U N A G R A N D E A P ERT U RA S O M M A R I O Una grande apertura sociale: adozioni a distanza O .... Pag. 3 » 4 Bambino indiano adottato dalla Sez. di Ostia-Fiumicino » 7 O Johannesburg diagnosi e terapia, di Lino Nardacci ... O O Ancora echi della festa della polizia » 9 » 10 Giuseppe Petrosino, di Giuseppe Fragano » 12 O La parola al medico: l'autismo, di Pasquale Brenna .. » 16 O Nella notte riprende forma un volto, Evitata una sicura carneficina, di Francesco Aquilani.. O Organo d'Informazione mensile dell'ANPS O I I grande detective italo-americano: Direttore Responsabile Umberto E. Girolami Vice Direttore e Art Director Francesco Magistri _ di Viscardo Castelli » 18 n zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Redattore Capo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Lino Nardacci D I n t i t o l a t o a Varo un grande parco archeologico, Francesco Paolo Bruni Giovanni Chisena Dante Corradini Mario Ferrare Giuseppe Fragano Salvatore Palermo Rita Procopio Luigi Russo Emilio Verrengia » di Francesco M agistri Comitato di Redazione ' 1 Storia della Polizia Italiana dal 1848 ( 5 a 20 puntata), di M ilo Julini » XVII O Vita cristiana: La via della salvezza, di Pio Abresch .. » 27 O Informazioni culturale, di Francesco M agistri » 28 O Tele celebri, di Agnese Orione » 29 » 30 O Conoscere l'Italia: Bolzano, di Salvatore Palermo » 32 O Cariche sociali » 34 » 35 di Antonio Cotroneo » 36 Notizie liete » 37 CONTI ROBERTO Gli economisti: Locke John e Domenico Manzoni, Via dell'Omo, 128/c - Roma Tel. 06.2285951 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA a cura di Ladislao Spinetti » 38 Direzione - Amministrazione - Redazione 00185 Roma - Via Statilia, 30 Tei. 06.77205596-06.70492751/2/3 int. 613 Fax 06.77205596 Registrazione del Trib. di Roma n. 15906 in data 19/5/1975 Consulenza grafica - Impaginazione - Stampa Pubbliprint Service snc - 00133 Roma Via Salerai, 7 - Tel. 06.2031165 - Fax 06.20329392 E-mail: [email protected] O O O Note amministrative, di Francesco P. Bruni Contributi volontari Le medaglie raccontano: I l Pontefice Paolo I I I , Finito di stampare nel mese di Ottobre 2002 Spedizione tramite foto e articoli anche se non pubblicati non si restituiscono O Fine settimana dove?, di Giuseppe Fragano » 39 Vivi nella nostra memoria » 46 O Vita delle Sezioni, a cura di M arina M agistri, Antonio Brenna e Domenico Romita, alle pagine 15, 40, 4 1 , 4 2 , 4 3 , 44 e 45 Associato all'Unione Stampa Periodica Italiana (USPI) zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA PA<3, 2 FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 -zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA S O C I A L E : zyxwvutsrqponmlkjihgfedc ADOZIONI A DISTANZA L'estate è da sempre te mpo di vacanze: pause destinate a spezzare la routine dell'attività quotidia na per ritemprare le forze psicofisiche preparandole, così, alla ripresa alacre del lavoro, sia esso manuale sia intellettuale. A parte che, nonostante il frastuono delle televisioni, impegnate a trasmettere il rutilante caleidoscopio vacanziero sulle strade, lungo le spiagge e sui monti, molti cittadini se ne restano a casa propria soprattutto per infermità fisiche o per pura e semplice ma nca nza di mezzi, personalmente siamo stati colpiti da tanti atti di generosità verso bambini a bba ondona ti, dei quali sono state protagoniste intere famiglie italiane, che non hanno esitato a d ospitare fanciulli stranieri orfani o malati per far loro assaporare momenti di svago e di benessere. Il nostro pensiero, a tali immagini e notizie, non ha potuto non fermarsi su quelle "a dozioni a distanza", di cui due realizzate già dalla Sezione di Bologna e dalla Sezione di Ostia-Fiumicino. Da queste colonne, noi a bbia mo sempre insistito sulla necessità di aperture sociali più vaste possibili da parte delle nostre Sezioni non solo per il loro intrinseco valore morale, ma a nche per la luce di positività che esse riverberano sull'immagine dell'Associazione. A tal proposito, vorremmo incoraggiare le Sezioni tutte alla realizzazione di tali meritorie iniziative. Del resto, così come la Polizia è isistituzione il cui compito - indubbiamente fra i più nobili - è a nche quello di vegliare, garantendolo da vulnerazioni, sul pubblico bene, inteso nel senso più a mpio e multiforme della parola, tanto più questo settore di attività si impone diremmo sovrano a d un Ente Morale come il nostro, svincolato dalle primarie esigenze del servizio attivo. E le Sezioni, si sa, sono di esso l'insostituibile strumento. Tempo a ddie tro, un nostro Socio de lla Sezione di Savona, Livio Chiolini, si è recato, per un congruo soggiorno, con la propria moglie, in Eritrea per "dare una ma no", come si usa dire, ai Frati francescani della missione di Barentu. Si è trattato di un prezioso aiuto, gratifica to dall'essenza dell'intervento e dal caloroso ringraziamento delle autorità ecclesiastiche del luogo. Il nostro Chiolini, con parole estremamente semplici, e forse per questo più efficaci, ci ha descritto la drammaticità di situazioni di miseria, che soprattutto i ba mbini stanno in questo momento sostenendo, ahimé senza prospettive di miglioramento: bimbi destinati a d esser precocemente ve cchi senza mai diventare giovani. Ecco, un'apertura sociale verso queste sventurate popolazioni, le quali tuttora parlano italiano, sarebbe quanto mai meritoria a dimostrazione che il nostro tanto vituperato colonialismo non fu uno sfruttamento, da ta la povertà di quelle vastissime zone, ma un'opera di redenzione sociale costante universalmente riconosciutaci: i modi di intervento sono molti ma noi insisteremmo sulle "a dozioni a distanza". La foto che pubblichiamo è e mble ma tica dell'opera di riscatto esistenziale che potrebbe essere attuata a nche attraverso la ce nna ta iniziativa. Davvero gradiremmo che un'appassionante ga ra di uma na solidarietà si a cce ndesse fra le nostre Sezioni. Tutte, nessuna esclusa. L'onore che deriverebbe ai singoli sodalizi e all'immagine dell'ANPS sarebbe tale da non essere oscurato da alcun altro titolo di benemerenza. Per concludere, non sarebbe inutile un contatto con le Sezioni di Bologna, OstiaFiumicino e con quella di Savona, così ben rappresentata dal Socio Chiolini. Il quale ce lo ha dichiarato con entusiasmo - sarebbe prodigo di consigli e di informazioni. Animo, dunque, Amici. Per non citare ben più Alto Autore, "l'indifferenza - ha scritto Anton C echov - è la paralisi dell'anima". • zyxwvutsrqp c 9 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHG JO H A N N ES BU RG D IA G N O S I E T ERA PIA m o n d o pre se nte e la fine de l m o n d o prossim o o, difficile tutto ciò e richie de rà sa crificio d i p r o d u - p i ù lim ita ta m e nte , la fine d i u n ce rto m o n d o è z ione e d i consumo. È pe r tu tti noi una richie sta d i de te rm ina ta non m is u ra e d i rin u n cia , estese a tu tti i se ttori de lla essendo pilota to da lla na tura de lle cose, n o n col- vita m o d e rn a , così a ffa ma ta d i e ne rgia , d i consu- pisce solta nto pe rsone e cose che e sistono, ma m o , d i rifiu ti, d i in q u in a m e n to . Q ue llo che n o i anche l'e re dità biologica e cultura le che g li esseri chie dia m o, pe r il loro stesso bene, a i f u m a t o r i e da l fa tto che l'in q u in a m e n to , a gli a lcolisti, cioè u n a rin u n cia , chie dia m olo a tu tti u m a n i si tra sme ttono. È difficile ca pire come sarà possibile sfrutta re que sta occa sione d i in co n tri a d a lto live llo scie nti- i n senso p i ù la to e unive rsa le , a l d i f u o r i de gli a ppe lli sa nita ri. N o n c'è da illude rsi. fico. S e mbre rà stra no, m a è ne ce ssa rio che l ' u o m o O ccorre sa crificio, come a bbia mo de tto, d i pro- re cupe ri i suoi v a lo ri cultura li, pe r pote r sfrutta re duz ione e d i consum o. N o n è a lle gro pe nsa re d i la te rra con p u d o r e e a tte nz ione . E gli, che iniz ia l- rinuncia re , a d e se mpio, ai ca rbura nti, a i risca lda - me nte e pe r l u n g o te m p o si è inte gra to con la m e n ti, a ll'illu m in a z io n e a i qua li sia mo a bitua ti e na tura e d è sta to custode e a m m in istra to re de lle che se mbra va ci re nde sse ro m igliore la vita . N o n risorse n a tu ra li e conte m pora ne a m e nte de i be ni c'è da illude rsi t r o p p o circa le e ne rgie a lte rna tive , cultura li, ha a ssunto u n a tte ggia me nto d i d o m i n i o pe rché n o n se ne v e d o n o se n o n lim ita te e poco re dditiz ie , p u r t r o p p o , sotto il profilo i m p r e n d i t o e d i ra pina . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ria le . R e nde rle obbliga torie , confina ndo le a ltre , se mbra impossibile , a lm e no finora , se n o n si va lo- Affarismo, stupido omicida perché e riz z a no sopra ttutto g li obblighi m o ra li, a cui l'um a nità suicida. vole nte o nole nte si d o vrà a ssogge tta ndosi a le ggi unive rsa li a lle N e lla risoluz ione de i p r o b l e m i a m bie nta li n o n qua li ne ssuna na z ione sottoporre , indiscutibili, dovrà opporsi. D ifficile . trova no posto né le ide ologie , né i cre di politici; v i E pe r que sto che i n que sto nostro a rticolo sul- è coinvolto inve ce u n n u o v o u m a n e s im o , inte so l'e cologia n o n ci sia mo soffe rma ti sugli a ffa scina n- come a ffe rma z ione quindi ti a spe tti scie ntifici, m a sulle difficoltà che fina l- a nche de lla qua lità de lla vita : il tutto sotto un'e - de i va lori u m a n i , e me nte ve ngono a ffronta te . A coloro che sono coin- ne rgica spinta m ora le qua si re ligiosa . Q ue sta spin- v o lti ne l p ro b le m a i nostri a u g u ri, la nostra rico- ta v a orga niz z a ta sia sotto l'a spe tto scie ntifico sia nosce nz a e le nostre spe ra nz e . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZ sotto l'a spe tto de l controllo, che v a da lla p r o d u - • z ione a lla qua lità e e ve ntua lm e nte a l re cupe ro. E MA NESSUNO PUÒ CHIAMARSI I n o n possono n e p p u re toglie re da lla circola z ione d i Joha nne sburg è sotto esame clinico e que lle già fa tte . I l progre sso scie ntifico (che p u ò e • M / quadro emerso del collega a spe tta u n a dia gnosi p i ù pre cisa e u n a de ve esistere) n o n ci offre molta più spe ra nz a de l cura . Q ue sta nostra rivista si è già occupa - regresso scie ntifico (che con ne ssuna proba bilità sise mondiale scio a mbie nta le . La rivo lu z io n e scie ntifica de ll'e tà difesa m o d e r n a d u r a da qua lche secolo e n o n ha fa tto cita ammissione ficoltà che il m o n d o d o v r à a ffronta re se v o rrà sal- a ltro che a ume nta re il pa ra ssitismo e ne rge tico ne i tanto va rsi. A l c u n e confronti de lla na tura . conside ra z ioni. G l i scie nz ia ti non La diffe re nz a tra il nuoce re a gli u o m i n i de l solo n o n possono pre dire le scope rte future , m a zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 17 C di voler paralizzare L'iniz io de i la vo ri ha fa tto ca pire solta nto le dif- cita ndo e a uspica ndo. - Nardacci, volta drammaticamente p u ò esistere) d i fa r scompa rire il pe ricolo de llo sfata de l proble m a e cologico p i ù volte , solle zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 4 dalle giuste Stato, ecologica immani, assemblee commerciali del resto mortale, impotente che benessere ancora pre più intensa Johannesburg, ogni iniziativa il comune considerazioni sottolineate legislative, di tutto il mondo per sua di fronte chiamano a in causa trust una ad ogni costo, dall'as- gio sembra arma a doppio in materia di impli- niamo solo paga ad alto ptenziale per quanto quello positivo. industriali e al La battaglia salvezza sempedag- affilatissima il cui filo negativo una (accenbomba è, ahimé, sempre purtroppo ecologica, della nostra è il pesante dei diseredati, esplosivo) valente, da decenni al progresso, taglio, al mondo problemi di ormai e infrenabile, che l'uomo capi civile. Ma la corsa zyxwvu FRAMA di l nostro pia ne ta è ma la to. C o n il C onve gno FUORI sottovalutato, la santa battaglia madre presu per la terra, impegna, FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 chec- 5 che se ne dica, singoli individui, e donne devono final- scrollarsi di di ina- nità, che problemi tanto e complessi brano averli Che cosa posso persona senza sola, mezzi colossi ce, fare io, osano d'oltremare. no ormai inve- smo ranti ben su tutta pur se la la dei Grandi del sba- del cosiddetto americana anche questa pubblilet- passione a rumore il colpite Paese, e del intero meravigliò il civile, perché una splen- mondo e rigogliosa immenso, mento del libero, allo commercio: ragazza di tempestando locali e governativi che solidarizzatono vinse la sua Di esempio e notte, al di appelli così, su di sé l'attenzione di cittadini a iosa, Paese, e di lete richia- di giornalisti e con lei, finché non del genere tutti Non scherno autentici se ne potrebbero isolati e fare geograficamente uno dall'altro. si deve titani. Golia, fonda di compassione a lotta di piccoli il gigante uomini filisteo, fu atter- giovinetto, armato solo e dal profondo amore per il suo popolo. Rispettiamo, o di contro anche della dia dell'universo mente rispettare pre, comunque, sempio sommersione di modestamente l'uomo è corresponsa- industriali che che vulnerano del cemen- mai costruire e via la Natura per quanto si riguarda vendica. il la nostra Associazione - lo abbiamo essere circostante, sostenu- entrambe energica- la prima, offrendo e correttezza ai più giovani, salvaguar- facendo vigenti, spesso nostro Nazionale sovente assai utili nella le leggi di rettitudine Soprattutto affermano con l'uso scriteriato la Polizia, to - potrebbero sorridere di fronte rato da uno sveglio propria battaglia. ancorché distanti di ma - insulti stati vendica! con le sue Sezioni e vi restò per mesi, giorno i responsabili mando, Anche alberi caldo e al freddo, se si siamo colossali con gli impianti E di tanti Eccome in cima ad quegli giganteschi tere dicendo. arrampi- com- ubertose Gli scienziati non si dovrebbe torren- plaghe i fiumi, con le petroliere to laddove pericolosamen- te, ad abitare uno e montane? dalla Viceversa, - anche par- a pioggie intere fatti naturali; i mari e gli oceani, quella andò candosi inquinano sfrutta- dell'industria ed erte di straripamenti bile di tanti disastri: per ad una imbrattiamo ammutoliti siccità. noi lo affermiamo lo spazio Perché esterrefatti testimoni codesti, ora di per contribuire milioni di case e di campi. esser, più a qualche fiumi e di laghi, con conseguente fore- famiglie ne possiedono campagne da biblica fosse offrire evoluto sdegno, sta di alberi secolari non tutta spianata di ed osservato, e dallo pari autocarri? con ogni sorta di porcherie assistito ziali inattese maleodo- e tantissime dell'aria? strade, Abbiamo noi su rivista - mise teralmente chi, giardini, i gas dell'uso in inverno, salubrità l'organi- non fare a meno non rinunciamo dissennatamente donna - io cammo dida maggiore e moral- giovane E perché un vele- per le mondo ADOTTATO DALLA SEZIONE DI OSTIA-FIUMICINO e infinite oggi zyxwvut e essere quando riscaldamento, indifendibile. Una suo d'una. (potrebbero è chiaro), linea, pianeta resta immutata mente automobili BAMBINO INDIANO coper- costituiscono più lo sono dunque Milioni d'Europa accertato quanto una macchina, responsabilità regioni che scaricano domande, Ragionamento gliato umano, sulla letteralmente civilissime scientificamente Perchéé, motivi? esorta pazza estate, dire qualcosa. hanno Se le sigarette e a usarliper intuibili tra poco delle ma non contrario. l'un l'altro", questa to le strade fragile che i mezzi, terminata di autoveicoli di fronte li hanno, per in Paolo. vorremo milioni alla violenza ricorrere fraternamente È da poco quale la chi usa comportarsi l'Apostolo sem- scrupolosamente circonda. "Ammonitevi pervasi. parte, è necessario Non correggere quel senso grandi che ci nazio- ne, i quali dosso per la propria natura uomini di ogni mente ognuno anche i e sem- per prime l'e- ecologica. N 11 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA el pomeriggio del 14 Aprile 2002 i Soci della Sezione di Ostia, rispondendo generosamente all'invito del loro presidente Alfredo Buttari, si sono riuniti, insieme ai rispettivi familiari, nella propria sede per vivere tre momenti particolarmente importanti per la vita della giovane Sezione: - festeggiare il 150° anniversario della Polizia; - celebrare il precetto pasquale e commemorare i defunti; - concretizzare l'adozione a distanza di un bambino. La cerimonia, intensamente partecipata, è iniziata con la S. Messa celebrata dal cappellano della Polizia di Stato don Nicola Tagliente, che ha tenuto una commovente omelia attentamente seguita dai numerosi partecipanti, quindi sono stati ricordati i colleghi e iscritti scomparsi. Al termine della messa il Presidente Buttari e don Tagliente hanno informato i Soci, che tramite l'Istituto delle Suore Oblate del S. Cuore di Gesù, veniva concretizzata la decisione del consiglio di adottare un bambino in India. Il piccolo sarà ospite di una casa locale gestita dallo stesso ordine religioso, a cura di questa Sezione per gli anni avvenire con una retta di 207 euro all'anno. Il presidente Buttari ha voluto far rilevare, in un breve discorso, quanto questo gesto, già di per sé di altissimo valore morale e sociale, acquisti maggiore rilevanza se si considera che la Sezione, ubicata in ambiente fuori dalle strutture dell'amministrazione, deve essere gestita in tutto a spese dei soci. abbandonati • innanzi tutto, 6zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 noi stessi dalla scuola e, ahiùé, dalla famiglia. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrq per primi, zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA • zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC V - 2£ FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - L' A SSO CI A Z I O N E IN ÀNCORA ECHI DELLA FESTA DELLA PO LIZIA C R E S C I T A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA INAUGURATO IL GRUPPO DI BARDONECCHIA La cerimonia ha avuto inizio con la Santa Messa officiata dal parroco don Francesco Tonda. Presenti alla cerimonia: il Sindaco di Bardonecchia Dott.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA F. Avuto, il Dirigente il commissariato di P.S. Dott. F.M. Destro, il Comandante la Guardia di Finanza Tenente Troise, il Comandante della Stazione Carabinieri M.llo Casu, Comandante G.F.S. Favale, il Presidente Sezione CC Medail, il responsabile del gruppo Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Ruscica. Della Sezione ANPS erano presenti il Presidente Pietracatella, il vice Presidente Fulvi, il segretario Arbia, i Consiglieri: Bagnato, Pelissero, Tricca, il socio Bellone con la bandiera del gruppo, donata dal socio Gino Trauzzola. Dopo la deposizione di un mazzo di fiori in memoria dei soci defunti, il responsabile del gruppo, nella perso- na del Socio Ruscica, ha ringraziato tutti i presenti in particolare il Dott. Mario Sica ex Dirigente di Bardonecchia e della 1 zona Polizia di Frontiera, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. a ALLA SCUOLA MEDIA "ENRICO FERMI" IL TRICOLORE DALLA SEZIONE DI LAINATE Il 28 Maggio presso la Scuola Media E. Fermi ha avuto luogo la cerimonia della consegna della Bandiera Nazionale donata dall'Associazione Nazionale Polizia 8 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 di Stato di Lainate; alla cerimonia, svoltasi all'interno della scuola, erano presenti il Presidente di Sezione Giovanni Schepis e un folto gruppo di Soci, la sezione di Milano guidata dal Presidente Ten. Generale Mario De Benedittis, rappresentanti della locale sezione dei Carabinieri in congedo, l'assessore alla Cultura del comune di Lainate prof.ssa Enrica Cavalli, la preside della scuola dott.ssa Ortensia Alessandra e gli alunni con i loro insegnanti. Dopo la cerimonia di consegna del vessillo il generale De Benedittis ha esaltato il tricolore leggendo una poesia di G. Carducci, l'assessore Cavalli ha ricordato agli alunni di onorare e rispettare il tricolore perché è la prima scuola sul territorio a fregiarsi di una bandiera Nazionale ufficiale; "accettiamo con gioia questa Bandiera, - ha detto infine la Preside nel suo discorso - simbolo dell'Unità Nazionale, e in fine un grazie a tutti i Soci della Sezione S. Franzoso. Madrina della cerimonia è stata l'alunna Lisa Mazzarella classe 2 F. a Nel magnifico scenario del Salone dello Scrutinio del Palazzo Ducale, dove zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA specialità per la continua e silenziosa opera svolta a difesa dei cittadini. si è svolta la 150° Festa della Polizia di Stato, fa il suo ingresso la Bandiera Rivolgo un particolare pensiero, - ha detto - a tutte le Associazioni dell'ANPS Provinciale - Venezia - portata dall'Alfiere Luigi Padrini e scortata Combattentistiche e d'Arma e un fraterno saluto ai nostri pensionati che dal Presidente Oscar Carcione e dal Consigliere Ennio Azzarà nonché da un vedo così numerosi sempre presenti in tutte le manifestazioni pubbliche. Funzionario della Questura di Venezia. Al termine della manifestazione tutti i partecipanti sono stati invitati al Rendono gli onori un picchetto armato della Polizia di Stato. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC "pranzo" preparato e servito dagli Allievi della famosa Scuola Alberghiera di Adria. ic ic - k 1c *k tU ztyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA La cerimonia a Rovigo si è articolata in tre momenti diversi a partire alle ore 11 13 Aprile la Festa della Polizia so è svolta alla presenza delle principali 9,30 in Questura con l'arrivo del Prefetto Dott. Leandro Salvatore Veca Istituzioni civili e militari, al Cento Cavagnari della Cassa di Risparmio di accompagnato dal Questore Dr. Franco Misiano e dal Presidente della Parma e Piacenza. Ospite eccellente il Ministro alle Infrastrutture e Sezione ANPS Cav. Carmelo Calvo, con un momento di raccoglimento Trasporti Pietro Lunari. davanti alla lapide che ricorda il sacrificio dell'Ispettore Samuele Donatoni. Sono stati letti i vari messaggi degli organi Costituzionali, Presidente della Subito dopo è stata deposta una corona di alloro al monumento dei caduti Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro dell'Interno, e consegnati tre della Polizia di Stato, offerta dalla Sezione ANPS, sempre nel cortile della Encomi ai dipendenti della Polizia rispettivamente dal Ministro, dal Prefetto Questura. e dal Sindaco di Parma. Quindi alle ore 10,15 il Prefetto e Questore si sono portati nella vicina Piazza Questa Sezione ha partecipato con il gruppo Bandiera, costituito dall'Alfiere Vittorio Emanuele li per la benedizione da parte del Vescovo S.E. Andrea Edoardo Dolzitelli, dal Consigliere Giuseppe Randazzo, dal Segretario Luigi Bruno Mazzoccato dei mezzi in dotazione alla Polizia. Infine, la cerimonia si Surano. Era presente il Presidente dott. Gennaro Caruso, il Vice Presidente è conclusa nella grande sala riunione al CENSER (centro fiere di Rovigo), Italo Cioffi e numerosi soci con familiari. alla presenza delle massime Autorità Civili, Militari, Religiose, di scolari di Il Questore ha rivolto a tutti i presenti un ringraziamento particolare e nel ogni ordine e grado e di semplici cittadini. suo intervento conclusivo ha avuto parole di riconoscenza per tutti coloro che hanno prestato servizio nell'Amministrazione. •k - k - k Il 13 Aprile scorso nella centralissima Piazza Ariostea si è svolta la Festa della Polizia. La manifestazione ha visto una vasta partecipazione di pubblico ferrarese e la presenza delle massime autorità locali e di tutte le Associazioni Combattentistiche e d'Arma. La Sezione è intervenuta con tantissimi Soci in abito sociale e in "borghese". ROVIGO > 1 zyxwvu zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Il Vice Questore Dott.ssa Enrica Patti, ha dato lettura dei vari messaggi pervenuti da parte del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Ministro dell'Interno e dal Capo della Polizia. Ha preso la parola il Questore Misiano, il quale è stato premiato da parte del Presidente della Provincia Federico Saccardin per l'attività svolta dalla Polizia di Stato durante l'alluvione del 1951 nel Polesine, il Dr. Misiano, dopo avere ringraziato i convenuti, ha concluso l'intervento con parole di circostanza ed ha elogiato il personale in servizio delle varie FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 9 A TREN TO 35 ANNI FA PER IL SUPREM O SACRIFICIO DI DUE UOM INI DELLA POLIZIA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIzionale, HGFEDCBA EVITATA U N A S I C U R A C A R N E F I C I N A Tutta la nazione, di cui interprete fedele fu il Capo dello Stato, si strinse, in un commovente slancio di partecipazione, alla Polizia, esaltata dal gesto purissimo del Brig. Filippo Foti, Comandante del Posto Polfer di Trento, e del suo collaboratore Guardia Scelta Edoardo Martini. Ai due eroi la Medaglia d'Oro al Valore Militare e un monumento che ne ricorda l'olocausto. l'Alpen Express Monaco di Baviera-Roma. Una folla enorme formicolava in stazione, ma Foti e Martini, solo loro, sapevano che cosa misteriosa si trovava in quell'importante e stipatissimo convoglio. Qualcuno aveva notato sulla reticella portabagagli di un vagone una valigia color grigio-verde dagli angoli rinforzati in metallo, che era stata dimenticata là da un viaggiatore disceso ad Innsbruck e sparito nel nulla; tuttavia nessuno zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA di coloro nutrì sospetti di sorta su quella valigia, semplice testimone dell'altrui sbadataggine. Senonché, solo alla stazione di Bolzano a un signore disceso a quella stazione venne comunque in mente di segnalare il particolare alla locale Polizia Ferroviaria, purtroppo, però, a convoglio ormai in movimento. Da Bolzano il fatto venne tempestivamente comunicato per telefono al Comandante del Posto Polfer di Trento, che ne informò la sola Guardia Scelta Martini, in ufficio con lui in quel momento. La cosa, del resto, meritava la massima attenzione e vigilanza: imperversava a quel tempo l'attività anti italiana in Alto Adige, che non pochi danni, anche in vite umane, aveva provocato nelle Forze di Polizia e nell'Esercito. Non appena l'Alpen Express si fu arrestato in stazione, Foti e Martini saltarono con estrema rapidità nel vagone in Crd. Se. Edoardo Martini zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA cui era stata segnalata la valigia. La individuarono senza Brig. Filippo Foti indugio, così come immediatamente intuirono il pericolo che essa celava. d i F r a n c e s c o A q u i l a n i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Non v'era da perder tempo, dunque. Allarme non poteva esser dato per lo sgombero della stazione, peraltro a treno ancor fermo. Una sola urgenza si imponeva: portare Quante cose, quanti ricordi non offusca o cancella il e nostre stazioni ferroviarie d'una certa importanza l'oggetto con la massima celerità il più lontano possibile tempo! Anche se, per fortuna, c'è chi non dimenticherà sono sempre un viavai di gente indaffarata alle prese dalle pensiline nella deprecata eventualità esso nascondesmai. È, questo qualcuno, la famiglia: non tanto quella natucon valigie e ingombri d'ogni genere, con il seguito, se o fosse un ordigno esplosivo. Gli specialisti lo avrebbero rale, il che è o dovrebbe essere pacifico, quanto l'altra, più spesso, di bambini e parenti. Chi arriva, chi parte, chi poi accertato. variegata e numerosa, destinata a tramandare, attraverso le curiosa o interroga: italiani e stranieri. Gli altoparlanti gracgenerazioni, le memorie di cui essa è debitrice della propria Mentre viaggiatori ancora scendevano dal convoglio o vi chiano di tanto in tanto, anche in più lingue, le loro inforstoria e della propria gloria: nel caso, questa grande famisalivano, Foti e M artini, valigia saldamente alla mano, solmazioni: per annunciare treni in partenza e in arrivo o, glia, concreta ed ideale insieme, è la Polizia di Stato con la cando di corsa il muro di folla ignara, tralasciarono i sottosovente, per sottolineare ritardi o per notificare mutamenrelativa Associazione Nazionale, titolare specifica del culto passaggi, attraverso impavidi i binari, si infilarono arditati di binari percorsi dai convogli, diversi da quelli indicati dovuto ai suoi più illustri figli scomparsi. mente sotto alcuni treni merci in sosta e raggiunsero uno nei tabelloni luminosi; e, allora, si assiste a un vero assal- L to dei sottopassaggi per raggiungere la banchina giusta tra un intrecciarsi di voci, di stentorei richiami, di imprecazioni talvolta: resse umane ansanti e, sotto certi aspetti, grottesche. N on fa eccezione a questo frenetico, seppur superficiale quadro, la stazione di una bella e cara città italiana, Trento. Qui, ormai brunito dagli anni e dalle intemperie, quasi negletto ai margini delle strutture, si trova un piccolo monumento che, quando venne solennemente inaugurato, sfolgorava al pari di un bagliore solare. Oggi, i passeggeri che animano la stazione probabilmente non si avvedono della sua presenza oppure, se se ne accorgono, non si fermano neppure per una osservazione di sfuggita, o, almeno, per leggere i nomi scritti a caratteri romani sul basamento. È un fatto pressoché naturale, ahimé, che sia così. lo - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 Quel cippo della stazione ferroviaria tridentina è dedicato a due purissimi martiri del terrorismo alto-atesino anni 60.1 quali, consapevolmente, compresi del proprio Dovere, immolarono la loro esistenza per salvarne tante altre. L'accaduto pervase di sdegno e commosse nel profondo tutta l'Italia che, forse mai come in quei giorni, si strinse affettuosamente al Corpo delle Guardie di P.S., cui appartenevano i due Caduti. E soprattutto Trento ne pianse la perdita con imponenti manifestazioni di cordoglio popolare. Il nome dei due eroi, entrambi Medaglie d'Oro al Valore Militare "alla memoria": Brig. Filippo Foti e Guardia Scelta Edoardo Martini. Il primo, Comandante del Posto di Polizia Ferroviaria di Trento: M artini, uno dei suoi più validi dipendenti. Era il 30 Settembre del 1967. Le ore 14,17 di 35 anni fa. L'altoparlante annunciava l'arrivo di un treno interna- spiazzo deserto. Q ui, ansanti per la corsa a perdifiato, si accingevano a depositare la valigia, quando questa esplose in una deflagrazione terrificante tra un turbine di schegge, fiamme e fumo, dilaniando i corpi dei due eroici militari. Martini aveva moglie e tre figli, Fori era alla vigilia delle nozze. L'onda d'urto dell'esplosione fu fortunatamente assorbita dai convogli merci in sosta e dal muraglione di sostegno dello spiazzo, sicché nessun'altra persona ebbe a subire danni. Che sarebbero stati ingenti e irreparabili senza l'intuito, l'audacia e lo sprezzo del pericolo dimostrati dai due valorosi. Il demoniaco tentativo di provocare una strage di cittadini innocenti, non solo italiani, attuato dai terroristi, era andato, così, a vuoto: due uomini della Polizia la avevano evitata sacrificando sé stessi. Era appunto a Trento, in stazione e sul treno, che il terribile ordigno era stato pro- grammato per esplodere. Il Presidente della Repubblica - era allora Giuseppe Saragat - , raggiunto dalla notizie mentre si trovava in visita di Stato in Australia, diresse al Ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani un telegramma vibrante di commozione e di sdegno, tributando sentimenti di infinita gratitudine all'indirizzo di così puri eroi. L'interminabile corteo funebre sfilò per le vie di Trento nell'impressionante silenzio di oltre 30.000 persone. Le saracinesche dei negozi erano state abbassate. Lunghissima la teoria delle corone inviate da autorità, enti e cittadini. Il vostro cronista, pur testimone di tante sciagure, fu intimamente colpito dal dodicenne figlioletto di Martini, Roberto, che non staccava la mano dalla sponda dell'autocarro ove giaceva il feretro del papà: segno eloquente di indistruttibile affetto. Il monumento cui accennavamo all'inizio venne inaugurato ad un anno esatto dal luttuoso evento. Opera dello scultore trentino Eraldo Fozzer, il cippo è composto da un basamento in marmo con incisi i nomi dei due valorosi, sul quale svetta una stele bronzea squarciata al centro, a ricordo della tragica deflagrazione, e sulle due bande impronte di mani, significativo simbolo del supremo sacrificio dei due uomini. Tanta, tanta gente anche allora. Tra le numerose autorità nazionali, provinciali e comunali, il Ministro dell'Interno Franco Restivo, il Capo della Polizia Angelo Vicari e l'Ispettore del Corpo delle Guardia di P.S. Ten. Generale Umberto Mantineo. La solenne funzione religiosa, officiata dal Rettore Padre Eusebio Fòri, si svolse nella monumentale basilica di San Lorenzo-Tempio Civico dedicato alla memoria di tutti i Caduti del Trentino. Presenti in prima fila i parenti degli eroi: i fratelli di Foti Stefano e Michelangelo con un loro nipote e la fidanzata del Caduto; la vedova M artini, Carla Frapporti, con i figlioli Roberto, Marisa e Mirella. Nel concludere questa rievocazione, ci sembra opportuno ricordare un pensiero pronunciato, nel suo discorso ufficiale, dal Ministro dell'Interno: "Al di sopra della differenza delle lingue, si affermi e si consolidi una comune coscienza, una piena determinazione di costruire insieme una nuova società. Noi guardiamo con animo fiducioso all'avvenire, decisi a fare quanto è in noi per assicurare lo sviluppo ed il benessere delle popolazioni alto-atesine, ma, nel ricordo degli avvenimenti dello scorso anno, vogliamo anche rivolgere un monito ad eventuali scorie di un passato senza ritorno". Ma non fu, purtroppo, quella di Trento l'unica efferatezza "ferroviaria" che si sarebbe registrata in Italia, se pensiamo solo alla tragedia dell'"Italicus" e alla carneficine della stazione di Bologna: gli attentatori e assassini dell'Alpen Express ebbero, purtroppo, infami emuli in loschi individui, traditori della Patria e della Civiltà. zyxwvutsrqpo • FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 11 I L GRANDE DETECTIVE ITALO AMERICANO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA PREMIO "JOE GIUSEPPE PETROSINO PETROSINO" zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Il Premio, giunto quest'anno alla 2 edizione, una t a r g a - r i c o r d o , è stato assegnato alla r ^ J memoria del V. Que/ store A g g i u n t o Ninni Cassare, vi tti ma della mafia unitamente all'Agente Roberto Antiochia nel corso di una cerimonia svoltasi alla Certosa di Padula. La targa è stata ritirata dalla Vedova del valoroso funzi onari o Prof.ssa Laura Jacovoni (foto). Alla stessa il Presidente della Sezione ANPS di Salerno ha donato una Medagliaa ricordo dell'ANPS, accompagnata omaggi o floreale. d a un capaci di suscit are la collaborazione di quanti subiva- lo e gli donò un orologio d'oro quale segno di g rat it u- di Giuseppe Fragano zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA no le angherie o i l fascino di t ale organizzazione. dine per aver dimostrato che non avevamo esportato Eccezionale nei t ravest im ent i e nel sapersi introdurre in America solo torme di analfabeti affamat i e impre- in ogni ambiente, Petrosino potè così cat t urare e assi- gnati di spirit o mafioso ma anche cit t ad ini capaci di ra i l 1873 e fra le migliaia di giovani meridiona- no colpi gravissimi alla malavita organizzata della curare alla g iust izia capi bastone, capi famiglia e boss imporre al generale risp et t o i l nome d ell' It alia. li - int eri nuclei fam iliari - part iva anche un grande metropoli. I l suo comportamento era ispirat o di ogni livello, che mai nessuno si sarebbe sognato di Petrosino si fermò qualche giorno a Padula per rivede- ragazzo di 13 anni, Giuseppe Petrosino. La sua alla grande passione per i l mestiere che svolgeva, al poter t rascinare in un t ribunale. I l t ut t o senza t rans- re i luoghi della sua fanciullezza e far visit a al f r at el - famiglia non era certamente una delle più povere del senso di responsabilità, alla assoluta inco rrut t ib ilit à e igere con la propria coscienza e senza compromissioni lo e agli alt ri parent i. Nel frattempo la mafia affilava paese in quanto i l padre era sarto ed abitavano una ad una grande professionalit à. I suoi successi gli pro- di qualsiasi genere. Ma la più grande int uizione di le sue armi e lo attendeva al varco. Giunto a Palermo casa di loro propriet à: ma Padula, nel salernitano, loro curarono olt re che la st im a, anche L'amicizia d el Petrosino, quella che avrebbe potuto infliggere un diede inizio ad una gran mole di indagini: i l risultato cit t ad ina di origine, si andava spopolando come d ieci- Presidente degli St at i Unit i. Nel frattempo progrediva colpo mortale alla mafia, fu che la "mano nera" non era positivo di queste indagini avrebbe inf lit t o alla mafia ne di cent ri del Cilento, nel corso della prima "biblica" nella carriera: nel 1895 venne promosso sergente , un altro che la filiazio ne americana della mafia siciliana, la sco nfit t a d efinit iva. Ma la sera del 12 marzo 1909 in ondata migrat oria, ed era giusto seguire i l destino grado che nessun alt ro it aliano aveva ancora ottenuto cui era legata da vincoli di sudditanza non sono psico- piazza Marina a Palermo, ignoti killer posero termine a della propria gente nella polizia americana, e fu i l Presidente Roosvelt in logica, ma ad d irit t ura gerarchica, t ant o che gli affari questo sogno di riscatto dal potere mafioso, ucciden- Provò t u t t i i m est ieri, per non gravare sul misero persona a nominarlo a t ale grado, all'età di t rent a anni. delle "famiglie" venivano decisi e g est it i a Palermo e do a p ist o let t at e i l det ect ive dai mille t ravest im ent i e bilancio fam iliare, ma in fondo al cuore covava un d esi- Lo stesso presidente nel 1905 lo promosse t enent e, non negli St at es. I suoi capi compresero che Petrosino dalle geniali int uizio ni. Colpito al buio ed alle spalle derio, quello di diventare agente di polizia. Cominciò a affidandogli i l comando della "It alian Legion" un aveva ragione e lo autorizzarono a venire in It alia per cessò di vivere uno dei p oliziot t i più famosi di ogni vedere realizzat o t ale sogno nel 1883, allorché entrò reparto specializzato nella guerra al crimine organiz- indagini approfondite sul potere mafioso e sui mezzi tempo. A Padula rest a la sua casa natale ed un busto nei ranghi deLLa polizia metropolitana di New York: la zat o, formato da soli it aliani . Era una delle int uizioni che valessero a sradicarlo. rivolto verso i l mare, quasi a voler scrutare ancora sua prima placca di riconoscimento portava i l numero che fecero grande Petrosino: per combattere la "Mano Purtroppo la sua venuta in It alia non fu pari al riserbo verso la Sicilia e verso gli St at i Uniti d'America. zyxwvutsrqpo 285. Ben presto si impose all'attenzione di colleghi e Nera", come in america si definiva la mafia, era neces- E superiori con i suoi sistemi di indagine che infliggeva- di t ant e alt re imprese e f u sbandierata ai quattro sario l'intervento di uomini che la conoscessero e zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA vent i. I l Presidente del Consiglio Giolit t i volle ricever- 12zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA • FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 13 D I R I T T O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ALCUNE PROBLEMATICHE SUL REATO DI VIOLAZIONE DI DOMICILIO ART, 614 C,P, di U m b e r t o B o n i t o el contesto della convivenza sociale, l'individuo ha il diritto di vivere in piena libertà nella propria dimora senza interferenze o intromissioni. L'assenza della limitazione esterna riporta il soggetto nell'alveo dei più pregnanti e significativi concetti di libertà. Il legislatore ha inteso collocare il delitto in esame, nell'ambito dei reati contro la persona affinché la tutela giuridica riguardasse direttamente la persona nella sua autonomia di libertà fisica di movimento e di vivere nell'habitat naturale senza alcuna ingerenza di terzi. Infatti, l'art. 614 c.p. punisce chiunque s'introduce nell'abitazione altrui, o in un luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero s'introduce clandestinamente con inganno, è punito... ecc. Per meglio comprendere la norma penale è opportuno individuare gli elementi contenuti nella fattispecie, partendo dal fatto materiale che consiste nell'introduzione o nel trattenersi in una abitazione o altro luogo di privata dimora, contro la volontà esplicita o implicita di colui che ha facoltà di escluderlo. Circa i vari modi di introduzione, affinché si concretizzi il reato è sufficiente che l'ingresso avvenga in modo normale, contro la volontà del "dominus". Per quanto riguarda, invece, la privata dimora, deve intendersi un luogo che magari in modo temporaneo, serva alla conduzione della vita privata del soggetto: studio professionale, camere d'albergo, stabilimenti ecc. A tal proposito, un indirizzo della Corte di Cassazione ha precisato che i suddetti luoghi come pure le osterie e altri locali pubblici sono considerati privata dimora quando sono chiusi al pubblico, in quanto l'accesso avviene solo in funzione all'attività che essi svolgono. N Tuttavia, però, questo non accada per le abitazioni, quando siano predisposte per la vita privata. La norma fa cenno anche alle appartenenze che presentano uno stato di accessorietà rispetto a quello di privata dimora, come ad esempio: cortile, cantina, garages. È indubbio che l'introdursi o trattenersi deve avvenire contro la volontà, sia essa espressa o tacita dell'avente diritto; nel senso che la prima si materializza con chiara manifestazione di volontà del soggetto passivo e con qualsiasi mezzo lecito, mentre la seconda di configura quando è oggettivamente evidente: gesti, segni che sono inequivocabilmente incompatibile con il consenso. 14 - Per quanto attiene, invece, il dissenso, anche se la normativa non fa nessun riferimento al dissenso presunto, in quanto dall'interpretazione letterale nella norma risulta chiara l'espressa manifestazione di volontà del titolare del diritto, ritengo, tuttavia, che in qualche modo, possa verificarsi un diniego presunto in relazione del fatto che il soggetto attivo, pone in essere la condotta antigiuridica simulandola con un comportamento apparentemente lecito ad esempio: "tizio si fa ricevere nell'abitazione altrui mascherando un fine illecito che se fosse stato a conoscenza del soggetto passivo, avrebbe indotto questi a non dare il proprio consenso". Alla luce di tale considerazione, è evidente in questa fattispecie, che il soggetto attivo doveva presumere il diniego dell'avente diritto. Il delitto sussiste, secondo altro orientamente giurisprudenziale, anche quando si tratta di una relazione di parentela con il titolare dello "ius escludendo', e il soggetto attivo si introduce nella di lui abitazione anche se assiduamente frequentata, per fini illeciti. Come titolare del diritto deve intendersi qualsiasi soggetto passivo interessato alla pace, tranquillità e sicurezza della dimora, per cui oltre al capo famiglia, il divieto può essere imposto anche da membri della famiglia stessa. Infatti la giurisprudenza ha precisato che il consenso del capo famiglia, non può prevalere sul dissenso degli altri familiari, per cui nell'ambito della libertà domestica, il diritto di querele per il reato di cui all'art. 614 c.p. spetta a tutti i componenti il nucleo familiare per il solo fatto di abitare sotto lo stesso tetto. Ancora la giurisprudenza, per effetto del nuovo principio della parità dei coniugi il "ius escludendi", appartiene individualmente ad entrambi i coniugi, per cui occorrendone il consenso di entrambi, è legittimo la manifestazione di volontà di uno di essi di escludere dall'abitazione familiare un terzo sia pure accettato dall'altro coniuge, mentre se uno dei coniugi stessi, a seguito di separazione legale, si reca a vivere altrove, l'altro diventa unico avente diritto all'abitazione e, pertanto, unico titolare del diritto di escludere i terzi: tale diritto può esercitarlo anche nei confronti del coniuge che si è allontanato. REGGIO CALABRIA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA In occasione della festa annuale del Socio e dell'Amicizia il Consiglio di Sezione ha organizzato, presso un ottimo locale della zona, un * * * pranzo sociale cui hanno partecipato oltre 50 persone tra soci e familiari. Dal 19 al 24 Maggio 2002 53 persone fra Soci e familiari, accompaDopo un cordiale saluto a tutti i convenuti e un breve discorso del gnati dal Presidente, dal V. Presidente Cons. Naz. Ten. Gen. (c) Pantaleo Cialdini, dal Segretario Economo Cav. Uff. Abbo Ricciardi, Presidente Demetrio Musolino, lo stesso ha proceduto alla consepresenti anche il Ten. Gen. (c) Sebastiano Di Mauro e il Ten. Gen. gna della pergamena e medaglia dell'Amicizia ai Soci che nel corso (c) Giovanni Rinaldi, hanno effettuato un pellegrinaggio al Santuario del 2002 hanno compiuto gli 80 anni: Signora Maria Manduca (vedodi Notre Dame de La Salette e Lourdes. va del Brig. Vincenzo Curigliano); cav. Alessandro Maggio, Tenente Anche questa gita è stata particolarmente apprezzata da tutti i pardei Carabinieri in congedo; Cav. Carmine Guerriero, Tenente del tecipanti per l'elevato aspetto religioso e per il trattamento riservato. Corpo delle Guardie di P.S.; Cav. Luciano Gibilisco, Sovrintendente Si sente, pertanto, il dovere di ringraziare la "Squadra" diretta in Capo di P.S.; Cav. Salvatore Torcivia, Appuntato delle Guardie di modo egregio dal Segretario Economo Cav. Uff. Abbo Ricciardi, che P.S.; Cav. Calogero Graci, Appuntato delle Guardie di P.S.; Gr. Uff. ancora una volta ha confermato impegno, serietà, correttezza e Mario Canessa, Dirigente Generale di P.S., assente per motivi famiamore ai colori della Sezione. liari. La cerimonia ha avuto il plauso di tutti gli intervenuti. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA * * * * * * Il 19 Giugno scorso, su iniziativa del Presidente della Sezione Demetrio Musolino, presso il Tempio della Vittoria, è stata celebrata dall'Arcivescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello, assistito dall'Assistente spirituale della Polizia di Stato Mons. Pino D'Agostino e dal titolare del Tempio Mons. Antonio Santoro, una S. Messa in suffragio dei Caduti e Deceduti delle Forze dell'Ordine. Sono intervenuti il Prefetto Goffredo Sottile e il nuovo Questore Biagio Giliberti. Erano, altresì, presenti molti funzionari della Questura e rappresentanze della Polizia Postale, guidata dal dirigente Federico Strano, del V Reparto Volo con il dirigente Antonio Matteo, della Polizia Stradale, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria. Spiccava, tra tutti, il Gruppo Bandiera della Sezione ANPS con Soci accompagnati dal Presidente. Numerose le vedove dei Defunti. FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Il Gruppo Bandiera ed una rappresentanza guidata alternativamente dal Presidente e dal V. Presidente Cialdini hanno partecipato alle seguenti cerimonie: il 18 Maggio 2002 presso la Cappella della Caserma "Garibaldi" alla cerimonia di commemorazione del Commissario Capo della P.S. Luigi Calabresi. Presenti il Questore di Milano Vincenzo Boncoraglio, Funzionari e numeroso personale; il 20 Maggio 2002 presso la Questura di Milano alla celebrazione commemorativa del 10° anniversario della strage di Capaci. Presenti le più alte Autorità Civili e Militari della sede; il 24 Maggio 2002 in Via C. Imbonati alla commemorazione dell'Agente Se. Vincenzo Raiola deceduto a seguito di conflitto a fuoco con rapinatori. È stata deposta una corona d'alloro alla lapide alla presenza della più alte Autorità Civili e Militari della sede. S. MARIA CAPUA MILANO Martedì 2 luglio alle ore 16,00, nella Basilica di Sant'Ambrogio si sono svolti i solenni funerali del V. Questore Paolo Scrofani, deceduto in seguito alle ferite riportate per lo scoppio dell'appartamento abitato da Massimo Santoro in Via Giovanni di Cermenate. Presenti intorno ai familiari le più alte Autorità della sede, il Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il Capo della Polizia Giovanni Di Gennaro, il Prefetto di Milano Bruno Ferrante, il Questore Vincenzo Boncoraglio, il Sindaco Gabriele Albertini, il Presidente della Provincia Ombretta Colli, il Presidente della Corte d'Appello Giuseppe Greco, il Direttore della Direzione Interregionale della Polizia di Stato Antonio Recchioni, Ufficiali e rappresentanze dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Urbana, del Corpo dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, numerosi Funzionari e Agenti della Polizia di Stato. Tanti cittadini dentro e fuori della Basilica a testimonianza della sentita partecipazione della città, nella giornata di lutto cittadino disposto dal Consiglio comunale. Momenti di grande commozione si sono manifestati alla omelia di Per quanto attiene all'elemento soggettivo, si richieMons. Emilio De Scalzi che ha indicato nel sacrificio del V. Questore Paolo Scrofani un "esempio per la città" di generosità a difesa della de il dolo generico, in quanto il soggetto attivo a voluto sicurezza dei cittadini "Eroe della quotidianità". trattenersi nell'abitazione, pur sapendo contro la volonMigliaia di persone durante il percorso dalla camera ardente allestità dell'avente diritto. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ta nella Caserma "Garibaldi" alla Basilica hanno voluto rendere omaggio al feretro con un caloro applauso. • A testimonianza anche del generoso dono degli organi per salvare altre vite umane. La Sezione ANPS è stata presente nella Basilica con il Gruppo Bandiera con le rappresentanze d'Arma e i Gonfaloni della Regione, Provincia e Comune ed un numeroso gruppo in abito sociale guidato dal Presidente De Benedittis. Particolare attenzione è stata rivolta da tutti i presenti alla moglie Signora Emma Ivagnes, V. Questore, ed alla figlia dodicenne Federica; proposte di alto riconoscimento sono state avanzate dal Sindaco per ricordare nel tempo l'eroe cittadino. VETERE Il 25 e 26 Maggio si sono svolte le elezioni Comunali per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale. Il Segr. Economo Isp. Capo (s) Vincenzo Buscetto è risultato eletto come Consigliere Comunale nella lista Civica "Unione Democratica"; inoltre l'Avv. Alfredo Frezza, Socio benemerito, eletto nella lista dei SDÌ è stato nominato Assessore Comunale. * * * Il 30 Maggio la Sezione ha organizzato una gita a S. Giovanni Rotondo (FG), con la partecipazione di circa 100 persone fra Soci e familiari. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJI * ** Il 13 Giugno, presso la Chiesa Madonna delle Grazie, la Sezione ha organizzato una messa in suffragio in Memoria dei Soci deceduti ovvero Isp. Capo Antonio Raimondo e Sov.te Capo Antonio Dattilo con la partecipazione dei familiari e dei Soci della Sezione. * * * Il 23 Giugno è stata organizzata una gita a Roma con tappa al Santuario del Divino Amore ove è stata ascoltata la Santa Messa; successivamente il gruppo di 100 persone fra familiari e Soci si è spostato sul lago di Albano ove ha consumato il pranzo; quindi, visita in Castel Gandolfo alla residenza estiva del S. Padre, infine la comitiva si è spostata a Genzano ove ha presenziato alla cerimonia del Corpus Domini ed ha ammirato l'Infiorata. FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 15 L ' A U T I S M O U N M A L E S S E R E CH E V A D I F F O N D E N D O S I N E L Non dimenticate infine che i bambini imparano più da quello che ci vedono fare che da quello che diciamo loro di fare. Le buone maniere possono essere insegnate soltanto se pazienti e persistenti esempi. Un celebre Pedagogo usava dire: "mostrami i tuoi figli e ti dirò chi sei". La nostra vita quotidiana così satura di domande senza zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA risposta e destino oscuro (a parte le persone di fede che vivono più contente) cerchiamo di viverla felici del sorriso e della innocente sincerità dei figli la cui apparizione N O S T R O T E M P O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA è sempre foriera di una spumeggiante sorgente di gioia. COME CAPIRE SE IL BAMBINO È AUTISTICO? di Pasquale Brenna zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA T Nello scorso mese di aprile, nella rivista Molecular ermine proposto dallo psichiatra o psicoanalista Psychiatry, sono stati pubblicati articoli di scienziati svizzero Eugen Bleuler per definire una forma Inglesi, Italiani, Francesi e Statunitensi nei quali vengoanormale di pensiero in cui dominano le tendenzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA no riportati significativi progressi, sia lavorando sugli ze soggettive all'appagamento fantastico di desideri o animali, sia investigando sul lavoro mentale dei soggetbisogni, senza riguardo o riferimenti con la realtà ti affetti da Autismo. (Enciclopedia Sansoni). Il numero dei bambini sofferenti Sono state formulate delle ipotesi affascinanti sul perdi Autismo sta esplodendo. Questa la ragione per cui ce ché le persone affette da Autismo posseggono capacine occupiamo. Come mai? tà intellettuali che escludono in modo assoluto il ritardo Si va sempre scoprendo che l'Autismo insieme a disormentale. Inoltre, ipotesi sostenuta da coloro che seguodini mentali correlati, affliggono decine di migliaia di no le teorie di Freud, noto fondatore della Psicanalisi, famiglie in tutto il mondo. Con una apparente subitache i bambini non nascono autistici ma divengono tali neità, come accadde per l'Aids), si vanno scoprendo un perché i loro genitori, specialmente le madri nei loro gran numero di malati senza che ci sia finora qualcuno confronti sono state apatiche, indifferenti e poco eduche dia una qualche spiegazione del verificarsi del fenocative. meno. Mentre alcuni Esperti di malattie mentali ritengoA questo punto sentiamo il bisogno di aprire una parenno che l'aumento sia dovuto ai più recenti mezzi diatesi d'ordine pedagogico in difesa dei Genitori. gnostici d'indagine, altri sostengono trattarsi, almeno in parte, alle preoccupazioni sempre maggiori che il moderno stile di vita ci propina. L'ASPETTO EDUCATIVO A CONTI FATTI In alcuni Stati il numero di bambini Autistici è più che quadruplicato negli ultimi cinque 15 anni senza ruguardo di alcuna categoria di lavoro o condizione socioeconomica. Fino a poco tempo fa, l'Autismo, già conosciuto, era considerato comparativamente raro. Si riscontrava 1 caso ogni 10.000 persone. Gli studi e le statistiche più recenti hanno messo in evidenza che 1 ragazzo su 150 di 10 anni d'età, ed anche più giovani, potevano essere ammalati di Autismo o affezzioni similari. La malattia viene ora diagnosticata 5 volte di più della sindrome di Down (una volta detta mongolismo per la facies mongoloide, occhi a mandorla e ritardo mentale) nonché 3 volte di più del diabete giovanile. Ecco perché gli studi professionali degli Psicologi e Psichiatri ora sono sempre affollati di gente alla ricerca di cure per questa malattia. Nessuna meraviglia perciò se in talune Comunità si cominciano a lanciare campagne per la raccolta di fondi necessari per incrementare le ricerche scientifiche al fine d'individuare cause e cure. Allo stesso scopo sono oggi dozzine di Ricercatori impegnati nell'esame del nostro patrimonio genetico per identificare i geni responsabili dell'Autismo. 16 - FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2002 La nascita di un figlio non è soltanto il canto di una peana, ovverosia un inno di gioia, ma anche un atto di riflessione sulla responsabilità dell'arduo compito che ci attende nell'allevarlo, educarlo e prepararlo a superare gli ostacoli d'ogni genere che si presenteranno nella sua vita futura: la trasformazione di un piccolo selvaggio qual'è, in una donna o un uomo del nostro tempo. Le gioie che derivano dalla sua nascita si confondono con i dispiaceri. La coppia che si propone di avere dei figli deve essere preparata ad affrontare un'avventura imprevedibile di ansie e di timori, di egoistica soddisfazione per aver realizzato lo scopo principale del nostro essere venuti al mondo: tramandare la specie come hanno fatto chi è vissuto prima di noi. L'amore dei genitori dev'essere naturalmente al di sopra di ogni traversia che i figli possono procurare. Lo scrivente, padre e nonno, non ha difficoltà a dichiarare d'essere alcune volte incerto nel prendere decisoni in questa materia. È come trovarsi ad astrusi problemi di metafisica. Non bisogna pretendere di essere sempre irreprensibile, tanto più per i pentimenti a posteriori sono inutili. Anche quando i bambini dimostrano d'essere irrispettosi, i genitori devono avere un comportamento discreto, benevolo, non fisicamente punitivo. Occorre sapersi guadagnare la loro fiducia perché suggerimenti richieste loro indirizzate sortiscano l'effetto desiderato. Una delle più comuni descrizioni di bambini che possono essere autistici è quella che li descrive molto quieti, passivi, silenziosi, buoni, quasi come non avere un bambino in casa, pochi sono gli autistici che strillano sempre e difficili ad acquietare. Osservare il bambino fin dai primi passi. Il primo anno non ci da nessuna indicazione. Nessun balbettamento né alcuna parola fino a 16 mesi, né alcuna frase di due parole fino a 2 anni, tuttavia non vi è alcuna perdita d'abilità linguistica. Poi, nessuna voglia di giocare né di fare amicizie. Non risponde quando viene chiamato per nome, non guarda in viso le persone che gli parlano, fa movimenti ripetitivi con il corpo: per esempio battere spesso le mani. Fissa gli oggetti per lungo tempo. Mostra d'essere troppo sensibile a certi suoni ed odori. LA RICERCA E LE IPOTESI CAUSALI Tra le ipotesi causali, la più attendibile fino ad oggi è quella genetica, ereditaria; da padre in figlio, in alcune famiglie, benché gli individui autistici raramente hanno dei figli ed i Medici devono andare alla ricerca di qualche parente stretto portatore di certe caratteristiche della malattia. Ma quanti sono i geni del nostro patrimonio cromosonico che contribuiscono al manifestarsi della malattia non si sa ancora. Alla New York University rispondono che il modo secondo cui si sviluppa il cervello rassomiglia ad una meravigliosa ed intricata orchestra che include decine di migliaia di ottimi esecutori i quali se suonano correttamente si può avere un concerto per clarino di Mozart, altrimenti una inevtabile cacofonia. In Francia Italia e Spagna, molti psicoanalisti ancora ritengono che il modo di educare i figli ed il come li si alleva è responsabile del loro divenire autistici, mentre altrove in Europa l'aumentato riconoscimento dell'Autismo come malattia dello sviluppo organico che molto probabilmente riguarda complessi fattori genetici, come abbiamo testé detto, ha dato luogo ad un enorme miglioramento nel trattamento e nell'educazione dei bambini sofferenti, benché la larga gamma di malattie similari rende difficile l'individuazione della diagnosi esatta. "In Italia vi è ancora la tendenza di attribuire l'Autismo ad una difficile relazione tra madre e figlio" così risponde Donata Vivanti presidentessa dell'Autismo in Europa. Invece di trattamenti pratici ed appropriati per aumen- tare l'aumentare l'autonomia delle persone autistiche, i bambini sono spesso inviati con i loro genitori dagli Psicoterapisti. Ci vollero 3 anni alla signora Vivanti per ottenere una corretta diagnosi per i suoi 3 figli dopo essere stata sottoposta ella medesima a psicoterapia per sei mesi su consiglio del medico dei suoi bambini, con effetto ovviamente disastroso. Anche in Gran Bretagna, dove l'autismo da molto tempo è stato riconosciuto ed accettato, spesso è difificile per i genitori ottenere una diagnosi corretta di Autismo per i loro figli. LA TERAPIA Non si cura ancora interamente l'Autismo ma si riesce a migliorare la qualità della vita per coloro che ne soffrono. Questo è quanto asseriscono attualmente gli addetti ai lavori. Formulata finalmente la difficile diagnosi, le prospettive per una efficace terapia divengono positive. In Olanda, all'Università di Leiden, il trattamento è concentrato soprattutto sulle necessità pratiche del bambino nella famiglia. Il sistema, conosciuto come il metodo Leiden si basa su un processo d'associazione per mezzo del quale i bambini legano specifici oggetti con specifiche attività della routine giornaliera. Importante, perché i bambini autistici hanno paura d'improvvisi ed inattesi cambiamenti in attività che spesso provocano in loro comportamenti isterici. La vita quotidiana per le persone autistiche e per coloro che hanno cura d'essi è davvero molto difficoltosa. Comunque molta attenzione e conoscenza della malattia e del come giovare al meglio l'individuo autistico e le loro famiglie vanno migliorando continuamente: l'esperienza insegna!. Forse il più importante punto consiste nella attuale convinzione che i genitori non sono responsabili della morbosa condizione dei loro figli. Non esiste una vera e propria terapia per l'Autismo. Ci sono però una quantità di rimedi che possono aiutare, eccone alcuni riportati da vari Autori: Terapia logopedica: aiuta a superare la barriera del linguaggio e della comunicazione. Terapia occupazionale: aiuta l'integrazione sensoriale e l'abilità motoria. Terapia comportamentale: migliora la conoscenza delle cose e riduce la condotta sbagliata o inappropriata. Terapia educativa: favorisce l'approccio al lavoro altamente strutturato. Terapia farmacologica: riduce alcuni sintomi. Terapie con diete speciali: l'eliminazione di certi gruppi di cibi aiuta alcuni soggetti. E che il Signore ce li mandi buoni e sani, questi figli! zyxwvutsr • PerzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGF ulteriori notizie consultare: The International Association autismeurope. arc.be World Autism Organization: ww.worldautism.org. of Autism in Europe: FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - ww. 17 MOLTI A N N I F A A L CAMPO E S T I V O D E L L E S C U O L E DI P O L I Z I A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA J Jj J f^f P f f A I^JQ f [ r zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA RIPRENDE FORMA UN VOLTO Un giovane sottufficiale vittima di un incidente e un medico della Polizia, il cui gesto risplende di vivida luce nel ricordo di quanti ne furono testimoni. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA di Viscardo Castelli Il tema dell'esercitazione era i l seguente: cattura di forl nome di Francesco Casagranda non dice probabilmazioni paracadutistiche lanciate da aerei nemici. Non ci mente niente a nessuno oggi. Ma a chi scrive esso è tratterremo su aspetti, modalità ed indici tecnici, in quan4 L rimasto impresso nella mente e tuttora vi è vivo dopo to esorbiteremmo dall'oggetto di questo ricordo. Diremo tanti anni. Anche perché esso ne richiama un altro: quelsolo che i l momento storico esigeva da parte delle Forze di lo di un medico che gli fu vicino a seguito di una tragica Polizia anche tale tipo di addestramento. circostanza e che anche ora brilla come un faro di sapienL'esercitazione si dipana, attentamente seguita dagli za e di carità nel ricordo di quanti furono testimoni del suo nascosto agli illustri ospiti e che neppure le ampie cronaospiti dall'alto di un osservatorio, dalle ore antelucane fino operato al di là del dovere professionale. che della stampa interna e pubblica riporteranno sia pure a mezzogiorno inoltrato, quando i reparti si radunano in Casagranda era un giovane Vicebrigadiere della Scuola in modo anodino: probabilmente, per lo sciagurato sospetuna spianata per esser passati in rassegna dalle autorità, di Trieste. S'era al tempo delle grandi esercitazioni estive, to di dover sottolienare con una "sgradevolezza", obiettivisibilmente compiaciute (e lo scriveranno poi al Capo cui partecipavano, in stretto collegamento, le Scuole di vamente e assolutamente non imputabile a chicchessia, i l della Polizia) per la brillantezza delle operazioni svolte. Polizia con sede stanziale a Roma, Nettuno, Caserta, soggiorno in Leonessa di quelle autorità. Ma così va i l I l rientro agli accampamenti tra il rombare degli autoTrieste e Bolzano. mondo. 0, meglio, andava allora. mezzi si snoda nel massimo ordine, poiché non è per nulla Il fatto che raccontiamo avvenne a Leonessa. Data: 23 Gli è che, raggiunto i l battaglione triestino i l proprio segnato da quel caratteristico serra-serra che, spesso, invaluglio 1964. accampamento, i l Vicebrigadiere Francesco Casagranda, in de militari affaticati, anelanti al rancio e al riposo. Leonessa (in provincia di Rieti) è un'antica ed elegante piedi sul predellino di un autocarro in moto per dirigere la Sennonché un fatto terribile macchia una giornata davcittadina che sorge in altopiano entro una vasta conca dei manovra, improvvisamente scivola, cade a terra e finisce vero radiosa: un fatto, però, inspiegabilmente tenuto zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Monti Reatini, ai piedi del Monte Tilia, e costituisce un'otsotto una delle ruote posteriori del pesante automezzo, tima stazione di villeggiatura soprattutche gli schiaccia i l capo riducendolo una "pizza" sanguito estiva. Nondimeno, perfettamente IHHHfll nante. adatta ad ospitare per un mese migliaia Espletate rapidamente e discretamente le formalità di uomini della Polizia, affluitivi in batlegali, i l cadavere dello sfortunato sottufficiale viene trataglioni, per affinare la loro preparazione sportato in un vano dell'ospedale da campo. tecnico-professionale. A disposizione dei Della disgrazia vengono avvertiti i genitori del giovane, reparti, infatti, un terreno di grande H i quali annunciano i l loro arrivo per l'indomani. varietà orografica e ricchezza di vegetaEcco, qui entra in azione l'ufficiale medico, i l Cap. Dott. zione. Ferdinando Serafini. Quel 23 luglio gli accampamenti I genitori vorranno rivederlo, i l loro figliolo. Non erano un fremito di giovinezza e di sanno, però, in quale stato è ridotto i l cadavere. Eppure, volontà per la particolarità della circonon si può negar loro questo diritto né, tuttavia, possono stanza: l'esercitazione sincrona dei batesser costretti ad una visione che ha del raccapricciante: taglioni, denominata "Antenna", sarebbe equivarrebbe quasi a una provocazione. stata osservata da autorità ben compeSi ragiona così, nella direzione giusta, ma non ci ci si tenti quali i l Capo di S.M. dell'EsercitozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA p ^HE nasconde che l'impresa di render presentabile la salma Gen. Giuseppe Aloia e i l Comandante ^* appare pressoché disperata. Trovare in città o a Rieti o a dell'Arma dei Carabinieri, Gen. Giovanni Roma degli specialisti, in fine luglio, è chimerico. E poi i l De Lorenzo, invitati dal Capo della Éfl tempo stringe. Polizia Prefeto Angelo Vicari. vp 18 - FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2 0 0 2 Sennonché i l Dott. Serafini, si fa avanti: provvedere lui a risolvere la situazioine, purché lo si lasci, fin da subito, solo. Le ombre della sera sono già calate. Munito di una foto tessera del Casagranda e assistito da un bravo infermiere, egli si chiude nel locale e si appresta a render a quel bel volto giovanile quale appare dalla foto, orrendamente schiacciato, la normalità delle sembianze. E', i l suo, un lavoro da certosino, preciso, ininterrotto. Non un frammento di quel viso viene sciupato. La professionalità medi. ca di Serafini è alta ed estrema è la sua freddezza nell'assolvimento di un compito che non rientra nelle sue specializzazioni. Eppure, quel volto irriconoscibile pian piano, con i l trascorrere delle ore, ritmate dai rintocchi di un campanile vicino che, soli, rompendo il silenzio, lo rendono paradossalmente più profondo, riacquista una fisionomia: la fiosionomia offerta soprattutto dalla foto. Sicché, al mattino, prima che i genitori dello sfortunato Casagranda, arrivino a Leonessa, la salma potrà essere composta nella camera ardente, presto aperta al pianto degli affranti genitori. Il Cap. Medico Serafini, in disparte, ora osserva commosso insieme con gli altri colleghi, superiori e dipendent i . A stento trattiene una lacrima: scomparso i l medico distaccato e austero, emerge l'uomo. Che, però, non cerca né consensi né ringraziamenti. Nessuno conoscerà mai le sue pene di quella notte. Certo, ha compiuto solo un dovere, ma un dovere nobilitato dalla cristiana carità e illuminato dallo sguardo benedicente di Dio. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcba • FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2 0 0 2 - 19 U N A I N I Z I A T I V A C H E T O R N A A D O N O R E D E G L I I D E A T O R I E D O R G A N I Z Z A T O R I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJI HGFEDCBA i l confine fra le genti galliche e i popoli germani"limen", ci, per la conquista della Germania del nord. I l piano cesareo era ben articolato i n t u t t i i dettagli: sfondare lungo i l Reno, dalle possenti fortificazioni, e prendere alle spalle i barbari calando nell'Elba dall'oceano, vale a dire dal Mare del Nord. Nondimeno, dopo attente riflessioni, Cesare ritenne opportuno soprassedere, preferendo saggiamente dedicarsi alla piena romanizzazione delle genti galliche zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA piuttosto turbolente. Tra le quali, però, non eran pochi, a cavallo del Reno, i Germani arruolati da Cesare medesimo quali ausiliari, specialmente nella cavalleria. E a c c a d u t o r e c e n t e m e n t e n e l l u o g o o ve , n e l S e t t e m b r e d e l l 'An n o 9 d . C. Ottaviano Augusto riprese l'idea del padre adottivo basandosi a un di presso sui piani da lui predisposti e affil e l e g i o n i d i P u b l i o Q u i n t i l i o Va r o fu r o n o d i s t r u t t e a d o p e r a d i A r m i n i o , dando l'impresa a due suoi figliastri, entrambi di altissime capacità militari: prima al ventiseienne Druso, quindi a d a s e m p re co n s id e rato e ro e n azio n ale d i Ge r m a n i a . Tiberio, che gli sarebbe poi succeduto nel principato. Druso, fatte ancor più irrobustire le fortificazioni romane lungo i l Reno, partì all'attacco da nord, riuscendo dapprima a penetrare nel paese dei Frisoni (l'odierna Olanda), poi, domati i Catti e i Sicambri in guerra fra loro, giunse fino alle rive dell'Elba. Dopo di che, tornò a Roma per ricevervi i l consolato. Sennonché, in sua assenza, i Germani, mai domi, tentarono addirittura di invadere la Gallia. Piombato sul posto, i l grande Druso travolse Catti, Sicambri e Cherusci coalizzati e raggiunse di nuovo l'Elba. I Germani parvero alfine sottomettersi. Erano i primi di Agosto dell'anno 9 d.C. quando Druso, per l'aggravarsi d'una ferita riportata cadendo da cavallo, morì. Costernato per l'inattesa scomparsa di Druso, Ottaviano "dirottò" sul Reno Tiberio. Fu piuttosto facile a questi i l ripristino dello status quo ante. Anche perché la strada gli era stata preparata da Druso, ma egli volle aggiungere qualcosa di più impressionante: quando quei popoli videro lo spettacolo inimmaginabile e i rinforzi militari, di cavalli, di viveri, di bagagli calare dall'oceano lungo l'Elba ammutolirono di sgomento. La Germania sembrava assai sottomessa: non restava che romanizzarla. Una inspiegabile illusione, evidentemente, come vedremo. Poiché Tiberio dovette essere di nuovo inviato i n Pannonia, già da lui domata, per reprimervi una ennesima rivolta, al suo posto in Germania Ottaviano Augusto (errore gravissimo) inviò come governatore i l già nominato Arminio, principe dei C h e r u s c i , Varo, Publio Quintilio Varo, più poeta, riferiscono antiche capo della rivolta germanica cronache, che soldato. A costui egli affidò i l comando contro Roma. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA supremo di tre legioni. Euomo, più del suo stesso principe, era convinto di dover trattare con popoli ormai pacifici, Magistri zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA di Francesco sicché, da subito, operò con paternalistiche aperture sociali, trattando i Germani da pari a pari. I l che, se scandalizzò i suoi soldati, suscitò discredito e disprezzo negli indigeni, avvezzi, per loro indomita fierezza, a rispettare eitoburgen Wald è un rilievo montuoso della Il nome di Varo è tornato nelle cronache recenti, avenpiù la forza che non le buone maniere. Germania di nord ovest (Nordhein-Westfalen), do gli ideatori tedeschi intitolato a lui, anziché al suo vinNoi ci siamo già incontrati con alcuni di questi popoli, situato tra le sorgenti del fiume Lippe e la città zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA citore da sempre considerato eroe nazionale, un grande talché qui apriamo una breve parentesi di carattere cultudi Rheine sulPEms. E press'a poco qui che, tra lzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA '8 e i l i o parco archeologico, costruito appunto nella zona, passata rale: erano, codesti, Cauci, Catti, Cherusci, Sicambri, Fosi, settembre dell'anno 9 d.C, Roma subì un rovescio militaalla storia come la "foresta di Teutoburgo". I l motivo? Usipi, Tenteri, ecc., i quali non disdegnavano scannarsi fra re fra i più umilianti della sua storia ad opera dei Germani Assai nobile e lo scopriremo strada facendo. loro per motivi di supremazia, ma legati insieme da stretdi Arminio. I l comandante romano sconfitto: Publio Già lo stesso Caio Giulio Cesare, i l conquistatore delle ti vincoli di feroce indipendenza da Roma. Si chiamarono Quintilio Varo. Gallie, aveva disegnato di procedere oltre i l Reno, i l poi tutti Germani perché tali erano detti i Tungri (altro INTITOLATO A VARO UN GRANDE PARCO ARCHEOLOGICO T 20zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 popolo d'oltre Reno) che per primi avevano ricacciato al di là del grande fiume i Galli lanciati all'invasione delle loro terre. "Così, insensibilemente - nota Cornelio Tacito nel suo celebre "De Germania" - prevalse i l nome della nazione su quello della gente e t u t t i si fecero chiamare Germani", finendo per adottare " i l nome che avevano inventato". Quale lo scopo? Innanzi tutto, impressionare e intimorire i l nemico. Parentesi chiusa. Per tornare a noi, diremo che i l fremito della rivolta serpeggiava segretamente dal Reno all'Elba. Fra i numerosi soldati indigeni al servizio di Roma - lo abbiamo accennato parlando di Cesare -, uno di essi eccelleva in prestigio e valore. Si chiamava A r m i n i o ("o Herman", come si compiaceva tradurre i l nostro valente professore di storia al ginnasio superiore). Questi, di nobilissima famiglia di Cherusci, una popolazione stanziata fra l'Elba e i l Weser, era nato fra gli anni 18 e 16 a.C. sotto i l principato di Ottaviano Augusto. Giovane aitante e valoroso, come del resto lo erano i suoi compatrioti, era passato a militare all'ombra delle insegne di Roma; per i suoi preziosi servigi aveva ottenuto la cittadinanza romana e, onore assai raro finora concesso a uno straniero, era stato addirittura ammesso all'ordine equestre. Arminio, che aveva imparato a leggere e a parlar latino, pur alternandolo con qualche parola o espressione del suo paese, s'era anche adoperato per introdurre fra i Cherusci le norme del diritto e della civiltà romana. Certamente, aveva militato sotto Druso e sotto Tberio. Ora, insieme con i l corregionale Segimero, era fra gli intimi di Varo. Che ignorava di nutrire nel suo seno una serpe. Abbiamo detto più sopra che covava sotto la cenere della fìnta pace i l fuoco della sollevazione. Ma noi non sappiamo se l'idea di volgere le armi contro Roma si agitasse da tempo in Arminio. Fatto sta che, spalleggiato dal collega Segimero, egli prese finalmente contatto con i principi cherusci, che, del resto ansiosamente lo cercavano, proponendosi come capo dell'imminente rivolta germanica. Militava a suo favore la profonda conoscenza di tutto quant'era romano: ordinamenti militari, armamento, attrezzature logistiche, metodi bellici di addestramento e di azione. I l suo piano venne accettato, mentr'egli, tessendo abilmente le fila della immane congiura, continuava nel doppio gioco. Qualcuno più perspicace aveva subodorato qualcosa di losco e ne aveva parlato in un orecchio a Varo. Ma per carità! Arminio, per i l comandante supremo romano, era un fedelissimo, che aveva dato ampie prove del suo attaccamento a Roma, tutt'altro che avara, perciò, i n riconoscimenti ed onori. Allorché i piani della rivolta furono messi a punto nei dettagli - una immane trappola mortale - bisognò attraivi Varo. Il pretesto per smuoverlo fu facilmente trovato: gli fu fatto credere che al nord, in una regione un po' lontana, s'era scatenata una rivolta antiromana. Publio Quintilio Varo non perse tempo. Squillarono le trombe e in breve le tre legioni, pur assottiglite per avere in precedenza Varo stanziato una opportuna linea di protezione composta da presidi però distanti fra loro, furono pronte a marciare FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 21 4 4 seguendo l'itinerario più breve suggerito nemico da abbattere. F | A M M ì : J r D J i l r " zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFED S P E C j / i j j 'zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA dallo stesso Arminio. I l quale, abilmenDesignato all'arduo compito della te, nottetempo fece perder le proprie riconquista germanica dal nuovo princeps tracce. Era giunto i l suo momento! Tiberio, succeduto nel frattempo ad Internarsi entro la Germania del Ottaviano, è Claudio Nerone Druso, tempo non era uno scherzo. degno figliolo di quel Druso, che per Davanti all'esercito di Varo, con primo era penetrato ben oltre i l al seguito donne, bambini, animali, Reno, già distintosi per alte capacità zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJ bagagli - così si costumava -, una stermilitari e di comando sotto lo stesso minata foresta, fitta di alberi d'alto Tiberio in Pannonia. Un fùlmine di a r r azyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONM imu fusto, di intricatissime gigantesche sterguerra, ma ricco di sapienza tattica i l paglie e disseminata di acquitrini e di giovane Druso. Arminio avrebbe fango. Sia pure a fatica, le legioni tentano trovato pane per i suoi denti. Ma, nel di aprirsi una strada in mezzo a quell'increcontempo, aveva, a sua volta, anche lui dibile groviglio di ostacoli naturali. Sicuro era assaporato l'amarezza del tradimento il comandante di aver le spalle coperte, inconsa perché qualcuno dei suoi vedeva tutpevole del mostruoso tranello che gli si stava t'altro che di buon occhio crepreparando e all'oscuro dello sterminio già scere la sua gloria. Pare, operato dai Germani dei piccoli difatti, che un principe presidi predisposti a sua protecherusco chiedesse segrezione. Una caliginosa coltre tamente a Roma un atmosferica, prodromo di svenpotente veleno per soptura, cala pian piano sulle miliprimere Arminio, che con Claudio Nerone Druso, vincitore definitivo dei Germani zie, sui carri e sui cavalli ormai alterne vicende, conducee, pertanto, vendicatore del tradimento perpetrato impatanati. va la rivolta contro Druso. da Arminio ai danni di Publio Quintilio Varo. Altro che sventura! " I l popolo romano, - queTutt'intorno agli stupefatti sta la risposta sprezzante Romani, ecco i feroci guerrieri nemici emersi come dal della Curia - si vendica del nemico con le armi, non per la Cenni sulle più clamorose indagini criminali svolte dalla Amministrazione nulla, pronti all'aggressione. N o n indietreggiano né si frode, non mai nel mistero". di Pubblica Sicurezza nel regno di Sardegna (1848- 1860). scompongono i legionari, certi di sopraffare quegli sparuti Più d'una campagna, come accennato, occorse al giodrappelli. Ma quei drappelli sono solo l'avanguardia di una vane duce romano per domare il terribile ribelle, ma noi ci La polizia nella seconda guerra di indipendenza e nel periodo delle annessioni (1859- 1860). torma, di una massa umana sempre più ingrossantesi di fermeremo ad Idistavisius, una zona nei pressi dell'odierna Germani dapprima invisibile perché acquattata fra le sterMinden. Era l'annozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 16 d.C. Quivi, nel corso d'una battadi Milo Julini paglie, dietro i dossi circostanti e perfino tra i rami degli glia, protrattasi dall'alba fino a sera, le legioni di Druso alberi. Eccoli avventarsi sull'immobile nemico al loro tipischiacciarono sanguinosamente e definitivamente i co urlo di guerra. Eesercito romano, circondato inesoraGermani di Arminio. Questi, i l volto reso irriconoscibile bilmente da ogni parte, compie prodigi di valore; sennondal suo stesso sangue, si salvò a cavallo con la fuga né mai particolare di Urbano Rattazzi era poco chiara: la spedizione I l 1° maggio del 1857, a Genova, una ventina di galeotti, al rienché i l nodo scorsoio del grande agguato preparato da più rialzò la testa. Egli morì nel 21 d.C, sembra assassinamazziniana era stata preparata sotto gli occhi del governo che, tro dal lavoro, uccisero un guardiano poi, spezzate le catene, informato, nulla aveva fatto per impedirla, nella convinzione fuggirono. Tutti i fuggiaschi furono catturati, ad esclusione di Arminio si stringe sempre più intorno al collo del "drago" to da una congiura ordita dai suoi stessi consanguinei. che si cospirasse soltanto contro il re di Napoli. Gli arresti furoFrancesco Delpero destinato a scrivere pagine sanguinose romano che ormai si difende come può. N o n v'è via d'uAvevazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 37 anni. no scarsi, le scarcerazioni facili, con scambi di accuse tra il negli annali criminali piemontesi. scita. Ed è la tragedia, la sconfitta. Dopo ben tre giorni e I l vittorioso Druso, detto "Germanico" per l'impresa governo, magistratura, Amministrazione di p.s. e carabinieri. La rivolta dei galeotti, a Torino, fu sfruttata dalla coalizione tre notti di impari lotta, le tre legioni di Varo non esistoportata a termine, non restò in Germania, ma venne Di fronte al parlamento ed all'opinione pubblica, Urbano anti-Rattazzi e presto avvennero altri gravi episodi sfavorevoli no più. Ebbri della vittoria, i Germani si scatenano nelrichiamato da Tiberio a Roma per ricevere i l trionfo. Rattazzi dovette dare spiegazioni e le sue impacciate giustificaper il ministro. Giuseppe Mazzini era arrivato e viveva nascosto l'orgia del bottino e del sangue. I superstiti sono fatti priSchiantata con le armi la rivolta, della Germania Roma zioni, le sue contraddittorie versioni ufficiali provocarono a Genova, dove fu raggiunto da numerosi congiurati, fra i quali roventi confronti politici. gionieri e resi schiavi. N é alcun riguardo si ha per le donne Carlo Pisacane. Progettarono quella che passò alla storia come non si occupò più: quelle plaghe tetre e povere, dissemiIntanto quel Francesco Delpero, evaso il 1° maggio, era ritorla "spedizione di Sapri", ricordata dalla poesiazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA La spigolatrice e i bambini al seguito dei legionari caduti nell'imboscata. nate di grandi selve, di paludi e di fango, prive d'ogni matenato in Piemonte ed aveva iniziato una breve e disperata avvendi Saprì di Luigi Mercantini. Pisacane, con un buon numero di Pochi si salvano e sono proprio questi pochi che faranno riale ricchezza, quei popoli ormai soggiogati non meritatura. Rimase in libertà poco più di due mesi e, dalla fine di giucongiurati, partì il 25 giugno 1857 da Genova col piroscafo giungere a Roma l'eco della tremenda catastrofe. vano più che Roma si occupasse di loro. G l i storiografi gno, mise assieme una banda con cui compiva le classiche postale sardo per Cagliari e Tunisi, lo dirottò all'isola di Ponza, Ottaviano, già vecchio, sembra impazzito: "Rendimi, tuttora si interrogano se la rivolta di Arminio fu davvero imprese dei grassatori, nel mandamento di Bra: derubavano i per liberare i detenuti politici, poi con trecento compagni, Varo - va gridando nel suo palazzo, così racconta Svetonio un bene per la Germania. Certo, se romanizzata, avrebbe viaggiatori di ritorno dalle fiere, penetravano di notte in cascisbarcò a Sapri, il 28 luglio. La popolazione non insorse, aiutò le ne isolate. Delpero, però, aveva la mano pesante: assassinò un - le mie legioni!" costituito in futuro un formidabile antemurale contro le forze armate borboniche e la spedizione terminò a Sanza, dove uomo a sangue freddo poi tentò di bruciarne il cadavere, sgozPisacane fu ucciso. Roma trema e con ragione. Essa vede, infatti, in perifuture invasioni barbariche. Resta i l fatto che Arminio fu zò due bambini in quanto testimoni pericolosi, torturò a coltelMazzini prevedeva anche insurrezioni a Genova ed a Livorno, colo anche la Gallia: certamente pur essa insorgerà. un capo estramamente valoroso, perfino osannato da late una donna perché rivelasse il nascondiglio dei soldi e finì per il 29 giugno, ma la polizia sarda lo venne a sapere, fra i conMa le Gallie non si mossero né più si mosse Publio Tacito, ma fu anche un traditore di Roma. E tale, evidenper ucciderla. Quando due carabinieri gli chiesero i documengiurati si sparse la voce che tutto era scoperto. Mazzini, nascoQuintilio Varo. Vistosi vinto e probabilmente reso certo temente, lo hanno considerato i creatori del grande parco ti, Delpero li freddò a fucilate. Si sollevarono nuove infuocate sto in una casa di Genova, diede il contrordine, sfuggì alla polidel tradimento del "fedelissimo Arminio", ha posto fine ai archeologico di cui s'è detto all'inizio, preferendo dedicarcritiche nei confronti di Rattazzi. zia e riparò all'estero. Cominciarono arresti e perquisizioni ma suoi giorni: per non cadere nelle mani del nemico, s'è dato lo al nome di Varo anziché al suo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA In questo clima, il deputato Lorenzo Valerio, già da tempo crila polizia genovese fece brutta figura, per la fuga di Mazzini e tico verso l'Amministrazione di p.s., concluse che questa istitula morte gettandosi sulla punta della propria spada. degli altri principali responsabili e per essere apparsa all'oscuzione, costosa per i contribuenti, dava "sterili risultati" ed era ro della congiura. Vero è che la parte dei politici torinesi ed in D i conseguenza, Arminio diventa per Roma i l primo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA DAL m mmuumi mi cmmo Li ihuiii um VII hli^U • 22zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA XV I I wsum mn m tomo .DJ a - i i i U K I U A quindi necessaria l'abolizione delle guardie mente allontanato, dimenticando che vi di p.s., utilizzando i carabinieri come unica erano abili funzionari, e l'incarico era stato forza di polizia. conferito a persone inadatte. La commissione cercò di mediare tra queI carabinieri , la sera del 5 agosto 1857, dopo ste opposte esigenze, ma, considerando un lungo corpo a corpo, arrestarono Delpero troppo impopolare mantenere inservizio il a Vigone. Alcuni mesi dopo questo imporpersonale di una istituzione tanto mal vista tante arrosto, le polemiche non terminarodal pubblico, consigliò una epurazione nella no. La situazione dell'ordine pubblico in polizia, che fu attuata, con una serie di tutto il Piemonte era sempre preoccupante, decreti dell'8 giugno 1859, in primo luogo le bande di malandrini proliferavano, a con destituzione di tutti gli ufficiali superioTorino, nella notte del 15 agosto, i ladri ri. Questo drastico cambiamento politico. asportarono la grossa e pesante cassaforte Con l'estensione alla Lombardia del sistema della Cassa del Dazio dalla staziono di Porta amministrativo piemotese si ristrutturò la Susa, la trasportarono nei fossi della polizia lombarda, i cui uffici di rado corriCittadella, la forzarono e si divisero più di spondevano a quelli della Pubblica settemila lire. Sicurezza: i l personale, in molti casi, fu Destò ironici commenti un'altra notizia: il 15 meso in disponibilità e successivamente fu dicembre fu tentato un furto al ministero collocato a riposo con due leggi speciali del dell'interno, proprio nell'ufficio di Rattzzi, Il m e dico Luigi C a rlo Farini 1860. che aveva sorpreso i l ladro, poi bloccato (Russi, 1 8 1 2 - Q u a rto , 1 8 6 6 ) , d e p u ta to e colla bora tore di C a millo C avour, dagli impiegati accorsi. A questa data, Un discreto numero di funzionari entrò ditta tore de ll'E milia ne l 1 8 5 9 , dive nne Rattazzi era ormai screditato come ministro nella polizia del regno sardo e alcuni vi ministro de ll'inte rno qua ndo C avour, dell'interno, soprattutto per il disastroso compirono significative carriere. da l 2 1 ge nna io 1 8 6 0 , to rn ò esito delle votazioni politiche del novembre Inizialmente la questura di Milano, che si alla pre side nz a de l consiglio. 1857, assai sfavorevoli per la coalizione di aggiungeva alle principali città del regno, governo. Rattazzi, biasimato per non aver pilotato le elezioni, il Torino e Genova, fu affidata al dottor Paolo Rainoni, ma il 18 13 gennaio 1858, si dimise, su invito di Cavour, che si prese dicembre 1859, il re lo mise in disponibilità e nominò questore anche il ministero degli interni, ma senza sensibili miglioradi Milano l'avvocato cavalier Lorenzo Moris, già questore di menti. Torino. Sempre a Milano, divenne ispettore di questura l'avvocato Carlo Setti, già assessore di p.s. a Genova. II fi maggio 1858, la Corte di Appello di Torino condannò a L'avvocato Felice Pinna, già assessore di p.s. a Genova, divenmorte Francesco Delpero con tre suoi giovani complici e la ne ispettore di sezione a Milano. Felice Pinna, di cui dovremo sentenza fu eseguita a Bra il 31 luglio: Delpero sul patibolo, occuparci più avanti, nel 1852 era soltanto uno scrivano addetconfessò di avere ucciso dodici persone (la legge gli aveva to alla sezione Monviso della questura di Torino, con ottime addebitatozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA soltanto sette omicidi!) e si mostrò pentito. La sua note caratteristiche ("Capacissimo ed attivo... sagace, e prumorte esemplare entrò nella leggenda, ma non risultò un deterdente avente in sommo tutte le qualità proprie ad un distinto rente per nuove imprese criminose. ufficiale di pubblica sicurezza. Desidera di progredire nella La stampa, non solo di opposizione, sottolineava la pessima Ammnistrazione ed attende a suo tempo un posto di assessosituazione, la formazione di nuove bande di grassatori e, con la re"). Come in una storia edificante, Pinna aveva percorso i grastagione dei raccolti, la ripresa dei furti di campagna. Sulla dini della carriera, nel 1853 era applicato alla sezione Monviso, Gazzetta del Popolo, il deputato Giuseppe Borella, con il cornel 1854 a quella di Moncenisio, poi fu inviato come delegato poso articolo "Sicurezza pubblica", condusse una precisa requia Cuneo e, i l 25 marzo 1858, il re lo nominava assessore a sitoria contro Cavour, ministro dell'interno troppo affaccendaGenova su indicazione del ministro dell'interno, che definiva to, incapace di tutelare la tranquillità dei cittadini, i quali non Pinna "persona sulla quale si hanno ottime informazioni dacché osavano più avventurarsi, sia pure per un brevissimo tratto, trovasi nell'Amministrazione di Pubblica Sicurezza diede semnelle vicine campagne. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA pre prova di zelo ed attività". Nel 1861, nove anni dopo il suo ingresso nella Amminstrazione, LA POLIZIA N E L L A SECONDA GUERRA D I INDIPENDENZA E N E L P E R I O D O D E L L E ANNESSIONI Pinna sarà nominato questore a Bologna, una delle più dificili (1859-1860) città del regno d'Italia. Per concludere, all'inizio del 1860, le tre questure del regno Nell'anno 1859, con la seconda guerra di indipendenza, il erano a Torino, Genova e Milano. regno di Sardegna si annetteva la Lombardia. Si aprirono così A Torino, era questore l'aw. Giacinto Chiapussi e la sezione una serie di problemi anche per l'Amministrazione di Sicurezza Moncenisio era diretta dall'ispettore nob. Aw. Antonio Pubblica, che dovette risolvere la questione del personale della Grasselli, proveniente dalla polizia lombarda, che morirà, vittipolizia lombarda in servizio sotto il regime austriaco. ma del dovere, il 26 ottobre 1861 a Bologna, con un altro funIn Lombardia, l'epurazione della polizia preesistente fu conzionario lombardo, l'ispettore Fumagalli. dotta secondo le indicazioni della commissione presieduta dal A Genova, il questore, awocato Gaudenzio Gallois, e l'ispettoconte Cesare Giulini e formata, su incarico di Cavour, da re di questura, awocato Luigi Filippo Fascila provenivano patrioti inodorati lombardi in esilio, per studiare i problemi entrambi da Torino, dove ricoprivano la carica di assessori di della pubblica amministrazione conseguenti all'ammissione. sezione. Erano previsti uffici della p.s. nei Sestieri di Molo, La commissione Gulini dedicò molta attenzione alla riforma Maddalena, Portoria, al Porto, San Vincenzo, San Teodoro, della polizia: si riteneva necessario epurarne radicalmente il Pré. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA personale, oggetto dell'odio popolare, ma si temevano le ricaA Milano dove il questore era l'aw. Lorenzo Moris, ispettore di dute negative di questa intransigenza. Per evitare disordini questura l'aw. Carlo Setti e ispettore di sezione l'aw. Felice politici e conflitti sociali nella transizione da un regime all'altro, Pinna, la città era divisa in sette sezioni: sezione 1" piazza dei era necessario disporre di personale addestrato ed esperto e la Mercanti, sezione 2" contrada degli Andegari, sezione 3 concommissione Giulini aveva ben presenti.gli inconvenienti del trada del Durino, sezione 4* contrada San Simone, sezione 5 1848, quando il personale di polizia era stato quasi completa-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Corpi Santi di Porta Ticinese, sezione 6 Corpi Santi di Porta a a a XVIII Comasina, sezione 7' Corpi Santi di Porta Tosa. Vari funzionari di polizia furono inviati al seguito dei governatori nelle provincie di nuova annessione. Nel luglio 1859, Filippo Curletti, delegato di p.s. a Torino, accompagnò Massimo d'Azeglio, commissario delle provincie centrali di recente ammissione (Toscana, Emilia e Romagna); l'aw. Francesco Ramognini, assessore capo applicato al ministero, fu messo a disposizione del eonte Pallieri, governatore del ducato di Parma; Giacinto Chiaves, delgato della questura di Torino, scortò il governatore di Modena. I plebisciti di annessione si svolsero, l ' I 1 e il 12 marzo 1860, nel ducato di Parma e Piacenza, nel ducato di Modena e Reggio, nelle legazioni pontificie della Romagna, nel granducato di Toscana e ne stabilirono l'unione al regno di Vittorio Emanuele II. Questa annessione al Piemonte fu gestita da Luigi Carlo Farini, eletto dittatore dell'Emilia nel 1859. Farini (Russi, 1812 Quarto, 1866), medico e patriota, fin da giovane attivo in politica, nel 1848 si era trasferito a Roma, dove era divenuto segretario del ministro degli interni del governo del Papa. Dovette poi abbandonare Roma, giunse a Torino, dove fu deputato e stretto collaboratore di Cavour. Divenne ministro dell'interno quando Camillo Cavour, dal 21 gennaio 1860, tornò alla presidenza del consiglio. I plebisciti di annessione degli stati preunitari al regno di Sardegna non si svolsero nel modo più regolare, lo sosteneva già in tempi non sospetti, i l libro di Giuseppe Tornasi di Lampedusa, // Gattopardo (Milano 1958), con la descrizione del disinvolto voto popolare della Sicilia. Questo periodo delle annessioni è oggi sottoposto a una profonda revisione critica, da parte di studiosi di opinioni politiche e culturali assai diverse, ma concordi nel criticare la politica piemontese. I l professor Roberto Martucci, nel suo libro L'invenzione dell'Italia Unita (1999), sostiene che questi plebisciti del marzo 1860 sarebbero stati una truffa, come quelli organizzati nei mesi seguenti nelle Due Sicile, nelle Marche, in Umbria e, nel 1866, in Veneto: l'intervento manipolatorio di Giusepep Farini emerge dai risultati di questi plebisciti, con irrisorie e sospette percentuali di schede .nulle e di voti sfavorevoli. Martucci ed altri studiosi fanno ricadere su Farini pesanti ombre morali: a Modena, il palazzo del duca Francesco V d'Este sottoposto ad un vero e proprio saccheggio; l'argenteria fatta fondere e sparita; gli abiti della duchessa adattati alle misure della moglie e della figlia di Farini; manifestazioni popolari in suo sostegno non spontanee. Farini avrebbe dato la peggiore dimostrazione del suo cinismo col linciaggio del colonnello Luigi Anviti, ufficiale della duchessa Luisa Maria di Borbone, massacrato a Parma dalla popolazione, che fece anche scempio del cadavere, senza che la forza pubblica intervenisse (5 ottobre 1859). Questo clamoroso episodio di sangue apparì poco comprensibile, anche se disse che Anviti era uno dei detestati sbirri del precedente regime, che nel 1855 aveva già subito un attentato e che due dei presunti attentatori erano stati fucilati. L'idea di togliere di mezzo un personaggio scomodo con la scusa di un linciaggio popolare, secondo Martucci ed altri sudiosi, sarebbe stata di Farini e orchestrata dal responsabile della sua polizia, Filippo Curletti, quel delegato di p.s. di Torino, che nel luglio 1859, aveva accompagnato Massimo d'Azeglio nelle provincie centrali. Giuseppe del Lutiis, massimo studioso italiano dei servizi segreti, nel suo libro / servizi segreti, Come funzionano, a che cosa servono, come controllarli (Regione Toscana 2000) scrive che Filippo Curletti, agente segreto di Cavour, manipolò le votazioni del 1860 nel granducato di Toscana. Gli studiosi odierni che intendono rimuovere ogni retorica risorgimentale, personificano in Curletti quella "invasione" pie- montese che con brogli, manipolazioni e violenze avrebbe realizzato una disinvolta operazione politico-militare che, in venti mesi, trasformò in regno d'Italia una penisola frammentata in numeroi piccoli stati, anche linguisticamente non omogenei. Riprendiamo la descrizione delle annessioni dei vari stati della penisola italiana al regno di Sardegna e consideriamo il problema che in tutti questi stati preunitari, come già per la Lombardia, si apriva per le forze di polizia che dovevano essere traghettate dal precedente al nuovo regime. Se ne è occupato lo studioso Steven C. Hughes, i l quale ci informa della situazione di Bologna, come risulta dal rapporto scritto dal cav. Antonio Giri, ex direttore della polizia, dopo la rivolta del 12 giugno, costretto a lasciare la città dopo il 27 giugno. A differenza degli altri stati che scomparvero perché assorbiti nel regno di Sardegna, lo stato pontificio conservava la propria sovranità, sia pure su un territorio che andava via via riducendosi e poteva offrire posti di lavoro agli impiegati di polizia disposti a trasferirsi in località ancora sotto i l suo controllo. Così ventiquattro dei quaranta agenti di Bologna decisero di lasciare la città e di restare al servizio del governo pontificio; sicuramente le motivazioni furono varie, e non soltanto legate ad un sincero attaccamento al vecchio regime, ma in ogni caso la polizia bolognese cambiò radicalmente subito dopo la rivoluzione e una consistente maggioranza del personale lasciò volontariamente il proprio posto. Aggiungendo le cessazioni di servizio per altra causa (destituzione per motivi politici, pensionamento, ecc.) si può comprendere il motivo del basso grado di continuità mostrato dalla polizia bolognese. A l'arma, il passaggio dal vecchio al nuovo regime era avvenuto in modo assai tranquillo e ordinato. Il direttore generale di polizia Luigi Draghi era di fatto mantenuto nella carica di governo prowisorio; il 15 giugno si provvedeva alla riorganizzazione delle forze di polizia nel granducato con decreto del luogotenente Eugenio di Savoia-Carignano: gli impiegati subalterni di polizia erano posti a disposizione del governatore che, probabilmente, se ne servì per le delegazioni di p.s. istituite dallo stesso decreto. I l ministero dell'interno, F8 luglio 1859, metteva l'awocato Francesco Ramognini, assessore capo applicato al ministero, a disposizione del conte Pallieri, governatore del ducato di Parma. Non è facile spiegare lo scoppio di questo hnprowiso scoppio di ira popolare che portò all'uccisione del conte colonnello Luigi Anviti, awenuta a Parma il 5 ottobre 1859, di cui già abbiamo fatto cenno. In Toscana, il barone Bettino Ricasoli, grande artefice della cacciata del granduca e dell'annessione al Piemonte, respinse, pur suscitando critiche, ogni ipotesi di radicale epurazione del personale di polizia. La transizione tranquilla al nuovo regime consentì agli addetti della polizia toscana di mantenere i loro incarichi, tanto più che in questa regione l'adesione del sistema piemontese fu più lenta che negli altri Stati e, fino al 1865, si mantenne qualche aspetto del prececedente ordinamento amministrativo. A questi incontrovertibili dati di Hughes ci piace affiancare un articolo dell'epoca, forse un pò troppo entusisastico, intitolato Pubblica Sicurezza, apparso sul giornale politico torinese L'Opinione il 14 agosto 1861: "E stato pubblicato in Firenze un libretto sulla pubblica sicurezza piccolo di mole (...), ma importantissimo per la materia, svolta con pacata discussione e con pieno conoscimento di causa. Esso è diviso in tre parti. Nella prima si discorre dell'antica polizia toscana, incominciando dal granduca Leopoldo I che (ottimo principe in tutto il resto) aveva una grande predilizione per le spie, le quali, lui regnante, ottenebrarono la Toscana, come le locuste d'Egitto; seguito, in ciò soltanto, dai suoi successori. Caduta la stirpe lorense, cadde col plauso universale anche la polizia odiatissima, a cui subentrarono i reali carabinieri, le cui incombenze politiche furono, poco stante, divise con la guardia di pubblica sicurezza". XIX rali sotto le amministrazioni di Depretis, Mordini, Montezemolo e Della Rovere. Dopo che molti elementi della vecchia polizia erano stati eliminati o costretti alla fuga, dopo l'epurazione di quel che rimaV I T A C R I S T I A N AzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA rubrica a cura dipioabresch neva operata da Crispi, non ci sorprende che soltanto il tre per cento del personale preunitario della Sicilia si sia tovato a lavorare nella nuova polizia italiana. Nel 1860, in Sicilia, Giuseppe Garibaldi istituì unzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Corpo di Militi a Cavallo per la sicurezza delle Campagne, reparto nel quale, forse con eccessivo entusiasmo, si è voluto vedere l'antenato della polizia a cavallo. L'apparato di polizia del regno di Sardegna mostrò un altissimo tasso di continuità: questo stato guida sul piano politico e militare del processo unitario esportò uomini e strutture nel resto D i o p e r c h é , riconoscendosi bisognosi, sono i d'Italia, dove il governo di Vittorio Emanuele I I usava fedeli Ila domanda che u n tale g l i pose: burocrati per creare la base amministrativa del nuovo regno p r i m i a convertirsi e ad accogliere la salvezza. "Signore, sono pochi coloro che si salvad'Italia. E forse più difìcile spiegare perché, secondo gli studi e D o p o aver ricordato questa scomoda verità, 1 no?", G e s ù non solo non rispose, ma i calcoli di Hughes, si assiste alla scomparsa dalle file della poliGesù sviluppa una conseguenza: se la strada d i spostò l'attenzione sul vero problema, dicendo: zia di un 20% di elementi, presenti nel 1859 e non più reperiti D i o passa attraverso la porta stretta del sacrifinel 1862. "Sforzatevi di entrare per la porta stretta". I n E interssante riportare, in sintesi, le conclusioni di Hughes. cio, del dominio di sé, ogni altra strada allontaaltre parole, G e s ù sottolinea che non importa Durante l'unificazione italiana, la continuità del personale di na da D i o . "Allora egli dichiarerà: V i dico che sapere quanti si salvano, pochi o molti: quello polizia fu piuttosto bassa e, per le regioni merodionali, quasi non so d i dove siete. Allontanatevi v o i t u t t i opeche importa è sapere come ci si salva e, sopratnulla, con la sola, logica, eccezione della polizia piemontese. ratori di iniquità". È u n rischio di cui i l Signore Questo apre una nuova prospettiva nell'esame del processo tutto, a te importa sapere come tu p u o i salvarti. unitario perché, nonostante quello che è detto sulla continuità parla: u n rischio certamente non legato ad un Gesù, infatti, va sempre dritto al cuore della nella storia italiana, si può vedere, analizzando queste vicende capriccio di D i o , ma alla nostra libertà. I n altre persona e invita ciascuno a cominciare da se sul piano concreto dei movimenti nel personale della pubblica parole, la possibilità d i far fallire la propria vita, stesso il cambiamento del mondo. I l suo intendiamministrazione, che l'unificazione portò ad un mutamento l'inferno, i l paradiso esistono e necessariamente più radicale e profondo che non il semplice avvicendamento mento non è quello d i intimidirci e incoraggiardelle istituzioni e delle persone al vertice del potere politico. esistono p e r c h é noi siamo veramente liberi di ci. Vuole scuoterci dalla falsa sicurezza di sé, ma I risultati immediati di questo ricambio nel personale della scegliere: liberi d i scegliere tra amore ed egoiprima d i tutto vuole richiamarci e incoraggiarci. polizia non sono sempre chiaramente percepibili, ma si può smo. L a perdizione non è tanto un castigo, Perciò ci d à la lieta notizia che la porta della salipotizzare che il quasi totale annientamento della polizia nelle quanto la voluta permanenza in quella "durezza provincie napoletane, contribuì, non poco, negli ultimi anni vezza è aperta, t u t t i sono chiamati a varcarne la dopo l'Unità, al successo del "grande brigantaggio" meridionad i cuore" nella quale la persona si è volontariasoglia, ma ci dice anche che la porta è stretta, le. mente chiusa davanti alla proposta salvifica, d i per cui occorre fare un certo sforzo, una certa D'altra parte, a parte l'originale nucleo piemontese e quel poco fronte alla porta ancora aperta, ma stretta. fatica per entrare: la salvezza non è n é scontata che restava delle altre precedenti istituzioni, l'Italia dovette L'inferno è un permanente appello alla responcostruire la sua polizia partendo da zero. Sarebbe molto intené automatica. L a salvezza, la porta aperta, è ressante conoscer da dove veniva questa nuova generazione di sabilità nell'uso della libertà, ma anche una dono del Signore, lo sforzo per entrarvi è la poliziotti, quale era il loro livello di addestramento e quindi la perenne sollecitazione alla conversione dal pecnostra collaborazione umana a questo dono. loro professionalità. Forse un reclutamento inevitabilmente cato mentre si è ancora in tempo, poiché D i o "L'amore d i D i o deve incontrare l'amore attivo così rapido, e di conseguenza poco selettivo, contribuì alla non predestina nessuno a questa separazione nascita di numerosi problemi che afflissero in seguito la da parte dell'uomo" (T. Spidlik). Pubblica Sicurezza, rendendola uno dei settori più criticati definitiva (cf. Catechismo della Chiesa L a metafora della porta stretta è chiara: della amministrazione italiana durante tutto il periodo liberale. Cattolica, 1036-37). attraverso la porta stretta non si passa senza II più forte grado di discontinuità nel personale fu determinato dall'odio della popolazione per gli agenti della polizia, diffuso L a considerazione della possibilità d i una disagio, senza cambiare qualcosa di sé: facendoun pò in tutta Italia e più accentuato nel Mezzogiorno; anche la eterna perdizione sia per n o i l'occasione per si "più sottili", più piccoli, piegandosi. I l Signore commissione Giulini tentò di guadagnarsi la simpatia del popoprendere sul serio la proposta di salvezza che i l non ci attira con inganni: apertamente egli ci lo lombardo con l'epurazione, ampiamente pubblicizzata, delSignore ci fa e impegniamoci nella risposta deldice: "la vostra liberazione, la conquista della l'apparato poliziesco. L'avversione diffusa e profonda nei confronti della polizia nasceva anche dall'immagine negativa dello l'amore alla v o l o n t à del Signore che ci vuole vostra salvezza, i l cammino della vostra felicità "sbirro", formatasi per secoli nella società italiana e confermasalvi. passa attraverso i l sacrificio e l'impegno della ta dagli abusi commessi dalle polizie preunitarie durante la conversione". Se la porta è stretta, dobbiamo restaurazione e il risorgimento. fare i n modo d i lasciare fuori tutta la nostra pre"Rimpiccioliscimi, Signore, Questo strumento collettivo aiuta a capire, in parte, un fenomeno tipico dell'Italia, che non si riscontra negli altri paesi sunzione di essere giusti. Si p u ò mangiare e bere se sono ancora troppo alto, industrializzati, cioè i l persistere di una immagine negativa con i l Signore, ma se manca l'impegno per i l affinché possa essere adatto della Amministrazione della Pubblica Sicurezza non soltanto proprio perfezionamento si resta tagliati fuori e ad entrare attraverso al porta stretta del tuo fra le classi inferiori, ama anche nei ceti socialmente più elevail dono del Signore rimane destinato agli altri, a ti. Non è quindi giustificato affermare che sulla nuova polizia Regno" (Averardo D i n i ) . italiana ricadevano le colpe degli "sbirri" delle antiche tiranniquelli che ritenavamo g l i ultimi, i peccatori, i di, rammarico che ricorrerà con frequenza anche nei dibattiti pagani... G l i u l t i m i saranno i p r i m i nel Regno d i parlamentari dell'Ottocento. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqpo Nel ducato di Modena e Reggio, dopo la fuga del duca, patrioti moderati, desiderosi di evitare ogni aspetto rivoluzionario gestirono il passaggio al nuovo regime, cercando di conservare, per quanto possibile, i l preesistente apparato burocratico. Lo studioso Hughes ha però calcolato per il personale di polizia un tasso di continuità inspiegabilmente molto più basso di quello riscontato a Parma. Molto più complesse furono le trasformazioni dell'organizzazione della polizia nelle provincie napoletane e nella Sicilia, dove comparve un fenomeno assente nell'Italia settentrionale e centrale: l'azione spontanea e violenta delle masse popolari che si scatenò contro la polizia, vista come simbolo più immediato e odiato del vecchio regime. Già prima dello sbarco di Garibaldi in Calabria, nel giugno 1860, in un estremo, inutile, tentativo di arrestare il corso degli eventi, Francesco I I annunciò la concessione di una costituzione e di una amnistia e chiamò al potere un ministero liberale. Scoppiò una spontanea sommossa popolare in Napoli e tutti gli uffici dei commissari furono saccheggiati ed i loro contenuti spesso bruciati, mentre i poliziotti così sfortunati da non riuscire a scappare od a nascondersi furono ammazzati dalla folla. Queste violenze si allargarono rapidamente fino alla periferia della città dove, i l 30 giugno, la polizia fu dovunque attaccata e vittima della furia popolare. Questo odio non si dirigeva né contro i militari né contro i gendarmi, ma colpiva solo i funzionari e le guardie di Polizia. Il governo non ignorava l'impopolarità di questa istituzione ed una sua riforma, come già a luglio la concessione della costituzione, fu vista come una importante misura per migliorare l'immagine di un "nuovo" regime borbonico, di fronte ai successi di Garibaldi in Sicilia. Così, i l 7 luglio, il ministro dell'interno emise un decreto che dichiarava la volontà del re di una radicale riforma del personale di polizia, in modo da rispondere alle finalità della sua istituzione; per sottolineare come il cambiamento progettato fosse radicale, era prevista anche una uniforme per gli agenti e le guardie dell nuova istituzione. Seguirono provvedimenti concreti, con ufficiali posti in ritiro o spostati in altri incarichi. Questo decreto ci rivela indirettamente i motivi dell'esasperazione popolare contro la polizia, che offriva al popolo napoletano un volto fatto di abusi, estorsioni ed atti arbitrari. E diffusa opinione che Liborio Romano, i l nuovo capo della polizia, sostituisse i commissari ed i loro subalterni con camorristi. Dati l'odio pubblico ben conosciuto rivolto contro gli ufficiali della polizia borbonica, una loro conferma da parte da parte del nuovo governo italiano non sarebbe stata possibile. Simile fu i l destino della vecchia polizia siciliana; ed in Sicilia, come a Napoli, una combinazione di fattori diversi, la violenta azione popolare ed i provvedimenti amministrativi delle nuove autorità, contribuì a determinare una forte discontinuità. Anche prima dello sbarco di Garibaldi a Marsala, la polizia dell'isola, composta in maggior parte da personale napoletano, era già stato oggetto di aggressioni diffuse e vari agenti avevano già abbandonato i loro posti. Con i successi di Garibaldi, la caccia alla polizia divenne generale e così le guardie e gli agenti, quando pure non persero la vita, furono costretti a fuggire o a nascondesi ancor prima del conslidamento del nuovo governo sull'isola. Ma anche quei pochi che erano riusciti a conservare i loro posti non furono risparmiati da Crispi, segretario di stato con Garibaldi, i l quale, ancor prima della conquista di Palermo, decretò una nuova organizzazione della polizia, basata sul sistema piemontese, con un questore e vari delegati in ogni provincia. In questi nuovi uffici non potevano essere conservati gli impiegati del vecchio regime,ma si preferirono quegli elementi che avevano perso i l proprio posto dopo la rivoluzione del 1848. Questa prima radicale degli organici fu subito seguita da una serie di provvedimenti minori e, nel primo anno dopo la caduta dei Borboni, la polizia subì ben sei mutamenti struttu- • • zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA XX FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 -zyxwvutsrq 27 EC ON OM I A STORI A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA - LETTERE - ARTI - SCI ENZE Magistri a cura di FrancescozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Non si può passar sotto silenzio il particolare cavallere"L'ULTIMO SPARVIERO DELL'IMPERO ITAsco che il suo abbattitore, il pilota Frost, si recò a troLIANO - AOI 1940/1941" zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA varlo in ospedale per congratularsi con lui. Quanti episodi, quanti aviatori intrepidi, valorosamente caduti per una Italia che, purtroppo, oggi neppur li ricorda: eroi r~k I~~k Autore è il Brig. Generale (T.O.) dell'Aero-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA davanti ai quali lo stesso nemico si inchinò ammirato. È I nautica Militare, Grande Invalido di Guerra e un libro, questo che abbiamo presentato, che dovrebbe Medaglia d'Argento al Valore Mili tare, il quale essere conosciuto e letto dagli italiani più giovani perracconta in questo suo bel libro l'epica lotta contro preché insegna che la Patria non è una parola vuota, ma un ponderanti forze nemiche di quanto restava della nostra Bene per il quale, quand'essa chiama, vai la pena di batAviazione in quello che fu l'Impero italiano d'Etiopia tersi fino al sacrificio di sé. Noi confidiamo ardentemennella 2 Guerra te che soprattutto i popoli europei non abbiano mai più M o n d i a l e . Si a dilaniarsi fra loro. E, tuttavia, gli insegnamenti che si può ben dire, ricavano dal libro del Patri sono altissimi: come migliaia parafrasando e migliaia di soldati versarono il sangue per l'Italia, i suoi una nota terrefigli devono oggi servirla con il loro identico spirito di stre, che davvededizione, ma con le armi del lavoro, dell'intelletto, delro, prima di l'onestà e delle virtù civiche perché essa, parte non cedere le armi, marginale del contesto politico continentale, sia sempre l'Arma azzurra più apprezzata e onorata nel mondo. sparò fino all'ultima cartuccia, infliggendo, co" C O N V E R S I O N E - una storia personale" munque, seri di Leonardo Mondadori e Vittorio Messori danni agli InArnoldo Mondadori editore - pp. 170 glesi. Artefici e, per un pezzo, nomi famosi nel campo dell'editoria, il pressoché un J 1 primo, del giornalismo e dell'indagine storicoincubo per gli I S religiosa, l'altro. È noto che la Mondadori è, aviatori britannioggi, di proprietà altrui, ma forse non altrettanto che ci, furono pochi Leonardo, forte bombardieri SM79, detti "Sparvieri". Le cause dell'esile del nome illustre spessore quantitativo militare in AOI, si dovettero in e di una eccegran parte all'isolamento in cui vennero improvvisamendi Salvatore Patri - IBN Editore in Roma - pp. 175 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA a u e te a trovarsi le nostre Forze aero-terrestri all'inizio della guerra. Esse dovettero affrontarla con quel che avevano, cioè poco, non potendo più ricevere dalla madrepatria il più pallido dei rinforzi. Eppure si batterono leoninamente, stupendo il nemico. Non si contarono gli episodi di estremo valore e le imprese della sparuta aviazione. L'Autore era, all'epoca un giovanissimo Aviere Scelto motorista, intelligente e ricco di entusiasmo. Il "suo" Sparviero fu l'ultimo ad essere abbattuto dopo uno spietato duello con un Hurricane, un tipo di caccia dalle eccezionali prestazioni. L'estrema battaglia aerea raggiunse vertici di supremo spasimo. Il Gen. Patri la racconta suscitando nel lettore vibranti fremiti di pathos. Egli si salvò a stento dalla morte, ma sopportò con grande dignità ben 67 mesi di prigionia perché volle restare pervicacemente fedele al giuramento prestato. 28 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 dadori appunto, che non ha rifiutato di rispondere con prontezza alla chiamata del "Dio transeunte". Egli, cattolico molto all'acqua di rose, era stato tutt'altro che un osservatore della Parola fino al momento del "richiamo". Probabilmente, avrebbe fatto volentieri a meno di proporsi all'attenzione del vasto pubblico se il grande scrittore e giornalista cattolico Vittorio Messori, in fondo anche lui un convertito, non lo avesse di proposito incontrato con il saggio fine di segnalare la vicenda alla meditazione del più gran numero possibile di lettori. Ne è nato un libro intervista, il cui contenuto, per l'elegante scrittura che contraddistingue il Messori e per la disponibilità dell'editore a parlare della sua "avventura", è ricchissimo di contenuti esistenziali e di insegnamenti. Leonardo Mondadori non vi appare nella veste di "predicatore", contraria alla sua natura schiva e distinzione intellettuale, bensì nell'aura serena ed umile del figlio tornato entusiasta all'abbraccio del Padre. Certo, senza la minima ombra di rispetto umano, quel deteriore atteggiamento mentale dal quale pur tanto degne persone sono in vario modo impedite dal testimoniare apertamente la Fede. T E L E C E L E B R I di Agnese " SAN W zyxwvut Orione MICHELE ARCANGELO" zy di Guido Reni " ...vorrei aver avuto il pennello angelico, o forme del Paradiso per formare l'Arcangelo, o vederlo in cielo; ma io non ho potuto salir tant'altro, ed invano l'ho cercato in terra. Sicché ho riguardato in quella forma, che sull'idea mi sono stabilita" . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQP Queste frasi, tratte da una lettera scritta da Guido Reni (Anversa, Belgio 1540 - Bologna 1619) al maestro d i casa del papa Urbano V i l i , riassumono pienamente i l pensiero del pittore. La fama d i questo Il colloquio fra i due personaggi scorre dolcemente artista, guadagnata dalle grandi committenze e come il murmure d'acque chiare di torrentelli montani, dalla sua abilità d i pittore, lo ha portato a diventare che prefigurano, tuttavia, il maestoso fiume nel quale modello anche per i pittori del Neoclassicismo, ma andranno a confluire: il Dio trino ed unico, amoroso ed con i l Romanticismo ha subito un crollo perché nei esigente, che, ritrovato, trasforma radicalmente una suoi dipinti è stata vista solo una perfezione estevita, altrimenti grigia nonostante i lustrini, in un torrenriore priva d i sostanza. Ciò non è propriamente te d'amore. vero: Guido Reni ha sempre cercato con tenacia u n Si impone, ad un certo passaggio del colloquio, una tipo d i pittura che gli rendesse possibile la rappredomanda che potrebbe apparire inquietante: come, sentazione d i figure divine. I l Reni non si sente cioè, possa un uomo famoso e non certamente povero all'altezza d i raffigurare personaggi come di mezzi di sostentamento e, per di più, massimo l'Arcangelo Michele; quindi recupera la bellezza responsabile d'una casa editrice tra le maggiori, se non antica e assoluta del Rinascimento, che a sua volta LEONARDO M ONDADORI faceva riferimento al classicismo romano. Nella la maggiore in senso assoluto, dell'industria editoriale VITTORIO M ESSORI scelta stilistica e tematica, infatti, l'impronta raffaelitaliana, esser fedele seguace del Vangelo. La risposta è lesca è evidente. I toni grigio-argentei che carattesolo in apparenza stupefacente perché, nell'intramontarizzano la sua pittura, le trasparenze e le sfumature bile luce divina, si riallaccia al pensiero d'un Francesco dei colori fanno anche capire come i l pittore abbia a di Sales, più recentemente e modernamente riproposta lungo studiato la statuaria classica. dal neo canonizzato Escrivà da Baleguer: ogni cristiano Nell'opera è visibile la grande abilità d i questo artipuò perseguire la santità nello stato in cui gli incogniti sta, per le scelte coloristiche ma anche per l'impodisegni di Dio lo hanno collocato. "Il privilegio dello stastazione scenica. Un'unica diagonale, partendo tus economico e sociale - riferiamo le parole a pagina dalla mano dell'arcangelo, divide a m e t à la compo151 del volume - non è una colpa di rinnegare ed espiasizione creando u n perfetto equilibrio. re, bensì un'opportunità da far fruttare, in vista di quel La commissione d i questo dipinto venne fatta da una stori a p e r s o n a l e zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA rendiconto finale che scruterà 'i cuori e le reni' ". Non è Antonio Barberini, cardinale Sant'Onofrio, fratello di Urbano V i l i , che, essendo dell'Ordine dei un'espressione di Leonardo, ma del "pur austero e non Cappuccini, intese collocarla nella Chiesa certo lassista" suo direttore di coscienza. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA dell'Ordine a Roma, dove la tela si trova tuttora. zionale esperienza, ne è il direttore generale: colui al quale spettano la concezione dei piani e le fondamentali decisioni. Questo libro - come sottolineato nel risvolto di copertina - è "il racconto del ritorno alla Fede" di un uomo, « t> \ l» \ t« > H Ì zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Leonardo Mon-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA • FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 29 f^f^^T3TIì7^^^^^^^Ti^n^rJ di cinque anni dalla cassazione del rape) ALTRE INDENNITÀ COLLEGATE AL RICONOSCIM ENTO DELLA CAUSA DI SERporto di impiego elevati a dieci per le zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA a cura di Francesco P. Bruni zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA VIZIO invalidità derivanti da infermità ad etioLe disposizioni sopra riportata si patogenesi non definita o idiopatica (Art. anche ai procedimenti per la applicano l'Amministrazione, da un medico di fidu2). ' " REGOLAM ENTO RECANTE SEM PLIFICAZIONE DEI PROCEDIM ENTI concessione a qualsiasi titolo di indennicia. PER I L RICONOSCIM ENTO DELLA DIPENDENZA DELLE INFERM ITÀ tà collegate alriconoscimentodi causa di c) TERM INI PER LA PRESENTAZIONE In caso di mancata partecipazione del servizio. DA CAUSA DI SERVIZIO, PER LA CONCESSIONE DELLA PENSIONE medico di fiducia o di assenza del dipenDELL'ISTANZA DI EQUO INDENNIZZO I l personale giudicato permanentedente aLla visita per giustificati motivi, la Diverse modalità e termini sono state PRIVILEGIATA ORDINARIA E DELL'EQUO INDENNIZZO, NONCHÉ PER mente non idoneo al servizio nella forma Commissione convoca i l dipendente per previste per la presentazione della istanI L FUNZIONAM ENTO E LA COM POSIZIONE DEL COMITATO PER LE parziale, resta in posizione di aspettativa una nuova visita da effettuarsi entro za di equo indennizzo. Questa, infatti, PENSIONI PRIVILEGIATE ORDIN ARIE" zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA fino all'adozione del provvedimento di trenta giorni dalla prima. può essere presentata contestualmente riconoscimento o meno della dipendenza Qualora si verifichi l'ingiustificata alla domanda di riconoscimento, entro da causa di servizio. I l termine per la preassenza del dipendente alla visita, la corredata della documentazione prodotta Con i l DPR 29 ottobre 2001 n. 461, dieci giorni dalla comunicazione che la sentazione del ricorso relativo all'accertaCommissione redige processo verbale e dall'interessato, alla Commissione terripubblicato sulla G.U. del 7 gennaio c.a., pratica è stata inviata con relazione al mento dell'idoneità al servizio, è di dieci restituisce gli atti che dovranno essere torialmente competente in relazione è stato approvato i l Regolamento in Comitato di verifica per le cause di servigiorni dalla comunicazione del verbale inviati al citato Servizio Trattamento di aLL'Ufficio di ultima assegnazione del oggetto, che è entrato in vigore il giorno zio (Art. 7 c. 2), ovvero entri sei mesi della Commissione medica (Art. 19). Pensione e di Previdenza - Divisione dipendente ovvero, se i l dipendente è 22 gennaio c.a. dalla data di notifica del provvedimento questo Dipartimento per l'emisQuarta di pensionato o deceduto, alla residenza, Al riguardo si ritiene opportuno fornidi riconoscimento (Art. 2 c. 6). sione del provvedimento di accertamento rispettivamente del pensionato o dell'af ) TUTELA DELLA RISERVATEZZA re delle prime indicazioni circa gli ademNei primi due casi i l procedimento si negativo della causa di servizio. vente diritto, entro trenta giorni, dandoIn materia di riservatezza, i l nuovo pimenti che il Regolamento pone a carico estende anche alla definizione della L'interessato, ricevuto il suddetto provvene comunicazione all'interessato entro i Regolamento, in applicazione dell'art. 22, degli Uffici interessati alla trattazione richiesta di equo indennizzo e si concludimento negativo, può reiterare la successivi dieci giorni. comma 3-bis, della legge 31 dicembre delle pratiche. de con l'adozione di un unico provvedidomanda di riconoscimento qualora non 1996, n. 675, identifica le tipologie di Con particolare cura devono essere stiIn via preliminare ed in sintesi, si può mento (Art. 2 e 3 e Art. 14 c. 3). sia decorso il termine di decadenza previdati sensibili e di operazioni strettamenlati i rapporti informativi sui servizi preaffermare che le nuove regole raggiungaNel caso in cui, invece, i l procedimensto per la presentazione delle istanze di te pertinenti e necessarie in relazione stati, al fine di una corretta valutazione no l'obiettivo di semplificazione preveto si concluda con l'adozione di un decrericonoscimento (Artt. 6 e 7). alle finalità perseguite. I dati personali circa l'esistenza o meno di un nesso tra dendo: to di riconoscimento, esso costituisce idonei a rivelare lo stato di salute dei l'attività svolta e l'infermità sofferta. - la pronuncia, esclusivamente medica, accertamento definitivo anche nell'ipotesoggetti interessati, possono essere tratDovrà, inoltre, essere scrupolosamente b) GESTIONE DELLE ISTANZE NELLA da parte delle previste "Commissioni si di successiva richiesta di equo indentati nei casi previsti. allegata ogni documentazione concerFASE TRANSITORIA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA sanitarie" utilizzando un modeLlo di nizzo e di trattamento pensionistico di nente l'infermità. 1 ) Istanze presentate prima del 22- 1- 2002 verbale prestabilito che riguardi conteAi sensi degli artt. 3 e 4 del D. Lgs. 11 privilegio (Art. 12). Il verbale compilato dalla I procedimenti relativi a domande di stualmente la data di conoscibilità e maggio 1999, n. 135 possono essere La richiesta di equo indennizzo può Commissione verrà trasmesso al Servizio riconoscimento di causa di servizio e effettuate operazioni di raccolta, registabilizzazione delle infermità, la clasessere proposta dagli eredi del dipendenconcessione dell'equo indennizzo, nonché Trattamento di Pensione e di Previdenza sifica, l'idoneità al servizio del dipenstrazione, organizzazione, conservazione, ti deceduto, anche se pensionato, entro Divisione Quarta di questo Dipartimento, di riconoscimento di trattamento di penmodificazione, estrazione, utilizzo, blocdente; sei mesi dal decesso (Art. 2). unitamente a copia conforme della sione privilegiata e accertamento di idoco, cancellazione e distruzione dei dati. - che il parere del Comitato di verifica per Entro cinque anni dalla data di notifidomanda corredata dei rapporti informaneità al servizio presentate all'AmmiEventuali operazioni di selezione, elabole cause di servizio, vincolante per ca del provvedimento di concessione deltivi e delle relativi documentazioni, ove nistrazione in data antecedente i l 22 razione e comunicazione dei dati sono l'Amministrazione, concerne la dipenl'equo indennizzo i l dipendente, nel caso esistenti (Art. 5). gennaio 2002, saranno definiti nel rispetconsentite solo previa indicazione scritta denza da causa di servizio de He inferdi aggravamento della menomazione delto dei termini procedurali previgenti, ma dei motivi. È previsto che sarà resa pubmità, ovvero delle lesioni o delle morti; I l dipendente o l'avente diritto in caso l'integrità fisica, psichica o sensoriale, sulla base dei pareri delLe Commissioni blica la lista dei soggetti ai quali i dati di morte del dipendente, può presentare, - che l'adozione del provvedimento finale può, per una sola volta, chiedere mediche e del Comitato di verifica per le sensibili possono essere comunicati. contestualmente alla domanda di riconocompete all'Amministrazione centraLe, all'Amministrazione la revisione dell'equo cause di servizio emessi secondo quanto Resta confermato quanto previsto dalla L. scimento, certificazione medica concersalva la possibilità di decentrare taluni indennizzo già concesso secondo le proprevisto dal nuovo Regolamento (Art. n. 135/99 in ordine alle misure da adotnente l'accertamento dell'infermità, rilaadempimenti istruttori; cedure indicate dal Regolamento in que18). tare per la tutela della riservatezza in sciata da una delle Commissioni mediche - che i l riconoscimento della dipendenza stione (Art. 14). casi di infezione da HIV o di AIDS (Art. presso le aziende sanitarie locaoperanti da causa di servizio dell'infermità o 4). li non oltre un mese prima della data di 2) Istanze presentate prima del 20- 1- 2002 lesione costituisce accertamento definid) PROCEDIMENTO D' UFFICIO presentazione della domanda stessa. Rimangono sostanzialmente confermativo anche nell'ipotesi di successiva Premesso quanto sopra, i l dipendente È l'Ufficio di appartenenza a dover te le modalità previste per la presentaIn tal caso l'Ufficio d'appartenenza richiesta di equo indennizzo e di trattache non abbia già dichiarato, nella avviare i l procedimento per i l riconoscizione delle domande da parte del dipeninvierà la documentazione alla Commismento pensionistico di privilegio. domanda di riconoscimento o in altra mento nel caso in cui risulti che un prodente che abbia subito lesioni o contratsione medica e, contestualmente, al citacomunicazione comunque attinente al to infermità, ovvero per l'avente diritto prio dipendente abbia riportato lesioni to Servizio Trattamento di Pensione e di A) ISTRUTTORIA Gener al i t à, parziale procedimento, i l consenso per la trattain caso di morte del dipendente. Previdenza - Divisione Quarta di questo per certa o presunta ragione di servizio o decent ram ent o zione e comunicazione dei dati personali Dipartimento, per l'ulteriore inoltro al abbia contratto infermità nell'esporsi, L'interessato dovrà presentare domanAllo scopo di concorrere alla riduzione da parte degli uffici competenti, entro i l Comitato di verifica per le cause di serviper obbligo di servizio, a cause morbigeda scritta all'Ufficio presso il quale presta termine di dieci giorni dalla ricezione dei tempi di trattazione delle pratiche e zio (Art. 8). ne e dette infermità siano tali da poter servizio entro sei mesi daLla data in cui si con riferimento a quanto previsto in terdella comunicazione che la propria pratiè verificato l'evento dannoso o da quella divenire causa di invalidità o di altra Al dipendente deve essere comunicata mini di istruttoria dal Regolamento in ca è stata trasmessa alla Commissione in cui ha avuto conoscenza dell'infermità da parte della Commissione la data di menomazione dell'integrità fisica, psichiesame (Art. 5, c. 2), resta confermato territorialmente competente (Art. 5), o al o della lesione (Art. 2). effettuazione della visita con anticipo l'attuale decentramento alle Questure Comitato di verifica per le cause di servica o sensoriale ovvero in caso di morte non inferiore a dieci giorni. delle competenze relative alla prima fase zio (Art. 7), può presentare opposizione, La disposizione precedente si applica del dipendente quando i l decesso è avveistruttoria, per cui l'Ufficio che riceve la con effetto sospensivo del procedimento. L'interessato può essere assistito anche quando la menomazione deLl'intenuto in attività di servizio e per fatto domanda di riconoscimento la trasmette, Tale disposizione si applica anche nel grità fisica si manifesta entro i l termine zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA durante la visita, senza oneri per traumatico ivi riportato (Art. 3). 30 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 caso di avvio del procedimento d'ufficio. Si sottolinea che, in calce alla nota di comunicazione dell'avvenuto inoltro della pratica alla Commissione, dovranno essere indicate le misure prescritte per la tutela dei dati, con rinvio all'Art. 4 del Regolamento in esame. Nel caso di accertamento diagnostico di infezione da HIV o di AIDS, i l Presidente della Commissione dovrà interpelLare l'interessato per i l consenso, da sottoscrivere specificamente a verbale, circa l'uLteriore prosecuzione del procedimento (Art. 6 c. 8). g) COM UNICAZIONE TRA UFFICI PER VIA TELEM ATICA È previsto che le modalità di comunicazione fra gli uffici coinvolti nel procedimento vengono effettuate per via telematica. Eccezioni a tale procedura di comunicazione devono essere motivate nella nota di trasmissione degli atti stessi. Anche i l dipendente può chiedere che le comunicazioni relative al procedimento stesso, da parte degli uffici competenti, avvengano per via telematica, fornendo a tal fine i dati necessari. In caso di trasmissione in forma cartacea, il verbale contenente la diagnosi clinica, deve essere inserito in plico chiuso ed allegato alla nota di comunicazione (Art. 13). Delineata in sintesi la portata del nuovo Regolamento deve essere tenuto presente che l'Art. 6, c. 13, del D.P.R. 461/2001, in esame, prevede l'emanazione di un Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze che stabilisca, i criteri organizzativi per l'assegnazione delle domande di riconoscimento agli organismi di accertamento sanitario indicati dalle nuove disposizioni che dovranno pronunciarsi con uno schema di verbale unificato, allo scopo di rendere uniformi le modalità di svolgimento dei lavori e con la specificazione delle tipologie di accertamenti sanitari eseguiti. In attesa della pubblicazione di tale decreto può ritenersi prorogata la procedura concernente l'invio della pratica alla competente Commissione Ospedaliera per l'emissione del prescritto verbale di accertamento sanitario. Si prega di voler dare alla presente circolare ampia diffusione, onde assicurare l'informazione alla categoria interessata ed uniformità di trattamento delle pratiche. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTS FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 • - 31 la possente costruzione gotica del Duomo, edificazione iniziata nel 1280 in forme romaniche da maestranze lombarde, proseguito nel 1340 in forme gotiche da maestranze sveve ed ultimato intorno il 1400, conil campanile alto 65 metri dalla svettante cuspide traforata del 1519. All'interno trovo vari affreschi ed opere d'arte. Nella cripta sotto l'altare è sepolto l'arciduca Ranieri d'Austria, viceré del Lombardo Veneto dal zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 1818 al 1848 e morto a Bolzano nel 1853. Proseguendo, nelle vicinanze vi è Piazza dei Dominicani con l'omonima chiesa, simbolo più eloquente di una città nata e cresciuta a cavallo fra sensibilità e culture diverse, architetture gotiche nordiche del convento del XIII secolo, ma decorate con affreschi di scuola giottesca, come la splendida cappella di San Giovanni. Vicinissima alla chiesa dei Domenicani la chiesa dei Cappuccini dedicata a Sant'Antonio da Padova costruita nel 1600 dove prima sorgeva Castel Wendelstein dei conti del Tiralo. L'itinerario ora mi porta in Via Goethe, essa divide Piazza dei Domenicani dalla vivace e coloratissima Piazza delle Erbe, dove mi soffermo a guardare una rassegna di primizie mediterranee e specialità tirolesi. Alle spalle di Piazza delle Erbe raggiungo chiesa dei Francescani, complesso gotico del 1300 dove trova posto la cappella di Sant'Eraldo, frequentata secondo una credenza, dal giovane San Francesco in compagnia di suo padre. Da lì scendo in Via Dr. Joseph Streiter, insigne poeta, giurisprudente e sindaco della città nella seconda metà del 1800, strada parallela a via Portici, dove si notano i vecchi banchi in marmo bianco del mercato del pesce, proseguo in Via Bottai, una delle più tipiche del centro storico per le originali insegna in ferro battuto, le numerose locande e le botteghe che ancora la caratterizzano; all'estremità nord di via Bottai, inserito nell'alto edificio gorico del 1512 costruito per conto dell'imperatore e conte del Tiralo Massimiliano, trovo il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige. B O L Z A N O POETA D E H DOiLOMm FRA STORIA E ÌEMmm di Sal vat o r e Pal er m o mato dalla zona monumentale e, più oltre, dal quartiere signorile di rrivo nel Capoluogo di provincia della Regione Trentino Alto ville e giardini. A sud di questo si sviluppa il quartiere moderno e, più a Adige e trovo una città di circa centomila abitanti, situata in valle, il folto gruppo delle case popolari, il centro industriale con stabiun'ampia conca lussureggiante a 262 metri s.l.m. nel punto in zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA limenti tessili e meccanici, dei materiali edili, della ceramica e del mobicui il torrente Tàlvera confluisce nell'lsarco e questo nell'Adige, incornile. ciata da imponenti montagne: il Catinaccio, le Dolomiti, lo Sciliar da Entro nel cuore pulsante della vita commerciale di Bolzano "I Portici", forme e colori fantastici e da paurosi strapiombi. Attualmente la sua considerato uno dei centri acquisti più rinomati della regione con negoprovincia gode d'ampia autonomia amministrativa all'interno della zi raffinati ed eleganti, in stile tradizionale e moderno con costruzioni stessa Regione a statuto speciale. Il tedesco è lingua ufficiale parlata ornate riccamente ed impreziosite dagli "Erker" si tratta di quella sporaccanto all'italiano e sento che è presente anche una minoranza ladigenza verso l'esterno di un ambiente a modo di balcone ma chiuso da na. vetrate, è una delle strutture più caratteristiche e tipiche dell'architettuGuardo la città vecchia che si espande nel triangolo tra l'Isarco ed il ra alpina. Passeggiando per il centro, oltre a via dei Portici m'inoltro in suo affluente Tàlvera: alla destra del torrente si trova il rione Tiberio forvie adiacenti, tra cui Piazza Walther, chiamata anche il "salotto buono", voluta da re Massimiliano di Baviera nel 1808 ove al centro troneggia la statua del poeta tedesco, in quei quattro passi è racchiusa la storia quasi millenaria di una città nata per gli scambi, il commercio, lo shopping. Ammiro luoghi interessanti e pieni di storia: Piazza del Grano, già nel passato mercato del grano e d'altri prodotti agricoli, è il più antico nucleo urbano attorno al quale sorgeva il castello - palazzo dei principi, vescovi di Trento - demolito nel 1277 oltre alla chiesa di Sant'Andrea demolita anch'essa nel 1785; su un lato della piazza si erge uno degli edifici più pittoreschi di Bolzano: la casa della Pesa del 1634; Piazza Mercantile conia costruzione barocca dell'omonimo Palazzo, sede del Museo che ripercorre la storia economica della città; Piazzetta e Via della Mostra, la strada "ricca" del centro, in cui i più famosi esponenti della borghesia costruirono nel corso del rinascimento palazzi, come il Campofranco, il Menz, oggi sede della Banca Commerciale Italiana, il Palazzo Pock già sede del più prestigioso albergo cittadino "Kaiserkron" ed ora dell'omonimo ristorante; la via è caratterizzata da un breve tratto di portici dove si trovavano il carcere e l'alloggio della guardia. Tra le diverse chiese cittadine che mi accingo ad esplorare fa spicco A 32 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 Per completare la descrizione del centro cittadino cito anche la chiesa di San Giorgio dell'ordine teutonico e la chiesetta di San Giovanni in Villa, custode d'affreschi eseguiti nel Trecento da artisti locali che fondono tradizioni nordiche e influssi giotteschi; il Palazzo Municipale di stile neobarocco del 1907, la cui piazza è contornata dalle belle facciate con decorazioni a stucco in stile rococò delle case che la contornano. Attraversato il Ponte Tàlvera ho di fronte la possente mole del Monumento alla Vittoria del 1926, voluto dal governo fascista per esaltare la vittoria italiana sull'Impero Austro-Ungarico. Sul retro del monumento, un parco e la piazza della Pace, attorniata da edifici monumentali. Tale piazza, ogni sabato, è meta di turisti provenienti da molte regioni d'Oltralpe per il mercato settimanale, proseguendo per i portici di Corso Libertà incontro piazza Mazzini, con un bronzo a lui dedicato. La passeggiata è lunga ma interessante, attraversando il torrente mi ritrovo nel rione Gries, comune autonomo fino al 1925 ed un tempo rinomata stazione climatica, con parchi, ville, giardini e vigneti, ora stupendamente integrato nel centro cittadino e predominato dall'omonima piazza, sul cui lato, fiancheggia il complesso architettonico dell'Abbazia dei Benedettini di Muri-Gries. Nelle immediate adiacenze l'Abbazia di Sant'Agostino e la Vecchia Parrocchiale edificio tardo-gotico del 1400 che custodisce un importante gioiello artistico: l'altare gotico di Michael Pacher. Sempre a Gries, di grande interesse naturalistico, per la loro flora mediterranea, sono le passeggiate del Guncina. Ora vado a dare uno sguardo ai musei di Bolzano. Il Museo Civico con ricche collezioni storico-artistiche della vita quotidiana nei secoli scorsi. Il Museo Archeologico che documenta l'intera storia della provincia dal Paleolitico fino all'apoca Carolingia, molto conosciuto perché conserva l'uomo venuto dal ghiaccio (Oetzi), un cacciatore di 5300 anni fa. La mummia è custodita in una della ad alta tecnologia, ad una temperatura costante di sei gradi sotto zero, affascinante anche il suo corredo: un copricapo, frecce, la faretra, un'ascia e persino le singolari calzature. Nel Museo di Scienze Naturali è rappresentata, attraverso milioni d'anni di storia, l'affascinante genesi delle Dolomiti e del territorio altoatesino. Il Museo Mercantile, allestito nel prestigioso Palazzo Mercantile, sede del primo tribunale per contenziosi commerciali, ripercorre la storia economica della città. Brennero, di Resia e di Dobbiaco, fa di Bolzano un grande nodo di comunicazioni commerciali e turistiche, che hanno dato impulso ad ogni settore della sua vita economica. La città è meravigliose, la sua campagna all'epoca della fiuritura dei frutteti e della raccolta della frutta, ed in particolare delle mele e vigneti di gran pregio, presenta uno spettacolo raro ed incantevole. È una città con vegetazione tipicamente mediterranea e la roccia viva delle Dolomiti e del Catinaccio. Una fitta rete di piste ciclabili sfiora la città attraverso parchi, vigneti e frutteti arrampicandosi anche sulle pendici della conca ove è insediata. Ovunque cada il mio sguardo, all'orizzonte o sulle pendici del territorio, scorgo un immancabile castello, essi sono la traccia di un glorioso ed anche drammatico passato di conflitti, se ne contano circa 800 in tutto l'Alto Adige. Bolzano ne custodisce alcuni fra i più ricchi e carichi di storia: Castel Roncolo, edificato nel 1237 su uno spuntone di roccia, più volte ampliato e restaurato conserva splendidi affreschi con scene di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita quotidiana; Castel Mareccio, immerso in un vigneto d'uve pregiate, con incantevole vista sul Catinaccio o Rosengarten (in gergo germanico chiamato anche Giardino delle Rose per i suoi tramonti di fuoco), ristrutturato negli anni '80 ed adibito a centro congressuale; Castello Firmiano, considerato l'emblema dell'Alto Adige. Il suo nome originario Formigàr (dal latino formicaria) deriva da un fatto storico accaduto nel 945. Fu fortilizio dei vescovi di Trento, poi nella seconda metà del 400 del duca Sigismondo il Danaroso, conte del Tiralo, che lo trasformò nel più grande e prestigioso dei suoi castelli, denominandolo Sigmundskron (corona di Sigismondo). Recentemente è stato acquistato dalla Provincia Autonoma di Bolzano ed il noto scalatore e scrittore Reinhold Messner è in procinto di realizzarvi il Museo della Montagna. La città è collegata ai suoi dintorni da tre funivie, in pochi minuti, con un pittoresco ed affascinante trasporto mi trovo immerco nell'aria purissima e frizzante dei prati soleggiati per respirare a pieni polmoni i delicati aromi dei boschi di San Genesio, dell'Altopiano di Renon e sul Colle, da dove posso ammirare lo spettacolo fantastico delle sue imponenti montagne rosa punteggiate di neve. Bolzano è anche elegante salotto d'incontro fra popolazioni diverse, scambio di cultura, di musica e di spettacoli. Ogni anno si ritrovano giovani musicisti di tutta Europa nella sede delle orchestre giovanili europee, sotto la regia del maestro Claudio Abbado. "Bolzano Danza" è la capitale europea del balletto, si ritrovano annualmente ballesini di tutto il mondo per corsi, stages, happenings e sperimentazioni. L' "Haydn" orchestra sinfonica regionale è il simbolo di una passione per la grande musica classica. Giovanissimi pianisti da tutto il mondo si affrontano in uno dei più prestigiosi concorsi per pianoforte intitolato a Ferruccio Busoni. A Bolzano è presente sin dal 1972 la nostra Sezione ANPS, ospitata, in coabitazione con altri servizi, presso un'aula della locale Questura in Via Marconi. Persistono pertanto le difficoltà logistiche, per i circa 100 Soci presieduti da Matteo Basso e dal segretario Pasquale Carrello, che mi ha fatto da accompagnatore nel mio giro particolareggiato della città. Essi sostengono difficoltà che valgono anche per una parte dei Soci che formano il Gruppo di Merano ospitato presso il locale Commissariato. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONM • La posizione privilegiata, all'incrocio di grandi via naturali del FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 33 I —J | p\ 1 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA j jzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ———JtzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA *>mm*àr "Nimulr <J) zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA APPROVATE DAL CONSIGLIO NAZIONALE N E L L E RIUNIONI D E L 15 E 16 MARZO 2002 CIVITANOVA MARCHE (MC) Presidente: Pietrella Fernando, in sostituzione di Mainelli Michele, dimissionario MAGENTA (MI) Consigliere: Costa Angelo, in sostituzione di Attanasio Michele, dimissionario Sindaco Suppl.: Fortunato Franco, in sostituzione di Terio Alfredo, dimissionario PARMA Segr. Economo: Surano Luigi assume anche la carica di Economo, in sostituzione di Reale Corrado, dimissionario, il quale, però, non rinuncia alla carica di Consigliere PIACENZA Consigliere: Mandorino Mario, in sostituzione di Carbone Paolino, confer. mato nella carica di Segr. Economo ORISTANO V. Presidente: Aresu Pietrino, in sostituzione di Secchi Salvatore, dimissionario Segr. Economo: Albano Raimondo, già cassiere, in sostituzione di Langiu Pietro, dimissionario CALTANISETTA Consigliere: Lauricella Natale, in sostituzione di Barbarotto Aldo, dimissionario GRUPPO DI APR5LIA (LT) (NUOVA ISTITUZIONE) Delegato: Barresi Silvio OSTUNI (BR) Segr. Economo: Parisi Tommaso, in sostituzione di Chirulli Leonardo, il quale rimane con la sola qualifica di Vice Presidente MACERATA Sindaco Eff.: Marchitelli Pasquale, in sostituzione di Carucci Franco, deceduto ALESSANDRIA Presidente: Ninetto Antonino V. Presidente: Nese Angelo 34 _ Segr. Economo: Prestia Calogero Consiglieri: Leotta Giorgio, Marchese Giuseppe, Pappadà Cosimo, Razzano Giuseppe, Salanitri Giovanni, Toti Giuseppe, Viscusi Carlo Sindaci Eff.: Vita Carmelo, Martino Ermenegildo Sindaci Suppl.: Amelotti Luigi, Guerriero Pellegrino ASCOLI PICENO Presidente: Nardecchia Angelo V. Presidente: Accadia Ettore Segr. Economo: Ranucci Antonio Consiglieri: Rodilossi Giulio, Luciani C. Pietro, Cacciapuoti Giuseppe, Mandorino Francesco, Congedo Luigi S., Palmisano Michele, Pagano Alfonso, Vagnoni Pietro, Moliterno Felice Sindaci Eff.: De Marco Cesare Augusto, Filiaggi Pietro Sindaci Suppl.: Silvestri Sergio, Prencipe Antonio BIELLA Presidente: Sciuto Salvatore V. Presidente: Quaranta Michele Consiglieri: Badalamenti Giacomo, Campese Silvio, Laurino Pietro Sindaci Eff.: Turco Armando, Dimonte Antonio Sindaci Suppl.: Aurilla Salvatore, Costacurta Guido CHIAVENNA (SO) Presidente: Messina Rosario V. Presidente: Marzio Giovanni Consiglieri: Martelletti Aldo, Panacchia Sandro, Del Barba Vittorio Sindaci Eff.: Meo Raffaele, Desio Riccardo Sindaci Suppl.: Rogantini Cleto, Ferrante Ezio GENOVA Presidente: De Pasquale Oronzo V. Presidente: Bartolo Donato Segr. Economo: Epifani Angelo Consiglieri: Lombardo Antonio, Marino Antonio, Mulas Elio, Repetti Dante, Santalucia Pasquale Sindaci Eff.: Garbarino Ivo, Marra Alberto FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 Sindaci Suppl.: Piccione Pietro, Virdis Ignazio MATcRA Presidente: Pellegrino Giovanni V. Presidente: Acquasanta Francesco Consiglieri: Digregorio Giuseppe, Ruggieri Saverio, Digregorio Leonardo, Giannico Angelo, Di Lecce Vito Sindaci Eff.: Mancino Francesco, Cea Mauro Sindaci Suppl.: Canzoniero Rocco, Surdo Antonio A "FIAMME D'ORO" I Componenti della Sez. di Moena € 25,00 I figli del Socio Paolo Cerutti, deceduto in data 7-1-2002, a Bellinzaco (NO), in memoria del proprio genitore € 34,00 A L L A S E Z I O N E DI T R I E S T E La Socia Nina Bianco, per onorare la memoria nel 1° anniversario della morte della collega Licia Zecchetti, Guardia della Polizia Femminile € 25,00 A L L A S E Z I O N E DI FORLÌ MESAGNE (BR) Presidente: Romano Angelo V. Presidente: D'Aloisio Giovanni Segr. Economo: D'Aloisio Giovanni Consiglieri: Dimida Cosimo, Perrucci Alfredo Cosimo, Talema Franco, Chisena Giuseppe Sindaci Eff.: De Punzio Fernando, Capraro Narsete Sindaci Suppl.: Rubino Giuseppe, Molfetta Carmelo PISTOIA Presidente: Cascio Domenico V. Presidente: Scipioni Renzo Consiglieri: Bruti Ettore, Franciosa Damiano, Ruberto Giuseppe Sindaci Eff.: Giordano Mario, Pacini Alessandro Sindaci Suppl.: Ciani Bonito, Riccio Pietro Pasquale Saucco € 5,00 A L L A S E Z I O N E DI V E R B A N I A Giovanni Alba Stenio Barbierato Giacomo Basso Idalgo Betteo Sandro Braganti Davide Conti Fabio Crivelli Michele Felace Nicola Ferrara Giovanni Frattini Angelo Garzoli Giuseppe Guzzi Linolrpi Paolo Maffi Andrea Marchisio Pino Meneghin Paolo Menzio Edoardo Sacchi Gilberto Tabarini Emilio Taddei Adele Teruggi Wolmer Tondelli € 9,81 € 16,64 € 11,62 € 11,62 € 11,62 € 9,81 € 36,64 € 3,87 € 25,82 € 11,62 € 11,62 € 9,81 € 11,62 € 24,56 € 3,87 € 3,87 € 11,62 € 9,81 € 11,62 € 10,33 €100,00 € 10,33 ROMA Presidente: Caruso Francesco V. Presidente: De Marco Salvatore Segr. Economo: Cuccia Bartolomeo Cassiere: Cangelosi Giuseppe Consiglieri: Finili Flavio, Gatto Francesco, Abate Giuseppe, Giaquinto Vincenzo, Russo Antonino, Muzi Giuseppe, Giangrande Antonio, Minissale Giuseppe, Paolemilio Giovanni, Bruni Francesco Paolo, Traili Angelo Sindaci Eff.: Bargellini Giuseppe, Santilli Gaetano Sindaci Suppl.: Cutrera Pietro, Ingrassia Antonino A L L A SEZIONE DI CALTANISSETTA ( AN N O 2001) Giovanni Cutrufo Salvatore Giugno Giuseppe Malleo Francesco Miceli Salvatore Miraglia Giuseppe Virgilio Aldo Barbarotto Giovanni D'Asaro Giacomo Deleo Salvatore Ciulla Angelo Falzone Rocco lozza Vincenzo La Spisa Angelo Leto Giovanni Patti L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 45.000 45.000 45.000 45.000 45.000 45.000 45.000 45.000 45.000 Nicola Pignataro Antonio Russo Alfonso Frenna Michele Amico Francesco Gurgone Vincenzo Acquaviva Angelo Alaimo Antonino Alfieri Salvatore Amato Emanuele Arnone Angela Binanti Pietro Binanti Rosario Binanti Vito Bruno Adolfo Cambria Michele Cammarata Maurizio Cioffi Michele Curatolo Epifanio Di Blasi Giovanni Di Dio Santo Di Gangi Alberto Di Leo Cristoforo Di Nolfo Calogero Di Pasquali .... Giuseppe Donisi Giovanni Dorè Aldo Esposito Pasquale Esposito Gaetano Fantuzzo Luciano Fiandaca Giovanna Ficarra Giuseppe Fonti Giuseppe Galletto Michela Giordano Gesualdo Granata Filippo Guarino Vincenzo Impellizzeri .... Cristoforo Incorvaia Calogero Infurnari Vincenzo Lauria Rosa Liuzzo Domenico Li Ranzi Ignazio Lo Presti Michele Lo Vetere Angelo Marra Emanuele Messina Alessandro Milazzo Rosalia Modica Giorgio Moltisanti Salvatore Montalbano ... Salvatore Montana Giuseppe Narbonese .... Grazia Nicastro Salvatore Nicolicchia Salvatore Nicotra Alessandro Pagano Natale Palagonia Silvestro Patanè Concetta Pennisi Vittorio Pennisi Giuseppe Porrovecchio . Salvatore Presti Enrico Quintavalla Francesco Ricotta Luigi Russello L. 45.000 L. 45.000 L. 35.000 L. 45.000 L. 35.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 L. 25.000 Carmela Russo Giuseppe Sabatino Vincenzo Sanguedolce . Vincenzo Sapienza Antonino Scalia Giovanni Sciascia Salvatore Seminatore ... Guido Serafini Domenico Sinopoli Nunziata Speciale Rosario Spina Mauro Taschetti Maurizio Vancheri Francesco Rosario Averna Maurizio Cioffi Leonardo Guida Salvatore Pennisi Salvatore Sapienza Cosimo Anania Lorenzo Firrera Carmela Mendola Domenico Adducci Vincenzo Callari Michele Calvagna Antonio Cipollina Giovanni Di Tavi Michele Cordova Salvatore luculino Natale Lauricella Carmelo Mazza Cataldo Naro Giuseppina Naro Salvatore Picone Domenico Pullerone Stefano Randazzo Antonietta Roma Vincenzo Russo Angelo Scaringi Salvatore Viola L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. L. 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000 20.000 20.000 20.000 20.000 20.000 15.000 15.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 A L L A S E Z I O N E DI F I R E N Z E Luigi Panerai Salvatore Barravecchia . Giuseppe De Caro Bruno Crescio G. Renzo Innocenzi Liborio Aguglia Cesidio Angelini Sabino Bartolini Antonino Basile Pietro Giometti Giuseppe Lascala Luigi Margiotto Mario Ferrari Alvaro Galardi Danilo Danzi Gaetano Cardone Francesco Landolfi Filippo Lo Iacono Vittorio Panicale Giovanni Farratini Mario Caserio Quercetani Fiorenzo Favale € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 51,65 25,82 25,82 12,91 12,91 10,33 10,33 10,33 10,33 10,33 10,33 10,33 9,81 9,00 7,75 6,00 5,16 5,16 5,16 4,65 4,00 4,00 2,58 - 35 UE M ED AGLIE R ACCON TAN O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA IL PO N TEFICE PA O LO III (1534 - 1549) DIRITTO: P AV LV S I I I P O N T . M A X . con pivia le e inbronz o - mm. 41,3 - c o n i a t a d e l C E S AT I - K r e s s 3 6 6 - X V I . N e l c a m p o : busto a de stra de l ponte fice zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA M e da glia A il zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA C o l i . P riva ta . te sta nuda . M e da glia e me ssa pe r ricorda re ROVESCIO: E Y P AI E I . IEPNH Nel ca mpo: U na colonna de lla S e z ione mila ne se , A b b o Ricciardi e la m oglie , nonni pe r la te rz a v o lta , con i due nipotini M a t t e o e R icca rdo e l'ultimo a rriva to Luca. T a nti a ffe ttuosissimi v o ti a ugura li pe r nonni e piccoli. l ' A n n o S a n to d e l 1 5 5 0 . ZHNOE C a nime d nudo che ve rsa un va so di a m b r o sia sui gigli un'a quila . fa rne sia ni, a N oz z e d 'O ro pe r il S ocio de lla S e z ione di M a ssa e de lla co n so rte A n n a de stra zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA G iusti. A u g u ri vivissimi. di A n t o n i o Cotroneo Socio della Sezione di Imola lessandro Farnese, nato a Canino (Viterbo) il 1468, morto a Roma nel 1549, Protonotario apostolico (1491) tesoriere generale (1492), cardinale diacono (1493), legato del patrimonio (1494), vescovo di Corneto e Montefiascone (1499), legato nella Marca d'Ancona (1502), Vescovo di Parma (1509), di Tuscolo (1513), di Benevento (1514), di Ostia (1524), Papa del 1534. Dovette la sua elezione alla sua indipendenza di fronte a Francia e Impero, che poi come pontefice si sforzò di conciliare ai suoi seri sforzi di riforma fin dal vescovado di Parma, alla grande influenza goduta durante il pontificato di Clemente VII. Il primo frutto della sua politica di mentalità fra Francia e Impero fu la conclusione della tregua di Nizza (1538), opera sua, benché fosse escluso dalla conclusione, fra la successiva pace di Crepy (1544). I rapporti con gli altri Stati Europei e Italiani furono in funzione della politica generale di pacificazione e neutralità e dell'indirizzo di riforma e di reazione contro il protestantesimo (in favore dei quattro figli: Costanza, Pier Luigi, Paolo, Ranuccio, avuti prima dell'imposizione degli ordini sacri), di quell'anno in quest'ultima città, ormai con carattere non più conciliativo, ma di aperta azione antiprotestante. Questa azione venne accompagnata dalla organizzazione dell'inquisizione romana, rafforzata e resa indipendente dalle autorità locali tanto laiche che ecclesiastiche, con la bolla Licet Ab Inizio (1542), che segna l'inizio della controriforma. Di pari passo con il Concilio doveva procedere la riforma interna della Chirsa, che Paolo III agevolò creando cardinali ad essa favorevoli, come G. Contarini, C.P. Carfa, R. Pole, G. Morone, il Sadoleto. Dal 1534 aveva nominato due commissioni triunvirali, poi una quadriunvirale per la riforma generale e una duedecimvirale per la riforma degli uffici, i cui progetti e i cui studi servirono di base alle riforme ulteriori. Fu gran mecenate, dette grandioso impulso all'edilizia di Roma, e protesse erudita e letterati, a lui si deve la nomina di P. Bembo a Cardinale. In vista del Giubileo del 1550 Paolo III promosse molti e imponenti lavori di restauro e di abbellimento di Roma, Michelangelo fu richiamato al servizio della Santa Sede e nominato primo architetto, scultore e pittore del Vaticano con una pensione vitalizia di 1.200 ducati. Sempre per Paolo III lavorarono altri due illustri artisti: Antonio di Sangallo (il cui progetto per la facciata della basilica di S. Pietro appare su una delle medaglie giubilare battute nel 1549) e Baldassarre Peruzzi. A Paolo 111 si devono i restauri alle mura di Roma, di Castel sant'Angelo e del Campidoglio nella cui piazza venne portata e sistemata la statua equestre di Marco Aurelio; la costruzione della Cappella Paolina in Vaticano e dello splendido palazzo Farnese; la continuazione dei lavori A 36 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 alla basilica di San Pietro, rimasti sospesi con la morte del Sangallo e affidati dal Papa a Michelangelo. Fu messo anche a punto (ma non realizzato) un grandioso progetto di Michelangelo per la sistemazione del colle Capitolino. Ma Paolo HI non giunse a celebrare il decimo Anno Santo che aveva indetto e per il quale tanto si era dato da fare; a poco più di un mese dall'apertura della Porta Santa, moriva il 10 novembre 1549, a 83 anni, affranto da emozioni e dispiaceri, dopo un'ennesima violenta scentata con i nipoti; Espiava così la colpa del suo sfacciato nipotismo. Non avendo potuto celebrare il Giubileo, Paolo 111 ovviamente non B im b a s t u p e n d a è F ra nce sca S pisa , a d o r a ta batté monete giubilari. Abbiamo invece numerose medaglie coniate, in Q u e s t o fi e r o b a m b in o di 8 a nni è M a t t e o F iori d'a ra ncio pe r M iche le R usso, figlio de l nipotina de l C onsiglie re de lla S e z ione di C a ruso, n i p o t e de l S ocio o n o m in o de lla S e z ione Socio C onsiglie re de lla S e z ione di S a nta M a ria previsione dell'Anno Santo, nell'ultimo anno di Pontificato, il XVI C a lta nisse tta V ince nz o La S pisa . C he una vita di C a ta nia . C ongra tula z ioni e vivi a uspici di uno C a pua V e te re Ale ssa ndro e A g e n t e S ce lto de lla (1549). lunga e fe lice ti sorrida , piccola F ra nce sca . sple ndido a vve nire . P olizia di S ta to in se rviz io a lla P olfe r di N a poli, Un anno di brevissima durata, appena 29 giorni, ma contrassegnae pe r la ge ntile S ignorina M iche lina C osta nz a . to da una grande produzione medaglistica quale non si riscontra nei C om plim e nti e ta n ti a uguri di be ne . precedenti anni. E in essa spicca la serie delle medaglie giubilari: 20 delle 131 che complessivamente ricordano i 15 anni di Pontificato di S e mpre a I mola , noz z e di R o b e rto , La figlia de lla prim oge nita de l P re side nte Il giova ne G iuse ppe D 'E lia , figlio unico de lla S ocia simpa tiz fig lio de l S ocio D o n e a t o G a b rie le de lla S e z ione di I mola A n t o n i o C icolini z a nte de lla S e z ione di I mola , P rof. ssa G iulia S a ngiorgi, ha Paolo III. E le na si è unita fe lice m e nte in m a trim o n io D i P riz io, con la signorina R obe rta conse guito pre sso l'U nive rsità di Bologna la la ure a in giuriEcco, questo è un altro merito che va riconosciuto a Papa Farnese; con F ra nco S e ntim e nti. U na m o n ta g n a di M a rin. A g li sposi i m igliori se ntisprude nz a con una te si sulla "S to ria de l D iritto ita lia no". l'impulso dato alla medaglistica, grazie al continuo accorrere di artisti a uguri di fe licità . F e rvidi a ugura li ra lle gra m e nti. m e nti a ugura li di "F ia m m e d ' O r o ". zyxwvutsr richiamati da lauti compensi e dalla "sconfinata libertà" concessa dal Papa nella scelta dei temi da trattare. Paolo III, sotto questo aspetto, è stato veramente l'ultimo dei Papi del rinascimento, aperto alla duplice manifestazione del reale, quella religiosa e quella profana. ONORIFICENZE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCB Che incise le medaglie giubilari del 1449? Primo fra tutti, ITALIANA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA Gianfederico Bonzagna detto il Parmense, scultore e orafo oltre che incisore di monete e medaglie ( 1547-1596) sotto Paolo III, Paolo IV, Pio Il Socio Giuseppe Guerriero, di CAVALIERE U F F I C I A L E IV, Pio V e Gregorio XIII. Gianfederico lavorò insieme al fratello Sesto Fiorentino, è stato nominato Giangiacomo che ottenne la carica di incisore della zecca romana nel Cavaliere dell'Ordine al Merito • Nicola Di Luccio, Sezione di Roma 1546, sostituendo - sembra all'insaputa del Pontefice - il Cesati che della Repubblica Italiana, ha otte• Cesare Gubernale, Sezione di Bolzano ricopriva quell'incarico fin dal 1540. Protestò il Cesati e Paolo 111 giunnuto la Croce d'oro per anzianità se ad una soluzione salomonica: ordinò che tutti e due artisti svolgesdi servizio nonché la Medaglia sero le stesse funzioni con la retribuzione mensile di 8 scudi da divid'Oro per merito di Servizio. dersi in parti uguali. CAVALIERE La medaglia descritta e allegata a questa ricerca, è stata la prima medaglia del giubileo coniata dal Cesati con Ganimede nudo che versa • Berardino Muttillo, Sezione di Varese un vaso di ambrosia sui gigli farnesiani, a destra un'aquila. • Carmine Scarano, Sezione di Salerno Ci complimentiamo sinceramente con tutti Successivamente, il successore di Paolo III, fece modificare detta • Giovanni Failla, Giuseppe Morgante, gli insigniti delle prestigiose onorificenze e, medaglia, coprendo parzialmente conun velo le parti virili di Ganimed. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Natale Campo, Alberto Torrano e Ignazio Puglisi, tutti della Sezione di Ragusa • zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA in particolare, c con il nostro Guerriero. zyxwvutsrqponml ( S L L H zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ai c o n i L o c k e J o h n . Prima che un economista John Locke, fu un grande filosofo inglese della generazione che aprì la strada alla filosofia dei lumi, alla filosofia politica dell'ascendente classe borghese ed alla filosofia economica del nascente liberalismo. I suoi interessi economici furono stimolati dalla collaborazione politica con Lord Shaftesbury, dirigente del "partito Whig", e fruttarono nel 1691 il Saggio sulle conseguenze della diminuzione dell'interesse e dell'aumento del valore della moneta, al quale seguì nel 1695 un'appendice sullo stesso argomento. La questione sul valore della moneta era strettamente collegata all'incombente crisi delle concezioni di politica economica dei mercantilisti. Locke sostiene una teoria sul valore della moneta di tipo quantitativo. Sostiene in sintesi che il valore della moneta è un valore convenzionale che discende dal fatto che essa è accettata come mezzo di pagamento, e che è determinato dal rapporto tra unità monetarie presenti sul mercato e quantità degli scambi in cui queste stesse unità monetarie sono impiegate. La questione poi del livello del saggio di interesse coinvolgeva rilevanti questioni politiche di fondo. Per Locke innanzitutto resta fermo che l'unica fonte di surplus è la terra, e la spiegazione che egli dà dell'interesse sul capitale mobiliare, è una spiegazione parallela a quella in corso della rendita fondiaria. Come il monopolio della proprietà terriera consente al proprietario di sottrarre la rendita al prodotto dell'affittuario, così la concentrazione dei capitali mobiliari in poche mani consente ai capitalisti di lucrare un interesse concedendoli in prestito. Locke si oppose alla manovra del tasso di interesse, tendendo diminuirlo, per favorire i proprietari terrieri a detrimento dei capitalisti mobiliari. Egli infatti sostiene che il tasso di interesse non può essere artificialmente manovrato, contro le leggi naturali che lo determinano, con relazione alla quantità di capitali offerti e domandati in ogni determinato momento. Egli giunge anche da una certa determinazione sistematica del problema del valore e del prezzo nella loro relazione. Locke enuncia tre principi: 1) il valore intrinseco di ogni merce non è necessariamente riflesso dal suo prezzo; 2) il valore del mercato dipende dal rapporto fra domanda e offerta (da lui dette rispettivamente "quantità" e "vendita"); 3) il prezzo (espresso in moneta) è determinato dall'ammontare di monete disponibili per l'offerta e la domanda di un bene. Queste leggi permettono ai prezzi determinarsi con una certa flessibilità a seconda delle circostanze e di equilibrarsi automaticamente. Il liberismo lockiano è però in pratica attenuato quando egli stesso sollecita misure di intervento pubblico per ovviare ai problemi della povertà o della crisi delle manifatture irlandesi. 38 FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 di F Liidisino Locke può in definitiva considerarsi un antesignano della fisiocrazia e specialmente di quella sua versione più favorevole a riconoscere un carattere razionale e naturale alla funzione del capitale mobiliare. Già in Locke il favore per il liberalismo economico si trova fondato sulla ipotesi della esistenza di leggi naturali della economia, ipotesi che dopo Smith diverrà fondamento primo di tutta la economia capitalistica. D o m e n i c o M a n z o n i . Fu il primo scrittore di contabilità mercantile che sia anche stato ragioniere di professione. La sua opera principale si intitola Libro mercantile e fu edita per la prima volta nel 1534. In generale riproduce quasi fedelmente il Tractatus di Paciolo, riportandone di peso alcuni capitoli. Da quest'ultimo si distingue però per i suoi evidenti interessi pratici che gli consentono di arricchire l'esposizione teorica con notevole apparato di semplificazioni. Dalla pratica egli derivò alcune definizioni che sono notevoli per la loro chiarezza: affermò, per esempio, che quattro sono gli elementi che concorrono in ogni operazione mercantile: 1) "uno che da"; 2) "l'altro che riceve"; 3) "et quella cosa che vien data o ricevuta"; 4) "et anche la causa, perché". Molto precisa è anche la distinzione fra scrittura a debito e scrittura a credito: "Tu devi prima sapere che il venditore, tutte le cose che lui vende, o sia a danari contanti, o in credenza, o a banca, o a promission d'altri , o baratto, o in qualunque altro modo essere si voglia, sempre in regola ferma nelli sui libri deve far creditrice quella tal robba che lui vende; et così per il contrario del compratore, che quando lui compra una cosa... sempre deve far debitrice quella tal cosa che compra. Ma in questo conto non vengono quelle cose che si comprano per uso di casa, perché queste non si chiamano mercantie, nella quale si deve far debitrice quella tal spesa, o sia per viver, o sia per vestir, o per altro conto, et non la robba, come nella mercantia". Manzoni fu il primo a esporre una classificazione dei conti. Da un punto di vista terminologico parlò di "libri semplicemente tenuti" e di "libri doppi". Anticipando la locuzione "partita doppia" che entrò nell'uso comune solo in seguito. I N E S E ài Giuseppe T T I M A N A zyxwvutsrqponmlkjihgf Fragano diretta magistralmente da Valter Scardovi, ell'esaminare la stampa specializzata un giovanissimo operatore, coadiuvato da nel settore della vacanza alternativa, tutta la famiglia, come avveniva un tempo in quella in agriturismo, per intenderci, zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA questa nobile terra di Romagna. Non si preo i n luoghi di culto, mi è balzata subito tende che gli ospiti partecipino alla dura vita all'occhio quella che sembrerebbe una incondei campi e dell'allevamento, ma fa piacere gruenza, se non si cominciasse a conoscere agli Scardovi mostrare che in questo lembo più da vicino l'offerta turistica che ci viene di terra gli animali sono allevati rigorosada questo settore: tutte le riviste, le raccolte mente, il vino è quello prodotto dall'aziendi annunci e gli inserti di ogni specie pubblida, le minestre sono fatte solo a mano da un cizzano periodi di vacanza in "campagna" esercito di donne che, agli ordini della "arzma con prezzi quasi da grand hotel. E vendora" (la capo famiglia) impastano fior di gono magnificati i bagni faraonici, la tv, i l farina ed uova sane, i l tutto amalgamato da telefono ed il frigo in camera (quasi che tali ottimo olio... di gomito. servizi non venissero poi addebitati a caro _ — . L'azienda dispone di un invaso di una certa prezzo), le iniziative "sportive" come... i l dimensione dove è possibile, a seconda deltiro all'arco, o (più passabile) l'andare a l'epoca, pescare carpe, pesce gatto, amur, cavallo ecc. L'unica cosa d i cui non sembra trote e altri invasi più piccoli che portano un doveroso tener conto è che questa forma di senso di frescura a tutta la zona. turismo è nata per consentire a chiunque un Una grande casa di campagna, ristrutturata contatto con la natura, un periodo di riposo, modernamente, assicura l'alloggio per gli una scelta anche di ricerca culturale, senza ospiti, che possono consumare i pasti princiaffaticare... il portafogli. Per questo motivo, pali presso il ristorante dell'azienda. dato che esistono tante strutture dove si può E parliamo di prezzi: per la camera singola restare veramente bene a costi contenuti, € 25,82, per la camera doppia € 30,99 e così abbiamo pensato di fare l'opposto delle rivia salire fino alla mansarda con uso di cucina ste di cui parlavano: ricerchiamo solo azienda € 61,97. Il prezzo comprende camera e de agrituristiche dove è possibile soggiornaprima colazione. I pasti in azienda: € 12,91. re a prezzi contenuti più che modici senza A prescindere dalla possibilità di convenziotogliere nulla alla qualità. ni dirette con l'amico Valter, in relazione al numero delle Nelle dolci colline Faentine, là dove la pianura attraversapersone ed alla durata del soggiorno è possibile ottenere ta dall'antica via Emilia comincia a salire verso i l non lonprezzi migliori. Gli iscritti all'ANPS in regola col bollettino tano Appennino tosco-romagnolo, sorge un'oasi di ospitaannuale otterranno un ulteriore sconto del 15%. I l totale dei lità, schietta e sincera, dove la tradizione romagnola è posti letti disponibili è di 40, ma sono sempre possibili ancora regola. soluzioni al momento. Si tratta dell'azienda agrituristica " I l Laghetto del Sole" N I L LAGHETTO DEL SOLE Via Pittora, 37 - Faenza 0546/642196 - fax 0546/542323 Gli iscritti all'ANPS contattino Valter SCARDOVI (non dimenticare la tessera ed il bollettino dell'anno i n corso). AVVISTAMENTI Nella zona circostante i l laghetto è possibile osservare l'istrice, i l capriolo, lo scoiattolo, la lepre, l'airone cenerino, i l fagiano, i l falco ed i l martin pescatore. (È graditissimo non disturbare gli animali selvatici). Nella scrittura del "giornale", egli usava la particella per, avanti il conto debitore solo nel primo articolo, COME SI RAGGIUNGE quindi la sopprimeva. Fra i due conti introdusse l'uso Uscire alle stazioni autostradali d i Imola per chi viene di una doppia sbarretta (//), invece della doppia virgodal nord e di Forlì per chi viene dal sud, dirigersi verso la ( „ ) usata da Paciolo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Faenza. Sulla circonvallazione (per un tratto seguire segnaletica Bologna), girare in direzione Modigliana: dopo circa 3 km si trova una cabina d i derivazione ENEL dove è posta l'indicazione del Laghetto. In ogni caso v i possiamo sempre venire incontro. LOCALITÀ D A VISITARE Brisighella con l'antica via degli asini, e la torre dell'orologio, terme di Castrocaro o di Riolo Terme, Ravenna con i suoi meravigliosi mosaici, la rocca di Gradara (quella di Paolo e Francesca) l'antica Repubblica di S. Marino e tante altre località Faenza è famosa per le ceramiche e per il museo internazionale: un giro per lo shopping sarà gradito alle gentili ospiti (un po' meno per i mariti!). Per le comitive, da ottobre a maggio assistenza al piano turistico ad opera della presidenza della Sezione ANPS di Faenza. L I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2 0 0 2 - 39 spettore Rossana Questura. Morra, dell'ufficio stampa della anche ammirati il santuario di S. Calogero e la suggestiva valle con i suoi oltre 6000 volti scolpiti nelle pietre. Un caloroso grazie i gitanti hanno rivolto, al rientro in Ragusa, al Presidente Musumeci. BU S S O LE N O Wil • MtJ k I O — b b zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA M BBH BM I ^ • • • • • B M B B UizyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA I A M I I É* ^ Recentemente, organizzata dalla Sezione ANPS di Torino, Il 19 maggio si concludeva, con il rientro a Bussoleno da è stata effettuata una gita di 5 giorni, alla quale hanno parte di un folto gruppo di partecipanti, una stupenda preso parte 53 persone, tra Soci e familiari guidate dal vacanza nell'arcipelago delle Canarie. Vice Presidente Nico Seminara, coadiuvato dai Consiglieri Borrelli, Fusco, Giacopelli e Semeraro. San Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo, Pietrelcina, Piana Romana, Rodi Garganico, Peschici e Loreto le località visitate. Gita splendida, così si sono espressi i partecipanti, che hanno ringraziato il Consiglio della Sezione ANPS per l'ottima organizzazione. Un grazie di cuore e veramente sentito all'amico Leonardo Tricarico, Assessore al Comune di San Giovanni Rotondo ed al Vice Presidente Nazionale Luigi Russo, i quali, con la loro disponibilità, sensibilità e capacità hanno contribuito in misura notevole all'ottima riuscita della gita. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Il giorno 20 aprile 2002, organizzata dalla Sezione, ha avuto luogo una gita sociale della durata di un giorno a Ginevra (Svizzera), cui hanno partecipato 50 Soci e familiari. Il programma della gita, molto nutrito, comprendeva una visita guidata ed eccezionalmente autorizzata in area riservata all'ONU; ciò è stato possibile per l'interessamen* * * to del Console Generale d'Italia a Ginevra dott. Carlo Maria Oliva e del Vice Console dott. Zanetti che ha fatto La Festa della Polizia, nel 150° anniversario della fondada guida e da cicerone insieme al Sig. Michel Joye, zione, è stata organizzata nel borgo medievale di Torino, Ufficiale di Polizia addetto alla sicurezza della sede ONU. suggestiva ricostruzione di fine Ottocento, ed ha offerto Al termine della visita, presso la sede dell'IPA, Internatinal numerosi spunti storici relativi al passato remoto della Police Association, delegazione di Ginevra, è stato offerto Polizia italiana. un pranzo molto apprezzato dai presenti. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Paolo Valer si è prodigato per il reperimento di numerose M AN T O V A uniformi d'epoca e dei figuranti per farle indossare: i visitatori hanno potuto vedere, tra l'altro, una Assistente del Corpo della Polizia femminile (1959-1981), un pilota, un rocciatore del soccorso alpino, personale di salvamento a mare, Polizia marittima e due cavalieri del reparto a cavallo della Polizia di Stato in uniforme del 1877. Il 22 maggio u.s. proveniente da Brescia è giunta una carovana ciclistica, con fiaccola, composta da apparte* * * nenti alla Polizia di Stato, facendo sosta di fronte alla "Torino non a caso", è una iniziativa della Città di Torino Questura. Essa è stata accolta dal Prefetto dr. letto, dal che ha esordito otto anni fa, grazie ad associazioni cultuQuestore dr. Mazzilli, dal Capo di Gabinetto d.ssa Borselli rali ed ai propri associati che hanno proposto volontariae dalla d.ssa Macrini nonché da un drappello di rappremente itinerari guidati ad alcuni aspetti particolare della sentanza dell'Associazione. città. Nel 2002 hanno aderito a "Torino non a caso" ben 64 Il Questore Mazzilli, dopo un breve discorso, ha reso associazioni culturali, con offerta di numerosi percorsi; fra omaggio ai caduti, e la carovana, al termine della manifequesti, l'itinerario "I luoghi della giustizia torinese" è stato stazione proseguiva, sempre in bicicletta, per Mestre. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA organizzato da Milo Julini, coordinatore del Comitato scientifico del Centro Studi e Ricerche sulla Storia della Polizia di Stato, per la Associazione di Volontariato Culturale "VOLARTE", in collaborazione con Angelo Toppino, rappresentante del Comitato "Nessun uomo è un'isola". Le sezioni ANPS e del CAI di Bussoleno, in perfetta collaborazione, avevano programmato un viaggio nell'isola di Tenerife allo scopo di poter effettuare una escursione, per gli amanti della montagna (trekking da alta quota) alla vetta del "Teide", un vulcano spento di 3818 metri s.m., ma anche per poter ammirare e godersi una tranquilla vacanza in quello stupendo e meraviglioso angolo di paradiso. Sono stati otto giorni intensi e felici per tutta la comitiva, tali resi dall'ottimo trattamento in Hotel a quello delle guide che hanno accompagnato il gruppo nelle molteplici escursioni. Un solo rammarico... la vacanza troppo breve. R AG U S A ROVIGO Il 19 maggio, la sezione ANPS di Rovigo, ha effettuato una gita sociale alle Grotte di Postumia (SLO), con un'ampia partecipazione di soci e familiari. Tutti i partecipanti hanno elogiato unanimamente gli organizzatori per l'ottima riuscita e per aver trascorso insieme una splendida giornata in allegria tra vecchi amici. PISA Dall'8 al 14 giugno, la sezione ha organizzato una gita sociale in Croazia e Slovenia, con la partecipazione di un folto gruppo di soci con famigliari e amici. Prima di passare la frontiera, sono stati visitati a Trieste il Castello di Miramare e la Chiesa di S. Giusto; quindi nel tardo pomeriggio si è passati oltre frontiera dove si è potuto ammirare sia i reperti ricchi di storia sia i meravigliosi panorami che vanno dalle Grotte di Postumia, a Capod'lstria, Novigrad, Pola, ecc. I partecipanti, allietati da bellissime giornate di sole, sono rimasti più che soddisfatti dell'esito della gita ed hanno ringraziato sentitamente gli organizzatori ed in particolare il Presidente della Sezione Alberto D'Andrea. * ** La Polizia di Stato ha partecipato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino 2002 con una serie di iniziative. Fra queste, sabato 18 maggio, alle ore 15.00, nello spazio Autori, si è svolto l'incontro intitolato "Torino e la Polizia di Stato in 150 anni d storia", a cura del centro Studi e Ricerche sulla Storia della Polizia di Stato. Sono intervenuti Paolo Valer e Milo Julini, con il coordinamento dell'i40 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 Una gita ad Agrigento e a Sciacca è stata organizzata dalla Sezione. Nella prima città non poteva mancare una vista alla splendida Valle dei Templi. Quivi, il Presidente della Sezione agrigentina, Giuseppe Scopelliti, ha donato ai gitanti, che hanno molto gradito il dono, un modellino del celebre Tempio della Concordia. Nell'occasione sono stati FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 41 te le città di Siviglia, capoluogo di regione, di Granada, situata ai piedi della Sierra Nevada, Cordoba e Malaga. I gitanti, entusiasticamente soddisfatti, hanno inoltre visitato località minori ricche di fascino esotico e folcloristico. BE R G AM O Anche quest'anno la Sezione di Bergamo, ha promosso un viaggio turistico a Valverde di Cesenatico, dal 24 al 27 maggio. VAR ESE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Dal 3 al 17 giugno un gruppo di Soci, accompagnati dal Presidente Mario Merlo ed alcuni consiglieri, hanno soggiornato a Torremolinos in Spagna, in un accogliente albergo posto in riva al mare. Durante la permanenza in terra andalusa sono state vista- Quattro giorni meravigliosi per i 68 Soci che vi hanno partecipato insieme con i loro familiari. Una organizzazione perfetta voluta dal Presidente Vittorio Silveri e dal segretario Pietro Poddighe. Durante il soggiorno è stata organizzata una gara di ballo con premio alla prima e alla seconda classificata e una scultura alla coppia più elegante. Nella gara di ballo 1° classificato il Socio Giulio Gastaldi e la gentile consorte Socia Signora Teresina, 2° classificato il Socio Benemerito Osvaldo Casati e la gentile Signora Franca. Il premio per la coppia più elegante è stato vinto del Socio Isp. Sup. Gaetano Compagnone e dalla sua gentile Signora. Un particolare riconoscimento è stato concesso al Socio Benemerito Gianni Zanchi, per il suo attaccamento alla Sezione. DELLE SEZIONI opere d'arte, ed il Santuario della Madonna del Giglio, complesso conventuale le cui strutture risalgono al XVIII Secolo. Molti dei locali conventuali, un tempo adibiti a Conservatorio per le Educande, accoglie oggi, nel periodo estivo, giovani per giornate di studio e di preghiera. S IR AC U S A Il 19 maggio la Sezione ha organizzato una gita nella città di Noto, famosa per i suoi notevoli monumenti stile Barocco e successivamente la comitiva si è recata in Ragusa, ove è stato visitato il castello di Donnafugata, grande simbolo della storia Iblea, nelle cui sale furono girate le scene più belle del film "Il Gattopardo". C I T T À DI C AS T E LLO Nei giorni 6/7/8 e 9 giugno, la Sezione ha curato una gita socio-culturale in Calabria. Dal punto di soggiorno a Cosenza ogni giorno si partiva per le escursioni: dall'altopiano della Sila, al museo ove si trovano esposti i bronzi di Riace, Tropea e tante altre località. Il 7 giugno incontro con il presidente della sezione di Cosenza Giuseppe Baldocono per un saluto affettuoso e l'augurio di un arrivederci. Sulla strada di ritorno, una vista ai "Sassi" di Matera. In sostanza, una gita meravigliosa con tanta allegria tra tutti i partecipanti, i quali hanno ringraziato l'organizza- VITA REGGIO E M ILIA Nei giorni 28/29/30 maggio, una folta delegazione della Sezione guidata dal presidente Giuseppe Nardella e da Mons. Pietro lotti, padre e guida spirituale della Polizia di Stato, ha effettuato una gita-pellegrinaggio a Roma, dove ha partecipato all'udienza che il Santo Padre ha tenuto la mattina del 29 maggio sul sagrato della Basilica di S. Pietro. Nel prosieguo della visita in città ha sostato ed ammirato le bellezze artistiche e storiche di monumenti, fontane e piazze famose. tore Socio Segretario Filippo Marinelli. Il Socio effettivo Vladimiro Serrani è riuscito, dopo una laboriosa ricerca, a riunire dopo quaranta anni in un noto ristorante della riviera romagnola i colleghi che costituivano l'organico del distaccamento Polstrada di Argenta; si sono così ritrovati con le famiglie per trascorrere una indimenticabile giornata di ricordi trascorsi in gioventù con l'augurio e la promessa di ritrovarsi al più presto. Dopo aver pranzato in un noto ristorante, la comitiva ha ringraziato gli organizzatori e in particolare l'attivissimo Presidente cav. Scala Antonino. LU C C A I Soci con i loro familiari della sezione, accompagnati dal segretario-economo Settimo Matteoni, hanno effettuato una gita turistico-culturale al borgo medioevale di Sambuca Pistoiese, dove hanno potuto visitare i resti del Castello, la chiesa Pieve di Sant'Jacopo, ricca di storia e 42 - FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ? Sulla strada del ritorno la comitiva ha fatto sosta ad Orvieto, dove si è soffermata ad ammirare l'architettonico Duomo. FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 43 T O R T O N A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA „ „ .# ****** - ^ r W " V " " 1 Chiapparino ha porto il ringraziamento anche a nome dell'ANPS e sottolineando come lo sport sanamente inteso sia alto motivo di affratellamento. Nella foto, una delle squadre sezionali. Serata di gala ANPS presso l'Hotel Ambassador di Paestum, organizzata dalla Sezione per festeggiare i suoi vent'anni di vita. Vi sono intervenuti, accolti dal Presidente Morrone, il Presidente Onorario Aldo Arcuri, il Questore di Salerno Luigi Vincenti e, con altre autorità civili e militari, il Segretario Generale dell'ANPS Michele Paternoster. religiosa si è svolta in Massalubrense nella chiesa parrocchiale della frazione Termini. Con molte autorità civili e militari, il Presidente della Sezione, invitato dal Comitato Onoranze Caduti in Guerra, ed una rappresentanza di Soci. FO RLÌ MODENA S ALE R N O Soci della Sezione, con le relative famiglie, accompagnati Calcio anche a Salerno. Al nome di Anna Maria Mazzillo, Agente della Polizia di Stato caduta nell'adempimento del dovere, è stato disputato un triangolare, cui hanno partecipato le rappresentanze della Sezione salernitana, della città di Selvitelle, luogo d'origine e di sepoltura della Defunta, e della Questura di Firenze, ove la stessa prestaa servizio. Campo degli incontri l'"Arechi", arbitro Pietro D'Elia, vincitrice la squadre di Selvitelle. La Bandiera della Sezione è stata benedetta dal Vescovo Mons. Martino Vanessa nel corso di una solenne liturgia eucaristica celebrata nella basilica del santuario "Madonna della Guardia". Madrina, la signora Adriana Sanna, vedova dell'Assistente Capo Pasquale Stefanelli, caduto in servizio nel Novembre del 1990. Sono intervenuti alla sacra funzione, con autorità civili, molti Soci, guidati dal Presidente Paolo Guglielmino. C AT AN IA Ben due squadre di calcio ha costituito la Sezione. Le due équipes hanno partecipato in città e in provincia a tornei di beneficenza, affrontando "undici" delle varie Associazioni d'arma e quella dei magistrati, presente sempre molto pubblico, Soci e loro familiari. A tutti il Presidente zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Nel 24° anniversario della sua scomparsa, il Dirigente del Commissariato distaccato Sabato Fortunato e Presidente della Sezione Giampietro Morrone hanno onorato la memoria del Commissario Esposito, Medaglia d'oro al V.C., caduto a Genova ad opera di terroristi. Analoga cerimonia si è svolta a Genova, ove ad essa ha presenziato la Vedova, signora Anna Maria Musso. Una S. Messa è stata anche fatta celebrare a Torello di Castel San Giorgio (SA) in suffragio dell'Agente Antonio Gerardo Galluzzo, Medaglia d'Oro al V.C., pure caduto ad opera di terroristi a Roma il 24 Giugno 1982. Con il Sindaco Alfano e il Presidente della Sezione Morrone, ha assistito al rito la vedova, signora Antonietta Sibio, Ispettore Superiore della Polizia di Stato, ed il figlio Massimiliano. A questi è stata offerta una medaglia d'oro ricordo, alla mamma una pergamena. 44 FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 Commemorazione dei Defunti il 15 Giugno scorso. La S. Messa è stata celebrata nella Sala riunioni della Questura dal parroco della locale basilica di S. Pietro Don Gregorio. Una corona d'alloro è stata poi deposta ai piedi della lapide, sulla quale sono incisi i nomi dei Caduti della Polizia di Stato, presso la Questura. Il silenzio fuori ordinanza ha concluso la cerimonia, cui sono intervenuti il Questore Aldo Faraoni e il Presidente della Sezione Gino Spadoni. Molti i Soci presenti e loro familiari. Nella foto, in primo piano, il trombettiere Socio Benemerito Andrea Pedrazzi. dal Presidente Giambattista Matrone, si sono riuniti, per un incontro conviviale, presso il ristorante "La Caveja" di Marina di Ravenna. VENEZIA A cura della Sezione, in data 28 Aprile, è stata effettuata una gita socio-culturale sul Lago di Garda con particolare riferimento alla visita del Vittoriale di Villa Alba. SO R R EN TO Il 15 Luglio scorso, presso il Comune e il Cimitero di Vice Equense, cerimonia di commemorazione del V. Questore Antonio Ammaturo e dell'Agente Scelto Pasquale Paola, uccisi da terroristi. Presenti molte autorità civili, militari e della Polizia di Stato. Folta la rappresentanza della Sezione sorrentina, guidata dal Presidente Mario Delti Franci. Un commovente discorso è stato pronunciato nell'occasione dal Segretario della Sezione Lino Boggian. Solenni onoranze sono state espresse ai resti mortali del Marinaio Antonio De Simone, deceduto nel 1944 nel campo di concentramento tedesco di Trier. La cerimonia FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 - 45 V IV I N LL/ - M zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA ANGIONE MICHELE V. ISPETT. P.S. ROMA. 24-2-2002 ATTARDO GASPARE APP DI P.S. T IMERESE, 12-10-2001 D'ARPA G I U S E P P E M.LLO 1" CL. SC. ASTI, 21-4-2002 GIORDANO MICHELE ALTAMURA (BA), 23-3-2002 LUCARINI AUGUSTO FOLIGNO {PG}, 18-4-2002 M O S C H E L L A FIORE M.LLO 1" CL. SC. ROMA, 7-5-2002 APPICE CESARE APP CAPO P.S. ORISTANO, 24-1-2002 MINAZZI RENATO APP. DI P.S. VARESE, 19-5-2002 FAVA SALVATORE APP CAPO P.S. CARPI (MO). 14-5-2002 CECUTTI BIANCA UDINE, 4-4-2002 SCHIAPPI PIERO SOV. DI P.S. UDINE, 19-4-2002 CIPRIANO ANTONINO PAVIA, 19-4-2002 P E D O N E SALVATORE ISP. CAPO P.S. LAMEZIAT., 9-9-2001 FARINA N E L L O VIGNALE DI TRAVERSECOLO (PR), 6-4-2002 FREDDOLINO ARCANGELO CUNEO, 4-4-2002 FEBBRARO VINCENZO BERGAMO, 4-4-2002 PAVAN B A S I L I O APP. DI P.S. TREVISO, 31-3-2002 MAZZARI SALVATORE ASTI, 8-4-2002 ANDREONI CAMILLO, ISP. CAPO P.S. GENOVA 25-5-2002 PROSCIA PIETRO, APP. DI P.S. S C O L A R I FIORAVANTI APP. DI P.S. AOSTA, 16-3-2002 V O L P E GIULIO CUNEO, 8-4-2002 CIANCHELLA MORENO SOV. PRINC. DI P.S. TERNI, 5-3-2002 PASERO LORENZO MOENA, 5-12-2001 SFERCH REMIGIO GRD. P. CIV TRIESTE, 22-4-2002 FORLÌ 27-5-2002 CERUTTI PAOLO ASS. CAPO DI P.S. BELLINZACO (NO), 7-1-2002 SANTARELLI A R M A N D O ISPETT P.S. UDINE, 10-2-2002 SPIGOLA BRUNO ISPETT CAPO G D MONTE (BG), 13-5-2002 VICENZA 14-5-2002 LAGHEZZA ANGELO MODENA 5-5-2002 NATALI GIUSEPPE TERAMO 12-6-2002 LAROTONDA PIETRO, APP. DI PS. IMOLA 5-5-2002 BISIANI ITALO, M.LLO 1 CL. GORIZIA 9-5-2002 POLVERINI GIOVANNI GORIZIA 18-5-2002 CARPI (MO) 25-2-2002 CARBONINI VINCENZO, V. QUESTORE GORIZIA VENTURELLI MASSIMILIANO, APP. P.S. MODENA 24-3-2002 5-3-2002 MATERA 28-3-2002 a MAZZINI CARLO, APP. DI P.S. NATALI GOLIARDO, S. TEN. DI P.S. GROSSETO 10-5-2002 RIETI 3-5-2002 5-9-2002 MELE ANTONIO CREAZZO (VI) 3-4-2002 BARTOLINI GUGLIELMO, GRD. DI P.S. SALUDECIO (RN) CIOTTI STENIO TERAMO 2-4-2002 BOTTAZZI NARDINO SUZZARA(MN) 19-5-2002 GENGO ANGELO BERGAMO, 9-5-2002 VITI ROMEO PAVIA 31-3-2002 MARTINSICURO (TE) 18-10-2001 REGGIO EMILIA 3-4-2002 LUCCA 2-4-2002 TRIESTE 29-3-2002 BRACCIALI G. BATTISTA, APP. P.S. POLICIANO (AR) 28-4-2002 CRESCIMANNO ROSARIO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA RIETI 14-5-2001 BELLADONNA MARCELLO TITONE ELDA DETTORI GIOVANNI SOV. PRINC. P.S. IMPERIA, 17-2-2002 BORSETI GIUSTINO, SOV. CAPO P.S. 3-4-2002 9-5-2002 LEPUCCHI IVANO, ASS. CAPO P.S. CADELLI NEVIO TRAVACCO SICCOMARIO (PV), 10-5-2002 GROSSETO MODENA EUTICCHIO ANTONIO, ISP. P.S. MINANTE UDINO APP. DI PS. PADOVA, 2-5-2002 PAPPALEPORE FRANCESCO PETRELLI AURELIO IACHINI EMIDIO CANNAVALE MICHELE APP. DI P.S. VERCELLI. 9^1-2002 TRIESTE, 26-3-2002 PERUGIA 30-4-2002 GESMUNDO BENEDETTO mkzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA CU zyxwvutsrqponmlkjihgfed B0NC0M PAGNO GIUSEPPE BONANNO G. BATTISTA, M.LLO DI P.S. GIAQUINTA PAOLO, APP. DI P.S. ROSIC ALBINO GRD. P. CIV. TRIESTE, 15-4-2002 POLLIO MARIO CUNEO, 26-3-2002 LOCCHI BRUNO M.LLO 1" CL. P.S. IMPERIA. 10-1-2002 PETRELLI CARLO COMO 15-4-2002 BRESCIA 18-4-2002 BERGAMASCO EGIDIO BRESCIA 2-5-2002 ZECCHETTI LICIA, GRD. P.F. BRESCIA 9-5-2002 Ai familiari dei cari Colleghi e Amici scomparsi giungano le espressioni di fraterna partecipazione al loro dolore. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC InzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA questo numero: VIOLAZIONE DI DOMÌOUO di Umberto Bonito GIUSEPPE PETROSINO di Giuseppe Fragano NELLA NOTTE UN VOLTO di Viscardo CasteWi zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Sane vacanze all'insegna della spir it ualit à e dello spor t . Ne sono em blem at ica t est im onianza quest e f o t o che r icor dano il pellegr inaggio della Sezione di M ilano a Lourdes e a La Salet t e e la conquist a del " Pico del Teide" , nell'isola di Tenerife, da part e di un gr u p p o della Sezione di Bussoleno.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGF Notizie alle pagine 15 e 41.