Rassegna del 20/09/2012 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 20/09/2012 UNIVERSITÀ DI FIRENZE Sole 24 Ore Sanita Toscana 18/09/12 P. 2 Medicina integrata, summit Ue Mariella Di Stefano 1 ALTRI ATENEI TOSCANI Corriere Arezzo 20/09/12 P. 8 Università, è il momento di iscriversi 2 Corriere Arezzo 20/09/12 P. 8 Giovedì la prova di accesso 3 Corriere Arezzo 20/09/12 P. 8 Università di Siena al primo posto nella classifica Censis 4 Corriere Arezzo 20/09/12 P. 8 L'ufficio immatricolazioni è aperto al campus del Pionta 5 MONDO UNIVERSITARIO Sole 24 Ore Sanita 18/09/12 P. 16 Come e perché Medicina deve cambiare Marco Trabucchi 6 Avvenire 20/09/12 P. 20 Cattolica, morto monsignor Sergio Lanza Enrico Lenzi 7 Liberal 20/09/12 P. 4 «Ma non dite che è tutta colpa della crisi» Francesco Lo Dico 8 Panorama 26/09/12 P. 93 Scegli la giusta laurea Carmelo Caruso Repubblica 20/09/12 P. 36 Se l'accesso alla facoltà è un terno al lotto Secolo D` Italia 20/09/12 P. 6 Mutande fuori dei pantaloni? Niente esame Sole 24 Ore 20/09/12 P. 50 La crisi non blocca i vivai di idee Sole 24 Ore - Guida 20/09/12 P. 50 Ornaghi si dimette da rettore Cattolica 17 Sole 24 Ore Sanita Toscana 18/09/12 P. 2 In diretta dalla ricerca 18 Repubblica 20/09/12 P. 1 Basta specialisti fai-da-te arriva l'agopuntore doc Repubblica 20/09/12 P. 25 "Una garanzia in più per i pazienti offriremo professionisti accreditati" Sole 24 Ore 20/09/12 P. 2 Parametri, in arrivo le regole per le categorie «dimenticate» Sole 24 Ore 20/09/12 P. 2 Le Casse passano il test-sostenibilità per le pensioni 24 Sole 24 Ore 20/09/12 P. 2 Sui risparmi forzosi parola all'Economia 29 10 13 14 Clara Attene 15 SANITÀ Michele Bocci 19 22 SEGNALAZIONI Indice Rassegna Stampa Giorgio Costa 23 Pagina I Primo congresso europeo sulle cure complementari a quelle ordinarie Tra gli obiettivi creare una rete internazionale di ricercatori, clinici e A Firenze dal 21 al 22 settembre si terrà il5° Congresso europeo di medicina integrata (Ecim), un meeting internazionale su integrazione delle medicine complementari nei sistemi sanitari, metodologia della ricerca e della formazione. Promosso da Regione Toscana, Università di Firenze e Ordine dei medici di Firenze, azienda sanitaria di Firenze, Asl 2 Lucca insieme all'Università Charité di Berlino - in collaborazione con le altre Università toscane e con il patrocinio di numerose istituzioni nazionali e internazionali - è un grande appuntamento internazionale per medici, operatori sanitari e del benessere e ricercatori che vogliono confrontarsi sull'efficacia delle medicine e pratiche complementari/non convenzionali e la loro integrazione con la medicina ufficiale. Il Congresso si terrà al Palazzo dei Congressi mentre l'inaugurazione è prevista per il 20 settembre a Palazzo Vecchio. Saranno presentati circa 500 lavori scientifici, realizzati da ricercatori di oltre 30 paesi, sui principali temi al centro del Congresso: oncologia integrata, terapia del dolore cronico e acuto, integrazione delle medicine complementari nei sistemi sanitari, medicina di genere, gravidanza, parto e puerperio, Psiconeuroendocrinoimmunologia (Pnei), allergie e atopie, pediatria, salute mentale, formazione, veterinaria integrata, modelli di ricerca in medicina complementare, valutazione costi-benefici delle medicine complementari, alimentazione/ nutrizione, dipendenze e disturbi alimentari. Gli abstract sono pubblicati su uno speciale supplemento dell'European journal of integrative medicine, importante rivista internazionale. Nelle due giornate si terranno semi- Università di Firenze nari di società scientifiche nazionali e internazionali, come il 26° Congresso del Gruppo internazionale di ricerca sulle sostanze infinitesimali Giri) sugli effetti biologici delle sostanze in alta diluizione, un seminario sull'ormesi organizzato dall'Università di Firenze, cui parteciperà il massimo esperto mondiale su questo tema, Edward J. Calabrese dell'Università del Massachusetts (Usa), un focus su menopausa e patologie correlate promosso dalla Società Italiana di Ginecologia della Terza Età (SIGiTE) e sui modelli di integrazione nei servizi sanitari, organizzato dalla Regione Emilia Romagna. Numerosi anche i workshop: sulle tecniche di medicina tradizionale cinese, sull'agopuntura addominale e il trattamento dell'obesità con agopuntura, sull'uso del Vischio in ambito oncologico, sulla musicoterapia e la danzaterapia. uti Oltre a essere il primo grande conve- di etnomedicina; saranno presenti Peter gno internazionale di questo tipo in Ita- Fisher, direttore sanitario del Royal lonlia - è prevista la presenza di oltre 7(10 don hospital for integrated medicine persone - Ecim si caratterizza anche per (Rlhim) e Virgilio Sacchini del Memoil fatto di non pesare in alcun modo sul rial Sloan-Kettering Cancer Center di bilancio regionale. La quota di parteci- New York, uno dei primi ospedali che pazione degli iscritti, insieme alle spon- ha incluso le medicine complementari sorizzazioni, ne garantirà infatti la pie- in oncologia. na sostenibilità. In apertura le letture L'edizione italiana di Ecim vuole magistrali di Gian Franco Gensini, pre- quindi contribuire a creare una rete inside della facoltà di Medicina di Firen- ternazionale di ricercatori, clinici e teraze, del medico e ricercatore inglese Ge- peuti sui temi della medicina integrata, orge Lewith, di Aviad Haramati, docen- promuovere confronto e dialogo su effite della Georgetown University di cacia clinica, metodologia della ricerca Washington, sui temi della medicina e della formazione e sui modelli di integrata nella prospettiva della medici- integrazione delle medicine complena personalizzata, predittiva, preventi- mentari nei sistemi sanitari. Per inforva, partecipativi, sull'effetto placebo, mazioni: www.ecim-congress.org; sui percorsi formativi della medicina [email protected] integrata. L'antropologo Antonio GuerMariella Di Stefano ci dell'Università di Genova esporrà Rete toscana di medicina integrata una relazione sui temi antropologici e Pagina 1 Giornata dipresentazione dei corsi alle matricole in programma il prossimo 28 setterribre al Pionta Universi è il momento di iscriversi Sono aperte le immatricolazioni all'Università di Siena. Chi sceglierà di iscriversi ai corsi di laurea della sede di Arezzo, valutata dal Censis ai vertici delle classifiche di qualità, potrà scegliere tra nove corsi di laurea, di cui sei triennali e tre magistrali. In una delle più belle aree verdi cittadine qual è il Pionta, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, l'Ateneo ha realizzato un campus accogliente e funzionale dove sono riuniti tutti i servizi e le strutture per studiare. Soggiorni all'estero, attività nei laboratori e stage presso aziende, enti pubblici e privati, e la particolare attenzione dei docenti, che seguono gli studenti lungo tutto il corso di laurea, caratterizzano l'esperienza di chi studia ad Arezzo. Chi non avesse ancora scelto il percorso di studi in questi giorni potrà incontrare personalmente i professori per informazioni e consigli, nelle date del calendario dei colloqui di orientamento pubblicato nel sito dell'Ateneo wwwunisi.it, o rivolgersi presso l'Ufficio immatricolazioni, all'interno del campus del Pionta in viale Cittadini. Venerdì 28 settembre è inoltre prevista la consueta giornata dedicata alle matricole, ma anche a chi ancora deve iscriversi: dalle ore 10,30 i docenti responsabili dei cor- Altri atenei toscani si illustreranno le caratteristiche delle tre lauree triennali - Scienze dell'educazione e della formazione, Lingue per la Comunicazione interculturale e d'impresa, Studi umanistici -, le linee generali dei piani di studio e daranno indicazioni sugli insegnamenti che potranno essere frequentati nel primo semestre, il cui inizio è previsto per lunedì primo ottobre. Sarà fatto un cenno anche alle tre lauree magistrali biennali attivate ad Arezzo, in Discipline letterarie, artistiche e dello spettacolo, in Filosofia e Storia: fonti, testi e teorie e in Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni. Al termine delle presentazioni i professori saranno a disposizione delle matricole e di chi ancora dovesse iscriversi per rispondere a domande e chiarire dubbi. Per consigli "da studente a studente" saranno presenti anche i tutor, studenti già iscritti che hanno il compito di aiutare i ragazzi a inserirsi nel mondo universitario. Alla presentazione dei corsi seguirà, alle 11,30, una visita guidata della Biblioteca centrale del Campus del Pionta con la presentazione dei vari servizi offerti agli studenti. Le matricole del corso di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione sono invitate a un ulteriore incontro, dalle ore 14, 30, sulla stesura dei piani di studio. iviiso ai nostri lettori Torna da oggi sul Corriere di Arezzo il consueto appuntamento con la pagina di informazione universitaria. Ogni giovedì potrete trovare notizie su corsi, progetti, iniziative collaterali e interventi di docenti e collaboratori dell'Ateneo aretino. 4 Pagina realizzata in collaborazione con l'Universi r di Siena 1. itttstotay)a., -, Pagina 2 Von prelude Rt Suzione Lungi 24 settembre incontro di preparazione al test Giovedì la prova di accesso 'AREZZO Si svolgerà giovedì 27 settembre al campus universitario del Monta la prova di accesso per le matricole dei corsi di laurea con sede ad Arezzo. Si tratta di un test obbligatorio perle matricole ma l'eventuale risultato negativo non preclude l'iscrizione La prova, dalle ore 9 presso il Laboratorio di informatica (pa- lazzina Uomini), non ha contenuti nozionistici ma mira a raccogliere informazioni sui metodi di studio che il singolo studente è solito utilizzare quando è impegnato nelle diverse attività, come la lettura di testi, la preparazione agli esami, la stesura di relazioni e altro. Un incontro di preparazione al test di si terrà il 24 settembre alle ore 10. Per gli studenti del corso di laurea in Lingue per la comunicazione interculturale e d'impresa il test si svolgerà nel pomeriggio alle ore 14 mentre la mattina, alle ore 9, dovranno affrontare il test di livello delle lingue. É previsto un contributo econon-fico di 30 curo perle spese che l'Ateneo dovrà sostenere perla realizzazione delle prove. 1 Si svolgerà giovedì 27 settembre al campus universitario del Pionta la prova di accesso r le matricole dei corsi di laurea sede ad Arezzo Altri atenei toscani Pagina 3 Quinta in quella del quotidiano '11 Sole 24 ore': Valutati didattica ricerca servii/ relazioni internazionali Università di Siena al primo posto nella classifica Censis AREZZO-------------------------L'Università di Siena quest'anno è al primo posto nella classifica degli Atenei italiani stilata dal Censis. L'Ateneo si aggiudica la prima posizione nella categoria dei medi atenei (da 10.000 a 20.000 iscritti), e con il punteggio di 103,1 risulta essere l'Ateneo con il punteggio più alto in assoluto tra tutte le università italiane La classifica è stilata sulla base di numerosi indicatori che valutano la qualità della didattica e della ricerca, delle strutture e dei servizi a disposizione degli studenti, la regolarità nei tempi di laurea, i rapporti con l'estero, l'eccellenza nel web. Ottima anche la valuta- Tutte le facoltà sono inserite nei primi 15 posti della graduatoria italiana, zinne delle facoltà, tutte nei primi 15 posti della classifica. In un'altra classifica, pubblicata quest'anno dal Sole 24 Ore, l'Università di Siena è quinta tra gli atenei statali italiani, terza tra gli atenei generalisti. La classifica è frutto dell'elaborazione fatta dal quotidiano sui dati forniti dal ministero dell'Università, dell'istruzione e della ricerca, basati su vari indicatori. In particolare, l'Università di Siena mostra capacità nell'attrarre studenti con i migliori voti di maturità, ha un alto numero di studenti che provengono da fuori regione e dall'estero, presenta un numero ridotto di abbandoni al secondo anno, e ha un elevato numero di studenti che ottengono crediti nel corso di un anno accademico e che si laureano in corso. Per quanto riguarda la ricerca, nella classifica elaborata dal quotidiano emerge in particolare la capacità dell'Università di Siena di attrarre fondi esterni. 4 /GO/ GGGOe GGGGGGG GGGGGGGGOGGOOOG O// G % rr,000 __ La Palazzina dell'Orologio La sede dell'università Altri atenei toscani Pagina 4 Dopo la procedura online, si ritirano qui badge e libretto L'ufficio imrnatricoiazioill é aperto campus del Pionta AREZZO -------------------------------L'Ufficio immatricolazioni , ad Arezzo presso il campus universitario del Pionta in viale Cittadini, sarà aperto fino al primo ottobre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 16,30. Dopo la prima fase della procedura di immatricolazione che viene svolta dagli studenti online, presso questo ufficio si possono concludere la procedure di immatricolazione, consegnare la documentazione e ritirare il badge e il libretto. Dal 2 ottobre al 30 ottobre, data di chiusura delle immatricolazioni, le stesse operazioni avverranno presso la segreteria studenti del corso di studi prescelto. Per ulteriori informazioni si può telefonare al numero verde 800 221644 (gratuito da rete fissa) o visitare il sito dell'Università di Siena www unisi .it, dove si può consultare anche il calendario dei colloqui di orientamento con i docenti universitari , disponibili durante tutto l'anno presso il campus del Pionta in viale Cittadini. Altri atenei toscani Pagina 5 UNIVERSITAJSSN: SCENARI FUTURI Come e perché Medicina deve cambiare DI MARCO TRABUCCHI * I 1 punto iniziale di una progettazione per il futuro dell'insegnamento della medicina fondata sulle esigenze del Paese e non sulle dinamiche di potere consiste nel delineare i contenuti e gli obiettivi dell'impresa, in modo da costruire ambiti concreti dove questi possano essere raggiunti. Le università, e la facoltà di Medicina in particolare, hanno svolto il compito loro affidato, seppure muovendosi in un quadro di riferimento non chiaro; i medici italiani sono stimati in tutto il mondo per le capacità cliniche e la loro cultura; d'altra parte il sistema sanitario, benché storicamente sottofinanziato, grazie alla qualità del personale di ogni competenza ha raggiunto standard qualitativi di alto livello. Oggi però per vari motivi vi è la coscienza che è necessario cambiare; ciò impone di ipotizzare nuove risposte alla domanda di formazione, assistenza e ricerca tra loro integrate. Possibilmente in tempi rapidi! Negli ultimi anni il progresso culturale e scientifico ha reso delicata la funzione formativa del personale sanitario. Infatti il progresso delle tecnologie biomediche impone una formazione di base e continua specifica e approfondita. Oggi il susseguirsi di innovazioni in questo campo espone all'esigenza di capirne il significato e di prendere decisioni adeguate circa la loro adozione in generale e nel singolo paziente. Ciò avviene negli ospedali e nei servizi territoriali, dove sempre più spesso viene trasferita la funzione di cura. Peraltro gli operatori devono sempre ragionare in termini di complessità, perché l'evento patologico è collocato all'interno di un ambiente che non è mai neutrale e che esercita un'influenza continua sulla stessa struttura biologica e sulla clinica. Il professionista che assiste si trova ad affrontare nell'atto della cura un fenotipo instabile, che deve essere conosciuto in modo approfondito nelle diverse determinanti (genoma, numero e gravità delle malattie, storia della persona, tipologia dei trattamenti, qualità della vita ecc.) e ac- Mondo Universitario compagnato nel tempo con interventi adeguati. Questo scenario richiede una formazione di alto livello, più difficile rispetto al passato, che vede la partecipazione di attori diversi. Il problema centrale è identificare le sedi e le modalità di una nuova organizzazione idonea a recepire i cambiamenti necessari, integrando i contributi delle diverse professioni. Su questi aspetti si giocherà la capacità della politica di indicare strade diverse dal passato, con coraggio! Di seguito sono schematicamente riassunte alcune caratteristiche dei processi formativi, dalle quali si possono trarre indicazioni sulle più opportune modalità operative. La complessità delle dinamiche di salute e malattia deve corrispondere a livello organizzativo a una forte integrazione, per cui il giovane studente apprende come una situazione naturale che i servizi sanitari non sono separati schematicamente per reparti e ambiti. Il futuro ospedale dove si attua la didattica dovrà quindi avere rapporti dinamici molto stretti con il territorio e al suo interno dovrà essere incentrato sul percorso del paziente. Quali indicazioni organizzative devono essere tratte da questo punto non è definibile a priori; è però certamente indispensabile il superamento delle attuali rigidità. 1 contenuti complessi dell'insegnamento richiedono una forte preparazione tecnica da parte dei docenti, unita a un'adeguata esperienza. Il mix può essere raggiunto solo se questi posseggono un notevole livello qualitativo, se cioè sono stati scelti in base alle capa- cità e non ad alleanze più o meno di parte o ad appartenenze politiche, e hanno subìto un processo selettivo adeguato. Purtroppo la realtà è costellata di situazioni che non rispondono alle caratteristiche necessarie per impartire un insegnamento di discreto livello, indipendentemente dalla collocazione e dalla provenienza dei docenti. Questo aspetto è delicatissimo, sia perché possa avvenire un'adeguata trasmissione del sapere sia per evitare che sorgano critiche sull'adeguatezza o meno delle diverse categorie rispetto alla funzione di insegnamento. Non hanno significato divisioni aprioristiche, ma solo una continua verifica di capacità. Infine non si può dimenticare l'aspetto della ricerca, legato da una parte con l'assistenza e dall'altra con la formazione. La ricerca seria, per essere realmente utile, deve riguardare tutte le professioni di aiuto all'anziano (anche se con diverse prospettive), essere fonte di innovazione, e quindi in grado di produrre ricadute sulla qualità delle cure, ma anche rappresentare una scuola per gli operatori stessi, perché attraverso i progetti di ricerca questi si allenano all'osservazione della realtà, a coglierne gli aspetti più critici, a individuare i percorsi che più facilmente possono presentare delle criticità, a proporre risposte utili per il benessere dei cittadini. * Università di Roma Tor Vergata e Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia 0 RIMODJ7 NERISERVATA üuc>a:iulc 6: kdic Ir ¡zdAiche Pagina 6 Cattolica, morto monsignor Sergio ROMA. Si è spento, ieri sera al Policlinico "Agostino Gemelli" di Roma, monsignor Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.Affetto da tempo da disturbi respiratori, le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Proprio martedì scorso era atteso a Sarnico,in provincia di Bergamo, per l'annuae incontro dei docenti di teologia e degli assistenti spirituali dell'ateneo cattolico. Nato a Morbegno (Sondrio) il 18 giugno 1945, monsignor Lanza aveva compiuto gli studi secondari e il curriculum teologico nel Seminario di Como ricevendo l'ordinazione sacerdotale il 22 giugno 1969. Laureato in Teologia e in Pedagogia e licenziato in Scienze bibliche, è -stato consultore della Congregazione per il clero e del Pontificio Consiglio della cultura. Autore di numerose pubblicazioni, già incaricato diocesano a Roma per il Progetto culturale, era docente di teologia pastorale alla Pontificia Università Lateranense. II 18 marzo 2008 il Consiglio permanente della Cei l'aveva nominato assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. «Una nomina inattesa e di cui sono grato per la fiducia che esprime nei miei confronti», disse nell'occasione. «In un'università cattolica - prosegui - la fede non vive lontana dalla cultura, dalla ricerca, dai luoghi dell'intelligenza e della ragione e ha un ruolo insostituibile nella formazione delle giovani generazioni. Oggi il punto debole dell'università - disse ancora monsignor Lanza che succedeva nell'incarico a monsignor Gianni Ambrosio attuale vescovo di Piacenza- Bobbio - è il rischio di diventare sempre più luogo di dispensa di competenze, nozioni e professionalità, cosa certamente preziosa, dimenticando tuttavia che prima di tutto occorre aiutare le persone a crescere, raggiungendo quel livello in cui le acquisizioni del sapere, soprattutto in alcuni campi, diventano qualcosa di buono e valido per l'uomo e l'umanità». Obiettivo per il raggiungimento del quale monsignor Lama si è speso fino all'ultimo. II 7 dicembre 2011 Benedetto XVI lo aveva nominato consultore del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. La camera ardente sarà allestita oggi nella chiesa centrale della Facoltà di Medicina della sede romana dell'ateneo. Enrico Lenzi © RIPRODUZIONE RISONATA Dal 2008 assistente ecclesiastico generale dell 'Ateneo, aveva 67 anni. Malato datempo,si è spento ieri al Gemelli di Roma Mondo Universitario Pagina 7 « Ma non dite che è tutta colpa della crisi» «Questo è il nostro modello di welfare: non solo la società, anche la politica ha finito per accettarlo» di Francesco Lo Dico ROMA. «Gli ultimi dati Censis non lasciano certo basiti. I forti legami familiari che caratterizzano da sempre l'Italia e i Paesi del Mediterraneo continuano a confermare una grande e ininterrotta continuità. E anche se pensare che il cosiddetto fenomeno dei bamboccioni e della famiglia allargata è giornalisticamente suggestivo, la verità è che la crisi non ha determinato chissà quale controrivoluzione dei nostri costumi. Dai primi anni del Novecento a oggi, i nuclei familiari italiani funzionano come centri di welfare alternativi. E semmai può essere detto che proprio in ragione di relazioni di solidarietà così forti, la nostra politica non ha mai provveduto a creare una rete di protezione efficiente, esemplata sul modello di altre socialdemocrazie europee». Sociologo di lungo corso, professore emerito all'Alma Mater di Bologna, Marzio Barbagli ha studiato a fondo la società italiana e i suoi meccanismi di aggregazione, in un testo benemerito, uno dei tantissimi, intitolato Fare famiglia in Italia, edito dal Mulino nel 2004. Professore , un italiano su tre vive in casa con i genitori , sei under 30 su dieci restano in famiglia, e circa metà degli under 45 hanno la famiglia a pochi passi . È la crisi che ha prodotto tutto questo? Dietro fenomeni così complessi, si muovono numerose concause e non è affatto scontato, dal punto di vista scientifico, mettere in relazione il fenomeno dei bamboccioni con il rimordere della recessione. L'Italia vive da sempre forti legami familiari innervati nella sua tradizione culturale, che nella seconda metà del Novecento è risultata decisiva per assicurare la rinascita del Paese. Il Censis presenta i dati sui rapporti familiari come l'immediata conseguenza della crisi. Si può ragionevolmente supporre che i nuclei familiari abbiano costituito piccole cooperative di welfare alternativo per affrontare la crisi e supplire alla latitanza dello Stato? Mondo Universitario Anche in questo caso non credo che la crisi abbia prodotto risultati scientificamente rilevanti. Semmai è possibile rovesciare il ragionamento ed affermare che la stretta interdipendenza familiare, tipica di questo Paese e del tutto alternativa ai modelli anglosassoni e americani centrati sull'avventura individuale e sul distacco precoce dei figli dai genitori, è la ragione principale per la quale la politica non abbia mai strutturato un sistema di welfare esaustivo ed efficiente. La stragrande maggioranza degli italiani , spiega il rapporto Censis, vive in casa o molto vicina a genitori e parenti . Anche questa un'attitudine consolidata nel tempo? Proprio così. La notiziabilità necessità di mutamenti improvvisi, di segnali inequivocabili, di boom e nette inversioni di tendenza. Ma la verità è nell'analisi scientifica la realtà muta con estrema lentezza. Non è possibile immaginare trasferimenti di massa sotto casa dei genitori all'arrivo della crisi. La vicinanza a parenti e cari è un tratto consolidato della nostra società. Un segno di forte cambiamento , spiega il Censis, è l'incremento di grigliate , aperitivi , sagre. Gli italiani sembrano tornare a mangiare sano e a ripiegare su prodotti locali. Anche in questo caso nessuna novità? È difficile argomentare aumenti o impennate senza potere confrontare i numeri di oggi con quelli di ieri. Ma tutti gli studi sembrano in realtà smentire questo trend. Sappiamo che anche gli italiani prediligono ormai da venti o trent'anni le grandi catene commerciali per convenienza <Ma non dite che è tutta colpa della crisi Pagina 8 e risparmio di tempo, e che moltissimi piccoli esercizi di alimentari sono stati costretti a chudere, proprio come ciascuno di noi può osservare empiricamente nella sua zona di residenza. Sulle abitudini di acquisto degli italiani, è da notare semmai che dopo qualche difficoltà iniziale, l'e-commerce sta timidamente affacciandosi sul panorama nazionale. Chiedo soccorso ai suoi studi storici. Che cosa accade storicamente in società che vivono prolungati periodi di recessione? In altre parole, che cosa possiamo attenderci nel futuro? Non esiste una sola risposta in quanto le reazioni sono diversificate nel tempo e nello spazio e variano in ragione di differenti modelli culturali. Per quanto riguarda l'Italia, perdurante la crisi, c'è da attendersi che i rapporti familiari si rinsaldino, e che allo stesso tempo aumentino i conflitti generazionali e le tensioni interne. Può verificarsi un processo di resistenza al disagio, che sarà caratterizzato da slanci di mutua solidarietà, ma non sarà indolore. Ci saranno forti costi sociali, più facilmente appurabili, e altri meno misurabili e prevedibili come i costi psicologici. In particolare, la generazione degli ultratrentenni sembra vivere in questi anni un brusco risveglio: dalla sicumera edonistica degli anni 80 alla navigazione a vista di oggi. Chi ha abbondantemente superato i trent'anni comprende che la realizzazione personale non è l'unica cosa che conta, proprio come aveva imparato nella società marcatamente individualista degli Eighties. E che le ambizioni devono convivere con un forte spirito di adattamento. Non è però il totale disinganno: è solo un modo diverso e imprevisto di declinare le proprie aspirazioni. La crisi può aver rinsaldato la famiglia oppure no. Ma la cosa paradossale è che lungi dal renderli più intraprendenti, le politiche europee costringono gli italiani a radicarsi maggiormente nel proprio tessuto d'orgine, con effetti opposti a quelli propagandati dall'Europa. Dire che gli italiani sono attaccati alla famiglia è un segno del passato, senza dubbio. Ma"nuovo"non equivale a meglio e "vecchio" non significa sbagliato. E va considerato poi che il modello italiano è caratterizzato da una forte attitudine al risparmio che ci ha evitato conseguenze peggiori e che è certamente virtuoso, rispetto alle abitudini radicate in altri Paesi. La mancanza di opportunità, di welfare adeguato, di lavoro consono alla formazione era e resta decisivo a mantenere in piedi il nostro modello culturale. Non eravamo l'America prima e non possiamo esserlo oggi, perché lo decidiamo per decreto. Mondo Universitario I forti legami familiari sono segni del passato. Ma "vecchio" non significa "sbagliato" Pagina 9 ue sPßUOE Ìq Fy,U i9l *Medicina è sempre tra le più ambite. Diminuiscono gli studenti di architettura, ma crescono le iscrizioni a ingegneria. Così la crisi modifica le scelte degli studenti italiani. di Carmelo Caruso Mondo Universitario iventeranno medici, o almeno ci avranno provato, e forse malediranno quella richiesta di ammissione alla facoltà ritrovata negli appunti dello scrittore Mikhail Buigakov, diventato dottore di frontiera e poi pentitosi. Crescono da Torino a Palermo le matricole del camice bianco ed è loro il meridiano che scandisce l'orologio delle università, che ne detta i tempi, che ne apre la stagione, che ne conferma il primato. Insomma, se dovesse esserci un borsino tra i corsi, prematuro s'intende, dato che le immatricolazioni termineranno a metà ottobre, rimarrebbe sempre medicina la facoltà che resiste e cresce, nonostante le tasse universitarie che aumentano, nonostante la preselezione che quest'anno ha visto partecipare più di 70 mila candidati per un settimo di posti disponibili. Se non stupisce il dato di medicina, certo sorprende quello di medicina in inglese, un corso che quest'anno ha registrato un balzo in avanti. Prova ne sono i 1.524 iscritti di Pavia rispetto ai 1.296 dell'anno precedente, i 1.042 di Roma La Sapienza (nel 2011 erano 292), i 288 a Roma Tor Vergata, che lo ha attivato solo a partire da quest'anno, e i 900 che alla Statale di Milano si sono contesi 50 posti, vanto dei presidente Gianluca Vago, docente alla Statale di Milano: «Un modello formativo nuovo che coniuga Pagina 10 MÁ1 RICOLE MEDICINA IN INGLESE INGEGNERIA MILANO STATALE: 900 RICHIESTE POLITECNICO DI MILANO: 9 MILA PER SOLI 50 POSTI RICHIESTE (+48%) ROMA LA SAPIENZA: 1.042 RICHIESTE POLITECNICO DI TORINO: (ERANO 292 NEL 2011) COMPLETO GIÀ DA FINE GIUGNO ARCHITETTURA BOLOGNA (LAUREA IN SERVIZI NAPOLI: 605 RICHIESTE (753 NEL 2011) SOCIALI): -25,7% RISPETTO AL 2011 TRIESTE: 129 RICHIESTE (170 NEL 2011) TORINO: 191 RICHIESTE BOLOGNA: -24% RISPETTO AL 2011 CONTRO LE 207 DEL 2011 l'insegnamento in lingua inglese con metodi didattici innovativi». In pratica lezioni in inglese tenute sempre più da professori stranieri, conformandosi allo spirito americano. «Medicina del resto concentra tecnologia e umanesimo» dice Luigi Frati, rettore della Sapienza, «con un misto di altruismo che poi la vita magari smonta. Senza considerare che con il numero programmato la disoccupazione di fatto non esiste». Tuttavia, più che andare all'estero chi ha provato medicina in inglese mira a rimanere in Italia. Calo invece per architettura. Le domande scendono a Catania (304 contro 343), a Trieste (129 oggi 170 l'anno precedente), alla Federico II di Napoli (605 contro 753), alla Sapienza, dove i candidati alla prova sono stati 1.357 contro 2.100; discesa anche nell'ateneo bolognese (-24,4 per cento le domande presentate). In controtendenza il Politecnico di Milano (oltre 6 mila iscrizioni per 700 posti disponibili). «Meno male. In Italia il numero di architetti è triplo rispetto ai dati europei. Una volta era una facoltà di moda perché si pensava di potere fare molti mestieri, designer, architetto... Adesso scende per via della crisi edilizia e perché si è compreso che la richiesta di architetti Perché leggere questo articolo se hai 20 ANN Mondo Universitario SCIENZE POLITICHE CATANIA: 304 RICHIESTE (343 NEL 2011) non è così alta. Solo per interessi di bottega si sono potute creare quasi 30 facoltà di architettura, uno sproposito» commenta sarcastico Vittorio Gregotti, maestro dell'architettura italiana. Le ultime rilevazioni Alphatest registrano un calo in questi anni compensato dall'esplosione delle facoltà di ingegneria e dai dati dei politecnici, che sono anche diventati scuole delle élite orientali. Al Politecnico di Milano sono stati quasi 9 mila i candidati che si sono contesi i 5.702 posti disponibili, tra questi i corsi di ingegneria aerospaziale che segna un più 14 per cento e ingegneria matematica (+48 per cento); eccellenze che attraggono carovane di studenti cinesi e che spingono al perfezionamento giovani iraniani e turchi. Su cui non ha nulla da eccepire il rettore del Polimì, Giovanni Azzone, anzi: «Provengono da scuole di buon livello e sono le nostre industrie ad avere bisogno di questi studenti stranieri». Hanno perciò dovuto stabilire una soglia anche al Politecnico di Torino, dove il corso d'ingegneria ha il cosiddetto numero programmato di 4.400 posti per gli studenti Ue e 600 per i non comunitari. Che la Cina sia vicina lo hanno capito a Quale facoltà? Certo, molti si sono già iscritti al corso di laurea. Però i trend delle immatricolazioni riflettono le richieste del mercato del lavoro. Cogliere in tempo i cambiamenti (e rettificare il tiro) potrebbe garantire uno sbocco professionale più rapido. Bologna: il corso di laurea in lingua e cultura dei mercati asiatici conta 377 domande per soli 100 posti in palio (+43,6 per cento). E a Venezia, alla Ca' Foscari, le richieste di iscrizione in lingue e culture dell'Asia e dell'Africa mediorientale sono incrementate del 38 per cento. Ma se l'obiettivo è sempre l'eccellenza, la novità in Laguna è il collegio internazionale che vuole sfidare la celebre Normale di Pisa e diventare una piccola Ena italiana: 28 posti e la possibilità di risiedere nell'isola di San Servolo. Corsi dedicati ai singoli studenti per arricchire la didattica e 15 dei 28 posti con borse di studio a copertura totale, grazie a 2 milioni di euro che sono stati finanziati dal ministero. Sarà la crisi della politica, ma i preiscritti a scienze politiche scendono al Nord e nell'università simbolo, Bologna, il cui corso di laurea ha avuto solo 185 domande (-25,7%), così come a Milano (alla Statale 231 quest'anno rispetto ai 237 dell'anno scorso) o Torino (191 contro 207), mentre resistono al Sud. Quanto alle discipline giuridiche, cresce di pochissimo giurisprudenza, che però a Trento fa registrare lo stesso numero di iscritti, mentre a Milano le richieste sono scese a 359 rispetto alle 416 di un anno fa. Drastico il calo di Palermo: 1.486 versus 2.207. Se l'università rimane il termometro per leggere un territorio, quella siciliana e meridionale resta per eccellenza la terra degli iscritti a scienze della formazione (un tempo magistero). Nonostante la stretta che la regione ha deciso, il settore non subisce mutamenti e mantiene lo stesso valore (Palermo: 2.758 contro 2.733), anzi nel caso di Catania aumenta; stesso segno a Bari (1.096 Pagina 11 II 10 settembre gli insegnanti di Chicago hanno scioperato per la prima volta dopo 25 anni: il sindaco non ha accolto le richieste di aumenti presentate dal sindacato. richieste per il test di preselezione), diversamente da quanto accade a Trieste, dove le richieste per partecipare ai test scendono da 132 a 107. Specificità territoriali sono visibili in Sardegna e all'Università di Sassari, dove diventare infermieri è l'ambizione di oltre 2 mila giovani, 500 in più, mentre non lo è per i napoletani della Federico II (4.136 contro 5.140). D'altronde il dato nazionale per le professioni sanitarie è negativo: -17 per cento le iscrizioni ai test per tecnici di radiologia e - 3 per cento per i corsi di infermieristica. Risaputo è il primato di Trento per sociologia, che vede aumentare le richieste da 274 a 710. Sarà il retaggio di James Joyce e di Italo Svevo, fatto sta che Trieste rimane la città dello scandaglio dell'inconscio, che spinge quasi 400 studenti a misurarsi con psicologia, con «quei buchi della mente», come ebbe a definirli Mario Tobino, e nello stesso tempo ad aprire le vie linguistiche della Mitteleuropa (767 in comunicazione interlinguistiche). Crescita, poi, per le discipline matematiche ed economiche: le richieste salgono a Tor Vergata, a Bologna (con un +16,6 per cento), e si confermano a Torino (2.455 contro 2.342) Tengono le discipline umanistiche, per intenderci quelle che soffrono di una crisi di occupazione dettata dalle maglie ristrette dell'insegnamento. Chissà, forse per l'annuncio di un nuovo concorso da parte del ministro Francesco Profumo. In realtà non hanno mai smesso di attrarre studenti, prova ne sono gli iscritti a Milano di lettere (163 quest'anno, 167 nel 2011). Nello stesso settore umanistico, il corso di mediazione culturale alla Statale di Milano cresce vistosamente (857 adesso, 453 l'anno scorso), mentre resta stabile scienze della comunicazione di Torino (314 oggi 331 nel 2011). Criticati per gli scarsi sbocchi professionali che offrono, dunque, gli studi letterari continuano ad attrarre. Forse aveva ragione Natalia Ginzburg: «Anche le verità umanistiche, quelle del cuore, sono valide quanto quelle della matematica». ■ La protesta dei prof e il disastro americano Lo sciopero dei 26 mila insegnanti di Chicago è il simbolo della crisi del modello scolastico Usa. INSUFFICIENTI 8 SU 10 SOLO IL 20 PER CENTO DEGLI STUDENTI DI CHICAGO OTTIENE RISULTATI SUFFICIENTI i 4,1 1 1 W ' I N; I o 4 STUDENTI SU 10 NON RIESCONO A OTTENERE IL DIPLOMA UNIVERSITÀ SOLO IL 6 PER CENTO Si La laurea è ancora uno strumento per trovare lavoro? Discussione Q sulla pagina Facebook di Panorama. Mondo Universitario LAUREA ENTRO 126 ANNI Da modello di formazione a città simbolo della crisi del sistema educativo statunitense: è Chicago, dove pochi giorni fa 26 mila docenti sono scesi in piazza contestando il sindaco Rahm Emanuel, accusato di essere eccessivamente duro (a un suo collaboratore ha fatto recapitare un pesce morto). Sul tappeto rivendicazioni economiche e disaccordo sui criteri di valutazione dei docenti. Solo polemiche in vista dell'imminente elezione del presidente e scontro fra modelli educativi diversi? Non sembra. La crisi è reale e lo confermano i dati diffusi dalla Federal Reserve sull'indebitamento degli studenti Usa: negli ultimi anni i prestiti erogati sono cresciuti per i fuoricorso (di quasi 1.000 dollari pro capite) che non hanno smesso di frequentare un corso di laurea. Pessimi anche i dati relativi a diplomati e laureati. Secondo il «New York Times», solo il 20 per cento degli studenti nelle scuole americane raggiunge i livelli di base previsti dagli standard nazionali. Meglio non va per le università: ben quattro studenti su 10 non riescono a laurearsi e solo il 6 per cento riesce a conseguire la laurea prima di 26 anni. A proposito: come si dice bamboccioní in inglese? Pagina 12 Se l'accesso alla facoltà è un temo al lotto ............................................................................ Arianna Di Biase [email protected] NONOSTANTE i miei 32 punti non sono riuscita ad entrarenellafacoltà diArchitetturadiFerrara. Conilmio punteggio sarei entrata in tutte (dico tutte!!) le altre facoltà diArchitettura. La beffa: in molte facoltà diArchitettura sono disponibili posti (circa 700) perché i concorrenti non hanno raggiunto il punteggio minimo di 20, mai posti non sono disponibili per me solo perché ho scelto un'altra sede. Viva il merito!! Mondo Universitario Pagina 13 Università It caso Cagiiari ri Mutande i pantaloni? Mente esame Stop all 'esibizione di mutande agli esami di Diritto penale in Giurisprudenza a Cagliari. Lo chiede Giovanni Cocco, ordinario di quella materia all 'università del capoluogo sardo. E lo fa nella sua bacheca, nella sezione avvisi del sito internet della facoltà. Chi non rispetterà la regola, avverte il professore, non sarà esaminato . L'invito perentorio è rivolto a tutti, studenti e studentesse. Ma che cosa si intende per esibizione di mutande? Il docente, nella sua comunicazione, scende nel dettaglio. E parla di «pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoche integralmente le mutande». Commentando, tra parentesi: «Pare che sia la penultima moda idiota». Mondo Universitario Pagina 14 Competitività. Bilancio del primo triennio della Regione Piemonte sull'attività dei poli di innovazione e consorzi di R&S La crisi non blocca i vivai di idee Il programma in corso vede 122 proposte di progetti,, pari a 82 milioni di investimenti Clara Attene Più 60% di imprese e centri di ricerca coinvolti, 12o milioni di finanziamenti stanziati per 325 progetti e circa 1700 soggetti beneficiari. È la pagella del primo' triennio di attività dei Poli di innovazione, consorzi o associazioni temporanee di imprese voluti dalla Regione Piemonte con l'obiettivo di sviluppare 12 diversi domini tecnologici, dalle energie rinnovabili al tessile, nei relativi territori di riferimento. Uno scacchiere che, citando solo alcuni esempi, vede il torinese come area leader per la meccatronica, l'Ict e gli studi sull'idrogeno e l'architettura sostenibile, mentre il cuneese e l'astigiano - il polo più "numeroso" con 376 soggetti coinvolti inTecnogranda - si concentrano sulla vocazione per l'ambito agroalimentare. Il terzo programma, quello attualmente in corso, è partito con la presentazione l'autunno scorso di 122 proposte progettuali, pari a un investimento complessivo di quasi 82 milioni. Il valore dei progetti ammessi equivale a poco più della metà, 44 milioni, di cui 24,10 milioni saranno coperti da fondi pubblici. «L'esperienza dei poli di innovazione è stata finora soddisfacente - commental' assessore regionale allo Sviluppo economico, ricerca e innovazione, Massimo Giordano - ma in futuro, data anche la consistenza dei fondi pubblici, cercheremo di premiare soprattutto chi lavora per superare la dimensione regionale. Da parte nostra, un altro impegno è anche quello di velocizzare sia i tempi di valutazione dei progetti, sia l'erogazione dei fondi, esigenza, quest'ultima, che è pressante dato an- Mondo Universitario che il contesto economico». I risultati e gli obiettivi dei poli iniziano peraltro a guardare oltre il Piemonte: c'è chi come il Mesap, il polo della meccatronica, è già avviato lungo la strada per la formazione di un metacluster europeo o chi, oltre a guardare all'Europa, sta tentando di accedere a mercati oltreoceano, come il BioPmed, LA MAPPA L'area torinese si conferma punto di riferimento su meccatronica, Ict e studi sull'idrogeno. Agroalimentare nell'astigiano e nel cuneese polo biomedicale e biotecnologico di Colleretto Giacosa. Pochi giorni fa, infatti, si è conclusa una missione in Brasile, organizzata nell'ambito del progetto BioXCluster - che raccoglie 1.350 imprese nei quattro Paesi ed è stato finanziato dall'Unione Europea con 75omila euro -, in cui il polo del canavese è partner insieme con i cluster di Monaco, Barcellona e Lione, oltre che con l'Erai, ente per lo sviluppo regionale del Rhône-Alpes. «Il' Brasile sarà entro il 2015 uno dei cinque più grandi mercati del settore biotecnologico e oggi il 30% delle imprese del settore operano specificamen- te nell'area delle scienze umane - afferma Alberto Baldi, responsabile del business development del Biondustry Park, il soggetto gestore del polo -.Inoltre, circa l'86% delle imprese dipende da fornitori esteri per quanto riguarda macchinari, reagenti e servizi. Lo scopo di questo progetto che stiamo portando avanti congli'altri cluster europei è proprio quello di trovare dei partner omologhi, oltre che in Brasile, anche negli Usa e in Cina. Nelle tappe a San Paolo e a Rio de Janeiro abbiamo visitato centri di ricerca e cluster, oltre a partecipare a BioPartnering Latin America, il principale evento business to business del settore del Sudamerièa». Destinazione Pantelleria, invece, per "Promo", sistema sviluppato inpartnership tra il Politecnico di Torino e il polo vercellese Enermhy, specializzato nelle energie rinnovabili e nel mini-idroelettico. «Si tratta di una tecnologia priva di impatto ambientale - spiega Roberto Isola, coordinatore tecnico del polo - in grado di sfruttare il moto ondoso per produrre energia. Con i fondi del terzo programma, svilupperemo un prototipo in scala reale, con una potenza di 6o kWh e che sarà testato per alcuni mesi nell'isola». Poli di innovazione •Incentrati su ambiti settoriali specifici , i poli di innovazione sono costituiti da raggruppamenti di imprese, organismi di ricerca e da un ente gestore, allo scopo di costituire coordinamento e sinergie tra i diversi attori del processo innovativo, dall'idea alla sua realizzazione imprenditoriale. ® RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 15 Il quadro delle realtà La lista dei settori di competenza, dei gestori e dei soggetti aggregati in Piemonte Soggetti aggregati per programma Aumento % totale (1 ° - 3 ° anno) Dominio tecnologico del polo di innovazione Gestore Territorio di riferimento Agroalimentare Tecnogranda Astigiano e Cunese 223 307 376 69 Architettura sostenibile e idrogeno Environment Park Torinese 104 132 152 46 Biotecnologie e biomedicale Bioindustry Park- Silvano Fumero Cavanese e Vercellese 61 67 80 31 Chimica sostenibile Consorzio Ibis Novarese 20 26 27 35 Creatività digitale e multimedialità Virtual reality and Multimedia Park Torinese 43 46 62 44 Tortonese 42 52 54 29 Parco scientifico e tecnologico Energie rinnovabili e biocombustibili della Valle Scrivia i° 2° 3° Energie rinnovabili e mini hydro Enermhy- Consorzio LINIVER Vercellese 85 94 118 39 Ict Fondazione Torino Wireless Torinese e Cavanese 78 118 149 91 Impiantistica, sistemi e component. perle energie rinnovabili Tecnop arco del lago Maggiore Verbano - Cusio - Ossola 29 42 58 100 Meccatronica Centro servizi industrie Torinese 80 125 170 113 Nuovi materiali Consorzio Proplast Alessandrino 83 102 115 39 Tessile Città studi Biellese 42 55 66 , 57 890 1.166 1.427 60 Totale Mondo Universitario Pagina 16 UNIVERSITÀ Ornaghi si dimette da rettore Cattolica Il ministro per i ,Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghihapresentato al Consiglio di amministrazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore le proprie dimissioni da rettore. Lo rende noto lo stesso ateneo. Ornaghi ricopriva il ruolo di rettore dal i°novembre 2002. Mondo Universitario Pagina 17 ASSISTENZA Al PAZIENTI CON ARTERIOPATIA OBLITERANTE PERIFERICA : L'EFFICACIA DEL PROGETTO «CLAUDICATIONET» Lauret GJ, Gjsbers HJ, Hendriks EJ, Bartelink ML, de Bie RA, Teÿink JA. The ClaudicatioNet concept design o f a national integrated care network providing active and healthy aging for patients with intermittent claudication. Vascular Health and Risk Management 2012: 8, 495 - 503. L'Arteriopatia obliterante periferica (Aop) è una manifestazione dell'aterosclerosi sistemica a livello degli arti inferiori, caratterizzata da un progressivo restringimento del lume vascolare per ispessimento delle pareti dei vasi arteriosi dovuta alla crescita delle placche aterosclerotiche. Dal punto di vista clinico i pazienti possono essere del tutto asintomatici, mentre altri possono arrivare alla ischemia con perdita di tessuto che può richiedere in ultima istanza l'amputazione dell'arto. La "claudicatio intermittens" è la manifestazione clinica più lieve di tale patologia dovuta al classico dolore alle cure durante sforzo che scompare con il riposo. La patologia ha una mortalità del 19,2% a 5 anni dalla diagnosi, di cui il 70% per eventi cardiovascolari. Attualmente l'assenza di fisioterapisti dedicati alla patologia e la scarsa diffusione dei relativi programmi di "fisioterapia supervisionata" da parte dei medici di famiglia, non hanno consentito lo sviluppo di reti integrate di cura fisica per i pazienti con arteriopatia obliterante periferica sintomatici per claudicatio. Per questo motivo in Olanda è recentemente stato istituito dal 2011 il progetto "ClaudieatioNet', il cui scopo è stato illustrato in un recente articolo pubblicato su un'importante rivista angiologica. Il progetto è un insieme di reti di assistenza a livello regionale e mira a migliorare la qualità delle cure per i pazienti con claudicatio intermittente, prendendo come modello di cura quello delle patologie croniche disegnato dalla Who. Grazie a un database nazionale, gli operatori sanitari (medici, infermieri, fisioterapisti) possono registrare i risultati del singolo paziente mentre il sistema ClaudicatioNet verifica progressivamente la qualità dell'assistenza mediante modelli di valutazione soggettiva (feedback) del paziente. Il paziente stesso può monitorare i suoi progressi e la sua aderenza alla fisioterapia od organizzare sedute di allenamento con altri pazienti del progetto. Il programma sta riscuotendo molto successo in quanto permette un'interazione e una stretta collaborazione tra chirurgo vascolare, infermieri specializzati in chirurgia vascolare, medico di famiglia, operatori sanitari di riferimento regionale e fisioterapisti specializzati, i quali rimangono la figura cardine. tra stato socio-economico e incidenza di diabete mellito tipo 2 nelle diverse categorie socio-economiche. Le valutazioni sono state condotte all'inizio dello studio e in diverse fasi durante un follow-up medio di circa 14 anni (1991-93 e 2007-2009). Circa 820 pazienti hanno sviluppato diabete mellito tipo 2, e i pazienti appartenenti alla categoria lavorativa più bassa avevano un rischio circa 2 volte maggiore di diventare diabetici (hazard ratio 1,86). 1 comportamenti salutari considerati, ovvero astensione da alcol e fumo, dieta e attività fisica, e un basso indice di massa corporea, riducevano l'influenza della categoria socioeconomica sullo sviluppo del diabete mellito, con un abbassamento progressivo del rischio durante lo studio da 1,86 a 1,51volte (-33% di base), quindi a 1,48 (-36%, rilievi ripetuti durante il follow-up) e infine a 1,41 volte (-45%, considerando l'esposizione a lungo termine). Singolarmente, la variabile più influente era il basso indice di massa corporea che spiegava da solo il 20% delle diseguaglianze sociali dei diabetici. Considerando anche i marcatori di rischio biologico, ovvero i valori di pressione arteriosa sistolica, i livelli di trigliceridi e di colesterolo buono o Hdl, le differenze socioeconomiche nello sviluppare il diabete venivano ridotte del 53% (riduzione dell'hazard ratio da 1,86 a 1,35). Rimane da spiegare il restante 50% delle diseguaglianze sociali in chi sviluppa diabete, ed è stato ipotizzato un ruolo per fattori psicosociali e stati psicologici particolari come stress cronico e depressione, traumi psicologici intrauterini o infantili o difficoltà nell'accesso all'assistenza, per cui saranno necessari ulteriori studi al riguardo. Gian Franco Gensini (Firenze), Giuliano Mariani (Pisa), Mauro Galeazzi (Siena) Con la collaborazione di Chiara Lazzeri , Roberto Tarquini, e Claudio Picariello (Firenze) INFLUENZA DEI FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI NEI PAZIENTI CON DIABETE MELLITO TIPO 2. Stringhini S, Tabak AG, Akbaraly TN, Sabia S, Shipley MJ, Marmot MG, Brunner F.J. Batty GD, Bovet P, Kivimäki M. Contribution of mod able risk factors to social inequalities in type 2 diabetes: prospettive Whitehall Il cohort study. BMJ 2012 Aug 21; 345: e5452. Il diabete mellito è tra le principali cause di morbilità e mortalità precoce a livello mondiale. Tra le motivazioni: inattività fisica, obesità, dieta inappropriata, fumo di sigaretta sono i fattori eli rischio modificabili più rilevati nei gruppi lavorativi socio-economicamente disagiati che sviluppano diabete. Un recente studio di coorte prospettico pubblicato sul Sritish medical jomnal (studio Whitehall II) ha arruolato circa 7.300 lavoratori londinesi non diabetici per quantificare il contributo di comportamenti salutari, di un basso indice di massa corporea e dei marcatori di rischio biologico all'associazione Sanità Pagina 18 Basta specialisti fai-da-te arrival'agopuntore doc MICHELE BOCCI FIRENZE FUORI da pregiudizi, sospetti e critiche grazie a un percorso di studi lungo tre anni e uguale in tutta Italia. I medici che praticano l'omeopatia, la fitoterapia e l'agopuntura cercano di scrollarsi di dosso i colleghi improvvisati, quelli che mettono sulla porta dello studio il cartello di specialista in una qualche medicina alternativa dopo averla approfondita appenauna settimana. SEGUE A PAG I NA 25 Sanità Pagina 19 Artiva 1' omeopata doc "A scuolapertre anni basta esperti fai-da-te" Un corso e un elenco speciale: il via libera delle Regioni (segue dalla prima pagina) MICHELE BOCCI FIRENZE E ALLO stesso tempo vogliono dare informazioni certe ai pazienti con l'aiuto degli Ordini dei medici e delle Regioni. Sono stati proprio gli assessori alla Salute , all'inizio del luglio scorso, ad approvare una proposta destinata allo Stato - Regioni che cambierà la formazione in discipline che da un lato fanno storcere la bocca (anche se sempre meno) a una parte della medicina "istituzionale " e dall'altro attirano milioni di italiani , con numeri sempre in crescita. Il documento degli assessori prevede una formazione di 3 anni con 400 ore di lezioni teoriche e 100 di pratica per chi vuole esercitare omeopatia , fitoterapia e agopuntura. Si tratta di una sorta di specializzazione post laurea w (come quelle, più lunghe, in anestesia, medicina interna o chirurgia) e può essere svolta non solo nelle facoltà di Medicina, alcune delle quali già oggi organizzano corsi di uno o due anni, ma anche in altri centri pubblici o privati. Basta che siano accreditati secondo i criteri determinati nello stesso documento, che prevede tra l' altro come devono essere organizzate queste scuole e quali requisiti deve avere chi ci insegna. Chi finisce il percorso di studi, cheprevedeprove allafine di ogni anno, saràinseritoin elenchi speciali degli Ordini dei medici provinciali resi pubblici perché possano essere consultabili da tutti pazienti. Visto che non si può far smettere di esercitare l'agopuntura al laureato in medicina che non sa quasinulla di questa disciplina orientale, si darà ai cittadini uno strumento per "smascherare" i professionisti improvvisati e scegliere consapevolmente a chi rivolgersi. Le nuove regole oltre a questo daranno definitivamente diritto di cittadinanza nel nostro Paese a quelle che oggi vengono chiamate medicine integrate. Nel documento si spiega, ed è fondamentale in era di spending review,che"tale percorso formativo non prevede un aggravio di spesa né per le Regiui né per lo Stato, poiché i corsi sono a carico dei singoli professionisti e la gestione dei registri/elenchi di esperti è a carico degli Ordiniprofessionali competenti". Potrebbe essere la volta buona perrisolvere uno deinodi centrali dell'esercizio delle medicine integrate, a cui si rivolgono quasi 10 milioni di italiani e la più richiesta delle quali è l'omeopatia. Negli anni scorsi sono state presentate diverse proposte di legge mai prese in considerazione dal Parlamento. Ci saranno anche i medici che hanno realizzato il documento delle Regioni tra i professionisti riuniti da domani a Firenze per il primo congresso europeo di medicina integrata a svol- gersi fuori dalla Germania, patria europea di buona parte delle medicine alternative. È stata scelta la Toscana perché è una delle Regioni con il più alto numero di strutture sanitarie pubbliche dove si esercitano queste discipline, con ambulatori aperti ormai da molti anni. Arriveranno più di mille professionisti da tutto il mondo e, cosa inedita, si confronteranno anche con chi esercita la cosiddetta medicina ufficiale. Sono previste sessioni su temi come il cancro e le malattie croniche, per approfondire come oncologi, geriatri, ortopedici e reumatologi possano collaborare con omeopati, agopuntori o fitoterapeuti per affrontare sintomi delle patologie ed effetti collaterali delle cure. O RIPRODUZIONE RISERVATA Le medicine "alternative" I pazienti 15% Quota di popolazione che usa le medicine complementari 9,6% Dei bambini e ragazzi fino a 14 anni usa le medicine complementari Chiropratica Fitoterapia Agopuntura Sanità 73% Di chi usa queste pratiche le integra con la medicina tradizionale Pagina 20 Gli usi 13%/ contro patologie croniche In quanti ritengono di aver tratto benefici dalla cura 70,3o, I medici che praticano queste discipline in Italia 12.000 u .. - o E. a Ag o untur ° 7ïtotarae a Sanità 3.000 1.000 Pagina 21 Elio Rossi, autore dellaproposta, Si aspetta 5milaiscrizioni l'anno "Una garanzia in più peri pazienti offriremo professionisti accreditati" FIRENZE -Elio Rossi, omeopata, è uno dei presidenti del congresso europeo di medicina integrata che si apre domani a Firenze. Panche uno degli autori della proposta approvata dagli assessori alla Salute. Come si svolge ora la formazione per omeopatia , fitoterapia e agopuntura? «Nelnostro settore funziona l'autoreferenzial ità. Siccome non esiste un titolo riconosciuto, si può studiare per anni oppure appena una settimana. Tanto chi è laureato in medicina può prescrivere quello che vuole o fare agopuntura. Se apro uno studio senza sapere niente di omeopatia chi viene da me all'inizio non ha strumenti per rendersene conto». A chi serviranno i corsi? «Dobbiamo tenere conto del fatto che solo una parte di chi approfondisce queste materie poi eserPROMOTORE cita esclusivamente o quasi esclusivamente quelle. Elio Rossi è Ci sono colleghi che magari usano la medicina ocuno degli cidentale ma vogliono conoscere, e talvolta usare, autori della anche le nostre specialità. Si ritiene dunque che si proposta potrebbero iscrivere anche 5milamedici all'anno». Si è p arlato molto in passato di norme nazionali nel settore. Sarà la volta buona? «Abbiamo l'accordo di tutti gli assessori alla Salute. Adesso puntiamo al via libera dello Stato-Regioni. Lo facciamo principalmente peripazienti, perchépossano scegliere professionisti accreditati e riconosciuti dall'Ordine dei medici. Troppe proposte di legge fino ad oggi erano rimaste lettera morta». (mi.bo.) O RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità Pagina 22 a.,, Vertice fra Giustizia e Ordini Parametri, in arrivo le regole per le categorie «dimenticate» . Giorgio Costa —— Intervenire rapidamente per colmare la lacuna legislativa per i parametri delle professioni non "coperte" dal Dm iqo che ha regolato la determinazioni deicompensigiudízialtperalcune professioni lasciando ne scoperte altre, come giornalisti e attuari. È questa la richiesta che il presidente del Cup, il comitato unitario delle professioni, e dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, hapresentato ieri al ministro della Giustizia, Paola Severino. «Ringraziamo il ministro Severino - ha detto Marina Calderone - per l'attenzione che dedica agli Ordini professionali. Quello di ieri è stato un incontro interlocutorio che è servito per fare il punto sullo stato di attuazione della riforma delle profes- sioni. Una sorta di ricognizione su tutti gli istituti della riforma, utile a fare un bilancio complessivo delle norme entrate invigo re e, inparticolare, abbiamo chiesto l'emanazione di un ulteriore decreto parametri ricompreridente le professioni non inclusa nel precedente». Il lungo periodo di stagnazione che sta vivendo il Paese, ha spiegato Calderone presentan do un convegno che si tiene oggi a Roma sulla riforma del lavoro, rende necessaria un'accelerata I consulenti del lavoro chiedono certezze sul tirocinio esui corsi di formazione paralleli Dpr 137 (professioni). «La nostra richiesta - ha spiegato il presidente del Cup - è quella di un intervento con nuovo decreto per inserire le tabelle di quelle professioni che non sono nel Dmigo e sono fuori dalle tabelle e che nonpossono vedersiapplidecisaper far ripartire l'occupa- care i parametri invia analogica, zione. «Bisognerebbe interveni- come giornalisti, attuaci, e assire invia interpretativa sulle nor- stenti sociali. Il ministro si è detme utili ai giovani per creare rea- to disponibile a reintervenire li opportunità di lavoro, come con un altro Dmper altre tabelle l'apprendistato e il contratto a con previsioni specifiche». Antermine. Il periodo non è facile che peri consulenti del lavoro pernessuno;per questo chiedia- servirà una decretazione a parte mo di rendere quanto più facile che ora è all'esame del Consiglio l'approccio burocratico con illa- di Stato, perché per effetto del voro, con necessari interventi di decreto Salvaítaha il ministro visemplificazione. Se l'obiettivo gilante è quello del lavoro. primario'è quello di creare nuoLa valutazione complessiva va occupazione, è necessario ra- della riforma delle professioni gionare da subito sul costo della- ha riguardato anche le materie voro che è il primario motivo di tirocinio e formazione contiper cui i datori di lavoro non as- nua. Ad esempio, va chiarito se sumono più». durante ilpraticantato, è consenL'incontro di ieri aRoma è sta- tito un corso di formazione prota quindi l'o cc asione p er una pri- fessionale parallelo. Se così non ma valutazione complessiva dei fosse, per i consulenti dei lavoro provvedimenti emanati dal mini- si rischia di comprimere ancora stero e governo sia in riferimen- dipiù il tempo dellapratica. to al Dm i4o (parametri) che al 0 RIPRODUZIONE RISERVATA IN EDICOLA I nuovi compensi . de,,, i professionisti ' . .z1örr zu .m^. -, o .uiY : . ,4 tr Rn 9b 1.ra: M1m:^2 L L[ mq.l" Iri•a J Krt'nuío.,• Ae.:a+un-, Y t'e; .e ner,v:ta r n l': r 1. _012 . r:aeom.e wa m scáemhrel1012 ,.,, LA GUIDA DEL SOLE AI PARAMETRI PERI PROFESSIONISTI Pronti i nuovi parametri che i giudici devono utilizzare per determinare il costo della prestazione se non c'è accordo tra cliente e professionista. Guida in vendita con Il Sole a 9,90 euro +il prezzo del quotidiano Segnalazioni Pagina 23 Le Casse passano il testsostenibilith per le pensioni Ragionieri in difficoltà perché mancano nuovi iscritti Ingegneri e architetti puntano sul contributivo PAGINA A CURA DI Antonio Criscione Vitaliano D'Angerio Maria Carla De Cesari Marco lo Conte Federica .Micardi Matteo Prioschi Le Casse di previdenza dei professionisti dimostrano la sostenibilità a 5o anni. Entro il 30 settembre devono presentare bilanciin equilibrio, secondo quanto previsto dalla riforma delle pensioni, per non incorrere nella penalizzazione del contributivo pro rata dal 2012 e nel contributo disolidarietà p er i p ensionati.Inbase all'inchiesta del Sole 24 Ore ibilanciattuariali, relativi alle Casse privatizzate, danno risultati confortanti, come si può vedere dalle schede pubblicate in queste pagine. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha incontrato ierii presidenti della Casse proprio per fare il punto sulla sostenibilità a So anni Durante l'incontro con il ministro, che è durato circa un'ora, sono state sollevate alcune criticitàper lEnpam, laCassa deimedici, e per l'ente dei ragionieri. Tuttavia, il bilancio dell'operazione, partita conil decreto legge goi/2on, può-essere consideráto positivo. Per dimostrare l'equilibrio del s aldo previdenziale a So anni- entrate per contributi e uscite per prestazioni - molte Casse hanno dovuto rivedere requisiti di pensionamento, aliquote contributive,base di calcolo delleprestazioni. Inarcassa ha fatto la riforma più radicale, scegliendo ilpassaggio al metodo contributivo: una decisione-come ha detto neimesiscorsi il pre sidentePaola Muratorio - che risponde non solo all'esigenza di garantire la sostenibilità, ma anche di assicurare l'equitàtra giovani e anziani. Un caso particolare è costituito dai ragionieri: la Cassa, datem- Segnalazioni po, registra ingressi con il contagocce. Il fattore demografico mette a rischio l'equilibrio dei conti, al di là del metodo contributivoperil calcolo delleprestazioni introdotto dal 2004. Per questo, nei prossimi giorni, verrà approvata una riforma che innalza gradualmente i requisiti anagrafici e contributivi per la pensione, aumenta fino al 15% l'aliquota contributiva (entro il 2018), introduce un contributo di solidarietà per i pensionati. Conlariforma, il saldo previdenziale - in negativo per molti anni - tornerà positivo verso la fine del periodo considerato. La sollecitazione del ministro Fornero a disegnare alleanze per evitare che le Casse risentano di squilibri demografici è stata ribadita ieri, anche se il ministro non ha insistito direttamente sulla que-, stione dei ragionieri e dei dottori commercialisti. Ai medici il ministro ha chiesto di avviare una semplificazione del sistema, che prevede diverse gestioni: una generale e tre speciali. «In linea conlarichìesta del ministro - spiega il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti abbiamo presentato un unico bilancio e abbiamo un unico patrimonio. La differenziazione che caratterizzailnostro ente ègiustificata dalla complessità della categoria, composta da medici privati, da convezionati con il sistema sanitario nazionale e dai dentisti». L'Enpam ha già avviato con leriforme in corso un allineamento delle diverse gestioni: «Abbiamo omogeneizzato i percorsi - spiega Oliveti - e stiamo apportando gli ultimi ritocchi alla riforma presentata il 25 luglio, che dai tecnici del Lavoro è stata definita positiva ed efficace.Ilministro ci ha chiesto di perseguire in modo più incisivo questa strada anche nello Statuto». Inarcassa, la Cassa degi ingegneri e degli architetti, ha messo a punto una riforma per garantire la sostenibilità a cinquant'anni. Un intervento che secondo Paola Muratorio non può essere illustrato secondo una griglia fissa in quanto complesso e con alcune particolarità. «Sono importanti i criteri di partenza della riforma - afferma Muratorio -. Il tassodi rivalutazione adottato è il Pili Inär cassa, che è pari al suo`monte redditi..Si tratta déll'unico para- . metro che garantisce stabilità della gestione. Inoltre i coefficienti di trasformazione dei montanti contributivi in p ensione sono calcolati per coorti per evitare che ci sia disparità nel calcolo della pensione per soggetti nati nello stesso anno». Il sistema per coorti prevede l'assegnazione di coefficienti quando una leva raggiunge l'età minimapensionabile con coefficienti crescenti se si ritarda il pensionamento (perché l'aspettativa di vita si riduce). Poggiando su questi capisaldi, Inarcassa è in grado di garantire la sostenibilità a so anni e ha previsto un saldo previdenziale - entrate per contribnuti e uscite per presatzioni - negativo solo dal 2051 al 2053 per 20 milioni di euro a fronte di un saldo totale di 1,5 miliardi. Nell'elaborare le proiezioni sono stati adottati alcuni valori prudenziali.Il piano complessivo consente di mantenere le agevolazioni previste per i giovani, tenuti aversare solo un terzo dei contributi minimi per cinque anni. Pagina 24 26.7,12 Gli iscritti Gli iscritti totali comprendono anche i pensionati. Escludendo questi ultimi sono 150.475 Gli iscritti Gli iscritti Gli iscritti alla cassa dei consulenti del lavoro a fine 2011sono circa 27mila Dal 2007 si registra un incremento in valore assoluto, nel quinquennio, di 9.289 nuovi iscritti 7.948 5.971 I pensionati I pensionati Rispetto al2010 l'incremento dei pensionati è stato di 102 unità Nel2011i pensionati sono aumentati del4,69% mentre gli iscritti sono calati dell'1,29% I pensionati In leggero aumento i pensionati nel 2011 contro i 5.683 dell'anno precedente Alessandro Visparelli Presidente 4,3 : 112'3 ° iardi Patrimonio mobiliare ° °oni s Il patrimonio immobiliare È il valore del patrimonio mobiliare di Cassa forense che ha reso i l 3,15% netto nel 2011 Il patrimonio immobiliare della Cassa è di 123,7 milioni, rimasto invariato rispetto a [ 2010 Investimenti finanziari Rendimento netto del patrimonio mobiliare (metodo time weighted). Il patrimonio è di 3,4 miliardi 621 593 -1,71% ° °oni Patrimonio immobiliare tilvalore degli assetimmobiliari degli avvocati che comprende anche i fondi chiusi rea[ estate °oni Il patrimonio complessivo Il patrimonio complessivo è di 593 milioni di cui 399 di immobilizzazioni finanziarie Rendimenti immobiliari Eil rendimento netto immobiliare a va lore di libro (patrimonio, valore netto di 256 milioni) L'interlocutore delle Casse . Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero Segnalazioni Pagina 25 Segnalazioni La Cassa forense sta adottando una nuova riforma per centrare l'equilibrioa-cinquant'anntll' ,• comitato dei delegati si è riunito il5settembreesi riunirà ancora oggi, 20 settembre. ledeli bere. per la. riforma ....... _ _ saranno presentate ai ministeri vigilanti dopo la presa d'atto del bilancio tecnico da parte del Comitato dei delegati che si terrà oggi. Per garantire la sostenibilità a 50 anni la Cassa non ha conteggiato i rendimenti del patrimonio dell'ente e non risultano annualità con saldo previdenziale negativo Il CdA ha approvato illo settembre statuto e regolamento nuovi'ch'e sáranno sottopbsti atta' definitiva approvazione' dell'assemblea dei delegati il27 settembre. Il 28 tali documenti saranno-inviati ai ministeri..-- . . vigilanti. La riforma andrà a regime dal primo giorno dell'anno successivo a quello di approvazione ministeriale. I requisiti anagrafici di accesso alla pensione di vecchiaia seguiranno una inevitabile gradualità. Per garantire l'equilibrio a 50 anni non sono è stato considerato il rendimento del patrimonio. Non si prevedono annualità negative La Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commèrciäii tflîóìüià"ádottato ' una riforma specifica per rispettarei regcuisiti di sostenibilità ai 50 anni. Resta valida la riforma definita nel 2003 e già a regime, che nel corso degli anni è stata aggiornata con delibere al fine di rendere più adeguati i trattamenti previdenziali. La riforma entra in vigore dali gennaio 2013esarà a regime nel 2021. Con la riforma a regime l'età pensionabile sarà di 70 anni; il contributo soggettivo dei 15% e il minimo di anni contributivi necessari perandarein pensione sarà di 35. Le pensioni saranno calcolate con il sistema retributivo misto sostenibile, cioè calcolato su tutta la vita lavorativa e con aliquota unica di rendimento adeguata alla speranza di vita. È possibile aggiungere una quota "modulare" di pensione calcolata con il sistema contributivoe alimentata da contributi volontari (dall'1% al 10%) La riforma entra in vigore dal primo giorno dell'anno successivo a quello di approvazione ministeriale. Perla pensione di vecchiaia serviranno 70 annidi età. Per la vecchiaia anticipata (ex anzianità ) 60 anni. Il contributo soggettivo sarà pari al 12% del reddito professionale, calcolato su un reddito minimo di 17.000 euro e massimo di 95.000. Il minimo di anni contributivi necessari per la pensione è di 5 perla vecchiaia e di 40 anni perla vecchiaia anticipata (exanzianità). L'assegno sarà calcolato con il contributivo pro rata L'età pensionabile è variabile. Per chi è iscritto ante 2004 il trattamento matura a 68 annidi età con 33 di contributi, o con 70 anni e 25 di contributi o 61 anni e 33 di contributi. Per gli iscritti post 2004 il calcolo della pensione è di tipo contributivo e il diritto matura alsessantaduesimo anno purché siano presenti almeno 5 annidi contribuzione. Il contributo soggettivo varia da un minimo del 12 a un massimo del100%del reddito con tetto a circa 170mi la euro. Ilsistema di calcolo è misto per gli iscritti prima del 2004 e contributivo peri successivi Il ca lcolo a parametri ministeriali evidenzia la non esigenza di utilizzo dei rendimenti in quanto , nell'arco temporale considerato, il saldo non è mai negativo Pagina 26 95 419 52.38 6 Gli iscritti Gli iscritti Iscritti E il numero dei farmacisti iscritti all'Enpaf,oltre 2milain più dell'anno precedente (78.768) Eil numero degli iscritti a fine 2011. Il numero più alto di geometri èin Lombardia (a quota 14.543) E il numero complessivo degli iscritti all'Inpgi. Sono 34.335 i giornalisti iscritti alla gestione separata Inpgi 2. 25.694 2 7. 102 I pensionati I pensionati 7.303 E il numero dei farmacisti titolari di pensione dall'Enpaf, cifra quasi invariata rispetto a 12010 E il numero deì pensionati. In Lombardia sono a quota 4.894, la cifra più alta Pensionati E il numero di giornalisti che riscuotono una pensione da Inpgi i pensionati Questo numero riguarda i pensionati di tutti e cinquei fondi che fanno capo ad Enpam 1,73 12,2 80 . • °ardii Patrimonio t i(valore di portafoglio degli asset mobiliari eimmobiliari dett'Enpaf.I1 mattone pesa per l'8,91% deltotale 2, %/ , % Rendimenti mobiliari Eil rendimento netto percentuale annuo sultotale degli impieghi mobiliari che ammontano a1,13 miliardi Rendimento netto 2011 ° 'ardi Impieghi patrimoniali E la performance mobiliare; quella immobiliare ha reso i14,39% netto E il totale degli impieghi sia mobiliari cheimmobiliari Per garantire ('equilibrio a 50 anni sono state fatte delle riforme e inviate ai ministeri vigilanti per l'approvazione. Tali riforme sono state deliberate ma non sono anggi;apperative perché non si;èárncora.conclusa.,,, la fase di istruttoria da parte dei ministeri. Per garantire l'equilibrio a cinquant'anni non sono stati usati i rendimenti del patrimonio dell'ente e nell'arco del periodo di tempo preso in considerazione non sono previste annualità negative (una possibilità considerata tollerabile dalla riforma Per garantire l'equilibrio a cinquant'anni a giugno è stata deliberata una riforma. L'ente è intervenuto in modo da distribuire l'onere per raggiungerelasostenibili,tàa cinquant annisu tutta lapla1ea..;_ degli iscritti, pensionati compresi. Le delibere sono ora al vaglio dei ministeri vigilanti in attesa della loro approvazione. Pergarantire l'equilibrio nel mezzo secolo non sono stati usati i rendimenti del patrimonio dell'ente e nell'arco dei cinquant'anni non sono Fe rnero) La riforma in attesa di approvazione ministeriale andrà a regime dal l ° gennaio 2013 e prevede l'età pensionabilea 68 anni, limite che sarà rivatutatoin base all'andamento dell'aspettativa di vita. Il numero minimo di anni dì contribuzione necessario per ottenere l'assegno e pari a trenta e la pensione viene calcolata a prestazione definita. Per garantire l'equilibrio a cinquant'anni anni non sono stati considerati i rendi menti del patrimonio dell'ente e nell'arco dei cinquant'anni non si verificano annualità negative Segnalazioni . Eil numero di medici e dentisti iscritti all'ente di previdenza nel 2011. 162.430 Fausto Amadasi Presidente Emilio Croce Presidente 1, 4 7 6G1 423 ! Gli iscritti °ardi Patrimonio Somma quello mobiliare (684,4 milioni) e quello immobiliare (pari a 1,051 miliardi di curo) +3,030,1/6 Rendimento 2011 E la performance della gestione principale detl'Inpgi. Quella separata ha chiuso a +6,29°/m L'Inpgi già nel luglio 2011 ha varato una riforma previdenziale al fine di garantire la sostenibilità nel lungo periodo. Tre te leve utilizzate per raggiungere l'obiettivo: aumento contributivo: acarico delle aziende;lhcrémento dell'età.._: pensionabile delle donne; sgravi contributivi per le assunzioni a tempoindeterminato. °ardi Patrimonio Enpam Oltre i152% è investito in valori mobiliari, poco meno del 15% a breve mentreit 18,2% è composto da immobili a uso di terzi 1,47% Rendimento 2011 E il risultato di gestione del patrimonio Enpam lo scorso anno Pergarantire l'equilibrio a cinquant'anni a giugnoè stata deliberataunariformaepresentata ai ministeri vigilanti il 25 luglio- , , :,r, Le delibere sono ancora a[ vaglio dei ministeri . previste annualità negative Ilsaldo previdenziale perla gestione principale è previsto negativo da12024 a12O39 con un valore medio tra saldo previdenziale e patrimoni di -1,2% Per garantire l'equilibrio a 50 anni si utilizza solo il sa ldo previdenziale (entrate contributive meno uscite per le pensioni) e non è stato preso in considerazione il rendimento del patrimonio dell'ente; anzi il patrimonio èin costante crescita e non va mai sotto la riserva legale (pari a cinquevolte le pensioni pagate nell'anno) La riforma partirà nel 2014 e sarà a regime dei 2019. Si è intervenuto su requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione, cristallizzazione temporanea dell'adeguamento Istat peri redditi medio alti e riduzione del coefficiente di rivalutazione dei redditi nel calcolo retributivo pro-rata. L'età per andare in pensione sarà di 67 anni per chi sceglie il calcolo pro rata e di 70 anni per chi opta per il retributivo. Il contributo soggettivo sale a115% e l'integrativo al 5%. Il sistema di calcolo per l'assegno è misto (pro rata o retributivo) e dipende dall'età (67 anni o7O) L'età pensionabile degli uomini è di 65 anni, quella delle donne salirà progressivamente da 61fino a 65 nel2021.Il contributo soggettivo peri dipendenti è previsto nel contratto nazionale; peri co.co.pro. iscritti alla gestione separata è del 27%; peri liberi professionisti del 10% più 2% di integrativo. Il sistema di calcolo nella gestione principale è un contributivo corretto con aliquote di rivalutazione che diminuiscono per i redditi più alti, mentre nella gestione separata è un contributivo puro con un minimo di 20 annidi contribuzione e 66 di età La riforma comincerà a essere applicata dal l' gennaio 2013 e andrà a regime nel 2018. L'età pensionabile sarà di 68 anni, mentre il contributo soggettivo varierà da un minimo del19,5%a un massimo del33%. Il numero minimo di anni per ottenere la pensione è pari a35 anni con minimo di 62 anni di età, e almeno trascorsi 30 anni dalla laurea; perchi ha 42 annidi contributi cade il limite di età anagrafica. L'assegno viene calcolato con i liistema retributivo sui redditi di tutta la vita lavorativa (definito dal ministro Fornero un contributivo "indiretto") La riforma è stata approvata dai ministeri vigilanti l'8 novembre 2011 ed:è operativa Pagina 27 3.17 5.779 Gli iscritti Sono i professionisti iscritti alla Cassa dei Notariato 500 L'aumento di organico All'organico attualmente previsto perì notai si aggiungeranno 500 unità previste dal decreto Liberalizzazioni IMAf,nFfnNnM 1®397 milioni CU l numero dei veterinari iscritti all'Enpava fine 2011 , in leggero rialzo rispetto allo scorso anno 6.071 7.150 Pensionati Circa 4mila di questi soggetti sono attivi Pensionati à il numero di veterinari che percepiscono una pensione dall'Enpav (erano 6.021 nel 2010) . 'ardi Patrimonio E il valore degli asset mobiliari eimmobiliari della Cnpr 1,6% 296 ° imi Patrimonio Enpav La Cassa investe il 31% del suo portafoglio in partecipazioni, l'8% in private equity , i 12,6% è composto da i mmobili a reddito, il resto è investito sui mercati La gestione immobiliare diretta nel2O11 prevedeva un rendimento netto del 16,8% Rendimento 2011 Lil risultato di gestione ottenuto dagli assetimmobiliari lo scorso anno.Il rendimento di quello mobiliare è stato negativo( -2,1% Per garantire l'equilibrio a cinquant'anni sono state fatte una serie di delibere. Finora i ministeri vigilanti hanno approvato solo la delibera che ha previsto liaumento dell'aliquota contributivaneliamisura ttet .,_-_ --i 40%, aumento entrato in vigore nel luglio di quest'anno Per garantire t'equilibrio a cinquant'anni è stato considerato il rendimento del patrimonio dell'ente. nella misura dell'1% (come stabilito dai criteri da adottare peri bilanci tecnici comunicati dal ministero agli enti gestori di previdenza obbligatoria alla fine di giugno) La Cassa ha adottato dal2O04il Ilvoto dell'assemblea nazionale metodo di calcolo contributivo. dei delegati per l'approvazione Martedì 25Settembre l'assembleadella riforma è previsto pera- --•-=-•w= deidelegàtiadotterà correzioni domenica 23 settembre. Il strutturali. Consiglio di amministrazione del. Con l'approvazione della riforma , si -4 settembre I), ,a glà approvato te" S potrà #rasme rr nlrnínisterot pl n.,., prQiitr té:ci ifica.Ladelii$ ta"w Lavoro anche il bilancio attuariale . sarà presentata ai ministeri Pergarantirei saldi èprevistoil vigilanti prima della scadenza del ricorso al rendimento del 30settembre, data limite posta patrimonio : il saldo previdenziale dall'articolo 24, comma 24 della (entrate per contributi , uscite per € riforma Monti-Fornero dello prestazioni) sarà negativo dal 2031 scorso dicembre. epositivo dal2059.Ilsaldo di [ Per garantire l'equilibrio a 50 anni gestione, in cui rientrano anche! non sono stati considerati i rendimenti, è negativo dai 2O37, rendimenti del patrimonio positivo dal2O58 . Ilpatrimonioè i. dell'ente né nell'arco temporale si sempre positivo verificano annualità negative La riforma del notariato prevede il raggiungimento dei diritto alla pensione di vecchiaia a 75 anni. Perla pensione di anzianità è necessario avere almeno 67 anni di età e aver maturato 30 annidi esercizio effettivo . Il contributo soggettivo elevato al 40% lo scorso luglio non prevede ulteriori aumenti.I requisiti minimi per ottenere la pensionesonoquelli previsti perla pensione dì anzianità (67 annidi età e30 di contribuzione). la pensione è proporzionale agli annidi attività ed uguale per tutti i notai a parità di anzianità lavorativa L'età pensiona bile viene gradualmenteinnalzata da 65 a 68 anni e l'anzianità contributiva viene portata da 30 a 40 anni. La gradualità è modellata sull'anno di nascita: in pratica , andranno in pensione con 68 anni di età e 40 anni di contributi i nati dall'gennaio 1963.1 nuovi iscritti dal l' gennaio 2004 avranno un ristorno suì montanti individuali del contributo integrativo (1%). Per i pensionati è previsto un contributo di solidarietà che oscilla tra l'i e i15% a seconda delle fasce di reddito 9 Il rendimento immobiliare Segnalazioni Iscritti .q li patrimonio Il patrimonio della cassa notai al 30 aprite 2010 era di 1.397 milioni di euro 1 6.7 7 Iscritti Cnpr Ë i l numero di ragionieri iscritti alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali Rendimento 2011 E il risultato netto dello scorso anno Se le delibere saranno approvate la riforma andrà a regime in modo graduale da12013 fino a 12033. L'età pensionabilesarà pari a 68 anni perla pensione di vecchiaia e a 62 anni nel caso di vecchiaia anticipata . Il contributo soggettivo nel 2033 (annodi entrata a regime della riforma) sarà pari al22%. Per ottenere l'assegno pensionistico è necessario aver versato contributi peralmeno35anni . Perilcalcolo dell'assegno si utilizza il ca lcolo retributivo distribuito però su tutto l'arco della vita lavorativa (non vengono quindi considerati più solo gli ultimi annidi attività) Pagina 28 Spending rei wmTaglientrofinemese Sui risparmi forzosi parola all'Economia Sulla spending review, che obbliga le Casse private a riversare i risparmi alla Tesorieria unica, i presidenti degli enti di previdenzahanno tentato ditrovare un alleato nel ministro del Lavoro, Elsa Fornero. I testimoni alla riunione di ieri riferiscono, però, che la risposta del ministro sia stata diplomatica, ma secca. «Se fossi un politico vi prometterei il mio impegno. Sono un tecnico evi dico che laquestione nonrientranelle mie competenze, ma in quelle del ministero dell'Economia. Mi sembra, però, che non ci siano scappatoie di fronte alla legge», avrebbe detto Fornero. Aquesto punto le Casse devono attrezzarsi rispetto alla scadenza del 30 settembre, quando in base alla legge 135/2012, dovrebbero staccare l'assegno cor- Segnalazioni rispondente ai risparmi del 5% siaricompreso nei costi intermesui costi intermedi rispetto alle di. Quindi, occorrebbe agire con spese effettuate nel 2010 (si veda le forbici sui contratti in essere, «Il Sole 24 Ore» di ieri). Le Casse con la prospettiva di subire forti contestano l'obbligo imposto in penali per il mancato rispetto base alla loro inclusione dei patti. C'è poi il fronte dei di:nell' elenco Istat delle pubbliche pendentiche dovrebbero-inba-amministrazioni. Sulla legittimi- se alla spending review -vedere ttà di questa classificazione deci- ridimensionato la misura del derà afine ottobre il Consiglio di buono pasto. In questo caso le Stato. In ogni caso, per le Casse il Casse potrebbero essere chiaiprogramma della spending re- mate arispondere davanti algiu\view incontra ostacoli applicati- dice del lavoro, poiché il persovi non indifferenti: si tratta, pri- nale, fino a ieri, era soggetto a un ma di tutto, di stabilire che cosa contratto privato più favorevole. Rispetto a questo quadro complicato le Casse devono deLA PRESCRIZIONE cidere se versare o meno i preIl decreto legge sunti risparmi. Se ne parlerà ancora una volta all'assemblea impone di versare dell'Adepp, l'associazione di ca= i tagli del 5% tegoria, convocata per martedì sui costi intermedi 25 settembre. alla Tesoreria 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 29