SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - D.C.I. di Trento • Pubblicazione quadrimestrale - Maggio 2002 Anno 1 - N. 1 - Maggio 2002 COMUNITAS LEUDRI Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro 2 Sommario COMUNITAS LEUDRI Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro Anno 1 - N. 1 - Maggio 2002 Aut. Trib. Rovereto n. 243/2002 Proprietario Unione dei Comuni Valle di Ledro Piazza Cassoni, 2 - 38060 BEZZECCA (TN) Stampa Grafica 5 snc - 38062 ARCO (TN) Editoriale 1 Percorso formativo dell’Unione dei Comuni di valle il Presidente dell’Unione Franco Brighenti 2 Una testata impegnativa / di Vittorio Colombo Redazionale 3 “L’Unione fa la forza” / il Consigliere Rolando Mora Attività pubblica 5 Progetto dell’Unione dei Comuni della Valle 8 Bilancio dell’Unione dei Comuni 9 Il programma di attivazione dell’Unione 12 La Valle di Ledro ha una mascotte Ricerca 13 L’informazione periodica in valle di Ledro di Danilo Mussi Comitato di Redazione Presidente Franco Brighenti Direttore responsabile Vittorio Colombo Redattore Danilo Mussi Consiglieri Amadori Orietta, Bezzecca Dal Bosco Paolo, Molina di Ledro Dal Bosco Patrizia, Pieve di Ledro De Guelmi Alessandro, Concei Ferrari Franco, Tiarno di Sotto Penner Bernardo, Pieve di Ledro Sartori Ermanno, Concei Tiboni Massimiliano, Tiarno di Sopra Zecchini Lilia, Molina di Ledro Comunitas Leudri viene stampato in 2500 copie e inviato gratuitamente a tutte le famiglie della Valle di Ledro e agli emigrati. Viene inoltre spedito a vari enti, organismi e associazioni, e a chiunque ne faccia richiesta. In copertina: il lago di Ledro visto da nord-est (Foto Studio Bartoli, Locca di Concei) Scuola 17 Settembre 2001... Approda il Progetto d’Istituto nelle scuole della valle di Ledro 22 Una settimana sulla sicurezza 26 Teatriamo insieme: un’esperienza artistica che si fa condivisione Servizi 26 Gruppo Sindacato Pensionati Italiani Trentino 32 Relazione annuale dell’attività della Casa di Riposo “Giacomo Cis” - anno 2002 a cura del Presidente Renata Leonardi 35 Non c’è pace senza giustizia / Alessandro De Guelmi Associazioni-Enti 27 Sci Club Ledrense: una stagione memorabile a cura dello Sci Club 28 SS Tremalzo: risultati pochi, ma giovani molti 30 Rampiledro: la via la quinta edizione a cura del Comitato Rampiledro 31 Circolo Pensionati e Anziani Valle di Ledro il Presidente Angelo Longo Musei 37 Museo garibaldino di Bezzecca / di Pia Oradini 38 Un museo in ricordo di Angelo Foletto Manifestazioni 39 Cronostoria del Comitato carnevalesco di Tiarno di Sopra / a cura del Comitato 40 Gran carnevale tiarnese edizione 2002 a cura di Massimiliano Tiboni 42 La Festa del Sol a Prè di Ledro Interviste 44 Intervista al dott. Achille Foletto Si invitano i cittadini della valle a fornire il proprio contributo con articoli, saggi, opinioni, suggerimenti, idee, critiche. Tutto il materiale dovrà essere inviato presso la Redazione in Bezzecca, piazza Cassoni, n.2 e sarà vagliato dal Comitato di Redazione che ne valuterà l’opportuna pubblicazione. 1 Percorso formativo dell’Unione dei Comuni di valle L’Unione dei Comuni della Valle di Ledro ha intrapreso un cammino ambizioso che fa riferimento ad un progetto di portata storica: l’unità dei sei Comuni della Valle. In questa direzione di unità si sta muovendo l’Unione sostenuta dal consenso di larghissima parte degli amministratori. I tempi sono maturi per lavorare assieme, senza primogeniture, per realizzare un disegno, quello dell’unità, che porterà, ne siamo certi, concreti benefici alla popolazione della Valle. Necessario ed indispensabile è sicuramente un valido impegno programmatico e una capacità di realizzazione di progetti che si traducano in realtà vitali. Ma tutto ciò rischia di non essere sufficiente se il nostro sforzo unitario non sarà sostenuto dalla partecipazione della gente. Siete infatti Voi cittadini, con i Vostri atteggiamenti, la Vostra adesione e partecipazione, i veri artefici di ogni svolta storica. Noi come amministratori, possiamo segnare la strada, definire le condizioni necessarie ma sono poi i cittadini che devono dare i contenuti, che possono rendere possibile una evoluzione in senso unitario a prospettive di vita e di sviluppo che, per il passato, sono risultate necessariamente frantumate. Legate cioè alle logiche di sei Comuni talvolta gelosi di una propria autonomia che ormai ha fatto il suo tempo ed ha mostrato chiari limiti. Questa premessa ci porta a considerare oggi la necessità di affiancare alla nostra azione amministrativa unitaria, alla scommessa di unità che come Unione abbiamo sottoscritto in maniera convinta, momenti di coinvolgimento della popolazione. Il coinvolgimento passa necessariamente attraverso l’informazione, una capillare ed onestà opera di sensibilizzazione. Riteniamo che si debbano attivare, dunque, strumenti di sensibilizzazione e di valorizzazione dell’idea di unità che ci siamo posti come obiettivo. Con questa motivazione di fondo abbiamo dato vita a questo periodico. Si chiama “Comunitas Leudri”, nel rispetto e nel solco della tradizione. Per un recupero dei valori che appartengono alla nostra storia e per guardare al futuro. “Comunitas Leudri” sarà la voce dell’Unione dei Comuni e lo strumento di dialogo con la gente, per dare spessore alla comune volontà di unità. Non, dunque, un periodico legato ad una singola realtà di valle, ad un aspetto settoriale, a questo o a quel Comune, ma un periodico che sappia realmente rappresentare lo spirito unitario della Valle di Ledro. Lo spirito di una Comunità di Valle ricca di storia, di cultura, di potenzialità, com’è la nostra. Siamo consapevoli del fatto che questo nostro progetto non sarà facile. Come tutte le realizzazioni nuove avrà bisogno di un momento di verifica, di un rodaggio, avrà bisogno di poter contare su un atteggiamento di disponibilità da parte di tutti. Ed anche del contributo di tutti Voi cittadini dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro. Sentiamoci vicini, e buona lettura Franco Brighenti Presidente dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro 2 Una testata impegnativa “Comunitas Leudri” è una testata impegnativa. E’ una denominazione che viene da lontano, nel tempo. Lo spazio però è quello di sempre, la Valle di Ledro. Nella sua unità territoriale. “Comunità” dà il senso dell’unione. Dello stare e del lavorare assieme. Per costruire qualcosa di valido e di duraturo. Un giornale, un periodico, nasce sempre da una esigenza. Questo giornale è figlio dell’idea di unità che è alla base del progetto dell’Unione dei comuni della Valle di Ledro. E’ dunque, una occasione per stare insieme. Un luogo ideale, che si spera animerà queste pagine, dove i cittadini della Valle di Ledro potranno sentirsi a casa propria. Ho accettato di firmare come direttore questa testata perché credo che il processo avviato per fare della Valle un’unica forza, un’unica comunità compatta e solidale, sia di quelli destinati a segnare il futuro. In un’epoca di separazioni, di contrapposizioni, di lacerazioni, scommettere sulla collaborazione e sulla concordia è una ricchezza. Una occasione per trovare nuovi stimoli, conoscere realtà nuove, scoprire storie umane, dare ma soprattutto ricevere in termini di conoscenza e umanità. Firmare un giornale, mettere il proprio nome, in un progetto editoriale, significa assumersi una grande responsabilità. Significa impegnarsi a garantire una informazione il più possibile onestà e rispettosa di sensibilità che possono essere diverse. Ed in questa diversità sta la vera ricchezza, purché ci sia la volontà di lavorare assieme e senza preconcetti. “Comunitas Leudri” sarà il veicolo informativo per propagandare l’idea di unione dei Comuni della Valle. Non sarà però un bollettino notarile, freddo, burocratico, tutte caratteristiche negative che sono tutto il contrario della vitalità che deve sostenere il progetto dell’Unione. E che sono da evitare con decisione. Ci sarà uno spazio per l’attività amministrativa, i progetti, le realizzazioni, le proposte, il tutto presentato in maniera piana per consentire una informazione utile ma agile. Per nulla complicata. E ci sarà spazio per tutto quello che fa comunità. Per tutti gli aspetti della vita di ogni giorni, per i servizi e per gli appuntamenti; ci sarà spazio per le opportunità, per le associazioni, per il volontariato, per la cultura, per lo sport, per il tempo libero. Senza alcuna preclusione e con il massimo rispetto di tutti. Con una particolare attenzione ai più deboli e bisognosi, nei confronti dei quali ogni comunità ha degli obblighi precisi. Che sono di solidarietà e di civiltà. Questo giornale, entrando in ogni casa, può rappresentare una occasione da cogliere nel modo migliore. Una occasione di vero, costruttivo dialogo. Il sogno di “Comunitas Leudri” è di diventare nel tempo il “luogo” del confronto, del dialogo e della realizzazione del progetto di unità della gente della Valle. In un’unica forte e civile Comunità Ledrense. Vittorio Colombo 3 “L’unione fa la forza” L’uscita del primo notiziario dell’Unione della Valle di Ledro è l’occasione per informare e coinvolgere la popolazione ledrense su una delle scommesse più affascinanti e difficili della nostra Valle quale è il progetto di unificazione dei Comuni. Progetto che, impostato con lungimiranza oltre un decennio fa da un gruppo di liste prevalentemente di minoranza presenti in ogni Comune con la denominazione “Uniti per la Valle”, sta ora trovando concreta attuazione. Da qui l’esigenza di esprimere alcune riflessioni - in qualità di consigliere ed ex Assessore dell’Unione, nonché convinto sostenitore fin dall’origine del processo di unificazione - su questa importante scommessa che, coinvolgendo i Comuni, va ad incidere nella cabina di regia di gran parte delle future scelte economiche e sociali della Valle. L’Unione nasce sostanzialmente per trovare una soluzione al principale problema dei Comuni Trentini: la microdimensione. Situazione questa che non permette più ne di selezionare una classe amministratrice all’altezza dei tempi (vedi il proliferare delle liste uniche nei Comuni o addirittura il loro commissariamento per mancanza di liste) ne di offrire servizi con la qualità e l’economicità richiesta da una società moderna (solo per fare alcuni esempi: in molti comuni trentini manca totalmente il servizio di vigilanza e quello dell’ufficio tecnico o se ci sono funzionano a singhiozzo in quanto in caso di malattia o ferie dell’unica persona a disposizione il servizio viene interrotto; i servizi alla persona scarseggiano o non esistono come ad esempio il servizio di asilo nido). Questo stato di cose, oltre ad aumentare il senso di sfiducia nei confronti della pubblica amministrazione e delle istituzioni pub- Il lago di Ledro visto da nord-est (Foto Studio Bartoli - Locca di Concei) bliche in generale, crea una disparità di trattamento in termini di qualità della vita fra i cittadini che vivono nei centri urbani e quelli che vivono nelle Valli o meglio nelle periferie del Trentino. Situazione mitigata solo in parte dal rapporto interpersonale, di fiducia e di buon senso che ancora esiste nelle piccole realtà ma sul quale non si può e non si deve più fare affidamento se vogliamo puntare ad una amministrazione di qualità che faccia del cittadino un vero e proprio utente/consumatore del servizio pubblico. Del resto questa microdimensione è anche l’ostacolo principale alla realizzazione della riforma istituzionale provinciale che, ferma nella commissione consiliare provinciale, punta sul decentramento amministrativo con il trasferimento di competenze dalla provincia ai Comuni organizzati in forma associata. Riforma ritenuta essenziale per realizzare quel 4 principio di sussidiarietà che lo stesso Presidente della Repubblica nella visita dello scorso anno in Trentino ha richiamato quale principio di riferimento per una riforma dello Stato di tipo federalistico solidale. La nostra esperienza di Unione anticipa sul territorio i contenuti della riforma istituzionale. E mi si permetta di dire che l’anticipa soprattutto sul piano culturale del metodo che ha caratterizzato la sua gestazione nell’arco degli anni novanta. Decennio durante il quale in Valle si sono svolti diversi dibatti sull’argomento delle collaborazioni intercomunali con visite anche fuori Regione (vedi la visita alla prima Unione italiana della Valconca in Emilia Romagna), incontri pubblici, grazie anche alla azione feconda dell’associazione culturale di Valle “Città per l’uomo” e a una classe amministratrice che ha saputo cogliere gli aspetti innovativi delle riforme istituzionali. Prima di tutte quella sugli statuti comunali nei quali per la prima volta è apparso l’obiettivo istituzionale dell’Unione in attuazione del principio di cooperazione fra i Comuni definito come strumento strategico per favorire un nuovo sviluppo della Valle. Preparare il terreno delle riforme è compito della politica intesa nel senso nobile di servizio alla collettività. E’ un compito gravoso ma indispensabile per risolvere le difficoltà che ogni percorso istituzionale innovativo incontra sulla sua strada. La nostra esperienza ne è un esempio. Con le elezioni del 2000 vi è stato un cambio di maggioranza in quasi tutte le amministrazioni. Questo fatto inizialmente ha creato una situazione di tensione che a fine anno 2000 rischiava di bloccare il progetto approvato dalle precedenti amministrazioni e finanziato dalla Regione. Ma proprio la semina del terreno fatta per un decennio sul versante dell’unificazione come elemento di forza ha salvato il tutto, mettendo in evidenza una classe amministratrice che nei momenti più difficili sa guardare lontano con senso di responsabilità, rinunciando al proprio particolare in vista del bene generale della Valle. Da qui l’operazione di allargamento dell’Unione a tutti e sei i Comuni della Valle rispetto ai quattro aderenti fin dal 1999. Non poteva essere diversamente visto che la Valle rappresenta una entità territoriale economica e sociale omogenea al cui interno le componenti associative del mondo sportivo, cooperativo, bancario e culturale avevano già compiuto il percorso di unione. Certo il percorso istituzionale dei Comuni è più complesso ed è solo agli inizi. Chissà quante altre difficoltà organizzative dovremo affrontare. Ma proprio perché è un percorso che è maturato dal basso e realizzato dal basso - basti pensare che il progetto specifico è stato predisposto usando solo risorse presenti all’interno della Pubblica Amministrazione o in veste di dipendenti o in veste di amministratori - credo che ci siano veramente le potenzialità per portarlo a termine. Peraltro la consapevolezza del detto antico che l’Unione fa la forza” sta crescendo anche in Trentino. Da qui l’interesse dei massimi vertici istituzionali della Provincia e della Regione alla nostra esperienza culminata con la visita dello scorso anno dei due Presidenti, ma soprattutto la presentazione del nostro progetto come modello di innovazione nella pubblica amministrazione prima al corso di formazione dei segretari comunali e poi in apposito convegno provinciale sulla gestione associata dei servizi. Credo che ogni amministratore pubblico della Valle senta sulle proprie spalle la responsabilità di essere fautore di un modello sperimentale cui guarda con attenzione il mondo politico istituzionale provinciale. Responsabilità che è alleviata dalla convinzione di essere sulla strada giusta per migliorare il futuro della nostra comunità soprattutto nei settori più carenti quali i servizi alla persona. Del resto senza il progetto dell’Unione non si sarebbe potuto approvare all’unanimità un bilancio per il triennio 2002-2004 che prevede risorse finanziarie annuali aggiuntive rispetto agli altri Comuni Trentini di 1.000.000= di Euro solo sulla parte corrente stante gli incentivi regionali aventi validità decennale, cui si aggiungono le risorse in conto capitale provinciali per investimenti sulle diverse scuole elementari di Valle e della scuola Media. Ma soprattutto non si potrebbe parlare in termini di fattibilità nel medio periodo di progetti ad ampio respiro legati: 1) a nuovi servizi alla persona quali: asilo nido e/o servizio di Tagesmutter, attivazione dell’università della terza età, potenziamento del servizio biblioteca, attivazione di un centro giovani; 2) ad azioni di sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente quali: l’attivazione del patto territoriale per Tremalzo, per la realizzazione di un progetto di teleriscaldamento e di Ecomuseo; Peraltro con il bilancio 2002 sono già state attivate azioni di più immediata efficacia quali: gestione unitaria dei servizi in rete (fognatura, acquedotti, pubblica illuminazione), del servizio segreteria, vigilanza comunale, ufficio tecnico, ragioneria-tributi, biblioteca e scuole, di informatizzazione e messa in rete di tutte le municipalità; tutte cose che hanno dentro di sé, dopo un rodaggio iniziale che non sarà facile, una potenzialità di crescita notevole in termini di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa L’uscita del notiziario deve servire proprio per far conoscere alla popolazione questo progetto di unificazione con le sue difficoltà e opportunità, nella consapevolezza che su questa strada si gioca il futuro della Valle il cui ruolo e peso politico può crescere enormemente anche nel panorama istituzionale provinciale e regionale. Del resto sarà poi il cittadino con il voto finale del referendum ad essere il giudice ultimo del percorso. A stabilire cioè se il periodo del cosiddetto fidanzamento dell’Unione fra i Comuni sia stato proficuo per cui si può procedere al matrimonio con la nascita del Comune unico di Valle, oppure, rompere il fidanzamento e ritirarsi ognuno nelle proprie Municipalità. L’augurio è che sia la prima soluzione a prevalere sapendo che nel caso di nascita del Comune unico le singole Municipalità rimarranno sempre attive per una serie di servizi a più diretto contatto della popolazione che ha bisogno di un legame anche istituzionale con il proprio territorio d’origine. Questa è la speranza e l’auspicio a cui indirizzare il nostro lavoro per il futuro. Il Consigliere dell’Unione Rolando Mora 5 Progetto dell’unione dei comuni della valle CENNI GEOGRAFICI, STORICI, DEMOGRAFICI E SOCIO-ECONOMICI La popolazione ledrense ha storicamente manifestato un sentimento di appartenenza alla valle anche per la sua particolare collocazione geografica di non facile accesso. Nel suo passato storico si annovera infatti la presenza, fin dall’anno 1000, di una realtà politica istituzionale autonoma a livello di Valle chiamata “Res publica Leudri”, Repubblica di Ledro, divenuta poi “Magnifica Comunitas Leudri” all’inizio del 1100 quando queste comunità furono riconosciute libere ed autonome dal Principe Vescovo. La Valle di Ledro è un solco vallivo, ponte naturale fra la Valle del Chiese ad ovest e il Bassopiano rivano ad est che scorre tra le propaggini dei due gruppi montuosi del Cablone a sud e del Cadria a nord. La Valle è situata all’estremo sud-occidentale del trentino lungo il confine bresciano della Lombardia. Il suo bacino è delimitato da una linea perimetrale ben definita dai crinali montani ed è ripartito tra i sei comuni di: Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto, Bezzecca, Concei (Locca - Enguiso Lenzumo), di Pieve di Ledro (Pieve e Mezzolago) e di Molina di Ledro (Molina, Legos, Barcesino, Prè e Biacesa) per complessivi 5.042 abitanti (dato riferito al 31.12.2000). I comuni aderenti all’Unione contavano complessivamente al 31/12/00, 5.042 abitanti residenti e nel corso del 2000 hanno registrato oltre 76.000 arrivi con punte di presenza, nei mesi di luglio ed agosto, di circa 20.000 persone. E’ chiaro che nel periodo estivo la crescita esponenziale delle presenze implica una diversa organizzazione dei comuni per far fronte al notevole aumento della domanda dei servizi. L’economia della Valle è caratterizzata da un discreto sviluppo del settore turistico. La stagione turistica è prevalentemente quella estiva mentre durante l’inverno, a causa del progressivo degrado della stazione turistica di Tremalzo di cui parleremo nei progetti generali di sviluppo, si registra la presenza durante il periodo natalizio delle sole persone che hanno una seconda casa. Il turismo è legato soprattutto alle risorse ambientali del lago e della montagna, e le presenze sono per la maggior parte rappresentate da famiglie e da persone anziane provenienti soprattutto dalla Lombardia (Brescia, Mantova, Milano) e dall’Emilia Romagna (Reggio Emilia). In questi ultimi anni sta prendendo piede anche il turismo legato all’impiego della mountain bike grazie ad una serie di apprezzati percorsi tracciati sulle montagne della valle. La vicinanza dell’importante bacino turistico del lago di Garda favorisce la Valle di Ledro: molti tour operators organizzano visite giornaliere in Valle che, oltre alle bellezze naturali, propongono anche interessanti percorsi storicoculturali con l’abbinata palafitte di Molina di Ledro e Col le-Ossario di S. Stefano (si veda la scheda di sotto-progetto relativa alla proposta di Ecomuseo). Dati fisici COMUNE Altitudine (m) Superficie (Km2) BEZZECCA 697 17,73 CONCEI 759 30,39 MOLINA DI LEDRO 638 39,49 PIEVE DI LEDRO 660 19,00 TIARNO DI SOPRA 744 38,76 TIARNO DI SOTTO 728 9,22 Totale 154,59 Il dislivello presente è definito dal livello del Lago di Garda 67 mls e dal Monte Cadria 2254 mls, la superficie complessivamente è 154,59 Kmq. Dati demografici COMUNE Popolazione > 65 anni < 6 anni BEZZECCA 544 113 36 CONCEI 760 142 45 1486 285 100 PIEVE DI LEDRO 586 105 47 TIARNO DI SOPRA 981 114 96 TIARNO DI SOTTO 685 152 60 5042 911 384 MOLINA DI LEDRO Totale Dati turistici (1 gennaio - 31 dicembre 2000) COMUNE Arrivi Presenze BEZZECCA 10.126 111.580 8.536 85.234 MOLINA DI LEDRO 19.492 174.963 PIEVE DI LEDRO 30.694 309.589 TIARNO DI SOPRA 4.036 40.459 TIARNO DI SOTTO 3.447 44.954 76.331 766.779 CONCEI Totali 6 Il Municipio di Concei (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) Accanto alle attività economiche legate al turismo esiste un forte sviluppo dell’artigianato soprattutto del legno. Sono presenti numerose segherie che producono “bancali” per diverse aziende dell’alto Garda. E’ importante il risvolto occupazionale e l’opportunità di utilizzare gli scarti del legno per la realizzazione del teleriscaldamento in Valle (si veda la scheda di sotto-progetto relativa alla costruzione del teleriscaldamento). L’industria è presente nel Comune di Tiarno di Sopra con una SPA “Mariani” e una Cooperativa “Metallurgica Ledrense”. E’ evidente che gli insediamenti artigianali ed industriali presenti incidono con il traffico di autoarticolati sulla viabilità ledrense. La maggior parte della popolazione attiva è occupata nel terziario o nelle aziende artigianali ed industriali del Basso Sarca con una forma di pendolarismo quotidiano il cui disagio è stato notevolmente ridotto grazie alla costruzione delle due gallerie che hanno sostituito la vecchia e pericolosa strada del Ponale. La zootecnia e l’agricoltura, insieme alla silvicoltura, hanno un’importanza secondaria dal punto di vista economico, ma primaria per quanto riguarda la difesa del territorio e soprattutto delle zone occupate da prati che tendono continuamente a ridursi. Il terziario è rappresentato prevalentemente dai servizi pubblici situati nel comune di Bezzecca, posizionato al centro della Valle (anche sede dell’Unione), con la presenza della casa di soggiorno per anziani, del distretto sanitario, della sede dell’Istituto Comprensivo di base. IL PERCORSO POLITICO Si ritiene opportuno descrivere il percorso che ha condotto alla costituzione dell’Unione nell’intento di dimostrare che tale scelta non è stata frutto di una decisione improvvisata o strettamente connessa a disponibilità di incentivazioni finanziarie, ma ha rappresentato il punto di arrivo di un lungo processo politico basato sulla convinzione che, di fronte alle profonde riforme della Pubblica Amministrazione ed in particolare degli Enti Locali chiamati a gestire maggiori competenze in nome dell’autonomia comunale e del principio di sussidiarietà, l’unico modo possibile per esercitarle fosse quello di attivare forme collaborative intercomunali. Già alle elezioni del 1990 si presentarono nei comuni della Valle di Ledro delle liste che aderivano ad un cartello chiamato “Uniti per la Valle” con un programma politico predisposto, non solo tenendo conto delle esigenze di ciascun comune, ma ragionando in termini di dimensione di valle. In seguito all’entrata in vigore della L.R. n. 1/93, nel periodo a cavallo tra il 1994 ed il 1995, fu istituita una commissione intercomunale al fine di stilare una proposta di Statuto da adottare in tutti i comuni. Il risultato fu quello di approvare in ogni comune, con la sola esclusione di Tiarno di Sopra, uno Statuto analogo dal quale traspariva un forte orientamento all’assunzione di forme collaborative nella gestione delle funzioni comunali, in particolare mediante lo strumento dell’Unione, con la prospettiva di giungere ad una fusione dei comuni salvaguardando i Municipi. La commissione elaborò anche dei testi regolamentari relativi al funzionamento del Consiglio comunale, alla consultazione, ed alla partecipazione dei cittadini, adottati successivamente dai vari comuni. Nello stesso periodo i comuni, ad esclusione di Tiarno di Sopra e successivamente alle elezioni del 1995 Bezzecca, costituirono una commissione intercomunale per affidare l’incarico di stesura di un piano regolatore generale intercomunale di Valle a dimostrazione di come fosse matura la consapevolezza di agire in ambiti sovracomunali in materia di gestione del territorio. Dopo le elezioni del 1995 i Sindaci e le Amministrazioni comunali di Bezzecca, di Concei, di Molina di Ledro e di Pieve di Ledro, concordarono sulla necessità di concretizzare i propositi sopra evidenziati mediante la creazione di una Unione. Fu istituita una commissione intercomunale con il compito di affrontare le problematiche inerenti la costituzione dell’Unione, nonché di predisporne lo Statuto. Nello stesso periodo, il gruppo culturale Città dell’Uomo, promosse una serie di iniziative coinvolgenti la popolazione con l’intento di promuovere la consapevolezza 7 dell’importanza di giungere all’unificazione dei comuni della valle. Si ricorda a riguardo la realizzazione nel 1997 di uno studio che, partendo dall’analisi dei bilanci dei comuni della Valle e comparandoli con quello relativo ad un comune di analoghe dimensioni (Brentonico), evidenziò i possibili vantaggi derivanti da una gestione centralizzata di servizi e di competenze da parte dei piccoli comuni della Valle di Ledro. La commissione intercomunale, nella primavera del 1998, predispose un progetto politico contenente le linee guida e le caratteristiche fon- Il Municipio di Molina di Ledro (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) damentali dell’Unione cui si intendeva dar vita. Il progetto fu trasmesso dai Sindaci dei comuni interessati alla Prorappresentanti l’alta Valle, Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, vincia, e alla Regione. per loro rimaneva sempre aperta la possibilità di aderire La commissione intercomunale, dopo aver esaminato altre all’Unione in quanto, l’obiettivo politico di fondo previsto esperienze di Unioni sorte nel resto d’Italia - in particolare nei diversi statuti comunali e dell’Unione stessa, era quello quella della Valconca in Emilia Romagna - e successivadi far partecipare all’Unione tutti i comuni della Valle. mente ad una serie di incontri pubblici in valle finalizzati Un importante segnale positivo in questa direzione da parte alla pubblicità del progetto, giunse alla redazione di una dei due comuni era la disponibilità di gestire in convenzione bozza di Statuto anch’esso illustrato alla cittadinanza in con l’Unione i due servizi di valle della biblioteca e del polo un incontro. scolastico di Bezzecca, fino ad allora gestiti da enti consortili. Il progetto trovò effettiva concretizzazione nella primavera Nel marzo 2000 si adottarono i primi provvedimenti di sciodel 1999 con l’approvazione dello Statuto e dell’atto coglimento dei consorzi, di trasferimento di competenze nonstitutivo dell’Unione da parte dei quattro comuni aderenti. ché di approvazione del primo progetto di Unione presentato L’avvio dell’esperienza Amministrativa, in questa prima in Regione per la concessione del contributo incentivante di fase, non vide la partecipazione dei due Comuni di Tiarno cui all’art. 42 della L.R. n° 1/93. di Sotto e Tiarno di Sopra, in quanto gli stessi ritenevano opportuno attendere prima di prendere una decisione in tal SITUAZIONE DI MODIFICA SULLO STATUTO senso. DELL’UNIONE L’Unione voleva essere il punto di partenza di un cammino che nel futuro avrebbe portato alla costituzione di un unico Con le elezioni del maggio 2000 si modificava il quadro comune della Valle di Ledro, salvaguardando sempre e politico di Valle con la sostituzione di cinque dei sei Sindaci comunque i Municipi, cui affidare la gestione di servizi di precedentemente in carica. base come previsto dalla L.R. n. 1/93 e s.m. Nel frattempo la Regione con propria delibera di Giunta La rappresentatività diretta dell’Unione si ipotizzava che concedeva il finanziamento decennale sul progetto. doveva essere garantita a partire dal 2005 con la prima I Sindaci dei Comuni aderenti all’Unione si attivarono imelezione diretta dei suoi organi istituzionali. mediatamente per il coinvolgimento dei due Comuni non Lo Statuto stabiliva inoltre che, i Sindaci e gli Assessori dei aderenti. Il dibattito si sviluppò sulla visione dell’operatività comuni aderenti, non avrebbero potuto ricoprire la carica di dell’Unione, condivisa per l’aspetto funzionale mentre per Presidente o di Assessore dell’Unione al fine di garantire una quanto riguardava l’elezione diretta prevista per il 2005 non gestione libera da ogni condizionamento. era condivisa, oltre che dai due Comuni di Tiarno anche dai Il 24 agosto 1999 i Sindaci delle quattro Amministrazioni Comuni di Molina di Ledro, di Pieve di Ledro e di Bezzecca. comunali di: Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Bezzecca Veniva nel contempo però rimarcato e condiviso da tutti e Concei sottoscrissero l’atto costitutivo dell’Unione dei l’obiettivo finale della Fusione. comuni della Valle di Ledro. Si iniziava quindi a rielaborare lo Statuto modificando queDispiacque che l’avvio di questa nuova esperienza ammigli articoli che non avevano un indirizzo legato alle nuove nistrativa non vedesse la partecipazione dei due comuni ipotesi organizzative. 8 Al termine della elaborazione, il documento posto all’attenzione del Consiglio dell’Unione e delle Amministrazioni Comunali trovava una parte del Consiglio dell’Unione dissenziente e l’Amministrazione di Concei non pienamente d’accordo. Attraverso un’operazione di mediazione non facile si giungeva all’inizio dell’anno 2001 alla stesura definitiva dello Statuto modificato. Lo stesso veniva approvato a fine gennaio dai Comuni aderenti e nei primi giorni di febbraio ade rivano anche i Comuni di Tiarno di Sopra e di Tiarno di Sotto. Si concludeva quindi il percorso auspicato dell’Unione con la partecipazione di tutti i Comuni della Valle di Ledro e da qui la ridefinizione del progetto nell’attuale stesura al fine di ottenere una nuova quantificazione in aumento del contributo regionale. Bilancio dell’unione dei comuni Il Municipio di Tiarno di Sopra (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) 9 IL PROGRAMMA DI ATTIVAZIONE DELL’UNIONE IL PERCORSO DI RIORGANIZZAZIONE: PRINCIPI GENERALI DI AZIONE Nessuno nasconde le difficoltà del percorso nuovo che si va ad iniziare. Nello stesso tempo, però, si è convinti della validità della strada intrapresa per offrire alla popolazione della Valle di Ledro una rappresentanza politica più forte a livello regionale, provinciale e comprensoriale; maggiori e migliori servizi; risorse finanziarie aggiuntive grazie agli incentivi previsti da leggi regionali e provinciali in favore delle Unioni di Comuni. Per raggiungere gli anzidetti Il Municipio di Bezzecca (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) obiettivi bisogna disporre di le aspettative risolvendo il maggior un progetto che individui il percorso numero possibile dei problemi attualistituzionale da seguire per dare conmente esistenti. In tal senso, una delle creta attivazione all’Unione, nonché prime cose che intende fare l’Unione, tempi, modi e tipologie di competenze è la realizzazione di un collegamento da trasferire alla stessa. telematico tra i singoli comuni per la Lo statuto approvato delinea la cornice circolazione delle informazioni. istituzionale in cui muoversi, indicando Si sottolinea per finire che, per ogni con precisione gli obiettivi da perseguicompetenza trasferita all’Unione, si re, ma lasciando nel contempo libertà procederà all’assunzione di un unico nelle strategie da usare, tenendo ben regolamento della materia, nel caso presente che la gradualità nell’azione in cui sia contestualmente trasferita la dovrà essere una costante dell’agire relativa potestà amministrativa, altripolitico, soprattutto nel trasferimento menti si perseguirà l’obiettivo di una delle competenze all’Unione. A tale convergenza dei regolamenti vigenti fine lo statuto ha previsto una fase nei comuni. transitoria tesa a favorire la suddetta gradualità dell’azione amministrativa. 2. RAPPORTI CON LE Il passaggio della gestione dei servizi ISTITUZIONI PROVINCIALI, dal comune all’Unione è un processo REGIONALI E RAPPRESENTATIVE complesso che si vuole guidare nel DEI COMUNI rispetto di due principi. Il primo, è che l’Unione non deve diventare un dopLa partenza di un’iniziativa di questo pione degli attuali comuni bensì una tipo deve vedere coinvolti, ciascuno struttura che li sostituisca nell’esercizio per la propria competenza, i vertici delle funzioni e delle competenze ad politici e tecnici delle varie Amminiessa trasferite. strazioni e dell’Unione. La vicinanza Il secondo, è che il processo di unifidella Presidente COGO, del Presidente cazione dei servizi non deve in alcun DELLAI e dell’Assessore provinciale modo causare penalizzazioni per agli Enti Locali GRISENTI ha contril’utenza, ma al contrario soddisfarne buito fortemente a rendere il percorso meno problematico per mezzo della disponibilità degli uffici amministrativi delle rispettive istituzioni; infatti il sottoscritto con la Giunta siamo in costante contatto con gli stessi per chiedere una collaborazione in termini di consulenza sulle normative vigenti. Aggiunto a questo vi è un buon confronto con i rappresentanti dell’Unione del Primiero sulle problematiche emergenti ed un confronto dei risultati sulla qualità dell’esperienza attivata. Inoltre nella fase di esame del presente progetto al fine della concessione dei contributi previsti dall’art. 42, comma 6, della L.R. n. 1/93 e dal suo regolamento di esecuzione evidenziato nelle premesse del presente lavoro vi è stato un costante rapporto di collaborazione con l’unione dei Comuni. La certezza e la maggiore consistenza possibile delle risorse finanziarie acquisibili a titolo di incentivazione, influenzeranno in modo determinante la capacità di intervento iniziale dell’Unione nella realizzazione di iniziative che le singole Amministrazioni comunali non riuscirebbero a compiere. 10 L’obiettivo dell’acquisizione degli incentivi finanziari è molto importante e va perseguito con forte determinazione. Il passato politico della nostra Valle e il suo costante impegno da una decina d’anni a questa parte sul versante delle collaborazioni intercomunali, deve essere speso per valorizzare e legittimare la serietà del progetto che si va a realizzare. A tale fine è indispensabile chiedere la collaborazione del Consorzio dei comuni e della R.U.C., anche per cercare soluzioni a vari problemi causati da strumenti Il Municipio di Pieve di Ledro (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) giuridici e contrattuali apparsi inadeguati. E’ necessario che nella prossima greteria, Ragioneria, Tributi, Vigilanza contrattazione sindacale riguardante Urbana, Biblioteca e Scuola Media dirigenti e Segretari comunali del ecc..). comparto Enti Locali, si preveda una Sulla base di questi indirizzi la Giunta chiara norma contrattuale di collocadell’Unione, dopo aver deciso di non zione giuridica nonché la previsione ricorrere a terzi per la modifica del in loro favore di incentivi finanziari progetto ha cercato la collaborazione in riferimento alle particolari prestadegli Enti che già a suo tempo avevano zioni lavorative che vengono svolte dato la loro disponibilità (Servizio Enti presso gli Enti coinvolti nel progetto locali della Regione, Consorzio dei di Unione. comuni e del Servizio Finanza Locale della PAT). Analoga collaborazione LE ATTIVAZIONI PER IL 2001: LA è stata richiesta ai Sindaci di ciascun PRIMA FASE Comune per ottenere la disponibilità delle varie strutture comunali ed in L’Unione, dopo la costituzione dei suoi particolar modo dei Segretari. Il lavoro organi alla fine dello scorso febbraio, è proseguito con incontri a cadenza attraverso una azione sinergica del settimanale della Giunta dell’Unione Consiglio e della Giunta, prendendo per l’impostazione di modifica del prospunto dal progetto già approvato dalla getto. Si sottolinea che tutto il lavoro Giunta Regionale ancora nell’anno è stato realizzato senza oneri per la precedente, ha individuato i seguenti Pubblica Amministrazione, utilizzando obiettivi strategici: solo risorse al proprio interno. attivazione degli istituti essenziali per il suo funzionamento. (Segretario, Nel rispetto del quadro giuridico servizio di tesoreria, revisore dei conti, operativo, la Giunta dell’Unione in codice fiscale ecc.); sintonia con il Consiglio e con le Ampredisposizione del nuovo progetto da ministrazioni dei vari comuni ha fissato presentare in Regione con la richiesta l’obiettivo di attivare in questa prima di contributi ai sensi della L.R. n.1/93; fase i seguenti servizi e funzioni: predisposizione del bilancio 2001 sede istituzionale; in sintonia con le competenze che si il servizio di Segreteria; trasferiscono; il servizio di Ragioneria; attivazione di una serie di servizi (Segestione del personale; il servizio di vigilanza urbana; il servizio biblioteca intercomunale; la gestione delle competenze relative alle scuole dell’obbligo con il completamento e la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici (elementari e medie); la realizzazione di un sistema informativo territoriale integrato; la gestione di un ufficio tributi e delle principali entrate patrimoniali comunali; il servizio di fognatura e di acquedotto compresa la gestione dell’onere di depurazione; il servizio di pubblica illuminazione; il servizio di nettezza urbana, di smaltimento dei rifiuti e di pulizia delle strade (limitatamente alla parte compresa nell’attuale delega al Comprensorio); il completamento di strutture a valenza sovracomunale (Centro polifunzionale di Concei e Centro polivalente di Tiarno di Sotto); gestione delle competenze relative al commercio e ai pubblici esercizi; gestione delle competenze relative alla promozione delle attività culturali, sportive e ricreative; la scelta dei servizi trasferiti in questa prima fase non è stata casuale ma ha seguito quattro direttrici: semplificare il quadro istituzionale locale. Da qui la volontà di sciogliere 11 i due consorzi di Valle, relativi, uno alla gestione della struttura ospitante la scuola media e la direzione didattica ed un altro alla gestione del servizio di biblioteca e della promozione culturale. Si sono volute trasferire le relative competenze all’Unione mantenendo comunque la gestione a livello di vallata. Si è infatti proceduto, contestualmente all’operazione di scioglimento dei due consorzi (in attuazione dell’art. 61 della L.R. n. 1/93 e s.m.), al trasferimento delle relative competenze all’Unione; iniziare dai servizi più importanti e che presentano delle carenze: il servizio di Segreteria in quanto il momento contingente, che vede operativi due Segretari, ha convinto la Giunta ad operare per il suo trasferimento garantendo così una economicità importante e la possibilità di dare una forma organica Il Municipio di Tiarno di Sotto (Foto Renzo Mazzola - Enguiso) al servizio. Il servizio di Ragioneria, indispensaampia alla gestione dei cosiddetti bile nel contesto all’accoppiamento servizi in rete (acquedotto, fognatura, con l’Ufficio Tributi, il quale già nel pubblica illuminazione ecc.) e della precedente anno ha interagito tra i vari raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi uffici nella predisposizione dei bilanci urbani, per lo sfruttamento di economie comunali. La vigilanza urbana garantidi spesa. Si evidenzia che l’Unione ta per l’intero anno solamente nei coavrà la potestà di fissare un’unica tamuni di Molina di Ledro e di Pieve di riffa e/o tassa ed un unico regolamento Ledro; il servizio di gestione dei tributi per ciascun servizio a valere sul proprio ed delle entrate. Si è consapevoli che territorio, compiendo un importante l’autonomia tributaria dei comuni deve passo sul versante della semplificazioessere accompagnata dallo svolgimenne ed omogeneizzazione dell’azione to di un’attività di controllo capace amministrativa. L’Unione potrà in fudi garantire ai cittadini contribuenti turo individuare le modalità di gestione equità e perequazione. Si vuole che il dei servizi (attualmente gestiti per la principio del pagare tutti per pagare maggioranza in economia dai singoli meno diventi realtà e non un semplice comuni) ed in caso di ricorso all’apslogan. Tale attività di controllo, fino palto, risulta evidente il maggior peso ad oggi scarsamente realizzata per contrattuale che la stessa avrà rispetto mancanza di risorse, potrà finalmente a quello dei singoli comuni. essere organizzata in capo all’Unione; Si ribadiscono, in conclusione di dare una dimensione territoriale più questo punto del progetto, due principi guida del trasferimento delle competenze dai comuni all’Unione. Il primo è che l’Unione non deve diventare un duplicato degli attuali comuni bensì una struttura che li sostituisca nell’esercizio delle funzioni ad essa trasferite. Il secondo è che il processo di unificazione dei servizi non deve in alcun modo penalizzare l’utenza, ma al contrario garantire la maggiore soddisfazione delle sue aspettative ed il superamento dei problemi di offerta esistenti. Si evidenzia che il bilancio 2001 dell’Unione, nella parte corrente, ha riportato le voci di spesa e di entrata legate alle anzidette funzioni e servizi trasferiti. LA SECONDA FASE DELLE ATTIVAZIONI La seconda fase completerà l’organizzazione funzionale dell’Unione con il trasferimento delle seguenti competenze: servizio demografico; ufficio tecnico; scuola materna e asilo nido (di nuova attivazione); Questa fase si caratterizza rispetto alla prima per il fatto che mira al trasferimento completo della gestione degli uffici. Si ritiene necessario descrivere brevemente l’importanza di attivazione del nuovo servizio di asilo nido, un’esigenza sempre più sentita in Valle per la crescita del lavoro femminile. Offrire questo servizio ha un alto significato politico, sociale ed economico in quanto è a sostegno della famiglia; in supporto all’occupazione femminile e al ruolo della donna nella società. E’ da rimarcare che già nei primi giorni di attività amministrativa il Comune di 12 Tiarno di Sotto ha attivato un percorso di fattibilità in tal senso. In relazione all’organizzazione della struttura, ai vari progetti che definiscono i campi di intervento, ritengo sia opportuno fare riferimento al progetto per evitare di dilungare troppo l’intervento. E’ peraltro necessario richiamare seppur per brevi cenni i programmi si sviluppo che il progetto nella sua interezza prevede. CONCLUSIONI Le Amministrazioni dei comuni di piccola dimensione, a causa della loro insufficienza strutturale, si trovano in difficoltà nel rispondere alle esigenze della collettività ed evidenti sono le differenze in termini di quantità e di qualità dei servizi da loro offerti rispetto a quelli erogati da comuni di maggiore dimensione. Dinanzi all’esigenza di riuscire a rispondere ad una domanda di servizi sempre più estesa ed articolata è inevitabile un processo di riorganizzazione gestionale. L’unica risposta che potrà garantire la futura sopravvivenza della micro municipalità nel rispetto della propria autonomia è rappresentata dallo sviluppo di nuove organizzazioni gestionali di tipo associativo. Può sembrare retorico e scontato, ma è importante sottolineare che l’unione fa la forza ed è in grado di fare la differenza. Le gestioni associate già operative in territorio nazionale hanno in buona parte dimostrato che possono, non solo rappresentare una efficace soluzione ai problemi descritti inizialmente, ma in aggiunta hanno in molti casi consentito l’erogazione di un maggior numero di servizi. Studi sulla finanza locale hanno individuato nei 5.000 - 8.000 abitanti (con la cosiddetta curva ad U) la dimensione demografica ottimale per raggiungere economie di scala. Del resto, alle stesse conclusioni, era giunta anche l’analisi, eseguita dall’Associazione “Città dell’Uomo” che attraverso la comparazione dei dati del rendiconto dei sei comuni della Valle, con quelli del comune di Brentonico. Del resto l’Unione si inserisce perfettamente ed anticipa dal punto di vista organizzativo, il contenuto del disegno di legge provinciale sul decentramento amministrativo che a livello nazionale ha già trovato parzialmente attuazione, mentre a livello locale rappresenta la sfida politica più alta ed impegnativa del prossimo futuro per un nuovo sviluppo economico e sociale del Trentino, in cui gli enti locali dovranno avere una funzione sempre più importante. LA VALLE DI LEDRO HA UNA MASCOTTE E’ un simpatico tasso la mascotte scelta per promuovere l’immagine della nostra Valle. Numerosi sono stati i lavori giunti presso il Consorzio delle Pro Loco da tutta Italia, e qualcuno anche da stati europei. Ha prevalso quindi l’idea di Jorgelina Casajus, residente a San Martino del Lago (Cremona). L’artista ha già realizzato numerosi lavori di illustrazione per l’European Language Istitute e per Leading Edizioni, illustrando e progettando libri per bambini. Nella grafica ha lavorato per la Royal Cruise Line, Norwegian Cruise Line, Grand Hotel Parker’s di Napoli, Superfast Feries, soprattutto nella progettazione dell’immagine coordinata, logo e prochures aziendali. Cresciuta presso il Politecnico di Milano alla facoltà di Architettura, è quindi una professionista della grafica e dell’immagine, come d’altro canto anche i primi dei classificati. Sono stati infatti segnalati i lavori di Antonello Blandi (Palermo), Mario Caputi (Latina) e Antonio Scardino (Karlsruke - Germania). L’aggiudicazione è avvenuta il 2 giugno dello scorso anno presso la sede del Consorzio. Presidente della Commissione esaminatrice era il Prof. Roberto Marani, Docente comunicazioni visive e libero professionista, nonchè Rappresentante dell’AIAP, che ha collaborato anche all’organizzazione di tutto il concorso. Gli altri componenti erano: Alberto Civatti (Agenzia EURO R.S.G.G.). Eugenio Gandelli (Esperto Comunicazione Visiva), Maurizio Mazzola (Sindaco di Concei), Franco Calcari (Sindaco Tiarno di Sotto), Gisella Betta (Presidente Associazione Creativamente) e i tre rappresentanti per conto del Consorzio Pro Loco, Santina Aresu, Ruggero Coali e Bernardo Penner. Pochi sono stati i dubbi nella scelta finale, segnale che speriamo sia di buon auspicio per questa immagine che rappresenterà la Valle nella promozione turistica in Italia e in Europa. 13 L’informazione periodica in Val di Ledro Nasce nel lontano 1948 il primo “giornalino” a carattere informativo della Valle di Ledro. Nasce in un modo un po’ particolare “copiando” le edizioni dello stesso giornale che già erano uscite, iniziando due anni prima, in pieno periodo bellico, quando sia a Bagolino, in territorio bresciano, il locale parroco don Modesto Lunelli uscì col primo numero di “Echi d’amore” sottotitolato “Mensile della Prepositurale di Bagolino” facendo contemporaneamente uscire a Condino lo stesso periodico con lo stesso titolo “Echi d’amore” ma sottotitolato “Foglietto parrocchiale di Condino”. Si trattava di un esperimento condotto in due parrocchie diverse, in due regioni diverse, in due diocesi diverse, accomunate solo dalla storia antica che le vedeva entrambe inserite nell’antico territorio della Judicaria Summa Laganensis comprendente le Giudicarie, l’Alto Garda, la Valle di Ledro, la Valle dei Laghi, Bagolino e la Valvestino. Un “esperimento” che ebbe subito un ottimo riscontro. Pensato con cadenza mensile, i primi due anni uscì quasi regolarmente, se si escludono certi numeri che coprivano a volte due, altre volte tre mesi contemporaneamente. Nel contenuto non solo notizie di carattere religioso e cristiano, non solo la parola di Dio, non solo il rapporto del pastore col proprio gregge e non solo versetti del Vangelo o della Bibbia. In esso anche notizie storiche, brevi frasi umoristiche, note di cultura e di cronaca locale, naturalmente diverse da un’edizione all’altra. Il successo ottenuto spinse poi don Modesto ad aprire una terza edizione che interessava, per la prima volta, la Val di Ledro. Uscì così “Echi d’amore: mensile per le Parrocchie di Tiarno di Sotto e di Sopra” che riprendendo il contenuto delle precedenti edizioni adeguato alla cronaca locale delle due parrocchie ledrensi, iniziò così col primo numero, uscito nel marzo del 1948, a dare le prime semplici “informazioni” alla popolazione della valle. Sì, della valle, perché nel contenuto, don Modesto non si limitò a parlare solo di Tiarno di Sotto o di Tiarno di Sopra, ma allargò il campo alla storia e alla cultura della Val di Ledro da Barcesino a Storo, dall’Ampola al Ponale. Ma contrariamente a quanto avvenne a Condino, ove il giornale continuò a uscire fino al 1955, a Bagolino nel gennaio 1951 passò di competenza ai preposti di quel paese, don Giuseppe Annibale e don Ottorino Garosio, cambiando nome, formato, contenuto, mentre in valle di Ledro esso terminò completamente le pubblicazioni solo dopo che pochi numeri erano stati editi. L’ultimo numero uscì infatti nel gennaio del 1949. Passarono così diversi anni e nulla di nuovo sul piano informativo locale avvenne in valle. L’unico periodico comparso negli anni Cinquanta fu un foglietto ciclostilato destinato unicamente agli appartenenti all’A.L.A.S. ossia all’Associazione Ledrense Aspiranti al Sacerdozio, studenti del Seminario e degli Istituti religiosi che trascorrevano le vacanze in Valle di Ledro che a Tiarno venivano ospitati presso il Ricreatorio. Si trattava di un giornalino semplice realizzato artigianalmente con una vecchia linotipia casalinga utilizzando diversi colori d’inchiostro e di cui sono rimasti solo pochissimi numeri (alcuni dei quali posseduti dal sottoscritto) contenenti più che altro notizie sui seminaristi iscritti all’associazione e sulla loro attività, col preciso intento di tenerli uniti durante le vacanze estive, ma anche semplici racconti, aneddoti, frasi scherzose, pensieri cristiani, poesiole, cruciverba, ecc. Il primo numero portava la data del 15 luglio del 1954 mentre l’ultimo di cui si ha notizia è del 7 luglio 1963. Ed è ancora Tiarno che continua a diffondere altre notizie dopo Echi d’amore, con un nuovo notiziario parrocchiale titolato “Voci e amici della Parrocchia di Tiarno di Sotto” uscito col primo numero nel novembre del 1965 con cadenza dichiarata mensile ma effettivamente irregolare tanto che diversi numeri uscirono a parecchi mesi uno dall’altro. Il titolo variò successivamente, nel 1967 in “Voci e 14 amici” in concomitanza alla riuscita capacità di portare la sua voce in tutte e due le Comunità di Tiarno di Sotto e di Sopra. “Voce dei sacerdoti, voce dei fedeli, voce dei vicini e dei lontani” per usare le stesse parole dell’emerito parroco che da solo curava l’edizione di questo giornalino stampato in ben 800 copie. Il titolo varia ancora nel 1968 quando, per rendere ancora più evidente l’unità delle due comunità, diventa “Voci e amici dei due Tiarno”. Anche questo “bollettino”, curato e diretto sempre da don Beppino Agostini, essenzialmente nato per comunicare la parola cristiana alla comunità del paesino ledrense allargò il proprio contenuto anche ad altre notizie di carattere generale interessanti la cultura, la storia, la cronaca locale. Anche la Parrocchia di Molina Ledro, sotto l’azione dell’intraprendente parroco don Natale Bonomini, tentò di impostare un dialogo con la propria gente con un notiziario ciclostilato in proprio grazie all’azione di diversi volenterosi che tra il 1970 ed il 1976 pubblicò senza periodicità regolare. “Amichevolmente” di cui ci rimangono oggi 12 corposi numeri, ma che già precedentemente aveva prodotto altri fascicoli ciclostilati di cui non s’è però trovata traccia. Un periodico che nasce senza Direzione in quanto si specificava “Non chiediamoci chi sia la Direzione, siamo tutti Direttori; se vogliamo che Amichevolmente funzioni bene, dipende da noi”. Cultura, sport, aspetti e cronaca sociale e pastorale, inchieste, opinioni e dialoghi contraddistinsero questo giornalino che per diversi anni accompagnò la comunità di Molina di Ledro. A fianco dei bollettini ciclostilati dei due Tiarno e di Molina di Ledro, anche la Parrocchia di Bezzecca inizia con l’anno 1977 un dialogo costruttivo con la sua comunità cristiana iniziando la pubblicazione di “Insieme da un colle all’altro” ciclostilato in proprio e curato, come i precedenti, da volontari collaboratori del parroco. Nel 1977 esce finalmente “Alto Garda e Ledro”, il primo periodico in carta stampata con copertina e contenuto riguardante tutta la valle diretto e curato dal giornalista Vittorio Colombo. Anzi, il territorio preso in considerazione è ben più ampio visto che questo giornalino interessa tutto il Comprensorio C9 dell’Alto Garda e Ledro. Con carattere bimestrale, edito dallo stesso Comprensorio, regolarmente informava i cittadini delle problematiche, dei servizi, dell’amministrazione pubblica cercando di instaurare coi cittadini un dialogo bifronte costruttivo. Creato soprattutto per contribuire alla diffusione e all’affermazione dell’idea comprensoriale “Alto Garda e Ledro” divenne un validissimo strumento di analisi e confronto nel campo soprattutto amministrativo e sociale. Per quasi vent’anni esso continuò regolarmente il suo servizio informativo, poi improvvisamente nel 1995 dopo ben 53 numeri cessa le sue pubblicazioni. Nel frattempo dopo le esperienze di Tiarno di Sopra e di Molina di Ledro, cominciando col 1979, il Decanato di Ledro tentò un primo dialogo colla comunità cristiana pubblicando “Pietre vive”, periodico che, sotto la guida del responsabile Antonio Zecchini, mirava ad un rapporto colla pastorale ledrense, che però non durò oltre il secondo anno. Riuscì meglio al “Bollettino parrocchiale Bezzecca-Locca” che usciva come supplemento di “La buona 15 parola” un periodico di Pinerolo in provincia di Torino e che dopo i primi otto numeri usciti tra il marzo 1983 ed il dicembre 1985, ampliò il proprio raggio d’azione inserendo anche Biacesa nel numero di luglio 1985, per terminare nel suo ultimo numero uscito nel dicembre 1985 anche con Prè di Ledro. Il bollettino (10 numeri in tutto), al quale collaboravano Pierangelo Giovanetti, don Giorgio Garbari, Sandra Cis, Michele Lo Re e tanti altri volontari, semplice ma ben realizzato con foto a colori, “pezzi” di cronaca e storia locale, cultura e religione, informazione e dialogo, fu sicuramente quello che avviò la nascita di quello che, dalla Pasqua 1987, diventerà il principale strumento di dialogo ed informazione di tutta la valle. Nato senza grandi progetti, ma divenuto in breve un’atteso strumento comunicativo, realizzato con l’aiuto di molti volontari della comunità di Ledro, “Comunità di Ledro” continua tutt’oggi le sue pubblicazioni trimestrali con una regolarità esemplare e con una ricchezza di contenuti, pur se improntati su matrice cristiana, davvero notevole. Il senso unitario in campo religioso e pastorale, allargato col tempo anche ad altri interessi, ha in qualche modo cooperato ad un’unità di valle che ha anticipato di parecchio tempo quello che oggi è divenuta una realtà. Sotto la guida del suo Direttore responsabile Antonio Zecchini “Comunità di Ledro” ha avvicinato la gente e gli abitanti alle realtà locali e ha stretto un rapporto anche con quelli che sono emigrati lontano. “Le tematiche pastorali restano l’ispirazione e la base degli articoli di fondo, ma la pastorale si cala e penetra in tutti gli aspeti del reale. Saranno proposte riflessioni sui momenti più significativi dell’anno liturgico, sui valori cristiani della vita, della famiglia, della formazione giovanile, degli ideali evangelici e missionari. Ma accanto a questi ed altri temi fondamentali troveranno spazo argomenti di cultura, di attualità sociale, di cronaca, di sport, e... perché no? Di sana allegria”. Così si espresse il Comitato di Redazione nel presentare per la prima volta al pubblico questo periodico e tale promessa è stata sempre rispettata. Nell’ultimo decennio prima del Duemila alcuni comuni hanno tentato di aprire una finestra coi propri censiti mediante l’ausilio di una pubblicazione periodica edita dallo stesso Comune. Il primo fu “Concei notizie” che limitò però le sue “uscite” a soli sei numeri editi tra il 1991 ed il 1993. Direttore responsabile era Orfeo Donatini, ma purtroppo l’idea, anche se apprezzata, non ebbe seguito. Il periodico, interessante sia dal punto di vista dei contenuti che della forma grafica, ebbe, stranamente, uno scarso recepimento da parte della popolazione. Una schede informativa generale inviata a tutti coloro che ricevevano la pubblicazione che intendeva verificare il grado di interesse e di apprezzamento della stessa, vide ritornare solo sei schede su un totale di 270 inviate. Il rammarico di non essere riusciti a costruire quel dialogo tra cittadini ed amministrazione che si era prefissato il Comitato di Redazione fece cessare quello che fu il primo tentativo in valle di Ledro di un periodico comunale. Sulla scia del comune di Concei iniziò nell’ottobre del 1995 ad uscire “Il Ponale” editato dal comune di Molina di Ledro, diretto dall’allora sindaco Angioletta Zecchini e curato inizialmente dal Direttore responsabile Pierangelo Giovanetti che lasciò poi il 16 suo posto a Francesco Terreri. Nato con la convinzione di dare a tutti gli abitanti di Molina uno strumento di conoscenza e di confronto per la popolazione dell’espressione del Comune, dei suoi problemi e delle sue attività, come, quindi, “un collegamento tra il paese e la sua amministrazione” visse qualche momento di contrasto che non fermò però il suo iter fino al marzo del 2000 quando, in attesa dell’evolversi del progetto sull’Unione di valle, intese sospendere la sua attività. Anche il comune di Bezzecca volle tentare un dialogo coi propri censiti. “Bezzecca notizie” curato e diretto ancora una volta da Pierangelo Giovanetti, inizia la sua pubblicazione nel dicembre 1996 e termina poi verso la metà dell’anno 2000, in coincidenza della chiusura del quinquennio amministrativo e del rinnovo del Consiglio comunale, con l’ultimo suo numero. Anche questo strumento di informazione e dialogo si limitava quasi esclusivamente a notizie relative all’attività e all’amministrazione del paese, tentando di fare informazione su quanto avveniva nel Comune, sulle decisioni dell’amministrazione e del consiglio, sulle richieste e sulle lamentele dei censiti, anche attraverso le pagine delle lettere e del Dialogo aperto. L’ultimo Comune in ordine di tempo a uscire con un notiziario comunale è stato il Comune di Pieve di Ledro che nell’inverno tra il 2000 ed il 2001 uscì col primo numero di “Pieve di Ledro: il comune informa”, diretto da Gianluca Marcolini, che però non andò oltre il secondo numero della primavera del 2001 in quanto l’Unione dei Comuni di valle stava soppiantando questa forma amministrativa con quella più ampia che unificava in un solo ente tutti i comuni ledrensi. Un caso particolare merita la segnalazione di un paio di giornalini scolastici curati dagli stessi alunni frequentanti la Scuola media “Giuseppe Garibaldi” di Bezzecca sotto la visione di alcuni insegnanti, “Val de Leder”, ciclostilato internamente alla scuola, tra il 1991 ed il 1993, divenne espressione degli stessi alunni che nel notiziario inserirono notizie storiche, scolastiche, vertenze e questioni con l’anno scolastico, gli insegnanti, rapporti tra studenti. Abbiamo notizia anche di un “Giornalino informativo” curato dagli alunni della prima classe nell’anno scolastico 1993/94 ma sembra che ciò fosse stato solo un passeggero tentativo di stimolare la classe ad un dialogo e ad un rapporto con l’informazione determinante per una crescita nei rapporti umani. Unica fu anche la pubblicazione nell’estate del 1996 di “Valle di Ledro news” un giornale plurilingue formato tabloid curato dal Consorzio Pro Loco della Valle di Ledro con sede a Bezzecca che intese fornire alcune notizie generali di storia e cultura agli ospiti e turisti della valle e che si limitò a quella sola uscita. Ed ora, finalmente, un nuovo notiziario. “Comunitas Leudri”, per riprendere un antico termine che conglobava tutta la popolazione della Val di Ledro in un’unica comunità. Il notiziario, dal nome abbastanza simile a quello editato dal Decanato delle Parrocchie di Ledro (Comunità di Ledro) intende aggregarsi, senza lederne l’importante azione comunicativa sul piano pastorale, liturgico e sociale, a questo, informando il cittadino soprattutto sui temi della cronaca, dei servizi sociali, della cultura e della storia, dell’informazione e del mondo della scuola, della politica, degli avvenimenti generali. Uno strumento che intende aggregare ancor più la popolazione residente ed emigrata tenendola informata e cercando di continuare quel percorso che in tutti gli anni iniziati già dal secondo dopoguerra era stato iniziato con quel primo strumento informativo che manifestava l’evidente necessità di mantenere uniti amministrazioni e popolazione residente. Danilo Mussi 17 Settembre2001... Approda il Progetto d’Istituto nelle scuole della Valle di Ledro All’inizio dell’anno scolastico i genitori hanno ricevuto dagli insegnanti un libretto dal titolo “Apprendere e crescere”, volutamente “ingenuo” nella sua veste tipografica, ma sicuramente prezioso per il fermento di riflessioni da cui è scaturito. La copertina, realizzata da un ragazzino della Scuola Media, riporta i plessi scolastici di Bezzecca-Molina - Tiarno - Concei come quattro tasselli incastonati fra loro di un puzzle, che attende di essere completato con i tasselli di altre realtà più ampie e complesse. Intorno al puzzle si muovono gli alunni, i primi protagonisti della scuola. Ma perché la scuola consegna alle famiglie il proprio Progetto d’Istituto? - per esplicitare le proprie scelte sul terreno dell’offerta formativa - per indicare l’utilizzo delle risorse negli spazi garantiti dall’autonomia scolastica - per definire la propria identità e specificità rispetto alle altre scuole primarie del circondario e della provincia - per responsabilizzarsi rispetto ai punti di debolezza, di inadeguatezza, di opacità - per consolidarsi rispetto ai punti di forza e migliorarsi - per pensarsi nel futuro secondo linee di sviluppo e ricerca derivate dalla capacità d’interrogare, interpretare i bisogni e le attese della realtà sociale - per cui viene organizzato il servizio. Facciamo seguire alcuni flash del progetto, con l’intento di sollecitare la curiosità dei lettori verso una conoscenza più approfondita dell’offerta formativa dell’Istituto di Ledro. La scuola in una rete di rapporti In valle esistono tre plessi di scuola elementare, situati nei paesi di Tiarno di Sopra, Enguiso e Molina, e un plesso di scuola media, situato a Bezzecca. Attualmente la popolazione scolastica complessiva è costituita da 406 unità. Gli alunni provengono dai vari paesi d’appartenenza, nella percentuale illustrata dal grafico. Oggi la nostra scuola è aperta verso l’esterno e stabilisce contatti con diverse realtà operanti sul territorio. Questa apertura nasce non solo dalla necessità di ricercare oltre la scuola risorse comode e qualificate che possono affiancare e valorizzare l’opera degli insegnanti, ma anche da motivazioni di carattere educativo. Il bisogno urgente, per esempio, di favorire nei nostri ragazzi un maggior livello di responsabilità e di impegno civico trova adeguata motivazione proprio all’esterno della scuola e della famiglia, in quelle realtà territoriali che dimostrano volontà di confronto con i ragazzi. Anche il bisogno di approfondire le conoscenze del proprio ambiente di vita può trovare riscontri adeguati proprio nelle attività promosse in sintonia con l’esterno. Vivere oggi nella Valle di Ledro Come si colloca, rispetto ai ragionamenti fino ad ora espressi, la nostra Valle? È anche lei portatrice delle molteplici opportunità ed insidie caratterizzanti la nostra epoca? Cosa significa nascere e vivere qui piuttosto che altrove? Domande che ci dobbiamo porre se vogliamo tentare seriamente di mettere in interazione i tre piani di livello, il mondo, il bambino e il sapere, a cui si è già fatto riferimento nella prima parte della pubblicazione. La dimensione umana della Valle di Ledro Pensiamo che siano tutti d’accordo sul fatto che l’ambiente offerto dalla Valle sia altamente rispettoso dei suoi abitanti. I Paesi che la costituiscono sono tutti di una dimensione molto 18 umana, la popolazione mostra interesse per la natura che la circonda e per la sua conservazione. Anche nei nostri alunni generalmente abbiamo potuto riscontrare il rispetto per l’ambiente e la capacità di individuare i comportamenti non adeguati. La realtà si presenta sicuramente più rassicurante e assai meno complessa se paragonata a molte altre realtà italiane od estere. I nostri ragazzi risultano facilmente consapevoli della realtà circostante e della sua organizzazione. Da migliorare rimane la loro conoscenza della Valle sotto il profilo topologico, storico per riappropriarsi anche del patrimonio legato alle tradizioni. Gli stili educativi riscontrabili all’interno dei vari Paesi evidenziano una buona tenuta dei valori. Uno fra questi la solidarietà, pensiamo ad esempio all’impegno sostenuto nei confronti dei bambini della Bielorussia; o ancora all’atteggiamento di una sostanziale apertura verso le famiglie provenienti da realtà extraeuropee; o all’associazionismo che testimonia la volontà di assumersi impegni per la collettività. Il tessuto sociale e culturale Il tessuto sociale di provenienza dei nostri studenti, pur essendo abbastanza omogeneo, presenta ambienti diversi. Accanto a situazioni vantaggiose non solo sotto il profilo economico, ma anche culturale, esistono diverse realtà di svantaggio. Molto diversificate pertanto risultano anche le situazioni di partenza dei nostri alunni nel loro percorso di apprendimento scolastico. Riteniamo inoltre che vi è un diverso atteggiamento mostrato dalle famiglie nei confronti della cultura e della sua rilevanza, da parte di molti vi è ancora la tendenza a non considerare di particolare rilievo il proseguimento degli studi. Come se la cultura risultasse priva di potere non solo rispetto al successo lavorativo, ma anche come strumento di crescita personale e pertanto strumento per agire sulla realtà in modo significativo. Alcune caratteristiche dei nostri ragazzi Anche la Valle di Ledro, pur presentandosi rassicurante e dominabile, è parte integrante della realtà esterna, piccolo tassello di un mondo che la raggiunge attraverso molti canali: la TV, i giornali, Internet, ma anche il pendolarismo di molti dei suoi abitanti, i viaggi, gli immigrati che la scelgono come meta, ecc. Le opportunità e le incertezze, riferite al mondo odierno, non possono almeno in parte non mostrarsi anche qui. Come tanti altri loro coetanei, anche nostri ragazzi sono fortemente attratti da videogame e computer ai quali riconosciamo, oltre alle loro virtù, il grande difetto di escludere un’elaborazione del linguaggio. Avvertiamo in crescita il numero dei ragazzini che preferiscono correre da soli nelle vaste praterie informatiche, anziché ricercare momenti di gioco aperti a nuove amicizie e soprattutto alla fantasia. Il mancato esercizio al dialogo aggrava la loro già precaria capacità nell’espressione linguistica, che ricalca in maniera ancora più povera e disarticolata nella forma quella espressa dai coetanei di altre realtà italiane. Anche i nostri giovani tendono a mutare esperienze con repentinità, passando da una proposta all’altra con superficiale disinvoltura e talvolta affogano negli impegni extra scolastici con un dispendio d’energie che non trova adeguata gratificazione e risultati apprezzabili. Riscontriamo anche in loro una certa frammentarietà, una difficoltà crescente a perseverare nell’ascolto, talvolta una fatica mal sopportata nel compiere con regolarità un percorso di lavoro. Sono però in genere ben disposti ad integrarsi in un gruppo per cooperare nelle attività, riconoscendo i meriti e le capacità degli altri; ancora più entusiasti e creativi quando si senono coinvolti in lavori che trovano riconoscimento al di fuori della scuola. Si dimostrano inoltre tolleranti e capaci d’accoglienza, anche se in alcune situazioni si sono mostrati titubanti ad aprirsi e a confrontarsi con realtà diverse dalla loro, manifestando un certo distacco in quei momenti in cui era necessaria invece una maggiore partecipazione. Quali priorità educative? Una prima scelta di campo viene da noi espressa nell’intenzione di consentire ai ragazzi un forte radicamento nel proprio territorio, inteso come conoscenza della sua storia, della sua cultura, ma anche dei suoi elementi regolatori ed organizzativi. Una delle nostre priorità sarà quella, anche al fine di compiere un passo significativo per la costruzione della loro identità, di attrezzarli per comprendere, apprezzare, valorizzare, ma anche trasformare, l’ambiente circostante. * I nostri alunni dovranno essere strutturati per poter progressivamente conquistarsi realtà più lontane, con le quali interagire e confrontarsi. * La costruzione della loro identità, sarà attenzione nell’intero periodo che riguarda i nostri alunni dai 6 ai 14 anni… 19 * Altra scelta di fondo è rappresentata dalla promozione di un pensiero il più possibile progettuale, volto alla soluzione di problemi… Portare i ragazzi al rispetto della conclusività, intesa come il portare a termine quanto iniziato… * Si offriranno inoltre più occasioni possibili per un confronto diretto degli alunni con la realtà esterna… * L’acquisizione di una comunicazione ricca ed articolata, alimentata dall’uso dei vari linguaggi verrà considerata come una delle finalità più urgenti ed importati per i nostri alunni. * Tutte queste attenzioni educative hanno come denominatore comune irrinunciabile la condizione che i ragazzi siano immersi in una cultura della responsabilità, testimoniata dagli adulti, insegnati e non, ed esercitata dagli allievi a tutti i livelli: nello studio, nelle relazioni, nel rispetto dell’ambiente. Ambiti di progettazione In coerenza con quanto fino ad ora esposto l’Istituto intende mettere in atto una serie di attività classificabili in alcuni ambiti di particolare rilevanza rispetto alle urgenze formative individuate. Qui di seguito vengono riportati gli ambiti di maggior ricorrenza, con alcune esemplificazioni di attività che sono già state progettate e proposte all’interno del percorso scolastico. Di queste, una parte si propongono con cadenza regolare, altre invece vengono programmate in funzione alle esigenze delle classi, valorizzando anche le varie e differenti offerte provenienti da Enti o dal territorio. Salute Finalità - Comprendere l’importanza della propria salute e di quella degli altri; - Adottare comportamenti consapevoli per la tutela di essa con una conoscenza adeguata del funzionamento del corpo, anche in vista di una efficace prevenzione. Attività / progetti - Progetto prevenzione tossicodipendenze - Progetto educazione socio-affettiva - Progetto prevenzione alcool e fumo - Progetto igiene personale - Incontri con esperti per: conoscenza dei principali farmaci e delle modalità di assunzione e conservazione; interventi di primo soccorso - Scheda sull’evoluzione corporea e fisiologica. Alimentazione Finalità - Acquisire indicazioni relative alle linee guida per un’alimentazione corretta ed equilibrata adatta alla propria attività; - Orientarsi nelle proposte alimentari in maniera adeguata alla conservazione della propria salute; - Orientarsi nella pluralità delle informazioni alimentari tra i messaggi finalizzati alla vendita e quelli finalizzati alla tutela della salute. Attività / progetti - Indagini conoscitive sulle abitudini alimentari dei ragazzi - Incontri con dietista e psicologa - Pubblicità ed alimentazione - Conoscenza delle etichette alimentari e modalità di conservazione degli alimenti - Realizzazione di alcuni prodotti: ricettari, esecuzione di semplici ricette. Ambiente Finalità - Acquisire la capacità di osservare, conoscere, rispettare e salvaguardare l’ambiente in cui si opera ed essere in grado di viverlo in modo consapevole; - Interagire con esso ed imparare ad utilizzare le risorse ambientali in modo corretto e non distruttivo; - Maturare un atteggiamento responsabile nei confronti di qualsiasi spreco attuando comportamenti sostenibili come la raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclaggio, ridurre lo spreco energetico. Attività / progetti - Studio di un ambiente (fiume, bosco, biotopo) - Osservazione fenologica della fioritura di alcune piante campione - Costruzione di un erbario e classificazione delle principali piante della Valle di Ledro - Attività di laboratorio di botanica con osservazioni al microscopio. - Progettazione e gestione di un piano di risparmio energetico nella scuola. Interventi nei seguenti ambiti: elettricità, riscaldamento, acqua, rifiuti - Studio geologico e geografico del proprio territorio - Giornata ecologica - adesione a campagne ambientaliste - Progetto raccolta differenziata (mappatura punti di raccolta a livello comunale, modalità di corretta raccolta in modo differenziato. 20 Multimedialità Finalità - Conoscere le nuove tecnologie e l’uso dei vari software (Word, Excel, ecc.) per videoscrittura, elenchi e grafici; - Fornire la capacità di usare alcuni strumenti per elaborare ed accedere a nuove conoscenze; - Documentare attività tramite il supporto informatico. Attività / progetti - Alfabetizzazione informatica - Conoscenza approfondita di alcuni programmi: Word, Excel - Ricerche con Internet e uso della posta elettronica - Realizzazione di semplici ipertesti - Realizzazione di prodotti vari: opuscoli, fascicoli, giornalini, calendari, ricettari, documentazioni attività varie, grafici. Sicurezza Finalità - Avviare gli alunni ad attività finalizzate alla prevenzione di incidenti e ad interventi di soccorso mirati ed La scuola elementare di Tiarno di Sopra efficaci; - Promuovere la sicurezza all’interno del luogo di studio, di lavoro e del proprio ambiente per la tutela di se stessi e degli altri. Attività / progetti - Regolamento d’Istituto e di classe - Progetto evacuazione dall’edificio scolastico - Conoscenza dei principali percorsi compiuti dagli alunni nei loro paesi e dei punti a rischio rispetto alla viabilità - Educazione stradale con l’intervento di esperti - Mappatura dei punti a rischio in ambito scolastico e nei paesi d’appartenenza. Promozione sportiva Finalità - Promuovere l’orientamento sportivo; - Valorizzare la pratica sportiva in funzione di un potenziamento corporeo e di una migliore conoscenza di sé. Attività / progetti - Gruppo sportivo pomeridiano - Avviamento allo sport di squadra - Partecipazione a giochi della gioventù e comprensoriali - Giornata dello sport - escursioni in montagna - Corso di nuoto. Formazione e lavoro Finalità - Acquisire informazioni sulle possibilità di studio e sulle professioni esistenti; - Consolidare competenze volte a compiere scelte e a formulare ipotesi per il proprio futuro. Orientamento Attività / progetti - Visita a realtà lavorative della zona - Visita agli Istituti scolastici (scuole superiori e professionali del Comprensorio) - Interventi di esperti di orientamento - Incontro con alunni delle scuole superiori - Realizzazioni indagini - Progetto “Metodiamo” - Incontri con professionisti - Progetti ponte 21 Studio Attività / progetti - Costruzione di un piano di lavoro - Acquisizione di un metodo di studio - Fornire la capacità di utilizzare varie risorse culturali: biblioteche, reti telematiche ed informatiche,, ecc. Lavoro Attività / progetti - Acquisire metodi per fare indagini, ricerche, repertori, ecc. - Partecipare ad una cooperativa scolastica - Rapporti con il mondo delle produzioni - Visite ad imprese produttive. Cooperazione e convivenza Finalità - Favorire la partecipazione democratica; - Consentire la pratica della socializzazione, l’acquisizione di responsabilità, l’assunzione di ruoli/ incarichi. Attività / progetti - Costituzione di una cooperativa - Realizzazione di un mercatino d’oggettistica - Gemellaggio con altre scuole - Settimane formative - Percorsi di lavoro con risorse esterne (case di riposo, genitori, associazioni di volontariato, amministrazioni pubbliche, ecc.) Promozione culturale Finalità - Avviare al gusto delle espressioni artistiche; - Favorire nei ragazzi l’abitudine a progettare, prevedere e verificare i percorsi efettuati; - Favorire la partecipazione e l’essere protagonisti. Attività / progetti - Rappresentazioni teatrali - Esecuzione di concerti - Preparazione di uscite sul territorio, viaggi d’istruzione, visite guidate - Allestimento di mostre tematiche - Percorsi di lettura-incontro con autori - Realizzazione di un giornalino scolastico, di un opuscolo informativo, vademecum, ecc. Benessere Finalità - Creare un clima favorevole che permetta agli alunni di stabilire rapporti positivi con i compagni, con l’adulto e con la realtà circostante. Attività / progetti - Progetto “Professione educatori” - percorsi rivolti ai genitori ed insegnanti con l’intervento di esperti - Progetto “Impariamo ad imparare” - percorsi rivolti agli alunni all’acquisizione di un metodo di studio - Sportello psicologico di ascolto e consulenza - Progetto continuità fra scuola mataerna/elementare ed elementare/ media - Progetti per l’integrazione di alunni stranieri, alunni che giungono nel corso dell’anno e per alunni in difficoltà. 22 Una settimana sulla sicurezza Impegnati alunni e insegnanti della Scuola elementare di Molina Nel mese di febbraio si è concretizzata la proposta formativa sulla sicurezza che già era stata anticipata ai genitori attraverso il progetto d’Istituto. Considerata l’importanza dell’argomento i docenti hanno ritenuto opportuno concentrare nella settimana dal 18 al 22 febbraio una serie di attività inerenti il tema della sicurezza. Hanno aderito all’iniziativa tutte le classi, affrontando in particolare gli aspetti legati ai pericoli scolastici e domestici; è stato dato particolare rilievo all’aspetto della prevenzione degli incidenti e alle norme di comportamento da adottare nelle situazioni d’emergenza. Gli alunni hanno avuto modo di confrontarsi con il signor Tomatis Riccardo della Scuola provinciale anticendi, che attraverso lucidi ed esemplificazioni è riuscito a trasmettere in modo efficace informazioni utili alla sicurezza del cittadino e dello scolaro, nonché a promuovere comportamenti corretti nei momenti d’emergenza. Con la collaborazione del signor Martino Maroni, responsabile del Corpo Vigili del Fuoco di Molina, si è poi simulato un incendio nella scuola, passando così alle prove di evacuazione. Gli alunni si sono attivati per effettuare indagini e ricerche legate sia all’esperienza familiare, come a quella scolastica, sia a quella territoriale. Le informazioni raccolte hanno permesso agli alunni e agli insegnanti di potersi confrontare all’interno di contesti reali e familiari e ciò ha reso più efficace la proposta formativa. Riteniamo interessante pubblicare alcuni stralci di lavoro: Prova di evacuazione INFORTUNI SCOLASTICI NELL’ANNO 2000/2001 - ISTITUTO COMPRENSIVO LEDRO In quale momento? Quali conseguenze? 23 INDAGINE SUGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ANNO 2001 Nell’anno 2001 qualche persona della tua famiglia ha subito un incidente domestico? Chi l’ha subito? Ti è successo... Qual’è stata la causa dell’incidente? Raccolta ed interpretazione dei dati Dopo aver fatto un’indagine statistica abbiamo potuto rilevare quanti incidenti ci sono stati nell’anno scolastico 2000/2001 all’interno dell’Istituto Comprensivo di Ledro. Abbiamo scoperto che la maggior parte degli incidenti sono state fratture agli arti; inoltre si sono verificate più fratture agli arti destri perché i bambini tendono a ripararsi dalla caduta con la mano o il piede destro. La maggior parte degli incidenti sono accaduti nella scuola media di Bezzecca e nella scuola elementare di Molina. La maggior parte degli incidenti si sono verificati durante gli esercizi fisici (in palestra) e durante la ricreazione. Ricordo che lo scorso anno nel periodo precedente il Natale, Mariljn, una mia compagna, mentre giocavamo a palla colpire ha subito un piccolo incidente; prese male la palla e accidentalmente si fratturò il dito: dapprima anche la maestra credeva che fosse solo una contusione, ma il giorno dopo Mariljn andò all’ospedale e si fece fare una radiografia; si capì che si era procurata una frattura al dito della mano destra: venne steccata e tenne la fasciatura per circa un mese. S.G. Cronache di incidenti scolastici e domestici, realizzate dagli alunni Per quanti giorni l’incidente ha avuto conseguenze? Le cronache che seguono sono state realizzate da alcuni alunni di quarta, questi hanno voluto riportare alcuni incidenti realmente accaduti, raccontandoli con il linguaggio tipico della cronaca giornalistica. PERFORATO L’AVAMBRACCIO CON UN AGO Sempre più frequenti gli incidenti delle casalinghe pensionate, per colpa di oggetti taglienti o appuntiti. L’ultimo fatto è successo venerdì 9 maggio alle 15.10, ad una pensionata di nome M.B. di 74 anni residente in una casa, a metà strada tra la frazione di Legos e Molina di Ledro. M. era in sala e stava sistemando la 24 cesta del cucito dopo aver concluso il suo lavoro; appoggiava gli arnesi e si è sentita pungere dall’ago che aveva precedentemente infilato in una pezza; fortunatamente è corsa dai vicini, che l’hanno portata al pronto soccorso; le hanno fatto i raggi e per fortuna l’ago non aveva preso la vena, altrimenti sarebbe stato pericoloso. I medici le hanno tolto l’ago e le hanno fasciato l’avambraccio. E’ difficile spiegare la causa di questo incidente, probabilmente è accaduto per distrazione. F. C. SI TAGLIA MENTRE PROCEDE NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Casalinghe sempre più sfortunate per colpa di coltelli o di altri oggetti taglienti. L’ultimo colpo è di ieri pomeriggio. L.C. di 30 anni, insegnante di ginnastica, residente a Pieve di Ledro, mentre stava cercando di togliere la plastica da un vasetto di aromi, si è ferita con il coltello procurandosi una lacerazione alla mano destra. L. è stata subito accompagnata al Pronto Soccorso dove le hanno medicato e fasciato la mano, quindi ha potuto tornare a casa. La signora avrà conseguenze per un mesetto circa. E’ sufficiente un momento di distrazione per tagliarsi e per provocarsi ferite molto profonde. Da ieri pomeriggio in casa C. sono stati tutti un po’ più attenti anche se incidenti così ne accadranno ancora. S.N. SI ROMPE UN BRACCIO DAVANTI ALLA FIGLIA E AI NIPOTI GUARDA COME DONDOLO! Quando nelle abitazioni si fanno opere di restauro è facile che qualche anziano ne rimanga vittima; così è capitato alla signora R.T. di 73 anni che è caduta fra dei graniti sparsi, davanti alla figlia e ai nipoti. L’anziana donna è stata subito soccorsa dalla figlia e dal genero che l’hanno portata al Pronto Soccorso di Riva; dalla radiografia è risultato che aveva una frattura alla spalla destra. Questo fatto è accaduto alle 7.30 a Pieve di Ledro. E’ difficile stabilire la causa dell’incidente, forse il buio, forse la debolezza, forse la fretta. T.S. 25 Norme comportamentali REGOLAMENTO PER LA SICUREZZA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA IN CASO D’INCENDIO Al momento dell’allarme ecco cosa fare: lasciate tutti gli oggetti personali incolonnatevi dietro l’apri fila non aprite le finestre seguite le vie di fuga indicate non usate l’ascensore raggiungete il punto di raccolta assegnato MANTENETE LA CALMA! 26 “TEATRIAMO INSIEME” Un esperienza artistica che si fa condivisione La cooperativa scolastica C.O.R.A.L.L.I della scuola media di Bezzecca ha preparato e messo in scena, poco prima di Natale, una serie di rappresentazioni teatrali all’auditorium di Tiarno di Sopra. Della cooperativa fanno parte tutti gli studenti delle classi seconde con i rispettivi insegnanti. Fondata nel settembre 2000, la cooperativa ha sempre lavorato per raccogliere fondi destinati alle missioni. Nel Natale 2000 i ragazzi della Cooperativa hanno prodotto oggetti che sono poi stati venduti ad un mercatino scolastico. Quest’anno si è pensato invece di cimentarsi in attività teatrali, all’interno di un progetto denominato “teatriamo insieme”. Sotto la guida di una vera attrice, Clelia Dal Ponte di Pordenone, i ragazzi della C.O.R.A.L.L.I., suddivisi in tre gruppi eterogenei, hanno portato in scena “I vestiti nuovi dell’imperatore”, “L’ovo di Giotto” e “ Pelle d’asino”, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di consensi. L’ingresso alle rappresentazioni, articolate su più giorni, era a offerta libera pro missioni. L’impegno dei ragazzi e degli insegnanti è stato notevole, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.”Ero curiosa di sapere come si sentono gli attori sul palco”scrive Martina Daldoss sulla sua relazione finale; ”durante le prove mi sono sentita felice” dice Laura Trentini “ma anche un po’ strana perché quelle cose non si fanno tutti i giorni.”All’inizio ero un po’ impacciato, ma col passare dei giorni ho imparato ad essere più spigliata”confessa Federica Degiacomi, la splendida Fata Lilla di Pelle d’asino.”Io in quel giorno che ho la recita non so come mi muoverò, come reciterò la parte, come reagirò sul palcoscenico “ commenta Semir Syleyman, qualche giorno prima.”Spero proprio che la recita vada bene” conclude James Guaiti. L’11 marzo 2002, nell’atrio della scuola media di Bezzecca, Giordano Salvi presidente della cooperativa scolastica C.O.R.A.L.L.I. ha consegnato al maestro Gianni Collana, rappresentante del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro, un assegno di € 300,73, ricavato dall’attività di teatro proposta e messa in scena nel mese di dicembre a Tirano di Sopra dai soci - attori della Cooperativa stessa. Di fronte a tutti i ragazzi della cooperativa, presenti nell’atrio, il signor Collana, quale rappresentante del Gruppo Alto Garda e Ledro, ha accolto l’offerta e ha dato lettura ad un messaggio arrivato in questi giorni dal fratello padre Franco, missionario in Tanzania: nella lettera si ringraziava il Gruppo Missionario per la preziosa opera di volontariato a favore delle popolazioni africane e si valorizzava il sostegno economico di tutti. Il signor Collana ha anche spiegato a grandi linee quale lavoro i missionari stiano svolgendo i questi tempi in terra d’Africa. Gruppo Sindacato Pensionati italiani Trentino Il gruppo SPI (Sindacato Pensionati Italiani Trentino) della CGIL Lega della val di Ledro, conta 430 tesserati (la percentuale più alta del Trentino) ed ha sede a Bezzecca in P.zza Obbedisco numero 7. Dal 1 gennaio 2001 la sede ha un orario di apertura al pubblico: il martedì e il venerdì dalle 14.00 alle 17.00. Il segretario del gruppo è Stanchina Celestino di Tiarno di Sotto ed il suo vice Gnuffi Lorenzo. Il resto del direttivo è così composto: Degara Luigi, Sosari Sergio, Gianera DalBosco Sofia, Cellana Alfonsina, Zamboni Rodolfo, Crosina Gianna e Bertolotti Tiboni Erina. Per parecchi anni il segretario del gruppo fu Angelo Stenghel di Pieve di Ledro. Oltre ad essere un punto di riferimento per i pensionati della valle scopo del gruppo è quello di partecipare a manifestazioni sindacali, culturali, organizzare gite, pranzi e feste e partecipare ad incontri con leghe fuori provincia. 27 Sci Club Ledrense: una stagione memorabile Nel riassumere l’attività invernale dello Sci Club Ledrense è doveroso iniziare con l’ultima “perla” ottenuta da Chiara Zoppirolli, componente della staffetta trentina classificatasi terza ai Campionati Nazionali Juniores femminili. E’ stato questo il giusto coronamento ad una stagione particolarmente felice. Un inverno denso di attività e di appuntamenti e colma di brillanti risultati. Attività che, sull’onda dei lusinghieri successi colti nella precedente stagione sciistica, inizia con la soddisfazione di avere prenotati per la squadra agonistica del Comitato Provinciale dello Sci di fondo quattro dei suoi atleti di punta: Chiara Zoppirolli, Eva Santi, Alessandro Segalla e Michele Dal Bosco. Cominciano quindi gli allenamenti già nel corso del mese di luglio e contemporaneamente sono delineati dal Presidente Ivano Segalla e dai suoi Collaboratori i programmi e gli obiettivi per la stagione invernale 2001/2002. In testa permane il completamento dei lavori per la pista di Concei e il suo definitivo funzionamento con l’innevamento artificiale e l’illuminazione notturna. La condivisione da parte dell’Amministrazione Comunale di Concei di quest’importante progetto per lo sport e per la Comunità Ledrense, fa sì che l’opera sia completata e resa disponibile per l’inizio della stagione invernale. Corre l’obbligo di esprimere un sentito ringraziamento ai Sindaci che si sono succeduti alla guida dell’Amministrazione, Stefano Segalla e Maurizio Mazzola, e a tutti i loro Colleghi Consiglieri, per avere sostenuto con determinazione l’iniziativa cogliendone l’importanza non solo per l’attività dello Sci Club, ma e soprattutto per i giovani, ai quali la nostra Comunità deve guardare con sempre maggiore interesse e attenzione. Gli allenamenti proseguono per tutto l’autunno, coinvolgendo oltre agli atleti della squadra, per così dire agonistica, anche un nutrito gruppo di bambini, con l’intendimento di avvicinarli allo sci di fondo grazie ad uno specifico programma di pre-sciistica e corso sulla neve, previsto per il periodo delle vacanze natalizie. Con l’avvicinarsi dell’inverno e l’abbassarsi delle temperature, si cominciano ad individuare tempi e modi per procedere alla predisposizione della pista che vede i primi fiocchi di neve artificiale nell’ultima settimana di novembre. Sono intere nottate passate a “fabbricare” la neve; altrettante giornate a distribuirla e tracciare il percorso: tutto ciò grazie all’impegno dei volontari dello Sci Club. Il risultato è la realizzazione di una pista impeccabile che ha consentito di procedere con gli allenamenti sulla “materia prima” in una stagione priva di nevicate. Iniziano quindi le prime gare e già alla prima uscita sono raccolti ottimi risultati: il 29 dicembre a Tesero la coppia Chiara Zoppirolli ed Eva Santi occupano il primo posto della loro categoria; Emiliano Mazzarini e Michele Zamboni giungono settimi per la categoria Senior, emulati da Alessandro Segalla e Michele Dal Bosco (settimo posto) e da Paolo Penner e Paolo Santi (dodicesimo posto). Altra importante affermazione in una gara di Coppa Italia delle atlete femminili Ledrensi, a Frassinoro - Loc. Prati S. Geminiano sugli Appennini Emiliani, il 6 gennaio 2002, con il secondo e il quinto posto rispettivamente di Chiara Zoppirolli ed Eva Santi. Di prestigio anche i piazzamenti di Alessandro Segalla e Michele Dal Bosco giunti nell’ordine settimo e nono. Accanto all’attività agonistica, si organizzano i corsi per i giovanissimi, con una partecipazione di oltre 30 bambini, sotto la guida della maestra Michela Farina e di Rino Mazzarini. A loro si sono aggiunti altrettanti coetanei provenienti da Fiavè. Il 6 gennaio 2002 è svolta la gara di fine corso alla quale hanno preso parte, oltre ai corsisti, anche gli atleti Ledrensi e quelli di Brentonico. Complessivamente gli at- leti al via sono stati 72, suddivisi nelle varie categorie dai Baby ai Senior, e hanno tutti concluso con entusiasmo la loro gara. A fare da contorno, oltre alle montagne rese incantevoli dalla splendida giornata, tante gente che ha sostenuto con un tifo da stadio tutti gli atleti. La pista è stata meta, oltre che degli atleti che hanno potuto allenarsi in continuità, anche di tanti appassionati che hanno manifestato un generale apprezzamento per la pista e per chi l’ha realizzata. Si riprende quindi a gareggiare e a Tesero il giorno 13 gennaio 2002, sul podio salgono anche i “mini atleti” delle categorie cuccioli e Baby con Sergio Segalla, Laura Silvestri, Stefania Sartori e Beatrice Casolla ai primi e secondi posti. Completano il risultato positivo della giornata, i piazzamenti ai vertici delle rispettive categorie degli altri atleti con il primo posto assoluto per Emiliano Mazzarini. Il forte sciatore è stato ospite della trasmissione “Sotto Zero”. Il 28 gennaio 2002, a Vermiglio è ripetuto il successo con ancora ai primi posti Sergio Segalla, Laura Silvestri, Stefania Sartori, Beatrice Casolla, Chiara Zoppirolli e Emiliano Mazzarini. Ai campionati Provinciali svolti a Vermiglio il giorno 17 febbraio 2002 vince Emiliano Mazzarini, mentre colgono importanti piazzamenti Zamboni Michele, Walter Zoina, Michele Michelotti, Chiara Zoppirolli che, assieme a tutta la squadra, consentono di cogliere primo posto per Società allo Sci Club Ledrense. Analogo successo è colto a passo Cereda, il 3 marzo 2002 con i migliori atleti sempre sugli allori e tutta la squadra a contribuire ancora al primo posto di Società. L’ultimo successo in ordine di tempo è la conquista del Trofeo Caduti della Montagna svoltosi il giorno 10 marzo 2002 sulle nevi del Bondone. Vogliamo inoltre ricordare la partecipazione ai campionati Nazio- 28 nali svoltisi in Sicilia di Chiara Zoppirolli dove si è classificata dodicesima; quella di Giulio Casolla ai campionati Trentini e Italiani di Biathlon classificatosi rispettivamente al terzo e ottavo posto. Le ottime prestazioni di Walter Mora alle gare sulla lunga distanza, Marcialonga, DobbiamoCortina, Val Casies e alla Vasalopet in Svezia: gara di 90 Chilometri. Infine la partecipazione ai campionati nazionali studenteschi di Michele Cassoni, Paolo Santi e Alex Cigalotti, per le scuole medie, e di Massimo Collotta, Michele Dal Bosco e Davide Penner per le scuole superiori. Vivo è il compiacimento dei Dirigenti dello Sci Club per i risultati conse- guiti, ottenuti grazie alla passione, l’amicizia e l’impegno. Valori ai quali vogliamo affidare il futuro del nostro Sodalizio, convinti che da una buona semina i frutti saranno senz’altro di soddisfazione. Articolo curato direttamente dallo Sci Club Ledrense Tremalzo in una bella foto dello Studio Bartoli di Locca di Concei SS Tremalzo: risultati pochi ma giovani molti Se l’attività agonistica invernale nello sci alpino della SS Tremalzo è stata alquanto limitata, per ovvie ragioni (Tremalzo, scarso innevamento, trasferte impegnative per gli allenamenti). non altrettanto si può dire per quanto riguarda l’attività rivolta ai più giovani. La Società segue vari sport, che vengono gestiti sotto la supervisione del Presidente Paolo Ferrari in settori autonomi, ed ha riscosso notevole successo nelle varie discipline per quanto riguarda la partecipazione. 29 Durante le vacanze natalizie e nei fine settimana successivi al Corso per principianti svoltosi sulle nevi di Pinzolo, hanno partecipato una quarantina di alunni delle Elementari, mentre alla ginnastica presciistica, seguita dagli istruttori Mauro Trentini e Lara Cis, vi è stata la partecipazione di 60 persone. Il 17 marzo 2002 vi è stata quindi la tradizionale Gara Sociale, alla quale hanno tra l’altro partecipato numerosi dei bambini che hanno frequentato il corso principianti. A fine articolo daremo spazio ai risultati nelle varie categorie. Nel settore pallavolo, esistono due squadre femminili che disputano una regolare attività agonistica: sono 13 le ragazze che compongono l’organico della I squadra iscritta alla terza divisione provinciale, e ben una ventina quelle che fanno parte dell’Under 15, anche loro impegnate nel Campionato Provinciale di categoria. Ma la soddisfazione più grande è stata la partecipazione di una quarantina di ragazzine delle ultime tre classi di Elementari ai corsi di mini-volley. Una realtà quindi estremamente rilevante nel panorama dello sport e delle attività della nostra Valle. Una soddisfazione per i dirigenti e per l’allenatore Giulio Angelini, che va ben oltre ai risultati dell’attività agonistica. E’ partita inoltre l’attività del gruppo di Mountain Bike, sempre più agguerrito e numeroso. I risultati della squadra di Marco Avesani, che speriamo densi di soddisfazione, li riporteremo nei prossimi numeri del bollettino, in quanto il grosso dell’attività viene svolto da ora a fine estate. Non grossi risultati nell’attività agonistica, mi dicevano alcuni dirigenti con molta ammirazione ed un pizzico di GARA SOCIALE 2002 DOSS DEL SABION (PINZOLO) Domenica 17/03/2002 Campioni Sociali Super Baby femminile: Silvia Filippi Super Baby Maschile: Elia Filippi Baby femminile: Elena Filippi Baby maschile: Ilario Segalla Cuccioli maschile: Daniele Boni Ragazzi maschile: Erik Ferrari Allievi femminile: Anna Gnuffi Allievi maschile: Maurizio Baga Giovani femminile: Ilaria Avesani Dame: Francesca Bontempi Over 40 maschile: Marco Avesani Under 40 maschile: Stefano Zendri giusta invidia per quelli dello Sci Club, ma soddisfazione per la partecipazione dei molti giovani e giovanissimi nelle varie attività che costituiscono uno stimolo incredibile per l’impegno futuro di tutto il direttivo. CALCIO LEDRENSE: È QUI LA FESTA! Nel prossimo numero verrà dedicato il meritato articolo alla Ledrense e alla sua promozione in I categoria. A giocatori, tecnici e dirigenti giungano i complimenti del Comitato di Redazione e di tutta la Valle di Ledro. L’augurio è di poter ripetere le gesta di quest’anno anche nel prossimo campionato e che comunque resti quel clima di gioia e voglia di stare insieme che ha contraddistinto il gruppo in questa stagione. 30 RAMPILEDRO Dehò vince la quinta edizione Le previsioni meteorologiche non hanno per fortuna colpito nel segno, consentendo alla 5^ Edizione della RampiLedro di svolgersi in condizioni ottimali. Lo testimonia il tempo realizzato dal vincitore Marzio Dehò che con 1 ora 46 minuti e 49 secondi ha stabilito il nuovo record del percorso, alla media di 22.47 km/h. Il portacolori della Carraro ha finalmente centrato il successo dopo la piazza d’onore del 1999 ed il terzo posto nell’anno successivo. Alle sue spalle Martino Fruet e Massimo De Bertolis, lo scorso anno ottimo secondo, a testimoniare l’altissimo livello del lotto dei partecipanti. Nella classifica femminile netto il dominio di Alexandra Hober, che ha concluso con un ottimo 2.18.35 precedendo di quasi un quarto d’ora la seconda classificata Anna Ferrari. Al terzo posto l’ex nazionale di maratona Paola Lanzarini. La nostra Elena Marchi ha confermato i suoi continui miglioramenti terminando al quinto posto assoluto in 2.41.27. Tra i ledrensi da segnalare l’ottima prestazione del solito Mauro Giovanetti (21° nella sua categoria) e di Giuliano Piva della SS Tremalzo (35° nella medesima categoria). Buonissima la prova negli escursionisti del giovanissimo Alessandro Segalla, secondo assoluto in 2.36.25. A un minuto è giunto Giorgio Avancini, quarto nella stessa categoria. Enorme successo il giorno precedente per la Minirampiledro, dove oltre 200 bambini hanno confermato l’interesse per la mountain bike ed il successo della formula lanciata dalla UISP per favorire il connubio tra sport e divertimento. Tanta soddisfazione quindi per il Comitato Organizzatore presieduto da Mario Penner e per le centinaia di volontari che ogni anno garantiscono lo svolgimento della Manifestazione. Ottima l’intesa tra il Comitato, le Pro Loco di Valle, il Circolo Pensionati, la SS Tremalzo, la UISP provinciale, nonchè la collaborazione con i Corpi Volontari dei Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Croce Rossa, con i Vigili Urbani dell’Unione di Valle e i Carabinieri della locale Stazione perfettamente coordinati dal Maresciallo Massimo Stefani. Il vincitore della 5^ edizione Rampiledro Marzio Dehò Anche le manifestazioni serali collegate, organizzate dalla Pro Loco di Pieve di Ledro sotto la regia del neoPresidente Giorgio Pellegrini hanno riscosso un buon successo di pubblico, Minirampiledro sia nella serata di venerdì con la festa dell’Associazione 99% Live ed il concerto del Gruppo Veronese “GAS”, che di sabato con la serata disco insieme ai DJ di Radio Digi-One. Un successo che ridà vigore agli Organizzatori, da sempre alle prese con problemi di bilancio, anche se certamente un aiuto concreto da parte di tutti quelli che traggono anche un beneficio diretto, e non solo di alcuni di essi, è fondamentale per il proseguo della Manifestazione. Il servizio televisivo di RAI-SAT ha reso un ottimo servizio alla propaganda della nostra Valle, perdere queste occasioni potrebbe essere rimpianto in breve tempo, visto che il connubio tra ambiente, turismo e sport resta un biglietto da visita fondamentale per tutta la nostra Comunità ed il nostro territorio. Oltre al numero dei partecipanti, che ormai è assestato intorno ai 1.500, c’è da ricordare la presenza dei giornalisti di tutte le maggiori riviste del settore, che ancora una volta hanno esaltato sia l’aspetto tecnico della gara che la bellezza ineguagliabile della nostra vallata. articolo curato dal Comitato RampiLedro 31 Circolo pensionati e anziani Valle di Ledro Bezzecca lì 3 aprile 2002 Finalmente il giorno 10 marzo c.a. alle ore 16, con immensa gioia e con una straordinaria ed impensabile partecipazione si è inaugurato, per la prima volta nella storia della Valle di Ledro, il Circolo Pensionati ed Anziani di tutta la Valle! Quando nei primi mesi del 2000 questo evento era solo nei - personali pensieri ecco che con l’aiuto degli amici che hanno avuto fiducia nelle mie prospettive, le stesse sono divenute realtà, attivando immediatamente un apposito Comitato per il futuro Circolo per Anziani e Pensionati della Valle. Il giorno 8 marzo 2000, grazie alla collaborazione di volonterosi Anziani e Pensionati è stato possibile presentare ad alcune Amministrazioni Comunali della Valle la richiesta di una adeguata Sede, accompagnata da un copioso elenco di firme (circa 300). La scelta preferita era logicamente Bezzecca, non per questioni campanilistiche, ma per poter accontentare sia le richieste della bassa Valle che quelle dell’alta Valle e della Val di Concei. Grazie all’Amministrazione Comunale di Bezzecca, sensibile alle nostre esigenze, il giorno 13 dicembre 2001 si é proceduto alla stipula di un contratto per la concessione, provvisoria, di una sala al piano terreno dell’ex Scuola Materna “Arnaldo Cis” Via Cesare Battisti n. 2 in Bezzecca, concessione gratuita e con spese di riscaldamento, luce ed acqua a carico dell’Amministrazione. La Sede (38060 BEZZECCA (TN) Via Cesare Battisti, 2) è provvisoria in attesa di reperire una Sede adeguata ai già numerosi associati (oltre 400!). Il giorno 24 febbraio 2002 presso la sala dei Vigili del Fuoco di Pieve di Ledro, messa gentilmente a ns. disposizione dal Comandante Sig. Damiano Mora, si è svolta la prima Assemblea Costitutiva alla presenza di circa 100 tesserati sugli allora 311 iscritti. Inaugurazione del Circolo Pensionati e Anziani Valle di Ledro Lo statuto è stato approvato a maggioranza si può dire totale e dallo spoglio delle schede di votazione è stato eletto il primo Direttivo così composto: Angelo Longo - Angelo Penner - Adone Oliari - Aurelio Cigalotti - Sandro Zendri - Bruno Seia - Antonio Sartori Roberto Bartoli - Enrico Toniatti - praticamente tutto il Comitato promotore! Revisori dei Conti: Bruno Casari Silvana Toccoli - Valentina Leonardi Probiviri: Evaristo Tiboni - Cecilia Rosa - Fausto Boni Il giorno 5 marzo c.a. il Direttivo ha eletto: Presidente: Angelo Longo Vice Presidente: Angelo Penner Cassiere: Adone Oliari Segretaria: Gemma Losito Consiglieri: Aurelio Cigalotti - Antonio Segalla - Sandro Zendri - Bruno Seia Enrico Toniatti - Roberto Bartoli Revisori dei Conti: Bruno Casari Silvana Toccoli - Valentina Leonardi Probiviri: Evaristo Tiboni - Cecilia Rosa - Fausto Tiboni. L’inaugurazione Domenica 10 marzo c.a. alle ore 16 alla presenza degli Amministratori della Valle, di Autorità ed esponenti del Volontariato oltre cinquecento Pensionati ed Anziani, compresi i Presidenti ed i Vice Presidenti dei Circoli Pensionati di Riva e di Storo, è avvenuta la cerimonia di inaugurazione del Circolo preceduta da alcuni brani corali eseguiti dal Coro Cima D’Oro e quindi dalla Benedizione della Sede da parte del Cappellano Spirituale del Circolo, Don Mario Sartori. La commozione sia personale che da parte di tutti i componenti del Direttivo, dei Revisori, e dei Probiviri era evidente e giustificata! Dire grazie a tutte le persone che hanno collaborato perchè questo giorno resti indimenticabile è doveroso! Come l° Presidente del Circolo mi auguro che questo giorno non abbia un traguardo ma segni una nota lieta e positiva nella storia della Valle a sostegno di tutte quelle persone che hanno atteso questo giorno ma che ora devono, frequentando il Circolo, dimostrare che la scelta è stato un atto doveroso a sostegno dei problemi poiché tutti, ogni giorno, diventiamo un po’ più vecchi, anche se oggi si vive più a lungo e si vive meglio, non dimenticando che Amore, creatività e conoscenza crescono con gli anni! Il Presidente Angelo Longo 32 Relazione annuale dell’attività della casa di riposo “GIACOMO CIS” (anno 2002) Con il nuovo anno (2002) si apre per le RSA Trentine, quindi anche per la nostra struttura, uno scenario di cambiamenti e novità. La trasformazione delle case di riposo in RSA sta comportando un forte impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti (Consiglio di Amministrazione, operatori, istituzioni) non solo perché le RSA cominciano a misurarsi in modo sempre più stringente con la cultura sanitaria, con sistemi di qualità, con nuovi modelli organizzativi e gestionali, con nuove tecnologie e metodologie di intervento, ma in modo particolare perché ci troviamo in una fase di transizione particolarmente complessa. Sono in atto da tempo a vari livelli interdipendenti -nazionale, regionale, provinciale, comunale - processi radicali di riforma dei servizi socio sanitari. La Terza riforma sanitaria o decreto Bindi (D.L. 229/1999) e la legge quadro di riforma degli interventi e dei servizi sociali (Legge 328/2000) che a breve saranno recepite a livello regionale e provinciale, hanno infatti introdotto profonde innovazioni. La storica legge istitutiva delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (legge 17 luglio 1890, n. 6972, detta anche legge Crispi) è stata abrogata e le I.P.A.B. saranno presto trasformate in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (decreto legislativo n. 207/2001) La titolarità dei servizi sarà in capo ai comuni e alla Provincia ed enti come la nostra Casa di riposo da un lato prenderanno parte al processo politico della programmazione e dall’altro assumeranno il ruolo di fornitori di servizi chiamati a misurarsi anche con logiche di tipo aziendale e competitivo. Alcuni effetti di questi processi di riforma di ampia portata saranno riconoscibili fin dal 2002, attraverso le politiche provinciali che mirano a dar corso ai processi di autorizzazione e di accreditamento dei servizi assistenziali e sanitari, allo sviluppo della carta dei servizi delle RSA, alla possibilità di coinvolgere nelle decisioni organizzative e di programmazione dei vari Enti anche i familiari degli ospiti. L’Istituzione delle l’U.V.M. (Unità Valutativa Multidisciplinare) ha di fatto già modificato la precedente La “Casa di Riposo Giacomo Cis” di Bezzecca negli anni Sessanta (prop. Casa di Riposo) organizzazione della nostra Casa di Riposo e in un certo senso limitato l’autonomia di presa in carico degli ospiti. Infatti la Provincia si è convenzionata con la Nostra RSA per 57 posti letto e la copertura di questi posti viene gestita direttamente dal Distretto Sanitario secondo la gravità e l’urgenza di ricovero che viene determinata dalle UVM. In questo modo viene superato quanto previsto dal nostro Statuto che prevedeva una corsia privilegiata per i residenti in Valle di Ledro. Nell’ambito di questo scenario sociale ed istituzionale si innestano le possibilità e le esigenze di sviluppo della Nostra Struttura per i prossimi anni. Sviluppo inteso come miglioramento continuo della sensibilità e delle capacità professionali degli operatori e dei responsabili, come innovazione dell’organizzazione come consolidamento della collaborazione con gli Ospiti, i Familiari ed i Volontari, come ricerca di possibili miglioramenti della qualità dei servizi offerti, come diversificazione dei servizi per meglio rispondere alle esigenze della comunità e delle persone. DATI SULL’ATTIVITÀ 2001 E INDIRIZZI 2002 Nell’ambito dello scenario complesso ed in movimento sopra ricordato, il lavoro svolto nel 2001 e che si ritiene di sviluppare ulteriormente nel 2002, resta sempre la trasformazione della casa di riposo verso un modello di RSA. Tale modello ha come obiettivo assicurare il benessere dell’ospite, mantenendo il miglior livello possibile di salute e quindi di qualità della vita, in un luogo non separato dalla comunità dove continuare a mantenere le proprie relazioni personali sociali, nel rispetto della dignità della persona, dei bisogni individuali, attraverso una costante e qualificata assistenza, anche in collaborazione con la famiglia e con le 33 associazioni di volontariato. Il Consiglio per raggiungere questi obiettivi sta operando in modo globale per adeguare la struttura e l’organizzazione agli standard sia edilizi che organizzativi, indispensabili per l’erogazione di prestazioni proprie di una struttura ad alta integrazione socio-sanitaria. RISTRUTTURAZIONE La Casa di riposo, lo scorso anno, è stata particolarmente impegnata nei lavori di ristrutturazione; lavori che hanno visto con la fine del 2001 la conclusione del primo intervento (primo lotto). L’ intervento ha permesso un ampliamento della casa di riposo con un aumento 10 posti letto che permetteranno una razionalizzazione dei posti all’interno dell’edificio principale, e ha dotato la struttura di una nuova palestra, di locali per i servizi alla persona (bagno clinico e locale parrucchiera) di una nuova sala per la socializzazione degli ospiti e un centro diurno per l’ospitalità temporanea ed un secondo ascensore. Questo ampliamento oltre che a qualificare ulteriormente il servizio e migliorando la qualità dei servizi residenziali, permetterà un consolidamento e un ampliamento dei servizi offerti agli esterni (vedi bagni protetti, centro diurno ecc.). Nei primi mesi del 2002 si doveva procedere alla seconda fase della ristrutturazione con l’intervento sull’edificio principale. Il Consiglio di amministrazione viste le nuove disposizioni in tema di RSA e la necessità di predisporre degli spazi per nuclei ad alto fabbisogno sanitarie e assistenziale, ha avviato un’analisi dell’adeguamento in corso. Sono stati evidenziati nuovi bisogni, pertanto si e data disposizione ai tecnici di elaborare una modifica del progetto originario. Il nuovo progetto modifica sostanzialmente il progetto originario e prevede un complesso di interventi sul corpo principale finalizzati alla razionalizzazione degli spazi interni, con una conseguente riqualificazione funzionale completa della struttura. In particolare verrà realizzato un re- parto attrezzato per malati terminali al secondo piano, verrà modificata e ampliata la zona lavaggio cucina con separazione tra sporco e pulito nel rispetto delle nuove norme igieniche (HCCP). A piano terra verrà realizzata una nuova sala da pranzo con superficie utile di circa 120 metri quadrati. In adiacenza alla sala da pranzo principale, lato sud, si andrà ad intervenire sulla attuale veranda con il rifacimento del prospetto Est, che verrà riproposto in forma curva a vetrata continua con un aumento di superficie del locale. Sul lato est verranno demolite le pareti divisorie interne per consentire la realizzazione di una grande sala pluriuso da adibire a soggiorno ed attività varie. Inoltre verrà effettuato un consistente intervento sulle facciate dell’edificio storico al fine di riportarlo al suo originario e pregevole aspetto architettonico. Il consiglio in questi giorni ha deliberato le procedure per l’assegnazione dei lavori. Nei primi giorni di maggio dovrebbe essere già individuata la ditta. Si prevede la fine dei lavori per l’estate 2003. INTERVENTI ORGANIZZATIVI La trasformazione della Casa di riposo in RSA ha comportato già dal 2000 la necessità di rivedere l’organizza- zione generale dei servizi anche per integrarli maggiormente con le nuove esigenze sanitarie e con le nuove figure sanitarie che sempre più saranno presenti nella nostra struttura, come i medici e gli specialisti ospedalieri. Il 2001 ha consentito con ottimi risultati l’applicazione pratica del percorso eseguito. I nuovi orari e i nuovi carichi di lavoro hanno aumentato sensibilmente il tempo dedicato all’assistenza all’ospite. E’ migliorata l’assistenza sanitaria agli ospiti che è stata garantita dall’ente con propri medici. La casa di riposo è convenzionata con due medici di medicina generale che operano con le seguenti modalità. Un medico effettua attività di diagnosi e cura e di coordinamento per due/ tre ore al giorno per cinque giorni per un totale di 12 ore settimanali, l’altro medico effettua la reperibilità generale negli orari non coperti dal titolare e dal Servizio di Guardia Medica. Per tutto il 2001, grazie a una stretta collaborazione con il Distretto Sanitario, hanno svolto attività specialistica entro la Casa di Riposo un cardiologo, un fisiatra, un dermatologo e un neurologo. Attività che verranno potenziate nel 2002. La nuova modalità organizzativa ha portato a una sensibile riduzione dei ricoveri ospedalieri. La “Casa di Riposo Giacomo Cis” di Bezzecca negli anni Sessanta (prop. Casa di Riposo) 34 Per il 2002 si cercherà di qualificare sempre più l’assistenza offerta ai nostri ospiti, agendo in modo particolare sull’organizzazione e sulla professionalità degli operatori operando nel seguente modo: Lavoro per progetti - come cambiamento culturale (analisi, programmazione, verifica del risultato) Lo sviluppo di prassi operative e protocolli comuni La formazione del personale n° 6 operatori a part-time Servizio Residenziale Attualmente la struttura accoglie 60 ospiti, dato preso a riferimento per il finanziamento 2002 è di 57,11 non autosufficienti e 2,23 auto, tutti residenti in provincia di TN, e n. 47 residenti in Val di Ledro così suddivisi: Bezzecca n° 20 Concei n° 6 Molina di Ledro n° 7 Pieve di Ledro n° 6 Tiarno di Sopra n° 5 Tiarno di sotto n° 3 La Casa di Riposo Giacomo Cis negli anni ‘90 Il personale che opera nella nostra struttura è il seguente: Servizio Infermieristico n° 3 operatori a tempo pieno n° 3 operatori a Part. Time n° 3 operatori Convenzionati Servizio Assistenziale n° 19 operatori a tempo pieno n° 15 operatori a Part-time n° 2 Obiettori (giovani residenti in Valle di Ledro) n° 1 Fisioterapista n° 1 Coordinatore dei Servizi Servizio cura della Persona n° 1 Pedicure convenzionata n° 1 Parrucchiera volontaria Servizio religioso garantito dai parroci della valle. Servizio Generali n° 2 Cuochi n° 2 operatori a tempo pieno Servizio Amministrazione - N° 1 direttore - N° 2 assistente amministrativo Visti i risultati ottenuti nel 2001, anche per il 2002 si procederà all’appalto delle pulizie ambientali a ditta esterna quantificando le ore di lavoro e il relativo l’impegno di spesa paragonabile a 2,5 operatori. Positivo è stato nel 2001 il coinvolgimento del volontariato, in modo particolare hanno collaborato con l’ente: · L’ A.V.V.U.L.S che ha messo a disposizione della Casa 4 operatori che garantiscono la loro presenza più volte alla settimana e svolgono una attività di supporto agli ospiti e in modo particolare sono impegnati su progetti specifici di socializzazione mirati. · La Croce rossa sempre disponibile a sostenere tutte le iniziative attivate dall’ente Lodevole è stato anche l’impegno di alcuni singoli e associazioni che hanno offerto momenti di socializzazione e 35 intrattenimenti per gli ospiti. SERVIZI EXTRA-RESIDENZIALI Servizio Pasti a domicilio e bagni protetti Il servizio viene svolto in convenzione con il Comprensorio Alto Garda e Ledro con un bacino di utenza che copre i sei comuni della Valle di Ledro, con alto grado di soddisfazione da parte degli utenti. Il numero di pasti erogati nel corso del 2001 è stato di 7700 e i bagni sono stati 13. Servizio accoglienza diurna Con delibera n° 60 del 31/12/2000 Il consiglio di Amministrazione ha attivato la convenzione con il Comprensorio Alto Garda e Ledro per l’attivazione di un Servizio di accoglienza diurna. Il Servizio è stato sospeso nel corso del 2001 a causa dei lavori di ristrutturazione Verrà attivato nuovamente nel corso del 2002. Questo servizio potrà essere una valida risposta ai bisogni di quelle famiglie che, per ragioni di lavoro o altro, non possono farsi carico dell’assistenza del proprio congiunto durante la giornata e potrà fornire agli anziani del territorio un servizio assistenziale qualificato. BILANCIO DELLA CASA DI RIPOSO PER IL 2002 Analisi delle Entrate: L’entrata relativa alla retta residenziale rappresenta il 32% circa delle entrate effettive (la retta per il 2002 è stata quantificata in euro 30,50) Il finanziamento a carico del Fondo Sanitario Provinciale assegnato alla Casa per l’anno 2001 in base alle nuove disposizioni provinciali è quantificato in Euro 1.074.174,24) Le altre entrate sono dovute al finanziamento dell’APSS per: sostituzioni del personale, parte dell’accantonamento TFR, spesa medica, ausili incontinenza, farmaci e materiale sanitario. Inoltre risulta una entrata relativa ai pasti aperti, quantificata in euro 61.974,83. Da sottolineare la sensibilità dimostrata dalla Cassa Rurale Valle di Ledro che ha erogato un contributo di Lire 10.000.000 che saranno utilizzati per dotare tutte le nuove camere di impianto televisivo centralizzato. Dalla Ditta Mariani che ha donato un contributo di Lire 2.500.000 che è stato utilizzato per l’acquisto di attrezzature sanitarie. Le entrate complessive del bilancio di previsione 2002 sono così ripartite: TIT. 1 Entrate effettive Euro 2.116.386,39 TIT. 2 Movimento di capitali Euro 0 TIT. 3 Partite di giro Euro 181.170,44 Totale Euro 2.297.556,83 con pareggio di uguale importo alla spesa. Analisi della Spesa: Il Bilancio di previsione pareggia per l’importo di Euro 2.297.556,83 con aumento del 2,5% rispetto all’assestato 2000 dovuto alla spesa del personale all’assistenza a seguito dei rinnovi contrattuali. Bezzecca, 3 Aprile 2002 Il Presidente Renata Leonardi Non c’è pace senza giustizia Anche nel mondo di oggi la politica di potenza degli Stati continua a fondare sulla violenza l’ordine internazionale e la convivenza fra i popoli. La forza delle armi e lo sfruttamento economico sono ancora considerati strumenti di mantenimento della “ pace”. La fine della guerra fredda sembra abbia ridato legittimità all’uso di mezzi apertamente violenti di risoluzione dei conflitti, subordinando la tutela dei diritti dell’uomo e dei popoli all’interesse economico e strategico delle grandi potenze. Per questa strada, che è la via della repressione violenta e della riscoperta della guerra come mezzo di soluzione delle controversie internazionali e dei conflitti etnici, si realizza un disegno politico radicalmente contrario alle necessità reali di benessere, di sicurezza sociale, di rispetto dei diritti umani e della dignità delle generazioni presenti e future. Spetta alla società civile transnazionale il compito di delineare progetti di pace alternativi rispetto a quelli degli stati e di individuare modalità non violente per la realizzazione dei diritti umani e, ancor prima, creare adeguate strutture di ricerca e formazione intesa a far acquisire strumenti cognitivi per l’azione. Il mondo delle organizzazioni non governative (ONG), del pacifismo attivo esprime da tempo una crescente e positiva domanda di formazione, alla quale l’UNIP (Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace) intende rispondere, investendo risorse umane e finanziarie adeguate. Nell’autunno 2002 l’Assessorato alla cultura della Valle di Ledro ha organizzato in collaborazione con varie associazioni culturali della valle e con l’UNIP di Rovereto, una serata sul tema della pace. Oltre al Presidente del Forum della Pace Sig. Passerini, erano presenti alcuni studenti provenienti da Nazioni nei quali erano in atto conflitti. Le dirette e drammatiche testimonianze sulla realtà dei loro Paesi hanno colpito profondamente i presenti per cui si è sentita la necessità di non abbandonarli e di proseguire assieme all’Università della Pace un percorso che promuova in tutti noi i principi della nonviolenza e contribuisca all’affermazione di un ordine mondiale fondato sull’attuazioni dei diritti umani. Logica continuazione di questo discorso è stato il Consiglio dell’Unione del 15 novembre 2001 nel quale si è deliberata l’adesione all’Associazione 36 Enti Locali per la Pace, alla Campagna Internazionale del Comitato “Non c’è pace senza giustizia”e si è invitato il Governo italiano ad adoperarsi affinché si apra un dibattito su una modifica del funzionamento del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. per rendere questo organismo più democratico e più rappresentativo dei popoli e degli Stati. Si è inoltre deliberato la costituzione di un fondo per iniziative di pace gestito dall’Assessorato alla Cultura, nel quale confluiscano risorse dell’Unione, gettoni di presenza dei consiglieri nonché donazioni da parte di Associazioni e di privati. Che cos’è l’UNIP L’UNIP (Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace) è stata fondata nel 1993 a Rovereto dalla Fondazione Campana dei Caduti. Scopo dell’UNIP è fornire uno spazio di ricerca e formazione nel campo della diplomazia popolare, dei diritti umani, e della nonviolenza. Quest’iniziativa è primariamente rivolta al mondo delle ONG e dei movimenti sociali impegnati per la promozione dei diritti umani e della pace. L’UNIP è sostenuta dal Forum Trentino per la Pace, dalla Città di rovereto, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e dall’Università degli Studi di Trento, nonché dalla Provincia Autonoma di Trento, la quale contribuisce finanziariamente in attuazione della sua Legge n. 11 del 10 giugno 1991 sulla promozione e diffusione della cultura della pace. Le finalità fondamentali dell’UNIP sono: · promuovere una cultura globale della pace nello spirito dei programmi dell’UNESCO; · contribuire all’affermazione di un ordine mondiale fondato sull’attuazione dei diritti umani; · diffondere i principi della nonviolenza; · formare a ruoli attivi nella diplomazia popolare e nella risoluzione pacifica dei conflitti, sviluppando competenze e abilità appropriate. Il Comitato Iniziative per la Pace patrocinato dall’Assessorato alla cultura dell’Unione di Valle ha deliberato di partecipare all’attività dell’UNIP sponsorizzando una borsa di studio a favore di studenti provenienti da nazioni in guerra. Chi volesse contribuire a tale iniziativa potrà aderire al conto corrente n. 65654 aperto presso la Cassa Rurale della Valle di Ledro. Alessandro De Guelmi 37 Museo Garibaldino di Bezzecca Pur essendo una piccola struttura, il museo rappresenta il completamento di un percorso storico di più ampio respiro progettato e realizzato sul Colle Ossario di Bezzecca. Unico nel suo genere, gallerie e camminamenti della I guerra mondiale, in luoghi accessibili a tutti e non pericolosi per le scolaresche, fanno sì che sia meta di numerose visite guidate. Costruito nel 1995 dove sorgeva il vecchio lavatoio, il Museo Garibaldino è situato nella zona retrostante la biblioteca dedicata a Felice Bisleri, garibaldino che ha combattuto proprio in questa zona. Vi è allestita, su due piani, una mostra permanente che riguarda i momenti storici rilevanti del paese e della valle. A piano terra sono raccolti ed esposti cimeli e documenti relativi alla famosa battaglia del 1866 fra garibaldini e austriaci durante la terza guerra d’indipendenza, quando Garibaldi, vittorioso, fu fermato dal proseguire da un telegramma del generale Lamarmora e rispose con la storica parola “ Obbedisco “.Di sicuro interesse per i visitatori sono il busto in marmo bianco di Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore Martegani (1865), la sella del conte Francesco Martini e la giacca rossa del colonnello Nepomuceno Bolognini. Nel museo, altri cimeli: al primo piano oggetti e ricordi relativi al primo conflitto mondiale, anni in cui Bezzecca fu teatro della guerra di trincea tra l’artiglieria italiana e l’esercito asburgico. Recentemente il Museo Storico in Trento, riconosciuta l’importanza delle testimonianze raccolte nel Museo Garibaldino e del percorso storico del Colle Ossario di S. Stefano, ha promosso iniziative di collaborazione per “ L’officina della storia “ quaderni di didattica della storia, proposte e itinerari didattici di vari documenti per scuole elementari, medie e superiori da organizzare qui a Bezzecca. Viene offerta, quindi, agli insegnanti e agli studenti di scuole elementari, medie e superiori la possibilità di effettuare delle visite guidate al museo attraverso percorsi di storia locale, selezionati e strutturati per aree tematiche. Pia Oradini 38 Un museo in ricordo di Angelo Foletto Il 31 dicembre 2000 l’offerta culturale di Pieve di Ledro si è ampliata: accanto alla sede municipale, sull’armoniosa passeggiata all’interno del paese. È un piccolo museo permanente che la famiglia Foletto mette a disposizione dei suoi visitatori per ricordare Angelo Foletto, geniale ideatore e fondatore dello stabilimento Chimico Farmaceutico A. Foletto, che da oltre cento anni esercita un servizio sanitario qualificato fra la popolazione della Valle di Ledro. Il Museo è ubicato a lato della farmacia, quasi un’appendice della stessa, alla quale è comunque idealmente unito per la vetustà delle sue origini e per i comuni intenti di un appassionato servizio all’uomo. Dal suo logo “Ricordi e oggetti di una tradizione” veniamo introdotti subito al suo contenuto, precisato da “Alambicchi, Pestelli, Macchine”, semplici e complessi strumenti di un duro ed intelligente lavoro manuale, sempre salvaguardato dai canoni della più attenta e rigorosa professionalità. Vi si trova un bel campionario di vetrerie dei suoi primi anni di produzione (quando il laboratorio era uno dei primi e dei pochi che fornivano fiale agli ospedali e ai sanatori) ed i macchinari adatti all’uopo (sterilizzatori, lampade ferruminatorie, pompe a vuoto e ad acqua); ancora, un’interessante macchjina per arrotolare e tagliare le bende (un uso anche per fornire all’esercito Austriaco nella guerra di Crimea), mortai di bronzo, di ferro e di pesantissimo marmo (incredibile pensare agli spostamenti manuali dello stesso!), percolatori in rame e filtri argentati, diverse curiose bilance e una fornitissima gamma interessante e multiforme di pesi, macchina per pastigliaggi, strumenti a pressa ed alambicchi per distillati medicinali. Questo ed altro in un piccolo laboratorio del 1900, riesumato da polvere secolare, che parla con una voce antica, ma si inserisce nel presente e si proietta nel futuro, al mondo dell’’utomazione, della chimica e altre straordinarie scoperte della scienza, per ricordare la dura fatica dell’uomo di ieri, che viveva serenamente, ma creava forti generazioni di discendenti. In questo ieri del passato, la parola “uomo” era sempre al centro di ogni interesse, sempre al primo posto. Anche la natura, e soprattutto la flora, per il dottor Foletto, eminente ed appassionato botanico, era fatta segno d’amore, studio ed insieme profondo rispetto. Non c’era bisogno allora di limitare la raccolta per difendere la specie, ma la natura veniva asservita, quando occorreva, a migliorare e prolungare la vita dell’uomo di cui era, ornamento, amica e collaboratrice. Il museo resta aperto per le visite il Sabato dalle 16.00 alle 19.00. È possibile una visita su appuntamento al 464-591038. Aperto nei mesi estivi. Oggetti accantonati, pezzi dispersi nei solai, macchine ricoperte dalla polvere degli anni: così si presentavano le attrezzature che hanno costruito lastoria del nostro piccolo laboratorio. L’idea di raccogliere tutto quanto per narrare una fetta di storia dei primi anni del secolo è rimasto sogno nel cassetto per molti anni… Ma, il passaggio del secolo e del millennio ha dato l’input necessario per ottenere, in un locale anche fisicamente attiguo alla farmacia, una raccolta di oggetti che speriamo interessanti, anche per un visitatore estraneo all’argomento. Il laboratorio creato e gestito a fianco dell’attività della farmacia all’inizio del secolo, in epoca pioneristica, ha costituito una vera officina farmaceutica seppure in formato ridotto. Ampia e variegata la produzione che spaziava dalle fiale iniettabili agli sciroppi di frutta attraverso molte specialità medicinali registrate. Ma nel passaggio attraverso due guerre e col rapido mutare dei tempi, parecchi oggetti sono andati in disuso, lasciando il posto al prodotto industriale dei nostri giorni. Noi discendenti che continuiamo a produrre con la stessa cura e professionalità, e con esperienza ormai secolare, sciroppi e liquori, v’invitiamo a venire a visitare questo piccolo museo per un “assaggio” dei tempi andati e presenti, che consente di mantenere intatta una nostalgia ed un affetto per le cose realmente artigianali, ai nostri giorni sempre più difficili da reperire. 39 Cronostoria del Comitato Carnevalesco di Tiarno di Sopra Sempre più “Grande” il Carnevale Tiarnese affronta la sua 30° edizione, ma come dimenticare coloro che per primi hanno creato questa manifestazione ed hanno contribuito al suo costante successo. Il martedi’ grasso del 1970 ad alcuni mattacchioni venne l’idea di farsi una spaghettata sotto il grande castagno vicino al Bar Posta. A mezzogiorno... Renzo, Beppino, Ezio, Adone e Ugo, con un paiuolo preso a prestito, si accinsero a cuocere circa 10 Kg. di pasta convinti di gustarseli con un buon bicchiere di vino rosso. Purtroppo le cose andarono diversamente: la gente incuriosita dall’insolito trambusto cominciò a fermarsi per vedere cosa stava accadendo e, quando gli spaghetti furono cotti, ai cinque amici non restò altro che distribuire gli spaghetti alle persone presenti ed alle donne che si presentarono con dei secchielli per gustarseli nelle loro case. Nacque così l’idea di costituire un Comitato per organizzare negli anni futuri una grande” sbigolada “ nella Piazza Regina Elena. Come risulta dalla prima pagina del libro dei Fasti Carnascialeschi Tiarnesi del giorno 10 febbraio 1971, senza alcuna formalità e privo di statuto, venne costituito il primo Comitato, che risultava cosi composto: - Presidente - Vice Presidente - Segretario - Cassiere - Consiglieri MERLI BENITO RIBAGA GIULIO OLIARI ADONE TURRINI GIUSEPPE OLIARI EZIO OLIARI VITO CELLANA RENZO MERLI ITALO RIBAGA ALDO TIBONI UGO TIBONI RENATO Nei primi anni il Comitato si occupava principalmente dell’organizzazione del Carnevale e delle feste campagnola al Lago d’Ampola, manifestazioni che sempre hanno avuto un notevole successo. Sono passati 30 anni e qualcuno purtroppo ci ha lasciato: Natalino Briga, Giulio Ribaga ed i presidenti Benito Merli, Renzo Cellana, Giuseppe Turrini, Renato Tiboni e Ugo Tiboni. A loro un particolare ricordo per quanto hanno fatto per tener vivo lo spirito del carnevale. Non saremo arrivati a questo importante traguardo, se nel passato non ci fosse stato l’impegno e la carica di entusiasmo di tante persone. A queste, si e aggiunto un numeroso gruppo di volenterosi ragazzi che cercano di portare idee e suggerimenti innovativi per migliorare. I veri protagonisti del carnevale sono comunque i costruttori dei Carri Allegorici e i Gruppi Mascherati che, sempre più numerosi, con la loro fantasia inventano tutti gli anni qualcosa di nuovo e meraviglioso. Non possiamo infine dimenticarci della gente, la tanta gente, che in occasione del Carnevale si riversa a Tiarno di Sopra, sicura di trascorrere una giornata in sana allegria. A cura del Comitato Carnevalesco di Tiarno di Sopra 40 Gran Carnevale Tiarnese Edizione 2002 La Trentesima edizione del Gran Carnevale tiarnese e stata vinta da un carro che è un inno allo spirito del futuro amministrativo dell’intera valle: un’allegoria sull’Unione che ormai è una realtà visto che tra un mese dovrebbe essere definito il programma tecnico-operativo con il quale i sei comuni diventeranno una entità sinergica in tutte le sue componenti organizzative per snellire i servizi ai cittadini della valle di Ledro. Di fronte ad un pubblico delle grandi occasioni, per la gioia dei validi organizzatori del comitato e della Pro Loco di Tiarno di Sopra, è stato premiato con una targa e 1200 euro il carro “Unione Comunitas Leudris” di Pieve di Ledro, che, con il messaggio di adunanza alla raccolta di tutte le forze di valle fornito da Striscia la Notizia e grazie a “La voce della palafitta” ha avuto la meglio sul carro di Bezzecca-Concei presentato con un accattivante titolo comico: “Oroscopone 2002 odissea del Mandrillone”, una esilarante parodia del macho italiano che nonostante il suo innato fascino nulla può contro l’incombere funesto della “sfiga nera”. A1 terzo posto «The West Valley» di Tiarno di Sopra nella ricostruzione di un saloon ed infine al quarto «Dio li fa e poi li accoppia» di Bezzecca con la tematica dell ‘incontro tra ranocchi e ninfee nel biotopo dell’ Ampola tra cigni e canneto. Tra i gruppi mascherati i migliori sono stati i ragazzi della scuola materna di Molina con l’inossidabile “Alice nel Paese delle meraviglie”, la banda della Valle di Ledro e gli “Animal...isti” di Tiarno di Sopra. Fuori concorso c’erano anche una spassosa parodia di Vanna Marchi e dei malocchi evitati ad ignari creduloni e la presenza pungente delle Iene. La banda di Cimego ha allietato il pomeriggio, mentre la sera i festosi protagonisti del Carnevale hanno potuto scatenarsi danzando sulle note del liscio gentilmente presentato dalla Proloco e dal Comitato di Tiarno di Sopra, che si sono anche preoccupati di distribuire una ottima cena a base di polenta “cocia” preparata dai Polentari della Valle di Ledro. Tutto ciò ha contribuito a rendere speciale questa trentesima edizione del Carnevale Tiarnese, caratterizzata da una splendida giornata e da una folla festosa in grado per un giorno di dimenticare i problemi quotidiani e scatenare la propria fantasia. A cura di Massimiliano Tiboni CLASSIFICA FINALE CARRI ALLEGORICI 1 Unione Comunitas Leudris 2 Oroscopone 2002: odissea del Mandrillone 3 The West Valley 4 Dio li fa e poi li accoppia 170,5 158,5 132,0 130,0 CLASSIFICA FINALE GRUPPI MASCHERATI 1 Alice nel Paese delle meraviglie 160,0 2 Banda della Valle di Ledro 125,0 3 Animal...isti 122,0 41 42 La Festa del Sole a Prè di Ledro Paese nel Comune di Molina di Ledro, Trentino, a 470 metri s.l.m. con circa 200 abitanti rimane senza sole per quasi tutto 1’ inverno a causa dell’incombenza dei monti. L’ultimo sole lo riceve la Canonica l’11 novembre per ricomparire sulla piazza il 5 febbraio (giorno di S. Agata). Da qui i1 simpatico detto popolare “Tre mes senza sul, tre mes senza luna, ‘l rest senza fortuna”. Si festeggia annualmente il ritorno del sole, la prima domenica di febbraio, con una pittoresca sagra chiamata “La Festa del Sol”. L’ideatore della Festa de1 Sol fu Daniele Colò, nato a Prè nel 1894, e la prima edizione fu svolta nel 1958. Egli pensò di organizzare una semplice cerimonia, 43 inventando una divertente scenetta, per accogliere in maniera più calorosa e vivace 1’arrivo del sole. La scelta della data non fu casuale poiché non solo il 5 febbraio è il giorno di “Sant’Aga e el sol l’è giù per la cuntrà” ma anche perchè in quel giorno ricorreva il suo compleanno. Negli anni successivi le scenette, sempre diverse, erano frutto dell’invenzione di Daniele e presentavano critiche, commenti e satire sulla politica del tempo. Il primo balletto che accompagnava la festa fu realizzato dal signor Gino Dassatti che insegno alle bambine sia a ballare sia a cantare che danzare poiché in quegli anni un “mangianastri” sul palco era un sogno. Durante la festa si offriva poi una fetta di “Biota” (torta semplice fatta con uova, farina e mele) cucinata da Amelia Girardi e anche questo divenne tradizione. “Dopo qualche anno però Daniele smise di occuparsi direttamente della festa trasmettendo la passione ed i segreti della festa al sig. Nicolò Battaini nominandolo “SINDACO DEL SOLE”. Fu poi rispolverata dal Circolo Acli verso i1 1966, e ripresa nel 1969 quando il Circolo si impegnò ad organizzarla ufficialmente grazie anche alla collaborazione di molta gente, in gran parte di paesani. Ruolo importante ha avuto il sig. Luigi Grandi, turista milanese in vacanza a Daniele Colò, ideatore della Festa del Sol di Pré Molina di Ledro, ideatore e compositore delle famose poesie che da sempre hanno avuto l’onore di aprire la festa; vengono difatti recitate come introduzione alla commedia dal Sindaco del Sole. Il sabato sera presso il teatro-tenda, allestito per 1’occasione, serata danzante con complesso; la domenica sagra sulla piazza del paese con balletti folcloristici e scenetta umoristica. Nella serata si cucina “trippa” e “carne salà con fasoi” per tutti i buongustai e poi di nuovo tutti in pista! Il Circolo Acli svolge questo incarico con entusiasmo ed orgoglio, facendo diventare la festa una delle più grandi in tutta la Valle di Ledro. 1958 L’IDEATORE: DANIELE COLÒ La prima edizione della Festa del Sol fu ideata dal nostro compaesano Daniele Colò nel 1958, e precisamente il 5 febbraio. Egli desiderava che anche Prè avesse la sua festa come tutti gli altri paesi. Per questo pensò di organizzare una semplice cerimonia per accogliere in maniera più calorosa e vivace l’arrivo del Sole. Daniele Colò cercò di preparare la festa a modo suo. Scrisse infatti circa cinquanta biglietti-invito e li spedì al maestro, al daziere di Pieve e a tutte le autorità del Comune quali il Sindaco e la Giunta. Sull’invito una breve frase diceva: «Daniele Colò vi invita alla inedita Festa del Sol che si terrà il giorno 5 febbraio, giorno di Sant’Agata, per dare il bentornato al Sole. A tutti gli invitati sarà offerta presso la “Locanda dell’Angelina” e una bottiglia di vino genuino di Prè». Per organizzare la festa Daniele Colò ritenne opportuno chiedere qualche contributo alla Cassa Rurale di Molina e alla Famiglia Cooperativa senza però trovare alcuna collaborazione. Decise allora di tentare in quel di Riva. Fece visita a tutti i negozi di vino e liquori i quali contribuirono all’iniziativa regalando alcune bottigliette-mignon. Tornato a casa, il nostro amico svuotò tutte le bottiglie ricevuto e le riempi con il vino di Prè. Ma non solo: inventò anche una divertente scenetta in cui avanzò la proposta di collocare alcuni specchi in “Valera” in modo tale che il sole venisse proiettato sul paese; gli specchi gli avrebbero forniti i russi mentre gli orologi e i meccanismi per farli funzionare, gli svizzeri. Tutto quindi era pronto. Venne il giorno tanto atteso ma gli invitati restarono delusi e si sentirono presi in giro poiché la bottiglia di vino promessa era in realtà una bottiglietta mignon e la fetta di “biota” era piccolissima. Quest’ultima fu cotta dall’Amelia Girardi e anche questa divenne tradizione. Daniele Colò ribattè difendendosi e sostenendo di non aver specificato la grandezza della bottiglia e della torta offerta! Nel frattempo, durante lo svolgimento della festa, giungeva da Legos un trattore con a bordo molte persone incuriosite e attirate dalla nuova manifestazione guidato da Navarino Boccagli. Per la strada, e precisamente in una curva, si aprì la sponda del rimorchio e tutti coloro che stavano seduti sull’orlo caddero a terra. Fortunatamente non vi furono feriti gravi, soltanto Germano Boccagli si trovò con la spalla rotta. L’esito della festa fu comunque positivo, basti pensare che già l’anno successivo Daniele Colò ricevette collaborazione e consensi non solo dai compaesani ma anche dalle autorità che preferirono sostenere l’iniziativa economicamente e materialmente piuttosto che sentirsi derisi e presi in giro. Per la festa aveva ideato anche un timbro, realizzato poi da un suo amico, il sig. Baroni di Riva proprietario di una tipografia. La parte superiore raffigurava metà sole mentre su quella inferiore c’era scritto “Festa del Sol”. Verso gli anni settanta la festa divenne talmente famosa ed importante di essere ripresa dalle telecamere della RAI. Una vicenda particolare che si ricorda ancora la Signora Angelina quando venne filmata la festa è che doveva fingere di tirare fuori dal forno la “biota” e spiegare la ricetta: uova, olio, farine e poi “se volete assaggiarla venite a Prè”. Un altro particolare, tutti i balconi delle case al momento della ripresa televisiva venivano chiusi. 44 Intervista al dott. Achille Foletto Ci siamo rivolti al Dott. Achille Foletto, personalità di spicco in Valle sia perché ha ricoperto incarichi prestigiosi nell’ambito bancario e delle Rurali (pioniere convinto sulla necessità di fusione) sia perché si è sempre adoperato con competenza e passione in molti problemi riguardanti i Comuni e la Valle. D.: Come ha vissuto Lei i ‘avvenimento dell’unione dei comuni prima della guerra? R.: Ho vissuto anche quella dell’anteguerra, del periodo fascista, ma ero troppo giovane per poterne seguire l’evoluzione, soprattutto mi era difficile poter valutare i rapporti fra le persone locali, perché logicamente quando gli affari sono prettamente politici, acquisiscono valore enorme le persone e la loro mentalità. D.: E nel dopo guerra? Ho vissuto di più i tentativi effettuati in seguito. Ho cercato anche personalmente di promuovere l’unione dei comuni, in un periodo in cui era forse più difficile credere nella validità dell’unione. L’anno preciso non lo ricordo, deve essere stato intorno al 1960-61; io ero presidente di Valle del BIM e in tale veste ho preso l’iniziativa di convocare tutti i consigli comunali dei sei comuni, come gli attuali, e prospettare la possibilità di un’ unione dei comuni. Nelle diverse riunioni ho avuto l’adesione completa di tutti i consiglieri. In ogni riunione la mia domanda fondamentale era: “Siete interessati a fare un’unione dei comuni?” La risposta univoca era: “Cosa ci guadagniamo e cosa ci perdiamo?”. Allora io propo- nevo fondamentalmente due presupposti: - non si doveva decidere della sede, perché l’ubicazione della sede era l’argomento più difficile da superare; - non si doveva prospettare il partito, perché anche quello, come sempre, era difficile da quantificare. Prospettavo invece la validità della fusione vista come accentramento delle attività del comune che sono facilmente meccanizzabili. Scopo dell’unione doveva essere la semplificazione della burocrazia compresa quella che la Provincia man mano attribuiva al comune: si doveva cominciare dalle anagrafi elettorali fino ad arrivare a concezioni politiche e sociali. D.: Come era vista dalle amministrazioni comunali la vostra proposta? Di fronte a questa prospettiva in tutti i comuni si era avviata una buona discussione, tant’è vero che le riunioni si protraevano abbastanza a lungo, programmando di questo, di quell’altro. Fattore comune di tutte riunioni era un principio particolare: i giovani e i vecchissimi erano disponibili, quelli di mezzo più tiepidi; e la distinzione era netta: i vecchi forse mi seguivano di più nel mio modo di vedere la necessità di non far perdere tanta forza al comune per questioni burocratiche; i giovani ovviamente erano molto fiduciosi nelle novità; quelli di mezza età, che occupavano i posti di comando nei comuni, avevano una certa qual renitenza. D.: A cosa ha portato in seguito la vostra proposta? Era stato lasciato loro l’incarico di provvedere ad ulteriori riunioni se ne avessero avuto voglia, ma non c’è più stato nulla. Se n’è parlato ancora, in qualche altro consesso, ma è caduto tutto nel dimenticatoio. Non mi riferisco alla volontà però, perché è stato un seme che è fruttificato, in quanto se n’è parlato i diversi tempi. Sicuramente non è stato risolto il principio fonda- mentale di mettere in discussione con gli altri le cose del proprio paese. D.: Vuole fare un accenno all’unione attuale, se c’é un collegamento con allora... R.: Raggiunta una certa età, non ho più seguito attivamente la vita pubblica. Vedere l’unione e cercare di intraprenderla diversi anni fa, era la dimostrazione che ci credevo e ci credo ancora; quello che è importante, secondo me, è che l’unione deve essere soprattutto in funzione di un risparmio economico: con la stessa spesa si devono dare più servizi e comodità alla gente. Se non si parte con questo concetto l’unione difficilmente potrà svilupparsi in maniera da poter domani diventare la vera unione di tutta la valle, anche dal lato sociale. D.: A cosa ritiene dovrebbe puntare l’unione? E’ necessario - secondo me - che gli amministratori attuali e quelli incaricati di questa unione si rendano conto che è importante dimostrare praticamente che possano funzionare bene in particolar modo le cose che danno noie o discussioni coi cittadini: tasse comu nali, impianti demografici, cartelle anagrafiche e tutto quanto è in grado di dare una senso di difficoltà al cittadino, è ciò che l’unione deve e può togliere o migliorare. Sperare che iniziare con l’unione voglia dire “vogliamoci bene tutti”, per me è un’utopia.. D.: Ha qualche indicazione su servizi da migliorare, cambiare... R.: Le priorità le focalizzerei su due punti su tutte: I piani regolatori di costruzione, che andrebbero fatti con la severità dei romani (del tempo di Cesare!) oppure tornare a lasciare tutti liberi di fare; non ci possono essere vie di mezzo per accontentare uno o l’altro. Le tasse sugli immobili e le tasse co munali che devono possedere una loro logicità particolare per dare al cittadino risposte certe, evitando lungaggini negli uffici. 45 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SERVIZI E RELATIVI RESPONSABILI UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLE DI LEDRO SETTORE I - Affari generali, servizi socio-educativi e sviluppo economico Responsabile Sign. ORAZIO VESCOVI SETTORE II - Servizi tecnico-gestionali ed ambiente Responsabile sign.ra GIULIANA dott.ssa CRISTOFORETTI SETTORE III - Programmazione e gestione economica-finanziaria Responsabile sign.ra FEDERICA dott.ssa GIORDANI DIREZIONE - Coordinamento e gestione del personale ORGANIZZATIVA sign. GIORGIO dott. MERLI UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA Responsabile sign. SILVANO geom. CATTOI UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI Responsabile sign. AGOSTINO geom. ROSA UFFICIO TECNICO PATRIMONIO Responsabile sign. MARCO geom. SARTORI NUMERI TELEFONICI DEI COMUNI E DELLE SEDI DEI SERVIZI DELL’UNIONE DEI COMUNI VALLE DI LEDRO UNIONE BEZZECCA - Presidenza - Segreteria Tel. 0464 592065 Fax 0464 592064 COMUNE BEZZECCA - Anagrafe Tel. 0464 591013 Fax 0464 591707 COMUNE CONCEI - Anagrafe Tel. 0464 591065 Fax 0464 591644 COMUNE MOLINA DI LEDRO - Anagrafe Tel. 0464 508127 Fax 0464 508655 COMUNE PIEVE DI LEDRO - Anagrafe Tel. 0464 591036 Fax 0464 590206 COMUNE TIARNO DI SOPRA - Anagrafe Tel. 0464 596161 Fax 0464 596116 COMUNE TIARNO DI SOTTO - Anagrafe Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185 POLIZIA MUNICIPALE Sede PIEVE DI LEDRO Tel. 0464 591089 Fax 0464 592354 UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA Sede MOLINA DI LEDRO Tel 0464 509280 - 509278 Fax 0464 508610 UFFICIO TECNICO PATRIMONIO Sede CONCEI Tel 0464 591065 Fax 0464 591644 UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI Sede TIARNO DI SOPRA Tel. 0464 596210 Fax 0464 596116 UFFICIO RAGIONERIA Sede MOLINA DI LEDRO Tel. 0464 509279 Fax 0464 508655 UFFICIO TRIBUTI Sede TIARNO DI SOTTO Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185 BIBLIOTECA Sede BEZZECCA Tel. 0464 591433 Fax 0464 591433 ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MEDIA ED ELEMENTARE Sede BEZZECCA Tel 0464 591067 Fax 0464 590254 CASA DI RIPOSO Sede BEZZECCA Tel 0464 591042 Fax 0464 591414 Il Lago d’Ampola in val di Ledro (Foto Studio Bartoli - Locca di Concei)