dal fatto che le misure di tensioni residue, che sono di per sé affette da errori significativi, hanno una variabilità ancor più accentuata in corrispondenza di cordoni di saldatura. Inoltre, i valori iniziali di tensioni residua determinati sperimentalmente sono modesti, al di là di qualche caso. Se, dunque, una prima interpretazione dei risultati ottenuti sia tutt’altro che immediata, un esame più ragionato ed approfondito, che prenda in considerazione in particolare il campo di tensione risultante dalla sovrapposizione delle tensioni residue iniziali e del carico esterno applicato, può essere molto più fruttuoso. Nel far questo, non si può comunque prescindere dal considerare i fenomeni di plasticizzazione determinati dall’applicazione del carico esterno. Per procedere in questo senso, è necessario far riferimento ad un modello di plasticizzazione che descriva in maniera semplice ma sufficientemente accurata cosa accada al superamento della tensione di snervamento. Facendo riferimento ad una generica sezione rettangolare sollecitata a flessione e ipotizzando che il comportamento del materiale sia elastico-perfettamente plastico, è possi- σa [N/mm2] σa [N/mm2] sioni residue, pertanto è in questa direzione che la tensione applicata ed interna andranno a sovrapporsi. Il comportamento a fatica di questi giunti saldati è stato determinato eseguendo delle prove di fatica su altri giunti ricavati dalle stesse piastre saldate e fresate [15]. Le curve di fatica ottenute sono riportate nella Figura 5. In base a tali curve, si sono selezionate due ampiezze di sollecitazione corrispondenti a due durate caratteristiche di 0.35 e 2.8 M di cicli. In tal modo, si è voluto valutare l’eventuale differenza di comportamento originato dal livello di sollecitazione applicato, il primo piuttosto elevato ed il secondo prossimo al limite di fatica. Il programma di carico eseguito è stato definito suddividendo innanzitutto i provini dello stesso spessore in due gruppi composti da quattro provini ciascuno, facendo in modo che i livelli iniziali di tensione residua fossero diffe- renti tra loro all’interno di ogni gruppo. In tal modo si prevede di valutare anche l’effetto del livello iniziale di tensione residua sul rilassamento. Successivamente, è stato scelto il programma di carico nel seguente modo: un gruppo di provini è stato sottoposto per un numero di cicli pari all’1%, al 5%, al 10% e al 20% di 0.35 * 106 cicli al carico corrispondente a 0.35 * 10 6 cicli nella curva di Wöhler del materiale, mentre l’altro gruppo è stato sottoposto per un numero di cicli pari all’1%, al 5%, al 10% e al 20% di 2.8 * 106 cicli al carico corrispondente a 2.8 * 10 6 cicli nella curva di Wöhler del materiale. Dopo aver sottoposto a carico di fatica ogni provino per il numero di cicli previsto, è stata effettuata una seconda misura di tensioni residue. Questa seconda misura differirà dalla prima a causa dell’azione prodotta dai cicli di fatica applicati, a meno di trascurare gli errori di misura ed il fatto che non è fisicamente possibile misurare consecutivamente la tensione residua nello stesso punto. Il piano di prova completo è riportato nella Tabella I. Essa riporta anche i valori delle tensioni residue longitudinali, trasversali e di Von Mises, prima e dopo l’applicazione del carico, letti ad Numero di cicli Figura 5 - Curve di fatica dei giunti saldati spessi 8 mm a) e 20 mm b). 324 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 b) Numero di cicli V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti TABELLA I - Piano sperimentale e valori delle tensioni residue a 0.2 mm di profondità. Ampiezza di Provino sollecitazione [N/mm2] 1 2 140 Nf=2.8·106 Tensione residua longitudinale finale [N/mm2] Tensione residua di Von Mises iniziale [N/mm2] Tensione residua di Von Mises finale [N/mm2] 1% = 28000 -76 -3 -104 -65 93 63 5% = 140000 51 5 -68 -167 103 170 10% = 280000 36 89 -159 98 180 94 4 20% = 560000 -3 31 -152 -31 150 54 5 1% = 3500 -34 29 -198 -57 183 76 5% = 17500 16 27 -33 -78 43 94 10% = 35000 12 12 -119 -10 125 19 8 20% = 70000 -11 -8 -93 -99 88 95 1 1% = 28000 4.6 -10 -51 -89 53 84 5% = 140000 34.2 -98 -132 -25 151 88 6 200 Nf=0.35·106 7 2 142 Nf=2.8·106 3 20 mm Tensione Tensione residua residua trasversale longitudifinale nale iniziale [N/mm2] [N/mm2] 10% = 280000 -96.8 45 -162 -74 141 104 4 20% = 560000 -5.6 -128 -109 -131 106 129 5 1% = 3500 36.9 -19 -184 -117 204 109 5% = 17500 4.4 -20 -111 -21 113 20 10% = 35000 -15.5 -25 -170 -111 163 101 20% = 70000 -198.2 -54 -185 -168 192 148 6 171 Nf=0.35·106 7 2 2 Tensione residua trasversale [N/mm ] 8 Tensione residua longitudinale [N/mm ] 8 mm 3 Ni Tensione residua trasversale iniziale [N/mm2] 2 Tensione residua trasversale [N/mm ] 2 Tensione residua longitudinale [N/mm ] a) bile determinare qualitativamente e quantitativamente quale sia la effettiva distribuzione di tensione che si realizzerebbe nella sezione. Indicando con Δσy = σmax,e - σy la tensione che eccederebbe la tensione di snervamento se il materiale fosse perfettamente elastico, si può determinare l’altezza hs della zona centrale non plasticizzata (Fig. 8). Imponendo l’uguaglianza delle aree dei triangoli 1 e 2 e da semplici considerazioni geometriche è possibile ottenere le relazioni (1) e (2): b) Figura 6 - Confronto tra tensioni residue prima e dopo l’applicazione del carico ciclico di ampiezza 140 N/mm2 a) e 200 N/mm2 b) nei giunti spessi 8 mm. (1) (2) dove h è lo spessore del provino, h* ed h s sono indicate nella Figura 8, σ y è lo snervamento del materiale e Δσy è la differenza tra la tensione massima in regime perfettamente elastico e la tensione di snervamento. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 325 2 Tensione residua longitudinale [N/mm ] 2 Tensione residua trasversale [N/mm ] V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti 2 Tensione residua trasversale [N/mm ] 2 Tensione residua longitudinale [N/mm ] a) b) Figura 7 - Confronto tra tensioni residue prima e dopo l’applicazione del carico ciclico di ampiezza 142 N/mm2 a) e 171 N/mm2 b) nei giunti spessi 20 mm. applicato il modello al campo di tensione risultante dalla sovrapposizione del campo di tensioni residue iniziali e dalla tensione massima applicata durante la prova di fatica per ognuno dei provini. In dettaglio, si è considerato che durante la prova di fatica la tensione trasversale presente σ tr sia pari alla somma della tensione residua trasversale iniziale più la tensione massima originata dal carico di flessione. Si è quindi calcolata la ten- ΔTRVM [N/mm2] Il modello che è stato ottenuto, pur nella sua semplicità, descrive con buona accuratezza quanto accadrebbe in uno stato di tensione monoassiale. Nel caso in esame, però, le tensioni non agiscono in una sola direzione, in quanto i livelli di tensione residua longitudinale sono tutt’altro che trascurabili. Per ovviare a ciò si può pensare di continuare ad utilizzare questo modello, sostituendo l’unica tensione agente con la tensione equivalente di Von Mises. Si è quindi sione di Von Mises corrispondente alla contemporanea presenza della tensione residua longitudinale iniziale e della tensione trasversale σ tr . Si è potuto così determinare di quanto si ecceda la tensione di snervamento del materiale in corrispondenza del cordone (circa 400 MPa) determinando il Δσy da inserire nelle formule (1) e (2). Sulla base di queste si sono determinati i valori di h* ed h s e quindi la percentuale di sezione plasticizzata in ogni provino, come riportato nella Tabella II. Nella Tabella II sono riportati anche i valori della tensione residua di Von Mises iniziale e la relativa variazione a seguito dell’applicazione dei cicli di fatica. Si noti che valori di percentuale di plasticizzazione negativi non hanno significato fisico ma, per come sono stati ricavati, indicano semplicemente che non si è raggiunto lo snervamento nella sezione. I dati ottenuti consentono ora di fare alcune interessanti considerazioni, facilitate dall’utilizzo di grafici opportuni. Il primo grafico da considerare riporta la variazione di tensione residua esistente tra le due misure, eseguite sullo stesso provino prima e dopo l’applicazione del carico, in funzione della percentuale di plasticizzazione (Fig. 9). Si ricorda ancora una volta che i dati relativi a percentuale di plasticizzazione negativa vanno intesi come provini che nel corso della prova non hanno raggiunto condizioni di plasticizzazione. In tale caso, la variazione nella tensione residua rientra in un intervallo di ±40 N/mm 2 , valore che rientra nella normale variabilità delle misure di tensione residua. Δ Figura 8 - Andamento ideale della sollecitazione flettente nella sezione. 326 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 % di plasticizzazione Figura 9 - Andamento della variazione di tensione residua di Von Mises in funzione della percentuale di plasticizzazione. V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti TABELLA II - Tensioni residue di Von Mises introdotte e iniziali per ciascun provino a 0.2 mm di profondità e percentuale di sezione plasticizzata. TRVM iniziale Δσy % di plasticizzazione TRVM finale TRVM iniziale 1 93 -99 -25 -30 2 103 0.5 0 66 3 180 48 12 -86 4 150 6 1 -97 5 183 137 34 -107 140 N/mm2 200 N/mm2 142 N/mm2 171 N/mm2 20 mm 8 mm Provino 6 43 78 19 51 7 125 126 31 -106 8 88 87 22 7 1 53 -51 -12 31 2 151 31 8 -64 3 141 -69 -17 -37 4 106 -23 -6 23 5 204 133 33 -96 6 113 50 12 -93 7 163 73 18 -62 8 192 -82 -20 -43 Nel caso di plasticizzazione, la maggior parte dei giunti presenta una riduzione di tensione residua significativa, che risulta essere compresa tra 60 e 110 N/mm 2 . Non in tutti i casi però accade questo: tre dei provini da 8 mm, pur raggiungendo le condizioni di plasticizzazione, non solo non riducono la tensione residua ma essa rimane invariata o addirittura incrementata. A prima vista questa potrebbe sembrare un’incongruenza, ma andando nel dettaglio si osserva che a questi tre ΔTRVM [N/mm2] provini è associato il livello minimo di tensione residua iniziale, escludendo ovviamente i provini che non hanno raggiunto le condizioni di plasticizzazione. A conferma di questo si può esaminare il grafico nella Figura 10, in cui si riporta l’andamento della variazione di tensione residua di Von Mises in funzione della tensione residua di Von Mises iniziale. Da questo diagramma si desume che, per bassi livelli iniziali di tensione residua, si ha un incremento del campo autotensionale; per valori più alti di tensione residua iniziale, si ha al contrario una notevole diminuzione. In altre parole, quando il livello del campo di tensione residua iniziale è piccolo, il raggiungimento di carichi prossimi allo snervamento aumenta il livello di tensioni 2 TRVM iniziale [N/mm ] residue iniziali. Quando invece il Figura 10 - Andamento della variazione di tensione residua di Von Mises in funzione campo di tensione della tensione residua di Von Mises iniziale. residua iniziale è molto forte, le rilevanti condizioni di plasticizzazione raggiunte a seguito dell’applicazione del carico esterno rilassano le tensioni residue a iniziali. È anche evidente l’esistenza di un valore di soglia della tensione residua iniziale al di sopra del quale si ha la riduzione di tensione residua: questo valore si aggira intorno ai 100 N/mm2. In tutta questa discussione non si è tenuto conto del numero di cicli di carico applicati. L’impressione che si ha, sulla base dei dati a disposizione, è che il numero di cicli di carico applicati abbia una influenza trascurabile, ma le prove eseguite non sono sufficienti per fare osservazioni in proposito. Conclusioni L’analisi dell’interazione tensioni residue - comportamento a fatica di giunti saldati è stata condotta, in questo articolo, confrontando due stati autotensionali a seguito dell’applicazione di un carico ciclico di flessione a 4 punti. È stato così possibile trarre interessanti informazioni circa tale fenomeno di interazione. In particolare, si è trovato che esistono delle particolari condizioni per cui, a differenza di quanto si afferma comunemente, l’applicazione di un carico ciclico comporta l’aumento delle tensioni residue inizialmente presenti piuttosto che un loro rilassamento. Dai dati ottenuti si può concludere che, nel caso in cui non si abbia plasticizzazione nella sezione del provino, la variazione nella tensione residua rientra in un intervallo ristretto, di una entità assimilabile all’errore associato al metodo di misura. Nel caso di plasticizzazione, risulta invece che, per bassi livelli iniziali di tensione residua, si ha un incremento del campo autotensionale; per valori più alti di tensione residua iniziale, si ha al contrario una notevole diminuzione. In altre parole, quando il livello del campo di tensione residua iniziale è piccolo, il raggiungimento di carichi prossimi allo snervamento aumenta il livello di tensioni residue iniziali. Quando invece il campo di tensione residua iniziale è molto forte, le rilevanti condizioni di plasticizzazione raggiunte a seguito dell’applicazione del carico esterno rilassano le tensioni residue iniziali. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 327 V. Dattoma et al. - Evoluzione delle tensioni residue in giunti sollecitati a fatica in flessione a quattro punti Bibliografia [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] Gurney T.R.: «Fatigue of welded structures», Cambridge University Press 1979. 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Vito DATTOMA, è Professore ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine presso l’Università del Salento. I suoi interessi scientifici riguardano il comportamento meccanico dei materiali sottoposti a sollecitazioni statiche e variabili nel tempo, l’integrità strutturale, l’analisi tensionale di componenti e strutture industriali sia in termini sperimentali e degli Standards che in termini numerici mediante software strutturali, la caratterizzazione meccanica di leghe leggere e speciali per applicazioni aeronautiche, la progettazione a fatica delle strutture saldate, la resistenza a fatica ad alto e basso numero di cicli. È coordinatore del dottorato in Ingegneria Meccanica ed Industriale. È autore di oltre 100 lavori pubblicati in campo nazionale ed internazionale. Marta DE GIORGI, ha conseguito la laurea ed il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria dei Materiali presso l’Università degli Studi di Lecce rispettivamente nel 1998 e nel 2002. Attualmente svolge attività di ricerca in qualità di Assegnista presso l’Università del Salento. Le principali aree di interesse in cui svolge attività di ricerca riguardano la fatica, le tensioni residue, i giunti saldati e i materiali avanzati. I temi di ricerca sono affrontati sia da un punto di vista numerico che sperimentale. Riccardo NOBILE, è ricercatore di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine presso l’Università del Salento. I principali temi di ricerca di cui si occupa sono la fatica dei materiali base e saldati, lo sviluppo di tecniche sperimentali per la valutazione e il controllo dei processi di danneggiamento a fatica, lo studio numerico e sperimentale di tensioni residue, la caratterizzazione meccanica di materiali innovativi. 328 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 International Institute of Welding Mec hanical-tec hnological a n d f ra c t u re m e c h a n i c a l p ro p e r t i e s o f t h e h i g h g ra d e p i p e l i n e - s t e e l X 8 0 w i t h re s u l t s o f d i f fe re n t p i p e l i n e - p ro j e c t s ( °) S. Felber * Summary 1. Introduction In Europe the gas demand is expected to increase considerably about another 400 billion cubic meters in the current and in the upcoming decades. Russia alone will not be able to deliver such amounts. Moreove r in the latest gas quarrel between Russia and Ukraine it could be seen clearly that Europe should not depend on Russian gas supply unilaterally. Sufficient gas reserves around Europe are available to meet the additional future gas demand [1] and [2]. The big challenge however is to transport this gas to the consumers. This is the idea of the Nabucco project, to bring gas from the Middle East to Europe, which is not used until now. Therefore a new gas supply is started at the Georgian/ Turkish and Iranian/Turkish border respectively, leading to the central European gas hub Baumgarten and further on to exit Austria to reach other European markets, with the following sections in the partner countries: Turkey (1 935 km) - Bulgaria (400 km) - Romania (495 km) (°) Doc. IIW-1894-08 (ex-doc. XI-881-07) recommended for publication by Commission XI “Pressure vessels, boilers and pipelines”. * Institute for Building Construction and Technology - Vienna University of Technology (Austria). Nowadays already a lot of large onshore-projects have been implemented for the steel X80 with, as it seems, fully satisfactory results. A lot of money is spent worldwide in finding the right joining process for the circumferential welds of these pipes and so a worldwide central collection of welding variables and efficient processing could result in a prediction of the mechanical properties and fracture mechanical values out of the data of the preceding joining process, and would save a lot of trial and error and therefore costs. This paper deals with the mechanical properties, as yield strength, tensile strength, impact energy, and hardness, and the fracture mechanical values, as CTOD- (Crack Tip Opening Displacement-) values, out of the parameters, as for example heat input, of the joining process.The problems in determining and predicting these mechanical properties are discussed in detail, and the results are compared. Finally the different resulting values are compared with each other, with the values of the base material, and with the values out of numerous references.The tested materials were the base material, the weld metal, and the heat-affected zone of welds, using different welding processes, as for example manual metal arc welding, gas metal arc welding, gas tungsten arc welding, or submerged arc welding, of the pipeline-steel X80 according to API 5L (L 555MB according to OENORM EN 10208-2). KEYWORDS: Arc welding; CTOD; Fracture toughness; Gas shielded arc welding; GMA welding; GTA welding; Hardness; Heat affected zone; Impact toughness; Mechanical properties; MMA welding; Parent material; Pipeline steels; Pipelines; Reference lists; Strength; Submerged arc welding;Toughness; Ultimate tensile strength; Weld metal; Weld zone; Yield strength. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 331 S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. Figure 1 - Proposed route for the NABUCCO gas pipeline [3]. - Hungary (519 km) - Austria (46 km). The pipeline should have a length of 3 400 km with a pipe diameter of 1 422 mm (56 ”). The operating pressure should be 90 bar, with 8 compressor stations and 5 control centres [1]. The first construction phase involves the 2 000 km leg from Ankara to Baumgarten, as seen in Figure 1. The construction phase was first planned from mid 2006 to the end of 2009, which should also be the start of the operation [3]. The extensions to Georgia and Iran are planned to come online in 2011. Estimated investment costs including financing costs for a completely new pipeline system amount to approximately 4.4 billions Euro. A prediction of the properties would save a lot of costs especially in the planning stage of new projects, like the one of Nabucco. This paper gives an overview of the chemical compositions, the mechanical properties, and the fracture mechanical values of the pipeline-steel X80 according to different standards (EN and API), by using different welding processes, as shielded metal arc welding, gas tungsten arc welding, gas metal arc 332 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 welding, flux cored arc welding or submerged arc welding. Further this paper deals with the determination of the CTOD- (Crack Tip Opening Displacement-) values according to BS 7448 using three point bend specimens. The view results are compared. At the beginning it should be mentioned, that the welding tests were performed as well as welds in the field, joints which were performed on the building site, as also as welds in the labour, and therefore bigger scatter bands in the results may occur. The basis of most of the diagrams and figures are a few hundred values, and to simplify it just reference numbers are mentioned. Tensile tests, hardness tests, impact tests, and fracture mechanical tests were performed and evaluated. Finally the different resulting chemical compositions, mechanical properties, and fracture mechanical values, as for example CTOD-values etc., of the welds (welding metals and heat-affected zones) are compared with each other and with the values of the base material. The welding technological examinations are already described in [4]. 2. Mechanical-technological properties of the pipeline-steel X80 Figure 2 shows the tensile strength properties, Figure 3 the impact energy values, and Figure 4 the results for the hardness investigations. Figure 4 shows typical characteristics for the hardness in the weld seam. The highest values, peaks, occur in the heataffected zone. The process 111-C has the lowest values of all compared processes with about 250 HV10. For welding with 111-B hardness values of about 285 HV10 occur. Interesting are the investigations for joining spiral welded pipes of different grades, X80 and X70 or lower. Noticeable are the peaks in the HAZ in the lower grade steel of about 320 HV10. The lower the steel grade the higher the values of the hardness in this case. Figure 5 shows the Charpy-impact energy and tensile strength over the average heat input. Because there are only a few values available, it is not possible to make a meaningful conclusion. If the values for the field trial in Canada are not considered, there is a very light S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. Figure 3 - Average values of impact energy of the welding specimens of the projects [5] to [14]. Figure 2 - Average values of tensile strength of the welding specimens of the projects [5] to [14]. Figure 5 - Tensile strength and impact energy over the average heat input averaged over the cross-sections of the weld of longitudinal welded pipes out of the pipeline-steel X80. Figure 4 - Single values of hardness in the region of the top layer and the root pass of the welding specimens out of X80 [15]. trend, otherwise the diagram shows the contrary effect. Figure 6 shows the range for the yield strength for different welding processes used for different pipeline-steels [16]. Unfortunately there are no statements about the fracture position. It can be seen that the welding process 135 (MAG) has the biggest variation in the values. Figure 7 shows the range of the tensile strength [16], also here the biggest variation occurs for the MAG process. Figure 8 shows the resulting range for the hardness values [16]. And the diagrams of Figures 9 and 10 show the range of the impact energy over the temperature. Big scatter bands result here, since ve ry different alloying contents were tested in these tests. Figure 6 - Comparison of the resulting yield strength values for different welding processes used for pipeline-steels [16]. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 333 S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. Figure 8 - Comparison of the resulting hardness values for different welding processes used for pipeline-steels [16]. Figure 7 - Comparison of the resulting tensile strength values for different welding processes used for pipeline-steels [16]. Figure 9 - Comparison of the resulting impact energy values over the temperature for different welding processes used for pipeline-steels [16]. 3. Fracture mechanical tests on the pipeline-steel X80 The CTOD specimens according to BS 7448 were taken out of the base material, different welds, and their heataffected zone. For further information about the dimensions and the manufacturing of the specimens, and the description of the tests, see [16]. Figure 11 shows the regions for the CTOD-values over the impact energy values for the weld metal specimens X70-SP3 to X70-SP11. There are also two dots, which show values for the pipeline-steel X80. The values WMX80111 is inside of the X70 fields. The CTOD-value for the second X80 value performed by a mechanized welding 334 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Figure 10 - Comparison of the resulting impact energy values over the temperature for different welding processes used for X80 pipeline-steels [17]. process has higher impact energy, but the CTOD-value is in the same range as for X70. In Figure 12 the CTOD-values for different welding processes according to [16] are collected. It can be seen that the values of the submerged arc welds are a little bit higher than the one of the manual metal arc welds. The variation of the base material of X70 results of the different heats tested in the various tests performed. 4. Safety, ecological, and economical aspects for pipelines Worldwide it is reported that 20 000 km of pipelines were completed in 2003 at costs of USD 15 billion, 60% of which were natural gas pipelines. Pipeline projects planned to complete in 2004 and beyond totalled 41000 km [18]. In Figure 13 the entire project costs for the building of a pipeline are spread in percentage of the main cost causes. It can S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. Figure 11 - CTOD-values over the values of the impact energy for different manual metal arc welded joints of the longitudinal welded pipeline-steels X70 and X80. Figure 12 - CTOD-values over the temperature for different welded joints on pipeline-steels. be clearly seen, that the main costs are building and material costs. A big saving potential is therefore just in case of these costs [19] and [20], but in general the following considerations lead to cost savings: • high strength pipe - reduced material costs - higher operating pressures • higher design factors - higher operating pressures • high productivity welding / inspection • improved construction methods & equipment. Also according to [21] half of the entire pipeline costs are building costs, and so the welded joints per day. This amount is mainly influenced by the welding velocity and especially by the welding velocity for performing the root pass. In Table 1 the welding velocity for the root pass and the typical amount of circumfe- rential welds per day for different welding processes are compared. It can be seen, that the manual metal arc welding with cellulosic electrodes in vertical down position has an advantage in comparison to the other welding processes. The “fitness for purpose”-considerations, which are specially influenced by the repair ratios, represent a major cost factor. For European pipelines the repair ratio is 5% of the welded joints and the “cut out”-ratio (e.g. because of cracks) is Figure 13 - Typical distribution of costs for the building of an onshore natural gas pipeline [19], [20]. 0.3% of the welded joints. A repair ratio of 3 to 5% percent is often seen as the best compromise solution between maximum welding velocity and Table 1 - Comparison of the welding velocities for the root pass and the circumferential layers, depending on the pipe dimensions, per day for different welding processes [18], [21], and [22]. Welding velocity [mm/min] Welding in vertical down position with cellulosic electrodes 300-450 Welding in vertical down position with basic electrodes 150-200 Welding in vertical down position with cellulosic and basic electrodes 300-450 Gas metal arc welding with half mechanized heads extremely high preparation times a CRC, dual torch welding head CAPS, multi head, dual wire 390 Metal arc welding with filler wire 130-180 Welding process a Circumferential welds per day 180-220 60-65 160-180 160-211 a a 45-55 No details. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 335 S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. optimum quality. The mainly occurring defects in case of welding of onshore pipelines are slag inclusions, followed in general by defects of the root pass. The repair costs could be reduced extremely, if the acceptance criteria for slag inclusions and other voluminous defects would be established less hard, and the welding of the root pass would be inspected and controlled more accurately. Mechanized welding processes cannot be found that often in Europe except in Russia. The repair ratios in case of these processes are for sure already under 17 to 23%, which are known out of older publications from Russia [23]. [6] reports about the 50 km field trial at the RUHRGAS project performed with the CRC process, that only 4% of the welds had to be repaired. Also the CAPS process as field trial in Canada, performed by the Cranfield University and Fronius, showed repair rates of 3.9%. Therefore a grade X80 pipeline with a length of 3 km including 182 welds was performed under arctic conditions of -50 °C. This field trial is one of the primary wo rk to the big project of the Alaska Gas Pipeline planned with the pipeline-steel X100 with a total length of about 5 700 km. Further projects using the CAPS process in Indonesia, Korea, and Canada are planned [24]. Project cost reduction may be a result of the sum of the different benefits that can be derived by using high-strength steels, even when the price per ton of pipe increases as the material grade increases. The benefits include: • reduced quantity of steel required, • lower pipe transportation costs, and • lower pipe laying costs. The use of grade X80 linepipes in the construction of the first RUHRGAS X80 pipeline led to a material saving of about 20 000 t to the total amount of about 145 000 t, compared with grade X70 pipes through a reduction of the wall thickness from 20.8 mm for X70 to 18.3 mm for X80, see Figure 14. This resulted also in a reduction of the pipe laying costs because of reduced pipe transportation costs and reduced welding costs through reduced welding times needed for the thinner walls [7]. The use of materials with still higher strength, such as grade X100 or grade X120 could lead to further material 336 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 savings, as it is illustrated in Figure 14. A preliminary economic evaluation as feasibility study on X100 was done in 1997. Costs have been evaluated under several hypotheses: • Unit steel costs have been estimated according trend extrapolated from lower grades. • Costs of fittings and valves have been considered as a constant portion of the total steel costs. • Transportation costs have been evaluated as dependent on the steel weight. • Laying costs have been analyzed completely: trenching and field bending have been considered constant for both solutions, instead welding costs have been divided in two parts, one constant and the other proportional with the thickness. Moreover it has been taken care of the possible higher costs of consumables and of the possible greater difficulties for welders. • The other costs like coatings and cathodic protection have been considered equal for both solutions. This preliminary economic evaluation highlighted that X100 steel high pressure pipes could give investment costs savings of about 7% compared with grade X80 pipeline. Other studies claim cost savings of up to 30%, when X70 and X100 are compared, see Figure 14. The column for the X70 steel is based on the before mentioned 30% cost saving in comparison to X100, so there is no information about cost-causes [25]. An installed X70 pipeline per meter would be about 3 470 USD and one out of X80 about 2 610 USD, which is a cost reduction of about 25%. On the other hand, it is seen in Figure 14 that the reduction in the manufacturing cost per ton of the pipe at a given transport capacity of a pipeline is enhanced, not just by an increase in the material grade of the steel, but also by a reduc- tion in the wall thickness of the pipe. A reduction of the diameter of the pipe with a constant wall thickness and a simultaneous increase in the pipeline operating pressure would represent a more favourable solution to the problem [26]. As well as the pipe costs, the pipe laying costs play also an important role. The use of pipes with a length of 18 m results in a reduction of the number of girth welds required in the construction of a pipeline by about 33%, compared to the use of pipes with a length of 12 m. It also results in faster and safer pipe laying with reduced amounts of welding, testing costs, and site coating. Also the use of intermediate lengths between 18 m and 12 m leads to reduced pipe laying costs, when the pipe lengths are restricted for transport reasons [19]. Also the development in welding processes leads to further cost reduction. In case of dual tandem GMAW the high speed of tandem GMAW is retained, and two passes are deposited simultaneously, which further reduces the welding times. This results in a significant reduction in the number of welding stations required to achieve a given number of welds per day and leads to major savings in laboratory and equipment costs. In comparing welding systems for a recent project estimate, CAPS resulted in a 26% saving in alignment, welding, and NDT, when compared with conventional mechanized welding system. Travel speeds of 1 m/min can be used for all filler layers, and speeds of 1.5 m/min can be used in position 2G. This was compared with speeds of about 50 cm/min for the mecha- Figure 14 - Estimated costs per meter pipe [25]. S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. nized GMAW process currently used for pipelines. Surprisingly, it was found, that the cap pass could also be welded at 1 m/min. The cap pass is normally the slowest pass with travel speeds of about 30 cm/min. The girth welds satisfy the X80 mechanical test requirements [27]. The results of this joint development work are really astounding and extremely satisfactory for all involved. A conventional GMAW welding process used for pipeline construction would require many welding stations to complete each weld at the required productivity. Up to 19 welding stations may be required for the Alaska Gas Pipeline, whereas CAPS would require only 4. This results in major savings in equipment and labour, as well as easier logistics in the Arctic environment. The lower personnel numbers working in these environments also reduce the safety risk. BP has therefore estimated that the use of CAPS on the Alaska Gas Project could save more than USD 150 million, which is about 1% of the whole estimated costs of about USD 16 billion [11]. Of great importance are uniform internal pipe diameters and out-of-roundness tolerances. To make the pipe self stable and thereby facilitate handling, it is necessary that the diameter to wall thickness ratio should be less than 100. As thin-wall pipes are aligned by means of an internal clamping device in the field, out-of roundness of the pipe ends is not as important as a uniform internal diameter. A uniform diameter can be achieved particularly with internal expanded pipe. Large pipe diameters require more care during handling over the ditch. If the pipe laying requires a large number of fieldbent pipes, the contractor prefers submerged arc welded pipes with lengths of 16 to 18 m [19]. Ruhrgas MMAW Grade X80 pipe in most cases is more economical than X70. The higher steel grade led to a steel reduction of about 12%. Consistently predictable and reproduceable mechanical properties and good field weldability can be achieved without difficulty. Field welding was carried out by the use of a combined welding process. The repair rate was less than 3%, and thus better than when pure cellulosic welding was used [28]. One entire pipeline construction crew had a strength of 65 persons. On average, a length of 0.5 km of pipeline could be completed in one day. The reduction of the number of tie-in joints moreover allowed an improvement in the laying quality [5]. Ruhrgas GMAW On site, automatic welding (CRCEvans) was used on about 50 km. 4% of the welds had to be repaired [6]. Nova The mechanized gas metal arc welding procedures employed for mainline welding were identical to those used for X70, and no welding problems were encountered, which could be attributed to the process, the procedure or the higher strength material being welded. The welding repair rate was 6%, which is consistent with recent experience in welding X70 in this diameter (1219 mm). The application of selfshielded flux cored arc welding to tie-ins resulted in a productivity gain between 25% and 40%, compared with conventional shielded metal arc welding [29]. Transco This was achieved by accepting that a degree of repair welding would be required. The typical repair rates (expressed as a percentage of the number of pipeline circumferential welds) were 4-8%. However, these were mostly local repairs with very few complete joint cut outs being required [30]. Roma Looping In comparison with API 5L X70 grade pipe, grade X80 pipe represents a 12% reduction in total steel weight and up to 25% less deposited weld metal without any compromise in overall pipeline capacity [12]. Table 2 shows the repair rates from the projects and also, if available, reduction of steel weight and weld metal. 5. Discussion of the results This paper gave an overview of the mechanical-technological and fracture mechanical properties resulting of the different welding processes used, the numerous different welding process variables, and the different consumable types, for the different welding metals and their heat-affected zones. Because the welding tests performed were welds in the field, as well as joints performed on the building site, and also welds in the labour, a big scatter band in the results occurred. A worldwide central collection of welding variables and efficient processing could result into a prediction of mechanical properties and fracture mechanical values out of the data of the preceding joining process, and would save a lot of trial and error and therefore costs. The examinations of the mechanical technological properties for the joining of the pipeline-steels X70 and X80 showed satisfactory values, see Table 3. Also the repair rates for the welding processes, especially the mechanized ones, decreased enormously in comparison to old ones, where repair rates of 17-23% for mechanized welding of onshore pipelines in the 1970s are mentioned. The CAPS process works on the steel grade X70 as well as on X80 and X100, see Table 4. Satisfactory installations of API 5L X80 have been accomplished with a large potential for cost savings and improvements in productivity. Unfortunately there were almost no values for fracture mechanical investigations, but the existing values lay in the same field as the X70 steel. As regards design and construction the pipeline steel X80 has advantages. The higher strength leads to lower weights, or higher pressure, or a combination of both. This influences the quantity of steel, the transportation and pipe laying costs, and the welding time. On the other hand X80 could be used with the same diameter and wall thickness, so there is no disadvantage corresponding to earlier leakage by corrosion through smaller wall thickness, but a higher pressure in operation leads to higher capacity. But there are also other reasons to reduce the construction costs for both X70 and X80, like bigger pipe lengths, if possible, less tie-ins, a more efficient welding process, and harmonized pipe tolerances. As a final advantage the steel X80 would lead to the employment of a relatively new technology, even if it is only a further field trial in a section of the mainline to get new information or to Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 337 S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. Table 2 - Summary of the repair rates and material reduction of the projects. Project Grade API 5L Diameter [mm] Wall thickness [mm] Length [km] RUHRGAS RUHRGAS NOVA TRANSCO ROMA-BRISBANE CAPS FIELD TRIAL X80 X80 X80 X80 X80 X80 1 220 1 220 1 220 1 220 406 1 016 18.3 19.4 12.1 15.1/21.8 200 56 54 42/74 13 3 a 19.1 Process 111-C/B 135-CRC a 111-C 111 / 135 135-CAPS Repair rate [%] <3 4 6 4–8 Reduction [%] Steel Weld metal a 12 a 12 a a a a a 12 25 3.9 a a No details. Table 3 - Tensile test, impact test, and hardness test for different welding processes of the pipeline-steels X70 and X80. Steel grade Process 111-C-PG 111-C-PF 111-B-PG/PF 111-CB-PG 135 136 a No details. b -20 °C. c HV10 TS [MPa] X80 CVN, 0°C [J] 37-95 b 37-67 c 80-120 b 250-275 a a 240-250 a a a a a a a a 730-735 570-580 a 180-270 703 691-745 617-723 121 65-130 79-113 230-280 220-353 175-310 a a a a a TS [MPa] 525-662 550-560 560-730 X70 CVN [J] HV10 -40°C. Table 4 - Repair rates for different welding processes of the pipeline-steels X70 and X80. Steel grade Process 111-C-PG 111-C/B-PG 135 a X70 Repair rate [%] 1.6–2.4 a a X80 Repair rate [%] 1-8 <3 3.9-4 No details. confirm the already existing knowledge. Further investigations for evaluation of the pipeline-steel X80 should be done. Perhaps it is a benefit to make some experiences on investigations in the laboratory, the subjects are: • examinations on the pipeline-steel X80, - CTOD, - hardness, • repair rates, and repair procedures, • high productivity inspection, and • improved construction methods & equipment. Acknowledgments The author thanks the staff of the Institute for Testing and Research in Materials Technology (TVFA) of the Vienna University of Technology, of OMVEEB-TS, of Boehler Welding, and of VOEST Alpine Steel Linz, for their help. 338 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Sommario Proprietà meccaniche, tecnologiche e di meccanica della frattura dell’acciaio per pipeline X80 con i risultati di vari progetti di pipeline Ad oggi molti grandi progetti on-shore sono stati realizzati con acciai X80 e, come sembra, con risultati pienamente soddisfacenti. Per trovare il giusto processo per le saldature circonferenziali di queste tubazioni viene speso, in tutto il mondo, molto denaro, per cui una banca dati mondiale di variabili di saldatura e di processi efficienti, ricavata dai dati raccolti dai processi di giunzione già applicati, potrebbe portare ad una previsione delle proprietà meccaniche e dei valori di meccanica della frattura e potrebbe evitare l’esecuzione di una grande quantità di prove e di errori e quindi portare ad una riduzione dei costi. Nell’articolo vengono esaminate le proprietà meccaniche, quali il carico di snervamento, la resistenza alla trazione, la tenacità e la durezza e i valori di meccanica della frattura come i valori di CTOD (Crack Tip Opening Displacement), senza tener conto dei parametri del processo di giunzione, per esempio l’apporto termico. I problemi nel determinare e nel prevedere queste proprietà meccaniche sono trattati nel dettaglio e i risultati sono confrontati. Infine, i differenti valori risultanti sono confrontati fra loro, con i valori del materiale base e con i valori tratti da numerosi riferimenti. Su saldature di acciai per pipeline X80 secondo API 5L (L 555MB in accordo alla EN 10208-2), realizzate mediante diversi processi, come ad esempio: manuale con elettrodi rivestiti, sotto protezione di gas,TIG ed arco sommerso, sono state eseguite prove sul materiale base, in zona fusa ed in zona termicamente alterata. S. Felber - Mechanical-technological and fracture mechanical properties of the high grade pipeline-steel X80, ecc. References [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [28] [29] [30] OMV: «Nabucco Gas Pipeline», Vienna, 2005. Leidel S.: «Gaspipeline zwischen Iran und Europa bis 2007 entschieden», Deutsche Welle, 2006. Gallistl H.: «Presentation by OMV Erdgas GmbH», OMV, 2004. Felber S.: «Welding of the high grade pipeline-steel X80 and description of different pipeline-projects», Doc. IIW-1893-08 (ex-Doc. XI-880-07), Welding in the World, 2008, vol. 52, No. 5/6, pp. 19-41. Caudhari C., Ritzmann H.P., Wellnitz G., Hillenbrand H.G., Willings V.: «German gas pipeline first to use new generation line pipe», Europipe GmbH, Ratingen, 1995. 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Il fenomeno delle cricche a freddo Il fenomeno delle cricche a freddo può caratterizzare la saldatura degli acciai al carbonio, bassolegati ed inossidabili martensitici; in particolare, è possibile definire le seguenti tre cause fondamentali, contemporaneamente necessarie: • elevate velocità di raffreddamento, tali da provocare e favorire la formazione, in relazione alle caratteristiche del materiale base, di strutture fuori equilibrio (ad esempio: martensite); • apporti elevati di idrogeno diffusibile (Hdm), dovuti alla procedura di saldatura; • tensioni di ritiro causate dalle condizioni di vincolo (interno ed esterno) alla saldatura. Il fenomeno può interessare sia la Zona Termicamente Alterata (ZTA) sia la Zona Fusa (ZF) del giunto, in funzione della maggiore tendenza alla temprabilità dell’una o dell’altra, in funzione della specifica combinazione tra metallo base e consumabile. Le cricche si possono manifestare quando il giunto raggiunge temperature sufficientemente basse (da cui il nome “cricche a freddo”) o, talvolta, anche 24 o 48 ore dal termine della saldatura (si definiscono, in questo caso, “cricche a freddo ritardate”). Figura 1 - Avanzamento delle trasformazioni microstrutturali. * Redazione a cura della Divisione FOR - Formazione e insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura - Genova. 1.1 Meccanismo di formazione Durante il ciclo termico di saldatura, la porzione del metallo base del giunto saldato, immediatamente a ridosso della zona fusa (ZF), raggiunge la temperatura di austenitizzazione. In fase di raffreddamento essa subisce ulteriori trasformazioni, che dipendono dalle condizioni di austenitizzazione e dalle modalità di raffreddamento (severità del ciclo termico in termini di apporto termico specifico, spessore del pezzo, temperatura di preriscaldo). Ciò significa quindi che, per una determinata posizione della sorgente termica, per un generico punto del cordone, potranno essere individuate le seguenti zone, con riferimento alla Figura 1: 1. zona termicamente alterata in campo austenitico, non ancora trasformata; 2. zona termicamente alterata già trasformata (o in fase di trasformazione) - a valle dell’isoterma T B di trasformazione, a sua volta funzione principalmente della composizione chimica del metallo base; 3. zona fusa; 4. zona fusa, ancora in campo austenitico; 5. depositato zona fusa già trasformata o in fase di trasformazione - a valle dell’isoterma TF di trasformazione, a sua volta funzione principalmente della composizione chimica della zona fusa. Considerando il caso della saldatura ad arco, la presenza di idrogeno diffusibile (Hdm) è dovuta principalmente alla dissociazione del vapor d’acqua nell’arco elettrico proveniente dai consumabili e dall’ingresso di aria nell’atmosfera Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 343 Prove di criccabilità a freddo Figura 3 - Meccanismo di diffusione dell'H. Figura 2 - Solubilità e diffusività nelle diverse forme allotropiche del Fe. d’arco. Alla temperatura di fusione del metallo di apporto, l’idrogeno molecolare (H2) si dissocia in forma atomica H+ entrando in soluzione nel bagno di fusione, quindi in soprassaturazione, a seguito della solidificazione, in forma interstiziale. Con riferimento alla Figura 2, si noti come la microstruttura austenitica (CFC) presenti una maggiore solubilità dell’H rispetto a quella ferritica (CCC), a causa del maggior volume disponibile al proprio interno per ospitare elementi in soluzione. Per contro, la seconda presenta una maggiore diffusività nei confronti dell’H proprio a causa della conformazione reticolare. Considerando la condizione più comune, in cui il materiale base contiene un tenore di carbonio maggiore del metallo d’apporto, si verifica un meccanismo di diffusione dell’idrogeno dalla ZF verso la ZTA di seguito descritto. A monte dell’isoterma T F (cui corrisponde la trasformazione della struttura austenitica), il metallo depositato è in forma austenitica come l’adiacente metallo in ZTA; in seguito alla trasformazione nella ZF, l’H (che è più solubile 344 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 in una matrice austenitica) tende a migrare verso la ZTA ancora austenitica attraverso il fronte AB. In seguito alla trasformazione dell’austenite in martensite (che avviene alla temperatura TB a partire dal punto B), l’idrogeno rimane intrappolato all’interno della struttura martensitica (Fig. 3). Se il contenuto di H è sufficientemente elevato, il fenomeno può avvenire non appena la temperatura è sufficientemente bassa perché le tensioni di ritiro riescano a superare localmente il carico di rottura del metallo infragilito dalla tempra ed internamente sollecitato dall’idrogeno (ricombinatosi in forma molecolare). Tuttavia, quando il contenuto di H è più basso, si può ancora verificare un addensamento degli ioni di idrogeno in corrispondenza di specifiche regioni reticolari (le cosiddette “trappole per l’idrogeno”); in tali condizioni, si possono ancora verificare rotture anche 48 ore dopo l’esecuzione della saldatura. 1.2 Morfologia Le cricche a freddo possono interessare, in funzione delle specifiche situazioni, sia la ZTA che la ZF: di con- seguenza, rispetto all’asse principale del giunto, esse possono avere sia direzione longitudinale (le prime), sia trasversale (le seconde) per effetto della direzione delle tensioni residue agenti; inoltre, esse hanno sempre origine transgranulare. Le cricche a freddo longitudinali in ZTA possono propagarsi in direzione parallela alla saldatura senza affiorare necessariamente in superficie oppure si possono verificare alla radice del cordone (root crack) o al piede del cordone (toe crack) ove l’effetto intaglio può avere un ruolo significativo. Le cricche a freddo in ZF, essendo interessata principalmente da tensioni residue agenti in direzione longitudinale (decisamente preponderanti su quelle trasversali), nascono generalmente in direzione trasversale e possono estendersi anche in ZTA (Fig. 4). Figura 4 - Esempio di cricca a freddo in ZTA di cordone d'angolo. Prove di criccabilità a freddo 2. Prove di criccabilità a freddo e loro classificazione Un indice della tendenza alla criccabilità a freddo è ottenibile mediante l’esecuzione di una delle numerose prove di criccabilità a freddo disponibili. Della vasta gamma di prove sviluppate, alcune risultano comunemente utilizzate su larga scala (Implant, Tekken e CTS), altre risultano utilizzate dalle case produttrici come criteri di accettabilità (a croce, WIC), altre ancora sono raccomandate da Istituti nazionali (IRC, RGW). Tali prove, di seguito elencate, sono classificabili principalmente in funzione del modo di applicazione della sollecitazione: quest’ultima può essere, infatti, applicata esternamente mediante l’utilizzo di apposite apparecchiature (quindi di agevole misurazione), oppure essere risultato di condizioni di autovincolo dovuto a deformazioni impedite in fase di raffreddamento. Appartengono al primo gruppo le prove: • Implant • LTP • TRC Appartiene al secondo gruppo, invece, un maggior numero di prove, sovente preferite alle prime a causa della maggiore affinità delle sollecitazioni riscontrabili nei giunti saldati in esercizio, con le condizioni riprodotte sui provini. Questi ultimi, quindi, risultano soggetti esclusivamente alle tensioni residue dovute alle condizioni di autovincolo (nel prosieguo denominati per brevità “autovincolati”). Lo scopo principale di questo gruppo di prove è di determinare la suscettibilità alla criccabilità a freddo del metallo base e dei consumabili. L’approccio, comune a tutte le prove, è quello di depositare un cordone di saldatura su un provino costituito da due piastre in condizioni predefinite ed esaminare la saldatura ricercando cricche sia in ZF che in ZTA. Le principali prove appartenenti a questa tipologia sono di seguito riportate: • Tekken • Lehigh • CTS (Controlled Thermal Severity) • Cruciform • Bead Bend • U-Groove Weld Cracking • WIC (Welding Institute of Canada) • IRC (Instrumented Restraint Cracking) • RGW • GBOP (Gapped Bead-On-Plate) • SCCT Tutte queste prove (sia con carico esterno, sia autovincolate) sono state sviluppate con l’obiettivo di fornire indicazioni sull’influenza dei principali parametri metallurgici e tecnologici sul fenomeno della criccabilità a freddo; tuttavia, è necessario considerare che una trasposizione dei risultati ottenuti dalle prove sulle saldature reali si presenta spesso di difficile attuazione, in quanto risulterebbe estremamente complesso riprodurre in fase di prova tutte le condizioni al contorno che caratterizzano la saldatura vera e propria. È comunque possibile, considerando una serie di fattori (ad esempio tenendo conto del fatto che giunti a passata singola sono maggiormente soggetti al fenomeno) ed interpretando i risultati delle prove, determinare una serie di parametri, tra cui, tipicamente, la temperatura di preriscaldo necessaria per una determinata condizione di saldatura. Poiché infine le prove prevedono procedure di saldatura a passata singola (che determina maggiori severità di raffreddamento), la valutazione (o l’accertamento) dell’influenza delle condizioni di saldatura nei casi reali (ad esempio il mantenimento della temperatura di preriscaldo, passate multiple, ecc.) sulla temperatura di preriscaldo richiesta, può solamente essere compiuta con l’ausilio di altre prove sperimentali. In ogni caso, l’affidabilità dei risultati ottenuti da tali prove è da considerarsi in genere limitata. 2.1 Prove con applicazione esterna del carico 2.1.1 Prova Implant Tale prova (prevista dalla norma UNI 10149:1994 - “Giunti saldati - Metodo di prova Implant”), finalizzata sia alla determinazione della tendenza alla criccabilità a freddo nella ZTA sia alla qualifica dei procedimenti, prevede l’utilizzo di un provino cilindrico dell’acciaio da testare (φ = 6-8 mm) che viene parzialmente inserito in una lamiera forata di 20÷30 mm di spessore, dello stesso materiale da testare (o ad esso similare o di acciaio al carbonio). Il provino presenta un intaglio nella sezione testata che deve penetrare sino alla ZTA. In seguito il provino viene saldato piatto alla lamiera mediante un cordone di saldatura: durante la fase di raffreddamento, quando la temperatura raggiunge l’intervallo 150÷100 °C, si applica per un periodo non inferiore a 16 ore un carico di trazione costante alla piastra (e quindi all’inserto) al fine di correlare la tensione provocata dal carico applicato al tempo di frattura e alla posizione della frattura (Fig. 5). In questo modo si può determinare la tensione critica corrispondente all’assenza di cricche. (1) AWS B4.0M:2000 - American National Standards Institute, July 25, 2000. Figura 5 - Illustrazione schematica della prova Implant. (1) Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 345 Prove di criccabilità a freddo Figura 6 - Illustrazione schematica della prova TRC. (2) Alternativamente, ponendo il carico applicato pari al carico di snervamento del materiale base e variando alcuni dei più significativi parametri di saldatura (preriscaldo, postriscaldo, apporto termico specifico) è possibile determinare il parametro t8-5 critico, al di sopra del quale non avviene alcuna cricca. 2.1.2 Prova TRC Questa prova, creata al fine di studiare le cricche che possono insorgere in forma ritardata rispetto al completamento della saldatura, prevede l’utilizzo di piastre con cianfrino preparato ad Y (o a mezza U o a mezza V) che immediatamente in seguito alla saldatura vengono sollecitate a trazione mediante un dispositivo esterno e caricate con la tensione voluta per osservare la relazione tempo-frattura Figura 7 - Illustrazione schematica della prova LTP. (3) o il tempo di comparsa della cricca dopo l’applicazione del carico (Fig. 6). 2.1.3 Prova LTP Questa prova è stata sviluppata per valutare la tendenza alla criccabilità a freddo per le saldature con differenti configurazioni di prova. Il carico esterno può essere applicato subito dopo l’esecuzione della saldatura oppure dopo alcuni giorni, al fine di valutare sia l’insorgenza o meno della cricca sia di determinare la tensione critica alla quale la cricca non insorge (Fig. 7). 2.2 Prove con campioni soggetti a condizioni di autovincolo 2.2.1 Prova Tekken Questa prova, basata sulla dilatazione delle lastre saldate, ha un campo di applicazione molto vasto, potendo essere utilizzata con processi ad arco (anche sommerso), sia per spessori relativamente piccoli (12 mm) sia per spessori elevati (fino a 150 mm). Il test ha lo scopo di determinare, in particolare, i valori di alcuni parametri di saldatura per la prima passata nei giunti testa a testa. Il test prevede l’esecuzione di una prima passata (a parziale penetrazione, al fine di garantire un effetto intaglio), da eseguirsi in posizione piana con un consumabile avente carico di snervamento uguale o maggiore del materiale in prova, su un cianfrino preparato ad Y con distanza tra i lembi (gap) pari a 2 mm, precedentemente assemblato e accuratamente trattato termicamente. Le cricche che possono essere evidenziate mediante tale prova possono insorgere sia in ZTA e svilupparsi nella ZF che viceversa; tale prova è consigliata per testare il metallo base(4) (Fig. 8). Dalle sezioni metallografiche ricavate (due delle quali in corrispondenza dell’inizio e della fine della passata), si determina la criccabilità in relazione ai parametri di saldatura (ad esempio il preriscaldo). Il giunto dovrebbe essere esaminato non prima di 48 ore per garantire la diffusione dell’idrogeno (Fig. 9). (2) (3) (4) Figura 8 - Illustrazione schematica della prova Tekken. (3) 346 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Theory of weldability of metals and alloys, 1991. IIW–Doc. II-A-111-03 - Revision 6. UNI EN ISO 17642-2:2006 - Prove distruttive su saldature di materiali metallici - Prove di criccabilità a freddo di elementi saldati Processi di saldatura ad arco - Parte 2: Prove in condizioni di autovincolo. Prove di criccabilità a freddo 1 - Cutting in the width direction 2 - Examining section position Figura 9 - Posizione delle sezioni metallografiche per processo automatico. (4) 2.2.2 Prova Lehigh Questa prova è raccomandata per la caratterizzazione degli elettrodi nella saldatura ad arco. La prova prevede l’utilizzo di una piastra, all’interno della quale è realizzato un cianfrino preparato ad U (con gap pari circa a 1.6÷2 mm) o a doppia U nel caso di spessori maggiori di 25 mm. Ai lati dei provini così preparati vengono praticati intagli di lunghezza via via crescente, al fine di consentire o meno, durante la fase di raffreddamento, deformazioni di entità variabile, inducendo di conseguenza tensioni di autovincolo a loro volta differenziate da punto a punto. La prima prova viene solitamente condotta su provini non fessurati al fine di realizzare immediatamente la condizione di autovincolo più severa; in seguito si procede con provini a fessure Figura 10 - Illustrazione schematica della prova Lehigh. (3) sempre maggiori. In questa prova il fenomeno di criccabilità insorge solitamente nella ZF, ma può nascere alla radice o sulla parte superiore. Come nella prova Tekken (cui tale prova è affine), le valutazioni sui risultati vengono eseguite a seguito di evidenze visive e mediante sezioni metallografiche; tuttavia, se prescritto, si può procedere mediante esame con liquidi penetranti (Fig. 10). 2.2.3 Prova CTS (Controlled Thermal Severity) Questa prova, riguardante principalmente i giunti d’angolo, ha lo scopo sia di valutare la tendenza alla criccabilità a freddo in ZTA e ZF mediante l’ottimizzazione della scelta dei parametri di saldatura (effetti dei consumabili, apporto termico specifico, preriscaldo, tratta- menti termici post saldatura) sia di testare la qualità del materiale base. Due piastre di dimensioni differenti, la minore di forma quadrata, la maggiore rettangolare, ma di pari spessore (che può essere scelto in funzione del regime di flusso termico che si vuole esaminare), opportunamente rettificate, sono imbullonate e saldate con due o più cordoni definiti ausiliari. In seguito al raffreddamento e al rafforzamento dell’imbullonatura, si eseguono le saldature di prova: si esegue una prima saldatura in seguito alla quale il provino viene immerso in un bagno d’acqua a 30 °C sino al completo raffreddamento a temperatura ambiente, che viene mantenuta per 72 ore. Successivamente si esegue la seconda saldatura. In seguito a questa prova insorgono cricche solitamente nella zona sottocordone o nella ZF. Il giunto deve essere sezionato per ricavare provini e sezioni metallografiche, per verificare la presenza o meno di cricche e per eseguire prove di durezza sulle piastre e in ZTA, almeno 72 ore dopo il completamento delle saldature (Figg. 11 e 12). 2.2.4 Prova a croce In questa prova, adatta alla determinazione dei parametri di saldatura (consumabili, apporto termico specifico, temperatura di preriscaldo e/o postriscaldo) nei giunti d’angolo, tre piastre di spessore compreso tra 10 e 50 mm, lavorate meccanicamente, sono assemblate a croce mediante “tack welding”. Quindi si procede al deposito di un cordone (di lunghezza specificata) per ogni angolo secondo una sequenza prestabilita, Figura 11 - Illustrazione schematica della prova CTS. (3) Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 347 Prove di criccabilità a freddo 1 - Test weld 2 - Water Figura 13 - Illustrazione schematica della prova a croce. (3) Figura 12 - Allestimento bagno di raffreddamento. (4) lasciando ogni cordone libero di raffreddarsi a temperatura ambiente. Al termine del raffreddamento, se previsto, si esegue il trattamento termico dopo saldatura. Le saldature così portate a compimento sono analizzate dal punto di vista metallografico mediante sezioni trasversali (Fig. 13). 2.2.5 Prova “Bead Bend “ (o del cordone piegato) Questa prova è stata sviluppata al fine di valutare la tendenza alla criccabilità dei componenti saldati. Le variabili sperimentali che influenzano la criccabilità dei componenti sono le differenti condizioni di conduzione della prova (temperatura di interpass, variazione della sequenza delle passate nei giunti multipass). Tale prova prevede alternativamente l’ancoraggio di due piastre identiche ad una ulteriore piastra di base con uno spessore pari almeno al quadruplo di quelle da giuntare. Partendo dall’assunto secondo il quale maggiore la deformazione consentita e minore lo stato auto- Figura 14 - Illustrazione schematica della prova Bead Bend. (3) 348 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 tensionale, a seconda della metodologia di assemblaggio del test, si possono condurre esperimenti con livelli di autovincolo (e quindi tensionali) differenti: il test prevede sia l’utilizzo di cordoni ausiliari di ancoraggio (condizione di autovincolo più severa) sia l’utilizzo di cavallotti che permettono una deformazione trasversale impedendo quella angolare. Una volta eseguito e raffreddato, il giunto viene mantenuto a temperatura ambiente per almeno 24 ore. Successivamente, si ricava da esso un provino (dalla Figura 15 - Provino BB sottoposto a piegamento con cricca a freddo. (5) Prove di criccabilità a freddo soprattutto negli acciai ad alta resistenza. Il provino viene sottoposto a prova di piegamento dopo aver subito un riscaldamento a 250 °C per 16 ore al fine di permettere all’idrogeno di fuoriuscire. Tale prova ha lo scopo di indurre uno stato tensionale (sulla superficie esterna) tale da amplificare le microcricche fino a renderle visibili (Figg. 14 e 15). 2.2.6 Prova U-Groove (JIS) Questa prova, concepita in Giappone, ha lo scopo di individuare le cricche a freddo insorte negli acciai al carbonio e bassolegati durante la saldatura con elettrodi rivestiti o a filo continuo pieno ed animato (Fig. 16). Figura 16 - Illustrazione schematica della prova U-Groove (4) (JIS). Figura 17 - Illustrazione schematica della prova WIC. (3) Figura 18 - Illustrazione schematica della prova IRC. (3) zona che maggiormente si vuole investigare), avendo cura che la regione situata ad un terzo di altezza del top sia inclusa nel provino: in tale zona, infatti, nei giunti multipass le tensioni di trazione presentano di norma la massima concentrazione(5) e la sensibilità alla criccabilità da H risulta elevata, 2.2.7 Prova WIC Questa prova è stata messa a punto con l’intento di simulare le condizioni di saldatura di tubazioni in posizione verticale discendente. La saldatura, eseguita su due piastre ancorate mediante cordoni d’angolo su una terza piastra d’appoggio, viene condotta in posizione verticale discendente in varie condizioni di preparazione dei lembi, parametri di saldatura e tipologie di elettrodi di acciai al carbonio. Lo scopo è determinare la criccabilità, con particolare riferimento alla profondità delle eventuali rotture (Fig. 17). 2.2.8 Prova IRC (Instrumented Restraint Cracking) Questa prova, piuttosto complessa, può essere utilizzata per simulare il comportamento dei componenti saldati in condizioni di forte vincolo di ritiro e prevede la determinazione e la successiva riproduzione delle condizioni di autovincolo di una struttura reale mediante la scelta di appositi dispositivi o di provini di dimensioni adeguate. La tendenza alla criccabilità a freddo è determinata registrando le tensioni e i momenti insorti durante la prova. La prova prevede l’uso di due piastre fissate e saldate in un’apposita apparecchiatura. Durante la saldatura e il conseguente raffreddamento si procede alla misurazione della forza e dei momenti insorgenti a causa dei ritiri mediante i quali si perviene alla determinazione della distribuzione delle tensioni generate nel materiale in relazione di essi (Fig. 18). (5) IIW-1742-06. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 349 Prove di criccabilità a freddo lo scopo di determinare le condizioni (contenuto di H nella ZF, temperatura di preriscaldo, apporto termico specifico in particolare) di non criccabilità (Fig. 19). Figura 19 - Illustrazione schematica della prova RGW. (3) Figura 20 - Illustrazione schematica della prova GBOP. (3) 2.2.9 Prova RGW La prova ha la finalità di simulare la saldatura di componenti mediante una opportuna scelta di lunghezza e spessore del provino. Il fissaggio delle coppie degli elementi che costituiscono il provino deve essere eseguito mediante utilizzo di bulloni. La saldatura di prova deve essere eseguita in passata singola. La prova ha 2.2.10 Prova GBOP (Gapped Bead-On-Plate) Questa semplice prova ha lo scopo di valutare la sensibilità alla criccabilità a freddo della ZF in funzione dell’idrogeno diffusibile in considerazione della temperatura di preriscaldo, mediante la generazione di cricche trasversali nella zona fusa. La procedura prevede l’utilizzo di due blocchi opportunamente assiemati, uno dei quali presenta una scanalatura ottenuta meccanicamente con lavorazione di macchina, sui quali è eseguita (ortogonalmente al gap scanalatura del provino) una passata. La scanalatura riveste il compito di concentratore di tensione che concorre all’insorgere della cricca. I blocchi sono mantenuti nella configurazione di prova per un periodo di almeno 48 ore, per consentire la generazione delle tensioni di ritiro e la diffusione dell’H. In seguito la saldatura viene sottoposta ad un ciclo termico di caratteristiche prestabilite, per favorire l’ossidazione di eventuali rotture e raffreddata sino a temperatura ambiente nelle successive 48 ore. L’eventuale cricca, che presenta una colorazione caratteristica(6), è messa in evidenza dalla prova frattografica (Fig. 20). (6) IIW-1723-05 (ex-doc. IX-2166-05). Bibliografia - AWS B4.0M:2000 - Standard Methods for Mechanical Testing of Welds - Approved by American National Standards Institute, July 25, 2000. Hrivnàk I.: «Theory of weldability of metals and alloys», ELSEVIER, 1992, pp. 140-154. UNI EN ISO 17642-2:2006 - Prove distruttive su saldature di materiali metallici - Prove di criccabilità a freddo di elementi saldati - Processi di saldatura ad arco - Parte 2: Prove in condizioni di autovincolo. IIW-Doc. II-A-111-03 - Revision 6 - Cold cracking test revision. IIW-1742-06 (ex-doc. II-1566-05/II-A-154-04) recommended for publication by Commission II “Arc welding and filler materials”: Investigation of HAC susceptibility of multiplayer weld with the bead bend test procedures and examples. IIW-1723-05 (ex-doc. IX-2166-05) recommended for publication by Commission IX “Behaviour of metals subjected to welding”: Susceptibility of low strength rutile flux-cored weld metal to hydrogen assisted cold cracking. Sindo Kou: «Welding metallurgy», Wiley, 2003. Grahjon H.: «Cold Cracking in welding of steels», 1971. 350 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Prove di criccabilità a freddo 2.2.11 Prova SCCT (Sample for Cold Crack Test) Questa prova è stata messa a punto per determinare sperimentalmente le condizioni critiche alle quali si presentano, in un giunto saldato, fenomeni di criccabilità a freddo. Tale prova prevede la saldatura di giunti costantemente soggetti a tensioni di ritiro in fase di raffreddamento, per effetto di deformazioni impedite (tipicamente appunto nel caso dei giunti) (Fig. 21). Figura 21 - Illustrazione schematica della prova SCCT per le diverse tipologie di giunto e posizioni delle sezioni metallografiche. (3) Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 351 “Cerchiamo di rendere migliore il vostro lavoro e la vostra vita.” DELVIGO COMMERCIALE Supporti ceramici per la saldatura MATAIR Forni, aspirazione e riciclaggio dei flussi CETh, trattamenti termici DELVIGO COMMERCIALE Loc. Cerri, 19020 Ceparana di Follo SP Tel. 0187931202 fax 0187939094 e-mail [email protected] www.delvigo.com Scienza e Tecnica Nuovi sviluppi della procedura API RP 581 “Risk Based Inspection” Nell’ambito delle metodologie per la verifica dell’integrità delle attrezzature a pressione di impianti di processo (Ispezione di impianto), il riferimento dell’American Petroleum Institute RP 581 costituisce di fatto uno standard internazionale per la programmazione delle ispezioni basate sull’analisi di rischio. Tale procedura è sottoposta ad un continuo processo di aggiornamento da parte del Comitato Tecnico dell’ente normatore, sulla base delle esperienze maturate dagli utilizzatori industriali. Uno dei nuovi orientamenti emersi durante le ultime riunioni del Comitato Tecnico è costituito dall’identificazione di una metodologia alternativa per il calcolo della Probabilità di Rottura che, insieme alla valutazione della Conseguenza della Rottura, costituisce il fondamento della definizione del Rischio. La procedura, nella sua versione attualmente vigente, prevede la definizione della Probabilità di Rottura (POF: Probability Of Failure) mediante il metodo della “modifica” delle frequenze generiche di accadimento delle rotture, attraverso la semplice formulazione: POF = GFF * DF * MF dove: GFF: è la frequenza generica, su base annua, di accadimento dell’evento, valore dedotto da indagini storiche, banche dati e comunque definito dal documento API. MF: è il fattore di valutazione del L: Applied Stress Distribution R: Strength Distribution Sistema di Gestione Material della Sicurezza. properties Pressure DF: è il fattore di d a n n egg i a m e n t o Geometry tabellare determiThermal nato in base alla Corrosion Cycles severità misurata o stimata dei meccaWind nismi di danneggiaDefects mento delle pareti di contenimento del re c i p i e n t e e a l l a efficacia delle veriPOF per Failure Mode: Yield, Buckling, Fatigue, etc. fiche ispettive condotte per quantifiFigura 1 - Densità di probabilità per carico care tale severità. e resistenza e rappresentazione della La definizione dei Probabilità di Rottura. valori del fattore di danneggiamento è stata generata, in dove: effetti, attraverso un processo di calibrazione mediante analisi probabiliG è la funzione di stato limite stica alla quale ci si vuole ricondurre R è la resistenza con la recente proposta, di seguito illuL è il carico strata. Lo stato limite è identificato dalla relaIl nuovo orientamento, che il Comitato zione Tecnico intende sviluppare, è costituito G = R-L = 0 da una metodologia totalmente probabiL’evento della rottura (failure) è definito listica, mediante la definizione di una quindi dalla dis3uguaglianza funzione di Probabilità di Rottura tempo dipendente, basata su modelli di affidaG < 0 ovvero L > R bilità strutturale. Tale modello è riferito ad una funzione L’approccio probabilistico al problema di stato limite generalmente identificata della rottura consiste nel trattare tutti i dai termini: parametri di progetto come variabili, sia G(R,L) = R –L quelli che concorrono alla definizione Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 353 Scienza e Tecnica del carico che quelli che influenzano la resistenza: ciò equivale a descrivere le variabili del problema mediante distribuzioni statistiche, le quali, in definitiva, determinano una distribuzione statistica per le funzioni L e R. Come illustrato dall’esemplificazione della Figura 1, la Probabilità di Rottura è pertanto rappresentata dall’area di intersezione sottesa dalle curve di densità di probabilità di resistenza (R) e carico (L). La risoluzione del problema in termini probabilistici difficilmente può essere ottenuta analiticamente, in considerazione delle numerose variabili indipendenti in concorso. Tuttavia, medianti metodi deduttivi tipo Monte Carlo, è possibile sempre ricondursi alla distribuzione della probabilità congiunta di R e L, a partire dalla conoscenza delle distribuzioni delle variabili e delle relazioni costituenti i termini della funzione di stato limite (Fig. 2). Numericamente la Probabilità di Rottura è definita in base al volume sotteso dalla superficie della densità di probabilità congiunta nel dominio L-R < 0. Le espressioni analitiche della funzione di stato limite possono essere definite in relazione alla modalità o fenomeno della rottura e, ad esempio, alla geometria del componente in pressione. Con riferimento ad un danneggiamento per corrosione generalizzata della parete di contenimento di un recipiente cilindrico: dove: n: e: R0: coefficiente di incrudimento base naturale logaritmica raggio esterno della membratura t: spessore della membratura decremento dello spessore per dG: corrosione uniforme σuts: resistenza meccanica a trazione del materiale Papplied: pressione di esercizio. 354 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Per la resistenza le variabili statistiche indipendenti sono quindi la geometria, la resiJoint stenza del mateDensity riale e la misura del danneggiamento, la cui incertezza è deterStrength minata dal grado di confidenza associato alla metodica di misura dello stesso (o “grado di efficacia dell’ispezione” secondo l’attuale metodologia RBI). In presenza di un danneggiamento per corrosione localizzato e generalizzato è proposta la seguente relazione: dove, oltre ai fattori già definiti: decremento localizzato dello dL: spessore s: lunghezza associata alla corrosione localizzata RSF(dL,s): coefficiente di resistenza residua del componente (Remaining Strength Factor). Tale coefficiente, definibile come rapporto tra la resistenza del componente danneggiato e quella del componente non danneggiato, può essere quantificato mediante sole variabili geometriche attraverso, ad esempio, le relazioni enunciate dal documento API RP 571 “Fitness for Service”, che costituisce in effetti il riferimento per lo sviluppo della nuova metodologia di calcolo della probabilità in seno alla procedura di Risk Based Inspection. g=0 Volume under surface where g<0 is probability of failure Stress Figura 2 - Probabilità congiunta di resistenza (R: Strength) e carico (L: Stress). Altre relazioni possono essere definite per gli ulteriori modi di rottura (fatica, scorrimento viscoso, formazione discontinuità bidimensionali per tenso-corrosione….), tuttavia il Comitato Tecnico dell’API stima che la procedura completa potrà essere sottoposta al ballottaggio per approvazione non prima di due anni, il che lascia intendere che per disporre di strumenti di calcolo industrialmente operativi e sperimentati si dovrà attendere non meno di 4 anni, durante i quali non rimane che applicare la metodologia tradizionale emessa nel 2000 e recentemente revisionata (Settembre 2008). Dott. Ing. Stefano Pinca Responsabile Area Affidabilità Impianti Divisione Ingegneria IIS CIO N NU N 1° A XXII Congresso C.T.A. L’ACCIAIO PER UN FUTURO SOSTENIBILE Padova , Sheraton Padova Hotel – 28-29-30 settembre 2009 l 2009 ci porta, con l’abituale cadenza biennale, il XXII Congresso del C.T.A.. Quest’anno sarà particoItecnica larmente impegnativo per tutti dall’economia all’industria, dalla scuola all’università, dalla normativa alla realizzazione. Ognuno di noi, nel proprio ambito, si troverà davanti a situazioni non consuete che imporranno la messa in atto di soluzioni innovative tali da poter con maggior sicurezza affrontare il futuro. L’occasione che ci viene offerta dal nostro Congresso, deve essere uno stimolo per proporre tematiche nuove che sappiano mettere in evidenza le positività dell’utilizzo dell’acciaio nell’ambito delle costruzioni. Un invito quindi a voler presentare memorie, frutto di studi, ricerche, esperienze realizzative, tali da supportare le tesi sulle positive garanzie che le costruzioni in acciaio offrono in termini di sicurezza, di ecocompatibilità e anche di convenienza economica se correttamente valutate. Arrivederci a settembre a Padova con l’augurio, non solo di essere numerosi, ma anche di saper ritrovare quello spirito di cordiale e sincera amicizia che ha sempre caratterizzato gli incontri del C.T.A. Giancarlo Coracina > Temi di particolare interesse - Ricerca teorica - Ricerca sperimentale - Normative - Progettazione architettonica e strutturale - Sostenibilità - Recupero e restauro - Nuovi materiali - Tecniche di lavorazione e montaggio - Resistenza al fuoco - Qualità e durabilità PROGRAMMA MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2009 MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2009 LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2009 ore 09.00 Relazione ad invito: Giornata seminariale: Progettare e costruire con l’acciaio ore 08.00 Registrazione partecipanti ore 09.00 Apertura dei lavori, saluti di benvenuto ore 09.15 Il quadro normativo per la progettazione strutturale Acciaio e sostenibilità ore 08.00 Registrazione partecipanti Prof. Andrea Campioli ore 09.00 Apertura lavori congressuali, saluti di benvenuto ore 09.30 Relazione ad invito: Ricerca Prof.ssa Elena Mele ore 09.45 Relazioni dei promotori ore 10.30 Coffee break Prof. Attilio De Martino ore 09.45 Relazioni dei partners ore 10.15 Coffee break ore 10.45 Progettare con le nuove norme Prof. Raffaele Landolfo ore 11.45 Esempio applicativo Prof. Claudio Bernuzzi ore 12.30 Colazione di lavoro ore 14.00 Esempio applicativo Prof. Claudio Bernuzzi ore 14.45 Relazione dei partners ore 15.15 L’acciaio negli impianti sportivi: gli stadi di ore 11.00 Sessioni parallele ore 10.15 Coffee break ore 13.00 Colazione di lavoro ore 10.45 Sessioni parallele ore 14.30 Sessioni parallele ore 13.00 Colazione di lavoro ore 16.30 Coffee break ore 14.30 Sessioni parallele ore 17.00 Assemblea C.T.A. ore 16.30 Coffee break ore 18.00 Relazioni dei Presidenti di Sessione ore 17.00 Sessioni parallele ore 18.00 Relazioni dei Presidenti ore 18.45 Fine lavori di Sessione ore 18.45 Fine lavori ore 20.30 Cena sociale Bari, Accra, Siena e consegna premi ACAI SITO UFFICIALE Ing. Maurizio Milan ore 15.45 Costruire con l’acciaio: EN 1090 Ing. Alberto Miazzon ore 16.30 Realizzazioni in acciaio a Doha: Dalla Torre più alta Tutte le informazioni riguardanti il programma del XXII Congresso C.T.A. e la partecipazione al Congresso sono disponibili sul sito web all’indirizzo: http://cta.ing.unibs.it Nel sito web dedicato al Congresso sono altresì riprodotti i logo delle aziende sponsor. Ing. Gianluca Vallerini ore 17.00 Tavola rotonda, dibattito e conclusioni ore 18.00 Fine lavori Note importanti > Iscrizioni per memorie, poster e/o semplice partecipazione Tutti coloro che intendono partecipare al congresso con o senza la presentazione di memorie e/o poster, sono invitati a far pervenire alla Segreteria Amministrativa del C.T.A. la scheda di pre-iscrizione entro e non oltre il termine prorogato del 31 maggio 2009 - (l’indirizzo e-mail ci aiuterà a tenervi informati delle eventuali variazioni e/o novità intervenute, con il perfezionamento dei dettagli del programma definitivo). I presentatori di memorie e/o poster, entro la medesima data, devono far pervenire, alla Segreteria Scientifica, un breve sommario del lavoro. Ciò consentirà al Comitato Scientifico, una migliore e tempestiva programmazione degli interventi > del Qatar all’Hangar più grande del mondo raggruppandoli nelle diverse sessioni. All’atto dell’accettazione del sommario saranno trasmesse all’autore le indicazioni editoriali necessarie alla stesura del testo finale. Invio dei lavori Memorie. Il testo finale della memoria deve tassativamente pervenire alla Segreteria Scientifica entro e non oltre il 30 giugno 2009, per poter predisporre la stampa degli atti in tempo utile per la consegna in sede congressuale. Unitamente dovrà trasmettersi, separatamente, un esplicito benestare per la pubblicazione del lavoro sulla Rivista “Costruzioni Metalliche”, nel caso in cui la memoria venga successivamente selezionata dal Comitato Scientifico. Comitato organizzatore Attilio De Martino, Presidente Pierantonio Barizza Claudio Bernuzzi Giancarlo Coracina Piero Gelfi Carlo Pellegrino Segreteria Scientifica C.T.A. Claudio Bernuzzi: tel 02 23994246 - [email protected] Marco Perazzi: tel 02 29513413 - [email protected] Segreteria Scientifica in sede congressuale Carlo Pellegrino: tel 049 8275618 - [email protected] Segreteria Amministrativa C.T.A. sig.ra Gianna Borla: tel/fax 02 784711 - [email protected] IIS News Comitato Direttivo Il Comitato Direttivo dell’Istituto, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei Conti, si è riunito a Genova presso la sede dell’IIS il giorno 26 Marzo 2009; la riunione è stata presieduta dal Presidente dell’Istituto Dott. Ing. Ferruccio Bressani. Il Segretario Generale, Dott. Ing. Mauro Scasso, ha inizialmente illustrato la bozza di bilancio al 31/12/2008 soffermandosi, in particolare, sull’analisi dei dati e dei parametri che hanno determinato il risultato di esercizio. Il Collegio dei Revisori dei Conti ha quindi fornito un approfondimento su alcune voci del bilancio, con specifico riguardo alle procedure di ammortamento dei beni materiali ed alla valorizzazione dei contributi derivanti dalla partecipazione dell’Istituto a progetti europei. Il Collegio ha inoltre evidenziato le opportunità, fornite dall’art. 15 commi da 16 a 23 del D.L. 29/11/2008 n. 185, laddove viene consentito di dar corso ad un processo di rivalutazione dei beni immobili di impresa, possibilità riservata anche all’Istituto, ed ha fornito sintetiche informazioni circa le modalità, condizioni e termini dettati dalla normativa richiamata. Il Comitato, al termine di alcuni interventi, all’unanimità ha ritenuto necessario ed opportuno rivalutare gli immobili di proprietà dell’Istituto ed in tal senso ha deliberato. Considerata comunque la complessità della materia e verificata la necessità di effettuare maggiori approfondimenti, il Comitato ha conferito mandato al Presi- dente, con la collaborazione del Segretario Generale, della Direzione Amministrativa e la vigilanza del Collegio, affinché lo stesso possa integrare il bilancio, già approvato nella forma presentata, e quindi sottoporre l’esito delle rilevanti indagini, considerazioni e valutazioni direttamente al Consiglio Generale e all’Assemblea dei Soci per quanto di competenza. Il Segretario Generale ha quindi proceduto all’esame del bilancio preventivo riferito all’anno 2009, riferendo sui punti di forza ormai consolidati e sulle criticità rilevate richiamando l’attenzione dei membri del Comitato su alcuni punti tra i quali: la conferma dei trend di crescita e di redditività riferiti alle varie Divisioni IIS; la valutazione in termini di migliore definizione della politica di prezzi volti a contrastare l’azione di potenziali competitori; la necessità di interventi ad implementazione del sistema di controllo di gestione e la possibilità di rafforzare la propria dotazione strumentale. Con particolare riguardo a quest’ultimo punto, il Segretario Generale ha richiamato il modello di “governance”, già oggetto di approvazione da parte del Comitato, ed ha proposto un piano di investimenti in beni strumentali tra cui l’acquisizione, per la Divisione Ricerca, di un laser allo stato solido con trasporto in fibra. Il Comitato Direttivo ha approvato ed ha dato mandato al Presidente di gestire l’eventuale acquisto. Al termine sono state fornite informazioni sulla consistenza del personale in forza al 31/12/2008. L’Ing. Scasso ha informato sull’attività relativa alla gestione del rinnovo della parte economica del Contratto dei Lavoratori Dipendenti, non Dirigenti, dell’Istituto, presentando le richieste comunicate dalle OO.SS. Il prossimo incontro con le rappresentanze sindacali è previsto a breve. Il Comitato Direttivo ha preso atto. L’Ing. Scasso ha illustrato infine una nuova revisione del documento “Struttura Organizzativa e Responsabilità”, che fa proprio l’orientamento dell’Istituto di gemmarsi in tre entità distinte in un contesto di “governance” di tipo industriale, nonché di due documenti afferenti alla costituzione del “Gruppo di Progettazione del Sistema Integrato” e del “Team di Internal Auditing”. Il Comitato Direttivo ha approvato. Sono state quindi brevemente illustrate le relazioni elaborate, a seguito delle richieste del Collegio dei Revisori dei Conti, circa l’applicazione delle disposizioni di legge inerenti alla Responsabilità degli Amministratori, la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, il Rispetto della Privacy, la Protezione Ambientale. Con riferimento alla programmata implementazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001, l’Ing. Bressani viene proposto per la Presidenza dell’Organismo di Vigilanza. Il Comitato Direttivo, al termine delle relazioni e dopo alcuni commenti chiarificatori circa le responsabilità del Presidente dell’Organismo di Vigilanza, approva la nomina dell’Ing. Bressani. L’Ing. Scasso ha quindi presentato ai Membri del Comitato il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) aggiornato a Marzo 2009. Dopo breve discussione, il Comitato Direttivo approva. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 357 IIS News Da ultimo è stato presentato il diagramma temporale, relativo all’implementazione del Sistema Informatico Integrato, che prevede l’inizio delle attività a sistema per il mese di Luglio. Il Comitato Direttivo ha preso atto. Il Segretario Generale ha poi illustrato la proposta di partecipazione alla costituzione di una società a responsabilità limitata, denominata TECNOLAB RINA IIS srl, unitamente a RINA spa e C.N.D. SERVICE srl, le cui attività sono indirizzate all’esecuzione di prove tecnologiche, analisi chimiche, controlli distruttivi e non, qualifiche di procedimenti di saldatura, analisi delle strutture morfologiche, prove sperimentali, consulenza tecnica- organizzativa su processi e prodotti, formazione di personale specializzato e tecnico nel campo di materiali ferrosi, non ferrosi, plastici, compositi ed in conglomerato cementizio, prove ai fini della certificazione CE sui materiali in genere. La proposta è stata approvata dal Comitato che conferisce mandato al Presidente Ing. Ferruccio Bressani a rappresentare con pieni poteri di firma l’Istituto, con facoltà di conferire procura speciale al Segretario Generale, Ing. Mauro Scasso, qualora impossibilitato a dar corso al mandato ricevuto. Il Segretario Generale è passato ad illustrare l’iniziativa condotta dal Consorzio denominato CALEF - Consorzio per la Ricerca e lo Sviluppo delle applicazioni industriali del laser e del fascio elettronico e dell’ingegneria di processo, materiali, metodi e tecnologie di produzione a cui partecipano i seguenti consorziati: Enea, Politecnico di Bari, Università della Calabria, Rodriquez Cantieri Navali Spa, Enel Spa, Mer Mec Spa, Centro Ricerche Fiat Scpa, Istituto Rtm Spa, Indesit Company Spa, Alenia Aeronautica Spa, Elasis Scpa, Area Scienze Park. La finalità del Consorzio è quella di studiare nel Mezzogiorno d’Italia la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione delle tecniche di trattamento dei materiali quali fascio elettronico e laser, dell’ingegneria dei processi produttivi per l’applicazione di metodologie innovative, dei nuovi materiali, delle nuove tecnologie e sistemi di produzione in settori dell’industria manifatturiera e dei trasporti. Il Comitato, riscontrato l’interesse a che l’Istituto possa far parte del Consorzio e assicuratosi che esistono tutte le condizioni atte a favorire l’ingresso dell’Isti- 358 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 tuto alla compagine consortile, all’unanimità ha deliberato la partecipazione dell’Istituto al Consorzio CALEF. Scasso ha informato i Membri del Comitato che, relativamente alle possibilità di ampliamento delle disponibilità immobiliari dell’Istituto, di cui si era discusso nella precedente riunione, si sono concluse positivamente le trattative con CEISIS S.p.A. per il rilascio anticipato (entro il mese di Giugno 2009) della Palazzina attigua allo stabile principale, di proprietà dell’ Istituto. Il Comitato Direttivo ha preso atto. Il Prof. Valente, Champion per la Sicurezza, ha illustrato brevemente il contesto generale, per quanto concerne l’argomento di competenza, precisando alcuni aspetti da considerare nel prossimo futuro da parte dell’Istituto, riguardanti, soprattutto, la situazione contrattualistica relativa ai cantieri. Il Comitato Direttivo prende atto e resta in attesa di ulteriori sviluppi. Il Comitato ha quindi esaminato la situazione delle associazioni all’Istituto dal 21 Novembre 2008 al 26 Marzo 2009 decidendo di accogliere 3 nuove richieste di associazione (1 a Socio collettivo e 2 a Socio individuale) e le dimissioni di 5 Soci individuali. È stato infine presentato il Calendario delle Manifestazioni Tecniche programmate dall’Istituto nel primo semestre del 2009. Fra queste emerge, per significato tecnico - istituzionale, la quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura, che si terrà a Venezia nel Maggio 2009, congiuntamente alla settima edizione di Eurojoin (la manifestazione dell’European Welding Federation). Nel corso del 2009 sono previste, inoltre, la pubblicazione del nuovo volume “Controllo radiografico dei giunti saldati” e la stampa di cinque nuovi “Technical Report”. Il Comitato Direttivo ha preso atto. Consiglio Generale Il Consiglio Generale dell’Istituto, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei Conti, si è riunito a Genova presso la sede dell’IIS il 4 Maggio 2009; la riunione è stata presieduta dal Presidente dell’Istituto Dott. Ing. Ferruccio Bressani. Il Segretario Generale, Dott. Ing. Mauro Scasso, ha presentato la Relazione della Presidenza ed il Bilancio dell’esercizio 2008, illustrando lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa, commentando le principali attività svolte dai vari settori dell’Istituto. Il Dott. Alessandro Pinto, Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, ha concluso presentando e commentando la Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio al 31 Dicembre 2008. L’Ing. Scasso ha quindi presentato e commentato il Preventivo per il 2009. Il Consiglio Generale, all’unanimità, ha approvato la Relazione della Presidenza, il Bilancio 2008 ed il Preventivo 2009 per la presentazione all’Assemblea dei Soci. Infine, l’Ing. Scasso ha relazionato brevemente sulle ultime fasi organizzative della 5ª edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS5), organizzate dall’Istituto insieme con Eurojoin 7, la manifestazione dell’European Welding Federation (EWF), che si terrà a Venezia il 21 e 22 Maggio 2009. Il Consiglio prende atto con soddisfazione. Assemblea Generale Pubblichiamo qui di seguito un estratto del verbale dell’Assemblea Generale dei Soci che ha esaminato la Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2008, il Bilancio dell’esercizio 2008 e la relativa Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti. * * * Il giorno 4 Maggio 2009 alle ore 12.00, presso la Sede dell’Istituto, si è riunita, a seguito di regolare invito, in seconda convocazione, l’Assemblea ordinaria dei Soci. Presiede il Dott. Ing. Ferruccio Bressani, Presidente dell’Istituto, che chiama a verbalizzare, in qualità di Segretario della riunione, il Dott. Ing. Mauro Scasso. Alle ore 12.00 il Presidente dà inizio ai lavori con il seguente Ordine del Giorno: 1. Presentazione, per approvazione, del Bilancio dell’esercizio 2008, della Relazione della Presidenza sulla Gestione 2008, nonché della Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti. 2. Presentazione, per approvazione, del Preventivo 2009. 3. Elezione del Presidente. 4. Aggiornamento del compenso degli Organi istituzionali. IIS News Sul primo punto all’Ordine del Giorno il Presidente dà la parola al Segretario Generale dell’Istituto, Ing. Scasso, il quale legge la Relazione della Presidenza sulla Gestione 2008 ed espone il Bilancio dell’Esercizio corredato dalla Nota Integrativa e dal Rendiconto Finanziario. * * * La Relazione suddetta ed il Bilancio 2008 sono pubblicati a pagina 265 del presente numero della Rivista. * * * Successivamente l’Ing. Bressani dà la parola al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Dott. Alessandro Pinto, che legge la Relazione del Collegio al Bilancio 2008. * * * La Relazione suddetta è pubblicata a pagina 279 del presente numero della Rivista. Al termine il Presidente ringrazia l’Ing. Scasso e il Dott. Pinto per le dettagliate esposizioni e propone all’Assemblea l’approvazione del Bilancio 2008 già approvato dal Consiglio Generale. L’Assemblea all’unanimità approva il Bilancio 2008 e la Relazione della Presidenza con la proposta di destinazione dell’utile in essa contenuta. Il Presidente passa quindi al punto 2 dell’O.d.G., dando nuovamente la parola all’Ing. Scasso il quale presenta il Preventivo per l’anno 2009 già approvato dal Consiglio Generale. Al termine il Presidente chiede all’Assemblea l’approvazione del Preventivo per l’anno 2009. L’Assemblea all’unanimità approva. Passando al punto 3 dell’O.d.G. il Presidente dà la parola a Iaria che, a fronte della scadenza dei termini della Presidenza, propone la candidatura di Bressani a Presidente dell’Istituto, anche per il prossimo triennio. L’Assemblea approva per acclamazione. Il Presidente passa al punto 4 dell’O.d.G., dando la parola all’ Ing. Scasso che propone un adeguamento del compenso degli Organi Istituzionali. L’Assemblea all’unanimità approva. Non essendovi altri argomenti all’Ordine del Giorno, il Presidente ringrazia i Soci partecipanti e chiude la riunione alle ore 13.30. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 359 www.mecforpack.it materiali innovativi BOLOGNA 12-13 novembre 2009 Quartiere Fieristico elettro nica • me cc a a istic ent pon com tro n i ca e logi o n tec eng in e e ring di meccanica precisione Meccanica di Precisione, Materiali Innovativi, Engineering & Tecnologie, Elettronica, Componentistica per Macchine Automatiche e Sistemi di Confezionamento The best ideas on “pack” engineering. Segreteria organizzativa Piazza Costituzione 6 • 40128 Bologna, Italia tel. +39 051 282 111 • fax +39 051 6374014 • [email protected] International Institute of European Welding Federation Notizie The 62nd Annual Assembly and International Conference of the International Institute of Welding (IIW) Scientific and technical program MEETINGS OF THE TECHNICAL COMMISSIONS (13 July 2009, Monday - 15 July 2009,Wednesday) GROUP A (08:30 to 12:30) Commission II Arc Welding and Filler Metals Commission IV Power Beam Processes Commission X Structural Performance of Welded Joints - Fracture Avoidance Commission XI Pressure Vessel, Boilers and Pipelines Commission XIII Fatigue of Welded Components and Structures Commission XIV Education and Training Commission XVI Polymer Joining and Adhesive Technology Commission XVII Brazing, Soldering, and Diffusion Bonding GROUP B (14:00 to 18:00) Commission IThermal Cutting and Allied Processes Commission III Resistance Welding, Solid State Welding and Allied Joining Processes Commission V NDT and Quality Assurance of Welded Products Commission VI Terminology Commission VIII Health, Safety and Environment Commission IX Behaviour of Metals Subjected to Welding Commission XII Arc Welding Processes and Production Systems Commission XV Design, Analysis and Fabrication of Welded MEETINGS OF OTHER COMMITTEES AND DELEGATIONS The details of time and location of other meetings will be announced in the Final Programme, which will be included in the Registration Package on-site. Other information will be made available on the Announcement Board. IAB AND OTHER BOARD MEETINGS IAB Group A Meeting IAB Group B Meeting IAB Board Meetings Working Units Chairmen & TMB Meeting TMB Meeting Working Group Regional Activities Working Group Com & Mark Working Group Standardization - 13 July 2009, Monday - 14 July 2009,Tuesday - 14 July 2009,Tuesday - 15 July 2009,Wednesday - 16 July 2009,Thursday - 17 July 2009, Friday - 15 July 2009,Wednesday - 15 July 2009,Wednesday - 16 July 2009,Thursday [08:30 - 18:00 hrs] [08:30 - 18:00 hrs] [17:30 - 20:00 hrs] [08:30 - 12:30 hrs] [16:00 - 18:00 hrs] [09:00 - 11:00 hrs] [12:30 - 14:00 hrs] [12:30 - 14:00 hrs] [09:30 - 12:30 hrs] Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 361 IIW-EWF Notizie NEWSLETTER News & Information about the EWF and the IAB/IIW EWF/IAB NEWSLETTER IN WELDING TECHNOLOGY ISSUE 25 2 In this In th thi hiiss issue iissu ssu sue ue u Editorial Ed E d iitt o r i a all P P.1 .1 Best Practices P.2 Best P ractices P .2 AT A ATB T B with w i tth h Universities U n i v e r s i ttii e s P. P P.3 3 Projects Update P.4 P rojects U p d a tte e P. P 4 Editorial E ditorial BEST PRACTICE EXPERIENCES The introduction of the EW - E uropean W elder / IW IW European Welder IInternational nternational Welder Welder in in tthe he national vocational n ational v ocational ttraining raining system. More information page 2 COOPERA COOPERATION AT TION OF ATBS ATBS T WITH UNIVERSITIES The German The German ATB ATB “SLV “SLV Duisburg, Branch of the GSI” has a collaboration with the “RWTH University of Aachen “R RW WTH Aachen”, for several years, to offer jointly of fffer the International Welding W e l di n g Engineer En g i ne e r (IWE) (IWE) course. More information page 3 The T h e present present N Newsewslletter e t t e r focuses on the ex xperiences of EWF/ EWF/ experiences IIAB AB m embers w hich members which K DYHOHGWRVLJQL¿FDQW KDYHOHGWRVLJQL¿FDQW p rogress on on the the progress iimplementation mplementation o the International International off the 7 UDLQLQJDQG4XDOL¿FDWLRQ6\VWHPVLQ 7UDLQLQJDQG4XDOL¿FDWLRQ6\VWHPVLQ ttheir heir c ountries. countries. For For the the present present newsletter, newsletter, Finland Finland and and Belgium Belgium have have accepted accepted the the invitation invitation to to tell tell their their story of collaboration with welders’ vocational training v schools, Germany and Portugal with Universities. Portuga al w ith U niversities. These These are are not not the the sole sole examples examples in in the the IAB/EWF IAB/EWF network but are certainly network b ut tthey hey a re c ertainly iinteresting nteresting and and may may inspire inspire more more ANBs ANBs to to seek seek similar similar types types of of colcol laborations laborations and and increase increase their their business. business. A note on note is is also also deserved deserved o n the the ECONWELD ECONWELD projproj - IIn n tthe he S Strategy trategy C Consultation onsultation Groups Groups m meetings eetings ect which has ect w hich h as just just ended. ended. This This research research and and dede - h eld by by EWF EWF since since 2007, 2007, o ne of of the the aspects aspects alalheld one velopment velopment project, project, coordinated coordinated by by EWF EWF and and inin- w ays rreferred eferred tto ob yE WF a nd IIAB AB m embers iis s the the ways by EWF and members volving volving 19 19 partners partners organizations, organizations, has has addressed addressed need exchange views different n eed tto o e xchange v iews between between tthe he d ifferent a very very sensitive sensitive point point related related with with welding welding techtech - countries on strategies promotion, c ountries o ns trategies ffollowed ollowed iin n tthe he p romotion, nology nology – Health Health and and Safety. Safety. A pull-out pull-out summarizsummariz - consequent c onsequent implementation implementation and and market market awareaware - ing achieved ing the the main main rresults esults a chieved is is included included in in this this ness value off g gaining an Din ess of of tthe he v alue o aining a n International International D i- Newsletter. Newsletter. ploma, both personnel and companies. p loma, b oth for for p ersonnel a nd c ompanies. NEW CALL NEW CALL FOR FOR LDV PROJECTS L DV P ROJECTS In the past month of February the Call for Proposals reLifelong garding the Lifelon g Learning Program closed. Several EWF Members contributed to the submission of new proposals. More information page 4 www.ewf.be www.ewf.be www.iiw-iis.org www.iiw-iis.org EWF-IAB/IIW SECRET SECRETARIAT TA ARIA AT Av. A v. Prof. Cavaco Silva, 33 T agusPark a TagusPark - Apartado 012 P-2741-901 Porto Salvo POR TUGAL PORTUGAL T el:(+351) 21421 e 1351 Tel:(+351) 214211351 Fax:(+351) 214228122 Email: [email protected] Last Last but but not not least, least, the the EUROJOIN EUROJOIN 7 is is quickly quickly apap A survey survey done done through through the the existing existing ANBs ANBs (Autho(Autho - proaching proaching and and EWF EWF looks looks forward forward to to a very very sucsuc - Bodies) has shown many rrised ised National National B odies) h as s hown tthat hat iin n m any cessful cessful event event with with the the active active collaboration collaboration of of all all countries ANBs and c ountries tthe he collaboration collaboration between between A NBs a nd EWF EWF EWF members. members. In In this this event event tthe he ffirst irst E WF award award Universities U niversities for for the the implementation implementation of of the the InIn - – “Best “Best European European Welding Welding Coordinator Coordinator of of the the Welding Engineering Course; and tternational ernational W elding E ngineering C ourse; a nd Year” Year” will will be be granted. granted. ANBs and Vocational Training Schools A NBs a nd V ocational T raining S chools ffor or tthe he off tthe Welder were iimplementation mplementation o he IInternational nternational W elder w ere strategies positive which s trategies with with p ositive rresults, esults, w hich lled ed tto o a VLJQL¿FDQW RI GLSORPDV DZDUGHG V LJQL¿FDQW LLQFUHDVH QFUHDVH R I G LSORPDV D ZDUGHG LLQ Q WKH WKH countries where off c collaboration was c ountries w here tthis his ttype ype o ollaboration w as achieved. a chieved. 362 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Luisa L uisa C Coutinho outinho EWF Chief Executive E WF C hief E xecutive www.ewf.be www.ewf.be IIW-EWF Notizie Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 363 IIW-EWF Notizie 364 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 IIW-EWF Notizie Projects (&21:(/'5HVXOWV 5$,/6$)( 7KHDLPRIWKLVSURMHFWLVWREXLOGRQWKHVXFFHVVRIWKH¿UVW5$,/SAFE project which may be found at www.ewf.be/railsafe :KHUHDV WKH ¿UVW SURMHFW FRYHUHG WKH MRLQLQJ RI UDLOV E\ WKH DOXPLnothermic welding process, this second phase will cover the use of arc welding for joining, repairing and refurbishing rails. Arc welding requires completely different skills, but the competence requirements are just as critical to the reliability of rail tracks, thus a similar approach will be adopted. $VZDVWKHFDVHIRUWKH¿UVWSURMHFWWKHPDLQRXWFRPHVRIWKLVZRUN DUHD(XURSHDQKDUPRQLVHGDSSURDFKWRWUDLQLQJDQGTXDOL¿FDWLRQ which brings the advantage of mobility and employability of welders throughout Europe, a recognisable competence benchmark through FHUWL¿FDWLRQVWUXFWXUHGOLIHORQJOHDUQLQJXQGHUSLQQLQJIRUDQHPHUJLQJ European Standard and a support mechanism for the interoperability between national railway systems and to railway safety. This time, KRZHYHUWKHV\VWHPRIFHUWL¿FDWLRQZLOODOVREHFRQ¿JXUHGVRWKDWLV complies with the national VET systems in Europe thereby facilitaiting transferability throughout Europe and, in some cases, access to public funding. The ECONWELD Project, a FP6 funded Collective Research ProjHFWKDVQRZ¿QLVKHGXQGHU(:)&RRUGLQDWLRQDIWHU\HDUVDQG six months. The project results are very promising for the welding sector and include: $QDXWRPDWHGÀH[LEOHZHOGLQJDUP $Q LQQRYDWLYH ZHOGLQJ WRUFK FDSDEOH RI FDSWXULQJ IXPHV DW WKH source; $QHZYHQWLODWLRQV\VWHPIRUZHOGLQJKHOPHWV 6RIWZDUHSDFNDJHV ViWeld - A virtual welding tool for assessing fumes emissions and ergonomics; &267&203 - A cost calculating tool For more information, please check the enclosed info-sheet on the ECONWELD Project. :RUN6KRSV:HOGVSUHDG )LYHRIWKHSDUWQHUVZHUHDOVRSDUWQHUVLQWKH¿UVW5$,/6$)(SURMHFW the international research and technology organisation in the UK 7:,WKHFRRUGLQDWRURIWKH¿UVW5$,/6$)(SURMHFW,U-%YDQGHQ Brug Raadgevend Ingenieur, the Netherlands railway contractor and employer of welders - VolkerRail, the Swedish Welding Commission (SWC) and the European Welding Federation (EWF). A new partner is the National R&D Institute for Welding and Material Testing in Timisoara, Romania. On 27th of March in Athens and on 6th of April in Prague, Pilot Sessions will be held in the scope of the Weldspread Project. Following the objectives of the project, these sessions are aiming at promotLQJWKH(:)4XDOL¿FDWLRQDQG&DUWL¿FDWLRQ6\VWHPWRDZLGHUDXGLHQFHSRLQWLQJRXWWKHEHQH¿WVRILWVLPSOHPHQWDWLRQ The project began in October 2008 and will run for two years. For more information please consult www.ewf.be/railsafe2. 1HZFDOOIRU/LIH/RQJ/HDUQLQJ3URMHFWV :(/',&7,213/86 In November 2008 started a new Leonardo da Vinci Project entitled WELDICTION+, coordinated by the Slovakian EWF member, VUZ 9êVNXPQê ÒVWDY =YiUDþVNê ± 3ULHP\VHOQê ,QãWLW~W 65$OVR (:) CESOL from Spain, Czech Welding Society ANB from Czech Republic and ISQ from Portugal are participating in the project consortium. By the end of the project, in September 2010, a new training/working tool in CD-Rom format will be ready for use – the WELDICTION+, a multimedia welding dictionary available in English, Slovakian, Czech, Spanish and Portuguese. For more information please consult: www.weldspread.org or www.ewf.be. In the past month of February the Call for Proposals regarding the Lifelong Learning Program closed. Several EWF Members – ASR from Romania, VUZ from Slovakia, IZV from Slovenia, MHtE from Hungary, IS from Poland, IIS from Italy, ISQ from Portugal, SLV-Duisburg from Germany, SVETS from Sweden, BWS from Bulgaria, and CESOL from Spain – contributed to the submission of new proposals for which evaluations results are expected to be published in June. :RUN6KRSV(XUR'DWD Two workshops within the framework of EuroData project are scheduled to be held on: 16-17 April 2009: Ljubljana, Slovenia 0D\Venice, Italy The goal of these sessions is to present the features of EWF-IAB Exam Database. More information can be found at: www.eurodataexam.com Tech Times Issue 00 Month Year Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 365 IIW-EWF Notizie on the Air… 7KH(&21:(/'3URMHFWZLWQHVVHGWKHGHYHORSPHQWRIVHYHUDOLQQRYDWLYHZHOGLQJ WRROV DV ZHOO DV WZR LPSRUWDQW ZHOGLQJ VRIWZDUHV WKDW JUHDWO\ LPSURYHG WKH KHDOWK DQGVDIHW\FRQGLWLRQVRIWKHZHOGLQJDFWLYLW\ 7KH QHZ ZHOGLQJ WRUFK IHDWXUHV WKH DELOLW\ WR HI¿FLHQWO\ capture welding fumes at the source, through a set of openings on its lateral surface. Additionally, the shielding JDVPL[WXUHLVSURYLGHGWKURXJKDQRUL¿FHDWWKHWLSRIWKH torch. Extensible hydraulic arm New Welding Torch being used at the IIS facilities The torch has undergone extensive testing in the scope of the project and it is safe to state that, by itself, the torch captures around 80% of the fumes generated in the welding process different kinds of air-tools (chisels, guns and grinders), an electric plug and a spot light. The use of these tools, separately and used in conjunction, greatly improves upon the current welding conditions in the vast majority of welding shops. A new welding helmet with a new ventilation system was developed, looking to prevent welding fumes coming into contact with the welder’s breathing zone. The system consists of the addition of two lateral air diffusers to the helmet structure. These allow for the formation of an air blade capable of protecting the welder from fume penetration. An application for patent registration has been handed in. The development of an extensible hydraulic arm was based on the need to reduce unnecessary efforts and stress to the welder. The arm is capable of extending 1619m at 320º and also capable of translation and rotation movements fully controlled by radio remote. 7KHDUPFDQEH¿WWHGZLWKVHYHUDODGGLWLRQDOXWLOLWLHVOLNH FLUENT rendering of welding fumes diffusion with the new helmet ventilation system 7KH(&21:(/'3URMHFWLVFR¿QDQFHGE\WKH(XURSHDQ&RPPLVVLRQXQGHUWKH6L[WK)UDPHZRUN3URJUDPPHRIWKH(XURSHDQ8QLRQ Additional information can be found in www.ewf.be/econweld Contacts: Project Coordinator - Prof. Luisa QuiQWLQR(PDLOPOTXLQWLQR#LVTSW3URMHFW2I¿FHU-RVH¿QD/LQGEORP(PDLOMRVH¿QDOLQGEORP#HFHXURSDHX 366 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 IIW-EWF Notizie 9,:(/'6RIWZDUH'HYHORSPHQW After careful programming and testing, a fully workable version is available, according to the project’s VSHFL¿FDWLRQV This software focuses on two distinct aspects: 1. Fume Production; 2. Ergonomics Issues; With regards to Fume Production, the software allows the user to assess the amount of fumes that can be expected to be emitted for a particular weld, taking into consideration different welding parameters such as ZHOGLQJVSHHGFXUUHQWLQWHQVLW\ZLUHGLDPHWHUDQGW\SHRIFXUUHQWIRUGLIIHUHQWEDVHPDWHULDOV¿OOHUPDWHULals and types of torch. With regards to the Ergonomics aspect, the software allows the user to have general indications about advisable rates of working/rest time for the welder, in different working situations. Additionally, both the Ergonomics and the Fume Production components can be shown together, so that the user has a complete analysis for the welding procedures in question. &RVW&RPS6RIWZDUH'HYHORSPHQW The CostComp software allows an effective cost control of the welding processes, making welding cost management easier. 7KHSURJUDPLVGHVLJQHGIRUDZLGHUDQJHRIXVHUVVSHFL¿cally, designers, constructors, managers, directors, teachers, welding coordinators, welding instructors. The main features of the software include: 'LVSOD\VWZRGLIIHUHQWZHOGLQJVLWXDWLRQVDOORZLQJIRUDFOHDUFRPSDULVRQ 7KHSRVVLELOLW\RIFDOFXODWLQJQLQHW\SHVRIFRPPRQO\XVHGMRLQWFRQ¿JXUDWLRQV &KDQJHVWRWKHUHVXOWVDUHVKRZQLQUHDOWLPH 'LIIHUHQWYDULDEOHVLQFOXGHVSHFL¿FZHOGLQJSRVLWLRQVLQWHQVLW\RIZHOGLQJFXUUHQWVHOHFWLRQRIZHOGLQJMRLQWV 7KHGHIDXOWGDWDFDQEHFKDQJHGE\WKHXVHULIQHFHVVDU\ Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 367 www.sea-tec.it Seatec_Lat. 44°3'2'' N / Long. 10°2'15'' E a 8 Rassegna Internazionale Tecnologie, Subfornitura e Design per Imbarcazioni, Yacht e Navi MILLENNIUM YACHT DESIGN award QUALITEC DESIGN AWARD components production & furniture QUALITEC TECHNOLOGY AWARD YACHT ENGINEERING FORUM ABITARE LA BARCA S E A T seatec E C H N O L O G Y & D E S I G N 10/12 Febbraio 2010 Carrara Targa Rodolfo Bonetto ORGANIZZATO DA: Business on the Move SPONSOR UNICO BANCARIO: CON IL PATROCINIO DI: CERTIFICATO DA: GRUPPO BANCA CARIGE REGIONE TOSCANA Ministero dello Sviluppo Economico ISTITUTO NAZIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO PR O M OZ I ON E PROVINCIA DI MASSA CARRARA UK TRADE & INVESTMENT ASSOCIAZIONE PROGETTISTI NAUTICA DIPORTO Confartigianato ASSONAUTICA ITALIANA PRODUZIONE NAUTICA TOSCANA CONFAPI TOSCANA nautica toscana UNIMOT Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. ISTITUTO DI CERTIFICAZIONE DATI STATISTICI FIERISTICI LeggiDecreti e Studi tecnici professionali e “datorialità” Ricorre frequentemente richiesta di chiarimento se i liberi professionisti, titolari di studio individualmente esercitato, possano considerarsi (e quindi ricadere fra i) soggetti tenuti all’applicazione della normativa di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, in oggi il D.Lgs. 81/2008. Il dubbio ha ovviamente un senso ove si ipotizzi un rapporto intersoggettivo con altra o altre persone coinvolte nell’attività: perché è intuitivo che l’esercizio professionale svolto unipersonalmente esula dal campo delle norme sulla sicurezza rivolte alle organizzazioni, ancorché minimali. Posto adunque che un professionista abbia ad avvalersi nell’ambito della propria organizzazione di altro soggetto, sia quest’ultimo parimenti esercente la professione, sia un praticante professionale, sia comunque un collaboratore interno, la risposta è decisamente affermativa. L’attività professionale, svolta in modo organizzato e comunque coinvolgente nel proprio seno un soggetto diverso dal titolare, dà vita ad una sia pur minimale organizzazione: a questa si applicano le regole che seguono. La struttura funzionale è ispirata dalla datorialità, vale a dire dalla preminenza gerarchica e funzionale (esercizio di decisione e di spesa) nei confronti di collaboratori a qualunque titolo operino all’interno, si avvalgano dei mezzi e delle attrezzature dello studio, si rapportino in regime di subalternità nelle scelte. L’articolo 2, lett. a) del Decreto in esame definisce lavoratore ogni persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolga attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione altrui, con o senza retribuzione, ed anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione. L’innovazione rispetto alla precedente legislazione è che la qualifica è svincolata dalla retribuzione ed invece funzionalmente collegata all’organizzazione di un datore di lavoro sia privato sia pubblico. La stessa novella legislativa estende la qualifica anche ai c.d. lavoratori equiparati (soci lavoratori di cooperativa, soci di società anche di fatto, associati in partecipazione per il contratto di cui all’art. 2549 del Codice Civile, stagisti, ecc.) attraverso il processo di equiparazione che fonde le due aree della dipendenza, diretta e assimilata. La riprova di siffatta ampiezza è data dal successivo art. 3 che, al comma 7, estende ai collaboratori coordinati e continuativi, ai lavoratori a progetto, la posizione di lavoratore, ove la prestazione si svolga nei luoghi di lavoro del committente. Tanto premesso, l’applicazione della normativa del Decreto 81 è integralmente conseguenziale. Il titolare, quale datore di lavoro, avrà tutti gli oneri, gli obblighi e le responsabilità datoriali; dovrà avvalersi - salva la facoltà di autonomina se in possesso dei requisiti - del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, dovrà provvedere per la gestione delle emergenze incendi ed evacuazione e per il primo soccorso. La norma cui potrà riferirsi il professionista in questione è l’art. 34 del Decreto Legislativo; ove non abbia già acquisita idoneità negli specifici corsi per la funzione di R.S.P.P., potrà frequentare un corso dedicato (di ridotto numero di ore) e conseguire l’abilitazione allo svolgimento della funzione nella propria organizzazione e potrà altresì svolgere i compiti di primo soccorso e di prevenzione incendi ed evacuazione, per i quali non intende incaricare collaboratori. Pertanto, poiché la strutturazione in conformità al decreto costituisce il fondamento degli ulteriori adempimenti di individuazione e di valutazione dei rischi e di apprestamento delle relative difese, cui sono tenute tutte le realtà lavorative, ciascun titolare di studio, anche in presenza di unico collaboratore, dovrà strutturarsi a mente dell’art. 34 e dell’Allegato II allo stesso decreto. Gli Ordini ed i Collegi professionali e gli altri soggetti a ciò accreditati coerentemente istituiscono percorsi formativi Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 369 Leggi e Decreti adeguati per le seguenti figure obbligatorie: RSPP - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Il titolare dello studio può svolgere direttamente tale funzione. Deve frequentare un apposito corso della durata di 16 ore (il D.Lgs. 81/2008 ha previsto di ampliare la durata del corso portandola da 16 a 48 ore in relazione ai rischi aziendali. La modifica non è ancora attiva ma potrebbe esserlo a breve termine). RLS - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Il D.Lgs. 81/2008 rende, di fatto, questa figura obbligatoria: se i lavoratori di una azienda non procedono alla elezione o all’identificazione del loro RLS, alla stessa azienda sarà assegnato un RLS territoriale, cioè un RLS inviato dal CPT (Comitato Paritetico Territoriale). È intuitiva la necessità di disporre di un RLS interno all’azienda! 370 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 L’RLS una volta eletto o individuato deve frequentare un corso di 32 ore. La vigente legislazione in materia non vieta al Titolare dell’azienda, se eletto dai propri lavoratori, di assumere il ruolo di RLS. Questa facoltà è da ritenersi un’opportunità per le micro/piccole aziende perché il turn-over dei lavoratori le costringerebbe a riproporre il problema dell’RLS e della sua formazione. • I programmi di formazione dell’RSPP e dell’RLS sono fissati dal D.M. 16 Gennaio 1997. Squadra antincendio. Il Datore di lavoro deve nominare gli addetti alla squadra antincendio. Nelle micro/piccole aziende la cosiddetta “squadra” è composta da almeno un lavoratore. L’addetto deve frequentare un corso che per la tipologia di azienda citata è di 4 ore, supponendo che il rischio incendio sia basso; 8 ore se il rischio di incendio è medio. La vigente legislazione in materia non vieta al Titolare dell’azienda di nominare sé stesso quale addetto alla squadra antincendio. • Il programma di formazione del corso antincendio è fissato dal D.M. 10 Marzo 1998. Squadra di primo soccorso. Il Datore di lavoro deve nominare gli addetti alla squadra di primo soccorso. Nelle micro/piccole aziende la cosiddetta “squadra” è composta da almeno un lavoratore. L’addetto deve frequentare un corso di 12 ore (8 di teoria e 4 di esercitazioni pratiche). La vigente legislazione in materia non vieta al Titolare dell’azienda di nominare sé stesso quale addetto alla squadra di primo soccorso. • Il programma di formazione del corso di primo soccorso è fissato dal D.M. 388/2003. Avv. Tommaso Limardo Consulente giuridico tecnico Mostra Convegno Internazionale di materiali innovativi, tecnologie, prodotti e servizi per il motorismo da competizione ModenaFiere 14 - 15 Ottobre 2009 www.motorsportexpotech.it solo professionalità alta specializzazione ingresso riservato agli operatori niente spettacolo promosso da: www.assomotoracing.it organizzato da: ModenaFiere S.r.l. viale Virgilio, 58/B - 41100 Modena tel. 059 848380 - fax 059 848790 www.modenafiere.it [email protected] evento collaterale: media partner: www.compositiexpo.it Dalle Aziende ESAB apre in Italia il nuovo Demo Centre Europeo per l’automazione della saldatura 27 Maggio 2009, inaugurazione del nuovo Demo Centre Europeo ESAB per l’automazione della saldatura, su un’area di 800 mq ad Arluno, nei pressi della sede e dello stabilimento ESAB di Mesero - Milano. ESAB interpreta la crisi che stiamo vivendo come un’opportunità di crescita e l’inaugurazione in Italia del nuovo Demo Centre Europeo per l’automazione della saldatura contiene una doppia valenza positiva. La prima considerazione riguarda la volontà e la capacità di ESAB di guardare in avanti e di investire per il futuro, sviluppando tutte quelle tecnologie che migliorano la produttività, l’efficienza e la qualità dei processi produttivi. Il secondo ma non secondario aspetto riguarda la scelta di collocare proprio in Italia il Demo Centre Europeo, tenendo conto che finora l’unico Demo Centre Europeo ESAB per l’automazione della saldatura era quello svedese. Questa scelta significa che una società globale come ESAB ritiene che l’Italia sia al centro di un’area di sviluppo che comprende non solo i mercati tradizionali centro-sud europei, ma anche e soprattutto costituisca il polo di attrazione per i mercati in crescita nell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente. La ESAB Saldatura SpA, filiale Italiana del Gruppo ESAB con sede a Mesero, è infatti responsabile per le vendite in tutta l’area del Mediterraneo orientale, inclusi i paesi della ex Yugoslavia, Grecia, Turchia, Egitto, Libia. Il nuovo Demo Centre ESAB si sviluppa su un’area di 800 mq ed è attrezzato con i più aggiornati impianti per l’automazione della saldatura, tra cui è di particolare attualità un impianto per la produzione di sezioni tronco-coniche di torri eoliche che comprende sistemi di posizionamento e allineamento delle virole e manipolatori a colonna, anche dotati di teste tandem-twin per le saldature longitudinali e circonferenziali. Sono anche presenti svariate configurazioni di impianti realizzati con i sistemi modulari ESAB A2 ed A6, dal piccolo trattore portatile semovente per la meccanizzazione di semplici operazioni di saldatura, fino agli impianti dedicati per particolari applicazioni. Un’area è inoltre dedicata alla dimostrazione dei vari procedimenti di saldatura MMA, TIG, MIG/MAG, attrezzata con le più recenti macchine ESAB multiruolo, in grado di saldare una gamma vastissima di materiali con il massimo livello di qualità e produttività. Gli utenti avranno così la possibilità di testare e verificare direttamente l’operatività e l’efficienza dei procedimenti messi a punto dal centro ricerche ESAB, applicati alle svariate e sempre nuove esigenze dell’industria manifatturiera. Potranno inoltre sperimentare soluzioni innovative e scegliere, in collaborazione Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 373 Dalle Aziende con i tecnici ESAB, quali procedimenti, materiali d’apporto e sistemi produttivi sono più adatti ad ogni particolare applicazione. La crescita di ESAB sin dalla sua origine nel lontano 1904 si è sempre basata su due direttrici di sviluppo: l’incessante ricerca di nuove soluzioni per il miglioramento continuo della qualità e della produttività dei procedimenti e l’acquisizione di società specializzate in settori complementari alla saldatura, per offrire ai clienti soluzioni il più possibile integrate e complete. In questa ottica, l’acquisizione negli scorsi anni di industrie specializzate nel campo dei sistemi di posizionamento e movimentazione acquista una rilevanza notevole nell’impegno ESAB per lo sviluppo del settore dell’automazione della saldatura. La gamma ESAB comprende posizionatori a rulli, posizionatori a tavola rotante e attrezzature specifiche per caldareria, tubifici, costruzione di serbatoi a pressione, torri eoliche, travi. Tutte le apparecchiature sono state progettate e sviluppate per lavorare in modo perfettamente coordinato con i sistemi ESAB di controllo di processo che gestiscono tutti i parametri di saldatura. ESAB è così in grado di offrire sistemi per l’automazione della saldatura perfettamente integrati, che garantiscono un livello elevato di qualità e produttività, tagliati su misura per le singole applicazioni ma capaci di evolversi e adattarsi a nuove esigenze produttive, applicando le innovazioni che la ricerca ed il knowhow ESAB mettono continuamente a disposizione dei suoi clienti-partner. ESAB Saldatura SpA Via Mattei, 24 - 20010 Mesero (MI) Tel. 02 979681 - Fax 02 97289300 e-mail: [email protected] www.esab.it Una tecnica di giunzione innovativa per carrozzerie più leggere Hyundai Motors incrementa l’idoneità di processo di saldatura e brasatura I costruttori di carrozzerie uniscono sempre più spesso componenti di metalli, spessori e qualità delle superfici diversi. In questo modo realizzano 374 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 gruppi di componenti multifunzione con caratteristiche funzionali identiche o migliori e un rapporto potenza-peso più vantaggioso. Uno dei punti centrali in termini di ricerca e sviluppo risiede quindi nell’ideazione di processi di formatura e giunzione adeguati. Hyundai ha modificato il processo CMT (Cold Metal Transfer) sviluppato da Fronius in base alle sue specifiche esigenze. Questo processo consente di eseguire saldature pressoché prive di spruzzi e con un apporto di calore notevolmente ridotto. Inoltre, si contraddistingue per il riempimento delle fessure di due - tre volte migliore e l’arco voltaico controllato. I tecnici di altri settori che prevedono la lavorazione di metalli, come quelli della costruzione di macchine, impianti e container, l’industria edile e leggera, sfruttano tecnologie innovative. Nella saldatura MAG (metallo-gas attivo) tradizionale di lamiere sottili, il punto da cui originano gli spruzzi è lo stacco della goccia dall’elettrodo nel bagno di fusione. Ciò impedisce di ottenere saldature prive di complicazioni e idonee ai processi, poiché la necessità di pulire frequentemente gli ugelli della torcia per saldatura e i costosi lavori di rifinitura manuale rallentano il flusso di produzione automatizzata. I membri del team tecnico di Hyundai Motors e la Korea Aerospace University hanno riconosciuto questi “colli di bottiglia” a carico della produttività e impiegano il processo CMT praticamente privo di spruzzi come soluzione a questo problema. Eseguendo una serie di prove, hanno rilevato i parametri di saldatura e brasatura ottimali in base ai quali hanno successivamente programmato il software di comando di robot e sistemi di saldatura. Una volta completata l’implementazione dei risultati della loro attività di sviluppo negli impianti di produzione in serie, ottengono una giunzione metallica più stabile e spruzzi di saldatura significativamente inferiori rispetto ai processi MAG tradizionali, con una riduzione dei tempi di inattività di oltre il 60%. Alla base del processo CMT si trovano due vantaggi fondamentali in termini di utilità: in primo luogo, il riempimento delle fessure notevolmente migliore. Con il processo CMT non è più necessario rispettare una quota minima stabilita per le fessure. Prima, alla saldatura di gruppi di componenti multifunzione complessi si contrapponevano errori di precisione inaccettabili, che vengono alla luce nei singoli componenti conseguentemente all’accumulo delle differenze di quota. Ora, al contrario, sono consentite tolleranze sostanzialmente maggiori. Il secondo vantaggio consiste nell’assenza pressoché totale di spruzzi. Ora gli ugelli della torcia per saldatura restano puliti molto più a lungo anche in caso di saldatura sospesa, determinando l’aumento del tempo di saldatura continuo dei robot. A questo si aggiungono l’apporto di calore ridotto, che esclude pressoché totalmente il rischio di fusione, e la notevole diminuzione degli errori di accensione sugli acciai rivestiti. Grazie alla zona di influenza del calore tipicamente circoscritta, il pro- Dalle Aziende cesso si adatta ottimamente anche per la brasatura MIG sulle aree visibili della carrozzeria. FRONIUS Via Monte Pasubio, 137 - 36010 Zanè (VI) Tel. 0445 804444 / 0362 545564 Fax 0445 804400 e-mail: [email protected] www.fronius.com La Federazione ANIMA per l’Abruzzo - Un contributo della meccanica Made in Italy per la ricostruzione In occasione degli Stati Generali delle Costruzioni, la Federazione ANIMA presenta il suo progetto di sostegno ai terremotati dell’Abruzzo che si concentra sull’attività di ricostruzione della Casa dello Studente dell’Aquila. Il Presidente di ANIMA, Dott. Sandro Bonomi, ha dichiarato:”Il contributo concreto di ANIMA si tradurrà, grazie alla partecipazione di molte sue aziende associate, nella fornitura di macchine da cantiere a noleggio, tecnologie per riscaldamento, impianti termosanitari, sistemi e prodotti antincendio, dispositivi di sicurezza e di protezione individuale, dispositivi antipanico per uscite di sicurezza. Con questa iniziativa - prosegue Bonomi - vogliamo mettere a disposizione l’eccellenza della meccanica Made in Italy, tanto apprezzata all’estero ma non sempre valorizzata nel nostro Paese, per sostenere lo sviluppo delle aree colpite dal sisma in Abruzzo”. Sul sito di ANIMA è disponibile l’elenco delle aziende che hanno già confermato il loro impegno nel progetto ANIMA PER L’ABRUZZO. Le associazioni di ANIMA che aderiscono al Progetto ANIMA PER L’ABRUZZO e a Federcostruzioni sono: AISEM, AQUA ITALIA, ASSOFERMA, ASSOGRIGLIATI, ASSOPOMPE, ASSOSIC, ASSOTERMICA, AVR, CLIMGAS, CO.AER, COMPO, ITALCOGEN, ITALMOT, UCOMESA, UCR, UCT, UMAN, UNAC. ANIMA aderisce a Federcostruzioni, federazione aderente a Confindustria, che rappresenta gli interessi comuni della filiera delle costruzioni. A Federcostruzioni aderiscono federazioni e associazioni di categoria, espressione del settore delle costruzioni civili nei comparti edile, industriale e infrastrutturale, delle tecnologie elettriche ed elettroniche, delle tecnologie meccaniche, dei materiali e dei prodotti. Federcostruzioni dà voce a un comparto che in aggregato rappresenta un valore di fatturato pari a oltre 300 miliardi di Euro e una forza lavoro pari a circa 3 milioni di occupati. ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine - Organizzazione industriale di categoria che in seno alla Confindustria rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, occupa 200.000 addetti per un fatturato di oltre 44 miliardi di Euro e una quota export/fatturato del 57%. I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera; montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l’industria; impianti, macchine, prodotti per l’edilizia; macchine, impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente; costruzioni metalliche in genere. ANIMA Via Scarsellini, 13 - 20161 MILANO Tel. 02 45418516 - Fax 02 45458717 e-mail: [email protected] www.anima-it.com Motorsport ExpoTech: una delegazione inglese in visita a ModenaFiere Dopo il successo della prima edizione di Motorsport ExpoTech, MIA rinnova la partnership anche per il 2009 e porta in visita due amministratori delegati, JK Motorsport Consultancy e Zircotec importanti aziende del motorsport britannico - e soprattutto un rappresentate dell’agenzia UK Trade & Investment, ente governativo inglese, che faciliterà la partecipazione di aziende inglesi supportando economicamente l’acquisizione di spazi espositivi. ModenaFiere ha promosso in questi mesi Motorsport ExpoTech a livello mondiale partecipando alle principali fiere di settore: dal Professional MotorSport World Expo di Colonia al Performance Racing Industry Trade Show di Orlando (USA), fino al salone Autosport Engineering International di Birmingham. Motorsport ExpoTech Seconda edizione della mostra convegno internazionale dedicata al motorsport professionale, dove i leader della committenza hanno l’opportunità di confrontarsi con gli esperti della tecnologia e il meglio tra le realtà della subfornitura. All’edizione 2008 hanno partecipato quasi 400 aziende e marchi e ci sono state adesioni da più di 50 paesi e oltre 30 convegni scientifici ad alta specializzazione. Erano presenti le principali case del settore: dalla Ferrari a Maserati, Lamborghini, Ducati, Jaguar, Bimota, Pagani, Dallara, Picchio, MV Agusta e Lotus. www.motorsportexpotech.it Profilo di MIA Motorsport Industry Association (MIA) è leader a livello mondiale per l’associazione di categoria dei motori, le prestazioni di ingegneria, dei servizi e dei settori tuning. Rappresenta le specifiche esigenze di questo settore di grande successo a livello mondiale, che si sta rapidamente espandendo anche nelle nazioni in via di sviluppo. Fondata nel 1994, MIA è nata da un gruppo di società britanniche nel ramo dell’industria dei motori che hanno sentito l’esigenza di essere rappresentati da una propria associazione di categoria. Un’associazione cresciuta nel tempo, con una rete internazionale di più di 300 membri, le cui società muovono un mercato di oltre 3 miliardi di sterline in tutto il mondo motoristico. www.the-mia.com MODENAFIERE Srl Viale Virgilio, 58/B - 41100 Modena Tel. 059 848380 - Fax 059 848790 e-mail: [email protected] www.modenafiere.it Corsi di formazione sulle più avanzate tecnologie di taglio al plasma di Hypertherm presso il nuovo centro per le tecnologie di taglio Ora chi si occupa del taglio del metallo con sistemi ad arco plasma può partecipare al più aggiornato addestramento sul taglio e le relative tecnologie di con- Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 375 Dalle Aziende trollo nel nuovo centro per le tecnologie di taglio di Hypertherm. Il centro, che si trova presso la sede europea di Hypertherm a Roosendaal, nei Paesi Bassi, comprende un nuovo banco da taglio x-y ad alta precisione, dotato dell’innovativo HyPerformance Plasma HPR400XD ® , il primo della nuova generazione di HyPerformance Plasma. Il nuovo sistema HyPerformance Plasma HPR400XD combina le tecnologie brevettate HyDefinition® e LongLife® di Hypertherm con la nuova tecnologia PowerPierce, con brevetto in corso di registrazione, per spessori di sfondamento estremi. HyPerformance Plasma HPR400XD è attualmente l’unico sistema da 400 A sul mercato in grado di sfondare metalli da 50 mm di spessore e tagliare bordi fino a 80 mm in modo affidabile ed energico. Per le dimostrazioni dal vivo di taglio meccanizzato, presso il centro per le tecnologie di taglio sono anche disponibili il sistema convenzionale LongLife Oxygen HySpeed HSD130 ed il sistema meccanizzato di fascia entry-level dotato di un’unica bombola, Powermax1650. Nel corso dell’addestramento i partecipanti approfondiranno le funzionalità dei diversi sistemi e tecnologie di proprietà, come LongLife® Oxygen, PowerPierceTM ed il raffreddamento dell’ugello CoolFlowTM. Inoltre, il centro è dotato dell’ultima tecnologia di controllo numerico di Hypertherm e di una configurazione con torcia da ossitaglio: i partecipanti possono così osservare i vantaggi relativi della tecnologia al plasma meccanizzata rispetto all’ossitaglio. 376 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Anche l’intera linea Hypertherm di sistemi plasma ad aria manuali Powermax è disponibile per dimostrazioni dal vivo: dai piccoli e leggeri sistemi di soli 9 kg di peso in grado di tagliare spessori fino a 12 mm fino alle unità più grandi, capaci di tagliare metalli fino a 38 mm di spessore. “Questa nuova struttura ci dà maggiori possibilità di fornire dimostrazioni e addestramento sulle ultime tecnologie apportate da Hypertherm al settore del taglio, sia ai nostri partner di canale che agli utenti finali”, afferma Peter Vickers, Direttore europeo di Hypertherm. “Il fatto che questa struttura si trovi presso la nostra sede europea consente inoltre ai partner di canale ed agli utenti in visita di incontrare direttamente i nostri esperti del settore tecnico e dell’assistenza”. Il nuovo centro di taglio sostituisce una struttura precedente che si trovava presso una filiale ad Hanau, in Germania. HYPERTHERM Europe B.V. Vaartveld, 9 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Tel. +31 (0)165 596932 Fax +31 (0)165 596901 e-mail: [email protected] www.hypertherm.com/eu (Istituto Italiano della Saldatura), a Venezia Lido il 21 e 22 Maggio scorsi, Helistar GV, un innovativo processo di saldatura ideato e progettato da Rivoira, una delle prime aziende in Italia ad operare nel settore dei gas industriali. Oggi le giunzioni su strutture d’acciaio zincato vengono realizzate principalmente con collegamenti meccanici: bullonatura, chiodatura. La saldatura è effettuata solo su lamiere con ridotti spessori di ricopertura di zinco. Con Helistar GV una giusta percentuale di elio in miscela permette di allontanare rapidamente il calore dalla zona saldata, concentrando il calore stesso solo sul cordone, ciò genera una minore evaporazione di zinco. Tale condizione comporta interessanti vantaggi: permette la riduzione/eliminazione di spruzzi e cavità nel cordone di saldatura; il cordone viene maggiormente protetto dalla corrosione; si aumenta la velocità di saldatura; si riduce il rischio per gli operatori. Avere la possibilità di saldare l’acciaio zincato apre le porte a nuovi scenari. Grazie a Helistar GV la progettazione di strutture in acciaio diverrà più economica, progettare e realizzare unioni meccaniche ha costi più elevati rispetto alle unioni saldate, inoltre si riducono i costi di manutenzione garantendo risultati di durata su lungo periodo. La Rivoira, l’Istituto Italiano della Saldatura e l’Associazione Italiana Zincatura stanno lavorando insieme per certificare il processo di saldatura dell’acciaio zincato con Helistar GV. RIVOIRA S.p.A. Via Cardinal Massaia, 75/L 10147 Torino Tel. 011 2253711 - Fax 011 2253701 e-mail: [email protected] www.rivoiragas.it Rivoira: Helistar GV, un rivoluzionario processo di saldatura COMPOSITES EUROPE - Un Must per il Mercato Europeo La Convention Internazionale AVK e la seconda edizione del Congresso sui Materiali Compositi-Bio aprono il Salone Internazionale dei Materiali Compositi Presentato in occasione delle Giornate Nazionali di Saldatura È stato presentato alle Giornate Nazionali di Saldatura, organizzate dall’IIS Il Salone Internazionale COMPOSITES EUROPE, in poco tempo, è diventato uno dei più importanti segnali della crescita dell’industria dei materiali compo- Dalle Aziende siti ed è ormai un’istituzione per questo settore. Quest’anno, la quarta edizione del Salone, dal 27 al 29 Ottobre 2009 nel Quartiere fieristico di Stoccarda, presenterà le tecnologie ed i prodotti che ricoprono l’intera catena di creazione dei materiali compositi. COMPOSITES EUROPE mostrerà applicazioni assolutamente innovative nel campo automotive, aerospaziale , così come per il settore edile: applicazioni “tailormade” per rispondere alle attuali esigenze in termini di materiali, come la costruzione “leggera”, l’efficienza dell’energia ed una migliore resistenza alla corrosione. Il Salone COMPOSITES EUROPE si aprirà con la Convention Internazionale AVK e la seconda edizione del Congresso sui Materiali Compositi -Bio. Oltre 350 Espositori internazionali sono attesi a COMPOSITES EUROPE 2009, tra i quali si annoverano “Keyplayer” del settore come AOC Resins, Exel Composites e Huntsman. Nell’edizione 2009 parteciperanno per la prima volta società quali DSM Composites Resins, Henkel e RAMPF Tooling. Come nelle precedenti edizioni del Salone COMPOSITES EUROPE, sarà la Convention AVK (Associazione Industriale Tedesca della Plastica Rinforzata) ad aprire le giornate espositive. Dal 26 al 27 Ottobre, nel Congress Center di Stoccarda (ICS) sono attesi oltre 500 partecipanti che si informeranno, durante le conferenze, sulle innovazioni nel settore dei materiali compositi, nel settore dei materiali di plastica “rinforzata” e “riempita”. Per la prima volta il nova-Institut organizzerà il Congresso sui Materiali Compositi-Bio, nell’ambito della Convention annuale AVK e del Salone COMPOSITES EUROPE. Rivolto ad esperti, sviluppatori, produttori ed utilizzatori di materiali compositi nei settori automotive, edile, consumer goods ed imballaggio, presenterà quali “highlights” gli sviluppi più recenti in termini di materiali e prodotti. COMPOSITES EUROPE 2009 è il Salone leader per il vasto mercato dei materiali compositi. Presenta, infatti, l’intera catena di creazione dei materiali di plastica rinforzati, dal materiale grezzo fino al prodotto finito, così come le nuove tecnologie nella lavorazione e nella produzione di tali materiali. Oltre 350 Espositori internazionali sono attesi alla quarta edizione del Salone COMPOSITES EUROPE a Stoccarda, organizzato da Reed Exhibitions in collaborazione con l’Associazione Europea del settore EuCIA e con la rivista internazionale Reinforced Plastics. COMPOSITES EUROPE ha, inoltre, da sempre il supporto dell’Unione di settore AVK Associazione Industriale Tedesca della Plastica Rinforzata. PROMOEVENTS Via Privata Pomezia, 10/A 20127 Milano Tel. 02 33402131 - Fax 02 33402130 e-mail: [email protected] www.composites-europe.com Torcia XTR® per taglio al plasma robotizzato di precisione Thermal Dynamics, uno dei leader mondiali del mercato del taglio al plasma, ha lanciato recentemente una torcia per taglio di precisione progettata specificamente per l’utilizzo su impianti robotizzati ed applicazioni di taglio inclinato (Bevelling). Questa torcia, denominata XTR, può essere installata su generatori della serie Ultra-Cut e si caratterizza per: • Dimensioni molto contenute - misura soltanto 236 mm in lunghezza. • Consumabili con profilo a punta per taglio inclinato. • Qualità eccellente nel taglio o marcatura di ferro, acciaio inox o alluminio. • Duty Cycle del 100% fino a 300 Ampere. • Cavi torcia flessibili e leggeri, progettati per applicazioni robotizzate. • Componenti autocentranti per mante- nere l’allineamento nel tempo. • Strumento di posizionamento per programmazione in autoapprendimento. Basata sulla stessa affidabile tecnologia della torcia XT-300 dei generatori Ultra-Cut, la torcia XTR è disponibile con una vasta gamma di consumabili dedicati ed una serie di accessori quali sistemi anti-collisione e braccetti di montaggio che rendono semplicissima l’installazione su qualsiasi robot. THERMADYNE ITALIA Srl Via Bolsena, 7 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 36546801 - Fax 02 36546840 e-mail: [email protected] www.thermadyne.com Occhiali per protezione da laser Una risposta da Univet a tutte le esigenze del mercato Da Univet, azienda bresciana qualificata nella progettazione e produzione di dispositivi per la protezione individuale degli occhi e di sistemi ottici, una risposta professionale e di alto valore tecnologico a tutte le esigenze del mercato laser: dentale, medicale e industriale. Sul luogo di lavoro gli occhi sono soggetti a diversi rischi, dovuti all’interazione con macchinari, corpi estranei, radiazioni e affaticamento. Soprattutto chi lavora in ambito operatorio con sorgenti laser deve ricorrere ad una protezione degli occhi di qualità certificata; un fascio di luce laser sia diretto che riflesso da superfici speculari può infatti causare danni irreversibili alle strutture oculari. Univet propone una vasta gamma di modelli in relazione alle performance richieste dall’utente. Con soluzioni in vetro o in policarbonato, la gamma dei filtri per occhiali da protezione laser Univet è certificata secondo le più recenti normative europee e nel rispetto dei cosiddetti limiti di emissione (AEL’s). La qualità e la professionalità dell’azienda sono attestate dal conseguimento delle certificazioni europee secondo le norme EN 207 ed EN 208, garanzia di un’alta densità ottica (il livello di protezione dal laser) ed un’elevata stabilità termica (la capacità di trattenere le radiazioni senza surriscaldarsi) dei filtri laser Univet. A partire da quest’anno Univet presenta Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 377 Dalle Aziende innovative, in risposta ai cambiamenti normativi internazionali. essere in vetro, con caratteristiche di elevato assorbimento e trasmittanza nel visibile, o in policarbonato, leggeri e resistenti agli impatti ma con una minore densità ottica. La nuova gamma di filtri riflettente o interferenziale si basa sul fenomeno fisico dell’interferenza, riflettendo le emissioni laser a diverse lunghezze d’onda; il filtro è in vetro, formato da diversi strati e rivestito superficialmente da un coating metallico. Tali filtri, espressione di alta tecnologia, posseggono la migliore trasmittanza nel visibile, mantenendo inalterata la visione dei colori e sono perciò particolarmente indicati in campo medico. La più recente famiglia di montature nella linea laser ideata da Univet comprende modelli accattivanti e confortevoli, dotati di astine ergonomiche in gomma morbida regolabili in lunghezza, per garantire la massima vestibilità e adattabilità alle caratteristiche anatomiche di chi li indossa. Univet propone inoltre una gamma specifica anche per pazienti e operatori a contatto con IPL (Intense Pulsed Light); questi prodotti sono ideati specificamente per il settore medicale - ambulatoriale e cosmetico. All’interno di questa linea dedicata, il reparto Ricerca e Sviluppo dell’azienda ha ideato AMBER IPL, un occhiale specifico conforme alla norma prEN 50415, che stabilisce quali protezioni debbano essere adottate dagli operatori che si trovino a contatto con questo tipo di sorgenti luminose. A partire dal reparto Ricerca e Sviluppo, Univet progetta e cura ogni prodotto, garantendo il completo controllo della filiera produttiva. Personale giovane e qualificato studia e sviluppa anche filtri protettivi non a catalogo per specifici macchinari laser, fornendo consulenza specializzata a distributori e clienti. Ancora dunque una risposta di alto livello tecnologico per il mercato del lavoro. L’impegno nel miglioramento e nel controllo della qualità dei prodotti oggi consentono all’azienda di presidiare un mercato con soluzioni 378 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 UNIVET Srl Via Giovanni Prati, 87 25086 Rezzato (BS) Tel. 030 2499411 - Fax 030 2499430 e-mail: [email protected] www.univet.it Nuova sede per Orbitalum Nuovo partner ITW I.T.W. Welding Product Italy S.r.l. ha il piacere di annunciare la definizione di un accordo collaborativo tecnico/commerciale con la società Welding Tecnology S.r.l. di Albiano Magra (MS), azienda decisamente attiva nella fabbricazione e commercializzazione di accessori per la saldatura - placcatura nel processo arco sommerso, elettroslag e nelle saldature narrow gap. Testa di saldatura Tandem Narrow Gap È stata inaugurata a fine Gennaio 2009. L’edificio, ubicato a Singen/Hohentwiel al 17 di Schüttler-Josef-Straße, è stato consegnato al direttore generale Achim Schneider dall’architetto Ludwig Schweiger. Orbitalum Tools GmbH, in precedenza nota come Georg Fischer GmbH Rohrverbindungstechnik, è entrata a far parte di ITW (Illinois Tool Works, di Chicago) più di tre anni fa e nel 2008 è stata nuovamente in grado di accrescere il proprio business con successo. Certificata ISO 9001:2000, l’azienda sviluppa, produce e commercializza macchine per il taglio, la smussatura e la lavorazione di tubi per l’industria dell’engineering degli impianti. Attualmente occupa 65 dipendenti. Le apparecchiature prodotte a Singen trovano impiego in settori quali “food & beverage”, chimico, farmaceutico ed elettronico così come nelle centrali elettriche, nella costruzione di oleodotti e navi. La crescita della società verificatasi negli ultimi anni ha indotto ITW a investire circa 4 milioni di Euro a Singen. La costruzione della nuova sede intende infatti creare le condizioni per moderne ed efficaci attività di produzione e logistica, al fine di rafforzare la competitività sul mercato. ORBITALUM TOOLS GmbH Josef-Schüttler-Straße, 17 78224 Singen (Germany) Tel. +49 (0)7731 7920 Fax +49 (0)7731 792500 e-mail: [email protected] www.orbitalum.com Testa di Placcatura WTNA L’attenzione posta alle esigenze produttive dei clienti ha permesso a W.T. un continuo e costruttivo miglioramento dei propri prodotti e lo sviluppo di nuovi accessori sempre più performanti e innovativi. W.T. è presente da anni con prodotti di nicchia specifici quali: teste di placcatura a nastro SAW ed ESW per esterni ed interni, deviatori di campo magnetico per placcatura a nastro, spintori di flusso, accessori per la saldatura ad arco sommerso (sistemi e torce tandem, narrow gap, twin arc). Dal 1 Gennaio 2009 la I.T.W. Welding Products Italy S.r.l. è responsabile della loro commercializzazione, sia in ambito nazionale che internazionale. Ricordiamo inoltre che la società I.T.W. Welding Division è proprietaria dei seguenti marchi leader nel mondo della saldatura: Miller; Elga; Hobart; McKay; TriMark; Corex; Tien Tai; Bernard; Weld Craft; Tempil; Tregaskiss; Magnaflux; Orbitalum; Jet line. I.T.W. WELDING PRODUCT ITALY S.r.l. Via Privata Iseo, 6/E 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 982901 - Fax 02 98281552 e-mail: [email protected] www.itw-welding.com Pubblicazioni IIS - Novità 2009 Controllo radiografico La nuova dispensa IIS sul metodo di controllo radiografico può essere considerata un riferimento essenziale, non solo per coloro che si interfacciano con le problematiche di controllo non distruttivo industriale ma anche per gli studenti universitari di ingegneria meccanica, fisica, scienza dei materiali e metallurgia. Attualmente il metodo di controllo radiografico è uno dei più utilizzati in molti settori industriali strategici, quali l’aeronautico, il nucleare, l’industria chimica e petrolchimica, la costruzione di oleodotti e gasdotti, le costruzioni off-shore e, più in generale, nelle grandi costruzioni di carpenteria e caldareria. La cinquantennale esperienza del servizio “ispezioni e diagnostica” dell’IIS ha permesso di acquisire sul campo una indiscussa e riconosciuta, anche a livello internazionale, competenza nelle tecniche di controllo radiografico, non solo in fabbricazione, ma anche nella diagnostica del danneggiamento da esercizio di grandi impianti; tale competenza viene ora sintetizzata in questa pubblicazione, a disposizione di tutti i tecnici PND già qualificati, o in fase di qualificazione, ai livelli 2 o 3 nel metodo radiografico. Il testo illustra inizialmente i principi fondamentali e le modalità operative del controllo, partendo dalla teoria della fisica atomica e nucleare per proseguire con le proprietà fisiche delle radiazioni ionizzanti, le sorgenti di radiazioni, sia X che Gamma e la loro interazione con i materiali. Sono quindi trattati i principi fisici della formazione dell’immagine su pellicola, le diverse tipologie di film e il loro trattamento. Vengono poi illustrate le variabili dell’esposizione e i fattori influenzanti la sensibilità radiografica con riferimento sia a giunti saldati di lamiere e tubi, che a getti. Ampio spazio è dedicato all’interpretazione radiografica ed ai criteri di valutazione, sia per saldature testa-testa, che per getti; altrettanto spazio è dedicato agli effetti biologici provocati dalle radiazioni, alla dosimetria e radioprotezione. Successivamente sono trattate le tecniche speciali, quali fluoroscopia, xeroradiografia, radiografia neutronica, tomografia computerizzata, radiografia digitale con schermi convertitori, misure spessimetriche, ecc. Sono infine presi in esame un certo numero di casi applicativi ritenuti di rilevante interesse industriale, tenendo sempre a riferimento quanto contemplato dalla normativa, sia europea che internazionale o, comunque, di diffuso utilizzo contrattuale. Indice ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it Capitolo 1. L’ATOMO Capitolo 2. PROPRIETÀ FISICHE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI - PRODUZIONE DEI RAGGI X Capitolo 3. RADIOISOTOPI DI IMPIEGO INDUSTRIALE Capitolo 4. LA PELLICOLA RADIOGRAFICA - ACCESSORI RADIOGRAFICI Capitolo 5. ESPOSIZIONE RADIOGRAFICA - DIAGRAMMA DI ESPOSIZIONE I.Q.I. Capitolo 6.TECNICHE RADIOGRAFICHE SPECIALI Capitolo 7.VERIFICHE PERIODICHE DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE APPARECCHIATURE RAGGI X - CALIBRAZIONI Capitolo 8. ESEMPI DI CALCOLO DEI PARAMETRI OPERATIVI IN ESPOSIZIONI RADIOGRAFICHE Capitolo 9. DOSIMETRIA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI - ELEMENTI DI PROTEZIONISTICA Appendice A: PROCEDURA PER IL CONTROLLO GAMMAGRAFICO DI GIUNTI SALDATI TESTA-TESTA Appendice B: PROCEDURA PER IL CONTROLLO RADIOGRAFICO DI GIUNTI SALDATI TESTA-TESTA Appendice C: LETTURA ED INTERPRETAZIONE DI PELLICOLE RADIOGRAFICHE DI GIUNTI SALDATI Bibliografia 2009, 220 pagine, Codice: 101120, Prezzo: € 75,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 60,00 Notiziario Letteratura Tecnica Maintenance Engineering Handbook Keith Mobley, Lindley R. Higgins e Darrin J. Wikoff, Maidenhead (Inghilterra) 2008, 223 x 155 mm, 1200 pagine, ISBN 9780071546461, $ 150,00 La settima edizione del Manuale dell’Ingegneria di Manutenzione risulta essere, sicuramente, molto più completa ed esauriente rispetto a quanto precedentemente edito. È un manuale per ingegneri, manager, responsabili dell’ingegneria che sono alla continua ricerca degli strumenti atti a migliorare, costantemente, l’impatto tecnico-economico della manutenzione. Il volume è un importante supporto per quanto riguarda le tecniche di planning e scheduling e fornisce consigli tecnici sulle metodologie operative della manutenzione in varie attività del mondo industriale. Questa nuova edizione porta il lettore alla conoscenza di molti aspetti, anche nuovi, utili all’identificazione dei guasti e alle successive riparazioni di molte attrezzature nei più svariati campi del mondo industriale. Questo testo si può considerare come una fonte primaria di esperienza sulla teoria e sulla pratica della manutenzione. Infatti, esso sviluppa le zone critiche all’interno dell’Ingegneria di Manutenzione, allo scopo di portare tale funzione ad una grande affidabilità in tutta la struttura tecnica - economica ingegneristica dell’industria moderna. McGraw-Hill Professional, Shoppenhangers Road, Maidenhead, Berkshire SL6 2QL (Inghilterra). Telefax +44 (0)1628 635895 http://www.mcgraw-hill.co.uk Corrosion in refineries: (EFC 42) Harston J., Cambridge (Inghilterra) 2007, 156x234 mm, 128 pagine, ISBN 1 84569 233 0, € 125.00 La corrosione negli impianti di raffinazione è strettamente correlata al progressivo invecchiamento degli stessi, presentando, pertanto, un serio rischio alla sicurezza e alla relativa affidabilità delle attrezzature a pressione. Il testo “Corrosion in refineries” descrive alcuni tra i principali processi corrosivi che si vengono a realizzare nelle apparecchiature che costituiscono i diversi impianti presi in esame, indicando la metodologia più adeguata affinché il suddetto processo venga costantemente misurato, controllato e prevenuto. In particolare, vengono trattati argomenti relativi a problematiche di recente appro- fondimento nell’ambito della valutazione dell’affidabilità degli impianti quali, tra l’altro, la carburazione e il “metal dusting”. I capitoli descrivono i fenomeni corrosivi che agiscono in un ampio spettro all’interno della raffineria, toccando le diverse attrezzature che la compongono e focalizzandosi in particolare su serbatoi di stoccaggio, impianti di alchilazione con acido fluoridrico, impianti di reforming catalitico e impianti di strippaggio acque acide. Viene, altresì, presentata una descrizione della tipologia di possibili prove utilizzate per valutare i processi corrosivi e di cracking potenzialmente attivi in raffineria, assieme a tecniche di monitoraggio della corrosione nel corso del relativo ciclo di vita delle attrezzature con metodologie innovative (p.e. Field Signature Method FSM). Nel testo vengono anche discusse alcune metodologie atte a prevenire possibili danneggiamenti corrosivi quali l’utilizzo di idonei cicli di pitturazione (anche per applicazioni a moderate temperature). Scaturito dalla pluriennale esperienza degli autori coinvolti nella stesura, “Corrosion in refineries” rappresenta un ottimo riferimento nell’ambito della progettazione, della costruzione e della gestione degli impianti di raffinazione. Woodhead Publishing Limited Abington Hall, Abington, Cambridge, CB21 6AH (Inghilterra). Telefax +44 (0)1223 893694 http://www.woodheadpublishing.com Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 383 Notiziario Codici e Norme Norme nazionali Italia UNI EN ISO 148-2 - Materiali metallici - Prova di resilienza Charpy mediante pendolo - Parte 2: Verifica delle macchine di prova (2009). UNI EN ISO 148-3 - Materiali metallici - Prova di resilienza Charpy mediante pendolo - Parte 3: Preparazione e caratterizzazione delle provette Charpy ad intaglio a V per la verifica indiretta delle macchine di prova di resilienza (2009). UNI EN 13445-1 - Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 1: Generalità (2009). UNI CEN/TR 13445-9 - Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 9: Conformità della serie EN 13445 alla ISO 16528 (2009). UNI EN 13480-1 - Tubazioni industriali metalliche - Parte 1: Generalità (2009). UNI EN ISO 13968 - Sistemi di tubazioni e condotte di materia plastica Tubi di materiali termoplastici - Determinazione della flessibilità anulare (2009). USA UNI EN 583-6 - Prove non distruttive Esame ad ultrasuoni - Parte 6: Tecnica a diffrazione del tempo di volo come metodo di rilevamento e dimensionamento delle discontinuità (2009). API STD 526 - Flanged Steel Pressure Relief Valves (2009). UNI EN ISO 945-1 - Microstruttura della ghisa - Classificazione della grafite mediante analisi visuale (2009). ASTM A 480/A 480M - Standard specification for general requirements for flat-rolled stainless and heat-resisting steel plate, sheet, and strip (2009). UNI EN 1591-2 - Flange e loro giunzioni - Regole di progettazione delle giunzioni con flange circolari con guarnizioni - Parametri delle guarnizioni (2009). UNI EN 1998-2 - Eurocodice 8 - Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 2: Ponti (2009). API RP 939-C - Guidelines for avoiding sulfidation (sulfidic) corrosion failures in oil refineries (2009). ASTM A 709/A 709M - Standard specification for structural steel for bridges (2009). ASTM A 959 - Standard guide for specifying harmonized standard grade compositions for wrought stainless steels (2009). UNI EN ISO 3452-5 - Prove non distruttive - Esame con liquidi penetranti - Parte 5: Prove con penetranti a temperature maggiori di 50 °C (2009). ASTM A 1011 - Standard specification for steel, sheet and strip, hot-rolled, carbon, structural, high-strength lowalloy and high-strength low-alloy with improved formability (2009). UNI EN ISO 3452-6 - Prove non distruttive - Esame con liquidi penetranti - Parte 6: Prove con penetranti a temperature minori di 10 °C (2009). ASTM A 1040 - Standard guide for specifying harmonized standard grade compositions for wrought carbon, low-alloy, and alloy steels (2009). UNI EN 10253-3 - Raccordi per tubazioni da saldare di testa - Parte 3: Acciai inossidabili austenitici ed austeno-ferritici (duplex) senza requisiti specifici di controllo (2009). UNI EN 10253-4 - Raccordi per tubazioni da saldare di testa - Parte 4: Acciai inossidabili austenitici ed austeno-ferritici (duplex) lavorati plasticamente con requisiti specifici di controllo (2009). 384 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 ASTM E 2248 - Standard test method for impact testing of miniaturized charpy V-notch specimens (2009). ASTM E 2298 - Standard test method for instrumented impact testing of metallic materials (2009). AWS A5.25/A5.25M - Specification for carbon and low-alloy steel electrodes and fluxesfor electroslag welding (2009). Norme europee EN EN 573-3 - Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition and form of wrought products - Part 3: Chemical composition and form of products (2009). EN ISO 5182 - Resistance welding Materials for electrodes and ancillary equipment (2009). EN 10088-4 - Stainless steels - Part 4: Technical delivery conditions for sheet/plate and strip of corrosion resisting steels for construction purposes (2009). EN 10028-1:2007+A1 - Flat products made of steels for pressure purposes Part 1: General requirements (2009). EN 10244-1 - Steel wire and wire products - Non-ferrous metallic coatings on steel wire - Part 1: General principles (2009). EN 14587-2 - Railway applications Track - Flash butt welding of rails - Part 2: N ew R220, R260, R260M n a n d R350HT grade rails by mobile welding machines at sites other than a fixed plant (2009). EN 15594 - Railway applications Track - Restoration of rails by electric arc welding (2009). EN ISO 24373 - Welding consumables Solid wires and rods for fusion welding of copper and copper alloys - Classification (2009). Norme internazionali ISO ISO 1461 - Hot dip galvanized coatings on fabricated iron and steel articles Specifications and test methods (2009). ISO 5171 - Gas welding equipment Pressure gauges used in welding, cutting and allied processes (2009). ISO 15609-4 - Specification and qualification of welding procedures for metallic materials - Welding procedure specification - Part 4: Laser beam welding (2009). Notiziario Corsi IIS Luogo Data Mogliano Veneto (TV) 20-23/7/2009 Taranto Legnano (MI) Genova Titolo Ore Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- 20-24/7/2009 Corso celere in saldatura 32 27-30/7/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Corso teorico-pratico di incollaggio di tubi e/o raccordi di PVC-C, PVC-U o di ABS per la qualificazione secondo UNI 11242 16 Corso teorico-pratico per operatori sull’incollaggio (European Adhesive Bonder) 40 7-8/9/2009 Genova 7-11/9/2009 Genova 7-11/9/2009 12-16/10/2009 9-11/11/2009 Corso modulare per la qualificazione ad International Welding Inspector - Comprehensive - Ispezione di giunti saldati 97 Genova 14-17/9/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Messina 14-17/9/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 14-18/9/2009 Corso per International Welding Specialist - Parte I -- Genova 14-18/9/2009 Corso per International Welding Practitioner - Parte I -- Mogliano Veneto (TV) 21-24/9/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 21-24/9/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 21-25/9/2009 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Istruttore / Esaminatore (CAT 1) in accordo alla Specifica ESA PSS-01-748 32 Genova 21-25/9/2009 Corso per International Welding Technologist - Parte III Progettazione e calcolo -- Genova 21-25/9/2009 14-15/12/2009 Corso per International Welding Engineer - Parte III Progettazione e calcolo -- Roma 22-25/9/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 28/9-2/10/2009 Corso celere in saldatura 32 Mogliano Veneto (TV) 28/9-2/10/2009 Corso per International Welding Technologist - Parte III Tecnologia della saldatura -- Mogliano Veneto (TV) 28/9-2/10 e 5-7/10/2009 Corso per International Welding Engineer - Parte III Tecnologia della saldatura -- Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 385 Notiziario Corsi di qualificazione per personale addetto alle PND di livello 1, 2 e 3 Esame visivo (VT) Legnano (MI) 8-9/9/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 10/9/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Legnano (MI) 15-16/9/2009 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Esame radiografico (RT) Legnano (MI) 1-3/9/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Legnano (MI) 8-9/9/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Modulo Specifico Operatore Tecniche Speciali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 22-25/9/2009 Genova Esame ultrasonoro (UT) Legnano (MI) 8-9/9/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 15-17/9/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Mogliano Veneto (TV) 22-25/9/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Convenzionali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 Esame con particelle magnetiche (MT) Legnano (MI) 8-9/9/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 8-9/9/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 30/9-1/10/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) Esame con liquidi penetranti (PT) Genova 2-3/9/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 8-9/9/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Corsi di altre Società Luogo Data Roma 15-17/7/2009 Napoli 21/7/2009 Napoli Titolo Organizzatore Auditor / Responsabili Gruppo di Audit interni di sistemi di gestione per la Qualità nei laboratori di prova ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Corso per addetti e responsabili della sicurezza AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] 21-22/7/2009 Corso per datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Napoli 11/9/2009 La gestione della sicurezza delle macchine e degli impianti industriali secondo il D.Lgs. 81/08 Titolo III AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Napoli 14/9/2009 L’analisi ambientale iniziale AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 14-16/9/2009 Le ISO 9000:2000. Principi, contenuti ed esercitazioni AICQ Centro Nord c/o TQM s.r.l. (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] 386 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Milano 14-18/9/2009 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con liquidi penetranti di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Napoli 16-18/9/2009 Come implementare un Sistema di Gestione Sicurezza conforme all’art. 30 D.Lgs. 81/2008 (D.Lgs. 231/2001), alla norma OHSAS 18001: 2007 e alla Linea Guida UNI-INAIL AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Napoli 17-18/9/2009 La normativa ambientale e gli obblighi per le imprese: tecniche e metodologie per l’audit di conformità legislativa AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Provaglio d’Iseo (BS) 17-18/9/2009 Integrare il sistema di gestione per la qualità con il modello del D.Lgs. 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche AQM (Provaglio d’Iseo - BS) Tel. 030 9291781; fax 030 9291782 [email protected] La Norma per la Gestione dell'Ambiente ISO 14001:2004 e Regolamento EMAS. I sistemi di Gestione Ambientale AICQ Piemonte (Torino) Tel. 011 5183220; fax 011 537964 [email protected] Auditor Sistemi di Gestione per la Sicurezza Norma OHSAS 18001 - 2007 AICQ Piemonte (Torino) Tel. 011 5183220; fax 011 537964 [email protected] Torino 18/9/2009 Torino 21-25/9/2009 Milano 21/9-2/10/2009 Programma di addestramento raccomandato per l’esame di ultrasuoni di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Provaglio d’Iseo (BS) 22, 24 e 29/9 6, 8, 13/10/2009 Metrologia e taratura degli strumenti di misura AQM (Provaglio d’Iseo - BS) Tel. 030 9291781; fax 030 9291782 [email protected] Provaglio d’Iseo (BS) 24/9 e 1, 8, 15, 22/10/2009 Il sistema integrato Qualità, Sicurezza, Ambiente AQM (Provaglio d’Iseo - BS) Tel. 030 9291781; fax 030 9291782 [email protected] 28-29/9/2009 Le norme ISO 9000 e il Sistema di Gestione per la Qualità AICQ Triveneta (Mestre - VE) Tel. 041 951795; fax 041 940648 [email protected] Mestre (VE) Mostre e Convegni Luogo Data Titolo Organizzatore Singapore 16-17/7/2009 IIW International Conference “Advances in Welding and Allied Technologies” IIW 2009 Conference Manager c/o Pacific World Singapore (Singapore) Tel. +65 6330 6730; fax +65 6336 2123 [email protected] Kingston (Rhode Island - USA) 26-31/7/2009 QNDE Conference - 36th Annual Review of Progress in Quantitative Nondestructive Evaluation CNDE (Ames - Iowa - USA) Tel. +1 515 2949749; fax +1 515 2947771 [email protected] Surfers Paradise Queensland (Australia) 26-28/8/2009 9th International Conference on Operating Pressure Equipment - Combined with Biennial AINDT Conference Materials Australia (Melbourne - Victoria - AUS) Tel. +61 3 93267266; fax +61 2 93267272 [email protected] 1-3/9/2009 The 10th International Conference “Application of contemporary Non-Destructive Testing in Engineering” Slovenia Society for Non-Destructive Testing (Ljubljana - Slovenia) Tel. +386 1 4771203; fax +386 1 4771225 [email protected] Ljubljana (Slovenia) Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 387 Notiziario Mostre e Convegni (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Nizza (Francia) 6-10/9/2009 EUROCORR 2009 - The European Corrosion Congress CEFRACOR (Paris - F) Tel. +33 (0) 1 47053926; fax +33 (0) 1 45559074 [email protected] Lisbona (Portogallo) 6-11/9/2009 IMEKO - XIX World Congresse - Fundamental and Applied Metrology Instituto de Telecomunicações - Instituto Superior Técnico (Lisbona - P) Tel. +351 21 8418454; fax +351 21 8418472 [email protected] Essen (Germania) 14-19/9/2009 Schweissen & Schneiden 2009 Messe Essen GmbH (Essen - D) Tel. +49 (0) 20172440; fax +49 (0) 2017244248 [email protected] Essen (Germania) 14-19/9/2009 3rd Quality Testing International Exhibition 2009 Messe Essen GmbH (Essen - D) Tel. +49 (0) 20172440; fax +49 (0) 2017244248 [email protected] Blackpool (Inghilterra) 15-17/9/2009 Materials Testing 2009 and NDT 2009 Conference BINDT (Northampton - UK) Tel. +44 (0) 1604 630124; fax +44 (0) 1604 231489 [email protected] Dortmund (Germania) 16-17/9/2009 Extrusion Workshop 2009 - 3° Extrusion Benchmark Institute of Forming Technology and Lightweight Construction (Dortmund - D) Tel. +49 231 7552680; fax +49 231 7552489 [email protected] Houston (Texas - USA) 20-24/9/2009 Corrosion Technology Week 2009 NACE International (Houston, Texas - USA) Tel. +1 281 2286223; fax +1 281 2286300 [email protected] Mogilev (Bielorussia) 23-25/9/2009 3rd International Scientific-Technical Conference and Exhibition “Modern methods and devices for quality testing and diagnostics of the object state” Belarusian-Russian University (Mogilev - Republic of Belarus) Tel. +375 297 431879; fax +375 222 251091 [email protected] Cavtat - Dubrovnik (Croazia) 23-26/9/2009 International Conference MATEST 2009 HDKBR c/o FSB-Zagreb (Zagreb - Croatia) Tel. +385 (0) 1 6157129; fax +385 (0) 1 6157129 [email protected] Graz - Seggau (Austria) 28-30/9/2009 9th International Seminar "Numerical Analysis of Weldability" Institute for Materials Science and Welding - TU Graz (Graz - Austria) Tel. +43 316 8737182; fax +43 316 8737187 [email protected] 8th International Fair of Aluminium & Technology, Materials and Non-Ferrous Metal Products Kielce Trade Fairs (Kielce - PL) Tel. +48 41 3651220; fax +48 41 3651312 [email protected] Kielce (Polonia) 29/9-1/10/2009 388 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Ricerche Bibliografiche Dati IIS-Data Trattamento termico dopo saldatura (2007-2009) Fatigue life improvement of welded structures by post-weld treatments and some limitations by geometry and loading mode di SONSINO C.M. «Revue Met. CIT», Gennaio 2007, pp. 51-57. Acciai da costruzione; distensione delle tensioni; distribuzione delle tensioni; durata della vita a fatica; fattori di influenza; forma della saldatura; fusione; norme; progettazione, concezione; raccomandazioni; resistenza a fatica; saldatura laser; saldatura TIG; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura. Residual stress measurement in a repair welded header in the as-welded condition and after advanced post weld treatment di MIRZAEE-SISAN A. et al. «Journal PVP», V. 84, N. 5/2007, pp. 266-273. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; analisi con elementi finiti; industria nucleare; misura; operazione dopo saldatura; operazioni in servizio; recipienti in pressione; riparazione; simulazione; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura. Origine delle tensioni residue in saldatura, metodologie tradizionali di misura, precauzioni e rimedi di MURGIA M. «Riv. Sald.», Gennaio-Febbraio 2007, pp. 23-39. Analisi delle tensioni; distensione delle tensioni con vibrazioni; distribuzione delle tensioni; lamiere; martellatura; misura; raddrizzatura alla fiamma; saldatura per fusione; saldature circonferenziali; tensioni residue; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; travi; tubi. Effect of vibratory weld conditioning on the residual stresses and distortion in multipass girth-butt welded pipes di XU J.et al. «Journal PVP», V. 84, N. 5/ 2007, pp. 298-303. Acciai al C; distensione delle tensioni; distensione delle tensioni con vibrazioni; distorsione; meccanica della frattura; operazione dopo saldatura; pezzi forgiati; riduzione chimica; rotture di fatica; saldatura a più passate; saldatura ad arco sommerso; saldature testa a testa; tensioni residue; tensocorrosione; trattamento termico dopo saldatura; tubi. Effect of post-weld heat treatments on microstructure and mechanical properties of electron beam welded flow formed maraging steel weldment di LEE Y.J. et al. «Weld. Join.», Maggio-Giugno 2007, pp. 266-273. Acciai maraging; austenite; durezza; fattori di influenza; frattografia; indurimento strutturale dovuto ad invecchiamento; indurimento superficiale; microstruttura; operazione dopo saldatura; parametri di processo; proprietà meccaniche; saldabilità; saldatura a fascio elettronico; trattamento termico di solubilizzazione; trattamento termico dopo saldatura; tubi; ZTA a grano ingrossato. Weldability evaluation of supermartensitic stainless pipe steels di RAMIREZ J. E. et al. «Wdg. J.», Maggio 2007, pp. 125s-134s. Acciai inossidabili martensitici; infragilimento da idrogeno; operazione dopo saldatura; proprietà meccaniche; saldabilità; saldatura con filo fusibile in gas protettivo; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura TIG; solfuri; tensocorrosione; trattamento termico dopo saldatura; tubi; valutazione; ZTA. The influence of a propane gas torch flame post-weld heat treatment on the mechanical and corrosion properties of a 2219-T87 friction stir weld di PAGLIA C.e BUCHEIT R.G. «Welding and Cutting», Marzo-Aprile 2007, pp. 96-102. Corrosione; corrosione per vaiolatura; criccabilità a caldo; criccabilità di ritiro; cricche di liquazione; durezza; fattori di influenza; leghe Al-Cu; leghe d’alluminio; microstruttura; propano; proprietà meccaniche; prove meccaniche; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; torce; trattamento termico dopo saldatura. Grain growth phenomena in friction stir welded 1100 Al during post-weld heat treatment di SATO Y.S. et al. «Weld. Join.», Luglio-Agosto 2007, pp. 318-323. Dimensione del grano; fattori di influenza; leghe d’alluminio; microstruttura; operazione dopo saldatura; rotazione; saldatura ad attrito; saldatura ad attrito con utensile in movimento; saldatura in fase solida; temperatura; trattamento termico dopo saldatura; velocità. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 389 Ricerche Bibliografiche Application of magnetic Barkhausen noise in non-destructive testing fields of residual stress di YIN H. et al. «China Weld.», Luglio-Dicembre 2007, pp. 22-26. Campo elettromagnetico; controllo con correnti indotte; controllo non distruttivo; lamiere; misura; rumore; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura. Postweld heat treatment to avoid intergranular stress corrosion cracking of supermartensitic stainless steels (IIW-181907, ex-doc. IX-2193-06/IX-H-630-06) di WOOLLIN P. «Weld. World», Settembre-Ottobre 2007, pp. 31-40. Acciai; acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; acciai inossidabili martensitici; corrosione; corrosione intergranulare; criccabilità; difetti; elenchi bibliografici; operazione dopo saldatura; passata di fondo; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura MIG; saldatura TIG; saldature circonferenziali; tenacità alla rottura; tensocorrosione; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; tubi. Single sensor differential thermal analysis of phase transformations and structural changes during welding and postweld heat treatment (IIW-1843-07, ex-doc. IX-2199-06) di ALEXANDROV B.T. e LIPPOLD J.C. «Weld. World», NovembreDicembre 2007, pp. 48-59. Acciai al Cr-Mo a bassa lega; acciai inossidabili martensitici; analisi chimica; ciclo termico; diagrammi di fase; diagrammi TTT; dilatometria; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; misura; operazione dopo saldatura; riscaldamento; saldatura TIG; strumenti di misura; temperatura; trasformazione; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura. Application of the local fatigue strength concept for the evaluation of post weld treatments (IIW-1839-07, ex-doc. XIII2099r2-06) di NITSCHKE-PAGEL TH. et al. «Weld. World», Novembre-Dicembre 2007, pp. 65-75. Effetti locali; indurimento; indurimento superficiale; leghe AlMg-Si; leghe d’alluminio; operazione dopo saldatura; proprietà meccaniche; resistenza a fatica; tensioni residue; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; valutazione. Some challenges in the treatment of residual stress in flaw t o l e r a n c e c a l c u l a t i o n s - A TAG S I v i e w d i D O L B Y R . E . «Journal PVP», V. 85, N. 3/2008, pp. 166-174. Acciai inossidabili; distribuzione delle tensioni; industria nucleare; misura; norme; operazione dopo saldatura; simulazione; tenacità alla rottura; tensioni residue; tolleranze; trattamento termico dopo saldatura. Application of secondary and residual stresses to the assessment of the structural integrity of nuclear power-generating plant di BANAHAN B.D. «Journal PVP», V. 85, N. 3/2008, pp. 191-197. Acciai al C; acciai al C-Mn; analisi delle tensioni; analisi strutturale; centrali elettriche; distensione delle tensioni; fattori di sicurezza; industria nucleare; recipienti in pressione; saldatura ad arco sommerso; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura. T/P23, 24, 911 and 92: new grades for advanced coal-fired power plants - Properties and experience di VAILLANT J.C.et al. «Journal PVP», V. 85, N. 1-2/2008, pp. 38-46. Acciai al Cr-Mo ad alta lega; alta temperatura; caldaie; materiali d’apporto; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; operazione dopo saldatura; ossidazione; proprietà meccaniche; prove di scorrimento a caldo; resistenza allo scorrimento a caldo; saldabilità; saldatura ad arco sommerso; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura TIG; scorrimento a caldo; trattamento termico dopo saldatura. Presentacion y comparacion de seis técnicas industriales postsoldadura de modificacion de tension residual di THIEULEUX J. «Sold. Tec.», 111/2008, pp. 26-33. Confronti; criccabilità a freddo; cricche di fatica; distensione delle tensioni; fattori di influenza; giunti saldati; hastelloy; martellatura; martellatura laser; misura; strappi lamellari; tensioni residue; tensocorrosione; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura. Evolution of Cr-Mo-V weld metal microstructure during creep testing - Part 1: P91 material (IIW-1822-07, ex-doc. II1601-06) di MANDZIEJ S.T. e VYROSTKOVA A. «Weld. World», Gennaio-Febbraio 2008, pp. 3-26. Acciai al Cr Mo ad alta lega; confronti; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; microstruttura; prove di scorrimento a caldo; prove meccaniche; resistenza allo scorrimento a caldo; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; zona fusa. Effect of plate thickness on the structure, properties and PWHT response of welds in 2.25%Cr-1%Mo steel di KING B. «Austr. Wdg. J.», Aprile-Giugno 2008, pp. 34-47. Acciai al Cr-Mo a bassa lega; alta temperatura; durezza; fattori di influenza; lamiere; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; microstruttura; proprietà meccaniche; prove di durezza; prove meccaniche; recipienti in pressione; resistenza allo scorrimento a caldo; saldabilità; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura TIG; simulazione; spessore; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; ZTA a grano ingrossato. Recent advances in residual stress measurement di WITHERS P.J. et al. «Journal PVP», V. 85, N. 3/2008, pp. 118-127. Acciai inossidabili austenitici; alta temperatura; analisi con elementi finiti; analisi strutturale; controllo non distruttivo; cricche di fatica; industria nucleare; meccanica della frattura; misura; operazione dopo saldatura; radiografia; recipienti in pressione; resistenza a fatica; resistenza allo scorrimento; sviluppo; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura; tubisteria. Properties and weldability of two-phase duplex-type corrosion-resisting steels di LABANOWSKI J. «Weld. Int.», Giugno 2008, pp. 380-384. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; ciclo termico; composizione chimica; corrosione; corrosione per vaiolatura; proprietà meccaniche; raffreddamento; saldabilità; saldatura MIG; saldatura TIG; trasporto; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; velocità di raffreddamento; ZTA. Residual stresses in welded structures di LEGGATT R.H. «Journal PVP», V. 85, N. 3/2008, pp. 144-151. Acciai al C-Mn; acciai al Cr-Mo a bassa lega; acciai inossidabili austenitici; condizioni di servizio; distribuzione delle tensioni; fattori di influenza; giunti saldati; giunti testa a testa; leghe di titanio; materie plastiche; metalli placcati; operazione dopo saldatura; proprietà meccaniche; recipienti in pressione; saldature circonferenziali; tensioni residue; trattamento termico dopo saldatura; tubi; vincolo; ZTA. Influence of induction and furnace postweld heat treatment on corrosion properties of SAF2205 (UNS 31803) di FERRO P. et al. «Wdg. J.», Dicembre 2008, pp. 298s-306s. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; corrosione; corrosione per vaiolatura; fattori di influenza; forni; induzione; materiali d’apporto; metallografia; microstruttura; proprietà meccaniche; saldatura ad arco sommerso; saldatura al plasma; saldatura TIG; temperatura; tempo (durata); trattamento termico dopo saldatura. 390 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Ricerche Bibliografiche A Gleeble®-based method for ranking the strain-age cracking susceptibility of Ni-based superalloys di METZLER D.A. «Wdg. J.», Ottobre 2008, pp. 249s-256s. Analisi con elementi finiti; analisi delle tensioni; criccabilità; hastelloy; inconel; leghe di nichel; materiali resistenti alle alte temperature; microstruttura; operazioni metallurgiche di invecchiamento; proprietà meccaniche; proprietà termiche; saldabilità; simulazione; termodinamica; trattamento termico dopo saldatura; trattamento termo-meccanico. Influence of local heat treatment on residual stresses in electron beam welding di ROSEN C.J. et al. «Weld. Join.», 7/2007, pp. 614-619. Analisi con elementi finiti; analisi delle tensioni; apporto termico specifico; distorsione; effetti locali; fattori di influenza; lamierini; misura; operazioni con teste multiple; resistenza a fatica; saldatura a fascio elettronico; tensioni residue; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura. Proyectos para el estudio de la influencia del tratamiento termico postsoldeo y el espesor de las probetas de ensayo en el porcentaje de disbonding di ALVAREZ R. e MARTINEZ J. «Sold. Tec.», 114/2008, pp. 22-28. Acciai al Cr-Mo a bassa lega; acciai inossidabili austenitici; alta pressione; alta temperatura; condizioni di servizio; distacco; fattori di influenza; idrogeno; impianti; industria petrolifera; ingegneria chimica; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; ricarica ad elettroscoria; scorrimento a caldo; spessore; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura. Duplex stainless steel welding: best practices di MESSER B. et al. «Stainless World», Dicembre 2007, pp. 53-63. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; aggiunte di elementi di lega; apporto termico specifico; criccabilità; fattori di influenza; materiali d’apporto; microstruttura; parametri di processo; saldabilità; scelta; tenacità alla rottura; tensocorrosione; trattamento termico dopo saldatura; ZTA. Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 391 Fonti dei riferimenti bibliografici Riviste italiane e straniere analizzate per la Banca Dati IIS-Data Titolo Acciaio Advanced Materials Processes Alluminio e Leghe Alluminio Magazine Ambiente e Sicurezza sul Lavoro Analysis Europa Anticorrosione ASTM Standardization News ATA Ingegneria Automobilistica Australasian Welding Journal Australian Welding Research Automatic Welding Automazione Energia Informazione Avtomaticheskaya Svarka Befa - Mitteilungen BID-ISIM Biuletyn ISG Boletin Tecnico Conarco Bollettino Tecnico Finsider Bollettino Tecnico RTM Brazing and Soldering Bridge Design & Engineering British Corrosion Journal China Welding Chromium Review Constructia De Masini Costruzioni Metalliche Czechoslovak Heavy Industry De Qualitate Deformazione Der Praktiker Elettronica Oggi Elin Zeitschrift Energia Ambiente Innovazione Energia e Calore Energia e Materie Prime EPE International Esa Bulletin Eurotest Technical Bulletin Fogli d’Informazione Ispesl Fonderia FWP Journal GEP Giornale del Genio Civile Heron Hightech Hitsaustekniikka Hybrid Circuits Iabse Periodica Il Filo Metallico Il Giornale delle Prove non Distruttive Il Giornale delle Scienze Applicate Il Perito Industriale Il Saldatore Castolin Ilva Quaderni Industrial Laser Rewiew Ingegneria Ambientale Ingegneria Ferroviaria Inossidabile Insight International Construction Interplastics IPE International ISO Bulletin J. of Offshore and Polar Engineering Joining & Materials Joining of Materials Joining Sciences Journal of Bridge Engineering Journal of the Japan Welding Society Kunststoffe L’Acciaio Inossidabile Abbreviaz. Acciaio Mat. Processes AL Alluminio Sicurezza Lav. Analysis Anticorrosione ASTM Std. ATA Austr. Wdg. J. Austr. Wdg. Res. Aut. Weld. AEI Aut. Svarka Befa Mitt. BID-ISIM Biuletyn Conarco Finsider RTM Braz. Sold. Bridge Br. Corr. J. China Weld. Chomium Constr. Masini Costr. Met. Czech. Heavy Qualitate Deformazione Praktiker Elettronica Elin Enea E.A.I. Energia Energia EPE Esa Bulletin Eurotest ISPESL Fonderia FWP J. GEP Giornale G.C. Heron Hightech Hitsaust. Hybrid IABSE Filo Metallico Giornale PND Scienze Applic. Perito Ind. Castolin Ilva Ind. Laser I.A. Ing. Ferr. Inossidabile Insight Int. Const. Interplastics IPE ISO Offshore Joining JOM Join. Sciences Jour. Bridge Journal JWS Kunststoffe Acc. Inoss. 392 Riv. Ital. Saldatura - n. 3 - Maggio / Giugno 2009 Titolo Abbreviaz. L’Allestimento Allestimento L’Elettrotecnica Elettr. L’Industria Meccanica Ind. Mecc. L’Installatore Tecnico Installatore La Meccanica Italiana Mecc. Ital. La Metallurgia Italiana Met. Ital. La Termotecnica Termotecnica Lamiera Lamiera Laser Laser Lastechniek Lastech. Lavoro Sicuro Lav. Sic. Lo Stagno ed i suoi Impieghi Stagno Macchine & Giornale dell’Officina Officina Macplas Macplas Manutenzione: Tecnica e Management Manutenzione Materialprüfung Materialprüf. Material and Corrosion Mat. Cor. Materials Evaluation Mat. Eval. Materials Performance MP Meccanica & Automazione Mec. & Aut. Meccanica & Macchine di Qualità Mecc. & Macchine Meccanica Moderna Mecc. Moderna Meccanica Oggi Meccanica Mechanical Engineering Mech. Eng. Metal Construction Met. Con. Metalli Metalli Metallurgical and Materials Transactions Met. Trans. Metallurgical B Metallurgical B Metallurgical Reports CRM Met. Rep. Metallurgical Transactions Metallurgical T Metalurgia & Materiais Met. Materiais Metalurgia International Metalurgia Modern Plastics International Plastics Int. Modern Steel Construction Steel Constr. NDT & E International NDT & E Int. NDT & E International UK NDT & E Int. NDT International NDT Int. Notagil S.I. Notagil Notiziario dell’ENEA Energia e Innovazione ENEA E.I. Notiziario dell’ENEA Sic. e Prot. ENEA-DISP. Notiziario Tecnico AMMA AMMA NRIM Research Activities NRIM Research NT Tecnica e Tecnologia AMMA NT AMMA Oerlikon Schweissmitteilungen Oerlikon PCB Magazine PCB Perito Industriale Perito Ind. Petrolieri d’Italia Petrolieri I. Pianeta Inossidabili Inox Plastic Pipes Fittings Plastics Prevenzione Oggi Prevenzione Produttronica Produttronica Protective Coatings Europe PCE Przeglad Spawalnictwa Pr. Spawal. Quaderni Pignone Pignone Qualificazione Industriale Qualificazione Qualità Qualità Rame e Leghe CU Rame Notizie Rame Research in Nondestructive Evaluation Research NDE Revista de Los Trat. Ter. y de Superficie Tratersup Revista de Metalurgia Rev. Met. Revista de Soldadura Rev. Soldadura Revue de la Soudure Rev. Soud. Revue de Metallurgie CIT Revue Met. CIT Revue de Metallurgie MES Revue Met. MES Ricerca e Innovazione Ric. Inn. Riv. Infortuni e Malattie Professionali Riv. Inf. Rivista di Meccanica Riv. Mecc. Rivista di Meccanica Oggi Riv. Mecc. Oggi Rivista di Meccanica International Riv. Mecc. Inter. Rivista Finsider Riv. Finsider Rivista Italiana della Saldatura Riv. Sald. Titolo Schweissen & Pruftechnik Schweissen und Schneiden Schweisstechnik Schweisstechnik Science and Technology of W and J Seleplast Sicurezza e Prevenzione Skoda Review Soldadura e Construcao Metalica Soldadura y Tecnologias de Union Soldagem & Inspecao Soldagem & Materiais Soldering & Surface Mount Technology Soudage et Techniques Connexes Souder Stahlbau Stainless Steel Europe Stainless Steel World Stainless Today Steel Research Structural Engineering International Sudura Surface Engineering Svarochnoe Proizvodstvo Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Technica/Soudure Technical Diagnostics and NDT Testing Technical Review Technische Uberwachung Tecnologia Qualidade Tecnologie e Trasporti per il Mare Tecnologie per il Mare Teknos The Brithis Journal of NDT The European Journal of NDT The International Journal of PVP The Journal of S. and E. Corrosion The Paton Welding Journal The TWI Journal The Welding Innovation Quarterly Tin and Its Uses Transactions of JWRI Transactions of JWS Transactions of NRIM Ultrasonics Unificazione e Certificazione Università Ricerca Unsider Notizie di Normazione Varilna Tehnika Westnik Maschinostroeniya Welding & Joining Welding & Joining Europe Welding and Metal Fabrication Welding Design and Fabrication Welding in the World Welding International Welding Journal Welding Production Welding Review International WRC Bulletin WRI Journal Zavarivac Zavarivanje Zavarivanje I Zincatura a caldo Zis Mitteilungen Zis Report Zvaracske Spravy Zváranie Abbreviaz. Sch. Pruf. Schw. Schn. Schweisst. Sch. Tec. Weld. Join. Seleplast Sicurezza Skoda Soldadura Sold. Tec. Inspecao Soldagem Soldering Soud. Tecn. Con. Souder Stahlhau Stainless Eu. Stainless World Stainless Steel Engineering Sudura Surface Svar. Proiz. Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Tech. Soud. NDT Testing Tech. Rev. Techn. Uberw. Qualidade Tec. Tra. Mare Tec. Mare Teknos Br. Nondestr. European NDT Journal PVP Corrosion Paton Weld. J. TWI Journal Weld. Innovation TIN Trans. JWRI Trans. JWS Trans. NRIM Ultrasonics Unificazione Università Unsider Var. Teh. – Weld. Joining Weld. J. Europe Welding Weld. Des. Weld. World Weld. Int. Wdg. J. Weld. Prod. Weld. Rev. WRC Bulletin WRI J. Zavarivac Zavarivanje Zavariv. Zincatura ZIS Zis Zvaracske Zváranie Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Istituto Italiano della Saldatura - Divisione PRN / Uff. Abbonamenti Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova GE Tel. (+39) 010 8341.392; Fax (+39) 010 8367780 e-mail: [email protected] Web: www.iis.it Elenco degli Inserzionisti -259-260 340-341 -372 255 252 320 261 257 254 -244 ---381 243 355 -352 --4a cop ---247 ------393 304 248 258 319 --330 360 -379 371 -368 -----282 --245 -----329+356 --2a cop --380 --250-251 253 ----394 290 -342 ------3a cop ----246 249 --256 3 M ITALIA AEC TECHNOLOGY AIPND ANASTA ANCCP ANDIT AUTOMAZIONE ASG Superconductors ASPIRMIG ASSOMOTORACING BÖHLER WELDING GROUP ITALIA CAPILLA CARPANETO - SATI CEA CEBORA CGM TECHNOLOGY COFILI COM-MEDIA COMMERSALD C.T.A. - COLLEGIO TECNICI ACCIAIO DRAHTZUG STEIN DVC - DELVIGO COMMERCIALE EDIBIT EDIMET ESAB SALDATURA ESARC ETC OERLIKON EUROCONTROL F.B.I. FEI Forum Energetico Internazionale FIERA ACCADUEO FIERA ALUMOTIVE FIERA BIAS FIERA BIMEC FIERA BI-MU FIERA BIMU-MED FIERA COMPOTEC FIERA DI ESSEN FIERA EMO MILANO FIERA EXPOLASER FIERA LAMIERA FIERA MAQUITEC FIERA MCM FIERA MECFORPACK FIERA METALRICICLO FIERA METEF FIERA MOTORSPORT EXPOTECH FIERA SAMUMETAL FIERA SEATEC FIERA SICURTECH FIERA SUBFORNITURA FIERA TECHFLUID FIERA VENMEC FRONIUS G.B.C. INDUSTRIAL TOOLS G.E.INSPECTION TECHNOLOGIES G. FISCHER GILARDONI HYPERTHERM Europe B.V. IGUS INE IPM ITALARGON ITW LANSEC ITALIA LASTEK LENZI EGISTO LINCOLN ELECTRIC ITALIA MCM DAYS MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS NDT ITALIANA OGET OLYMPUS ITALIA ORBITALUM TOOLS OXYTURBO PARODI SALDATURA RIVISTA BELTEL RIVISTA MECCANICA & AUTOMAZIONE RIVISTA U & C RIVOIRA RTM SACIT SAF - FRO SALTECO SANDVIK ITALIA SELCO SEMAT CARPENTERIA SE.MAT SIAD SOL WELDING STUDIOBOOK TEC Eurolab TECNEDIT TECNOELETTRA TEKA TELWIN THERMIT ITALIANA TRAFILERIE DI CITTADELLA Via San Bovio, 3 - Località San Felice - 20090 SEGRATE (MI) Via Leonardo Da Vinci, 17 - 26013 CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) Via A. Foresti, 5 - 25127 BRESCIA Via G. Tarra, 5 - 20125 MILANO Via Rombon, 11 - 20134 MILANO Via Privata Casiraghi, 526 - 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Corso F.M. Perrone, 73r - 16152 GENOVA Via Podi, 10 - 10060 VIRLE PIEMONTE (TO) Via del Battirame, 6/3 - 40138 BOLOGNA Via Palizzi, 90 - 20157 MILANO Via per Telgate - Loc. Campagna - 24064 GRUMELLO DEL MONTE (BG) Via Ferrero, 10 - 10090 RIVOLI/CASCINE VICA (TO) Corso E. Filiberto, 27 - 23900 LECCO Via A. Costa, 24 - 40057 CADRIANO DI GRANAROLO (BO) Via Adda, 21 - 20090 OPERA (MI) Via Friuli, 5 - 20046 BIASSONO (MI) Via Serio, 16 - 20139 MILANO Via Bottego, 245 - 41100 COGNENTO (MO) Piazzale R. Morandi, 2 - 20121 MILANO Talstraße 2 - 67317 ALTLEININGEN (Germania) Località Cerri - 19020 CEPARANA DI FOLLO (SP) Via Cà dell’Orbo, 60 - 40055 CASTENASO (BO) Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) Via Mattei, 24 - 20010 MESERO (MI) Via Cadibona, 15 - 20137 MILANO Via Vo’ di Placca, 56 - 35020 DUE CARRARE (PD) Zona Industriale - 89811 PORTO SALVO (VV) Via Isonzo, 26 - 20050 SAN DAMIANO DI BRUGHERIO (MI) c/o CENACOLO - Via C. Colombo, 101/h - 29100 PIACENZA c/o BOLOGNAFIERE - Piazza Costituzione, 6 - 40128 BOLOGNA c/o ADExpo - Viale della Mercanzia, 142 Centergross - 40050 FUNO DI ARGELATO (BO) c/o F & M - Fiere e Mostre - Via Caldera, 21/C - 20153 MILANO c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o CARRARAFIERE - Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 MARINA DI CARRARA (MS) Via Vincenzo Monti, 8 - 20123 MILANO c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o PIACENZA EXPO - S.S. 10 Loc. Le Mose - 29100 PIACENZA c/o UCIMU - Viale Fulvio Testi, 128 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o EXPO CONSULTING - Via Brugnoli, 8 - 40122 BOLOGNA c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO c/o BOLOGNAFIERE - Piazza Costituzione, 6 - 40128 BOLOGNA c/o EDIMET - Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o EDIMET - Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o MODENA ESPOSIZIONI - Viale Virgilio, 58/B - 41100 MODENA c/o PORDENONE FIERE - Viale Treviso, 1 - 33170 PORDENONE c/o CARRARAFIERE - Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 MARINA DI CARRARA (MS) c/o FIERA MILANO TECH - Via Gattamelata, 34 - 20149 MILANO c/o SENAF - Via Eritrea, 21/A - 20157 MILANO c/o EDIMET - Via Brescia, 117 - 25018 MONTICHIARI (BS) c/o PADOVAFIERE - Via N. Tommaseo, 59 - 35131 PADOVA Via Monte Pasubio, 137 - 36010 ZANE’ (VI) Via Artigiani, 17 - 25030 TORBIATO DI ADRO (BS) Via Grosio, 10/4 - 20151 MILANO Via Sondrio, 1 - 20063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI) Via A. Gilardoni, 1 - 23826 MANDELLO DEL LARIO (LC) Vaartveld, 9 - 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Via delle Rovedine, 4 - 23899 ROBBIATE (LC) Via Facca, 10 - 35013 CITTADELLA (PD) Via A. Tadino, 19/A - 20124 MILANO Via S. Bernardino, 92 - 24126 BERGAMO Via Privata Iseo, 6/E - 20098 S. GIULIANO MILANESE (MI) Via Bizet, 36/N - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Viale dello Sport, 22 - 21026 GAVIRATE (VA) Via G. Di Vittorio, 39 - 59021 VAIANO (PO) Via Fratelli Canepa, 8 - 16010 SERRA RICCO’ (GE) c/o EIOM - Viale Premuda, 2 - 20129 MILANO Corso Buenos Aires, 8 - Corte Lambruschini - 16129 GENOVA Via del Lavoro, 28 - 20049 CONCOREZZO (MI) Via Torino, 216 - 10040 LEINI’ (TO) Via Modigliani, 45 - 20090 SEGRATE (MI) Josef-Schüttler-Strasse, 17 - 78224 SINGEN (D) Via Serio, 4/6 - 25015 DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Piave, 33 - Z.I. - 17047 VADO LIGURE (SV) c/o the C’ Comunicazione - Via Orti, 14 - 20122 MILANO Via Rosellini, 12 - 20124 MILANO c/o the C’ Comunicazione - Via Orti, 14 - 20122 MILANO Via C. Massaia, 75/L - 10147 TORINO Via Circonvallazione, 7 - 10080 VICO CANAVESE (TO) Via del Lavoro, 8 - 36020 CASTEGNERO (VI) Via Torricelli, 15/A - 37135 VERONA S.P. Rivoltana, 35/b - 20090 LIMITO DI PIOLTELLO (MI) Via Varesina, 184 - 20156 MILANO Via Palladio, 19 - 35010 ONARA DI TOMBOLO (PD) Via Fornaci, 45/47 - 25040 ARTOGNE (BS) Via Monterosa, 81/A - 20043 ARCORE (MB) Via S. Bernardino, 92 - 24126 BERGAMO Via Meucci, 26 - 36030 COSTABISSARA (VI) c/o the C’ Comunicazione - Via Orti, 14 - 20122 MILANO Viale Europa, 40 - 41011 CAMPOGALLIANO (MO) Via delle Foppette, 6 - 20144 MILANO Via Nazionale, 50a - 70 - 23885 CALCO (LC) Industriestraße, 13 - 46342 VELEN (D) Via della Tecnica, 3 - 36030 VILLAVERLA (VI) Piazzale Santorre di Santarosa, 9 - 20156 MILANO Via Mazzini, 69 - 35013 CITTADELLA (PD)