Anagrafe
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Battesimi
92) Diruggiero Desiree
93) Marcucci Asia
94) Molinari Alice
95) Pastore Ilenia
96) Capuano Marta
97) Dominguez Hoffmann Verena
Defunti
103) Casarotto Lino di anni 82
104) Fardin Tina di anni 90
105) Marelli Gilberto di anni59
106) Bertoli Giacomo di anni 84
107) Pavesi Marco di anni 74
108) Gilardi Gianluigi di anni 88
109) Riboldi Agnese di anni 97
110) Merlini Luigi di anni 84
111) Briguglio Carmela di anni 88
Ferrario Daniele
Matrimoni
27) Palladini Giovanni e Santoni Sara
ñ
ô
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È possibile pubblicare la FOTOGRAFIA delle persone citate nella sezione anagrafe.
Chi lo desidera, la potrà inviare in redazione all’email
[email protected]
Gennaio 2016
Strumento periodico di dialogo, informazione e confronto della Parrocchia S.G. Battista di Cesano Boscone - N. 230
Apertura dell'anno Santo:
la parrocchia sia un'oasi di misericordia
Sommario
Indice
2
Parroco
3
Festa della Famiglia
5
Natale plurale
7
Ora di religione
8
Giubileo
9
Unità dei cristiani
12
Cristiani ortodossi
13
Città Viva
I ragazzi delle medie
14
a Champorcher
15
Anagrafe
16
GRUPPI PARROCCHIALI
RESPONSABILI
ACLI
02 4502147
AZIONE CATTOLICA
02 4583726
BANCO DI SOLIDARIETÀ
335 6975212
CASA ALPINA CHAMPORCHER 339 2074053
CARITAS - CENTRO ASCOLTO
02 4582212
CENTRO DI SOLIDARIETÀ
02 4580862 / 349 5532251
CINEMA TEATRO CRISTALLO
02 4580242
COMUNIONE E LIBERAZIONE
347 7124105
CONSULTORIO ASSAGO
02 45700030
FAMIGLIE TEMPORANEA
02 4584103
ACCOGLIENZA
FEDE E LUCE
334 3618543 GIOVANI COPPIE
02 4585073
GRUPPO FAMIGLIE - BETANIA 02 4501260
GRUPPO MISSIONARIO
02 48600407
GRUPPO ASCOLTO DELLA PAROLA02 4585077
Battista Veschetti
Alfredo Schirripa
Cesare Colombo
Francesco Romanò
Rina Colombo
Emilio SestagallI
Salvatore Indino
Mario Salerno
MUSICA LAUDANTES 380 7113726
Ivana Bussoni
ORGANISTI
349 6773666
Carlo Mazzone
POLISPORTIVA S.G.B.
ORATORIO-SEGRETERIA
SUORE E SCUOLA MATERNA
02 4583475
02 4500482
02 4580293
Marzio Perego
Isabella Orsini
Nives Carioni
Morandi
Zari
Mariuccia Spezia
Rosa Ciraldo
Per donazioni alla parrocchia con bonifico bancario:
IBAN IT27S0103032901000000291773
ri
Informazioni & ora
Ufficio parrocchiale:
02-4580390 Fax 02-45865077
(lunedì e mercoledì dalle 17.30 alle 19.00; venerdì dalle 10.00 alle 12.00)
Don Luigi Caldera parroco: [email protected]
Don Donato Cariboni vicario parrocchiale: [email protected]
Don Luciano Frigerio vicario parrocchiale: [email protected]
E-mail redazione [email protected]
Orari ss. Messe
Giorni feriali: 7.00, 8.30, 18.00
Giorni festivi: ore 8.30, 10.00, 11.30, 18.00, 21.00
Mensile cattolico della
Parrocchia S. Giovanni Battista
di Cesano Boscone (MI)
N° registro Tribunale di Milano
351 del 03/12/1975.
Direttore Responsabile:
don Luigi Caldera
Redazione
Patrizia Beretta, Fabio Bressan,
Pina Coldani Bellotti,
Elisabetta Colombo,
Adriana Cortina, Rita Dominioni
Grafica e impaginazione
KEYDEA srl
Ufficio Grafico - Corsico (Mi)
Stampa
Modulgamma - Trezzano sul Naviglio (Mi)
In copertina: la porta santa della chiesa in Sacra Famiglia
2
L'omelia del parroco
Il Natale di Pogliani
Caro don Pogliani (abbiamo qui il
tuo ritratto nella nostra chiesa, che è
stata la tua chiesa), avrai sicuramente gongolato domenica 13 dicembre
quando si è aperta la Porta Santa nella
chiesa della Sacra Famiglia.
Sicuramente non avrei mai immaginato quanto è accaduto, quando mi
sono messo a mettere in piedi quello
che ho chiamato l’ospizio.
Non sai quanto mi piace questo
nome ‘ospizio’,perché richiama l’ospitalità, richiama che la vita è ospitare,
accogliere l’altro, cominciando da Dio,
l’Altro con la maiuscola, e accogliendo
ogni persona che si affaccia nella nostra vita, a partire dai più vicini.
Oggi questo tema è quanto mai
appropriato: abbiamo sempre letto
nel vangelo che a Natale per Maria e
Giuseppe non c’era posto tra gli altri
e quindi Gesù è nato nel posto più
interno delle abitazioni, dove c’erano
gli animali e i viveri, cioè le cose più
preziose. Gesù è stato l’ospite a Betlemme…
…e vuole essere anche oggi ospitato
nelle nostre case e nei nostri cuori. Tu
hai sempre curato molto la tua spiritualità, il tuo stare con Dio, la tua fede,
la tua preghiera; e hai sempre avuto a
cuore la vita spirituale delle persone
che incontravi,giovani e adulti, compresi gli ospiti della casa che hai fondato. Sei stato anche un prete di grande
cultura, perché ti aiutava ad incontrare
Dio.
Sì, perché la fede è proprio questo:
fare spazio a Gesù nella mia vita. E
Natale ci ricorda esattamente questo, che senza intimità con Gesù non
esiste fede. E Maria e Giuseppe sono
l’esempio di come si accoglie Gesù
nella nostra vita, lasciando che Lui la
metta sottosopra, cambiando i nostri
progetti e restituendo a Lui la tenerezza che Dio ha per noi.
E tu, don Domenico, questa tenerezza l’hai resa istituzione nei confronti dei casi umani più problematici,
vedendo in loro Gesù. Anche il fatto
di aver intitolato l’ospizio alla Sacra
Famiglia dice lo stile con cui volevi
impostare quanto hai messo in piedi.
E questo mi fa pensare a tutto l’amore
che c’è nelle nostre famiglie: la fatica
(affettiva, lavorativa, educativa, economica) e le gioie che si vivono in esse
richiamano le vicende della famiglia di
Gesù.
Quante famiglie ho aiutato facendomi carico dei loro figli o intervenendo per sanare litigi!
Tornando al Natale, Gesù è il volto della misericordia di Dio e l’Anno
Santo della misericordia di questo ci
parla. Sono rimasto felicemente sorpreso dal desiderio di quelle migliaia
di persone che hanno varcato la Porta Santa e hanno cercato e incontrato
l’abbraccio tenero del Padre nel sacramento della Riconciliazione. A tutti
questi non interessano tanto gli scandali, quanto la possibilità di essere percontinua a pagina 4
3
3
segue da pagina 3
donati. E mi piacerebbe che qualche
volta i mass-media non raccontassero
solo esperienze più o meno drammatiche di chi racconta il presunto diritto
di abortire o di eutanasia, ma dessero
spazio a chi, uomini e donne, dopo decenni si accostano alla confessione per
chiedere perdono ancora di un aborto
fatto, magari anche con motivi comprensibili anche se non giustificabili, e
a chi con dignità e coraggio guarda in
faccia il dolore e la morte.
E devo dire che la mission (voi
oggi dite così) della Sacra Famiglia
è proprio questa attenzione alla vita,
indipendentemente dal grado di perfezione fisica o dalla capacità di avere
successo economico. Mi piacerebbe
che dal Natale scaturisse un inno alla
vita capace di dare gioia a tutti i ‘miei’
(permettimi di chiamarli ancora così)
parrocchiani, compresi gli ospiti e i
dipendenti della Sacra.
Dio che si fa uomo, che si fa incontrare nel volto di ogni uomo (l’hai visto
il logo dell’Anno Santo dove la faccia di
Gesù e dell’uomo sono identiche,si sovrappongono e hanno tre occhi in due
per dire che chi crede guarda tutto con
lo sguardo di Gesù?), ci richiama anche
a quelle opere di misericordia corporale e spirituale che papa Francesco ci ha
4
indicato nel contesto dell’Anno Santo:
‘Tutto quello che avete fatto a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt. 25,40). Mi par di
sentire quante volte noi risponderemo
‘Non avevo alcuna intenzione di farlo
a te’ e Gesù ci dirà ‘Non importa, l’hai
fatto a me!’.
Caro don Luigi, ho visto che avete
fatto anche un libretto sulla mia vita e
so che aspettate un miracolo per farmi santo. Vi ringrazio, ma ricordatevi
che tutti siamo santi, cioè messi da
parte, riservati, consacrati a Dio fin
dal giorno del nostro Battesimo.
Grazie a te, caro don Domenico. Dal
1883, quando sei stato nominato parroco di Cesano boscone, e dal 1896,
quando hai fondato la Sacra, ci ricordi
di accogliere Gesù e gli altri, soprattutto i più deboli, quelli delle periferie
esistenziali. Ma lo sai che questi sono
anche i temi a cui ci richiama continuamente papa Francesco? E per dirti
quanto sei moderno, sappi che il tuo
nome è anche la password per accedere
al mio computer. Già, ma come faccio
a spiegarti che cos’è? Vabbè, finiamola
qui. Buon Natale, don Domenico, parroco amato e ascoltato da tutti! Buon
Natale e buon Anno Santo a tutti voi.
don luigi
31 gennaio: Festa della Famiglia
La bellezza di essere famiglia
Famiglia… se prendiamo il dizionario italiano
una delle definizioni più comuni è: “nucleo
elementare della società umana, formato in
senso stretto e tradizionale da genitori e figli,
con l'eventuale presenza di altri parenti”…ma
noi? Siamo solo questo? A noi basta essere
solo questo?
No, non credo proprio!
Papa Francesco dice una cosa straordinaria:
“non solo la famiglia è un bene, non solo è
una cosa buona da vivere, ma ancora di più è
bella. Come sempre, il vero convince, il bene
muove ad agire, ma la bellezza, soprattutto,
attrae.”
Allora mi viene da dire che noi, piccole o grandi famiglie che siamo, abbiamo il compito intrinseco di attrarre perché siamo belle per definizione, oserei dire!
Ma questa bellezza da dove viene? Cosa vuol
dire “bellezza di essere una famiglia”?
Utilizzando sempre una frase del Santo Padre
possiamo dire che “la famiglia è una sola:
quella che abbiamo conosciuta; non ne esiste
altra. È una realtà “naturale”, cioè inscritta nella vocazione dell’uomo e della donna a realizzarsi nel dono specifico di sé; questa unione è
stabile, perché si fonda sulla volontà delle persone e non sui sentimenti, che sono mutevoli e
non sufficienti.”
Quindi la prima bellezza dell’essere famiglia
non dipende da quanti si è in famiglia, se si
hanno figli o da quanti figli si hanno, da quanti parenti si hanno; la bellezza della famiglia è
l’Amore che gli sposi si manifestano l’un l’altra,
bisogna partire da qui per capire quanto è
bello essere famiglia e rendere visibile e tangibile questa bellezza a chi si incontra!
È vero, non sempre è facile vivere la famiglia
e viversi nella famiglia, nessuno ha mai detto
il contrario, spesso si sbaglia, a volte si fugge,
e non più raramente ci si dimentica di quella
bellezza a cui siamo chiamati, ma per questo
non siamo soli!
Facciamo parte di una Famiglia “allargata” il
cui Padre ci è sempre vicino e ci ricorda che
esiste la misericordia fatta di tenerezza e perdono e ci mette a fianco altre famiglie che ci
aiutano in questo.
La bellezza della famiglia è anche questo,
rendere straordinario l’ordinario che viviamo
e non essere soli nell’affrontare la quotidianità
e le difficoltà, perché fuggire e non scontrarsi
con essa fa venir meno il senso dell’essere Famiglia, l’ importanza di essere, vivere e manifestare una bellezza della Famiglia che attrae!
maria elena palladini
5
Il Centro di Senologia
della Casa di Cura Ambrosiana
Nel corso del 2002 la Casa di Cura Ambrosiana di Cesano Boscone ha acquisito la collaborazione, in regime di convenzione, con
l’Istituto Nazionale Tumori di Milano per la
costituzione di un Centro di Senologia, dove
eseguire un programma di diagnosi precoce
e di terapia multidisciplinare dei tumori del
seno, disponendo in tal modo di casistiche
utili per l’attuazione di progetti di ricerca inerenti la patologia mammaria. L’attività del
Centro è iniziata nel febbraio 2003, secondo linee direttive concordate tra la Direzione
Scientifica dell’Istituto Nazionale Tumori e la
Direzione Generale della Casa di Cura Ambrosiana, che hanno nominato coordinatore
responsabile del Centro stesso il dr. Saro
Oriana, dirigente medico dell’Istituto Tumori.
Il criterio principale che guida l’attività del
Centro è di eseguire tutti i servizi di diagnosi e terapia all’interno della Casa di Cura.
Le visite senologiche sono effettuate settimanalmente presso apposito ambulatorio,
con periodicità concordata con le pazienti in
relazione al tipo di patologia. La diagnostica radiologica si avvale dell’esecuzione della mammografia e dell’ecografia mammaria,
sia come esami periodici per lo studio delle
lesioni precliniche, sia come controllo com-
plementare alla visita e alla terapia eventualmente eseguita: è prevista l’esecuzione di
agobiopsia, anche sotto guida ecografica, di
aree dubbie e la centratura preoperatoria di
lesioni non palpabili con controllo radiologico del pezzo operatorio durante l’intervento
chirurgico. Per quanto riguarda la terapia, gli
interventi chirurgici sono eseguiti con la collaborazione del’èquipe dell’U.O. di Chirurgia,
sia in regime di ricovero che in day hospital.
La terapia medica (chemioterapia e/o ormonoterapia) pre- e/o post-operatoria è praticata nella U.O. di Oncologia. Le pazienti sottoposte all’asportazione dei linfonodi ascellari
si avvalgono della fisioterapia per il recupero
funzionale dell’arto superiore. In considerazione delle problematiche individuali inerenti
alla neoplasia, è presente il supporto psicologico. Per la radioterapia sono in atto convenzioni con i servizi più vicini al domicilio
della paziente.
Sono attivi protocolli di ricerca clinico-sperimentale con il Dipartimento di Biometria
dell’Università Statale di Milano con la quale
è stipulata una convenzione, e con il Dipartimento di Anatomia Patologica dell’Ospedale S.Carlo di Milano, sui fattori prognostici e
predittivi di diagnosi precoce del carcinoma
mammario.
Dr. Saro Oriana – Responsabile del Centro di Senologia
Casa di Cura Ambrosiana - P.zza Mons. Moneta, 1 - 20090 CESANO BOSCONE (MI)
Tel. 02.458761
www.ambrosianacdc.it
6
6
Da Avvenire del 23 dicembre 2015
Per un Natale plurale
ma non confuso
Caro direttore,
è forse un mistero se e come i musulmani
festeggino il Santo Natale di Gesù? In realtà, bisognerebbe ricordare loro che la nascita di Gesù è espressamente menzionata
nel Corano e rappresenta veramente un
mistero e un miracolo che inizia dalla straordinaria purezza di sua madre Maryam, la
cui nascita è immacolata anche secondo
la tradizione islamica.
Così, in molti Pesi del mondo arabo e asiatico, cittadini cristiani e musulmani condividono la sensibilità per dei momenti “santi” che
ogni dottrina insegna e festeggia in modo
differente ma che, nel caso della nascita di
Gesù, dovrebbe essere un’occasione di rinnovata fratellanza tra cristiani e musulmani
anche in Occidente. Forse basterebbe tutto
questo per sensibilizzare persino alcuni dirigenti scolastici che in Italia abusano del pretesto delle differenze religiose per creare un
“Natale attenuato” con la “integrazione” di
elementi e note di colore che annacquano
l’identità autentica di questo evento e avvento storico e spirituale, scambiando così
il culto con il “multiculturalismo” e il valore
universale con un artificioso “universalismo”
laicista.
Quest’anno, una coincidenza simbolica
ulteriore ci fa riflettere: il calendario lunare
islamico, che è più corto di quello gregoriano, fa coincidere la vigilia del Santo Natale di Gesù con la ricorrenza della nascita di
Muhammad, il profeta servitore messaggero
del’islam. Mawlid Nabawiyy, la nascita profetica, è il termine islamico che viene comunemente usato per questa festa musulmana
che commemora la nascita del sigillo della
Profezia, come viene chiamato Muhammad, ultimo di una catena profetica che inizia da Adamo passando da una successio-
ne benedetta nella quale sono menzionati
Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe,
Giuseppe, Mosè, Aronne, Giovanni il Battista
e Gesù, la cui qualità spirituale straordinaria
è riconosciuta dai maestri.
Paradossale che il fondamentalismo islamista, oltre a negare il culto dei santi e profanare le loro opere, tombe e moschee, nega
persino la festività del nostro Profeta con la
scusa di un puritanesimo che abbiamo già
visto in altre epoche storiche. Per celebrare rispettosamente e degnamente questa
doppia ricorrenza natalizia, i musulmani
dovranno evitare che quella componente
ambigua di agitatori politici del radicalismo
possa creare artificiose contrapposizioni o
schiocche competizioni tra feste, figure profetiche e sante, confessioni religiose e identità culturali.
Ciò che i nostri giovani musulmani italiani
possono veramente celebrare e testimoniare è il mistero di Dio che unisce in questo
giorno di festa due cicli di calendari diversi,
la nascita di due maestri di spiritualità che
hanno dato origine a due comunità di credenti. Permettere che questa “vigilia dei
Natali” sia una occasione eccezionale per
onorare questo mistero e questi maestri, che
hanno la loro specifica funzione sacrale e di
insegnamento rituale, può forse aiutare tutti
i credenti a cogliere anche il profondo miracolo della fratellanza e della condivisione
nell’amore di Dio e del prossimo, un amore senza sconti, senza consumismo e senza
confusioni ma vero amore per il Misericordioso.
yahya pallavicini
vicepresidente comunità religiosa islamica
italiana e direttore del Comitato
per il dialogo interreligioso
della moschea di Roma
7
7
In gennaio si sceglie per l'ora di religione
La bellezza parla di Dio
“Dal 2 settembre 2015 al 10
gennaio 2016 a Palazzo Reale di Milano una sequenza di
capolavori assoluti per la prima volta in un'unica mostra”:
questo fu l’inizio del nostro progetto. Ma su cosa abbiamo
lavorato? La mostra “Giotto.
L’Italia” porta in città un artista
protagonista della nostra storia, una testimonianza artistica
e culturale del nostro paese.
Le insegnanti e gli alunni della
scuola primaria Bramante hanno deciso, per questo motivo, di lavorare tutte
insieme su questo autore, presentando poi il lavoro svolto ai genitori, in occasione della festa di
Natale della scuola. Ogni docente è partito da
un’opera e, dopo averla analizzata, ha costruito
un percorso adatto all’età dei suoi studenti che
prendesse in considerazione il loro vissuto: l’affetto di Maria per Gesù ha fatto nascere una riflessione sui loro affetti, espressi con parole e gesti
particolari; il viaggio di Maria, Gesù e Giuseppe
in Egitto li ha fatti riflettere sui loro spostamenti,
più o meno voluti, desiderati; l’annuncio dell’angelo a Maria e la sua disponibilità nel diventare
madre di Gesù ha stimolato una riflessione sulle
loro esperienze di accoglienza.
Con gli alunni più grandi poi è stato fatto un
confronto con le storie e i vissuti che ci circondano allargando lo sguardo anche a fatti
recenti. Sono state coinvolte
molte discipline: italiano, arte
e immagine, storia, geografia,
tecnologia e persino matematica. Come insegnante di
religione ho utilizzato questo
autore per raccontare l’avvenimento della nascita di Gesù
attraverso il linguaggio dell’arte, molto immediato e accattivante. Gli alunni hanno viaggiato indietro nel tempo, hanno conosciuto la
vita del pastorello Giotto, sono entrati in modo
virtuale nella Cappella degli Scrovegni di Padova, hanno sperimentato come ciò che li circonda sia frutto di una storia che viene da lontano,
ma che attraversa il nostro paese da secoli: una
storia che ha contribuito a fare dell’Italia uno
dei posti più belli e ricchi di storia da visitare.
Abbiamo voluto far conoscere tutto questo a
tutti i nostri alunni, italiani e stranieri,per permettere loro di sentirsi un po’ di più parte di questo
paese, per cominciare a comprenderlo meglio,
per sapere e quindi di essere liberi di scegliere
in modo più consapevole… anche di partecipare o meno all’ora di religione a scuola.
cristina danesi
“Lunedì 21 Dicembre, la scuola materna Maria Bambina
di Cesano Boscone, ha interpretato la recita di natale
presso la parrocchia di San Giovanni Battista.
La recita è stata organizzata dalla coordinatrice dell’asilo
Suor Silvia Pasotti e dalle insegnanti, ha visto la messa
in scena della natività di Gesù e l’interpretazione dei
valori dell’amicizia.
Al termine i bambini hanno cantato tutti insieme una
canzone natalizia e, per finire, i remigini hanno intonato una canzone in inglese; corso che viene introdotto
nell’ultimo hanno di scuola materna.
Le suore, le insegnanti e i bambini con le loro famiglie, alla fine della recita hanno ricevuto la gradita
sorpresa da parte di Babbo Natale.” Saluti, Floriano Erario
8
13 dicembre 2015
Si apre la porta santa
in Sacra Famiglia
Alla messa delle 10.00 con gli ospiti
è stata aperta dal vicario
mons. Michele Elli la porta santa
e nel pomeriggio si è svolto il primo
pellegrinaggio fatto dalle nostre
parrocchie. Diciamo grazie a Dio,
a papa Francesco e al cardinale
per aver permesso
questo storico evento!
9
Vestire gli ignudi
Opera di Misericordia Corporale
Faccio parte della piccola associazione "Amico Senegal", che si occupa soprattutto della
scolarizzazione dei bambini di due orfanotrofi.
I bambini però hanno bisogno di essere anche
nutriti e vestiti. Per questo raccolgo indumenti:
controllo che siano in buono stato e puliti. È un
lavoro che mi occupa molto tempo ma che
mi rende anche molto felice. Rivedo la gioia
nei loro occhi quando, scalzi e svestiti, ricevono i vestitini nuovi e le scarpe. In quel momento mi accarezzano e mi sfiorano come se
accarezzassero un bene prezioso. Questa loro
gratitudine mi fa dimenticare la fatica della
lunga preparazione del container e del lungo
viaggio per arrivare in Senegal. Mi sembra che
la mia vita abbia più senso: quando parto per
portare aiuto e amore a chi non ha nulla torno sempre più ricca. Non posso dimenticare la
felicità di un bimbo per un dono grandissimo,
che per noi è solo un indumento scartato.
regina
GRANDE SUCCESSO DELL’INIZIATIVA
EMERGENZA FREDDO PER I SENZATETTO
PROMOSSA DALLA COMUNITÀ PASTORALE
MADONNA DEL ROSARIO
E DALL'ASSOCIAZIONE CIVITAS SO.L.E.
Nei giorni 12 e13 novembre alcuni volontari della Comunità Pastorale Madonna del Rosario, e dell'Associazione Civitas SO.L.E. hanno organizzato,sul
sagrato delle tre parrocchie di Cesano Boscone, una raccolta di indumenti invernali, coperte, giubbotti, trapunte, piumini, sacchi a pelo e scarpe da
destinare ai senza tetto, attraverso le associazioni “CITY ANGELS” e “Opera
San Francesco” di Milano, entrambe impegnate ad assistere i più bisognosi
e i senza tetto.
A nome di queste Associazioni desideriamo ringraziare le oltre duecento famiglie cesanesi che hanno risposto con tanta generosità al nostro appello e ci
hanno permesso di raccogliere moltissimo materiale, da consegnare quanto
prima agli Enti interessati.
Ci è sembrato un bel modo di essere attenti ai bisogni degli altri, soprattutto
degli ultimi e la cosa più importante è che si è trattato di un gesto corale, di
tutta la città.
In questa occasione abbiamo voluto ricordare nell'Anno Santo della Misericordia una delle opere di misericordia corporale “vestire gli ignudi” proprio
in concomitanza dell'Apertura della Porta Santa presso la chiesa dell'Istituto
Sacra Famiglia.
GRAZIE A TUTTI e… alla prossima iniziativa.
10
CENTRO CARITAS SAN
GIUSTINO MARTIRE
Il centro svolge da anni opera di volontariato nella parrocchia di San Giustino.
Tutti i lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 17, alcune volontarie provvedono alla distribuzione di
vestiario che, in genere, è offerto dai nostri parrocchiani e viene da noi selezionato scegliendo i
capi più puliti ed in buone condizioni. Le persone
che fanno richiesta di indumenti (italiani, nomadi e stranieri di diversa cultura ed età) sono
numerose e cerchiamo di soddisfare i loro bisogni distribuendo tutto quello che è nelle nostre
disponibilità (coperte, abiti, scarpe e biancheria).
L'approccio con gli utenti non è dei migliori in
quanto, mentre le donne accolgono di buon grado quello che possiamo dare, gli uomini, a volte,
sono più esigenti ed hanno un atteggiamento di
prepotenza. La nostra esperienza con i profughi
ospitati presso l'Istituto Sacra Famiglia è stata
positiva.
Ammonire i peccatori
Opera di Misericordia Spirituale
Il peccato agli occhi della fede, è la peggior disgrazia che possa capitarci. Dare una
mano al fratello perché se ne liberi, significa
volergli bene davvero.
“Chi riconduce un peccatore dalla sua via
di errore – scrive l’apostolo Giacomo – salverà la sua anima dalla morte e coprirà una
moltitudine di peccati” (Gc 5,20). E la Lettera ai Galati: “Quando uno venga sorpreso in
qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso per non cadere anche tu in tentazione”
(Gal 6,1).
La correzione fraterna è però iniziativa delicata e non priva di rischi. Non bisogna mai
perdere di vista la pungente parola del Signore: “Come potrai dire al tuo fratello:
permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave?”
(Mt 7,4). Così pregava a questo proposito
sant’Ambrogio: “Ogni volta che si tratta del
peccato di uno che è caduto, concedimi
di provarne compassione e di non rimproverarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, così che mentre piango su un altro, io
pianga su me stesso”. E sarà bene in ogni
caso restar persuasi che “la miglior correzione fraterna è l’esempio di una condotta
irreprensibile”.
Quando dunque siamo tenuti a correggere
il nostro prossimo? Quando siamo certi ch'egli è caduto in peccato e quando si sono
vagliate le conseguenze che ne potrebbero derivare; quando cioè, c'è probabile speranza che la persona da correggere, una
volta che sia da noi avvisata e corretta, si
emendi. Se si prevedesse invece che la correzione non servisse ad altro che ad inasprirla maggiormente e a farla cadere in nuovi
difetti, allora si dovrebbe tralasciare
Con prudenza: avendo riguardo al temperamento e alla condizione sua, adope-
rando le maniere più adatte e più proprie
per guadagnarlo a Dio. Al momento opportuno: scegliendo il luogo e il tempo più
adatto, ora usando parole alquanto forti,
ora usando parole dolci, ed usando anche
le preghiere. Ordinariamente occorre usare
sempre preghiera e dolcezza, perché queste tutto possono e piegano anche i cuori
più duri.
Nella valenza più universale e più sostanziosa, questa terza proposta di bene ci insegna
che appartiene alla missione propria della
Chiesa adoperarsi perché non si perda nella coscienza comune il senso di ciò che è
giusto e di ciò che è sbagliato. Secondo la
suggestiva pagina che apre la sacra Scrittura, l’azione creatrice di Dio comincia con
una distinzione tra la luce e le tenebre (cfr.
Gen 1,4), così come l’inizio della catastrofe
dell’uomo è dato dal miraggio di diventare come Dio padroni del bene e del male
(cfr. Gen 3,5). Perché tutto non ricada nel
caos primitivo e perché il suggerimento satanico non prosegua il suo avvelenamento
dei cuori, bisogna senza scoraggiarsi chiarire agli uomini che solo la legge di Dio è la
misura della moralità dei nostri atti e che
distinguere il bene dal male è la premessa
indispensabile per una vita che sia davvero
umana. E questa è la terza misericordia della Chiesa.
11
Unità dei cristiani: iniziative
in decanato
Tra il 18 e il 25 gennaio, come
ogni anno, si svolgerà la
“settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani”. Due le
iniziative organizzate nel nostro decanato: giovedì 14
gennaio, alle ore 21, verrà
proiettato il film Luther - genio, ribelle, liberatore (2003)
di Eric Till con Joseph Fiennes, con presentazione e
dibattito, presso il salone della parrocchia
di sant’Antonio da Padova (piazza Giovanni XXIII, Corsico), e giovedì 21 gennaio, alle
21, sempre presso la chiesa di Sant’Antonio
si terrà un incontro di preghiera presieduto
da un pastore luterano. Agli incontri sono invitati i fedeli di tutte le confessioni cristiane
e quanti pregano «perché tutti siano una
sola cosa» (Gv 17,21). Quest’anno si è scelto di privilegiare la figura di Martino Lutero
(1483-1546), per l’imminenza del quinto centenario della Riforma protestante, iniziata
dal teologo tedesco secondo la tradizione
con l’affissione delle sue 95 tesi alle porte del
duomo di Wittemberg nel 1517. È significativo che l’anniversario sia celebrato a ridosso
del giubileo straordinario dedicato da papa
Francesco alla misericordia perché, come ricordava Benedetto XVI nel discorso pronunciato ai protestanti evangelici nell’ex convento degli agostiniani di Erfurt, dove Lutero
era divenuto prete: «Ciò che [al riformatore]
non dava pace era la questione su Dio, che
fu la passione profonda e la molla della sua
vita e dell’intero suo cammino. “Come posso avere un Dio misericordioso?”». Dunque
non la corruzione dei chierici, o la vendita
delle indulgenze, ma la preoccupazione per
la salvezza animava l’impegno di Lutero per
la riforma della Chiesa, vale a dire la ricerca
di una giustizia profonda che potesse dare
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un senso alla vita e poggiasse
sulla roccia dell’amore di Dio.
Lutero scoprì che tale amore
era percepibile in Gesù Cristo,
piena rivelazione della misericordia divina, e la fede per lui
diventava efficace nell’agape, cioè nell’amore di carità
cui sono chiamati coloro che
sono in Cristo. Su tale punto,
cattolici e protestanti, dopo
secoli di incomprensioni, hanno trovato finalmente un accordo, come recita un recente
documento del dialogo cattolico-luterano
(1983): «Tutta la nostra speranza di salvezza si fonda su Cristo Gesù e sul Vangelo per
mezzo del quale è rivelata la buona novella
dell’azione misericordiosa di Dio in Cristo; noi
poniamo la nostra fiducia ultima unicamente nella promessa di Dio e nella sua opera
salvifica in Cristo». Il simbolo dell’ecumenismo riassume questo pensiero: la figura è dominata dalla croce in cui però non compare
Cristo crocifisso per alludere alla sua resurrezione, la posizione della croce leggermente
sbilanciata verso l’alto dice l’essere Gesù
figlio di Dio, redentore dell’uomo; la barca
parla della Chiesa, che naviga nel mondo, pur essendogli eccendente, ma anche
dell’umanità, a cui Dio offre la sua salvezza.
La scelta di un termine greco rievoca poi la
centralità della Scritture nella vita del cristiano. Tutti i cristiani – cattolici, protestanti, ortodossi – condividono il patrimonio di fede fondamentale, corrispondente al periodo della
Chiesa indivisa: il Battesimo e, con diverse
interpretazioni, l’Eucaristia come sacramenti
centrali per la salvezza; la fede nel Dio trinitario che si è rivelato ad Israele e in maniera
piena in Gesù Cristo; la centralità della Bibbia nella riflessione e nella vita cristiana.
fabio bressan
I cristiani ortodossi
La preghiera per l’unità dei cristiani coinvolge ovviamente anche la Chiesa ortodossa che, oggi, in
Italia, costituisce la seconda confessione religiosa
per numero di fedeli dopo il cattolicesimo. Alcune
informazioni per conoscerla meglio.
Lo Scisma d’Oriente. Sostanzialmente, eccetto le
Chiese pre-calcedoniane (i Copti), i cristiani rimasero uniti nella stessa Chiesa fino al 1054 quando si
consumò, per diversi motivi, una frattura tra l’Occidente (cattolico) e l’Oriente (ortodosso).
Sensibilità. L’Oriente eredita la tradizione intellettuale dell’antica Grecia e lo spirito religioso che
privilegia la contemplazione, la preghiera, una
visione dinamica della realtà spirituale. Diversamente, gli occidentali sono eredi della tradizione
giuridica romana; più attivi in campo caritativo e
culturale, hanno sviluppato maggiormente il senso del diritto, delle istituzioni, pur risentendo di una
certa rigidità dottrinale.
La storia. L’ Occidente e l’Oriente subiscono l’influsso della divisione dell’impero romano nella
sua parte latina (Roma), e greca (Bisanzio, oggi
Istànbul). L’impero d’Oriente sopravvisse di quasi
mille anni a quello d’Occidente ed ebbe rapporti
difficili con l’Europa. Il patriarca di Costantinopoli
doveva convivere con l’imperatore che esercitava un certo potere anche sulla Chiesa. In Occidente, il vescovo di Roma rimase l’unica figura
universale di riferimento.
Lo Spirito santo. Nel Concilio spagnolo di Toledo
(589) i cristiani d’Occidente avevano modificato
la formula del credo niceno-costantinopolitano,
senza discuterne con gli orientali. In un passaggio
del credo si aggiunse l’espressione “dal Figlio”:
«Credo… nello Spirito santo che è Signore e dà la
vita e procede dal Padre [e dal Figlio]. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato…». Gli orientali
non riconoscono valida tutt’ora questa modifica,
perché ritengono che lo Spirito santo, appaia in tal
modo subordinato al Figlio mentre dovrebbe essere sullo stesso piano (le “due mani di Dio”).
Eucarestia. La Chiesa cattolica riconosce l’autenticità dei sacramenti impartiti dai sacerdoti ortodossi, in forza della successione apostolica; quindi
è possibile «una certa comunicazione nelle cose
sacre» (UR 15). Tutti e tre i sacramenti dell’iniziazio-
ne cristiana sono conferiti ai catecumeni, anche
bambini, nella stessa celebrazione. Nelle Chiese
ortodosse non c’è il tabernacolo per l’Eucarestia,
poiché, dopo la consacrazione, deve essere consumata tutta durante la celebrazione della divina
Liturgia. L’altare delle chiese ortodosse è chiuso da
un pannello decorato pieno di icone che lo separa parzialmente dai fedeli, per rispetto del mistero.
Il Papa. Secondo gli orientali, con le riforme di Gregorio VII (1073-1085) Roma ha trasformato il primato del Papa, che gli era riconosciuto da tutte
le Chiese, in un potere assoluto, mentre il primato
deve intendersi in un “primato d’amore”, che vigila e conserva la piena comunione delle chiese
locali.
Chiese autonome. I cristiani di Oriente riconoscono
il primato onorifico del patriarca di Costantinopoli,
ma di fatto si raccolgono in Chiese nazionali, con
a capo un proprio patriarca, eletto da un sinodo
dei vescovi.
I riti liturgici. La preghiera liturgica degli ortodossi
si distingue per solennità dei riti ed anche per lunghezza - con Dio, come tra gli innamorati, non ha
senso misurare il tempo -. Con lo splendore della
liturgia si vuole suggerire simbolicamente la gloria
di Dio sulla terra, un’anticipazione del paradiso.
Le icone. Le immagini sacre sono molto importanti,
segnalano la presenza della Trinità, della Vergine
Maria e dei santi tra gli uomini. Di secolo in secolo le
icone ripetono sempre gli stessi modelli (archetipi)
e in genere sono dipinte da monaci che quando
le preparano pregano intensamente e digiunano.
I sacerdoti ortodossi che in genere portano la barba, simbolo di saggezza, possono sposarsi solo prima di essere ordinati preti ma se, coniugati, non
possono diventare vescovi. Perciò questi vengono
scelti tra i monaci. I monasteri sono il centro della
cultura teologica e della spiritualità orientale.
fabio bressan
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“Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin
in versione restaurata: il cineforum
al Cristallo per il Giorno della Memoria
Mercoledì 27 gennaio 2016, alle ore 21.15, Andrea e Fabio presentano al pubblico del Cristallo la satira antinazista di Chaplin che vede
come protagonista principale proprio il grande
attore e regista londinese, accanto a Paulette
Goddard (che è stata anche sua compagna
nella vita), Henry Daniell, Jack Oakie, Billy Gilbert e Reginald Gardiner.
La versione restaurata dell'indimenticabile e
discussa pellicola del 1940 esce a gennaio
nelle sale, recuperando con cura il sonoro:
Chaplin, che ha segnato straordinariamente
la storia del cinema muto, non solo parla, ma
imita perfettamente la voce di Hitler! Nel 1941 il
film ha ottenuto cinque candidature all'Oscar
e nel 2000 l'American Film Institute lo ha annoverato al 37° posto nella classifica delle 100 migliori commedie americane di tutti i tempi.
Trama
Il barbiere ebreo Charlot di una cittadina tedesca perde la memoria a causa di un incidente aereo durante la prima guerra mondiale. Quando dopo alcuni anni ritorna nella sua
città, non sa che il Paese è dominato dalla dittatura di Hynkel (Hitler) e gli ebrei vengono perseguitati; Charlot è costretto a fuggire, gliene
capitano di tutti i colori, ma la sua incredibile
somiglianza con il dittatore gli offre l'opportunità di pronunciare per la sua amata Hannah
e al mondo intero un discorso intriso di umanità, dove egli, invece di annunciare l'invasione
dell'Ostria (Austria), dichiara di credere in un
mondo giusto e pacifico, proclamando l'ugua-
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glianza, l'amore e la solidarietà tra gli uomini.
La scena più celebre e suggestiva di tutto il film
è forse quella in cui Hynkel, sulle note dell’overture del “Lohengrin” di Wagner, danza nel
suo studio con un grosso mappamondo, fino a
quando lo stesso mappamondo non gli esplode fra le mani.
Ne “Il Grande Dittatore” è rappresentata la
follia umana, il dolore degli uomini, la farsa, la
tragedia, la pantomima (la prima parte ci può
ricordare “Charlot soldato”); c’è la storia degli uomini oppressi, la guerra sempre ingiusta.
L’apice del film si raggiunge però nell’epilogo,
dove Chaplin accantona le risate, le gag, i
frizzi e i lazzi per rivolgersi allo spettatore seriamente; smette di essere un personaggio, non
è Hynkel, non è il barbiere, è se stesso. I suoi
occhi fissano lo spettatore, occhi che non lasciano scampo al messaggio di speranza, occhi che non perdonano la negligenza; occhi
di un uomo spogliato dei suoi personaggi, con
le sue idee di libertà.
Le altre date della rassegna Giovani
Il cineforum al Cristallo è a cura di Andrea e
Fabio, i vincitori del concorso “Schermo ai
giovani!”. Nel 2016 hanno in programma una
rassegna di film, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, nelle seguenti date: 27 gennaio, 1 marzo, 22 marzo, 26 aprile, 24 maggio, 21
giugno. Per essere aggiornati sui titoli e sulle
iniziative della sala è possibile iscriversi gratuitamente alla newsletter dal sito www.cristallo.
net oppure seguire la pagina Facebook del
Cristallo. Tutti possono partecipare. Andrea e
Fabio vi aspettano!
laura rizzi
Ospite della serata: don Gianluca Bernardini,
Presidente dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) per la diocesi di Milano
e la Lombardia, referente diocesano per il cinema e il teatro.
I ragazzi delle medie
a Champorcher
Grazie alle riflessioni fatte dai ragazzi,
questa esperienza ha significato molto anche per noi educatori perché,
vedendo che chi accompagniamo
in questo percorso si mette in gioco
e si lascia interpellare dalle domande di significato dell’esistenza, ha
permesso anche a noi di condividere con loro la nostra esperienza e di
vivere appieno ogni momento.
La bellezza di questi giorni vissuti si è
Dal 20 al 22 novembre i preado
di prima, seconda e terza media
hanno vissuto il ritiro di Avvento
presso la casa alpina di Champorcher, accompagnati da don
Michele, dal seminarista Luca e
da noi educatori.
Durante i tre giorni passati insieme, abbiamo avuto molte
occasioni per riflettere sul tema
dell’Avvento attraverso anche
l’analisi della facciata della
Natività della Sagrada Familia.
Prendendo spunto dalle figure
rappresentate nella Natività e dal significato che portavano con sé, i ragazzi sono riusciti a immedesimarsi nella situazione e a
far emergere temi importanti per la loro vita:
l’esigenza insita in ognuno di noi di sentirsi
amati e voluti e la gratitudine per avere incontrato il Signore.
protratta anche dopo essere tornati a casa,
infatti i giovani continuano con entusiasmo
questo cammino e crescono nella loro amicizia con Gesù, aiutati anche dai loro educatori e don durante gli incontri settimanali
del gruppo preado.
cecilia e caterina
Qualità, Esperienza e Professionalità,
per riscoprire i piaceri della tavola.
F.lli Madaffari
dal 1970 a Cesano Boscone
Via Mazzini, 10 - Tel. 024584071- Fax. 024585030
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In cammino gennaio 2016