La Provincia
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SPAZIO APERTO
C’è chi si ostina a ignorare
l’emergenza dell’immigrazione
Egregio direttore,
purtroppo l’inarrestabile flusso
migratorio straniero verso il Belpaese
produce effetti negativi devastanti su
più fronti. Tralasciando per ora il
corposo fronte della criminalità, in
Italia c’è ancora chi finge o addirittura
si ostina a ignorare le conseguenze del
fenomeno considerandolo
invece una ricchezza
culturale. Contro il
sovraffollamento delle
carceri, per esempio,
spalleggiata dai reiterati
sermoni del nostro
Presidente della
Repubblica e, perché no,
dai digiuni di Pannella,
l’Europa non trova di
meglio che minacciare
gravose sanzioni nei nostri
confronti. Basterebbe
ricordare a lorsignori che
le carceri italiane bastano
e avanzano per ‘ospitare’
gli esponenti della
delinquenza nazionale e
che è assurdo sostenere
ulteriori spese per
l’edilizia carceraria solo
per trattenere carcerati
stranieri che dovrebbero
invece essere rispediti ai loro Paesi.
Sarebbe poi da correggere l’ormai
vetusta sigla Ssn (Servizio sanitario
nazionale) in Ssi (Servizio sanitario
intercontinentale) considerato che
anche questo servizio era stato
calibrato sul fabbisogno nazionale e
non anche sugli ‘esuberi’ provenienti
persino da altri continenti. Va da sé
che, oltre a rimetterci in qualità e
tempistica, il servizio sanitario
comporterà un ulteriore accumulo di
spesa.
Nanni Papadia
(Cremona)
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I cunicoli delle nutrie
creano problemi ai trattori
Egregio direttore,
mi dispiace chiederle spazio per
tornare a parlare di nutrie, ma come
avevo segnalato i danni di quella
macchina, avevo anche accennato
all’ipotesi che, anche qualche
ribaltamento di trattore, dove c’era
stato anche un morto, fosse da
attribuire ai tanti cunicoli che questi
animali scavano nel terreno accanto al
fossato. Oggi posso dire che quelle
ipotesi, avrebbero potuto essere anche
qualcosa di più. Un agricoltore
residente a Pescarolo, ha rischiato il
peggio. Mentre stavo arando il terreno,
probabilmente , ci ha riferito
l’interessato che vuole restare
anonimo, mi sono trovato su uno dei
tanti cunicoli e il trattore si è piegato da
una parte, avrei potuto avere la peggio
se non fosse stato, che l’aratro dietro si
è appoggiato ad una pianta e ha
rallentato la caduta dello stesso nel
fossato. Nonostante la paura ho avuto
la forza di non lasciare il sedile, anche
quando lo specchietto laterale
piegandosi ha contribuito a far
scoppiare il vetro. (...)
Giampietro Masseroni
(Pescarolo ed Uniti)
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Anche nella politica
servono cattolici pensanti
Egregio direttore,
finalmente domani si vota così si
smetterà di chiedere a Galimberti di
prendere le distanze dalle parole di
Vendola, in visita a Cremona. Circa i
temi etici, il candidato del
centrosinistra, si è espresso all’inizio
della campagna elettorale ed è inutile
che ribadisca il suo pensiero. Mi
accorgo però che nessuno ha mai
chiesto al candidato del centrodestra
come si senta ad essere sponsorizzato
da un pregiudicato, anche questa, a mio
parere, sarebbe stata una domanda
interessante da porre. In ogni caso
definire ‘sepolcri imbiancati’ quei
signori che all’interno della Chiesa
predicano bene e razzolano male non
mi pare un’offesa ma un dato di fatto.
Che dire dei condizionamenti delle
lobby gay denunciati da alcuni giornali
e che pare esistano all’interno delle
gerarchie? E dell’appartamento di ben
settecento metri quadri a disposizione
del cardinale Bertone quando il Santo
Padre ne occupa settanta? E delle
suore che come delle servette si
occuperanno delle
faccende quotidiane?
Percepiranno almeno un
compenso o sarà tutto
dovuto? E’ lo stesso
cardinale che anni fa, a
casa Vespa, per decidere
quali fossero le politiche
più utili per tutti loro, si
sedeva a tavola con un
evasore, corruttore e ora
anche pregiudicato e con
un Casini che, come altri
moderati e cattolici,
difendono la famiglia
perché di famiglie ne
hanno almeno due. In ogni
caso non è solo Vendola a
criticare un certo andazzo
all’interno della Chiesa.
Prima di lui lo hanno fatto
anche alcuni sacerdoti,
come il compianto don
Gallo e mons. Di Piazza,
che non si sono tirati indietro nel
condannare le crociate politiche della
Conferenza episcopale contro i temi
etici. Cerchiamo di togliere la patina
dell’oscurantismo dai nostri occhi per
diventare finalmente ‘cattolici
pensanti’ come auspicava il cardinale
Martini.
Rosa Maria Marchesi
(Cremona)
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SABATO
24 MAGGIO 2014
9
IL CASO
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Sulle ciclabili in zona Po
un ginepraio di ostacoli
Gentile direttore,
stimolata dalla lettera della lettrice Fiorenza Brognoli sullo stato della ciclabilità cittadina, vorrei riprendere la questione più volte evidenziata sulla penosa
(non trovo altro termine) gestione delle
piste ciclabili in zona Po. Per recarsi in
centro provenendo da viale Po il ciclista
si ritrova in un ginepraio di ostacoli dovuti sia al traffico disordinato sia a soluzioni tecniche estemporanee ed irrazionali. Superata con non pochi patemi
piazza Cadorna, visto che la ciclabile di
viale Po di botto coincide con la corsia
veicolare di svolta a destra verso via
Giordano, il ciclista, in base al livello di
rischio che quel giorno ha deciso di affrontare, può scegliere tra almeno due
opzioni.
A) Percorrere corso Vittorio Emanuele,
sgusciando di sghimbescio tra la coda
delle auto in svolta sinistra verso via
Manna e i veicoli che procedono verso il
centro, cercare di superare la barriera
delle auto che prepotentemente sbucano
in svolta sinistra da via Porta Po vecchia,
guardarsi da quelle che si infilano in svolta destra in via Sacchi, infine, stare bene
attento alle manovre di entrata e uscita
dai parcheggi a pettine che si dispiegano
dal Ponchielli a Palazzo Ala Ponzone.
Con questa scelta inoltre è sicuro che re-
La pista ciclabile in piazza Cadorna
spirerà tutti gli scarichi dei veicoli.
B) Volendo evitare gli scarichi diretti, si
dirige sulla ciclabile di via del Vasto ma,
appena attraversata via Bissolati, si ritrova il senso vietato di piazza Santa Lucia. Per fortuna c’è una ciclabile di un
metro di larghezza da condividere con i
pedoni: peccato che anche questa sia a
senso unico e nella stessa direzione contraria! In base al Codice stradale l’incauto ciclista dovrebbe tornare su corso Vittorio Emanuele, poi girare sulla Manna e
finalmente imboccare via dei Tribunali.
Questa, a senso unico in direzione centro, ha anche una larga pista ciclabile che
(con qualche disappunto dei ciclisti che
provengono dal centro) procede nella
stessa direzione di marcia. Ma tanta abbondanza è solo apparente. Giunto finalmente all’incrocio con via Ponchielli,
gli verrebbe spontaneo percorrere via
Boldori: qui però c’è il divieto e non c’è
una pista ciclabile contrapposta. Il tapino dovrebbe a questo punto tornare ancora una volta su corso Vittorio Emanuele percorrendo via Ponchielli, oppure trasgredire, oppure tornare a casa e
procurarsi un’auto. Nei casi descritti il
ciclista, se anche irriso, almeno non è carne da macello come in altre situazioni
davvero rischiose. Mi viene in mente il
tratto finale di via del Sale all’incrocio
con via Giordano. Qui i ciclisti che vanno
in centro devono stare in mezzo alla carreggiata in quanto la svolta a destra continua dei veicoli in via Giordano e la
mancanza di un apposito spazio ciclabile
tra marciapiede e carreggiata, non consente altra soluzione. Domanda: a fronte
del costo della ciclabile della Cava (mi
pare oltre 700mila euro), qualche migliaio di euro per la sicurezza della viabilità ciclabile esistente (peraltro quella veramente utile per ridurre gli spostamenti
in auto) non si potrebbero reperire?
Antonella Perrotta
(Cremona)
etto che la pista ciclabile della
D
Cava non è pagata dal Comune ma
dagli architetti Achille ed Edoardo
Persico come oneri di urbanizzazione
per il recupero dell’ex distretto
militare, non c’è dubbio che la
manutenzione e la messa in totale
sicurezza delle piste ciclabili della zona
Po debba essere una priorità della
prossima amministrazione.
Contrari al sottopasso
pedonale di San Felice
Signor direttore,
in questi giorni compaiono articoli,
lettere riguardanti il sottopasso
ciclopedonale, che fanno pensare con
timore ad una eventuale modifica al
progetto di sovrappasso di via San
Felice, i cui lavori sono iniziati con
bando di gara assegnato, aree
consegnate all’impresa, anzichè quello
della ciclopedonale in affiancamento
al sovrappasso in progetto. Lascia
perplessi l’affermazione dell’assessore
Zanibelli sui 400.000 euro aggiuntivi
trovati. Il sottopasso (...) ci pare opera
inutile, invasiva, costosa nella
realizzazione e nella gestione,
localizzato in aperta campagna, che
sarà oltretutto in carico all’intera
comunità cremonese. San Felice è
considerata zona a rischio
idrogeologico e la presenza di
numerose rogge rappresenterebbe una
ulteriore criticità. Ci troveremmo con
due infrastrutture invece di una e con
problemi gestionali e patrimoniali
raddoppiati (...). A questa idea di
progetto ci opponiamo fermamente. Il
sovrappasso discusso da anni è stato
progettato senza tener conto della
LA POLEMICA
traccia della bretellina, complicando
ulteriormente il già contorto percorso
proveniente dalla via Mantova. (...) La
scarsa sinergia tra vari settori della
pubblica amministrazione e la volont?
politica di questa Giunta non ha
permesso un disegno diverso, ossia un
collegamento viario diretto con la
brettellina gi? pressoch? terminata e la
realizzazione della sola ciclopedonale,
tra via San Felice e la Postumia in rete
con tutto il sistema ciclabile verso
Cremona e verso Malagnino.
Susi Zagheni
(Cremona - Centro Democratico)
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Il Comune di Soresina si occupi
delle numerose colonie di gatti
Signor direttore,
concordo con le affermazione del
signor Massimo Ottini e confermo, per
esperienza personale, che il problema
degli animali vaganti è da sempre poco
sentito dalle Amministrazioni di
Soresina. Per fortuna non si segnalano
in loco branchi di cani randagi, ma in
compenso prolificano i gatti,
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STRADA CHIUSA PER LA RIASFALTATURA
E LA MIA AZIENDA È RIMASTA ISOLATA
Egregio direttore,
ognuno di noi e ogni giorno viene chiamato a lottare duramente non per vivere
ma oramai per sopravvivere, e nella mia
qualità di imprenditore, mi trovo a lottare con balzi, balzelli tasse e controtasse,
con la speranza di aver di ritorno almeno
dei servizi pubblici. In data 29 aprile hanno provveduto all’asfaltatura della piazza del paese e senza alcun preavviso, la
ditta appaltatrice ha bloccato tutte le vie
in entrata e in uscita anche dalla parte
dello svincolo verso Località Baracchino
Sesto ed Uniti! La mia azienda si trova
proprio entro quel tratto (lo stradone dell’acquedotto) e il camion che doveva
giungere da Treviso per un ingente forni-
tura, non è potuto transitare. Sono stato
avvertito dall’azienda fornitrice che l’autista era stato obbligato a tornare indietro
e che la prossima fornitura poteva essere
effettuata solo in data 1° Maggio! Quattro giorni persi! Ho telefonato in comune
alle ore 10 delle stessa mattina e proprio il
vigile del Comune, mi rispondeva che
non sapeva nulla della interruzione. Non
solo, gli interventi chiesti al vice sindaco e
altri consiglieri, non hanno avuto alcun
seguito. Caro direttore, non si tratta nè di
fantasie nè tantomeno di leggende... E sì
che siamo in un paese di circa 1.500 abitanti con mucche e galline...
Fabrizio Bertoglio
(Spinadesco)
organizzati nelle classiche colonie
feline e nutriti dalle ancor più classiche
‘gattare’. (...) Una di tali colonie vive
nel cortile del mio condominio,
accudita da un mio vicino, che più volte
si era recato in Comune per segnalare il
problema, ma senza ottenere alcun
interessamento. Sono personalmente
intervenuta e, batti e ribatti, ho
ottenuto dall’Asl di competenza il
riconoscimento ufficiale della colonia,
con un programma di vaccinazione e
sterilizzazione. Sarebbe tuttavia
opportuno che il Comune, quale
proprietario effettivo degli animali
randagi presenti nel suo territorio, si
attivasse maggiormente in aiuto dei
privati che se ne occupano, e si
convenzionasse non solo con un canile,
ma altresì con un gattile, visto il buon
numero di mici che gironzolano nei
cortili soresinesi. In ogni caso, visto la
sgradita presenza di topi in paese (...) i
gatti rimangono sempre il miglior
deterrente contro di essi, e perciò di
dovrebbe averne la massima cura.
Maria Fortina Mainardi
(Soresina)
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Oggi 99 anni fa l’Italia
entrava in guerra
Signor direttore,
le elezioni europee e amministrative
faranno passare sotto silenzio il 24
maggio, 99° anniversario dell’ingresso
dell’Italia nella 1ª guerra mondiale.
Tanto se ne è scritto, specie in tono
declamatorio, che c’è poco da
aggiungere. Se non che, mi è capitato
tra le mani un libretto intitolato
‘Notizie dal fronte, soldati della
provincia di Cremona nelle trincee
della grande guerra’, interessante
perchè riporta molte lettere e cartoline
scritte da poveri contadini
semianalfabeti ma piene di sentimento
per genitori, mogli e fratelli. Eccone
una: ‘Cara moglie, ricevo la tua
cartolina proprio nell’ora che si parte
per andare all’attacco. Cari genitori, il
mio pensiero è il vostro nome sulle
labbra, tutti i miei cari fratelli li ho in
mente, si, tutti! Il combattimento sarà
terribile, non potete immaginare i miei
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pensieri in questo momento...’. Il
povero soldato non tornerà più
dall’assalto alle trincee
austro-ungariche oltre Tolmino.
Quest’altra cartolina è inviata alla
fidanzata: ‘Cara amante, non ho potuto
scriverti perchè sono tre giorni in
marcia per il fronte. Poi ci sarà l’assalto.
Vedi se puoi mandarmi una tua
fotografia, ti voglio sempre davanti agli
occhi. Carissima, il mio amore piange
per te. Scrivimi anche senza bollo, già
arriva lo stesso. Ti bacio sulla bocca’.
Questi furono baci senza risposta. La
foto arriverà più tardi. Lui cadrà in
combattimento. Così si estinse quasi
tutta una generazione, nella speranza
che quella fosse l’ultima guerra,
invece...
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)
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A Santa Maria della Pietà
la mostra ‘I gatti di Gatti’
Caro direttore,
mi piace segnalare che ancora per
pochi giorni sarà possibile visitare a
entrata libera al Centro Culturale
Santa Maria della Pietà di Cremona
una mostra particolare e di grande
coinvolgimento ‘I gatti di Gatti’
organizzata dal Lions e da
‘Arredamenti Villa Litta’ di Milano per
i 50 anni di attività di una ditta il cui
proprietario è uno dei collezionisti più
importanti italiani. Sono esposti
centinaia di quadri e di sculture oltre a
numerose vetrine di libri e di
oggettistica varia che risponde alla
tematica ‘Da Goya a Mimmo Paladino
due secoli di felini nell’arte’. Tra le
opere più significative mi piace
segnalare alcune sculture di Floriano
Bodini, l’autore della statua di
Stradivari collocata nell’omonima
piazza di Cremona, ma anche altre
sculture di Messina, Perez, Fabbri,
Trubbiani. (...) Ma ci sono anche
acquaforti di Manet, un disegno di Max
Klingher, opere di Steinlen,
denominato ‘il re dei gatti’. (...)
Roberto Villa
(Cremona)
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