Anagrafe ç ê Battesimi 92) Diruggiero Desiree 93) Marcucci Asia 94) Molinari Alice 95) Pastore Ilenia 96) Capuano Marta 97) Dominguez Hoffmann Verena Defunti 103) Casarotto Lino di anni 82 104) Fardin Tina di anni 90 105) Marelli Gilberto di anni59 106) Bertoli Giacomo di anni 84 107) Pavesi Marco di anni 74 108) Gilardi Gianluigi di anni 88 109) Riboldi Agnese di anni 97 110) Merlini Luigi di anni 84 111) Briguglio Carmela di anni 88 Ferrario Daniele Matrimoni 27) Palladini Giovanni e Santoni Sara ñ ô õ È possibile pubblicare la FOTOGRAFIA delle persone citate nella sezione anagrafe. Chi lo desidera, la potrà inviare in redazione all’email [email protected] Gennaio 2016 Strumento periodico di dialogo, informazione e confronto della Parrocchia S.G. Battista di Cesano Boscone - N. 230 Apertura dell'anno Santo: la parrocchia sia un'oasi di misericordia Sommario Indice 2 Parroco 3 Festa della Famiglia 5 Natale plurale 7 Ora di religione 8 Giubileo 9 Unità dei cristiani 12 Cristiani ortodossi 13 Città Viva I ragazzi delle medie 14 a Champorcher 15 Anagrafe 16 GRUPPI PARROCCHIALI RESPONSABILI ACLI 02 4502147 AZIONE CATTOLICA 02 4583726 BANCO DI SOLIDARIETÀ 335 6975212 CASA ALPINA CHAMPORCHER 339 2074053 CARITAS - CENTRO ASCOLTO 02 4582212 CENTRO DI SOLIDARIETÀ 02 4580862 / 349 5532251 CINEMA TEATRO CRISTALLO 02 4580242 COMUNIONE E LIBERAZIONE 347 7124105 CONSULTORIO ASSAGO 02 45700030 FAMIGLIE TEMPORANEA 02 4584103 ACCOGLIENZA FEDE E LUCE 334 3618543 GIOVANI COPPIE 02 4585073 GRUPPO FAMIGLIE - BETANIA 02 4501260 GRUPPO MISSIONARIO 02 48600407 GRUPPO ASCOLTO DELLA PAROLA02 4585077 Battista Veschetti Alfredo Schirripa Cesare Colombo Francesco Romanò Rina Colombo Emilio SestagallI Salvatore Indino Mario Salerno MUSICA LAUDANTES 380 7113726 Ivana Bussoni ORGANISTI 349 6773666 Carlo Mazzone POLISPORTIVA S.G.B. ORATORIO-SEGRETERIA SUORE E SCUOLA MATERNA 02 4583475 02 4500482 02 4580293 Marzio Perego Isabella Orsini Nives Carioni Morandi Zari Mariuccia Spezia Rosa Ciraldo Per donazioni alla parrocchia con bonifico bancario: IBAN IT27S0103032901000000291773 ri Informazioni & ora Ufficio parrocchiale: 02-4580390 Fax 02-45865077 (lunedì e mercoledì dalle 17.30 alle 19.00; venerdì dalle 10.00 alle 12.00) Don Luigi Caldera parroco: [email protected] Don Donato Cariboni vicario parrocchiale: [email protected] Don Luciano Frigerio vicario parrocchiale: [email protected] E-mail redazione [email protected] Orari ss. Messe Giorni feriali: 7.00, 8.30, 18.00 Giorni festivi: ore 8.30, 10.00, 11.30, 18.00, 21.00 Mensile cattolico della Parrocchia S. Giovanni Battista di Cesano Boscone (MI) N° registro Tribunale di Milano 351 del 03/12/1975. Direttore Responsabile: don Luigi Caldera Redazione Patrizia Beretta, Fabio Bressan, Pina Coldani Bellotti, Elisabetta Colombo, Adriana Cortina, Rita Dominioni Grafica e impaginazione KEYDEA srl Ufficio Grafico - Corsico (Mi) Stampa Modulgamma - Trezzano sul Naviglio (Mi) In copertina: la porta santa della chiesa in Sacra Famiglia 2 L'omelia del parroco Il Natale di Pogliani Caro don Pogliani (abbiamo qui il tuo ritratto nella nostra chiesa, che è stata la tua chiesa), avrai sicuramente gongolato domenica 13 dicembre quando si è aperta la Porta Santa nella chiesa della Sacra Famiglia. Sicuramente non avrei mai immaginato quanto è accaduto, quando mi sono messo a mettere in piedi quello che ho chiamato l’ospizio. Non sai quanto mi piace questo nome ‘ospizio’,perché richiama l’ospitalità, richiama che la vita è ospitare, accogliere l’altro, cominciando da Dio, l’Altro con la maiuscola, e accogliendo ogni persona che si affaccia nella nostra vita, a partire dai più vicini. Oggi questo tema è quanto mai appropriato: abbiamo sempre letto nel vangelo che a Natale per Maria e Giuseppe non c’era posto tra gli altri e quindi Gesù è nato nel posto più interno delle abitazioni, dove c’erano gli animali e i viveri, cioè le cose più preziose. Gesù è stato l’ospite a Betlemme… …e vuole essere anche oggi ospitato nelle nostre case e nei nostri cuori. Tu hai sempre curato molto la tua spiritualità, il tuo stare con Dio, la tua fede, la tua preghiera; e hai sempre avuto a cuore la vita spirituale delle persone che incontravi,giovani e adulti, compresi gli ospiti della casa che hai fondato. Sei stato anche un prete di grande cultura, perché ti aiutava ad incontrare Dio. Sì, perché la fede è proprio questo: fare spazio a Gesù nella mia vita. E Natale ci ricorda esattamente questo, che senza intimità con Gesù non esiste fede. E Maria e Giuseppe sono l’esempio di come si accoglie Gesù nella nostra vita, lasciando che Lui la metta sottosopra, cambiando i nostri progetti e restituendo a Lui la tenerezza che Dio ha per noi. E tu, don Domenico, questa tenerezza l’hai resa istituzione nei confronti dei casi umani più problematici, vedendo in loro Gesù. Anche il fatto di aver intitolato l’ospizio alla Sacra Famiglia dice lo stile con cui volevi impostare quanto hai messo in piedi. E questo mi fa pensare a tutto l’amore che c’è nelle nostre famiglie: la fatica (affettiva, lavorativa, educativa, economica) e le gioie che si vivono in esse richiamano le vicende della famiglia di Gesù. Quante famiglie ho aiutato facendomi carico dei loro figli o intervenendo per sanare litigi! Tornando al Natale, Gesù è il volto della misericordia di Dio e l’Anno Santo della misericordia di questo ci parla. Sono rimasto felicemente sorpreso dal desiderio di quelle migliaia di persone che hanno varcato la Porta Santa e hanno cercato e incontrato l’abbraccio tenero del Padre nel sacramento della Riconciliazione. A tutti questi non interessano tanto gli scandali, quanto la possibilità di essere percontinua a pagina 4 3 3 segue da pagina 3 donati. E mi piacerebbe che qualche volta i mass-media non raccontassero solo esperienze più o meno drammatiche di chi racconta il presunto diritto di abortire o di eutanasia, ma dessero spazio a chi, uomini e donne, dopo decenni si accostano alla confessione per chiedere perdono ancora di un aborto fatto, magari anche con motivi comprensibili anche se non giustificabili, e a chi con dignità e coraggio guarda in faccia il dolore e la morte. E devo dire che la mission (voi oggi dite così) della Sacra Famiglia è proprio questa attenzione alla vita, indipendentemente dal grado di perfezione fisica o dalla capacità di avere successo economico. Mi piacerebbe che dal Natale scaturisse un inno alla vita capace di dare gioia a tutti i ‘miei’ (permettimi di chiamarli ancora così) parrocchiani, compresi gli ospiti e i dipendenti della Sacra. Dio che si fa uomo, che si fa incontrare nel volto di ogni uomo (l’hai visto il logo dell’Anno Santo dove la faccia di Gesù e dell’uomo sono identiche,si sovrappongono e hanno tre occhi in due per dire che chi crede guarda tutto con lo sguardo di Gesù?), ci richiama anche a quelle opere di misericordia corporale e spirituale che papa Francesco ci ha 4 indicato nel contesto dell’Anno Santo: ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt. 25,40). Mi par di sentire quante volte noi risponderemo ‘Non avevo alcuna intenzione di farlo a te’ e Gesù ci dirà ‘Non importa, l’hai fatto a me!’. Caro don Luigi, ho visto che avete fatto anche un libretto sulla mia vita e so che aspettate un miracolo per farmi santo. Vi ringrazio, ma ricordatevi che tutti siamo santi, cioè messi da parte, riservati, consacrati a Dio fin dal giorno del nostro Battesimo. Grazie a te, caro don Domenico. Dal 1883, quando sei stato nominato parroco di Cesano boscone, e dal 1896, quando hai fondato la Sacra, ci ricordi di accogliere Gesù e gli altri, soprattutto i più deboli, quelli delle periferie esistenziali. Ma lo sai che questi sono anche i temi a cui ci richiama continuamente papa Francesco? E per dirti quanto sei moderno, sappi che il tuo nome è anche la password per accedere al mio computer. Già, ma come faccio a spiegarti che cos’è? Vabbè, finiamola qui. Buon Natale, don Domenico, parroco amato e ascoltato da tutti! Buon Natale e buon Anno Santo a tutti voi. don luigi 31 gennaio: Festa della Famiglia La bellezza di essere famiglia Famiglia… se prendiamo il dizionario italiano una delle definizioni più comuni è: “nucleo elementare della società umana, formato in senso stretto e tradizionale da genitori e figli, con l'eventuale presenza di altri parenti”…ma noi? Siamo solo questo? A noi basta essere solo questo? No, non credo proprio! Papa Francesco dice una cosa straordinaria: “non solo la famiglia è un bene, non solo è una cosa buona da vivere, ma ancora di più è bella. Come sempre, il vero convince, il bene muove ad agire, ma la bellezza, soprattutto, attrae.” Allora mi viene da dire che noi, piccole o grandi famiglie che siamo, abbiamo il compito intrinseco di attrarre perché siamo belle per definizione, oserei dire! Ma questa bellezza da dove viene? Cosa vuol dire “bellezza di essere una famiglia”? Utilizzando sempre una frase del Santo Padre possiamo dire che “la famiglia è una sola: quella che abbiamo conosciuta; non ne esiste altra. È una realtà “naturale”, cioè inscritta nella vocazione dell’uomo e della donna a realizzarsi nel dono specifico di sé; questa unione è stabile, perché si fonda sulla volontà delle persone e non sui sentimenti, che sono mutevoli e non sufficienti.” Quindi la prima bellezza dell’essere famiglia non dipende da quanti si è in famiglia, se si hanno figli o da quanti figli si hanno, da quanti parenti si hanno; la bellezza della famiglia è l’Amore che gli sposi si manifestano l’un l’altra, bisogna partire da qui per capire quanto è bello essere famiglia e rendere visibile e tangibile questa bellezza a chi si incontra! È vero, non sempre è facile vivere la famiglia e viversi nella famiglia, nessuno ha mai detto il contrario, spesso si sbaglia, a volte si fugge, e non più raramente ci si dimentica di quella bellezza a cui siamo chiamati, ma per questo non siamo soli! Facciamo parte di una Famiglia “allargata” il cui Padre ci è sempre vicino e ci ricorda che esiste la misericordia fatta di tenerezza e perdono e ci mette a fianco altre famiglie che ci aiutano in questo. La bellezza della famiglia è anche questo, rendere straordinario l’ordinario che viviamo e non essere soli nell’affrontare la quotidianità e le difficoltà, perché fuggire e non scontrarsi con essa fa venir meno il senso dell’essere Famiglia, l’ importanza di essere, vivere e manifestare una bellezza della Famiglia che attrae! maria elena palladini 5 Il Centro di Senologia della Casa di Cura Ambrosiana Nel corso del 2002 la Casa di Cura Ambrosiana di Cesano Boscone ha acquisito la collaborazione, in regime di convenzione, con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano per la costituzione di un Centro di Senologia, dove eseguire un programma di diagnosi precoce e di terapia multidisciplinare dei tumori del seno, disponendo in tal modo di casistiche utili per l’attuazione di progetti di ricerca inerenti la patologia mammaria. L’attività del Centro è iniziata nel febbraio 2003, secondo linee direttive concordate tra la Direzione Scientifica dell’Istituto Nazionale Tumori e la Direzione Generale della Casa di Cura Ambrosiana, che hanno nominato coordinatore responsabile del Centro stesso il dr. Saro Oriana, dirigente medico dell’Istituto Tumori. Il criterio principale che guida l’attività del Centro è di eseguire tutti i servizi di diagnosi e terapia all’interno della Casa di Cura. Le visite senologiche sono effettuate settimanalmente presso apposito ambulatorio, con periodicità concordata con le pazienti in relazione al tipo di patologia. La diagnostica radiologica si avvale dell’esecuzione della mammografia e dell’ecografia mammaria, sia come esami periodici per lo studio delle lesioni precliniche, sia come controllo com- plementare alla visita e alla terapia eventualmente eseguita: è prevista l’esecuzione di agobiopsia, anche sotto guida ecografica, di aree dubbie e la centratura preoperatoria di lesioni non palpabili con controllo radiologico del pezzo operatorio durante l’intervento chirurgico. Per quanto riguarda la terapia, gli interventi chirurgici sono eseguiti con la collaborazione del’èquipe dell’U.O. di Chirurgia, sia in regime di ricovero che in day hospital. La terapia medica (chemioterapia e/o ormonoterapia) pre- e/o post-operatoria è praticata nella U.O. di Oncologia. Le pazienti sottoposte all’asportazione dei linfonodi ascellari si avvalgono della fisioterapia per il recupero funzionale dell’arto superiore. In considerazione delle problematiche individuali inerenti alla neoplasia, è presente il supporto psicologico. Per la radioterapia sono in atto convenzioni con i servizi più vicini al domicilio della paziente. Sono attivi protocolli di ricerca clinico-sperimentale con il Dipartimento di Biometria dell’Università Statale di Milano con la quale è stipulata una convenzione, e con il Dipartimento di Anatomia Patologica dell’Ospedale S.Carlo di Milano, sui fattori prognostici e predittivi di diagnosi precoce del carcinoma mammario. Dr. Saro Oriana – Responsabile del Centro di Senologia Casa di Cura Ambrosiana - P.zza Mons. Moneta, 1 - 20090 CESANO BOSCONE (MI) Tel. 02.458761 www.ambrosianacdc.it 6 6 Da Avvenire del 23 dicembre 2015 Per un Natale plurale ma non confuso Caro direttore, è forse un mistero se e come i musulmani festeggino il Santo Natale di Gesù? In realtà, bisognerebbe ricordare loro che la nascita di Gesù è espressamente menzionata nel Corano e rappresenta veramente un mistero e un miracolo che inizia dalla straordinaria purezza di sua madre Maryam, la cui nascita è immacolata anche secondo la tradizione islamica. Così, in molti Pesi del mondo arabo e asiatico, cittadini cristiani e musulmani condividono la sensibilità per dei momenti “santi” che ogni dottrina insegna e festeggia in modo differente ma che, nel caso della nascita di Gesù, dovrebbe essere un’occasione di rinnovata fratellanza tra cristiani e musulmani anche in Occidente. Forse basterebbe tutto questo per sensibilizzare persino alcuni dirigenti scolastici che in Italia abusano del pretesto delle differenze religiose per creare un “Natale attenuato” con la “integrazione” di elementi e note di colore che annacquano l’identità autentica di questo evento e avvento storico e spirituale, scambiando così il culto con il “multiculturalismo” e il valore universale con un artificioso “universalismo” laicista. Quest’anno, una coincidenza simbolica ulteriore ci fa riflettere: il calendario lunare islamico, che è più corto di quello gregoriano, fa coincidere la vigilia del Santo Natale di Gesù con la ricorrenza della nascita di Muhammad, il profeta servitore messaggero del’islam. Mawlid Nabawiyy, la nascita profetica, è il termine islamico che viene comunemente usato per questa festa musulmana che commemora la nascita del sigillo della Profezia, come viene chiamato Muhammad, ultimo di una catena profetica che inizia da Adamo passando da una successio- ne benedetta nella quale sono menzionati Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Aronne, Giovanni il Battista e Gesù, la cui qualità spirituale straordinaria è riconosciuta dai maestri. Paradossale che il fondamentalismo islamista, oltre a negare il culto dei santi e profanare le loro opere, tombe e moschee, nega persino la festività del nostro Profeta con la scusa di un puritanesimo che abbiamo già visto in altre epoche storiche. Per celebrare rispettosamente e degnamente questa doppia ricorrenza natalizia, i musulmani dovranno evitare che quella componente ambigua di agitatori politici del radicalismo possa creare artificiose contrapposizioni o schiocche competizioni tra feste, figure profetiche e sante, confessioni religiose e identità culturali. Ciò che i nostri giovani musulmani italiani possono veramente celebrare e testimoniare è il mistero di Dio che unisce in questo giorno di festa due cicli di calendari diversi, la nascita di due maestri di spiritualità che hanno dato origine a due comunità di credenti. Permettere che questa “vigilia dei Natali” sia una occasione eccezionale per onorare questo mistero e questi maestri, che hanno la loro specifica funzione sacrale e di insegnamento rituale, può forse aiutare tutti i credenti a cogliere anche il profondo miracolo della fratellanza e della condivisione nell’amore di Dio e del prossimo, un amore senza sconti, senza consumismo e senza confusioni ma vero amore per il Misericordioso. yahya pallavicini vicepresidente comunità religiosa islamica italiana e direttore del Comitato per il dialogo interreligioso della moschea di Roma 7 7 In gennaio si sceglie per l'ora di religione La bellezza parla di Dio “Dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016 a Palazzo Reale di Milano una sequenza di capolavori assoluti per la prima volta in un'unica mostra”: questo fu l’inizio del nostro progetto. Ma su cosa abbiamo lavorato? La mostra “Giotto. L’Italia” porta in città un artista protagonista della nostra storia, una testimonianza artistica e culturale del nostro paese. Le insegnanti e gli alunni della scuola primaria Bramante hanno deciso, per questo motivo, di lavorare tutte insieme su questo autore, presentando poi il lavoro svolto ai genitori, in occasione della festa di Natale della scuola. Ogni docente è partito da un’opera e, dopo averla analizzata, ha costruito un percorso adatto all’età dei suoi studenti che prendesse in considerazione il loro vissuto: l’affetto di Maria per Gesù ha fatto nascere una riflessione sui loro affetti, espressi con parole e gesti particolari; il viaggio di Maria, Gesù e Giuseppe in Egitto li ha fatti riflettere sui loro spostamenti, più o meno voluti, desiderati; l’annuncio dell’angelo a Maria e la sua disponibilità nel diventare madre di Gesù ha stimolato una riflessione sulle loro esperienze di accoglienza. Con gli alunni più grandi poi è stato fatto un confronto con le storie e i vissuti che ci circondano allargando lo sguardo anche a fatti recenti. Sono state coinvolte molte discipline: italiano, arte e immagine, storia, geografia, tecnologia e persino matematica. Come insegnante di religione ho utilizzato questo autore per raccontare l’avvenimento della nascita di Gesù attraverso il linguaggio dell’arte, molto immediato e accattivante. Gli alunni hanno viaggiato indietro nel tempo, hanno conosciuto la vita del pastorello Giotto, sono entrati in modo virtuale nella Cappella degli Scrovegni di Padova, hanno sperimentato come ciò che li circonda sia frutto di una storia che viene da lontano, ma che attraversa il nostro paese da secoli: una storia che ha contribuito a fare dell’Italia uno dei posti più belli e ricchi di storia da visitare. Abbiamo voluto far conoscere tutto questo a tutti i nostri alunni, italiani e stranieri,per permettere loro di sentirsi un po’ di più parte di questo paese, per cominciare a comprenderlo meglio, per sapere e quindi di essere liberi di scegliere in modo più consapevole… anche di partecipare o meno all’ora di religione a scuola. cristina danesi “Lunedì 21 Dicembre, la scuola materna Maria Bambina di Cesano Boscone, ha interpretato la recita di natale presso la parrocchia di San Giovanni Battista. La recita è stata organizzata dalla coordinatrice dell’asilo Suor Silvia Pasotti e dalle insegnanti, ha visto la messa in scena della natività di Gesù e l’interpretazione dei valori dell’amicizia. Al termine i bambini hanno cantato tutti insieme una canzone natalizia e, per finire, i remigini hanno intonato una canzone in inglese; corso che viene introdotto nell’ultimo hanno di scuola materna. Le suore, le insegnanti e i bambini con le loro famiglie, alla fine della recita hanno ricevuto la gradita sorpresa da parte di Babbo Natale.” Saluti, Floriano Erario 8 13 dicembre 2015 Si apre la porta santa in Sacra Famiglia Alla messa delle 10.00 con gli ospiti è stata aperta dal vicario mons. Michele Elli la porta santa e nel pomeriggio si è svolto il primo pellegrinaggio fatto dalle nostre parrocchie. Diciamo grazie a Dio, a papa Francesco e al cardinale per aver permesso questo storico evento! 9 Vestire gli ignudi Opera di Misericordia Corporale Faccio parte della piccola associazione "Amico Senegal", che si occupa soprattutto della scolarizzazione dei bambini di due orfanotrofi. I bambini però hanno bisogno di essere anche nutriti e vestiti. Per questo raccolgo indumenti: controllo che siano in buono stato e puliti. È un lavoro che mi occupa molto tempo ma che mi rende anche molto felice. Rivedo la gioia nei loro occhi quando, scalzi e svestiti, ricevono i vestitini nuovi e le scarpe. In quel momento mi accarezzano e mi sfiorano come se accarezzassero un bene prezioso. Questa loro gratitudine mi fa dimenticare la fatica della lunga preparazione del container e del lungo viaggio per arrivare in Senegal. Mi sembra che la mia vita abbia più senso: quando parto per portare aiuto e amore a chi non ha nulla torno sempre più ricca. Non posso dimenticare la felicità di un bimbo per un dono grandissimo, che per noi è solo un indumento scartato. regina GRANDE SUCCESSO DELL’INIZIATIVA EMERGENZA FREDDO PER I SENZATETTO PROMOSSA DALLA COMUNITÀ PASTORALE MADONNA DEL ROSARIO E DALL'ASSOCIAZIONE CIVITAS SO.L.E. Nei giorni 12 e13 novembre alcuni volontari della Comunità Pastorale Madonna del Rosario, e dell'Associazione Civitas SO.L.E. hanno organizzato,sul sagrato delle tre parrocchie di Cesano Boscone, una raccolta di indumenti invernali, coperte, giubbotti, trapunte, piumini, sacchi a pelo e scarpe da destinare ai senza tetto, attraverso le associazioni “CITY ANGELS” e “Opera San Francesco” di Milano, entrambe impegnate ad assistere i più bisognosi e i senza tetto. A nome di queste Associazioni desideriamo ringraziare le oltre duecento famiglie cesanesi che hanno risposto con tanta generosità al nostro appello e ci hanno permesso di raccogliere moltissimo materiale, da consegnare quanto prima agli Enti interessati. Ci è sembrato un bel modo di essere attenti ai bisogni degli altri, soprattutto degli ultimi e la cosa più importante è che si è trattato di un gesto corale, di tutta la città. In questa occasione abbiamo voluto ricordare nell'Anno Santo della Misericordia una delle opere di misericordia corporale “vestire gli ignudi” proprio in concomitanza dell'Apertura della Porta Santa presso la chiesa dell'Istituto Sacra Famiglia. GRAZIE A TUTTI e… alla prossima iniziativa. 10 CENTRO CARITAS SAN GIUSTINO MARTIRE Il centro svolge da anni opera di volontariato nella parrocchia di San Giustino. Tutti i lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 17, alcune volontarie provvedono alla distribuzione di vestiario che, in genere, è offerto dai nostri parrocchiani e viene da noi selezionato scegliendo i capi più puliti ed in buone condizioni. Le persone che fanno richiesta di indumenti (italiani, nomadi e stranieri di diversa cultura ed età) sono numerose e cerchiamo di soddisfare i loro bisogni distribuendo tutto quello che è nelle nostre disponibilità (coperte, abiti, scarpe e biancheria). L'approccio con gli utenti non è dei migliori in quanto, mentre le donne accolgono di buon grado quello che possiamo dare, gli uomini, a volte, sono più esigenti ed hanno un atteggiamento di prepotenza. La nostra esperienza con i profughi ospitati presso l'Istituto Sacra Famiglia è stata positiva. Ammonire i peccatori Opera di Misericordia Spirituale Il peccato agli occhi della fede, è la peggior disgrazia che possa capitarci. Dare una mano al fratello perché se ne liberi, significa volergli bene davvero. “Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore – scrive l’apostolo Giacomo – salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” (Gc 5,20). E la Lettera ai Galati: “Quando uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso per non cadere anche tu in tentazione” (Gal 6,1). La correzione fraterna è però iniziativa delicata e non priva di rischi. Non bisogna mai perdere di vista la pungente parola del Signore: “Come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave?” (Mt 7,4). Così pregava a questo proposito sant’Ambrogio: “Ogni volta che si tratta del peccato di uno che è caduto, concedimi di provarne compassione e di non rimproverarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, così che mentre piango su un altro, io pianga su me stesso”. E sarà bene in ogni caso restar persuasi che “la miglior correzione fraterna è l’esempio di una condotta irreprensibile”. Quando dunque siamo tenuti a correggere il nostro prossimo? Quando siamo certi ch'egli è caduto in peccato e quando si sono vagliate le conseguenze che ne potrebbero derivare; quando cioè, c'è probabile speranza che la persona da correggere, una volta che sia da noi avvisata e corretta, si emendi. Se si prevedesse invece che la correzione non servisse ad altro che ad inasprirla maggiormente e a farla cadere in nuovi difetti, allora si dovrebbe tralasciare Con prudenza: avendo riguardo al temperamento e alla condizione sua, adope- rando le maniere più adatte e più proprie per guadagnarlo a Dio. Al momento opportuno: scegliendo il luogo e il tempo più adatto, ora usando parole alquanto forti, ora usando parole dolci, ed usando anche le preghiere. Ordinariamente occorre usare sempre preghiera e dolcezza, perché queste tutto possono e piegano anche i cuori più duri. Nella valenza più universale e più sostanziosa, questa terza proposta di bene ci insegna che appartiene alla missione propria della Chiesa adoperarsi perché non si perda nella coscienza comune il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Secondo la suggestiva pagina che apre la sacra Scrittura, l’azione creatrice di Dio comincia con una distinzione tra la luce e le tenebre (cfr. Gen 1,4), così come l’inizio della catastrofe dell’uomo è dato dal miraggio di diventare come Dio padroni del bene e del male (cfr. Gen 3,5). Perché tutto non ricada nel caos primitivo e perché il suggerimento satanico non prosegua il suo avvelenamento dei cuori, bisogna senza scoraggiarsi chiarire agli uomini che solo la legge di Dio è la misura della moralità dei nostri atti e che distinguere il bene dal male è la premessa indispensabile per una vita che sia davvero umana. E questa è la terza misericordia della Chiesa. 11 Unità dei cristiani: iniziative in decanato Tra il 18 e il 25 gennaio, come ogni anno, si svolgerà la “settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”. Due le iniziative organizzate nel nostro decanato: giovedì 14 gennaio, alle ore 21, verrà proiettato il film Luther - genio, ribelle, liberatore (2003) di Eric Till con Joseph Fiennes, con presentazione e dibattito, presso il salone della parrocchia di sant’Antonio da Padova (piazza Giovanni XXIII, Corsico), e giovedì 21 gennaio, alle 21, sempre presso la chiesa di Sant’Antonio si terrà un incontro di preghiera presieduto da un pastore luterano. Agli incontri sono invitati i fedeli di tutte le confessioni cristiane e quanti pregano «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). Quest’anno si è scelto di privilegiare la figura di Martino Lutero (1483-1546), per l’imminenza del quinto centenario della Riforma protestante, iniziata dal teologo tedesco secondo la tradizione con l’affissione delle sue 95 tesi alle porte del duomo di Wittemberg nel 1517. È significativo che l’anniversario sia celebrato a ridosso del giubileo straordinario dedicato da papa Francesco alla misericordia perché, come ricordava Benedetto XVI nel discorso pronunciato ai protestanti evangelici nell’ex convento degli agostiniani di Erfurt, dove Lutero era divenuto prete: «Ciò che [al riformatore] non dava pace era la questione su Dio, che fu la passione profonda e la molla della sua vita e dell’intero suo cammino. “Come posso avere un Dio misericordioso?”». Dunque non la corruzione dei chierici, o la vendita delle indulgenze, ma la preoccupazione per la salvezza animava l’impegno di Lutero per la riforma della Chiesa, vale a dire la ricerca di una giustizia profonda che potesse dare 12 un senso alla vita e poggiasse sulla roccia dell’amore di Dio. Lutero scoprì che tale amore era percepibile in Gesù Cristo, piena rivelazione della misericordia divina, e la fede per lui diventava efficace nell’agape, cioè nell’amore di carità cui sono chiamati coloro che sono in Cristo. Su tale punto, cattolici e protestanti, dopo secoli di incomprensioni, hanno trovato finalmente un accordo, come recita un recente documento del dialogo cattolico-luterano (1983): «Tutta la nostra speranza di salvezza si fonda su Cristo Gesù e sul Vangelo per mezzo del quale è rivelata la buona novella dell’azione misericordiosa di Dio in Cristo; noi poniamo la nostra fiducia ultima unicamente nella promessa di Dio e nella sua opera salvifica in Cristo». Il simbolo dell’ecumenismo riassume questo pensiero: la figura è dominata dalla croce in cui però non compare Cristo crocifisso per alludere alla sua resurrezione, la posizione della croce leggermente sbilanciata verso l’alto dice l’essere Gesù figlio di Dio, redentore dell’uomo; la barca parla della Chiesa, che naviga nel mondo, pur essendogli eccendente, ma anche dell’umanità, a cui Dio offre la sua salvezza. La scelta di un termine greco rievoca poi la centralità della Scritture nella vita del cristiano. Tutti i cristiani – cattolici, protestanti, ortodossi – condividono il patrimonio di fede fondamentale, corrispondente al periodo della Chiesa indivisa: il Battesimo e, con diverse interpretazioni, l’Eucaristia come sacramenti centrali per la salvezza; la fede nel Dio trinitario che si è rivelato ad Israele e in maniera piena in Gesù Cristo; la centralità della Bibbia nella riflessione e nella vita cristiana. fabio bressan I cristiani ortodossi La preghiera per l’unità dei cristiani coinvolge ovviamente anche la Chiesa ortodossa che, oggi, in Italia, costituisce la seconda confessione religiosa per numero di fedeli dopo il cattolicesimo. Alcune informazioni per conoscerla meglio. Lo Scisma d’Oriente. Sostanzialmente, eccetto le Chiese pre-calcedoniane (i Copti), i cristiani rimasero uniti nella stessa Chiesa fino al 1054 quando si consumò, per diversi motivi, una frattura tra l’Occidente (cattolico) e l’Oriente (ortodosso). Sensibilità. L’Oriente eredita la tradizione intellettuale dell’antica Grecia e lo spirito religioso che privilegia la contemplazione, la preghiera, una visione dinamica della realtà spirituale. Diversamente, gli occidentali sono eredi della tradizione giuridica romana; più attivi in campo caritativo e culturale, hanno sviluppato maggiormente il senso del diritto, delle istituzioni, pur risentendo di una certa rigidità dottrinale. La storia. L’ Occidente e l’Oriente subiscono l’influsso della divisione dell’impero romano nella sua parte latina (Roma), e greca (Bisanzio, oggi Istànbul). L’impero d’Oriente sopravvisse di quasi mille anni a quello d’Occidente ed ebbe rapporti difficili con l’Europa. Il patriarca di Costantinopoli doveva convivere con l’imperatore che esercitava un certo potere anche sulla Chiesa. In Occidente, il vescovo di Roma rimase l’unica figura universale di riferimento. Lo Spirito santo. Nel Concilio spagnolo di Toledo (589) i cristiani d’Occidente avevano modificato la formula del credo niceno-costantinopolitano, senza discuterne con gli orientali. In un passaggio del credo si aggiunse l’espressione “dal Figlio”: «Credo… nello Spirito santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre [e dal Figlio]. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato…». Gli orientali non riconoscono valida tutt’ora questa modifica, perché ritengono che lo Spirito santo, appaia in tal modo subordinato al Figlio mentre dovrebbe essere sullo stesso piano (le “due mani di Dio”). Eucarestia. La Chiesa cattolica riconosce l’autenticità dei sacramenti impartiti dai sacerdoti ortodossi, in forza della successione apostolica; quindi è possibile «una certa comunicazione nelle cose sacre» (UR 15). Tutti e tre i sacramenti dell’iniziazio- ne cristiana sono conferiti ai catecumeni, anche bambini, nella stessa celebrazione. Nelle Chiese ortodosse non c’è il tabernacolo per l’Eucarestia, poiché, dopo la consacrazione, deve essere consumata tutta durante la celebrazione della divina Liturgia. L’altare delle chiese ortodosse è chiuso da un pannello decorato pieno di icone che lo separa parzialmente dai fedeli, per rispetto del mistero. Il Papa. Secondo gli orientali, con le riforme di Gregorio VII (1073-1085) Roma ha trasformato il primato del Papa, che gli era riconosciuto da tutte le Chiese, in un potere assoluto, mentre il primato deve intendersi in un “primato d’amore”, che vigila e conserva la piena comunione delle chiese locali. Chiese autonome. I cristiani di Oriente riconoscono il primato onorifico del patriarca di Costantinopoli, ma di fatto si raccolgono in Chiese nazionali, con a capo un proprio patriarca, eletto da un sinodo dei vescovi. I riti liturgici. La preghiera liturgica degli ortodossi si distingue per solennità dei riti ed anche per lunghezza - con Dio, come tra gli innamorati, non ha senso misurare il tempo -. Con lo splendore della liturgia si vuole suggerire simbolicamente la gloria di Dio sulla terra, un’anticipazione del paradiso. Le icone. Le immagini sacre sono molto importanti, segnalano la presenza della Trinità, della Vergine Maria e dei santi tra gli uomini. Di secolo in secolo le icone ripetono sempre gli stessi modelli (archetipi) e in genere sono dipinte da monaci che quando le preparano pregano intensamente e digiunano. I sacerdoti ortodossi che in genere portano la barba, simbolo di saggezza, possono sposarsi solo prima di essere ordinati preti ma se, coniugati, non possono diventare vescovi. Perciò questi vengono scelti tra i monaci. I monasteri sono il centro della cultura teologica e della spiritualità orientale. fabio bressan 31 13 “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin in versione restaurata: il cineforum al Cristallo per il Giorno della Memoria Mercoledì 27 gennaio 2016, alle ore 21.15, Andrea e Fabio presentano al pubblico del Cristallo la satira antinazista di Chaplin che vede come protagonista principale proprio il grande attore e regista londinese, accanto a Paulette Goddard (che è stata anche sua compagna nella vita), Henry Daniell, Jack Oakie, Billy Gilbert e Reginald Gardiner. La versione restaurata dell'indimenticabile e discussa pellicola del 1940 esce a gennaio nelle sale, recuperando con cura il sonoro: Chaplin, che ha segnato straordinariamente la storia del cinema muto, non solo parla, ma imita perfettamente la voce di Hitler! Nel 1941 il film ha ottenuto cinque candidature all'Oscar e nel 2000 l'American Film Institute lo ha annoverato al 37° posto nella classifica delle 100 migliori commedie americane di tutti i tempi. Trama Il barbiere ebreo Charlot di una cittadina tedesca perde la memoria a causa di un incidente aereo durante la prima guerra mondiale. Quando dopo alcuni anni ritorna nella sua città, non sa che il Paese è dominato dalla dittatura di Hynkel (Hitler) e gli ebrei vengono perseguitati; Charlot è costretto a fuggire, gliene capitano di tutti i colori, ma la sua incredibile somiglianza con il dittatore gli offre l'opportunità di pronunciare per la sua amata Hannah e al mondo intero un discorso intriso di umanità, dove egli, invece di annunciare l'invasione dell'Ostria (Austria), dichiara di credere in un mondo giusto e pacifico, proclamando l'ugua- 41 14 glianza, l'amore e la solidarietà tra gli uomini. La scena più celebre e suggestiva di tutto il film è forse quella in cui Hynkel, sulle note dell’overture del “Lohengrin” di Wagner, danza nel suo studio con un grosso mappamondo, fino a quando lo stesso mappamondo non gli esplode fra le mani. Ne “Il Grande Dittatore” è rappresentata la follia umana, il dolore degli uomini, la farsa, la tragedia, la pantomima (la prima parte ci può ricordare “Charlot soldato”); c’è la storia degli uomini oppressi, la guerra sempre ingiusta. L’apice del film si raggiunge però nell’epilogo, dove Chaplin accantona le risate, le gag, i frizzi e i lazzi per rivolgersi allo spettatore seriamente; smette di essere un personaggio, non è Hynkel, non è il barbiere, è se stesso. I suoi occhi fissano lo spettatore, occhi che non lasciano scampo al messaggio di speranza, occhi che non perdonano la negligenza; occhi di un uomo spogliato dei suoi personaggi, con le sue idee di libertà. Le altre date della rassegna Giovani Il cineforum al Cristallo è a cura di Andrea e Fabio, i vincitori del concorso “Schermo ai giovani!”. Nel 2016 hanno in programma una rassegna di film, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, nelle seguenti date: 27 gennaio, 1 marzo, 22 marzo, 26 aprile, 24 maggio, 21 giugno. Per essere aggiornati sui titoli e sulle iniziative della sala è possibile iscriversi gratuitamente alla newsletter dal sito www.cristallo. net oppure seguire la pagina Facebook del Cristallo. Tutti possono partecipare. Andrea e Fabio vi aspettano! laura rizzi Ospite della serata: don Gianluca Bernardini, Presidente dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) per la diocesi di Milano e la Lombardia, referente diocesano per il cinema e il teatro. I ragazzi delle medie a Champorcher Grazie alle riflessioni fatte dai ragazzi, questa esperienza ha significato molto anche per noi educatori perché, vedendo che chi accompagniamo in questo percorso si mette in gioco e si lascia interpellare dalle domande di significato dell’esistenza, ha permesso anche a noi di condividere con loro la nostra esperienza e di vivere appieno ogni momento. La bellezza di questi giorni vissuti si è Dal 20 al 22 novembre i preado di prima, seconda e terza media hanno vissuto il ritiro di Avvento presso la casa alpina di Champorcher, accompagnati da don Michele, dal seminarista Luca e da noi educatori. Durante i tre giorni passati insieme, abbiamo avuto molte occasioni per riflettere sul tema dell’Avvento attraverso anche l’analisi della facciata della Natività della Sagrada Familia. Prendendo spunto dalle figure rappresentate nella Natività e dal significato che portavano con sé, i ragazzi sono riusciti a immedesimarsi nella situazione e a far emergere temi importanti per la loro vita: l’esigenza insita in ognuno di noi di sentirsi amati e voluti e la gratitudine per avere incontrato il Signore. protratta anche dopo essere tornati a casa, infatti i giovani continuano con entusiasmo questo cammino e crescono nella loro amicizia con Gesù, aiutati anche dai loro educatori e don durante gli incontri settimanali del gruppo preado. cecilia e caterina Qualità, Esperienza e Professionalità, per riscoprire i piaceri della tavola. F.lli Madaffari dal 1970 a Cesano Boscone Via Mazzini, 10 - Tel. 024584071- Fax. 024585030 51 15