20 09
stagione
di prosa
sabato 17 gennaio 09 ore 21.00
Teatri SPA - Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”
con la distribuzione di Arteven - Circuito Teatrale Regionale
stagione di prosa 20 09
Stefania Felicioli, Michela Martini,
Giancarlo Previati
lunedì 16 febbraio 09 ore 21.00
Teatro Stabile di Verona - Teatro Stabile del Veneto
La base de tuto
Ugo Pagliai e Paola Gassman
di Stefano Pagin da Giacinto Gallina
regia di Stefano Pagin
martedì 27 gennaio 09 ore 21.00
La Contrada - Teatro Stabile di Trieste
Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi
Il Divo Garry
di Noël Coward
regia di Francesco Macedonio
martedì 10 febbraio 09 ore 21.00
Teatri Uniti e Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Andrea Renzi, Toni Servillo,
Paolo Graziosi, Gigio Morra
Trilogia della villeggiatura
di Carlo Goldoni
regia Toni Servillo
Enrico IV
di Luigi Pirandello
regia Paolo Valerio
martedì 3 marzo 09 ore 21.00
Khora.teatro
Alessandro Preziosi
Amleto
di William Shakespeare
regia Armando Pugliese
lunedì 6 aprile 09 ore 21.00
Noctivagus - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Massimo Dapporto
I due gemelli veneziani
di Carlo Goldoni
regia Antonio Calenda
venerdì 17 aprile 09 ore 21.00
inScena - Compagnia Corrado Abbati
Compagnia Corrado Abbati
Al Cavallino Bianco
Operetta di Hans Müller e Erik Charell
regia di Corrado Abbati
Il Teatro Sociale riapre la stagione di prosa con l’avvio di un progetto che vuol
essere innovativo e che, già da quest’anno, ha l’ambizione di rivolgersi ad un
pubblico sempre più eterogeneo. L’obiettivo che ci siamo posti è di aprire
maggiormente i luoghi della cultura e dell’arte ai giovani e alle persone che
normalmente ne sono lontani, quasi ai margini, attraverso spettacoli e produzioni
che li sappiano affascinare e coinvolgere. Ovviamente tutto questo andrà fatto in
maniera graduale, tuttavia, molti degli spettacoli inseriti nel cartellone 2009 sono il
frutto di una nuova linea di politica culturale “a portata del cittadino”,
maggiormente accessibile e fruibile. Ciò non significa assolutamente ridurre la
qualità delle proposte (sono presenti sia testi classici che produzioni venete e
goldoniane), anzi permette di offrire allo spettatore la possibilità di riconoscere,
apprezzare e applaudire artisti di fama nazionale. Credo che nomi del calibro di
Alessandro Preziosi, Massimo Dapporto e Toni Servillo (solo per citarne alcuni), già
grandi protagonisti del piccolo e grande schermo oltre che stelle affermate del
palcoscenico, renderanno onore al lavoro e all’impegno che questa Amministrazione
ha profuso a favore della prosa e, allo stesso tempo, saranno catalizzatori di nuovi
contatti e avvicinamenti, che permetteranno di incrementare il contesto culturale di
Rovigo. Infine, guardando al futuro della nostra città e del Polesine, se è vero che
dobbiamo puntare con maggiore fermezza sullo sviluppo culturale e turistico, è
altrettanto vero che lo possiamo fare soltanto se i cittadini, Tutti, si sentiranno
protagonisti assoluti delle scelte e delle progettualità.
La stagione di prosa va sicuramente in quella direzione.
Un ringraziamento speciale agli spettatori che hanno sempre sostenuto, con la loro
partecipazione calorosa, il prestigio e la popolarità del nostro Teatro.
Il Teatro Sociale credo debba avere in primo luogo la preoccupazione di offrire al suo
pubblico una stagione di prosa di alta qualità, con testi di grande valore ed interpreti
scelti tra i migliori del teatro italiano. E’ così che presento con soddisfazione il frutto
della fatica di quest’anno, come sempre in collaborazione con il circuito Arteven, una
stagione matura ed accattivante, che arricchisce di qualità il già foltissimo cartellone
del Teatro Sociale di Rovigo. Questa stagione si caratterizza per una marcata identità
veneta con ben due serate goldoniane, affidate ad altrettanti grandi capocomici: Toni
Servillo e Massimo Dapporto ed un interessantissimo recupero di un testo di autore
ingiustamente trascurato, Giacinto Gallina: “La base de tuto”, nuovo progetto di
teatro veneto proposto da Teatri Spa e Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni con
la distribuzione di Arteven; l’adattamento e la regia sono di Stefano Pagin da
Serenissima e La base de tuto di Giacinto Gallina. A completare il massiccio apporto
di testi classici il pubblico potrà usufruire del Pirandelliano Enrico IV affidato ad una
delle ultime coppie cult della prosa italiana: Ugo Pagliai e Paola Gassman e
dell’Amleto shakespeariano affidato ad uno dei più prestigiosi volti televisivi di
questi ultimi anni, Alessandro Preziosi. Accanto a questi grandi classici un testo che
può a sua volta essere considerato un classico, ma che gode di meno popolarità tra
il grande pubblico: ”Present Laughter” tradotto in italiano come “Il Divo Garry” ove
l’arte di Gianfranco Jannuzzo, validamente affiancato da Daniela Poggi, ci permette
di gustare il testo di Noël Coward in una fresca e riuscitissima realizzazione di
grande successo. Come ultimo spettacolo, annunciamo con piacere il ritorno a
Rovigo dell’Operetta, molto richiesta dal nostro pubblico nelle indagini di customer
satisfaction, la quale, nell’attesa di una sua difficile ma non impossibile collocazione
nella stagione lirica, conclude degnamente la stagione di prosa 2009.
Federico Frigato
Assessore Cultura e Spettacolo del Comune di Rovigo
Marcello Lippi
Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro Sociale di Rovigo
stagione di prosa 20 09
sabato 17 gennaio 09 ore 21.00
Teatri SPA - Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”
con la distribuzione di Arteven - Circuito Teatrale Regionale
La base de tuto
di Stefano Pagin da Giacinto Gallina
adattamento drammaturgico da “Serenissima” e “La base de tuto”
con Stefania Felicioli, Michela Martini, Giancarlo Previati
Personaggi e interpreti
Cecilia Stefania Felicioli | Giuditta Michela Martini | Nobiluomo Vidal Giancarlo Previati
Carlo Massimo Somaglino | Lisa Silvia Piovan | Bapi Bulo Michele Modesto Casarin
Alvise Alessio Bobbo | Norma Nicoletta Maragno
Regia Stefano Pagin
Scene e costumi Paolo Bertinato
Nuovo spettacolo del Progetto per il Teatro Veneto
in collaborazione con Città di Venezia - Assessorato alla Produzione Culturale,
Regione del Veneto, Fondazione Cassa Marca - Treviso, La Contrada di Trieste
La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro
Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e ripropone buona
parte dei personaggi di Serenissima, commedia che Gallina
scrive nel 1891: il progetto di Stefano Pagin prevede di
utilizzare in un’unica messa in scena i due testi. Serenissima
è il nome di Piero Grossi, vecchio gondoliere attorno al quale
si stringe la categoria dei barcaioli per opporsi alla clamorosa
novità dei vaporetti in laguna. È il progresso che avanza e
quindi la battaglia appare perduta in partenza. Ma è
all’interno della sua famiglia che Piero trova maggiori
amarezze: la nipote Cecilia ha lasciato Burano per rincorrere
l’amore per un pittore inglese, da cui aspetta un figlio,
macchiando così la tradizionale onestà della famiglia. Il
nobiluomo decaduto Vidal si fa quindi tramite presso
Serenissima, di un’offerta riparatrice da parte di una ricca
signora americana imparentata con il pittore. Ne La base de
tuto ritroviamo gran parte di questi personaggi, ma l’onesto
ambiente popolare si è trasformato in una famiglia piccoloborghese, senza più freni morali, dominata da una marcata
concezione utilitaristica della vita e dei rapporti umani. A
questa giovane generazione cinica e priva di qualsiasi morale
si oppone il Nobiluomo Vidal, personaggio ben diverso da
quello che diceva in Serenissima: «Megio de cusì no la pol
andar». Vidal non accetta la società in cui il denaro è “la base
de tuto” perché per lui la “base de tuto” è “volerse ben”.
Una favola sconsolata dunque, in cui non c’è più spazio per
l’ottimismo e il calore dei sentimenti e che riflette la
condizione di una società che ha come aspirazione dominante
il benessere, da seguire senza scrupoli di alcun genere e a
costo di qualsiasi compromesso.
stagione di prosa 20 09
La Contrada - Teatro Stabile di Trieste
Il Divo Garry
di Noël Coward
adattamento di Masolino D’Amico
con Gianfranco Jannuzzo
e la partecipazione di Daniela Poggi
Personaggi e interpreti
Garry Essendine Gianfranco Jannuzzo | Liz Essendine Daniela Poggi
Monica Reed Paola Bonesi | Morris Dixon Davide Calabrese
Miss Erickson / Lady Saltburn Sandra Cosatto | Fred Gualtiero Giorgini
Henry Lyppiatt Adriano Giraldi | Daphne Stillington Alberta Izzo
Joanna Lyppiatt Danila Stalteri | Roland Maule Maurizio Repetto
Regia Francesco Macedonio
Scene Andrea Stanisci
Costumi Fabio Bergamo
Luci Andrea Valentini
Musiche Massimiliano Forza
Present laughter, tradotto in italiano come Il Divo Garry, è
stato spesso considerato un testo in parte autobiografico.
La vicenda ruota attorno al personaggio di Garry Essendine,
attore di successo, carismatico e bizzarro, mentre si prepara
ad affrontare una tournée. Nel corso di una serie di eventi
che sfiorano la farsa, Garry deve fronteggiare i tentativi di
seduzione da parte di diverse donne, inclusa la giovane
aspirante attrice Dafne e la bella e arrivista Joanna, neo
sposa di Harry. Destreggiandosi tra la sua protettiva
segretaria Monica e la sua gelida ex moglie Liz, Garry si
ritrova ad essere ossessionato dal giovane e squinternato
commediografo Roland Maule, mentre gli grava addosso
la paura degli anni che avanzano, con la classica crisi di
mezza età.
Scritta nel 1939, come corollario alla commedia This happy
breed, Present laughter diventa parte di una sorta di
trilogia sulla middle-class inglese che si completa nel 1941
con Spirito allegro. Lo stesso Coward interpretò Garry
Essendine nella prima edizione dello spettacolo,
contribuendo al successo dell'opera.
Il ruolo del protagonista con i suoi bellissimi monologhi e la
levatura drammatica di certe scene, offre a chi lo interpreta
uno dei personaggi più intensi della drammaturgia di
Coward.
foto © Tommaso Le Pera
martedì 27 gennaio 09 ore 21.00
stagione di prosa 20 09
Teatri Uniti e Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Trilogia della villeggiatura
di Carlo Goldoni
con Andrea Renzi, Toni Servillo, Paolo Graziosi, Gigio Morra
Personaggi e interpreti
Leonardo Andrea Renzi | Ferdinando Toni Servillo | Filippo Paolo Graziosi
Fulgenzio Gigio Morra | Vittoria Eva Cambiale | Guglielmo Tommaso Ragno
Giacinta Anna Della Rosa | Sabina Betti Pedrazzi | Paolino Francesco Paglino
Cecco Rocco Giordano | Berto Salvatore Cantalupo | Brigida Chiara Baffi
Rosina Giulia Pica | Tognino Marco D’Amore | Costanza Mariella Lo Sardo
Regia Toni Servillo
Aiuto regia Costanza Boccardi
Scene Carlo Sala
Costumi Ortensia De Francesco
Disegno luci Pasquale Mari, realizzato da Lucio Sabatino
Suono Daghi Rondanini
Una coproduzione di Teatri Uniti e Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa,
nel terzo centenario dalla nascita del grande drammaturgo
Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua
assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto
i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie,
assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla
trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui
emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente. Questa
trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta che sembra
sottrarsi alla propria rappresentazione per rivolgersi, nei suoi
monologhi, direttamente al pubblico, alla vita. I preparativi
per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso
delle partite a carte, delle conversazioni estive a cui seguono
i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione
temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale
fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo
ed infelicità. I personaggi che via via incontriamo sembrano
raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci”
piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica
della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte,
novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre
un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il
nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso
trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia.
Toni Servillo
foto di Fabio Esposito
martedì 10 febbraio 09 ore 21.00
stagione di prosa 20 09
Teatro Stabile di Verona - Teatro Stabile del Veneto
Enrico IV
di Luigi Pirandello
con Ugo Pagliai e Paola Gassman
Personaggi e interpreti
Enrico IV Ugo Pagliai | Matilde Spina, la marchesa Paola Gassman
Dionisio Genoni, il dottore Roberto Petruzzelli | Tito Belcredi, il barone Alessandro Vantini
Giovanni, il maggiordomo Teodoro Giuliani | Landolfo, consigliere Roberto Vandelli
Carlo di Nolli Giuseppe Lanino | Frida, figlia di Matilde Beatrice Zardini
Bertoldo, consigliere Andrea De Manincor | Ordulfo, consigliere Francesco Godina
Arialdo, consigliere Francesco Mei
Regia Paolo Valerio
Scene Graziano Gregori
Costumi Carla Teti
Musiche Antonio Di Pofi
Paura di vivere e paura di amare, il tempo che scorre, scivola via e
non ti accorgi che la vita è già passata, andata, e ancora non hai
iniziato a viverla, hai rimandato aspettando qualcosa o qualcuno.
Questo nostro Enrico IV di Pirandello vuole raccontare questo stato
d’animo personale e universale. La storia di un uomo strano, forse
troppo sensibile che si rifugia nella pazzia per non affrontare un
mondo cinico e meschino. La storia di un uomo, che ci parla
guardandoci negli occhi, dentro agli occhi, dentro al cuore. Un uomo
solo che rappresenta la nostra solitudine, la paura di vivere, la paura
di amare.
Paolo Valerio
Vent’anni dopo la tragica cavalcata in costume nella quale il
protagonista si è “fissato” nel personaggio di Enrico IV che
interpretava, Matilde Spina (la donna di cui era innamorato),
Belcredi (il suo vecchio rivale in amore), la figlia di lei Frida e il suo
fidanzato marchese Di Nolli (nipote dello stesso) vanno da Enrico
accompagnati dal dottor Genoni (molto interessato al caso della
sua pazzia) con l’intenzione di farlo rinsavire.
Naturalmente l’arrivo di questi ospiti nella villa dove da vent’anni
Enrico vive il suo personaggio - nei primi dodici realmente pazzo,
negli ultimi otto per dolorosa necessità - con i suoi quattro finti
consiglieri segreti ed il fedele maggiordomo travestito da umile
fraticello, crea uno sconvolgimento emotivo in tutti i personaggi
della vicenda che, ognuno a suo modo, rivive le emozioni del
passato e lo stridente contrasto con il presente.
L’idea del dottore è questa: mettere davanti a Enrico IV
contemporaneamente Frida e la madre Matilde vestite con lo stesso
costume del giorno della cavalcata, in modo da rendere evidente la
distanza del tempo e farlo così rinsavire d’un tratto.
Nell’allucinante e vivacissimo dialogo che ne segue, la follia appare
come saggezza e la saggezza come inconsapevole follia.
“Perché trovarsi davanti un
pazzo sapete cosa significa?
Trovarsi davanti uno che
vi scrolla dalle fondamenta tutto
quanto avete costruito in voi,
attorno a voi, al logica, la logica
di tutte le costruzioni!
Eh, che volete?
Costruiscono senza logica, beati
loro, i pazzi! O con una logica
che vola come una piuma!”
Luigi Pirandello da Enrico IV
foto di Claudio Martinelli
lunedì 16 febbraio 09 ore 21.00
martedì 3 marzo 09 ore 21.00
Khora.teatro
Amleto
di William Shakespeare
traduzione Eugenio Montale
riduzione e adattamento Armando Pugliese
con Alessandro Preziosi
e Carla Cassola, Ugo Maria Morosi, Francesco Biscione, Silvia Siravo
Personaggi e interpreti
Amleto Alessandro Preziosi | Gertrude Carla Cassola | Polonio Ugo Maria Morosi
Claudio Francesco Biscione | Ofelia Silvia Siravo | Orazio Mino Manni | Laerte Giovanni Carta
Rinaldo Marco Trebian | Rosencrantz Simone Ciampi | Guildenstern Marco Zingaro
Primo attore - Re Marco Trebian | Secondo attore - Regina Yaser Mohamed
Terzo attore - Luciano Alessandro Cremona | Quarto attore - Prologo Giovanni Carta
Osric Yaser Mohamed | Primo becchino Alessandro Cremona
Regia Armando Pugliese
Scene Andrea Taddei
Costumi Silvia Polidori
Luci Valerio Tiberi
Musiche Massive Attack, ZERO P:M
Se parti da un dubbio arriverai ad una certezza. Assunto
baconiano che può servire da premessa ad una realizzazione
dell'Amleto. Quale contributo può una regia, che non sia
meramente esecutiva, dare all’approfondimento di questo
testo shakespeariano, cercando di evitare le giacche e le
cravatte come paravento di un ipotetica modernità? Noi ci
proviamo cercando di evidenziare il “gap culturale” che
separa Amleto e i suoi colleghi di studio (Orazio, Rosencranz,
Guildestern) a Vittemberg da una corte danese tacciata da
crapule e bagordi e ancora di sottolineare che “il dubbio
Amletico” non è tanto un ondeggiamento dell’animo, quanto
piuttosto la necessità di far corrispondere la vendetta alla
certezza della giustizia, e che il motore che spinge l’evolversi
della tragedia è una strenua e affascinante lotta per il potere,
negato al protagonista non tanto dall’uccisione del padre
quanto dall’aver impalmato da parte dell’assassino, lo zio
Claudio, la legittima detentrice di quello stesso potere, sua
madre. Parallelamente evidenziando in Polonio e nella sua
famiglia la sostanza di una cortigianeria anch’essa alle prese
con le sue ambizioni e le sue mosse strategiche, far sì che i
personaggi non si presentino come stereotipi incorniciati da
funzioni ormai consuete nell’immaginario collettivo, ma
presentino qualche curiosità comportamentale che, se da una
parte li rende meno “eroici”, da quell’altra ce li fa conoscere
sotto un altro aspetto e più partecipi di una dialettica
generale, senza la quale la tragedia non può esistere.
Armando Pugliese
foto Studio Brenzoni - Verona
stagione di prosa 20 09
lunedì 6 aprile 09 ore 21.00
Noctivagus - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
I due gemelli veneziani
di Carlo Goldoni
con Massimo Dapporto
Personaggi e interpreti
Tonino e Zanetto Massimo Dapporto | Rosaura Alessandra Raichi
Colombina Giovanna Centamore | Il dottore Balanzoni Antonio Meschini
Brighella Francesco Gusmitta | Pancrazio Umberto Bortolani
Beatrice Marianna de Pinto | Florindo Carlo Ragone | Lelio Felice Casciano
Arlecchino Adriano Braidotti | Bargello Lamberto Consani
Regia Antonio Calenda
Scene Pierpaolo Bisleri
Costumi Elena Mannini
Ideazione luci Sergio Rossi
Musiche Germano Mazzocchetti
Un capolavoro della scrittura comica, l'eccezionale virtuosismo sul
classico tema dello sdoppiamento, l'incanto del gioco teatrale dei
simili e degli opposti… Carlo Goldoni ne I due gemelli veneziani
porta a livelli altissimi il teatro comico usando le tecniche della
drammaturgia settecentesca e la sapienza scenica di chi il teatro lo
scrive ma sa anche “farlo”, di chi impone agli attori una parte, ma
solo dopo averla costruita sulle loro personali potenzialità e
inclinazioni… Ne risulta una commedia che, dall’esordio nel 1747
ad oggi, non ha smesso di sorprendere e divertire e non ha mai
sofferto il peso del tempo.
È tutto questo che ci affascina e ci spinge ancora una volta ad
affrontare con entusiasmo, e anche con grande senso di
responsabilità, I due gemelli veneziani: se da un lato in questo testo
il protagonista trova nel duplice e opposto ruolo di Tonino-Zanetto
un banco di prova come pochi nella storia del teatro, dal punto di
vista registico è di certo interessante confrontarsi con una
commedia che coniuga con tanta sapienza ed equilibrio studio
profondo dei caratteri e virtuosismo comico.
Antonio Calenda, concertatore di un allestimento che equilibrerà
realismo e fantasia, dirige un cast che saprà armonizzare sensibilità
di analisi e virtuosismo interpretativo.
Nel duplice ruolo uno degli attori più versatili e completi che oggi
può vantare la scena italiana: l’ottimo Massimo Dapporto. Maturo
nell’espressività, capace di coniugare in ogni ruolo seria analisi del
personaggio e palpitanti personali slanci interpretativi è l’attore
perfetto per dar vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi
con sicurezza fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico
corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla.
foto © Tommaso Le Pera
stagione di prosa 20 09
venerdì 17 aprile 09 ore 21.00
inScena - Compagnia Corrado Abbati
Al Cavallino Bianco
Operetta di Hans Müller e Erik Charell
musiche di Ralph Benatzky
adattamento di Corrado Abbati
edizioni Suvini-Zerboni, Milano
Compagnia Corrado Abbati
Antonella Degasperi, Fabrizio Macciantelli, Carlo Monopoli, Raffaella Montini,
Francesca Dulio, Mattia Lanteri, Daniela Pilla, Gabriele Bonsignori, Andrea Roccella,
Salvatore Loritto, Roberto Riganello, Matteo Catalini, Lucia Antinori, Francesca Araldi,
Lucrezia Bencivenga, Silvia Chizzolini, Paola Lauro, Elisa Mazzoli
Regia Corrado Abbati
Direzione musicale Marco Fiorini
Coreografie Giada Bardelli
Nuova Produzione
Allestimento dell’Ente Lirico Teatro Giuseppe Verdi di Trieste - inScena
Siamo in Austria, sul lago di San Wolfgang, dove è situato l’Hotel Al Cavallino
Bianco. Il primo cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la belle proprietaria Gioseffa
che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un
giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre
le sue vacanze sul lago. All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale,
e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto
che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano.
Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia non sia dei più
felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche
per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un
incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene
licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda
al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di
Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole.
Sigismondo, “figlio di papà”, viziato e un po’ snob, si invaghisce invece di
Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca. Lei
e il padre, il buffo professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio
solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo
punto le cose sono veramente complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama
Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che invece è
invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca.
Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l’Arciduca sosti per una
notte Al Cavallino Bianco e Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti si
preparano ad accogliere l’Arciduca con il massimo della cortesia ma nel bel
mezzo della festa Leopoldo fa una gran scenata di gelosia perché Gioseffa stava
“amabilmente” conversando con Bellati. Gioseffa si scusa con l’Arciduca che
comprende e l’indirizza verso Leopoldo: “non bisogna cercare la felicità lontano
quando la si ha a portata di mano”. Il lieto fine non è lontano.
foto Visual Art
stagione di prosa 20 09
Informazioni
Abbonamenti
Biglietti singoli
Prezzi
Prezzi
Platea e posto palco
Gradinata
Loggia
Loggione
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intero
intero
intero
a
a
a
a
140,00
119,00
70,00
56,00
Abbonamento speciale*
intero
intero
intero
intero
a
a
a
a
Platea e posto palco
Gradinata
Loggia
Loggione
ridotto
ridotto
ridotto
ridotto
a 19,00
a 16,00
a 11,00
a 8,00
Platea e posto palco
Gradinata
Loggia
Loggione
25,00
19,00
13,00
11,00
Prezzi ridotti*
a
a
a
a
Platea e posto palco
Gradinata
Loggia
Loggione
ridotto
ridotto
ridotto
ridotto
Platea e posto palco
e 140,00
e 112,00
Platea e posto palco
e 25,00
e 19,00
Gradinata
e 119,00
e 91,00
Gradinata
e 19,00
e 16,00
Loggia
e 70,00
e 56,00
Loggia
e 13,00
e 11,00
Loggione
e 56,00
e 49,00
Loggione
e 11,00
e
intero
112,00
91,00
56,00
49,00
ridotto*
* Prezzi speciali per studenti fino a 25 anni e pensionati oltre 65 anni
intero
ridotto*
8,00
Botteghino
Singole rappresentazioni
Piazza Garibaldi, 14 Rovigo
tel. 0425 25614 - fax 0425 423164 - e-mail: [email protected]
Orari: 10.00-13.00 / 16.00-19.30 - Giorni di spettacolo pomeridiani: 10-13 / 15-17
Giorni di spettacolo serali: 10-13 / 16-21.30 - Riposo: domenica, lunedì e festività nazionali
Apertura botteghino:
Abbonamenti
Si possono effettuare le prenotazioni da mercoledì 7 gennaio 2009
• e-mail
[email protected]
• fax
0425 423164
Diritto di prelazione: riservato agli Abbonati 2007-2008
• personalmente
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da mercoledì 7 gennaio 2009 ore 10.00
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• e-mail: [email protected]
• fax
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0425 / 423164
Apertura e chiusura campagna abbonamenti:
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Diritto di prelazione gratuito
• per
martedì 9 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
(prenotazione anche on-line, fax)
Per cambio posto
Termini e modalità di pagamento
Riservato Abbonati 2007-2008
Diritto di prelazione gratuito
giovedì 11 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
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da sabato 13 dicembre 2008
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martedì 23 dicembre 2008
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abbonamenti prenotati: entro il 23 dicembre 2008
pena l’annullamento della prenotazione
• per biglietteria singola: entro 10 giorni dalla prenotazione
pena l’annullamento
Modalità:
• contanti
• bancomat
al botteghino
postale intestato a:
Teatro Sociale, Piazza Garibaldi, 33 - 45100 Rovigo
specificando nella causale: Stagione di prosa 2009,
turno di abbonamento e posto o singolo posto
• vaglia
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Su richiesta scritta indirizzata al Teatro Sociale verrà rilasciato:
• 1 abbonamento gratuito ogni 10 abbonamenti acquistati
• 1 biglietto gratuito ogni 10 singoli acquistati per titolo
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• A spettacolo iniziato è vietato l’ingresso in sala.
• Durante gli spettacoli è vietato l’utilizzo di macchine
fotografiche, apparecchi di registrazione audio e video.
• E’ necessario disattivare i telefoni cellulari prima di entrare in sala.
• La Direzione si riserva la facoltà di apportare alla programmazione annunciata quelle variazioni che
si rendessero necessarie per ragioni tecniche o per cause di forza maggiore.
La comunicazione ufficiale delle variazioni verrà in ogni caso effettuata a mezzo stampa.
• La Direzione si impegna a trovare adeguata collocazione agli spettatori in caso di spostamenti
dovuti a esigenze tecnico-artistiche o a motivi di forza maggiore.
• Il Teatro riserva ai portatori di handicap motorio alcuni posti facilmente raggiungibili.
Gli interessati potranno presentare richiesta e idonea documentazione agli Uffici:
Piazza Garibaldi, 33 tel. 0425 27853.
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notizie riguardo le attività dell’Assessorato alla Cultura.
Visite guidate al Teatro Sociale
Si possono effettuare visite guidate al Teatro Sociale di Rovigo
dal lunedì al venerdì concordando modalità e orari con l’ufficio promozione e immagine.
Per prenotazioni e-mail: [email protected]
Istruzioni di sicurezza
Si portano a conoscenza del gentile pubblico alcuni
sistemi di prevenzione di cui il Teatro Sociale è dotato
e le conseguenti norme comportamentali di sicurezza:
• sistemi di sicurezza integrati (impianto di
rilevazione e segnalazione degli incendi, impianto
sonoro e impianto di spegnimento automatico);
• personale addetto di piano preparato per la
gestione delle emergenze;
• una squadra dei vigili del fuoco;
• piani e cartellonistica per l’evacuazione.
FASE DI ALLERTA
Comportamento da seguire:
SEGNALE ACUSTICO CONTINUO
Comportamento da seguire:
• abbandonare in maniera ordinata l’edificio
seguendo i cartelli indicanti le vie di uscita in
conformità alle istruzioni impartite dagli addetti
alla gestione di emergenza di piano senza
attardarsi per reperire oggetti personali;
• raggiungere con ordine dall’esterno il punto di
raccolta individuato di fronte all’ingresso
principale del teatro;
• gli spettatori non in grado di muoversi
autonomamente attendano con calma l’arrivo
degli addetti incaricati.
• è vietato fare uso di accendini e fumare;
• raggiungendo il proprio posto a sedere individuare:
1) la posizione degli addetti alla gestione delle
emergenze di piano contraddistinti da divisa e
cartellino colorato;
2) la posizione delle uscite di sicurezza;
• chiunque rilevi fatti anomali che possano far
presumere un incombente situazione di pericolo
deve avvisare immediatamente gli addetti alla
gestione di emergenza di piano senza infondere
panico agli spettatori;
• è vietato prendere iniziative di alcun genere in
quanto potrebbero compromettere l’incolumità del
pubblico.
BREVE SEGNALE ACUSTICO INTERMITTENTE
seguito da messaggio vocale trasmesso attraverso
impianto fonico indicante:
• il problema verificatosi;
• la comunicazione di servizio.
Comportamento da seguire:
• rimanere al proprio posto in attesa di un nuovo
messaggio di istruzione o il messaggio di ritorno
alla normalità.
Sindaco di Rovigo
Promozione e Immagine
Fausto Merchiori
Milena Dolcetto
Assessore alla Cultura e Spettacolo
Ufficio Stampa del Comune di Rovigo
Federico Frigato
Paola Gasperotto
Sovrintendente e Direttore Artistico
Segreteria e amministrazione
Marcello Lippi
Ilaria Viaro
Roberta Ponzetto
Otello Galasso
Mara Lazzarin
Natalia Favaro
Sandra Andreotti
Monica Luciano
Monica Scaranello
Paola Gallo
Dirigente Settore Cultura e Servizi Generali
Domenico Santaniello
Funzionario Settore Cultura e Spettacolo
Angela Baruchello
Segretario Artistico
Andrea Attucci
Funzionario Amministrativo
Laura Cuozzo
Funzionario Contabile
Lucia Toffanin
Libretto ideato e curato da Milena Dolcetto
Illustrazione di copertina: Alessandro Raise
Realizzazione grafica: FANCYGRAFICA - Rovigo
Stampa: Europrint - Rovigo
Il Teatro Sociale di Rovigo è a disposizione degli aventi diritti
per le fonti iconografiche che non è stato possibile individuare
In stampa il 18 novembre 2008
Stampato su carta Gardapat Kiara 13
(patinata senza legno, senza aggiunta di imbiancanti ottici)
Teatro Sociale di Rovigo
Uffici: Piazza Garibaldi, 33 - ROVIGO
Tel. 0425 27853 / 21734 - Fax 0425 29212
E-mail: [email protected]
Botteghino: Piazza Garibaldi, 14 - ROVIGO
Tel. 0425 25614 - Fax 0425 423164
E-mail: [email protected]
www.comune.rovigo.it/teatro
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Stagione di prosa - Comune di Rovigo