LICEO SCIENTIFICO STATALE “GIORDANO BRUNO” di ARZANO con sede staccata in Grumo Nevano (www.liceogiordanobruno.it) Anno scolastico 2010/2011 Piano dell’Offerta Formativa 1 PREMESSA 2 “Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito.” Antoine de Saint Exupery Il PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA (POF) del Liceo Scientifico di Arzano relativo all’anno scolastico 2010/2011 è stato elaborato dal Collegio docenti anche attraverso la sua articolazione in Dipartimenti disciplinari e assunto in ultimo, nella presente stesura, con delibera del 15 novembre 2010; è stato inoltre adottato dal Consiglio di Istituto in data 24 novembre 2010. Il testo è stato predisposto nelle sue linee essenziali, così come previsto dalla normativa (in particolare: art. 3, D.P.R. 8/3/99 n. 275, e punti 1 e 2 della C.M. n. 194 del 4/8/99). Esso si configura come una struttura ordinata per promuovere: La certificazione di identità; La progettazione educativa; La legittimazione di spesa. Il presente testo riprende i punti salienti del P.O.F. dell’anno scorso, dalla partecipazione attiva di tutte le componenti all’autonomia intellettuale del corpo docenti al protagonismo degli alunni e alla pratica della democrazia nella gestione concreta del nostro “fare scuola”. Insiste, inoltre, sulla promozione dei contatti con il mondo esterno e con le realtà culturali esistenti sul territorio. Ciò si concretizza attraverso alcuni assi portanti della didattica d’ istituto, volta nel suo complesso a fornire agli studenti la capacità di costruzione di saperi universali ma nello stesso tempo adeguati a una realtà in continua trasformazione. In questo senso il P.O.F. si propone come unità sistemica e dinamica al tempo stesso, tale da rendere possibili collegamenti, interazioni, rapporti e tutti i processi di regolazione e i circuiti di verifica e di controllo. In quanto unità sistemica, esso riassume in sé una serie di decisioni e di azioni all’interno di un progetto organico e coerente. In quanto unità dinamica si presenta pienamente flessibile in ragione delle esigenze del contesto e del campo d’azione. 3 C’è, inoltre, nel presente testo una particolare sottolineatura dei valori della giustizia e della bellezza, nel senso che i temi della legalità e dell’estetica vengono proposti come leve utili per una diversa e migliore qualità dello stesso vissuto scolastico. Strumento di innovazione e di sperimentazione, il P.O.F.: Apre il sistema scolastico alla ricerca-azione e alla tecnologia; Cura la formazione e la professionalità; Assicura un costante e puntuale riscontro per gli aspetti patrimoniali o di controllo di spesa; Accoglie e include la programmazione curriculare come elemento flessibile e raccordabile con gli interessi, i bisogni e gli orientamenti culturali degli alunni. Del presente POF si dispone un utilizzo pieno e compiuto, in quanto esso: è diffuso all'interno della comunità scolastica, affinché funzioni da riferimento per l’azione quotidiana; è reso noto ai rappresentanti dei genitori, perché possano fare osservazioni, suggerire miglioramenti e valutare la congruenza dell'azione educativa; è consegnato in copia alle altre scuole del territorio, agli enti locali interessati e alle istituzioni e associazioni culturali di Arzano che ne facciano richiesta, e ciò al fine di dare e raccogliere stimoli per sinergie e collaborazioni; è affisso all'albo della scuola, affinché chiunque possa prenderne visione; è pubblicato sul sito web dell’istituto (www.liceogiordanobruno.it), perché possa essere conosciuto da chiunque all’esterno della scuola. 4 Parte prima IDENTITÀ CULTURALE DELL’ISTITUTO 5 Connotazione socio-economica del bacino di utenza Il bacino di utenza dell’istituto comprende alcuni comuni situati nell’area a Nord-Ovest di Napoli. Quest’ area, come d'altronde tutto l’hinterland napoletano, ha vissuto, a partire dagli anni sessanta, profonde ed intense trasformazioni di ordine socio-culturale e ciò per due ordini di motivi: 1) da una economia quasi esclusivamente agricola si è passati, nel breve volgere di quattro decenni, ad una nettissima prevalenza dei settori secondario e terziario; 2) l’intero tessuto economico si è sviluppato con caratteristiche di precarietà diffusa e di crisi più o meno permanente. Il “combinato disposto” di questi due processi ha determinato cambiamenti radicali, di segno ambivalente, nella mentalità, nel costume e nelle relazioni sociali. Da un lato, si registra una maggiore dinamicità sociale e una spinta all’autonomia delle giovani generazioni; dall’altro, la tendenziale positività di tali spinte si perde continuamente nella condizione di precarietà che caratterizza l’insieme delle relazioni economiche e sociali. Va anche detto che l’insediamento delle fabbriche e della grande distribuzione sul territorio ha favorito il fenomeno della denucleazione del capoluogo e, di converso, la inurbazione abnorme di tutta la cintura immediatamente contigua. Arzano ha perso, in tal modo, la sua identità di paese definito, assorbito facilmente nelle linee della cementificazione selvaggia che si distende senza alcuna soluzione di continuità in direzione di Casoria, di Casavatore, di Casandrino, di Grumo Nevano, della stessa Napoli. Al contempo si registra una crescita esponenziale della densità demografica, che attualmente nel comune di Arzano supera le 9000 unità per kmq. In tale contesto di degrado particolarmente penalizzati risultano gli strati giovanili, preoccupati, più di ogni altra cosa, di un futuro di disoccupazione e disagio sociale. La nostra “utenza” ha bisogno di essere continuamente motivata nel suo rapporto con la scuola e il sapere, proprio perché non sempre è facile percepire, specialmente in territori così segnati dalla precarietà, il rapporto stretto che pure oggi esiste tra la formazione culturale e la prospettiva di un futuro. Ha bisogno anche di cogliere, con l’aiuto della scuola, una possibilità “altra” in termini di società e di vita; e cioè che cultura, creatività, sapere non sono territori inutili, esattamente perché aprono (possono aprire) ad una modifica effettiva delle convinzioni, dei comportamenti e delle relazioni umane. In sintesi, noi siamo chiamati, nell’attività educativa e di formazione culturale, ad accentuare il carattere poietico del sapere, a valorizzare le sue potenzialità di incidenza effettiva sul tessuto storico e sociale e a sviluppare ancora di più il portato di liberazione che il sapere già costitutivamente possiede. 6 Valori condivisi e pari dignità sociale La nostra scuola si ispira, come è ovvio, alla Costituzione Italiana, in particolare agli articoli 3, 33 e 34, ponendoli alla base di tutta l’attività scolastica. Il nostro istituto, in quanto luogo di promozione della persona, di educazione, di acquisizione di conoscenza e di sviluppo di competenze, si impegna altresì ad intervenire sulle cause dell’insuccesso scolastico attraverso idonee iniziative di sostegno e recupero. Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio può essere compiuta per motivi “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Con questo la scuola intende sottolineare la necessità che l’azione educativa non si realizzi in un’offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno. Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per: Articolare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità; Valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali, ma anche organismi privati) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato, affinché l’offerta formativa della scuola, oltre alle fondamentali attività curriculari, assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale. Uguaglianza e diversità L’assunzione delle diversità come punto obiettivo di partenza del percorso educativo va tradotta continuamente in effettiva uguaglianza delle opportunità. L’azione della scuola è tesa a fornire a tutti gli alunni gli strumenti idonei alla loro autonoma crescita culturale. Si tratta di fornire una base comune di conoscenze e abilità procedurali. Esse, se adeguatamente assimilate, permettono di seguire con reale profitto il curricolo liceale, e, in ogni caso, si caratterizzano come punti salienti dell’insegnamento specificamente impartito nella nostra scuola. A tali contenuti disciplinari si affiancano: Il rispetto per ogni cultura e la sua valorizzazione entro il processo di costruzione di nuove identità globali; Il rifiuto di ogni forma di discriminazione. 7 Democrazia e trasparenza La nostra istituzione scolastica opera per garantire ogni forma di partecipazione e di semplificazione delle procedure e tende ad attivare, in ogni circostanza, una informazione completa e trasparente. Ogni attività è ispirata ai principi di democrazia, di legalità e di imparzialità. Essi sono, infatti, prerequisiti fondamentali della professione docente, assolutamente necessari per suscitare la fiducia e il rispetto nei giovani, sentimenti peraltro essenziali anche alla vita comune degli adulti, che chiede sempre più di caratterizzarsi in forme attive di reciprocità e collaborazione. Accoglienza, integrazione, orientamento La nostra istituzione scolastica si impegna a favorire, mediante opportune azioni che coinvolgono tutte le componenti della scuola, l’accoglienza e l’integrazione di tutti gli alunni, con particolare riferimento agli alunni delle classi iniziali e ai diversamente abili. L’ inserimento di questi ultimi nelle classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo agli alunni disabili ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi in cui sono inseriti alunni in situazione di handicap. Per ciascun alunno diversamente abile la scuola, in collaborazione con la famiglia, predispone un apposito Piano Educativo Individualizzato, che garantisca la possibilità di affermare il proprio sé e di incrementare il bisogno di condivisione e di relazione, presupposto indispensabile per ogni sviluppo relazionale e cognitivo. Nell’istituto funziona un apposito gruppo di lavoro, formato da alcuni docenti di materie curriculari, in rappresentanza dei Consigli di classe, e da tutti i docenti di sostegno coinvolti nell’attività di integrazione, nonché da rappresentanze degli alunni e dei genitori, che si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia dell’intervento. Particolare attenzione la nostra scuola riserva ai giovani immigrati di seconda generazione. L’accoglienza e l’integrazione di questi ultimi nei curricoli scolastici rappresenta un punto qualificante dell’apertura al territorio. La nostra scuola si propone, pertanto, di partecipare a tutte le iniziative attivate dagli enti locali e, più in generale, dall’amministrazione pubblica, che favoriscano tali processi di integrazione. Per quanto concerne l’orientamento, la scuola prevede attività di orientamento sia in entrata che in uscita con lo scopo di creare reali nessi tra la scuola secondaria di primo grado, l’università e il mondo del lavoro e tali da poter guidare gli alunni all’acquisizione della consapevolezza delle proprie capacità e alla costruzione di un proprio adeguato progetto di vita nel contesto della odierna società globale 8 Unitarietà e Libertà dell’insegnamento La scuola è una comunità educante, ed è anche una comunità di lavoro. L’attività docente si precisa perciò come attività intrinsecamente cooperativa, e ciò in un triplice senso: in quanto parte da una programmazione condivisa (nel Collegio docenti, nei dipartimenti, nel Consiglio di classe); in quanto si sviluppa entro percorsi disciplinari collegabili tra di loro, confrontabili con i curricoli nazionali e verificabili negli esiti concreti; in quanto costruisce una esperienza complessiva che percorre l’intera istituzione scolastica dotandola di storia, fisionomia e prospettiva. In altri termini, esiste una dimensione collettiva dell’insegnamento nella scuola pubblica italiana che va colta come risorsa e come ausilio nello stesso lavoro individuale del singolo docente. Queste caratteristiche non contraddicono, ma anzi vivificano, l’imprescindibile libertà di insegnamento dei docenti, che resta garantita anzitutto come contributo alle scelte autonome dell’Istituto. Un tale quadro, che esalta le professionalità specifiche entro una cornice unitaria di attività, procedure e metodologie, garantisce appieno la formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari. In quest’ottica, l’istituto garantisce altresì il diritto all’aggiornamento in collaborazione con istituzioni ed enti culturali, in linea con quanto previsto dal C.C.N.L. Sulla base dei principi sopra esposti, il Collegio dei Docenti ha individuato i seguenti obiettivi generali verso cui orientare il progetto formativo: Fornire gli strumenti culturali per interpretare realtà complesse; Educare alla legalità; Potenziare sinergie tra le componenti scolastiche: docenti, studenti e famiglie; Preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro e a inserirsi nella realtà; Creare un legame tra i giovani e il territorio. Rapporto con la normativa ed orario delle lezioni Il POF esplicita, in rapida sintesi, l’insieme delle attività didattiche ed educative del nostro liceo, ne indica le finalità principali, chiarisce i passaggi metodologici ed operativi del "fare scuola". Il punto di partenza è stabilito dalla legge, in particolare dal D.lgs. 16 aprile 1994 n. 297 che, all’art. 191, comma 3, definisce il liceo come una scuola che ha per "fine precipuo quello di preparare agli studi universitari". La scansione curriculare è anch'essa stabilita dalla normativa, così come i programmi di studio delle singole 9 discipline. Dunque il POF conferma per prima cosa, e non potrebbe essere altrimenti, il rispetto dell’ispirazione pedagogica complessiva che ha presieduto all’istituzione dei Licei scientifici, linguistici e ad indirizzo psicopedagogico. Sul piano organizzativo, il Consiglio d’Istituto, con parere favorevole anche del Collegio dei Docenti, ha deliberato che le prime quattro ore giornaliere di lezione siano fissate in 60 minuti, mentre la quinta e la sesta ora risulteranno di 50 minuti, e ciò al fine di agevolare il rientro degli studenti pendolari. Le lezioni cominceranno, per tutte le classi, alle ore 8,00 e termineranno, a seconda dell’orario e delle classi, alle 12,00, alle 12,50 o alle 13,40. Complessivamente il nostro liceo ospita quest’anno 51 classi. Di queste l’edificio centrale ne accoglie 40 tra liceo scientifico, linguistico e psicopedagogico. Nella sede staccata sono invece presenti in tutto 11 classi. Il fare scuola L'attività didattica curriculare costituisce il nucleo principale su cui si fondano l'azione formativa e lo sviluppo culturale degli allievi. Essa trova espressione in diversi momenti della programmazione, in particolare nella progettazione per singole discipline. Il POF assume tutte le programmazioni individuali dei docenti, che verranno redatte secondo le indicazioni ministeriali (i "programmi"), ma anche alla luce della innovazione didattica ed organizzativa proposta dalla programmazione complessiva di Istituto. La programmazione educativa e didattica si articola, in effetti, in tre momenti: collegio, consiglio di classe, singolo docente. Il Collegio dei docenti, anche nella articolazione per dipartimenti disciplinari, individua finalità, obiettivi, metodi, modalità di valutazione in relazione anche al contesto in cui si trova ad operare, in modo da progettare significative e reali risposte educative alle domande implicite ed esplicite degli alunni, articolando in tal modo le stesse finalità generali della nostra istituzione. In concreto, elabora il POF. Sulla base di questo lavoro opera il consiglio di classe, che specifica e ritaglia per sé un ambito operativo collettivo (i viaggi di istruzione, la partecipazione a progetti d’istituto, la costruzione di specifici percorsi multidisciplinari, ecc.). Ad esso si agganciano le programmazioni didattiche dei singoli docenti che devono collegare il programma generale e la progettazione specifica tanto dell’istituto quanto della classe. In tutti e tre i passaggi, la programmazione dovrà commisurare alla situazione concreta degli alunni l’insieme degli obiettivi, dei percorsi, dei sistemi di valutazione e delle procedure di autovalutazione. Il cuore operativo di un tale processo risiede nei Dipartimenti disciplinari, che si riuniranno periodicamente 10 col compito di monitorare l’andamento concreto del lavoro in classe, di confrontare i risultati, di predisporre eventuali compiti scritti uguali o simili, di accertare l’esito delle griglie di valutazione comuni, di scambiare pareri sui libri di testo in uso, di generalizzare le esperienze didattiche più convincenti. I Dipartimenti, in sostanza, costituiscono il cuore dello sforzo complessivo di innovazione didattica. Essi servono a dar conto collettivamente dello stato dell’arte; inoltre fungono da luogo privilegiato per la riflessione sulle modalità didattiche e sui percorsi concreti di insegnamento, anche al fine di renderli quanto più omogenei possibile. Il punto è che gli alunni debbono avere la sensazione fondata che la scuola li tratta allo stesso modo. Ovviamente ci saranno delle diversità tra un docente ed un altro e tra una classe ed un’altra, e ciò perché i docenti non sono macchine né possono produrre stampi; ma una sintonia di fondo ci deve essere. Ma deve trattarsi di diversità “compatibili” con il carattere collettivo del lavoro docente e con la dimensione di “comunità educante” che deve caratterizzare la scuola. Parte del “fare scuola” è anche l’utilizzo pieno delle dotazioni strumentali e delle strutture dell’Istituto. La presenza dentro il nostro edificio di un laboratorio informatico-linguistico e di un laboratorio tecnologicoscientifico, che saranno ulteriormente potenziati, rappresenta una possibilità in più per sviluppare una didattica con forti risvolti operativi. Altre strutture, come l’Auditorium, risultano, invece, allo stato, poco utilizzabili, per la mancanza di un adeguato supporto di mezzi tecnici e di suppellettili. Dallo scorso anno è possibile anche accedere al sito di istituto, visitando www.liceogiordanobruno.it. il portale 11 Parte seconda IDENTITÀ FORMATIVA DELL’ISTITUTO 12 Il Liceo Scientifico di Arzano intende perseguire il successo formativo dello studente, lo indirizza e lo sostiene nel rispetto delle diverse individualità, ne osserva l’evoluzione e le diverse fasi, promuove iniziative di riflessione e di ricerca per migliorare l’efficacia dell’azione didattica e garantirne l’equità. Finalità L’offerta formativa tende a sviluppare nello studente l’autonomia culturale e intellettuale attraverso: l’acquisizione di valide conoscenze specifiche, sia in ambito scientifico, sia in ambito umanistico-artistico, sia con riferimento a contenuti di carattere metadisciplinare; l’educazione al rigore logico nei processi di apprendimento, lo sviluppo ed il potenziamento delle capacità logiche e critiche, lo sviluppo delle abilità trasversali di studio e di risoluzione di situazioni problematiche attraverso gli strumenti più opportuni; la conoscenza di sé e le capacità di autovalutazione, anche ai fini dell’orientamento nelle scelte future di studio, di lavoro, di vita civile e sociale; l’educazione ad una visione complessa ed articolata dei fenomeni, trasferibile dall’ambito teorico-disciplinare all’interpretazione della realtà in cui si è calati; la consapevolezza delle proprie radici culturali e civili e la valorizzazione delle diversità; il rispetto dei valori civili e della pratica democratica e la ricerca libera ed autonoma di riferimenti ideali ed etico-morali, da porre a supporto delle proprie scelte e dei propri comportamenti. La didattica La pratica concreta dei vari curricoli è sempre stata accompagnata dalle riflessioni dei docenti sulle strategie didattiche e valutative di volta in volta più adeguate. Nelle opportune sedi e nei momenti assembleari costantemente si affrontano temi nodali per la programmazione, quali l’articolazione e l’adattamento dei curricoli alle diverse esigenze della platea scolastica, nonché gli interventi metodologici più idonei al successo formativo. A questo proposito, si riconosce particolare valenza alla metodologia dell’apprendimento per “scoperta”, il più efficace a facilitare il recupero o il potenziamento della motivazione e i processi di orientamento e riorientamento. E’ infatti fondamentale che gli alunni, oltre ad avere chiara la “storia” delle discipline, imparino a costruire reti di saperi e attività con cui le discipline 13 stesse sono naturalmente preparata a dialogare; che sappiano, cioè, del carattere costitutivamente intrecciato del sapere e che comprendano come i modelli esperti di cui fanno uso le discipline non siano mai del tutto “originali”, e anzi, più spesso di quanto si creda, risultano generati in altri campi disciplinari e per altri scopi. Nessuna disciplina può compiutamente insegnarsi, in altre parole, se non spiegando i nessi e le relazioni che collegano e differenziano le sue strutture conoscitive da quelle delle altre discipline. Si tratta perciò di prospettare una didattica articolata, che si alimenti di più punti di vista e che proceda in direzione di una alleanza tra scienze esatte e umane, nel senso di un pluralismo disciplinare aperto e non gerarchizzato. E’, altresì, vero che non tutto l’apprendimento avviene per scoperta o, meglio ancora, non è necessario che tutto l’apprendimento avvenga per scoperta (come avverte Laeng, 1973: “guai a noi se volessimo, secondo un radicalismo portato all’estremo o all’esagerazione di una pedagogia pseudo-attivistica, riscoprire da soli tutto lo scibile umano”). Agli insegnanti, quindi, spetta il compito di dosarne l’uso, individuando i contenuti della propria disciplina più adatti al più classico insegnamento lineare. Tutto ciò a seguito di una analisi della propria disciplina, un lavoro approfondito di scomposizione e ricomposizione di ciascuna disciplina che individui e definisca della stessa l’oggetto, le teorie fondamentali, i concetti chiave, il metodo specifico, il linguaggio che usa, le operazioni che le si addicono, gli strumenti che utilizza, le tappe evolutive, la rilevanza sociale. Non si tratta, quindi, di abbandonare la lezione frontale o stabilire la definitiva adozione di un metodo a scapito di altri. Si tratta, piuttosto, di introdurre opportunamente metodologie “problematizzanti”, tali da facilitare la creazione di menti “flessibili” e, quindi, l’acquisizione di competenze e abilità. Una riflessione così profonda non può essere del singolo docente ma collegiale, e il luogo privilegiato in cui deve svolgersi è il Dipartimento. Qualsiasi esperienza effettuata, e i risultati che essa sarà stata in grado di produrre, sarà condivisa a livello collegiale e nei dipartimenti, perché il confronto tra i docenti e tra le diverse modalità del loro operare possa in ogni momento costituire uno strumento di orientamento per tutti e l’occasione di un ripensamento critico e regolativo del proprio metodo di lavoro. Una didattica coerentemente organizzata considera sostanzialmente concluso il proprio iter al mostrarsi delle abilità e delle conoscenze previste in sede di progettazione, di modo che il controllo venga riferito a ciascun segmento del curricolo in modo da rendere più semplice la certificazione delle competenze. Tale certificazione dovrà pienamente tesaurizzare un’impostazione culturale complessiva che veda il riconoscimento della diversità come valore positivo, esiga il diritto all’originalità del metodo e proceda alla taratura degli interventi secondo i bisogni particolari degli alunni e nel rispetto degli stili cognitivi. Gli studi di Ausubel hanno affermato il principio delle “intelligenze multiple” ed è ormai assodato che l’intelligenza, in quanto funzionamento mentale, procede effettivamente secondo modi distinti e diversi, per la dominanza di alcune caratteristiche e la recessività di altre. Pertanto, uno sforzo particolare va fatto per individuare i metodi e le tecniche più idonee a motivare e far esprimere le potenzialità personali. 14 Noi non possiamo accontentarci del fatto che una parte rilevante dei nostri ragazzi consegue i livelli minimi di apprendimento; da un lato dobbiamo andare oltre i livelli minimi e dall’altro dobbiamo recuperare tendenzialmente tutti a un risultato positivo. Detto con una metafora, noi dobbiamo combattere contro la curva di Gauβ. Questo diagramma ha un’importanza fondamentale nelle scienze esatte, ed in pedagogia esprime l’evidente fatto che le prestazioni medie degli individui abbondano, mentre tanto le performance eccezionali quanto quelle eccezionalmente scadenti sono piuttosto rare. Normalmente le verifiche misurano gli esiti di prove che riguardano ampie fasce di popolazione studentesca; appare perciò naturale che le attività indagate si distribuiscano secondo la campana di Gauβ, la quale prevede grosso modo un 70% che si situa ad un livello medio, un 13% ad un livello buono e altrettanto per mediocre, un 4% diviso a metà tra l’eccellenza e un risultato francamente insoddisfacente. La scelta pedagogica della nostra scuola è di non uniformarsi a queste statistiche, ed anzi di lottare proprio contro la curva di Gauβ intesa come strumento di selezione, risolvendo i punti di sofferenza troppo spesso collocati sul punto nodale della relazione didattica tra docenti e discenti. Alcuni interventi pratici per migliorare tale relazione ci sembrano oggi più consolidati. Per esempio non succede più che durante la costruzione delle prove di verifica si eliminino i quesiti che verrebbero risolti dai “troppi”. Istruire non è selezionare, bensì sforzarsi di far riuscire tutti. Il che, ovviamente, non vuol dire non dare possibilità di esprimersi agli alunni che possono dare di più. Possono essere infatti previste sollecitazioni particolari in aggiunta all’impianto-base della verifica sia orale che scritta, in modo da aprire la strada a svolgimenti di grande positività che gratifichino l’impegno e le attitudini degli alunni, e che andranno comunque debitamente registrati. Va insomma costruita una scuola pienamente inclusiva, che chiede senz’altro impegno e dedizione agli alunni, me che è capace anche di incoraggiare le potenzialità di ciascuno. Va anche detto che una tale impostazione implica un utilizzo molto sobrio dello spirito di competizione e postula invece un quadro attivo di collaborazione tra gli alunni. La stessa valorizzazione delle loro attitudini particolari va articolata con estrema prudenza. La parola attitudine, infatti, è troppo spesso utilizzata come sinonimo di caratteristiche innate o acquisite, considerate come sintomatiche della capacità di un individuo di accedere ad un livello di competenza più o meno elevato in un determinato campo. Ma se si considera l’attitudine come la quantità di tempo richiesta da chi apprende per padroneggiare la materia, allora è possibile che la curva gaussiana si trasformi, per così dire, in curva a J, ovvero nell’innalzamento progressivo di un punto di partenza in direzione di una conoscenza più compiuta; la qual cosa altro non è che una maggiore attenzione pedagogica al successo per tutti. Dobbiamo insomma evitare di accettare come ineluttabile la presenza di una fascia comunque ampia di insuccesso scolastico; e quest’anno ci si deve sforzare a fare ancora meglio. Per dirla in una battuta, prima di insegnare, o contemporaneamente all’insegnamento, bisogna far maturare negli alunni l’amore per la disciplina; anzi, l’obiettivo prioritario dei docenti deve essere soprattutto quello di “far amare” le diverse materie. Bisogna, perciò, verificare se gli alunni vengono contenti a scuola e se maturano un’attesa positiva 15 di incontro col sapere. Se questo non succede bisogna interrogarsi sui motivi e chiedersi se possiamo fare “di più”. Ovviamente l’amore per una specifica disciplina non può essere imposto. Si può, però, trasmettere l’intenzione affettiva verso il sapere e farne apprezzare la bellezza, costruendo in questa dinamica un nesso forte tra la didattica e il flusso di sensazioni che anima i ragazzi. Pedagogia ed estetica, insomma. Se gli alunni colgono la bellezza del sapere, il successo scolastico si rafforza. Una tale impostazione implica un netto rafforzamento dell’effettiva comunicazione orizzontale tra i docenti e un dialogo costante sui temi della pedagogia e dell’epistemologia, oltre che uno scambio continuo sullo stato dei programmi e sulla positività (o negatività) delle esperienze consumate. Non basta scambiarsi le informazioni secche sull’insuccesso scolastico di un alunno, ma occorre capire insieme i motivi che lo hanno determinato. Nell’ambito della pedagogia di curva a J assume così particolare rilievo il concetto di valutazione formativa, espressione coniata da Michael Scriven nel suo testo “The methodology of evaluation”. Si tratta di un procedimento diagnostico incentrato su specifici temi, in stretta correlazione con lo sviluppo didattico dei programmi specificamente definiti. La sua particolarità risiede nel fatto che la stessa valutazione si traduce in struttura dialogica tra docente e allievo, in vero e proprio input didattico, una occasione ulteriore per aiutare l’alunno a raggiungere una maggiore consapevolezza dei suoi limiti e, soprattutto, delle sue potenzialità. Protagonismo degli alunni Scuola aperta al pomeriggio Il Liceo Scientifico di Arzano, nell’ambito dell’offerta formativa, riconosce il valore e l’importanza dell’aggregazione spontanea dei giovani sulla base di interessi comuni emergenti quali musica, politica, sport, ecc. ed apre la scuola ai giovani nelle ore pomeridiane, creando così uno spazio polifunzionale, capace di nuove opportunità di utilizzo delle strutture scolastiche quali incontri, assemblee, manifestazioni culturali ed ogni altra attività di stimolo alla socializzazione e alla crescita culturale degli alunni. In tal modo, oltre che luogo d’istruzione, la scuola diventa luogo di formazione ed autoformazione attraverso l’ascolto, spazio di animazione e di confronto per il miglioramento nella comunicazione. Atteggiamento aperto verso le attività degli alunni La Scuola, in tutte le sue componenti, assume un atteggiamento aperto verso le proposte e le attività degli 16 studenti, e fa propria la richiesta implicita all’attenzione e al rispetto da parte degli alunni, i quali non a caso rivendicano, sin dall’adolescenza, la libertà di crescere e di scegliere il proprio futuro. Il nostro liceo rivaluta e riscopre, inoltre, le attività rispetto alle quali gli alunni appaiono fortemente motivati: culturali e formative (letture, cinema, teatro, musica, ecc.); sociali (volontariato, partecipazione ad associazioni), e sportive. Si riconosce altresì un valore formativo alle attività ludiche, le quali vanno declinate, in ogni caso, entro le regole e le finalità della vita scolastica. Nel quadro generale di valorizzazione della soggettività studentesca si inseriscono il giornalino d’istituto, la gestione unitaria delle componenti e la “libertà di riunione”. Il giornalino d’istituto viene gestito liberamente dagli alunni con il solo ausilio tecnico di alcuni docenti. Infine la “libertà di riunione” si garantisce mediante la definizione di spazi e tempi autogestiti dagli studenti, nella convinzione che ciò possa realmente concorrere alla loro crescita culturale. La definizione di un protagonismo attivo degli alunni, sia nell’attività didattica curriculare che extracurriculare, facilita altresì l’apertura verso l’esterno. Le visite guidate, la partecipazione ad eventi culturali, la predisposizione di progetti di gemellaggio o di costruzione di reti informative tra scuole entrano così di diritto in un ambito di esplicito dialogo tra docenti e alunni. 17 Parte terza PROPOSTA FORMATIVA 18 Attività progettuale e formativa dei docenti Oltre che al Collegio dei Docenti riunito nella sua interezza, progettano e realizzano l’offerta formativa altri organismi del nostro istituto, e cioè: i Dipartimenti disciplinari, che sono in realtà semplici articolazioni del collegio stesso, in cui i docenti, riuniti per gruppi di materia, si confrontano periodicamente per stabilire i nodi fondamentali delle varie discipline, i possibili percorsi interdisciplinari, gli strumenti di cui ci si avvale, i tipi di verifica, i criteri di valutazione con l’ esplicitazione degli obiettivi minimi per la sufficienza; i Consigli di classe, in cui i docenti, dopo una prima conoscenza della classe, avviano una discussione per definire, coerentemente con quelli generali d’stituto, gli obiettivi formativi e le abilità trasversali, le varie metodologie da attuare, i collegamenti tra le discipline e gli interventi di recupero. Di questi organi più diffusamente si tratterà nel seguito del documento. Corsi di studio attivati e relativo quadro orario Liceo scientifico Materie di insegnamento Lingua e letteratura italiana Lingua e letteratura latina Lingua e letteratura inglese Lingua e letteratura francese (*) Geografia e storia Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V 4 4 4 3 4 3 5 4 4 3 3 4 (3*) 3 3 4 (3*) - 4 3 3 3 3 - - - 19 Storia 2 2 2 3 Filosofia 2 3 3 Scienze nat., chimica 2 2 3 3 2 e geografia Fisica 2 2 3 3 Matematica 5 4 3 3 3 Disegno e storia 2 3 2 2 2 dell’arte Educazione Fisica 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 Totale ore 27 27 (30*) 28 (31*) 29 (32*) 30 (33*) Le classi in cui continua la sperimentazione del bilinguismo avranno ovviamente un orario più lungo. Liceo linguistico Materie di insegnamento Lingua e letteratura italiana Lingua e letteratura latina Lingua straniera 1 inglese Lingua straniera 2 francese Lingua straniera 3 spagnolo Geografia e storia Storia Filosofia Scienze nat., chimica e geografia Matematica e informatica Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V 4 5 4 4 4 2 4 3 2 3 4 3 3 3 3 3 4 3 3 3 3 - 5 5 4 3 - 2 2 - 3 2 3 3 3 3 2 3 4 - 2 3 4 3 3 3 20 Fisica Diritto ed economia Arte e/o musica Disegno e storia dell’arte Educazione Fisica Religione Totale ore - 2 2 - 4 - 2 - - - 2 2 2 2 1 27 2 1 34 2 1 35 2 1 35 2 1 35 Liceo socio-psico-pedagogico (delle scienze umane) Materie di insegnamento Lingua e letteratura italiana Lingua e letteratura latina Lingua e letteratura inglese Storia Filosofia Geografia e storia Fisica Matematica e informatica Scienze nat., chimica e geografia Pedagogia Psicologia Sociologia Elementi di psic. soc. statistica Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V 4 5 4 4 4 3 4 3 3 2 3 3 3 3 3 3 - 2 2 - 2 3 - 2 3 4 3 3 - 3 4 3 3 3 2 3 4 - 3 4 - - 3 2 2 3 2 2 3 - - 4 - - - 21 Metodi e ric. sociopsico- ped. Diritto ed economia Diritto e legislazione sociale Arte e/o musica Storia dell’arte o musica Educazione Fisica Religione Totale ore - - - - 2 2 2 - - - - - - - 3 - 2 - - - - - 2 2 2 2 1 27 2 1 34 2 1 34 2 1 34 2 1 34 Nella lettura dei quadri orari si è tenuto conto delle novità introdotte dalla riforma Gelmini, pertanto risulta aggiornato in tal senso il curricolo delle classi prime. Per le altre classi si riporta lo schema dei curricoli precedenti, rappresentandone la normale progressione. Il progetto didattico Il progetto didattico del nostro Liceo mantiene inalterata l’organizzazione dei curricoli previsti dalla normativa nazionale. Interviene invece: sulla articolazione didattica dei programmi, che vengono parzialmente ridefiniti in strutture modulari; sul potenziamento dell’offerta formativa, che prevede momenti di consulenza e di recupero e varie attività extracurriculari; infine sui criteri della valutazione, che mirano a rendere quanto più oggettivo e unitario possibile il processo di osservazione delle capacità degli alunni e quanto più trasparente possibile la stessa formulazione dei giudizi in itinere e in sede di scrutinio. Una proposta specifica riguarda, inoltre, il terreno dell’approfondimento critico pluridisciplinare. Strutture e attività di consulenza Il C. I. C. Viene confermata l’attivazione del CIC (Centro di informazione e consulenza) come importate punto di riferimento per gli alunni in difficoltà. I docenti impegnati nelle attività del C.I.C. costituiscono, in concreto, uno sportello aperto agli alunni, al fine specifico di venire incontro a bisogni, richieste, sofferenze. Lo sportello è anche, di fatto, un osservatorio privilegiato per l’analisi della domanda formativa e del disagio a livello individuale e collettivo; i dati che in esso si cumulano contribuiscono all’attività di 22 monitoraggio della popolazione scolastica del Liceo, in particolare per quanto concerne l’ambito dei comportamenti a rischio. Le modalità di attuazione di questa iniziativa hanno un elemento unificatore nel concetto di “ascolto”, considerato come strumento privilegiato per porre al centro dell’attenzione i processi relazionali e interazionali dello studente. L’ascolto è pensato in tre diverse modalità: a) aperto a tutti gli studenti, con l’intervento di esperti esterni alla scuola con specifiche competenze psicologiche; b) individuale dello studente con un docente della classe o un docente referente del C.I.C.; c) ascolto di classe condotto dal docente in aula con il gruppo classe. L’ascolto individuale si basa sulla capacità di costruire un dialogo basato sulla comprensione dei bisogni dello studente, al quale offre una relazione confidenziale che facilita la comunicazione; agevola, inoltre, se necessario, l’accesso dello studente ai servizi presenti sul territorio. L’ascolto di gruppo amplia l’intervento ai processi di socializzazione, presenta aspetti più specificamente scolastici e può rientrare nella programmazione curriculare. Favorisce la presentazione e la conoscenza reciproca tra studenti, e consente, soprattutto, di affrontare le tematiche sotterranee del gruppo-classe, facendole emergere e portandole alla consapevolezza di tutti. L’Orientamento L’importanza dell’orientamento connesso alla scelta formativa e all’inserimento professionale dei giovani, assume, oggi, rilevanza particolare, anche in considerazione dell’aumentata possibilità di scelta offerta al singolo individuo da un contesto estremamente complesso e in rapida evoluzione. Non a caso, il Ministero della Pubblica Istruzione insiste molto proprio sulla pratica dell’orientamento, che va considerato come attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado e come parte integrante del processo educativo e formativo. Se si considera nel suo complesso l’attività didattico-formativa del nostro Istituto, essa si presenta già intrinsecamente orientativa, in quanto valorizza l’interazione quotidiana tra docenti e allievi, che è essa stessa il momento più significativo di quel processo di orientamento e ri-orientamento che consente di far emergere negli studenti interessi e attitudini. Tuttavia il nostro Liceo prevede specifiche attività di orientamento, sia in entrata che in uscita. In particolare, l’orientamento in entrata, che riguarda soprattutto gli alunni delle classi prime, è volto a 1 migliorare il rapporto tra l’allievo e l’istituzione scuola; 23 2 ridurre l’inevitabile disagio iniziale dell’alunno, in contatto con un ambiente assolutamente nuovo 3 favorire la conoscenza del nuovo ambiente e delle sue regole 4 far conoscere l’identità culturale dell’Istituto e le finalità del percorso educativo prescelto. Esso si concretizza: 1 nella promozione della socializzazione; 2 nell’incontro con gli studenti degli ultimi anni per scambio di esperienze; 3 nella visita ai locali della scuola, eventualmente con la collaborazione degli alunni delle ultime classi; 4 nella acquisizione di informazioni relative agli orari e ai servizi che l’Istituto offre; 5 nella illustrazione ai giovani studenti del funzionamento degli OO.CC. della scuola; 6 nella consegna della copia del P.O.F. e del libretto delle giustifiche alle famiglie; 7 nella lettura del Regolamento, con allegato il P.E.C., che definisce diritti e doveri di ciascuna componente della vita scolastica; 8 nella illustrazione del percorso didattico e dei criteri di valutazione espressi nel P.O.F.; 9 nell’accertamento dei pre-requisiti di base attraverso la somministrazione di prove d’ingresso; 10 nell’avviamento degli alunni ad un metodo di studio in grado di ottimizzare le loro capacità; 11 nel contattare le scuola medie del distretto, fornendo materiale utile all’orientamento; 12 nella realizzazione, ove possibile, di progetti di continuità con le scuole medie del territorio. Quanto all’orientamento in uscita, che interessa gli alunni delle classi quinte, esso si carica di una forte valenza sul piano sociale, perché pone al centro dell’attenzione il delicato rapporto individuo-realtà circostante e perché impone una riflessione al giovane che stia per inserirsi nel mondo del lavoro, invitandolo ad una mediazione tra le proprie aspirazioni ideali, il proprio potenziale e le reali possibilità di crescita che possono effettivamente essergli offerte dal mondo esterno. Esso è, pertanto, volto a: 1 curare il rapporto con le scuole, le università e gli altri centri di formazione professionale; 2 informare gli studenti della articolazione e delle finalità dei vari corsi universitari, per renderli consapevoli delle proprie future scelte di studio; 3 fornire precise informazioni sulle Facoltà, sui corsi di laurea e sui diplomi che è possibile conseguire nelle università italiane; 4 informare gli studenti sulle Facoltà a numero chiuso e sui tipi di test di ammissione, possibilmente simulando qualche prova; 24 5 illustrare gli sbocchi professionali che i vari percorsi possono prevedere. Tra le varie iniziative prospettate dal territorio, verranno selezionate accuratamente quelle più rispondenti alle effettive esigenze dell’utenza. Trattandosi di una istituzione liceale, verranno di preferenza accolte le proposte provenienti dai vari Atenei, ma non si esclude la possibilità di accettare quelle provenienti da altre realtà formative. Lo sportello didattico e l’attività di recupero L’attività didattica, impegnata a fornire a tutti gli studenti pari opportunità culturali e di autorealizzazione, si incentrerà strategicamente su un’attività di sostegno e di recupero, che consenta alle fasce di allievi in situazioni di svantaggio di colmare le carenze riscontrate e riallinearsi alle fasce di livello positivo. Nell’ambito delle attività di recupero verrà riattivato uno specifico “sportello didattico” al servizio degli alunni. Si tratta di una struttura che, nella forma del colloquio individuale tra alunno e docente, fornisce indicazioni utili per lo studio individuale, al fine di recuperare sul disagio scolastico e diminuire le negatività disciplinari. Va da sé che gli insegnanti che avranno dato la propria disponibilità saranno impegnati in tale attività di recupero individualizzato, secondo il giorno e l’orario stabilito, solo in presenza di prenotazioni. Gli interventi saranno tutti debitamente registrati. I docenti annoteranno su un apposito registro la data, la tipologia dell’intervento didattico realizzato, il nome dell’alunno, che apporrà la propria firma, e la classe di appartenenza. In concreto, gli alunni si prenoteranno liberamente per i colloqui individuali di sportello, tenuti da docenti delle diverse discipline in coda alle lezioni secondo un orario definito. Si tratta di mettere a loro disposizione consulenti esperti che risolvano dubbi specifici ed intervengano sul metodo di studio; al tempo stesso, lo sportello funziona anche da luogo di monitoraggio per individuare le difficoltà più generalizzate. Lo sportello deve essere inteso come un consulto “una tantum”, non come una pratica continua e sistematica. Per consentire agli alunni, che al termine del primo quadrimestre abbiano riportato un profitto insufficiente in una o più discipline, di recuperare le proprie lacune, il Collegio dei Docenti, interpretando le indicazioni contenute nel decreto ministeriale del 3/10/07, valuterà quali strategie porre in essere per ristabilire le condizioni di svolgimento di un regolare percorso didattico-disciplinare. Anche riguardo al recupero degli alunni che saranno risultati insufficienti in una o più discipline a seguito degli scrutini di fine anno scolastico, la scuola accoglie le indicazioni provenienti dal Ministero, prevedendo la istituzione di corsi di recupero nel periodo estivo di normale sospensione dell’attività didattica e fissando nei termini suggeriti dal 25 decreto il momento della verifica, che sarà svolta dal Consiglio di classe. In linea di massima i corsi saranno sviluppati per argomenti e non per sintesi del programma. Invece che proporre agli alunni una mera e inefficace sintesi del programma, si interverrà per rafforzare le modalità topiche dello studio disciplinare. Siffatti corsi, in effetti, dovrebbero tener conto non solo delle insufficienze formali, ma proprio delle carenze che sono alla base degli esiti insoddisfacenti del profitto. Sito web L’esigenza di rispondere in modo efficace e adeguato alla articolata domanda esplicitata dalla società complessa e globale in cui viviamo ha indotto una profonda trasformazione dei diversi ambiti in cui si esplica l’agire della scuola. Partecipazione, cooperazione, integrazione, condivisione sono i parametri su cui fondare la qualità dell’offerta formativa e il potenziamento del successo, ancor più in un territorio, come quello arzanese, che evidenzia forme di emarginazione culturale. In tale logica la comunicazione appare la leva strategica, funzionale a sostenere i processi di cambiamento in cui sono impegnate le istituzioni scolastiche autonome. L’obiettivo della congruenza fra domanda e offerta formativa reclama, infatti, un modello gestionale capace di attivare forme di partecipazione sempre più ampie e di implementare la sinergia d’intenti fra scuola - famiglia – territorio. La comunicazione diventa così modalità privilegiata sia per sollecitare il contributo delle famiglie e della realtà sociale che per favorire il consenso e la condivisione dei fini dell’educazione e della formazione scolastica. È questo il motivo per cui il Collegio dei Docenti ha fatto proprio già dallo scorso anno un progetto per la realizzazione di un sito web, con le seguenti finalità: Fornire un’informazione rapida, efficace e facilmente accessibile su tutti gli aspetti strutturali e organizzativi in cui si articola la scuola e sull’offerta che essa è in grado di offrire; Rafforzare la continuità orizzontale coinvolgendo gli studenti, i genitori e tutti quei soggetti che hanno a cuore le vicende della scuola e il progresso della società civile. È noto, infatti, che lo scambio di un flusso costante di informazioni e di conoscenze favorisce la costruzione attiva dei saperi e un atteggiamento di cittadinanza attiva; Rafforzare la continuità scolastica verticale all’interno dell’istituto e con gli alunni delle scuole medie inferiori, favorendo così le attività di orientamento che sono obbligatorie in tutte le scuole. 26 Attività extracurricolari Lo scopo del POF è dare senso e unità e coerenza all’intero blocco di azioni didattiche ed educative proposte dalla scuola ma anche saperle esplicitare agli utenti in modo che risultino il più possibile chiare ed esaustive. Quest’anno il collegio dei docenti ha individuato cinque assi intorno ai quali costruire l’offerta didattica ed educativa. Essi si possono così sintetizzare: 1. attività di formazione e aggiornamento dei docenti; 2. analisi delle discipline e successivo riorientamento dei programmi; 3. recupero e motivazione degli alunni; 4. uso mirato delle tecnologie; 5. ricaduta esterna dell’insieme delle attività. Date queste premesse, i singoli dipartimenti hanno avanzato proposte di percorsi curriculari ed extracurriculari, sottoposte al vaglio del collegio e valutate in base alla loro valenza didattica e alla congruenza rispetto al POF nel suo complesso, tutte riferibili ad almeno uno degli assi portanti del POF. Ottenuta l’approvazione del collegio, lo staff di presidenza ha raccolto l’insieme delle proposte progettuali articolandole in macro progetti che rispondono alle finalità corrispondenti agli assi di cui sopra e a loro volta suddivise in più obiettivi specifici. Ciò al fine di ridurre veramente ad unità ciò che altrimenti apparirebbe disorganico, nello stesso tempo consentendo l’applicazione più efficace del rapporto tra l’insieme dei progetti e le risorse economiche a disposizione della scuola. A tal proposito si fa presente che una parte delle attività progettuali insiste su un fondo d’istituto di consistenza certamente inferiore rispetto agli anni precedenti e che un significativo contributo proviene dai fondi della comunità europea. Riguardo ai punti 1 e 2 da diverso tempo i docenti del liceo esprimono l’esigenza di lavorare per migliorare la qualità e la capacità progettuale non solo per promuovere l’immagine del liceo all’esterno ma anche e soprattutto per coltivare la propria professionalità . A tal uopo si decide di puntare su due aspetti: la relazione e la didattica 27 Riguardo al primo si prevede di attivare un corso di aggiornamento per docenti che si configuri come continuazione e approfondimento di precedenti percorsi di tematica affine. Il corso avrà una durata di trenta ore e coinvolgerà da 15 a 23 docenti. Per incoraggiare il lavoro di equipe tra i docenti si attribuirà un ruolo di primissimo piano ai coordinatori dei dipartimenti, nel complesso tentativo di analizzare le discipline e articolarne l’insegnamento. Nella medesima ottica di collaborazione e di raggiungimento di obiettivi comuni si provvederà alla costituzione di specifiche commissioni disciplinari con il compito di affiancare le figure strumentali preposte alla gestione e alla implementazione del sito Web. Riguardo al secondo aspetto si prevede di organizzare degli incontri di formazione con personale esperto soprattutto per approfondire le metodologie di soluzione delle prove INVALSI che il Ministero intende somministrare ai vari ordini di scuola. Riguardo al punto 3 si propone un macroprogetto di prevenzione e recupero dell’insuccesso scolastico, nonché di sostegno al successo. In tale quadro si realizzeranno diverse tipologie di interventi. In particolare per gli alunni che al primo quadrimestre abbiano riportato insufficienze gravi si attiveranno tra febbraio e marzo corsi di recupero extracurriculari nelle discipline individuate dal Collegio dei Docenti. Saranno i docenti dei singoli consigli di classe ad analizzare il quadro complessivo del profitto raggiunto dagli studenti ed eventualmente a indirizzarli alla frequenza dei corsi di recupero. Un ulteriore intervento di recupero è previsto nel mese di luglio, quindi dopo la pubblicazione degli esiti finali, per gli alunni che avranno riportato nelle materie oggetto dei corsi la sospensione del giudizio. Per colmare lacune riferite ad ambiti specifici, per migliorare la preparazione in vista di momenti di verifica, per approfondire taluni argomenti, per ricevere informazioni e consigli su particolari aspetti delle discipline si avvia anche quest’anno lo sportello didattico, da novembre a maggio, cui gli alunni potranno accedere o su prenotazione o dietro suggerimento dell’ insegnante. Quest’anno lo sportello didattico vedrà, accanto al docente della disciplina, la presenza di un paio di alunni del triennio in qualità di studenti “coadiutori”. Si tratta di una forma di collaborazione tra docenti e studenti nella gestione delle attività dello sportello didattico, ispirata alla strategia educativa della PEER EDUCATION. Lo scopo di tale iniziativa è rendere i giovani protagonisti del successo formativo nonché sviluppare in essi le abilità relazionali-comunicative. Si riportano di seguito le discipline interessate alle attività dello sportello didattico: 28 italiano latino matematica (biennio) matematica (triennio) inglese francese spagnolo scienze filosofia scienze umane Come ulteriore iniziativa di sostegno al successo formativo s’inserisce da quest’anno nel POF un servizio di consulenza agli esami di Stato riservato ai maturandi, con l’obiettivo di guidare e orientare questi ultimi nella strutturazione dei percorsi interdisciplinari oggetto del colloquio d’esame. Anche in questo caso la partecipazione degli alunni s’intende libera o dietro invito di uno o più docenti. Al fine di promuovere il successo scolastico dai dipartimenti sono state proposte varie attività progettuali che nel loro complesso rispondono alla finalità di un arricchimento del curriculum e che pertanto si inseriscono nell’area degli interventi a servizio degli studenti. Quest’ area, che costituisce la parte più varia e consistente dell’offerta formativa, si articola in tre diversi profili, comprendendo buona parte delle attività extracurriculari, le azioni di coordinamento e gestione dell’orientamento in uscita e le iniziative di prevenzione della dispersione scolastica. Si fornisce di seguito un elenco dei progetti che la scuola realizzerà in quest’anno scolastico con una breve descrizione Progetto Novecento: in due corsi di trenta ore ciascuno, destinati ad un gruppo di 100 alunni delle classi 5^, 10 docenti introducono e presentano testi di autori del ‘900, guidando gli allievi in un esercizio di analisi testuale utile in preparazione alla prima prova scritta dell’esame di Stato; Progetto auto stima: si tratta di un percorso esperienziale per la conoscenza di sé e per il riconoscimento delle proprie emozioni. Il progetto impegna 2 docenti per un totale di 30 ore; Progetti di eccellenza: inglese Ket/A2 e francese Delf/A2. Di 30 ore ciascuno, si tratta di percorsi che prevedono al termine una certificazione di conoscenza della lingua spendibile anche fuori dalla scuola; 29 Progetto di potenziamento delle scienze: destinato agli alunni delle classi 5^ e affidati a 5 docenti, il progetto intende approfondire in 30 ore argomenti di chimica, biologia e fisica. Ogni incontro terminerà con una simulazione di esercitazione utile al test di ammissione alle facoltà universitarie scientifiche; Progetti di classe: percorsi organizzati dai consigli di classe che si dichiareranno disponibili, prevedono in conclusione la realizzazione di un prodotto o di un evento finale; Progetto Lyceum: è il giornalino scolastico, che vedrà la luce grazie all’impegno di due docenti e di tutti gli studenti che vorranno servirsi di questo mezzo per vivere e far vivere l’esperienza scolastica; Progetto Cotief : gare sportive per gli alunni del triennio; Progetto Poliporo: destinato agli alunni delle classi 5^, è un percorso didattico di orientamento al lavoro. Ciascuna classe 5^ sarà impegnata per 5 ore. Si tratta di rendere gli studenti imprenditori di se stessi attraverso la consapevolezza delle proprie attitudini e la conoscenza degli strumenti utili per inserirsi nel mondo del lavoro; Progetto stage università: 3 giorni dedicati alla presentazione delle caratteristiche e dei piani di studio dei vari corsi di laurea, in orario curriculare; Progetto C.I.C.: è un progetto che, affidato a 7 docenti selezionati, consiste nella realizzazione di uno sportello di ascolto al quale gli alunni possono rivolgersi garantiti dalla più assoluta riservatezza. Relativamente al 4 punto in quest’ anno scolastico verrà realizzato un progetto mirante ad un pieno utilizzo degli strumenti tecnici in dotazione alla scuola. Obiettivo fondamentale sarà rafforzare l’iniziativa didattica dei docenti; obiettivi aggiuntivi spingere gli alunni a fruire positivamente di una comunicazione didattica articolata, rafforzare le sinergie tra le diverse risorse professionali presenti nella scuola, verificare l’effettiva utilità delle dotazioni strumentali disponibili Il progetto si articolerà in 3 attività: a) promozione del libro e della possibile lettura di testi attraverso una informazione di massima, offerta dai responsabili della biblioteca direttamente classe per classe, su testi disponibili presso biblioteca d’istituto; b) costituzione di 7 circoli di lettura per fasce di classi, di cui 5 ad Arzano e 2 a Grumo Nevano, con l’impegno di 10 incontri di 2 ore ciascuno coordinati da un docente; c) costruzione di lezioni multimediali per disciplina o per aree disciplinari, da immettere sul sito dell’istituto. Nell’ambito delle attività extracurriculari, vanno considerati i viaggi di istruzione e le visite guidate. I primi, di più giorni, riguarderanno le classi del triennio, mentre le seconde saranno attivate sia per il biennio 30 che per il triennio. Gli itinerari saranno stabiliti dai singoli consigli di classe, su proposta di una apposita commissione di istituto e in stretto rapporto con i contenuti della programmazione didattica di classe. Il 5^ punto prevede un insieme di iniziative finalizzate all’orientamento in ingresso ovvero alla ricaduta esterna dell’insieme delle attività. L’orientamento in ingresso coinvolgerà gli studenti delle classi 3^ medie e i loro genitori per tutta la durata dell’anno scolastico, attraverso la partecipazione a specifici incontri promossi dalle singole scuole del territorio (Arzano – Grumo Nevano – Casavatore – Melito). Oltre a ciò verrà divulgato materiale pubblicitario del nostro istituto, sarà disponibile uno sportello orientativo per consigli individualizzati, nonché incontri di orientamento in situazione. Di particolare importanza l’organizzazione di giornate di open day presso il nostro liceo, in cui genitori e alunni di 3^ media potranno incontrare docenti e studenti del liceo per ricevere informazioni e visitare i locali e le strutture. Tali giornate sono previste per domenica 12 dicembre 2010 dalle ore 9,30 alle ore 12,00 e domenica 30 gennaio 2011 dalle ore 9,30 alle ore 12,00. Per incrementare i rapporti con il territorio il nostro liceo s’impegna a promuovere le iniziative di raccordo tra le diverse presenze istituzionali del territorio stesso, a far conoscere all’esterno della scuola il nostro POF; a partecipare a riunioni e manifestazioni promosse dal Comune di Arzano, a collaborare con i docenti referenti POF delle scuole medie del territorio e a organizzare eventi aperti alla popolazione scolastica ed extra-scolastica. Altre attività Dal momento che l’educazione alla legalità è una costante del nostro Piano dell’Offerta Formativa, essa percorre la vita scolastica esplicitandosi in progetti specifici, ma anche vivendo nella normale iniziativa didattica come riferimento della stessa attività di trasmissione e acquisizione del sapere. Tuttavia, se non si attiva una dinamica di protagonismo autentico degli alunni il tema della legalità, come rispetto delle regole e rispetto dei diritti di ciascuno, rischia di essere vissuto in modo astratto e di non incidere in maniera rilevante nel percorso formativo di ciascuno allievo. Con il progetto Discutiamo di regole e diritti si propone perciò di costruire uno spazio di protagonismo e di partecipazione nella forma di una libera discussione, in ciascuna classe, su episodi, questioni e temi che attengono all’ambito complessivo delle regole dei diritti 31 Obiettivo fondamentale è rafforzare negli alunni il senso delle regole e favorire la familiarità col tema dei diritti in quanto valore fondativo della cittadinanza. Il progetto tende anche al raggiungimento di obiettivi aggiuntivi: 1- rafforzare negli alunni la capacità di leggere le notizie e di contestualizzare le informazioni; 2- rafforzare la capacità di discussione, in particolare la capacità di concentrarsi sull’essenziale di una tematica e la capacità di ascolto del punto di vista altrui; 3- migliorare la qualità del dialogo tra docenti ed alunni. Si tratta in pratica di partire dalla lettura di un articolo del giornale, proposto alla classe da uno dei docenti che liberamente partecipano al progetto, avviando una discussione di un’ora, finalizzata a mettere in luce soprattutto la connessione tra regole e diritti. Tale discussione si attiverà qualora la classe risulti senza il docente normalmente in orario, per assenza o per qualsiasi altro motivo. In tale attività il docente, oltre a suggerire il testo di partenza, favorisce la libera espressione degli alunni, incoraggiandoli a offrire il loro punto di vista e a interloquire tra di loro. Per la realizzazione del progetto la scuola garantisce l’abbonamento quadrimestrale ai quotidiani Il Mattino, Il corriere della sera e Repubblica per Arzano e Repubblica e Il Mattino per Grumo Nevano. Le attività progettuali si intrecceranno anche con il Piano Integrato FSE codice C-1-FSE-2010-2346 o altri progetti autofinanziati. In ogni caso ci si avvarrà di consulenze esterne, ma il nucleo sostanziale sarà costituito da docenti interni. Il Piano, approvato dal nostro Collegio docenti del Liceo Scientifico di Arzano il 14 maggio 2010 (delibera n. 15) e organicamente inserito nel POF, si articola in dieci moduli che intervengono sulle abilità di base da diverse angolazioni, dal rafforzamento delle tecniche e procedure di calcolo e delle strategie per la risoluzione dei problemi, delle competenze lessicali, comunicative e interpretative sua in lingua madre che in L2, dalla capacità di utilizzo delle tecnologie informatiche al consolidamento dell'attitudine all'imparare. I percorsi impegneranno alunni diversi, di diverse fasce di classe. La finalità complessiva del progetto è rafforzare i curriculari, anche al fine di fissare gli standard formativi comuni e migliorare la qualità didattica. In questo senso il lavoro che si attiva è una risorsa per l'intera comunità scolastica, sicchè, all'obiettivo generale del potenziamento delle abilità di base corrisponde una doppia aspettativa. La prima, quella più immediata, riguarda gli alunni che frequenteranno, per i quali prevediamo un miglioramento del bagaglio delle conoscenze e delle abilità procedurali; la seconda riguarda l'intera scuola: ci aspettiamo un innalzamento della consapevolezza dei traguardi che possono essere raggiunti con lo studio, nonchè una 32 spinta più generale all'impegno produttivo anche nei prossimi anni. Ci aspettiamo, inoltre una ricaduta positiva anche sul piano della programmazione didattica dei dipartimenti. I percorsi prevedono una attenzione rivolta alle più generali tecniche di apprendimento, ma anche ad ambiti specifici, come quello linguistico, quello logico-matematico e quello informatico. Si riporta di seguito lo schema dei moduli che saranno attivati nell’a.s.2010/2011: n.° Area del percorso formativo Titolo Destinatari Ore 1 Competenze digitali Certificazione Microsoft “IC3 basic” Alunni triennio 50 2 Competenze digitali Certificazione Microsoft “IC3 plus” Alunni classi IV e V 50 3 Competenze in scienze e tecnologia Viaggiando attraverso l’aria Alunni classi I 30 4 Competenze in matematica Metodi e logica Alunni classi II 30 5 Competenze in matematica Percorsi matematici Alunni V 30 6 Comunicazione in lingua madre Pensieri e parole Alunni classi I 50 7 Comunicazione in lingua straniera Loving English Learning English (B1 PET) Alunni triennio 50 8 Comunicazione in lingua straniera Aimer français, apprender le français (B1) Alunni triennio 50 9 Comunicazione in lingua straniera En marcha ( Nivel B1) Alunni triennio 50 10 Imparare ad apprendere Imparare ad imparare Alunni classi II 30 L.S. 33 Parte quarta GLI OBIETTIVI FORMATIVI E LA VALUTAZIONE 34 Obiettivi formativi trasversali BIENNIO Obiettivo Indicatore Acquisire il senso di responsabilità ed il rispetto L’alunno garantisce regolarità nella degli altri e dei beni della collettività frequenza e rispetta il regolamento di istituto Comprendere ed accettare, nel rapporto con gli L’alunno dialoga positivamente con i altri, le reciproche diversità di qualsiasi natura compagni di classe e si mostra esse siano disponibile ad attivare relazioni con i propri coetanei e a collaborare nelle attività. Saper lavorare in gruppo in modo da stimolare L’alunno partecipa in maniera il confronto di idee consapevole al lavoro collettivo in classe e svolge con senso di responsabilità il proprio compito. Maturare la consapevolezza di sé e della propria L’alunno riconosce le proprie identità sociale potenzialità e i propri limiti ed è capace di ipotizzare uno sviluppo futuro delle proprie inclinazioni. TRIENNIO Obiettivo Indicatore Acquisire il senso di responsabilità ed il rispetto L’alunno garantisce regolarità nella degli altri e dei beni della collettività frequenza e correttezza nel comportamento, con capacità di cambiamento e di autocritica. Comprendere ed accettare, nel rapporto con gli L’alunno dialoga positivamente con i altri, le reciproche diversità di qualsiasi natura compagni di classe e si mostra 35 esse siano Saper lavorare in gruppo in modo da stimolare il confronto di idee Maturare la consapevolezza di sé e della propria identità sociale Adattarsi a situazioni nuove ed essere preparati alla revisione critica del proprio giudizio ed alla modifica della condotta personale di fronte a prove ed argomenti convincenti Saper attivare percorsi di autoapprendimento disponibile ad attivare relazioni con i propri coetanei e con la realtà esterna alla scuola, costruendo percorsi condivisi di compartecipazione. L’alunno partecipa in maniera consapevole, impegnata e non gregaria all’insieme delle dinamiche educative. L’alunno riconosce le proprie potenzialità ed inclinazioni e sa delineare percorsi futuri. L’alunno è in grado di analizzare una situazione problematica e sa cogliere, nel riconoscimento e nella correzione di eventuali errori, un’occasione di una crescita più consapevole e versatile. L’alunno mostra interesse per i temi trattati ed è in grado di approfondirli autonomamente Competenze trasversali Class e Pri ma Sec ond a Ter za Lettura e comprensione di testi orali e scritti Sintesi di testi e organizzazione di appunti Riconoscimento di rapporti causa/effetto Applicazione di principi e regole Codificare e decodificare messaggi con interlocutori diversi ed in situazioni diverse Relazionare su interventi, attività, avvenimenti Raccogliere e classificare dati Individuare sequenze logiche e risolvere problemi disciplinari Relazionare usando adeguatamente il lessico specifico Strutturare e collegare le conoscenze Organizzare un discorso coerente su tematiche varie 36 Essere in grado di condurre analisi sufficientemente dettagliate di una problematica Qu arta Qui nta Relazionare utilizzando il lessico specifico delle varie discipline Comunicare efficacemente utilizzando appropriati messaggi tecnici Elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire processi decisionali Effettuare scelte e prendere decisioni ricercando e assumendo le informazioni opportune Definire i punti di connessione tra le discipline Organizzare un discorso coerente su tematiche varie Interpretare fatti e fenomeni ed esprimere giudizi personali Documentare adeguatamente il proprio lavoro utilizzando i depositi di informazioni Valutazione e misurazione Il punto di partenza della nostra riflessione sulla valutazione poggia sulla convinzione che una grande disparità nei criteri di valutazione non è né un male necessario, né un dato inevitabile della vita scolastica. Non ci proponiamo, ovviamente, una omogeneità assoluta nelle valutazioni dei docenti, perché sappiamo bene che una certa banda di oscillazione nell’attività di valutazione di un elaborato o di una interrogazione è cosa normale, tanto che lo stesso docente potrebbe assegnare – ed è legittimo farlo- punteggi leggermente diversi allo stesso elaborato rivisto a distanza di tempo. Ma il punto da considerare è proprio quello dell’ampiezza di tale oscillazione. Se è troppo grande, si determinano, con tutta evidenza, delle situazioni di disparità tra classi e classi e alunni e alunni, col conseguente corredo di frustrazioni degli alunni e disaffezione verso l’operato della scuola. C’è, in altri termini, un legame stretto tra disparità notevoli di valutazione didattica e il disagio scolastico degli alunni. La nostra programmazione si propone di contrastare proprio, quanto più possibile, la disparità docimologica presente nel corpo docente. L’obiettivo è di costruire un comune sentire tra i docenti per quanto riguarda i processi di correzione degli elaborati, la conduzione dei colloqui e la valutazione del risultato scolastico degli alunni. Dalla misurazione alla valutazione 37 E’ essenziale mantenere in ogni momento la distinzione tra la misurazione delle performance e la valutazione dell’esito scolastico. Non si tratta solo di un ovvio suggerimento docimologico: la stessa normativa va in tale direzione, in particolare quando qualifica come “voti proposti” quelli che i singoli docenti portano in Consiglio di classe al momento degli scrutini. Più in generale potremmo dire che mentre la misurazione delle prestazioni trova nel singolo docente il suo fondamento, il soggetto della valutazione è un organo collegiale. Lo è in senso proprio, poiché la valutazione dovrà emergere da una discussione vera tra i docenti, che non si limiti a registrare le opinioni di ciascuno; la discussione è chiamata, invece, a convalidare o modificare le opinioni di partenza e, concretamente, a definire un giudizio sulla complessiva personalità scolastica dell’alunno. Le misurazioni che i docenti registrano nel corso dell’attività didattica quadrimestrale o annuale attraverso le interrogazioni, gli elaborati, i quesiti, ecc., e che poi traducono in voti sul registro personale, concorrono certamente a un tale giudizio, ma non costituiscono l’unico elemento che va considerato. Altri “ingredienti” sono: la storia scolastica dell’alunno, il grado di partecipazione all’attività scolastica, le misurazioni riportate dagli altri docenti, le diverse opinioni dei membri del Consiglio. Va tenuto presente, inoltre, il quadro generale della scuola e la sua programmazione educativa e didattica. I caratteri del processo di misurazione La verifica dei livelli di apprendimento poggia sui principi fondamentali della trasparenza, dell’oggettività e della collegialità. I risultati delle prove saranno sempre resi note agli studenti con tempestività, così come chiari saranno i criteri per l’assegnazione dei voti, anche in considerazione della rilevante funzione formativa delle prove di verifica e del feed-back positivo sul processo di apprendimento che ne deriva. Quello che per i docenti costituisce un processo di misurazione, per gli alunni rappresenta un momento importante dello stesso processo di formazione culturale e umana, in particolare perché permette di prendere coscienza di sé e dei punti di forza e delle carenze rispetto al progetto educativo. Ogni studente sarà sottoposto ad un congruo numero di verifiche, sia scritte, che orali; tutti i docenti adotteranno, in coerenza a quanto previsto dal regolamento di Istituto, le misure opportune per non consentire che l’assenteismo sistematico possa costituire un grave ostacolo all’attuazione del piano delle verifiche opportunamente predisposto, evitando, in ogni caso, che una sola valutazione sommativa finale possa costituire il principale riferimento per il giudizio complessivo. Nel rispetto della libertà di insegnamento del docente, saranno utilizzate tutte le metodologie di verifica che risultano coerenti con il percorso didattico; in questa ottica, potranno essere strumenti importanti le prove strutturate e le tipologie ascrivibili a quelle per la terza prova del nuovo esame di stato. 38 I caratteri del processo di valutazione I dipartimenti disciplinari costituiranno un punto di riferimento fondamentale per la discussione di criteri omogenei di verifica e per la predisposizione di griglie di valutazione che contengano elementi di unitarietà. La valutazione finale risulterà perciò articolata a seconda delle discipline e, tuttavia, le griglie di valutazione disciplinare (che si riportano in allegato al presente documento) avranno tutte al loro interno il riferimento ai seguenti criteri che, pur essendo da rapportare ai livelli progressivi di ciascun anno di corso, sono così schematizzabili: valutazione metacognitiva 1. disponibilità, interesse, partecipazione; 2. accettazione delle regole; 3. impegno. Valutazione cognitiva pluridisciplinare 1. Capacità di analisi, astrazione, sintesi; 2. organizzazione autonoma delle conoscenze acquisite; 3. integrazione dei contenuti delle singole discipline in una visione organica ed articolata; 4. capacità di approfondimento, critica e di valutazione personale Criteri per la proposta disciplinare da portare in sede di scrutinio finale Livello notevole di conoscenze di base, competenza, capacità analitica e sintetica, rielaborazione personale, spiccata competenza nel porre e risolvere problemi anche insieme ad altri problemi e questioni, attenzione per la 9/10 ricerca, apertura mentale alla curiosità intellettuale, attitudine a sviluppare osservazioni. Partecipazione assidua, intensa, propositiva, abilità di metodi e 39 di linguaggi specifici, personalità e attitudine alle discipline, struttura dei dati cognitivi, validità dialettica. Conoscenza di base brillante, competenza, capacità analitica e sintetica, rielaborazione personale, abilità nel ricercare e risolvere problemi, attenzione alla ricerca, apertura mentale alla curiosità intellettuale, attitudine a sviluppare osservazioni. Partecipazione attiva e disponibilità al dialogo, razionalità dei dati cognitivi strutturati, capacità dialogiche, organizzative, dialettica e padronanza di linguaggi specifici. Livello positivo delle conoscenze di base, discrete capacità analitiche e sintetiche, abilità nel ricercare, porre e risolvere problemi, attenzione alla ricerca, attenta osservazione, partecipazione attiva, informazioni precise e sicure, facilità dialogica, possesso senza incertezze del linguaggio specifico. Sufficiente conoscenza di base, alcune competenze specifiche, presenza accettabile di abilità analitiche e sintetiche, capacità di rendersi conto dei problemi, una qual certa attenzione alla ricerca, partecipazione abbastanza attiva, conoscenza dei principali dati cognitivi, uso di un linguaggio globalmente specifico. Mediocre conoscenza di base, generica capacità analitica e sintetica, approssimata attenzione ai problemi e alla loro soluzione, una non evidente attenzione per la ricerca, partecipazione non attiva e continua, impegno generico, motivazioni culturali non sempre efficaci. Mediocre abilità nell’uso dei linguaggi specifici. Insufficiente conoscenza di base, impegno saltuario e superficiale, carenti capacità logico-espressive. Insufficiente conoscenza ed uso dei linguaggi specifici Scarsa e frammentaria conoscenza di contenuti culturali o delle nozioni basilari della disciplina, esposizione superficiale e ripetitiva dei concetti, impegno quasi assente Conoscenza estremamente carente dei contenuti disciplinari, impegno assente 8 7 6 5 4 3 1/2 Criteri per la valutazione in sede di scrutinio finale 40 Promossi con pieno merito Studenti che conseguano un positivo esito degli studi, sia per l’insieme almeno sufficiente delle conoscenze e competenze disciplinari, sia per le caratteristiche della loro personalità scolastica giudicata positiva sulla base dei parametri di tipo metacognitivo, metadisciplinare e di area. Promossi con debito formativo Studenti che, a giudizio del consiglio di classe, possono frequentare con un certo profitto l’anno scolastico successivo, pur presentando una valutazione insufficiente, rispetto agli obiettivi e ai parametri fissati in una o più discipline. Il collegio docenti ha fissato nel numero di due il tetto dei debiti formativi per il Liceo scientifico e in tre per il linguistico e lo psicopedagogico (in considerazione del maggior numero di discipline di insegnamento). Tale dispositivo non intende, tuttavia, ridurre in alcun modo la valutazione al computo del numero di proposte di voto insufficiente: in altri termini, dire che si promuove al massimo con due debiti formativi (per lo scientifico) e tre debiti (per gli altri curricoli) non implica affatto che automaticamente con tre o più insufficienze si bocci. Si apre invece, in tal caso, una discussione complessiva sull’esito di promozione o bocciatura. Una discussione vera, che riguarderà tutti gli elementi di giudizio a disposizione del Consiglio, a partire dalla personalità scolastica dell’alunno. Si distingue, in altre parole, tra la proposta del singolo docente e la decisione finale del Consiglio. Si distingue altresì, in caso di decisione di promuovere anche in presenza di più insufficienze rispetto alle due o alle tre preventivate, tra le specifiche proposte di voto negativo dei docenti e l’individuazione collegiale delle discipline in cui l’alunno riporterà poi effettivamente il debito formativo. Nei confronti degli studenti promossi con debito formativo il Consiglio di classe procede al rinvio della formulazione del giudizio finale. Essi sono tenuti al recupero dei debiti formativi entro il termine dell’anno scolastico in cui i debiti stessi siano stati contratti, secondo quanto previsto con decreto ministeriale 3 ottobre 2007, n°80. A tal fine la scuola attiverà appositi corsi di recupero nel periodo estivo di normale sospensione delle attività didattiche, fissando una data per la verifica entro l’inizio dell’anno scolastico successivo. I genitori, informati per iscritto circa l’esito dello scrutinio finale, potranno decidere di avvalersi o meno dei corsi organizzati dall’istituzione scolastica per il saldo del debito del proprio figlio, fermo restando l’obbligo dello studente di sottoporsi alla verifica finale ad opera del Consiglio di classe. A seguito della verifica da parte del Consiglio di classe e in caso di esito positivo, si procederà alla formulazione del giudizio definitivo di ammissione dell’alunno alla frequenza della classe successiva e, per i soli alunni delle classi del triennio, alla attribuzione del punteggio di credito scolastico. 41 Non promossi Alunni che presentano carenze gravi e/o diffuse nella preparazione delle discipline del curriculum e una valutazione complessivamente negativa rispetto ai parametri metacognitivi e metadisciplinari. Criteri per l’attribuzione del credito scolastico Nell’ambito della banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica dei voti si procede all’attribuzione del credito tenendo conto dei seguenti fattori: Assiduità nella frequenza: per gli studenti del triennio, un tasso di assenteismo superiore al 25% in assoluto e comunque largamente superiore alla media della classe determinerà, se non in presenza di motivazioni di salute o di famiglia certificabili, l’attribuzione del credito minimo associato alla banda individuata dalla media dei voti Particolare impegno e merito dimostrati nell’attività didattica normale, particolarmente in presenza di situazioni familiari o personali che tendano a condizionare negativamente il rendimento. Partecipazione ad attività complementari ed integrative con positiva ricaduta sugli obiettivi didattici delle discipline. Criteri per l’attribuzione del credito formativo Nell’ambito della banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica dei voti si procede eventualmente anche all’attribuzione del credito formativo. Attività che possono essere valutate dal consiglio di classe (entro il 15 maggio,): 1 Attività culturali e formative; attività artistiche 2 Corsi e attività di formazione professionale 3 Attività legate alla cultura dell’ambiente 4 Attività di volontariato e solidarietà sociale 5 Attività sportive 42 Nel valutare le attività sopra elencate, per l’attribuzione del credito formativo, il consiglio di classe terrà conto della: 1 idoneità della certificazione (comprendente la descrizione dell’esperienza, la durata, l’effettiva frequenza, i risultati e le competenze acquisite); 2 coerenza con le finalità del corso di studi; 3 compatibilità con l’impegno di studio e le capacità dell’alunno di conciliare scuola ed extrascuola 43 Parte quinta STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED ORGANIGRAMMA 44 Organigramma dei collaboratori 2 Collaboratori del Dirigente Scolastico Fiduciario della sezione staccata di Grumo 5 Funzioni strumentali 8 Coordinatori di Dipartimento 51 Coordinatori dei Consigli di Classe Commissione orario Commissione elettorale Tutor per i docenti neo immessi Responsabili biblioteca Responsabili di laboratorio Curatori laboratori e materiale ginnico Commissione graduatorie di istituto Commissione viaggi Il progetto organizzativo La gestione e l’organizzazione dell’Istituto non possono risolversi in uno specialismo tecnicistico ma devono rispondere ad una logica di responsabilità diffusa. Le difficoltà connesse alla gestione di una scuola possono essere superate solo collaborando, condividendo le linee programmatiche di fondo e coordinando il lavoro di tutti senza indebolire l’autonomia e la creatività proprie dell’individualità di ciascun docente. Per questo motivo la nostra organizzazione presenta, accanto agli organi collegiali previsti dalla vigente legislazione, un organigramma di gruppi, commissioni e referenti. 45 Funzioni strumentali all’offerta formativa Le funzioni strumentali (art. 30 del C.C.N.L. del 16 maggio 2003) svolgono una funzione di collegamento operativo intermedie fra docenti e dirigente, tra discenti e istituzioni, tra personale amministrativo e utenti. Esse hanno il compito di raccordare le attività individuali ed i diversi livelli di azione presenti nel POF, svolgendo in particolare il ruolo di interfaccia tra il momento della progettazione contenuta nel piano formativo e la sua concreta realizzazione. Esse collaborano, inoltre, con la Presidenza anche per la normale attività di gestione, e ciò proprio in considerazione della stretta connessione esistente tra la quotidiana vita scolastica e la implementazione dell’offerta didattica e formativa. Dipartimenti I Dipartimenti sono articolazioni permanenti del Collegio dei docenti, istituiti da questo nell’esercizio dei propri poteri di autorganizzazione. Essi costituiscono il motore dell’attività scolastica, nel senso che passano per i dipartimenti le scelte sostanziali della programmazione disciplinare, e di converso dell’intera programmazione di Istituto. Essi sono coordinati da un docente, nominato dal Dirigente scolastico, su proposta dei docenti stessi. I Dipartimenti hanno il compito di : 1 concordare la programmazione annuale per aree disciplinari, individuando in particolare i moduli e i criteri di valutazione; 2 individuare, per materia, le competenze e le conoscenze previste per macroargomenti; 3 proporre alle figure preposte le attività di aggiornamento e autoaggiornamento; 4 coordinare l’adozione dei libri di testo, le attività e i progetti integrativi delle attività didattiche; 5 valutare e discutere le proposte dei consigli di classe di variazione ai programmi di insegnamento. Consigli di classe IL CONSIGLIO 46 Tale organismo, che si avvale del fondamentale contributo delle componenti genitori e alunni, elabora ed approva la programmazione didattica che ha le seguenti caratteristiche e finalità: delinea il percorso formativo della classe, adeguando gli interventi operativi; utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità educative indicate dal collegio dei docenti; è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere; La programmazione didattica del consiglio di classe dovrà comprendere i seguenti elementi: 1 analisi situazione di ingresso ed eventuali casi particolari; 2 obiettivi trasversali del Consiglio (educativi e cognitivi); 3 comportamenti dei docenti nei confronti della classe e programmazione dei carichi di lavoro per gli studenti; 4 metodologie e strumenti; 5 strategie da mettere in atto per il sostegno ed il recupero; 6 attività extra-scolastiche per l’integrazione dell’offerta formativa; 7 eventuali unità didattiche interdisciplinari; 8 fattori che concorrono alla verifica periodica e finale; 9 definizione di criteri comuni per la corrispondenza fra voti, livelli di conoscenza ed abilità. Tale organismo è presieduto ordinariamente dal Dirigente Scolastico; in caso di sua assenza o impedimento viene presieduto dal coordinatore del consiglio di classe. I COORDINATORI I Compiti del coordinatore di classe sono: 1 presiedere i consigli di classe, in caso di assenza e/o impedimento del Dirigente scolastico; 2 curare la programmazione del consiglio di classe; 3 contattare i genitori degli alunni in difficoltà o assenti ingiustificati; 47 4 raccordarsi con i docenti delle funzioni strumentali per l’offerta formativa per le attività curriculari ed extracurriculari; 5 controllare la corretta e completa compilazione del giornale di classe e dei registri delle assenze; 6 consegnare le pagelle quadrimestrali ed i libretti informativi dell’apprendimento di metà quadrimestre; 7 raccogliere in tempo utile programmazioni, relazioni e giudizi di tutti i docenti, nonché ogni altro materiale occorrente per gli scrutini quadrimestrali e finali; 8 redigere il verbale delle riunioni del consiglio di classe. Rapporti scuola-famiglia L’Istituto riceve le famiglie dal 31/10/2010 al 30/4/2011. I docenti sono disponibili in orario antimeridiano nei primi quindici giorni del mese per un’ora alla settimana. Inoltre sono programmati tre momenti di comunicazione collegiale con le famiglie, di cui uno coincidente con la distribuzione delle pagelle del primo quadrimestre. 48 Parte sesta I REGOLAMENTI 49 Regolamento di Istituto e Patto educativo di corresponsabilità Il Regolamento d’Istituto del Liceo Scientifico di Arzano si richiama – anche per quanto di seguito non espressamente riportato – allo “Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 maggio 1998, e ne recepisce il criterio generale per cui “la scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica…(dove) ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione della cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio…”. Il Regolamento prevede che i diritti e i doveri degli studenti siano noti a tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e prevede anche le possibilità e i modi attraverso i quali gli stessi soggetti – ciascuno con le prerogative del proprio ruolo – possano partecipare alla vita della scuola. Per quanto concerne la notorietà del presente Regolamento, esso è a disposizione di quanti, genitori e studenti, ne facciano richiesta nell’ambito del processo di orientamento alla scelta della scuola superiore. Esso viene affisso nelle aule dell’istituto perché l’intera scolaresca possa prenderne visione. Con le recenti modifiche, indicate a livello legislativo e, in particolare, anche di fronte al diffondersi nelle comunità scolastiche di fenomeni gravissimi di violenza, di bullismo, o comunque di offesa alla dignità e al rispetto della persona umana, si impone alla scuola un adeguamento dei regolamenti interni, prevedendo di sanzionare con la dovuta severità e secondo un criterio di gradualità e di proporzionalità quegli episodi disciplinari che, pur rappresentando una esigua minoranza rispetto alla totalità dei comportamenti aventi rilevanza disciplinare, risultino intollerabili, soprattutto se consumati all’interno dell’istituzione preposta all’educazione dei giovani. Pertanto, rispondendo alla disposizione dell’art. 5 bis dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, così come modificato dal D.P.R. 235 del 21 novembre 2007, si introduce, a integrazione del Regolamento di Istituto, il Patto educativo di corresponsabilità, contenente richiami e rinvii a diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica e famiglie, allo scopo di vincolare le diverse componenti, con la sottoscrizione del patto, alle priorità educative della scuola e di richiamare ruoli e responsabilità. di ciascuna componente della comunità scolastica: docenti, Dirigente Scolastico, studenti e genitori. Il Patto educativo di corresponsabilità, avrà ampia diffusione e verrà sottoscritto da genitori e studenti contestualmente all’iscrizione presso il nostro istituto, così come disposto dall’art. 5 comma 1 del citato D.P.R.. Iniziando la procedura di iscrizione con la presentazione della domanda e terminando con la conferma da parte dell’istituzione scolastica a seguito dell’acquisizione del titolo definitivo per il passaggio alla classe successiva alla fine dell’anno scolastico di riferimento, ogni iniziativa per la condivisione e la presentazione del documento verrà assunta di norma nelle prime due settimane dall’inizio delle attività 50 didattiche. Premessa Il Liceo scientifico statale di Arzano, con il contributo di tutte le componenti, attiva ogni strumento in suo possesso per conseguire i fini istituzionali di educazione e formazione degli alunni. Al tempo stesso, il Liceo si pone come centro di iniziativa culturale aperto al territorio, anche mettendo a disposizione di enti ed associazioni le proprie strutture. I valori ispiratori dell’insieme delle attività pedagogiche, didattiche e culturali sono quelli definiti dalla Carta Costituzionale e dalle dichiarazioni universali dei diritti dell’uomo e del cittadino. Articolo 1 Natura e funzioni dell’Istituto Il Liceo scientifico statale di Arzano costituisce una comunità scolastica di cui fanno parte gli studenti, i loro genitori, il personale non docente, i docenti e il Dirigente Scolastico. Tutte le componenti, con senso di responsabilità e nel rispetto della diversità dei ruoli, collaborano perchè la scuola sia luogo di formazione e di pieno sviluppo della personalità dello studente. La vita interna del Liceo è impostata ad una pratica di partecipazione democratica ai processi decisionali. Tale pratica viene comunque regolata dal presente documento, dal POF, dalle delibere degli organi collegiali, dalle direttive della presidenza e da ogni altro provvedimento utile. Articolo 2 Doveri degli studenti (1) Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio, usando rispetto e comportamento corretto nei confronti del personale della scuola, dei compagni e delle cose – di proprietà collettiva o privata – che si trovano nell’istituto; (2) Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e di averne cura. Essi sono chiamati, in particolare, a non arrecare danni al patrimonio scolastico. (3) In via del tutto primaria gli studenti sono chiamati al rispetto delle dotazioni infrastrutturali con le quali vengono in contatto (arredi scolastici, materiali e supporti didattici) e a quello delle strutture dell’istituto. In particolare, essi potranno essere chiamati a rispondere in proprio di danneggiamenti, vandalismi e rotture a essi imputabili. 51 (4) Sono istituiti nella scuola gli organi competenti a irrogare le sanzioni disciplinari. Premesso che qualsiasi tipo di sanzione prevista per i diversi tipi di mancanze sarà sempre ispirata al principio fondamentale della finalità costruttiva ed educativa, e non solo punitiva, e che non interferirà con la valutazione del profitto, si prevedono i seguenti casi: Sanzioni diverse dall’allontanamento scolastico. Esse sono previste dal Regolamento di istituto e possono essere adottate dai docenti, dal Dirigente Scolastico o dal Consiglio di Classe. Esempi di tal genere potrebbero consistere in attività di volontariato, pulizia dei locali, riordino dei cataloghi e degli archivi, frequenza di specifici corsi, produzione di elaborati. Sospensione inferiore ai 15 giorni. Tale provvedimento essere adottato dal Consiglio di Classe in composizione allargata, fatto salvo il dovere di astensione dei genitori o dello studente interessati. Sospensione superiore ai 15 giorni. Il provvedimento può essere adottato dal Consiglio di Istituto in base alla gravità del comportamento ovvero al permanere della situazione di pericolo, in caso di violazione della dignità della persona e del rispetto della dignità umana (violenza privata, minacce, percosse) o di pericolo per l’incolumità delle persone (allagamento o incendio). Esclusione dallo scrutinio finale o allontanamento fino al termine dell’anno scolastico (non ammissione all’Esame di Stato conclusivo del corso di studi). Tale sanzione può essere irrogata esclusivamente dal Consiglio di Istituto nei casi di comportamento recidivo, di atti di violenza grave o comunque connotati da una particolare gravità, tale da ingenerare un elevato allarme sociale. Qualora il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento penale vigente, il Dirigente Scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità giudiziaria penale in applicazione dell’art. 361 c.p. Di fronte al fatto compiuto il Dirigente Scolastico riunisce l’organo collegiale competente e convoca lo studente, che entro cinque giorni deve rispondere o inviare una memoria scritta. Articolo 3 Diritti degli studenti (1) Gli studenti hanno diritto a disporre di un servizio di qualità, sia nel campo delle infrastrutture scolastiche (es.: strumentazioni tecnologiche, laboratori), sia nel campo educativo-didattico (es.: offerte formative integrative e aggiuntive, iniziative per il recupero e/oconsolidamento in relazione alle situazioni 52 di ritardo e svantaggio e agli snodi particolarmente complessi delle discipline , sia nella sfera del benessere psico-fisico (es.: salubrità degli ambienti, C.I.C.); (2) Gli studenti hanno diritto (sia come singoli che in forma associata) a una partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola nei diversi livelli (classe, corso, istituto) nelle varie modalità previste successivamente; (3) Gli studenti possono esprimere la loro opinione, nell’ambito dei loro momenti assembleari e in sede di Organi Collegiali, in materia di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, organizzazione della vita scolastica, criteri di valutazione, scelta dei libri di testo e del materiale didattico; (4) Gli studenti esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curriculari integrative e tra le attività elettive facoltative offerte dalla scuola; (5) Tutti gli studenti hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono; (6) Le assemblee studentesche, generali o parziali, sono concesse secondo le norme previste dalla vigente normativa; (7) Per le attività parascolastiche, culturali, politiche, sportive e ricreative, che il Consiglio d’Istituto abbia approvato, gli studenti possono disporre dei locali e delle attrezzature della scuola, fuori dell’orario delle lezioni, secondo preventivo accordo con il Dirigente Scolastico; (8) Nel caso lo studente incorra in una delle sanzioni previste dal comma 4 dell’art. 3 del presente Regolamento, ha diritto a difendersi e a chiedere la verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa; (9) Sempre nel caso lo studente incorra in una delle sanzioni previste dal comma 4 dell’art. 3 del presente Regolamento, ha diritto di ricevere, insieme alla comunicazione della sanzione, anche le motivazioni che la hanno determinata; (10) Avverso alle sanzioni disciplinari di cui al punto precedente è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse entro quindici giorni dalla comunicazione ad un apposito Organo di Garanzia interno alla scuola. Esso risulta composto da due docenti designati dalla componente docente eletta nel Consiglio d’istituto, da due studenti eletti dal Comitato studentesco, da un genitore designato dalla componente genitori eletta nel Consiglio d’istituto. Il sesto membro dell’organo di garanzia viene designato dalla componente del personale A.T.A. eletta nel Consiglio d’istituto. I membri dell’Organo di garanzia non fanno parte del Consiglio di istituto. Il Presidente dell’Organo di garanzia è il genitore. La riunione è convocata dal Presidente entro sette giorni dalla data della richiesta dell’interessato e si intende valida se partecipano almeno quattro membri dell’Organo di garanzia. In caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di dovere di astensione (es. qualore faccia parte dell’O.G. lo studente sanzionato o un suo genitore), sarà possibile da parte degli altri componenti nominare membri supplenti. 53 Tale Organo valuta in prima istanza il ricorso avverso i provvedimenti disciplinari adottati nei confronti degli alunni, esprimendo un parere, ovvero non pronunciandosi (e quindi confermando la sanzione), nei successivi dieci giorni, allo scadere dei quali gli interessati potranno ricorrere al C.S.A., come da normativa. L’Organo di garanzia potrà prendere le decisioni a maggioranza dei presenti alla seduta e già in prima convocazione. L’eventuale astensione influisce sul conteggio dei voti. In caso di parità, decide il voto del Presidente. La sanzione disciplinare verrà iscritta nel fascicolo personale dello studente, che seguirà l’allievo anche in caso di trasferimento presso altra istituzione scolastica. Articolo 4 Norme e organizzazione della vita scolastica (1) L’ingresso degli alunni nell’Istituto avverrà a partire dalle ore 7.50. L’inizio delle lezioni è fissato alle ore 8.00. Dopo tale orario, una volta chiusi gli ingressi, gli alunni saranno ammessi in classe solo alla seconda ora. Con riferimento alle condizioni atmosferiche, ai ritardatari potrà essere consentito di attendere la seconda ora nell’atrio della scuola. (2) Gli alunni ritardatari saranno annotati sul registro di classe dal docente della seconda ora, che provvederà a rettificare i nominativi degli assenti. I ritardi saranno annotati anche su un apposito registro dal docente coordinatore, ai fini del monitoraggio della frequenza e del controllo delle giustificazioni. Entro una settimana dal ritardo, infatti, il genitore dovrà personalmente presentarsi a scuola per la giustificazione da effettuarsi su moduli a ciò predisposti. (3) Per le normali assenze è obbligatorio presentare la giustifica entro due giorni al docente della prima ora. Questa dovrà essere compilata in tutte le sue parti e sull’apposito libretto e corredata dalla firma dello stesso genitore che ha ritirato il libretto. (4) Al rientro in classe dopo un periodo di assenza superiore a quattro giorni va presentato, oltre alla giustifica, il certificato medico comprovante il recupero dalla malattia. Gli alunni accompagnati dai genitori potranno essere ammessi in classe, su autorizzazione della presidenza, anche in deroga agli orari precedentemente definiti. (5) Per ogni cinque ore di ritardo, ovvero ogni volta che il coordinatore avrà segnalato cinque ingressi alla seconda ora, l’alunno è tenuto a recuperare le ore perdute di lezione con la frequenza in classi parallele durante il giorno di rotazione settimanale ovvero, nei casi in cui non sussista l’orario settimanale delle lezioni compattato, secondo altre modalità previste dagli organi collegiali di istituto. (6) Le ore di lezione sono, in caso di orario compattato, di 55 minuti per le prime quattro e di 50 minuti per la quinta, la sesta e la settima ora nelle sedi del Comune di Arzano, dove vige l’orario compattato; nella sede staccata di Grumo Nevano sono, invece, di 60 minuti le prime quattro ore e di 50 minuti la 54 quinta e la sesta ora.. (7) I bagni saranno utilizzabili dalle 10.00 in poi. Per urgenti necessità il personale ausiliario potrà, ovviamente, aprirli prima di tale orario. (8) Dalle aule gli alunni potranno uscire, a partire dalle 10.00, solo uno per volta, indipendentemente dalla motivazione. Se non rientra l’alunno, non può uscirne un altro. (9) Al termine della terza ora, e per non più di dieci minuti, è prevista una pausa didattica per consentire agli alunni di consumare, in classe e con la presenza del docente in servizio, eventuali merende. (10) La fruizione del bar interno alla scuola deve avvenire col sistema delle ordinazioni per classe, evitando, in ogni caso, affollamenti e stazionamenti impropri. (11) Gli studenti avranno cura di regolare il proprio comportamento durante la permanenza a scuola in modo responsabile. Essi potranno essere chiamati a rispondere di eventuali danneggiamenti.. (12) Gli studenti dovranno giustificare l’assenza con firma del genitore o di chi ne fa le veci al docente della prima ora. In caso di assenze non giustificate o palesemente immotivate i coordinatori di classe avviseranno la presidenza e, se necessario, prenderanno contatto con i genitori dell’allievo. (13) Le richieste di uscita anticipata saranno accolte solo in presenza dei genitori che prelevano il figlio. Eccezionalmente la presidenza può acconsentire ad uscite anticipate anche senza la presenza dei genitori. (14) La scuola, per motivi organizzativi ed esigenze di servizio, potrà prevedere l’ingresso posticipato o anticipare l’uscita delle classi anche senza alcun preavviso. (15) L’utilizzo dei telefoni della presidenza o della segreteria è riservato a strette esigenze di servizio. (16) Gli alunni non possono fruire delle fotocopiatrici, il cui uso è riservato ai docenti e alla segreteria. I docenti debbono provvedere direttamente, aiutati dall’apposito collaboratore scolastico addetto al servizio, alla fotocopiatura dei materiali didattici, senza incaricare gli alunni. La fotocopiatura deve essere contenuta nella quantità strettamente necessaria. (17) Non è ammesso nei locali della scuola l’ingresso immotivato di persone estranee. Nessun estraneo è autorizzato ad entrare nelle classi. Gli stessi genitori si devono rivolgere al personale ausiliario per comunicare con i propri figli. (18) Per motivi logistici è fatto divieto agli alunni di parcheggiare le proprie auto nel cortile della scuola, così come alle auto dei genitori di effettuare fermate anche brevi per il deposito o il prelievo degli alunni. (19) I docenti fissano un’ora settimanale di ricevimento dei genitori. In tale orario riceveranno le famiglie nei primi quindici giorni di ogni mese. Non è consentito il colloquio con i professori durante le lezioni e al di fuori delle ore di udienza, se non previo appuntamento. (20) L’accesso alla presidenza e alla segreteria è per tutti consentito nei soli orari stabiliti. (21) L’androne, il cortile, le scale, i corridoi fanno parte della scuola: l’utilizzo di questi locali deve essere improntato all’ordine e ad un comportamento civile e corretto. (22) Come da disposizioni legislative, è fatto assoluto divieto di fumo in tutti gli ambiti dell’edificio scolastico, compresi i bagni, i corridoi, la bouvette, gli uffici. Potranno essere comminate multe ai 55 trasgressori, così come previsto dalla normativa. (23) Come da disposizioni legislative, è fatto assoluto divieto di servirsi di strumenti tecnologici per catturare immagini o registrare voci senza il consenso degli interessati. Qualunque comportamento adottato in difformità sarà ritenuto lesivo della privacy e adeguatamente sanzionato. (24) E’ assolutamente vietato ai frequentatori del forum collegato al sito della scuola di utilizzare immagini o frasi offensive o anonime nei confronti di terzi. Articolo 5 Norme comportamentali per i docenti Il personale docente è tenuto, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia: (1) ad essere presente in Istituto cinque minuti prima dell’inizio del proprio orario di servizio; (2) a conformarsi a tutte le disposizioni contenute nel Regolamento di Istituto; (3) a recarsi sollecitamente in classe, se in servizio alla prima ora, in modo da poter iniziare effettivamente la lezione alle ore 8,00; (4) ad effettuare in modo sollecito il cambio d’ora; (5) a trattenersi al bar per il tempo strettamente necessario e non nell’orario di servizio; (6) a procedere alla verifica degli alunni presenti in classe ad ogni cambio d’ora; (7) a controllare rigorosamente il diario di classe, verificando le giustificazioni delle assenze del giorno precedente, avendo cura di aggiornare la situazione in modo chiaro e ordinato, in modo da facilitare il lavoro di raccolta dei dati a cura del coordinatore; (8) a firmare il registro giornaliero delle presenze e a prendere visione dei comunicati della presidenza inseriti in apposito registro collocato nella sala professori; (9) a comunicare entro le 7.50 e comunque tempestivamente in segreteria, le assenze dal servizio, compresi eventuali ritardi, facendo pervenire motivata giustificazione e documentazione scritta entro tre giorni dall’assenza; (10) a presentare con congruo anticipo (almeno tre giorni) eventuali richieste di altre forme di permessi, congedi o aspettative previste dal CCNL; (11) a tenere aggiornato il registro personale mediante l’annotazione degli argomenti delle lezioni, delle assenze degli alunni e dei voti; (12) a firmare, durante le proprie ore di lezione, nel registro di classe e ad annotare l’attività svolta; (13) alla compilazione degli atti previsti dalle vigenti disposizioni; (14) a fissare nell’orario le ore di udienza con le famiglie dandone comunicazione al Dirigente Scolastico; (15) ad osservare il segreto d’ufficio. (16) a vigilare sulla classe durante le assemblee di classe o plenarie. 56 (17) A partecipare alle riunioni pomeridiane o a giustificare, in caso contrario e entro tre giorni, la propria assenza. Non è consentito: (1) impartire lezioni private ad alunni del proprio istituto; (2) avere altri rapporti di pubblico impiego; (3) esercitare la libera professione se non autorizzato esplicitamente dal Dirigente Scolastico. Articolo 6 Criteri di formazione delle classi prime Nella formazione delle classi prime si procederà con il sorteggio, anche con possibilità di scelta a coppia e a terna, e con il criterio di rendere omogenei, quanto più possibile, i livelli di partenza delle classi. Articolo 7 Utilizzo dei laboratori, degli impianti sportivi e della biblioteca (1) La gestione della biblioteca, che è unica per docenti e discenti, è affidata a docenti scelti dal Collegio dei Docenti, che programmano gli acquisti, sentiti le proposte dei Consigli di Classe, indicano l’orario di apertura, antimeridiano ed eventualmente pomeridiano, ed organizzano il servizio di consultazione, distribuzione, registrazione e controllo dei prestiti. (2) Per il funzionamento e la gestione del gabinetto scientifico, del laboratorio linguistico multimediale e delle attrezzature tecniche-sportive si propongono gli stessi criteri di massima indicati per il funzionamento della biblioteca, fatta salva la presenza, dove occorra, di persona e tecnico competente. Articolo 8 Servizi amministrativi (1) Gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico tutti nei giorni lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 12.00, il martedì e il giovedì dalle 14,30 alle 16,30. Anche i docenti e gli alunni sono invitati a rispettare detto orario. Saranno previste e comunicate all’utenza anche aperture pomeridiane degli uffici. (2) Il funzionamento concreto dell’ufficio di segreteria con l’indicazione delle responsabilità specifiche del personale, è affisso all’albo della segreteria a cura del DSGA. (3) La strumentazione informatica dell’ufficio di segreteria e le macchine fotocopiatrici ad uso didattico sono gestite da apposito personale su disposizione del DSGA. Il loro utilizzo avviene su esclusiva richiesta 57 dei docenti o su indicazione della presidenza. Articolo 9 Attuazione Il presente regolamento approvato dal Consiglio di Istituto resta in vigore per il corrente anno scolastico e comunque fino ad esplicite nuove disposizioni. Esso è, dunque, soggetto a revisione ed aggiornamento annuale su proposta di chiunque ne abbia interesse all’interno della comunità scolastica e sulla base delle indicazioni degli OO.CC. Modifica regolamento Il presente regolamento entra in vigore dal giorno successivo a quello di approvazione da parte del Consiglio di Istituto. Eventuali modifiche debbono essere formalmente proposte e approvate nell’ambito del Consiglio d’Istituto. 58 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ - Visto l’art. 3 del D.P.R. 235/2007 e considerato che “la scuola è il luogo di promozione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza civile” (art. 1 – comma 1 D.P.R. 249/98) - Considerato, inoltre, che “la scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio e lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno” (art. 1 – comma 2 D.P.R. 249/98) Il Liceo “G. Bruno”, in sintonia con quanto stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, PROPONE il seguente Patto educativo di corresponsabilità, previsto dal D.P.R. 235/2007, per definire l’impegno reciproco di diritti e doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie. Esso costituisce la dichiarazione, esplicita e partecipata, dell’operato della scuola, e coinvolge tutte le componenti (Dirigente Scolastico, docenti, personale A.T.A., alunni e genitori) . La sottoscrizione del Patto implica il rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti ( D.P.R. 249 del 24/06/98 come modificato e integrato dal D.P.R. 235/2007) e del Regolamento di Istituto, di cui il Patto costituisce parte integrante. L’insieme dei documenti, a sua volta, è riportato nel Piano dell’Offerta Formativa del Liceo Scientifico di Arzano, anno scolastico 2010/2011, e nei verbali degli Organi Collegiali. Con il presente Patto, che viene custodito agli atti della scuola, Il Dirigente Scolastico si impegna a: garantire e favorire l’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa, ponendo studenti, genitori, docenti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio il loro ruolo; garantire a ogni componente scolastica la possibilità di esprimere e valorizzare le proprie potenzialità; garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità scolastica; realizzare la gestione unitaria delle attività scolastiche in direzione dell’apertura al territorio e a promuovere l’iniziativa culturale dell’istituzione scolastica rivolta anche all’esterno della scuola; cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera, per ricercare risposte adeguate; promuovere l’accesso alle nuove tecnologie, condizione di un effettivo esercizio della cittadinanza nel contesto europeo; promuovere il confronto interculturale e la consapevolezza critica dei valori a fondamento delle società democratiche nell’epoca della complessità; garantire il diritto degli alunni stranieri nella loro identità favorendo iniziative di accoglienza e di tutela delle loro lingue e culture. far rispettare le norme sulla sicurezza. I docenti si impegnano a: essere puntuali alle lezioni, precisi nella produzione delle programmazioni, dei verbali e in ogni altra forma di adempimento; favorire lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze degli studenti, per garantire livelli alti di qualità dell’apprendimento; favorire la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento nelle situazioni di disagio, l’eliminazione di ogni forma di pregiudizio e di emarginazione, creando un clima improntato alla disponibilità e alla correttezza; realizzare i curriculi e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate dal P.O.F., tutelando il dirittodovere di apprendimento dello studente; informare gli alunni degli obiettivi educativi e didattici, delle modalità di valutazione, dei tempi e delle modalità di attuazione del percorso di insegnamento-apprendimento; correggere, consegnare e discutere gli elaborati di norma entro 15 giorni dal loro svolgimento e, comunque, prima della prova successiva; …………………………………………………………………………………………………………………………….. 59 procedere alle operazioni di verifica/valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e ai ritmi di apprendimento, tenendo conto dei tempi richiesti per lo svolgimento delle verifiche e in relazione al livello raggiunto dalla classe, motivando i risultati in modo trasparente e con riferimento ai criteri unitari stabiliti dal collegio dei docenti; comunicare costantemente con le famiglie in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio, agli aspetti inerenti il comportamento, la condotta e la crescita dello studente; implementare sistemi di comunicazione interattivi tra scuola e famiglia, secondo le modalità individuate dal Collegio dei Docenti ed espresse nel P.O.F.; far vivere il dibattito pedagogico all’interno del corpo docente e il confronto costante sulle esperienze didattiche realizzate, utilizzando a tal fine tutti gli strumenti informativi attivati dalla scuola; rispettare gli studenti, favorendo i momenti di ascolto, di dialogo e di attenzione ai loro problemi, tenendo conto delle esigenze di riservatezza, anche al fine di favorire l’interazione pedagogica con le famiglie. Il personale A.T.A. si impegna a: essere puntuale e a svolgere con precisione il lavoro assegnato; conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per quanto di competenza; garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con puntualità e diligenza; segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali difficoltà rilevate; favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e operanti nella scuola; osservare le norme di sicurezza dettate dal Regolamento di Istituto. Lo Studente si impegna a: conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto; frequentare regolarmente il corso di studi e ad applicarsi allo studio di ogni disciplina, sia partecipando attivamente in classe che svolgendo i compiti assegnati dai docenti; partecipare e collaborare alla vita della scuola in modo positivo e costruttivo; rispettere le persone, le regole e gli orari della scuola, contribuendo a creare un clima di serenità sia all’interno della classe che nel rapporto con i docenti; essere corretto nel comportamento, nel linguaggio e nell’uso delle nuove tecnologie; attenersi alle norme dettate dall’Istituto in materia di sicurezza, a garanzia della collettività, e a rendere accogliente l’ambiente scolastico, avendone cura come importante fattore di qualità di vita della scuola. La Famiglia si impegna a: conoscere il Piano dell’Offerta Formativa e gli avvisi che la scuola invia per il tramite degli alunni e attraverso la pubblicazione sul sito della scuola www.liceogiordanobruno.it; partecipare con costanza a riunioni, consigli e colloqui; collaborare al progetto formativo con proposte e osservazioni migliorative; controllare sistematicamente il libretto personale delle assenze e dei ritardi; evitare i ritardi e le uscite anticipate che non siano dovute a reali motivi di urgenza; aggiornarsi su impegni, scadenze, iniziative scolastiche e colloqui scuola-famiglia; far rispettare l’orario di ingresso a scuola, giustificando puntualmente assenze e ritardi; riconoscere alla scuola la indispensabile flessibilità di gestione, ivi compreso la possibilità di poter anticipare l’uscita dei ragazzi o posticipare la loro entrata a seguito di improvvise ed impreviste esigenze organizzative; collaborare, nell’ambito delle relazioni familiari, alle pianificazioni dell’allievo per raggiungere obiettivi intermedi e traguardi finali; favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; intervenire con coscienza e responsabilità rispetto a condotte illegittime dei figli nei confronti di persone e cose, anche con il recupero e il risarcimento dei danni. Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente atto, è consapevole che: le infrazioni disciplinari da parte dello studente possono dare luogo a sanzioni disciplinari; nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone, la sanzione è ispirata al principio della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del D.P.R. 249 del 24/06/98, come modificato dal e integrato dal D.P.R. 235/2007); il Regolamento di Istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e di impugnazione. Il Dirigente Scolastico, nel sottoscrivere il presente atto, è consapevole che: in quanto legale rappresentante dell’istituzione scolastica e responsabile gestionale, è suo preciso impegno far sì che i diritti degli 60 studenti e dei genitori richiamati nel presente Patto siano pienamente garantiti. 21 ottobre 2010 ………………………………………………………………………………………………………………. ALUNNO/A______________________________________ classe_________________ IL GENITORE IL DIRIGENTE SCOLASTICO __________________________________ _____________________________________ 61 62