SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - D.C.I. di Trento • Pubblicazione quadrimestrale - Maggio 2002
Anno 1 - N. 1 - Maggio 2002
COMUNITAS LEUDRI
Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro
2
Sommario
COMUNITAS LEUDRI
Periodico d’informazione dell’Unione dei comuni della valle di Ledro
Anno 1 - N. 1 - Maggio 2002
Aut. Trib. Rovereto n. 243/2002
Proprietario Unione dei Comuni Valle di Ledro
Piazza Cassoni, 2 - 38060 BEZZECCA (TN)
Stampa Grafica 5 snc - 38062 ARCO (TN)
Editoriale
1 Percorso formativo dell’Unione dei Comuni di valle
il Presidente dell’Unione Franco Brighenti
2 Una testata impegnativa / di Vittorio Colombo
Redazionale
3 “L’Unione fa la forza” / il Consigliere Rolando Mora
Attività pubblica
5 Progetto dell’Unione dei Comuni della Valle
8 Bilancio dell’Unione dei Comuni
9 Il programma di attivazione dell’Unione
12 La Valle di Ledro ha una mascotte
Ricerca
13 L’informazione periodica in valle di Ledro
di Danilo Mussi
Comitato di Redazione
Presidente
Franco Brighenti
Direttore responsabile
Vittorio Colombo
Redattore
Danilo Mussi
Consiglieri
Amadori Orietta, Bezzecca
Dal Bosco Paolo, Molina di Ledro
Dal Bosco Patrizia, Pieve di Ledro
De Guelmi Alessandro, Concei
Ferrari Franco, Tiarno di Sotto
Penner Bernardo, Pieve di Ledro
Sartori Ermanno, Concei
Tiboni Massimiliano, Tiarno di Sopra
Zecchini Lilia, Molina di Ledro
Comunitas Leudri viene stampato in 2500 copie e inviato gratuitamente a tutte le famiglie
della Valle di Ledro e agli emigrati. Viene inoltre
spedito a vari enti, organismi e associazioni, e
a chiunque ne faccia richiesta.
In copertina: il lago di Ledro visto da nord-est
(Foto Studio Bartoli, Locca di Concei)
Scuola
17 Settembre 2001... Approda il Progetto d’Istituto nelle
scuole della valle di Ledro
22 Una settimana sulla sicurezza
26 Teatriamo insieme: un’esperienza artistica che si fa
condivisione
Servizi
26 Gruppo Sindacato Pensionati Italiani Trentino
32 Relazione annuale dell’attività della Casa di Riposo
“Giacomo Cis” - anno 2002
a cura del Presidente Renata Leonardi
35 Non c’è pace senza giustizia / Alessandro De Guelmi
Associazioni-Enti
27 Sci Club Ledrense: una stagione memorabile
a cura dello Sci Club
28 SS Tremalzo: risultati pochi, ma giovani molti
30 Rampiledro: la via la quinta edizione
a cura del Comitato Rampiledro
31 Circolo Pensionati e Anziani Valle di Ledro
il Presidente Angelo Longo
Musei
37 Museo garibaldino di Bezzecca / di Pia Oradini
38 Un museo in ricordo di Angelo Foletto
Manifestazioni
39 Cronostoria del Comitato carnevalesco di Tiarno di
Sopra / a cura del Comitato
40 Gran carnevale tiarnese edizione 2002
a cura di Massimiliano Tiboni
42 La Festa del Sol a Prè di Ledro
Interviste
44 Intervista al dott. Achille Foletto
Si invitano i cittadini della valle a fornire il proprio
contributo con articoli, saggi, opinioni, suggerimenti,
idee, critiche. Tutto il materiale dovrà essere inviato
presso la Redazione in Bezzecca, piazza Cassoni,
n.2 e sarà vagliato dal Comitato di Redazione che ne
valuterà l’opportuna pubblicazione.
1
Percorso formativo
dell’Unione dei Comuni di valle
L’Unione dei Comuni della Valle di Ledro ha intrapreso un cammino ambizioso che fa
riferimento ad un progetto di portata storica: l’unità dei sei Comuni della Valle.
In questa direzione di unità si sta muovendo l’Unione sostenuta dal consenso di larghissima parte degli amministratori.
I tempi sono maturi per lavorare assieme, senza primogeniture, per realizzare un disegno,
quello dell’unità, che porterà, ne siamo certi, concreti benefici alla popolazione della Valle.
Necessario ed indispensabile è sicuramente un valido impegno programmatico e una
capacità di realizzazione di progetti che si traducano in realtà vitali.
Ma tutto ciò rischia di non essere sufficiente se il nostro sforzo unitario non sarà sostenuto
dalla partecipazione della gente.
Siete infatti Voi cittadini, con i Vostri atteggiamenti, la Vostra adesione e partecipazione,
i veri artefici di ogni svolta storica.
Noi come amministratori, possiamo segnare la strada, definire le condizioni necessarie
ma sono poi i cittadini che devono dare i contenuti, che possono rendere possibile una
evoluzione in senso unitario a prospettive di vita e di sviluppo che, per il passato, sono
risultate necessariamente frantumate. Legate cioè alle logiche di sei Comuni talvolta gelosi
di una propria autonomia che ormai ha fatto il suo tempo ed ha mostrato chiari limiti.
Questa premessa ci porta a considerare oggi la necessità di affiancare alla nostra azione
amministrativa unitaria, alla scommessa di unità che come Unione abbiamo sottoscritto
in maniera convinta, momenti di coinvolgimento della popolazione.
Il coinvolgimento passa necessariamente attraverso l’informazione, una capillare ed onestà
opera di sensibilizzazione.
Riteniamo che si debbano attivare, dunque, strumenti di sensibilizzazione e di valorizzazione dell’idea di unità che ci siamo posti come obiettivo.
Con questa motivazione di fondo abbiamo dato vita a questo periodico.
Si chiama “Comunitas Leudri”, nel rispetto e nel solco della tradizione. Per un recupero
dei valori che appartengono alla nostra storia e per guardare al futuro.
“Comunitas Leudri” sarà la voce dell’Unione dei Comuni e lo strumento di dialogo con
la gente, per dare spessore alla comune volontà di unità.
Non, dunque, un periodico legato ad una singola realtà di valle, ad un aspetto settoriale,
a questo o a quel Comune, ma un periodico che sappia realmente rappresentare lo spirito
unitario della Valle di Ledro.
Lo spirito di una Comunità di Valle ricca di storia, di cultura, di potenzialità, com’è la
nostra.
Siamo consapevoli del fatto che questo nostro progetto non sarà facile.
Come tutte le realizzazioni nuove avrà bisogno di un momento di verifica, di un rodaggio,
avrà bisogno di poter contare su un atteggiamento di disponibilità da parte di tutti. Ed anche
del contributo di tutti Voi cittadini dell’Unione dei Comuni della Valle di Ledro.
Sentiamoci vicini, e buona lettura
Franco Brighenti
Presidente dell’Unione dei Comuni
della Valle di Ledro
2
Una testata impegnativa
“Comunitas Leudri” è una testata impegnativa. E’ una denominazione che viene da lontano,
nel tempo. Lo spazio però è quello di sempre, la Valle di Ledro. Nella sua unità territoriale.
“Comunità” dà il senso dell’unione. Dello stare e del lavorare assieme. Per costruire
qualcosa di valido e di duraturo.
Un giornale, un periodico, nasce sempre da una esigenza.
Questo giornale è figlio dell’idea di unità che è alla base del progetto dell’Unione dei
comuni della Valle di Ledro.
E’ dunque, una occasione per stare insieme. Un luogo ideale, che si spera animerà queste
pagine, dove i cittadini della Valle di Ledro potranno sentirsi a casa propria.
Ho accettato di firmare come direttore questa testata perché credo che il processo avviato
per fare della Valle un’unica forza, un’unica comunità compatta e solidale, sia di quelli
destinati a segnare il futuro.
In un’epoca di separazioni, di contrapposizioni, di lacerazioni, scommettere sulla collaborazione e sulla concordia è una ricchezza. Una occasione per trovare nuovi stimoli,
conoscere realtà nuove, scoprire storie umane, dare ma soprattutto ricevere in termini di
conoscenza e umanità.
Firmare un giornale, mettere il proprio nome, in un progetto editoriale, significa assumersi
una grande responsabilità.
Significa impegnarsi a garantire una informazione il più possibile onestà e rispettosa di
sensibilità che possono essere diverse. Ed in questa diversità sta la vera ricchezza, purché
ci sia la volontà di lavorare assieme e senza preconcetti.
“Comunitas Leudri” sarà il veicolo informativo per propagandare l’idea di unione dei
Comuni della Valle.
Non sarà però un bollettino notarile, freddo, burocratico, tutte caratteristiche negative
che sono tutto il contrario della vitalità che deve sostenere il progetto dell’Unione. E che
sono da evitare con decisione.
Ci sarà uno spazio per l’attività amministrativa, i progetti, le realizzazioni, le proposte,
il tutto presentato in maniera piana per consentire una informazione utile ma agile. Per
nulla complicata.
E ci sarà spazio per tutto quello che fa comunità. Per tutti gli aspetti della vita di ogni giorni,
per i servizi e per gli appuntamenti; ci sarà spazio per le opportunità, per le associazioni,
per il volontariato, per la cultura, per lo sport, per il tempo libero.
Senza alcuna preclusione e con il massimo rispetto di tutti. Con una particolare attenzione
ai più deboli e bisognosi, nei confronti dei quali ogni comunità ha degli obblighi precisi.
Che sono di solidarietà e di civiltà.
Questo giornale, entrando in ogni casa, può rappresentare una occasione da cogliere nel
modo migliore. Una occasione di vero, costruttivo dialogo.
Il sogno di “Comunitas Leudri” è di diventare nel tempo il “luogo” del confronto, del
dialogo e della realizzazione del progetto di unità della gente della Valle.
In un’unica forte e civile Comunità Ledrense.
Vittorio Colombo
3
“L’unione fa la forza”
L’uscita del primo notiziario dell’Unione della Valle di Ledro è l’occasione
per informare e coinvolgere la popolazione ledrense su una delle scommesse
più affascinanti e difficili della nostra
Valle quale è il progetto di unificazione
dei Comuni. Progetto che, impostato
con lungimiranza oltre un decennio fa
da un gruppo di liste prevalentemente
di minoranza presenti in ogni Comune con la denominazione “Uniti per
la Valle”, sta ora trovando concreta
attuazione.
Da qui l’esigenza di esprimere alcune
riflessioni - in qualità di consigliere
ed ex Assessore dell’Unione, nonché
convinto sostenitore fin dall’origine
del processo di unificazione - su questa
importante scommessa che, coinvolgendo i Comuni, va ad incidere nella cabina
di regia di gran parte delle future scelte
economiche e sociali della Valle.
L’Unione nasce sostanzialmente per
trovare una soluzione al principale
problema dei Comuni Trentini: la
microdimensione. Situazione questa
che non permette più ne di selezionare
una classe amministratrice all’altezza
dei tempi (vedi il proliferare delle liste
uniche nei Comuni o addirittura il loro
commissariamento per mancanza di
liste) ne di offrire servizi con la qualità
e l’economicità richiesta da una società
moderna (solo per fare alcuni esempi:
in molti comuni trentini manca totalmente il servizio di vigilanza e quello
dell’ufficio tecnico o se ci sono funzionano a singhiozzo in quanto in caso di
malattia o ferie dell’unica persona a
disposizione il servizio viene interrotto; i servizi alla persona scarseggiano
o non esistono come ad esempio il
servizio di asilo nido). Questo stato
di cose, oltre ad aumentare il senso di
sfiducia nei confronti della pubblica
amministrazione e delle istituzioni pub-
Il lago di Ledro visto da nord-est (Foto Studio Bartoli - Locca di Concei)
bliche in generale, crea una disparità di
trattamento in termini di qualità della
vita fra i cittadini che vivono nei centri
urbani e quelli che vivono nelle Valli
o meglio nelle periferie del Trentino.
Situazione mitigata solo in parte dal
rapporto interpersonale, di fiducia e
di buon senso che ancora esiste nelle
piccole realtà ma sul quale non si può
e non si deve più fare affidamento se
vogliamo puntare ad una amministrazione di qualità che faccia del cittadino
un vero e proprio utente/consumatore
del servizio pubblico.
Del resto questa microdimensione è anche l’ostacolo principale alla realizzazione della riforma istituzionale provinciale
che, ferma nella commissione consiliare
provinciale, punta sul decentramento
amministrativo con il trasferimento di
competenze dalla provincia ai Comuni
organizzati in forma associata. Riforma
ritenuta essenziale per realizzare quel
4
principio di sussidiarietà che lo stesso
Presidente della Repubblica nella visita
dello scorso anno in Trentino ha richiamato quale principio di riferimento per
una riforma dello Stato di tipo federalistico solidale.
La nostra esperienza di Unione anticipa
sul territorio i contenuti della riforma
istituzionale. E mi si permetta di dire
che l’anticipa soprattutto sul piano culturale del metodo che ha caratterizzato
la sua gestazione nell’arco degli anni
novanta. Decennio durante il quale
in Valle si sono svolti diversi dibatti
sull’argomento delle collaborazioni
intercomunali con visite anche fuori
Regione (vedi la visita alla prima Unione italiana della Valconca in Emilia
Romagna), incontri pubblici, grazie
anche alla azione feconda dell’associazione culturale di Valle “Città per
l’uomo” e a una classe amministratrice
che ha saputo cogliere gli aspetti innovativi delle riforme istituzionali. Prima
di tutte quella sugli statuti comunali
nei quali per la prima volta è apparso
l’obiettivo istituzionale dell’Unione
in attuazione del principio di cooperazione fra i Comuni definito come
strumento strategico per favorire un
nuovo sviluppo della Valle.
Preparare il terreno delle riforme è
compito della politica intesa nel senso
nobile di servizio alla collettività. E’ un
compito gravoso ma indispensabile per
risolvere le difficoltà che ogni percorso
istituzionale innovativo incontra sulla
sua strada. La nostra esperienza ne è
un esempio. Con le elezioni del 2000
vi è stato un cambio di maggioranza in
quasi tutte le amministrazioni. Questo
fatto inizialmente ha creato una situazione di tensione che a fine anno 2000
rischiava di bloccare il progetto approvato dalle precedenti amministrazioni
e finanziato dalla Regione. Ma proprio
la semina del terreno fatta per un decennio sul versante dell’unificazione
come elemento di forza ha salvato il
tutto, mettendo in evidenza una classe amministratrice che nei momenti
più difficili sa guardare lontano con
senso di responsabilità, rinunciando
al proprio particolare in vista del bene
generale della Valle. Da qui l’operazione di allargamento dell’Unione a
tutti e sei i Comuni della Valle rispetto
ai quattro aderenti fin dal 1999. Non
poteva essere diversamente visto che la
Valle rappresenta una entità territoriale
economica e sociale omogenea al cui
interno le componenti associative del
mondo sportivo, cooperativo, bancario
e culturale avevano già compiuto il
percorso di unione.
Certo il percorso istituzionale dei Comuni è più complesso ed è solo agli
inizi. Chissà quante altre difficoltà
organizzative dovremo affrontare. Ma
proprio perché è un percorso che è maturato dal basso e realizzato dal basso
- basti pensare che il progetto specifico
è stato predisposto usando solo risorse
presenti all’interno della Pubblica Amministrazione o in veste di dipendenti o
in veste di amministratori - credo che
ci siano veramente le potenzialità per
portarlo a termine.
Peraltro la consapevolezza del detto
antico che l’Unione fa la forza” sta
crescendo anche in Trentino. Da qui
l’interesse dei massimi vertici istituzionali della Provincia e della Regione
alla nostra esperienza culminata con la
visita dello scorso anno dei due Presidenti, ma soprattutto la presentazione
del nostro progetto come modello di
innovazione nella pubblica amministrazione prima al corso di formazione
dei segretari comunali e poi in apposito
convegno provinciale sulla gestione
associata dei servizi.
Credo che ogni amministratore pubblico della Valle senta sulle proprie spalle
la responsabilità di essere fautore di un
modello sperimentale cui guarda con
attenzione il mondo politico istituzionale provinciale. Responsabilità che è
alleviata dalla convinzione di essere
sulla strada giusta per migliorare il
futuro della nostra comunità soprattutto
nei settori più carenti quali i servizi
alla persona.
Del resto senza il progetto dell’Unione non si sarebbe potuto approvare
all’unanimità un bilancio per il triennio
2002-2004 che prevede risorse finanziarie annuali aggiuntive rispetto agli
altri Comuni Trentini di 1.000.000= di
Euro solo sulla parte corrente stante
gli incentivi regionali aventi validità
decennale, cui si aggiungono le risorse
in conto capitale provinciali per investimenti sulle diverse scuole elementari di Valle e della scuola Media. Ma
soprattutto non si potrebbe parlare in
termini di fattibilità nel medio periodo
di progetti ad ampio respiro legati: 1) a
nuovi servizi alla persona quali: asilo
nido e/o servizio di Tagesmutter, attivazione dell’università della terza età,
potenziamento del servizio biblioteca,
attivazione di un centro giovani; 2) ad
azioni di sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente quali: l’attivazione del patto territoriale per Tremalzo,
per la realizzazione di un progetto di
teleriscaldamento e di Ecomuseo;
Peraltro con il bilancio 2002 sono già
state attivate azioni di più immediata
efficacia quali: gestione unitaria dei
servizi in rete (fognatura, acquedotti,
pubblica illuminazione), del servizio
segreteria, vigilanza comunale, ufficio
tecnico, ragioneria-tributi, biblioteca e
scuole, di informatizzazione e messa
in rete di tutte le municipalità; tutte
cose che hanno dentro di sé, dopo un
rodaggio iniziale che non sarà facile,
una potenzialità di crescita notevole
in termini di efficacia ed efficienza
dell’azione amministrativa
L’uscita del notiziario deve servire
proprio per far conoscere alla popolazione questo progetto di unificazione
con le sue difficoltà e opportunità, nella
consapevolezza che su questa strada si
gioca il futuro della Valle il cui ruolo
e peso politico può crescere enormemente anche nel panorama istituzionale
provinciale e regionale.
Del resto sarà poi il cittadino con il
voto finale del referendum ad essere il
giudice ultimo del percorso. A stabilire
cioè se il periodo del cosiddetto fidanzamento dell’Unione fra i Comuni sia
stato proficuo per cui si può procedere
al matrimonio con la nascita del Comune unico di Valle, oppure, rompere
il fidanzamento e ritirarsi ognuno nelle
proprie Municipalità.
L’augurio è che sia la prima soluzione
a prevalere sapendo che nel caso di
nascita del Comune unico le singole
Municipalità rimarranno sempre attive
per una serie di servizi a più diretto
contatto della popolazione che ha
bisogno di un legame anche istituzionale con il proprio territorio d’origine.
Questa è la speranza e l’auspicio a cui
indirizzare il nostro lavoro per il futuro.
Il Consigliere dell’Unione
Rolando Mora
5
Progetto dell’unione
dei comuni della valle
CENNI GEOGRAFICI, STORICI, DEMOGRAFICI E
SOCIO-ECONOMICI
La popolazione ledrense ha storicamente manifestato un
sentimento di appartenenza alla valle anche per la sua particolare collocazione geografica di non facile accesso. Nel suo
passato storico si annovera infatti la presenza, fin dall’anno
1000, di una realtà politica istituzionale autonoma a livello di
Valle chiamata “Res publica Leudri”, Repubblica di Ledro,
divenuta poi “Magnifica Comunitas Leudri” all’inizio del
1100 quando queste comunità furono riconosciute libere ed
autonome dal Principe Vescovo.
La Valle di Ledro è un solco vallivo, ponte naturale fra la Valle
del Chiese ad ovest e il Bassopiano rivano ad est che scorre tra
le propaggini dei due gruppi montuosi del Cablone a sud e del
Cadria a nord. La Valle è situata all’estremo sud-occidentale
del trentino lungo il confine bresciano della Lombardia. Il
suo bacino è delimitato da una linea perimetrale ben definita
dai crinali montani ed è ripartito tra i sei comuni di: Tiarno di
Sopra, Tiarno di Sotto, Bezzecca, Concei (Locca - Enguiso Lenzumo), di Pieve di Ledro (Pieve e Mezzolago) e di Molina
di Ledro (Molina, Legos, Barcesino, Prè e Biacesa) per complessivi 5.042 abitanti (dato riferito al 31.12.2000).
I comuni aderenti all’Unione contavano complessivamente
al 31/12/00, 5.042 abitanti residenti e nel corso del 2000
hanno registrato oltre 76.000 arrivi con punte di presenza,
nei mesi di luglio ed agosto, di circa 20.000 persone. E’
chiaro che nel periodo estivo la crescita esponenziale delle
presenze implica una diversa organizzazione dei comuni per
far fronte al notevole aumento della domanda dei servizi.
L’economia della Valle è caratterizzata da un discreto sviluppo del settore turistico. La stagione turistica è prevalentemente quella estiva mentre durante l’inverno, a causa del
progressivo degrado della stazione turistica di Tremalzo di
cui parleremo nei progetti generali di sviluppo, si registra la
presenza durante il periodo natalizio delle sole persone che
hanno una seconda casa.
Il turismo è legato soprattutto alle risorse ambientali del lago
e della montagna, e le presenze sono per la maggior parte
rappresentate da famiglie e da persone anziane provenienti
soprattutto dalla Lombardia (Brescia, Mantova, Milano) e
dall’Emilia Romagna (Reggio Emilia).
In questi ultimi anni sta prendendo piede anche il turismo
legato all’impiego della mountain bike grazie ad una serie
di apprezzati percorsi tracciati sulle montagne della valle.
La vicinanza dell’importante bacino turistico del lago di
Garda favorisce la Valle di Ledro: molti tour operators organizzano visite giornaliere in Valle che, oltre alle bellezze
naturali, propongono anche interessanti percorsi storicoculturali con l’abbinata palafitte di Molina di Ledro e Col
le-Ossario di S. Stefano (si veda la scheda di sotto-progetto
relativa alla proposta di Ecomuseo).
Dati fisici
COMUNE
Altitudine (m) Superficie (Km2)
BEZZECCA
697
17,73
CONCEI
759
30,39
MOLINA DI LEDRO
638
39,49
PIEVE DI LEDRO
660
19,00
TIARNO DI SOPRA
744
38,76
TIARNO DI SOTTO
728
9,22
Totale
154,59
Il dislivello presente è definito dal livello del Lago di Garda
67 mls e dal Monte Cadria 2254 mls, la superficie complessivamente è 154,59 Kmq.
Dati demografici
COMUNE
Popolazione > 65 anni < 6 anni
BEZZECCA
544
113
36
CONCEI
760
142
45
1486
285
100
PIEVE DI LEDRO
586
105
47
TIARNO DI SOPRA
981
114
96
TIARNO DI SOTTO
685
152
60
5042
911
384
MOLINA DI LEDRO
Totale
Dati turistici (1 gennaio - 31 dicembre 2000)
COMUNE
Arrivi
Presenze
BEZZECCA
10.126
111.580
8.536
85.234
MOLINA DI LEDRO
19.492
174.963
PIEVE DI LEDRO
30.694
309.589
TIARNO DI SOPRA
4.036
40.459
TIARNO DI SOTTO
3.447
44.954
76.331
766.779
CONCEI
Totali
6
Il Municipio di Concei (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
Accanto alle attività economiche legate al turismo esiste un
forte sviluppo dell’artigianato soprattutto del legno. Sono
presenti numerose segherie che producono “bancali” per
diverse aziende dell’alto Garda. E’ importante il risvolto
occupazionale e l’opportunità di utilizzare gli scarti del
legno per la realizzazione del teleriscaldamento in Valle (si
veda la scheda di sotto-progetto relativa alla costruzione del
teleriscaldamento).
L’industria è presente nel Comune di Tiarno di Sopra con
una SPA “Mariani” e una Cooperativa “Metallurgica Ledrense”. E’ evidente che gli insediamenti artigianali ed
industriali presenti incidono con il traffico di autoarticolati
sulla viabilità ledrense.
La maggior parte della popolazione attiva è occupata nel
terziario o nelle aziende artigianali ed industriali del Basso
Sarca con una forma di pendolarismo quotidiano il cui
disagio è stato notevolmente ridotto grazie alla costruzione
delle due gallerie che hanno sostituito la vecchia e pericolosa
strada del Ponale.
La zootecnia e l’agricoltura, insieme alla silvicoltura, hanno
un’importanza secondaria dal punto di vista economico,
ma primaria per quanto riguarda la difesa del territorio e
soprattutto delle zone occupate da prati che tendono continuamente a ridursi.
Il terziario è rappresentato prevalentemente dai servizi pubblici situati nel comune di Bezzecca, posizionato al centro
della Valle (anche sede dell’Unione), con la presenza della
casa di soggiorno per anziani, del distretto sanitario, della
sede dell’Istituto Comprensivo di base.
IL PERCORSO POLITICO
Si ritiene opportuno descrivere il percorso che ha condotto
alla costituzione dell’Unione nell’intento di dimostrare che
tale scelta non è stata frutto di una decisione improvvisata
o strettamente connessa a
disponibilità di incentivazioni
finanziarie, ma ha rappresentato il punto di arrivo di un
lungo processo politico basato sulla convinzione che, di
fronte alle profonde riforme
della Pubblica Amministrazione ed in particolare degli
Enti Locali chiamati a gestire
maggiori competenze in nome
dell’autonomia comunale e
del principio di sussidiarietà,
l’unico modo possibile per
esercitarle fosse quello di
attivare forme collaborative
intercomunali.
Già alle elezioni del 1990
si presentarono nei comuni
della Valle di Ledro delle
liste che aderivano ad un
cartello chiamato “Uniti per
la Valle” con un programma
politico predisposto, non solo tenendo conto delle esigenze di ciascun comune, ma ragionando in termini di
dimensione di valle.
In seguito all’entrata in vigore della L.R. n. 1/93, nel periodo a cavallo tra il 1994 ed il 1995, fu istituita una commissione intercomunale al fine di stilare una proposta di
Statuto da adottare in tutti i comuni. Il risultato fu quello di
approvare in ogni comune, con la sola esclusione di Tiarno
di Sopra, uno Statuto analogo dal quale traspariva un forte
orientamento all’assunzione di forme collaborative nella
gestione delle funzioni comunali, in particolare mediante
lo strumento dell’Unione, con la prospettiva di giungere
ad una fusione dei comuni salvaguardando i Municipi.
La commissione elaborò anche dei testi regolamentari
relativi al funzionamento del Consiglio comunale, alla
consultazione, ed alla partecipazione dei cittadini, adottati
successivamente dai vari comuni.
Nello stesso periodo i comuni, ad esclusione di Tiarno di
Sopra e successivamente alle elezioni del 1995 Bezzecca,
costituirono una commissione intercomunale per affidare
l’incarico di stesura di un piano regolatore generale intercomunale di Valle a dimostrazione di come fosse matura la
consapevolezza di agire in ambiti sovracomunali in materia
di gestione del territorio.
Dopo le elezioni del 1995 i Sindaci e le Amministrazioni
comunali di Bezzecca, di Concei, di Molina di Ledro e di
Pieve di Ledro, concordarono sulla necessità di concretizzare i propositi sopra evidenziati mediante la creazione di
una Unione.
Fu istituita una commissione intercomunale con il compito di affrontare le problematiche inerenti la costituzione
dell’Unione, nonché di predisporne lo Statuto.
Nello stesso periodo, il gruppo culturale Città dell’Uomo,
promosse una serie di iniziative coinvolgenti la popolazione con l’intento di promuovere la consapevolezza
7
dell’importanza di giungere
all’unificazione dei comuni della valle. Si ricorda a
riguardo la realizzazione
nel 1997 di uno studio che,
partendo dall’analisi dei bilanci dei comuni della Valle
e comparandoli con quello
relativo ad un comune di
analoghe dimensioni (Brentonico), evidenziò i possibili
vantaggi derivanti da una gestione centralizzata di servizi
e di competenze da parte dei
piccoli comuni della Valle
di Ledro.
La commissione intercomunale, nella primavera del
1998, predispose un progetto
politico contenente le linee
guida e le caratteristiche fon- Il Municipio di Molina di Ledro (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
damentali dell’Unione cui si
intendeva dar vita. Il progetto
fu trasmesso dai Sindaci dei comuni interessati alla Prorappresentanti l’alta Valle, Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra,
vincia, e alla Regione.
per loro rimaneva sempre aperta la possibilità di aderire
La commissione intercomunale, dopo aver esaminato altre
all’Unione in quanto, l’obiettivo politico di fondo previsto
esperienze di Unioni sorte nel resto d’Italia - in particolare
nei diversi statuti comunali e dell’Unione stessa, era quello
quella della Valconca in Emilia Romagna - e successivadi far partecipare all’Unione tutti i comuni della Valle.
mente ad una serie di incontri pubblici in valle finalizzati
Un importante segnale positivo in questa direzione da parte
alla pubblicità del progetto, giunse alla redazione di una
dei due comuni era la disponibilità di gestire in convenzione
bozza di Statuto anch’esso illustrato alla cittadinanza in
con l’Unione i due servizi di valle della biblioteca e del polo
un incontro.
scolastico di Bezzecca, fino ad allora gestiti da enti consortili.
Il progetto trovò effettiva concretizzazione nella primavera
Nel marzo 2000 si adottarono i primi provvedimenti di sciodel 1999 con l’approvazione dello Statuto e dell’atto coglimento dei consorzi, di trasferimento di competenze nonstitutivo dell’Unione da parte dei quattro comuni aderenti.
ché di approvazione del primo progetto di Unione presentato
L’avvio dell’esperienza Amministrativa, in questa prima
in Regione per la concessione del contributo incentivante di
fase, non vide la partecipazione dei due Comuni di Tiarno
cui all’art. 42 della L.R. n° 1/93.
di Sotto e Tiarno di Sopra, in quanto gli stessi ritenevano
opportuno attendere prima di prendere una decisione in tal
SITUAZIONE DI MODIFICA SULLO STATUTO
senso.
DELL’UNIONE
L’Unione voleva essere il punto di partenza di un cammino
che nel futuro avrebbe portato alla costituzione di un unico
Con le elezioni del maggio 2000 si modificava il quadro
comune della Valle di Ledro, salvaguardando sempre e
politico di Valle con la sostituzione di cinque dei sei Sindaci
comunque i Municipi, cui affidare la gestione di servizi di
precedentemente in carica.
base come previsto dalla L.R. n. 1/93 e s.m.
Nel frattempo la Regione con propria delibera di Giunta
La rappresentatività diretta dell’Unione si ipotizzava che
concedeva il finanziamento decennale sul progetto.
doveva essere garantita a partire dal 2005 con la prima
I Sindaci dei Comuni aderenti all’Unione si attivarono imelezione diretta dei suoi organi istituzionali.
mediatamente per il coinvolgimento dei due Comuni non
Lo Statuto stabiliva inoltre che, i Sindaci e gli Assessori dei
aderenti. Il dibattito si sviluppò sulla visione dell’operatività
comuni aderenti, non avrebbero potuto ricoprire la carica di
dell’Unione, condivisa per l’aspetto funzionale mentre per
Presidente o di Assessore dell’Unione al fine di garantire una
quanto riguardava l’elezione diretta prevista per il 2005 non
gestione libera da ogni condizionamento.
era condivisa, oltre che dai due Comuni di Tiarno anche dai
Il 24 agosto 1999 i Sindaci delle quattro Amministrazioni
Comuni di Molina di Ledro, di Pieve di Ledro e di Bezzecca.
comunali di: Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Bezzecca
Veniva nel contempo però rimarcato e condiviso da tutti
e Concei sottoscrissero l’atto costitutivo dell’Unione dei
l’obiettivo finale della Fusione.
comuni della Valle di Ledro.
Si iniziava quindi a rielaborare lo Statuto modificando queDispiacque che l’avvio di questa nuova esperienza ammigli articoli che non avevano un indirizzo legato alle nuove
nistrativa non vedesse la partecipazione dei due comuni
ipotesi organizzative.
8
Al termine della elaborazione, il documento posto all’attenzione del Consiglio dell’Unione e delle Amministrazioni
Comunali trovava una parte del Consiglio dell’Unione
dissenziente e l’Amministrazione di Concei non pienamente
d’accordo.
Attraverso un’operazione di mediazione non facile si giungeva all’inizio dell’anno 2001 alla stesura definitiva dello
Statuto modificato. Lo stesso veniva approvato a fine gennaio
dai Comuni aderenti e nei primi giorni di febbraio ade rivano
anche i Comuni di Tiarno di Sopra e di Tiarno di Sotto.
Si concludeva quindi il percorso auspicato dell’Unione con
la partecipazione di tutti i Comuni della Valle di Ledro e
da qui la ridefinizione del progetto nell’attuale stesura al
fine di ottenere una nuova quantificazione in aumento del
contributo regionale.
Bilancio dell’unione
dei comuni
Il Municipio di Tiarno di Sopra (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
9
IL PROGRAMMA DI ATTIVAZIONE DELL’UNIONE
IL PERCORSO DI
RIORGANIZZAZIONE:
PRINCIPI GENERALI DI
AZIONE
Nessuno nasconde le difficoltà del percorso nuovo
che si va ad iniziare. Nello
stesso tempo, però, si è
convinti della validità della
strada intrapresa per offrire
alla popolazione della Valle
di Ledro una rappresentanza
politica più forte a livello regionale, provinciale e
comprensoriale; maggiori
e migliori servizi; risorse
finanziarie aggiuntive grazie agli incentivi previsti da
leggi regionali e provinciali
in favore delle Unioni di
Comuni.
Per raggiungere gli anzidetti Il Municipio di Bezzecca (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
obiettivi bisogna disporre di
le aspettative risolvendo il maggior
un progetto che individui il percorso
numero possibile dei problemi attualistituzionale da seguire per dare conmente esistenti. In tal senso, una delle
creta attivazione all’Unione, nonché
prime cose che intende fare l’Unione,
tempi, modi e tipologie di competenze
è la realizzazione di un collegamento
da trasferire alla stessa.
telematico tra i singoli comuni per la
Lo statuto approvato delinea la cornice
circolazione delle informazioni.
istituzionale in cui muoversi, indicando
Si sottolinea per finire che, per ogni
con precisione gli obiettivi da perseguicompetenza trasferita all’Unione, si
re, ma lasciando nel contempo libertà
procederà all’assunzione di un unico
nelle strategie da usare, tenendo ben
regolamento della materia, nel caso
presente che la gradualità nell’azione
in cui sia contestualmente trasferita la
dovrà essere una costante dell’agire
relativa potestà amministrativa, altripolitico, soprattutto nel trasferimento
menti si perseguirà l’obiettivo di una
delle competenze all’Unione. A tale
convergenza dei regolamenti vigenti
fine lo statuto ha previsto una fase
nei comuni.
transitoria tesa a favorire la suddetta
gradualità dell’azione amministrativa.
2. RAPPORTI CON LE
Il passaggio della gestione dei servizi
ISTITUZIONI PROVINCIALI,
dal comune all’Unione è un processo
REGIONALI E RAPPRESENTATIVE
complesso che si vuole guidare nel
DEI COMUNI
rispetto di due principi. Il primo, è che
l’Unione non deve diventare un dopLa partenza di un’iniziativa di questo
pione degli attuali comuni bensì una
tipo deve vedere coinvolti, ciascuno
struttura che li sostituisca nell’esercizio
per la propria competenza, i vertici
delle funzioni e delle competenze ad
politici e tecnici delle varie Amminiessa trasferite.
strazioni e dell’Unione. La vicinanza
Il secondo, è che il processo di unifidella Presidente COGO, del Presidente
cazione dei servizi non deve in alcun
DELLAI e dell’Assessore provinciale
modo causare penalizzazioni per
agli Enti Locali GRISENTI ha contril’utenza, ma al contrario soddisfarne
buito fortemente a rendere il percorso
meno problematico per mezzo della
disponibilità degli uffici amministrativi delle rispettive istituzioni; infatti
il sottoscritto con la Giunta siamo in
costante contatto con gli stessi per
chiedere una collaborazione in termini
di consulenza sulle normative vigenti.
Aggiunto a questo vi è un buon confronto con i rappresentanti dell’Unione
del Primiero sulle problematiche emergenti ed un confronto dei risultati sulla
qualità dell’esperienza attivata.
Inoltre nella fase di esame del presente
progetto al fine della concessione dei
contributi previsti dall’art. 42, comma
6, della L.R. n. 1/93 e dal suo regolamento di esecuzione evidenziato nelle
premesse del presente lavoro vi è stato
un costante rapporto di collaborazione
con l’unione dei Comuni.
La certezza e la maggiore consistenza possibile delle risorse finanziarie
acquisibili a titolo di incentivazione,
influenzeranno in modo determinante la capacità di intervento iniziale
dell’Unione nella realizzazione di
iniziative che le singole Amministrazioni comunali non riuscirebbero
a compiere.
10
L’obiettivo dell’acquisizione degli incentivi
finanziari è molto importante e va perseguito con
forte determinazione. Il
passato politico della nostra Valle e il suo costante
impegno da una decina
d’anni a questa parte sul
versante delle collaborazioni intercomunali,
deve essere speso per
valorizzare e legittimare
la serietà del progetto che
si va a realizzare.
A tale fine è indispensabile chiedere la collaborazione del Consorzio dei
comuni e della R.U.C.,
anche per cercare soluzioni a vari problemi causati da strumenti
Il Municipio di Pieve di Ledro (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
giuridici e contrattuali
apparsi inadeguati.
E’ necessario che nella prossima
greteria, Ragioneria, Tributi, Vigilanza
contrattazione sindacale riguardante
Urbana, Biblioteca e Scuola Media
dirigenti e Segretari comunali del
ecc..).
comparto Enti Locali, si preveda una
Sulla base di questi indirizzi la Giunta
chiara norma contrattuale di collocadell’Unione, dopo aver deciso di non
zione giuridica nonché la previsione
ricorrere a terzi per la modifica del
in loro favore di incentivi finanziari
progetto ha cercato la collaborazione
in riferimento alle particolari prestadegli Enti che già a suo tempo avevano
zioni lavorative che vengono svolte
dato la loro disponibilità (Servizio Enti
presso gli Enti coinvolti nel progetto
locali della Regione, Consorzio dei
di Unione.
comuni e del Servizio Finanza Locale
della PAT). Analoga collaborazione
LE ATTIVAZIONI PER IL 2001: LA
è stata richiesta ai Sindaci di ciascun
PRIMA FASE
Comune per ottenere la disponibilità
delle varie strutture comunali ed in
L’Unione, dopo la costituzione dei suoi
particolar modo dei Segretari. Il lavoro
organi alla fine dello scorso febbraio,
è proseguito con incontri a cadenza
attraverso una azione sinergica del
settimanale della Giunta dell’Unione
Consiglio e della Giunta, prendendo
per l’impostazione di modifica del prospunto dal progetto già approvato dalla
getto. Si sottolinea che tutto il lavoro
Giunta Regionale ancora nell’anno
è stato realizzato senza oneri per la
precedente, ha individuato i seguenti
Pubblica Amministrazione, utilizzando
obiettivi strategici:
solo risorse al proprio interno.
attivazione degli istituti essenziali per
il suo funzionamento. (Segretario,
Nel rispetto del quadro giuridico
servizio di tesoreria, revisore dei conti,
operativo, la Giunta dell’Unione in
codice fiscale ecc.);
sintonia con il Consiglio e con le Ampredisposizione del nuovo progetto da
ministrazioni dei vari comuni ha fissato
presentare in Regione con la richiesta
l’obiettivo di attivare in questa prima
di contributi ai sensi della L.R. n.1/93;
fase i seguenti servizi e funzioni:
predisposizione del bilancio 2001
sede istituzionale;
in sintonia con le competenze che si
il servizio di Segreteria;
trasferiscono;
il servizio di Ragioneria;
attivazione di una serie di servizi (Segestione del personale;
il servizio di vigilanza urbana;
il servizio biblioteca intercomunale;
la gestione delle competenze relative
alle scuole dell’obbligo con il completamento e la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici (elementari
e medie);
la realizzazione di un sistema informativo territoriale integrato;
la gestione di un ufficio tributi e
delle principali entrate patrimoniali
comunali;
il servizio di fognatura e di acquedotto
compresa la gestione dell’onere di
depurazione;
il servizio di pubblica illuminazione;
il servizio di nettezza urbana, di smaltimento dei rifiuti e di pulizia delle strade
(limitatamente alla parte compresa
nell’attuale delega al Comprensorio);
il completamento di strutture a valenza
sovracomunale (Centro polifunzionale
di Concei e Centro polivalente di Tiarno di Sotto);
gestione delle competenze relative al
commercio e ai pubblici esercizi;
gestione delle competenze relative alla
promozione delle attività culturali,
sportive e ricreative; la scelta dei servizi trasferiti in questa prima fase non
è stata casuale ma ha seguito quattro
direttrici:
semplificare il quadro istituzionale
locale. Da qui la volontà di sciogliere
11
i due consorzi di Valle,
relativi, uno alla gestione
della struttura ospitante la scuola media e la
direzione didattica ed
un altro alla gestione
del servizio di biblioteca e della promozione
culturale. Si sono volute trasferire le relative
competenze all’Unione
mantenendo comunque
la gestione a livello di
vallata. Si è infatti proceduto, contestualmente
all’operazione di scioglimento dei due consorzi
(in attuazione dell’art.
61 della L.R. n. 1/93 e
s.m.), al trasferimento
delle relative competenze all’Unione;
iniziare dai servizi più
importanti e che presentano delle carenze:
il servizio di Segreteria
in quanto il momento
contingente, che vede
operativi due Segretari,
ha convinto la Giunta ad
operare per il suo trasferimento garantendo così
una economicità importante e la possibilità di
dare una forma organica
Il Municipio di Tiarno di Sotto (Foto Renzo Mazzola - Enguiso)
al servizio. Il servizio di
Ragioneria, indispensaampia alla gestione dei cosiddetti
bile nel contesto all’accoppiamento
servizi in rete (acquedotto, fognatura,
con l’Ufficio Tributi, il quale già nel
pubblica illuminazione ecc.) e della
precedente anno ha interagito tra i vari
raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi
uffici nella predisposizione dei bilanci
urbani, per lo sfruttamento di economie
comunali. La vigilanza urbana garantidi spesa. Si evidenzia che l’Unione
ta per l’intero anno solamente nei coavrà la potestà di fissare un’unica tamuni di Molina di Ledro e di Pieve di
riffa e/o tassa ed un unico regolamento
Ledro; il servizio di gestione dei tributi
per ciascun servizio a valere sul proprio
ed delle entrate. Si è consapevoli che
territorio, compiendo un importante
l’autonomia tributaria dei comuni deve
passo sul versante della semplificazioessere accompagnata dallo svolgimenne ed omogeneizzazione dell’azione
to di un’attività di controllo capace
amministrativa. L’Unione potrà in fudi garantire ai cittadini contribuenti
turo individuare le modalità di gestione
equità e perequazione. Si vuole che il
dei servizi (attualmente gestiti per la
principio del pagare tutti per pagare
maggioranza in economia dai singoli
meno diventi realtà e non un semplice
comuni) ed in caso di ricorso all’apslogan. Tale attività di controllo, fino
palto, risulta evidente il maggior peso
ad oggi scarsamente realizzata per
contrattuale che la stessa avrà rispetto
mancanza di risorse, potrà finalmente
a quello dei singoli comuni.
essere organizzata in capo all’Unione;
Si ribadiscono, in conclusione di
dare una dimensione territoriale più
questo punto del progetto, due principi guida
del trasferimento delle
competenze dai comuni
all’Unione. Il primo è
che l’Unione non deve
diventare un duplicato degli attuali comuni
bensì una struttura che
li sostituisca nell’esercizio delle funzioni ad
essa trasferite. Il secondo è che il processo di
unificazione dei servizi
non deve in alcun modo
penalizzare l’utenza, ma
al contrario garantire la
maggiore soddisfazione
delle sue aspettative ed
il superamento dei problemi di offerta esistenti.
Si evidenzia che il bilancio 2001 dell’Unione,
nella parte corrente, ha
riportato le voci di spesa
e di entrata legate alle
anzidette funzioni e servizi trasferiti.
LA SECONDA FASE
DELLE ATTIVAZIONI
La seconda fase completerà l’organizzazione
funzionale dell’Unione
con il trasferimento delle
seguenti competenze:
servizio demografico;
ufficio tecnico;
scuola materna e asilo nido (di nuova
attivazione);
Questa fase si caratterizza rispetto alla
prima per il fatto che mira al trasferimento completo della gestione degli
uffici.
Si ritiene necessario descrivere brevemente l’importanza di attivazione del
nuovo servizio di asilo nido, un’esigenza sempre più sentita in Valle per la
crescita del lavoro femminile. Offrire
questo servizio ha un alto significato
politico, sociale ed economico in
quanto è a sostegno della famiglia; in
supporto all’occupazione femminile e
al ruolo della donna nella società. E’
da rimarcare che già nei primi giorni
di attività amministrativa il Comune di
12
Tiarno di Sotto ha attivato un percorso
di fattibilità in tal senso.
In relazione all’organizzazione della
struttura, ai vari progetti che definiscono i campi di intervento, ritengo
sia opportuno fare riferimento al progetto per evitare di dilungare troppo
l’intervento.
E’ peraltro necessario richiamare
seppur per brevi cenni i programmi
si sviluppo che il progetto nella sua
interezza prevede.
CONCLUSIONI
Le Amministrazioni dei comuni di
piccola dimensione, a causa della
loro insufficienza strutturale, si
trovano in difficoltà nel rispondere
alle esigenze della collettività ed
evidenti sono le differenze in termini
di quantità e di qualità dei servizi da
loro offerti rispetto a quelli erogati
da comuni di maggiore dimensione.
Dinanzi all’esigenza di riuscire a
rispondere ad una domanda di servizi sempre più estesa ed articolata è
inevitabile un processo di riorganizzazione gestionale. L’unica risposta
che potrà garantire la futura sopravvivenza della micro municipalità
nel rispetto della propria autonomia
è rappresentata dallo sviluppo di
nuove organizzazioni gestionali di
tipo associativo. Può sembrare retorico e scontato, ma è importante
sottolineare che l’unione fa la forza
ed è in grado di fare la differenza.
Le gestioni associate già operative
in territorio nazionale hanno in
buona parte dimostrato che possono,
non solo rappresentare una efficace
soluzione ai problemi descritti inizialmente, ma in aggiunta hanno in
molti casi consentito l’erogazione di
un maggior numero di servizi.
Studi sulla finanza locale hanno individuato nei 5.000 - 8.000 abitanti (con la
cosiddetta curva ad U) la dimensione
demografica ottimale per raggiungere
economie di scala. Del resto, alle
stesse conclusioni, era giunta anche
l’analisi, eseguita dall’Associazione
“Città dell’Uomo” che attraverso la
comparazione dei dati del rendiconto
dei sei comuni della Valle, con quelli
del comune di Brentonico.
Del resto l’Unione si inserisce perfettamente ed anticipa dal punto di vista
organizzativo, il contenuto del disegno
di legge provinciale sul decentramento
amministrativo che a livello nazionale
ha già trovato parzialmente attuazione,
mentre a livello locale rappresenta la
sfida politica più alta ed impegnativa
del prossimo futuro per un nuovo sviluppo economico e sociale del Trentino, in cui gli enti locali dovranno avere
una funzione sempre più importante.
LA VALLE DI LEDRO HA UNA MASCOTTE
E’ un simpatico tasso la mascotte scelta per promuovere l’immagine della nostra Valle. Numerosi sono stati i
lavori giunti presso il Consorzio delle Pro Loco da tutta Italia, e qualcuno anche da stati europei. Ha prevalso
quindi l’idea di Jorgelina Casajus, residente a San Martino del Lago (Cremona). L’artista ha già realizzato
numerosi lavori di illustrazione per l’European Language Istitute e per Leading Edizioni, illustrando e progettando libri per bambini. Nella grafica ha lavorato per
la Royal Cruise Line, Norwegian Cruise Line, Grand Hotel Parker’s di Napoli,
Superfast Feries, soprattutto nella progettazione dell’immagine coordinata,
logo e prochures aziendali. Cresciuta presso il Politecnico di Milano alla
facoltà di Architettura, è quindi una professionista della grafica e dell’immagine, come d’altro canto anche i primi dei classificati. Sono stati infatti
segnalati i lavori di Antonello Blandi (Palermo), Mario Caputi (Latina)
e Antonio Scardino (Karlsruke - Germania).
L’aggiudicazione è avvenuta il 2 giugno dello scorso anno presso la
sede del Consorzio.
Presidente della Commissione esaminatrice era il Prof. Roberto
Marani, Docente comunicazioni visive e libero professionista,
nonchè Rappresentante dell’AIAP, che ha collaborato anche
all’organizzazione di tutto il concorso.
Gli altri componenti erano:
Alberto Civatti (Agenzia EURO R.S.G.G.). Eugenio Gandelli
(Esperto Comunicazione Visiva), Maurizio Mazzola (Sindaco di
Concei), Franco Calcari (Sindaco Tiarno di Sotto), Gisella Betta
(Presidente Associazione Creativamente) e i tre rappresentanti
per conto del Consorzio Pro Loco, Santina Aresu, Ruggero
Coali e Bernardo Penner.
Pochi sono stati i dubbi nella scelta finale, segnale che
speriamo sia di buon auspicio per questa immagine che
rappresenterà la Valle nella promozione turistica in Italia e
in Europa.
13
L’informazione periodica in Val di Ledro
Nasce nel lontano 1948 il primo “giornalino” a carattere informativo della
Valle di Ledro. Nasce in un modo un
po’ particolare “copiando” le edizioni
dello stesso giornale che già erano uscite, iniziando due anni prima, in pieno
periodo bellico, quando sia a Bagolino,
in territorio bresciano, il locale parroco
don Modesto Lunelli uscì col primo numero di “Echi d’amore” sottotitolato
“Mensile della Prepositurale di Bagolino” facendo contemporaneamente
uscire a Condino lo stesso periodico
con lo stesso titolo “Echi d’amore” ma
sottotitolato “Foglietto parrocchiale
di Condino”.
Si trattava di un esperimento condotto
in due parrocchie diverse, in due regioni diverse, in due diocesi diverse,
accomunate solo dalla storia antica che
le vedeva entrambe inserite nell’antico
territorio della Judicaria Summa Laganensis comprendente le Giudicarie,
l’Alto Garda, la Valle di Ledro, la Valle
dei Laghi, Bagolino e la Valvestino.
Un “esperimento” che ebbe subito un
ottimo riscontro. Pensato con cadenza
mensile, i primi due anni uscì quasi
regolarmente, se si escludono certi
numeri che coprivano a volte due, altre
volte tre mesi contemporaneamente.
Nel contenuto non solo notizie di carattere religioso e cristiano, non solo la
parola di Dio, non solo il rapporto del
pastore col proprio gregge e non solo
versetti del Vangelo o della Bibbia.
In esso anche notizie storiche, brevi
frasi umoristiche, note di cultura e di
cronaca locale, naturalmente diverse
da un’edizione all’altra.
Il successo ottenuto spinse poi don Modesto ad aprire una terza edizione che
interessava, per la prima volta, la Val
di Ledro. Uscì così “Echi d’amore:
mensile per le Parrocchie di Tiarno
di Sotto e di Sopra” che riprendendo
il contenuto delle precedenti edizioni
adeguato alla cronaca locale delle due
parrocchie ledrensi, iniziò così col
primo numero, uscito nel marzo del
1948, a dare le prime semplici “informazioni” alla popolazione della valle.
Sì, della valle, perché nel contenuto,
don Modesto non si limitò a parlare
solo di Tiarno di Sotto o di Tiarno di
Sopra, ma allargò il campo alla storia e
alla cultura della Val di Ledro da Barcesino a Storo, dall’Ampola al Ponale.
Ma contrariamente a quanto avvenne
a Condino, ove il giornale continuò
a uscire fino al 1955, a Bagolino nel
gennaio 1951 passò di competenza ai
preposti di quel paese, don Giuseppe
Annibale e don Ottorino Garosio,
cambiando nome, formato, contenuto,
mentre in valle di Ledro esso terminò
completamente le pubblicazioni solo
dopo che pochi numeri erano stati
editi. L’ultimo numero uscì infatti nel
gennaio del 1949.
Passarono così diversi anni e nulla di
nuovo sul piano informativo locale
avvenne in valle. L’unico periodico
comparso negli anni Cinquanta fu un
foglietto ciclostilato destinato unicamente agli appartenenti all’A.L.A.S.
ossia all’Associazione Ledrense Aspiranti al Sacerdozio, studenti del Seminario e degli Istituti religiosi che trascorrevano le vacanze in Valle di Ledro
che a Tiarno venivano ospitati presso il
Ricreatorio. Si trattava di un giornalino
semplice realizzato artigianalmente
con una vecchia linotipia casalinga
utilizzando diversi colori d’inchiostro
e di cui sono rimasti solo pochissimi
numeri (alcuni dei quali posseduti dal
sottoscritto) contenenti più che altro
notizie sui seminaristi iscritti all’associazione e sulla loro attività, col
preciso intento di tenerli uniti durante
le vacanze estive, ma anche semplici
racconti, aneddoti, frasi scherzose,
pensieri cristiani, poesiole, cruciverba,
ecc. Il primo numero portava la data
del 15 luglio del 1954 mentre l’ultimo
di cui si ha notizia è del 7 luglio 1963.
Ed è ancora Tiarno che continua a
diffondere altre notizie dopo Echi
d’amore, con un nuovo notiziario parrocchiale titolato “Voci e amici della
Parrocchia di Tiarno di Sotto” uscito
col primo numero nel novembre del
1965 con cadenza dichiarata mensile
ma effettivamente irregolare tanto che
diversi numeri uscirono a parecchi
mesi uno dall’altro. Il titolo variò
successivamente, nel 1967 in “Voci e
14
amici” in concomitanza alla riuscita
capacità di portare la sua voce in tutte
e due le Comunità di Tiarno di Sotto
e di Sopra. “Voce dei sacerdoti, voce
dei fedeli, voce dei vicini e dei lontani”
per usare le stesse parole dell’emerito
parroco che da solo curava l’edizione
di questo giornalino stampato in ben
800 copie.
Il titolo varia ancora nel 1968 quando,
per rendere ancora più evidente l’unità
delle due comunità, diventa “Voci e
amici dei due Tiarno”. Anche questo
“bollettino”, curato e diretto sempre da
don Beppino Agostini, essenzialmente
nato per comunicare la parola cristiana
alla comunità del paesino ledrense
allargò il proprio contenuto anche ad
altre notizie di carattere generale interessanti la cultura, la storia, la cronaca
locale.
Anche la Parrocchia di Molina Ledro,
sotto l’azione dell’intraprendente
parroco don Natale Bonomini, tentò
di impostare un dialogo con la propria
gente con un notiziario ciclostilato in
proprio grazie all’azione di diversi
volenterosi che tra il 1970 ed il 1976
pubblicò senza periodicità regolare.
“Amichevolmente” di cui ci rimangono oggi 12 corposi numeri, ma che
già precedentemente aveva prodotto
altri fascicoli ciclostilati di cui non
s’è però trovata traccia. Un periodico
che nasce senza Direzione in quanto si
specificava “Non chiediamoci chi sia
la Direzione, siamo tutti Direttori; se
vogliamo che Amichevolmente funzioni
bene, dipende da noi”. Cultura, sport,
aspetti e cronaca sociale e pastorale,
inchieste, opinioni e dialoghi contraddistinsero questo giornalino che per
diversi anni accompagnò la comunità
di Molina di Ledro.
A fianco dei bollettini ciclostilati
dei due Tiarno e di Molina di Ledro,
anche la Parrocchia di Bezzecca
inizia con l’anno 1977 un dialogo
costruttivo con la sua comunità
cristiana iniziando la pubblicazione
di “Insieme da un colle all’altro”
ciclostilato in proprio e curato, come i
precedenti, da volontari collaboratori
del parroco.
Nel 1977 esce finalmente “Alto Garda
e Ledro”, il primo periodico in carta
stampata con copertina e contenuto riguardante tutta la valle diretto e curato
dal giornalista Vittorio Colombo. Anzi,
il territorio preso in considerazione è
ben più ampio visto che questo giornalino interessa tutto il Comprensorio C9
dell’Alto Garda e Ledro.
Con carattere bimestrale, edito dallo
stesso Comprensorio, regolarmente
informava i cittadini delle problematiche, dei servizi, dell’amministrazione
pubblica cercando di instaurare coi cittadini un dialogo bifronte costruttivo.
Creato soprattutto per contribuire alla
diffusione e all’affermazione dell’idea
comprensoriale “Alto Garda e Ledro”
divenne un validissimo strumento di
analisi e confronto nel campo soprattutto amministrativo e sociale. Per
quasi vent’anni esso continuò regolarmente il suo servizio informativo, poi
improvvisamente nel 1995 dopo ben
53 numeri cessa le sue pubblicazioni.
Nel frattempo dopo le esperienze di
Tiarno di Sopra e di Molina di Ledro,
cominciando col 1979, il Decanato di
Ledro tentò un primo dialogo colla comunità cristiana pubblicando “Pietre
vive”, periodico che, sotto la guida
del responsabile Antonio Zecchini,
mirava ad un rapporto colla pastorale
ledrense, che però non durò oltre il
secondo anno.
Riuscì meglio al “Bollettino parrocchiale Bezzecca-Locca” che usciva
come supplemento di “La buona
15
parola” un periodico di Pinerolo in
provincia di Torino e che dopo i primi
otto numeri usciti tra il marzo 1983 ed
il dicembre 1985, ampliò il proprio raggio d’azione inserendo anche Biacesa
nel numero di luglio 1985, per terminare nel suo ultimo numero uscito nel
dicembre 1985 anche con Prè di Ledro.
Il bollettino (10 numeri in tutto), al
quale collaboravano Pierangelo Giovanetti, don Giorgio Garbari, Sandra Cis,
Michele Lo Re e tanti altri volontari,
semplice ma ben realizzato con foto a
colori, “pezzi” di cronaca e storia locale, cultura e religione, informazione
e dialogo, fu sicuramente quello che
avviò la nascita di quello che, dalla
Pasqua 1987, diventerà il principale
strumento di dialogo ed informazione
di tutta la valle.
Nato senza grandi progetti, ma divenuto in breve un’atteso strumento
comunicativo, realizzato con l’aiuto
di molti volontari della comunità di
Ledro, “Comunità di Ledro” continua tutt’oggi le sue pubblicazioni trimestrali con una regolarità esemplare
e con una ricchezza di contenuti, pur
se improntati su matrice cristiana,
davvero notevole. Il senso unitario in
campo religioso e pastorale, allargato
col tempo anche ad altri interessi,
ha in qualche modo cooperato ad
un’unità di valle che ha anticipato di
parecchio tempo quello che oggi è
divenuta una realtà. Sotto la guida del
suo Direttore responsabile Antonio
Zecchini “Comunità di Ledro” ha
avvicinato la gente e gli abitanti alle
realtà locali e ha stretto un rapporto
anche con quelli che sono emigrati
lontano. “Le tematiche pastorali
restano l’ispirazione e la base degli
articoli di fondo, ma la pastorale si
cala e penetra in tutti gli aspeti del
reale. Saranno proposte riflessioni
sui momenti più significativi dell’anno liturgico, sui valori cristiani della
vita, della famiglia, della formazione
giovanile, degli ideali evangelici e
missionari. Ma accanto a questi ed
altri temi fondamentali troveranno
spazo argomenti di cultura, di attualità sociale, di cronaca, di sport, e...
perché no? Di sana allegria”. Così
si espresse il Comitato di Redazione
nel presentare per la prima volta
al pubblico questo periodico e tale
promessa è stata sempre rispettata.
Nell’ultimo decennio prima del Duemila alcuni comuni hanno tentato di
aprire una finestra coi propri censiti
mediante l’ausilio di una pubblicazione
periodica edita dallo stesso Comune. Il
primo fu “Concei notizie” che limitò
però le sue “uscite” a soli sei numeri
editi tra il 1991 ed il 1993. Direttore
responsabile era Orfeo Donatini, ma
purtroppo l’idea, anche se apprezzata, non ebbe seguito. Il periodico,
interessante sia dal punto di vista dei
contenuti che della forma grafica, ebbe,
stranamente, uno scarso recepimento
da parte della popolazione.
Una schede informativa generale inviata a tutti coloro che ricevevano la
pubblicazione che intendeva verificare
il grado di interesse e di apprezzamento della stessa, vide ritornare solo
sei schede su un totale di 270 inviate.
Il rammarico di non essere riusciti a
costruire quel dialogo tra cittadini ed
amministrazione che si era prefissato
il Comitato di Redazione fece cessare
quello che fu il primo tentativo in valle
di Ledro di un periodico comunale.
Sulla scia del comune di Concei iniziò nell’ottobre del 1995 ad uscire
“Il Ponale” editato dal comune di
Molina di Ledro, diretto dall’allora
sindaco Angioletta Zecchini e curato
inizialmente dal Direttore responsabile
Pierangelo Giovanetti che lasciò poi il
16
suo posto a Francesco Terreri. Nato
con la convinzione di dare a tutti gli
abitanti di Molina uno strumento
di conoscenza e di confronto per
la popolazione dell’espressione
del Comune, dei suoi problemi e
delle sue attività, come, quindi, “un
collegamento tra il paese e la sua
amministrazione” visse qualche
momento di contrasto che non fermò
però il suo iter fino al marzo del 2000
quando, in attesa dell’evolversi del
progetto sull’Unione di valle, intese
sospendere la sua attività.
Anche il comune di Bezzecca volle
tentare un dialogo coi propri censiti.
“Bezzecca notizie” curato e diretto
ancora una volta da Pierangelo
Giovanetti, inizia la sua pubblicazione nel dicembre 1996 e termina
poi verso la metà dell’anno 2000,
in coincidenza della chiusura del
quinquennio amministrativo e del
rinnovo del Consiglio comunale, con
l’ultimo suo numero. Anche questo
strumento di informazione e dialogo
si limitava quasi esclusivamente a
notizie relative all’attività e all’amministrazione del paese, tentando
di fare informazione su quanto avveniva nel Comune, sulle decisioni
dell’amministrazione e del consiglio,
sulle richieste e sulle lamentele dei
censiti, anche attraverso le pagine
delle lettere e del Dialogo aperto.
L’ultimo Comune in ordine di tempo
a uscire con un notiziario comunale
è stato il Comune di Pieve di Ledro che nell’inverno tra il 2000 ed
il 2001 uscì col primo numero di
“Pieve di Ledro: il comune informa”, diretto da Gianluca Marcolini,
che però non andò oltre il secondo
numero della primavera del 2001 in
quanto l’Unione dei Comuni di valle
stava soppiantando questa forma
amministrativa con quella più ampia
che unificava in un solo ente tutti i
comuni ledrensi.
Un caso particolare merita la segnalazione di un paio di giornalini
scolastici curati dagli stessi alunni
frequentanti la Scuola media “Giuseppe Garibaldi” di Bezzecca sotto
la visione di alcuni insegnanti,
“Val de Leder”, ciclostilato internamente alla scuola, tra il 1991 ed
il 1993, divenne espressione degli
stessi alunni che nel notiziario inserirono notizie storiche, scolastiche,
vertenze e questioni con l’anno
scolastico, gli insegnanti, rapporti
tra studenti.
Abbiamo notizia anche di un “Giornalino informativo” curato dagli
alunni della prima classe nell’anno
scolastico 1993/94 ma sembra che
ciò fosse stato solo un passeggero
tentativo di stimolare la classe ad
un dialogo e ad un rapporto con
l’informazione determinante per una
crescita nei rapporti umani.
Unica fu anche la pubblicazione
nell’estate del 1996 di “Valle di
Ledro news” un giornale plurilingue
formato tabloid curato dal Consorzio
Pro Loco della Valle di Ledro con
sede a Bezzecca che intese fornire
alcune notizie generali di storia e
cultura agli ospiti e turisti della valle
e che si limitò a quella sola uscita.
Ed ora, finalmente, un nuovo notiziario. “Comunitas Leudri”, per
riprendere un antico termine che
conglobava tutta la popolazione della Val di Ledro in un’unica comunità.
Il notiziario, dal nome abbastanza
simile a quello editato dal Decanato
delle Parrocchie di Ledro (Comunità di Ledro) intende aggregarsi,
senza lederne l’importante azione
comunicativa sul piano pastorale,
liturgico e sociale, a questo, informando il cittadino soprattutto
sui temi della cronaca, dei servizi
sociali, della cultura e della storia,
dell’informazione e del mondo della
scuola, della politica, degli avvenimenti generali. Uno strumento
che intende aggregare ancor più la
popolazione residente ed emigrata
tenendola informata e cercando di
continuare quel percorso che in tutti
gli anni iniziati già dal secondo dopoguerra era stato iniziato con quel
primo strumento informativo che
manifestava l’evidente necessità di
mantenere uniti amministrazioni e
popolazione residente.
Danilo Mussi
17
Settembre2001...
Approda il Progetto d’Istituto nelle scuole della Valle di Ledro
All’inizio dell’anno scolastico i genitori hanno ricevuto dagli insegnanti
un libretto dal titolo “Apprendere e
crescere”, volutamente “ingenuo” nella
sua veste tipografica, ma sicuramente
prezioso per il fermento di riflessioni
da cui è scaturito.
La copertina, realizzata da un ragazzino della Scuola Media, riporta i
plessi scolastici di Bezzecca-Molina
- Tiarno - Concei come quattro tasselli incastonati fra loro di un puzzle,
che attende di essere completato con
i tasselli di altre realtà più ampie e
complesse.
Intorno al puzzle si muovono gli alunni, i primi protagonisti della scuola.
Ma perché la scuola consegna alle
famiglie il proprio Progetto d’Istituto?
- per esplicitare le proprie scelte sul
terreno dell’offerta formativa
- per indicare l’utilizzo delle risorse
negli spazi garantiti dall’autonomia
scolastica
- per definire la propria identità e
specificità rispetto alle altre scuole
primarie del circondario e della
provincia
- per responsabilizzarsi rispetto ai
punti di debolezza, di inadeguatezza,
di opacità
- per consolidarsi rispetto ai punti di
forza e migliorarsi
- per pensarsi nel futuro secondo linee
di sviluppo e ricerca derivate dalla
capacità d’interrogare, interpretare i
bisogni e le attese della realtà sociale
- per cui viene organizzato il servizio.
Facciamo seguire alcuni flash del progetto, con l’intento di sollecitare la curiosità dei lettori verso una conoscenza
più approfondita dell’offerta formativa
dell’Istituto di Ledro.
La scuola in una rete di rapporti
In valle esistono tre plessi di scuola elementare, situati nei paesi di
Tiarno di Sopra, Enguiso e Molina,
e un plesso di scuola media, situato
a Bezzecca.
Attualmente la popolazione scolastica
complessiva è costituita da 406 unità.
Gli alunni provengono dai vari paesi
d’appartenenza, nella percentuale illustrata dal grafico.
Oggi la nostra scuola è aperta verso
l’esterno e stabilisce contatti con
diverse realtà operanti sul territorio.
Questa apertura nasce non solo dalla
necessità di ricercare oltre la scuola risorse comode e qualificate che possono
affiancare e valorizzare l’opera degli
insegnanti, ma anche da motivazioni
di carattere educativo.
Il bisogno urgente, per esempio, di
favorire nei nostri ragazzi un maggior
livello di responsabilità e di impegno
civico trova adeguata motivazione
proprio all’esterno della scuola e della
famiglia, in quelle realtà territoriali
che dimostrano volontà di confronto
con i ragazzi.
Anche il bisogno di approfondire le
conoscenze del proprio ambiente di
vita può trovare riscontri adeguati
proprio nelle attività promosse in
sintonia con l’esterno.
Vivere oggi nella Valle di Ledro
Come si colloca, rispetto ai ragionamenti fino ad ora espressi, la nostra
Valle? È anche lei portatrice delle
molteplici opportunità ed insidie
caratterizzanti la nostra epoca? Cosa
significa nascere e vivere qui piuttosto
che altrove? Domande che ci dobbiamo porre se vogliamo tentare seriamente di mettere in interazione i tre
piani di livello, il mondo, il bambino e
il sapere, a cui si è già fatto riferimento
nella prima parte della pubblicazione.
La dimensione umana della
Valle di Ledro
Pensiamo che siano tutti d’accordo
sul fatto che l’ambiente offerto dalla
Valle sia altamente rispettoso dei suoi
abitanti. I Paesi che la costituiscono
sono tutti di una dimensione molto
18
umana, la popolazione mostra interesse
per la natura che la circonda e per la
sua conservazione. Anche nei nostri
alunni generalmente abbiamo potuto
riscontrare il rispetto per l’ambiente e
la capacità di individuare i comportamenti non adeguati.
La realtà si presenta sicuramente più
rassicurante e assai meno complessa se
paragonata a molte altre realtà italiane
od estere. I nostri ragazzi risultano
facilmente consapevoli della realtà circostante e della sua organizzazione. Da
migliorare rimane la loro conoscenza
della Valle sotto il profilo topologico,
storico per riappropriarsi anche del
patrimonio legato alle tradizioni.
Gli stili educativi riscontrabili all’interno dei vari Paesi evidenziano una
buona tenuta dei valori. Uno fra questi
la solidarietà, pensiamo ad esempio
all’impegno sostenuto nei confronti
dei bambini della Bielorussia; o ancora all’atteggiamento di una sostanziale
apertura verso le famiglie provenienti
da realtà extraeuropee; o all’associazionismo che testimonia la volontà di
assumersi impegni per la collettività.
Il tessuto sociale e culturale
Il tessuto sociale di provenienza dei
nostri studenti, pur essendo abbastanza
omogeneo, presenta ambienti diversi.
Accanto a situazioni vantaggiose non
solo sotto il profilo economico, ma
anche culturale, esistono diverse realtà
di svantaggio.
Molto diversificate pertanto risultano
anche le situazioni di partenza dei
nostri alunni nel loro percorso di apprendimento scolastico.
Riteniamo inoltre che vi è un diverso
atteggiamento mostrato dalle famiglie
nei confronti della cultura e della sua
rilevanza, da parte di molti vi è ancora
la tendenza a non considerare di particolare rilievo il proseguimento degli
studi. Come se la cultura risultasse
priva di potere non solo rispetto al
successo lavorativo, ma anche come
strumento di crescita personale e pertanto strumento per agire sulla realtà
in modo significativo.
Alcune caratteristiche dei nostri
ragazzi
Anche la Valle di Ledro, pur presentandosi rassicurante e dominabile, è
parte integrante della realtà esterna,
piccolo tassello di un mondo che la
raggiunge attraverso molti canali: la
TV, i giornali, Internet, ma anche il
pendolarismo di molti dei suoi abitanti,
i viaggi, gli immigrati che la scelgono
come meta, ecc. Le opportunità e le
incertezze, riferite al mondo odierno,
non possono almeno in parte non mostrarsi anche qui.
Come tanti altri loro coetanei, anche
nostri ragazzi sono fortemente attratti
da videogame e computer ai quali
riconosciamo, oltre alle loro virtù, il
grande difetto di escludere un’elaborazione del linguaggio. Avvertiamo in
crescita il numero dei ragazzini che
preferiscono correre da soli nelle vaste
praterie informatiche, anziché ricercare
momenti di gioco aperti a nuove amicizie e soprattutto alla fantasia.
Il mancato esercizio al dialogo aggrava la loro già precaria capacità
nell’espressione linguistica, che ricalca
in maniera ancora più povera e disarticolata nella forma quella espressa dai
coetanei di altre realtà italiane.
Anche i nostri giovani tendono a
mutare esperienze con repentinità,
passando da una proposta all’altra con
superficiale disinvoltura e talvolta affogano negli impegni extra scolastici
con un dispendio d’energie che non
trova adeguata gratificazione e risultati
apprezzabili.
Riscontriamo anche in loro una certa
frammentarietà, una difficoltà crescente
a perseverare nell’ascolto, talvolta una
fatica mal sopportata nel compiere con
regolarità un percorso di lavoro.
Sono però in genere ben disposti ad
integrarsi in un gruppo per cooperare
nelle attività, riconoscendo i meriti e le
capacità degli altri; ancora più entusiasti e creativi quando si senono coinvolti
in lavori che trovano riconoscimento
al di fuori della scuola. Si dimostrano
inoltre tolleranti e capaci d’accoglienza, anche se in alcune situazioni si
sono mostrati titubanti ad aprirsi e a
confrontarsi con realtà diverse dalla
loro, manifestando un certo distacco
in quei momenti in cui era necessaria
invece una maggiore partecipazione.
Quali priorità educative?
Una prima scelta di campo viene da noi
espressa nell’intenzione di consentire
ai ragazzi un forte radicamento nel proprio territorio, inteso come conoscenza
della sua storia, della sua cultura, ma
anche dei suoi elementi regolatori ed
organizzativi. Una delle nostre priorità
sarà quella, anche al fine di compiere
un passo significativo per la costruzione della loro identità, di attrezzarli per
comprendere, apprezzare, valorizzare,
ma anche trasformare, l’ambiente
circostante.
*
I nostri alunni dovranno essere strutturati per poter progressivamente
conquistarsi realtà più lontane, con le
quali interagire e confrontarsi.
*
La costruzione della loro identità, sarà
attenzione nell’intero periodo che riguarda i nostri alunni dai 6 ai 14 anni…
19
*
Altra scelta di fondo è rappresentata
dalla promozione di un pensiero il più
possibile progettuale, volto alla soluzione di problemi…
Portare i ragazzi al rispetto della
conclusività, intesa come il portare a
termine quanto iniziato…
*
Si offriranno inoltre più occasioni
possibili per un confronto diretto degli
alunni con la realtà esterna…
*
L’acquisizione di una comunicazione
ricca ed articolata, alimentata dall’uso
dei vari linguaggi verrà considerata
come una delle finalità più urgenti ed
importati per i nostri alunni.
*
Tutte queste attenzioni educative
hanno come denominatore comune
irrinunciabile la condizione che i
ragazzi siano immersi in una cultura
della responsabilità, testimoniata dagli
adulti, insegnati e non, ed esercitata
dagli allievi a tutti i livelli: nello
studio, nelle relazioni, nel rispetto
dell’ambiente.
Ambiti di progettazione
In coerenza con quanto fino ad ora esposto l’Istituto intende mettere in atto una
serie di attività classificabili in alcuni
ambiti di particolare rilevanza rispetto
alle urgenze formative individuate.
Qui di seguito vengono riportati gli
ambiti di maggior ricorrenza, con
alcune esemplificazioni di attività che
sono già state progettate e proposte
all’interno del percorso scolastico. Di
queste, una parte si propongono con
cadenza regolare, altre invece vengono
programmate in funzione alle esigenze
delle classi, valorizzando anche le varie
e differenti offerte provenienti da Enti
o dal territorio.
Salute
Finalità
- Comprendere l’importanza della
propria salute e di quella degli altri;
- Adottare comportamenti consapevoli
per la tutela di essa con una conoscenza adeguata del funzionamento
del corpo, anche in vista di una efficace prevenzione.
Attività / progetti
- Progetto prevenzione tossicodipendenze
- Progetto educazione socio-affettiva
- Progetto prevenzione alcool e fumo
- Progetto igiene personale
- Incontri con esperti per: conoscenza
dei principali farmaci e delle modalità di assunzione e conservazione;
interventi di primo soccorso
- Scheda sull’evoluzione corporea e
fisiologica.
Alimentazione
Finalità
- Acquisire indicazioni relative alle
linee guida per un’alimentazione
corretta ed equilibrata adatta alla
propria attività;
- Orientarsi nelle proposte alimentari
in maniera adeguata alla conservazione della propria salute;
- Orientarsi nella pluralità delle informazioni alimentari tra i messaggi
finalizzati alla vendita e quelli finalizzati alla tutela della salute.
Attività / progetti
- Indagini conoscitive sulle abitudini
alimentari dei ragazzi
- Incontri con dietista e psicologa
- Pubblicità ed alimentazione
- Conoscenza delle etichette alimentari e modalità di conservazione degli
alimenti
- Realizzazione di alcuni prodotti: ricettari, esecuzione di semplici ricette.
Ambiente
Finalità
- Acquisire la capacità di osservare,
conoscere, rispettare e salvaguardare l’ambiente in cui si opera ed
essere in grado di viverlo in modo
consapevole;
- Interagire con esso ed imparare ad
utilizzare le risorse ambientali in
modo corretto e non distruttivo;
- Maturare un atteggiamento responsabile nei confronti di qualsiasi spreco
attuando comportamenti sostenibili
come la raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclaggio, ridurre lo spreco
energetico.
Attività / progetti
- Studio di un ambiente (fiume, bosco,
biotopo)
- Osservazione fenologica della fioritura di alcune piante campione
- Costruzione di un erbario e classificazione delle principali piante della
Valle di Ledro
- Attività di laboratorio di botanica con
osservazioni al microscopio.
- Progettazione e gestione di un piano
di risparmio energetico nella scuola.
Interventi nei seguenti ambiti: elettricità, riscaldamento, acqua, rifiuti
- Studio geologico e geografico del
proprio territorio
- Giornata ecologica - adesione a campagne ambientaliste
- Progetto raccolta differenziata (mappatura punti di raccolta a livello comunale, modalità di corretta raccolta
in modo differenziato.
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Multimedialità
Finalità
- Conoscere le nuove tecnologie e
l’uso dei vari software (Word, Excel,
ecc.) per videoscrittura, elenchi e
grafici;
- Fornire la capacità di usare alcuni
strumenti per elaborare ed accedere
a nuove conoscenze;
- Documentare attività tramite il supporto informatico.
Attività / progetti
- Alfabetizzazione informatica
- Conoscenza approfondita di alcuni
programmi: Word, Excel
- Ricerche con Internet e uso della
posta elettronica
- Realizzazione di semplici ipertesti
- Realizzazione di prodotti vari: opuscoli, fascicoli, giornalini, calendari,
ricettari, documentazioni attività
varie, grafici.
Sicurezza
Finalità
- Avviare gli alunni ad attività finalizzate alla prevenzione di incidenti
e ad interventi di soccorso mirati ed
La scuola elementare di Tiarno di Sopra
efficaci;
- Promuovere la sicurezza all’interno
del luogo di studio, di lavoro e del
proprio ambiente per la tutela di se
stessi e degli altri.
Attività / progetti
- Regolamento d’Istituto e di classe
- Progetto evacuazione dall’edificio
scolastico
- Conoscenza dei principali percorsi
compiuti dagli alunni nei loro paesi
e dei punti a rischio rispetto alla
viabilità
- Educazione stradale con l’intervento
di esperti
- Mappatura dei punti a rischio in
ambito scolastico e nei paesi d’appartenenza.
Promozione sportiva
Finalità
- Promuovere l’orientamento sportivo;
- Valorizzare la pratica sportiva in funzione di un potenziamento corporeo
e di una migliore conoscenza di sé.
Attività / progetti
- Gruppo sportivo pomeridiano
- Avviamento allo sport di squadra
- Partecipazione a giochi della gioventù e comprensoriali
- Giornata dello sport - escursioni in
montagna
- Corso di nuoto.
Formazione e lavoro
Finalità
- Acquisire informazioni sulle possibilità di studio e sulle professioni
esistenti;
- Consolidare competenze volte a
compiere scelte e a formulare ipotesi
per il proprio futuro.
Orientamento
Attività / progetti
- Visita a realtà lavorative della zona
- Visita agli Istituti scolastici (scuole
superiori e professionali del Comprensorio)
- Interventi di esperti di orientamento
- Incontro con alunni delle scuole
superiori
- Realizzazioni indagini
- Progetto “Metodiamo”
- Incontri con professionisti
- Progetti ponte
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Studio
Attività / progetti
- Costruzione di un
piano di lavoro
- Acquisizione di un
metodo di studio
- Fornire la capacità
di utilizzare varie
risorse culturali:
biblioteche, reti telematiche ed informatiche,, ecc.
Lavoro
Attività / progetti
- Acquisire metodi
per fare indagini,
ricerche, repertori,
ecc.
- Partecipare ad una
cooperativa scolastica
- Rapporti con il mondo delle produzioni
- Visite ad imprese produttive.
Cooperazione e convivenza
Finalità
- Favorire la partecipazione democratica;
- Consentire la pratica della socializzazione, l’acquisizione di responsabilità, l’assunzione di ruoli/
incarichi.
Attività / progetti
- Costituzione di una cooperativa
- Realizzazione di un mercatino d’oggettistica
- Gemellaggio con altre scuole
- Settimane formative
- Percorsi di lavoro con risorse esterne
(case di riposo, genitori, associazioni
di volontariato, amministrazioni
pubbliche, ecc.)
Promozione culturale
Finalità
- Avviare al gusto delle espressioni
artistiche;
- Favorire nei ragazzi l’abitudine a
progettare, prevedere e verificare i
percorsi efettuati;
- Favorire la partecipazione e l’essere
protagonisti.
Attività / progetti
- Rappresentazioni teatrali
- Esecuzione di concerti
- Preparazione di uscite sul territorio, viaggi d’istruzione, visite
guidate
- Allestimento di mostre tematiche
- Percorsi di lettura-incontro con autori
- Realizzazione di un giornalino scolastico, di un opuscolo informativo,
vademecum, ecc.
Benessere
Finalità
- Creare un clima favorevole che
permetta agli alunni di stabilire
rapporti positivi con i compagni,
con l’adulto e con la realtà circostante.
Attività / progetti
- Progetto “Professione educatori”
- percorsi rivolti ai genitori ed insegnanti con l’intervento di esperti
- Progetto “Impariamo ad imparare” - percorsi rivolti agli alunni
all’acquisizione di un metodo di
studio
- Sportello psicologico di ascolto e
consulenza
- Progetto continuità fra scuola mataerna/elementare ed elementare/
media
- Progetti per l’integrazione di alunni
stranieri, alunni che giungono nel
corso dell’anno e per alunni in difficoltà.
22
Una settimana sulla sicurezza
Impegnati alunni e insegnanti della Scuola elementare di Molina
Nel mese di febbraio si è concretizzata la proposta formativa
sulla sicurezza che già era stata anticipata ai genitori attraverso il progetto d’Istituto.
Considerata l’importanza dell’argomento i docenti hanno
ritenuto opportuno concentrare nella settimana dal 18 al 22
febbraio una serie di attività inerenti il tema della sicurezza.
Hanno aderito all’iniziativa tutte le classi, affrontando in
particolare gli aspetti legati ai pericoli scolastici e domestici;
è stato dato particolare rilievo all’aspetto della prevenzione
degli incidenti e alle norme di comportamento da adottare
nelle situazioni d’emergenza.
Gli alunni hanno avuto modo di confrontarsi con il signor
Tomatis Riccardo della Scuola provinciale anticendi, che
attraverso lucidi ed esemplificazioni è riuscito a trasmettere
in modo efficace informazioni utili alla sicurezza del cittadino e dello scolaro, nonché a promuovere comportamenti
corretti nei momenti d’emergenza.
Con la collaborazione del signor Martino Maroni, responsabile del Corpo Vigili del Fuoco di Molina, si è poi simulato un incendio nella scuola, passando così alle prove di
evacuazione.
Gli alunni si sono attivati per effettuare indagini e ricerche
legate sia all’esperienza familiare, come a quella scolastica,
sia a quella territoriale.
Le informazioni raccolte hanno permesso agli alunni e agli
insegnanti di potersi confrontare all’interno di contesti reali
e familiari e ciò ha reso più efficace la proposta formativa.
Riteniamo interessante pubblicare alcuni stralci di lavoro:
Prova di evacuazione
INFORTUNI SCOLASTICI NELL’ANNO 2000/2001 - ISTITUTO COMPRENSIVO LEDRO
In quale momento?
Quali conseguenze?
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INDAGINE SUGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ANNO 2001
Nell’anno 2001 qualche persona della tua
famiglia ha subito un incidente domestico?
Chi l’ha subito?
Ti è successo...
Qual’è stata la causa dell’incidente?
Raccolta ed interpretazione dei
dati
Dopo aver fatto un’indagine statistica
abbiamo potuto rilevare quanti incidenti ci sono stati nell’anno scolastico
2000/2001 all’interno dell’Istituto
Comprensivo di Ledro.
Abbiamo scoperto che la maggior parte
degli incidenti sono state fratture agli
arti; inoltre si sono verificate più fratture
agli arti destri perché i bambini tendono
a ripararsi dalla caduta con la mano o
il piede destro.
La maggior parte degli incidenti
sono accaduti nella scuola media di
Bezzecca e nella scuola elementare
di Molina.
La maggior parte degli incidenti si sono
verificati durante gli esercizi fisici (in
palestra) e durante la ricreazione.
Ricordo che lo scorso anno nel periodo
precedente il Natale, Mariljn, una mia
compagna, mentre giocavamo a palla
colpire ha subito un piccolo incidente;
prese male la palla e accidentalmente
si fratturò il dito: dapprima anche la
maestra credeva che fosse solo una
contusione, ma il giorno dopo Mariljn
andò all’ospedale e si fece fare una
radiografia; si capì che si era procurata
una frattura al dito della mano destra:
venne steccata e tenne la fasciatura per
circa un mese.
S.G.
Cronache di incidenti scolastici e
domestici, realizzate dagli alunni
Per quanti giorni l’incidente ha avuto conseguenze?
Le cronache che seguono sono state realizzate da alcuni alunni di quarta, questi
hanno voluto riportare alcuni incidenti
realmente accaduti, raccontandoli con
il linguaggio tipico della cronaca giornalistica.
PERFORATO L’AVAMBRACCIO CON
UN AGO
Sempre più frequenti gli incidenti delle
casalinghe pensionate, per colpa di oggetti taglienti o appuntiti.
L’ultimo fatto è successo venerdì 9
maggio alle 15.10, ad una pensionata
di nome M.B. di 74 anni residente in
una casa, a metà strada tra la frazione
di Legos e Molina di Ledro.
M. era in sala e stava sistemando la
24
cesta del cucito dopo aver concluso il
suo lavoro; appoggiava gli arnesi e si
è sentita pungere dall’ago che aveva
precedentemente infilato in una pezza;
fortunatamente è corsa dai vicini, che
l’hanno portata al pronto soccorso; le
hanno fatto i raggi e per fortuna l’ago
non aveva preso la vena, altrimenti
sarebbe stato pericoloso. I medici le
hanno tolto l’ago e le hanno fasciato
l’avambraccio.
E’ difficile spiegare la causa di questo
incidente, probabilmente è accaduto
per distrazione.
F. C.
SI TAGLIA MENTRE PROCEDE NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Casalinghe sempre più sfortunate
per colpa di coltelli o di altri oggetti
taglienti. L’ultimo colpo è di ieri pomeriggio. L.C. di 30 anni, insegnante di
ginnastica, residente a Pieve di Ledro,
mentre stava cercando di togliere la
plastica da un vasetto di aromi, si è
ferita con il coltello procurandosi una
lacerazione alla mano destra.
L. è stata subito accompagnata al Pronto Soccorso dove le hanno medicato
e fasciato la mano, quindi ha potuto
tornare a casa. La signora avrà conseguenze per un mesetto circa.
E’ sufficiente un momento di distrazione per tagliarsi e per provocarsi ferite
molto profonde.
Da ieri pomeriggio in casa C. sono
stati tutti un po’ più attenti anche se
incidenti così ne accadranno ancora.
S.N.
SI ROMPE UN BRACCIO DAVANTI
ALLA FIGLIA E AI NIPOTI
GUARDA COME DONDOLO!
Quando nelle abitazioni si fanno opere
di restauro è facile che qualche anziano
ne rimanga vittima; così è capitato alla
signora R.T. di 73 anni che è caduta fra
dei graniti sparsi, davanti alla figlia e
ai nipoti.
L’anziana donna è stata subito soccorsa
dalla figlia e dal genero che l’hanno
portata al Pronto Soccorso di Riva; dalla radiografia è risultato che aveva una
frattura alla spalla destra. Questo fatto
è accaduto alle 7.30 a Pieve di Ledro.
E’ difficile stabilire la causa dell’incidente, forse il buio, forse la debolezza,
forse la fretta.
T.S.
25
Norme comportamentali
REGOLAMENTO PER LA SICUREZZA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA
IN CASO D’INCENDIO
Al momento dell’allarme ecco cosa fare:
lasciate tutti gli oggetti personali
incolonnatevi dietro l’apri fila
non aprite le finestre
seguite le vie di fuga indicate
non usate l’ascensore
raggiungete il punto di raccolta assegnato
MANTENETE LA CALMA!
26
“TEATRIAMO INSIEME”
Un esperienza artistica che si fa condivisione
La cooperativa scolastica C.O.R.A.L.L.I della scuola media
di Bezzecca ha preparato e messo in scena, poco prima di
Natale, una serie di rappresentazioni teatrali all’auditorium
di Tiarno di Sopra.
Della cooperativa fanno parte tutti gli studenti delle classi
seconde con i rispettivi insegnanti. Fondata nel settembre
2000, la cooperativa ha sempre lavorato per raccogliere fondi
destinati alle missioni.
Nel Natale 2000 i ragazzi della Cooperativa hanno prodotto
oggetti che sono poi stati venduti ad un mercatino scolastico. Quest’anno si è pensato invece di cimentarsi in attività
teatrali, all’interno di un progetto denominato “teatriamo
insieme”. Sotto la guida di una vera attrice, Clelia Dal Ponte di Pordenone, i ragazzi della C.O.R.A.L.L.I., suddivisi
in tre gruppi eterogenei, hanno portato in scena “I vestiti
nuovi dell’imperatore”, “L’ovo di Giotto” e “ Pelle d’asino”,
riscuotendo un notevole successo di pubblico e di consensi.
L’ingresso alle rappresentazioni, articolate su più giorni, era
a offerta libera pro missioni.
L’impegno dei ragazzi e degli insegnanti è stato notevole,
sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.”Ero
curiosa di sapere come si sentono gli attori sul palco”scrive
Martina Daldoss sulla sua relazione finale; ”durante le
prove mi sono sentita felice” dice Laura Trentini “ma
anche un po’ strana perché quelle cose non si fanno tutti i
giorni.”All’inizio ero un po’ impacciato, ma col passare dei
giorni ho imparato ad essere più spigliata”confessa Federica
Degiacomi, la splendida Fata Lilla di Pelle d’asino.”Io in
quel giorno che ho la recita non so come mi muoverò, come
reciterò la parte, come reagirò sul palcoscenico “ commenta
Semir Syleyman, qualche giorno prima.”Spero proprio che
la recita vada bene” conclude James Guaiti.
L’11 marzo 2002, nell’atrio della scuola media di Bezzecca, Giordano Salvi presidente della cooperativa scolastica
C.O.R.A.L.L.I. ha consegnato al maestro Gianni Collana,
rappresentante del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro, un assegno di € 300,73, ricavato dall’attività di teatro
proposta e messa in scena nel mese di dicembre a Tirano di
Sopra dai soci - attori della Cooperativa stessa.
Di fronte a tutti i ragazzi della cooperativa, presenti
nell’atrio, il signor Collana, quale rappresentante del Gruppo
Alto Garda e Ledro, ha accolto l’offerta e ha dato lettura
ad un messaggio arrivato in questi giorni dal fratello padre
Franco, missionario in Tanzania: nella lettera si ringraziava
il Gruppo Missionario per la preziosa opera di volontariato a
favore delle popolazioni africane e si valorizzava il sostegno
economico di tutti.
Il signor Collana ha anche spiegato a grandi linee quale
lavoro i missionari stiano svolgendo i questi tempi in terra
d’Africa.
Gruppo Sindacato
Pensionati italiani
Trentino
Il gruppo SPI (Sindacato Pensionati Italiani Trentino) della CGIL Lega della val di Ledro, conta 430
tesserati (la percentuale più alta del Trentino) ed
ha sede a Bezzecca in P.zza Obbedisco numero 7.
Dal 1 gennaio 2001 la sede ha un orario di
apertura al pubblico: il martedì e il venerdì dalle
14.00 alle 17.00.
Il segretario del gruppo è Stanchina Celestino
di Tiarno di Sotto ed il suo vice Gnuffi Lorenzo.
Il resto del direttivo è così composto: Degara
Luigi, Sosari Sergio, Gianera DalBosco Sofia,
Cellana Alfonsina, Zamboni Rodolfo, Crosina
Gianna e Bertolotti Tiboni Erina.
Per parecchi anni il segretario del gruppo fu Angelo Stenghel di Pieve di Ledro.
Oltre ad essere un punto di riferimento per i pensionati della valle scopo del gruppo è quello di
partecipare a manifestazioni sindacali, culturali,
organizzare gite, pranzi e feste e partecipare ad
incontri con leghe fuori provincia.
27
Sci Club Ledrense:
una stagione memorabile
Nel riassumere l’attività invernale
dello Sci Club Ledrense è doveroso
iniziare con l’ultima “perla” ottenuta
da Chiara Zoppirolli, componente
della staffetta trentina classificatasi
terza ai Campionati Nazionali Juniores femminili. E’ stato questo il giusto
coronamento ad una stagione particolarmente felice. Un inverno denso di
attività e di appuntamenti e colma di
brillanti risultati.
Attività che, sull’onda dei lusinghieri
successi colti nella precedente stagione sciistica, inizia con la soddisfazione di avere prenotati per la squadra
agonistica del Comitato Provinciale
dello Sci di fondo quattro dei suoi
atleti di punta: Chiara Zoppirolli, Eva
Santi, Alessandro Segalla e Michele
Dal Bosco. Cominciano quindi gli
allenamenti già nel corso del mese di
luglio e contemporaneamente sono
delineati dal Presidente Ivano Segalla
e dai suoi Collaboratori i programmi
e gli obiettivi per la stagione invernale 2001/2002. In testa permane il
completamento dei lavori per la pista
di Concei e il suo definitivo funzionamento con l’innevamento artificiale e
l’illuminazione notturna. La condivisione da parte dell’Amministrazione
Comunale di Concei di quest’importante progetto per lo sport e per la
Comunità Ledrense, fa sì che l’opera
sia completata e resa disponibile per
l’inizio della stagione invernale. Corre l’obbligo di esprimere un sentito
ringraziamento ai Sindaci che si sono
succeduti alla guida dell’Amministrazione, Stefano Segalla e Maurizio
Mazzola, e a tutti i loro Colleghi
Consiglieri, per avere sostenuto con
determinazione l’iniziativa cogliendone l’importanza non solo per l’attività
dello Sci Club, ma e soprattutto per i
giovani, ai quali la nostra Comunità
deve guardare con sempre maggiore
interesse e attenzione.
Gli allenamenti proseguono per tutto
l’autunno, coinvolgendo oltre agli
atleti della squadra, per così dire
agonistica, anche un nutrito gruppo di
bambini, con l’intendimento di avvicinarli allo sci di fondo grazie ad uno
specifico programma di pre-sciistica e
corso sulla neve, previsto per il periodo
delle vacanze natalizie.
Con l’avvicinarsi dell’inverno e l’abbassarsi delle temperature, si cominciano ad individuare tempi e modi
per procedere alla predisposizione
della pista che vede i primi fiocchi di
neve artificiale nell’ultima settimana
di novembre. Sono intere nottate passate a “fabbricare” la neve; altrettante
giornate a distribuirla e tracciare il percorso: tutto ciò grazie all’impegno dei
volontari dello Sci Club. Il risultato è la
realizzazione di una pista impeccabile
che ha consentito di procedere con gli
allenamenti sulla “materia prima” in
una stagione priva di nevicate.
Iniziano quindi le prime gare e già
alla prima uscita sono raccolti ottimi
risultati: il 29 dicembre a Tesero la
coppia Chiara Zoppirolli ed Eva Santi
occupano il primo posto della loro categoria; Emiliano Mazzarini e Michele
Zamboni giungono settimi per la categoria Senior, emulati da Alessandro
Segalla e Michele Dal Bosco (settimo
posto) e da Paolo Penner e Paolo Santi
(dodicesimo posto). Altra importante
affermazione in una gara di Coppa
Italia delle atlete femminili Ledrensi,
a Frassinoro - Loc. Prati S. Geminiano
sugli Appennini Emiliani, il 6 gennaio
2002, con il secondo e il quinto posto
rispettivamente di Chiara Zoppirolli
ed Eva Santi. Di prestigio anche i
piazzamenti di Alessandro Segalla e
Michele Dal Bosco giunti nell’ordine
settimo e nono.
Accanto all’attività agonistica, si organizzano i corsi per i giovanissimi,
con una partecipazione di oltre 30
bambini, sotto la guida della maestra
Michela Farina e di Rino Mazzarini. A
loro si sono aggiunti altrettanti coetanei
provenienti da Fiavè. Il 6 gennaio 2002
è svolta la gara di fine corso alla quale
hanno preso parte, oltre ai corsisti,
anche gli atleti Ledrensi e quelli di
Brentonico. Complessivamente gli at-
leti al via sono stati 72, suddivisi nelle
varie categorie dai Baby ai Senior, e
hanno tutti concluso con entusiasmo
la loro gara. A fare da contorno, oltre
alle montagne rese incantevoli dalla
splendida giornata, tante gente che ha
sostenuto con un tifo da stadio tutti
gli atleti.
La pista è stata meta, oltre che degli
atleti che hanno potuto allenarsi in
continuità, anche di tanti appassionati
che hanno manifestato un generale
apprezzamento per la pista e per chi
l’ha realizzata.
Si riprende quindi a gareggiare e a
Tesero il giorno 13 gennaio 2002, sul
podio salgono anche i “mini atleti”
delle categorie cuccioli e Baby con
Sergio Segalla, Laura Silvestri, Stefania Sartori e Beatrice Casolla ai primi
e secondi posti. Completano il risultato
positivo della giornata, i piazzamenti ai
vertici delle rispettive categorie degli
altri atleti con il primo posto assoluto
per Emiliano Mazzarini. Il forte sciatore è stato ospite della trasmissione
“Sotto Zero”.
Il 28 gennaio 2002, a Vermiglio è ripetuto il successo con ancora ai primi
posti Sergio Segalla, Laura Silvestri,
Stefania Sartori, Beatrice Casolla,
Chiara Zoppirolli e Emiliano Mazzarini.
Ai campionati Provinciali svolti a
Vermiglio il giorno 17 febbraio 2002
vince Emiliano Mazzarini, mentre
colgono importanti piazzamenti Zamboni Michele, Walter Zoina, Michele
Michelotti, Chiara Zoppirolli che,
assieme a tutta la squadra, consentono
di cogliere primo posto per Società allo
Sci Club Ledrense.
Analogo successo è colto a passo Cereda, il 3 marzo 2002 con i migliori
atleti sempre sugli allori e tutta la
squadra a contribuire ancora al primo
posto di Società. L’ultimo successo
in ordine di tempo è la conquista del
Trofeo Caduti della Montagna svoltosi
il giorno 10 marzo 2002 sulle nevi del
Bondone. Vogliamo inoltre ricordare
la partecipazione ai campionati Nazio-
28
nali svoltisi in Sicilia di Chiara Zoppirolli dove si è classificata dodicesima;
quella di Giulio Casolla ai campionati
Trentini e Italiani di Biathlon classificatosi rispettivamente al terzo e
ottavo posto. Le ottime prestazioni
di Walter Mora alle gare sulla lunga
distanza, Marcialonga, DobbiamoCortina, Val Casies e alla Vasalopet in
Svezia: gara di 90 Chilometri. Infine
la partecipazione ai campionati nazionali studenteschi di Michele Cassoni,
Paolo Santi e Alex Cigalotti, per le
scuole medie, e di Massimo Collotta,
Michele Dal Bosco e Davide Penner
per le scuole superiori.
Vivo è il compiacimento dei Dirigenti
dello Sci Club per i risultati conse-
guiti, ottenuti grazie alla passione,
l’amicizia e l’impegno. Valori ai quali
vogliamo affidare il futuro del nostro
Sodalizio, convinti che da una buona
semina i frutti saranno senz’altro di
soddisfazione.
Articolo curato direttamente
dallo Sci Club Ledrense
Tremalzo in una bella foto dello Studio Bartoli di Locca di Concei
SS Tremalzo:
risultati pochi ma giovani molti
Se l’attività agonistica invernale nello
sci alpino della SS Tremalzo è stata
alquanto limitata, per ovvie ragioni
(Tremalzo, scarso innevamento, trasferte impegnative per gli allenamenti). non
altrettanto si può dire per quanto riguarda l’attività rivolta ai più giovani. La
Società segue vari sport, che vengono
gestiti sotto la supervisione del Presidente Paolo Ferrari in settori autonomi,
ed ha riscosso notevole successo nelle
varie discipline per quanto riguarda la
partecipazione.
29
Durante le vacanze natalizie e nei fine settimana successivi
al Corso per principianti svoltosi sulle nevi di Pinzolo, hanno
partecipato una quarantina di alunni delle Elementari, mentre
alla ginnastica presciistica, seguita dagli istruttori Mauro
Trentini e Lara Cis, vi è stata la partecipazione di 60 persone. Il 17 marzo 2002 vi è stata quindi la tradizionale Gara
Sociale, alla quale hanno tra l’altro partecipato numerosi
dei bambini che hanno frequentato il corso principianti. A
fine articolo daremo spazio ai risultati nelle varie categorie.
Nel settore pallavolo, esistono due squadre femminili che
disputano una regolare attività agonistica: sono 13 le ragazze
che compongono l’organico della I squadra iscritta alla terza
divisione provinciale, e ben una ventina quelle che fanno
parte dell’Under 15, anche loro impegnate nel Campionato
Provinciale di categoria.
Ma la soddisfazione più grande è stata la partecipazione
di una quarantina di ragazzine delle ultime tre classi di
Elementari ai corsi di mini-volley. Una realtà quindi estremamente rilevante nel panorama dello sport e delle attività
della nostra Valle.
Una soddisfazione per i dirigenti e per l’allenatore Giulio
Angelini, che va ben oltre ai risultati dell’attività agonistica.
E’ partita inoltre l’attività del gruppo di Mountain Bike,
sempre più agguerrito e numeroso. I risultati della squadra
di Marco Avesani, che speriamo densi di soddisfazione, li
riporteremo nei prossimi numeri del bollettino, in quanto il
grosso dell’attività viene svolto da ora a fine estate.
Non grossi risultati nell’attività agonistica, mi dicevano
alcuni dirigenti con molta ammirazione ed un pizzico di
GARA SOCIALE 2002
DOSS DEL SABION (PINZOLO)
Domenica 17/03/2002
Campioni Sociali
Super Baby femminile: Silvia Filippi
Super Baby Maschile: Elia Filippi
Baby femminile:
Elena Filippi
Baby maschile:
Ilario Segalla
Cuccioli maschile:
Daniele Boni
Ragazzi maschile:
Erik Ferrari
Allievi femminile:
Anna Gnuffi
Allievi maschile:
Maurizio Baga
Giovani femminile:
Ilaria Avesani
Dame:
Francesca Bontempi
Over 40 maschile:
Marco Avesani
Under 40 maschile:
Stefano Zendri
giusta invidia per quelli dello Sci Club, ma soddisfazione
per la partecipazione dei molti giovani e giovanissimi nelle
varie attività che costituiscono uno stimolo incredibile per
l’impegno futuro di tutto il direttivo.
CALCIO LEDRENSE: È QUI LA FESTA!
Nel prossimo numero verrà dedicato il meritato articolo alla Ledrense e alla sua promozione in I categoria.
A giocatori, tecnici e dirigenti giungano i complimenti del Comitato di Redazione e di tutta la Valle di Ledro.
L’augurio è di poter ripetere le gesta di quest’anno anche nel prossimo campionato e che comunque resti quel
clima di gioia e voglia di stare insieme che ha contraddistinto il gruppo in questa stagione.
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RAMPILEDRO
Dehò vince la quinta edizione
Le previsioni meteorologiche non
hanno per fortuna colpito nel segno,
consentendo alla 5^ Edizione della
RampiLedro di svolgersi in condizioni
ottimali. Lo testimonia il tempo realizzato dal vincitore Marzio Dehò che
con 1 ora 46 minuti e 49 secondi ha
stabilito il nuovo record del percorso,
alla media di 22.47 km/h.
Il portacolori della Carraro ha finalmente centrato il successo dopo la
piazza d’onore del 1999 ed il terzo
posto nell’anno successivo. Alle sue
spalle Martino Fruet e Massimo De
Bertolis, lo scorso anno ottimo secondo, a testimoniare l’altissimo livello
del lotto dei partecipanti. Nella classifica femminile netto il dominio di
Alexandra Hober, che ha concluso con
un ottimo 2.18.35 precedendo di quasi
un quarto d’ora la seconda classificata
Anna Ferrari. Al terzo posto l’ex nazionale di maratona Paola Lanzarini.
La nostra Elena Marchi ha confermato
i suoi continui miglioramenti terminando al quinto posto assoluto in 2.41.27.
Tra i ledrensi da segnalare l’ottima
prestazione del solito Mauro Giovanetti (21° nella sua categoria) e di
Giuliano Piva della SS Tremalzo (35°
nella medesima categoria). Buonissima
la prova negli escursionisti del giovanissimo Alessandro Segalla, secondo
assoluto in 2.36.25. A un minuto è
giunto Giorgio Avancini, quarto nella
stessa categoria.
Enorme successo il giorno precedente
per la Minirampiledro, dove oltre 200
bambini hanno confermato l’interesse
per la mountain bike ed il successo
della formula lanciata dalla UISP per
favorire il connubio tra sport e divertimento.
Tanta soddisfazione quindi per il
Comitato Organizzatore presieduto
da Mario Penner e per le centinaia di
volontari che ogni anno garantiscono
lo svolgimento della Manifestazione.
Ottima l’intesa tra il Comitato, le Pro
Loco di Valle, il Circolo Pensionati,
la SS Tremalzo, la UISP provinciale,
nonchè la collaborazione con i Corpi
Volontari dei Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Croce Rossa, con i
Vigili Urbani dell’Unione di Valle e i
Carabinieri della locale Stazione perfettamente coordinati dal Maresciallo
Massimo Stefani.
Il vincitore della 5^ edizione Rampiledro
Marzio Dehò
Anche le manifestazioni serali collegate, organizzate dalla Pro Loco di
Pieve di Ledro sotto la regia del neoPresidente Giorgio Pellegrini hanno
riscosso un buon successo di pubblico,
Minirampiledro
sia nella serata di venerdì con la festa
dell’Associazione 99% Live ed il concerto del Gruppo Veronese “GAS”, che
di sabato con la serata disco insieme ai
DJ di Radio Digi-One.
Un successo che ridà vigore agli Organizzatori, da sempre alle prese con
problemi di bilancio, anche se certamente un aiuto concreto da parte di tutti
quelli che traggono anche un beneficio
diretto, e non solo di alcuni di essi, è
fondamentale per il proseguo della
Manifestazione. Il servizio televisivo
di RAI-SAT ha reso un ottimo servizio
alla propaganda della nostra Valle, perdere queste occasioni potrebbe essere
rimpianto in breve tempo, visto che il
connubio tra ambiente, turismo e sport
resta un biglietto da visita fondamentale per tutta la nostra Comunità ed il
nostro territorio.
Oltre al numero dei partecipanti, che
ormai è assestato intorno ai 1.500, c’è
da ricordare la presenza dei giornalisti
di tutte le maggiori riviste del settore,
che ancora una volta hanno esaltato
sia l’aspetto tecnico della gara che la
bellezza ineguagliabile della nostra
vallata.
articolo curato dal
Comitato RampiLedro
31
Circolo pensionati e anziani
Valle di Ledro
Bezzecca lì 3 aprile 2002
Finalmente il giorno 10 marzo c.a. alle
ore 16, con immensa gioia e con una
straordinaria ed impensabile partecipazione si è inaugurato, per la prima
volta nella storia della Valle di Ledro,
il Circolo Pensionati ed Anziani di
tutta la Valle!
Quando nei primi mesi del 2000 questo
evento era solo nei - personali pensieri
ecco che con l’aiuto degli amici che
hanno avuto fiducia nelle mie prospettive, le stesse sono divenute realtà,
attivando immediatamente un apposito
Comitato per il futuro Circolo per Anziani e Pensionati della Valle.
Il giorno 8 marzo 2000, grazie alla
collaborazione di volonterosi Anziani
e Pensionati è stato possibile presentare
ad alcune Amministrazioni Comunali
della Valle la richiesta di una adeguata
Sede, accompagnata da un copioso
elenco di firme (circa 300).
La scelta preferita era logicamente
Bezzecca, non per questioni campanilistiche, ma per poter accontentare
sia le richieste della bassa Valle che
quelle dell’alta Valle e della Val di
Concei.
Grazie all’Amministrazione Comunale
di Bezzecca, sensibile alle nostre esigenze, il giorno 13 dicembre 2001 si é
proceduto alla stipula di un contratto
per la concessione, provvisoria, di una
sala al piano terreno dell’ex Scuola
Materna “Arnaldo Cis” Via Cesare
Battisti n. 2 in Bezzecca, concessione
gratuita e con spese di riscaldamento,
luce ed acqua a carico dell’Amministrazione.
La Sede (38060 BEZZECCA (TN)
Via Cesare Battisti, 2) è provvisoria
in attesa di reperire una Sede adeguata
ai già numerosi associati (oltre 400!).
Il giorno 24 febbraio 2002 presso la
sala dei Vigili del Fuoco di Pieve di
Ledro, messa gentilmente a ns. disposizione dal Comandante Sig. Damiano
Mora, si è svolta la prima Assemblea
Costitutiva alla presenza di circa 100
tesserati sugli allora 311 iscritti.
Inaugurazione del Circolo Pensionati e Anziani Valle di Ledro
Lo statuto è stato approvato a maggioranza si può dire totale e dallo spoglio
delle schede di votazione è stato eletto
il primo Direttivo così composto:
Angelo Longo - Angelo Penner - Adone Oliari - Aurelio Cigalotti - Sandro
Zendri - Bruno Seia - Antonio Sartori Roberto Bartoli - Enrico Toniatti - praticamente tutto il Comitato promotore!
Revisori dei Conti: Bruno Casari Silvana Toccoli - Valentina Leonardi
Probiviri: Evaristo Tiboni - Cecilia
Rosa - Fausto Boni
Il giorno 5 marzo c.a. il Direttivo ha
eletto:
Presidente: Angelo Longo
Vice Presidente: Angelo Penner
Cassiere: Adone Oliari
Segretaria: Gemma Losito
Consiglieri: Aurelio Cigalotti - Antonio
Segalla - Sandro Zendri - Bruno Seia Enrico Toniatti - Roberto Bartoli
Revisori dei Conti: Bruno Casari Silvana Toccoli - Valentina Leonardi
Probiviri: Evaristo Tiboni - Cecilia
Rosa - Fausto Tiboni.
L’inaugurazione
Domenica 10 marzo c.a. alle ore 16 alla
presenza degli Amministratori della
Valle, di Autorità ed esponenti del Volontariato oltre cinquecento Pensionati
ed Anziani, compresi i Presidenti ed i
Vice Presidenti dei Circoli Pensionati
di Riva e di Storo, è avvenuta la cerimonia di inaugurazione del Circolo
preceduta da alcuni brani corali eseguiti dal Coro Cima D’Oro e quindi
dalla Benedizione della Sede da parte
del Cappellano Spirituale del Circolo,
Don Mario Sartori.
La commozione sia personale che da
parte di tutti i componenti del Direttivo, dei Revisori, e dei Probiviri era
evidente e giustificata!
Dire grazie a tutte le persone che hanno
collaborato perchè questo giorno resti
indimenticabile è doveroso!
Come l° Presidente del Circolo mi
auguro che questo giorno non abbia
un traguardo ma segni una nota lieta
e positiva nella storia della Valle a
sostegno di tutte quelle persone che
hanno atteso questo giorno ma che
ora devono, frequentando il Circolo,
dimostrare che la scelta è stato un
atto doveroso a sostegno dei problemi
poiché tutti, ogni giorno, diventiamo
un po’ più vecchi, anche se oggi si
vive più a lungo e si vive meglio, non
dimenticando che Amore, creatività e
conoscenza crescono con gli anni!
Il Presidente
Angelo Longo
32
Relazione annuale dell’attività della casa
di riposo “GIACOMO CIS” (anno 2002)
Con il nuovo anno (2002) si apre per
le RSA Trentine, quindi anche per la
nostra struttura, uno scenario di cambiamenti e novità.
La trasformazione delle case di riposo in RSA sta comportando un forte
impegno da parte di tutti i soggetti
coinvolti (Consiglio di Amministrazione, operatori, istituzioni) non solo
perché le RSA cominciano a misurarsi
in modo sempre più stringente con la
cultura sanitaria, con sistemi di qualità, con nuovi modelli organizzativi
e gestionali, con nuove tecnologie
e metodologie di intervento, ma in
modo particolare perché ci troviamo
in una fase di transizione particolarmente complessa.
Sono in atto da tempo a vari livelli
interdipendenti -nazionale, regionale, provinciale, comunale - processi
radicali di riforma dei servizi socio
sanitari.
La Terza riforma sanitaria o decreto
Bindi (D.L. 229/1999) e la legge
quadro di riforma degli interventi e
dei servizi sociali (Legge 328/2000)
che a breve saranno recepite a livello
regionale e provinciale, hanno infatti
introdotto profonde innovazioni. La
storica legge istitutiva delle Istituzioni
Pubbliche di Assistenza e Beneficenza
(legge 17 luglio 1890, n. 6972, detta
anche legge Crispi) è stata abrogata
e le I.P.A.B. saranno presto trasformate in Aziende Pubbliche di Servizi
alla Persona (decreto legislativo n.
207/2001)
La titolarità dei servizi sarà in capo ai
comuni e alla Provincia ed enti come
la nostra Casa di riposo da un lato
prenderanno parte al processo politico della programmazione e dall’altro
assumeranno il ruolo di fornitori di
servizi chiamati a misurarsi anche
con logiche di tipo aziendale e competitivo.
Alcuni effetti di questi processi di
riforma di ampia portata saranno riconoscibili fin dal 2002, attraverso le
politiche provinciali che mirano a dar
corso ai processi di autorizzazione e di
accreditamento dei servizi assistenziali
e sanitari, allo sviluppo della carta dei
servizi delle RSA, alla possibilità di
coinvolgere nelle decisioni organizzative e di programmazione dei vari Enti
anche i familiari degli ospiti.
L’Istituzione delle l’U.V.M. (Unità
Valutativa Multidisciplinare) ha di
fatto già modificato la precedente
La “Casa di Riposo Giacomo Cis” di Bezzecca negli anni Sessanta (prop. Casa di Riposo)
organizzazione della nostra Casa di
Riposo e in un certo senso limitato
l’autonomia di presa in carico degli
ospiti. Infatti la Provincia si è convenzionata con la Nostra RSA per
57 posti letto e la copertura di questi
posti viene gestita direttamente dal
Distretto Sanitario secondo la gravità
e l’urgenza di ricovero che viene determinata dalle UVM.
In questo modo viene superato quanto
previsto dal nostro Statuto che prevedeva una corsia privilegiata per i
residenti in Valle di Ledro.
Nell’ambito di questo scenario sociale
ed istituzionale si innestano le possibilità e le esigenze di sviluppo della
Nostra Struttura per i prossimi anni.
Sviluppo inteso come miglioramento
continuo della sensibilità e delle capacità professionali degli operatori e
dei responsabili, come innovazione
dell’organizzazione come consolidamento della collaborazione con
gli Ospiti, i Familiari ed i Volontari,
come ricerca di possibili miglioramenti
della qualità dei servizi offerti, come
diversificazione dei servizi per meglio
rispondere alle esigenze della comunità
e delle persone.
DATI SULL’ATTIVITÀ 2001 E
INDIRIZZI 2002
Nell’ambito dello scenario complesso
ed in movimento sopra ricordato, il
lavoro svolto nel 2001 e che si ritiene
di sviluppare ulteriormente nel 2002,
resta sempre la trasformazione della
casa di riposo verso un modello di
RSA.
Tale modello ha come obiettivo assicurare il benessere dell’ospite, mantenendo il miglior livello possibile di
salute e quindi di qualità della vita, in
un luogo non separato dalla comunità
dove continuare a mantenere le proprie
relazioni personali sociali, nel rispetto
della dignità della persona, dei bisogni
individuali, attraverso una costante e
qualificata assistenza, anche in collaborazione con la famiglia e con le
33
associazioni di volontariato.
Il Consiglio per raggiungere questi
obiettivi sta operando in modo globale per adeguare la struttura e l’organizzazione agli standard sia edilizi
che organizzativi, indispensabili per
l’erogazione di prestazioni proprie
di una struttura ad alta integrazione
socio-sanitaria.
RISTRUTTURAZIONE
La Casa di riposo, lo scorso anno,
è stata particolarmente impegnata
nei lavori di ristrutturazione; lavori
che hanno visto con la fine del 2001
la conclusione del primo intervento
(primo lotto).
L’ intervento ha permesso un ampliamento della casa di riposo con un
aumento 10 posti letto che permetteranno una razionalizzazione dei posti
all’interno dell’edificio principale, e ha
dotato la struttura di una nuova palestra, di locali per i servizi alla persona
(bagno clinico e locale parrucchiera)
di una nuova sala per la socializzazione degli ospiti e un centro diurno per
l’ospitalità temporanea ed un secondo
ascensore.
Questo ampliamento oltre che a qualificare ulteriormente il servizio e migliorando la qualità dei servizi residenziali,
permetterà un consolidamento e un
ampliamento dei servizi offerti agli
esterni (vedi bagni protetti, centro
diurno ecc.).
Nei primi mesi del 2002 si doveva
procedere alla seconda fase della ristrutturazione con l’intervento sull’edificio
principale. Il Consiglio di amministrazione viste le nuove disposizioni in tema
di RSA e la necessità di predisporre
degli spazi per nuclei ad alto fabbisogno sanitarie e assistenziale, ha avviato
un’analisi dell’adeguamento in corso.
Sono stati evidenziati nuovi bisogni,
pertanto si e data disposizione ai tecnici
di elaborare una modifica del progetto
originario.
Il nuovo progetto modifica sostanzialmente il progetto originario e prevede
un complesso di interventi sul corpo
principale finalizzati alla razionalizzazione degli spazi interni, con una conseguente riqualificazione funzionale
completa della struttura.
In particolare verrà realizzato un re-
parto attrezzato per malati terminali
al secondo piano, verrà modificata e
ampliata la zona lavaggio cucina con
separazione tra sporco e pulito nel
rispetto delle nuove norme igieniche
(HCCP).
A piano terra verrà realizzata una
nuova sala da pranzo con superficie
utile di circa 120 metri quadrati. In
adiacenza alla sala da pranzo principale, lato sud, si andrà ad intervenire
sulla attuale veranda con il rifacimento del prospetto Est, che verrà
riproposto in forma curva a vetrata
continua con un aumento di superficie del locale.
Sul lato est verranno demolite le pareti divisorie interne per consentire
la realizzazione di una grande sala
pluriuso da adibire a soggiorno ed
attività varie. Inoltre verrà effettuato
un consistente intervento sulle facciate
dell’edificio storico al fine di riportarlo
al suo originario e pregevole aspetto
architettonico.
Il consiglio in questi giorni ha deliberato le procedure per l’assegnazione
dei lavori. Nei primi giorni di maggio
dovrebbe essere già individuata la
ditta. Si prevede la fine dei lavori per
l’estate 2003.
INTERVENTI ORGANIZZATIVI
La trasformazione della Casa di riposo in RSA ha comportato già dal 2000
la necessità di rivedere l’organizza-
zione generale dei servizi anche per
integrarli maggiormente con le nuove
esigenze sanitarie e con le nuove figure sanitarie che sempre più saranno
presenti nella nostra struttura, come
i medici e gli specialisti ospedalieri.
Il 2001 ha consentito con ottimi risultati l’applicazione pratica del percorso
eseguito. I nuovi orari e i nuovi carichi
di lavoro hanno aumentato sensibilmente il tempo dedicato all’assistenza
all’ospite.
E’ migliorata l’assistenza sanitaria agli
ospiti che è stata garantita dall’ente
con propri medici. La casa di riposo
è convenzionata con due medici di
medicina generale che operano con le
seguenti modalità.
Un medico effettua attività di diagnosi
e cura e di coordinamento per due/
tre ore al giorno per cinque giorni per
un totale di 12 ore settimanali, l’altro
medico effettua la reperibilità generale
negli orari non coperti dal titolare e dal
Servizio di Guardia Medica.
Per tutto il 2001, grazie a una stretta
collaborazione con il Distretto Sanitario, hanno svolto attività specialistica
entro la Casa di Riposo un cardiologo,
un fisiatra, un dermatologo e un neurologo. Attività che verranno potenziate
nel 2002.
La nuova modalità organizzativa ha
portato a una sensibile riduzione dei
ricoveri ospedalieri.
La “Casa di Riposo Giacomo Cis” di Bezzecca negli anni Sessanta (prop. Casa di Riposo)
34
Per il 2002 si cercherà di qualificare
sempre più l’assistenza offerta ai nostri ospiti, agendo in modo particolare
sull’organizzazione e sulla professionalità degli operatori operando nel
seguente modo:
Lavoro per progetti - come cambiamento culturale (analisi, programmazione, verifica del risultato)
Lo sviluppo di prassi operative e protocolli comuni
La formazione del personale
n° 6 operatori a part-time
Servizio Residenziale
Attualmente la struttura accoglie 60
ospiti, dato preso a riferimento per il
finanziamento 2002 è di 57,11 non autosufficienti e 2,23 auto, tutti residenti
in provincia di TN, e n. 47 residenti in
Val di Ledro così suddivisi:
Bezzecca
n° 20
Concei
n° 6
Molina di Ledro n° 7
Pieve di Ledro n° 6
Tiarno di Sopra n° 5
Tiarno di sotto n° 3
La Casa di Riposo Giacomo Cis negli anni ‘90
Il personale che opera nella nostra
struttura è il seguente:
Servizio Infermieristico
n° 3 operatori a tempo pieno
n° 3 operatori a Part. Time
n° 3 operatori Convenzionati
Servizio Assistenziale
n° 19 operatori a tempo pieno
n° 15 operatori a Part-time
n° 2 Obiettori (giovani residenti in
Valle di Ledro)
n° 1 Fisioterapista
n° 1 Coordinatore dei Servizi
Servizio cura della Persona
n° 1 Pedicure convenzionata
n° 1 Parrucchiera volontaria
Servizio religioso garantito dai parroci
della valle.
Servizio Generali
n° 2 Cuochi
n° 2 operatori a tempo pieno
Servizio Amministrazione
- N° 1 direttore
- N° 2 assistente amministrativo
Visti i risultati ottenuti nel 2001, anche
per il 2002 si procederà all’appalto
delle pulizie ambientali a ditta esterna
quantificando le ore di lavoro e il relativo l’impegno di spesa paragonabile
a 2,5 operatori.
Positivo è stato nel 2001 il coinvolgimento del volontariato, in modo particolare hanno collaborato con l’ente:
· L’ A.V.V.U.L.S che ha messo a disposizione della Casa 4 operatori
che garantiscono la loro presenza più
volte alla settimana e svolgono una
attività di supporto agli ospiti e in
modo particolare sono impegnati su
progetti specifici di socializzazione
mirati.
· La Croce rossa sempre disponibile a
sostenere tutte le iniziative attivate
dall’ente
Lodevole è stato anche l’impegno di
alcuni singoli e associazioni che hanno
offerto momenti di socializzazione e
35
intrattenimenti per gli ospiti.
SERVIZI EXTRA-RESIDENZIALI
Servizio Pasti a domicilio e bagni
protetti
Il servizio viene svolto in convenzione
con il Comprensorio Alto Garda e Ledro con un bacino di utenza che copre
i sei comuni della Valle di Ledro, con
alto grado di soddisfazione da parte
degli utenti.
Il numero di pasti erogati nel corso
del 2001 è stato di 7700 e i bagni sono
stati 13.
Servizio accoglienza diurna
Con delibera n° 60 del 31/12/2000 Il
consiglio di Amministrazione ha attivato la convenzione con il Comprensorio Alto Garda e Ledro per l’attivazione
di un Servizio di accoglienza diurna.
Il Servizio è stato sospeso nel corso del
2001 a causa dei lavori di ristrutturazione Verrà attivato nuovamente nel
corso del 2002. Questo servizio potrà
essere una valida risposta ai bisogni
di quelle famiglie che, per ragioni di
lavoro o altro, non possono farsi carico
dell’assistenza del proprio congiunto
durante la giornata e potrà fornire agli
anziani del territorio un servizio assistenziale qualificato.
BILANCIO DELLA CASA DI
RIPOSO PER IL 2002
Analisi delle Entrate:
L’entrata relativa alla retta residenziale
rappresenta il 32% circa delle entrate
effettive (la retta per il 2002 è stata
quantificata in euro 30,50)
Il finanziamento a carico del Fondo
Sanitario Provinciale assegnato alla
Casa per l’anno 2001 in base alle nuove
disposizioni provinciali è quantificato
in Euro 1.074.174,24)
Le altre entrate sono dovute al finanziamento dell’APSS per: sostituzioni del
personale, parte dell’accantonamento
TFR, spesa medica, ausili incontinenza, farmaci e materiale sanitario. Inoltre risulta una entrata relativa ai pasti
aperti, quantificata in euro 61.974,83.
Da sottolineare la sensibilità dimostrata
dalla Cassa Rurale Valle di Ledro
che ha erogato un contributo di Lire
10.000.000 che saranno utilizzati per
dotare tutte le nuove camere di impianto televisivo centralizzato.
Dalla Ditta Mariani che ha donato un
contributo di Lire 2.500.000 che è stato
utilizzato per l’acquisto di attrezzature
sanitarie.
Le entrate complessive del bilancio
di previsione 2002 sono così ripartite:
TIT. 1 Entrate effettive
Euro 2.116.386,39
TIT. 2 Movimento di capitali
Euro
0
TIT. 3 Partite di giro
Euro 181.170,44
Totale Euro 2.297.556,83
con pareggio di uguale importo alla
spesa.
Analisi della Spesa:
Il Bilancio di previsione pareggia per
l’importo di Euro 2.297.556,83 con
aumento del 2,5% rispetto all’assestato
2000 dovuto alla spesa del personale
all’assistenza a seguito dei rinnovi
contrattuali.
Bezzecca, 3 Aprile 2002
Il Presidente
Renata Leonardi
Non c’è pace senza giustizia
Anche nel mondo di oggi la politica di
potenza degli Stati continua a fondare
sulla violenza l’ordine internazionale
e la convivenza fra i popoli. La forza
delle armi e lo sfruttamento economico
sono ancora considerati strumenti di
mantenimento della “ pace”.
La fine della guerra fredda sembra abbia ridato legittimità all’uso di mezzi
apertamente violenti di risoluzione dei
conflitti, subordinando la tutela dei
diritti dell’uomo e dei popoli all’interesse economico e strategico delle
grandi potenze.
Per questa strada, che è la via della
repressione violenta e della riscoperta
della guerra come mezzo di soluzione
delle controversie internazionali e dei
conflitti etnici, si realizza un disegno
politico radicalmente contrario alle necessità reali di benessere, di sicurezza
sociale, di rispetto dei diritti umani e
della dignità delle generazioni presenti
e future.
Spetta alla società civile transnazionale
il compito di delineare progetti di pace
alternativi rispetto a quelli degli stati
e di individuare modalità non violente
per la realizzazione dei diritti umani e,
ancor prima, creare adeguate strutture
di ricerca e formazione intesa a far acquisire strumenti cognitivi per l’azione.
Il mondo delle organizzazioni non
governative (ONG), del pacifismo
attivo esprime da tempo una crescente
e positiva domanda di formazione, alla
quale l’UNIP (Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la
Pace) intende rispondere, investendo
risorse umane e finanziarie adeguate.
Nell’autunno 2002 l’Assessorato alla
cultura della Valle di Ledro ha organizzato in collaborazione con varie
associazioni culturali della valle e con
l’UNIP di Rovereto, una serata sul
tema della pace.
Oltre al Presidente del Forum della
Pace Sig. Passerini, erano presenti
alcuni studenti provenienti da Nazioni nei quali erano in atto conflitti. Le
dirette e drammatiche testimonianze
sulla realtà dei loro Paesi hanno colpito
profondamente i presenti per cui si è
sentita la necessità di non abbandonarli
e di proseguire assieme all’Università
della Pace un percorso che promuova
in tutti noi i principi della nonviolenza
e contribuisca all’affermazione di un
ordine mondiale fondato sull’attuazioni dei diritti umani.
Logica continuazione di questo discorso è stato il Consiglio dell’Unione
del 15 novembre 2001 nel quale si è
deliberata l’adesione all’Associazione
36
Enti Locali per la Pace, alla Campagna
Internazionale del Comitato “Non c’è
pace senza giustizia”e si è invitato il
Governo italiano ad adoperarsi affinché
si apra un dibattito su una modifica del
funzionamento del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. per rendere questo
organismo più democratico e più rappresentativo dei popoli e degli Stati.
Si è inoltre deliberato la costituzione di
un fondo per iniziative di pace gestito
dall’Assessorato alla Cultura, nel quale
confluiscano risorse dell’Unione, gettoni di presenza dei consiglieri nonché
donazioni da parte di Associazioni e
di privati.
Che cos’è l’UNIP
L’UNIP (Università Internazionale
delle Istituzioni dei Popoli per la Pace)
è stata fondata nel 1993 a Rovereto
dalla Fondazione Campana dei Caduti.
Scopo dell’UNIP è fornire uno spazio
di ricerca e formazione nel campo della
diplomazia popolare, dei diritti umani,
e della nonviolenza. Quest’iniziativa è
primariamente rivolta al mondo delle
ONG e dei movimenti sociali impegnati per la promozione dei diritti umani
e della pace.
L’UNIP è sostenuta dal Forum Trentino per la Pace, dalla Città di rovereto,
dalla Fondazione Cassa di Risparmio
di Trento e Rovereto e dall’Università
degli Studi di Trento, nonché dalla
Provincia Autonoma di Trento, la
quale contribuisce finanziariamente
in attuazione della sua Legge n. 11
del 10 giugno 1991 sulla promozione
e diffusione della cultura della pace.
Le finalità fondamentali dell’UNIP
sono:
· promuovere una cultura globale della
pace nello spirito dei programmi
dell’UNESCO;
· contribuire all’affermazione di un
ordine mondiale fondato sull’attuazione dei diritti umani;
· diffondere i principi della nonviolenza;
· formare a ruoli attivi nella diplomazia popolare e nella risoluzione
pacifica dei conflitti, sviluppando
competenze e abilità appropriate.
Il Comitato Iniziative per la Pace patrocinato dall’Assessorato alla cultura
dell’Unione di Valle ha deliberato di
partecipare all’attività dell’UNIP sponsorizzando una borsa di studio a favore
di studenti provenienti da nazioni in
guerra.
Chi volesse contribuire a tale iniziativa
potrà aderire al conto corrente n. 65654
aperto presso la Cassa Rurale della
Valle di Ledro.
Alessandro De Guelmi
37
Museo Garibaldino di Bezzecca
Pur essendo una piccola struttura, il
museo rappresenta il completamento
di un percorso storico di più ampio
respiro progettato e realizzato sul Colle
Ossario di Bezzecca.
Unico nel suo genere, gallerie e camminamenti della I guerra mondiale, in
luoghi accessibili a tutti e non pericolosi per le scolaresche, fanno sì che sia
meta di numerose visite guidate.
Costruito nel 1995 dove sorgeva il
vecchio lavatoio, il Museo Garibaldino è situato nella zona retrostante
la biblioteca dedicata a Felice Bisleri,
garibaldino che ha combattuto proprio
in questa zona.
Vi è allestita, su due piani, una mostra
permanente che riguarda i momenti
storici rilevanti del paese e della valle.
A piano terra sono
raccolti ed esposti
cimeli e documenti
relativi alla famosa
battaglia del 1866
fra garibaldini e
austriaci durante la
terza guerra d’indipendenza, quando
Garibaldi, vittorioso, fu fermato
dal proseguire da
un telegramma del
generale Lamarmora e rispose con
la storica parola
“ Obbedisco “.Di
sicuro interesse per
i visitatori sono il
busto in marmo
bianco di Giuseppe
Garibaldi, opera
dello scultore Martegani (1865), la
sella del conte Francesco Martini e la
giacca rossa del colonnello Nepomuceno Bolognini.
Nel museo, altri cimeli: al primo
piano oggetti e ricordi relativi al
primo conflitto mondiale, anni in
cui Bezzecca fu teatro della guerra
di trincea tra l’artiglieria italiana e
l’esercito asburgico.
Recentemente il Museo Storico in
Trento, riconosciuta l’importanza delle testimonianze raccolte nel Museo
Garibaldino e del percorso storico
del Colle Ossario di S. Stefano, ha
promosso iniziative di collaborazione
per “ L’officina della storia “ quaderni
di didattica della storia, proposte e
itinerari didattici di vari documenti per
scuole elementari, medie e superiori da
organizzare qui a Bezzecca.
Viene offerta, quindi, agli insegnanti
e agli studenti di scuole elementari,
medie e superiori la possibilità di
effettuare delle visite guidate al
museo attraverso percorsi di storia
locale, selezionati e strutturati per
aree tematiche.
Pia Oradini
38
Un museo in ricordo di Angelo Foletto
Il 31 dicembre 2000 l’offerta culturale di Pieve di Ledro si
è ampliata: accanto alla sede municipale, sull’armoniosa
passeggiata all’interno del paese. È un piccolo museo permanente che la famiglia Foletto mette a disposizione dei
suoi visitatori per ricordare Angelo Foletto, geniale ideatore
e fondatore dello stabilimento Chimico Farmaceutico A.
Foletto, che da oltre cento anni esercita un servizio sanitario
qualificato fra la popolazione della Valle di Ledro.
Il Museo è ubicato a lato della farmacia, quasi un’appendice
della stessa, alla quale è comunque idealmente unito per la
vetustà delle sue origini e per i comuni intenti di un appassionato servizio all’uomo.
Dal suo logo “Ricordi e oggetti di una tradizione” veniamo
introdotti subito al suo contenuto, precisato da “Alambicchi,
Pestelli, Macchine”, semplici e complessi strumenti di un
duro ed intelligente lavoro manuale, sempre salvaguardato
dai canoni della più attenta e rigorosa professionalità.
Vi si trova un bel campionario di vetrerie dei suoi primi
anni di produzione (quando il laboratorio era uno dei primi
e dei pochi che fornivano fiale agli ospedali e ai sanatori)
ed i macchinari adatti all’uopo (sterilizzatori, lampade
ferruminatorie, pompe a vuoto e ad acqua); ancora, un’interessante macchjina per arrotolare e tagliare le bende (un
uso anche per fornire all’esercito Austriaco nella guerra di
Crimea), mortai di bronzo, di ferro e di pesantissimo marmo
(incredibile pensare agli spostamenti manuali dello stesso!),
percolatori in rame e filtri argentati, diverse curiose bilance
e una fornitissima gamma interessante e multiforme di pesi,
macchina per pastigliaggi, strumenti a pressa ed alambicchi
per distillati medicinali.
Questo ed altro in un piccolo laboratorio del 1900, riesumato da polvere secolare, che parla con una voce antica, ma
si inserisce nel presente e si proietta nel futuro, al mondo
dell’’utomazione, della chimica e altre
straordinarie scoperte della scienza, per
ricordare la dura fatica dell’uomo di ieri,
che viveva serenamente, ma creava forti
generazioni di discendenti.
In questo ieri del passato, la parola “uomo”
era sempre al centro di ogni interesse,
sempre al primo posto. Anche la natura,
e soprattutto la flora, per il dottor Foletto,
eminente ed appassionato botanico, era fatta
segno d’amore, studio ed insieme profondo
rispetto.
Non c’era bisogno allora di limitare la raccolta per difendere la specie, ma la natura
veniva asservita, quando occorreva, a migliorare e prolungare la vita dell’uomo di
cui era, ornamento, amica e collaboratrice.
Il museo resta aperto per le visite il Sabato dalle 16.00 alle 19.00. È possibile una
visita su appuntamento al 464-591038.
Aperto nei mesi estivi.
Oggetti accantonati, pezzi dispersi nei solai, macchine ricoperte dalla polvere degli anni: così si
presentavano le attrezzature che hanno costruito
lastoria del nostro piccolo laboratorio. L’idea di
raccogliere tutto quanto per narrare una fetta di
storia dei primi anni del secolo è rimasto sogno
nel cassetto per molti anni…
Ma, il passaggio del secolo e del millennio ha
dato l’input necessario per ottenere, in un locale anche fisicamente attiguo alla farmacia, una
raccolta di oggetti che speriamo interessanti,
anche per un visitatore estraneo all’argomento.
Il laboratorio creato e gestito a fianco dell’attività della farmacia all’inizio del secolo, in epoca
pioneristica, ha costituito una vera officina farmaceutica seppure in formato ridotto. Ampia e
variegata la produzione che spaziava dalle fiale
iniettabili agli sciroppi di frutta attraverso molte
specialità medicinali registrate. Ma nel passaggio
attraverso due guerre e col rapido mutare dei
tempi, parecchi oggetti sono andati in disuso,
lasciando il posto al prodotto industriale dei
nostri giorni. Noi discendenti che continuiamo a
produrre con la stessa cura e professionalità, e
con esperienza ormai secolare, sciroppi e liquori,
v’invitiamo a venire a visitare questo piccolo museo per un “assaggio” dei tempi andati e presenti,
che consente di mantenere intatta una nostalgia
ed un affetto per le cose realmente artigianali, ai
nostri giorni sempre più difficili da reperire.
39
Cronostoria del Comitato Carnevalesco
di Tiarno di Sopra
Sempre più “Grande” il Carnevale
Tiarnese affronta
la sua 30° edizione,
ma come dimenticare coloro che per
primi hanno creato questa manifestazione ed hanno
contribuito al suo
costante successo.
Il martedi’ grasso
del 1970 ad alcuni
mattacchioni venne
l’idea di farsi una
spaghettata sotto il
grande castagno vicino al Bar Posta.
A mezzogiorno...
Renzo, Beppino,
Ezio, Adone e Ugo,
con un paiuolo preso a prestito, si accinsero a cuocere circa 10 Kg. di pasta convinti di gustarseli
con un buon bicchiere di vino rosso. Purtroppo le cose andarono diversamente: la gente incuriosita dall’insolito trambusto cominciò a fermarsi per vedere cosa stava accadendo e,
quando gli spaghetti furono cotti, ai cinque amici non restò
altro che distribuire gli spaghetti alle persone presenti ed alle
donne che si presentarono con dei secchielli per gustarseli
nelle loro case.
Nacque così l’idea di costituire un Comitato per organizzare
negli anni futuri una grande” sbigolada “ nella Piazza Regina
Elena. Come risulta dalla prima pagina del libro dei Fasti
Carnascialeschi Tiarnesi del giorno 10 febbraio 1971,
senza alcuna formalità e privo di statuto, venne costituito il
primo Comitato, che risultava cosi composto:
- Presidente
- Vice Presidente
- Segretario
- Cassiere - Consiglieri
MERLI BENITO
RIBAGA GIULIO
OLIARI ADONE
TURRINI GIUSEPPE
OLIARI EZIO
OLIARI VITO
CELLANA RENZO
MERLI ITALO
RIBAGA ALDO
TIBONI UGO
TIBONI RENATO
Nei primi anni il Comitato si occupava principalmente
dell’organizzazione del Carnevale e delle feste campagnola
al Lago d’Ampola, manifestazioni che sempre hanno avuto
un notevole successo.
Sono passati 30 anni e qualcuno purtroppo ci ha lasciato:
Natalino Briga, Giulio Ribaga ed i presidenti Benito Merli,
Renzo Cellana, Giuseppe Turrini, Renato Tiboni e Ugo
Tiboni. A loro un particolare ricordo per quanto hanno fatto
per tener vivo lo spirito del carnevale. Non saremo arrivati
a questo importante traguardo, se nel passato non ci fosse
stato l’impegno e la carica di entusiasmo di tante persone.
A queste, si e aggiunto un numeroso gruppo di volenterosi
ragazzi che cercano di portare idee e suggerimenti innovativi
per migliorare.
I veri protagonisti del carnevale sono comunque i costruttori
dei Carri Allegorici e i Gruppi Mascherati che, sempre più
numerosi, con la
loro fantasia inventano tutti gli
anni qualcosa di
nuovo e meraviglioso.
Non possiamo
infine dimenticarci della gente, la tanta gente,
che in occasione
del Carnevale si riversa a Tiarno di Sopra, sicura di trascorrere una giornata in sana allegria.
A cura del Comitato Carnevalesco di Tiarno di Sopra
40
Gran Carnevale Tiarnese
Edizione 2002
La Trentesima edizione del Gran Carnevale tiarnese e stata
vinta da un carro che è un inno allo spirito del futuro amministrativo dell’intera valle: un’allegoria sull’Unione che ormai
è una realtà visto che tra un mese dovrebbe essere definito
il programma tecnico-operativo con il quale i sei comuni
diventeranno una entità sinergica in tutte le sue componenti
organizzative per snellire i servizi ai cittadini della valle di
Ledro. Di fronte ad un pubblico delle grandi occasioni, per la
gioia dei validi organizzatori del comitato e della Pro Loco di
Tiarno di Sopra, è stato premiato con una targa e 1200 euro
il carro “Unione Comunitas Leudris” di Pieve di Ledro, che,
con il messaggio di adunanza alla raccolta di tutte le forze di
valle fornito da Striscia la Notizia e grazie a “La voce della
palafitta” ha avuto la meglio sul carro di Bezzecca-Concei
presentato con un accattivante titolo comico: “Oroscopone
2002 odissea del Mandrillone”, una esilarante parodia del
macho italiano che nonostante il suo innato fascino nulla può
contro l’incombere funesto della “sfiga nera”.
A1 terzo posto «The West Valley» di Tiarno di Sopra nella
ricostruzione di un saloon ed infine al quarto «Dio li fa e
poi li accoppia» di Bezzecca con la tematica dell ‘incontro
tra ranocchi e ninfee nel biotopo dell’ Ampola tra cigni e
canneto. Tra i gruppi mascherati i migliori sono stati i ragazzi
della scuola materna di Molina con l’inossidabile “Alice nel
Paese delle meraviglie”, la banda della Valle di Ledro e gli
“Animal...isti” di Tiarno di Sopra. Fuori concorso c’erano
anche una spassosa parodia di Vanna Marchi e dei malocchi
evitati ad ignari creduloni e la presenza pungente delle Iene.
La banda di Cimego ha allietato il pomeriggio, mentre la sera
i festosi protagonisti del Carnevale hanno potuto scatenarsi
danzando sulle note del liscio gentilmente presentato dalla
Proloco e dal Comitato di Tiarno di Sopra, che si sono anche
preoccupati di distribuire una ottima cena a base di polenta
“cocia” preparata dai Polentari della Valle di Ledro.
Tutto ciò ha contribuito a rendere speciale questa trentesima edizione del Carnevale Tiarnese, caratterizzata da una
splendida giornata e da una folla festosa in grado per un
giorno di dimenticare i problemi quotidiani e scatenare la
propria fantasia.
A cura di Massimiliano Tiboni
CLASSIFICA FINALE CARRI ALLEGORICI
1 Unione Comunitas Leudris
2 Oroscopone 2002: odissea del Mandrillone
3 The West Valley
4 Dio li fa e poi li accoppia
170,5
158,5
132,0
130,0
CLASSIFICA FINALE GRUPPI MASCHERATI
1 Alice nel Paese delle meraviglie
160,0
2 Banda della Valle di Ledro
125,0
3 Animal...isti
122,0
41
42
La Festa del Sole a Prè di Ledro
Paese nel Comune di Molina di Ledro,
Trentino, a 470 metri s.l.m. con circa
200 abitanti rimane senza sole per
quasi tutto 1’ inverno a causa dell’incombenza dei monti. L’ultimo sole lo
riceve la Canonica l’11 novembre per
ricomparire sulla piazza il 5 febbraio
(giorno di S. Agata).
Da qui i1 simpatico detto popolare
“Tre mes senza sul, tre mes senza
luna, ‘l rest senza fortuna”. Si festeggia annualmente il ritorno del sole, la
prima domenica di febbraio, con una
pittoresca sagra chiamata “La Festa
del Sol”.
L’ideatore della Festa de1 Sol fu Daniele Colò, nato a Prè nel 1894, e la prima
edizione fu svolta nel 1958. Egli pensò
di organizzare una semplice cerimonia,
43
inventando una divertente scenetta, per
accogliere in maniera più calorosa e
vivace 1’arrivo del sole. La scelta della
data non fu casuale poiché non solo il
5 febbraio è il giorno di “Sant’Aga e
el sol l’è giù per la cuntrà” ma anche
perchè in quel giorno ricorreva il suo
compleanno.
Negli anni successivi le scenette,
sempre diverse, erano frutto dell’invenzione di Daniele e presentavano
critiche, commenti e satire sulla politica del tempo. Il primo balletto che
accompagnava la festa fu realizzato
dal signor Gino Dassatti che insegno
alle bambine sia a ballare sia a cantare
che danzare poiché in quegli anni un
“mangianastri” sul palco era un sogno.
Durante la festa si offriva poi una
fetta di “Biota” (torta semplice fatta
con uova, farina e mele) cucinata da
Amelia Girardi e anche questo divenne
tradizione. “Dopo qualche anno però
Daniele smise di occuparsi direttamente della festa trasmettendo la passione
ed i segreti della festa al sig. Nicolò
Battaini nominandolo “SINDACO
DEL SOLE”.
Fu poi rispolverata dal Circolo Acli
verso i1 1966, e ripresa nel 1969
quando il Circolo si impegnò ad organizzarla ufficialmente grazie anche alla
collaborazione di molta gente, in gran
parte di paesani.
Ruolo importante ha avuto il sig. Luigi
Grandi, turista milanese in vacanza a
Daniele Colò, ideatore della Festa del Sol
di Pré
Molina di Ledro, ideatore e compositore delle famose poesie che da sempre
hanno avuto l’onore di aprire la festa;
vengono difatti recitate come introduzione alla commedia dal Sindaco
del Sole.
Il sabato sera presso il teatro-tenda, allestito per 1’occasione, serata danzante
con complesso; la domenica sagra sulla
piazza del paese con balletti folcloristici e scenetta umoristica. Nella serata si
cucina “trippa” e “carne salà con fasoi”
per tutti i buongustai e poi di nuovo
tutti in pista!
Il Circolo Acli svolge questo incarico
con entusiasmo ed orgoglio, facendo
diventare la festa una delle più grandi
in tutta la Valle di Ledro.
1958 L’IDEATORE:
DANIELE COLÒ
La prima edizione della Festa del Sol fu
ideata dal nostro compaesano Daniele
Colò nel 1958, e precisamente il 5
febbraio. Egli desiderava che anche Prè
avesse la sua festa come tutti gli altri
paesi. Per questo pensò di organizzare
una semplice cerimonia per accogliere
in maniera più calorosa e vivace l’arrivo del Sole.
Daniele Colò cercò di preparare la festa
a modo suo.
Scrisse infatti circa cinquanta biglietti-invito e li spedì al maestro, al
daziere di Pieve e a tutte le autorità del
Comune quali il Sindaco e la Giunta.
Sull’invito una breve frase diceva:
«Daniele Colò vi invita alla inedita
Festa del Sol che si terrà il giorno 5
febbraio, giorno di Sant’Agata, per
dare il bentornato al Sole. A tutti gli
invitati sarà offerta presso la “Locanda
dell’Angelina” e una bottiglia di vino
genuino di Prè».
Per organizzare la festa Daniele Colò
ritenne opportuno chiedere qualche
contributo alla Cassa Rurale di Molina
e alla Famiglia Cooperativa senza però
trovare alcuna collaborazione. Decise
allora di tentare in quel di Riva. Fece
visita a tutti i negozi di vino e liquori
i quali contribuirono all’iniziativa
regalando alcune bottigliette-mignon.
Tornato a casa, il nostro amico svuotò
tutte le bottiglie ricevuto e le riempi
con il vino di Prè.
Ma non solo: inventò anche una divertente scenetta in cui avanzò la proposta
di collocare alcuni specchi in “Valera”
in modo tale che il sole venisse proiettato sul paese; gli specchi gli avrebbero
forniti i russi mentre gli orologi e i
meccanismi per farli funzionare, gli
svizzeri.
Tutto quindi era pronto. Venne il giorno
tanto atteso ma gli invitati restarono
delusi e si sentirono presi in giro poiché
la bottiglia di vino promessa era in realtà una bottiglietta mignon e la fetta di
“biota” era piccolissima. Quest’ultima
fu cotta dall’Amelia Girardi e anche
questa divenne tradizione. Daniele
Colò ribattè difendendosi e sostenendo
di non aver specificato la grandezza
della bottiglia e della torta offerta! Nel
frattempo, durante lo svolgimento della
festa, giungeva da Legos un trattore
con a bordo molte persone incuriosite
e attirate dalla nuova manifestazione
guidato da Navarino Boccagli. Per la
strada, e precisamente in una curva,
si aprì la sponda del rimorchio e tutti
coloro che stavano seduti sull’orlo
caddero a terra.
Fortunatamente non vi furono feriti
gravi, soltanto Germano Boccagli si
trovò con la spalla rotta.
L’esito della festa fu comunque positivo, basti pensare che già l’anno
successivo Daniele Colò ricevette
collaborazione e consensi non solo
dai compaesani ma anche dalle
autorità che preferirono sostenere
l’iniziativa economicamente e materialmente piuttosto che sentirsi derisi
e presi in giro.
Per la festa aveva ideato anche un timbro, realizzato poi da un suo amico, il
sig. Baroni di Riva proprietario di una
tipografia. La parte superiore raffigurava metà sole mentre su quella inferiore
c’era scritto “Festa del Sol”. Verso gli
anni settanta la festa divenne talmente
famosa ed importante di essere ripresa
dalle telecamere della RAI. Una vicenda particolare che si ricorda ancora la
Signora Angelina quando venne filmata la festa è che doveva fingere di tirare
fuori dal forno la “biota” e spiegare
la ricetta: uova, olio, farine e poi “se
volete assaggiarla venite a Prè”.
Un altro particolare, tutti i balconi delle
case al momento della ripresa televisiva venivano chiusi.
44
Intervista al dott. Achille Foletto
Ci siamo rivolti al Dott. Achille Foletto, personalità di spicco in Valle
sia perché ha ricoperto incarichi
prestigiosi nell’ambito bancario e
delle Rurali (pioniere convinto sulla
necessità di fusione) sia perché si è
sempre adoperato con competenza e
passione in molti problemi riguardanti
i Comuni e la Valle.
D.: Come ha vissuto Lei i ‘avvenimento dell’unione dei comuni prima
della guerra?
R.: Ho vissuto anche quella dell’anteguerra, del periodo fascista, ma ero
troppo giovane per poterne seguire
l’evolu­zione, soprattutto mi era difficile poter valutare i rapporti fra le
persone locali, perché logicamente
quando gli affari sono prettamente
politici, acquisiscono valore enorme
le persone e la loro mentalità.
D.: E nel dopo guerra?
Ho vissuto di più i tentativi effettuati in
seguito. Ho cercato anche personalmente di promuovere l’unione dei comuni,
in un periodo in cui era forse più difficile
credere nella validità dell’unione. L’anno preciso non lo ricordo, deve essere
stato intorno al 1960-61; io ero presidente di Valle del BIM e in tale veste
ho preso l’iniziativa di convocare tutti i
consigli comunali dei sei comuni, come
gli attuali, e prospettare la possibilità di
un’ unione dei comuni. Nelle diverse
riu­nioni ho avuto l’adesione completa
di tutti i consiglieri.
In ogni riunione la mia domanda fondamentale era: “Siete interessati a fare
un’unione dei comuni?” La risposta
univoca era: “Cosa ci guadagniamo e
cosa ci perdiamo?”. Allora io propo-
nevo fondamentalmente
due presupposti:
- non si doveva decidere
della sede, perché l’ubicazione della sede era
l’argomento più difficile
da superare;
- non si doveva prospettare il partito, perché anche
quello, come sempre, era
difficile da quantificare.
Prospettavo invece la validità della fusione vista
come accentramento delle attività del
comune che sono facilmente meccanizzabili. Scopo dell’unione doveva essere la semplificazione della burocrazia
compresa quella che la Provincia man
mano attribuiva al comune: si doveva
cominciare dalle anagrafi elettorali
fino ad arrivare a concezioni politiche
e sociali.
D.: Come era vista dalle amministrazioni comunali la vostra proposta?
Di fronte a questa prospettiva in tutti
i comuni si era avviata una buona discussione, tant’è vero che le riunioni si
protraevano abbastanza a lungo, programmando di questo, di quell’altro.
Fattore comune di tutte riunioni era
un principio particolare: i giovani e i
vecchissimi erano disponibili, quelli di
mezzo più tiepidi; e la distinzione era
netta: i vecchi forse mi seguivano di più
nel mio modo di vedere la necessità di
non far perdere tanta forza al comune
per questioni burocratiche; i giovani
ovviamente erano molto fiduciosi nelle
novità; quelli di mezza età, che occupavano i posti di comando nei comuni,
avevano una certa qual renitenza.
D.: A cosa ha portato in seguito la
vostra proposta?
Era stato lasciato loro l’incarico di
provvedere ad ulteriori riunioni se ne
avessero avuto voglia, ma non c’è più
stato nulla. Se n’è parlato ancora, in
qualche altro consesso, ma è caduto
tutto nel dimenticatoio. Non mi riferisco alla volontà però, perché è stato
un seme che è fruttificato, in quanto se
n’è parlato i diversi tempi. Sicuramente
non è stato risolto il principio fonda-
mentale di mettere in discussione con
gli altri le cose del proprio paese.
D.: Vuole fare un accenno all’unione
attuale, se c’é un collegamento con
allora...
R.: Raggiunta una certa età, non ho più
seguito attivamente la vita pubblica.
Vedere l’unione e cercare di intraprenderla diversi anni fa, era la dimostrazione che ci credevo e ci credo ancora;
quello che è importante, secondo me, è
che l’unione deve essere soprattutto in
funzione di un risparmio economico:
con la stessa spesa si devono dare più
servizi e comodità alla gente. Se non
si parte con questo concetto l’unione
difficilmente potrà svilupparsi in
maniera da poter domani diventare la
vera unione di tutta la valle, anche dal
lato sociale.
D.: A cosa ritiene dovrebbe puntare
l’unione?
E’ necessario - secondo me - che gli
amministratori attuali e quelli incaricati
di questa unione si rendano conto che
è importante dimostrare pratica­mente
che possano funzionare bene in particolar modo le cose che danno noie o
discussioni coi cittadini: tasse comu­
nali, impianti demografici, cartelle
anagrafiche e tutto quanto è in grado di
dare una senso di difficoltà al cittadino,
è ciò che l’unione deve e può togliere
o migliorare.
Sperare che iniziare con l’unione voglia dire “vogliamoci bene tutti”, per
me è un’utopia..
D.: Ha qualche indicazione su servizi
da migliorare, cambiare...
R.: Le priorità le focalizzerei su due
punti su tutte:
I piani regolatori di costruzione, che
andrebbero fatti con la severità dei
romani (del tempo di Cesare!) oppure
tornare a lasciare tutti liberi di fare;
non ci possono essere vie di mezzo per
accontentare uno o l’altro.
Le tasse sugli immobili e le tasse co­
munali che devono possedere una loro
logicità particolare per dare al cittadino
risposte certe, evitando lungaggini
negli uffici.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SERVIZI E RELATIVI RESPONSABILI
UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLE DI LEDRO
SETTORE I - Affari generali, servizi socio-educativi e sviluppo economico
Responsabile Sign. ORAZIO VESCOVI
SETTORE II - Servizi tecnico-gestionali ed ambiente
Responsabile sign.ra GIULIANA dott.ssa CRISTOFORETTI
SETTORE III - Programmazione e gestione economica-finanziaria
Responsabile sign.ra FEDERICA dott.ssa GIORDANI
DIREZIONE - Coordinamento e gestione del personale
ORGANIZZATIVA sign. GIORGIO dott. MERLI
UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA
Responsabile sign. SILVANO geom. CATTOI
UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI
Responsabile sign. AGOSTINO geom. ROSA
UFFICIO TECNICO PATRIMONIO
Responsabile sign. MARCO geom. SARTORI
NUMERI TELEFONICI DEI COMUNI E DELLE SEDI
DEI SERVIZI DELL’UNIONE DEI COMUNI VALLE DI LEDRO
UNIONE BEZZECCA - Presidenza - Segreteria
Tel. 0464 592065
Fax 0464 592064
COMUNE BEZZECCA - Anagrafe
Tel. 0464 591013
Fax 0464 591707
COMUNE CONCEI - Anagrafe
Tel. 0464 591065
Fax 0464 591644
COMUNE MOLINA DI LEDRO - Anagrafe
Tel. 0464 508127
Fax 0464 508655
COMUNE PIEVE DI LEDRO - Anagrafe
Tel. 0464 591036
Fax 0464 590206
COMUNE TIARNO DI SOPRA - Anagrafe
Tel. 0464 596161 Fax 0464 596116
COMUNE TIARNO DI SOTTO - Anagrafe
Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185
POLIZIA MUNICIPALE
Sede PIEVE DI LEDRO
Tel. 0464 591089 Fax 0464 592354
UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA
Sede MOLINA DI LEDRO Tel 0464 509280 - 509278 Fax 0464 508610
UFFICIO TECNICO PATRIMONIO
Sede CONCEI
Tel 0464 591065
Fax 0464 591644
UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI
Sede TIARNO DI SOPRA
Tel. 0464 596210
Fax 0464 596116
UFFICIO RAGIONERIA
Sede MOLINA DI LEDRO
Tel. 0464 509279 Fax 0464 508655
UFFICIO TRIBUTI
Sede TIARNO DI SOTTO
Tel. 0464 594127 Fax 0464 594185
BIBLIOTECA
Sede BEZZECCA
Tel. 0464 591433 Fax 0464 591433
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA
MEDIA ED ELEMENTARE Sede BEZZECCA
Tel 0464 591067
Fax 0464 590254
CASA DI RIPOSO Sede BEZZECCA
Tel 0464 591042
Fax 0464 591414
Il Lago d’Ampola in val di Ledro (Foto Studio Bartoli - Locca di Concei)
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Periodico d`informazione dell`Unione dei comUni della valle di ledro