IL LAVORO DOMICILIARE E LA QUALITA’ DELL’INTERVENTO IN SALUTE MENTALE 16 MARZO 2007 CHIOSTRO FRANCESCANO VIA DELLE GALERE LIVORNO PERCHE’ TORNARE A PARLARE DI INTERVENTO E ASSISTENZA DOMICILIARE • NON E’ VERO CHE SIA UN TEMA “TRITO E RITRITO”: IN INGHILTERRA L’INTERVENTO DOMICILIARE E’ IL FOCUS DEI SERVIZI INTENSIVI ED E’ TRASCURATO DA QUELLI NORMALI • CIRCOLANO IPOTESI DI SERVIZI GENERALISTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE (UNA SORTA DI ADI COMPRENSIVA DELLA SM) CHE RISCHIANO DI SPEZZARE L’UNITARIETA’ DELL’INTERVENTO E SMINUIRE LA CONTINUITA’ TERAPEUTICA IN NOME DI UNA PRETESA INTEGRAZIONE CON I CIRCUITI NORMALI • LE ISTITUZIONI TENDONO SEMPRE COL TEMPO A IRRIGIDIRSI, AD AUTOCENTRARSI, A COSTRUIRE L’OFFERTA SULLA BASE DI PROPRI “INTERESSI” E SETTING, PERDENDO IN SOSTANZA LA CENTRALITA’ DELL’UTENTE. GLI INTERVENTI DOMICILIARI TENDONO COL TEMPO IN TUTTI I CSM A DIMINUIRE DI NUMERO E A RIDURSI A ROUTINE DI SOMMINISTRAZIONE FARMACOLOGICA • E’ QUINDI UN INDICATORE IMPORTANTE: – DELLA CULTURA DEL SERVIZIO SIA PER IL LAVORO NORMALE CHE PER QUELLO DI URGENZA – DELLA REALE COLLABORAZIONE TRA CSM E MEDICI DI FAMIGLIA – DEL LIVELLO DI INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA SVILUPPATO NEI PIANI DI SALUTE – DELLA QUALITA’ E DEL SENSO DEL LAVORO RESIDENZIALE POSSIBILI COLLUSIONI • ESISTE VERAMENTE UN CONFLITTO TRA PRIVACY E LAVORO DI RETE? • NON DOVREBBE IL SERVIZIO LAVORARE SU QUESTA CONTRADDIZIONE PIUTTOSTO CHE DARLA COME UN DATO DI FATTO? • QUALE E’ IL REALE INTERESSE DEL PAZIENTE DA PROTEGGERE NEL LUNGO PERIODO? PROBLEMATIZZARE LE METODOLOGIE • ESAME CLINICO TRADIZIONALE (STATO PSICHICO) • TECNICHE STANDARDIZZATE (SU SINTOMI E COMPETENZE) • NARRAZIONI DIRETTE COME FONTI • NARRAZIONI RIPORTATE COME FONTI • OSSERVAZIONI DIRETTE IN SETTING ISTITUZIONALI • OSSERVAZIONI DIRETTE IN SETTING NATURALI • OSSERVAZIONE PARTECIPATA ART 26 DEL CCNL • RICONOSCIMENTO DELL’IMPORTANZA DELLA FUNZIONE TERRITORIALE MA DENTRO UNA LOGICA DI PRESTAZIONE OSPEDALIERA CHE VIENE ORGANIZZATA A CASA DEL PAZIENTE PER ACCELLERARE LE DIMISSIONI E PREVENIRE I RICOVERI IMPROPRI • INFATTI SI PARLA SOLO DELL’INTERVENTO A DOMICILIO E PARADOSSALMENTE SI TRASCURANO TUTTI GLI ALTRI INTERVENTI TERRITORIALI SUL CAMPO • IL RISCHIO E’ QUINDI – DI VALORIZZARE SOLO LA QUANTITA’ – DI PREMIARE SOLO LE PRESTAZIONI CONNESSE CON ATTI MEDICI – DI INCENTIVARE LA DISCONTINUITA’ TERAPEUTICA – DI INTERESSARSI SOLO AD UNA ESECUTIVITA’ PASSIVA LA DIMENSIONE DOMICILIARE • E’ IL LUOGO DEL VIVERE QUOTIDIANO • E’ LO SPAZIO RELAZIONALE PIU’ VICINO AL PAZIENTE • E’ IL BARICENTRO DEL SENSO DELLA VITA • E’ QUINDI UNO SPAZIO PRIVILEGIATO PER: – LA COMPRENSIONE DELLE DIMENSIONI ESISTENZIALI – LA COSTRUZIONE DI UNA RELAZIONE FORTE (CHE PUO’ ANCHE SPAVENTARE PER LA SUA INVASIVITA’ SE REALIZZATA INTRUSIVAMENTE) – L’IMPLEMENTAZIONE DI UN INTERVENTO CORALE DELL’EQUIPE – GARANTIRE LA CONTINUITA’ TERAPEUTICA – SUPPORTARE LE DIFFICOLTA’ A STRUTTURARE IL QUOTIDIANO LA SFERA DEL “ANDARE VERSO” • LA DIMENSIONE PROATTIVA DEL SERVIZIO • LE ANSIE DI CONTROLLO • GLI UTENTI “NON COLLABORANTI” • I DROP OUT • I BISOGNI DI SUPPORTO ALLE AZIONI DEL MONDO VITALE • L’ATTIVAZIONE DELLE RETI INFORMALI PRIMA QUESTIONE: ABITARE UNA CASA IMPLICA ABITARE UN TERRITORIO COMUNITARIO. DI QUALE REALTA’ COMPLESSIVA STIAMO PARLANDO? SECONDA QUESTIONE: ABITARE UNA CASA IMPLICA UNA SERIE DI DIMENSIONI ESISTENZIALI ED EMOTIVE CASA ED ABITARE • HOUSE AND HOME: “… NO DIRECTION HOME …” • CASA Y HOGAR • CASA (COLLEGATA ALL’IDEA DI SICUREZZA, PREVEDIBILITA’ E SOLIDITA’: CASA REALE) E DOMESTICO (DOMUS, ADDOMESTICARE) “… IL BISOGNO SU CUI OCCORRE LAVORARE E’ QUELLO DI ABITARE E NON QUELLO DI AVERE UNA CASA …” (SARACENO) LA CASA COME PARTE DEL SE’ • STORIA, MEMORIA, RELAZIONI, IDENTITA’ • ANGLOSASSONI E LATINI: QUANDO ANDAR VIA DI CASA • LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE • LA MANUTENZIONE LA CASA COME CERTEZZA DI RITROVARE • IL SENTIMENTO DI “CONFIDENZA” • SI RITORNA SEMPRE A CASA (NOVALIS MA ANCHE DYLAN…) • “SENTIRSI A CASA PROPRIA”, “FAI COME SE FOSSI A CASA TUA” • CASA COME “FAMIGLIA” TERZA QUESTIONE: ABITARE UNA CASA IMPLICA UN CERTO FUNZIONAMENTO (MENTALE, AFFETTIVO, PRATICO) ED UN CERTO ORIZZONTE DI SENSO IL QUOTIDIANO • DIMENSIONE IN CUI SI COSTRUISCE IL SENSO • STRUTTURAZIONE DEL QUOTIDIANO • STRUTTURAZIONE DEL SE’ NEL QUOTIDIANO • STRUTTURAZIONE DI ROUTINE SEMPRE UGUALI, SEMPRE DIVERSE • LO SFONDO IMMODIFICATO: IL SENSO ZERO • IL GRADO DI DISORDINE TOLLERABILE (“NON TI SOPPORTO PIU’) • PREVENIRE LE SOVRASTIMOLAZIONI ( INTEGRAZIONE GRADUALE DELLE NOVITA’ NELLO SFONDO) IL QUOTIDIANO: STIMOLAZIONE ED INTEGRAZIONE • L’ESPERIENZA SOGGETTIVA DELLA DURATA DELLA GIORNATA PUO’ FAR COMPRENDERE MEGLIO: I PRIMI GIORNI DI UNA NUOVA ESPERIENZA (PER ESEMPIO UN VIAGGIO) SEMBRANO DURARE DI PIU’. • PREVENIRE LE SOVRASTIMOLAZIONI ( INTEGRAZIONE GRADUALE DELLE NOVITA’ NELLO SFONDO) FUNZIONAMENTO SOCIALE • COLLEGAMENTO ED AUTONOMIA RISPETTO ALL’ABITARE • CONNESSIONE CON LA PRESA IN CARICO • COME SI SVILUPPA LA CONOSCENZA DEI BISOGNI • COME CRESCE LA RELAZIONE TERAPEUTICA • HABITAT VITALE E SETTING SOCIO-SANITARIO QUARTA QUESTIONE: COSA VUOL DIRE PER IL SERVIZIO LAVORARE PER IL DIRITTO AD ABITARE UNA CASA? RESIDENZE ED ABITAZIONI • LE RESIDENZE SONO STRUTTURE DEL DSM NON DEVONO ESSERE SCAMBIATE PER LA CASA • IL LORO SCOPO E’ QUELLO DI SUPPORTARE E POTENZIARE LE ABILITA’ ABITATIVE DEGLI UTENTI (SAPENDO CHE NESSUNA RESIDENZA POTRA’ MAI ESSERE UNA PALESTRA “COMPLETA”) • VANNO PERCIO’ PENSATE COME TRANSITORIE, OSSIA STRUTTURATE CON MODALITA’ TRANSITORIE ANCHE SE CI SONO PAZIENTI CHE FORSE NON RIUSCIRANNO AD ATTRAVERSARLE • QUESTO NON DEVE COMPORTARE UNA ORGANIZZAZIONE COME “SOLUZIONE FINALE” IL CONTINUUM RESIDENZIALE: 160 TERMINI DIFFERENTI PER LE STRUTTURE • MODELLI O PERSONALIZZAZIONE • RESIDENZE O ALLOGGI SUPPORTATI • REVISIONE DI 14 STUDI SPERIMENTALI (RIDGWAY E RAPP 1997): L’ALLOGGIO SUPPORTATO E’ PIU’ EFFICACE • TANZMAN 26 SONDAGGI (1986-1992): GLI UTENTI PREFERISCONO SETTING DI VITA INDIPENDENTE, FAMILIARI ED OPERATORI SETTING DI GRUPPO CON SUPERVISIONE • COME GESTIRE QUESTA CONTRADDIZIONE? STRATEGIE DI CITTADINANZA • IL DIRITTO E’ QUELLO DI ABITARE • ABITARE E’ UN DIRITTO SOCIALE COMPLESSO CHE CONIUGA RISORSE SOCIALI MESSE A DISPOSIZIONE DALLA COMUNITA’ ED ABILITA’ D’USO (CAPABILITIES) CHE NON POSSONO ESSERE DATE PER SCONTATE • OCCORRE PERCIO’ STRUTTURARE PERCORSI PERSONALIZZATI E FLESSIBILI DI ACQUISIZIONE ED USO DIFFERENTI PER: – GRADIENTE DI SUPPORTO/PROTEZIONE – STRUTTURAZIONE DELL’AMBIENTE – MODALITA’DI USO • PREVENZIONE DEI CASI A RISCHIO E DIAGNOSI COMPLESSA DEI FATTORI IN GIOCO (RISCHI DI SOCIOLOGIZZAZIONE O/ E PSICHIATRIZZAZIONE) • STRATEGIE INTEGRATE: LE “POLITICHE” SUL TERRITORIO CARATTERISTICHE DELL’ABITARE SUPPORTATO • SUPPORTO FRUIBILE POTENZIALMENTE SULLE 24 ORE • SUPPORTO PROGRAMMATO LIMITATO A FASCE ORARIE • UTILIZZAZIONE DELLA CONVIVENZA E/O DEL GRUPPO DI PARI PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI • INTERVENTI RIABILITATIVI NELL’AMBIENTE REALE EFFETTI DEI PROGRAMMI DI ABITARE SUPPORTATO (Parkinson, Nelson, 2003) DIMENSIONI INFLUENZATE EMPOWERMENT INTEGRAZIONE NELLA COMUNITA’ PRIMA DELL’INSERIMENTO DIPENDENZA IMPOTENZA RELAZIONI FAMILIARI E AMICALI DISTACCATE E CONFLITTUALI DOPO L’INSERIMENTO MAGGIORE CAPACITA’ DI DIRIGERE LA PROPRIA VITA AUMENTO DELLA FIDUCIA IN SE STESSI RELAZIONI PIU’ RECIPROCANTI AUTOISOLAMENTO DESOCIALIZZAZIONE ACCESSO ALLE RISORSE ISOLAMENTO ASSENZA DI OPPORTUNITA’ RUOLO DI INQUILINO VOGLIA DI SPERIMENTARE ALTRI RUOLI AUMENTO DELLE OPPORTUNITA’ NON BASTA AVERE A DISPOSIZIONE UNA CASA: IL PERICOLO DELLE SITUAZIONI DEVITALIZZATE E DI FALSA AUTONOMIA COMPETENZE NECESSARIE ALL’ABITARE SUPPORTATO • INDIVIDUAZIONE DEL GRUPPO • DEFINIZIONE DELLE COMPETENZE NECESSARIE • BILANCIO DELLE COMPETENZE • DEFINIZIONE DEI SUPPORTI NECESSARI INTERVENTI CON IL NUCLEO ABITATIVO • INDIVIDUALI – – – – – ATTENZIONE AI BISOGNI SPECIFICI SUPPORTI E TRAINING NELLA CASA SUPPORTO ALLE RELAZIONI CON PROPRIETARIO E CONDOMINI AIUTO ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI GESTIONE E PREVENZIONE DELLE CRISI • GRUPPALI – GRUPPI SULLE VARIE COMPETENZE – ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO E DEI COMPITI – RIUNIONI DI PROGRAMMAZIONE VERIFICA BENEFICI DAGLI INTERVENTI CON CONDOMINI, PROPIETARI, INQUILINI • I CONDOMINI – SONO SUPPORTATI NELA SOLUZIONE DEI PROBLEMI – SONO INFORMATI SUGLI ASPETI NECESSARI – APPRENDONO STRATEGIE UTILI • GLI UTENTI – – – – SONO CONSIDERATI INQUILINI A TUTTI GLI EFFETTI FIDUCIA E RESPONSABILITA’ IL LAVORO DI RETE RIDUCE STIGMA E PREGIUDIZIO SENSAZIONE DI “CONTARE” QUINTA QUESTIONE: QUALI STRATEGIE, TATTICHE, QUALI STRUMENTI DI ACCESSO E DI NEGOZIAZIONE? LE DIMENSIONI DEL LAVORO DOMICILIARE • L’INTERVENTO DI CRISI, DI URGENZA, I TSO • LA COSTRUZIONE DEL PROGETTO E DELLA RELAZIONE • LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI CONDIVISE • LE AZIONI DI SUPPORTO SOCIALI E SANITARIE • LE AZIONI DI RETE: – COABITANTI – VICINI – QUARTIERE E CIRCOSCRIZIONI GESTIONE DOMICILIARE DELLE CRISI, DELLE URGENZE, DEI TSO • LA CULTURA DEL SERVIZIO SI COMPRENDE MEGLIO DA QUESTA ANGOLAZIONE • ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ VERSO DELEGA • CONTINUITA’ TERAPEUTICA TERRITORIALE VERSO : – CENTRALITA’ OSPEDALIERA DELLA RISPOSTA ALL’URGENZA CON UN 118 CHE “PRELEVA” ED UN PRONTO SOCCORSO CHE SMISTA – MILITARIZZAZIONE DEL TSO CHE DA ATTO MEDICO SPECIALISTICO (PRESCRITTO E POI REALIZZATO DA SPECIALISTI) DIVIENE MERO ATTO DI FORZA CON SOGGETTI CONOSCIUTI: PERCHE’ DOVREBBERO INTERVENIRE ALTRI? CON SOGGETTI NON CONOSCIUTI: IL PROBLEMA DI “ESSERE CHIAMATI DA QUALCUNO” GESTIONE DOMICILIARE DELLA CRISI • QUANTE ESPERIENZE CI SONO IN GIRO? • QUANTO SI DISCUTE NELLE EQUIPE DEL SENSO DELLE CRISI? • OGNI PROBLEMA DEVE ESSERE GESTITO COME “PRATICHE” IN UN SUO CASSETTO? • E’ FINITO IL BISOGNO DI DECOSTRUZIONE DELLE RISPOSTE PRE CONFEZIONATE? AL DI LA’ DELLA LOGICA DELL’URGENZA: LA DIMENSIONE DOMICILIARE DEL PROGETTO PERSONALIZZATO • INNANZI TUTTO COME LUOGO DI STORIA, RELAZIONI E DI COSTRUZIONE DELLE IDENTITA’: PERCIO’ UN LUOGO PRIVILEGIATO PER LA CONOSCENZA, LA DEFINIZIONE DEI BISOGNI, LA COSTRUZIONE DELLA RELAZIONE MULTIPROFESSIONALE • IN SECONDO LUOGO ANCHE UNO SPAZIO IN CUI SI POSSONO REALIZZARE LE AZIONI CONCRETE CHE COSTITUISCONO PARTE DEL PERCORSO DI TRATTAMENTO E/O DEL SUPPORTO LA CULTURA DEL SERVIZIO DETERMINA I CRITERI DI ATTIVAZIONE DEL PROGETTO DOMICILIARE • VARIABILI COLLEGATE AL PAZIENTE • VARIABILI COLLEGATE AL CONTESTO • VARIABILI COLLEGATE ALLA FASE DI TRATTAMENTO • VARIABILI COLLEGATE ALLA NATURA DEGLI OBIETTIVI VARIABILI DEL PAZIENTE COLLEGATE ALLA DECISIONE DI INTRAPRENDERE UN PROGRAMMA • ETÀ E GENERE • CONDIZIONE DI SOLITUDINE • SINTOMATOLOGIA ATTIVA – S. POSITIVA – S. NEGATIVA • PRESENZA O MENO DI UNA COMORBILITÀ • GRADO DI COLLABORAZIONE • GRADO DI NECESSITA’ DELLA FARMACOTERAPIA • STORIA ISTITUZIONALE (REVOLVING DOOR). • TIPOLOGIA DEI BISOGNI LA FASE DEL TRATTAMENTO INFLUISCE SULLA DECISIONE DI INTRAPRENDERE UN PROGRAMMA DOMICILIARE ANCHE LA NATURA DEGLI OBIETTIVI TERAPEUTICI E’ COLLEGATA ALLA DECISIONE DI INTRAPRENDERE UN PROGRAMMA VARIABILI DEL CONTESTO COLLEGATE ALLA DECISIONE DI INTRAPRENDERE UN PROGRAMMA • TIPO DI ABITAZIONE • SITUAZIONE DEL NUCLEO DI CONVIVENZA • RICHIESTA ESPLICITA TEMPORALITA’ DEL PROGETTO DOMICILIARE • TEMPESTIVITA’ • FREQUENZA • DURATA • PUNTUALITA’ L’ASSISTENZA DOMICILIARE: LA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA • FARE UN BILANCIO DI QUANTI PIS IN TOSCANA SI SONO VERAMENTE INTERESSATI DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE DELLA SALUTE MENTALE • VERIFICARE QUANTE RISORSE SONO STATE PROGRAMMATE PER I PROGETTI DOMICILIARI • VERIFICARE IN QUANTE ZONE DISTRETTO SI SONO REALIZZATE INTEGRAZIONI PROFESSIONALI NEI PROGETTI PERSONALIZZATI LAVORO DOMICILIARE PROGRAMMATO • ACCOMPAGNAMENTO • TERAPIA FARMACOLOGICA – PER CRISI – PER STABILIZZAZIONE – NON PSICHIATRICA • COLLOQUIO E/O VISITA CLINICA • INTERVENTO SUL NUCLEO – ABITATIVO – CONDOMOMINIALE • RIABILITATIVO SULLE ABILITA’ • INTERVENTO PER POTENZIARE LE ABILITA’ABITATIVE • INTERVENTO DI INTEGRAZIONE CON IL SUPPORTO DOMESTICO LA NOSTRA ESPERIENZA SVILUPPATA A LIVORNO UTENTI CON INTERVENTI DOMICILIARI DEI CSM CON<11 VD CON>11 VD TOTALE 2000 343 114 457 2001 374 106 480 2002 423 112 535 2003 424 133 557 2004 489 99 588 2005 430 140 570 2006 435 137 572 ASSISTENZA DOMICILIARE DIRETTA (SETTIMANALE E STRAORDINARIA) 2000 2001 2002 2003 ORE SETTIMANALI DI ASSISTENZA DOMESTICA 283 295 301 282 NUMERO DI UTENTI ASSISTITI 57 59 60 57 IL MERCATO • IL MERCATO SI REGGE SULLA FIDUCIA • GARANZIE ECONOMICHE • GARANZIE SOCIALI • IL POSSIBILE RUOLO DEGLI OPERATORI (TRIESTE 1974, LIVORNO CT) • L’ESPERIENZA DE “IL VILLAGGIO”: GARANZIE PER GLI IMMIGRATI E NON SOLO PROGETTO DI INTERMEDIAZIONE ABITATIVA • L’ASSOCIAZIONE IL VILLAGGIO (VOLONTARIATO 1995): LIVORNO, ROSIGNANO, CASTAGNETO CARDUCCI, CECINA • REPERIMENTO ALLOGGI IN AFFITTO PER IMMIGRATI ED ITALIANI SEGNALATI DAI SERVIZI • CON FINANZIAMENTI REGIONALI HA RISTRUTTURATO E GESTISCE 4 APPARTAMENTI IN AFFITO DI CUI L’ASSOCIAZIONE SI RENDE GARANTE • SUPPORTO ECONOMICO NEL PAGAMENTO DEL CANONE • AZIONE DI FACILITAZIONE ED ACCOMPAGNAMENTO • RAPPORTO CON ISTITUTI BANCARI PER LA CONCESSIONE DI MUTUI LEGGE 9 DICEMBRE 1998, N° 431 DISCIPLINA DELLE LOCAZIONI E DEL RILASCIO DEGLI IMMOBILI ADIBITI AD USO ABITATIVO • E’ LA LEGGECHE REGOLA IL CONTRIBUTO CONTO AFFITTI • E’ FINANZIATA CENTRALMENTE • NON PREVEDE L’APPLICAZIONE DELL’ISEE MA LA SUDDIVISIONE DEI CITADINI IN DUE FASCE: 1. 2. • FASCIA A: REDDITO INFERIORE AI I8 MILIONI LIRE FASCIA B: REDDITO COMPRESO TRA 18 E 25 MILIONI CONTRIBUTO CALCOLATO SECONDO IL RAPPORTO REDDITO/CANONE DI AFFITTO LA LEGGE REGIONE TOSCANA N° 96/96 DISCIPLINA PER L’ASSEGNAZIONE, GESTIONE E DETERMINAZIONE DEL CANONE DI LOCAZIONE DEGLI ALLOGGI ERP ARTICOLO 17: RISERVE DI ALLOGGI PEREMERGENZA ABITATIVA: • COMMA 8: QUOTA NON SUPERIORE AL 5% DI ALLOGGI ERP PER SOGGETTI FRUENTI INTERVENTI SOCIO-TERAPEUTICO O ASSISTENZIALE • COMMA 11: CATEGORIE A RISCHIO E SOGGETTI SVANTAGGIATI LEGGE REGIONE TOSCANA N °72/97 (SOSTITUITA DALLA LEGGE 41/2005) 1. ART 29:”POLITICHE PER LA CASA ED IL TERRITORIO” IN AGGIUNTA ALLE PROVVIDENZE DISPOSTE AI SENSI … , I COMUNI POSSONO RISERVARE … UNA QUOTA NON SUPERIORE AL 30% DEL PROPRIO PATRIMONIO ABITATIVO A CATEGORIE A RISCHIO ED A PARTICOLARI SOGGETTI SVANTAGGIATI … FINALIZZANDO L’INTERVENTO AL RECUPERO E AL RAGGIUNGIMENTO DI UNA CONDIZIONE DI BENESSERE PSICOFISICO DELLA PERSONA … LA COMMISSIONE EMERGENZA ABITATIVA DEL COMUNE DI LIVORNO • PROCEDURA DI ACCESSO : DOMANDA PRESSO LO SPORTELLO CON DICHIARAZIONE ISEE ED OPPORTUNA DOCUMENTAZIONE • PRESIDENTE: UN FUNZIONARIO DEL SETTORE CASA • COMPONENTI: – RESPONSABILE DELL’UFFICIO DI COORDINAMENTO ATTIVITA’ DISTRETUALI DELL’ISTITUZIONE PER I SERVIZI ALA PERSONA – U.O. DI PSICHIATRIA – U.O. SERT – RESPONSABILE DELL’UFFICIO GESTIONE ALLOGGI ERP – SEGRETARIO:RESPONSABILE DEL SETTORE EMERGENZA ABITATIVA PAZIENTI DEI PERCORSI DI EMERGENZA ABITATIVA MASCHI DONNE TOTALE SINGLE 19 8 24 SEPARATI DIVORZIATI 10 9 19 VEDOVI 1 1 2 CONIUGATI - - - TOTALE 30 18 48 PAZIENTI COINVOLTI NEI PERCORSI DI EMERGENZA ABITATIVA ETA’ 20-29 MASCHI 2 DONNE 2 TOTALE 4 30-39 10 3 11 40-49 8 8 15 50-59 5 2 7 60-69 4 2 6 >69 1 1 2 TOTALE 30 18 48 TABELLA DEGLI UTENTI COINVOLTI NEI PERCORSI DI EMERGENZA ABITATIVA SOLUZIONI TRANSITORIE PERCORSO ATTIVATO CASA ATER ALBERGO COMUNE ALBERGO DSM CENTRO GIUNCAIOLA PSICOSI SCHIZOFRENICA 17 4 8 8 12 DISTURBO DELL’UMORE 13 5 3 3 5 NEVROSI 2 1 _ 2 1 DISTURBO PERSONALITA’ 10 4 1 4 8 RITARDO MENTALE 3 _ 1 2 1 TOTALE 45 14 13 19 27 DALLA STRADA O ABITAZIONE IMPROPRIA SFRATTI E ROTTURE FAMILIARI RECENTI 2 4 CENTRO DONNE 4 3 1 20 entrati 4 ancora presenti 1 CENTRO ANTIGNANO 14 passati 1 presenti ALBERGO COMUNE 5 4 4 2 NON RIUSCITI 1 6 3 1 8 7 2 23 appartamenti per 27 utenti CASA ATER 3 9 3 2 3 1 famiglia RSA… DOPO VARI TENTATIVI FALLITI CENTRO PLURIFAMILIARE COMUNE 3 13 utenti 0 presenti ALBERGO PAGATO DAL DSM 3 4 2 1 RESIDENZA DSM ALTRO TIPO DI CASA Bando,coop, famiglia NON RIUSCITI PERCORSI DI EMERGENZA ABITATIVA DEGLI UTENTI DELLA SALUTE MENTALE NEL COMUNE DI LIVORNO DAL 1998 AL 2005 PERCORSI POST-RESIDENZIALI A LIVORNO UTENTI CONTRATTO UBICAZIONE CASA 1 3 CASA ATER CENTRO CASA 2 2 LOCAZIONE PRIVATA CENTRO CASA 3 1 PROPRIETA’ CENTRO CASA 4 1 CASA ATER CENTRO CASA 5 3 LOCAZIONE PRIVATA CENTRO CASA 6 3 LOCAZIONE PRIVATA CENTRO DAL 2004 E’ INIZIATA L’ESPERIENZA DEGLI APPARTAMENTI SUPPORTATI DIRETTAMENTE DAI CSM UTENTI RISORSE CONTRATTO UBICAZIONE CASA 1 LUGLIO 2004 2: 1 DA OPG 1 DA CSM LA USL ED IL COMUNE INTEGRANO LE RISORSE DEGLI UTENTI MEDIAZIONE ABITATIVA ASSISTENTE SOCIALE ZONA NORD VICINANZE DEL CSM CASA 2 MARZO 2006 2: 1 DA STRADA 1 DA ABITAZIONE IMPROPRIA LA USL ED IL COMUNE INTEGRANO LE RISORSE DEGLI UTENTI MEDIAZIONE ABITATIVA ASSISTENTE SOCIALE ZONA NORD CASA 3 2007 DALLE RESIDENZE PROGETTI SPERIMENTALI REGIONALI ? ?