LEGA NAVALE ITALIANA
ENTE PUBBLICO SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ASSOCIAZIONE DI PROTEZIONE AMBIENTALE
SEZIONE DI PROCIDA
VERBALE della Assemblea Ordinaria dei Soci della Sezione di Procida della Lega
Navale Italiana (LNI) del 25 febbraio 2012
--------------------------------------------------L’anno 2012, nel giorno di sabato 25 febbraio, alle ore 11:00, presso l’aula consiliare
del Comune di Procida, su convocazione del Commissario straordinario a mezzo mail
del 10 febbraio 2011 e mediante l’affissione agli albi della Sede Sociale e della Base
Nautica; constatato che in prima convocazione non si è raggiunto il numero legale, si
è riunita in seconda convocazione l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Sezione di
Procida della LNI.
Soci accreditati: presenti 40.
Assume la presidenza dell’Assemblea il Commissario straordinario della Sezione
Amm. Luigi Scotto di Carlo che constatata la validità della seduta, nomina Segretario
il socio Paolo Esposito di Costanzo e apre i lavori con il seguente O.d.G.
1. Presentazione del bilancio consuntivo 2011 e dell’attività sportiva
programmata per il 2012.
2. Risposta ai quesiti posti con la lettera aperta del 1-2-2012 dal socio Luigi
Coscia Porrazzi.
3. Richiesta del socio Maurizio Mirabile di una relazione del Commissario sulle
irregolarità che hanno condotto al commissariamento della Sezione, e delle
azioni intraprese per il ripristino dello status di “correttezza gestionale”,
presupposto per la ricostruzione degli organi collegiali.
Il Commissario saluta l’assemblea e focalizza l’attenzione sulla nuova sede in fase di
allestimento augurandosi la soddisfazione dei Soci. Una breve descrizione delle
aspettative che questo nuovo locale possa dare alla lega sia per il suo facile accesso
che per le caratteristiche più adeguate ad una struttura periferica che ambisce a
raggiungere certi traguardi. Un saluto alla professoressa Rosaria Rosini Delegato
regionale della Campania e Basilicata della LNI.
Il Delegato regionale prende la parola e evidenzia la sua sorpresa per la poca
affluenza alla odierna assemblea anche in virtù dell’entusiasmo che dovrebbe
suscitare la nuova sede centro di future importanti iniziative citandone una per tutte
quali i corsi di patente nautica. La prof. Rosini evidenzia il suo personale
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interessamento relativo alle evoluzioni della sezione con numerosi incontri avuti con
il commissario durante l’anno da cui traspare come a piccoli passi la sezione di
Procida vada verso nuovi ed interessanti traguardi.
Il Delegato ricorda a tutti i soci il momento difficile che attraversa la Lega Navale
Italiana e ancora oggi ad oltre un secolo di vita della struttura si parla di un suo
riconoscimento. Gli attacchi che l’istituzione subisce da varie e disparate realtà
evidenziano come la LNI venga vista in maniera negativa in virtù soprattutto degli
spazi occupati con le concessioni demaniali, ritenute, soprattutto dalle attività
commerciali locali, come una vera e propria usurpazione di un diritto altrui. E’ pur
vero che molte sezioni non esercitano a pieno quelle che sono le effettive attività
della LNI apparendo ancor più nel mirino dei denigratori più accaniti. Non ultimi i
ministeri che continuano a tagliare i servizi che in passato erano stati riconosciuti
alle associazioni. Esempi palesi di mancati riconoscimenti sono accaduti ad una
sezione a noi vicina, che dal pagamento di un canone ricognitorio di euro 8.000,00
per una concessione demaniale di 280 posti circa tra mare e terra, è passata ad una
richiesta di canone da parte delle Regione di euro 90.000,00 essendo stata
equiparata ad un normale marina, e non essendoci nessuna legge che stabilisca che
la lega debba pagare un canone ricognitorio a percentuale minima. Le conseguenze
di ciò spesso sono imputate alla mancata attività a favore del territorio, il delegato
evidenzia la posizione indifendibile della citata sezione appunto per una attività
rivolta all’esterno praticamente nulla. Un circolo privato in pratica.
In definitiva una barca ormeggiata presso una concessione della lega navale si trova
lì perché è disponibile ad esercitare le attività che a statuto vengono proposte ai soci
e alla cittadinanza ma soprattutto agli studenti.
Sezioni come Napoli hanno attraversato momenti difficili, che necessariamente non
sono imputabili al presidente o al consiglio in genere. La forza di una sezione è
costituita dai soci, solo l’entusiasmo, la partecipazione e l’accordo rende una
struttura periferica veramente operativa, la dirigenza non ha altro che compiti di
coordinamento del potenziale che deriva dalla partecipazione dei soci. Sicuramente
ci sono delle eccellenze tra le strutture della lega navale, ma anche strutture che
hanno grandi difficoltà a esercitare il loro mandato, strutture che il delegato segue
con attenzione cercando di coinvolgere i soci in una attività più proficua ed
edificante.
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Dalle ultime riunioni tra il delegato e i presidenti delle sezioni della Campania e della
Basilicata tirrenica si è manifestata la necessità di riformulare i regolamenti interni
dando delle linee guida generali sulla assegnazione dei posti di ormeggio per
rendere più omogenee le strutture e quindi più instradate verso il giusto
perseguimento degli scopi statutari. Si deve intendere che viene concesso un
ormeggio alla lega navale in cambio di grande disponibilità verso attività
coinvolgenti la cittadinanza locale. Il regolamento deve essere rigido in tal senso, e
orientato al riconoscimento solo delle attività, senza considerare anzianità e altri
privilegi che andrebbero a falsare il concetto di partecipazione corale alle attività
della lega. L’anzianità di sezione dà un dovere in più : quello di trasmettere i propri
ideali e le proprie passioni. Per avere un diritto di ormeggio il socio deve fare attività
e soltanto quella. Il delegato regionale conclude affermando che le dirigenze stanno
lavorando affinchè tutte le strutture periferiche vicine e non, possano unirsi in
un'unica sinergia per rendere maggiormente visibile ma soprattutto usufruibile tutto
ciò che la lega navale ha da mettere a disposizione.
Si pone in discussione il punto1 all’O.d.G.
Il Commissario si rivolge all’assemblea ringraziando la prof.ssa Rosini e
introducendo il primo punto all’ordine del giorno. Qualche socio gli avrebbe fatto
notare che quello che si illustra oggi sarebbe il 3° o 4° bilancio di cui l’assemblea non
è stata informata.: egli evidenzia che per quello che riguarda il 2010 si è chiuso un
bilancio consuntivo alla data del 22/9/2010 data di inizio del commissariamento
della sezione, documento compilato dal vecchio Presidente e vistato dai revisori dei
conti dell’epoca, a cui il Commissario null’altro avrebbe potuto aggiungere. Per i
restanti 3 mesi del 2010 si evidenzia che poca cosa è stato il movimento economico
della sezione. In realtà l’unico vero bilancio degno di nota è quello attuale per quello
che riguarda il periodo di gestione del commissario straordinario.
Si passa all’illustrazione del bilancio consuntivo 2011.
Viene proiettata la prima delle 3 slide che il commissario passa ad illustrare.
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Disponibilità di cassa del 2010 € 3464,58 che sarebbe un avanzo contabile, in realtà
alla fine del 2010 la sezione si trovava nella posizione di aver preso degli impegni
non potuti onorare per la mancanza di disponibilità. Tutti i debiti contratti nelle
precedenti gestioni sono stati comunque onorati lungo l’arco dell’anno 2011, al
momento la sezione non ha debiti con nessuno. Tutte le spese che facciamo
vengono coperte da una disponibilità di cassa, e partendo proprio da questa il
commissario passa ad elencare i numeri visibili sulla slide, soffermandosi sul dato
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“supplementi frequenza basi nautiche” un dato che complessivamente ammonta a €
90.661,87, somma divisa tra i soci stanziali che hanno contribuito con € 77.762,22 e
soci in transito che hanno contribuito per circa € 12.900,00 a riprova che la
disponibilità per i soci in transito è una bella fetta di contributo per l’economia della
sezione. Al punto due i contributi derivati dalle nuove cauzioni versati dai soci
assegnatari per la prima volta di un posto di ormeggio nell’anno 2011,
nell’organizzazione dei corsi al punto tre risaltano 6 corsi tra vela e subacquei, che
complessivamente hanno fruttato € 12.065,65. A proposito dei corsi di vela per
ragazzi l’Ammiraglio fa notare all’assemblea che per la stagione 2010/2011 si è
avuta una partecipazione media di 4,2 ragazzi a sessione pagando un istruttore che
è costato € 60,00 a lezione (tutto compreso) andando così leggermente a debito nel
rapporto costi/ricavi, contro la stagione 2011/2012 in cui siamo partiti alla grande
avendo 14 iscritti alla scuola di vela avendo sessioni didattiche anche di 8/10 ragazzi
per volta, che seguiti da un istruttore FIV ci hanno portato ad avere qualche piccolo
margine di guadagno. E’ importante la partecipazione avuta quest’anno dalla scuola
vela invernale, strascico anche del positivo riscontro avuto la scorsa estate dai corsi
estivi, visto che ciò promuove la sezione sul territorio, obbiettivo, come sottolineato
anche dal delegato regionale, a cui tutti i soci devono dare massima attenzione. La
testimonianza del buon risultato di questa iniziativa è stata evidente
dall’atteggiamento dei genitori che anche in giornate di freddo intenso e
condimeteo non proprio estive, ma comunque giudicate praticabili dall’istruttore
federale, hanno voluto far partecipare i ragazzini facendo si che affrontassero
condizioni più impervie della norma a vantaggio della formazione agonistica che
questi ultimi potessero avere. Il Commissario sottolinea che questa scuola vela
inorgoglisce la sezione e che è necessario proporsi sempre con maggiore impegno a
vantaggio del territorio.
Continuando sulla illustrazione del bilancio al punto 4 lettera a), l’Ammiraglio illustra
ai soci che sono fondi provenienti da un progetto finanziato dalla regione Campania
denominato INFEA per il monitoraggio del gabbiano corso, il progetto è stato
realizzato a cavallo tra 2010 e 2011 e la sezione ha anticipato delle spese rimborsate
dalla regione Campania con il detto finanziamento e si noterà poi nella partita delle
uscite che in realtà si è speso anche meno dell’importo finanziato. In conclusione
l’introito per la sezione dello scorso anno è stato di € 150.415,60.
Il Commissario passa ad illustrare la seconda slide dove vengono elencate le uscite.
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Per quello che riguarda il punto uno troveremo le quote di tesseramento che
vengono inviate alla Presidenza Nazionale. Al punto due vengono elencate le spese
per il funzionamento della sezione tra cui gli stipendi al personale, Antonietta Luggo
e Paolo Esposito di Costanzo dipendenti a tempo indeterminato e Anna Di Meglio
(istruttrice di vela) e Domenico Scotto di Vettimo (collaboratore pontile) dipendenti
a progetto.
Le spese per l’acquisto di beni e servizi è stata di € 33.746,00 come si evince dal
punto 2 b), di cui viene elencato il dettaglio nei righi successivi della 2° slide. Un
cenno viene fatto sulle spese di energia elettrica per la base nautica, su cui fa notare
il Commissario incidono molto i due proiettori che servono all’illuminazione e alla
vista notturna dell’impianto di videosorveglianza.
La locazione della sede è costata lo scorso anno € 5.112,00, quest’anno costerà €
14.400,00. La sede nuova costa circa € 9.000,00 in più della vecchia che in parte
vengono compensati dal ritocco fatto alle quote associative (circa € 3.500,00) e in
parte da un avanzo che vedremo nella slide finale. Si ritiene pertanto di essere
ampiamente nel budget amministrativo.
A proposito delle spese per la manutenzione dei pontili, in questa voce sono
comprese anche una parte delle spese degli anni precedenti.
L’assicurazione per la RC della sezione per € 2.766,00, stipulata da diversi anni con le
Generali che copre la sezione dai rischi derivanti dalle attività svolte, tra le quali la
scuola vela. In proposito l’Ammiraglio fa notare di essere venuto a conoscenza lo
scorso anno al momento del rinnovo della polizza, che condizione essenziale per la
copertura del rischio derivante dall’attività di scuola vela fosse che l’istruttore
avrebbe dovuto essere in possesso di un titolo abilitante, e l’anno scorso l’istruttrice
che aveva condotto la suola vela non lo era, essendo un allievo istruttore (ex
praticante istruttore). Quest’anno la scuola vela è diretta da un istruttore abilitato
FIV. Il commissario sottolinea di essere stato particolarmente impressionato da
questa evenienza, memore dell’incidente accaduto alla fine del 2009, quando un
ragazzo del Circolo Canottieri Savoia perse la vita durante una sessione di
allenamento: è risultato da indagini successive che chi al momento faceva
l’istruttore non era abilitato, il risultato fu che per risarcire il danno alla famiglia i
soci del Circolo dovettero finanziare di tasca propria € 650.000,00.
Il Delegato Regionale prende la parola per evidenziare che addirittura il
risarcimento dovuto dai soci del Circolo Savoia alla famiglia fu di entità maggiore di
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quello mensionato dal Commissario e che questo accadimento così triste deve
essere di monito a tutte le realtà di circoli velici affinchè le procedure e i
regolamenti vengano perfettamente rispettati. Il Delegato sottolinea di aver seguito
la faccenda molto da vicino e di essere ben informata sui fatti, ma pur trattandosi di
una fatalità che può accadere veramente molto di rado, un evento del genere mette
in crisi un intero sistema che deve interrogarsi su come gestire sempre la meglio il
discorso sulla sicurezza, offrendo del personale istruttore competente (non basta il
titolo accademico) e mezzi, anche di soci collaboratori, per la gestione di tutte le
evenienze anche quelle di emergenza.
Il Commissario straordinario riprende ad illustrare il bilancio e si sofferma ancora
sulla scuola vela estiva attirando l’attenzione dei soci sulla voce pasti allievi scuola
vela che la sezione fornisce, si tratta di un cestino da viaggio essendo impegnati i
ragazzi per l’intera giornata dalla mattina alle 9,30 fino alle 16,30, anche in questo
caso c’è un residuo relativo all’anno 2010. Il dettaglio evidenziato con la voce
partecipazione a gare fuori sede si descrive l’impegno che hanno avuto alcuni dei
nostri allievi in regate organizzate fuori l’ambito zonale, in particolare le spese si
riferiscono a i costi di viaggio degli istruttori che hanno accompagnato gli allievi visto
che le spese per il trasporto barche e altro sono state risolte con la disponibilità e i
mezzi di alcuni soci, nonché dei genitori dei ragazzi. In proposito il nostro agonista
più promettente Mario Pastore avendo partecipato ad alcune selezioni regionali e
nazionali nello scorso settembre si è qualificato per le finali nazionali Optimist a
Marina del Cavallino a Venezia classificandosi 17° su oltre ottanta partecipanti. Un
risultato che essendo alla prima esperienza nazionale dell’atleta consideriamo di
alto valenza sportiva.
Alla voce rinnovo concessione demaniale si tratta di spese riferite al tecnico e agli
oneri amministrativi (canone ricognitorio) per concludere l’iter burocratico che ha
rinnovato la concessione fino al 2014. Quest’anno la Regione Campania ha preteso
che i rinnovi venissero fatti tramite supporto informatico, procedura che ha
leggermente aggravato le spese del tecnico che ci ha seguito.
Seguono altre spese che erano nel pacchetto di debiti menzionati all’inizio
dell’assemblea, tra cui spiccano le ultime due fatture relative alla TIA arretrata
compresa quella del 2007 che ci è stata richiesta dal comune di Procida solo nel
2010, la manutenzione delle attrezzature subacquee (bombole e altra minuteria)
fatta addirittura nel 2009.
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L’ammiraglio si sofferma sulla voce causa Caremar, descrivendo ai soci per sommi
capi la dinamica dell’incidente e i danni avuti dal pontile in seguito all’arenarsi della
nave nel marzo del 2010; danni che hanno aggravato considerevolmente quel
pacchetto di debiti già descritto. Attualmente con la Caremar ci si trova in giudizio e
al momento si sono tenute già due udienze, una terza è fissata con le testimonianze
di due nostri soci subito dopo Pasqua, la nostra richiesta di risarcimento è di €
44.000,00 che ci auguriamo l’iter legale soddisfi quanto prima. Il nostro legale è il
socio Cupido che lavora a titolo amichevole, per cui l’importo che vedete in bilancio
relativo alle causa Caremar sono le spese amministrative da lui anticipate. Atteso
che per l’esercizio finanziario del 2012 questo risarcimento venga liquidato resta da
decidere cosa fare con questo capitale, visto che le spese per il ripristino dei danni
subiti al pontile è già stato liquidato, utilizzando in parte fondi del TFR dei
dipendenti, che dovranno essere quanto prima ricostituiti, utilizzando parte del
risarcimento che attendiamo. Per ciò che resterebbe, l’ammiraglio propone
all’attenzione dell’assemblea un intervento più incisivo della solita manutenzione
ordinaria al pontile di legno, cercando di trovare una soluzione più soddisfacente e
duratura alla qualità e alla posa in opera del manufatto. Per quest’anno ci si limiterà
ad un intervento di messa in sicurezza restando nelle spese annuali fatte in passato
che ammontano a circa € 4.000,00, per poi in seguito con preventivi disponibilità e
idee alla mano affrontare il già detto discorso più radicale di intervento.
Intervengono il Delegato regionale e il Socio Di Maggio proponendo utilizzi più
moderni di investimento, rispetto all’attuale libretto di risparmio, per il TFR dei
dipendenti e il Commissario fa sapere di essere ben lieto di ascoltare chi fosse
esperto in materia per tutti i consigli che potrà dare in materia di accantonamento
TFR.
L’ammiraglio continua ad elencare le ultime righe della seconda slide, evidenziando
le spese che ogni anno vengono sostenute per le regate organizzate dalla sezione
quali Trofeo Stella Maris, Regata delle alici e Trofeo S. Pugliese, ed esaurisce così
l’elencazione delle uscite del bilancio 2011.
Viene proiettata la 3° ed ultima slide dove si evince che sottraendo dal totale delle
entrate il totale delle uscite, al 31 dicembre del 2011 si ha un avanzo di € 16.474,13,
avanzo che tenendo conto delle spese fatte lo scorso anno una tantum (debiti
precedenti e quant’altro), hanno convinto l’amministratore a investire nella nuova
sede senza che ciò potesse gravare in maniera considerevole sui bilanci futuri.
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Mirabile chiede un chiarimento relativamente a informazioni che lui ha rispetto alle
cauzioni che non sono state rimborsate a soci uscenti. Il socio chiedeva come mai
questa voce non risultasse dal passivo del bilancio.
Commissario risponde a Mirabile ricordandogli che la questione cauzioni era già
stata ampiamente dibattuta nella assemblea del dicembre 2010, la sezione ha un
ammontare cosiddetto “teorico” di circa € 90.000,00 di cauzioni versate dai soci
assegnatari dei posti barca e da qualcuno che addirittura non è più socio e non ha
mai usufruito del beneficio di ormeggio sin dalla costituzione della base nautica. Al
momento stiamo procedendo con le cauzioni dai soci nuovi entranti per restituire le
cauzioni ai soci uscenti, ma il problema resta anche perché i soci che hanno diritto
alla restituzione della cauzione sono di più di quelli all’ormeggio e non si potrebbe
mai restituire l’intero capitale.
Mirabile propone di creare la compensazione in automatico di restituire la cauzione
a chi esce con quella di chi entra.
Commissario concorda con Mirabile che è l’unica strada percorribile al momento
fino ad affrontare anche con valide proposte dei soci il problema cauzioni.
Biglietto fa notare che purtroppo capita che il socio entrante è gia titolare di
cauzione e quindi viene a mancare la disponibilità per liquidare il socio uscente.
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Mirabile sulla risoluzione del problema cauzioni propone di far risultare
l’ammontare cauzioni come patrimonializzazione non lasciandolo come un
accantonamento virtuale.
Commissario si rivolge all’assemblea ipotizzando, visto che lui all’epoca non c’era,
che la questione cauzioni sia sorta per costituire un fondo destinato alla costruzione
del pontile, una questione che poteva essere gestita diversamente senza magari
costituire delle cauzioni ma considerando le anticipazioni dei soci come un prestito
alla sezione che piano piano sarebbe stato restituito a seconda delle disponibilità in
un certo numero di anni. In realtà il problema è rimasto così in sospeso senza alcuna
risoluzione evidenziando che il debito suddetto non ha senso chiamarlo cauzione
perché ad esso non è stato mai attribuito alcun significato compiuto. Per cauzione si
intende una somma posta a garanzia di qualche obbligo, che nel nostro caso non
risulta identificato .
Mirabile il problema pratico di chi è uscito è che questa anticipazione non gli è stata
riconosciuta ed è necessario attuare quella sorta di compensazione già menzionata.
Commissario non c’è dubbio che possiamo essere tutti d’accordo sulla
compensazione, ma il problema pratico resta. L’ammiraglio lo propone con un
esempio ponendo il caso che un certo numero di soci non assegnatari (e ce ne sono
tanti) faccia richiesta della cauzione tutti insieme e dall’oggi al domani. Tale richiesta
metterebbe in crisi la sezione che non dispone di fondi per far fronte ad una simile
domanda, fermo restando il diritto dei richiedenti.
Giordano forse converrebbe non prendere più cauzioni dai soci entranti, per poi
affrontare in un secondo momento il discorso del rimborso ai soci che l’hanno già
versata.
Commissario è una ipotesi già vagliata, ma il problema resta sulla richiesta del socio
che è uscito e richiede la restituzione del suo capitale.
Giordano lo scopo sarebbe quello di azzerare alla fine il debito che i soci vantano
con la sezione, una volta che la lega fu costituita i soci avendo utilizzato la struttura
che nel frattempo ha subito il suo sfruttamento possano considerare il capitale
cauzioni come un fondo perduto eliminando questa spada di Damocle che pende
sulla testa della sezione.
Commisario apprezzando la proposta di Giordano e facendola anche sua si domanda
se i soci che vantano il credito cauzionale sarebbero disposti a convertire questo
credito in un finanziamento alla sezione.
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Giordano ipotizza un rimborso in un certo numero di anni cercando di mettere a
bilancio una somma fissa ogni anno destinata alla restituzione di questo debito.
Commissario fa presente che quella di Giordano è una ipotesi anche percorribile ma
facendo ancora un esempio evidenzia che mettendo in bilancio € 9.000,00 destinati
a questa restituzione ci vorrebero 10 anni affinchè la sezione possa restituire il
credito ai soci.
Delegato regionale interviene facendo presente che il problema cauzione rigiuarda
moltissime sezioni. L’acquisto dei pontili, di una sede o altro bene indispensabile per
il funzionamento della sezione rimane ai soci come bene comune, non è pensabile
che le anticipazioni/cauzioni dei soci vengano compensate da un socio entrante
rispetto alla richiesta di un socio uscente è un meccanismo non adatto alla lega
navale. Sarebbe più ragionevole e meglio gestibile una richiesta di una tantum da
parte della sezione per la realizzazione delle opere citate, mettendo la somma a
bilancio preventivo. In alternativa facendo un esempio, se il capitale richiesto fosse
utilizzato per ristrutturare il pontile i soci armatori anticiperebbero la somma
occorrente, concordando con la sezione una restituzione su parte della futura quota
ormeggio.
Di Maggio interviene specificando che tra i servizi e i diritti ritiene prioritari questi
ultimi. Sulla questione TFR informa l’assemblea che dal 2007 è possibile versare le
quote TFR direttamente all’INPS e ribadisce che il debito con i dipendenti è
prioritario rispetto ad ogni altra incombenza. Sulla questione cauzioni si manifesta
perplesso venendo a sapere che la sezione vanta questo così ingente debito e
avendo prodotto così un “bilancio” falsato non tenente conto di questo debito. Di
Maggio si sofferma sulla ipotesi seppur remota che dall’oggi al domani le 40 barche
all’ormeggio andrebbero via richiedendo la restituzione della cauzione, e d’accordo
con quanto detto da Giordano fa anche sua la definizione di spada di Damocle.
Rivolgendosi al delegato regionale ritiene inverosimile richiedere il famoso una
tantum al socio della lega, pensando che possa essere più efficace aumentare le
tariffe di ormeggio del 10-15% in maniera da creare un accantonamento che
consentirebbe alla sezione di far fronte anche alla richiesta di restituzione di un
numero considerevole di soci.
Segue un vociare incomprensibile.
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Misticone osserva che la cauzione è una somma servita per organizzare e creare le
strutture della lega e quindi già utilizzata a beneficio dei soci. Ritiene che questo
capitale si potrebbe considerare un fondo perduto.
Mirabile va restituita perché è una cauzione.
Di Maggio ritiene valida la proposta di Misticone qualora tutti i soci aventi diritto
fossero d’accordo.
Misticone rivolgendosi ai soci enfatizza la sua proposta affermando che il bene
costruito con i soldi delle cauzione si è anche usurato per l’utilizzo da parte degli
stessi e che non dovrebbe essere un problema la rinuncia al credito da parte dei soci
interessati. Questa ipotesi risolverebbe in maniera rapida il problema cauzioni,
considerandole come una sorta di contribuzione all’utilizzo della base nautica in
particolare riferito ai soci armatori che hanno posto di ormeggio da tanti anni come
lui.
Segue un vociare incomprensibile.
Socio non identificato propone una strada intermedia alla via indicata da Misticone.
Evidenziando che i soci che da più tempo detengono il posto barca potrebbero
contribuire con questa sorta di donazione alla lega, ma ci sarebbe il problema degli
armatori come lui che hanno avuto da poco il diritto di ormeggio e quindi sarebbero
più penalizzati dalla non restituzione della somma versata. Magari si potrebbe
considerare una forma di contribuzione in percentuale, in base la tempo di utilizzo
del posto di ormeggio.
Commissario ribadisce che sembra più percorribile l’ipotesi di Giordano, di non
richiedere, già da quest’anno più cauzioni all’assegnazione dell’ormeggio e
incominciare a restituire agli aventi diritto una piccola somma all’anno in base alle
disponibilità di bilancio.
Mirabile si potrebbe anche pensare di convertire la cauzione in una tantum con
l’accordo dei soci e per quello che riguarderebbe i soci nuovi entranti all’ormeggio
comunque si verserebbe una quota una tantum giusto perchè si trova già una
struttura consolidata equiparando così un poco tutti. Non si creerebbe così una
condizione di iniquità tra chi ha già contribuito e i nuovi entranti.
Di Maggio fa notare che la trasformazione da cauzione ad una tantum
implicherebbe l’approvazione di tutti i soci aventi diritto, nessuno escluso, in tal caso
solo potrebbe essere praticabile la proposta di Mirabile.
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Delegato regionale cita la sezione di Genova che ha praticato una strada simile a
quella di Mirabile proponendo ai nuovi entranti all’ormeggio una tassa d’ingresso
anche se in quel caso troppo esosa per essere considerata praticabile. Sarebbe,
quella della tassa d’ingresso considerando un importo ragionevole una buona
soluzione al problema delle cauzioni.
Vociare della Assemblea sulla questione cauzioni.
Il Delegato afferma che sarebbe opportuno che tutti coloro sono intervenuti
sull’argomento cauzioni in questa assemblea, formalizzassero le loro proposte con
una memoria scritta, tutte le proposte fatte potrebbero essere valutate in una
successiva assemblea, mettendo l’ammiraglio in condizione di prendere una
decisione confortato dal supporto dei soci.
Si pone in discussione il punto 2 all’O.d.G.
Commissario in merito alla lettera aperta inviata dal socio Coscia Porrazzi preme
fare alcune precisazioni. Uno dei punti riguarda la nomina dei collaboratori da parte
del commissario. Evidenzia l’ammiraglio che il Commissario straordinario ha la
facoltà di nominare dei collaboratori non un obbligo. In genere i collaboratori
vengono scelti in base alle caratteristiche delle persone che si offrono per
contribuire all’andamento della sezione ma nel nostro caso non si è ritenuto di
dover nominare dei collaboratori fissi cioè con incarico permanente e continuativo,
figura che dovrebbe risiedere stabilmente nel comune della sezione. Si è invece
pensato di fare capo alle disponibilità dei soci che volta per volta si sono offerti per
dare una mano, un esempio lampante è stato la realizzazione dei lavori della nuova
sede.
Riguardo invece alla convocazione della assemblea dei soci, l’articolo 31/4°comma
del regolamento allo statuto dice che il Commissario convoca l’assemblea non nel
senso che è tenuto a convocarla, ma nel senso che è il soggetto indicato dal
regolamento che può convocare una assemblea, ovviamente l’assemblea non
avendo potere deliberativo in regime commissariale, la si convoca quando è
necessario incontrarsi come si è fatto oggi. Se così non fosse il regolamento avrebbe
imposto la convocazione di una assemblea ogni 15 giorni o ogni 6 mesi e così via.
Si affronta relativamente alla lettera aperta l’argomento che riguarda le strutture
periferiche e della responsabilità del dirigente e del patrimonio. Le Sezioni godono di
struttura
patrimoniale
propria,
l’art.68
del
DPR
15/03/2010
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(http://www.leganavale.it/portale/nostre_regole.asp) DPR che ha rimodulato lo
stato giuridico della lega navale, inserito tra l’altro in un testo unico delle
disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare che riguarda le forze
armate, dice che le sezioni e le delegazioni godono di autonomia amministrativa e
gestionale entro i limiti delle proprie disponibilità finanziarie. Passando alla
questione della responsabilità della gestione, è utile partire da quanto prevede
l’art.24 comma B del regolamento allo statuto, prima di andare all’art. 36 del codice
civile. “Le Sezioni e Delegazioni della Lega Navale costituiscono l’organizzazione
periferica dei Soci, attraverso la quale la Presidenza Nazionale persegue gli scopi
sanciti dallo Statuto ed attua la propria funzione di Ente pubblico, preposto a servizi
di pubblico interesse. Esse sono assimilabili alle associazioni non riconosciute di cui
all’art. 36 e seguenti del Codice Civile, con possibilità di richiedere il riconoscimento
della personalità giuridica di diritto privato, e rispondono con il proprio patrimonio di
tutte le obbligazioni inerenti a rapporti da esse instaurati”. Essendo stato richiamato
l’art. 36 del codice civile è opportuno sapere cosa dice. “ L’ordinamento interno e
l’amministrazione delle associazioni non riconosciute come persone giuridiche sono
regolati dagli accordi degli associati (statuto e regolamento nazionali nel caso della
LNI). Le dette associazioni possono stare in giudizio nella persona di coloro ai quali,
secondo questi accordi, è conferita la presidenza o la direzione”.
L’ammiraglio evidenzia che ciascun socio quando ha deciso di entrare a far parte
della lega navale ha deciso volontariamente di accettare e condividere con tutti gli
altri quanto sancito dallo statuto e dal regolamento. Statuto e regolamento
prevedono una serie di cose tra cui anche il commissariamento. E’ utile aggiungere
alla discussione anche la lettura dell’articolo 37 del c.c. riguardo al fondo comune,
argomento che potrebbe interessare anche in merito al discorso cauzioni prima
affrontato. “I contributi degli associati e i beni acquisiti con questi costituiscono il
fondo comune dell’associazione. Finchè questa dura, i singoli associati non possono
chiedere la divisione del fondo comune, né pretendere la quota in caso di recesso”.
Ancora con l’articolo 38 c.c. in merito alle obbligazioni. “Per le obbligazioni assunte
dalle persone che rappresentano l’associazione i terzi possono far valere i loro diritti
sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e
solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”.
Ciò significa che nel regime commissariale chi contrae obbligazioni per conto della
associazione è il Commissario e solo il Commissario ne risponde e nessun altro è
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responsabile delle obbligazioni assunte dal Commissario per conto dell’associazione
stessa. L’ammiraglio rivolgendosi all’assemblea chiede che se qualcuno dei presenti
avesse osservazioni sulle norme appena evidenziate sarebbe lieto di accettare il
contraddittorio.
Constatata la mancata risposta dell’Assemblea il Commissario entra nel merito
dell’ultima parte della lettera aperta in cui si richiede quando avrà fine il
commissariamento evidenziando che non è una questione dipendente la lui in prima
persona e rivolgendosi al Delegato regionale chiede se ella volesse aggiungere
qualcosa sull’argomento.
Delegato regionale il commissariamento della sezione è stata una azione travagliata
ma dovuta per salvare la struttura di Procida. La litigiosità la non operatività sono
state parte delle concause che hanno portato ad una cosi difficile decisione. I
risultati positivi di questa decisione già si cominciano a vedere con il ristabilito
rapporto tra le sezione gli enti locali e una maggiore visibilità sul territorio. Ora con il
cambiamento di rapporto tutti cominciano a capire che la lega navale è una risorsa a
disposizione di tutti.
Il commissariamento si conclude quando una parte consistente della compagine
sociale si propone fattivamente con massima disponilbiltà, ristabilendo un clima
ideale al raggiungendo degli scopi statutari. Il commissariamento non potrà essere
eccessivamente lungo (anche se il commissariamento della Sezione di Milano è
durato più di dieci anni), ma è essenziale che vengano ristabiliti tutti gli equilibri che
sono venuti a mancare per eleggere un organo direttivo che funzioni bene. Il
delegato afferma che ad oggi non ci sono i presupposti affinchè il commissariamento
possa giungere al termine. La sezione di Procida è sulla buona strada, ci sono segnali
(quali la nuova sede ed altro) per essere ottimisti per il futuro della sezione, ma
ancora non si raggiunto un equilibrio tale da poter formare una compagine direttiva
eletta. Il delegato si augura che nell’arco del 2012 si riesca a raggiungere la
condizione ideale per indire nuove elezioni. Il delegato regionale si sofferma sulla
grande fiducia che è stata investita nell’Ammiraglio Scotto di Carlo che sta
amministrando la sezione di Procida con un grande impegno e una grande
competenza.
Applausi dei soci.
Commissario rivolgendosi all’assemblea chiede se qualcuno volesse intervenire.
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Giordano U. chiede se fosse possibile spegnere i fari del pontile durante la notte,
facendo in modo tra le altre cose di avere un considerevole risparmio sui consumi
elettrici. Questi fari risultano essere un grosso disturbo per chi dorme in barca e il
problema dell’illuminazione della videosorveglianza potrebbe risolversi cambiando
le telecamere con dei modelli ad infrarosso finanziandole con il risparmi che si
avrebbe dallo spegnimento dei detti proiettori.
Vociare dei soci.
Commissario condivide la proposta di Giordano U. e suggerisce anche la possibilità,
per incrementare ulteriormente il risparmio, di provare a cambiare fornitore di
energia elettrica. Per sua personale esperienza, ha monitorato un risparmio che si
attesta intorno al 15%. Dopo aver cambiato da circa due anni il gestore della propria
abitazione.
Mirabile chiede di poter passare al punto tre dell’ordine del giorno essendo stato da
lui proposto e avendo dei problemi personali che lo inducono ad andare via quanto
prima.
Coscia Porrazzi chiede replica alla disquisizione del commissario in relazione al
punto due del odg, ma da la precedenza a Mirabile che ha necessità di andare via.
Si pone in discussione il punto 3 all’O.d.G.
Mirabile esordisce con i ringraziamenti all’ammiraglio che con la sua condotta è
riuscito soprattutto a ristabilire un clima di rispetto delle regole. L’unica appunto che
si sente di rivolgere all’amministratore è relativo ad una carenza di comunicazione
in una certa fase, che con l’onesta intellettuale del suo operato si è però ricomposta
con ordine e senza lasciare grandi malcontenti tra i soci. Prosegue Mirabile
evidenziando che nonostante la sezione fosse commissariata è importante che tutti i
soci siano coinvolti nell’affrontare le problematiche che la struttura attraversa anche
allo scopo di ristabilire la compartecipazione di tutti i soci alle attività e alla gestione
della sezione. Ovviamente si tratta di un appunto affettuoso che viene rivolto
all’ammiraglio che, a parte questa piccola mancanza, ha dato dimostrazione di
grande equilibrio nella gestione della cosa comune in un momento particolare.
Nella corrispondenza intercosa e nota a tutti si è parlato di commissariamento che
ad onor del vero risulta essere stato definito senza una sufficiente trasparenza. Il
riferimento è agli atti che hanno portato a questa pagina della sezione di Procida.
Mirabile rivolgendosi alla prof.ssa Rosini fa notare che la maggiore responsabilità
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della mancanza di trasparenza è proprio da attribuire al delegato regionale che non
ha reso pubblico ne il verbale con cui è stato richiesto alla P.N. il commissariamento
(pur evidenziando che non conosce le regole relative alla divulgazione di un silmile
atto), ma soprattutto il verbale della assemblea avutasi con i soci, in relazione a
questo argomento in data 18 luglio 2010. La mancanza della divulgazione di questi
atti, ma in particolare del secondo, fa si che un socio non si senta sufficientemente
garantito con una ripercussione oggettiva sulla partecipazione alla attività sociale.
Tutti i soci hanno il diritto di venire a conoscenza delle decisioni amministrative in
particolari quelle così importanti che inducono una sezione al commissariamento. La
fase commissariale è stata competentemente trasparente, amministrata e
partecipata a tutti i soci con la pubblicazione di tutti gli atti che la hanno
caratterizzata, mentre la fase precedente, quella che ha condotto al
commissariamento, è stata notevolmente deficitaria in questo senso.
Mirabile enfatizza ancora che è doveroso da parte dell’organo dirigenziale rendere
edotti i soci di quali siano stati gli oggettivi e reali motivi del commissariamento, la
delazione corre veloce e si insedia facilmente. Sono stati gli errori di carattere
formale e non sostanziale del Presidente D’Antonio, a portare al commissariamento
o altro? Fare chiarezza anche per riscattare D’Antonio che non ha avuto nessun
diritto di replica. I soci devono sapere se esiste un unico responsabile o entra in
gioco il conflitto tra chi gestiva il potere prima, in modo quantomeno discutibile, e la
dirigenza commissariata.
Se non viene fatta chiarezza si continuerà a percepire la filosofia di “chi ha avuto ha
avuto e chi ha dato a dato” e questa filosofia non ha portato solo la nostra sezione
ad essere commissariata ma tutta la nazione.
Applausi dei soci.
Delegato regionale esonera il commissario da ogni responsabilità relativamente agli
accadimenti precedenti al commissariamento. Egli non era ne socio ne aveva mai
partecipato alla vita sociale e per tanto al di fuori di ogni logica precedente. La sua
nomina è avvenuta su proposta del delegato che ha inteso così iniziare un discorso
di cambiamento per portare la sezione su nuovi e diversi binari.
Riguardo al verbale della riunione tenutasi tra i soci e il delegato prima del
commissariamento si cerca di risalire alla sua stesura e in proposito il socio Glielmo
fa presente che è stato lui a scriverlo.
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Biglietto evidenzia la richiesta del verbale in questione fatta più volte da lei e da vari
soci, senza alcun esito. Un atto così importante non può essere tenuto nascosto ai
soci.
Delegato regionale in relazione al verbale della riunione tenutasi tra soci e delegato,
evidenzia che in quel verbale non ci sono le motivazioni del commissariamento,
queste deduzioni sono presenti su un atto interno che il delegato trasmette alla P.N.
e che non è reso pubblico. In relazione invece al verbale dell’assemblea il delegato
rassicura i soci che sarà inviato quanto prima possibile all’Ammiraglio che lo affigerà
in bacheca a disposizione della consultazione dei soci.
Mirabile chiede se è il commissario che dispone nuove elezioni una volta superate le
cause che hanno condotto al commissariamento.
Delegato regionale il commissario, lavora in sintonia con il delegato, egli esprime il
parere favorevole affinchè si possa andare alle elezioni, dopodiché il delegato
applica alcune procedure di verifica proponendo nuove elezioni.
Nonostante l’ottimo operato dell’ammiraglio avere una sola persona al comando
non è mai ideale ecco perché in regime di normalità esiste un consiglio con una
pluralità di voci.
Biglietto fa notare che le voci menzionate dal delegato devono essere quelle giuste
e devono rappresentare tutti i soci e non essere unilaterali, e a suo parere è meglio
in questa fase lasciare l’amministrazione nelle mani del Commissario.
Ciao chiede quale è il consiglio che è stato commissariato essendoci stato un
avvicendamento mai ratificato, tra consiglieri dimissionari e consiglieri nominati in
surroga dal Presidente.
Delegato regionale Il consiglio commissariato è quello ratificato dalla P.N. è il solo
consiglio in carica al momento del commissariamento.
Coscia Porrazzi (sul secondo punto all’ordine del giorno) condivide la gran parte
dell’intervento dell’ammiraglio, ma non ricorda di aver scritto nella lettera aperta
alcunché sulla nomina dei collaboratori, Coscia si riferisce alla determina della
presidenza nazionale in cui viene fatto riferimento a soci competenti a cui
l’ammiraglio avrebbe potuto far capo. Non c’era nessuna critica su questo
argomento. Per quanto riguarda tutte le disquisizioni sul problema amministrativo,
si tratta di considerazioni dell’opportunità di avere un colloquio più stretto con i
soci, si tratta di uno stimolo che essendo stato immediatamente accolto dal
Commissario rende soddisfatto del risultato ottenuto. Si esprime anche grande
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soddisfazione per il bilancio minuziosamente dettagliato presentato nella odierna
assemblea. Sarebbe opportuno che lo stimolo si prolungasse nel tempo senza
mancanza di colloquio in una sede ufficiale e che le assemblee consuntive siano
fatte con maggiore frequenza. La perplessità di Coscia Porrazzi è espressa in merito
al tempo trascorso senza che vi fossero assemblee ufficiali. In conclusione a titolo di
considerazione personale il socio fa notare che per tutto quello che ha fatto nella
vita e anche nella lega navale e come persona si sente profondamente mortificato
del commissariamento, riconoscendo di essere uno dei consiglieri commissariati e
chiede che egli stesso e tutti i soci fossero messi in condizione, di avere le
opportunità per riparare agli errori commessi che hanno condotto la sezione al
commissariamento e giungere quindi ad una condizione di normalità come definita
dalla P.N. nella determina relativa allo scioglimento del consiglio e alla nomina del
commissario. In virtù di ciò Coscia chiede cosa si può fare per riparare e cosa ancora
non va affinchè si possa ripristinare lo stato amministrativo normale. Si richiede
quanto tempo occorre per poter giungere ad elezioni. Già il delegato regionale ha
evidenziato situazioni anomale di sezioni commissariate da 10 anni e oltre, a parere
di Coscia Porrazzi un commissariamento oltre i due anni dovrebbe condurre a norma
di regolamento alla scioglimento della sezione, ritenendo che due anni siano un
tempo sufficiente per capire se è possibile ripristinare la normalità. Coscia evidenzia
che è già passato un anno e mezzo e che si traggano le dovute conclusioni. Si
evidenzia che la convocazione della assemblea elettiva come da statuto e
regolamento spetta al commissario straordinario con ratifica del delegato regionale,
a proposito di ciò che Coscia Porrazzi rivolge un rimprovero (tirata di orecchie) al
commissario che quasi si è tirato fuori dalla questione delle elezioni. Coscia saluta la
assemblea e si scusa qualora il suo pensiero sia sbagliato.
Di Maggio riprendendo la questione commissariamento pone in discussione alcune
responsabilità sul come si è arrivati ad un tale evento. Sicuramente esistono
responsabilità locali ma è pur vero (rivolgendosi al delegato regionale) che esistono
delle responsabilità di chi deve amministrare e garantire tutti i soci. Nella sezione
sono anni che ci sono controversie. Riguardo alla sua persona e quella del dott.
Bianco continua Di Maggio, ci sono state delle denunce ben precise allorchè furono
eletti consiglieri della sezione (maggio 2009) senza che queste venissero prese nella
opportuna considerazione dal delegato regionale. Il socio Di Maggio imputa al
delegato regionale, in seguito ad denuncia chiara e circostanziata di irregolarità,
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fatta da due consiglieri, una azione quantomeno insufficiente ad affrontare il
problema alla sua origine. L’attuale situazione del commissariamento con un
intervento deciso del delegato regionale sarebbe potuta bloccarsi sul nascere.
Delegato regionale rivolgendosi a Di Maggio chiede a quale periodo si riferisce.
Di Maggio si parla del consiglio eletto prima di D’Antonio e in carica per meno di due
mesi. Nel consiglio successivo si è poi usato D’Antonio come vittima sacrificale.
Delegato regionale evidenzia che lei ha l’incarico di delegato dal luglio del 2009.
Di Maggio ribadisce la possibilità che il commissariamento era evitabile e si augura
che da adesso in poi si possa intervenire prima che gli eventi negativi abbiano luogo.
Si ringrazia il delegato per l’attenzione.
Delegato regionale il delegato non si sente colpita dal rimprovero di Di Maggio
avendo la certezza di non meritarlo ma accetta la critica e si sente molto vicina alla
realtà di Procida e ribadisce che i motivi principali del commissariamento sono, l’alta
litigiosità tra i soci, ma soprattutto la inattività della sezione. I soci che sono la forza
vitale dell’associazione devono farsi un autocritica costruttiva analizzando quali sono
le energie che si mettono a disposizione della sezione. Il delegato fa presente
all’assemblea che se non avesse proceduto al commissariamento la base nautica si
sarebbe persa, la concessione non sarebbe stata rinnovata e la sezione sarebbe di
fatto stata chiusa. L’attenzione per le vicende della sezione è stata alta e solo l’aver
seguito in prima persona le vicende della Lega Navale procidana che il delegato ha
deciso il commissariamento e indipendentemente dalle denunce di questo o
quell’altro socio.
Di Maggio interrompe scusandosi e chiede come sia possibile che quanto fatto
presente all’epoca sulle irregolarità denunciate non sia mai stato preso in
considerazione da nessuno. Chiede la delegato come possa parlarsi allora di regole.
Delegato regionale evidenzia che il ruolo da lei ricoperto non ha competenza per le
denunce fatte.
Di Maggio ripete la considerazione precedente.
Commissario prima dei saluti annuncia l’apertuta della nuova sede tra circa due
settimane dalla giornata odierna e comunica ai soci che saranno informati
dell’evento con i canali convenzionali, mail, bacheche altro. L’intevento e
l’assemblea si concludono con saluti e ringraziamenti per la presenza.
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Non essendovi altri argomenti in discussione, l’Assemblea viene sciolta alle ore
13:15 del giorno 25 febbraio 2011.
Letto, confermato e sottoscritto
Il Segretario
Il Commissario Straordinario
Paolo Esposito di Costanzo
Amm. Luigi Scotto di Carlo
Soci Accreditati Presenti:
1. Aiello Amalia
2. Bianco Corrado;
3. Biglietto Milena;
4. Boscaglia Caterina;
5. Capuano Francesco;
6. Ciao Gennaro;
7. Ciccarelli Andrea;
8. Corradini Albino;
9. Coscia Porrazzi Luigi;
10. De Maio Marcello;
11. Di Domenico Salvatore;
12. Di Gioia Angelo;
13. Di Lorenzo Tobia;
14. Ducci Daniela;
15. Esposito Gerardo Ciro;
16. Esposito di Costanzo Paolo;
17. Filosa Maurizio;
18. Giordano Ugo;
19. Glielmo Luigi;
20. Helzel Vittorio;
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21. Izzo Carlo;
22. La Nave Patrizia;
23. Laccetto Maurizio;
24. Lanzotti Antonio;
25. Lepore Chiara;
26. Luggo Antonietta;
27. Minieri Assunta;
28. Mirabile Maurizio;
29. Misticone Salvatore;
30. Parisi Speranza;
31. Pinto Massimo;
32. Rosiello Luigi;
33. Schiano Lomoriello Ciro;
34. Scotti Galletta Francesco;
35. Suarez Nando;
36. Varriale Ugo;
37. Viola Dario;
38. Virto Giuseppe;
39. Vittorini Vincenzo;
40. Zeccolella Leonardo.
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