STAGIONE D’OPERA, BALLETTO E SINFONICA FEBBRAIO/GIUGNO 2011 IL LAGO DEI CIGNI Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij Coreografia Lev Ivanov, Marius Petipa, Aleksandr Gorskij Scene e costumi Marija Levickaja Balletto dell’Opera di Kiev Direttore Artistico Victor Yaremenko Solisti ospiti, étoiles del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo Anastasia Kolegova e Daniil Korsuntsev (9, 10 sera, 12 sera) Direttore d’orchestra Aleksei Baklan Orchestra del Teatro Carlo Felice Il lago dei cigni Il Lago dei cigni è un balletto in quattro atti su libretto di Vladimir Petrovic Begicev e Vasily Geltser. La prima rappresentazione del balletto andò in scena al Teatro Bol’šoj di Mosca 1877 e fu un fiasco. Il pubblico ritenne la musica di Čajkovskij piuttosto rivoluzionaria, la coreografia di Julius Wentsel (Vaclav) Reisinger insulsa, gli interpreti non brillanti e la scenografia inadatta, tanto che il balletto scomparve dopo solo poche repliche. Fu riallestito nel 1880 e nel 1882, sempre a Mosca, con una nuova coreografia di Joseph Hansen ma anche questa volta non incontrò il favore del pubblico e della critica e nel 1888 al Teatro di Praga su coreografia di Augustin Berger (solo secondo atto). Marzo Mercoledì 9 – ore 20.30 (A) Giovedì 10 – ore 15.30 (G/H) Giovedì 10– ore 21.00 (B) Venerdì 11– ore 20.30 (L) Sabato 12– ore 15.30 (F) Sabato 12– ore 21.00 (F.A.) Domenica 13 – ore 15.30 (C) Intanto, con La bella addormentata (1890), ai Teatri Imperiali Russi Čajkovskij e Marius Petipa avevano attuato una vera rivoluzione del balletto che aveva restituito alla danza e alla musica –finalmente investite di pari dignità- il loro valore semantico oscurato da decenni di gesto atrofizzato fine a se stesso e brutta musica d’accompagnamento per puri intrattenimenti destinati all’aristocrazia. Però Petipa, che fino ad allora aveva regnato incontrastato, aveva ormai superato la settantina e quando, nel 1891, il principe Vševoložskij (Direttore dei Teatri Imperiali Russi dal 1881 al 1899) commissionò a Čajkovskij un balletto ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann Nußknacker und Mäusekönig (che diventerà celebre semplicemente come Schiaccianoci), si ammalò quasi subito e la coreografia fu terminata dal suo assistente Lev Ivanov che fu l’artefice dell’allestimento della prima rappresentazione al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nel 1892. Il successo della Bella addormentata e di Schiaccianoci persuase Vševoložskij a spingere Petipa ed Ivanov a recuperare anche partitura čaikovskijana de Il Lago dei cigni. Così il Lago rinacque solo dopo la morte di Čajkovskij (1893). Nonostante l’età Petipa, ripresosi dalla malattia, lavorò fianco a fianco con Ivanov tanto che è difficile attribuire con certezza la paternità delle diverse parti della coreografia. Di sicuro ad Ivanov va riconosciuto il merito della creazione del II atto che fu utilizzato in occasione di una matinée al Mariinskij in memoria di Čajkovskij nel 1894. Il successo, grazie anche ai due interpreti (Pierina Legnani Odette/Odile e Pavel Gerdt Siegfiried) fu tale che i due coreografi decisero di ricostruire l’intero balletto cercando di essere fedeli alla partitura čaikovskijana ma non rinunciando a piegarla –ora spostando, ora tagliando- alle esigenze coreografiche e narrative. Il Lago dei cigni di Petipa-Ivanov andò in scena al Teatro Mariinskij nel gennaio 1895; interpreti principali furono ancora la Legnani e Gerdt, direttore d’orchestra Riccardo Drigo che aveva contribuito a rimaneggiare la partitura. In realtà la versione del 1895 è un poco diversa rispetto a quella che siamo abituati a vedere oggi ancorché firmata Petipa-Ivanov. In particolare, differente è la suddivisione in atti, un tempo solo tre (poiché il primo era diviso in due scene corrispondenti agli attuali I e II) e oggi quattro. Generalmente si attribuiscono a Petipa il I e III atto ovvero quella che era originariamente la prima scena del I atto (Siegfried che festeggia il compleanno con gli amici, l’arrivo della madre che gli ricorda che l’indomani alla festa in suo onore dovrà scegliere la sposa e la decisione di andare a caccia dopo il passaggio di un volo di cigni) e l’atto della festa al castello dove Siegfried, che ha giurato eterno amore a Odette, respinge tutte le fanciulle che gli vengono presentate ma poi cade nel tranello che il malvagio Rothbart gli ha teso portando alla festa la figlia Odile che ha magicamente assunto le sembianze di Odette. Siegfried le dichiara il suo amore e la chiede in sposa rompendo così il giuramento fatto ad Odette. Rothbart gli svela l’inganno e il principe si dispera. Ad Ivanov, invece, si attribuiscono i due cosiddetti atti bianchi ovvero il II e il IV atto (originariamente la seconda scena del I atto e il III atto): l’incontro tra Siegfried e Odette nel corso del quale lei gli rivela di essere vittima di un malvagio incantesimo del mago Rothbart che potrà essere spezzato solo da un giuramento di eterno amore che Siegfried pronuncia immediatamente e il finale, sulle sponde del lago dove Odette morente si dispera per la sua triste sorte e dove Siegfried giunge straziato dal rimorso. Per i due amanti l’unica salvezza è la morte e pertanto decidono di gettarsi insieme nel lago. Di fronte a tanto amore la malvagità di Rothbart soccombe e il mago muore mentre i due innamorati ascendono in cielo. Nonostante Petipa avesse ormai fatto il suo tempo e ai primi del ‘900 la nuova dirigenza dei Teatri Imperiali lo avesse costretto a mettersi a riposo (1904) favorendo l’ascesa di Mikhail Fokine e Aleksandr Gorskij, questa versione rimase in repertorio al Mariinskij fino al 1933 quando si preferì quella di Agrippina Vaganova, più aderente al realismo sovietico cui nel ‘37, al Bol’šoj, Asaf Messerer sostituì un finale positivo (come farà anche Vladimir Bourmeister nella sua versione del 1953) - in perfetta sintonia con gli ideali pedagogico-esortativi del socialismo reale - in cui Siegfried sconfigge Rothbart liberando Odette dall’incantesimo. Il Balletto dell’Opera di Kiev presenterà un Lago con coreografia di Lev Ivanov, Marius Petipa, Aleksandr Gorskij, ovvero una versione coreografica che attinge ad alcune delle più autorevoli fonti russo/sovietiche: dalla versione Ivanov/Petipa di cui si è detto e da quella di Gorskij del 1901 (Teatro Bol’šoj). PAGLIACCI Opera in un prologo e due atti di Ruggero Leoncavallo Musica Ruggero Leoncavallo Direttore Fabio Luisi Gaetano d’Espinosa (12, 17) Regia e scene Franco Zeffirelli Regista assistente Stefano Trespidi Costumi Raimonda Gaetani Allestimento di proprietà di Franco Zeffirelli s.r.l. Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice Personaggi e interpreti Nedda Maite Alberola (5, 8, 10, 17) Mina Yamazaki Canio Antonello Palombi (5, 8, 10, 17) da definire Tonio Juan Pons (5, 8, 10, 17) Alberto Mastromarino Peppe da definire Roberto Iuliano Silvio Luca Salsi (5, 8, 10) Domenico Balzani Aprile Martedì 5– ore 20.30 (A) Giovedì 7– ore 15.30 (G) Venerdì 8– ore 20.30 (B) Sabato 9– ore 15.30 (F) Domenica 10– ore 15.30 (C) Martedì 12– ore 20.30 (L) Venerdì 15– ore 20.30 (F.A.) Domenica 17– ore 15.30 (R) Pagliacci La realtà che irrompe con violenza sul palcoscenico e abbatte gli argini della finzione teatrale. La passione irrazionale dei sentimenti che stravolge totalmente la melodia vocale così come il melodramma italiano l’aveva concepita fino a quel momento. Le armonie ruvide e brusche, volutamente volgari, che evocano un contesto provinciale squallido, popolato di clown infelici, deformi e grotteschi, condannati per sempre a dividersi tra lazzi e lacrime. Queste le originalità di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, che ne fanno un caso unico sia nella storia del teatro lirico italiano, che nella produzione del suo autore. Oltre che un’opera anticipatrice: nei clown “vinti” di Pagliacci si intravedono già quelli di Picasso, di Chaplin, di Fellini… Per il suo capolavoro, Leoncavallo si ispirò ad un fatto di cronaca nera, avvenuto a Montalto di Calabria, di cui era stato testimone da bambino: al termine di una rappresentazione di piazza tenuta da una compagnia di girovaghi, un clown uccise a pugnalate la moglie, anche lei attrice della compagnia, e l’amante di lei, presente tra il pubblico. L’amante era un domestico di casa Leoncavallo; il padre di Ruggero, Vincenzo (dedicatario della partitura, insieme alla madre), il magistrato che condannò l’assassino a vent’anni di carcere. Nel libretto, scritto dallo stesso compositore (che oltre a diplomarsi al Conservatorio di Napoli si era anche laureato in Lettere a Bologna con Carducci), il marito, la moglie e l’amante diventeranno, rispettivamente, i personaggi di Canio (tenore), Nedda (soprano) e Silvio (baritono). Il «più verista dei melodrammi veristi», come l’ha definito Alberto Savinio, fu composto in cinque mesi a Parigi, mentre Leoncavallo si manteneva scrivendo canzonette per il caféchantant “Eldorado”, e debuttò al Teatro dal Verme di Milano, con successo strepitoso, il 21 maggio 1892. Da allora, Pagliacci ha continuato a far discutere e a dividere: maltrattata dalla critica più snob, che la giudicò fin da subito un’opera troppo enfatica, amata fino al delirio dal pubblico di tutte le epoche e le estrazioni sociali. L’imperatore di Germania Guglielmo II se ne innamorò a tal punto che commissionò a Leoncavallo una nuova opera, il Rolando di Berlino. Ed è emblematica la scena degli Intoccabili di Brian De Palma dove lo spietato Al Capone, interpretato da Robert De Niro, seduto in un palco del Metropolitan, si commuove come un bambino davanti a “Ridi Pagliaccio” cantata da Caruso. Al Carlo Felice, Pagliacci va in scena nel nuovo allestimento di Franco Zeffirelli, che esalta al massimo la poetica del “vero” a tutti i costi che ispira l’intera l’opera, quasi come per vedere in essa il segno premonitore del futuro cinema italiano neorealista. L’azione, infatti, si svolge nella periferia degradata di una città del sud, sullo sfondo grigio di palazzi a ringhiera, tra insegne al neon, lambrette, televisioni e roulotte. Dice in proposito lo stesso Zeffirelli: «Per quest’opera rivoluzionaria, intrisa di puro realismo, ho immaginato un brulicare di gente in bici, malviventi, prostitute, marinai e carabinieri di ronda. La sua musicalità? È di un’intensità espressiva eccezionale.» MADAMA BUTTERFLY Tragedia giapponese in tre atti di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa Musica Giacomo Puccini Direttore Stefano Ranzani Giacomo Sagripanti (7, 9) Regia Ignacio Garcia Scene e costumi Beni Montresor Allestimento del Teatro Carlo Felice Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice Personaggi e interpreti Cio-cio-san Hui He (19, 22, 24, 29) Raffaella Angeletti Suzuki Elena Cassian (19, 22, 24, 29) Veronica Simeoni Kate Pinkerton Sara Cappellini Maggiore F.B.Pinkerton Massimiliano Pisapia (19, 22, 29) Armaldo Kllogjeri Sharpless George Petean (19,22,24, 29) Luca Grassi Goro Mario Bolognesi Maggio Giovedì 19– ore 20.30 (A) Sabato 21– ore 15.30 (F) Domenica 22– ore 15.30 (C) Martedì 24– ore 15.30 (H) Domenica 29– ore 15.30 (R) Giugno Martedì 7– ore 20.30 (B) Giovedì 9– ore 20.30 (L) Madama Butterfly «Via alberelli fioriti, giardinetti di rocce, ponticelli rustici. Via soprattutto movimenti zuccherati e leziosi, atteggiamenti giapponesi. A New York ho sentito dire spesso da giapponesi che Cio-Cio-San è un’italiana pazza d’amore.» Così il regista, scenografo e costumista Beni Montresor presentava la sua Madama Butterfly ideata per il Teatro Carlo Felice nella Stagione 1995/96, e, da allora, divenuto uno degli allestimenti più ammirati e fortunati mai prodotti dell’ente lirico genovese. Una Butterfly non da cartolina, dunque, ma, al contrario, drammaticamente tesa come una commedia di Tennessee Williams e scenicamente stilizzata come uno spettacolo di Bob Wilson. Eliminati gli scontati esotismi fin de siècle, infatti, di orientale, nella Butterfly di Montresor, sopravvive solo un simbolo: il bianco, che incornicia e avvolge tutta la messa in scena – il colore, per gli orientali, del lutto, della morte e dei fantasmi. Perché per Montresor Madama Butterfly non è una cineseria musicale da salotto, ma «un grande rito funebre svolto sull’altare dell’amore e officiato da una donna assistita amorosamente da un’altra donna, l’ancella Suzuki.» Una lettura che non solo ha il merito di cancellare dall’opera quella patina kitsch che l’accompagna più o meno da sempre, ma, anche, quello di mettere in relazione Butterfly con l’immaginario più profondo di Puccini, ossessionato, come si sa, dal binomio classico, inscindibile, di Amore e Morte. E, in particolare, dall’amore e dalla morte – anche molto violenta – della donna: basta pensare a Tosca, a Manon, alla Liù di Turandot, alla Mimì di Bohème. Non c’è da stupirsi, perciò, dell’impressione che fece su Puccini, nell’estate del 1900, la rappresentazione, a cui il compositore assistette a Londra, del dramma Madama Butterfly che David Belasco aveva tratto da una novella di John Luther Long (mutandone però in tragedia l’happy end convenzionale). Puccini, che non parlava inglese, non capì una parola di quanto i personaggi si dicevano sulla scena, ma uscì da teatro ugualmente scosso dalla storia della piccola geisha giapponese che si uccide «con onore» (vale a dire facendo harakiri come i suoi avi), dopo essersi consumata per tre anni nell’attesa che ritornasse da lei lo sbruffone tenente della marina americana Pinkerton. Che le ha dato un figlio, sì, ma, avendola sposata «secondo la legge giapponese», non riconosciuta dagli Sati Uniti, ha potuto abbandonarla per risposarsi, e questa volta sul serio, con una propria connazionale. A scrivere il libretto furono chiamati i fidi Illica e Giacosa, e l’opera andò in scena per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 17 febbraio 1904. Puccini, nel comporre la musica, fece ricorso a tutta la sua abilità strumentale, melodica, armonica, nonché alla sua capacità stregonesca di trasformare in “pucciniano” tutto ciò su cui metteva le mani: nel caso di Butterfly, le scale pentatoniche giapponesi, l’inno della marina americana, le armonie modali richiamanti un mondo musicale lontano, sfumato e arcaico, gli accenni al Tristano. Eppure, nonostante l’emotività della vicenda, l’immediatezza e il fascino timbrico e coloristico della partitura, la prima milanese fu un fiasco – uno dei più memorabili della storia dell’opera insieme a quello della Traviata di Verdi. Ma aveva ragione Giovanni Pascoli quando, in una cartolina inviata a Puccini dopo la disastrosa recita scaligera, profetizzò che la «farfallina volerà». Ritoccata qua e là, ma, soprattutto, divisa in tre atti invece che in due (il secondo risultava troppo lungo sia per la protagonista, sempre in scena dall’inizio alla fine, che per il pubblico), la «farfallina» spiccò finalmente il volo auspicato da Pascoli il 28 maggio 1904 al Teatro di Brescia, non smettendo mai più di sbattere le ali fino ai giorni nostri. STAGIONE SINFONICA 2011 MARTEDÌ 22 FEBBRAIO, ORE 20.30 Primo concerto in abbonamento Direttore Gaetano d’Espinosa Gioachino Rossini Semiramide Ouverture Ermanno Wolf-Ferrari I gioielli della Madonna Intermezzo atto II MERCOLEDÌ 2 MARZO, ORE 20.30 Terzo concerto in abbonamento Direttore Marcello Mottadelli Pianista Massimiliano Damerini Ludwig van Beethoven Coriolano Ouverture op. 62 Giacomo Puccini Manon Lescaut Intermezzo Amilcare Ponchielli La Gioconda Danza delle ore Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37 Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93 Orchestra del Teatro Carlo Felice Ruggero Leoncavallo Pagliacci Coro delle campane Giuseppe Verdi Macbeth Coro delle streghe (atto I) GIOVEDÌ 21 APRILE 2011 ORE 20.30 Quarto concerto in abbonamento Rigoletto “Zitti, zitti” (finale atto I) Direttore e pianoforte solista Luis Bacalov Bandoneon Gianni Iorio Baritono Roberto Abbondanza Mezzosoprano da definire I Lombardi alla prima crociata “O Signore dal tetto natio” La forza del destino Tarantella atto III Otello Coro d’introduzione e “Fuoco di gioia” Nabucco “Gli arredi festivi” Astor Piazzolla Concerto per bandoneon e orchestra Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice VENERDÌ 25 FEBBRAIO, ORE 20.30 Secondo concerto in abbonamento Direttore Giacomo Sagripanti Luis Bacalov Baires I Suite per pianoforte, bandoneon e orchestra d'archi Luis Bacalov Misa tango per soli, bandoneon, coro e orchestra Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 39 in Mib maggiore K 543 Edvard Grieg Peer Gynt Suites 1 e 2 Orchestra del Teatro Carlo Felice Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice Maestro del Coro Marcovalerio Marletta MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2011 ORE 20.30 Quinto concerto in abbonamento MERCOLEDÌ 1° GIUGNO 2011 ORE 20.30 Sesto concerto in abbonamento Direttore Aldo Ceccato Violoncello Enrico Dindo Direttore Stefano Ranzani Concerto per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d'Italia Pëtr Il’ič Čajkovskij Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice Maestro del Coro Marcovalerio Marletta Variazioni Rococò per violoncello e orchestra Sinfonia n.4 in fa minore op.36 Orchestra del Teatro Carlo Felice SINFONICA/ I PREZZI BIGLIETTI SINGOLI (sui prezzi viene calcolata la prevendita del 5% circa) Platea posto unico Galleria posto unico Giovani* posto unico 26,00 15,00 10,00 ABBONAMENTI Turno S 6 Concerti 6 CONCERTI SERALI Platea posto unico Galleria posto unico Giovani* posto unico Interi Ridotti** 140,00 80,00 55,00 120,00 70,00 Abbonati Stagione Opera 2011 100,00 60,00 LE CARD SPECIALI GIOVANI*/ I PREZZI Concert Card 3* (3 concerti a libera scelta di data) € 25,00 Concert Card 4* (4 concerti a libera scelta di data) € 33,00 OPERA E BALLETTO/I PREZZI BIGLIETTI SINGOLI (sui prezzi viene calcolata la prevendita del 5% circa) Opere: Pagliacci / Madama Butterfly Turni Platea 1 Platea 2 Palchi, C, D, E, F e Galleria 3^-8^ fila Galleria 1^ - 2^ fila e Balconate Giovani* platea Giovani* galleria Posto unico adulti Posto unico giovani* Balletto: Il lago dei cigni Turni Platea 1 Platea 2 Palchi, C, D, E, F e Galleria 3^-8^ fila Galleria 1^ - 2^ fila e Balconate Giovani* platea Giovani* galleria Posto unico adulti Posto unico giovani* A 100,00 74,00 54,00 34,00 28,00 22,00 B, C, R , F.A. 70,00 52,00 38,00 29,00 22,00 17,00 F, L 57,00 38,00 28,00 23,00 22,00 17,00 G, H 38,00 15,00 A, B, C, F.A. 60,00 45,00 35,00 24,00 22,00 17,00 F, L 45,00 35,00 26,00 21,00 22,00 17,00 G, H 38,00 15,00 ABBONAMENTI OPERA E BALLETTO Turni n. spettacoli Platea 1 Ridotti** Platea 2 Ridotti** Palchi C, D, E, F e Galleria 3°-8° fila Ridotti** Galleria 1°-2° fila e Balconate Ridotti** Giovani* platea Giovani* galleria Posto unico adulti Posto unico giovani* A 3 230,00 205,00 170,00 150,00 125,00 115,00 82,00 75,00 70,00 55,00 B, C 3 180,00 160,00 134,00 120,00 99,00 85,00 73,00 65,00 60,00 45,00 F,L 3 140,00 125,00 99,00 85,00 73,00 65,00 60,00 53,00 60,00 45,00 R 2 125,00 110,00 95,00 85,00 70,00 60,00 50,00 45,00 40,00 30,00 G, H 2 68,00 27,00 TIPOLOGIA DEGLI ABBONAMENTI TURNO A - 3 prime serali Il lago dei cigni / Pagliacci / Madama Butterfly TURNO B - 3 repliche serali Il lago dei cigni / Pagliacci / Madama Butterfly TURNO C - 3 repliche domenicali matinée Il lago dei cigni / Pagliacci / Madama Butterfly TURNO F - 3 repliche sabato matinée Il lago dei cigni / Pagliacci / Madama Butterfly TURNO L - 3 repliche serali Il lago dei cigni / Pagliacci / Madama Butterfly TURNO R - 2 repliche domenicali matinée Pagliacci / Madama Butterfly TURNO G GIOVANI- 2 repliche matinée feriali Il lago dei cigni / Pagliacci TURNO H GIOVANI- 2 repliche matinée feriali Il lago dei cigni / Madama Butterfly LE CARD GIOVANI* 3 Junior Card* (3 spettacoli a libera scelta di data) € 55,00 3 Junior Card Scuole*** (3 spettacoli a libera scelta di data esclusi i matinée di sabato e domenica) € 50,00 Card Regalo Platea 1 Platea 2 Palchi C, D, E, F e Galleria 3^ - 8^ fila Galleria 1^ - 2^ fila e Balconate Prime Opera 100,00 74,00 54,00 34,00 Balletto e Repliche Opera 65,00 45,00 35,00 27,00 NOTE * Giovani sino al 26º anno di età ** Gli abbonamenti ridotti sono riservati all’Associazionismo musicale, culturale, aziendale, agli abbonati GOG, spettatori over 60, associati TCI, abbonati annuali AMT, possessori carte convenzionate (Musei, FNAC, Feltrinelli, COOP, Basko e altre). *** Le Junior Card Scuole sono riservate ai gruppi di almeno 15 studenti organizzati in sede scolastica, fino ad esaurimento dei posti disponibili e secondo disponibilità di pianta. LE DATE DA RICORDARE STAGIONE SINFONICA Dal 10 al 17/2/2011 prelazione abbonati Stagione Sinfonica 2010. Dal 18/2/2011 sottoscrizione nuovi abbonamenti, Concert Card e vendita biglietti singoli concerti (l’assegnazione dei posti per le Card segue l’andamento della vendita dei singoli biglietti). STAGIONE OPERA E BALLETTO Dal 10 al 22/2/2011 prelazione abbonati Stagione Opera e Balletto 2010 Dal 23/2 al 1°/3/2011 sottoscrizione nuovi abbonamenti e abbonamenti turni G e H, Junior Card, Junior Card Scuole e Card Regalo (l’assegnazione dei posti per le Card segue l’andamento della vendita dei singoli biglietti). Dal 2/3/2011 vendita biglietti singoli spettacoli in calendario La Direzione del Teatro si riserva di apportare al programma le variazioni imposte da ragioni tecniche o da cause di forza maggiore INFORMAZIONI Teatro Carlo Felice, Passo Eugenio Montale 4, 16121 Genova Servizio Comunicazione: tel.: (+39) 010 5381.224/5/6 fax: (+39) 010 5381.233 - e-mail: [email protected] Ufficio Stampa: tel.: (+39) 010 5381.223/254, fax: (+39) 010 5381.222 e-mail: [email protected] BIGLIETTERIE TEATRO CARLO FELICE Tel.: (+39) 010 589329; 010 591697, fax: (+39) 010 5381.335 e-mail: [email protected] Gruppi: (+39) 010 5381.305 - e-mail: [email protected] Biglietteria diurna (Largo Pertini) Orario dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 18.00 Domeniche di spettacolo pomeridiano dalle ore 13.00 alle ore 16.00 NUOVO ORARIO BIGLIETTERIA DIURNA (IN VIGORE DAL 22/2/2011) Dal martedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 17.00 Sabato dalle ore 11.00 alle ore 16.00 Domeniche di spettacolo pomeridiano dalle ore 13.30 alle ore 16.00 Biglietteria serale (Galleria Cardinale Siri) Spettacoli serali un’ora prima dell’inizio Domeniche di spettacolo serale dalle ore 18.00 alle ore 21.00 VENDITA ONLINE E TELEFONICA CON CARTA DI CREDITO Vendita telefonica con carta di credito con operatore del Teatro Dal martedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 17.00 al n. 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In caso di esaurito vengono emessi i tradizionali ingressi in piedi a 10 minuti dall’inizio dello spettacolo PUNTI VENDITA DECENTRATI Pro Loco di Campoligure, Campomorone Infogiovani, GAL Cicagna, Recco, Ronco Scrivia, Sori, Zoagli, Agenzie di viaggio FIAVET Liguria, Box Office Milano, Happy Tour Italia, Mamberto Viaggi, Agenzia Viaggi Tigullio Marcone Chiavari, Agenzia Verdazzurro Savona, negozi Fnac di Genova, Milano, Torino, Torino Le Gru, Verona, Napoli, Roma, Lollipop Dischi di Loano e i più importanti alberghi di Genova e delle Riviere.