ATTUALITA’
3
Commercio Oggi
Registrazione al Tribunale di
Verona n. 458 del 12 aprile
1979 Anno 25° n. 3 Aprile
2007 Mensile della
Confesercenti di Verona
Spedizione in abbonamento
postale D.L. 353/2003 (conv.
in L 27/02/2004 n. 46) art. 1,
comma 1, DR VERONA
6
La Regione tenta il blitz per
modificare la legge sul
commercio. Un favore ai
soliti noti?
EDITORIALE
5 Fatta la legge trovato l’inganno
EVENTI
ATTUALITA’
6 La Regione tenta il colpo di
16
mano sul commercio
DIRETTORE RESPONSABILE
Daniele Pagliarini
PUBBLICITA’
Ufficio Commerciale
Confesercenti Verona
tel. 045 8624031
EDITORE
Ce. Se. Con. Srl
8 Cresce la contraffazione in
Italia
10 Vallette e intercettazioni. Un
nuovo scandalo all’italiana
12 Il traforo della discordia
15 Otto nomi per Palazzo
DIREZIONE, REDAZIONE E
AMMINISTRAZIONE
Via Albere, 132 - 37137
Verona. Tel. 045 8624011
[email protected]
IN REDAZIONE
Alessandro Torluccio,
Claudia Andreatta.
Tornano per il quinto
anno consecutivo le
Piazze dei Sapori
Barbieri
EVENTI
ASSOCIAZIONE
Scatta il periodo delle
dichiarazioni fiscali.
16 Si avvicinano le Piazze dei
Sapori
ASSOCIAZIONE
HANNO COLLABORATO
Luca Corradi, Giorgia
Pradolin, Luca Mazzara,
Caterina Ugoli, Roberto
Moscarella.
18 E’ tempo di dichiarare
Impaginazione e grafica a
cura di Confesercenti Verona
autovetture
18
20 Le regole del libretto sanitario
21 Esperto: il recupero Iva sulle
GIALLOBLU
22 News diecirighe
FOTO
Archivio Confesercenti
STAMPA
Cortella Poligrafica
L.ge Galtarossa, 22
37122 - Verona -
GIALLOBLU
26 Torna a Verona il grande
26
Basket?
E se tornasse il basket in
serie A? Storia di un’ipotesi non molto lontana
EDIT ORIALE
di Fabrizio Tonini
FATTA LA LEGGE TROVATO L’INGANNO
i risiamo. I soliti noti hanno tentato di modificare la legge sul commercio nel silenzio più
totale, inserendo nella Finanziaria degli emendamenti che avrebbero, di fatto, stravolto la
normativa attuale. Un blitz che fortunatamente
non è passato inosservato e qualche bravo politico ha fatto il
suo dovere ed ha allarmato le associazioni di categoria. Il
pericolo, dunque, è momentaneamente scongiurato, ma ci è
mancato veramente poco. Alcuni temi, come quello del
rispetto delle regole e della trasparenza, sembrano appartenere sempre meno alla nostra società, specialmente da parte
della politica e delle istituzioni che ne dovrebebro essere
garanti. I vari scandali che si stanno succedendo e che vedono coinvolti i nostri rappresentanti (vallettopoli, portaborse,
ecc.) ne sono un esempio lampante dove il reato c'è, eccome!
Anche il nostro settore soffre di questa noncuranza delle
regole e si è arrivati a pensare che con i soldi si possa aggiustare tutto, il che equivale ad un "tutto permesso". Ecco fioccare, quindi, aperture domenicali illimitate, strutture irregolari e licenze fantasma, in barba alle regole e al libero mercato. E guarda caso a violare queste regole sono proprio chi
ha meno bisogno di violarle: la grande distribuzione, alla
quale gli organi amministrativi sembrano perdonare tutto,
concedendo dilazioni, sanatorie ed emendamenti. Nella
bassa veronese ci sono stati esercenti costretti a chiudere per
giorni, oltre a pagare una salata multa, per aver dimenticato
di emettere uno scontrino di 3 euro. Ci sono centri commerciali della stessa zona, invece, che violando la norma sulle
aperture domenicali se la sono cavata con una multa infinitesimale rispetto al fatturato derivante da un giorno festivo.
Si guarda la pagliuzza, ma la trave chi la vede? I piccoli
esercizi, già in enorme difficoltà a causa del "centro commerciale selvaggio", non sono adeguatamente tutelati. Le
amministrazioni, a cominciare da quella regionale, devono
capire che la loro credibilità dipende dalla coerenza con la
quale fanno rispettare quelle regole che esse stesse hanno
creato. E se vogliono cambiarle, le cambino assumendosene
le responsabilità in prima persona. Tutelare i negozi di vicinato vuol dire tutelare i centri storici e le città. Per fare questo basterebbe rispettare le regole, senza cercare di trovare
l'inganno.
C
5
Fabrizio Tonini
Direttore Confesercenti Verona
ATTUALITA’
ANARCHIA COMMERCIALE
di Daniele Pagliarini
perture domenicali illimitate e parchi commertutto italiano e sembra fatto apposta per rispondere
ciali senza regole. È questo il rischio che sta
al famoso detto "fatta la legge, trovato l'inganno".
correndo il commercio veneto a causa di alcuni
Durante la redazione della Finanziaria, questo
emendamenti inseriti nella
insieme di commi e norme
Finanziaria Regionale del
che servono a porre obietti2007 che mirano a demolire
vi e disposizioni per il corla precedente legge sul
retto andamento economico
La Regione tenta il
commercio . Una vera e
del sistema, si possono
blitz: centri commerciali
propria "anarchia commerinserire all'interno anche
ciale". Ad essere completaemendamenti che hanno l'oaperti sette giorni
mente stravolte sarebbero le
biettivo di migliorare altre
due leggi fondamentali che
leggi, piccoli aggiustamenti
su sette e abolizione
regolano l'esercizio in
che vengono approvati con
Veneto, la n. 15 del 13 agoun'unica votazione insieme
delle distanze
sto 2004 e alla n. 62 del 28
alla Finanziaria. Proprio
tra strutture. Tonini:
dicembre 1999. Il fatto più
per la quantità di questi
grave è che le due norme
emendamenti (quest'anno
“Così non va”
stavano per essere profonoltre 1200), molte volte
damente modificate senza il
alcuni passano senza nemloro iter naturale, senza,
meno essere letti, nascosti
cioè, passare dalle commistra le pagine di una legge
sioni competenti e senza il parere delle associazioincredibilmente ampia. Stavolta però, non si trattani di categoria. Il metodo che permette questo è
va di "aggiustamenti", ma di modifiche che avreb-
A
6
bero cambiato completamente il sistema su cui si
sorregge il commercio veneto e fortunatamente
sono saltate agli occhi di alcuni consiglieri, i quali
hanno chiesto spiegazioni e interpellato le associazioni di categoria. Ora queste modifiche seguiranno
il loro iter e sono già in discussione alla commissione regionale. Al di là di questo blitz, rimane la
possibilità che gli emendamenti passino, dando il
colpo di grazia alla piccole imprese commerciali
del nostro territorio. La prima modifica impone che
sia il sindaco di ogni singolo paese a decidere quando e come un centro commerciale possa tener aperto la domenica, quando al momento sono ammesse
8 domeniche l'anno oltre a tutto il mese di dicembre. Non solo, per evitare di sbagliare è stato proposto che venissero liberalizzate le aperture anche
ai paesi confinanti con altri a prevalente economia
turistica: "Un evidente provvedimento ad personam
- ha commentato Fabrizio Tonini, direttore di
Confesercenti - visto che il centro commerciale di
Affi chiede da tempo di poter tenere sempre aperto
e guarda caso Affi confina con i paesi del lago di
Garda, che sono a prevalente economia turistica".
Usufruirebbero della nuova norma anche
Bussolengo (Grande Mela, Auchan) e San Giovanni
Lupatoto (Verona Uno).
La seconda modifica riguarda i parchi commerciali.
L'emendamento stabilisce che i contingenti riservati dalla Regione per lo sviluppo di nuovi parchi
dovrebbero aumentare del 30% ogni anno, oltre alla
completa abolizione delle distanze tra le strutture:
"Un automatismo illegittimo, visto che il Consiglio
di Stato ha già stabilito che i contingenti devono
essere fissati in base alla reale necessità e mediante
studi approfonditi", ha proseguito Tonini. La
Regione, dunque, sembra cedere alle pressioni esercitate dai "soliti noti", favorendo lo sviluppo di
grandi strutture a scapito degli esercizi di vicinato
che tengono vivi i centri storici.
Da notare come la concessione di tenere aperto 7
giorni su 7 contrasti con i piani contro l'inquinamento previsti a livello sovra-regionale: le domeniche a piedi nei centri storici non servono a niente se
poi il traffico viene convogliato verso i centri commerciali: "E' evidente il contrasto tra le due cose continua Tonini - Invece di rivalutare i centri storici si pensa a favorire le cattedrali di cemento della
periferia, svuotando il centro, non solo di Verona,
ma anche dei grossi paesi della cintura".
"L'apertura domenicale indiscriminata - conclude il
direttore di Confesercenti - è stata oggetto di perplessità anche dei sindacati, perché i negozi aperti 7
giorni su 7 per 13 ore rischiano di spalancare le
porte al precariato".
La soluzione è più vicina di quel sembra, basti pensare ad altre Regioni come Lombardia, Emilia
Romagna e Trentino, dove già da tempo si sta discutendo un testo unico sul commercio, che tiene
conto anche e soprattutto dell'impatto ambientale
che queste strutture hanno sul territorio e quindi
limitandole. Ora non resta che aspettare la decisione di Palazzo Balbi e magari aspettarsi anche un po'
più di trasparenza legislativa.
AUMENTA IL CONSUMO
ALIMENTARE NEL 2006
Il 2006 si chiude in positivo per i consumi alimentari, in aumento dell'1,3% rispetto al 2005 per quanto
riguarda i capitoli alimenti e bevande. In netto progresso l'andamento della spesa, che riesce ad archiviare un +4,4%, grazie soprattutto a un incremento medio
dei prezzi del 3%. Tra i comparti più attivi spiccano gli
ittici (+3,9% i quantitativi di pesce consumati) e i lattiero-caseari (+2,8%), trainati sopratutto da yogurt,
dessert e latte fresco. Indietro tutta invece per il pane,
i cui acquisti hanno fatto registrare complessivamente
una contrazione del 3,6% rispetto al 2005, compensata solo in parte da un forte progresso dei consumi di
pan carré (+8%). Questa la fotografia sui consumi alimentari scattata dall'Osservatorio Ismea-AcNielsen
sugli acquisti effettuati dalle famiglie italiane nel
2006.
Brusca frenata per le carni, che invertono la rotta
con un marcato -2,3%, con cali più significativi per
quelle suine (-4,7%) e per quelle bovine e il pollame
(intorno a poco meno del 2%). Le uova al contrario,
informa lo studio, hanno chiuso con un aumento del
3,1%, mentre i salumi sono cresciuti complessivamente dello 0,9%. Da evidenziare inoltre il forte ridimensionamento dei consumi di carni surgelate, scesi su
base annua di quasi l'11%. Tra i derivati dei cereali,
che nel complesso hanno fatto segnare nel 2006 un 1,6% in termini quantitativi, le paste di semola tradizionali hanno fatto segnare una flessione del 3,5%.
Acquisti in frenata anche per le paste ripiene e
all'uovo secche, mentre aumentano i consumi di
pasta fresca e di primi piatti surgelati. Per quanto
riguarda il riso, i dati a consuntivo del 2006 rivelano
un incremento dello 0,4%; in lieve crescita anche crackers e fette biscottate. Senza variazioni degne di nota
l'andamento degli acquisti delle famiglie italiane di
frutta e ortaggi freschi, che in termini quantitativi
hanno confermato sostanzialmente il dato del 2005.
Per gli oli di oliva è emerso invece, a causa di un forte
aumento dei prezzi, un calo degli acquisti domesticidell'1,2%, in un'annata che ha evidenziato al contrario
discreti progressi per burro e oli di semi.
Tra le bevande, infine, il gruppo delle analcoliche
ha registrato nell'insieme una crescita del 3,2%
(bene soprattutto le acque minerali). Invariati i consumi di bevande alcoliche, con andamenti però differenziati che hanno premiato unicamente la birra (+4,9%)
e gli aperitivi (+3,2%). Per i vini, al contrario, i dati di
fine anno rivelano una contrazione degli acquisti
domestici del 2% (-1% gli spumanti). Negativo anche
il dato dei superalcolici, con riduzioni soprattutto per
whisky e brandy.
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Numero 03 - Aprile 2007