La gloriosa Bandiera
La VOCE ANNO XVI N°10
giugno 2014
PAGINA 1 - 13
Speciale 9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2014
Enrico Vigna
Noi viviamo grazie a loro. NON dimenticatelo mai!
Guardando questa foto di questo veterano
sovietico, ma soprattutto scrutando il sorriso
sul volto di quest’uomo, penso che questa
foto può essere la sintesi delle sofferenze,
dei prezzi indicibili pagati con decine di
milioni di caduti, con decine di milioni di
mutilati, dai popoli slavi dell’Europa
orientale; ma quest’immagine ci trasmette
anche un messaggio di positività, di forza,
di speranza; un messaggio che trasmette
emozioni forti, vere, umane .
Quel sorriso, io credo sia la riaffermazione
della vittoria sul mostro nazifascista,
nonostante tutto e nonostante le immani
sofferenze: un messaggio che va dritto alle
coscienze ed all’anima degli uomini, di
coloro che, con onestà intellettuale, al di là di credi politici, religiosi o culturali, nel cuore hanno la giustizia, la verità, la pace e
l’etica come principi e valori incorruttibili, non comprabili. Augurandoci che siano i giovani di oggi a raccogliere questo
messaggio, perché è di questi che il mondo ha bisogno.
A quest’uomo e a tutta la generazione di quei veterani, semplici uomini e donne che misero sul piatto della storia le loro
esistenze, al servizio dell’umanità, con unica contropartita la possibilità della morte: ci inchiniamo e rendiamo loro onore,
ma soprattutto diciamo loro GRAZIE!
Il nome di quest’uomo è Anatoly Leopoldovich Golimbievsky. Era un membro del cacciatorpediniere " Ingegnoso ", l’unico
sopravvissuto di tutto il suo equipaggio, che fu la prima unità a partecipare alla lotta nella Baia Tsemess vicino a Novorossiysk.
Il marinaio Anatoly Golimbievsky faceva parte di forze speciali dell’esercito sovietico sbarcate sulla Malaya Zemlia. Dopo furiosi
combattimenti fu trovato sul campo di battaglia senza alcun segno di vita, con ferite alle mani e ai piedi. In ospedale a Tbilisi fu
salvato , ma non fu possibile salvargli gli arti inferiori. Ma questo marinaio aveva una tale gioia e voglia di vivere che fu anche in
grado di conquistare il cuore e sposare la caposala del reparto ospedaliero, una georgiana di nome Mirza ... La figlia Tamara ha
poi dato alla luce un nipote, ma Anatoly Leopoldovich ha visto anche il suo pronipote A quest’uomo e a tutta la generazione di
quei veterani, semplici uomini e donne che misero sul piatto della storia le loro esistenze, al servizio dell’umanità, con unica
contropartita la possibilità della morte: ci inchiniamo e rendiamo loro onore, ma soprattutto diciamo loro GRAZIE!
Il nome di quest’uomo è Anatoly Leopoldovich Golimbievsky. Era un membro del cacciatorpediniere " Ingegnoso ", l’unico
sopravvissuto di tutto il suo equipaggio, che fu la prima unità a partecipare alla lotta nella Baia Tsemess vicino a Novorossiysk.
La VOCE ANNO XVI N°10
giugno 2014
PAGINA 2 - 14
Segue da Pag.13: Speciale 9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2014
Il marinaio Anatoly Golimbievsky faceva parte di forze speciali dell’esercito sovietico sbarcate sulla Malaya Zemlia. Dopo furiosi combattimenti fu trovato sul campo di
battaglia senza alcun segno di vita, con ferite alle mani e ai piedi. In ospedale a Tbilisi fu salvato , ma non fu possibile salvargli gli arti inferiori. Ma questo marinaio aveva
una tale gioia e voglia di vivere che fu anche in grado di conquistare il cuore e sposare la caposala del reparto ospedaliero, una georgiana di nome Mirza ... La figlia
Tamara ha poi dato alla luce un nipote, ma Anatoly Leopoldovich ha visto anche il suo pronipote ...
Il suo comportamento coraggioso in battaglia è stato conservato solo nelle memorie dell’ex comandante di " Ingegnoso ", il contrammiraglio S.S.Vorkov , che, come
testimone oculare, ha raccontato il suo eroismo.
“... Myskhako nella Malaya Zemlia, Anatolii Golimbievski sofferente, con la pistola automatica incandescente dalle sparatorie , con una maglietta a
brandelli , furiosamente cercava di andare avanti, seppur rimasto solo contro il nemico ... incappato in una raffica di pallottole balzò ancora in piedi ma
poi cadde di nuovo. Con dolore sentiva il ginocchio avvolto nel sangue. Stringendo i denti , strisciò in avanti , verso dove correvano gli altri…
Golimbievsky presto si diresse verso il bunker nemico , occupato da altri tredici soldati feriti , e per due giorni rimasero assediati. Il terzo giorno, ferito
anche all’altra gamba, si è trascinato verso il nido di mitragliatrici e ha tirato una "granata". Un proiettile nemico gli ha colpito la mano destra, ma riuscì
a tornare dai suoi compagni, rimasti vivi solo in quattro. Solo dopo sette giorni di battaglie furibonde, sofferenze indicibili, la sete , la fame, fu messo
in salvo su un motoscafo . In ospedale a Gelendzhik , dopo averlo esaminato il chirurgo disse: cancrena gassosa . Solo un amputazione delle gambe
può salvarti ... sei d’Accordo ? Io voglio vivere! rispose Golimbievsky …”.
Anatoly Golimbievsky ha vissuto per 80 anni, contagiando tutti intorno con la sua allegria . Le sue "mani d’oro" sono state utilizzate presso l’Istituto di Metrologia , dove ha
lavorato tutta la vita come ingegnere capo e ha prodotto migliaia di macchine, di apparecchi e dispositivi. In città e fuori andava da solo in auto , di cui aveva modificato il
controllo manuale .
“…Sono orgoglioso, diceva, perchè provengo dalla grande famiglia dei marinai. Io credo nella forza invincibile, nelle capacità e nel progresso della
nostra Marina ... Credo nel valore della nostra bandiera: la bandiera di una potenza navale, la Guardia navale… simbolo di un intero popolo…”. La foto
dove si vedono i cadetti del Collegio Navale Nakhimov , che salutano il veterano Golimbievski , fu fatta nel 1989, sul lungomare di Leningrado dal fotografo Ivan Kurtov.
Chi ha sfidato la morte ... ama la vita e la ... pace!
Grazie Nonni, per la Vittoria! Voi avete difeso la nostra casa…liberato l’aria, voi avevate fede, voi ci avete dato ogni cosa che ora abbiamo!
La VOCE ANNO XVI N°10
Segue da Pag.14: Speciale 9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2014
giugno 2014
PAGINA 3 - 15
La VOCE ANNO XVI N°10
giugno 2014
Segue da Pag.15: Speciale 9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2014
Vittoria amara di Maidan.
E ancora Maggio! Tutti i fiori sbocciano
Gioisce e canta il popolo
Ma nel cuore il dolore non riesce a placarsi
E il veterano, asciugandosi una lacrima,
Spera che il mondo non attenda di nuovo.
E per quelli che portano il dolore e fatica,
Non è necessario il ricordo della guerra,
Vogliamo raccogliere la vittoria,
E il ricordo di quel grande giorno .
E c’è chi si trasforma in ladro,
E predica il nazismo
E brucia i nastri degli eroi!
E’ impudenza mi dici ? NO! E’ Fascismo !
E la gioia dei veterani svanisce
Quelli che hanno avuto la guerra sulle loro spalle
Vittoria amara di Maidan
E con le lacrime agli occhi !
Congratulandomi nel Giorno della Vittoria,
con i Valorosi figli della Patria,
Vi invito a mantenere la memoria sacra
Dei nostri padri e nonni caduti!
Ivan Riabukhin, Odessa 2014
“ Io ricordo! Io sono fiero!”
PAGINA 4 - 16
Scarica

Stampa inserto