NOICAMIONISTI
NOTIZIE E COMMENTI DA CHI LAVORA IN CABINA • ANNO III N.4 LUG-AGO 2006
INVASI
DALLA CARTA
Favorire
la sicurezza
Politici, giornali ed esperti
spendono migliaia di parole
sulla sicurezza dei camion, ma
in concreto che cosa si sta
facendo? I costruttori di
autoveicoli sembrano i più
attivi, almeno per quanto
riguarda il settore di loro
competenza, che è la
tecnologia dei mezzi. Meno
creative paiono le istituzioni.
Finora, infatti, l’unico
strumento applicato per la
sicurezza stradale è quello dei
controlli e delle sanzioni.
Ovviamente, esso è molto
importante, ma non sufficiente.
Per esempio, pare essersi
esaurito il benefico effetto della
patente a punti sulla riduzione
degli incidenti stradali. Ma le
istituzioni continuano a latitare
su altri importanti aspetti: la
formazione e gli incentivi per
l’adozione di sistemi di
sicurezza da parte delle
imprese. Nel primo caso,
l’Italia ha adottato il certificato
europeo di qualificazione
professionale per gli autisti, ma
non esistono percorsi pubblici
di addestramento e di
aggiornamento. Tutto viene
lasciato alla buona volontà di
alcune associazioni ed imprese,
che non ricevono alcun
contributo per tale attività. Lo
stesso discorso vale per
l’adozione sui camion delle più
recenti tecnologie di sicurezza.
Un contributo economico per
chi investe in sicurezza
beneficia tutti: l’economia, noi
autisti e gli utenti della strada.
QUALCHE ANNO FA, I COSIDDETTI FUTUROLOGI
PROSPETTAVANO UN MONDO SENZA CARTA ENTRO
BREVE
TEMPO,
GRAZIE
ALLE
TECNOLOGIE
E’ IL DISCO DEL CRONOTACHIGRAFO, CHE NELLA
VERSIONE DIGITALE VIENE SOSTITUITO DA UNA CARD
A MICROCHIP. E SEMBRA CHE LA RECENTE RIFORMA
INFORMATICHE. NON SAPPIAMO CHE COSA STIA
DELL’AUTOTRASPORTO STIA AGGRAVANDO QUESTA
EFFETTIVAMENTE ACCADENDO NEGLI UFFICI, MA
SITUAZIONE: PER GARANTIRE LA REGOLARITA’ DEL
CERTAMENTE
PER
NOI
CAMIONISTI
QUESTA
TRASPORTO E SGRAVARSI DELLE RESPONSABILITA’,
PREVISIONE SI STA RIVELANDO SBAGLIATA. LE
CRESCE
NOSTRE CABINE STANNO RIEMPIENDOSI SEMPRE PIU’
AUTORIZZAZIONI
DI DOCUMENTI CARTACEI RELATIVI AL VEICOLO, AL
NELL’ABITACOLO. TARDA AD ARRIVARE, INVECE,
IL
NUMERO
E
DI
CERTIFICAZIONI,
CONTRATTI
PRESENTI
CARICO E A NOI STESSI. L’UNICO FOGLIO CHE, SEPPUR
L ’ UNICA CARTA CHE CI PIACEREBBE AVERE :
LENTAMENTE, SEMBRA DESTINATO ALL’ESTINZIONE,
LA GIA ’ PREVISTA PATENTE PROFESSIONALE .
R
isanare l’autotrasporto
italiano dai comportamenti illeciti è un obiettivo che
condividiamo, ma non vorremmo
diventare l’ultimo anello di una
sorta di scaricabarile delle responsabilità che riguardano le spedizioni. Una delle principali norme
della nuova riforma del settore è
quella che riguarda la corresponsabilità del committente per quanto riguarda determinate infrazioni.
In pratica, egli subisce una sanzione per eventi particolarmente
gravi - come il superamento delle
ore di guida o il sovraccarico anche se questi vengono attuati da
autotrasportatori terzi. Un modo
per evitare questa situazione è
siglare contratti scritti, copia dei
quali è consigliabile avere sul
camion. A loro volta, i titolari delle
imprese di autotrasporto si stanno
tutelando rispetto ai loro autisti,
stilando regolamenti di condotta.
Ciò non significa che nella realtà
si potrà lavorare meglio: tra ciò
che è scritto e quanto viene effettivamente ordinato a voce c’è spesso una grande differenza. Ma ai
fini di contestazioni, varrà quanto
risulta sulla carta. Consigliamo,
quindi, ai colleghi di attenersi nel
modo più scrupoloso possibile alle
disposizioni scritte presenti sui
contratti di trasporto o sui regola-
TEST
ALL’INTERNO
Scania R620
ULISSE: IL MONDO VISTO DALLA CABINA
Mondiali:
siamo pronti! pag. 2-3
Ladies: è pronto
il calendario pag. 3
Il Codice, testo
sconosciuto pag. 4
Scuola di vita pag. 6
Stato di
abbandono pag. 7
pag. 5
menti aziendali, oltre che naturalmente quelle prescritte dal contratto di lavoro e dal Codice della
Strada. Documentazione, questa,
che è bene avere a portata di mano
in cabina, in modo da esibirla
quando qualcuno ci chiede prestazioni non conformi. Un altro contributo alla pila di carta che dobbiamo in qualche modo ospitare
nell’abitacolo viene dai crescenti
controlli su strada. Non ci riferiamo solamente alla consueta documentazione - come il libretto di
circolazione o i dischi del cronotachigrafo - ma a tutti i documenti
relativi al trasporto, che nel caso
di merci particolari possono esse-
re numerosi, e al veicolo (anche in
questo caso, la documentazione
relativa a trasporti specifici può
essere numerosa). Avere tutta da
documentazione regolarmente
redatta è sempre più importante,
perché gran parte dei controlli
avviene propria sulla carta. E non
dobbiamo dimenticare noi siamo
sempre i primi responsabili della
buona tenuta di tutta la documentazione che si trova a bordo. Sempre a proposito di carta, vi aggiorniamo su una che invece vorremmo. Si tratta del certificato di qualificazione professionale, che
dovrebbe contenere anche una
dotazione supplementare di venti
punti “professionali”. Ne abbiamo
parlato a lungo e la sua applicazione è già prevista fin dal 2005.
Mancano però i decreti attuativi,
che vengono continuamente rinviati. C’è addirittura il sospetto
che si voglia attendere il 2008,
quando la qualificazione diventerà
obbligatoria nell’intera Europa
comunitaria. Noi camionisti, viceversa, ci auguriamo che la “patente professionale” entri in vigore il
più presto possibile.
Le vostre
domande pag. 8
Il ministro dei Trasporti ha
affermato che un limitatore
di velocità sarebbe utile sui
veicoli pesanti. L’idea è così
buona che l’Unione Europea
la impone da circa vent’anni.
Proponiamo quindi al
Governo di far aderire
l’Italia alla UE.
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NOICAMIONISTI
IL CODICE, TESTO
SCONOSCIUTO
S
tudiare il Codice è noioso
ma, in teoria, bisogna farlo
almeno per conseguire anche la più semplice patente di guida. All’esame sembrano tutti bravi, ma che cosa rimane nella memoria degli automobilisti? Non
molto, almeno leggendo i risultati
della Nextplora, svolta per conto
dell’assicurazione DirectLine.
Sono dati veramente sconfortanti.
Il 20% degli intervistati non conosce il limite di velocità nei centri
urbani e ben il 41% non riconosce il cartello che impone il divieto di fermata. Sarà forse per questo motivo che troviamo autovetture parcheggiate negli spazi
riservati allo scarico di merci? A
molti è ignoto anche il segnale
dei sensi unici alternati: il 42%
degli intervistati non ne conosce
il significato. Se andiamo su argomenti più tecnici, ma altrettanto
importanti per la sicurezza, la
situazione peggiora ulteriormente: solamente il 14% conosce la
profondità minima del battistrada
ammessa dalla legge. Ciò significa, in concreto, che quasi nessuno
effettua controlli dei propri pneumatici. L’ignoranza è diffusa non
solamente sulle norme, ma anche
sulle sanzioni per chi non le
rispetta. In particolare, molti automobilisti non hanno ancora ben
assimilato il meccanismo della
patente a punti, a cominciare
dalla dotazione: il 18% degli
intervistati pensa che siano più di
venti. Sessanta automobilisti su
cento, inoltre, credono che quando si perdono tutti i punti, la
patente sia solamente ritirata.
In realtà, essa viene revisionata,
ossia il titolare deve sostenere
nuovamente gli esami per riaverla. Solo la metà degli intervistati
non sa che superando di 40 km/h
il limite di velocità si perdono
punti, oltre a subire un salasso
economico. Di fronte a questi
dati, non sorprendono neppure i
dati di un’altra ricerca, commissionata dall’osservatorio Due
Torri incrociando dati Aci e Istat.
Esso rivela che in Italia si sono
verificati 130 incidenti ogni cento chilometri di strade nel solo
anno 2004. In questa statistica
sono considerati solamente gli
incidenti che hanno comportato
danni alle persone. La ricerca evidenzia anche che avvengono più
incidenti nelle regioni più evolute
dal punto di vista economico e al
primo posto c’è la Lombardia
(395 incidenti per cento km).
Quanti automobilisti possono affermare di conoscere il Codice della Strada? Ben pochi, secondo
un’indagine di DirectLine. E non parliamo delle
regole più complesse, ma di quelle che stanno alla
base della condotta di guida. Un fenomeno preoccupante.
Viceversa, la regione più sicura
appare la Basilicata (solo 15 incidenti per cento km). Tra le cause
di questa situazione, l’osservatorio pone l’intasamento delle strade e la loro cattiva manutenzione.
Car
TO
Line
Tr a m i t e q u e s t a r u b r i c a, N o i
Camionisti segnala i momenti più
importanti della vostra vita. Mandateci le segnalazioni e le foto
all’indirizzo: Noi Camionisti, Via
Gramsci, 5 - 21050 Cairate (VA).
Potete anche inviare il materiale
tramite e-mail all’indirizzo:
[email protected]
Noi Camionisti augura un
buon compleanno a:
Andrea Amato - San Canzian
d'Isonzo (GO); Dario Bosio - Monticelli Busati (BS); Cinzia Bossi - Brescia; Agostino Cappi - Castelvetro
(MO); Luisa Gallazzi - Olgiate
Olona (VA); Cristian Giuriolo - Consandolo (FE); Monica La Loggia Verghera (VA); Sauro Lodi Rizzini Pomponesco (MN); Gianpiero
Menegon - Angera (VA); Enrico
Milani - Latina; Cristian Morlacchini
- Podenzano (PC); Oliani Pietro Sermide (MN); Vincenzo Panzarea
- Busto Arsizio (VA); Sandro Pianura Isola Morosini (GO); Lionello Pizzarelli - Marnate (VA); Fabio Pontieri Gorla Minore (VA); Gianfranco
Porzionato - Arsago Seprio (VA);
Mauro Rossi - Firenze; Silvio Rossi Villanova d'Asti (AT); Italo Sechi Torino; Luca Visani - Lugo (RA);
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NOICAMIONISTI
SCUOLA
Antonella è nata nel Mugello e quindi ha la passione dei motori nel codice
genetico. Ha guidato compattatori, betoniere, bilici e oggi i camion li
vende. Ma sale ancora in cabina, per far provare i veicoli ai clienti o per
prenderli dagli allestitori. Tra le sue esperienze c’è anche la partecipazione
ad una spedizione di Overland.
DI VITA
“
Il camion mi ha insegnato
l’indipendenza. Devi spesso
affrontare situazioni nuove e
risolvere problemi imprevisti e
ogni volta che lo fai con successo
cresce la sicurezza in te stessa”.
Per Antonella Boriosi la cabina
non è solamente una passione, ma
anche una scuola di vita.
La passione è cominciata quando
era ancora bambina, mentre la
formazione al volante è iniziata
più tardi: “Ho cominciato a lavorare facendo lavori a tempo determinato, che non mi davano alcuna
soddisfazione. Il camion è rimasto
un sogno fino a quando ho conosciuto un camionista, che mi ha
dato la spinta per prendere la
patente C, nel 1999. Anche il mio
primo lavoro al volante è stato a
scadenza. Ho guidato un autocompattatore comunale per soli sei
mesi. Ma da allora non sono più
scesa dalla cabina”. Il lavoro
seguente è stato in un impianto di
calcestruzzo, alla guida di una
betoniera: “Un lavoro faticoso per
un uomo, figuriamoci per una don-
na. E anche rischioso, a causa del
baricentro alto e della rotazione
del tamburo”.
Ma la vera passione di Antonella
sono i bilici e così, tra un viaggio e
l’altro con il calcestruzzo, trova il
tempo per conseguire la E. “La
tappa successiva è stata la guida di
un autoarticolato per il trasporto
dell’asfalto nei cantieri autostradali. Altro lavoraccio, perché si
facevano anche turni di notte e
non si rispettavano mai gli orari di
guida”. Proprio quest’ultima considerazione ha spinto Antonella a
lasciare questo lavoro. Ma le sue
capacità sono state notate da una
concessionaria MAN toscana, che
la ha assunta sia per la vendita, sia
per portare i camion dai clienti per
le prove e ritirarli dagli allestitori.
Antonella ha lavorato in settori
molto impegnativi e considerati
tradizionalmente territorio maschile. Le chiediamo come era
accolta dai colleghi: “Noi donne
dobbiamo sempre dimostrare di
essere all’altezza di fare questo
lavoro e veniamo continuamente
messe alla prova, anche se abbiamo una lunga esperienza professionale. Ma proprio per questo
motivo, le camioniste sono tutte
brave. Ci sono colleghi che ti
accettano senza rivalità e altri che
si sentono sminuiti quando vedono una donna fare il loro stesso
lavoro. In questo caso dicono che
noi camioniste siamo uomini mancati. Ma non è vero. Ho conosciuto tante colleghe e nessuna di noi
ha perso la sua identità femminile,
anzi la usa per portare qualcosa di
più in questo lavoro”.
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NOICAMIONISTI
GALLERIE SOTTO ESAME:
ITALIA BOCCIATA
STATO DI
ABBANDONO
Anche nel 2006 la FIA (che raccoglie le associazioni di automobilisti
europee) ha svolto l’indagine EuroTap sulla sicurezza delle gallerie
stradali europee. Una commissione di tecnici analizza alcuni tunnel
dei vari Paesi, attraverso una serie di criteri uguali per tutti.
Quest’anno hanno svolto la ricerca su 52 gallerie di 14 Paesi. Di
queste, solamente 22 sono state considerate “molto buone” dal
punto di vista della sicurezza. Nove si sono classificate “buone”, otto
“accettabili”. Nella parte opposta della classifica, cinque sono
definite “povere” (sempre in termini di sicurezza) e otto “molto
povere”. Il tunnel che ha “vinto” questa sorta di competizione è quello
spagnolo che si trova sull’autostrada M-12, sulla diramazione verso
l’aeroporto. La sua posizione al vertice non sorprende, perché è stato
inaugurato lo scorso anno.
E forse non sorprende neppure che l’ultimo classificato si trova in Italia:
la galleria Segesta dell’autostrada Palermo-Trapani, nei pressi di
Calatafimi. Questo tunnel ha raccolto il punteggio più basso di otto
edizioni di questa ricerca. I tecnici di EuroTap lo definiscono “nulla più
che un buco nero”. L’elenco dei suoi punti critici conta 22 voci, mentre
quelli positivi sono solo due. E non si tratta neppure di una struttura
molto vecchia, visto che è stata inaugurata nel 1975. Per fortuna,
afferma la ricerca, che il traffico non è molto intenso, fattore che
rende il rischio di attraversamento “medio”. Comunque, non
invidiamo i colleghi che ci transitano spesso.
Succede anche questo: un collega
muore in un’area autostradale e
nessuno se ne accorge per una settimana.
U
n camion fermo in un’area di servizio autostradale.
In cabina c’è un collega
deceduto per un malore. Abbandonato così per sei giorni.
Leggiamo questa sconvolgente
notizia sull’ultimo numero di Tuttotrasporti e non possiamo che
rimanere sconvolti. Secondo quanto riporta il mensile, l’evento non
è accaduto in una desolata stradina
di periferia, bensì nell’area di servizio Laimburg Est dell’Autostrada del Brennero, una delle arterie
più trafficate e (in teoria) controllate d’Italia. Il camion del collega
era una bisarca, quindi un allestimento che non passa inosservato,
e perdipiù era parcheggiato fuori
dalle aree di sosta contrassegnate,
in una struttura piuttosto piccola
(con solamente otto piazzole
destinate ai veicoli pesanti).
Ma è possibile che gli addetti
all’impianto non si siano accorti di
questa anomalia? Se ne è accorto,
invece, un collega di passaggio,
che ha avvertito la Polizia. E come
è possibile che neppure il suo datore di lavoro, una grande impresa di
trasporto d’autovetture, non abbia
effettuato alcuna ricerca di una
bisarca che non si presenta al
punto di scarico? Neppure nelle
zone di guerra, un cadavere viene
abbandonato sulla strada per un
tempo così lungo. Questo è un
chiaro segnale del degrado delle
autostrade italiane e della mancan-
za di controlli sulla sicurezza dei
camion parcheggiati. Da parte
nostra, offriamo un consiglio ai
colleghi: se notate qualcosa di ano-
malo nelle aree di parcheggio, non
esitate a chiamare i responsabili o
la Polizia. Magari la prossima
volta si salva una vita.
UN CLICK
CHE TI
SALVA LA VITA
Allaccia la cintura
anche in cabina
Tutti insieme per una strada più sicura
NOICAMIONISTI
per la sicurezza
UNISCITI A NOI CAMIONISTI
Dal 1988 l’Associazione Noi Camionisti difende la
categoria degli autisti e organizza iniziative per la sicurezza e la solidarietà nella categoria. È un’associazione
senza fini di lucro, che non è legata ad alcun partito o
sindacato. Tra le numerose iniziative promosse da Noi
Camionisti spiccano eventi sportivi (il campionato di
braccio di ferro Over the Top e la nazionale italiana
camionisti di calcio), di beneficenza e la rappresentanza
italiana nella Uicr, unione che raccoglie camionisti di
tutto il mondo. L’Associazione Noi Camionisti è aperta
alla collaborazione di tutti i colleghi ed offre ai propri
iscritti numerosi vantaggi. I recapiti per le iscrizioni
sono: telefono/fax 0331/361004; cellulare:
335/5485297; email: [email protected].
Pacchetto tutela. Realizzato
insieme alla Uicr, offre assistenza
legale in tutta Europa, compresa
Russia e Turchia, ai conducenti di
veicoli industriali. Condizioni
speciali per gli associati a Noi
Camionisti.
Patente sicura. Una speciale
formula assicurativa per camionisti, che copre la sospensione della
patente e le spese derivate dalla
perdita di punti. Condizioni speciali per gli associati a Noi Camionisti.
Il giornale. La voce dei camionisti:
informazioni, commenti e storie
scritte dagli autisti per gli autisti. Un
giornale unico nel suo genere, che
esce ogni due mesi. Viene inviato
gratuitamente a tutti gli iscritti
all’associazione.
8
??
NOICAMIONISTI
?
Le vostre
domande
a cura di Giannino Millefanti
Lungo alcune autostrade ho
notato nuovi cartelli situati presso le piazzole di sosta. Essi prescrivono il divieto di sosta, con
l’eccezione del caso d’emergenza
ed esclusivamente negli spazi
segnati. Ma che cosa s’intende
con “emergenza”?
Lo chiedo perché, come molti
colleghi sanno, le piazzole di
sosta autostradali sono per noi
camionisti un’importante risorsa per effettuare il riposo previsto dalla norma sui tempi di
guida, a causa anche della scarsità di altri spazi all’interno delle
autostrade. La necessità di riposo è un'emergenza?
Le società autostradali che hanno
installato i cartelli di divieto di
sosta nelle piazzole hanno regolarizzato il loro utilizzo.
Le piazzole che allargano la corsia
d’emergenza servono proprio per
offrire maggiore sicurezza nel caso
di una sosta d’emergenza. Con il
termine “emergenza” s’intende
l’impossibilità a proseguire verso
un’area di sosta, a causa sia di un
inconveniente tecnico (guasto del
veicolo o caduta del carico), sia di
un malore del conducente. La
mancanza di posto in un’area di
servizio per il riposo non viene
considerata un’emergenza. A
questo punto, il discorso esula dal
Codice della Strada e riguarda la
politica delle società autostradali,
che finora non si sono preoccupate
dei conducenti di mezzi pesanti
che devono fermarsi per il riposo
previsto dalla legge.
La conseguenza è sotto gli occhi di
tutti: ogni sera mancano parcheggi
adeguati per le migliaia di camion
che quotidianamente percorrono le
autostrade italiane.
Nell’uscire dalle rotonde, la gran
parte dei veicoli non segnalano le
loro intenzioni con gli indicatori
di direzione, creando rischi
d’incidenti. Non si potrebbero
inserire dei cartelli che ricordano
tale obbligo?
Installare nuovi cartelli che ricordano l’obbligo di usare gli indicatori
di direzione nelle rotatorie è possibile, ma temo che non risolverebbe
la situazione poiché la maggior
parte dei conducenti non è attenta
alla segnaletica stradale mentre
guida. Nella circolazione stradale
esistono alcune regole di base che
vanno rispettate senza necessità di
segnaletica e l’uso dell’indicatore
di direzione è una di queste. Esso va
usato ogni volta che intendiamo
svoltare, cambiare corsia o semplicemente spostarci anche solo di un
metro dalla nostra traiettoria.
Entrando in una rotatoria, cambiamo la nostra direzione e quindi
abbiamo l’obbligo di segnalarlo.
La rotatoria è un senso unico di
direzione: vi si entra con l’indicatore sinistro, la si percorre sulla
sinistra, per poi spostarsi a destra
con l’analogo indicatore per uscire.
Ricordiamo anche che le rotatorie,
che stanno sostituendo molti incroci per maggiore sicurezza, vanno
affrontate a bassa velocità e non
come chicane da Formula Uno.
Quali autorizzazioni sono necessarie per il trasporto stradale di
animali vivi, chi le rilascia e chi
effettua i controlli?
Il trasporto di animali vivi richiede,
oltre ad allestimenti adeguati,
anche l’osservanza di alcune
importanti regole sanitarie e
l’obbligo di alcuni certificati.
Prima del carico, l’autotrasportatore deve ottenere dal committente una dichiarazione (conforme
al modello previsto dal DPR n.317
del 30 aprile 1996) che riporta
l’indicazione le località di provenienza e destinazione degli animali
ed alcune informazioni veterinarie
relative alla loro salute.
Tale dichiarazione viene redatta in
due esemplari, entrambi firmati
anche dall’autotrasportatore: uno
viene conservato presso il punto
di partenza, l’altro deve essere
allegato ai documenti di spedizione fino alla destinazione finale. A
loro volta, gli autotrasportatori
devono rilasciare una ricevuta.
Questi documenti non sono
necessari per il trasporto di conigli, volatili da cortile, selvaggina
d’allevamento e ratiti. Oltre a
questa documentazione che viene
redatta per ciascun viaggio,
l’autotrasportatore deve avere
un’autorizzazione sanitaria per il
trasporto di animali vivi.
Tale autorizzazione viene rilasciata dal veterinario della provincia
dove ha sede l’azienda di trasporto e la domanda va inoltrata al
Comune. Tra le altre indicazioni,
tale autorizzazione riporta anche
il numero e le targhe dei veicoli
utilizzati per questo trasporto.
Essa vale un anno. I controlli
vengono svolti dalle ASL, che
comminano le eventuali sanzioni.
I ricorsi vanno presentati al Sindaco del Comune dove è stata
contestata la violazione.
NOICAMIONISTI
Bimestrale dell’Associazione
Noi Camionisti
Anno III N° 4 - Luglio-Agosto 2006
Direttore responsabile: Michele Latorre
Comitato di Redazione: Andrea Amato,
Andrea Baratella, Gisella Corradini,
Mario Giglio, Vincenzo Iuzzolino,
Giannino Millefanti, Antonio Mollica.
EDITORE
Associazione Noi Camionisti
DIREZIONE E REDAZIONE
Via Gramsci, 5 - 21050 Cairate (VA)
Telefono+Fax: 0331361004
Cellulare: 3355485297
Email: [email protected]
Sito Internet: www.noicamionisti.it
Grafica: Andrea Del Pesco
STAMPA
Tipografia Caregnato Snc
Via Trieste, 10 - 21040 Gerenzano (VA)
REGISTRAZIONE
Del Tribunale di Busto Arsizio
N° 1/04 del 22/01/2004
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