LA PERCEZIONE DI
NODI CHIUSI PIATTI E
IL COMPLETAMENTO
PER PIEGAMENTO
M.Massironi/D.Bressanelli
STUDIARE UN BEN-DEFINITO SET DI DISEGNI A MATITA,
MAI STATO ANALIZZATO , PERCEPITI COME NODI CHIUSI E
OTTENUTI PIEGANDO LAMINE BIDIMENSIONALI.
I NODI SONO CASI PARTICOLARI DI PIEGAMENTO E CONSISTONO
DI TRE PIEGAMENTI E UN INTRECCIO .
LA FIGURA NON RISPETTA I CRITERI GESTALTICI DATO CHE E’
COSTITUITA DA 4 PARTI NON PERFETTAMENTE REGOLARI E
OGNUNA DIVERSA DALL’ALTRA.
ESSE FAVORIREBBERO LA PERCEZIONE DI UN MOSAICO, MA
NON ACCADE QUESTO. INFATTI LA FIGURA APPARE COME UNA
STRUTTURA UNITARIA IN CUI LE QUATTRO PARTI SONO
STRETTAMENTE CONNESSE.
PARLIAMO DI NODI PIATTI CHIUSI :
PIATTI : PERCHE ‘ OTTENUTI DA STRISCE BIDIMENSIONALI COME
FOGLI DI CARTA CHE POSSONO ESSERE MODELLATI, PIEGATI E
INTRECCIATI IN MODO CHE, UNA VOLTA CHIUSI, NON SI PRESENTANO
RICURVI O ARRICCIATI NELLA TERZA DIMENSIONE.
CHIUSI: NEL SENSO DI “STRETTI”.
QUESTO E’ UN ESEMPIO DI NODO NON-CHIUSO.
LA PERCEZIONE DI QUESTI NODI E’ SEMPRE ACCOMPAGNATA DA UN
TIPO DI COMPLETAMENTO AMODALE , DEFINITO IN QUESTA RICERCA
“COMPLETAMENTO PER PIEGAMENTO”.
QUESTO PIEGAMENTO HA LUOGO QUANDO 3 QUADRILATERI SONO
SISTEMATI IN MODO DA SEMBRARE CHE UNO DI ESSI SIA PIEGATO
INTORNO AD UN ALTRO, PARZIALMENTE OCCLUSO E ALLO STESSO
TEMPO OCCLUDENTE. RAPPRESENTA UN CASO PARTICOLARE DI
INTERPOSIZIONE TRA DUE FIGURE CHE NON SONO RECIPROCAMENTE
INDIPENDENTI MA SONO CONNESSE L’UNA ALL’ALTRA.
PROPONIAMO UN ESEMPIO DI COMPLETAMENTO AMODALE :
IN QUESTO CASO,IL QUADRILATERO “M” SEMBRA COMPLETARSI CON
“L” SOTTO IL QUADRATO,ANCHE SE LE CORRISPONDENZE E LA
BUONA CONTINUAZIONE TRA LA PARTE FINALE DI “M” E DI “L” NON
SONO RISPETTATE. QUESTA E’ UNA FORMA DI COMPLETAMENTO
AMODALE PER PIEGAMENTO, IN CUI LA FIGURA OCCLUDENTE (IL
QUADRATO) SEMBRA, A SUA VOLTA, OCCLUSA DALLA FIGURA CHE
ESSA OCCLUDE (L-M).
LA RICERCA SI ARTICOLA IN 3
ESPERIMENTI:
LE INIZIALI OSSERVAZIONI DIMOSTRANO CHE, PRENDENDO 2
QUADRILATERI INDIPENDENTI CON I LATI SUPERIORI CHE GIACCIONO
L’UNO SOPRA IL PROLUNGAMENTO DELL’ALTRO …
… AGGIUNGENDO UNA STRISCIA RETTANGOLARE A LIVELLO
DEL “ PIEGAMENTO “ DEI DUE QUADRILATERI, APPAIONO
COME SE FOSSERO PARTE DI UNA SOLA LAMINA PIEGATA
OLTRE LA STRISCIA ORIZZONTALE …
E’ STATO INOLTRE OSSERVATO CHE L’UNIFICAZIONE
AVVIENE SOLO QUANDO LA DISTANZA TRA I DUE
QUADRILATERI DIVIENE CONSIDEREVOLMENTE AMPIA.
IN QUESTO ESPERIMENTO, OLTRE A VERIFICARE L’EFFETTO DELL’
AMPIEZZA DELL’ELEMENTO INTERPOSTO, IL FINE E’ DI SCOPRIRE SE
IL RISULTATO PERCETTIVO E’ INFLUENZATO DALLA RECIPROCA
INCLINAZIONE DEI DUE QUADRILATERI.
-16 STUDENTI, 8 FEMMINE E 8 MASCHI.
16 STIMOLI DISEGNATI CON INCHIOSTRO NERO SU
SFONDO BIANCO, PIEGATI RISPETTO AD UN ASSE
ORIZZONTALE.
STIMOLO STANDARD :
GLI STIMOLI DELLA PRIMA FILA DERIVANO DALLO
STIMOLO STANDARD, RUOTANDO IL QUADRILATERO
DESTRO DI 15 GRADI IN SENSO ANTIORARIO (A1); DI 30 E
45 GRADI IN SENSO ORARIO (C1-D1).
GLI ALTRI STIMOLI SI OTTENGONO RIPRENDENDO I
PATTERN A1, B1, C1, D1 E INTERSECANDOLI CON UN
SEGMENTO ORIZZONTALE (FILA 2); UN RETTANGOLO
ORIZZONTALE ( h 1,5 cm) (FILA 3); UN RETTANGOLO
ORIZZONTALE ( h 2,7 cm) (FILA 4).
IL SOGGETTO VEDE GLI STIMOLI IN SEQUENZA CASUALE E
IN ALTERNANZA DI STIMOLI IN FILA E IN COLONNA
IL COMPITO DEI SOGGETTI E’ QUELLO DI ORDINARE GLI
STIMOLI SECONDO L’ IMPRESSIONE DI APPARTENENZA DEI
DUE QUADRILATERI ALLO STESSO OGGETTO E CLASSIFICARLI
SU UNA SCALA A 10 PASSI SECONDO IL GRADO DI
COESIONE
TABELLA a :
MOSTRA I RISULTATI DELLA PRESENTAZIONE DEGLI
STIMOLI CON ANGOLAZIONE COSTANTE.
COME SI PUO ’ VEDERE, I COEFFICIENTI DI CORRELAZIONE
MOSTRANO UN ALTO GRADO DI ACCORDO NEI GIUDIZI DI
APPARTENENZA PER GLI STIMOLI DELLE COLONNE c E d, MA
NON PER GLI STIMOLI DELLE COLONNE a E b
TABELLA b
MOSTRA I RISULTATI DELLA PRESENTAZIONE DEGLI
STIMOLI CON LO STESSO ELEMENTO INTERPOSTO
I COEFFICIENTI DI CORRELAZIONE DIMOSTRANO CHE IL
CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE, IN MERITO AGLI ELEMENTI
INTERPOSTI, E’ MOLTO SIMILE.
I SOGGETTI CLASSIFICANO GLI STIMOLI COME
APPARTENENTI ALLO STESSO OGGETTO - SECONDO IL GRADO
DI ANGOLAZIONE DEI DUE QUADRILATERI - QUANDO LE
FIGURE HANNO LO STESSO ELEMENTO INTERPOSTO.
LA SOGGETTIVA IMPRESSIONE DI APPARTENENZA DEI DUE
ELEMENTI ALLO STESSO OGGETTO DECRESCE MAN MANO CHE
CRESCE LA ROTAZIONE IN SENSO ORARIO DEL QUADRILATERO
DI DESTRA DALLA POSIZIONE STANDARD ( IN PARTICOLARE
COLONNE C E D)
IL GRADO DI COESIONE E’ STATISTICAMENTE PIU ‘
ALTO QUANDO L’ ELEMENTO INTERPOSTO E’ UN
RETTANGOLO, RISPETTO A QUANDO E’ UN SEGMENTO O
NON VI E’ NESSUN ELEMENTO INTERPOSTO
COL TERMINE DI “RELATABILITY” (Kellman & Shipley ) SI
INDICA QUEL PARTICOLARE COMPLETAMENTO AMODALE CHE
AVVIENE SE I PROLUNGAMENTI DEGLI ASSI DELLE DUE
FIGURE SI INCONTRANO A FORMARE UN ANGOLO MAGGIORE
O UGUALE DI 90 GRADI.
NONOSTANTE NON RISPETTINO IL CRITERIO DI
“RELATABILITY” E RIMANE CONFUSA LA FORMA DELLE FIGURE
PIEGATE E LA MODALITA’ DELLA LORO UNIFICAZIONE, GLI
STIMOLI DELL’ ESPERIMENTO 2 SEMBRANO UNIFICARSI
NELLO STESSO OGGETTO DIETRO LA FORMA OCCLUDENTE
Van Lier SPIEGA QUESTO FENOMENO CON IL CONCETTO DI
“FUZZINESS” (“CONFUSIONE”) AD INDICARE IL CARATTERE NON
DEFINITO DEL COMPLETAMENTO DELLE FIGURE OCCLUSE
UN TIPICO CASO DI “FUZZINESS” E’ QUELLO DELLO STIMOLO D4
CIO ‘ CHE E’ VAGO E’ DOVE ESATTAMENTE SIA IL MARGINE DI
RIPIEGAMENTO IN COMUNE TRA I DUE ELEMENTI.
IL LATO SUPERIORE DELL’ ELEMEMNTO DI SINISTRA NON SEMBRA
DIRETTAMENTE CONNESSO CON L’ELEMENTO DESTRO, SEBBENE IL
RISULTATO FENOMENICO E’ QUELLO DEL RIPIEGAMENTO.
L’ ULTIMO ESPERIMENTO AFFRONTA IL PROBLEMA DELLA PERCEZIONE
DEI NODI E RIVELA I SEGUENTI ASPETTI:
1. - OLTRE AL NODO PROTOTIPICO, OTTENUTO ATTRAVERSO
L’INTRECCIO DI UNA LAMINA RETTANGOLARE, C’ E’ TEORICAMENTE
UNA INFINITA CLASSE DI NODI.
2. -IL DISEGNO DI TUTTI I POSSIBILI NODI CHIUSI PIATTI
IMPLICANO PRECISE REGOLE GEOMETRICHE.
3. -NON TUTTI I NODI REALIZZABILI CON QUESTE REGOLE SONO
VISTI DI PER SE ’
4. -SOLO I NODI CON CARATTERISTICHE DI ALLINEAMENTO E
REGOLARITA’ SONO RICONOSCIUTI COME NODI.
5. -I NODI CHIUSI PIATTI SONO VISTI COME RISULTATO DI UNA
TRASFORMAZIONE CHE LA FIGURA HA SUBITO.
SEBBENE LA PERCEZIONE DI NODI PIATTI CHIUSI SIA
CONSIDERATA UNA FORMA DI COMPLETAMENTO AMODALE,
ESSI SONO FENOMENI DIVERSI, IN QUANTO:
 NEL COMPLETAMENTO AMODALE, LE FORME SONO
PERCEPITE IN UN PRIMO MOMENTO COME UNITE, IN
SEGUITO COME INDIPENDENTI
 NEI NODI CHIUSI PIATTI, GLI ELEMEMTI SONO PERCEPITI
PRIMA COME SEPARATI E SUCCESSIVAMENTE COME UNITI,
OSSIA PARTE DI UN UNICO OGGETTO, ATTRAVERSO
PIEGAMENTO.
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LA PERCEZIONE DI NODI CHIUSI PIATTI E IL COMPLETAMENTO MEDIANTE