U N A G R A N D E A P ERT U RA
S O M
M
A R I O
Una grande apertura sociale: adozioni a distanza
O
....
Pag.
3
»
4
Bambino indiano adottato dalla Sez. di Ostia-Fiumicino »
7
O Johannesburg diagnosi e terapia, di Lino Nardacci ...
O
O Ancora echi della festa della polizia
»
9
»
10
Giuseppe Petrosino, di Giuseppe Fragano
»
12
O
La parola al medico: l'autismo, di Pasquale Brenna ..
»
16
O
Nella notte riprende forma un volto,
Evitata una sicura carneficina, di Francesco Aquilani..
O
Organo d'Informazione mensile dell'ANPS
O I I grande detective italo-americano:
Direttore Responsabile
Umberto E. Girolami
Vice Direttore e Art Director
Francesco Magistri
_
di Viscardo Castelli
» 18
n zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Redattore Capo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Lino Nardacci
D I n t i t o l a t o a Varo un grande parco archeologico,
Francesco Paolo Bruni
Giovanni Chisena
Dante Corradini
Mario Ferrare
Giuseppe Fragano
Salvatore Palermo
Rita Procopio
Luigi Russo
Emilio Verrengia
»
di Francesco M agistri
Comitato di Redazione
'
1
Storia della Polizia Italiana dal 1848 ( 5
a
20
puntata),
di M ilo Julini
» XVII
O Vita cristiana: La via della salvezza, di Pio Abresch ..
»
27
O Informazioni culturale, di Francesco M agistri
»
28
O Tele celebri, di Agnese Orione
»
29
»
30
O Conoscere l'Italia: Bolzano, di Salvatore Palermo
»
32
O Cariche sociali
»
34
»
35
di Antonio Cotroneo
»
36
Notizie liete
»
37
CONTI ROBERTO
Gli economisti: Locke John e Domenico Manzoni,
Via dell'Omo, 128/c - Roma
Tel. 06.2285951 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
a cura di Ladislao Spinetti
»
38
Direzione - Amministrazione - Redazione
00185 Roma - Via Statilia, 30
Tei. 06.77205596-06.70492751/2/3 int. 613
Fax 06.77205596
Registrazione del Trib. di Roma n. 15906
in data 19/5/1975
Consulenza grafica - Impaginazione - Stampa
Pubbliprint Service snc - 00133 Roma
Via Salerai, 7 - Tel. 06.2031165 - Fax 06.20329392
E-mail: [email protected]
O
O
O
Note amministrative, di Francesco P. Bruni
Contributi volontari
Le medaglie raccontano: I l Pontefice Paolo I I I ,
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2002
Spedizione tramite
foto e articoli anche se non pubblicati
non si restituiscono
O
Fine settimana dove?, di Giuseppe Fragano
»
39
Vivi nella nostra memoria
»
46
O Vita delle Sezioni, a cura di M arina M agistri, Antonio Brenna
e Domenico Romita, alle pagine 15, 40, 4 1 , 4 2 , 4 3 , 44 e 45
Associato all'Unione Stampa
Periodica Italiana (USPI) zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
PA<3,
2
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
S O C I A L E : zyxwvutsrqponmlkjihgfedc
ADOZIONI A DISTANZA
L'estate è da sempre te mpo
di vacanze: pause destinate a
spezzare la routine dell'attività
quotidia na per ritemprare le
forze psicofisiche preparandole, così, alla ripresa alacre del
lavoro, sia esso manuale sia
intellettuale.
A parte che, nonostante il
frastuono
delle
televisioni,
impegnate a trasmettere il rutilante caleidoscopio vacanziero sulle strade, lungo le spiagge e sui monti, molti cittadini se ne restano a
casa propria soprattutto per infermità fisiche
o per pura e semplice ma nca nza di mezzi,
personalmente siamo stati colpiti da tanti atti
di generosità verso bambini a bba ondona ti,
dei quali sono state protagoniste intere famiglie italiane, che non hanno esitato a d ospitare fanciulli stranieri orfani o malati per far
loro assaporare momenti di svago e di
benessere.
Il nostro pensiero, a tali immagini e notizie,
non ha potuto non fermarsi su quelle "a dozioni a distanza", di cui due realizzate già
dalla Sezione di Bologna e dalla Sezione di
Ostia-Fiumicino.
Da queste colonne, noi a bbia mo sempre
insistito sulla necessità di aperture sociali più
vaste possibili da parte delle nostre Sezioni
non solo per il loro intrinseco valore morale,
ma a nche per la luce di positività che esse
riverberano sull'immagine dell'Associazione.
A tal proposito, vorremmo incoraggiare le
Sezioni tutte alla realizzazione di tali meritorie iniziative. Del resto, così come la Polizia è
isistituzione il cui compito - indubbiamente
fra i più nobili - è a nche quello di vegliare,
garantendolo da vulnerazioni, sul pubblico
bene, inteso nel senso più a mpio e multiforme della parola, tanto più questo settore di
attività si impone diremmo sovrano a d un
Ente Morale come il nostro, svincolato dalle
primarie esigenze del servizio attivo. E le
Sezioni, si sa, sono di esso l'insostituibile strumento.
Tempo a ddie tro, un nostro Socio de lla
Sezione di Savona, Livio Chiolini, si è recato,
per un congruo soggiorno, con
la propria moglie, in Eritrea per
"dare una ma no", come si usa
dire, ai Frati francescani della
missione di Barentu. Si è trattato di un prezioso aiuto, gratifica to dall'essenza dell'intervento e dal caloroso ringraziamento delle autorità ecclesiastiche
del luogo. Il nostro Chiolini, con
parole estremamente semplici,
e forse per questo più efficaci,
ci ha descritto la drammaticità
di situazioni di miseria, che soprattutto i ba mbini stanno in questo momento sostenendo,
ahimé senza prospettive di miglioramento:
bimbi destinati a d esser precocemente ve cchi senza mai diventare giovani.
Ecco, un'apertura sociale verso queste
sventurate popolazioni, le quali tuttora parlano italiano, sarebbe quanto mai meritoria a
dimostrazione che il nostro tanto vituperato
colonialismo non fu uno sfruttamento, da ta la
povertà di quelle vastissime zone, ma un'opera di redenzione sociale costante universalmente riconosciutaci: i modi di intervento
sono molti ma noi insisteremmo sulle "a dozioni a distanza". La foto che pubblichiamo è
e mble ma tica dell'opera di riscatto esistenziale che potrebbe essere attuata a nche
attraverso la ce nna ta iniziativa.
Davvero gradiremmo che un'appassionante ga ra di uma na solidarietà si a cce ndesse fra le nostre Sezioni. Tutte, nessuna
esclusa. L'onore che deriverebbe ai singoli
sodalizi e all'immagine dell'ANPS sarebbe
tale da non essere oscurato da alcun altro
titolo di benemerenza.
Per concludere, non sarebbe inutile un
contatto con le Sezioni di Bologna, OstiaFiumicino e con quella di Savona, così ben
rappresentata dal Socio Chiolini. Il quale ce lo ha dichiarato con entusiasmo - sarebbe prodigo di consigli e di informazioni.
Animo, dunque, Amici. Per non citare ben
più Alto Autore, "l'indifferenza - ha scritto
Anton C echov - è la paralisi dell'anima".
• zyxwvutsrqp
c
9 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHG
JO H A N N ES BU RG
D IA G N O S I E T ERA PIA
m o n d o pre se nte e la fine de l m o n d o prossim o o,
difficile tutto ciò e richie de rà sa crificio d i p r o d u -
p i ù lim ita ta m e nte , la fine d i u n ce rto m o n d o è
z ione e d i consumo. È pe r tu tti noi una richie sta d i
de te rm ina ta
non
m is u ra e d i rin u n cia , estese a tu tti i se ttori de lla
essendo pilota to da lla na tura de lle cose, n o n col-
vita m o d e rn a , così a ffa ma ta d i e ne rgia , d i consu-
pisce solta nto pe rsone e cose che e sistono,
ma
m o , d i rifiu ti, d i in q u in a m e n to . Q ue llo che n o i
anche l'e re dità biologica e cultura le che g li esseri
chie dia m o, pe r il loro stesso bene, a i f u m a t o r i e
da l fa tto che l'in q u in a m e n to ,
a gli a lcolisti, cioè u n a rin u n cia , chie dia m olo a tu tti
u m a n i si tra sme ttono.
È difficile ca pire come sarà possibile sfrutta re
que sta occa sione d i in co n tri a d a lto live llo scie nti-
i n senso p i ù la to e unive rsa le , a l d i f u o r i de gli
a ppe lli sa nita ri. N o n c'è da illude rsi.
fico. S e mbre rà stra no, m a è ne ce ssa rio che l ' u o m o
O ccorre sa crificio, come a bbia mo de tto, d i pro-
re cupe ri i suoi v a lo ri cultura li, pe r pote r sfrutta re
duz ione e d i consum o. N o n è a lle gro pe nsa re d i
la te rra con p u d o r e e a tte nz ione . E gli, che iniz ia l-
rinuncia re , a d e se mpio, ai ca rbura nti, a i risca lda -
me nte e pe r l u n g o te m p o si è inte gra to con la
m e n ti, a ll'illu m in a z io n e a i qua li sia mo a bitua ti e
na tura e d è sta to custode e a m m in istra to re de lle
che se mbra va ci re nde sse ro m igliore la vita . N o n
risorse n a tu ra li e conte m pora ne a m e nte de i be ni
c'è da illude rsi t r o p p o circa le e ne rgie a lte rna tive ,
cultura li, ha a ssunto u n a tte ggia me nto d i d o m i n i o
pe rché n o n se ne v e d o n o se n o n lim ita te e poco
re dditiz ie , p u r t r o p p o , sotto il profilo i m p r e n d i t o e d i ra pina . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ria le . R e nde rle obbliga torie , confina ndo le a ltre ,
se mbra impossibile , a lm e no finora , se n o n si va lo-
Affarismo,
stupido
omicida
perché
e
riz z a no sopra ttutto g li obblighi m o ra li, a cui l'um a nità
suicida.
vole nte
o nole nte
si d o vrà
a ssogge tta ndosi a le ggi unive rsa li
a lle
N e lla risoluz ione de i p r o b l e m i a m bie nta li n o n
qua li
ne ssuna
na z ione
sottoporre ,
indiscutibili,
dovrà
opporsi.
D ifficile .
trova no posto né le ide ologie , né i cre di politici; v i
E pe r que sto che i n que sto nostro a rticolo sul-
è coinvolto inve ce u n n u o v o u m a n e s im o , inte so
l'e cologia n o n ci sia mo soffe rma ti sugli a ffa scina n-
come a ffe rma z ione
quindi
ti a spe tti scie ntifici, m a sulle difficoltà che fina l-
a nche de lla qua lità de lla vita : il tutto sotto un'e -
de i va lori u m a n i , e
me nte ve ngono a ffronta te . A coloro che sono coin-
ne rgica spinta m ora le qua si re ligiosa . Q ue sta spin-
v o lti ne l p ro b le m a i nostri a u g u ri, la nostra rico-
ta v a orga niz z a ta sia sotto l'a spe tto scie ntifico sia
nosce nz a e le nostre spe ra nz e . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZ
sotto l'a spe tto de l controllo, che v a da lla p r o d u -
•
z ione a lla qua lità e e ve ntua lm e nte a l re cupe ro. E
MA NESSUNO
PUÒ CHIAMARSI
I
n o n possono n e p p u re toglie re da lla circola z ione
d i Joha nne sburg è sotto esame clinico e
que lle già fa tte . I l progre sso scie ntifico (che p u ò e
•
M
/ quadro
emerso
del collega
a spe tta u n a dia gnosi p i ù pre cisa e u n a
de ve esistere) n o n ci offre molta più spe ra nz a de l
cura . Q ue sta nostra rivista si è già occupa -
regresso scie ntifico (che con ne ssuna proba bilità
sise
mondiale
scio a mbie nta le . La rivo lu z io n e scie ntifica de ll'e tà
difesa
m o d e r n a d u r a da qua lche secolo e n o n ha fa tto
cita ammissione
ficoltà che il m o n d o d o v r à a ffronta re se v o rrà sal-
a ltro che a ume nta re il pa ra ssitismo e ne rge tico ne i
tanto
va rsi. A l c u n e
confronti de lla na tura .
conside ra z ioni. G l i scie nz ia ti
non
La diffe re nz a tra il nuoce re a gli u o m i n i de l
solo n o n possono pre dire le scope rte future , m a zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
17 C
di
voler paralizzare
L'iniz io de i la vo ri ha fa tto ca pire solta nto le dif-
cita ndo e a uspica ndo.
-
Nardacci,
volta drammaticamente
p u ò esistere) d i fa r scompa rire il pe ricolo de llo sfata de l proble m a e cologico p i ù volte , solle zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
4
dalle giuste
Stato,
ecologica
immani,
assemblee
commerciali
del resto
mortale,
impotente
che
benessere
ancora
pre più intensa
Johannesburg,
ogni iniziativa
il comune
considerazioni
sottolineate
legislative,
di tutto il mondo
per sua
di fronte
chiamano
a
in causa
trust
una
ad ogni costo,
dall'as-
gio
sembra
arma a doppio
in materia
di
impli-
niamo
solo
paga
ad alto ptenziale
per quanto
quello
positivo.
industriali
e
al
La battaglia
salvezza
sempedag-
affilatissima
il cui filo negativo
una
(accenbomba
è, ahimé, sempre
purtroppo
ecologica,
della nostra
è il pesante
dei diseredati,
esplosivo)
valente,
da decenni
al progresso,
taglio,
al mondo
problemi
di
ormai
e infrenabile,
che l'uomo
capi
civile. Ma la corsa
zyxwvu
FRAMA
di
l nostro pia ne ta è ma la to. C o n il C onve gno
FUORI
sottovalutato,
la santa battaglia
madre
presu
per la
terra, impegna,
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
chec-
5
che se ne dica,
singoli
individui,
e donne
devono
final-
scrollarsi
di
di ina-
nità, che problemi
tanto
e complessi
brano
averli
Che cosa
posso
persona
senza
sola,
mezzi
colossi
ce,
fare io,
osano
d'oltremare.
no ormai
inve-
smo
ranti
ben
su tutta
pur se la
la
dei Grandi
del
sba-
del cosiddetto
americana
anche
questa
pubblilet-
passione
a rumore
il
colpite
Paese,
e
del
intero
meravigliò
il
civile, perché
una splen-
mondo
e rigogliosa
immenso,
mento
del
libero,
allo
commercio:
ragazza
di
tempestando
locali
e governativi
che solidarizzatono
vinse la sua
Di esempio
e notte, al
di appelli
così, su di sé l'attenzione
di cittadini
a iosa,
Paese,
e di lete
richia-
di giornalisti
e
con lei, finché non
del genere
tutti
Non
scherno
autentici
se ne potrebbero
isolati
e
fare
geograficamente
uno
dall'altro.
si deve
titani. Golia,
fonda
di compassione
a lotta di piccoli
il gigante
uomini
filisteo,
fu atter-
giovinetto,
armato
solo
e dal profondo
amore
per il suo
popolo.
Rispettiamo,
o di
contro
anche
della
dia dell'universo
mente
rispettare
pre, comunque,
sempio
sommersione
di
modestamente
l'uomo
è
corresponsa-
industriali
che
che
vulnerano
del
cemen-
mai costruire
e via
la Natura
per quanto
si
riguarda
vendica.
il
la nostra Associazione
- lo abbiamo
essere
circostante,
sostenu-
entrambe
energica-
la prima,
offrendo
e correttezza
ai più giovani,
salvaguar-
facendo
vigenti,
spesso
nostro
Nazionale
sovente
assai utili nella
le leggi
di rettitudine
Soprattutto
affermano
con l'uso scriteriato
la Polizia,
to - potrebbero
sorridere
di fronte
rato da uno sveglio
propria
battaglia.
ancorché
distanti
di
ma -
insulti
stati
vendica!
con le sue Sezioni
e vi restò per mesi, giorno
i responsabili
mando,
Anche
alberi
caldo e al freddo,
se si
siamo
colossali
con gli impianti
E di tanti
Eccome
in cima ad
quegli
giganteschi
tere
dicendo.
arrampi-
com-
ubertose
Gli scienziati
non si dovrebbe
torren-
plaghe
i fiumi, con le petroliere
to laddove
pericolosamen-
te, ad abitare
uno
e
montane?
dalla
Viceversa,
- anche
par-
a pioggie
intere
fatti naturali;
i mari e gli oceani,
quella
andò
candosi
inquinano
sfrutta-
dell'industria
ed erte
di straripamenti
bile di tanti disastri:
per
ad una
imbrattiamo
ammutoliti
siccità.
noi lo affermiamo
lo spazio
Perché
esterrefatti
testimoni
codesti,
ora di
per contribuire
milioni di case e di campi.
esser,
più
a qualche
fiumi e di laghi, con conseguente
fore-
famiglie
ne possiedono
campagne
da biblica
fosse
offrire
evoluto
sdegno,
sta di alberi secolari non
tutta spianata
di
ed osservato,
e dallo
pari
autocarri?
con ogni sorta di porcherie
assistito
ziali inattese
maleodo-
e
tantissime
dell'aria?
strade,
Abbiamo
noi su
rivista - mise
teralmente
chi, giardini,
i gas
dell'uso
in inverno,
salubrità
l'organi-
non fare a meno
non rinunciamo
dissennatamente
donna
- io
cammo
dida
maggiore
e moral-
giovane
E perché
un vele-
per
le
mondo
ADOTTATO DALLA SEZIONE
DI OSTIA-FIUMICINO
e
infinite
oggi
zyxwvut
e
essere
quando
riscaldamento,
indifendibile.
Una
suo
d'una.
(potrebbero
è chiaro),
linea,
pianeta
resta immutata
mente
automobili
BAMBINO INDIANO
coper-
costituiscono
più lo sono
dunque
Milioni
d'Europa
accertato
quanto
una macchina,
responsabilità
regioni
che scaricano
domande,
Ragionamento
gliato
umano,
sulla
letteralmente
civilissime
scientificamente
Perchéé,
motivi?
esorta
pazza estate,
dire qualcosa.
hanno
Se le sigarette
e
a
usarliper
intuibili
tra poco
delle
ma non
contrario.
l'un l'altro",
questa
to le strade
fragile
che i mezzi,
terminata
di autoveicoli
di fronte
li hanno,
per
in
Paolo.
vorremo
milioni
alla violenza
ricorrere
fraternamente
È da poco
quale
la
chi usa comportarsi
l'Apostolo
sem-
scrupolosamente
circonda.
"Ammonitevi
pervasi.
parte,
è necessario
Non
correggere
quel senso
grandi
che ci
nazio-
ne, i quali
dosso
per la propria
natura
uomini
di ogni
mente
ognuno
anche i
e sem-
per prime
l'e-
ecologica.
N
11
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
el pomeriggio del 14 Aprile 2002 i Soci
della Sezione di Ostia, rispondendo
generosamente all'invito del loro presidente Alfredo Buttari, si sono riuniti, insieme ai
rispettivi familiari, nella propria sede per vivere
tre momenti particolarmente importanti per la vita
della giovane Sezione:
- festeggiare il 150° anniversario della Polizia;
- celebrare il precetto pasquale e commemorare i defunti;
- concretizzare l'adozione a distanza di un bambino.
La cerimonia, intensamente partecipata, è iniziata con la S. Messa celebrata dal cappellano
della Polizia di Stato don Nicola Tagliente, che
ha tenuto una commovente omelia attentamente
seguita dai numerosi partecipanti, quindi sono
stati ricordati i colleghi e iscritti scomparsi.
Al termine della messa il Presidente Buttari e
don Tagliente hanno informato i Soci, che tramite l'Istituto delle Suore Oblate del S. Cuore di
Gesù, veniva concretizzata la decisione del consiglio di adottare un bambino in India. Il piccolo
sarà ospite di una casa locale gestita dallo stesso ordine religioso, a cura di questa Sezione per
gli anni avvenire con una retta di 207 euro all'anno.
Il presidente Buttari ha voluto far rilevare, in
un breve discorso, quanto questo gesto, già di
per sé di altissimo valore morale e sociale,
acquisti maggiore rilevanza se si considera che
la Sezione, ubicata in ambiente fuori dalle strutture dell'amministrazione, deve essere gestita in
tutto a spese dei soci.
abbandonati
•
innanzi
tutto,
6zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
- FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
noi stessi
dalla scuola e, ahiùé, dalla
famiglia.
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA zyxwvutsrq
per primi, zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC
V
- 2£
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
-
L' A SSO CI A Z I O N E
IN
ÀNCORA ECHI DELLA FESTA DELLA PO LIZIA
C R E S C I T A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
INAUGURATO IL GRUPPO DI BARDONECCHIA
La cerimonia ha avuto inizio con la
Santa Messa officiata dal parroco don
Francesco Tonda. Presenti alla cerimonia: il
Sindaco di Bardonecchia Dott.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
F. Avuto, il
Dirigente il commissariato di P.S. Dott. F.M.
Destro, il Comandante la Guardia di
Finanza Tenente Troise, il Comandante
della Stazione Carabinieri M.llo Casu,
Comandante G.F.S. Favale, il Presidente
Sezione CC Medail, il responsabile del
gruppo Sovrintendente Capo della Polizia
di Stato Ruscica.
Della Sezione ANPS erano presenti il
Presidente Pietracatella, il vice Presidente
Fulvi, il segretario Arbia, i Consiglieri:
Bagnato, Pelissero, Tricca, il socio Bellone
con la bandiera del gruppo, donata dal
socio Gino Trauzzola.
Dopo la deposizione di un mazzo di fiori in memoria
dei soci defunti, il responsabile del gruppo, nella perso-
na del Socio Ruscica, ha ringraziato tutti i presenti in
particolare
il Dott. Mario Sica
ex Dirigente
di
Bardonecchia e della 1 zona Polizia di Frontiera,
Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
a
ALLA SCUOLA MEDIA "ENRICO FERMI"
IL TRICOLORE DALLA SEZIONE DI LAINATE
Il 28 Maggio presso la Scuola Media E. Fermi ha
avuto luogo la cerimonia della consegna della Bandiera
Nazionale donata dall'Associazione Nazionale Polizia
8
-
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
di Stato di Lainate; alla cerimonia, svoltasi all'interno della scuola, erano presenti il Presidente di
Sezione Giovanni Schepis e un folto gruppo di
Soci, la sezione di Milano guidata dal Presidente
Ten. Generale Mario De Benedittis, rappresentanti
della locale sezione dei Carabinieri in congedo,
l'assessore alla Cultura del comune di Lainate
prof.ssa Enrica Cavalli, la preside della scuola
dott.ssa Ortensia Alessandra e gli alunni con i loro
insegnanti.
Dopo la cerimonia di consegna del vessillo il
generale De Benedittis ha esaltato il tricolore leggendo una poesia di G. Carducci, l'assessore
Cavalli ha ricordato agli alunni di onorare e rispettare il tricolore perché è la prima scuola sul territorio a fregiarsi di una bandiera Nazionale ufficiale;
"accettiamo con gioia questa Bandiera, - ha detto
infine la Preside nel suo discorso - simbolo
dell'Unità Nazionale, e in fine un grazie a tutti i
Soci della Sezione S. Franzoso.
Madrina della cerimonia è stata l'alunna Lisa
Mazzarella classe 2 F.
a
Nel magnifico scenario del Salone dello Scrutinio del Palazzo Ducale, dove
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
specialità per la continua e silenziosa opera svolta a difesa dei cittadini.
si è svolta la 150° Festa della Polizia di Stato, fa il suo ingresso la Bandiera
Rivolgo un particolare pensiero, - ha detto - a tutte le Associazioni
dell'ANPS Provinciale - Venezia - portata dall'Alfiere Luigi Padrini e scortata
Combattentistiche e d'Arma e un fraterno saluto ai nostri pensionati che
dal Presidente Oscar Carcione e dal Consigliere Ennio Azzarà nonché da un
vedo così numerosi sempre presenti in tutte le manifestazioni pubbliche.
Funzionario della Questura di Venezia.
Al termine della manifestazione tutti i partecipanti sono stati invitati al
Rendono gli onori un picchetto armato della Polizia di Stato.
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC
"pranzo" preparato e servito dagli Allievi della famosa Scuola Alberghiera di
Adria.
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ztyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
La cerimonia a Rovigo si è articolata in tre momenti diversi a partire alle ore
11 13 Aprile la Festa della Polizia so è svolta alla presenza delle principali
9,30 in Questura con l'arrivo del Prefetto Dott. Leandro Salvatore Veca
Istituzioni civili e militari, al Cento Cavagnari della Cassa di Risparmio di
accompagnato dal Questore Dr. Franco Misiano e dal Presidente della
Parma e Piacenza. Ospite eccellente il Ministro alle Infrastrutture e
Sezione ANPS Cav. Carmelo Calvo, con un momento di raccoglimento
Trasporti Pietro Lunari.
davanti alla lapide che ricorda il sacrificio dell'Ispettore Samuele Donatoni.
Sono stati letti i vari messaggi degli organi Costituzionali, Presidente della
Subito dopo è stata deposta una corona di alloro al monumento dei caduti
Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro dell'Interno, e consegnati tre
della Polizia di Stato, offerta dalla Sezione ANPS, sempre nel cortile della
Encomi ai dipendenti della Polizia rispettivamente dal Ministro, dal Prefetto
Questura.
e dal Sindaco di Parma.
Quindi alle ore 10,15 il Prefetto e Questore si sono portati nella vicina Piazza
Questa Sezione ha partecipato con il gruppo Bandiera, costituito dall'Alfiere
Vittorio Emanuele li per la benedizione da parte del Vescovo S.E. Andrea
Edoardo Dolzitelli, dal Consigliere Giuseppe Randazzo, dal Segretario Luigi
Bruno Mazzoccato dei mezzi in dotazione alla Polizia. Infine, la cerimonia si
Surano. Era presente il Presidente dott. Gennaro Caruso, il Vice Presidente
è conclusa nella grande sala riunione al CENSER (centro fiere di Rovigo),
Italo Cioffi e numerosi soci con familiari.
alla presenza delle massime Autorità Civili, Militari, Religiose, di scolari di
Il Questore ha rivolto a tutti i presenti un ringraziamento particolare e nel
ogni ordine e grado e di semplici cittadini.
suo intervento conclusivo ha avuto parole di riconoscenza per tutti coloro
che hanno prestato servizio nell'Amministrazione.
•k - k - k
Il 13 Aprile scorso nella centralissima Piazza Ariostea si è svolta la Festa
della Polizia. La manifestazione ha visto una vasta partecipazione di pubblico ferrarese e la presenza delle massime autorità locali e di tutte le
Associazioni Combattentistiche e d'Arma.
La Sezione è intervenuta con tantissimi Soci in abito sociale e in "borghese".
ROVIGO
> 1
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zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il Vice Questore Dott.ssa Enrica Patti, ha dato lettura dei vari messaggi pervenuti da parte del Presidente della Repubblica, del Presidente del
Consiglio dei Ministri, dal Ministro dell'Interno e dal Capo della Polizia.
Ha preso la parola il Questore Misiano, il quale è stato premiato da parte del
Presidente della Provincia Federico Saccardin per l'attività svolta dalla
Polizia di Stato durante l'alluvione del 1951 nel Polesine,
il Dr. Misiano, dopo avere ringraziato i convenuti, ha concluso l'intervento
con parole di circostanza ed ha elogiato il personale in servizio delle varie
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A TREN TO 35 ANNI FA PER IL SUPREM O SACRIFICIO DI DUE UOM INI DELLA POLIZIA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIzionale,
HGFEDCBA
EVITATA
U N A S I C U R A C A R N E F I C I N A
Tutta la nazione, di cui interprete
fedele fu il Capo dello Stato, si
strinse, in un commovente slancio
di partecipazione, alla Polizia, esaltata dal gesto purissimo del Brig.
Filippo Foti, Comandante del Posto
Polfer di Trento, e del suo collaboratore Guardia Scelta Edoardo
Martini. Ai due eroi la Medaglia
d'Oro al Valore Militare e un monumento che ne ricorda l'olocausto.
l'Alpen Express Monaco di Baviera-Roma. Una
folla enorme formicolava in stazione, ma Foti e Martini,
solo loro, sapevano che cosa misteriosa si trovava in quell'importante e stipatissimo convoglio.
Qualcuno aveva notato sulla reticella portabagagli di un
vagone una valigia color grigio-verde dagli angoli rinforzati
in metallo, che era stata dimenticata là da un viaggiatore
disceso ad Innsbruck e sparito nel nulla; tuttavia nessuno
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
di coloro nutrì sospetti di sorta su quella valigia, semplice
testimone dell'altrui sbadataggine. Senonché, solo alla stazione di Bolzano a un signore disceso a quella stazione
venne comunque in mente di segnalare il particolare alla
locale Polizia Ferroviaria, purtroppo, però, a convoglio
ormai in movimento.
Da Bolzano il fatto venne tempestivamente comunicato
per telefono al Comandante del Posto Polfer di Trento, che
ne informò la sola Guardia Scelta Martini, in ufficio con lui
in quel momento. La cosa, del resto, meritava la massima
attenzione e vigilanza: imperversava a quel tempo l'attività anti italiana in Alto Adige, che non pochi danni, anche
in vite umane, aveva provocato nelle Forze di Polizia e
nell'Esercito.
Non appena l'Alpen Express si fu arrestato in stazione,
Foti e Martini saltarono con estrema rapidità nel vagone in
Crd. Se. Edoardo Martini zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
cui era stata segnalata la valigia. La individuarono senza
Brig. Filippo Foti
indugio, così come immediatamente intuirono il pericolo
che
essa celava.
d i F r a n c e s c o A q u i l a n i zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Non v'era da perder tempo, dunque. Allarme non poteva esser dato per lo sgombero della stazione, peraltro a
treno ancor fermo. Una sola urgenza si imponeva: portare
Quante cose, quanti ricordi non offusca o cancella il
e nostre stazioni ferroviarie d'una certa importanza
l'oggetto con la massima celerità il più lontano possibile
tempo! Anche se, per fortuna, c'è chi non dimenticherà
sono sempre un viavai di gente indaffarata alle prese
dalle
pensiline nella deprecata eventualità esso nascondesmai.
È,
questo
qualcuno,
la
famiglia:
non
tanto
quella
natucon valigie e ingombri d'ogni genere, con il seguito,
se
o
fosse
un ordigno esplosivo. Gli specialisti lo avrebbero
rale,
il
che
è
o
dovrebbe
essere
pacifico,
quanto
l'altra,
più
spesso, di bambini e parenti. Chi arriva, chi parte, chi
poi
accertato.
variegata e numerosa, destinata a tramandare, attraverso le
curiosa o interroga: italiani e stranieri. Gli altoparlanti gracgenerazioni, le memorie di cui essa è debitrice della propria
Mentre viaggiatori ancora scendevano dal convoglio o vi
chiano di tanto in tanto, anche in più lingue, le loro inforstoria e della propria gloria: nel caso, questa grande famisalivano, Foti e M artini, valigia saldamente alla mano, solmazioni: per annunciare treni in partenza e in arrivo o,
glia, concreta ed ideale insieme, è la Polizia di Stato con la
cando di corsa il muro di folla ignara, tralasciarono i sottosovente, per sottolineare ritardi o per notificare mutamenrelativa Associazione Nazionale, titolare specifica del culto
passaggi, attraverso impavidi i binari, si infilarono arditati di binari percorsi dai convogli, diversi da quelli indicati
dovuto ai suoi più illustri figli scomparsi.
mente sotto alcuni treni merci in sosta e raggiunsero uno
nei tabelloni luminosi; e, allora, si assiste a un vero assal-
L
to dei sottopassaggi per raggiungere la banchina giusta tra
un intrecciarsi di voci, di stentorei richiami, di imprecazioni talvolta: resse umane ansanti e, sotto certi aspetti, grottesche.
N on fa eccezione a questo frenetico, seppur superficiale quadro, la stazione di una bella e cara città italiana,
Trento.
Qui, ormai brunito dagli anni e dalle intemperie, quasi
negletto ai margini delle strutture, si trova un piccolo
monumento che, quando venne solennemente inaugurato,
sfolgorava al pari di un bagliore solare.
Oggi, i passeggeri che animano la stazione probabilmente non si avvedono della sua presenza oppure, se se ne
accorgono, non si fermano neppure per una osservazione
di sfuggita, o, almeno, per leggere i nomi scritti a caratteri
romani sul basamento.
È un fatto pressoché naturale, ahimé, che sia così.
lo
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
Quel cippo della stazione ferroviaria tridentina è dedicato a due purissimi martiri del terrorismo alto-atesino
anni 60.1 quali, consapevolmente, compresi del proprio
Dovere, immolarono la loro esistenza per salvarne tante
altre.
L'accaduto pervase di sdegno e commosse nel profondo
tutta l'Italia che, forse mai come in quei giorni, si strinse
affettuosamente al Corpo delle Guardie di P.S., cui appartenevano i due Caduti. E soprattutto Trento ne pianse la perdita con imponenti manifestazioni di cordoglio popolare.
Il nome dei due eroi, entrambi Medaglie d'Oro al Valore
Militare "alla memoria": Brig. Filippo Foti e Guardia Scelta
Edoardo Martini. Il primo, Comandante del Posto di Polizia
Ferroviaria di Trento: M artini, uno dei suoi più validi dipendenti.
Era il 30 Settembre del 1967. Le ore 14,17 di 35 anni fa.
L'altoparlante annunciava l'arrivo di un treno interna-
spiazzo deserto. Q ui, ansanti per la corsa a perdifiato, si
accingevano a depositare la valigia, quando questa esplose
in una deflagrazione terrificante tra un turbine di schegge,
fiamme e fumo, dilaniando i corpi dei due eroici militari.
Martini aveva moglie e tre figli, Fori era alla vigilia delle
nozze.
L'onda d'urto dell'esplosione fu fortunatamente assorbita dai convogli merci in sosta e dal muraglione di sostegno dello spiazzo, sicché nessun'altra persona ebbe a subire danni. Che sarebbero stati ingenti e irreparabili senza
l'intuito, l'audacia e lo sprezzo del pericolo dimostrati dai
due valorosi.
Il demoniaco tentativo di provocare una strage di cittadini innocenti, non solo italiani, attuato dai terroristi, era
andato, così, a vuoto: due uomini della Polizia la avevano
evitata sacrificando sé stessi. Era appunto a Trento, in stazione e sul treno, che il terribile ordigno era stato pro-
grammato per esplodere.
Il Presidente della Repubblica - era allora Giuseppe
Saragat - , raggiunto dalla notizie mentre si trovava in visita di Stato in Australia, diresse al Ministro dell'Interno
Paolo Emilio Taviani un telegramma vibrante di commozione e di sdegno, tributando sentimenti di infinita gratitudine all'indirizzo di così puri eroi.
L'interminabile corteo funebre sfilò per le vie di Trento
nell'impressionante silenzio di oltre 30.000 persone. Le
saracinesche dei negozi erano state abbassate.
Lunghissima la teoria delle corone inviate da autorità, enti
e cittadini. Il vostro cronista, pur testimone di tante sciagure, fu intimamente colpito dal dodicenne figlioletto di
Martini, Roberto, che non staccava la mano dalla sponda
dell'autocarro ove giaceva il feretro del papà: segno eloquente di indistruttibile affetto.
Il monumento cui accennavamo all'inizio venne inaugurato ad un anno esatto dal luttuoso evento. Opera dello
scultore trentino Eraldo Fozzer, il cippo è composto da un
basamento in marmo con incisi i nomi dei due valorosi, sul
quale svetta una stele bronzea squarciata al centro, a ricordo della tragica deflagrazione, e sulle due bande impronte
di mani, significativo simbolo del supremo sacrificio dei due
uomini.
Tanta, tanta gente anche allora. Tra le numerose autorità nazionali, provinciali e comunali, il Ministro dell'Interno
Franco Restivo, il Capo della Polizia Angelo Vicari e
l'Ispettore del Corpo delle Guardia di P.S. Ten. Generale
Umberto Mantineo.
La solenne funzione religiosa, officiata dal Rettore Padre
Eusebio Fòri, si svolse nella monumentale basilica di San
Lorenzo-Tempio Civico dedicato alla memoria di tutti i
Caduti del Trentino. Presenti in prima fila i parenti degli
eroi: i fratelli di Foti Stefano e Michelangelo con un loro
nipote e la fidanzata del Caduto; la vedova M artini, Carla
Frapporti, con i figlioli Roberto, Marisa e Mirella.
Nel concludere questa rievocazione, ci sembra opportuno ricordare un pensiero pronunciato, nel suo discorso ufficiale, dal Ministro dell'Interno: "Al di sopra della differenza
delle lingue, si affermi e si consolidi una comune coscienza, una piena determinazione di costruire insieme una
nuova società. Noi guardiamo con animo fiducioso all'avvenire, decisi a fare quanto è in noi per assicurare lo sviluppo ed il benessere delle popolazioni alto-atesine, ma,
nel ricordo degli avvenimenti dello scorso anno, vogliamo
anche rivolgere un monito ad eventuali scorie di un passato senza ritorno".
Ma non fu, purtroppo, quella di Trento l'unica efferatezza "ferroviaria" che si sarebbe registrata in Italia, se
pensiamo solo alla tragedia dell'"Italicus" e alla carneficine
della stazione di Bologna: gli attentatori e assassini
dell'Alpen Express ebbero, purtroppo, infami emuli in
loschi individui, traditori della Patria e della Civiltà. zyxwvutsrqpo
•
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
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I L GRANDE DETECTIVE ITALO AMERICANO
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
PREMIO "JOE
GIUSEPPE PETROSINO
PETROSINO"
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il Premio, giunto quest'anno alla 2 edizione,
una t a r g a - r i c o r d o , è
stato assegnato alla r ^ J
memoria del V. Que/
store A g g i u n t o Ninni
Cassare, vi tti ma della
mafia unitamente all'Agente Roberto Antiochia nel corso di una
cerimonia svoltasi alla
Certosa di Padula. La
targa è stata ritirata
dalla Vedova del valoroso funzi onari o Prof.ssa Laura Jacovoni
(foto). Alla stessa il Presidente della Sezione
ANPS di Salerno ha donato una Medagliaa
ricordo dell'ANPS, accompagnata
omaggi o floreale.
d a un
capaci di suscit are la collaborazione di quanti subiva-
lo e gli donò un orologio d'oro quale segno di g rat it u-
di Giuseppe Fragano zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
no le angherie o i l fascino di t ale organizzazione.
dine per aver dimostrato che non avevamo esportato
Eccezionale nei t ravest im ent i e nel sapersi introdurre
in America solo torme di analfabeti affamat i e impre-
in ogni ambiente, Petrosino potè così cat t urare e assi-
gnati di spirit o mafioso ma anche cit t ad ini capaci di
ra i l 1873 e fra le migliaia di giovani meridiona-
no colpi gravissimi alla malavita organizzata della
curare alla g iust izia capi bastone, capi famiglia e boss
imporre al generale risp et t o i l nome d ell' It alia.
li - int eri nuclei fam iliari - part iva anche un
grande metropoli. I l suo comportamento era ispirat o
di ogni livello, che mai nessuno si sarebbe sognato di
Petrosino si fermò qualche giorno a Padula per rivede-
ragazzo di 13 anni, Giuseppe Petrosino. La sua
alla grande passione per i l mestiere che svolgeva, al
poter t rascinare in un t ribunale. I l t ut t o senza t rans-
re i luoghi della sua fanciullezza e far visit a al f r at el -
famiglia non era certamente una delle più povere del
senso di responsabilità, alla assoluta inco rrut t ib ilit à e
igere con la propria coscienza e senza compromissioni
lo e agli alt ri parent i. Nel frattempo la mafia affilava
paese in quanto i l padre era sarto ed abitavano una
ad una grande professionalit à. I suoi successi gli pro-
di qualsiasi genere. Ma la più grande int uizione di
le sue armi e lo attendeva al varco. Giunto a Palermo
casa di loro propriet à: ma Padula, nel salernitano, loro
curarono olt re che la st im a, anche L'amicizia d el
Petrosino, quella che avrebbe potuto infliggere un
diede inizio ad una gran mole di indagini: i l risultato
cit t ad ina di origine, si andava spopolando come d ieci-
Presidente degli St at i Unit i. Nel frattempo progrediva
colpo mortale alla mafia, fu che la "mano nera" non era
positivo di queste indagini avrebbe inf lit t o alla mafia
ne di cent ri del Cilento, nel corso della prima "biblica"
nella carriera: nel 1895 venne promosso sergente , un
altro che la filiazio ne americana della mafia siciliana,
la sco nfit t a d efinit iva. Ma la sera del 12 marzo 1909 in
ondata migrat oria, ed era giusto seguire i l destino
grado che nessun alt ro it aliano aveva ancora ottenuto
cui era legata da vincoli di sudditanza non sono psico-
piazza Marina a Palermo, ignoti killer posero termine a
della propria gente
nella polizia americana, e fu i l Presidente Roosvelt in
logica, ma ad d irit t ura gerarchica, t ant o che gli affari
questo sogno di riscatto dal potere mafioso, ucciden-
Provò t u t t i i m est ieri, per non gravare sul misero
persona a nominarlo a t ale grado, all'età di t rent a anni.
delle "famiglie" venivano decisi e g est it i a Palermo e
do a p ist o let t at e i l det ect ive dai mille t ravest im ent i e
bilancio fam iliare, ma in fondo al cuore covava un d esi-
Lo stesso presidente nel 1905 lo promosse t enent e,
non negli St at es. I suoi capi compresero che Petrosino
dalle geniali int uizio ni. Colpito al buio ed alle spalle
derio, quello di diventare agente di polizia. Cominciò a
affidandogli i l comando della "It alian Legion" un
aveva ragione e lo autorizzarono a venire in It alia per
cessò di vivere uno dei p oliziot t i più famosi di ogni
vedere realizzat o t ale sogno nel 1883, allorché entrò
reparto specializzato nella guerra al crimine organiz-
indagini approfondite sul potere mafioso e sui mezzi
tempo. A Padula rest a la sua casa natale ed un busto
nei ranghi deLLa polizia metropolitana di New York: la
zat o, formato da soli it aliani . Era una delle int uizioni
che valessero a sradicarlo.
rivolto verso i l mare, quasi a voler scrutare ancora
sua prima placca di riconoscimento portava i l numero
che fecero grande Petrosino: per combattere la "Mano
Purtroppo la sua venuta in It alia non fu pari al riserbo
verso la Sicilia e verso gli St at i Uniti d'America. zyxwvutsrqpo
285. Ben presto si impose all'attenzione di colleghi e
Nera", come in america si definiva la mafia, era neces-
E
superiori con i suoi sistemi di indagine che infliggeva-
di t ant e alt re imprese e f u sbandierata ai quattro
sario l'intervento di uomini che la conoscessero e zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
vent i. I l Presidente del Consiglio Giolit t i volle ricever-
12zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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D I R I T T O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ALCUNE PROBLEMATICHE SUL REATO DI VIOLAZIONE DI DOMICILIO ART, 614 C,P,
di U m b e r t o B o n i t o
el contesto della convivenza sociale, l'individuo ha
il diritto di vivere in piena libertà nella propria dimora senza interferenze o intromissioni.
L'assenza della limitazione esterna riporta il soggetto nell'alveo dei più pregnanti e significativi concetti di
libertà.
Il legislatore ha inteso collocare il delitto in esame,
nell'ambito dei reati contro la persona affinché la tutela
giuridica riguardasse direttamente la persona nella sua
autonomia di libertà fisica di movimento e di vivere nell'habitat naturale senza alcuna ingerenza di terzi.
Infatti, l'art. 614 c.p. punisce chiunque s'introduce
nell'abitazione altrui, o in un luogo di privata dimora, o
nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa
o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero s'introduce clandestinamente con inganno, è punito... ecc.
Per meglio comprendere la norma penale è opportuno individuare gli elementi contenuti nella fattispecie,
partendo dal fatto materiale che consiste nell'introduzione o nel trattenersi in una abitazione o altro luogo di
privata dimora, contro la volontà esplicita o implicita di
colui che ha facoltà di escluderlo.
Circa i vari modi di introduzione, affinché si concretizzi il reato è sufficiente che l'ingresso avvenga in
modo normale, contro la volontà del "dominus".
Per quanto riguarda, invece, la privata dimora, deve
intendersi un luogo che magari in modo temporaneo,
serva alla conduzione della vita privata del soggetto:
studio professionale, camere d'albergo, stabilimenti
ecc. A tal proposito, un indirizzo della Corte di
Cassazione ha precisato che i suddetti luoghi come
pure le osterie e altri locali pubblici sono considerati privata dimora quando sono chiusi al pubblico, in quanto
l'accesso avviene solo in funzione all'attività che essi
svolgono.
N
Tuttavia, però, questo non accada per le abitazioni,
quando siano predisposte per la vita privata. La norma
fa cenno anche alle appartenenze che presentano uno
stato di accessorietà rispetto a quello di privata dimora,
come ad esempio: cortile, cantina, garages.
È indubbio che l'introdursi o trattenersi deve avvenire contro la volontà, sia essa espressa o tacita dell'avente diritto; nel senso che la prima si materializza con
chiara manifestazione di volontà del soggetto passivo e
con qualsiasi mezzo lecito, mentre la seconda di configura quando è oggettivamente evidente: gesti, segni
che sono inequivocabilmente incompatibile con il consenso.
14
-
Per quanto attiene, invece, il dissenso, anche se la
normativa non fa nessun riferimento al dissenso presunto, in quanto dall'interpretazione letterale nella
norma risulta chiara l'espressa manifestazione di volontà del titolare del diritto, ritengo, tuttavia, che in qualche
modo, possa verificarsi un diniego presunto in relazione del fatto che il soggetto attivo, pone in essere la condotta antigiuridica simulandola con un comportamento
apparentemente lecito ad esempio: "tizio si fa ricevere
nell'abitazione altrui mascherando un fine illecito che
se fosse stato a conoscenza del soggetto passivo,
avrebbe indotto questi a non dare il proprio consenso".
Alla luce di tale considerazione, è evidente in questa
fattispecie, che il soggetto attivo doveva presumere il
diniego dell'avente diritto.
Il delitto sussiste, secondo altro orientamente giurisprudenziale, anche quando si tratta di una relazione di
parentela con il titolare dello "ius escludendo', e il soggetto attivo si introduce nella di lui abitazione anche se
assiduamente frequentata, per fini illeciti.
Come titolare del diritto deve intendersi qualsiasi
soggetto passivo interessato alla pace, tranquillità e
sicurezza della dimora, per cui oltre al capo famiglia, il
divieto può essere imposto anche da membri della
famiglia stessa.
Infatti la giurisprudenza ha precisato che il consenso del capo famiglia, non può prevalere sul dissenso
degli altri familiari, per cui nell'ambito della libertà
domestica, il diritto di querele per il reato di cui all'art.
614 c.p. spetta a tutti i componenti il nucleo familiare
per il solo fatto di abitare sotto lo stesso tetto.
Ancora la giurisprudenza, per effetto del nuovo principio della parità dei coniugi il "ius escludendi", appartiene individualmente ad entrambi i coniugi, per cui
occorrendone il consenso di entrambi, è legittimo la
manifestazione di volontà di uno di essi di escludere
dall'abitazione familiare un terzo sia pure accettato dall'altro coniuge, mentre se uno dei coniugi stessi, a
seguito di separazione legale, si reca a vivere altrove,
l'altro diventa unico avente diritto all'abitazione e, pertanto, unico titolare del diritto di escludere i terzi: tale
diritto può esercitarlo anche nei confronti del coniuge
che si è allontanato.
REGGIO CALABRIA
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
In occasione della festa annuale del Socio e dell'Amicizia il Consiglio
di Sezione ha organizzato, presso un ottimo locale della zona, un
* * *
pranzo sociale cui hanno partecipato oltre 50 persone tra soci e
familiari.
Dal 19 al 24 Maggio 2002 53 persone fra Soci e familiari, accompaDopo un cordiale saluto a tutti i convenuti e un breve discorso del
gnati dal Presidente, dal V. Presidente Cons. Naz. Ten. Gen. (c)
Pantaleo Cialdini, dal Segretario Economo Cav. Uff. Abbo Ricciardi,
Presidente Demetrio Musolino, lo stesso ha proceduto alla consepresenti anche il Ten. Gen. (c) Sebastiano Di Mauro e il Ten. Gen.
gna della pergamena e medaglia dell'Amicizia ai Soci che nel corso
(c) Giovanni Rinaldi, hanno effettuato un pellegrinaggio al Santuario
del 2002 hanno compiuto gli 80 anni: Signora Maria Manduca (vedodi Notre Dame de La Salette e Lourdes.
va del Brig. Vincenzo Curigliano); cav. Alessandro Maggio, Tenente
Anche questa gita è stata particolarmente apprezzata da tutti i pardei Carabinieri in congedo; Cav. Carmine Guerriero, Tenente del
tecipanti per l'elevato aspetto religioso e per il trattamento riservato.
Corpo delle Guardie di P.S.; Cav. Luciano Gibilisco, Sovrintendente
Si sente, pertanto, il dovere di ringraziare la "Squadra" diretta in
Capo di P.S.; Cav. Salvatore Torcivia, Appuntato delle Guardie di
modo egregio dal Segretario Economo Cav. Uff. Abbo Ricciardi, che
P.S.; Cav. Calogero Graci, Appuntato delle Guardie di P.S.; Gr. Uff.
ancora una volta ha confermato impegno, serietà, correttezza e
Mario Canessa, Dirigente Generale di P.S., assente per motivi famiamore ai colori della Sezione.
liari.
La cerimonia ha avuto il plauso di tutti gli intervenuti. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
* * *
* * *
Il 19 Giugno scorso, su iniziativa del Presidente della Sezione
Demetrio Musolino, presso il Tempio della Vittoria, è stata celebrata
dall'Arcivescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello, assistito
dall'Assistente spirituale della Polizia di Stato Mons. Pino
D'Agostino e dal titolare del Tempio Mons. Antonio Santoro, una S.
Messa in suffragio dei Caduti e Deceduti delle Forze dell'Ordine.
Sono intervenuti il Prefetto Goffredo Sottile e il nuovo Questore
Biagio Giliberti. Erano, altresì, presenti molti funzionari della
Questura e rappresentanze della Polizia Postale, guidata dal dirigente Federico Strano, del V Reparto Volo con il dirigente Antonio
Matteo, della Polizia Stradale, dell'Arma dei Carabinieri, della
Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia
Penitenziaria. Spiccava, tra tutti, il Gruppo Bandiera della Sezione
ANPS con Soci accompagnati dal Presidente. Numerose le vedove
dei Defunti.
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il Gruppo Bandiera ed una rappresentanza guidata alternativamente dal Presidente e dal V. Presidente Cialdini hanno partecipato alle
seguenti cerimonie:
il 18 Maggio 2002 presso la Cappella della Caserma "Garibaldi" alla
cerimonia di commemorazione del Commissario Capo della P.S.
Luigi Calabresi. Presenti
il Questore di Milano Vincenzo
Boncoraglio, Funzionari e numeroso personale;
il 20 Maggio 2002 presso la Questura di Milano alla celebrazione
commemorativa del 10° anniversario della strage di Capaci.
Presenti le più alte Autorità Civili e Militari della sede;
il 24 Maggio 2002 in Via C. Imbonati alla commemorazione
dell'Agente Se. Vincenzo Raiola deceduto a seguito di conflitto a
fuoco con rapinatori. È stata deposta una corona d'alloro alla lapide
alla presenza della più alte Autorità Civili e Militari della sede.
S. MARIA CAPUA
MILANO
Martedì 2 luglio alle ore 16,00, nella Basilica di Sant'Ambrogio si
sono svolti i solenni funerali del V. Questore Paolo Scrofani, deceduto in seguito alle ferite riportate per lo scoppio dell'appartamento
abitato da Massimo Santoro in Via Giovanni di Cermenate.
Presenti intorno ai familiari le più alte Autorità della sede, il
Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il Capo della Polizia
Giovanni Di Gennaro, il Prefetto di Milano Bruno Ferrante, il
Questore Vincenzo Boncoraglio, il Sindaco Gabriele Albertini, il
Presidente della Provincia Ombretta Colli, il Presidente della Corte
d'Appello Giuseppe Greco, il Direttore della Direzione Interregionale
della Polizia di Stato Antonio Recchioni, Ufficiali e rappresentanze
dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Urbana, del
Corpo dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, numerosi Funzionari
e Agenti della Polizia di Stato.
Tanti cittadini dentro e fuori della Basilica a testimonianza della sentita partecipazione della città, nella giornata di lutto cittadino disposto dal Consiglio comunale.
Momenti di grande commozione si sono manifestati alla omelia di
Per quanto attiene all'elemento soggettivo, si richieMons. Emilio De Scalzi che ha indicato nel sacrificio del V. Questore
Paolo Scrofani un "esempio per la città" di generosità a difesa della
de il dolo generico, in quanto il soggetto attivo a voluto
sicurezza
dei cittadini "Eroe della quotidianità".
trattenersi nell'abitazione, pur sapendo contro la volonMigliaia di persone durante il percorso dalla camera ardente allestità dell'avente diritto. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ta nella Caserma "Garibaldi" alla Basilica hanno voluto rendere
omaggio al feretro con un caloro applauso.
•
A testimonianza anche del generoso dono degli organi per salvare
altre vite umane.
La Sezione ANPS è stata presente nella Basilica con il Gruppo
Bandiera con le rappresentanze d'Arma e i Gonfaloni della Regione,
Provincia e Comune ed un numeroso gruppo in abito sociale guidato dal Presidente De Benedittis.
Particolare attenzione è stata rivolta da tutti i presenti alla moglie
Signora Emma Ivagnes, V. Questore, ed alla figlia dodicenne
Federica; proposte di alto riconoscimento sono state avanzate dal
Sindaco per ricordare nel tempo l'eroe cittadino.
VETERE
Il 25 e 26 Maggio si sono svolte le elezioni Comunali per eleggere il
Sindaco ed il Consiglio Comunale. Il Segr. Economo Isp. Capo (s)
Vincenzo Buscetto è risultato eletto come Consigliere Comunale
nella lista Civica "Unione Democratica"; inoltre l'Avv. Alfredo Frezza,
Socio benemerito, eletto nella lista dei SDÌ è stato nominato
Assessore Comunale.
* * *
Il 30 Maggio la Sezione ha organizzato una gita a S. Giovanni
Rotondo (FG), con la partecipazione di circa 100 persone fra Soci e
familiari. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJI
* **
Il 13 Giugno, presso la Chiesa Madonna delle Grazie, la Sezione ha
organizzato una messa in suffragio in Memoria dei Soci deceduti
ovvero Isp. Capo Antonio Raimondo e Sov.te Capo Antonio Dattilo
con la partecipazione dei familiari e dei Soci della Sezione.
* * *
Il 23 Giugno è stata organizzata una gita a Roma con tappa al
Santuario del Divino Amore ove è stata ascoltata la Santa Messa;
successivamente il gruppo di 100 persone fra familiari e Soci si è
spostato sul lago di Albano ove ha consumato il pranzo; quindi, visita in Castel Gandolfo alla residenza estiva del S. Padre, infine la
comitiva si è spostata a Genzano ove ha presenziato alla cerimonia
del Corpus Domini ed ha ammirato l'Infiorata.
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15
L ' A U T I S M O
U N M A L E S S E R E CH E V A D I F F O N D E N D O S I N E L
Non dimenticate infine che i bambini imparano più da
quello che ci vedono fare che da quello che diciamo
loro di fare. Le buone maniere possono essere insegnate soltanto se pazienti e persistenti esempi.
Un celebre Pedagogo usava dire: "mostrami i tuoi figli e
ti dirò chi sei".
La nostra vita quotidiana così satura di domande senza
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
risposta e destino oscuro (a parte le persone di fede che
vivono più contente) cerchiamo di viverla felici del sorriso e della innocente sincerità dei figli la cui apparizione
N O S T R O T E M P O zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
è sempre foriera di una spumeggiante sorgente di gioia.
COME CAPIRE SE IL BAMBINO È AUTISTICO?
di Pasquale Brenna zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
T
Nello scorso mese di aprile, nella rivista Molecular
ermine proposto dallo psichiatra o psicoanalista
Psychiatry, sono stati pubblicati articoli di scienziati
svizzero Eugen Bleuler per definire una forma
Inglesi, Italiani, Francesi e Statunitensi nei quali vengoanormale di pensiero in cui dominano le tendenzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
no riportati significativi progressi, sia lavorando sugli
ze soggettive all'appagamento fantastico di desideri o
animali, sia investigando sul lavoro mentale dei soggetbisogni, senza riguardo o riferimenti con la realtà
ti
affetti da Autismo.
(Enciclopedia Sansoni). Il numero dei bambini sofferenti
Sono
state formulate delle ipotesi affascinanti sul perdi Autismo sta esplodendo. Questa la ragione per cui ce
ché
le
persone affette da Autismo posseggono capacine occupiamo. Come mai?
tà
intellettuali
che escludono in modo assoluto il ritardo
Si va sempre scoprendo che l'Autismo insieme a disormentale.
Inoltre,
ipotesi sostenuta da coloro che seguodini mentali correlati, affliggono decine di migliaia di
no
le
teorie
di
Freud,
noto fondatore della Psicanalisi,
famiglie in tutto il mondo. Con una apparente subitache i bambini non nascono autistici ma divengono tali
neità, come accadde per l'Aids), si vanno scoprendo un
perché i loro genitori, specialmente le madri nei loro
gran numero di malati senza che ci sia finora qualcuno
confronti sono state apatiche, indifferenti e poco eduche dia una qualche spiegazione del verificarsi del fenocative.
meno. Mentre alcuni Esperti di malattie mentali ritengoA questo punto sentiamo il bisogno di aprire una parenno che l'aumento sia dovuto ai più recenti mezzi diatesi d'ordine pedagogico in difesa dei Genitori.
gnostici d'indagine, altri sostengono trattarsi, almeno in
parte, alle preoccupazioni sempre maggiori che il
moderno stile di vita ci propina.
L'ASPETTO EDUCATIVO
A CONTI FATTI
In alcuni Stati il numero di bambini Autistici è più che
quadruplicato negli ultimi cinque 15 anni senza ruguardo di alcuna categoria di lavoro o condizione socioeconomica.
Fino a poco tempo fa, l'Autismo, già conosciuto, era
considerato comparativamente raro. Si riscontrava 1
caso ogni 10.000 persone. Gli studi e le statistiche più
recenti hanno messo in evidenza che 1 ragazzo su 150
di 10 anni d'età, ed anche più giovani, potevano essere
ammalati di Autismo o affezzioni similari. La malattia
viene ora diagnosticata 5 volte di più della sindrome di
Down (una volta detta mongolismo per la facies mongoloide, occhi a mandorla e ritardo mentale) nonché 3
volte di più del diabete giovanile.
Ecco perché gli studi professionali degli Psicologi e
Psichiatri ora sono sempre affollati di gente alla ricerca
di cure per questa malattia.
Nessuna meraviglia perciò se in talune Comunità si
cominciano a lanciare campagne per la raccolta di fondi
necessari per incrementare le ricerche scientifiche al fine
d'individuare cause e cure.
Allo stesso scopo sono oggi dozzine di Ricercatori
impegnati nell'esame del nostro patrimonio genetico
per identificare i geni responsabili dell'Autismo.
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-
FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2002
La nascita di un figlio non è soltanto il canto di una
peana, ovverosia un inno di gioia, ma anche un atto di
riflessione sulla responsabilità dell'arduo compito che ci
attende nell'allevarlo, educarlo e prepararlo a superare
gli ostacoli d'ogni genere che si presenteranno nella sua
vita futura: la trasformazione di un piccolo selvaggio
qual'è, in una donna o un uomo del nostro tempo. Le
gioie che derivano dalla sua nascita si confondono con i
dispiaceri. La coppia che si propone di avere dei figli
deve essere preparata ad affrontare un'avventura
imprevedibile di ansie e di timori, di egoistica soddisfazione per aver realizzato lo scopo principale del nostro
essere venuti al mondo: tramandare la specie come
hanno fatto chi è vissuto prima di noi. L'amore dei genitori dev'essere naturalmente al di sopra di ogni traversia che i figli possono procurare. Lo scrivente, padre e
nonno, non ha difficoltà a dichiarare d'essere alcune
volte incerto nel prendere decisoni in questa materia. È
come trovarsi ad astrusi problemi di metafisica. Non
bisogna pretendere di essere sempre irreprensibile,
tanto più per i pentimenti a posteriori sono inutili.
Anche quando i bambini dimostrano d'essere irrispettosi, i genitori devono avere un comportamento discreto,
benevolo, non fisicamente punitivo. Occorre sapersi
guadagnare la loro fiducia perché suggerimenti richieste loro indirizzate sortiscano l'effetto desiderato.
Una delle più comuni descrizioni di bambini che possono essere autistici è quella che li descrive molto quieti,
passivi, silenziosi, buoni, quasi come non avere un bambino in casa, pochi sono gli autistici che strillano sempre
e difficili ad acquietare.
Osservare il bambino fin dai primi passi. Il primo anno
non ci da nessuna indicazione. Nessun balbettamento
né alcuna parola fino a 16 mesi, né alcuna frase di due
parole fino a 2 anni, tuttavia non vi è alcuna perdita d'abilità linguistica. Poi, nessuna voglia di giocare né di fare
amicizie. Non risponde quando viene chiamato per
nome, non guarda in viso le persone che gli parlano, fa
movimenti ripetitivi con il corpo: per esempio battere
spesso le mani. Fissa gli oggetti per lungo tempo.
Mostra d'essere troppo sensibile a certi suoni ed odori.
LA RICERCA E LE IPOTESI CAUSALI
Tra le ipotesi causali, la più attendibile fino ad oggi è
quella genetica, ereditaria; da padre in figlio, in alcune
famiglie, benché gli individui autistici raramente hanno
dei figli ed i Medici devono andare alla ricerca di qualche parente stretto portatore di certe caratteristiche
della malattia. Ma quanti sono i geni del nostro patrimonio cromosonico che contribuiscono al manifestarsi
della malattia non si sa ancora. Alla New York University
rispondono che il modo secondo cui si sviluppa il cervello rassomiglia ad una meravigliosa ed intricata orchestra che include decine di migliaia di ottimi esecutori i
quali se suonano correttamente si può avere un concerto per clarino di Mozart, altrimenti una inevtabile cacofonia.
In Francia Italia e Spagna, molti psicoanalisti ancora
ritengono che il modo di educare i figli ed il come li si
alleva è responsabile del loro divenire autistici, mentre
altrove in Europa
l'aumentato
riconoscimento
dell'Autismo come malattia dello sviluppo organico che
molto probabilmente riguarda complessi fattori genetici, come abbiamo testé detto, ha dato luogo ad un
enorme miglioramento nel trattamento e nell'educazione dei bambini sofferenti, benché la larga gamma di
malattie similari rende difficile l'individuazione della diagnosi esatta.
"In Italia vi è ancora la tendenza di attribuire l'Autismo
ad una difficile relazione tra madre e figlio" così risponde Donata Vivanti presidentessa dell'Autismo in Europa.
Invece di trattamenti pratici ed appropriati per aumen-
tare l'aumentare l'autonomia delle persone autistiche, i
bambini sono spesso inviati con i loro genitori dagli
Psicoterapisti. Ci vollero 3 anni alla signora Vivanti per
ottenere una corretta diagnosi per i suoi 3 figli dopo
essere stata sottoposta ella medesima a psicoterapia
per sei mesi su consiglio del medico dei suoi bambini,
con effetto ovviamente disastroso. Anche in Gran
Bretagna, dove l'autismo da molto tempo è stato riconosciuto ed accettato, spesso è difificile per i genitori
ottenere una diagnosi corretta di Autismo per i loro figli.
LA TERAPIA
Non si cura ancora interamente l'Autismo ma si riesce a
migliorare la qualità della vita per coloro che ne soffrono. Questo è quanto asseriscono attualmente gli addetti ai lavori.
Formulata finalmente la difficile diagnosi, le prospettive
per una efficace terapia divengono positive. In Olanda,
all'Università di Leiden, il trattamento è concentrato
soprattutto sulle necessità pratiche del bambino nella
famiglia. Il sistema, conosciuto come il metodo Leiden si
basa su un processo d'associazione per mezzo del quale
i bambini legano specifici oggetti con specifiche attività
della routine giornaliera. Importante, perché i bambini
autistici hanno paura d'improvvisi ed inattesi cambiamenti in attività che spesso provocano in loro comportamenti isterici.
La vita quotidiana per le persone autistiche e per coloro che hanno cura d'essi è davvero molto difficoltosa.
Comunque molta attenzione e conoscenza della malattia e del come giovare al meglio l'individuo autistico e le
loro famiglie vanno migliorando continuamente: l'esperienza insegna!. Forse il più importante punto consiste
nella attuale convinzione che i genitori non sono
responsabili della morbosa condizione dei loro figli.
Non esiste una vera e propria terapia per l'Autismo. Ci
sono però una quantità di rimedi che possono aiutare,
eccone alcuni riportati da vari Autori:
Terapia logopedica: aiuta a superare la barriera del linguaggio e della comunicazione.
Terapia occupazionale: aiuta l'integrazione sensoriale e
l'abilità motoria.
Terapia comportamentale: migliora la conoscenza delle
cose e riduce la condotta sbagliata o inappropriata.
Terapia educativa: favorisce l'approccio al lavoro altamente strutturato.
Terapia farmacologica: riduce alcuni sintomi.
Terapie con diete speciali: l'eliminazione di certi gruppi
di cibi aiuta alcuni soggetti.
E che il Signore ce li mandi buoni e sani, questi figli! zyxwvutsr
•
PerzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGF
ulteriori notizie consultare:
The International Association
autismeurope.
arc.be
World Autism
Organization:
ww.worldautism.org.
of Autism in Europe:
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
-
ww.
17
MOLTI A N N I F A A L CAMPO E S T I V O D E L L E S C U O L E DI
P O L I Z I A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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RIPRENDE FORMA UN VOLTO
Un giovane sottufficiale vittima di un incidente e un medico della Polizia,
il cui gesto risplende di vivida luce nel ricordo di quanti ne furono testimoni. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
di Viscardo
Castelli
Il tema dell'esercitazione era i l seguente: cattura di forl nome di Francesco Casagranda non dice probabilmazioni paracadutistiche lanciate da aerei nemici. Non ci
mente niente a nessuno oggi. Ma a chi scrive esso è
tratterremo su aspetti, modalità ed indici tecnici, in quan4 L rimasto impresso nella mente e tuttora vi è vivo dopo
to esorbiteremmo dall'oggetto di questo ricordo. Diremo
tanti anni. Anche perché esso ne richiama un altro: quelsolo che i l momento storico esigeva da parte delle Forze di
lo di un medico che gli fu vicino a seguito di una tragica
Polizia anche tale tipo di addestramento.
circostanza e che anche ora brilla come un faro di sapienL'esercitazione si dipana, attentamente seguita dagli
za e di carità nel ricordo di quanti furono testimoni del suo
nascosto agli illustri ospiti e che neppure le ampie cronaospiti dall'alto di un osservatorio, dalle ore antelucane fino
operato al di là del dovere professionale.
che della stampa interna e pubblica riporteranno sia pure
a mezzogiorno inoltrato, quando i reparti si radunano in
Casagranda era un giovane Vicebrigadiere della Scuola
in modo anodino: probabilmente, per lo sciagurato sospetuna spianata per esser passati in rassegna dalle autorità,
di Trieste. S'era al tempo delle grandi esercitazioni estive,
to di dover sottolienare con una "sgradevolezza", obiettivisibilmente compiaciute (e lo scriveranno poi al Capo
cui partecipavano, in stretto collegamento, le Scuole di
vamente e assolutamente non imputabile a chicchessia, i l
della Polizia) per la brillantezza delle operazioni svolte.
Polizia con sede stanziale a Roma, Nettuno, Caserta,
soggiorno in Leonessa di quelle autorità. Ma così va i l
I l rientro agli accampamenti tra il rombare degli autoTrieste e Bolzano.
mondo. 0, meglio, andava allora.
mezzi si snoda nel massimo ordine, poiché non è per nulla
Il fatto che raccontiamo avvenne a Leonessa. Data: 23
Gli è che, raggiunto i l battaglione triestino i l proprio
segnato da quel caratteristico serra-serra che, spesso, invaluglio 1964.
accampamento, i l Vicebrigadiere Francesco Casagranda, in
de militari affaticati, anelanti al rancio e al riposo.
Leonessa (in provincia di Rieti) è un'antica ed elegante
piedi sul predellino di un autocarro in moto per dirigere la
Sennonché un fatto terribile macchia una giornata davcittadina che sorge in altopiano entro una vasta conca dei
manovra, improvvisamente scivola, cade a terra e finisce
vero radiosa: un fatto, però, inspiegabilmente tenuto zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Monti Reatini, ai piedi del Monte Tilia, e costituisce un'otsotto una delle ruote posteriori del pesante automezzo,
tima stazione di villeggiatura soprattutche gli schiaccia i l capo riducendolo una "pizza" sanguito estiva. Nondimeno, perfettamente
IHHHfll
nante.
adatta ad ospitare per un mese migliaia
Espletate rapidamente e discretamente le formalità
di uomini della Polizia, affluitivi in batlegali, i l cadavere dello sfortunato sottufficiale viene trataglioni, per affinare la loro preparazione
sportato in un vano dell'ospedale da campo.
tecnico-professionale. A disposizione dei
Della disgrazia vengono avvertiti i genitori del giovane,
reparti, infatti, un terreno di grande
H
i quali annunciano i l loro arrivo per l'indomani.
varietà orografica e ricchezza di vegetaEcco, qui entra in azione l'ufficiale medico, i l Cap. Dott.
zione.
Ferdinando Serafini.
Quel 23 luglio gli accampamenti
I genitori vorranno rivederlo, i l loro figliolo. Non
erano un fremito di giovinezza e di
sanno, però, in quale stato è ridotto i l cadavere. Eppure,
volontà per la particolarità della circonon si può negar loro questo diritto né, tuttavia, possono
stanza: l'esercitazione sincrona dei batesser costretti ad una visione che ha del raccapricciante:
taglioni, denominata "Antenna", sarebbe
equivarrebbe quasi a una provocazione.
stata osservata da autorità ben compeSi ragiona così, nella direzione giusta, ma non ci ci si
tenti quali i l Capo di S.M. dell'EsercitozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
p
^HE
nasconde che l'impresa di render presentabile la salma
Gen. Giuseppe Aloia e i l Comandante
^*
appare pressoché disperata. Trovare in città o a Rieti o a
dell'Arma dei Carabinieri, Gen. Giovanni
Roma degli specialisti, in fine luglio, è chimerico. E poi i l
De Lorenzo, invitati dal Capo della
Éfl
tempo stringe.
Polizia Prefeto Angelo Vicari.
vp
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Sennonché i l Dott. Serafini, si fa avanti: provvedere lui
a risolvere la situazioine, purché lo si lasci, fin da subito,
solo.
Le ombre della sera sono già calate. Munito di una foto
tessera del Casagranda e assistito da un bravo infermiere,
egli si chiude nel locale e si appresta a render a quel bel
volto giovanile quale appare dalla foto, orrendamente
schiacciato, la normalità delle sembianze. E', i l suo, un
lavoro da certosino, preciso, ininterrotto. Non un frammento di quel viso viene sciupato. La professionalità medi. ca di Serafini è alta ed estrema è la sua freddezza nell'assolvimento di un compito che non rientra nelle sue specializzazioni. Eppure, quel volto irriconoscibile pian piano,
con i l trascorrere delle ore, ritmate dai rintocchi di un
campanile vicino che, soli, rompendo il silenzio, lo rendono paradossalmente più profondo, riacquista una fisionomia: la fiosionomia offerta soprattutto dalla foto. Sicché,
al mattino, prima che i genitori dello sfortunato
Casagranda, arrivino a Leonessa, la salma potrà essere
composta nella camera ardente, presto aperta al pianto
degli affranti genitori.
Il Cap. Medico Serafini, in disparte, ora osserva commosso insieme con gli altri colleghi, superiori e dipendent i . A stento trattiene una lacrima: scomparso i l medico distaccato e austero, emerge l'uomo. Che, però, non cerca né
consensi né ringraziamenti. Nessuno conoscerà mai le sue
pene di quella notte. Certo, ha compiuto solo un dovere,
ma un dovere nobilitato dalla cristiana carità e illuminato dallo sguardo benedicente di Dio. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcba
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FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2 0 0 2
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U N A I N I Z I A T I V A C H E T O R N A A D O N O R E D E G L I I D E A T O R I E D O R G A N I Z Z A T O R I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJI
HGFEDCBA i l confine fra le genti galliche e i popoli germani"limen",
ci, per la conquista della Germania del nord. I l piano cesareo era ben articolato i n t u t t i i dettagli: sfondare lungo i l
Reno, dalle possenti fortificazioni, e prendere alle spalle i
barbari calando nell'Elba dall'oceano, vale a dire dal Mare
del Nord. Nondimeno, dopo attente riflessioni, Cesare
ritenne opportuno soprassedere, preferendo saggiamente
dedicarsi alla piena romanizzazione delle genti galliche
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
piuttosto turbolente. Tra le quali, però, non eran pochi, a
cavallo del Reno, i Germani arruolati da Cesare medesimo
quali ausiliari, specialmente nella cavalleria.
E a c c a d u t o r e c e n t e m e n t e n e l l u o g o o ve , n e l S e t t e m b r e d e l l 'An n o 9 d . C.
Ottaviano Augusto riprese l'idea del padre adottivo
basandosi a un di presso sui piani da lui predisposti e affil e l e g i o n i d i P u b l i o Q u i n t i l i o Va r o fu r o n o d i s t r u t t e a d o p e r a d i A r m i n i o ,
dando l'impresa a due suoi figliastri, entrambi di altissime
capacità militari: prima al ventiseienne Druso, quindi a
d a s e m p re co n s id e rato e ro e n azio n ale d i Ge r m a n i a .
Tiberio, che gli sarebbe poi succeduto nel principato.
Druso, fatte ancor più irrobustire le
fortificazioni
romane lungo i l Reno, partì all'attacco da nord, riuscendo
dapprima a penetrare nel paese dei Frisoni (l'odierna
Olanda), poi, domati i Catti e i Sicambri in guerra fra loro,
giunse fino alle rive dell'Elba. Dopo di che, tornò a Roma
per ricevervi i l consolato. Sennonché, in sua assenza, i
Germani, mai domi, tentarono addirittura di invadere la
Gallia. Piombato sul posto, i l grande Druso travolse
Catti, Sicambri e Cherusci coalizzati e raggiunse di nuovo
l'Elba. I Germani parvero alfine sottomettersi. Erano i
primi di Agosto dell'anno 9 d.C. quando Druso, per l'aggravarsi d'una ferita riportata cadendo da cavallo, morì.
Costernato per l'inattesa scomparsa di Druso,
Ottaviano "dirottò" sul Reno Tiberio. Fu piuttosto facile a
questi i l ripristino dello status quo ante. Anche perché la
strada gli era stata preparata da Druso, ma egli volle
aggiungere qualcosa di più impressionante: quando quei
popoli videro lo spettacolo inimmaginabile e i rinforzi
militari, di cavalli, di viveri, di bagagli calare dall'oceano
lungo l'Elba ammutolirono di sgomento.
La Germania sembrava assai sottomessa: non restava
che romanizzarla. Una inspiegabile illusione, evidentemente, come vedremo.
Poiché Tiberio dovette essere di nuovo inviato i n
Pannonia, già da lui domata, per reprimervi una ennesima
rivolta, al suo posto in Germania Ottaviano Augusto (errore gravissimo) inviò come governatore i l già nominato
Arminio, principe dei C h e r u s c i ,
Varo,
Publio Quintilio Varo, più poeta, riferiscono antiche
capo della rivolta germanica
cronache, che soldato. A costui egli affidò i l comando
contro Roma. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
supremo di tre legioni. Euomo, più del suo stesso principe,
era convinto di dover trattare con popoli ormai pacifici,
Magistri
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
di Francesco
sicché, da subito, operò con paternalistiche aperture
sociali, trattando i Germani da pari a pari. I l che, se scandalizzò i suoi soldati, suscitò discredito e disprezzo negli
indigeni, avvezzi, per loro indomita fierezza, a rispettare
eitoburgen Wald è un rilievo montuoso della
Il nome di Varo è tornato nelle cronache recenti, avenpiù
la forza che non le buone maniere.
Germania di nord ovest (Nordhein-Westfalen),
do gli ideatori tedeschi intitolato a lui, anziché al suo vinNoi
ci siamo già incontrati con alcuni di questi popoli,
situato tra le sorgenti del fiume Lippe e la città
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
citore da sempre considerato eroe nazionale, un grande
talché
qui
apriamo una breve parentesi di carattere cultudi Rheine sulPEms. E press'a poco qui che, tra lzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
'8 e i l i o
parco archeologico, costruito appunto nella zona, passata
rale:
erano,
codesti, Cauci, Catti, Cherusci, Sicambri, Fosi,
settembre dell'anno 9 d.C, Roma subì un rovescio militaalla storia come la "foresta di Teutoburgo". I l motivo?
Usipi,
Tenteri,
ecc., i quali non disdegnavano scannarsi fra
re fra i più umilianti della sua storia ad opera dei Germani
Assai nobile e lo scopriremo strada facendo.
loro
per
motivi
di supremazia, ma legati insieme da stretdi Arminio. I l comandante romano sconfitto: Publio
Già lo stesso Caio Giulio Cesare, i l conquistatore delle
ti vincoli di feroce indipendenza da Roma. Si chiamarono
Quintilio Varo.
Gallie, aveva disegnato di procedere oltre i l Reno, i l
poi tutti Germani perché tali erano detti i Tungri (altro
INTITOLATO A VARO
UN GRANDE PARCO ARCHEOLOGICO
T
20zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
popolo d'oltre Reno) che per primi avevano ricacciato al di
là del grande fiume i Galli lanciati all'invasione delle loro
terre. "Così, insensibilemente - nota Cornelio Tacito nel
suo celebre "De Germania" - prevalse i l nome della nazione su quello della gente e t u t t i si fecero chiamare
Germani", finendo per adottare " i l nome che avevano
inventato". Quale lo scopo? Innanzi tutto, impressionare e
intimorire i l nemico. Parentesi chiusa.
Per tornare a noi, diremo che i l fremito della rivolta
serpeggiava segretamente dal Reno all'Elba.
Fra i numerosi soldati indigeni al servizio di Roma - lo
abbiamo accennato parlando di Cesare -, uno di essi eccelleva in prestigio e valore. Si chiamava A r m i n i o ("o
Herman", come si compiaceva tradurre i l nostro valente
professore di storia al ginnasio superiore). Questi, di nobilissima famiglia di Cherusci, una popolazione stanziata fra
l'Elba e i l Weser, era nato fra gli anni 18 e 16 a.C. sotto i l
principato di Ottaviano Augusto. Giovane aitante e valoroso, come del resto lo erano i suoi compatrioti, era passato a militare all'ombra delle insegne di Roma; per i suoi
preziosi servigi aveva ottenuto la cittadinanza romana e,
onore assai raro finora concesso a uno straniero, era stato
addirittura ammesso all'ordine equestre. Arminio, che
aveva imparato a leggere e a parlar latino, pur alternandolo con qualche parola o espressione del suo paese, s'era
anche adoperato per introdurre fra i Cherusci le norme
del diritto e della civiltà romana. Certamente, aveva militato sotto Druso e sotto Tberio. Ora, insieme con i l corregionale Segimero, era fra gli intimi di Varo. Che ignorava di nutrire nel suo seno una serpe.
Abbiamo detto più sopra che covava sotto la cenere
della fìnta pace i l fuoco della sollevazione. Ma noi non sappiamo se l'idea di volgere le armi contro Roma si agitasse
da tempo in Arminio. Fatto sta che, spalleggiato dal collega Segimero, egli prese finalmente contatto con i principi
cherusci, che, del resto ansiosamente lo cercavano, proponendosi come capo dell'imminente rivolta germanica.
Militava a suo favore la profonda conoscenza di tutto
quant'era romano: ordinamenti militari, armamento,
attrezzature logistiche, metodi bellici di addestramento e
di azione. I l suo piano venne accettato, mentr'egli, tessendo abilmente le fila della immane congiura, continuava nel
doppio gioco.
Qualcuno più perspicace aveva subodorato qualcosa di
losco e ne aveva parlato in un orecchio a Varo. Ma per carità! Arminio, per i l comandante supremo romano, era un
fedelissimo, che aveva dato ampie prove del suo attaccamento a Roma, tutt'altro che avara, perciò, i n riconoscimenti ed onori.
Allorché i piani della rivolta furono messi a punto nei
dettagli - una immane trappola mortale - bisognò attraivi
Varo.
Il pretesto per smuoverlo fu facilmente trovato: gli fu
fatto credere che al nord, in una regione un po' lontana,
s'era scatenata una rivolta antiromana. Publio Quintilio
Varo non perse tempo. Squillarono le trombe e in breve le
tre legioni, pur assottiglite per avere in precedenza Varo
stanziato una opportuna linea di protezione composta da
presidi però distanti fra loro, furono pronte a marciare
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
-
21
4 4
seguendo l'itinerario più breve suggerito
nemico da abbattere.
F | A M M ì : J r D J i l r " zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFED
S P E C j / i j j 'zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
dallo stesso Arminio. I l quale, abilmenDesignato all'arduo compito della
te, nottetempo fece perder le proprie
riconquista germanica dal nuovo princeps
tracce. Era giunto i l suo momento!
Tiberio, succeduto nel frattempo ad
Internarsi entro la Germania del
Ottaviano, è Claudio Nerone Druso,
tempo non era uno scherzo.
degno figliolo di quel Druso, che per
Davanti all'esercito di Varo, con
primo era penetrato ben oltre i l
al seguito donne, bambini, animali,
Reno, già distintosi per alte capacità
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJ
bagagli - così si costumava -, una stermilitari e di comando sotto lo stesso
minata foresta, fitta di alberi d'alto
Tiberio in Pannonia. Un fùlmine di
a r r azyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONM
imu
fusto, di intricatissime gigantesche sterguerra, ma ricco di sapienza tattica i l
paglie e disseminata di acquitrini e di
giovane Druso. Arminio avrebbe
fango. Sia pure a fatica, le legioni tentano
trovato pane per i suoi denti. Ma, nel
di aprirsi una strada in mezzo a quell'increcontempo, aveva, a sua volta, anche lui
dibile groviglio di ostacoli naturali. Sicuro era
assaporato l'amarezza del tradimento
il comandante di aver le spalle coperte, inconsa
perché qualcuno dei suoi vedeva tutpevole del mostruoso tranello che gli si stava
t'altro che di buon occhio crepreparando e all'oscuro dello sterminio già
scere la sua gloria. Pare,
operato dai Germani dei piccoli
difatti, che un principe
presidi predisposti a sua protecherusco chiedesse segrezione. Una caliginosa coltre
tamente a Roma un
atmosferica, prodromo di svenpotente veleno per soptura, cala pian piano sulle miliprimere Arminio, che con
Claudio Nerone Druso, vincitore definitivo dei Germani
zie, sui carri e sui cavalli ormai
alterne vicende, conducee, pertanto, vendicatore del tradimento perpetrato
impatanati.
va la rivolta contro Druso.
da Arminio ai danni di Publio Quintilio Varo.
Altro
che
sventura!
" I l popolo romano, - queTutt'intorno agli stupefatti
sta la risposta sprezzante
Romani, ecco i feroci guerrieri nemici emersi come dal
della Curia - si vendica del nemico con le armi, non per la
Cenni sulle più clamorose indagini criminali svolte dalla Amministrazione
nulla, pronti all'aggressione. N o n indietreggiano né si
frode, non mai nel mistero".
di Pubblica Sicurezza nel regno di Sardegna (1848- 1860).
scompongono i legionari, certi di sopraffare quegli sparuti
Più d'una campagna, come accennato, occorse al giodrappelli. Ma quei drappelli sono solo l'avanguardia di una
vane duce romano per domare il terribile ribelle, ma noi ci
La polizia nella seconda guerra di indipendenza e nel periodo delle annessioni (1859- 1860).
torma, di una massa umana sempre più ingrossantesi di
fermeremo ad Idistavisius, una zona nei pressi dell'odierna
Germani dapprima invisibile perché acquattata fra le sterMinden. Era l'annozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
16 d.C. Quivi, nel corso d'una battadi Milo Julini
paglie, dietro i dossi circostanti e perfino tra i rami degli
glia, protrattasi dall'alba fino a sera, le legioni di Druso
alberi. Eccoli avventarsi sull'immobile nemico al loro tipischiacciarono sanguinosamente e definitivamente i
co urlo di guerra. Eesercito romano, circondato inesoraGermani di Arminio. Questi, i l volto reso irriconoscibile
bilmente da ogni parte, compie prodigi di valore; sennondal suo stesso sangue, si salvò a cavallo con la fuga né mai
particolare di Urbano Rattazzi era poco chiara: la spedizione
I l 1° maggio del 1857, a Genova, una ventina di galeotti, al rienché i l nodo scorsoio del grande agguato preparato da
più rialzò la testa. Egli morì nel 21 d.C, sembra assassinamazziniana era stata preparata sotto gli occhi del governo che,
tro dal lavoro, uccisero un guardiano poi, spezzate le catene,
informato, nulla aveva fatto per impedirla, nella convinzione
fuggirono. Tutti i fuggiaschi furono catturati, ad esclusione di
Arminio si stringe sempre più intorno al collo del "drago"
to da una congiura ordita dai suoi stessi consanguinei.
che si cospirasse soltanto contro il re di Napoli. Gli arresti furoFrancesco Delpero destinato a scrivere pagine sanguinose
romano che ormai si difende come può. N o n v'è via d'uAvevazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
37 anni.
no scarsi, le scarcerazioni facili, con scambi di accuse tra il
negli
annali
criminali
piemontesi.
scita. Ed è la tragedia, la sconfitta. Dopo ben tre giorni e
I l vittorioso Druso, detto "Germanico" per l'impresa
governo, magistratura, Amministrazione di p.s. e carabinieri.
La rivolta dei galeotti, a Torino, fu sfruttata dalla coalizione
tre notti di impari lotta, le tre legioni di Varo non esistoportata a termine, non restò in Germania, ma venne
Di fronte al parlamento ed all'opinione pubblica, Urbano
anti-Rattazzi e presto avvennero altri gravi episodi sfavorevoli
no più. Ebbri della vittoria, i Germani si scatenano nelrichiamato da Tiberio a Roma per ricevere i l trionfo.
Rattazzi dovette dare spiegazioni e le sue impacciate giustificaper il ministro. Giuseppe Mazzini era arrivato e viveva nascosto
l'orgia del bottino e del sangue. I superstiti sono fatti priSchiantata con le armi la rivolta, della Germania Roma
zioni, le sue contraddittorie versioni ufficiali provocarono
a Genova, dove fu raggiunto da numerosi congiurati, fra i quali
roventi confronti politici.
gionieri e resi schiavi. N é alcun riguardo si ha per le donne
Carlo Pisacane. Progettarono quella che passò alla storia come
non si occupò più: quelle plaghe tetre e povere, dissemiIntanto quel Francesco Delpero, evaso il 1° maggio, era ritorla "spedizione di Sapri", ricordata dalla poesiazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
La spigolatrice
e i bambini al seguito dei legionari caduti nell'imboscata.
nate di grandi selve, di paludi e di fango, prive d'ogni matenato in Piemonte ed aveva iniziato una breve e disperata avvendi
Saprì
di
Luigi
Mercantini.
Pisacane,
con
un
buon
numero
di
Pochi si salvano e sono proprio questi pochi che faranno
riale ricchezza, quei popoli ormai soggiogati non meritatura. Rimase in libertà poco più di due mesi e, dalla fine di giucongiurati, partì il 25 giugno 1857 da Genova col piroscafo
giungere a Roma l'eco della tremenda catastrofe.
vano più che Roma si occupasse di loro. G l i storiografi
gno, mise assieme una banda con cui compiva le classiche
postale sardo per Cagliari e Tunisi, lo dirottò all'isola di Ponza,
Ottaviano, già vecchio, sembra impazzito: "Rendimi,
tuttora si interrogano se la rivolta di Arminio fu davvero
imprese dei grassatori, nel mandamento di Bra: derubavano i
per liberare i detenuti politici, poi con trecento compagni,
Varo - va gridando nel suo palazzo, così racconta Svetonio
un bene per la Germania. Certo, se romanizzata, avrebbe
viaggiatori di ritorno dalle fiere, penetravano di notte in cascisbarcò a Sapri, il 28 luglio. La popolazione non insorse, aiutò le
ne isolate. Delpero, però, aveva la mano pesante: assassinò un
- le mie legioni!"
costituito in futuro un formidabile antemurale contro le
forze armate borboniche e la spedizione terminò a Sanza, dove
uomo a sangue freddo poi tentò di bruciarne il cadavere, sgozPisacane fu ucciso.
Roma trema e con ragione. Essa vede, infatti, in perifuture invasioni barbariche. Resta i l fatto che Arminio fu
zò due bambini in quanto testimoni pericolosi, torturò a coltelMazzini
prevedeva
anche
insurrezioni
a
Genova
ed
a
Livorno,
colo anche la Gallia: certamente pur essa insorgerà.
un capo estramamente valoroso, perfino osannato da
late una donna perché rivelasse il nascondiglio dei soldi e finì
per
il
29
giugno,
ma
la
polizia
sarda
lo
venne
a
sapere,
fra
i
conMa le Gallie non si mossero né più si mosse Publio
Tacito, ma fu anche un traditore di Roma. E tale, evidenper ucciderla. Quando due carabinieri gli chiesero i documengiurati si sparse la voce che tutto era scoperto. Mazzini, nascoQuintilio Varo. Vistosi vinto e probabilmente reso certo
temente, lo hanno considerato i creatori del grande parco
ti, Delpero li freddò a fucilate. Si sollevarono nuove infuocate
sto in una casa di Genova, diede il contrordine, sfuggì alla polidel tradimento del "fedelissimo Arminio", ha posto fine ai
archeologico di cui s'è detto all'inizio, preferendo dedicarcritiche nei confronti di Rattazzi.
zia e riparò all'estero. Cominciarono arresti e perquisizioni ma
suoi giorni: per non cadere nelle mani del nemico, s'è dato
lo al nome di Varo anziché al suo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
In questo clima, il deputato Lorenzo Valerio, già da tempo crila polizia genovese fece brutta figura, per la fuga di Mazzini e
tico verso l'Amministrazione di p.s., concluse che questa istitula morte gettandosi sulla punta della propria spada.
degli altri principali responsabili e per essere apparsa all'oscuzione, costosa per i contribuenti, dava "sterili risultati" ed era
ro della congiura. Vero è che la parte dei politici torinesi ed in
D i conseguenza, Arminio diventa per Roma i l primo zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
DAL
m mmuumi mi cmmo
Li ihuiii
um
VII hli^U
•
22zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
XV I I
wsum mn m tomo
.DJ a - i i i U K I U A
quindi necessaria l'abolizione delle guardie
mente allontanato, dimenticando che vi
di p.s., utilizzando i carabinieri come unica
erano abili funzionari, e l'incarico era stato
forza di polizia.
conferito a persone inadatte.
La commissione cercò di mediare tra queI carabinieri , la sera del 5 agosto 1857, dopo
ste opposte esigenze, ma, considerando
un lungo corpo a corpo, arrestarono Delpero
troppo impopolare mantenere inservizio il
a Vigone. Alcuni mesi dopo questo imporpersonale di una istituzione tanto mal vista
tante arrosto, le polemiche non terminarodal pubblico, consigliò una epurazione nella
no. La situazione dell'ordine pubblico in
polizia, che fu attuata, con una serie di
tutto il Piemonte era sempre preoccupante,
decreti dell'8 giugno 1859, in primo luogo
le bande di malandrini proliferavano, a
con destituzione di tutti gli ufficiali superioTorino, nella notte del 15 agosto, i ladri
ri. Questo drastico cambiamento politico.
asportarono la grossa e pesante cassaforte
Con l'estensione alla Lombardia del sistema
della Cassa del Dazio dalla staziono di Porta
amministrativo piemotese si ristrutturò la
Susa, la trasportarono nei fossi della
polizia lombarda, i cui uffici di rado corriCittadella, la forzarono e si divisero più di
spondevano a quelli della Pubblica
settemila lire.
Sicurezza: i l personale, in molti casi, fu
Destò ironici commenti un'altra notizia: il 15
meso in disponibilità e successivamente fu
dicembre fu tentato un furto al ministero
collocato a riposo con due leggi speciali del
dell'interno, proprio nell'ufficio di Rattzzi,
Il m e dico Luigi C a rlo Farini
1860.
che aveva sorpreso i l ladro, poi bloccato
(Russi, 1 8 1 2 - Q u a rto , 1 8 6 6 ) , d e p u ta to
e colla bora tore di C a millo C avour,
dagli impiegati accorsi. A questa data,
Un discreto numero di funzionari entrò
ditta tore de ll'E milia ne l 1 8 5 9 , dive nne
Rattazzi era ormai screditato come ministro
nella polizia del regno sardo e alcuni vi
ministro de ll'inte rno qua ndo C avour,
dell'interno, soprattutto per il disastroso
compirono significative carriere.
da l 2 1 ge nna io 1 8 6 0 , to rn ò
esito delle votazioni politiche del novembre
Inizialmente la questura di Milano, che si
alla pre side nz a de l consiglio.
1857, assai sfavorevoli per la coalizione di
aggiungeva alle principali città del regno,
governo. Rattazzi, biasimato per non aver pilotato le elezioni, il
Torino e Genova, fu affidata al dottor Paolo Rainoni, ma il 18
13 gennaio 1858, si dimise, su invito di Cavour, che si prese
dicembre 1859, il re lo mise in disponibilità e nominò questore
anche il ministero degli interni, ma senza sensibili miglioradi Milano l'avvocato cavalier Lorenzo Moris, già questore di
menti.
Torino. Sempre a Milano, divenne ispettore di questura l'avvocato Carlo Setti, già assessore di p.s. a Genova.
II fi maggio 1858, la Corte di Appello di Torino condannò a
L'avvocato Felice Pinna, già assessore di p.s. a Genova, divenmorte Francesco Delpero con tre suoi giovani complici e la
ne ispettore di sezione a Milano. Felice Pinna, di cui dovremo
sentenza fu eseguita a Bra il 31 luglio: Delpero sul patibolo,
occuparci più avanti, nel 1852 era soltanto uno scrivano addetconfessò di avere ucciso dodici persone (la legge gli aveva
to alla sezione Monviso della questura di Torino, con ottime
addebitatozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
soltanto sette omicidi!) e si mostrò pentito. La sua
note caratteristiche ("Capacissimo ed attivo... sagace, e prumorte esemplare entrò nella leggenda, ma non risultò un deterdente avente in sommo tutte le qualità proprie ad un distinto
rente per nuove imprese criminose.
ufficiale di pubblica sicurezza. Desidera di progredire nella
La stampa, non solo di opposizione, sottolineava la pessima
Ammnistrazione ed attende a suo tempo un posto di assessosituazione, la formazione di nuove bande di grassatori e, con la
re"). Come in una storia edificante, Pinna aveva percorso i grastagione dei raccolti, la ripresa dei furti di campagna. Sulla
dini della carriera, nel 1853 era applicato alla sezione Monviso,
Gazzetta del Popolo, il deputato Giuseppe Borella, con il cornel 1854 a quella di Moncenisio, poi fu inviato come delegato
poso articolo "Sicurezza pubblica", condusse una precisa requia Cuneo e, i l 25 marzo 1858, il re lo nominava assessore a
sitoria contro Cavour, ministro dell'interno troppo affaccendaGenova su indicazione del ministro dell'interno, che definiva
to, incapace di tutelare la tranquillità dei cittadini, i quali non
Pinna "persona sulla quale si hanno ottime informazioni dacché
osavano più avventurarsi, sia pure per un brevissimo tratto,
trovasi nell'Amministrazione di Pubblica Sicurezza diede semnelle vicine campagne. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
pre prova di zelo ed attività".
Nel 1861, nove anni dopo il suo ingresso nella Amminstrazione,
LA POLIZIA N E L L A SECONDA GUERRA D I INDIPENDENZA E N E L P E R I O D O D E L L E ANNESSIONI
Pinna sarà nominato questore a Bologna, una delle più dificili
(1859-1860)
città del regno d'Italia.
Per concludere, all'inizio del 1860, le tre questure del regno
Nell'anno 1859, con la seconda guerra di indipendenza, il
erano a Torino, Genova e Milano.
regno di Sardegna si annetteva la Lombardia. Si aprirono così
A Torino, era questore l'aw. Giacinto Chiapussi e la sezione
una serie di problemi anche per l'Amministrazione di Sicurezza
Moncenisio era diretta dall'ispettore nob. Aw. Antonio
Pubblica, che dovette risolvere la questione del personale della
Grasselli, proveniente dalla polizia lombarda, che morirà, vittipolizia lombarda in servizio sotto il regime austriaco.
ma del dovere, il 26 ottobre 1861 a Bologna, con un altro funIn Lombardia, l'epurazione della polizia preesistente fu conzionario lombardo, l'ispettore Fumagalli.
dotta secondo le indicazioni della commissione presieduta dal
A Genova, il questore, awocato Gaudenzio Gallois, e l'ispettoconte Cesare Giulini e formata, su incarico di Cavour, da
re di questura, awocato Luigi Filippo Fascila provenivano
patrioti inodorati lombardi in esilio, per studiare i problemi
entrambi da Torino, dove ricoprivano la carica di assessori di
della pubblica amministrazione conseguenti all'ammissione.
sezione. Erano previsti uffici della p.s. nei Sestieri di Molo,
La commissione Gulini dedicò molta attenzione alla riforma
Maddalena, Portoria, al Porto, San Vincenzo, San Teodoro,
della polizia: si riteneva necessario epurarne radicalmente il
Pré. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
personale, oggetto dell'odio popolare, ma si temevano le ricaA Milano dove il questore era l'aw. Lorenzo Moris, ispettore di
dute negative di questa intransigenza. Per evitare disordini
questura l'aw. Carlo Setti e ispettore di sezione l'aw. Felice
politici e conflitti sociali nella transizione da un regime all'altro,
Pinna, la città era divisa in sette sezioni: sezione 1" piazza dei
era necessario disporre di personale addestrato ed esperto e la
Mercanti, sezione 2" contrada degli Andegari, sezione 3 concommissione Giulini aveva ben presenti.gli inconvenienti del
trada del Durino, sezione 4* contrada San Simone, sezione 5
1848, quando il personale di polizia era stato quasi completa-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Corpi Santi di Porta Ticinese, sezione 6 Corpi Santi di Porta
a
a
a
XVIII
Comasina, sezione 7' Corpi Santi di Porta Tosa.
Vari funzionari di polizia furono inviati al seguito dei governatori nelle provincie di nuova annessione. Nel luglio 1859,
Filippo Curletti, delegato di p.s. a Torino, accompagnò
Massimo d'Azeglio, commissario delle provincie centrali di
recente ammissione (Toscana, Emilia e Romagna); l'aw.
Francesco Ramognini, assessore capo applicato al ministero, fu
messo a disposizione del eonte Pallieri, governatore del ducato
di Parma; Giacinto Chiaves, delgato della questura di Torino,
scortò il governatore di Modena.
I plebisciti di annessione si svolsero, l ' I 1 e il 12 marzo 1860, nel
ducato di Parma e Piacenza, nel ducato di Modena e Reggio,
nelle legazioni pontificie della Romagna, nel granducato di
Toscana e ne stabilirono l'unione al regno di Vittorio Emanuele
II.
Questa annessione al Piemonte fu gestita da Luigi Carlo Farini,
eletto dittatore dell'Emilia nel 1859. Farini (Russi, 1812 Quarto, 1866), medico e patriota, fin da giovane attivo in politica, nel 1848 si era trasferito a Roma, dove era divenuto segretario del ministro degli interni del governo del Papa. Dovette
poi abbandonare Roma, giunse a Torino, dove fu deputato e
stretto collaboratore di Cavour. Divenne ministro dell'interno
quando Camillo Cavour, dal 21 gennaio 1860, tornò alla presidenza del consiglio.
I plebisciti di annessione degli stati preunitari al regno di
Sardegna non si svolsero nel modo più regolare, lo sosteneva
già in tempi non sospetti, i l libro di Giuseppe Tornasi di
Lampedusa, // Gattopardo (Milano 1958), con la descrizione
del disinvolto voto popolare della Sicilia.
Questo periodo delle annessioni è oggi sottoposto a una profonda revisione critica, da parte di studiosi di opinioni politiche
e culturali assai diverse, ma concordi nel criticare la politica
piemontese. I l professor Roberto Martucci, nel suo libro
L'invenzione dell'Italia Unita (1999), sostiene che questi plebisciti del marzo 1860 sarebbero stati una truffa, come quelli
organizzati nei mesi seguenti nelle Due Sicile, nelle Marche, in
Umbria e, nel 1866, in Veneto: l'intervento manipolatorio di
Giusepep Farini emerge dai risultati di questi plebisciti, con
irrisorie e sospette percentuali di schede .nulle e di voti sfavorevoli.
Martucci ed altri studiosi fanno ricadere su Farini pesanti
ombre morali: a Modena, il palazzo del duca Francesco V
d'Este sottoposto ad un vero e proprio saccheggio; l'argenteria
fatta fondere e sparita; gli abiti della duchessa adattati alle
misure della moglie e della figlia di Farini; manifestazioni
popolari in suo sostegno non spontanee.
Farini avrebbe dato la peggiore dimostrazione del suo cinismo
col linciaggio del colonnello Luigi Anviti, ufficiale della duchessa Luisa Maria di Borbone, massacrato a Parma dalla popolazione, che fece anche scempio del cadavere, senza che la forza
pubblica intervenisse (5 ottobre 1859).
Questo clamoroso episodio di sangue apparì poco comprensibile, anche se disse che Anviti era uno dei detestati sbirri del
precedente regime, che nel 1855 aveva già subito un attentato
e che due dei presunti attentatori erano stati fucilati. L'idea di
togliere di mezzo un personaggio scomodo con la scusa di un
linciaggio popolare, secondo Martucci ed altri sudiosi, sarebbe
stata di Farini e orchestrata dal responsabile della sua polizia,
Filippo Curletti, quel delegato di p.s. di Torino, che nel luglio
1859, aveva accompagnato Massimo d'Azeglio nelle provincie
centrali.
Giuseppe del Lutiis, massimo studioso italiano dei servizi
segreti, nel suo libro / servizi segreti, Come funzionano, a che
cosa servono, come controllarli (Regione Toscana 2000) scrive
che Filippo Curletti, agente segreto di Cavour, manipolò le
votazioni del 1860 nel granducato di Toscana.
Gli studiosi odierni che intendono rimuovere ogni retorica
risorgimentale, personificano in Curletti quella "invasione" pie-
montese che con brogli, manipolazioni e violenze avrebbe realizzato una disinvolta operazione politico-militare che, in venti
mesi, trasformò in regno d'Italia una penisola frammentata in
numeroi piccoli stati, anche linguisticamente non omogenei.
Riprendiamo la descrizione delle annessioni dei vari stati della
penisola italiana al regno di Sardegna e consideriamo il problema che in tutti questi stati preunitari, come già per la
Lombardia, si apriva per le forze di polizia che dovevano essere traghettate dal precedente al nuovo regime.
Se ne è occupato lo studioso Steven C. Hughes, i l quale ci
informa della situazione di Bologna, come risulta dal rapporto
scritto dal cav. Antonio Giri, ex direttore della polizia, dopo la
rivolta del 12 giugno, costretto a lasciare la città dopo il 27 giugno. A differenza degli altri stati che scomparvero perché
assorbiti nel regno di Sardegna, lo stato pontificio conservava la
propria sovranità, sia pure su un territorio che andava via via
riducendosi e poteva offrire posti di lavoro agli impiegati di
polizia disposti a trasferirsi in località ancora sotto i l suo controllo.
Così ventiquattro dei quaranta agenti di Bologna decisero di
lasciare la città e di restare al servizio del governo pontificio;
sicuramente le motivazioni furono varie, e non soltanto legate
ad un sincero attaccamento al vecchio regime, ma in ogni caso
la polizia bolognese cambiò radicalmente subito dopo la rivoluzione e una consistente maggioranza del personale lasciò volontariamente il proprio posto. Aggiungendo le cessazioni di servizio per altra causa (destituzione per motivi politici, pensionamento, ecc.) si può comprendere il motivo del basso grado di
continuità mostrato dalla polizia bolognese.
A l'arma, il passaggio dal vecchio al nuovo regime era avvenuto in modo assai tranquillo e ordinato. Il direttore generale di
polizia Luigi Draghi era di fatto mantenuto nella carica di
governo prowisorio; il 15 giugno si provvedeva alla riorganizzazione delle forze di polizia nel granducato con decreto del
luogotenente Eugenio di Savoia-Carignano: gli impiegati subalterni di polizia erano posti a disposizione del governatore che,
probabilmente, se ne servì per le delegazioni di p.s. istituite
dallo stesso decreto. I l ministero dell'interno, F8 luglio 1859,
metteva l'awocato Francesco Ramognini, assessore capo applicato al ministero, a disposizione del conte Pallieri, governatore
del ducato di Parma. Non è facile spiegare lo scoppio di questo
hnprowiso scoppio di ira popolare che portò all'uccisione del
conte colonnello Luigi Anviti, awenuta a Parma il 5 ottobre
1859, di cui già abbiamo fatto cenno. In Toscana, il barone
Bettino Ricasoli, grande artefice della cacciata del granduca e
dell'annessione al Piemonte, respinse, pur suscitando critiche,
ogni ipotesi di radicale epurazione del personale di polizia. La
transizione tranquilla al nuovo regime consentì agli addetti
della polizia toscana di mantenere i loro incarichi, tanto più che
in questa regione l'adesione del sistema piemontese fu più
lenta che negli altri Stati e, fino al 1865, si mantenne qualche
aspetto del prececedente ordinamento amministrativo. A questi incontrovertibili dati di Hughes ci piace affiancare un articolo dell'epoca, forse un pò troppo entusisastico, intitolato
Pubblica Sicurezza, apparso sul giornale politico torinese
L'Opinione il 14 agosto 1861: "E stato pubblicato in Firenze un
libretto sulla pubblica sicurezza piccolo di mole (...), ma importantissimo per la materia, svolta con pacata discussione e con
pieno conoscimento di causa. Esso è diviso in tre parti. Nella
prima si discorre dell'antica polizia toscana, incominciando dal
granduca Leopoldo I che (ottimo principe in tutto il resto)
aveva una grande predilizione per le spie, le quali, lui regnante, ottenebrarono la Toscana, come le locuste d'Egitto; seguito,
in ciò soltanto, dai suoi successori. Caduta la stirpe lorense,
cadde col plauso universale anche la polizia odiatissima, a cui
subentrarono i reali carabinieri, le cui incombenze politiche
furono, poco stante, divise con la guardia di pubblica sicurezza".
XIX
rali sotto le amministrazioni di Depretis, Mordini,
Montezemolo e Della Rovere.
Dopo che molti elementi della vecchia polizia erano stati eliminati o costretti alla fuga, dopo l'epurazione di quel che rimaV I T A C R I S T I A N AzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
rubrica
a cura
dipioabresch
neva operata da Crispi, non ci sorprende che soltanto il tre per
cento del personale preunitario della Sicilia si sia tovato a lavorare nella nuova polizia italiana.
Nel 1860, in Sicilia, Giuseppe Garibaldi istituì unzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Corpo di
Militi a Cavallo per la sicurezza delle Campagne, reparto nel
quale, forse con eccessivo entusiasmo, si è voluto vedere l'antenato della polizia a cavallo.
L'apparato di polizia del regno di Sardegna mostrò un altissimo
tasso di continuità: questo stato guida sul piano politico e militare del processo unitario esportò uomini e strutture nel resto
D i o p e r c h é , riconoscendosi bisognosi, sono i
d'Italia, dove il governo di Vittorio Emanuele I I usava fedeli
Ila domanda che u n tale g l i pose:
burocrati per creare la base amministrativa del nuovo regno
p
r i m i a convertirsi e ad accogliere la salvezza.
"Signore, sono pochi coloro che si salvad'Italia. E forse più difìcile spiegare perché, secondo gli studi e
D o p o aver ricordato questa scomoda verità,
1 no?", G e s ù non solo non rispose, ma
i calcoli di Hughes, si assiste alla scomparsa dalle file della poliGesù sviluppa una conseguenza: se la strada d i
spostò l'attenzione sul vero problema, dicendo:
zia di un 20% di elementi, presenti nel 1859 e non più reperiti
D i o passa attraverso la porta stretta del sacrifinel 1862.
"Sforzatevi di entrare per la porta stretta". I n
E interssante riportare, in sintesi, le conclusioni di Hughes.
cio,
del dominio di sé, ogni altra strada allontaaltre parole, G e s ù sottolinea che non importa
Durante l'unificazione italiana, la continuità del personale di
na
da
D i o . "Allora egli dichiarerà: V i dico che
sapere quanti si salvano, pochi o molti: quello
polizia fu piuttosto bassa e, per le regioni merodionali, quasi
non so d i dove siete. Allontanatevi v o i t u t t i opeche importa è sapere come ci si salva e, sopratnulla, con la sola, logica, eccezione della polizia piemontese.
ratori di iniquità". È u n rischio di cui i l Signore
Questo apre una nuova prospettiva nell'esame del processo
tutto, a te importa sapere come tu p u o i salvarti.
unitario perché, nonostante quello che è detto sulla continuità
parla: u n rischio certamente non legato ad un
Gesù, infatti, va sempre dritto al cuore della
nella storia italiana, si può vedere, analizzando queste vicende
capriccio di D i o , ma alla nostra libertà. I n altre
persona e invita ciascuno a cominciare da se
sul piano concreto dei movimenti nel personale della pubblica
parole, la possibilità d i far fallire la propria vita,
stesso il cambiamento del mondo. I l suo intendiamministrazione, che l'unificazione portò ad un mutamento
l'inferno, i l paradiso esistono e necessariamente
più radicale e profondo che non il semplice avvicendamento
mento non è quello d i intimidirci e incoraggiardelle istituzioni e delle persone al vertice del potere politico.
esistono
p e r c h é noi siamo veramente liberi di
ci. Vuole scuoterci dalla falsa sicurezza di sé, ma
I risultati immediati di questo ricambio nel personale della
scegliere:
liberi d i scegliere tra amore ed egoiprima d i tutto vuole richiamarci e incoraggiarci.
polizia non sono sempre chiaramente percepibili, ma si può
smo.
L
a
perdizione
non è tanto un castigo,
Perciò ci d à la lieta notizia che la porta della salipotizzare che il quasi totale annientamento della polizia nelle
quanto la voluta permanenza in quella "durezza
provincie napoletane, contribuì, non poco, negli ultimi anni
vezza è aperta, t u t t i sono chiamati a varcarne la
dopo l'Unità, al successo del "grande brigantaggio" meridionad
i cuore" nella quale la persona si è volontariasoglia, ma ci dice anche che la porta è stretta,
le.
mente
chiusa davanti alla proposta salvifica, d i
per cui occorre fare un certo sforzo, una certa
D'altra parte, a parte l'originale nucleo piemontese e quel poco
fronte
alla porta ancora aperta, ma stretta.
fatica per entrare: la salvezza non è n é scontata
che restava delle altre precedenti istituzioni, l'Italia dovette
L'inferno è un permanente appello alla responcostruire la sua polizia partendo da zero. Sarebbe molto intené automatica. L a salvezza, la porta aperta, è
ressante conoscer da dove veniva questa nuova generazione di
sabilità
nell'uso della libertà, ma anche una
dono del Signore, lo sforzo per entrarvi è la
poliziotti, quale era il loro livello di addestramento e quindi la
perenne
sollecitazione alla conversione dal pecnostra collaborazione umana a questo dono.
loro professionalità. Forse un reclutamento inevitabilmente
cato
mentre
si è ancora in tempo, poiché D i o
"L'amore d i D i o deve incontrare l'amore attivo
così rapido, e di conseguenza poco selettivo, contribuì alla
non predestina nessuno a questa separazione
nascita di numerosi problemi che afflissero in seguito la
da parte dell'uomo" (T. Spidlik).
Pubblica Sicurezza, rendendola uno dei settori più criticati
definitiva
(cf. Catechismo
della
Chiesa
L a metafora della porta stretta è chiara:
della amministrazione italiana durante tutto il periodo liberale.
Cattolica, 1036-37).
attraverso la porta stretta non si passa senza
II più forte grado di discontinuità nel personale fu determinato
dall'odio della popolazione per gli agenti della polizia, diffuso
L a considerazione della possibilità d i una
disagio, senza cambiare qualcosa di sé: facendoun pò in tutta Italia e più accentuato nel Mezzogiorno; anche la
eterna perdizione sia per n o i l'occasione per
si "più sottili", più piccoli, piegandosi. I l Signore
commissione Giulini tentò di guadagnarsi la simpatia del popoprendere sul serio la proposta di salvezza che i l
non ci attira con inganni: apertamente egli ci
lo lombardo con l'epurazione, ampiamente pubblicizzata, delSignore ci fa e impegniamoci nella risposta deldice: "la vostra liberazione, la conquista della
l'apparato poliziesco. L'avversione diffusa e profonda nei confronti della polizia nasceva anche dall'immagine negativa dello
l'amore alla v o l o n t à del Signore che ci vuole
vostra salvezza, i l cammino della vostra felicità
"sbirro", formatasi per secoli nella società italiana e confermasalvi.
passa attraverso i l sacrificio e l'impegno della
ta dagli abusi commessi dalle polizie preunitarie durante la
conversione".
Se
la
porta
è
stretta,
dobbiamo
restaurazione e il risorgimento.
fare i n modo d i lasciare fuori tutta la nostra pre"Rimpiccioliscimi, Signore,
Questo strumento collettivo aiuta a capire, in parte, un fenomeno tipico dell'Italia, che non si riscontra negli altri paesi
sunzione di essere giusti. Si p u ò mangiare e bere
se sono ancora troppo alto,
industrializzati, cioè i l persistere di una immagine negativa
con i l Signore, ma se manca l'impegno per i l
affinché possa essere adatto
della Amministrazione della Pubblica Sicurezza non soltanto
proprio
perfezionamento
si
resta
tagliati
fuori
e
ad entrare attraverso al porta stretta del tuo
fra le classi inferiori, ama anche nei ceti socialmente più elevail dono del Signore rimane destinato agli altri, a
ti. Non è quindi giustificato affermare che sulla nuova polizia
Regno" (Averardo D i n i ) .
italiana ricadevano le colpe degli "sbirri" delle antiche tiranniquelli che ritenavamo g l i ultimi, i peccatori, i
di, rammarico che ricorrerà con frequenza anche nei dibattiti
pagani... G l i u l t i m i saranno i p r i m i nel Regno d i
parlamentari dell'Ottocento. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
zyxwvutsrqpo
Nel ducato di Modena e Reggio, dopo la fuga del duca, patrioti moderati, desiderosi di evitare ogni aspetto rivoluzionario
gestirono il passaggio al nuovo regime, cercando di conservare,
per quanto possibile, i l preesistente apparato burocratico. Lo
studioso Hughes ha però calcolato per il personale di polizia un
tasso di continuità inspiegabilmente molto più basso di quello
riscontato a Parma. Molto più complesse furono le trasformazioni dell'organizzazione della polizia nelle provincie napoletane e nella Sicilia, dove comparve un fenomeno assente
nell'Italia settentrionale e centrale: l'azione spontanea e violenta delle masse popolari che si scatenò contro la polizia, vista
come simbolo più immediato e odiato del vecchio regime. Già
prima dello sbarco di Garibaldi in Calabria, nel giugno 1860, in
un estremo, inutile, tentativo di arrestare il corso degli eventi,
Francesco I I annunciò la concessione di una costituzione e di
una amnistia e chiamò al potere un ministero liberale. Scoppiò
una spontanea sommossa popolare in Napoli e tutti gli uffici dei
commissari furono saccheggiati ed i loro contenuti spesso bruciati, mentre i poliziotti così sfortunati da non riuscire a scappare od a nascondersi furono ammazzati dalla folla. Queste violenze si allargarono rapidamente fino alla periferia della città
dove, i l 30 giugno, la polizia fu dovunque attaccata e vittima
della furia popolare. Questo odio non si dirigeva né contro i
militari né contro i gendarmi, ma colpiva solo i funzionari e le
guardie di Polizia.
Il governo non ignorava l'impopolarità di questa istituzione ed
una sua riforma, come già a luglio la concessione della costituzione, fu vista come una importante misura per migliorare l'immagine di un "nuovo" regime borbonico, di fronte ai successi di
Garibaldi in Sicilia. Così, i l 7 luglio, il ministro dell'interno
emise un decreto che dichiarava la volontà del re di una radicale riforma del personale di polizia, in modo da rispondere
alle finalità della sua istituzione; per sottolineare come il cambiamento progettato fosse radicale, era prevista anche una uniforme per gli agenti e le guardie dell nuova istituzione.
Seguirono provvedimenti concreti, con ufficiali posti in ritiro o
spostati in altri incarichi. Questo decreto ci rivela indirettamente i motivi dell'esasperazione popolare contro la polizia,
che offriva al popolo napoletano un volto fatto di abusi, estorsioni ed atti arbitrari.
E diffusa opinione che Liborio Romano, i l nuovo capo della
polizia, sostituisse i commissari ed i loro subalterni con camorristi. Dati l'odio pubblico ben conosciuto rivolto contro gli ufficiali della polizia borbonica, una loro conferma da parte da
parte del nuovo governo italiano non sarebbe stata possibile.
Simile fu i l destino della vecchia polizia siciliana; ed in Sicilia,
come a Napoli, una combinazione di fattori diversi, la violenta
azione popolare ed i provvedimenti amministrativi delle nuove
autorità, contribuì a determinare una forte discontinuità.
Anche prima dello sbarco di Garibaldi a Marsala, la polizia dell'isola, composta in maggior parte da personale napoletano, era
già stato oggetto di aggressioni diffuse e vari agenti avevano già
abbandonato i loro posti. Con i successi di Garibaldi, la caccia
alla polizia divenne generale e così le guardie e gli agenti, quando pure non persero la vita, furono costretti a fuggire o a
nascondesi ancor prima del conslidamento del nuovo governo
sull'isola.
Ma anche quei pochi che erano riusciti a conservare i loro posti
non furono risparmiati da Crispi, segretario di stato con
Garibaldi, i l quale, ancor prima della conquista di Palermo,
decretò una nuova organizzazione della polizia, basata sul sistema piemontese, con un questore e vari delegati in ogni provincia. In questi nuovi uffici non potevano essere conservati gli
impiegati del vecchio regime,ma si preferirono quegli elementi che avevano perso i l proprio posto dopo la rivoluzione del
1848. Questa prima radicale degli organici fu subito seguita da
una serie di provvedimenti minori e, nel primo anno dopo la
caduta dei Borboni, la polizia subì ben sei mutamenti struttu-
•
• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
XX
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
-zyxwvutsrq
27
EC ON OM I A
STORI A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
-
LETTERE - ARTI -
SCI ENZE
Magistri
a cura di FrancescozyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Non si può passar sotto silenzio il particolare cavallere"L'ULTIMO SPARVIERO DELL'IMPERO ITAsco che il suo abbattitore, il pilota Frost, si recò a troLIANO - AOI 1940/1941" zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
varlo in ospedale per congratularsi con lui. Quanti episodi, quanti aviatori intrepidi, valorosamente caduti per
una Italia che, purtroppo, oggi neppur li ricorda: eroi
r~k I~~k Autore è il Brig. Generale (T.O.) dell'Aero-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
davanti ai quali lo stesso nemico si inchinò ammirato. È
I
nautica Militare, Grande Invalido di Guerra e
un libro, questo che abbiamo presentato, che dovrebbe
Medaglia d'Argento al Valore Mili tare, il quale
essere conosciuto e letto dagli italiani più giovani perracconta in questo suo bel libro l'epica lotta contro preché insegna che la Patria non è una parola vuota, ma un
ponderanti forze nemiche di quanto restava della nostra
Bene per il quale, quand'essa chiama, vai la pena di batAviazione in quello che fu l'Impero italiano d'Etiopia
tersi fino al sacrificio di sé. Noi confidiamo ardentemennella 2 Guerra
te che soprattutto i popoli europei non abbiano mai più
M o n d i a l e . Si
a dilaniarsi fra loro. E, tuttavia, gli insegnamenti che si
può ben dire,
ricavano dal libro del Patri sono altissimi: come migliaia
parafrasando
e migliaia di soldati versarono il sangue per l'Italia, i suoi
una nota terrefigli devono oggi servirla con il loro identico spirito di
stre, che davvededizione, ma con le armi del lavoro, dell'intelletto, delro,
prima
di
l'onestà e delle virtù civiche perché essa, parte non
cedere le armi,
marginale del contesto politico continentale, sia sempre
l'Arma azzurra
più apprezzata e onorata nel mondo.
sparò fino all'ultima cartuccia,
infliggendo, co" C O N V E R S I O N E - una storia personale"
munque,
seri
di Leonardo
Mondadori
e Vittorio
Messori
danni agli InArnoldo
Mondadori
editore - pp. 170
glesi. Artefici e,
per un pezzo,
nomi famosi nel campo dell'editoria, il
pressoché
un
J
1
primo,
del giornalismo e dell'indagine storicoincubo per gli
I
S
religiosa, l'altro. È noto che la Mondadori è,
aviatori britannioggi, di proprietà altrui, ma forse non altrettanto che
ci, furono pochi
Leonardo, forte
bombardieri SM79, detti "Sparvieri". Le cause dell'esile
del
nome illustre
spessore quantitativo militare in AOI, si dovettero in
e di una eccegran parte all'isolamento in cui vennero improvvisamendi Salvatore
Patri - IBN Editore
in Roma - pp.
175
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
a
u e
te a trovarsi le nostre Forze aero-terrestri all'inizio della
guerra. Esse dovettero affrontarla con quel che avevano, cioè poco, non potendo più ricevere dalla madrepatria il più pallido dei rinforzi. Eppure si batterono leoninamente, stupendo il nemico. Non si contarono gli episodi di estremo valore e le imprese della sparuta aviazione. L'Autore era, all'epoca un giovanissimo Aviere
Scelto motorista, intelligente e ricco di entusiasmo. Il
"suo" Sparviero fu l'ultimo ad essere abbattuto dopo
uno spietato duello con un Hurricane, un tipo di caccia
dalle eccezionali prestazioni. L'estrema battaglia aerea
raggiunse vertici di supremo spasimo. Il Gen. Patri la
racconta suscitando nel lettore vibranti fremiti di
pathos. Egli si salvò a stento dalla morte, ma sopportò
con grande dignità ben 67 mesi di prigionia perché volle
restare pervicacemente fedele al giuramento prestato.
28
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
dadori appunto, che non ha rifiutato di rispondere con
prontezza alla chiamata del "Dio transeunte". Egli, cattolico molto all'acqua di rose, era stato tutt'altro che un
osservatore della Parola fino al momento del "richiamo". Probabilmente, avrebbe fatto volentieri a meno di
proporsi all'attenzione del vasto pubblico se il grande
scrittore e giornalista cattolico Vittorio Messori, in
fondo anche lui un convertito, non lo avesse di proposito incontrato con il saggio fine di segnalare la vicenda
alla meditazione del più gran numero possibile di lettori. Ne è nato un libro intervista, il cui contenuto, per l'elegante scrittura che contraddistingue il Messori e per
la disponibilità dell'editore a parlare della sua "avventura", è ricchissimo di contenuti esistenziali e di insegnamenti. Leonardo Mondadori non vi appare nella veste di
"predicatore", contraria alla sua natura schiva e distinzione intellettuale, bensì nell'aura serena ed umile del
figlio tornato entusiasta all'abbraccio del Padre. Certo,
senza la minima ombra di rispetto umano, quel deteriore atteggiamento mentale dal quale pur tanto degne
persone sono in vario modo impedite dal testimoniare
apertamente la Fede.
T E L E
C E L E B R I
di Agnese
" SAN
W
zyxwvut
Orione
MICHELE
ARCANGELO"
zy
di
Guido
Reni
" ...vorrei aver avuto il
pennello
angelico,
o
forme del Paradiso per
formare l'Arcangelo, o
vederlo in cielo; ma io non ho potuto salir tant'altro, ed invano l'ho cercato in terra. Sicché ho
riguardato in quella forma, che sull'idea mi sono
stabilita" . zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQP
Queste frasi, tratte da una lettera scritta da Guido
Reni (Anversa, Belgio 1540 - Bologna 1619) al maestro d i casa del papa Urbano V i l i , riassumono pienamente i l pensiero del pittore. La fama d i questo
Il colloquio fra i due personaggi scorre dolcemente
artista, guadagnata dalle grandi committenze e
come il murmure d'acque chiare di torrentelli montani,
dalla sua abilità d i pittore, lo ha portato a diventare
che prefigurano, tuttavia, il maestoso fiume nel quale
modello
anche per i pittori del Neoclassicismo, ma
andranno a confluire: il Dio trino ed unico, amoroso ed
con i l Romanticismo ha subito un crollo perché nei
esigente, che, ritrovato, trasforma radicalmente una
suoi dipinti è stata vista solo una perfezione estevita, altrimenti grigia nonostante i lustrini, in un torrenriore priva d i sostanza. Ciò non è propriamente
te d'amore.
vero: Guido Reni ha sempre cercato con tenacia u n
Si impone, ad un certo passaggio del colloquio, una
tipo d i pittura che gli rendesse possibile la rappredomanda che potrebbe apparire inquietante: come,
sentazione d i figure divine. I l Reni non si sente
cioè, possa un uomo famoso e non certamente povero
all'altezza d i raffigurare
personaggi come
di mezzi di sostentamento e, per di più, massimo
l'Arcangelo Michele; quindi recupera la bellezza
responsabile d'una casa editrice tra le maggiori, se non
antica e assoluta del Rinascimento, che a sua volta
LEONARDO M ONDADORI
faceva riferimento al classicismo romano. Nella
la maggiore in senso assoluto, dell'industria editoriale
VITTORIO M ESSORI
scelta stilistica e tematica, infatti, l'impronta raffaelitaliana, esser fedele seguace del Vangelo. La risposta è
lesca
è evidente. I toni grigio-argentei che carattesolo in apparenza stupefacente perché, nell'intramontarizzano
la sua pittura, le trasparenze e le sfumature
bile luce divina, si riallaccia al pensiero d'un Francesco
dei colori fanno anche capire come i l pittore abbia a
di Sales, più recentemente e modernamente riproposta
lungo studiato la statuaria classica.
dal neo canonizzato Escrivà da Baleguer: ogni cristiano
Nell'opera è visibile la grande abilità d i questo artipuò perseguire la santità nello stato in cui gli incogniti
sta, per le scelte coloristiche ma anche per l'impodisegni di Dio lo hanno collocato. "Il privilegio dello stastazione scenica. Un'unica diagonale, partendo
tus economico e sociale - riferiamo le parole a pagina
dalla mano dell'arcangelo, divide a m e t à la compo151 del volume - non è una colpa di rinnegare ed espiasizione creando u n perfetto equilibrio.
re, bensì un'opportunità da far fruttare, in vista di quel
La commissione d i questo dipinto venne fatta da
una stori a p e r s o n a l e zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
rendiconto finale che scruterà 'i cuori e le reni' ". Non è
Antonio Barberini, cardinale Sant'Onofrio, fratello
di Urbano V i l i , che, essendo dell'Ordine dei
un'espressione di Leonardo, ma del "pur austero e non
Cappuccini, intese collocarla nella
Chiesa
certo lassista" suo direttore di coscienza. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
dell'Ordine a Roma, dove la tela si trova tuttora.
zionale esperienza, ne è il direttore
generale:
colui al quale
spettano la concezione dei piani
e le fondamentali decisioni.
Questo libro
- come sottolineato nel risvolto
di copertina - è
"il racconto del
ritorno alla Fede" di un uomo,
« t> \ l» \ t« > H Ì zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Leonardo Mon-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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29
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di cinque anni dalla cassazione del rape) ALTRE INDENNITÀ COLLEGATE AL
RICONOSCIM ENTO DELLA CAUSA DI SERporto di impiego elevati a dieci per le
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
a cura di Francesco
P. Bruni zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
VIZIO
invalidità derivanti da infermità ad etioLe disposizioni sopra riportata si
patogenesi non definita o idiopatica (Art.
anche ai procedimenti per la
applicano
l'Amministrazione, da un medico di fidu2). '
" REGOLAM ENTO RECANTE SEM PLIFICAZIONE DEI PROCEDIM ENTI
concessione a qualsiasi titolo di indennicia.
PER I L RICONOSCIM ENTO DELLA DIPENDENZA DELLE INFERM ITÀ
tà collegate alriconoscimentodi causa di
c) TERM INI PER LA PRESENTAZIONE
In caso di mancata partecipazione del
servizio.
DA CAUSA DI SERVIZIO, PER LA CONCESSIONE DELLA PENSIONE
medico di fiducia o di assenza del dipenDELL'ISTANZA DI EQUO INDENNIZZO
I l personale giudicato permanentedente aLla visita per giustificati motivi, la
Diverse modalità e termini sono state
PRIVILEGIATA ORDINARIA E DELL'EQUO INDENNIZZO, NONCHÉ PER
mente non idoneo al servizio nella forma
Commissione convoca i l dipendente per
previste
per
la
presentazione
della
istanI L FUNZIONAM ENTO E LA COM POSIZIONE DEL COMITATO PER LE
parziale, resta in posizione di aspettativa
una nuova visita da effettuarsi entro
za di equo indennizzo. Questa, infatti,
PENSIONI PRIVILEGIATE ORDIN ARIE" zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
fino
all'adozione del provvedimento di
trenta giorni dalla prima.
può essere presentata contestualmente
riconoscimento
o meno della dipendenza
Qualora si verifichi l'ingiustificata
alla domanda di riconoscimento, entro
da
causa
di
servizio.
I l termine per la preassenza del dipendente alla visita, la
corredata della documentazione prodotta
Con i l DPR 29 ottobre 2001 n. 461,
dieci giorni dalla comunicazione che la
sentazione del ricorso relativo all'accertaCommissione redige processo verbale e
dall'interessato, alla Commissione terripubblicato sulla G.U. del 7 gennaio c.a.,
pratica è stata inviata con relazione al
mento dell'idoneità al servizio, è di dieci
restituisce gli atti che dovranno essere
torialmente competente in relazione
è stato approvato i l Regolamento in
Comitato di verifica per le cause di servigiorni
dalla comunicazione del verbale
inviati al citato Servizio Trattamento di
aLL'Ufficio di ultima assegnazione del
oggetto, che è entrato in vigore il giorno
zio (Art. 7 c. 2), ovvero entri sei mesi
della
Commissione
medica (Art. 19).
Pensione e di Previdenza - Divisione
dipendente ovvero, se i l dipendente è
22 gennaio c.a.
dalla data di notifica del provvedimento
questo
Dipartimento
per
l'emisQuarta
di
pensionato
o
deceduto,
alla
residenza,
Al riguardo si ritiene opportuno fornidi riconoscimento (Art. 2 c. 6).
sione del provvedimento di accertamento
rispettivamente del pensionato o dell'af ) TUTELA DELLA RISERVATEZZA
re delle prime indicazioni circa gli ademNei primi due casi i l procedimento si
negativo della causa di servizio.
vente diritto, entro trenta giorni, dandoIn materia di riservatezza, i l nuovo
pimenti che il Regolamento pone a carico
estende anche alla definizione della
L'interessato, ricevuto il suddetto provvene comunicazione all'interessato entro i
Regolamento,
in applicazione dell'art. 22,
degli Uffici interessati alla trattazione
richiesta di equo indennizzo e si concludimento negativo, può reiterare la
successivi dieci giorni.
comma
3-bis,
della legge 31 dicembre
delle pratiche.
de con l'adozione di un unico provvedidomanda di riconoscimento qualora non
1996,
n.
675,
identifica le tipologie di
Con particolare cura devono essere stiIn via preliminare ed in sintesi, si può
mento (Art. 2 e 3 e Art. 14 c. 3).
sia decorso il termine di decadenza previdati sensibili e di operazioni strettamenlati i rapporti informativi sui servizi preaffermare che le nuove regole raggiungaNel caso in cui, invece, i l procedimensto per la presentazione delle istanze di
te pertinenti e necessarie in relazione
stati, al fine di una corretta valutazione
no l'obiettivo di semplificazione preveto si concluda con l'adozione di un decrericonoscimento (Artt. 6 e 7).
alle finalità perseguite. I dati personali
circa l'esistenza o meno di un nesso tra
dendo:
to di riconoscimento, esso costituisce
idonei a rivelare lo stato di salute dei
l'attività svolta e l'infermità sofferta.
- la pronuncia, esclusivamente medica,
accertamento definitivo anche nell'ipotesoggetti interessati, possono essere tratDovrà, inoltre, essere scrupolosamente
b) GESTIONE DELLE ISTANZE NELLA
da parte delle previste "Commissioni
si di successiva richiesta di equo indentati nei casi previsti.
allegata ogni documentazione concerFASE TRANSITORIA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
sanitarie" utilizzando un modeLlo di
nizzo e di trattamento pensionistico di
nente l'infermità.
1 ) Istanze presentate prima del 22- 1- 2002
verbale prestabilito che riguardi conteAi sensi degli artt. 3 e 4 del D. Lgs. 11
privilegio (Art. 12).
Il
verbale
compilato
dalla
I procedimenti relativi a domande di
stualmente la data di conoscibilità e
maggio 1999, n. 135 possono essere
La richiesta di equo indennizzo può
Commissione verrà trasmesso al Servizio
riconoscimento di causa di servizio e
effettuate operazioni di raccolta, registabilizzazione delle infermità, la clasessere proposta dagli eredi del dipendenconcessione dell'equo indennizzo, nonché
Trattamento di Pensione e di Previdenza sifica, l'idoneità al servizio del dipenstrazione, organizzazione, conservazione,
ti deceduto, anche se pensionato, entro
Divisione Quarta di questo Dipartimento,
di riconoscimento di trattamento di penmodificazione, estrazione, utilizzo, blocdente;
sei mesi dal decesso (Art. 2).
unitamente a copia conforme della
sione privilegiata e accertamento di idoco, cancellazione e distruzione dei dati.
- che il parere del Comitato di verifica per
Entro cinque anni dalla data di notifidomanda corredata dei rapporti informaneità al servizio presentate all'AmmiEventuali operazioni di selezione, elabole cause di servizio, vincolante per
ca del provvedimento di concessione deltivi e delle relativi documentazioni, ove
nistrazione in data antecedente i l 22
razione e comunicazione dei dati sono
l'Amministrazione, concerne la dipenl'equo indennizzo i l dipendente, nel caso
esistenti (Art. 5).
gennaio 2002, saranno definiti nel rispetconsentite solo previa indicazione scritta
denza da causa di servizio de He inferdi aggravamento della menomazione delto dei termini procedurali previgenti, ma
dei motivi. È previsto che sarà resa pubmità, ovvero delle lesioni o delle morti;
I l dipendente o l'avente diritto in caso
l'integrità fisica, psichica o sensoriale,
sulla base dei pareri delLe Commissioni
blica la lista dei soggetti ai quali i dati
di morte del dipendente, può presentare,
- che l'adozione del provvedimento finale
può, per una sola volta, chiedere
mediche e del Comitato di verifica per le
sensibili possono essere comunicati.
contestualmente alla domanda di riconocompete all'Amministrazione centraLe,
all'Amministrazione la revisione dell'equo
cause di servizio emessi secondo quanto
Resta confermato quanto previsto dalla L.
scimento, certificazione medica concersalva la possibilità di decentrare taluni
indennizzo
già concesso secondo le proprevisto
dal
nuovo
Regolamento
(Art.
n. 135/99 in ordine alle misure da adotnente l'accertamento dell'infermità, rilaadempimenti istruttori;
cedure indicate dal Regolamento in que18).
tare per la tutela della riservatezza in
sciata da una delle Commissioni mediche
- che i l riconoscimento della dipendenza
stione
(Art.
14).
casi di infezione da HIV o di AIDS (Art.
presso
le
aziende
sanitarie
locaoperanti
da causa di servizio dell'infermità o
4).
li non oltre un mese prima della data di
2) Istanze presentate prima del 20- 1- 2002
lesione costituisce accertamento definid) PROCEDIMENTO D' UFFICIO
presentazione della domanda stessa.
Rimangono sostanzialmente confermativo anche nell'ipotesi di successiva
Premesso quanto sopra, i l dipendente
È l'Ufficio di appartenenza a dover
te le modalità previste per la presentaIn tal caso l'Ufficio d'appartenenza
richiesta di equo indennizzo e di trattache non abbia già dichiarato, nella
avviare i l procedimento per i l riconoscizione delle domande da parte del dipeninvierà la documentazione alla Commismento pensionistico di privilegio.
domanda di riconoscimento o in altra
mento nel caso in cui risulti che un prodente che abbia subito lesioni o contratsione medica e, contestualmente, al citacomunicazione comunque attinente al
to infermità, ovvero per l'avente diritto
prio dipendente abbia riportato lesioni
to Servizio Trattamento di Pensione e di
A) ISTRUTTORIA Gener al i t à, parziale
procedimento, i l consenso per la trattain caso di morte del dipendente.
Previdenza - Divisione Quarta di questo
per certa o presunta ragione di servizio o
decent ram ent o
zione e comunicazione dei dati personali
Dipartimento, per l'ulteriore inoltro al
abbia contratto infermità nell'esporsi,
L'interessato dovrà presentare domanAllo scopo di concorrere alla riduzione
da parte degli uffici competenti, entro i l
Comitato di verifica per le cause di serviper obbligo di servizio, a cause morbigeda scritta all'Ufficio presso il quale presta
termine di dieci giorni dalla ricezione
dei tempi di trattazione delle pratiche e
zio (Art. 8).
ne e dette infermità siano tali da poter
servizio entro sei mesi daLla data in cui si
con riferimento a quanto previsto in terdella comunicazione che la propria pratiè verificato l'evento dannoso o da quella
divenire causa di invalidità o di altra
Al dipendente deve essere comunicata
mini di istruttoria dal Regolamento in
ca è stata trasmessa alla Commissione
in cui ha avuto conoscenza dell'infermità
da parte della Commissione la data di
menomazione dell'integrità fisica, psichiesame (Art. 5, c. 2), resta confermato
territorialmente competente (Art. 5), o al
o della lesione (Art. 2).
effettuazione della visita con anticipo
l'attuale decentramento alle Questure
Comitato di verifica per le cause di servica o sensoriale ovvero in caso di morte
non inferiore a dieci giorni.
delle competenze relative alla prima fase
zio (Art. 7), può presentare opposizione,
La disposizione precedente si applica
del dipendente quando i l decesso è avveistruttoria, per cui l'Ufficio che riceve la
con effetto sospensivo del procedimento.
L'interessato può essere assistito
anche quando la menomazione deLl'intenuto in attività di servizio e per fatto
domanda di riconoscimento la trasmette,
Tale disposizione si applica anche nel
grità fisica si manifesta entro i l termine zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
durante la visita, senza oneri per
traumatico ivi riportato (Art. 3).
30
-
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
caso di avvio del procedimento d'ufficio.
Si sottolinea che, in calce alla nota di
comunicazione dell'avvenuto inoltro della
pratica alla Commissione, dovranno essere indicate le misure prescritte per la
tutela dei dati, con rinvio all'Art. 4 del
Regolamento in esame.
Nel caso di accertamento diagnostico
di infezione da HIV o di AIDS, i l
Presidente della Commissione dovrà
interpelLare l'interessato per i l consenso,
da sottoscrivere specificamente a verbale, circa l'uLteriore prosecuzione del procedimento (Art. 6 c. 8).
g) COM UNICAZIONE TRA UFFICI PER
VIA TELEM ATICA
È previsto che le modalità di comunicazione fra gli uffici coinvolti nel procedimento vengono effettuate per via telematica.
Eccezioni a tale procedura di comunicazione devono essere motivate nella
nota di trasmissione degli atti stessi.
Anche i l dipendente può chiedere che le
comunicazioni relative al procedimento
stesso, da parte degli uffici competenti,
avvengano per via telematica, fornendo a
tal fine i dati necessari.
In caso di trasmissione in forma cartacea, il verbale contenente la diagnosi clinica, deve essere inserito in plico chiuso
ed allegato alla nota di comunicazione
(Art. 13).
Delineata in sintesi la portata del
nuovo Regolamento deve essere tenuto
presente che l'Art. 6, c. 13, del D.P.R.
461/2001, in esame, prevede l'emanazione di un Decreto del Ministero
dell'Economia e delle Finanze che stabilisca, i criteri organizzativi per l'assegnazione delle domande di riconoscimento
agli organismi di accertamento sanitario
indicati dalle nuove disposizioni che
dovranno pronunciarsi con uno schema di
verbale unificato, allo scopo di rendere
uniformi le modalità di svolgimento dei
lavori e con la specificazione delle tipologie di accertamenti sanitari eseguiti.
In attesa della pubblicazione di tale
decreto può ritenersi prorogata la procedura concernente l'invio della pratica alla
competente Commissione Ospedaliera per
l'emissione del prescritto verbale di
accertamento sanitario.
Si prega di voler dare alla presente circolare ampia diffusione, onde assicurare
l'informazione alla categoria interessata
ed uniformità di trattamento delle pratiche. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTS
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
•
-
31
la possente costruzione gotica del Duomo, edificazione iniziata nel
1280 in forme romaniche da maestranze lombarde, proseguito nel
1340 in forme gotiche da maestranze sveve ed ultimato intorno il 1400,
conil campanile alto 65 metri dalla svettante cuspide traforata del 1519.
All'interno trovo vari affreschi ed opere d'arte. Nella cripta sotto l'altare
è sepolto l'arciduca Ranieri d'Austria, viceré del Lombardo Veneto dal
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
1818 al 1848 e morto a Bolzano nel 1853.
Proseguendo, nelle vicinanze vi è Piazza dei Dominicani con l'omonima chiesa, simbolo più eloquente di una città nata e cresciuta a
cavallo fra sensibilità e culture diverse, architetture gotiche nordiche del
convento del XIII secolo, ma decorate con affreschi di scuola giottesca,
come la splendida cappella di San Giovanni. Vicinissima alla chiesa dei
Domenicani la chiesa dei Cappuccini dedicata a Sant'Antonio da
Padova costruita nel 1600 dove prima sorgeva Castel Wendelstein dei
conti del Tiralo.
L'itinerario ora mi porta in Via Goethe, essa divide Piazza dei
Domenicani dalla vivace e coloratissima Piazza delle Erbe, dove mi soffermo a guardare una rassegna di primizie mediterranee e specialità
tirolesi.
Alle spalle di Piazza delle Erbe raggiungo chiesa dei Francescani,
complesso gotico del 1300 dove trova posto la cappella di Sant'Eraldo,
frequentata secondo una credenza, dal giovane San Francesco in compagnia di suo padre. Da lì scendo in Via Dr. Joseph Streiter, insigne
poeta, giurisprudente e sindaco della città nella seconda metà del
1800, strada parallela a via Portici, dove si notano i vecchi banchi in
marmo bianco del mercato del pesce, proseguo in Via Bottai, una delle
più tipiche del centro storico per le originali insegna in ferro battuto, le
numerose locande e le botteghe che ancora la caratterizzano; all'estremità nord di via Bottai, inserito nell'alto edificio gorico del 1512
costruito per conto dell'imperatore e conte del Tiralo Massimiliano,
trovo il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige.
B O L Z A N O
POETA D E H DOiLOMm FRA STORIA E ÌEMmm
di Sal vat o r e Pal er m o
mato dalla zona monumentale e, più oltre, dal quartiere signorile di
rrivo nel Capoluogo di provincia della Regione Trentino Alto
ville e giardini. A sud di questo si sviluppa il quartiere moderno e, più a
Adige e trovo una città di circa centomila abitanti, situata in
valle, il folto gruppo delle case popolari, il centro industriale con stabiun'ampia conca lussureggiante a 262 metri s.l.m. nel punto in
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
limenti tessili e meccanici, dei materiali edili, della ceramica e del mobicui il torrente Tàlvera confluisce nell'lsarco e questo nell'Adige, incornile.
ciata da imponenti montagne: il Catinaccio, le Dolomiti, lo Sciliar da
Entro nel cuore pulsante della vita commerciale di Bolzano "I Portici",
forme e colori fantastici e da paurosi strapiombi. Attualmente la sua
considerato uno dei centri acquisti più rinomati della regione con negoprovincia gode d'ampia autonomia amministrativa all'interno della
zi raffinati ed eleganti, in stile tradizionale e moderno con costruzioni
stessa Regione a statuto speciale. Il tedesco è lingua ufficiale parlata
ornate riccamente ed impreziosite dagli "Erker" si tratta di quella sporaccanto all'italiano e sento che è presente anche una minoranza ladigenza verso l'esterno di un ambiente a modo di balcone ma chiuso da
na.
vetrate, è una delle strutture più caratteristiche e tipiche dell'architettuGuardo la città vecchia che si espande nel triangolo tra l'Isarco ed il
ra alpina. Passeggiando per il centro, oltre a via dei Portici m'inoltro in
suo affluente Tàlvera: alla destra del torrente si trova il rione Tiberio forvie adiacenti, tra cui Piazza Walther, chiamata anche il "salotto buono",
voluta da re Massimiliano di Baviera nel 1808 ove al centro troneggia la
statua del poeta tedesco, in quei quattro passi è racchiusa la storia
quasi millenaria di una città nata per gli scambi, il commercio, lo shopping.
Ammiro luoghi interessanti e pieni di storia: Piazza del Grano, già
nel passato mercato del grano e d'altri prodotti agricoli, è il più antico
nucleo urbano attorno al quale sorgeva il castello - palazzo dei principi, vescovi di Trento - demolito nel 1277 oltre alla chiesa di Sant'Andrea
demolita anch'essa nel 1785; su un lato della piazza si erge uno degli
edifici più pittoreschi di Bolzano: la casa della Pesa del 1634; Piazza
Mercantile conia costruzione barocca dell'omonimo Palazzo, sede del
Museo che ripercorre la storia economica della città; Piazzetta e Via
della Mostra, la strada "ricca" del centro, in cui i più famosi esponenti
della borghesia costruirono nel corso del rinascimento palazzi, come il
Campofranco, il Menz, oggi sede della Banca Commerciale Italiana, il
Palazzo Pock già sede del più prestigioso albergo cittadino
"Kaiserkron" ed ora dell'omonimo ristorante; la via è caratterizzata da
un breve tratto di portici dove si trovavano il carcere e l'alloggio della
guardia.
Tra le diverse chiese cittadine che mi accingo ad esplorare fa spicco
A
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
Per completare la descrizione del centro cittadino cito anche la chiesa di San Giorgio dell'ordine teutonico e la chiesetta di San Giovanni in
Villa, custode d'affreschi eseguiti nel Trecento da artisti locali che fondono tradizioni nordiche e influssi giotteschi; il Palazzo Municipale di
stile neobarocco del 1907, la cui piazza è contornata dalle belle facciate con decorazioni a stucco in stile rococò delle case che la contornano.
Attraversato il Ponte Tàlvera ho di fronte la possente mole del
Monumento alla Vittoria del 1926, voluto dal governo fascista per esaltare la vittoria italiana sull'Impero Austro-Ungarico. Sul retro del monumento, un parco e la piazza della Pace, attorniata da edifici monumentali. Tale piazza, ogni sabato, è meta di turisti provenienti da molte
regioni d'Oltralpe per il mercato settimanale, proseguendo per i portici
di Corso Libertà incontro piazza Mazzini, con un bronzo a lui dedicato.
La passeggiata è lunga ma interessante, attraversando il torrente
mi ritrovo nel rione Gries, comune autonomo fino al 1925 ed un tempo
rinomata stazione climatica, con parchi, ville, giardini e vigneti, ora stupendamente integrato nel centro cittadino e predominato dall'omonima piazza, sul cui lato, fiancheggia il complesso architettonico
dell'Abbazia dei Benedettini di Muri-Gries. Nelle immediate adiacenze
l'Abbazia di Sant'Agostino e la Vecchia Parrocchiale edificio tardo-gotico del 1400 che custodisce un importante gioiello artistico: l'altare gotico di Michael Pacher. Sempre a Gries, di grande interesse naturalistico,
per la loro flora mediterranea, sono le passeggiate del Guncina. Ora
vado a dare uno sguardo ai musei di Bolzano. Il Museo Civico con ricche collezioni storico-artistiche della vita quotidiana nei secoli scorsi. Il
Museo Archeologico che documenta l'intera storia della provincia dal
Paleolitico fino all'apoca Carolingia, molto conosciuto perché conserva
l'uomo venuto dal ghiaccio (Oetzi), un cacciatore di 5300 anni fa. La
mummia è custodita in una della ad alta tecnologia, ad una temperatura costante di sei gradi sotto zero, affascinante anche il suo corredo:
un copricapo, frecce, la faretra, un'ascia e persino le singolari calzature. Nel Museo di Scienze Naturali è rappresentata, attraverso milioni
d'anni di storia, l'affascinante genesi delle Dolomiti e del territorio altoatesino. Il Museo Mercantile, allestito nel prestigioso Palazzo Mercantile,
sede del primo tribunale per contenziosi commerciali, ripercorre la storia economica della città.
Brennero, di Resia e di Dobbiaco, fa di Bolzano un grande nodo di
comunicazioni commerciali e turistiche, che hanno dato impulso ad
ogni settore della sua vita economica. La città è meravigliose, la sua
campagna all'epoca della fiuritura dei frutteti e della raccolta della frutta, ed in particolare delle mele e vigneti di gran pregio, presenta uno
spettacolo raro ed incantevole. È una città con vegetazione tipicamente mediterranea e la roccia viva delle Dolomiti e del Catinaccio. Una fitta
rete di piste ciclabili sfiora la città attraverso parchi, vigneti e frutteti
arrampicandosi anche sulle pendici della conca ove è insediata.
Ovunque cada il mio sguardo, all'orizzonte o sulle pendici del territorio, scorgo un immancabile castello, essi sono la traccia di un glorioso ed anche drammatico passato di conflitti, se ne contano circa 800 in
tutto l'Alto Adige. Bolzano ne custodisce alcuni fra i più ricchi e carichi
di storia: Castel Roncolo, edificato nel 1237 su uno spuntone di roccia,
più volte ampliato e restaurato conserva splendidi affreschi con scene
di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita
quotidiana; Castel Mareccio, immerso in un vigneto d'uve pregiate, con
incantevole vista sul Catinaccio o Rosengarten (in gergo germanico
chiamato anche Giardino delle Rose per i suoi tramonti di fuoco),
ristrutturato negli anni '80 ed adibito a centro congressuale; Castello
Firmiano, considerato l'emblema dell'Alto Adige. Il suo nome originario
Formigàr (dal latino formicaria) deriva da un fatto storico accaduto nel
945. Fu fortilizio dei vescovi di Trento, poi nella seconda metà del 400
del duca Sigismondo il Danaroso, conte del Tiralo, che lo trasformò nel
più grande e prestigioso dei suoi castelli, denominandolo
Sigmundskron (corona di Sigismondo). Recentemente è stato acquistato dalla Provincia Autonoma di Bolzano ed il noto scalatore e scrittore
Reinhold Messner è in procinto di realizzarvi il Museo della Montagna.
La città è collegata ai suoi dintorni da tre funivie, in pochi minuti, con
un pittoresco ed affascinante trasporto mi trovo immerco nell'aria purissima e frizzante dei prati soleggiati per respirare a pieni polmoni i delicati aromi dei boschi di San Genesio, dell'Altopiano di Renon e sul
Colle, da dove posso ammirare lo spettacolo fantastico delle sue imponenti montagne rosa punteggiate di neve.
Bolzano è anche elegante salotto d'incontro fra popolazioni diverse,
scambio di cultura, di musica e di spettacoli. Ogni anno si ritrovano giovani musicisti di tutta Europa nella sede delle orchestre giovanili europee, sotto la regia del maestro Claudio Abbado. "Bolzano Danza" è la
capitale europea del balletto, si ritrovano annualmente ballesini di tutto
il mondo per corsi, stages, happenings e sperimentazioni. L' "Haydn"
orchestra sinfonica regionale è il simbolo di una passione per la grande musica classica. Giovanissimi pianisti da tutto il mondo si affrontano in uno dei più prestigiosi concorsi per pianoforte intitolato a Ferruccio
Busoni.
A Bolzano è presente sin dal 1972 la nostra Sezione ANPS, ospitata,
in coabitazione con altri servizi, presso un'aula della locale Questura in
Via Marconi. Persistono pertanto le difficoltà logistiche, per i circa 100
Soci presieduti da Matteo Basso e dal segretario Pasquale Carrello, che
mi ha fatto da accompagnatore nel mio giro particolareggiato della
città. Essi sostengono difficoltà che valgono anche per una parte dei
Soci che formano il Gruppo di Merano ospitato presso il locale
Commissariato. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONM
•
La posizione privilegiata, all'incrocio di grandi via naturali del
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APPROVATE DAL CONSIGLIO NAZIONALE N E L L E RIUNIONI D E L 15 E 16 MARZO 2002
CIVITANOVA MARCHE (MC)
Presidente: Pietrella Fernando, in sostituzione di Mainelli Michele, dimissionario
MAGENTA (MI)
Consigliere: Costa Angelo, in sostituzione di Attanasio Michele, dimissionario
Sindaco Suppl.: Fortunato Franco, in
sostituzione di Terio Alfredo, dimissionario
PARMA
Segr. Economo: Surano Luigi assume
anche la carica di Economo, in sostituzione di Reale Corrado, dimissionario, il quale, però, non rinuncia alla
carica di Consigliere
PIACENZA
Consigliere: Mandorino Mario, in sostituzione di Carbone Paolino, confer. mato nella carica di Segr. Economo
ORISTANO
V. Presidente: Aresu Pietrino, in sostituzione di Secchi Salvatore, dimissionario
Segr. Economo: Albano Raimondo, già
cassiere, in sostituzione di Langiu
Pietro, dimissionario
CALTANISETTA
Consigliere: Lauricella Natale, in sostituzione di Barbarotto Aldo, dimissionario
GRUPPO DI APR5LIA (LT)
(NUOVA ISTITUZIONE)
Delegato: Barresi Silvio
OSTUNI (BR)
Segr. Economo: Parisi Tommaso, in
sostituzione di Chirulli Leonardo, il
quale rimane con la sola qualifica di
Vice Presidente
MACERATA
Sindaco Eff.: Marchitelli Pasquale, in
sostituzione di Carucci Franco, deceduto
ALESSANDRIA
Presidente: Ninetto Antonino
V. Presidente: Nese Angelo
34
_
Segr. Economo: Prestia Calogero
Consiglieri: Leotta Giorgio, Marchese
Giuseppe, Pappadà Cosimo,
Razzano Giuseppe, Salanitri
Giovanni, Toti Giuseppe, Viscusi
Carlo
Sindaci Eff.: Vita Carmelo, Martino
Ermenegildo
Sindaci Suppl.: Amelotti Luigi,
Guerriero Pellegrino
ASCOLI PICENO
Presidente: Nardecchia Angelo
V. Presidente: Accadia Ettore
Segr. Economo: Ranucci Antonio
Consiglieri: Rodilossi Giulio, Luciani C.
Pietro, Cacciapuoti Giuseppe,
Mandorino Francesco, Congedo Luigi
S., Palmisano Michele, Pagano
Alfonso, Vagnoni Pietro, Moliterno
Felice
Sindaci Eff.: De Marco Cesare
Augusto, Filiaggi Pietro
Sindaci Suppl.: Silvestri Sergio,
Prencipe Antonio
BIELLA
Presidente: Sciuto Salvatore
V. Presidente: Quaranta Michele
Consiglieri: Badalamenti Giacomo,
Campese Silvio, Laurino Pietro
Sindaci Eff.: Turco Armando, Dimonte
Antonio
Sindaci Suppl.: Aurilla Salvatore,
Costacurta Guido
CHIAVENNA (SO)
Presidente: Messina Rosario
V. Presidente: Marzio Giovanni
Consiglieri: Martelletti Aldo, Panacchia
Sandro, Del Barba Vittorio
Sindaci Eff.: Meo Raffaele, Desio
Riccardo
Sindaci Suppl.: Rogantini Cleto,
Ferrante Ezio
GENOVA
Presidente: De Pasquale Oronzo
V. Presidente: Bartolo Donato
Segr. Economo: Epifani Angelo
Consiglieri: Lombardo Antonio, Marino
Antonio, Mulas Elio, Repetti Dante,
Santalucia Pasquale
Sindaci Eff.: Garbarino Ivo, Marra
Alberto
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
Sindaci Suppl.: Piccione Pietro, Virdis
Ignazio
MATcRA
Presidente: Pellegrino Giovanni
V. Presidente: Acquasanta Francesco
Consiglieri: Digregorio Giuseppe,
Ruggieri Saverio, Digregorio
Leonardo, Giannico Angelo, Di Lecce
Vito
Sindaci Eff.: Mancino Francesco, Cea
Mauro
Sindaci Suppl.: Canzoniero Rocco,
Surdo Antonio
A "FIAMME D'ORO"
I Componenti della Sez.
di Moena
€
25,00
I figli del Socio Paolo Cerutti, deceduto in data
7-1-2002, a Bellinzaco
(NO), in memoria del
proprio genitore
€
34,00
A L L A S E Z I O N E DI T R I E S T E
La Socia Nina Bianco, per
onorare la memoria nel 1°
anniversario della morte
della collega Licia Zecchetti, Guardia della Polizia Femminile
€
25,00
A L L A S E Z I O N E DI FORLÌ
MESAGNE (BR)
Presidente: Romano Angelo
V. Presidente: D'Aloisio Giovanni
Segr. Economo: D'Aloisio Giovanni
Consiglieri: Dimida Cosimo, Perrucci
Alfredo Cosimo, Talema Franco,
Chisena Giuseppe
Sindaci Eff.: De Punzio Fernando,
Capraro Narsete
Sindaci Suppl.: Rubino Giuseppe,
Molfetta Carmelo
PISTOIA
Presidente: Cascio Domenico
V. Presidente: Scipioni Renzo
Consiglieri: Bruti Ettore, Franciosa
Damiano, Ruberto Giuseppe
Sindaci Eff.: Giordano Mario, Pacini
Alessandro
Sindaci Suppl.: Ciani Bonito, Riccio
Pietro
Pasquale Saucco
€
5,00
A L L A S E Z I O N E DI V E R B A N I A
Giovanni Alba
Stenio Barbierato
Giacomo Basso
Idalgo Betteo
Sandro Braganti
Davide Conti
Fabio Crivelli
Michele Felace
Nicola Ferrara
Giovanni Frattini
Angelo Garzoli
Giuseppe Guzzi
Linolrpi
Paolo Maffi
Andrea Marchisio
Pino Meneghin
Paolo Menzio
Edoardo Sacchi
Gilberto Tabarini
Emilio Taddei
Adele Teruggi
Wolmer Tondelli
€
9,81
€ 16,64
€ 11,62
€ 11,62
€ 11,62
€
9,81
€ 36,64
€
3,87
€ 25,82
€ 11,62
€ 11,62
€
9,81
€ 11,62
€ 24,56
€
3,87
€
3,87
€ 11,62
€
9,81
€ 11,62
€ 10,33
€100,00
€ 10,33
ROMA
Presidente: Caruso Francesco
V. Presidente: De Marco Salvatore
Segr. Economo: Cuccia Bartolomeo
Cassiere: Cangelosi Giuseppe
Consiglieri: Finili Flavio, Gatto
Francesco, Abate Giuseppe,
Giaquinto Vincenzo, Russo Antonino,
Muzi Giuseppe, Giangrande Antonio,
Minissale Giuseppe, Paolemilio
Giovanni, Bruni Francesco Paolo,
Traili Angelo
Sindaci Eff.: Bargellini Giuseppe,
Santilli Gaetano
Sindaci Suppl.: Cutrera Pietro,
Ingrassia Antonino
A L L A SEZIONE DI CALTANISSETTA
( AN N O 2001)
Giovanni Cutrufo
Salvatore Giugno
Giuseppe Malleo
Francesco Miceli
Salvatore Miraglia
Giuseppe Virgilio
Aldo Barbarotto
Giovanni D'Asaro
Giacomo Deleo
Salvatore Ciulla
Angelo Falzone
Rocco lozza
Vincenzo La Spisa
Angelo Leto
Giovanni Patti
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
50.000
50.000
50.000
50.000
50.000
50.000
45.000
45.000
45.000
45.000
45.000
45.000
45.000
45.000
45.000
Nicola Pignataro
Antonio Russo
Alfonso Frenna
Michele Amico
Francesco Gurgone
Vincenzo Acquaviva
Angelo Alaimo
Antonino Alfieri
Salvatore Amato
Emanuele Arnone
Angela Binanti
Pietro Binanti
Rosario Binanti
Vito Bruno
Adolfo Cambria
Michele Cammarata
Maurizio Cioffi
Michele Curatolo
Epifanio Di Blasi
Giovanni Di Dio
Santo Di Gangi
Alberto Di Leo
Cristoforo Di Nolfo
Calogero Di Pasquali ....
Giuseppe Donisi
Giovanni Dorè
Aldo Esposito
Pasquale Esposito
Gaetano Fantuzzo
Luciano Fiandaca
Giovanna Ficarra
Giuseppe Fonti
Giuseppe Galletto
Michela Giordano
Gesualdo Granata
Filippo Guarino
Vincenzo Impellizzeri ....
Cristoforo Incorvaia
Calogero Infurnari
Vincenzo Lauria
Rosa Liuzzo
Domenico Li Ranzi
Ignazio Lo Presti
Michele Lo Vetere
Angelo Marra
Emanuele Messina
Alessandro Milazzo
Rosalia Modica
Giorgio Moltisanti
Salvatore Montalbano ...
Salvatore Montana
Giuseppe Narbonese ....
Grazia Nicastro
Salvatore Nicolicchia
Salvatore Nicotra
Alessandro Pagano
Natale Palagonia
Silvestro Patanè
Concetta Pennisi
Vittorio Pennisi
Giuseppe Porrovecchio .
Salvatore Presti
Enrico Quintavalla
Francesco Ricotta
Luigi Russello
L. 45.000
L. 45.000
L. 35.000
L. 45.000
L. 35.000
L. 25.000
L. 25.000
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L. 25.000
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L. 25.000
L. 25.000
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L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
L. 25.000
Carmela Russo
Giuseppe Sabatino
Vincenzo Sanguedolce .
Vincenzo Sapienza
Antonino Scalia
Giovanni Sciascia
Salvatore Seminatore ...
Guido Serafini
Domenico Sinopoli
Nunziata Speciale
Rosario Spina
Mauro Taschetti
Maurizio Vancheri
Francesco Rosario Averna
Maurizio Cioffi
Leonardo Guida
Salvatore Pennisi
Salvatore Sapienza
Cosimo Anania
Lorenzo Firrera
Carmela Mendola
Domenico Adducci
Vincenzo Callari
Michele Calvagna
Antonio Cipollina
Giovanni Di Tavi
Michele Cordova
Salvatore luculino
Natale Lauricella
Carmelo Mazza
Cataldo Naro
Giuseppina Naro
Salvatore Picone
Domenico Pullerone
Stefano Randazzo
Antonietta Roma
Vincenzo Russo
Angelo Scaringi
Salvatore Viola
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
L.
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5.000
5.000
5.000
5.000
5.000
A L L A S E Z I O N E DI F I R E N Z E
Luigi Panerai
Salvatore Barravecchia .
Giuseppe De Caro
Bruno Crescio
G. Renzo Innocenzi
Liborio Aguglia
Cesidio Angelini
Sabino Bartolini
Antonino Basile
Pietro Giometti
Giuseppe Lascala
Luigi Margiotto
Mario Ferrari
Alvaro Galardi
Danilo Danzi
Gaetano Cardone
Francesco Landolfi
Filippo Lo Iacono
Vittorio Panicale
Giovanni Farratini
Mario Caserio
Quercetani
Fiorenzo Favale
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
51,65
25,82
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12,91
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10,33
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10,33
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5,16
5,16
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4,00
4,00
2,58
-
35
UE M ED AGLIE
R ACCON TAN O
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
IL PO N TEFICE PA O LO III
(1534 - 1549)
DIRITTO:
P AV LV S I I I P O N T . M A X .
con
pivia le
e
inbronz o
-
mm.
41,3
-
c o n i a t a d e l C E S AT I - K r e s s 3 6 6 -
X V I . N e l c a m p o : busto a de stra de l
ponte fice
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
M e da glia
A
il
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
C o l i . P riva ta .
te sta
nuda .
M e da glia e me ssa pe r ricorda re
ROVESCIO:
E Y P AI E I .
IEPNH
Nel
ca mpo:
U na colonna de lla S e z ione mila ne se , A b b o Ricciardi e la m oglie , nonni pe r
la te rz a v o lta , con i due nipotini M a t t e o e R icca rdo e l'ultimo a rriva to Luca.
T a nti a ffe ttuosissimi v o ti a ugura li pe r nonni e piccoli.
l ' A n n o S a n to d e l 1 5 5 0 .
ZHNOE
C a nime d
nudo che ve rsa un va so di a m b r o sia
sui
gigli
un'a quila .
fa rne sia ni,
a
N oz z e d 'O ro pe r il S ocio de lla S e z ione di M a ssa e de lla co n so rte A n n a
de stra
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
G iusti. A u g u ri vivissimi.
di A n t o n i o Cotroneo
Socio della Sezione di Imola
lessandro Farnese, nato a Canino (Viterbo) il 1468, morto a Roma
nel 1549, Protonotario apostolico (1491) tesoriere generale
(1492), cardinale diacono (1493), legato del patrimonio (1494), vescovo di Corneto e Montefiascone (1499), legato nella Marca d'Ancona
(1502), Vescovo di Parma (1509), di Tuscolo (1513), di Benevento
(1514), di Ostia (1524), Papa del 1534.
Dovette la sua elezione alla sua indipendenza di fronte a Francia e
Impero, che poi come pontefice si sforzò di conciliare ai suoi seri sforzi di riforma fin dal vescovado di Parma, alla grande influenza goduta
durante il pontificato di Clemente VII.
Il primo frutto della sua politica di mentalità fra Francia e Impero fu
la conclusione della tregua di Nizza (1538), opera sua, benché fosse
escluso dalla conclusione, fra la successiva pace di Crepy (1544). I rapporti con gli altri Stati Europei e Italiani furono in funzione della politica generale di pacificazione e neutralità e dell'indirizzo di riforma e di
reazione contro il protestantesimo (in favore dei quattro figli: Costanza,
Pier Luigi, Paolo, Ranuccio, avuti prima dell'imposizione degli ordini
sacri), di quell'anno in quest'ultima città, ormai con carattere non più
conciliativo, ma di aperta azione antiprotestante. Questa azione venne
accompagnata dalla organizzazione dell'inquisizione romana, rafforzata e resa indipendente dalle autorità locali tanto laiche che ecclesiastiche, con la bolla Licet Ab Inizio (1542), che segna l'inizio della controriforma. Di pari passo con il Concilio doveva procedere la riforma interna della Chirsa, che Paolo III agevolò creando cardinali ad essa favorevoli, come G. Contarini, C.P. Carfa, R. Pole, G. Morone, il Sadoleto. Dal
1534 aveva nominato due commissioni triunvirali, poi una quadriunvirale per la riforma generale e una duedecimvirale per la riforma degli
uffici, i cui progetti e i cui studi servirono di base alle riforme ulteriori.
Fu gran mecenate, dette grandioso impulso all'edilizia di Roma, e protesse erudita e letterati, a lui si deve la nomina di P. Bembo a Cardinale.
In vista del Giubileo del 1550 Paolo III promosse molti e imponenti lavori di restauro e di abbellimento di Roma, Michelangelo fu richiamato al servizio della Santa Sede e nominato primo architetto, scultore e pittore del Vaticano con una pensione vitalizia di 1.200 ducati.
Sempre per Paolo III lavorarono altri due illustri artisti: Antonio di
Sangallo (il cui progetto per la facciata della basilica di S. Pietro appare
su una delle medaglie giubilare battute nel 1549) e Baldassarre Peruzzi.
A Paolo 111 si devono i restauri alle mura di Roma, di Castel sant'Angelo
e del Campidoglio nella cui piazza venne portata e sistemata la statua
equestre di Marco Aurelio; la costruzione della Cappella Paolina in
Vaticano e dello splendido palazzo Farnese; la continuazione dei lavori
A
36
-
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
alla basilica di San Pietro, rimasti sospesi con la morte del Sangallo e
affidati dal Papa a Michelangelo. Fu messo anche a punto (ma non realizzato) un grandioso progetto di Michelangelo per la sistemazione del
colle Capitolino.
Ma Paolo HI non giunse a celebrare il decimo Anno Santo che aveva
indetto e per il quale tanto si era dato da fare; a poco più di un mese
dall'apertura della Porta Santa, moriva il 10 novembre 1549, a 83 anni,
affranto da emozioni e dispiaceri, dopo un'ennesima violenta scentata
con i nipoti; Espiava così la colpa del suo sfacciato nipotismo.
Non avendo potuto celebrare il Giubileo, Paolo 111 ovviamente non
B im b a s t u p e n d a è F ra nce sca S pisa , a d o r a ta
batté monete giubilari. Abbiamo invece numerose medaglie coniate, in
Q u e s t o fi e r o b a m b in o di 8 a nni è M a t t e o
F iori d'a ra ncio pe r M iche le R usso, figlio de l
nipotina
de l C onsiglie re
de lla S e z ione
di
C a ruso, n i p o t e de l S ocio o n o m in o de lla S e z ione
Socio C onsiglie re de lla S e z ione di S a nta M a ria
previsione dell'Anno Santo, nell'ultimo anno di Pontificato, il XVI
C a lta nisse tta V ince nz o La S pisa . C he una vita
di C a ta nia . C ongra tula z ioni e vivi a uspici di uno
C a pua V e te re Ale ssa ndro e A g e n t e S ce lto de lla
(1549).
lunga e fe lice ti sorrida , piccola F ra nce sca .
sple ndido a vve nire .
P olizia di S ta to in se rviz io a lla P olfe r di N a poli,
Un anno di brevissima durata, appena 29 giorni, ma contrassegnae pe r la ge ntile S ignorina M iche lina C osta nz a .
to da una grande produzione medaglistica quale non si riscontra nei
C om plim e nti e ta n ti a uguri di be ne .
precedenti anni. E in essa spicca la serie delle medaglie giubilari: 20
delle 131 che complessivamente ricordano i 15 anni di Pontificato di
S e mpre a I mola , noz z e di R o b e rto ,
La figlia de lla prim oge nita de l P re side nte
Il giova ne G iuse ppe D 'E lia , figlio unico de lla S ocia simpa tiz fig lio de l S ocio D o n e a t o G a b rie le
de lla S e z ione di I mola A n t o n i o C icolini
z a nte de lla S e z ione di I mola , P rof. ssa G iulia S a ngiorgi, ha
Paolo III.
E le na si è unita fe lice m e nte in m a trim o n io
D i P riz io, con la signorina R obe rta
conse guito pre sso l'U nive rsità di Bologna la la ure a in giuriEcco, questo è un altro merito che va riconosciuto a Papa Farnese;
con F ra nco S e ntim e nti. U na m o n ta g n a di
M a rin. A g li sposi i m igliori se ntisprude nz a con una te si sulla "S to ria de l D iritto ita lia no".
l'impulso dato alla medaglistica, grazie al continuo accorrere di artisti
a uguri di fe licità .
F e rvidi a ugura li ra lle gra m e nti.
m e nti a ugura li di "F ia m m e d ' O r o ". zyxwvutsr
richiamati da lauti compensi e dalla "sconfinata libertà" concessa dal
Papa nella scelta dei temi da trattare. Paolo III, sotto questo aspetto, è
stato veramente l'ultimo dei Papi del rinascimento, aperto alla duplice
manifestazione del reale, quella religiosa e quella profana.
ONORIFICENZE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCB
Che incise le medaglie giubilari del 1449? Primo fra tutti,
ITALIANA
DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA
Gianfederico Bonzagna detto il Parmense, scultore e orafo oltre che
incisore di monete e medaglie ( 1547-1596) sotto Paolo III, Paolo IV, Pio
Il Socio Giuseppe Guerriero, di
CAVALIERE U F F I C I A L E
IV, Pio V e Gregorio XIII. Gianfederico lavorò insieme al fratello
Sesto Fiorentino, è stato nominato
Giangiacomo che ottenne la carica di incisore della zecca romana nel
Cavaliere dell'Ordine al Merito
•
Nicola
Di
Luccio,
Sezione
di
Roma
1546, sostituendo - sembra all'insaputa del Pontefice - il Cesati che
della Repubblica Italiana, ha otte• Cesare Gubernale, Sezione di Bolzano
ricopriva quell'incarico fin dal 1540. Protestò il Cesati e Paolo 111 giunnuto la Croce d'oro per anzianità
se ad una soluzione salomonica: ordinò che tutti e due artisti svolgesdi
servizio nonché la Medaglia
sero le stesse funzioni con la retribuzione mensile di 8 scudi da divid'Oro per merito di Servizio.
dersi in parti uguali.
CAVALIERE
La medaglia descritta e allegata a questa ricerca, è stata la prima
medaglia del giubileo coniata dal Cesati con Ganimede nudo che versa
• Berardino Muttillo, Sezione di Varese
un vaso di ambrosia sui gigli farnesiani, a destra un'aquila.
• Carmine Scarano, Sezione di Salerno
Ci complimentiamo sinceramente con tutti
Successivamente, il successore di Paolo III, fece modificare detta
• Giovanni Failla, Giuseppe Morgante,
gli
insigniti delle prestigiose onorificenze e,
medaglia, coprendo parzialmente conun velo le parti virili di Ganimed. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Natale Campo, Alberto Torrano e Ignazio Puglisi,
tutti della Sezione di Ragusa
• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
in particolare,
c
con il nostro
Guerriero.
zyxwvutsrqponml
( S L L H zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ai c o n i
L o c k e J o h n .
Prima che un economista John
Locke, fu un grande filosofo inglese della generazione
che aprì la strada alla filosofia dei lumi, alla filosofia
politica dell'ascendente classe borghese ed alla filosofia economica del nascente liberalismo.
I suoi interessi economici furono stimolati dalla collaborazione politica con Lord Shaftesbury, dirigente del
"partito Whig", e fruttarono nel 1691 il Saggio sulle conseguenze della diminuzione dell'interesse e dell'aumento del valore della moneta, al quale seguì nel 1695
un'appendice sullo stesso argomento.
La questione sul valore della moneta era strettamente
collegata all'incombente crisi delle concezioni di politica economica dei mercantilisti. Locke sostiene una
teoria sul valore della moneta di tipo quantitativo.
Sostiene in sintesi che il valore della moneta è un valore convenzionale che discende dal fatto che essa è
accettata come mezzo di pagamento, e che è determinato dal rapporto tra unità monetarie presenti sul mercato e quantità degli scambi in cui queste stesse unità
monetarie sono impiegate.
La questione poi del livello del saggio di interesse coinvolgeva rilevanti questioni politiche di fondo. Per
Locke innanzitutto resta fermo che l'unica fonte di surplus è la terra, e la spiegazione che egli dà dell'interesse sul capitale mobiliare, è una spiegazione parallela a
quella in corso della rendita fondiaria. Come il monopolio della proprietà terriera consente al proprietario
di sottrarre la rendita al prodotto dell'affittuario, così
la concentrazione dei capitali mobiliari in poche mani
consente ai capitalisti di lucrare un interesse concedendoli in prestito.
Locke si oppose alla manovra del tasso di interesse,
tendendo diminuirlo, per favorire i proprietari terrieri
a detrimento dei capitalisti mobiliari. Egli infatti sostiene che il tasso di interesse non può essere artificialmente manovrato, contro le leggi naturali che lo determinano, con relazione alla quantità di capitali offerti e
domandati in ogni determinato momento.
Egli giunge anche da una certa determinazione sistematica del problema del valore e del prezzo nella loro
relazione. Locke enuncia tre principi:
1) il valore intrinseco di ogni merce non è necessariamente riflesso dal suo prezzo;
2) il valore del mercato dipende dal rapporto fra
domanda e offerta (da lui dette rispettivamente "quantità" e "vendita");
3) il prezzo (espresso in moneta) è determinato dall'ammontare di monete disponibili per l'offerta e la
domanda di un bene.
Queste leggi permettono ai prezzi determinarsi con
una certa flessibilità a seconda delle circostanze e di
equilibrarsi automaticamente. Il liberismo lockiano è
però in pratica attenuato quando egli stesso sollecita
misure di intervento pubblico per ovviare ai problemi
della povertà o della crisi delle manifatture irlandesi.
38
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
di
F
Liidisino
Locke può in definitiva considerarsi un antesignano
della fisiocrazia e specialmente di quella sua versione
più favorevole a riconoscere un carattere razionale e
naturale alla funzione del capitale mobiliare. Già in
Locke il favore per il liberalismo economico si trova
fondato sulla ipotesi della esistenza di leggi naturali
della economia, ipotesi che dopo Smith diverrà fondamento primo di tutta la economia capitalistica.
D o m e n i c o M a n z o n i . Fu il primo scrittore di
contabilità mercantile che sia anche stato ragioniere di
professione.
La sua opera principale si intitola Libro mercantile e fu
edita per la prima volta nel 1534. In generale riproduce
quasi fedelmente il Tractatus di Paciolo, riportandone
di peso alcuni capitoli.
Da quest'ultimo si distingue però per i suoi evidenti
interessi pratici che gli consentono di arricchire l'esposizione teorica con notevole apparato di semplificazioni.
Dalla pratica egli derivò alcune definizioni che sono
notevoli per la loro chiarezza: affermò, per esempio,
che quattro sono gli elementi che concorrono in ogni
operazione mercantile:
1) "uno che da";
2) "l'altro che riceve";
3) "et quella cosa che vien data o ricevuta";
4) "et anche la causa, perché".
Molto precisa è anche la distinzione fra scrittura a
debito e scrittura a credito: "Tu devi prima sapere che
il venditore, tutte le cose che lui vende, o sia a danari
contanti, o in credenza, o a banca, o a promission d'altri , o baratto, o in qualunque altro modo essere si
voglia, sempre in regola ferma nelli sui libri deve far
creditrice quella tal robba che lui vende; et così per il
contrario del compratore, che quando lui compra una
cosa... sempre deve far debitrice quella tal cosa che
compra. Ma in questo conto non vengono quelle cose
che si comprano per uso di casa, perché queste non si
chiamano mercantie, nella quale si deve far debitrice
quella tal spesa, o sia per viver, o sia per vestir, o per
altro conto, et non la robba, come nella mercantia".
Manzoni fu il primo a esporre una classificazione dei
conti. Da un punto di vista terminologico parlò di "libri
semplicemente tenuti" e di "libri doppi". Anticipando
la locuzione "partita doppia" che entrò nell'uso comune solo in seguito.
I
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E
S
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ài Giuseppe
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T
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M
A
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A
zyxwvutsrqponmlkjihgf
Fragano
diretta magistralmente da Valter Scardovi,
ell'esaminare la stampa specializzata
un giovanissimo operatore, coadiuvato da
nel settore della vacanza alternativa,
tutta la famiglia, come avveniva un tempo in
quella in agriturismo, per intenderci,
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
questa nobile terra di Romagna. Non si preo i n luoghi di culto, mi è balzata subito
tende che gli ospiti partecipino alla dura vita
all'occhio quella che sembrerebbe una incondei campi e dell'allevamento, ma fa piacere
gruenza, se non si cominciasse a conoscere
agli Scardovi mostrare che in questo lembo
più da vicino l'offerta turistica che ci viene
di terra gli animali sono allevati rigorosada questo settore: tutte le riviste, le raccolte
mente, il vino è quello prodotto dall'aziendi annunci e gli inserti di ogni specie pubblida, le minestre sono fatte solo a mano da un
cizzano periodi di vacanza in "campagna"
esercito di donne che, agli ordini della "arzma con prezzi quasi da grand hotel. E vendora" (la capo famiglia) impastano fior di
gono magnificati i bagni faraonici, la tv, i l
farina ed uova sane, i l tutto amalgamato da
telefono ed il frigo in camera (quasi che tali
ottimo olio... di gomito.
servizi non venissero poi addebitati a caro
_
—
. L'azienda dispone di un invaso di una certa
prezzo), le iniziative "sportive" come... i l
dimensione dove è possibile, a seconda deltiro all'arco, o (più passabile) l'andare a
l'epoca, pescare carpe, pesce gatto, amur,
cavallo ecc. L'unica cosa d i cui non sembra
trote e altri invasi più piccoli che portano un
doveroso tener conto è che questa forma di
senso di frescura a tutta la zona.
turismo è nata per consentire a chiunque un
Una grande casa di campagna, ristrutturata
contatto con la natura, un periodo di riposo,
modernamente, assicura l'alloggio per gli
una scelta anche di ricerca culturale, senza
ospiti, che possono consumare i pasti princiaffaticare... il portafogli. Per questo motivo,
pali presso il ristorante dell'azienda.
dato che esistono tante strutture dove si può
E parliamo di prezzi: per la camera singola
restare veramente bene a costi contenuti,
€ 25,82, per la camera doppia € 30,99 e così
abbiamo pensato di fare l'opposto delle rivia salire fino alla mansarda con uso di cucina
ste di cui parlavano: ricerchiamo solo azienda € 61,97. Il prezzo comprende camera e
de agrituristiche dove è possibile soggiornaprima colazione. I pasti in azienda: € 12,91.
re a prezzi contenuti più che modici senza
A prescindere dalla possibilità di convenziotogliere nulla alla qualità.
ni dirette con l'amico Valter, in relazione al numero delle
Nelle dolci colline Faentine, là dove la pianura attraversapersone ed alla durata del soggiorno è possibile ottenere
ta dall'antica via Emilia comincia a salire verso i l non lonprezzi migliori. Gli iscritti all'ANPS in regola col bollettino
tano Appennino tosco-romagnolo, sorge un'oasi di ospitaannuale otterranno un ulteriore sconto del 15%. I l totale dei
lità, schietta e sincera, dove la tradizione romagnola è
posti letti disponibili è di 40, ma sono sempre possibili
ancora regola.
soluzioni al momento.
Si tratta dell'azienda agrituristica " I l Laghetto del Sole"
N
I L LAGHETTO DEL SOLE
Via Pittora, 37 - Faenza
0546/642196 - fax 0546/542323
Gli iscritti all'ANPS contattino Valter SCARDOVI (non
dimenticare la tessera ed il bollettino dell'anno i n corso).
AVVISTAMENTI
Nella zona circostante i l laghetto è possibile osservare
l'istrice, i l capriolo, lo scoiattolo, la lepre, l'airone cenerino, i l fagiano, i l falco ed i l martin pescatore. (È graditissimo non disturbare gli animali selvatici).
Nella scrittura del "giornale", egli usava la particella
per, avanti il conto debitore solo nel primo articolo,
COME SI RAGGIUNGE
quindi la sopprimeva. Fra i due conti introdusse l'uso
Uscire alle stazioni autostradali d i Imola per chi viene
di una doppia sbarretta (//), invece della doppia virgodal nord e di Forlì per chi viene dal sud, dirigersi verso
la ( „ ) usata da Paciolo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Faenza.
Sulla circonvallazione (per un tratto seguire segnaletica
Bologna), girare in direzione Modigliana: dopo circa 3
km si trova una cabina d i derivazione ENEL dove è
posta l'indicazione del Laghetto. In ogni caso v i possiamo sempre venire incontro.
LOCALITÀ D A VISITARE
Brisighella con l'antica via degli asini, e la torre dell'orologio, terme di Castrocaro o di Riolo Terme, Ravenna
con i suoi meravigliosi mosaici, la rocca di Gradara
(quella di Paolo e Francesca) l'antica Repubblica di S.
Marino e tante altre località
Faenza è famosa per le ceramiche e per il museo internazionale: un giro per lo shopping sarà gradito alle gentili ospiti (un po' meno per i mariti!).
Per le comitive, da ottobre a maggio assistenza al piano
turistico ad opera della presidenza della Sezione ANPS
di Faenza.
L I zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
FIAMME D'ORO N. 9 / 1 0 - 2 0 0 2
-
39
spettore Rossana
Questura.
Morra, dell'ufficio
stampa
della
anche ammirati il santuario di S. Calogero e la suggestiva
valle con i suoi oltre 6000 volti scolpiti nelle pietre. Un
caloroso grazie i gitanti hanno rivolto, al rientro in Ragusa,
al Presidente Musumeci.
BU S S O LE N O
Wil
• MtJ
k I O — b b zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
M BBH BM I
^ • • • • • B M B B UizyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
I A M I I É* ^
Recentemente, organizzata dalla Sezione ANPS di Torino,
Il 19 maggio si concludeva, con il rientro a Bussoleno da
è stata effettuata una gita di 5 giorni, alla quale hanno
parte di un folto gruppo di partecipanti, una stupenda
preso parte 53 persone, tra Soci e familiari guidate dal
vacanza nell'arcipelago delle Canarie.
Vice Presidente Nico Seminara, coadiuvato dai Consiglieri
Borrelli, Fusco, Giacopelli e Semeraro.
San Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo, Pietrelcina,
Piana Romana, Rodi Garganico, Peschici e Loreto le località visitate.
Gita splendida, così si sono espressi i partecipanti, che
hanno ringraziato il Consiglio della Sezione ANPS per l'ottima organizzazione.
Un grazie di cuore e veramente sentito all'amico Leonardo
Tricarico, Assessore al Comune di San Giovanni Rotondo
ed al Vice Presidente Nazionale Luigi Russo, i quali, con
la loro disponibilità, sensibilità e capacità hanno contribuito in misura notevole all'ottima riuscita della gita. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Il giorno 20 aprile 2002, organizzata dalla Sezione, ha
avuto luogo una gita sociale della durata di un giorno a
Ginevra (Svizzera), cui hanno partecipato 50 Soci e familiari. Il programma della gita, molto nutrito, comprendeva
una visita guidata ed eccezionalmente autorizzata in area
riservata all'ONU; ciò è stato possibile per l'interessamen* * *
to del Console Generale d'Italia a Ginevra dott. Carlo
Maria Oliva e del Vice Console dott. Zanetti che ha fatto
La Festa della Polizia, nel 150° anniversario della fondada guida e da cicerone insieme al Sig. Michel Joye,
zione, è stata organizzata nel borgo medievale di Torino,
Ufficiale di Polizia addetto alla sicurezza della sede ONU.
suggestiva ricostruzione di fine Ottocento, ed ha offerto
Al termine della visita, presso la sede dell'IPA, Internatinal
numerosi spunti storici relativi al passato remoto della
Police Association, delegazione di Ginevra, è stato offerto
Polizia italiana.
un pranzo molto apprezzato dai presenti. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Paolo Valer si è prodigato per il reperimento di numerose
M AN T O V A
uniformi d'epoca e dei figuranti per farle indossare: i visitatori hanno potuto vedere, tra l'altro, una Assistente del
Corpo della Polizia femminile (1959-1981), un pilota, un
rocciatore del soccorso alpino, personale di salvamento a
mare, Polizia marittima e due cavalieri del reparto a cavallo della Polizia di Stato in uniforme del 1877.
Il 22 maggio u.s. proveniente da Brescia è giunta una
carovana ciclistica, con fiaccola, composta da apparte* * *
nenti alla Polizia di Stato, facendo sosta di fronte alla
"Torino non a caso", è una iniziativa della Città di Torino
Questura. Essa è stata accolta dal Prefetto dr. letto, dal
che ha esordito otto anni fa, grazie ad associazioni cultuQuestore dr. Mazzilli, dal Capo di Gabinetto d.ssa Borselli
rali ed ai propri associati che hanno proposto volontariae dalla d.ssa Macrini nonché da un drappello di rappremente itinerari guidati ad alcuni aspetti particolare della
sentanza dell'Associazione.
città. Nel 2002 hanno aderito a "Torino non a caso" ben 64
Il Questore Mazzilli, dopo un breve discorso, ha reso
associazioni culturali, con offerta di numerosi percorsi; fra
omaggio ai caduti, e la carovana, al termine della manifequesti,
l'itinerario "I luoghi della giustizia torinese" è stato
stazione proseguiva, sempre in bicicletta, per Mestre. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
organizzato da Milo Julini, coordinatore del Comitato
scientifico del Centro Studi e Ricerche sulla Storia della
Polizia di Stato, per la Associazione di Volontariato
Culturale "VOLARTE", in collaborazione con Angelo
Toppino, rappresentante del Comitato "Nessun uomo è
un'isola".
Le sezioni ANPS e del CAI di Bussoleno, in perfetta collaborazione, avevano programmato un viaggio nell'isola di
Tenerife allo scopo di poter effettuare una escursione, per
gli amanti della montagna (trekking da alta quota) alla
vetta del "Teide", un vulcano spento di 3818 metri s.m., ma
anche per poter ammirare e godersi una tranquilla vacanza in quello stupendo e meraviglioso angolo di paradiso.
Sono stati otto giorni intensi e felici per tutta la comitiva,
tali resi dall'ottimo trattamento in Hotel a quello delle guide
che hanno accompagnato il gruppo nelle molteplici escursioni. Un solo rammarico... la vacanza troppo breve.
R AG U S A
ROVIGO
Il 19 maggio, la sezione ANPS di Rovigo, ha effettuato una
gita sociale alle Grotte di Postumia (SLO), con un'ampia
partecipazione di soci e familiari.
Tutti i partecipanti hanno elogiato unanimamente gli organizzatori per l'ottima riuscita e per aver trascorso insieme
una splendida giornata in allegria tra vecchi amici.
PISA
Dall'8 al 14 giugno, la sezione ha organizzato una gita
sociale in Croazia e Slovenia, con la partecipazione di un
folto gruppo di soci con famigliari e amici. Prima di passare la frontiera, sono stati visitati a Trieste il Castello di
Miramare e la Chiesa di S. Giusto; quindi nel tardo pomeriggio si è passati oltre frontiera dove si è potuto ammirare sia i reperti ricchi di storia sia i meravigliosi panorami
che vanno dalle Grotte di Postumia, a Capod'lstria,
Novigrad, Pola, ecc.
I partecipanti, allietati da bellissime giornate di sole, sono
rimasti più che soddisfatti dell'esito della gita ed hanno
ringraziato sentitamente gli organizzatori ed in particolare
il Presidente della Sezione Alberto D'Andrea.
* **
La Polizia di Stato ha partecipato alla Fiera Internazionale
del Libro di Torino 2002 con una serie di iniziative. Fra
queste, sabato 18 maggio, alle ore 15.00, nello spazio
Autori, si è svolto l'incontro intitolato "Torino e la Polizia di
Stato in 150 anni d storia", a cura del centro Studi e
Ricerche sulla Storia della Polizia di Stato. Sono intervenuti Paolo Valer e Milo Julini, con il coordinamento dell'i40
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
Una gita ad Agrigento e a Sciacca è stata organizzata
dalla Sezione. Nella prima città non poteva mancare una
vista alla splendida Valle dei Templi. Quivi, il Presidente
della Sezione agrigentina, Giuseppe Scopelliti, ha donato
ai gitanti, che hanno molto gradito il dono, un modellino del
celebre Tempio della Concordia. Nell'occasione sono stati
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
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41
te le città di Siviglia, capoluogo di regione, di Granada,
situata ai piedi della Sierra Nevada, Cordoba e Malaga.
I gitanti, entusiasticamente soddisfatti, hanno inoltre visitato località minori ricche di fascino esotico e folcloristico.
BE R G AM O
Anche quest'anno la Sezione di Bergamo, ha promosso
un viaggio turistico a Valverde di Cesenatico, dal 24 al 27
maggio.
VAR ESE
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Dal 3 al 17 giugno un gruppo di Soci, accompagnati dal
Presidente Mario Merlo ed alcuni consiglieri, hanno soggiornato a Torremolinos in Spagna, in un accogliente
albergo posto in riva al mare.
Durante la permanenza in terra andalusa sono state vista-
Quattro giorni meravigliosi per i 68 Soci che vi hanno partecipato insieme con i loro familiari.
Una organizzazione perfetta voluta dal Presidente Vittorio
Silveri e dal segretario Pietro Poddighe. Durante il soggiorno è stata organizzata una gara di ballo con premio
alla prima e alla seconda classificata e una scultura alla
coppia più elegante. Nella gara di ballo 1° classificato il
Socio Giulio Gastaldi e la gentile consorte Socia Signora
Teresina, 2° classificato il Socio Benemerito Osvaldo
Casati e la gentile Signora Franca. Il premio per la coppia
più elegante è stato vinto del Socio Isp. Sup. Gaetano
Compagnone e dalla sua gentile Signora.
Un particolare riconoscimento è stato concesso al Socio
Benemerito Gianni Zanchi, per il suo attaccamento alla
Sezione.
DELLE
SEZIONI
opere d'arte, ed il Santuario della Madonna del Giglio,
complesso conventuale le cui strutture risalgono al XVIII
Secolo. Molti dei locali conventuali, un tempo adibiti a
Conservatorio per le Educande, accoglie oggi, nel periodo
estivo, giovani per giornate di studio e di preghiera.
S IR AC U S A
Il 19 maggio la Sezione ha organizzato una gita nella città
di Noto, famosa per i suoi notevoli monumenti stile
Barocco e successivamente la comitiva si è recata in
Ragusa, ove è stato visitato il castello di Donnafugata,
grande simbolo della storia Iblea, nelle cui sale furono
girate le scene più belle del film "Il Gattopardo".
C I T T À DI C AS T E LLO
Nei giorni 6/7/8 e 9 giugno, la Sezione ha curato una
gita socio-culturale in Calabria. Dal punto di soggiorno a
Cosenza ogni giorno si partiva per le escursioni: dall'altopiano della Sila, al museo ove si trovano esposti i
bronzi di Riace, Tropea e tante altre località.
Il 7 giugno incontro con il presidente della sezione di
Cosenza Giuseppe Baldocono per un saluto affettuoso
e l'augurio di un arrivederci.
Sulla strada di ritorno, una vista ai "Sassi" di Matera. In
sostanza, una gita meravigliosa con tanta allegria tra
tutti i partecipanti, i quali hanno ringraziato l'organizza-
VITA
REGGIO E M ILIA
Nei giorni 28/29/30 maggio, una folta delegazione della
Sezione guidata dal presidente Giuseppe Nardella e da
Mons. Pietro lotti, padre e guida spirituale della Polizia di
Stato, ha effettuato una gita-pellegrinaggio a Roma, dove
ha partecipato all'udienza che il Santo Padre ha tenuto la
mattina del 29 maggio sul sagrato della Basilica di S.
Pietro. Nel prosieguo della visita in città ha sostato ed
ammirato le bellezze artistiche e storiche di monumenti,
fontane e piazze famose.
tore Socio Segretario Filippo Marinelli.
Il Socio effettivo Vladimiro Serrani è riuscito, dopo una
laboriosa ricerca, a riunire dopo quaranta anni in un
noto ristorante della riviera romagnola i colleghi che
costituivano l'organico del distaccamento Polstrada di
Argenta; si sono così ritrovati con le famiglie per trascorrere una indimenticabile giornata di ricordi trascorsi
in gioventù con l'augurio e la promessa di ritrovarsi al
più presto.
Dopo aver pranzato in un noto ristorante, la comitiva ha
ringraziato gli organizzatori e in particolare l'attivissimo
Presidente cav. Scala Antonino.
LU C C A
I Soci con i loro familiari della sezione, accompagnati dal
segretario-economo Settimo Matteoni, hanno effettuato
una gita turistico-culturale al borgo medioevale di
Sambuca Pistoiese, dove hanno potuto visitare i resti del
Castello, la chiesa Pieve di Sant'Jacopo, ricca di storia e
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
?
Sulla strada del ritorno la comitiva ha fatto sosta ad
Orvieto, dove si è soffermata ad ammirare l'architettonico
Duomo.
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
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43
T O R T O N A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
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1
Chiapparino ha porto il ringraziamento anche a nome
dell'ANPS e sottolineando come lo sport sanamente inteso sia alto motivo di affratellamento. Nella foto, una delle
squadre sezionali.
Serata di gala ANPS presso l'Hotel Ambassador di
Paestum, organizzata dalla Sezione per festeggiare i suoi
vent'anni di vita. Vi sono intervenuti, accolti dal Presidente
Morrone, il Presidente Onorario Aldo Arcuri, il Questore di
Salerno Luigi Vincenti e, con altre autorità civili e militari, il
Segretario Generale dell'ANPS Michele Paternoster.
religiosa si è svolta in Massalubrense nella chiesa parrocchiale della frazione Termini. Con molte autorità civili e
militari, il Presidente della Sezione, invitato dal Comitato
Onoranze Caduti in Guerra, ed una rappresentanza di
Soci.
FO RLÌ
MODENA
S ALE R N O
Soci della Sezione, con le relative famiglie, accompagnati
Calcio anche a Salerno. Al nome di Anna Maria Mazzillo,
Agente della Polizia di Stato caduta nell'adempimento del
dovere, è stato disputato un triangolare, cui hanno partecipato le rappresentanze della Sezione salernitana, della
città di Selvitelle, luogo d'origine e di sepoltura della
Defunta, e della Questura di Firenze, ove la stessa prestaa servizio. Campo degli incontri l'"Arechi", arbitro Pietro
D'Elia, vincitrice la squadre di Selvitelle.
La Bandiera della Sezione è stata benedetta dal Vescovo
Mons. Martino Vanessa nel corso di una solenne liturgia
eucaristica celebrata nella basilica del santuario
"Madonna della Guardia". Madrina, la signora Adriana
Sanna, vedova dell'Assistente Capo Pasquale Stefanelli,
caduto in servizio nel Novembre del 1990. Sono intervenuti alla sacra funzione, con autorità civili, molti Soci, guidati dal Presidente Paolo Guglielmino.
C AT AN IA
Ben due squadre di calcio ha costituito la Sezione. Le due
équipes hanno partecipato in città e in provincia a tornei di
beneficenza, affrontando "undici" delle varie Associazioni
d'arma e quella dei magistrati, presente sempre molto
pubblico, Soci e loro familiari. A tutti il Presidente zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Nel 24° anniversario della sua scomparsa, il Dirigente del
Commissariato distaccato Sabato Fortunato e
Presidente della Sezione Giampietro Morrone hanno onorato la memoria del Commissario Esposito, Medaglia d'oro
al V.C., caduto a Genova ad opera di terroristi. Analoga
cerimonia si è svolta a Genova, ove ad essa ha presenziato la Vedova, signora Anna Maria Musso. Una S.
Messa è stata anche fatta celebrare a Torello di Castel
San Giorgio (SA) in suffragio dell'Agente Antonio Gerardo
Galluzzo, Medaglia d'Oro al V.C., pure caduto ad opera di
terroristi a Roma il 24 Giugno 1982. Con il Sindaco Alfano
e il Presidente della Sezione Morrone, ha assistito al rito la
vedova, signora Antonietta Sibio, Ispettore Superiore della
Polizia di Stato, ed il figlio Massimiliano. A questi è stata
offerta una medaglia d'oro ricordo, alla mamma una pergamena.
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FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
Commemorazione dei Defunti il 15 Giugno scorso. La S.
Messa è stata celebrata nella Sala riunioni della Questura
dal parroco della locale basilica di S. Pietro Don Gregorio.
Una corona d'alloro è stata poi deposta ai piedi della lapide, sulla quale sono incisi i nomi dei Caduti della Polizia di
Stato, presso la Questura. Il silenzio fuori ordinanza ha
concluso la cerimonia, cui sono intervenuti il Questore
Aldo Faraoni e il Presidente della Sezione Gino Spadoni.
Molti i Soci presenti e loro familiari. Nella foto, in primo
piano, il trombettiere Socio Benemerito Andrea Pedrazzi.
dal Presidente Giambattista Matrone, si sono riuniti, per
un incontro conviviale, presso il ristorante "La Caveja" di
Marina di Ravenna.
VENEZIA
A cura della Sezione, in data 28 Aprile, è stata effettuata
una gita socio-culturale sul Lago di Garda con particolare
riferimento alla visita del Vittoriale di Villa Alba.
SO R R EN TO
Il 15 Luglio scorso, presso il Comune e il Cimitero di Vice
Equense, cerimonia di commemorazione del V. Questore
Antonio Ammaturo e dell'Agente Scelto Pasquale Paola,
uccisi da terroristi. Presenti molte autorità civili, militari e
della Polizia di Stato. Folta la rappresentanza della
Sezione sorrentina, guidata dal Presidente Mario Delti
Franci. Un commovente discorso è stato pronunciato nell'occasione dal Segretario della Sezione Lino Boggian.
Solenni onoranze sono state espresse ai resti mortali del
Marinaio Antonio De Simone, deceduto nel 1944 nel
campo di concentramento tedesco di Trier. La cerimonia
FIAMME D'ORO N. 9/10 - 2002
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V IV I N
LL/ - M
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zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
ANGIONE MICHELE
V. ISPETT. P.S.
ROMA. 24-2-2002
ATTARDO GASPARE
APP DI P.S.
T IMERESE, 12-10-2001
D'ARPA G I U S E P P E
M.LLO 1" CL. SC.
ASTI, 21-4-2002
GIORDANO MICHELE
ALTAMURA (BA), 23-3-2002
LUCARINI AUGUSTO
FOLIGNO {PG}, 18-4-2002
M O S C H E L L A FIORE
M.LLO 1" CL. SC.
ROMA, 7-5-2002
APPICE CESARE
APP CAPO P.S.
ORISTANO, 24-1-2002
MINAZZI RENATO
APP. DI P.S.
VARESE, 19-5-2002
FAVA SALVATORE
APP CAPO P.S.
CARPI (MO). 14-5-2002
CECUTTI BIANCA
UDINE, 4-4-2002
SCHIAPPI PIERO
SOV. DI P.S.
UDINE, 19-4-2002
CIPRIANO ANTONINO
PAVIA, 19-4-2002
P E D O N E SALVATORE
ISP. CAPO P.S.
LAMEZIAT., 9-9-2001
FARINA N E L L O
VIGNALE DI TRAVERSECOLO
(PR), 6-4-2002
FREDDOLINO ARCANGELO
CUNEO, 4-4-2002
FEBBRARO VINCENZO
BERGAMO, 4-4-2002
PAVAN B A S I L I O
APP. DI P.S.
TREVISO, 31-3-2002
MAZZARI SALVATORE
ASTI, 8-4-2002
ANDREONI CAMILLO, ISP. CAPO P.S.
GENOVA 25-5-2002
PROSCIA PIETRO, APP. DI P.S.
S C O L A R I FIORAVANTI
APP. DI P.S.
AOSTA, 16-3-2002
V O L P E GIULIO
CUNEO, 8-4-2002
CIANCHELLA MORENO
SOV. PRINC. DI P.S.
TERNI, 5-3-2002
PASERO LORENZO
MOENA, 5-12-2001
SFERCH REMIGIO
GRD. P. CIV
TRIESTE, 22-4-2002
FORLÌ 27-5-2002
CERUTTI PAOLO
ASS. CAPO DI P.S.
BELLINZACO (NO), 7-1-2002
SANTARELLI A R M A N D O
ISPETT P.S.
UDINE, 10-2-2002
SPIGOLA BRUNO
ISPETT CAPO
G D MONTE (BG), 13-5-2002
VICENZA 14-5-2002
LAGHEZZA ANGELO
MODENA
5-5-2002
NATALI GIUSEPPE
TERAMO 12-6-2002
LAROTONDA PIETRO, APP. DI PS.
IMOLA
5-5-2002
BISIANI ITALO, M.LLO 1 CL.
GORIZIA
9-5-2002
POLVERINI GIOVANNI
GORIZIA 18-5-2002
CARPI (MO) 25-2-2002
CARBONINI VINCENZO, V. QUESTORE
GORIZIA
VENTURELLI MASSIMILIANO, APP. P.S.
MODENA 24-3-2002
5-3-2002
MATERA 28-3-2002
a
MAZZINI CARLO, APP. DI P.S.
NATALI GOLIARDO, S. TEN. DI P.S.
GROSSETO 10-5-2002
RIETI
3-5-2002
5-9-2002
MELE ANTONIO
CREAZZO (VI)
3-4-2002
BARTOLINI GUGLIELMO, GRD. DI P.S. SALUDECIO (RN)
CIOTTI STENIO
TERAMO
2-4-2002
BOTTAZZI NARDINO
SUZZARA(MN) 19-5-2002
GENGO ANGELO
BERGAMO, 9-5-2002
VITI ROMEO
PAVIA 31-3-2002
MARTINSICURO (TE) 18-10-2001
REGGIO EMILIA
3-4-2002
LUCCA
2-4-2002
TRIESTE 29-3-2002
BRACCIALI G. BATTISTA, APP. P.S. POLICIANO (AR) 28-4-2002
CRESCIMANNO ROSARIO
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
RIETI 14-5-2001
BELLADONNA MARCELLO
TITONE ELDA
DETTORI GIOVANNI
SOV. PRINC. P.S.
IMPERIA, 17-2-2002
BORSETI GIUSTINO, SOV. CAPO P.S.
3-4-2002
9-5-2002
LEPUCCHI IVANO, ASS. CAPO P.S.
CADELLI NEVIO
TRAVACCO SICCOMARIO
(PV), 10-5-2002
GROSSETO
MODENA
EUTICCHIO ANTONIO, ISP. P.S.
MINANTE UDINO
APP. DI PS.
PADOVA, 2-5-2002
PAPPALEPORE FRANCESCO
PETRELLI AURELIO
IACHINI EMIDIO
CANNAVALE MICHELE
APP. DI P.S.
VERCELLI. 9^1-2002
TRIESTE, 26-3-2002
PERUGIA 30-4-2002
GESMUNDO BENEDETTO
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CU
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PAGNO GIUSEPPE
BONANNO G. BATTISTA, M.LLO DI P.S.
GIAQUINTA PAOLO, APP. DI P.S.
ROSIC ALBINO
GRD. P. CIV.
TRIESTE, 15-4-2002
POLLIO MARIO
CUNEO, 26-3-2002
LOCCHI BRUNO
M.LLO 1" CL. P.S.
IMPERIA. 10-1-2002
PETRELLI CARLO
COMO 15-4-2002
BRESCIA 18-4-2002
BERGAMASCO EGIDIO
BRESCIA
2-5-2002
ZECCHETTI LICIA, GRD. P.F.
BRESCIA
9-5-2002
Ai familiari dei cari Colleghi
e Amici scomparsi giungano
le espressioni di fraterna
partecipazione al loro dolore.
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDC
InzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
questo numero:
VIOLAZIONE
DI DOMÌOUO
di
Umberto Bonito
GIUSEPPE PETROSINO
di Giuseppe Fragano
NELLA NOTTE UN VOLTO
di Viscardo CasteWi
zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA
Sane vacanze all'insegna della spir it ualit à e dello spor t . Ne sono em blem at ica
t est im onianza quest e f o t o che r icor dano il pellegr inaggio della Sezione di M ilano a
Lourdes e a La Salet t e e la conquist a del " Pico del Teide" , nell'isola di Tenerife, da
part e di un gr u p p o della Sezione di Bussoleno.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGF
Notizie
alle pagine
15 e 41.
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Untitled - Associazione Nazionale della Polizia di Stato