2 3 1.1. Dichiarazione del CEO
(lettera agli stakeholder)
Nel 2011 C.D.A. srl è riuscita, nonostante la
situazione di contesto, a confermare risultati soddisfacenti sotto il profilo economico, chiudendo
l'anno con fatturato in aumento, in continuità con
le tornate precedenti e in leggera crescita per ricavi, margine operativo lordo e utili.
bilità in Confindustria e all’Università, i corsi di
guida sicura e sostenibile per il personale,
l'attivazione della convenzione con l'Università di
Udine per l'approfondimento sugli strumenti di
rendicontazione non economica e il supporto al
progetto EAT .
La sostanziale tenuta è il frutto del consolidamento delle attività tradizionali e dello sviluppo di
nuove iniziative.
Tra le diverse attività di sostegno alle iniziative con valenza sociale sottolineiamo che C.D.A.
srl ha iniziato il sostegno ad Anima Impresa che
è l' associazione di promozione sociale per lo
sviluppo e la diffusione della cultura della Sostenibilità d'impresa, in particolare ha collaborato
alla diffusione tramite il settore
vending dell' Operazione Microdono.
Abbiamo voluto affrontare un percorso di rendicontazione che con questo rapporto di sostenibilità
presenta l'evoluzione dell'approccio alle nuove forme di creazione
di valore condiviso da parte di
C.D.A. srl.
Il 2011 è stato un anno in cui
abbiamo rafforzato il numero
delle installazioni di distributori
automatici, avviando numerose
sperimentazioni finalizzate al
miglioramento continuo della
qualità del prodotto erogato, della
sua sicurezza alimentare e del suo
valore nutrizionale e ambientale.
Abbiamo sperimentato nuovi
distributori con minor richiesta di energia elettrica e nuovi
prodotti per la sanificazione
degli stessi con caratteristiche
migliorate in termini di sicurezza e salute per operatori, clienti
ed ambiente.
Ci siamo concentrati sulla formazione del personale valorizIn 12 mesi abbiamo erogato
Fabrizio Cattelan CEO di C.D.A.
zando per l'effettuazione della
con 5300 distributori di varie tipostessa le competenze interne dei
logie oltre 18,5 milioni di consumazioni.
collaboratori, con i quali si è attivata una specifica Divisione Wellness, finalizzata allo sviluppo
Sono questi i numeri che emergono dall'impegno
di approcci alimentari e nutrizionali maggiordi 60 persone che quotidianamente perseguono,
mente aderenti alle indicazioni nazionali sui corcon rinnovata chiarezza, una missione aziendale
retti stili di vita.
che si declina in servizio all’intera collettività misurando l’impatto sull’economia, sull'ambiente e
sull’occupazione.
Nel 2011, sulla base del primo anno di esercizio,
è stato possibile confermare la bontà dell'investimento nell'impianto fotovoltaico, nella sua valenza economica ed ambientale con un autoconsumo
di 27000 KW ed una riduzione di circa 44 tonnellate di CO2 risparmiate all’ambiente.
Il rapporto di sostenibilità che segue presenta,
articolandoli in economici, ambientali e sociali, i
nostri impatti e i nostri impegni per ridurli nello
svolgimento dell' attività.
Abbiamo cercato di convogliare nel rapporto i
primi risultati di un impegno volto a continuare a
misurare, creare cultura della rendicontazione,
fornire prospettive nuove e diverse e per certi versi
svincolate dall'ossessione della crescita.
In tal senso molte iniziative di cui si farà cenno
nel report, partite nel 2012 sono il frutto di approfondimenti e misure affrontate nel 2011 e tra questi si possono citare la partecipazione e testimonianza di C.D.A. a seminari sul tema della sosteni-
Alla luce di questi esempi, e in ragione del
fatto che oggi i clienti, le persone, i concorrenti
ci identificano e ci qualificano come un’azienda
in grado di esprimere nel servizio offerto la
tradizione e l’innovazione, la sicurezza e la flessibilità, vogliamo con rinnovato slancio misurarci
ed essere riconosciuti anche in termini di sostenibilità d'impresa.
Fabrizio Cattelan
CEO C.D.A. srl
4 5 INDICE PROFILO Pagina 6 PERFORMANCE ECONOMICA Pagina 17 PERFORMANCE AMBIENTALE Pagina 19 PERFORMANCE SOCIALE Pagina 34 DIRITTI UMANI Pagina 42 IMPATTI NELLA SOCIETA' Pagina 44 Pagina 46 APPROVVIGIONAMENTO Pagina 50 INDICE ALLINEAMENTO LINEE GUIDA GRI Pagina 54 GLOSSARIO Pagina 56 RESPONSABILITA' DI PRODOTTO 6 PROFILO 1.1 Note metodologiche e gruppo di lavoro Il presente Report di sostenibilità è stato redatto in riferimento agli indicatori del GRI
(Global Reporting Initiative).
Questo Report di sostenibilità essendo il primo realizzato da C.D.A. Srl, rappresenta
un atto di indirizzo, un primo meccanismo che consentirà di attivare un fruttuoso
dialogo con gli stakeholder e
di coinvolgerli nel percorso
di adozione e promozione di
buone pratiche di sostenibilità ambientale, di salute e
benessere che fanno parte
della Vision degli amministratori, incrementando anche la fiducia accordata all’azienda.
Per la stesura di questo primo documento C.D.A. Srl si è
avvalsa del contributo di un
gruppo di lavoro costituito
da:
- CEO in carica, sig. Fabrizio
Cattelan;
- Componenti del Consiglio
di Amministrazione;
La società dispone, delle seguen unità: Sede Legale e opera va: Via degli ar giani, 3/2 – 33030 Talmassons (UD) – fraz. Flumi‐
gnano Tel. n° 0432 766853 Fax n° 0432 765863 e‐mail: [email protected] pec: [email protected] ng.it Sito Internet: www.cdacom.it Ufficio e Magazzino di filiale: Via della Stazione, 22 – 33040 Moimacco (UD) Tel. n° 0432 722327 Fax n° 0432 722798 Fabbricato da adibire a Laborato‐
rio (a ualmente non u lizzato): Via degli ar giani, 7 – 33030 Talmassons (UD) – fraz. Flumi‐
gnano Unità opera va “Punto Pausa”: Via Garibaldi, 17 – 33053 La sana (UD) Unità opera va “Punto Pausa”: Via Pracchiuso, 36 – 33100 Udine (UD) Unità opera va “Punto Pausa”: Viale Venezia, 59 – 33100 Udine (UD) - Tirocinante per il corso di
laurea magistrale in “Scienze
della Prevenzione”, sig. Ivan
Paravano;
- Responsabile Sicurezza
Alimentare, Responsabile
Qualità, Responsabile controllo di gestione, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (per
la mappatura delle principali aree di causa di una
possibile risposta inadeguata alle istanze di sostenibilità e responsabilità
sociale in essere);
corso di miglioramento
sull’argomento ancora non
del tutto delineato.
La collaborazione e la partecipazione sono state utili
ad inquadrare con una declinazione peculiare del
settore vending i temi principali della sostenibilità e a
creare una presa di coscienza omogenea tra le
varie funzioni aziendali
sull’argomento.
- Referenti e addetti alle
diverse aree funzionali
dell’azienda (fornendo dati
e informazioni necessari
per la ricostruzione di un
quadro dettagliato di tutti
gli aspetti richiamati dalle
linee guida GRI).
Per individuare i contenuti
da trattare nel report e
presentarli garantendo
qualità sono stati seguiti i
principi indicati dal GRI:
materialità, chiarezza,
trasparenza, completezza,
sostenibilità ambientale.
Le discussioni e gli approfondimenti specifici sviluppati nel percorso di costruzione del report sono serviti anche a testare il livello
di partecipazione e di propensione degli interlocutori rispetto ad un loro diretto coinvolgimento futuro
nell’attività di sviluppo di
azioni inerenti la sostenibilità nell’ambito di un per-
Per i termini indicati in
corsivo si è cercato di
costruire un glossario
collocato a pagina 56.
L’ azienda L’azienda è stata costituita con atto notarile del 7 aprile 1976.
Codice fiscale e Numero di iscrizione Registro Imprese di Udine:
n. 00435470307 sezione ORDINARIA
-
Numero Repertorio Economico Amministrativo (REA):
n. 134897
Classificazione ATECORI 2007
Codice attività: 47.99.2 (Commercio al dettaglio effettuato per mezzo di distributori automatici).
Codice attività: 47.11 (Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza
di prodotti alimentari e bevande).
Codice attività: 10.8 (Produzione di altri prodotti alimentari – per distributori automatici).
Classificazione ATECORI 2002
Codice attività: 52.63.2 (Commercio al dettaglio effettuato per mezzo di distributori automatici)
Codice attività: 52.11 (Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza
di prodotti alimentari e bevande).
7 Linee guida utilizzate e livello di applicazione
Il Report di Sostenibilità di C.D.A. di Cattelan srl è stato redatto in coerenza con le linee guida definite dalla GRI versione
3.0 (Global Reporting Initiative).
Per quanto concerne l’applicazione delle linee guida GRI si autodichiara, in relazione alla verifica effettuata secondo lo
schema sotto riportato, che per questo Report il livello di applicazione delle linee guida (disclosure) è livello B
L’allineamento dei contenuti del Report con gli elementi di reporting previsti dalle linee guida è riportato nell’ “ INDICE
DEL REPORT di SOSTENIBILITA’ e ALLINEAMENTO CON LE LINEE GUIDA GRI G3” a pagina 54.
C C+
1.1
2.1-2.10
3.1-3.8, 3.10-3.12
4.1-4.4, 4.14-4.15 OUTPUT B+
A A+
Stessi requisiti previsti
per il Livello B Inclusione di tutti i criteri
elencati per il Livello C
più:
Non richiesto Inclusione di almeno 10
indicatori di
performance, di cui
almeno un indicatore per
ciascuna delle seguenti
categorie: sociale,
economica e ambientale REPORT CON ASSURANCE ESTERNA Indicatori
di performance
G3 e Supplementi
di settore OUTPUT INFORMATIVA STANDARD
Informativa
sulla modalità
di gestione G3 OUTPUT Inclusione di:
Informativa
sul profilo G3 B 1.2
3.9-3.13,
4.5-4.13, 4.16-4.17
Informativa sulla
modalità di gestione per
ciascuna categoria di
indicatori Inclusione di almeno 20
indicatori di
performance, di cui
almeno un indicatore per
ciascuna delle seguenti
categorie: economica,
ambientale, diritti umani,
lavoro, società,
responsabilità di
prodotto Informativa sulla
modalità di gestione per
ciascuna categoria
di indicatori Inclusione di ciascun
indicatore G3 “CORE” e di
ciascun Indicatore del
Supplemento di settore *
considerando il principio
di materialità, includendo
l’indicatore oppure
inserendo la spiegazione
della sua omissione REPORT CON ASSURANCE ESTERNA Livello di
applicazione
del report REPORT CON ASSURANCE ESTERNA CDA * Supplemento per il settore della produzione di beni alimentari Il principio di Materialità SINTESI DELL’ANALISI DI MATERIALITÀ
alta Innovazione Ricerca SIGNIFICATIVITA’ PER IL SETTORE e CDA La materialità degli argomenti inclusi
nel Report è stata ponderata prendendo in rassegna i temi enunciati dalle
guida ISO 26000 riportandoli sulla
scala aziendale della C.D.A. e nello
specifico settore del vending a cui la
stessa appartiene.
Con questo approccio e con il coinvolgimento dei responsabili delle diverse
aree funzionali dell’azienda sono stati
condivisi i principi metodologici previsti dalle Linee guida per il reporting di
sostenibilità (G3 Supplemento per il
settore della produzione di beni alimentari) con l'intento di trattare gli
indicatori "core" per almeno l'anno
2011 (includendo se disponibili anche
dati del 2102) dando priorità a quelli
di prodotto con possibili declinazioni
in tema di salute ed a quelli ambientali connessi al sistema della mobilità
aziendale.
Definizione di materialità: capacità
degli argomenti e indicatori trattati nel
report di riflettere impatti significativi
economici, ambientali e sociali che
potrebbero influenzare valutazioni e
decisioni degli stakeholder.
Occupazione
e qualità del lavoro Competitività
e territorio Formazione e talent management Salute e Sicurezza del lavoro Mobilità aziendale Diritti umani Cambiamento climatico Efficienza energetica Aspetti nutrizionali Protezione ambiente bassa
alta
SIGNIFICATIVITA’ PER GLI STAKEHOLDER 8 1.2 Principali impatti, rischi opportunità
La C.D.A. nello svolgere la propria attività di impresa ha identificato nella
costante e quotidiana presenza sul
territorio con i propri mezzi e nel servizio di distribuzione di alimenti destinati al consumo umano le proprie principali aree di impatto sulla sostenibilità e
connessi effetti sugli stakeholder.
L'individuazione di tali aree, come
quelle più significative su cui concentrare le priorità di analisi e intervento e
gestione, deriva dal fatto che le stesse
rivestono fonte di preoccupazione per
le comunità di esperti a livello internazionale e locale.
In tali ambiti C.D.A. ha avviato grazie
all'attività di monitoraggio innescata
dal presente report un primo dimensionamento di quella che è stata la propria impronta di carbonio dovuta ai
mezzi aziendali sul periodo marzodicembre 2011 (195 Tonnellate di
CO2) e gennaio -ottobre 2012, sentendo la necessità di investire sulla manutenzione dei mezzi ed attivato specifiche iniziative sulla base dei dati del
monitoraggio.
Tra queste si ricordano, in continuità
con quelle precedenti (acquisto mezzo
a metano 2010), la sostituzione con
mezzi appartenenti a classe ecologica
EURO 5, la formazione-incentivazione
del personale "driver" rispetto alla guida ecologica, effettuata con 2 corsi a
fine settembre 2012 e i cui risultati
vengono mensilmente monitorati e
discussi su un ciclo che sarà almeno
annuale.
Nell'ambito di tale progetto sono
state definite delle performance in
Km/litro attese da ogni driver in
funzione di parametri condivisi anche alla luce della riscontrata variabilità tra gli stessi, incentivando
comportamenti e stili di guida consapevoli.
Per quanto riguarda l'area inerente
la distribuzione di alimenti destinati
al consumo umano tra il 2010 e
2011 ha preso forma ed avvio il
progetto Wellness con una specifica
divisione aziendale, finalizzato ad
ampliare le occasioni di scelta di
alimenti a miglior contenuto nutrizionale anche nel settore del vending.
In continuità con tale filosofia nel
2012 è stato avviato un approfondimento utilizzando i dati di vendita
del 2011, allo scopo di definire
quanto la C.D.A. impatta sulla salute
pubblica con la distribuzione di alimenti, cercando di identificare in
termini quantitativi gli apporti complessivi derivanti dalle diverse categorie di prodotti .
Si è cercato di esprimere il volume
venduto in % di prodotti con ridotto contenuto di grassi saturi, acidi
grassi trans, sodio e zuccheri aggiunti, o che contengono ingredienti
arricchiti di sostanze nutritive quali
fibre, vitamine, minerali, fitochimici
o additivi alimentari funzionali.
Sono state così individuate delle
possibili azioni di miglioramento
tra cui si può citare quella partita a
marzo del 2012 volta a ridurre le
quantità di zucchero servito di default nei distributori di bevande
calde, riducendo su tutti i distributori la quantità da 7 g a 5 g; Potrebbe sembrare un piccolo intervento
ma considerato il numero di installazioni che hanno richiesto l'aggiornamento tecnico e la quantità di
bevande calde (circa 12.000.000
nel 2011) ci si attende una riduzione proporzionale rispetto alle 61
tonnellate di zucchero distribuito
nel 2011.
Sempre nel 2012 è iniziata a seguito di alcune valutazioni avviate nel
2011, la collaborazione con il progetto E.A.T. (Educazione Alimentare Teenagers) attivato presso le
scuole medie di San Donato Milanese, sostenendolo sia finanziariamente che con il trasferimento di
conoscenze.
Il progetto, ha la durata di un quinquennio (2010-2015) e coinvolge i
ragazzi oltre che sul piano dell’alimentazione anche nell’esercizio
fisico.
In riferimento alle tendenze future sui temi succita , nel caso della ges one della mo‐
TENDENZE bilità aziendale non possono essere tralascia il trend di aumento prezzi dei combus ‐
bili da trazione e il loro impa o sui cos variabili che in C.D.A. si è comunque cercato di tradurre in opportunità di coinvolgimento del personale nell'acquisizione di s li di guida sostenibili esportabili anche in ambito extralavora vo. Per quanto riguarda le richieste esterne sull'area dell'alimentazione, si me e in evidenza che sempre più spesso i capitola pubblici di appalto, ineren i servizi di distribuzione automa ca, applicano vincoli tali da pregiudicare, o comunque ridurre, la reale performance finanziaria delle aziende di ges one, inducendo le stesse a compe ‐
zioni sul prezzo, svincolate da logiche di mercato di salute‐qualità. In tale ambito C.D.A. sta cercando di cogliere nuove opportunità facendo emergere, sulla base di approfondimen di natura epidemiologica, la reale valenza di salute dell'offerta di prodo nutrizionalmente migliora in specifici proge . E' intenzione di C.D.A. stabilizzare tramite la collaborazione periodica della Direzione Aziendale con i responsabi‐
li aziendali delle funzioni Ricerca e Sviluppo, Qualità e Ambiente, Controllo di Ges one, Approvvigionamen , un'azione costante di presidio e implementazione delle possibili declinazioni che la sostenibilità trova in azienda in ogni azione e proge o che normalmente affronta. Questo avverrà in maniera strategica a par re dal 2013 con appuntamen fissi tramite i quali radicare una cultura aziendale della sostenibilità a tu i livelli aziendali. 9 2 Profilo dell'organizzazione 2.1 Nome dell'organizzazione
C.D.A. di Ca elan Srl 2.2 Principali marchi,
prodotti e/o servizi In tabella 2.2 viene riportato il de aglio del 2011 (escluso acqua in bo glia e boccio‐
ni, panini e pia pron ) dei principali marchi dei prodo distribui da C.D.A. Tab. 2.2 Principali marchi distribui 2011- CATEGORIA  SNACK SALATO SNACK DOLCE GELATI BEVANDE
IN LATTINA BEVANDE totale pezzi
venduti per
categoria 691046 1498196 28807 868369 507814 MAXIBON CLASSICO MOTTA EXTREME CLASSICO MOTTA GHIACCIOLONE
LACA MOTTA COCA COLA
DA 33 CL FANTA 33 CL ARANCIA ROSSA
RAUCH 50 CL SUCCHI SANTAL 25 CL NESTEA LEMON &
PESCA 50 CL BIBITE VARIE RAUCH
0,5 L SDRINK LATTE & CACAO THE LIMONE RAUCH 50
CL PATATINE PATA CROCCANTELLE FORNO DAMIANI TARALLINI EUROSNACK TUC POCKET Prodotti appartenenti alla
categoria ordinati per volumi di vendita
decrescenti . (evidenziati in
neretto i
PRODOTTI
TOP: che aggregati rappresentano
almeno il 50%
delle vendite
della categoria) CRACKER GRANPAVESI CIPSTER SAIWA FONZIES 40 GR FONZIES 23,5 GR PATATINE PATA 60
PEZZI SCHIACCIATINE BOTTOLI RITZ SAIWA PANIFICIO FRANCESE
CROC-CROST PAN&PARMIGIANO 40 g YONKERS DA 18 GR Valsoia Chips Light (24) HIGHLANDER SAN
CARLO CAMEO ARACHIDI Bliz Noccioline 30 g CEREAL GALLETTE DI
MAIS Patatine PAC FRICO FRIULI 26 GR CAMEO STICKS Enervit Protein Spuntino
Salato (8) MINI RISETTE SCOTTI ARACHIDI PRALINATE VELARTE ARTESANAS
50g CRACKERS DI RISO
SCOTTI GRISS DI RISO SCOTTI
30g RODEO SAN CARLO PATATINE PATA 50 PZ VIRTUAL SAN CARLO Enerzona Cracker 40-3030 (7) Three Snack Damiani MERENDA PIU' CITTERIO WASA SANDWICH 30g
(24) Enervit Enerkid Chips (1) Crik Crok Best For You
S.Z. Patatine San Carlo Rounds Forno Damiani FoodItalia ProtoToast (1) Stuzziconi Negroni BIRASNACK 40 GR Pan Chips 40g Patatine PAC 50 gr KINDER BUENO FIESTA FERRERO KINDER DELICE LOACKER CROISSANT BAULI TWIX RULADE GUSPARO M-JOY MILKA SFOGLIATINO BAULI KIT KAT NESTLE' KINDER CEREALI TRANCIO DI CROSTATA FALCONE RINGO PAVESI M & M'S DUPLO NOCCIOLATO LEGGERO Raviolo Falcone BAIOCCHI SNACK KINDER FETTA AL
LATTE BOUNTY YOOHOO! WAFFLE Kinder Maxi BISFROLLINA VALD'ENZA KINDER PINGUI' GEMMA DI RISO
SCOTTI CROISSANT BAULI 6
PZ Saiwa Vitasnella Cereal Yo KINDER COLAZIONE
PIU' TORTELLO VICENZI TRONKY FERRERO Loacker Snack Pasticceria Paluani (6) GRISBI' VICENZI Saiwa Oro Sandwich BISCOTTI DORIA NASTRINE MULINO
BIANCO KINDER PARADISO RINGO GOAL PAVESI TENDER MILKA PASTICCERIA CASALINI CROSTATINA ELLEDI SNICKERS CANNOLO RISO
SCOTTI Plumcake Falcone 70
g CIAMBELLA ELLEDI FRUIT CRACKER
VITASNELLA SUPER CONCERTINO MOTTA MAXICONO MOTTA MOTTARELLOFORTUNELLO GHIACCIOLO
SAMMONTANA LIQUI' MOTTA GRANULATO
SAMMONTANA CONO SAMMONTANA NERO PERUGINA
MOTTA PERUGINA LATTE PESCA TROPICAL
LA CREMERIA MAXIBON POPS HELLO KITTY
COPPETTA FRUTTARELLO DUETTO SAMMONTANA BISCOTTO NESQUIK MOTTA BUBBLE ICE CONO CLASSICO
MOTTA CROCCANTE
ALGIDA CUCCIOLONE
ALGIDA FREDDOLONE
ALGIDA
(GHIACCIOLO) GRAN FORTUNELLO MOTTA MAGNUM ALGIDA MAXISTICK MOTTA CINQUE STELLE
CACAO BISCOTTO SAMMONTANA NESTEA LIMONE 33 CL CHINO' SAN
PELLEGRINO
33 CL NESTEA PESCA 33 CL FANTA LEMON 33 cl ARANCIATE
SAN PELLEGRINO ORANSODA 33 CL LEMONSODA
33 CL SUCCO YOGA ACE SUCCO YOGA ALBICOCCA SUCCO YOGA PERA TWININGS PET 33 cl SUCCO YOGA PESCA Derby ICE 50 cl ENERGADE DA 50 CL Yoga AQ POWERADE DA 50 CL EstaThe PET 50 cl THE VERDE RAUCH 50
CL COCA COLA PET 50 CL RED BULL Succhi Amita 20 cl Yoga Yotea Brik 200 ml ISSIMO COFFEE DRINK AquaVitamin San Benedetto 50cl FANTA PET 50 CL ISSIMO LATTE MACCHIATO SUCCO YOGA AR. ROSSA SPRITE PET 50 cl Aquarius Active Drink 50
cl ENERVIT PRE SPORT
gel 45g DERBY BLUE 25 CL ENERVITENE SPORTgel
25ml Enerzona Inst. Meal 4030-30 3b (20) Burn Energy Drink 25 cl Granarolo Piacere Leggero 200 ml Enerzona Soya Drink 4030-30 1Lt (1) Enervitene Sport Comp.
Cheer Pack Enervi R2 Sport (20) Enervit R1 Sport
(10bsX15g) DERBY FROOZER 25 CL Coca Cola PET 33 cl SUCCHI YOGA KIDS FITNESS NESTLE' 50 CL Twinings PET 50 cl SUCCHI RAUCH 0,20 l Enervit G Sport Comp. JULIA 100% Spremu 10 2.3 Struttura operativa Nell’ organigramma viene rappresentata la suddivisione opera va e gerarchica azien‐
dale. DIR Direzione TEAM HACCP/S.A. AQ Sicurezza Ali‐
Assicurazione Qualità TRA Traccia‐
bilità COM ACQ CGV ARD ASS AMM R&S OCS Commerciali Acquis Control‐
Opera‐
Assistenza Ammini‐
Ricerca Servizio MAG Magazzino 2.4 Sede principale Sede principale e sede Legale e opera va, Magazzino principale: si trova in Via degli ar giani, 3/2 a Talmassons (UD) – fraz. Flumignano. La società dispone inoltre, delle seguen unità locali: ‐ Ufficio e Magazzino Generale: Via della Stazione, 22 – 33040 Moimacco (UD), ‐ Fabbricato da adibire a Laboratorio (a ualmente non u lizzato): Via degli ar giani, 7 – 33030 Talmassons (UD) – fraz. Flumignano, ‐ Unità opera va “Punto Pausa”: Via Garibaldi, 17 – 33053 La sana (UD) , ‐ Unità opera va “Punto Pausa”: Via Pracchiuso, 36 – 33100 Udine (UD) (dal 2011) ‐ Unità opera va “Punto Pausa”: Viale Venezia, 59 – 33100 Udine (UD) 2.5 Paesi di operatività La C.D.A. opera esclusivamente in Italia concentrando la sua a vità nell’area del Trive‐
neto orientale (in modo par colare in provincia di Udine, Pordenone, Gorizia e Vene‐
zia). il panorama della clientela risulta piu osto variegato, spaziando tra aziende sia pubbli‐
che che private, scuole, uffici, caserme, case di riposo ed ospedali. 2.6 Assetto proprietario La forma legale della C.D.A. è una società a responsabilità limitata il cui asse o pro‐
e forma legale prietario è ripar ta tra 4 soci: Ca elan Ambrogio (socio di maggioranza), Ca elan Fabrizio, Vidal Filena, Ca elan Viviana. 2.7 Mercati serviti Vedi punto 2.5 11 2.8 Dimensione dell'organizzazione In tabella vengono riportate le cifre significa ve del mercato di riferimento: la do‐
manda dei consumatori e le condizioni che concorrono a formarla Il mercato di riferimento: l’offerta del se ore e il focus su C.D.A. srl 2007 Parco macchine installate serie storica Stima numero
totale di consumazioni serie storica Stima fatturato
complessivo
del settore in
milioni di euro serie storica OCS* serie storica Bevande calde serie storica Bevande fredde serie storica Snack serie storica Gelati serie storica Pasti pronti serie storica 2008 2009 2010 2011 nazionale C.D.A. srl nazionale C.D.A. srl 2.254.103 - 2.405.883 5.180 2.487.450 5.300 - -1,14% - 6,73% - 3,39% 6.340.000.000 - 5.905.580.158 - 6.359.202.941 19.000.000 6.516.809.559 18.750.000 - 0,49% - -6,85% - 7,68% - 2,48% -0,01 2.723,60 - 2.714,70 - 2.393,20 - 2.579,35 8,078 2.637,00 8,295 - - -0,33% - -11,84% - 7,78% - 2,24% 0,03 - - - - - - 1.550.310.480 800.000 1.666.583.765 800.000 - - - - - - - - 7,50% 0,00 - - - - - - 2.950.507.602 12.475.000 2.985.913.688 12.125.000 - - - - - - - - 1,20% -0,03 - - - - - - 978.939.106 1.900.000 992.894.927 1.950.000 - - - - - - - - 1,43% 0,03 - - - - - - 863.844.338 3.800.000 855.740.277 3.850.000 - - - - - - - - -0,94% 0,01 - - - - - - 13.613.422 25.000 13.752.525 25.000 - - - - - - - - 1,02% 0 - - - - - - 1.987.993 0 1.924.377 0 - - - - - - - - -3,20% - - - - - - - - - - - nazionale nazionale nazionale 2.103.000 - 2.280.000 - - 8,42% 6.309.000.000 - Fonte: tabella composta sulla base dei dati estrapolati dai singoli studi di settore da portale CONFIDA e acquisiti da C.D.A. di Cattelan srl * si tratta delle erogazioni da macchine per caffè da banco/casa 2.9 Cambiamenti significativi Nel periodo di rendicontazione 2011‐2012 non sono avvenu cambiamen significa‐
vi ineren la dimensione, la stru ura o l'asse o proprietario. 2.10 Riconoscimenti/
premi ricevuti Non si citano in termini formali riconoscimen e premi ricevu . Si me e in evidenza una costante a vità intrapresa da anni da parte di C.D.A. nell’ambito e a supporto di inizia ve extraaziendali che danno costantemente luogo a manifestazioni e riconoscimen di s ma e ringraziamento. 12 3 Parametri del Report PROFILO 3.1 Periodo di rendicontazione Il periodo di rendicontazione comprende gli anni solari 2011 e 2012. La maggior parte di da rendiconta riguardano l’anno 2011 su cui la base in‐
forma va era consolidata e nelle specifiche sezioni del documento vengono de agliate le finestre temporali di rendicontazione u lizzate . 3.2 Data di pubblicazione
del precedente Report Il presente Report di sostenibilità è il primo ad essere pubblicato dalla C.D.A. srl. Nel 2012 C.D.A. ha anche pubblicato il suo primo Bilancio Sociale che per alcuni contenu è stato sviluppato in sovrapposizione al presente documento. Questa potrebbe sembrare una duplicazione di a vità di rendicontazione non finanziaria ma l’intento di C.D.A. è stato quello di compiere una sperimentazio‐
ne con più strumen , per conoscere e capire la valenza degli stessi ed effe ua‐
re le scelte migliori per le rendicontazioni future. 3.3 Periodicità di rendiIl proposito di C.D.A. è quello di mantenere un processo costante di repor ng. contazione Come strategia comunica va dell'organizzazione c’è quella di sfru are il portale internet aziendale per gli aggiornamen in i nere dello stesso. La pubblicazione in forma scaricabile e/o stampabile avverrà con periodicità almeno biennale. 3.4 Contatti e indirizzi per Per informazioni sul presente report di sostenibilità è possibile fare riferimento informazioni sul Report alla Direzione Aziendale, raggiungibile tramite i riferimen riporta sul portale internet al link h p://www.cdacom.it/ Sullo stesso vengono riporta e aggiorna anche i riferimen telefonici e i con‐
ta mail. Obiettivo e perimetro del Report 3.5 Processo per la definizione dei contenuti Per la definizione dei contenu del report sono sta coinvol , secondo le pro‐
prie competenze, i responsabili delle diverse aree funzionali dell’azienda, condi‐
videndo con gli stessi i principi metodologici previs dalle Linee guida per il re‐
por ng di sostenibilità (G3 Supplemento per il se ore della produzione di beni alimentari) con l'intento di tra are tu gli indicatori "core" o fondamentali per almeno l'anno 2011 dando priorità a quelli di prodo o con possibili declinazioni in tema di salute ed a quelli ambientali connessi al sistema della mobilità azien‐
dale. In questo processo che ha combinato fa ori e saperi esterni ed interni all'azien‐
da sono sta acquisi e forni da e informazioni preziose per la ricostruzione di un quadro de agliato di tu gli aspe della responsabilità sociale d'impresa o RSI e della sostenibilità nella sua declinazione economica, sociale e ambienta‐
le. Gli incontri con gli interlocutori aziendali ritenu esper di contesto o di mate‐
ria: Responsabile Sicurezza Alimentare, Responsabile Qualità, Responsabile con‐
trollo di ges one, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione hanno reso possibile anche “mappare” le principali aree di causa di una possibile rispo‐
sta inadeguata alle istanze di sostenibilità e responsabilità sociale in essere. La discussione è servita anche a testare il livello di partecipazione e di propensione degli interlocutori rispe o ad un loro dire o coinvolgimento futuro nell’a vità di sviluppo di azioni ineren la sostenibilità nell’ambito di un percorso di miglio‐
ramento sull’argomento ancora non del tu o delineato. La collaborazione e la partecipazione sono state u li ad inquadrare con una de‐
clinazione peculiare del se ore vending i temi principali della sostenibilità e a creare una presa di coscienza omogenea tra le varie funzioni aziendali sull’argo‐
mento. Il documento è stato reda o seguendo i principi di materialità, inclusività, chia‐
rezza, trasparenza, accuratezza, completezza, sostenibilità ambientale, compa‐
rabilità e affidabilità. Il presente Report di Sostenibilità 2011 e parziale 2012 è stato esaminato dalla Direzione aziendale. 13 3.6 Perimetro del Report I Report si riferisce alle a vità svolte da C.D.A. srl nelle sedi e territori del Triveneto e qualora per indicatori o temi specifici alcune di queste non vengano considerate verrà specificato di volta in volta. Non esistono rappor con joint venture, controllate e a vità in leasing che possano influenzare significa vamente il perimetro o la comparabilità dei da . Vi sono en tà come gli en pubblici su cui C.D.A. non esercita controllo o influenza ma che sono associabili a sfide importan per l'organizzazione poiché i loro impa possono essere significa vi (es. gare d'appalto per l'aggiudicazione dei servizio di distribuzione automa ca di alimen ). 3.7 Limitazioni su obiet- Vedi 3.6 tivo o perimetro del Report 3.8 Informazioni relative alle altre società collegate C.D.A. non ha in essere società collegate, collabora per la distribuzione dei prodo alimentari e delle bevande con 2 persone che sono a loro volta tolari di una piccola impresa ar giana che lavorano secondo obie vi concorda . C.D.A. inoltre si avvale per a vità specialis che di professionis esterni (es. impian‐
s come ele ricis e idraulici). In occasione di gare d'appalto che comportano servizi per aree territoriali normal‐
mente non ges te da C.D.A. possono essere a vate delle associazioni temporanee d'impresa con altri operatori del mercato. 3.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di
calcolo Le grandezze riportate sono state misurate dire amente, o acquisite da fon ufficiali quali da di consumo dei fornitori di energia, evitando per quanto possibile le s me, che comunque, dove ritenute necessarie vengono accompagnate dai criteri ado a . 3.10 Modifiche rispetto
al precedente Report 3.11 Cambiamento significativi rispetto al
precedente Report Questo è il primo Report o report di sostenibilità prodo o da C.D.A.. Indice dei contenuti del
GRI 3.12 Tabella di riferimento La tabella di riferimento è stata costruita con una veste grafica di Indice del presente documento e riportata in coda al Report a pag. 54. Nella stessa per il presente Report di sostenibilità ‐ Indicatori GRI G3 Index vengono riporta in modo de agliato i singoli indicatori Core del GRI‐G3 e i più significa vi indicatori Addi onal e specifici per il Supplemento della Produzione di beni alimen‐
tari. Nella stessa viene indicato il livello di tra azione ed eventuali note per ogni punto o indicatore previsto dalle linee guida elaborate dal GRI. Accreditamento del Re- Per questa prima esperienza di rendicontazione si è scelto di non so oporre il Re‐
port
port di sostenibilità ad assurance esterna. Si è deciso di assecondare lo spirito con 3.13 Attestazione ester- cui il GRI pubblica le proprie linee guida che s molano le aziende di qualsiasi dimen‐
na sione a cimentarsi nel percorso di rendicontazione indicando i sistemi di assurance o cer ficazione come un’opportunità e non come un obbligo. 4 Governance, impegni, coinvolgimento 4.1 Struttura di governo Il modello di amministrazione e controllo della C.D.A. prevede la presenza di un Con‐
siglio di Amministrazione composto da tre membri (Ca elan Ambrogio, Ca elan Fabrizio, Ca elan Viviana), da statuto il consiglio può essere composto da un mini‐
mo di due ad un massimo di cinque membri). Gli amministratori durano in carica a tempo indeterminato (ma, da statuto, l’assem‐
blea dei soci può anche stabilire la durata dell’incarico e rieleggere i consiglieri di mandato, in mandato) e possono essere scel anche tra i non soci. Gli amministratori sono revocabili dall'assemblea dei soci in qualunque momento, salvo il diri o al risarcimento dei danni, se la revoca avviene senza giusta causa du‐
rante i primi tre esercizi di mandato. 14 4.2 Indicare se il
Presidente ricopre
anche un ruolo esecutivo Dei tre componen del Consiglio di amministrazione due (presidente e vice presidente) hanno funzioni esecu ve che vengono di seguito illustrate. Il Presidente è Ambrogio Ca elan dal 22/12/2009 a tempo indeterminato ed al primo mandato con la delega per la firma sociale e della corrispondenza sociale, la rappresen‐
tanza della società davan a terzi ed a qualsiasi autorità giudiziaria o amministra va, nonché la tra azione e definizione di ogni pra ca amministra va presso le stesse auto‐
rità e l’effe uazione di operazioni finanziarie per conto della società. Vice Presidente e amministratore delegato è Fabrizio Ca elan dal 22/12/2009, a tem‐
po indeterminato con delega per firma sociale, firmare la corrispondenza sociale, pre‐
sentare, modificare e so oscrivere offerte, preven vi, incarichi e contra , partecipare, in rappresentanza della società, a gare d’appalto, provvedendo a tu e le formalità e procedure necessarie alla partecipazione alle gare stesse, effe uare operazioni finan‐
ziarie per conto della società, rilasciare procure speciali a dipenden e/o soci della so‐
cietà, conferendo loro i poteri che riterrà più opportuni nell'interesse della società, no‐
minare ed incaricare eventuali professionis o consulen che si dovessero rendere ne‐
cessari all‘operato della società, presentare istanze, reclami, ricorsi e firmare concorda‐
, fare domande per licenze, permessi, autorizzazioni e concessioni amministra ve di ogni specie, assumere e licenziare personale dipendente ed effe uare ogni altra opera‐
zione connessa ed annessa ai rappor di lavoro subordinato, coordinare e sovrintende‐
re alla tenuta della contabilità aziendale e al perfezionamento degli adempimen di cara ere civilis co, fiscale e amministra vo. 4.3 Amministratori
indipendenti e non
esecutivi 4.4 Meccanismi a
disposizione degli
azionisti e dipendenti per fornire raccomandazioni Non presen 4.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione
e performance 4.6 Conflitti di interessi 4.7 Qualifiche degli
amministratori 4.8 Missione, valori,
codici di condotta e
principi Come per tu e le società, le decisioni dei soci, rela ve all’azienda, devono essere prese in forma assembleare. L’assemblea dei soci di C.D.A. Srl viene convocata almeno una volta l'anno per l’appro‐
vazione del bilancio civilis co, in genere entro centoven giorni della chiusura dell’eser‐
cizio sociale. L‘assemblea viene inoltre convocata per le deliberazioni di sua competenza quando l'Organo di Amministrazione lo ritenga opportuno. I dipenden possono formulare dire amente proposte o tramite ques onari, commen‐
tando no zie e discutendo argomen di interesse comune. La remunerazione di Consiglieri e amministratori è commisurata all’impegno richiesto a ciascuno, tenuto conto anche dei risulta economici consegui dalla Società. Per quanto concerne la sostenibilità socio‐ambientale, la creazione della divisione Well‐
ness e gli inves men in fon rinnovabili e mezzi ad alimentazione a metano ha per‐
messo di avviare un percorso di stru urazione e sinergia tra gli obie vi economici e socio‐ambientali che l’azienda si pone. I comportamen nella conduzione di qualsiasi a vità, in par colare quelle di proposta commerciale per la s pula di contra di servizio sono ogge o di riunioni periodiche tra la direzione, il personale commerciale e opera vo. L'amministratore delegato della società ha affrontato un percorso di rafforzamento delle conoscenze e competenze relazionali per poter meglio indirizzare la strategia dell’organizzazione in funzione degli aspe economici, sociali e ambientali. Alla base del core business, ci sono i servizi e la consulenza che C.D.A. é in grado di offri‐
re per risolvere problema che legate al punto ristoro di uffici, associazioni spor ve, scuole, stru ure private e pubbliche. I valori di riferimento consolida a engono alla trasparenza delle scelte di mercato, alla ricerca e offerta dei migliori prodo e macchine per la distribuzione automa ca di ul ‐
ma generazione, all'efficienza dei servizi, il tu o secondo il criterio condu ore della qualità. Ques valori commerciali si sommano alla rinnovata vocazione alla tutela dell'ambien‐
te. Alimentazione energe ca con pannelli fotovoltaici, automezzi a gas metano, ricerca con nua di alimen prodo nella zona, sono gli elemen con cui C.D.A. cerca di posi‐
zionarsi tra le aziende che cercano di misurare la propria impronta per consolidare scel‐
te in grado di ridurre il proprio impa o. 15 4.9 Procedure per
identificare e gestire le performance
economiche ambientali e sociali 4.10 Processo per
valutare le performance del Consiglio di Amministrazione Impegno in iniziative esterne 4.11 Modalità di
applicazione del
principio o approccio prudenziale 4.12 Adozione di
codici esterni in
ambito economico,
sociale e amb. 4.13 Partecipazioni
ad associazioni di
categoria C.D.A. pone un’a enzione crescente al tema del monitoraggio delle performance sociali e ambientali oltre che delle performance economico‐finanziarie e si sta progressivamente do‐
tando di un sistema di monitoraggio dei principali indicatori ambientali: consumi di energia ele rica, gas naturale, acqua, emissioni di CO2, rifiu prodo . Vengono monitora la dinamica infortunis ca, il miglioramento dell’offerta nutrizionale e le performance economiche. E’ stata impostata la stru ura a raverso cui implementare periodicamente la base da necessaria a iden ficare e monitorare le performance. Tramite la condivisione in rete vengono aggiorna i fogli ele ronici condivisi dai diversi refe‐
ren che concorrono a costruire il quadro economico, sociale e ambientale. Dal 2013 è intenzione della direzione aziendale a vare un’ “agenda della sostenibilità” tra‐
mite la quale con periodicità regolare mantenere incontri e even a sostegno della poli ca aziendale in tal senso. L’assemblea dei soci di C.D.A. Srl viene convocata almeno una volta l'anno per l’approvazio‐
ne del bilancio civilis co, in genere entro centoven giorni della chiusura dell’esercizio socia‐
le, l‘assemblea , come già citato al punto 4.4., viene inoltre convocata per le deliberazioni di sua competenza quando l'Organo di Amministrazione lo ritenga opportuno. Il valore della centralità della persona rappresenta per C.D.A. un fa ore strategico chiave di compe vità e sostenibilità del modello di business, che deve essere rafforzato e sostenuto in tu e le sue accezioni all’interno dei processi aziendali. Tale approccio si sostanzia nell’adozione di misure volte a prevenire il più possibile il verifi‐
carsi di even che possano ledere i diri degli stakeholder, siano essi dipenden , clien , fornitori, comunità o generazioni future (ambiente). Per tale mo vo, C.D.A. ado a un approccio prudenziale nella ges one degli aspe economi‐
ci, sociali e ambientali, teso al rispe o delle norma ve applicabili e sviluppando a vità a garanzia degli stakeholder, anche nei processi che non presentano par colari rischi specifici. L’a uale solidità aziendale è il fru o di questo approccio che ha radici lontane nel percorso storico di C.D.A. vedi 4.13 C.D.A. è associata a Confcommercio, Confindustria e CONFIDA (associazione di categoria della distribuzione automa ca). In Confindustria, sezione Udine la C.D.A. , è componente del gruppo alimen e bevande e in CONFIDA, l'Associazione Italiana della Distribuzione Automa ca, svolge un ruolo a vo e di condivisione delle inizia ve promosse a livello nazionale, declinandole nel territorio di pro‐
pria competenza. Nel tempo questo percorso ha a raversato tappe importan come l'adesione alla "Carta dei Servizi" e ai manuali CONFIDA (corre a prassi igienica, autocontrollo, guide per gli operatori e altri) che ben si sono incardinate con il sistema di ges one della qualità già a vo in C.D.A.. L'evoluzione e la prospe va di queste tappe hanno portato nel 2011 ad aderire alle proce‐
dure stabilite in ambito CONFIDA per l'o enimento del marchio TQS (Total Quality Standard) Vending che cer fica tramite un ente terzo che l'azienda tolare del distributore automa co ha posto la propria a enzione sul rispe o di una serie di parametri e di uno standard di ser‐
vizio che garan scono la sicurezza igienico‐sanitaria nell'interesse dei propri clien . CONFIDA a livello nazionale ha nel tempo perseguito poli che di inclusione delle istanze dei consumatori e C.D.A. di questo approccio ne ha sempre fa o un "credo" aziendale con i propri stakeholder. Questo percorso ha poi portato nel 2012 alla so oscrizione di un protocollo tra ADICON‐
SUM e CONFIDA per tutelare il consumatore anche nell’u lizzo dei distributori automa ci al fine di assicurargli la massima tutela sia in termini di qualità degli alimen e delle bevande eroga che della qualità del servizio offerto (reperibile al link h p://www.adiconsum.it/
files/pdf/Vending_Tipograf_003.pdf ) 16 Coinvolgimento degli
stakeholder 4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti 4.15 Principi per identificare gli stakeholder
da coinvolgere L’azienda intra ene rappor costan e proficui con i suoi stakeholder. Sopra u o con i clien al fine di monitorare la qualità del servizio offerto e di mi‐
gliorarlo costantemente. Nella redazione del report di sostenibilità, quindi, è stato possibile u lizzare diverse informazioni raccolte da C.D.A. Srl nel corso delle sue normali a vità. In par colare l’azienda, nel corso del 2011, si è adoperata per am‐
pliare i canali di comunicazione verso tu i principali gruppi di stakeholder indivi‐
dua : dipenden , clien , fornitori, is tuzioni, associazioni. L'iden ficazione e il processo di coinvolgimento degli stessi viene ritenuto da C.D.A. come necessario all'apprendimento con nuo di quelle informazioni in grado di rafforzare la rete di fiducia reciproca e consolidare la credibilità del report prodo o. Per iden ficare e coinvolgere gli stakeholder si è tenuto conto delle persone e is ‐
tuzioni che principalmente sono interessate dal ciclo di a vità della C.D.A., come i fornitori dei prodo che vengono distribui , il personale della C.D.A. che ne garan‐
sce la presenza e il rifornimento, i clien che li consumano, le aziende che ospita‐
no i distributori automa ci, il contesto sociale in cui C.D.A. opera. E’ intenzione di C.D.A. affinare la metodologia di individuazione e coinvolgimento degli stakeholder. 4.16 Attività di coinvol- Il dialogo con gli stakeholder si realizza a raverso una serie di occasioni di incontro gimento degli stakee confronto con le varie categorie di sogge portatori di interesse, coinvol perio‐
holder
dicamente. Sulla Responsabilità Sociale d’Impresa, C.D.A. ha svolto a vità di coin‐
4.17 Aspetti chiave e
criticità emerse dal
coinvolgimento degli
stakeholder e relative
azioni volgimento di associazioni impegnate sul tema, come l’associazione Anima Impresa. Altre a vità realizzate nel corso del 2011: • personale: sviluppo e somministrazione di ques onario e nel 2012 analisi del cli‐
ma aziendale. •consumatori : sviluppo di diverse linee di comunicazione costan (Visite periodiche da parte di Agen ; Cataloghi pubblicitari; Pagine Web; Numero verde; Posta, telefo‐
no/fax, e‐mail.) • fornitori: indagine telefonica con i principali fornitori nel corso del 2012 • pubblica amministrazione: collaborazioni con le is tuzioni sui temi dello sviluppo sostenibile • colle vità: partecipazione a convegni e seminari, incontri e partnership con asso‐
ciazioni e organizzazioni non profit, proge sui temi dello sviluppo sostenibile; • media: incontri periodici per interviste, sito internet, comunica stampa. E’ intenzione di C.D.A. srl rafforzare il modello a 3 stadi, in cui accrescere il livello di engagement con gli stakeholder: primo stadio: iden ficare gli stakeholder e le rela ve istanze; secondo stadio: ges re gli stakeholder e le rela ve istanze; terzo stadio: coinvolgere a vamente gli stakeholder per la creazione di valore a lungo termine in una posizione di responsabilità reciproca, di condivisione delle informazioni e di condivisione delle istanze Dal ques onario erogato al personale interno nel 2011 è emersa la necessità di avere maggiori occasioni di confronto con la Direzione e il desiderio di essere mag‐
giormente informa e coinvol nelle scelte organizza ve dell’azienda, nonché alcu‐
ne cri cità di comunicazione tra aree aziendali. A tal proposito la Direzione nel 2012 ha aumentato la frequenza degli incontri con le varie componen aziendali al fine di rendere maggiormente tempes va la dina‐
mica organizza va aziendale. Rispe o alle cri cità emerse nel 2012 è stato organizzato uno specifico percorso volto a evidenziare e migliorare il processo comunica vo tra aree aziendali, su cui la Direzione intende mantenere in futuro una costante a enzione. Dalle interviste richieste e rilasciate ai media sembra emergere un interesse nei confron di C.D.A. come interlocutore in grado di offrire delle opinioni competen sui quesi riguar‐
dan il canale della distribuzione automa ca di alimen con soluzioni migliorate degli appor nutrizionali. 17 PERFORMANCE ECONOMICA (dati estrapolati dalle elaborazioni effettuate per il Bilancio Sociale C.D.A. 2011) DMA EC Informazioni
C.D.A. Srl dimostra una rilevante sostenibilità economica. Il fa urato 2011 risulta in sulle modalità di gestio- linea con i valori dell’anno precedente, come anche la stru ura dei cos . ne
Per quanto concerne la distribuzione del valore aggiunto, è u le puntualizzare due voci che hanno evidenziato delle variazioni significa ve: ‐ il valore distribuito al personale dipendente è in crescita del 15% circa. ‐ il valore distribuito alla Pubblica amministrazione, so o forma di tassazione, è in crescita quasi del 50%. Il valore aggiunto globale, da distribuire, è rimasto pra camente invariato rispe o all’anno precedente, pari a Euro 4.347.000. In termini assolu l’importo vale per ben il 52% del fa urato, come del resto accadu‐
to nel 2010. EC1 Valore economico
direttamente generato e
distribuito Il de aglio è riportato in Tab. EC1 Tab. EC1 DETERMINAZIONE E RIPARTO DEL VALORE 2011 2010 Conto economico Conto economico DELTA % VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi di vendita Altri ricavi e proven COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE Per materie prime, sussid., consumo e merci Variazione delle rimanenze Per servizi Per godimento beni di terzi Oneri diversi di ges one VALORE AGGIUNTO TIPICO LORDO Proven finanziari Ges one straordinaria VALORE AGGIUNTO GLOBALE DA DISTRIBUIRE VALORE GLOBALE SU FATTURATO DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO A) REMUNERAZIONE DEL PERSONALE 8.324.452 103.074 8.161.577 81.095 2,2% 2,0% 27,1% 4.101.539 3.015.193 ‐110.963 1.051.680 56.279 89.350 3.889.959 2.729.058 ‐1.281 987.839 54.980 119.363 5,4% 10,5% 8562,2% 6,5% 2,4% ‐25,1% 4.325.987 18.223 2.794 4.352.713 4.625 1.321 ‐0,6% 294,0% 111,5% 4.347.004 52% 4.358.659 53% ‐0,3% 2010 Conto economico Conto economico 2.130.445 2.130.445 Totale A) Imposte C) REMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI CREDITO Oneri finanziari Totale D) VALORE AGGIUNTO SOCIALE DISTRIBUITO DELTA % 1.855.042 1.855.042 14,8% 240.080 240.080 49,0% 22.984 22.984 ‐34,8% 1.276.983 566.767 1.843.750 1.247.540 993.013 2.240.553 ‐17,7% 4.347.004 4.358.659 Ammortamen U le 14.980 14.980 Totale C) D) REMUNERAZIONE DELL'AZIENDA 357.829 357.829 Totale B) 8.242.672 2011 Cos per il personale dipendente B) REMUNERAZIONE DELLA PA 8.427.526 ‐0,3% 18 EC2 Implicazioni finanziarie e
altri rischi e opportunità connesse con i cambiamenti climatici EC3 Copertura degli obblighi
assunti in sede di definizione
del piano pensionistico EC4 Finanziamenti significativi
ricevuti dalla Pubblica Amministrazione EC5 Rapporto tra lo stipendio
standard dei neoassunti e lo
stipendio minimo locale EC6 Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata
sui fornitori locali Non tra ato Per il 2011 si è cercato di ricostruire il quadro dello stato di fa o in Tab. EC6 rela vo alla percentuali dei prodo distribui che provengono dalla regione e da quelle confinan . Si può notare che la poli ca di approvvi‐
gionamento dei grossi volumi di trasporto su strada che riguardano l’ac‐
qua in bo glia hanno una buona performance. La poli ca di ricerca di prodo quali snack e fru a dal mercato locale dovrebbe far emergere miglioramen sulle restan categorie. Tab. EC6 Categorie prodotti -> Definizioni TOTALE 2011 PEZZI VENDUTI 691046 1498196 11814 19693 28807 868369 507814 1835511 km 0: dalla
regione Km0 in % 0,95 3,28 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 77,68 km 1: da
regioni confinanti Km1 in % 0,00 14,08 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 21,55 Snack
salato EC7 Procedure di assunzione in loco EC8 Sviluppo ed impatto di
investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica
utilità EC9 Impatti economici indiretti C.D.A. è consapevole dell’importanza della lo a ai cambiamen clima ci, valuta regolarmente gli impa che ques potrebbero avere sul proprio business (danneggiamento fabbrica , regolamentazioni stringen ). In questo ambito C.D.A., in relazione alla scala di azione in cui opera, si è orientata verso la valutazione e l’adozione di distributori automa ci a maggior efficienza. Nel 2012 è stato ado ato un piano di miglioramento dell’efficienza di u ‐
lizzo dei mezzi che dovrebbe portare ad un abba mento delle riduzioni di CO2. Sempre nel 2012 è iniziato il passaggio graduale all’u lizzo di carta riciclata. Con nua inoltre la produzione e l’autoconsumo di energia ele rica dall’impianto fotovoltaico La copertura pensionis ca è quella prevista e regolamentata dalle norme dello stato e la C.D.A. non sviluppa piani previdenziali dedica a proprio personale. Nel 2011 e 2012 non sono sta ricevu finanziamen significa vi dalla Pubblica Amministrazione Snack dolce Frutta yogurt gelati bevanda
lattina bevande acqua in
bottiglia Il personale C.D.A. viene assunto nell'ambito di residen in regione Friuli Ve‐
nezia Giulia che pertanto possono essere defini come locali. C.D.A. condivide con il territorio di a vità il proprio approccio fondato sul rispe o e sulla corre ezza nei rappor con le Is tuzioni e la società civile. L’a vità svolta quo dianamente da C.D.A. è per cer versi un servizio di pub‐
blica u lità, coglie legami e crea relazioni e non solo opportunità di reciproco sviluppo economico. C.D.A. soddisfa esigenze di cara ere sociale cui presta a enzione e dedica impegno e risorse. L’impa o economico di C.D.A. non si esaurisce con la produzione e distribu‐
zione di valore aggiunto riconducibile alle transazioni finanziarie dire e. Una breve considerazione può essere sugli impa economici indire nelle comunità da cui la C.D.A. a rae le sue risorse umane. La maggior parte dei collaboratori della C.D.A. infa proviene la nuclei abita‐
vi e famigliari che insistono in un raggio di pochi chilometri dalla sede. Si ipo zza pertanto che il riverbero economico indire o ricada prevalente‐
mente a beneficio di queste, anche se la misura dello stesso è difficilmente s mabile. Si ri ene inoltre che alcuni benefici economici indire possano derivare dal proge o inerente gli s li di guida consapevoli con ricadute economiche indi‐
re e sulle famiglie del personale aziendale avviato nel 2012. 19 PERFORMANCE AMBIENTALE DMA EM Informazioni
LA NOSTRA PROPOSTA AMBIENTALE sulle modalità di gestio- Il servizio che C.D.A. offre comporta una presenza quo diana sul territorio di 40 ne furgoni e alcune auto impiega per raggiungere le migliaia di installazioni dei di‐
stributori automa ci. So o il profilo ambientale si può pertanto far emergere l'impa o più significa vo dovuto all'emissione di inquinan dei veicoli aziendali ed al consumo di risorse naturali per l'alimentazione degli stessi e dei distributori automa ci e per il confe‐
rimento dei rifiu prodo . L'a enzione a ques temi sta indirizzando C.D.A. verso una nuova poli ca am‐
bientale, che vuole superare la semplice adesione agli obblighi di legge e alla tu‐
tela dei propri interessi dire e riportare la valutazione del proprio agire locale anche per le conseguenze e ricadute ambientali a livello globale. Le principali aree di impegno e miglioramento per l'ambiente sono e saranno: ‐ inves mento sulla flo a veicoli aziendali per contenere l'impa o della stessa ‐ inves mento sul parco distributori automa ci per contenere la richiesta di ener‐
gia ‐ individuazione e miglioramento di tu e le pra che aziendali a rilevanza ambien‐
tale nell'ambito di una prossima proge azione di un sistema di ges one ambien‐
tale ‐ integrazione e supporto informa vo e forma vo con fornitori, clien , gestori del ciclo integrato dei rifiu e il proprio personale sulle corre e pra che ambien‐
tali . E' intenzione di C.D.A. potenziare la funzione di responsabilità aziendale ambien‐
tale a ualmente in carico al responsabile della qualità anche in termini organizza‐
vi con un gruppo di lavoro permanente interno a cui a ribuire il monitoraggio degli indicatori ambientali. Fino al 2011 non sono state rilevate a carico di C.D.A. contravvenzioni o non con‐
formità che abbiano comportato sanzioni (E28) 20 EN1 Materie prime utilizzate per peso o volume ATTIVITA’ DI SERVIZIO GESTIONE DISTRIBUTORI La C.D.A. distribuisce una ampia gamma di alimen già confeziona alla fonte dal produ ore o acquisisce i prodo di base per l'erogazione delle bevande calde (prodo di caffe eria quali : zucchero, caffè, la e, cioccolato, thè, camomilla, orzo, bicchieri e pale e, cialde caffè, acqua dalla rete idrica). Per ques ul mi, che per cer versi possono essere considera le materie prime riconducibili all’erogazione delle bevande calde , sono state espresse le quan tà in termini di peso in tabella EN1.1 Tab. EN1.1 MATERIE PRIME SIGNIFICATIVE impiegate nella
preparazione delle bevande calde (in tonnellate) 2012 Plastica da bicchieri e palette Plastica da capsule caffè Plastica da capsule altre bevande Zucchero Caffè in grani Caffè in capsule Caffè solubile Preparati per altre bevande calde Preparati per altre bevande calde in capsula 2012 Plastica da bottigliette (PET) Alluminio da lattine Poliaccoppiati (BRICK) Acqua Bevande contenute in BRICK Bevande contenute in lattine EN1 Materie prime utilizzate per peso o volume 2011 52,4 6,4 0,8 61,8 49,8 12,1 0,5 59,0 1,4 MATERIE PRIME SIGNIFICATIVE presenti in prodotti
bevande fredde distribuite già confezionate dal produttore (in tonnellate) 2010 2011 2010 35,0 12,0 2,0 761,7 32,3 296,7 ATTIVITA' D' UFFICIO Il consumo principale nelle a vità di ufficio è quello della carta usata presso la sede e la filiale, dove si concentra il personale amministra vo e direzionale. Il consumo del 2011 viene riportato nella specifica tabella. EN1.2 E' iniziato nel 2012 il passaggio a carta con una componente dell’85% di carta riciclata e disinchiostrata post‐consumer, prodo a con il 100% di cellulosa E.C.F. (Elemental Chlorine Free), cer ficata F.S.C. (©1996 Forest Stewardship Council A.C.) proveniente da foreste ges te secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La disinchiostratura e sbiancata TCF è senza cloro. Tab. EN1.2
CONSUMO DI CARTA (in Chilogrammi) Carta per usi amministrativi 2012 2011 2010 500,00 688,00 21 EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato EN3 Consumo diretto di
energia per fonte La gamma dei prodo distribui è molto ampia e comprende circa 150 voci. Per effe uare una s ma percentuale dei materiali impiega che derivano da rici‐
clo si è deciso di limitare la rilevazione a quelli che in termini di peso o volume risultano i più significa vi tra gli imballaggi compresi in Tab. EN. 1.1 . Tra gli stessi non risultano materiali derivan da riciclo. L'intenzione è quella di avviare un processo di acquisizione di informazioni trami‐
te fornitori, schede tecniche ed e che ature specifiche u li ad estendere all'inte‐
ra gamma la rilevazione. Il consumo dire o di energia è riferibile al carburante per i veicoli aziendali ed al metano per il riscaldamento dei locali della sede e della filiale. Già negli anni preceden al 2011 il consumo di energia era stato considerato una variabile rilevante, per i suoi effe sui cos opera vi e sull’esposizione alle varia‐
zione di prezzi di fornitura. Nel corso del 2010‐2011 è stata inoltre avviata una sperimentazione con l'intro‐
duzione di un furgone alimentato a metano. L'intenzione è quella di proseguire incrementando il bilanciamento delle fon energe che con un orientamento ver‐
so le rinnovabili e verso fon a impa o ambientale rido o, al fine di una riduzio‐
ne di cos e della propria impronta ecologica alla luce dei risulta delle sperimen‐
tazioni avviate. In tabella EN 3 vengono riporta i da dei consumi dire . Tab. EN 3 CONSUMO DIRETTO DI ENERGIA SUDDIVISO PER FONTE
PRIMARIA gigajoule (1)
2012 Metano per automezzi
Metano per riscaldamento (sede e filiale) Totale consumi diretti Gasolio per automezzi
(1)
2011 2010 2167,39 27,57 154,17 2349,13 (1) secondo i parametri G3 del GRI EN4 Consumo indiretto di
energia per fonte 129,73 I consumi indire di energia sono dovu all'impiego dell'ele ricità per illumina‐
zione e servizi presso la sede e la filiale e per il funzionamento dei distributori automa ci installa sul territorio. Per ora si è scelto di rendicontare solamente per i consumi della sede e della filia‐
le e per i 3 bar automa ci "Punto Pausa" dove il rapporto dire o con il gestore del servizio ele rico consente di acquisire da precisi. In tabella EN4 sono riporta i da dei consumi indire . Nel 2010 l'azienda ha scelto di ridurre la propria dipendenza installando un im‐
pianto fotovoltaico con una potenza di picco di 50 Kw sulla copertura di uno dei fabbrica della propria sede. Tab. EN 4 CONSUMO INDIRETTO DI ENERGIA SUDDIVISO PER
FONTE PRIMARIA gigajoule Energia elettrica prelevata da rete elettrica nazionale alimentazione sede, filiale e bar automatici 2012 2011 2010 326,8512 97,2828 424,134 Energia elettrica autoconsumata e prodotta da impianto fotovoltaico C.D.A. per attività della sede Totale consumi indiretti 22 EN5 Risparmio energetico dovuto alla conservazione e ai miglioramenti in termini di efficienza
EN6 Prodotti e servizi
per l'efficienza energetica o basati sull'energia rinnovabile
EN7 Iniziative per la
riduzione dei consumi
energetici indiretti Nel 2011 è stato avviato un approfondimento in merito alla declinazione in C.D.A. del tema dell'efficienza energe ca nei processi aziendali che individua nel risparmio energe co un fa ore strategico per contrastare i cambiamen clima ci e il consumo di risorse. Sono sta pertanto presi in considerazione i processi lavora vi allo scopo di determi‐
narne le aree su cui a vare misurazione e azioni di riduzione dei consumi energe ci concentrando l'a enzione su distributori automa ci ed edifici aziendali. DISTRIBUTORI AUTOMATICI Il funzionamento dei distributori automa ci è assicurato dall’energia ele rica e trala‐
sciando i componen che assorbono in misura esigua si elencano le principali fon di consumo iden ficabili in funzione della pologia: ‐ DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI BEVANDE CALDE resistenza caldaia acqua, illuminazione, motore, meccanismi ‐ DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI SNACK motore compressore, illuminazione, motore meccanismi ‐ MACCHINE CAFFE' A CIALDE/CAPSULE resistenza caldaia ‐ DISTRIBUTORI DI GELATI compressore, illuminazione, motore meccanismi ‐ DISTRIBUTORI DI BIBITE compressore, illuminazione, motore meccanismi ‐ REFRIGERATORI D’ACQUA compressore L’energia ele rica consumata dai distributori è quella necessaria a garan re il corre o funzionamento degli stessi e dagli approfondimen condo permangono, pur nella salvaguardia della sicurezza alimentare, delle aree di miglioramento di efficienza ener‐
ge ca. Queste riguardano sostanzialmente: resistenze ele riche bevande calde , coibentazio‐
ne dei compar freschi, suddivisione in aree di temperatura interna del distributore snack, illuminazione interna ed esterna al distributore. Tralasciando i miglioramen a uabili con una poli ca di scelta mirata sulle nuove mac‐
chine che è già in essere, si può comunque agire sul piano della manutenzione straor‐
dinaria con temporizzazione , funzionamento solo in presenze di persone, ricolloca‐
zioni delle postazioni (esposizione a fon di luce, calore, polvere, ven lazione). Su queste aree C.D.A. si è nel tempo a vata in maniera dire a e indire a e la misura degli effe delle inizia ve illustrate sarà possibile solo nel medio termine, quando i proge avranno raggiunto uno stadio più avanzato. EDIFICI SEDE e FILIALE ‐Riduzione delle emissioni legate ai consumi energe ci nella sede e filiale (uffici e magazzini) Presso la sede e la filiale le fon principali di consumi energe ci sono legate all’illumi‐
nazione dei locali, ai condizionatori e all’uso di computer e stampan e all’alimentazio‐
ne delle celle frigorifere. I nuovi monitor per PC installa consentono un notevole risparmio nei consumi medi energe ci pari a oltre il 50% rispe o a quelli tradizionali. Le regolari manutenzioni sugli impian a metano per riscaldamento e sulle macchine per il raffrescamento e sull'impianto delle celle frigo e di illuminazione consentono di salvaguardare i livelli di efficienza. Ulteriori aree di miglioramento andranno ricercate nelle coibentazioni e isolamen delle stru ure aziendali della sede e della filiale. L'installazione di pannelli fotovoltaici (impianto da 50 kW) sulla copertura della sede principale ha consen to nel 2011 di produrre 40558 KW e di evitare prelievi di energia ele rica dalla rete per 27023 KW. Tra le inizia ve che contribuiscono alla riduzione dei consumi energe ci è stato a va‐
to, su alcune postazioni dei distributori automa ci collocate a Lignano e a Piani di Luz‐
za, il controllo da remoto tramite sistema di telemetria che consente agli operatori di monitorare a distanza l'effe vo stato di approvvigionamento e funzionamento dei distributori, evitando così lo spostamento con automezzo fino alla postazione. In tabella EN6‐EN7 si riportano i da 2011 del mix energe co che genera l’energia ele rica di C.D.A. 23 Tab. EN6-EN7
ANNO 2011 Autoconsumo
Mix energetico alla base della produzioda impianto
ne elettrica* di cui usufruisce C.D.A.
FV di C.D.A.
(sede, filiale, bar automatici) (sede) TOTALE MIX ENERGETICO aggiornato
con autoconsumo FV % kw kw kw % Fonti rinnovabili 36,7 35183,189 27023,21 62206,4 50,6 Carbone 14,6 13996,582 13996,58 11,4 40 38346,8 38346,8 31,2 1,2 1150,404 1150,404 0,9 1,8 5,7 1725,606 5464,419 1725,606 5464,419 1,4 4,4 122890 100 Gas Naturale Prodotti petroliferi Nucleare Altre fonti TOTALE CONSUMO ENERGIA
ELETTRICA in KW EN8 Consumo di acqua
EN9 Fonti idriche significativamente interessate dal
prelievo d’acqua
EN10 Percentuale e volume totale d’acqua riciclata
e riutilizzata Tu a l'acqua u lizzata proviene da acquedo o, non ci sono prelievi da corpi idrici superficiali (EN9) o cicli di riu lizzo della stessa (EN10). I volumi consuma sono sta dedo dalle bolle e dei fornitori e riporta in tabella EN8. Per quanto concerne le a vità di distribuzione automa ca il consumo di acqua è riferibile all'erogazione delle bevande calde, ai cicli automa ci di pulizia dei distribu‐
tori di bevande calde e all'a vità di sanificazione e pulizia dei distributori. E' intenzione di C.D.A. srl avviare un monitoraggio del consumo medio d'acqua di alcuni distributori di bevande calde allo scopo di poter effe uare una s ma com‐
plessiva dell'impa o su tale risorsa. Si può comunque ipo zzare un consumo complessivo d'acqua modesto e non ci so‐
no a vità aziendali collegabili in termini di prelievo e immissioni di acqua al rag‐
giungimento degli obie vi locali e regionali sulla ges one/tutela delle risorse e cor‐
pi idrici. Tab. EN8
CONSUMO D’ACQUA (in metri cubi)
2012 2011 2010 978 1120 Prelievo da rete acquedotto per sede di Flumignano e filiale
di Moimacco
24 EN11 Terreni posseduti
affittati o gestiti in aree
protette, di significativo
valore per la biodiversità
La sede principale della C.D.A. copre una superficie di terreno di circa 10.000 mq ed è situata nella zona ar gianale di Talmasson località Flumignano mentre la filiale di Moi‐
macco copre una superficie complessiva di circa 2000 mq. Entrambe le sedi non investono o sono collocate in prossimità di aree o acque ricono‐
sciute come "prote e", "ripris nate" o ad elevata biodiversità o con specie "minacciate" . EN12 Descrizione dei
L'a vità svolta c/o entrambe le aree può essere assimilata ad a vità di direzione, maggiori impatti sulla
amministrazione, magazzino, ricovero automezzi, officina assistenza tecnica non cos ‐
biodiversità
tuente impa o sulla biodiversità dei luoghi. EN13 Habitat protetti o Per quanto riguarda le installazione di distributori automa ci ques sono nella quasi ripristinati
totalità installa all'interno di locali presso le stru ure dei clien e non cos tuiscono impa o dire o riferibile ad aree o matrici sensibili. EN14 Strategie, azioni
Non si ri ene che l'a vità svolta da C.D.A. in termini di dimensioni e scarichi in am‐
attuate, piani futuri per
biente, possa rappresentare impa o nega vo sull'integrità dell’area geografica di pro‐
gestire gli impatti sulla
prio riferimento anche indire
amente (stru ura, funzione ecologica, popolazione di biodiversità
specie presen ) o cos tuire impa o sulla biodiversità e ricadute specifiche su speci prote e (EN25) EN15 Numero delle
specie elencate nella
lista rossa IUCN nelle
aree di operatività
dell’organizzazione,
suddivise per livello di
rischio di estinzione EN16 Emissioni di gas
ad effetto serra
Le emissioni di gas a effe o serra riconducibili a CDA sono quelle dovute alla produzio‐
ne del riscaldamento, mezzi di trasporto, ele ricità riportate in Tab. EN16. EN17 Altre emissioni
Nella propria a vità C.D.A. ado a sistemi a ad evitare immissioni dire e in ambien‐
indirette di gas ad efte di gas ad affe o serra (es. riciclaggio dei gas compressori frigoriferi). fetto serra
In merito alle poli che aziendali per la riduzione dei gas ad effe o serra C.D.A. ha ini‐
ziato nel 2011 un'a vità di indagine finalizzata alla selezione di materiali, servizi , ca‐
EN18 Attività per la
riduzione delle emissio- pacità, con l'obie vo di valutare le migliori azioni in termini di impa o sulla riduzione ni di gas ad effetto ser- della CO2. ra
La CO2 risparmiata grazie all’impiego dell’impianto fotovoltaico con produzione da EN19 Emissioni di sofotovoltaico 67581 Kw nel 2011 che mol plicato per 0,65Kg CO2/KW significa 43927 stanze nocive per lo
Kg di CO2 risparmiata all'ambiente (CIRCA 44 TONNELLATE). strato di ozono
Per la ricarica dei circui di raffreddamento dei compressori frigoriferi vengono impie‐
ga gas R134, R404, R507 classifica come compa bili con l'ozono stratosferico. Nelle EN20 Altre emissioni in
apparecchiature in a
vità da maggior tempo può essere ancora presente il gas R22 atmosfera che in caso di manutenzione viene sos tuito con R422. L'a vità di manutenzione tec‐
nica dei gruppi frigoriferi è affidata ad una di a esterna specializzata nella ges one dei gas refrigeran . Le sedi aziendali e le a vità svolte presso le stesse non sono riconducibili ad emissioni in atmosfera misurabili. Sulla base dei da raccol per il 2011 sono state avviate nel 2012 alcune valutazioni in termini di sostenibilità complessiva, per quanto riguarda le scelte di materiali u li a ridurre la produzione indire a di CO2. E’ stato individuato sul mercato un bicchiere che rispe o a quelli normalmente impie‐
ga (comunque riciclabili al 100% ) presenta il vantaggio ambientale di una riduzione della CO2 emessa per produrlo del 25% (cer ficazione DNV in rif. alla ISO 1440/2006). Il passaggio a tale pologia di bicchiere è un’opzione in corso di valutazione. Con questo po di scelta considerato che il numero di bicchieri u lizza in un anno dai clien C.D.A. si aggira sui 12 milioni, il risparmio in i CO2 prodo a s mato potrà essere notevole. 25 Tab. EN16
EMISSIONI in tonnellate CO2 2012 2011 2010 Emissioni dirette e indirette Benzina per automezzi Metano per automezzi Gasolio per automezzi Metano per riscaldamento Totale emissioni Energia elettrica 2,2 3,2 191,1 7,7 59,0 263,2 Fa ori di emissione u lizza * ENERGIA ELETTRICA: 0,65 KgC02/kWh (valore medio di riferimento questo valore è susce bile di variazione a seconda del mix energe co)) RISCALDAMENTO Metano: 1,96 Kg CO2/mc *Il Proge o Europeo R.A.C.E.S. ( Comune di Firenze, insieme ai partner CNR‐ Is tuto di Biometeorologia (FI), Fondazione E. Mach (TN), Comune di Modena (MO), EURO‐NET Synergy (PZ) e l'Università di Bari, Facoltà di Scienze Poli che – ha presentato un proge o sul cambiamento clima co finanziato dalla Commissione europea con il programma LIFE+ Concluso il 30 aprile 2011) EN21 Scarichi idrici
EN22 Produzione rifiuti e
metodi di smaltimento Per quanto riguarda gli scarichi idrici le sedi aziendali sono servite dalla
rete fognaria ed il ciclo di lavoro comporta immissioni rientranti nei parametri stabiliti dai gestori delle stesse. I rifiu dire amente prodo dalle sedi aziendali sono prevalentemente carta‐
cartone, plas ca e toner, affida per lo smal mento/riciclaggio a sogge autorizza‐
. Nel 2011 sono stai prodo , registra e smal i seguen quan ta vi: Codice 150101 (imballaggi di carta e cartone) : 30370 Kg Codice 080318 (toner per stampa esauri diversi da 080317): 30 Kg Codice 150102 (imballaggi in plas ca): 8188 Kg Una parte dei distribui automa ci che vengono sos tui a seguito di rinnovo delle cara eris che sono so opos a un processo di ricondizionamento e vendu a ope‐
ratori specializza per il loro reimpiego sul mercato italiano o estero mentre la rima‐
nente quota viene periodicamente smal ta come rifiuto. I rifiu che vengono prodo dai clien a seguito della consumazione dei prodo distribui da C.D.A., vengono generalmente smal a cura dei clien stessi, ai quali C.D.A. me e disposizione, in funzione delle singole modalità di raccolta presen in loco, specifici contenitori u li a differenziare le varie pologie di rifiuto. In tale contesto C.D.A. ha comunque ritenuto u le iniziare a contabilizzare le com‐
ponen dei prodo distribui , allo scopo di definire un profilo delle pologie e delle quan tà di materiali immessi sul mercato, e poter in futuro individuare le azio‐
ni più idonee per contenere gli impa ambientali dovu agli stessi (tabella EN 22). Tab. EN22
Materiali introdotti sul mercato e smaltiti a cura dei
clienti (bevande calde e fredde) in tonnellate Plastica da bicchieri e palette 2012 2011 2010 52,4 Plastica da capsule caffè 6,4 Plastica da capsule altre bevande Fondi caffè Fondi caffè da capsule Preparati per altre bevande calde in capsula 0,8 49,8 12,1 1,4 Plastica da bottigliette (PET) Alluminio da lattine Poliaccoppiati (BRICK) 35,0 12,0 2,0 26 APPROFONDIMENTO SUL CICLO RIFIUTI
L’occasione di sviluppare il nostro di REPORT DI SOSTENIBILITA’ ci ha portato a riflettere
sullo lo smaltimento dei rifiuti.
C.D.A. si trova a distribuire alimenti e bevande con distributori automatici e gli imballaggi di
questi vengono avviati allo smaltimento dai clienti finali.
Nel 2011 abbiamo stimato circa 13.000.000 di bicchieri che impattano per circa 40
tonnellate di peso in plastica (PS), ma su tale aspetto nulla è pertanto dovuto da CDA.
Abbiamo constatato che presso i clienti, spesso permane un conferimento dei bicchieri nella
frazione del secco indifferenziato (vale a dire la parte che non viene avviata al riciclaggio e
finisce in discarica).
Dagli approfondimenti effettuati con il CONAI (CONSORZIO NAZIONALE RECUPERO IMBALLAGGI) è risultato che a partire dal 1° luglio 2012 è stata deliberata l’applicazione del contributo CONAI anche ai produttori e importatori di stoviglie monouso che cedono le stesse al
settore della Distribuzione Automatica (vending).
Questo significa aprire la possibilità di avviare le stesse al riciclaggio nella plastica.
Abbiamo però constatato che il consorzio Aet2000 (che si occupa della gestione integrata del
ciclo dei rifiuti in molti comuni della provincia di Udine), nel proprio portale internet aziendale forniva l’indicazione di smaltire le stoviglie monouso nel rifiuto secco indifferenziato.
Abbiamo pertanto contattato il consorzio allo scopo di valutare la possibilità di aggiornamento delle indicazioni e poter veicolare notizie più precise a vantaggio della collettività e
dell’ambiente.
Il consorzio Aet2000 ha effettivamente convenuto sulla necessità di aggiornamento delle
modalità di conferimento modificando le indicazioni sul proprio portale aziendale.
Tale azione è stata sviluppata nella convinzione che nel bilancio delle azioni promosse da
C.D.A., nel tempo emergeranno anche quelle intangibili, come la diffusione della conoscenza
che può stare alla base dei corretti comportamenti che superano il confine delle ricadute dirette e immediate a vantaggio di chi le promuove.
Queste notizie pertanto possono essere valutate per un loro valore anche per i clienti C.D.A.
anche in ambito domestico e per lo stesso personale aziendale che le può veicolare.
Di tale aggiornamento effettuato da Aet2000 si riporta nel box seguente il dettaglio che
C.D.A. intende notiziare ai propri clienti (eventualmente in associazione con un possibile
cambio di bicchiere HYBRID – 20% CO2).
27 PRIMA ADESSO 28 EN23 Numero totale e
volume di sversamenti
inquinanti Nel 2011—2012 non si sono verifica sversamen significa vi di sostanze (carburan , oli e prodo chimici ) sul suolo o superfici acqua che. EN24 Peso dei rifiuti
classificati come pericolosi in base alla Convenzione di Basilea
(allegati I, II, III, e
VIII) che sono stati
trasportati, importati,
esportati o trattati e
loro percentuale trasportata all’estero Nel 2011 e 2012 non sono sta prodo rifiu classifica come pericolosi EN25 Identità, dimen- Vedi indicatori EN 11‐15 sione, stato di salvaguardia e valore della
biodiversità della fauna
e della flora acquatica e
i relativi habitat colpiti
in maniera significativa
dagli scarichi di acqua
e dalle dispersioni provocate dall’organizzazione EN26 Impatti di prodotti e servizi sull'ambiente Per quanto riguarda le azioni intraprese per ridurre gli impa ambientali rela vi al servizio svolto sul territorio ci citerà in un approfondimento specifico il proge o sulla mobilità sostenibile avviato nel se embre‐o obre 2012. EN27 Tasso dei prodotti venduti e relativo
materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato A ualmente C.D.A. stante l’ampia gamma di prodo distribui (circa 150) provenien per la maggior parte da produ ori e fornitori esterni non è in grado di definire se le materie cos tu ve degli stessi derivino da riciclo. EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni in materia ambientale EN29 Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali e per gli
spostamenti del personale Non sono state irrogate sanzioni amministra ve o giudiziarie per mancata conformità a regolamen e leggi in materia ambientale. Il parco veicoli della società è impiegato principalmente per l'a vità di servizio e ma‐
nutenzione sui distributori automa ci ed è u lizzato su un vasto territorio. In tabella EN29 vengono riportate le classi ecologiche europee dei mezzi della C.D.A. Tale condizione non genera quindi problemi di impa o che riguardano specifiche aree ma una ripar zione del possibile inquinamento in maniera omogenea. Tra gli interven per il contenimento degli impa genera dal trasporto vi sono la ma‐
nutenzione programmata, l'ammodernamento della flo a circolante, il passaggio a combus bili alterna vi al diesel. 29 Tab. EN29 CLASSI ECOLOGICHE EUROPEE PARCO AUTOMEZZI C.D.A. EURO 5 di cui Ibridi Metano EURO 4 EURO 3 totale (segue) 2012 5 2011 4 1 1 1 17 19 1 17 20 41
(36 furgoni e 5 autovetture)
41
(36 furgoni e 5 autovetture)
Per il triennio 2012‐2014 C.D.A. srl ha intrapreso altre azioni per contenere l'im‐
pa o ambientale della mobilità del personale a vando i seguen proge : ‐ un piano di miglioramento della mobilità del personale basato sull'incen vazione all'uso di mezzi alterna vi all'auto o all'uso efficiente delle auto proprie sulla base di un sondaggio richiedendo le abitudini sugli spostamen casa/lavoro ‐ corsi di formazione specifici sulla sicurezza al volante e riduzione di emissioni e consumi ‐ incen vazione economica del personale in funzione del miglioramento delle per‐
formance L/km ‐ o mizzazione delle distanze sul giro clien sulla base di aree di competenza ‐ ges one della merce/pesi trasporta dai furgoni in relazione al reale fabbisogno s mato ‐ manutenzione costante dei mezzi sulla base di uno specifico calendario Per poter effe uare un controllo preciso di chilometri e consumi di carburante viene effe uata una rendicontazione mensile da parte dell'affidatario del mezzo e sulla base delle carte carburante u li a s mare le emissioni di CO2 dovute essen‐
zialmente all’a vità lavora va. La C.D.A. dopo a enta valutazione ha avviato nel 2012 uno specifico proge o di mobilità sostenibile per i mezzi aziendali denominato SEMAFORO VERDE. La sperimentazione del furgone a metano, ha consen to di accumulare un'espe‐
rienza u le che perme erà di estendere questa pologia di combus bile a minor impa o ambientale anche per altri mezzi nei prossimi anni. L'impa o ambientale dei mezzi di trasporto viene presentato in termini di tonnella‐
te di CO2 per il periodo riferimento emesse in ambiente, calcolato sulla base delle percorrenze chilometriche e dei da in gr/km di CO2 della flo a aziendale. 30 Tab. EN29 LITRI carbu‐
rante CONSU‐
MATI CHILOMETRI PERCORSI TONNELLATE CO2 ** PRO‐
DOTTA Media azien‐
dale g/Km di CO2 TONNELLA‐
TE CO2*** PRODOTTA Media aziendale efficienza chilo‐
metrica Km/l 71304,2 680067 191,0 280,9 160,7 9,5 Mezzi Benzina 1001,4 20206 2,1 106,4 2,0 20,1 Mezzi METANO 1177,4 13206 3,2 245,1 2,9 11,2 713479 196,4 275,3 165,6 Anno 2011* Mezzi DIESEL Totale * periodo marzo 2011‐dicembre 2011 (10 mesi) **Fa ori di conversione applica : 1lt gasolio= 2,68 Kg CO2 (fonte UNEP) 1lt metano= 2,75 kg CO2 (rif. iea.org e epa.gov) – peso spec. Metano: 0,416 Kg/lt 1kg benzina=3,067 Kg CO2 (Fonte: AIRES) – peso specifico benzina: 0,70 Kg/lt *** ulteriore dato sulle tonnellate di CO2 calcolate sulla base delle percorrenze chilometriche e dei livelli g/km di CO2 della flo a aziendale desun dai libre di circolazione o dai manuali di uso e manutenzione considerando il valore del ciclo di viaggio combinato. Tale dato si ri ene meno a endibile in quanto basato su cicli teorici e pertanto è da privile‐
giare quello calcolato partendo dal consumo di carburante. EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente,
suddivise per tipologia La pologia di a vità non ha comportato cos dire per mi gazione o prevenzione am‐
bientale o inves men connessi. Nella prossima rendicontazione si avvierà una quan ficazione dei cos lega allo smal ‐
mento dei rifiu affida agli en gestori del ciclo integrato degli stessi. 31 APPROFONDIMENTO MOBILITA’ SOSTENIBILE
In questo approfondimento, che è stato fatto rientrare nelle azioni a prevalente ricaduta ambientale, non si escludono le ricadute sul piano sociale (es. congestione traffico, incidentalità) ma si
porterà l’attenzione sul binomio economico-ambientale che è quello innescato dal legame costo carburante-emissioni di gas serra e su cui in azienda è possibile innescare “guadagni” complessivi
(economici, ambientali, socio-sanitari).
Si è proceduto inizialmente a profilare i veicoli aziendali secondo le Classi Ecologiche Europee
rilevabili dal libretto di circolazione dei mezzi.
Propedeutica a qualsiasi azione sulla flotta aziendale è stata la costruzione di una base dati per
il controllo preciso di chilometri e consumi di carburante, che nel caso specifico si appoggia sulla rendicontazione mensile da parte dell'affidatario del mezzo e sulla contabilità delle carte carburante.
Le informazioni così ricostruite per il 2011 hanno permesso di :

rivedere nella giusta prospettiva gli obiettivi in merito alla campagna di ammodernamento della
flotta;

relazionare al personale nell’ambito dei corsi di formazione in merito allo sviluppo della politica di
rinnovamento del parco mezzi;

dimostrare nell’ambito della comunicazione esterna l’evoluzione e la coerenza tra politiche e azioni intraprese.
Nell’organizzazione aziendale ogni mezzo è generalmente affidato a un solo operatore e pertan-
to è stato possibile :

definire le medie di consumo personali su base annuale (Km/litro di carburante)

definire una media di consumo aziendale (complessiva)

definire una Carbon FootPrint o impronta di carbonio
Questi dati diventano indicatori strategici per monitorare se le azioni da mettere in campo risul-
teranno efficaci.
La Direzione aziendale ha effettuato una valutazione sul reale perimetro di influenza che C.D.A.
è in grado di esercitare rispetto al tema della mobilità sostenibile inquadrando in linea generale i seguenti ambiti:

costo al litro del carburante (non gestibile)

numero di Km percorsi (parzialmente gestibile)

efficienza energetica dei modelli in flotta (gestibile)

atteggiamenti e stili di guida (gestibile)
Si è convenuto pertanto di concentrare l’attenzione sulle azioni possibili nelle due aree gestibili
inquadrando per le stesse i temi forti:
A) efficienza energetica dei modelli in flotta: manutenzione, sostituzione
B) atteggiamenti e stili di guida: formazione e addestramento
Per quanto riguarda il primo punto (A) non si entra nel dettaglio ma si può brevemente accennare che verrà rivalutato il piano di manutenzione programmata, confermato il piano di aggiornamento
dei mezzi che prevede l’implementazione con altri furgoni a metano.
In tal senso la sperimentazione del furgone a metano, ha consentito di accumulare un'esperienza utile che permetterà di estendere questa tipologia di combustibile a minor impatto ambientale.
32 Per quanto riguarda il punto (B) dopo alcune valutazioni iniziali su quelli che erano i possibili interventi
formativi sul tema si è acquisito e valutata un’offerta specifica calibrata sulla realtà aziendale della C.D.A. e
si riporta di seguito l’analisi SWOT effettuata sulla stessa. Gli spunti e le riflessioni emersi dall’analisi SWOT
sono stati trattati nell’ambito di successivi incontri effettuati dalla Direzione con la società di consulenza proponente (OBIETTIVO LAVORO) a conclusione dei quali è stata formalizzata l’attivazione del progetto formativo che prevede una remunerazione vincolata all’effettivo raggiungimento degli obiettivi (miglioramento percentuale complessivo sull’efficienza chilometrica come valutazione dell’efficacia della formazione).
L’attività di formazione ha preso avvio nel settembre 2012 e per l’implementazione della stessa è stata
avviata la costruzione degli indicatori di base da monitorare e di un approccio progettuale volto alla didattica
MAPPA AZIONI - MOBILITA’ AZIENDALE SOSTENIBILE 33 attiva impostata secondo una logica condivisa di apprendimento per esercizio, sperimentazione e riproduzione fattiva.
Sono stati acquisiti (anni 2011-2012) e comunicati alla società di consulenza i dati di consumo di carburante e le percorrenze chilometriche per ogni mezzo aziendale e sulla base degli stessi è stata calcolata l’impronta di CO2.
Quest’ultima viene presentata in termini di tonnellate di CO2 per il periodo riferimento emesse in ambiente, calcolato sulla base delle percorrenze chilometriche e dei dati in gr/km di CO2 della flotta aziendale o del
consumo dello specifico combustibile (non è stata compresa 1 auto di rappresentanza).
34 PERFORMANCE SOCIA- LE DMA LA Informazioni
C.D.A. opera in armonia con gli standard internazionali riconosciu in merito a salute e sulle modalità di gestione sicurezza sul lavoro, formazione e istruzione, diversità e pari opportunità. L’i nerario di crescita che C.D.A. ha seguito negli anni è stato s molato e accompagnato da una poli ca di sviluppo del capitale umano. Tale poli ca si rinnova costantemente alla luce delle richieste del mercato valorizzando a seconda delle necessità le componen relazionali, intelle uali, organizza ve. La direzione della C.D.A. è fortemente convinta che i risulta consegui si sono concre‐
zza grazie dalla bontà delle connessioni tra le persone e su queste intende con nuare ad inves re con una visione di ricerca strategica interna ed esterna a lungo raggio e di mappatura del valore non stre amente economico. Il capitale umano per C.D.A. rappresenta un rilevante asset intangibile da alimentare con flussi di scambio integrato di conoscenza, in rete con interlocutori interni ed esterni all’azienda. In relazione a questa poli ca si potranno creare e rinnovare valori appe bili sia interni (appartenenza, conoscenza, unione, cultura aziendale, innovazione, ) sia esterni (relazioni profi evoli). LA1 Ripartizione del per- All’interno della C.D.A. i dipenden vengono inquadra in base alle seguen categorie: sonale per tipo, contratto ‐ Dirigen e regione ‐ Impiega ‐ Manutentori/Caricatori (vedi anche LA13) ‐ Tecnici Riparatori ‐ Magazzinieri ‐ Adde Vendite poiché il numero di dipenden è abbastanza contenuto, per rendere i da più significa‐
vi e di più facile le ura, si è scelto di aggregare le categorie in soli tre gruppi: ‐ Dirigen ‐ Impiega – che includono anche gli adde alle vendite ‐ Operai – che raggruppano Manutentori/Caricatori con Tecnici Riparatori e Magazzinieri. 35 LA2 Turnover per età,
sesso e regione Viene rappresentato in tabella LA2 l’indice di turnover che è pari al rapporto fra entrate e uscite di personale con il personale medio presente in azienda, espresso in percentua‐
le. Per capire se il turnover ha influito nega vamente sull’ampiezza dell’organico dell’a‐
(da estrapola dal Bilancio Sociale 2011 zienda, è stato calcolato anche il “Tasso di compensazione del Turnover” che, se mag‐
giore di 100, indica un ampliamento dell'organico dell'azienda, se minore, indica una C.D.A.) contrazione dell'organico. Nel 2011 i dipenden che hanno lasciato il lavoro sono sta 2, un maschio e una femmi‐
na; l’indice del turnover si è assestato su 15,5 pun percentuali e il tasso di compensa‐
zione su 350. Tab. LA2 INDICI DI TURNOVER tra i dipenden
nell’anno 2011 Unità al Assunzioni
Dismissioni Unità al Indice tur‐ Tasso di compen‐
31/12/2010 31/12/2011 nover sazione 55 7 2 60 15,5% 350 L’indice di Turnover risulta, quindi, decisamente contenuto e il tasso di compensazione mostra un buon incremento di personale. Osservando lo stesso indice di Turnover messo in relazione con quello o enuto negli anni preceden , si può notare, inoltre, come la mobilità dei dipenden in azienda sia in leggera crescita, anche se questo fenomeno non rappresenta un fenomeno nega vo in quanto, come indicato anche dal Tasso di Compensazione, si tra a principalmente di nuove assunzioni. Il tasso di compensazione mostra un andamento decisamente posi vo dell’azienda so‐
pra u o in un momento congiunturale come quello a uale che vede le imprese com‐
ba ere contro una persistente crisi economica. LA3 Benefit previsti per I lavoratori sia tempo pieno che part‐ me godono delle tutele previste sia contra ual‐
i lavoratori a tempo
mente che dal sistema di welfare (assicurazione sulla vita, assistenza sanitaria, copertu‐
pieno, ma non per lavo- ra assicura va per disabilità/invalidità, congedi maternità/paternità, contribu pensio‐
ratori part time o a ternis ci). mine, suddivisi per
principali siti produttivi LA4 Grado di copertura Tu o il personale dipendente è inquadrato contra ualmente con contra o colle vo dei contratti collettivi nazionale del commercio. C.D.A. inoltre ha in essere 2 collaborazioni esterne con lavo‐
ratori autonomi. 36 LA5 Periodo minimo di
preavviso per modifiche
operative C.D.A. ha una stru ura organizza va che, per il po di servizio offerto, deve fare della flessibilità, della velocità nei tempi di risposta alle dinamiche esigenze del cliente e del mercato, uno dei propri pun di forza. Questo po di impostazione si rifle e nell'opera‐
vità ges onale secondo dinamiche che seppur consolidate possono comunque lasciare spazio a necessità riorganizza ve difficilmente programmabili. Può pertanto capitare sopra u o in occasione di aggiudicazione o perdita di appal /
clien che i tempi di contra o da rispe are richiedano celerità nell'alles re o disme e‐
re le postazioni di erogazione del servizio; questo comporta in funzione dell'en tà dell'installazione e della collocazione territoriale un possibile cambio di opera vità de‐
gli adde . Si è comunque cercato di garan re agli operatori uno scambio di informazioni che li me a al corrente delle principali gare di appalto a cui la C.D.A. partecipa ed il periodo di possibile aggiudicazione o cessazione di servizi già in essere allo scopo di fornire i possi‐
bili scenari in cui l'organizzazione si troverà ad operare. Eventuali cambi senza preavviso sono possibili ma non sono la regola. FP3 Percentuale del
Negli anni non sono state registrate vertenze dei dipenden
o interruzioni del lavoro tempo di lavoro perso a
causate dal rifiuto di massa da parte dei dipenden
a svolgere l'a
vità. causa di vertenze, scioperi e/o serrate, per
paese. LA6 Percentuale dei
Nell'a uale asse o organizza vo della C.D.A. non sono sta formalizza Comita col‐
lavoratori rappresentati le vi per la salute e la sicurezza in quanto, grazie alla dimensione aziendale (2 sedi e nel Comitato per la sa60 persone) , si rende ancora possibile integrare il tema come uno degli argomen di lute e la sicurezza discussione e condivisione delle riunioni collegiali o di area che periodicamente si ten‐
gono in azienda e che coinvolgono contemporaneamente direzione e lavoratori. Si può pertanto affermare che con questo po di approccio tu i lavoratori hanno occasione e modo e misura per essere coinvol sui temi di salute e sicurezza. Risulta comunque nominato si sensi del D.Lgs 81/2008 il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza, ruolo a ualmente ricoperto dal responsabile degli acquis . LA7 Infortuni sul lavoro La salute e la sicurezza sono un elemento di cui C.D.A. ene conto nella sua strategia di e malattie sostenibilità. Come azienda c’è un impegno costante per fornire ai dipenden un am‐
biente di lavoro sicuro e sostenere, tramite il coordinamento con i clien , un flusso in‐
forma vo che perme a di lavorare in sicurezza anche presso le migliaia di installazioni del territorio. Gli adde al rifornimento dei distributori automa ci sono dota di divisa riconoscibile, di tesserino di iden ficazione e dei disposi vi di protezione individuale necessari, in funzione dei rischi valuta . Negli anni sono sta valuta avvalendosi di consulenze specialis che esterne i rischi lavora vi che nell'ambito del processo produ vo aziendale si possono incontrare e sulla base degli esi di tali valutazioni e dei rifermen di legge sono sta a ua i piani di miglioramento e la sorveglianza sanitaria che proseguono anche nel 2011. Per la sede aziendale e per la filiale di Moimacco sono sta inoltre elabora gli specifici piani di emergenza ed evacuazione. Non si sono registra infortuni mortali sul lavoro, né casi di inciden gravi, anche avve‐
nu in anni preceden al 2011. Questo dato è da tenere in considerazione anche in relazione all'a vità svolta sul territorio, che comporta una elevata percorrenza chilo‐
metrica degli operatori e che nel 2011 ha dato esito solamente a 4 infrazioni al codice della strada rela ve a irregolarità nella sosta dei mezzi. La direzione sta comunque valutando di affrontare nell'ambito di un corso di formazio‐
ne integrato anche il tema della guida sicura. I due infortuni registra nel 2011 non possono essere considera significa vi e sono in linea con un andamento che per frequenza e gravità non rappresenta un vero e proprio fenomeno ma solamente episodi isola e sta s camente non significa vi. Per quanto riguarda l'analisi storica dei da preceden al 2011 le sedi di lesione più frequen sono il braccio e la mano e la pologia di infortunio pica è la ferita connessa alle a vità di manutenzione su par metalliche dei distributori. Si riportano in tabella LA7 , per il periodo di riferimento, il tasso di frequenza degli in‐
fortuni e il tasso delle assenze. 37 Tab. LA7 PERIODO
19812012 2008 2009 2010 2011 19 271 0 0 1 25 0 0 2 54 190 0 0 0 54 43 0 0 0 0 38 0 25 0 0 0 0 0 0 0 MALATTIE PROFESSIONALI 0 0 0 0 TOTALE ORE LAVORATE
NELL'ANNO ORE DI MALATTIA NELL'ANNO ORE DI INFORTUNIO NELL'ANNO GIORNI DI MALATTIA NELL'ANNO GIORNI LAVORATI NELL'ANNO 102007 3225 432 403,13 12751 NUMERO INFORTUNI GIORNI COMPLESSIVI DI ASSENZA PER INFORTUNI GG ASSENZA PER INFORTUNI
MANI E ARTI SUPERIORI IN
ATTIVITA' CONNESSE ALLA GESTIONE DITRIBUTORI AUTOMATICI GG ASSENZA PER INFORTUNI
ALTRE SEDI CORPOREE A CAUSA DI SINISTRI STRADALI GG ASSENZA PER INFORTUNI
ALTRE SEDI CORPOREE E ALTRE CAUSE INCIDENTI MORTALI Tasso di frequenza infortuni
(Injury Rate) Tasso di gravità infortuni
(Lost Day Rate). Tasso di malattia professionale (Occupational Diseases
Rate) Tasso di assenteismo
(Absentee Rate) 3,9213 105,875 0 7170,1 1) Le definizioni ado ate sono, come richiesto dai protocolli GRI, quelle previste dall’Interna onal Labour Organiza on (ILO). Tasso di frequenza infortuni (Injury Rate). È il numero di infortuni con astensione dal lavoro di almeno un giorno diviso per le ore lavorate nell’anno, mol plicato per 200.000 (corrisponden a 50 se mane lavora ve * 40 ore * 100 dipenden ). Tasso di gravità infortuni (Lost Day Rate). È il rapporto tra le giornate non lavorate per infortunio e le ore lavorate nell’anno, mol plicato per 200.000. Le giornate non lavorate sono giorni di calendario e si contano a par re da quando si è verificato l’infortunio. Tasso di assenteismo (Absentee Rate). È il numero dei giorni di assenza per mala a, sciopero, infortunio sul numero di giorni lavora nello stesso periodo, mol plicato per 200.000. Per agevolare il confronto con altre fon , questo indicatore è stato calcolato anche come incidenza percentuale sui giorni lavora . Tasso di mala a professionale (Occupa onal Diseases Rate). È il numero totale di casi di mala a professionale diviso per le ore lavorate nell’anno, mol plicato per 200.000. 2) I da riporta in tabella si riferiscono a tu e le sedi di C.D.A. (Flumignano e Remanzacco) LA7 Infortuni sul lavoro Non ci sono ore di assenza ascrivibili a mala a professionale. Il tasso di mala a professionale di C.D.A. viene pertanto considerato pari a zero. e malattie (segue) Si ri ene che i bassi tassi di infortunio e assenteismo riscontra negli anni possano essere anche le come il risultato di corre e pra che di ges one della salute e sicurezza e risultato di trend comunque posi vo del clima organizza vo. La C.D.A., pur a fronte di da confortan , intende effe uare , in occasione di ogni singolo infortunio o segnalazione di infortunio‐mancato, un approfondimento fina‐
lizzato ad evitare il ripetersi dell'evento e a diffondere corre e pra che preven ve. 38 LA8 Programmi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo dei
rischi a supporto del
personale in relazione a
disturbi o a malattie
gravi La C.D.A. opera in zone geografiche e contes opera vi a bassa prevalenza ed inciden‐
za di mala e professionali e non, con gravi conseguenze per i dipenden e le loro fa‐
miglie (es. HIV/AIDS) e dove si ri ene che le poli che di comunicazione is tuzionale dei rischi (es. in occasione di pandemie) siano stru urate in modo tale da far escludere la necessità di approfondire questo argomento o a vare inizia ve aziendali specifiche. LA9 Accordi formali con Non sono sta sigla accordi formali con sindaca sul tema e come riportato nell'indica‐
i sindacati relativi alla
tore LA6 il piano di confronto in merito alla sicurezza passa a raverso canali parteci‐
salute e alla sicurezza pa vi informali; per ora i lavoratori dipenden hanno, nell'ambito di una specifica as‐
semblea, ele o un loro rappresentante (25/05/2011) , in materia di sicurezza. LA10 Formazione del
personale
(capitale intelle uale) Tab. LA10
Nel 2011 sono state erogate 216 ore di formazione per il personale dell'area adde rifornimento distributori e tecnici e 41 ore per il personale dell'area commerciale, am‐
ministra va, magazzino qualità e sicurezza alimentare. I tassi di formazione a persona sono riporta in tabella LA10 La formazione delle risorse umane è stata effe uata su temi ineren l'a vità quali la sicurezza alimentare, i rischi e la sicurezza negli ambien di lavoro, le modifiche di pro‐
cessi e prodo distribui . (tabella LA10.1) Per la docenza ci si è avvalsi sia di professionalità esterne che interne e per il futuro si intende assecondare una formazione principalmente supportata da risorse interne, di po esperienziale, incentrata sulla risoluzione dei problemi. Nel corso di un sondaggio volto a raccogliere suggerimen e osservazioni dal personale sono sta recepi alcuni s moli vol a promuove a vità forma ve che pur essendo incentrate su un fabbisogno legato al se ore specifico del vending, riprendano e man‐
tengano la tradizione di C.D.A. del "fare gruppo‐squadra". Nel conteggio delle ore di formazione non sono state imputate quelle riferibili a trai‐
ning on the job. FORMAZIONE - numero ore di formazione per ogni categoria professionale
PERSONE SUDDIVISO IN
MACROCATEGORIE parziale 2012
(fino a ottobre) ADDETTI RIFORNIMENTO DISTRIBUTORI e TECNICI COMMERCIALE AMMINISTRATIVI
MAGAZZINO, QUALITA' e SICUREZZA ALIMENTARE 2011 2010 Ore totali Ore a perso‐
na Ore totali Ore a persona Ore totali Ore a persona 289,5 6,16 216,0 4,70 234,0 5,2 84,5 6,04 41,5 2,96 57,5 4,79 39 TIPOLOGIA EVENTI FORMATIVI 2011 Tab. LA10.1
PARTECIPAN
TI DURATA
ORE 11 0,5 2 3 2 addestramento 30gg * TITOLO EVENTO Inserimento etichette istruzioni d'uso nei DA (corretto utilizzo da parte del cliente) formazione addetti settore alimentare FORMAZIONE ADDESTRAMENTO AMMINISTRATIVO, SISTEMI Sigla e Vega 35 1 2 addestramento 30gg* 8 1,5 Certificazione TQS e ISO 22000. Sicurezza alimentare..temperature 7 8 11 8 1 1,5 Certificazione TQS e ISO 22000. Sicurezza alimentare..temperature
1,5 Certificazione TQS e ISO 22000. Sicurezza alimentare..temperature
1,5 Certificazione TQS e ISO 22000. Sicurezza alimentare..temperature
1,5 Certificazione TQS e ISO 22000. Sicurezza alimentare..temperature
Riesame risultati Customer Satisfaction…indici pulizia. Risultati audit TQS, Clima
aziendale Istruzioni operative Maia e piano HACCP, allegato mod 24 DLgs 81/2008 4 54 31 addestramento 30gg* 1 Addestramento commerciale
Valutazione ristorni, installi,figura wellness ….
1,5 Sicurezza sul lavoro. SPP.Obblighi. Sanzioni. Rischi
1,5 Andamento generale. Progetti futuri (wellness). Tesserini. Gestione rifiuti. Pulizie
e registrazioni 1,5 Andamento generale. Progetti futuri (wellness). Tesserini. Gestione rifiuti. Pulizie
11 e registrazioni * addestramento on the job non contabilizzato nella somma ore formazione LA11 Programmi per lo
sviluppo delle competenze e avanzamenti di
carriera La C.D.A. negli anni ha aumentato la consapevolezza che l'inves mento in svilup‐
po delle competenze del capitale umano rappresenta uno degli assi portan su cui costruire non solo il futuro aziendale ma la partecipazione a va con i propri collaboratori al ruolo di ci adinanza fa va sostenuta dall'approccio europeo di life long learning. In tale ambito è stato affrontato all'interno dell'azienda un percorso proge uale di analisi del fabbisogno forma vo a sostegno di competenze che si fanno sempre più dinamiche e che progressivamente si espandono da competenze tecniche a quelle relazionali interne ed esterne all'azienda. Questo proge o ha portato nel 2012 all’avvio dei corsi di formazione trasforma ‐
va che proseguiranno a piccoli gruppi anche nel 2013 . A ualmente non ci sono dipenden che per età anagrafica o periodo contribu vo stanno per terminare il rapporto di lavoro con l'azienda. LA12 Percentuale di
A ualmente in C.D.A. non è presente uno specifico documento su cui viene basa‐
dipendenti che ricevono ta la valutazione delle performance. regolarmente valutazio- Il sistema di valutazione in essere è comunque incentrato su criteri conosciu sia ni delle performance e
dal dipendente che dal superiore. La valutazione è costante e compiuta almeno dello sviluppo della prouna volta all'anno ed è messa a conoscenza del dipendente . pria carriera Gli elemen presi a riferimento per la valutazione sono riconducibili al sistema di ges one della qualità e della sicurezza alimentare e delle relazioni con i clien . In par colare, per quanto riguarda gli operatori adde al rifornimento e manu‐
tenzione dei distributori automa ci, il monitoraggio degli indicatori avviene di‐
re amente presso le installazioni dei distributori, e può essere effe uato dalla direzione e dagli adde commerciali. 40 LA13 Ripartizione del
personale per sesso e
altri indicatori di diversità
(anno 2011) Nella distribuzione per età anagrafica e genere presentata nel grafico LA13 per il 2011, si è scelto di riportare i numeri assolu e non i da percentuali stan e la rido a en tà complessiva degli stessi. L’anzianità lavora va del solo personale dipendente è riportata nel grafico LA13.1 e la suddivisione del personale per ruoli e mansioni è riportata in tabella. LA 13.2 La proprietà è tra enuta da 4 soci (50% maschio e 50% femmine) . C.D.A. non raccoglie informazioni rela ve al proprio personale che possano essere ri‐
conducibili a forme di discriminazione o manifestazione di diversità quali ad esempio il credo religioso, l'origine etnica , la disabilità, l'appartenenza poli ca. Fig. LA13
Classi di età in anni
C.D.A.
età del personale dipendente
61‐65
1
0
56‐60
11
0
51‐55
4
0
46‐50
6
0
41‐45
11
3
36‐40
17
2
31‐35
6
0
26‐30
3
1
20‐25
5
0
20
Fig. LA13.1
15
10
5
0
Maschi tot. 52
Femmine tot. 6
5
numero persone per classe di età
C.D.A . numero lavoratori dipendenti per anzianità n. 4 da 16 a 20 anni 7%
n. 10 da 11 a 15 anni 17%
n. 14 da 6 a 10 anni 24%
LA14 Rapporto tra gli
stipendi base degli uomini e quelli delle donne n. 30 da 0 a 5 anni 52%
Il rapporto tra lo s pendio base degli uomini rispe o a quello delle donne appartenen alla stessa categoria è pari è 1 a 1. 41 Tab. LA13.2
Suddivisione del personale per ruoli e mansioni
2012
2010
Femmine
33
1
2
1
1
2
1
1
3
2
1
8
8
8
8
8
8
PERS.
DIPENDENTE
1
1
1
1
1
1
CONTROLLO ADDETTO CONTROLLO GESTIOCGV GESTIONE NE
PERS.
DIPENDENTE
1
1
1
1
1
1
IMPIEGATI e
AMMINIResponsabile
AMM STRAZIONE
PERS.
DIPENDENTE
5
CEO
1
1
NIMENTO MANUTENZIONE DISTRIBUTORI
AUTOMATICI e
Responsabile
ADDETTI RIFOR- PERS.
NIMENTO DISTRI- DIPENBUTORI e JOLLY DENTE
ADDETTI RIFORADDETTI RIFOR- PERS.
NIMENTO MANU- NIMENTO DISTRI- NON DITENZIONE DISDBUTORI OUTSO- PENDENT
TRIBUTORI AUTOCURCING
E
MATICI e Responsabile
ASSISTENZA TECNICI DISTRI-
BUTORI AUTOMATICI e Responsabile
TECNICI
ASSICURA- RESP. QUALITA'
ZIONE QUALITA'
ADDETTO CONTA
AMMINISTRAZIONE
RICERCA e RESPONSABILE
SVILUPPO e
TRACCIABILITA'
PERS.
DIPENDENTE
COMMERCIALE
PERS.
AMMINISTRATIVI
DIPENMAGAZZINO,
DENTE
QUALITA' e SICUREZZA ALIMENTAPERS.
RE
DIPENDENTE
1
1
5
2
1
5
1
1
1
5
2
1
5
1
1
5
1
0
RESP. COMMERCIALI
PERS.
DIPENDENTE
3
3
3
3
3
3
MAGAZZINO RESP. ACQUISTI
PERS.
DIPENDENTE
2
2
2
2
1
1
61
54
60
53
57
50
7
10
COMMERCOMM CIALE
MAG ACQ
1
SOCIO
CAPITALE
ASS
TRA
SOCIO
DIREZIONE
ARD
R&S
1
SOCIO
ARD
AMM
SOCIO
DIREZIONE
OPERATORI ADDETTI RIFOR-
AQ
Part time
Maschi
34
Femmine
1
Maschi
35
TOT.
36
Femmine
1
SERVIZIO
OCS
TEAM SICUREZZA
HACCP/ ALIMENTARE
S.S.
DIR DIREZIONE
DIR
Maschi
36
DIREZIONE
OCS
DIR
TOT.
TOT.
MACRO MANSIONI
2011
Part time
RUOLO
Part time
TIPOLOGIA
RAPPORTO
DI LAVORO
FUNZIONE
SIGLA ORGANIGRAMMA
(AL 10 AGOSTO 2012)
37
DIR
e ADDETTI
Totali
di cui afferenti alla filiale di Moimacco —>
10
7
7
42 DIRITTI UMANI DMA HR Informazioni
Affrontare il tema del rispe o dei diri umani in C.D.A. ha inizialmente destato alcune sulle modalità di gestio- perplessità forse per un’abitudine a dare gli stessi per acquisi . ne La riflessione affrontata grazie alla serie di indicatori di seguito elenca non si ferma alle poche righe con cui gli stessi sono sta descri ed ha aperto un prospe va sul tema che allunga la visione rispe o al perimetro di azione della C.D.A. . Si è voluto pertanto innescare, senza pretendere di arrivare a conclusioni defini ve, un approccio che non dia per scontato il rispe o dei diri umani in C.D.A. e lungo la filiera in cui C.D.A. si inserisce, aprendo approfondimen che riguardano in par colare la cate‐
na di fornitura dei prodo che C.D.A. distribuisce. In C.D.A. viene sancito che: ‐ è vietato favorire e penalizzare professionalmente un lavoratore per razza, sesso, orien‐
tamento sessuale, ceto sociale, nazionalità, fede religiosa, invalidità, appartenenza sin‐
dacale e poli ca ‐ è vietato l’impegno di lavoratori in età scolare (scuola dell’obbligo) e in ogni caso di età inferiore ‐ è vietato o enere una prestazione lavora va so o minaccia di qualsiasi natura, con rica fisici o psicologici, con requisizione dei documen di iden tà, con la richiesta di denaro in cambio di lavoro ‐ è vietata qualsiasi forma di punizione corporale, coercizione mentale o fisica, violenza verbale ‐ è garan to il rispe o degli orari di lavoro ordinario e straordinario e dei turni di riposo secondo gli accordi contenu nei CCNL ‐ è garan to il rispe o degli accordi salariali previs dai CCNL con pagamento degli straordinari in busta paga e versamento dei contribu previdenziali. HR1 Operazioni con
considerazioni sui diritti
umani HR2 Fornitori valutati
in relazione al rispetto
dei diritti umani HR3 Ore totali di formazione dei dipendenti
su politiche e procedure
riguardanti tutti gli
aspetti dei diritti umani
rilevanti per l’attività
dell’organizzazione e
percentuale dei lavoratori formati La C.D.A. opera in un se ore di mercato e in un contesto locale in cui il rispe o dei diri umani non desta par colare preoccupazione. L’integrazione di fa ori riconducibili ai diri umani nei requisi delle performance della C.D.A. non sembra pertanto essere una strategia necessaria alla riduzione dei rischi di inves mento della stessa. Non si a endono nelle pra che aziendali che C.D.A. svolge e promuove casi di violazioni dei diri umani che possano comportare danni reputazionali. Si intende comunque implementare tra i criteri di scelta dei fornitori anche quelli lega alle loro poli che di responsabilità sociale e ambientale. In par colare questo approccio verrà sostenuto per i fornitori di materie prime come il caffè provenien da aree geografiche considerabili a rischio che si ispirino all'osservanza delle regole nei rappor con la Pubblica Amministrazione, di riservatezza e nel rispe o della Convenzione ILO. Nel corso del 2011‐2012, durante gli audit di qualifica dei fornitori, non sono state indivi‐
duate cri cità legate al non rispe o dei diri umani. Sono state richieste in tal senso ai fornitori di caffè specifiche dichiarazioni sul rispe o dei diri umani. Nell'ambito dei percorsi di formazione aziendale non è stato affrontato il tema sulle poli‐
che e procedure riguardan il rispe o dei dri umani. Si ri ene che per il po di a vità e di realtà sociale in cui la C.D.A. sviluppa il proprio servizio di distribuzione automa ca non sia necessario is tuire even specifici di forma‐
zione per i dipenden sul tema delle poli che e procedure riguardan i diri umani. E' intenzione della C.D.A. comunicare le poli che aziendali complessive con possibili ricadu‐
te in termini rispe o dei diri umani nell’ambito di percorsi forma vi già avvia o tra‐
mite il sistema di comunicazione interna, in riferimento alle poli che di ges one dei fornitori di prodo alimentari. 43 HR4 Casi di discriminazione Nel corso del 2011‐2012 non si sono verifica episodi lega a pra che discriminatorie. Nell’ambito della “discriminazione”, vengono prese in considerazione, non solo le situa‐
zioni in cui un dipendente viene tra ato in modo disuguale (imponendo oneri o negando benefici invece di valutare la persona in modo equo sulla base dei meri personali), ma anche la moles a intesa come commen o azioni che sono sgradite alla persona alla quale sono state rivolte. Alla C.D.A. Srl non sono mai state inoltrate denunce per episodi lega a pra che discri‐
minatorie né presso l’azienda, né presso le autorità competen . HR5 Rischi per il diritto Il diri o dei lavoratori, a cos tuire e aderire a qualsiasi organizzazione di loro scelta, non alla liberà di associazio- è mai stato messo in pericolo dalle poli che di lavoro e di ges one del personale a uate ne e al contrattazione
dalla C.D.A. Srl, tanto che non si è neppure ravvisata l’esigenza di is tuire par colari a ‐
collettiva vità di iden ficazione per questo par colare po di rischio. Dalla cos tuzione della società, infa , non si sono mai registrate contestazioni o segna‐
lazioni in merito a possibili limitazioni della libertà di associazione e contra azione col‐
le va. HR6 Ricorso al lavoro
minorile L’azienda, nel pieno rispe o delle principali dichiarazioni e legislazioni sui diri umani e delle Convenzioni 138 e 182 dell’OIL, ha sempre vietato l’impiego di persone di età infe‐
riore a 16 anni in qualunque fase del suo processo produ vo. Al momento non sono mai sta riscontra casi di lavoro minorile o in contrasto con le norma ve in merito all’istruzione obbligatoria, né all’interno dell’azienda, ne per quanto a conoscenza presso fornitori dire . HR7 Ricorso al lavoro
forzato Anche in questo caso l’Azienda non ha avuto evidenze di situazioni in cui sia stato fa o ricorso a qualche forma di lavoro obbligato, né presso la propria organizzazione, né pres‐
so propri fornitori e subfornitori. HR8 Percentuale del
personale addetto alla
sicurezza che ha ricevuto una formazione
sulle procedure e sulle
politiche riguardanti i
diritti umani rilevanti
per attività dell’organizzazione Il personale di sicurezza a cui C.D.A. si affida tramite appalto esterno è solamente quello che effe ua la sorveglianza no urna e fes va delle stru ure. Per tale personale non si ri ene necessario, visto la limitatezza del compito, lasciare all'azienda a cui C.D.A. si affi‐
da autonomia di formazione sul tema del rispe o dei diri umani. HR9 Numero di violazioni dei diritti della
comunità locale indigene e azioni intraprese In relazione agli aspe lega ai Diri Umani, l’azienda non ha ricevuto alcun po di san‐
zione né ne ha comminate ai suoi dipenden 44 IMPATTI NELLA SOCIETA' DMA SO Informazioni
C.D.A., nello svolgimento delle proprie a vità, ha intrapreso un percorso di iden fica‐
sulle modalità di gestio- zione, misurazione e valutazione degli gli impa che produce sulla colle vità in cui ne opera. Nei rappor con le is tuzioni pubbliche (autorità regolatorie e ispe ve), uniforma il proprio operato al rispe o delle leggi vigen in tema di an corruzione, pra che di mer‐
cato (es. concorrenza), condizioni di lavoro e rispe o dell’ambiente. C.D.A. non si è ancora formalmente dotata di un Modello Organizza vo ai sensi del D. Lgs. 231/01 sul regime di responsabilità amministra va a carico delle società ma di fa o, in a esa della redazione dello stesso, cerca di operare nel rispe o dei principi sanci . Ad esempio i rea contro la Pubblica Amministrazione (es. indebita percezione di contri‐
bu da parte dello Stato o di altro ente pubblico, corruzione,...), i rea societari e i rea commessi in violazione delle norme an nfortunis che e sulla tutela della salute sul lavo‐
ro e sulla sicurezza alimentare. In a esa della stru urazione del Codice di Comportamento, C.D.A. ribadisce nell'ambito degli incontri con il personale l’impegno al più rigoroso rispe o delle leggi e in par cola‐
re il divieto di compiere qualsiasi a o che possa coinvolgere la Società riguardo ai rea previs dal Decreto. SO1 Gestione degli impatti nella comunità C.D.A. intende affrontare con a enzione gli impa che le proprie a vità hanno nella comunità in cui opera, cercando di orientare le proprie poli che oltre il conseguimento di risulta economici posi vi, verso lo sviluppo sociale. Questo impegno si concre zza nell'a enzione alle proprie risorse umane che apparten‐
gono alla comunità locale, nelle inizia ve realizzate a favore della comunità a raverso donazioni e sponsorizzazioni e nella salvaguardia dei pos di lavoro crea . FP4 Natura, ambito ed
efficacia di qualsiasi
programma e pratica
(contributi in natura,
iniziative volontarie,
trasferimento di conoscenze, iniziative in
partnership e sviluppo
di prodotto) che promuovano l’accesso a
stili di vita sani; la prevenzione di malattie
croniche, la disponibilità
di alimenti sani, nutrienti ed accessibili e
migliorino il benessere
delle comunità svantaggiate C.D.A. si interfaccia quo dianamente con popolazioni di consumatori estremamente varie, che rappresentano istanze, carenze o eccessi nutrizionali di pologia e ampiezza diversi. Le sfide che C.D.A. ha affrontato nel 2011 e sviluppato nel 2012riguardano l'ampliamen‐
to dell'offerta tesa a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di specifici consumatori in termini di disponibilità e accessibilità di nuove pologie di prodo senza comprome e‐
re la salute. E' stata infa a vata una specifica divisione aziendale denominata Wellness che nel 2011 ha supportato un proge o quinquennale con GETUR (che opera nel se ore dell'accoglienza, nel se ore spor vo e della disabilità) per l'installazione di 50 distributo‐
ri, teso all'educazione verso un corre o s le di vita. I distributori installa offrono l'op‐
portunità di scelta ampliata a prodo salu s ci , senza glu ne, di cui mol a filiera corta, in un'o ca tesa a indebolire l'abbinamento distributore "automa co‐ca ve abi‐
tudini alimentari in raccordo con il proge o di CONFIDA " Sani e in Forma" teso a mi‐
gliorare la qualità e la varietà dei prodo inseri nei distributori automa ci. Nel corso del 2011 C.D.A. ha anche voluto ulteriormente rafforzare il proprio sviluppo di conoscenze in merito a: ‐ rilevanza del problema del sovrappeso ‐ corre s li di alimentazione e a vità fisica Lungo questo percorso di trasferimento e importazione di conoscenze sono sta presi in rassegna diversi proge avvia in passato dalle Is tuzioni sia locali (es. merende sane nelle scuole della ASS. n. 4 “Mediofriuli” ) che extraregionali (es. proge o Confida – AUSL Modena). L’a enzione di C.D.A., in un’o ca di “conoscenza aperta”, si è concentrata su un pro‐
ge o extraregionale (San Donato Milanese) avviato nel 2010 e che si concluderà nel 2015 denominato E.A.T. (Educazione Alimentare Teanegears) che coinvolge oltre 600 ragazzi delle scuole medie ogni anno e prevede lezioni nelle classi con medici nutrizioni‐
s , invio di sms educa vi, fornitura di contapassi e percorsi alimentari personalizza . C.D.A. dopo gli approfondimen e gli scambi intercorsi nel 2011 ha valutato di aderire sostenendo finanziariamente e con il trasferimento di conoscenze il proge o E.A.T. a par re dal 2012 con le seguen mo vazioni: 45 FP4 (continua)
‐ Importanza di intervenire sulla popolazione di ragazzi in età cri ca, in luoghi come le scuole, con programmi educa vi integra e mira a una corre a alimentazione e a cor‐
reggere la sedentarietà e a favorire l’a vità fisica ‐ Approccio educa vo orientato a metodologie teorico‐pra che e innova ve (corsi di educazione alimentare condo da medici nutrizionis , redazione di diari alimentari, coinvolgimento delle famiglie, u lizzo di nuove tecnologie quali gli sms a tema e l’impie‐
go di contapassi individuali e sito web educa vo e valuta vo dei risulta raggiun ‐ Promozione del proge o da parte di un sogge o che garan sce un approccio di ricerca: IRCCS (Policlinico San Donato) ‐ Monitoraggio del proge o da parte di un organi terzi quali l’ASL Milano 2 e il Comitato Tecnico e Scien fico “Scuola e Cibo” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. ‐ Possibilità di un effe vo scambio di conoscenze me endo a disposizione del proge o l’esperienza specifica maturata da C.D.A. nel proprio se ore di riferimento ed importan‐
do spun e conoscenze. Il de aglio del proge o e dei risulta è consultabile alla pagina internet h p://
www.cdacom.it/files/pictures/green/proge o_EAT_s.pdf SO2 Monitoraggio del
Nell'ambito di una valutazione complessiva dei rischi lega ai possibili fenomeni di corru‐
rischio di corruzione zione C.D.A. ha individuato come unica area meritevole di approfondimento quella Com‐
merciale (COM). Con il personale commerciale adde o a tale area nel tempo, anche se SO3 Personale formato
in maniera non organica, è stato affrontato il tema delle corre e prassi di promozione e sulla prevenzione dei
sviluppo di nuova clientela che prevedono sempre l'approvazione dei nuovi contra da reati di corruzione parte della Direzione aziendale. E' intenzione per il periodo 2012‐2013di riaffrontare in maniera organica la tema ca nell'ambito dello sviluppo del Codice E co e del tema della responsabilità amministra ‐
va aziendale (legge 231/2001). SO4 Azioni intraprese
Non si sono verifica casi in cui sia stato necessario avviare azioni disciplinari ineren a a seguito di casi di cor- pra che commerciali che potessero esporre a ipotesi di corruzione o sollecitazioni nei ruzione confron dei clien . Nelle pra che commerciali di acquisizione nuovi clien l'azienda ha avviato con il personale adde o un approfondimento specifico tramite gli incontri perio‐
dici con il personale commerciale sulle corre e modalità di ges one dei rappor con i clien contra uali. L’approfondimento di queste dinamiche e dei singoli casi ha permesso di creare una cul‐
tura comune di riferimento che cos tuirà il tessuto su cui costruire il codice e co azien‐
dale che a ualmente è in fase di proge o. SO5 Posizioni sulla
C.D.A. non ha esercitato azioni dire e di lobbing nell'ambito del se ore di appartenenza politica pubblica e lob- su is tuzioni o amministrazioni . bying Nell'anno 2011 nell'ambito dell'associazione di categoria CONFIDA, C.D.A. ha sostenuto le posizioni pubbliche che la stessa associazione ha manifestato in merito alle poli che sui prezzi al consumo, alla ridefinizione dell'immagine pubblica del vending con un suo riposizionamento sulle tema che della sostenibilità. Quest'ul mo tema è stato ogge o di approfondimento dire o da parte di C.D.A. tramite il suo CEO anche nell'ambito del Gruppo dei Giovani Industriali di Udine. C.D.A. intende assumere una posizione di forte riconoscibilità nel se ore di mercato di riferimento sposando azioni e poli che aziendali più orientate a creare a ra vità verso l’azienda piu osto che esercitare lecite pressione verso sogge esterni. S06 Totale dei contriNessuno buti finanziari e benefici prestati a partiti,
politici e istituzioni per
Paese SO7 Numero di azioni
legali per comportamenti anti-competitivi SO8 Sanzioni per non
conformità a leggi o
regolamenti Nessuna Nel 2011, come negli anni preceden non si sono registrate sanzioni a leggi o regolamen‐
sulla frode contabile, discriminazione sul posto di lavoro, corruzione. L'importo monetario delle sanzioni ineren al codice della strada ammonta complessiva‐
mente a 206 euro riconducibili a 4 episodi connessi a irregolarità nella sosta dei mezzi. 46 RESPONSABILITA' DI PRODOTTO DMA PR Informazioni
C.D.A. nel 2011 ha dato nuovo impulso all'impegno nella garanzia sulla sicurezza dei sulle modalità di gestio- prodo che distribuisce acquisendo nel proprio organico figure in grado di supportare ne un percorso scien fico di ricerca e sviluppo in tale direzione. PR1 Salute e sicurezza
dei prodotti e servizi PR2 Numero totale di
casi di non-conformità L'azienda ha da tempo avviato un percorso di valutazione dei prodo distribui e del servizio offerto. La sicurezza alimentare viene normalmente affrontata in maniera integrata nell'ambito di manuali e procedure connesse al sistema di ges one della qualità ed al percorso in‐
trapreso nel 2011 che ha portato all'o enimento della cer ficazione ISO 22000 nel 2012, specifica per la sicurezza alimentare. Per poter affrontare con maggiore competenza e integrazione sia il tema della sicurezza alimentare che quello della salute è stata creata nell'organigramma una specifica funzio‐
ne nel 2011 rinforzando l'organico con l'assunzione di un Tecnologo Alimentare a cui è stato ritenuto di affidare anche la funzione di ricerca, sviluppo e sostenibilità. Per tu i prodo distribui già confeziona (maggiori volumi di vendita snack, panini e bevande pronte) e per quelli prepara al momento (bevande calde) sono state sviluppa‐
te e a uate, specifiche procedure che affrontano il tema della sicurezza alimentare nelle varie fasi (ricerca sul mercato, verifica cer ficazioni, verifica cara eris che tecnico‐
alimentari, acquisizione‐immagazzinaggio, rifornimento distributori automa ci, ges one distributori, smal mento, riuso e riciclaggio, marke ng e promozione). Per quanto riguarda il tema della salute l'azienda ha a vato nel 201 1 un'area di appro‐
fondimento sul tema denominata Divisione Wellness con l'intento di ampliare la gamma di offerta dei prodo distribui offrendo alterna ve maggiormente in linea con i corre s li di alimentazione. In merito agli impa ambientali la C.D.A. concentra la maggiore quota degli stessi nell'area del : ‐ consumo di combus bili fossili per l'alimentazione dei furgoni e nella conseguente emissione di gas di combus one ‐ generazione indire a di rifiu da imballaggi (smal principalmente a cura del cliente/
consumatore finale dei prodo distribui da C.D.A.). Su tali aspe l'azienda ha avviato sempre nell'ambito della rendicontazione globale un percorso di qualificazione e misura degli impa allo scopo di avviare azioni mirate per la riduzione degli stessi (specifica formazione su guida ecosostenibile, acquisto di mezzo a metano, sviluppo futuro di proge di co‐marke ng su mezzi a rido e emissioni di CO2, selezione di imballaggi avviabili al riciclaggio). Nel 2011 sono state rilevate 10 non conformità dal sistema di ges one interno, di cui alcune ineren la sicurezza alimentare nelle fasi preliminari alla distribuzione, che hanno a vato le conseguen azioni corre ve. Nel periodo di rendicontazione 2011 non sono state irrogate a C.D.A. Srl sanzioni ammi‐
nistra ve o giudiziarie ineren la responsabilità di prodo o. Resta aperto dal 2010 un procedimento di natura amministra va riconducibile alla pre‐
senza in un distributore di un prodo o alimentare scaduto da un giorno. Questo episo‐
dio, nella sua spiacevolezza, è stato la leva che portato l’azienda a implementare la cer ‐
ficazione ISO 22000, a potenziare le procedure di monitoraggio e le azioni corre ve e a inves re nell’acquisto di ulteriori strumentazioni per migliorare ogni fase del sistema di consegna del prodo o e ges one dei distributori. FP5 Percentuale dei
L'azienda ha avviato nel 2011 un sistema co approfondimento sul tema della sicurezza volumi di produzione
alimentare finalizzato a dotarsi di una solida stru ura procedurale a garanzia della stes‐
realizzati in stabilimenti sa. In tale percorso ha iden ficato nello strumento della cer ficazione ISO 22000 la pos‐
certificati da un ente
sibilità di testare la bontà del sistema delle procedure ado ate ed a uate. terzo indipendente seL'ente terzo che ha rilasciato la cer ficazione è il CSI e la cer ficazione copre il 100% del condo standard di sisteciclo di a vità erogato da C.D.A. . mi di gestione della
C.D.A. ha inoltre avviato nel 2011 e concluso nel 2012 il percorso per l'o enimento del sicurezza alimentare
marchio TQS che rappresenta nel se ore del Vending una specifica cer ficazione a parte riconosciuti a livello
di un organismo terzo (CSQA) rela va a sicurezza e qualità di eccellenza. (parametri più internazionale. restri vi e monitoraggi di processo). Nel 2012 è stata inoltre riconfermata, a seguito di revisione periodica, la cer ficazione ISO 9001 da parte di CSI‐CERT. 47 FP6 Percentuale dei volumi di vendita totali di prodotti di
consumo, suddivisi per categoria, con ridotto contenuto
di grassi saturi, acidi grassi trans, sodio e zuccheri aggiunti, in tab. FP6-7 691046 1498196 11814 19693 28807 868369 507814 1835511 Percentuale di vendita sulla categoria di appartenenza senza acidi grassi trans Sono stati conteggiati solo gli
alimenti che tra gli ingredienti
non riportano margarine. Non sono stati conteggiati alimenti con indicazioni generiche
come "grassi vegetali" % 13,39 5,04 N.A. N.A. 0,99 N.A. N.A. N.A. senza acidi grassi saturi Sono stati conteggiati solo gli
alimenti che tra gli ingredienti
non riportano grassi di origine
animale o di alcuni vegetali (es.
palma) % 11,31 0,61 0,00 0,00 0,99 N.A. N.A. N.A. senza zuccheri Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande accompagnati da dichiarazione specifica
di assenza di zuccheri % 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 N.A. senza zuccheri aggiun Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande accompagnati da dichiarazione di assenza di zuccheri aggiunti % 1,08 0,00 21,20 0,00 0,00 0,00 0,00 N.A. % 0,00 0,00 95,01 0,00 0,00 0,00 24,75 0,00 % 0,00 0,00 0,00 44,74 0,00 0,00 6,31 N.A % 1,08 2,40 0,00 0,00 0,99 0,00 6,32 N.A % 0,00 0,23 0,00 44,74 0,00 0,00 58,86 0,00 % 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6,00 0,00 % 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 N.A senza sodio rido o contenu‐
to sodio più fibre più vita‐
mine più mine‐
rali più fito‐
chimici acqua in bottiglia bevande Quantità vendute in pz. per
categoria (100%)  bevanda lattina DEFINIZIONI gelati 2011 yogurt TOTALI
Frutta Snack dolce CATEGORIE > Snack salato Tab.
FP6-7
FP7 Percentuali dei volumi di vendita totali di
prodotti di consumo, suddivisi per categoria, che
contengono ingredienti arricchiti di sostanze nutritive quali fibre, vitamine, minerali, fitochimici o
additivi alimentari funzionali, in tab. FP6-7 Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande dalla cui
scheda tecnica risulti un contenuto di sodio pari a 0 Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande dalla cui
scheda tecnica risulti un valore
di sodio inferiore a 0.05 g/100
g Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande per le quali
il produttore dichiara addizionato di fibre Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande per le quali
il produttore dichiara addizionato di vitamine Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande per le quali
il produttore dichiara addizionato di minerali Sono stati conteggiati solo
alimenti e bevande per le quali
il produttore dichiara addizionato di fitochimici km0 Sono stati conteggiati i prodotti
provenienti dalla regione FVG % 0,95 3,28 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 77,68 km1 Sono stati conteggiati i prodotti
provenienti dalle regioni confinanti con il FVG % 0,00 14,08 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 21,55 senza glu ne Sono stati conteggiati i prodotti
con dichiarazione senza glutine
(e quindi adatti a celiaci) % 1,08 0,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Equo e solidale Sono stati conteggiati i prodotti
con dichiarazione equosolidale % 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 biologico Sono stati conteggiati i prodotti
con dichiarazione “biologico”
del produttore
% 0,00 0,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 48 PR3 Informazioni su
prodotti e servizi Le informazioni che C.D.A. ha veicolato nel 2011 in merito agli impa di sostenibilità dei prodo distribui si sono limitate a quelle presen sulle eventuali e che e apposte all'origine dal produ ore. C.D.A. distribuisce circa 150 prodo provenien da circa 50 fornitori. Ogni produ ore applica proprie poli che informa ve di prodo o e C.D.A. nell'ambito del proprio sistema di ges one della qualità e sicurezza alimentare a ua procedure di selezione degli stessi. Fino al 2011 si distribuiva con le informazioni del produ ore. C.D.A. è pertanto in grado di distribuire prodo che per la maggior parte riportano indicazioni specifiche in merito a : ‐ provenienza dei componen del prodo o; ‐ contenuto di sostanze che possono avere un impa o ambientale o sociale; ‐ u lizzo sicuro del prodo o o servizio; ‐ smal mento del prodo o e impa ambientali/sociali. E' intenzione di C.D.A. aumentare il livello informa vo sui prodo e servizi eroga , ri‐
spe o a quelli riporta sulla confezione dei prodo stessi dando evidenza, se presen , a cer ficazioni biologiche, di commercio equo e solidale, impa o in termini di CO2, confe‐
zioni riciclabili. Con il percorso di cer ficazione ISO 22000 (GRUPPO SICUREZZA ALIMENTARE) prevede dall’aprile 2012 un panel con cui i singoli prodo vengono valuta (OGM FREE, WELL‐
NESS, SENZA ZUCCHERO, ..) FP8 Politiche e pratiche Per tu i prodo distribui già confeziona (che rappresentano la maggior varietà ven‐
di comunicazione ai
dita snack, panini e bevande pronte) e per quelli prepara al momento (bevande calde) consumatori su ingresono presen e rispe a i requisi di e che atura applicabili al mercato del prodo o dienti e informazioni
(es. valori delle Dosi Giornaliere Raccomandate‐ non nella macchina dei CALDI). I consu‐
nutrizionali che vanno
matori possono accedere alle informazioni tramite le e che e riportate sul prodo o oltre a quanto previsto
(elenco ingredien , coloran , addi vi, conservan , dolcifican , allergeni, ) già confezio‐
dai requisiti di legge. nato realizzate sullo stesso dal produ ore o tramite quelle esposte sul distributore auto‐
ma co (es. per le bevande preparate al momento). In alcuni casi sono sta riporta dei "claim " (es. buono e sano) che a rano riportano l'a enzione su prodo categorizza dall'azienda in funzione di un miglior apporto nutrizionale. Per la definizione e scelta dei claim l'azienda ha avviato nel 2011 un approfondimento (partecipazione a seminari specifici) sui Regolamen della Commissione Europea alo scopo di ges re con appropriatezza i messaggi rivol al consumatore finale. Su ogni distributore viene riportato un numero verde e l'indirizzo internet del portale aziendale allo scopo di supportare il cliente nel reperimento di ulteriori informazioni su ingredien e aspe nutrizionali. Prossimamente verrà avviato un approfondimento con l’ufficio stampa esterna per defi‐
nire l’allineamento a codici volontari di corre ezza . 49 PR4 Numero di casi di
non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni dei prodotti/
servizi PR5 Customer satisfaction Nel 2011 sono state rilevate 10 non conformità dal sistema interno di cui alcune ineren‐
la sicurezza alimentare in fase preliminare, che hanno a vato le conseguen azioni corre ve. Per poter meglio de agliare il quadro di riferimento sulla ges one dei rappor e dei bi‐
sogni dei propri clien , dal 2011 è stata rinnovata la procedura con cui vengono effe uate le indagini in merito. A ualmente, quindi, l'a vità viene svolta in maniera con nua va dal personale com‐
merciale, in occasione delle visite presso i clien , u lizzando diversi strumen : ‐ una vera e propria rilevazione di Customer Sa sfac on mirante a o enere il giudizio del 5% dei clien o almeno di 100 di essi; ‐ la valutazione semestrale dei reclami pervenu all’assicuratore qualità; ‐ una valutazione personale dei bisogni inespressi dal cliente, realizzata an‐
che testando in prima persona il livello qualita vo del servizio e dei pro‐
do offer e me endoli in relazione con gli standard aziendali stabili (ISO 9001, ISO 22000, TQS). Tu e le informazioni ricavate vengono u lizzate dal sistema di ges one della qualità per valutare le prestazioni dell’azienda e raccogliere informazioni sulle par colari esigenze di ogni cliente al fine di migliorare il servizio offerto. Nel 2011, in merito alla Customer Sa sfac on, sono state raccolte 150 schede di valu‐
tazione che coprono tu e le fasce di clientela. La metodologia di realizzazione dell’indagine prevede la compilazione di un ques onario con 9 domande rela ve al servizio offerto più uno spazio per i suggerimen . Le aree indagate riguardano l'assistenza commerciale, tecnica, telefonica, il rifornimento dei distributori automa ci, la cortesia degli operatori, la qualità dei prodo , la varietà pologica degli stessi e l'efficienza dei distributori. Nel 2011 il dato medio generale si colloca tra il giudizio buono e o mo; l’indicatore “peggiore” registra comunque il 71% di clien soddisfa ed è riferito alla qualità e gusto del caffè. Nel corso del 2011 non ci sono sta reclami da parte clien (l’unico formalizzato è stato rifiutato dalla C.D.A. SRL poiché non era di sua competenza). PR6 Leggi, standard e
La C.D.A. appar ene al se ore del Vending, forse più conosciuto come se ore delle di‐
codici volontari in tema stribuzione automa ca di alimen e bevande. Il se ore, nel suo complesso, e la C.D.A. si di marketing e pubblici- sta impegnando in modo significa vo negli ul mi anni a favorire una cultura della pro‐
tà mozione della salute e di corre s li di vita. In tale percorso va le a so o forma di marke ng sociale l'adesione alle inizia ve di Confida (associazione di categoria del Vending) quali: ‐ 2005 Carta dei Servizi ‐ linee guida sui capitola d'appalto L'a vità di marKe ng tramite stampa, internet, promozioni e concorsi è curata per il tramite di un'agenzia esterna con la quale vengono condivise le strategie globali princi‐
palmente focalizzate sul servizio offerto. Per quanto riguarda il marke ng rela vo ai prodo offer , questo a livello globale fa parte delle poli che pubblicitarie delle aziende produ rici. La C.D.A. non commercializza prodo proibi e risponde tramite il proprio servizio clien‐
a interrogazioni o preoccupazioni che possano riguardare gli alimen distribui , anche con il contributo dei produ ori degli stessi. PR7 Numero totale
Non sono state registrate nel periodo di rendicontazione ed in passato segnalazioni o (suddiviso per tipolocasi di non conformità a regolamen o codici volontari ineren l'a vità di marke ng. gia) di casi di non conformità a regolamenti o
codici volontari riferiti
all’attività di marketing
50 PR8 Numero di reclami
documentati relativi a
violazioni della privacy
e a perdita dei dati dei
consumatori Non sono pervenu reclami rela vi alla violazione della privacy nel periodo di rendicon‐
tazione (2011) o preceden e non ci sono state fughe, fur o perdite di da dei clien . Il metodo di raccolta, ges one, archiviazione dei da garan sce il rispe o della norma va italiana vigente. PR9 Sanzioni per non
conformità a leggi o
regolamenti Nel periodo di rendicontazione 2011 e 2012 non sono state irrogate a C.D.A. sanzioni amministra ve o giudiziarie ineren la responsabilità di prodo o. Nel 2011 sono state rilevate 10 non conformità dal sistema di ges one interno, di cui alcune ineren la sicurezza alimentare nelle fasi preliminari alla distribuzione, che hanno a vato le conseguen azioni corre ve. Nel periodo di rendicontazione 2011 non sono state irrogate a C.D.A. Srl sanzioni ammi‐
nistra ve o giudiziarie ineren la responsabilità di prodo o. Resta aperto dal 2010 un procedimento di natura amministra va riconducibile alla pre‐
senza in un distributore di un prodo o alimentare scaduto da un giorno. Questo episo‐
dio, nella sua spiacevolezza, è stato la leva che portato l’azienda a implementare la cer ‐
ficazione ISO 22000, a potenziare le procedure di monitoraggio e le azioni corre ve e a inves re nell’acquisto di ulteriori strumentazioni per migliorare ogni fase del sistema di consegna del prodo o e ges one dei distributori. APPROVVIGIONAMENTO DMA SG Informazioni
C.D.A. distribuisce alimen e bevande preconfezionate nell'ambito di un mercato dei sulle modalità di gestio- fornitori molto ar colato per numero, collocazione e volume di prodo messi a disposi‐
ne zione ed acquisi . L'azienda ha ado ato poli che di approvvigionamento che gradualmente cercano di implementare, tra i parametri da considerare, gli elemen connessi alla sostenibilità nella scelta dei fornitori (es. approccio "km 0 oriented" ). In tale ambito è comunque necessario confrontarsi con i fornitori leader di mercato e mul nazionali che di certo non sono a km 0. La logica di graduale avvicinamento ai fornitori più "virtuosi" è incentrata sull'inves ‐
mento in conoscenza e rilevanza delle informazioni. In tale percorso oltre agli elemen e standard (ISO, HACCP) di qualificazione/selezione dei fornitori già ado a , la C.D.A. sta cercando di parametrare altri macroelemen : a. fornitori locali b. fornitori equo/solidali (standard WFTO) c. produ ori biologici (principi IFOAM) d. fornitori già impegna in proge di sostenibilità ambientale (tavola rotonda Olio di Palma RSPO, Codice condo a comunità del Caffè C4, Forest Stewadship Council FSC). Allo scopo di sistema zzare tale poli ca di approvvigionamento è in corso di messa a punto una specifica scheda di punteggio fornitore all'interno della quale compaiono oltre ai parametri di qualità e sicurezza alimentare anche gli indicatori di poli che di sostenibilità. 51 Percentuale del volume
di acquisti effettuati da
fornitori che operano in
conformità alla politica
di approvvigionamento
dell’azienda Percentuale del volume
di acquisti per i quali è
stata verificata la conformità con standard
produttivi di responsabilità credibili e riconosciuti a livello internazionale, distinti per
standard Benessere degli animali La modalità di approvvigionamento che C.D.A. ha stru urato negli anni è orientata a garan re un flusso in ingresso e uscita dei prodo alimentari dal proprio magazzino compa bile con un rinnovo regolare e veloce degli stessi in funzione di obie vi di sicu‐
rezza alimentare e di qualità defini nell'ambito di un consolidato sistema di ges one. Nell'ambito del proprio se ore è stato possibile osservare che il panorama del sistema di approvvigionamento è in con nua evoluzione. Il numero dei produ ori che effe uano dire amente il trasporto verso il magazzino C.D.A. si riduce progressivamente a favore di sogge che operano su un mercato della logis ca e consegna che complessivamente deve ancora sviluppare a pieno un’offerta specializzata. Questo fase richiede pertanto una sempre maggiore a enzione in fase di acce azione dei prodo alimentari in ingresso, evitando o mantenendo in a esa di verifica defini va, quelli che non rispe ano i parametri tecnico‐qualita vi e di sicurezza alimentari richies . Un rapporto consolidato con i produ ori e fornitori principali ha comunque permesso negli anni di confermare una poli ca di garanzia reciproca in termini di acce azione‐
rifiuto dei prodo che antemponga sempre la tutela del consumatore finale. Anche nel 2011 lo standard principale di riferimento in C.D.A. per quanto riguarda la selezione di fornitori è quello della qualità/prezzo , intendendo per qualità una dimen‐
sione variabile che sempre più si è cercato di declinare in sostenibilità complessiva. Nel fare questo è per ora possibile affermare che i principali fornitori di C.D.A. in termini di volume di prodo o che degli stessi viene distribuito hanno a vato programmi e pro‐
ge riconducibili a standard di responsabilità riconosciu a livello internazionale. Non applicabile in quanto il ciclo di lavoro della C.D.A. non prevede allevamento o tra‐
sporto di animali 52 INDICE ANALITICO del REPORT di SOSTENIBILITA’ e ALLINEAMENTO CON LE LINEE GUIDA GRI G3
(TAVOLA DEGLI INDICATORI 3.12)
PROFILO 1 Strategia e analisi 1.1 Dichiarazione dell'Amministratore Delegato 1.2 Principali impatti, rischi opportunità 2 Profilo dell'organizzazione 2.1 Nome dell'organizzazione 2.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi 2.3 Struttura operativa 2.4 Sede principale 2.5 Paesi di operatività 2.6 Assetto proprietario e forma legale 2.7 Mercati serviti 2.8 Dimensione dell'organizzazione 2.9 Cambiamenti significativi 2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti 3 Parametri del report Profilo 3.1 Periodo di rendicontazione 3.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio 3.3 Periodicità di rendicontazione 3.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio Obiettivo e perimetro del report Pag. 3 8 Pag.
9 9 10 10 10 10 10 11 11 11 Pag.
12 12 12 12 12 12 Completo Completo Completo Completo Completo Completo Livello di approfondimento Completo Completo - Completo 3.8 Informazioni relative alle altre società collegate 13 Completo 3.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo 13 Completo 3.10 Modifiche rispetto al precedente bilancio 13 Completo 3.11 Cambiamento significativi rispetto al precedente bilancio 13 Completo 13 13 13 13 - Governance 13 13 4.2 Indicare se il Presidente ricopre anche un ruolo esecutivo 14 4.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi 14 4.4 Meccanismi degli azionisti e dipendenti per fornire raccomandazioni 14 4.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance 14 4.6 Conflitti di interessi 14 4.7 Qualifiche degli amministratori 14 4.8 Missione, valori, codici di condotta e principi 14 4.9 Come identificare e gestire le performance economiche ambientali e soci. 15 4.10 Processo per valutare le performance del CdA 15 Impegno in iniziative esterne 15 4.11 Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale 15 4.12 Adozione di codici e principi in ambito economico, sociale e ambientale 15 4.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria 15 Coinvolgimento degli stakeholder 16 4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti 16 4.15 Principi per identificare gli stakeholder da coinvolgere 16 4.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder 16 4.17 Criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni 16 4.1 Struttura di governo Completo 3.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio Pag.
NOTE - Completo Completo 4 Governance, impegni, coinvolgimento Completo 13 13 3.13 Attestazione esterna NOTE Completo 3.6 Perimetro del bilancio 3.12 Tabella di riferimento Completo Livello di approfondimento Completo 12 Accreditamento del bilancio NOTE Completo 3.5 Processo per la definizione dei contenuti Indice dei contenuti del GRI Livello di approfondimento Completo Completo - Completo Livello di approfondimento - Completo Completo Completo Completo Completo Completo Completo Completo Completo Completo - Completo Completo Completo - Completo Completo Completo Completo NOTE 53 MODALITA' GESTIONE INDICATORI
PERFORMANCE ECONOMICA DMA EC Informazioni sulle modalità di gestione EC1 Valore economico direttamente generato e distribuito EC2 Implicazioni finanziarie e altri rischi e opportunità connesse con i
cambiamenti climatici EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di definizione del piano pensionistico EC4 Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione 17 17 18 18 18 EC5 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative 18 EC6 Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori
locali EC7 Procedure di assunzione in loco 18 EC8 Sviluppo ed impatto di investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica utilità EC9 Impatti economici indiretti PERFORMANCE AMBIENTALE DMA EM Informazioni sulle modalità di gestione EN1 Materie prime utilizzate per peso o volume EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato EN3 Consumo diretto di energia per fonte EN4 Consumo indiretto di energia per fonte EN5 Risparmio energetico dovuto alla conservazione e ai miglioramenti in
termini di efficienza EN6 Prodotti e servizi per l'efficienza energetica o basati sull'energia rinnovabile EN7 Iniziative per la riduzione dei consumi energetici indiretti EN8 Consumo di acqua EN9 Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo d’acqua EN10 Percentuale e volume totale d’acqua riciclata e riutilizzata EN11 Terreni posseduti affittati o gestiti in aree protette, di significativo
valore per la biodiversità EN12 Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità EN13 Habitat protetti o ripristinati EN14 Strategie, azioni attuate, piani futuri per gestire gli impatti sulla
biodiversità EN15 Numero delle specie elencate nella lista rossa IUCN e nelle liste nazionali delle specie protette che trovano il proprio habitat nelle aree di
operatività dell’organizzazione, suddivise per livello di rischio di estinzione EN16 Emissioni di gas ad effetto serra EN17 Altre emissioni indirette di gas ad effetto serra EN18 Attività per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra EN19 Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono EN20 Altre emissioni in atmosfera EN21 Scarichi idrici EN22 Produzione rifiuti e metodi di smaltimento EN23 Numero totale e volume di sversamenti inquinanti EN24 Peso dei rifiuti classificati come pericolosi in base alla Convenzione
di Basilea (allegati I, II, III, e VIII) che sono stati trasportati, importati,
esportati o trattati e loro percentuale trasportata all’estero EN25 Identità, dimensione, stato di salvaguardia e valore della biodiversità della fauna e della flora acquatica e i relativi habitat colpiti in maniera
significativa dagli scarichi di acqua e dalle dispersioni provocate dall’organizzazione EN26 Impatti di prodotti e servizi sull'ambiente EN27 Tasso dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni in materia ambientale Pag. EN29 Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/
materiali e per gli spostamenti del personale EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente, suddivise per
tipologia Livello di approfondimento NOTE Parziale Completo CORE Completo Completo Completo Non trattato Parziale CORE CORE CORE ADD CORE CORE 18 18 Completo 18 Parziale Livello di approfondimento Completo NOTE Completo CORE Parziale Completo CORE Completo CORE ADD Pag. 19 20 21 21 21 22 22 Parziale Completo Completo CORE ADD CORE ADD 22 23 23 Completo ADD Completo Completo CORE ADD 23 24 Completo ADD 24 24 24 Completo Completo Completo Completo 24 24 25 25 28 28 CORE ADD ADD ADD 24 24 24 24 CORE Completo Completo CORE Completo CORE Completo ADD Parziale CORE Parziale CORE Completo Completo CORE CORE Completo CORE ADD Completo ADD 28 Completo 28 28 Non trattato 28 Non trattato Completo 28 Completo 30 Completo CORE CORE CORE ADD ADD 54 PERFORMANCE SOCIALE DMA LA Informazioni sulle modalità di gestione LA1 Ripartizione del personale per tipo, contratto e regione LA2 Turnover per età, sesso e regione LA3 Benefit previsti per i lavoratori a tempo pieno, ma non per
lavoratori part time o a termine, suddivisi per principali siti produttivi LA4 Grado di copertura dei contratti collettivi LA5 Periodo minimo di preavviso per modifiche operative Percentuale del tempo di lavoro perso a causa di vertenze, scioperi
e/o serrate, per paese. LA6 Percentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la
salute e la sicurezza LA7 Infortuni sul lavoro e malattie LA8 Programmi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo
dei rischi a supporto del personale in relazione a disturbi o a malattie gravi LA9 Accordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza LA10 Formazione del personale LA11 Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti
di carriera LA12 Percentuale di dipendenti che ricevono regolarmente valutazioni delle performance e dello sviluppo della propria carriera LA13 Ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversità LA14 Rapporto tra gli stipendi base degli uomini e quelli delle donne DIRITTI UMANI DMA HR Informazioni sulle modalità di gestione HR1 Operazioni con considerazioni sui diritti umani HR2 Fornitori valutati in relazione al rispetto dei diritti umani HR3 Ore totali di formazione dei dipendenti su politiche e
procedure riguardanti tutti gli aspetti dei diritti umani rilevanti per l’attività dell’organizzazione e percentuale dei lavoratori
formati HR4 Casi di discriminazione HR5 Rischi per il diritto alla liberà di associazione e al contrattazione collettiva HR6 Ricorso al lavoro minorile HR7 Ricorso al lavoro forzato HR8 Percentuale del personale addetto alla sicurezza che ha
ricevuto una formazione sulle procedure e sulle politiche riguardanti i diritti umani rilevanti per attività e l’organizzazione HR9 Numero di violazioni dei diritti della comunità locale indigene e azioni intraprese IMPATTI NELLA SOCIETA' Livello di approfondimento 34 34
35 Completo Completo Parziale 35 35 36 36 36 36 38
Non trattato Completo Completo Completo Completo Completo Completo 38 38 39 39 40 40 Pag. 42 42 42 Completo NOTE CORE CORE ADD CORE CORE CORE CORE CORE ADD Completo Completo CORE ADD Completo ADD Completo Completo Livello di approfondimento Completo CORE CORE NOTE Completo Parziale CORE CORE 42 Parziale 43
43
Completo Completo CORE Completo Completo Completo CORE CORE 43 43 43
43 Pag. 44
SO1 Gestione degli impatti nella comunità 44 44
45 45 45 45 45 45 45 CORE ADD DMA SO Informazioni sulle modalità di gestione FP4 Natura, ambito ed efficacia di qualsiasi programma e
pratica (contributi in natura, iniziative volontarie, trasferimento di conoscenze, iniziative in partnership e sviluppo di
prodotto) che promuovano l’accesso a stili di vita sani; la
prevenzione di malattie croniche, la disponibilità di alimenti
sani, nutrienti ed accessibili e migliorino il benessere delle
comunità svantaggiate SO2 Monitoraggio del rischio di corruzione SO3 Formazione sulla prevenzione dei reati di corruzione SO4 Azioni intraprese a seguito di casi di corruzione SO5 Posizioni sulla politica pubblica e lobbying SO6 Totale dei contributi finanziari e benefici prestati a partiti, politici e relative istituzioni per Paese SO7 Numero di azioni legali per comportamenti anticompetitivi, anti-trust e pratiche di monopolio SO8 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti Pag. Completo Livello di approfondimento ADD NOTE Completo Parziale CORE Completo CORE Completo Completo Completo Completo Completo CORE CORE CORE CORE Completo Completo ADD ADD CORE 55 RESPONSABILITA' DI PRODOTTO Pag. NOTE DMA PR Informazioni sulle modalità di gestione 46 Parziale PR1 Salute e sicurezza dei prodotti e servizi 46 Completo CORE PR2 Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non-conformità
a regolamenti e codici volontari riguardanti gli impatti su salute e
sicurezza dei prodotti/servizi durante il loro ciclo di vita FP5 Percentuale dei volumi di produzione realizzati in stabilimenti
certificati da un ente terzo indipendente secondo standard di sistemi
di gestione della sicurezza alimentare riconosciuti a livello internazionale. FP6 Percentuale dei volumi di vendita totali di prodotti di consumo,
suddivisi per categoria, con ridotto contenuto di grassi saturi, acidi
grassi trans, sodio e zuccheri aggiunti. FP7 Percentuali dei volumi di vendita totali di prodotti di consumo,
suddivisi per categoria, che contengono ingredienti arricchiti di sostanze nutritive quali fibre, vitamine, minerali, fitochimici o additivi
alimentari funzionali. PR3 Informazioni su prodotti e servizi 46 Completo CORE Completo CORE Completo CORE Completo CORE Completo CORE FP8 Politiche e pratiche di comunicazione ai consumatori su ingredienti e informazioni nutrizionali che vanno oltre a quanto previsto
dai requisiti di legge. PR4 Numero di casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari su informazioni dei prodotti/servizi PR5 Customer satisfaction 48 Completo CORE PR6 Leggi, standard e codici volontari in tema di marketing e pubblicità PR7 Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non conformità
a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di marketing incluse
la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione PR8 Numero di reclami documentati relativi a violazioni della privacy
e a perdita dei dati dei consumatori PR9 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti 49 APPROVVIGIONAMENTO Percentuale del volume di acquisti effettuati da fornitori che operano in conformità alla politica di approvvigionamento dell’azienda Percentuale del volume di acquisti per i quali è stata verificata la conformità
con standard produttivi di responsabilità credibili e riconosciuti a livello internazionale, distinti per standard BENESSERE DEGLI ANIMALI 47 47
48 49 49 50 50 Completo ADD Completo CORE ADD Completo ADD Completo Completo CORE Livello di approfondimento NOTE 50 Completo 51 Parziale CORE Parziale CORE 51 Pag. 52 Percentuale e totale degli animali
allevati e/o sottoposti al processo di trasformazione distinti per specie e
razza Politiche e pratiche, distinte per specie e razza, relative alle alterazioni fisiche e all’utilizzo di anestetici Percentuale e totale degli animali allevati e/o sottoposti al processo di trasformazione, distinti per specie e razza, in base al tipo di ricovero Politiche e pratiche sull’utilizzo di antibiotici, anti-infiammatori, ormoni e/o
trattamenti stimolatori della crescita, distinti per specie e razza Numero totale di casi di non conformità con leggi e regolamenti, nonché
adesione a standard volontari relativi alle pratiche di trasporto, movimentazione e macellazione di animali terrestri e acquatici vivi. 52 DMA (Disclosure Management Approach) = Informativa sulla
modalità di gestione
EC= Indicatori di performance Economiche
EN= Indicatori di performance Ambientali
LA= Indicatori di performance Sociali
SO= Indicatori di performance per impatti sulla Società
HR= Indicatori di performance sui Diritti Umani
PR= Indicatori di performance di Prodotto ADD Completo 49
DMA AW Informazioni sulle modalità di gestione Legenda:
46 Pag. DMA SG Informazioni sulle modalità di gestione Livello di approfondimento 52 52 52 52 Livello di approfondimento Non pertinente NOTE Non pertinente CORE Non pertinente CORE Non pertinente CORE Non pertinente CORE Non pertinente CORE SG= Indicatori di performance di Approvvigionamento
FP= Indicatori aggiuntivi specifici indicati dal Supplemento per
il settore della produzione di beni alimentari
AW= Indicatori di performance di Benessere Animale
Core = Indicatore fondamentale
Add (Additional) = Indicatore facoltativo
56 GLOSSARIO Assurance Beni intangibili Bilancio sociale E’ un’a estazione esterna di conformità reda a da parte della società di revisione incaricata per la cer ficazione del report di Sostenibilità. Per ciascun livello l’organizzazione che ha o e‐
nuto un’assurance da parte di un ente esterno (diverso dal GRI) può decidere di aggiungere un “più” a fianco di ciascuna le era: C+, B+, A+. I beni intangibili sono le risorse strategiche immateriali di un’organizzazione, cos tuite dal capitale umano, dal capitale organizza vo e dal capitale relazionale. Uno dei principali output del processo di rendicontazione sociale. Documento volontario con il quale le organizzazioni si dotano di uno strumento per rendere conto in maniera chiara del‐
le scelte, delle a vità e dei risulta raggiun , consentendo ai portatori d’interesse di compa‐
rare le proprie a ese con gli esi dell’azione amministra va. Bilancio di sostenibili‐ Bilancio fru o di una rendicontazione ispirata all’approccio Triple bo om line e che rende tà quindi conto della sostenibilità economica, sociale e ambientale di un’organizzazione. Capitale intelle uale CEO Codice e co ILO Global compact Indicatori ISO 26000 Life long learning Missione RSI Corporate social responsibility (CSR) Rendicontazione so‐
ciale Responsabilità socia‐
le Patrimonio di conoscenza di un’organizzazione. Comprende il capitale relazionale (insieme dei rappor che legano interno ed esterno dell’organizzazione), il capitale umano (competenze e mo vazioni possedute e messe in pra ca dal personale), il capitale organizza vo (la cultura aziendale e il suo know‐how). Al ver ce dell’organizzazione, rappresenta legalmente la società di cui è amministratore dele‐
gato. Ha il compito di guidare la direzione strategica dell’azienda nello sviluppo delle a vità di businnes ed è responsabile delle azioni intraprese. Insieme di principi, valori fondamentali e regole generali di condo a, a raverso i quali un’or‐
ganizzazione esplicita le proprie responsabilità e che e sociali verso i vari stakehoder, impe‐
gnandosi pubblicamente a rispe arli. Inizia va internazionale, promossa dall’ONU, che mira a coinvolgere imprese e altri sogge su una pia aforma di 10 principi condivisi riguardan i diri umani, il lavoro e l'ambiente. L’adesione al Global compact impegna le imprese, insieme con altri a ori dello sviluppo socio
‐economico, a perseguire un modello d’impresa inclusivo e socialmente responsabile. Parametri o valori deriva da parametri che puntano a descrivere o forniscono informazioni per descrivere lo stato di un fenomeno, un ambiente, un'area. Norma che fornisce alle imprese e agli a ori governa vi le linee guida armonizzate e ricono‐
sciute a livello internazionale in materia di responsabilità sociale. Non rappresenta uno stan‐
dard di cer ficazione a raverso requisi vincolan ma un insieme di linee guida volontarie. Apprendimento permanente è un processo individuale intenzionale che mira all'acquisizione di ruoli e competenze e che comporta un cambiamento rela vamente stabile nel tempo. Tale processo ha come scopo quello di modificare o sos tuire un apprendimento non più adegua‐
to rispe o ai nuovi bisogni sociali o lavora vi, in campo professionale o personale. Con il ter‐
mine Life‐long learning, si intende l'educazione durante tu o l'arco della vita, dalla vita alla morte, quell'educazione che inizia ancor prima della scuola e si prolunga fin dopo il pensiona‐
mento. Ragion d’essere di un’organizzazione. Individua gli obie vi di fondo, gli scopi preminen che a raverso la propria a vità tenta di perseguire. Il valore della missione consiste nell’essere l’elemento centrale del sistema valoriale e culturale di un ente, strumento di aggregazione di risorse, fa ore di legi mazione sociale. Integrazione su base volontaria da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali ed ecologi‐
che nelle loro operazioni commerciali e nei rappor con le par interessate (stakeholder). Processo grazie al quale un’organizzazione pubblica o privata rende conto in modo trasparen‐
te e comprensibile ai propri portatori d’interesse dei programmi, delle a vità, dei risulta raggiun e delle ricadute sociali delle azioni poste in essere. È una scelta volontaria di “rendere conto”, che richiede anche il coinvolgimento degli stessi portatori di interesse in un percorso di dialogo, interazione e partecipazione. Consapevolezza di un ente e del suo management delle ricadute sociali che i comportamen e le decisioni interne hanno sulla società e il contesto di riferimento nel breve e nel lungo periodo. Si colloca nella sfera dei comportamen e ci volontari di una organizzazione di con‐
tribuire al progresso della società e alla tutela dell'ambiente, integrando aspe sociali e am‐
bientali nella ges one aziendale e nelle interazioni con gli stakeholder 57 Stakeholder Stakeholder engage‐
ment Stakeholder manage‐
ment Sviluppo sostenibile Esistono molte definizioni di sviluppo sostenibile, la più nota e la prima in ordine cronologico è quella contenuta nel Rapporto Brundtland: "sviluppo che soddisfa le necessità delle a uali gene‐
razioni senza comprome ere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie". Triple bo om line Espressione con cui ci si riferisce al passaggio dalla (singola) linea di chiusura del Bilancio d’eserci‐
zio a una triplice linea di chiusura che deve comprendere, oltre ai risulta economico‐finanziari, anche la considerazione degli aspe sociali e ambientali. Iden ficano i tra culturali che cara erizzano un ente e sono indissolubilmente lega al conce o di missione, poiché denotano il modus operandi dell’organizzazione. I valori ne rifle ono pertanto la cultura e la tradizione e guidano il comportamento anche di quan operano al suo interno. Valori Visione Sono i portatori di interesse, tu e le categorie di sogge che possono influenzare, essere influen‐
za o avere un interesse per le a vità di un’organizzazione. Con ques sogge l’organizzazione stabilisce rappor di informazione, rappresentanza, servizio o scambio. Gli stakeholder di un ente possono differenziarsi in interni (personale, componen organi collegiali, fornitori, ecc.) ed esterni (comunità, PA, ambiente, ecc.); in primari (in grado di esercitare una pressione immediata e di‐
re a sulla ges one dell’organizzazione) e secondari (in grado di influenzare i comportamen dell’organizzazione in un orizzonte di medio‐lungo termine, potendo incidere sul clima sociale e sul contesto generale). Insieme di a vità finalizzate al coinvolgimento degli stakeholder nel processo di rendicontazione sociale e, in generale, nella ges one dell'ente. Prevede azioni di informazione, dialogo, consulta‐
zione e inclusione vera e propria. Modalità di ges one del rapporto con gli stakeholder improntata a un approccio unidirezionale, che non prevede un coinvolgimento organico e un ascolto con nuo delle loro esigenze. La visione è un punto di arrivo a cui tendere, la proiezione di uno scenario futuro nel quale l’ente avrà adempiuto con successo alla propria missione. P.I. Proge o e contenu sviluppa da [email protected] 58 Composizione casuale dei nomi e cognomi delle risorse umane della C.D.A. P.I. 
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