La voce Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica APRILE 2004 ORARI DELLE SANTE MESSE SOMMARIO 7.00 Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Camminando s’apre cammino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 La Pasqua . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5 La comunità cristiana «scuola» di preghiera. . . . . . . pag. 6 “Grido il Vangelo con la mia sola vita” . . . . . . . . . pag. 8 Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 9.30 Scuola Mat. Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia 18.00 18.30 Parrocchia Parrocchia Parrocchia Capannelle 20.30 Capannelle Oratorio Parrocchia DOMENIC A E FESTIVI La Settimana Santa. . . . . . . . pag. 9 Calendario Aprile - Maggio pag. 10 Open Day. . . . . . . . . . . . . . . pag. 12 In parrocchia Alle Capannelle Al Padergnone Ore 18.00 - 7.00 - 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00 Ore 18.30 - 10.00 Ore 9.00 L’Estate 2004 . . . . . . . . . . . . pag. 13 “Insieme con amicizia” . . . . pag. 14 Intenzioni Sante Messe . . . . pag. 15 Lavori in corso . . . . . . . . . . . pag. 16 Nuova convenzione . . . . . . . pag. 17 Amministrazione . . . . . . . . . pag. 18 Anagrafe. . . . . . . . . . . . . . . . pag. 19 LA VOCE Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica Anno 2 - N° 3 - Aprile 2004 Direttore responsabile Silvano Ghilardi Direttore di redazione Luca Gattoni Redazione Marco Bassi Veronica Casanova Fabrizio Colombelli Luca Gattoni Silvano Ghilardi Ennio Locatelli Giuseppe Rampinelli Pietro Scolari CICLOSTILATO IN PROPRIO http://www.parrocchiazanica.it [email protected] 2 NUMERI TELEFONICI UTILI Don Silvano - Casa Parrocchiale Don Luca - Abitazione Don Pietro - Abitazione Reverende Suore - Scuola Materna Segreteria - Bar Oratorio 035.671.029 035.670.040 035.675.063 035.671.107 035.670.558 La Voce - Aprile 2004 Sfogliando le bozze della pubblicazione dedicata alle opere d’arte della nostra Chiesa parrocchiale, realizzate nel periodo del ‘500 e ‘600, ci siamo accorti con don Silvano di un particolare decisamente curioso: nella nostra chiesa e nella sacrestia è presente una sola opera d’arte che rappresenti la Risurrezione di Gesù! Sono abbondanti le rappresentazioni della Passione e della Morte (dipinti, crocifissi, la statua dell’Addolorata...), mentre le rappresentazioni del Risorto si riducono a quest’unica opera. Per quale motivo? Non credo che gli zanichesi delle generazioni passate si siano dimenticati del Mistero che sta al centro della nostra fede (se mai questo è il rischio che corre la nostra fede oggi!)... Piuttosto sono convinto che anche oggi, a duemila anni di distanza da quell’evento, continui a impressionare e a colpire molto la sofferenza, anche fisica, provata da Gesù: l’umiliziazione del processo, gli insulti e le percosse dei soldati, la flagellazione, il cammino straziante verso il Calvario, la crocifissione, la morte violenta e drammatica. C’è sempre stata una sorta di identificazione tra la Passione di Cristo e la vita quotidiana dell’uomo, nella quale finiscono per “toccare” maggiormente tutte le vicende legate alla sofferenza, la malattia, il dolore, la morte... In questi momenti sapere di poter contare su Gesù Cristo, che ha condiviso in tutto e per tutto anche le esperienze pià tragiche della vita dell’uomo, è un sostegno importante. Mentre scrivo queste righe penso al film “The passion”, in uscita proprio in questi giorni nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Un film che, a due mesi dalla prima proiezione negli Stati La Voce - Aprile 2004 Uniti, continua a suscitare polemiche, dibattiti, discussioni accese, accuse di presunto antisemitismo. Non ho visto il film, per cui non sono in grado di giudicare il valore artistico dell’opera. Mi attengo solo a una recensione, comparsa qualche giorno fa, in cui l’autore annota come “punto debole” del film il fatto che alla Risurrezione di Cristo vengano dedicati soltanto i tre minuti finali del film. Insomma, è troppo poco il tempo dedicato a quello che è l’annuncio di gioia e di speranza che ha rivoluzionato la vita dell’uomo! Penso sia questo il criterio con il quale ci dobbiamo accostare alla Passione di Cristo: non è una esposizione ostentata della sofferenza dell’Uomo-Dio, fatta per commuovere. È il compimento di quella scelta di fedeltà a Dio Padre, che mostra il suo amore verso il Figlio proprio nella risurrezione di Cristo. La Pasqua, evento di passione, morte e risurrezione, è la sorgente di speranza e di pace per tutti i sofferenti e i “crocifissi” della storia; è lo spiraglio di luce aperto nella vita del mondo, abituato troppo spesso a risolvere i conflitti e le difficoltà tra gli uomini con le armi della forza, della sopraffazione, della violenza; è il seme di vita nuova, che attende di essere curato e coltivato con amore, pazienza, sollecitudine, per dare vita a nuovi germogli di speranza; è l’occasione, sempre nuova e unica, che Gesù Cristo ci offre per accompagnarci nel faticoso cammino quotidiano alla scoperta della nostra identità: essere figli del Padre a immagine di Gesù, sofferente, morto e risorto per la nostra salvezza. don Luca EDITORIALE Solo crocifissi? Affresco “strappato” raffigurante il Cristo Risorto - Sagrestia della chiesa parrocchiale di Zanica 3 Camminando s’apre cammino Fratelli e sorelle carissimi, la Quaresima è un tempo di preparazione; non è destinata a “spegnersi”, ma a sfociare nella grande festa di Pasqua. Il suo dinamismo proprio è un “crescendo”. È proprio così per ciascuno di noi e per la nostra comunità? * C’è stata la proposta di preghiera quotidiana, in famiglia, con il libretto distribuito a catechesi: è “funzionata”? Dalle confessioni dei ragazzi si possono rilevare situazioni molto diverse. E sicuramente c’è un problema di continuità. Potremmo sperimentare insieme qualche aiuto per la preghiera serale in famiglia che accompagni ogni giorno dell’anno: che ne dite? * La preghiera del venerdì mattina in oratorio: un gruppetto di “fedelissimi”. Bravi. E la stragrande maggioranza? Forse conviene osare di più e puntare a tutti i giorni della quaresima. Certo con tempi diversi: basta entrare in chiesa, una breve preghiera e ripartire. Ma questo vale anche (e soprattutto) per gli adulti e i giovani, quando a causa del lavoro non devono fare spostamenti molto affannati. * La via crucis: anche qui, bravi ai ragazzi che sono venuti alle 17 ogni settimana, spesso accompagnati dai genitori. Mi è sembrato però un numero ristretto, minore dello scorso anno. * L’appuntamento del Triduo dei morti: mi è parsa davvero I componenti della Confraternita del Santissimo Sacramento, “rinata” in occasione del Triduo 4 buona la presenza durante il giorno per l’adorazione eucaristica. Anche i numerosi momenti comunitari, con i relativi sussidi, mi pare siano stati di aiuto. Qualcosa in più credo si possa fare nella partecipazione dei ragazzi, dei diversi gruppi di catechesi, con i loro catechisti. In occasione del Triduo abbiamo benedetto le vesti della Confraternita del Santissimo Sacramento e i primi uomini che si sono resi disponibili a farla rinascere nella nostra parrocchia. È stato solo il primo passo, reso possibile dalla generosità di diverse persone, dall’Associazione San Giuseppe e dalle signore che han fatto un ottimo lavoro di sartoria. Ora faremo i passi successivi: conoscere bene la spiritualità della Confraternita, con l’aiuto di chi è più esperto di noi, e la messa a punto di un programma adeguato di formazione e di servizio. In piena quaresima ricorre anche la festa di San Giuseppe, patrono della chiesa delle Capannelle. L’abbiamo celebrata con la messa serale, a cui hanno partecipato anche diverse persone di Zanica. Come d’altra parte persone di Capannelle hanno partecipato ad alcuni momenti del Triduo. Mi sembra bella questa comunione e integrazione delle due comunità; in ogni caso, anche per San Giuseppe potremo fare meglio l’anno prossimo. Intanto è bene ricordare che stanno riprendendo i lavoro per l’oratorio delle Capannelle: verrà completato e reso funzionante il piano terra, con sala riunioni, bar e servizi per gli impianti sportivi. Speriamo continui la generosità che ha permesso di pagare tutti i lotti di lavoro fin qui fatti. don Silvano La Voce - Aprile 2004 LA PASQUA Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l’ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano! Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli (1Cor 15,1-8). Questo è il nucleo del Vangelo, la Buona Notizia per la speranza di ogni uomo: Gesù Cristo morto, sepolto e risorto. Ed è questo che celebriamo nel TRIDUO PASQUALE: un’unica grande celebrazione in tre giorni che ci consente di prender parte (“dal di dentro”, con Cristo e in Cristo) al mistero di vita che si compie nella Pasqua. È il mistero nel quale siamo stati immersi mediante il battesimo-cresima; in esso siamo nati alla vita del Figlio di Dio e siamo divenuti membra del suo corpo, la Chiesa. Sì, è la festa della nostra nascita e della nostra speranza, della vita alla quale siamo destinati e che nulla e nessuno può strapparci, se rimaniamo in Cristo. Il Triduo inizierà giovedì sera con la messa della Cena del Signore; questa ci introduce nel primo giorno, quello della Passione e Morte di Gesù (venerdì). Il secondo giorno è quello della sepoltura, La Voce - Aprile 2004 giorno del silenzio e dell’attesa, in cui non c’è nessuna celebrazione (sabato). Il terzo giorno è la Pasqua di risurrezione, che si aprirà con la grande Veglia Pasquale, il sabato notte. Sono celebrazioni uniche, belle, coinvolgenti. Le vivremo con calma e sobrietà, perché lascino a lungo in noi la luce, il profumo e la gioia della Pasqua. “Cristo, mia speranza, è risorto: alleluia”: sia questa la luce testimoniata dal Cero pasquale e custodita nel cuore di ciascuno, perché traspaia dai volti, dalle parole e dai gesti amorevoli che caratterizzano i discepoli accesi dalla speranza. Alla vittima pasquale s’innalzi oggi il sacrificio di lode. L’agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa. « Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via? ». « La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto e vi precede in Galilea. Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, re vittorioso, portaci la tua salvezza! 5 La comunità cristiana «scuola» di preghiera Il cardinale Ruini il 22 marzo scorso ha introdotto il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei) parlando della parrocchia come “scuola di preghiera”. Riprendiamo le sue parole per continuare il nostro percorso di riflessione. Abbiamo riflettuto a più riprese sulla «conversione pastorale» a cui le parrocchie sono chiamate, per poter maturare e incrementare, nel mutare delle circostanze, le proprie capacità di educare alla fede. Vorrei proporre ora qualche più specifica considerazione sul rapporto personale con Dio: aiutare la crescita di un tale rapporto negli uomini e nelle donne affidati alla nostra cura pastorale costituisce del resto la finalità essenziale del nostro impegno e dell’intera missione della Chiesa. Si tratta di non lasciarsi totalmente assorbire e fagocitare dalle mille sollecitudini quotidiane per quanto legittime e spesso doverose -, tenendo fisso nella mente e nel cuore l’ammonimento di Gesù che una sola è la cosa necessaria (cfr Lc 10,42). Soltanto così è possibile ricuperare il respiro del nostro spirito e sperimentare la verità di un’altra parola di Gesù: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Nella situazione attuale, quando sono largamente diffuse le tendenze a rimanere chiusi nel cerchio del proprio io o dei propri problemi, e a ricercare e coltivare anzitutto il proprio benessere, sia fisico sia anche interiore e «spirituale», la stessa ricerca di Dio e di un rapporto personale con lui può cambiare natura e trasformarsi nella semplice ricerca di serenità e conforto interiore, o coltivazione di un proprio bisogno spirituale, di modo che anche la preghiera non sia più ascolto di Dio, supplica che gli rivolgiamo, dialogo con lui, ma diventi piuttosto ascolto di noi stessi, soliloquio interiore, tanto più apprezzato e ricercato quanto più riesce a migliorare i nostri stati d’animo, quasi come un farmaco spirituale. È un rischio, questo, che può facilmente insinuarsi anche nelle nostre comunità, essendo implicito nell’atmosfera culturale che tutti respiriamo. È quindi particolarmente necessario che le nostre comunità diventino, come ha scritto il Santo Padre nella Novo millennio ineunte (n. 33), «autentiche scuole di preghiera», nel genuino senso cristiano di questa parola. Alla base di un vero rapporto personale con Dio sta sicuramente la fede in lui, che ci dona la certezza della sua presenza, anche nei momenti di difficoltà e di aridità spirituale. Più precisamente, credendo in Gesù Cristo crocifisso e risorto per la nostra salvezza riconosciamo in lui il volto del Padre, scopriamo la santità di Dio 6 La Voce - Aprile 2004 mente in quel rapporto con Dio, fatto di fede e di fiducia, di lode, di gratitudine e di amore, che il Signore Gesù ha reso possibile anche al più piccolo dei fratelli. che lo differenzia infinitamente da noi peccatori, ma avvertiamo anche tutta la forza del suo amore, della misericordia che non ha confini: e così possiamo credere che Dio ci è intimamente vicino, ci ascolta e ci perdona. L’arte della preghiera cristiana consiste dunque nel lasciare che Dio entri nella nostra vita, nello stare alla sua presenza, nel rallegrarci di lui e in lui, nel fidarci di lui e affidarci a lui, finalmente nel lasciarci cambiare da lui e così entrare in quella novità di vita che il suo Spirito genera in noi. Proprio perché nella preghiera cristiana entriamo realmente in rapporto con Dio e veniamo quindi effettivamente cambiati e rinnovati nel cuore, nell’intelligenza e nella vita, una caratteristica saliente di questa preghiera è che essa è aliena dalle fughe nell’intimismo, che anche oggi accompagnano spesso la ricerca di conforto spirituale. Al contrario, il legame indissolubile che unisce i due comandamenti dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo implica e richiede che il nostro rapporto con Dio mostri la propria autenticità nella sollecitudine e dedizione con cui, ciascuno secondo il proprio stato di vita e le responsabilità che gli sono affidate, spendiamo noi stessi per le persone con cui abbiamo rapporti diretti ma anche per il bene comune della società a cui apparteniamo. + Card. Camillo Ruini Certamente, questa preghiera può portare una grande e diversa serenità nei nostri cuori, può donarci un’autentica riconciliazione anche con noi stessi, può renderci capaci di rapporti più costruttivi con i nostri fratelli e con le molte realtà della vita quotidiana. Anzi, di solito la preghiera cristiana produce simili effetti ben più e ben meglio di una ricerca di interiorità che rimanga dentro ai confini del proprio io. Ma tutti questi frutti, per quanto positivi e preziosi, non costituiscono lo scopo principale e la vera sostanza della preghiera, che consiste esattaLa Voce - Aprile 2004 7 Grido il Vangelo con la mia sola vita Annalena Tonelli ha dedicato la sua vita ai poveri dell’Africa come volontaria. È stata barbatamente uccisa il 6 ottobre 2003 a Borama, in Somalia. Di seguito riportiamo il testo della testimonianza resa in Vaticano nel dicembre 2001 a un Convegno del Pontificio consiglio per la pastorale della salute. Lasciai l’Italia a gennaio del 1969. Da allora vivo a servizio dei somali. Sono trent’anni di condivisione. Scelsi di essere per gli altri -i poveri, i sofferenti, gli abbandonati, i non amati- che ero una bambina e così sono stata e confido di continuare a essere fino alla fine della mia vita. Vivo a servizio senza un nome, senza la sicurezza di un ordine religioso, senza appartenere e nessuna organizzazione, senza uno stipendio, senza versamento di contributi per quando sarò vecchia. Sono non sposata perché così scelsi nella gioia quando ero giovane. Lasciai l’Italia dopo sei anni di servizio ai poveri di uno dei bassifondi delle mia città natale. Credevo di non poter donarmi completamente rimanendo nel mio paese ...i confini della mia azione mi sembravano così stretti, asfittici. Trentatré anni dopo grido il Vangelo con la mia sola vita e brucio dal desiderio di continuare a gridarlo così, fino alla fine. Questa la mia motivazione di fondo, insieme a una passione invincibile per l’uomo ferito e diminuito senza averlo meritato al di la della razza, della cultura, e della fede. Tento di vivere con un rispetto estremo per i “loro” che il Signore mi ha dato. Ho assunto fin dove è possibile un loro stile di vita. Vivo una vita molto sobria nell’abitazione, nel cibo, nei mezzi di trasporto, 8 negli abiti. Ho rinunciato spontaneamente alle abitudini occidentali. Ho ricercato il dialogo con tutti. Vivo sola in un mondo rigidamente musulmano. Oggi molti dei somali che avevano remore contro di me mi hanno accettato e sono diventati miei amici. Oggi sanno che ero pronta a dare la vita per loro, che ho rischiato le vita per loro. Il mio primo amore furono i malati di tubercolosi, la gente più abbandonata, più rifiutate in quel mondo. Tutto mi era contro. Ero giovane e dunque non degna né di ascolto né di rispetto. Ero bianca e dunque disprezzata da quella razza che si considera superiore a tutti. Ero cristiana e dunque disprezzata, rifiutata, temuta.Trent’anni dopo, per il fatto che non sono sposata, sono ancora guardata con compassione e con disprezzo in tutto il mondo somalo che non mi conosce bene. Solo chi mi conosce bene dice che io sono somala come loro e sono madre autentica di tutti quelli che ho salvato, guarito, aiutato, facendo passare così sotto silenzio la realtà che io madre naturale non sono e non sarò mai. È una vita che combatto e mi struggo e ne sono uscita con una convinzione incrollabile che ciò che conta è solo amare. Ma il dono più straordinario, il dono per cui io ringrazierò Dio e loro in eterno, è il dono dei miei nomadi del deserto. Musulmani, loro, mi hanno insegnato la fede, l’abbandono incondizionato, la resa a Dio, una resa che non ha nulla di fatalistico, una resa rocciosa e arroccata in Dio, una resa che è fiducia e amore. Annalena Tonelli La Voce - Aprile 2004 CONFESSIONI PASQUALI sabato 3 lunedì 5 martedì 6 mercoledì 7 ore 16.30: confessioni dei ragazzi alle Capannelle ore 20.30: Celebrazione comunitaria della Penitenza (Capannelle) ore 9.30: Celebrazione comunitaria della Penitenza (adulti) ore 15.00: prima media 15.30: seconda media 16.00: terza media ore 16.30: adolescenti 17.00: quinta elementare ore 20.30: Celebrazione comunitaria della Penitenza (adulti e giovani) ore 9.30: Celebrazione comunitaria della Penitenza (adulti) venerdì 9 e sabato 10: ore 9-12 e15-18.30, quando non si è impegnati nelle celebrazioni. TRIDUO PASQUALE Primo giorno: PASSIONE E MORTE DI GESÙ GIOVEDÌ SANTO VENERDÌ SANTO: ore 20.30: MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE” (in parrocchia e alle Capannelle) ore 22-23: Veglia eucaristica (adolescenti e giovani) ore 9.00: Gesù caricato della croce, viene condotto al Calvario. Lodi ore 11.30: veglia eucaristica per ragazzi delle elementari e delle medie. ore 12.00: L’agonia. Si fece buio su tutta la terra. Ufficio delle Letture. ore 15.00: Gesù muore in croce. Via Crucis. ore 20.30: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ. (in parrocchia e alle Capannelle) Processione con la statua dell’Addolorata. Secondo giorno: FU SEPOLTO - DISCESE AGLI INFERI SABATO SANTO Terzo giorno: SABATO ore 9.00: Giorno della sepoltura e del silenzio. Ufficio delle Letture. Visita e bacio del Crocifisso. Benedizione delle uova (all’oratorio): 14.30 bambini scuola materna; 14.45 elementari; 15.00 medie; 15.30 per tutti. RISUSCITÒ ore: 21.30: VEGLIA PASQUALE. DOMENICA DI PASQUA ss. messe: ore 7.00 - 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle)- 11.00 - 18.00 La Voce - Aprile 2004 9 Open Day alla Scuola Materna Sabato 28 febbraio la scuola materna Parrocchiale S. Nicolò, si è aperta alla comunità di Zanica permettendo ai piccoli che arriveranno a settembre e ai loro genitori di conoscere gli ambienti della scuola ed alcune delle attività che qui si svolgono quotidianamente. Alle ore 10 il personale della scuola materna ha accolto tutti nel grande salone al pian terreno. Piccoli e grandi hanno giocato utilizzando i vari giochi a disposizione, prendendo “confidenza” con l’ambiente. Successivamente, i genitori sono stati invitati a partecipare all’incontro tenuto dalla dott.sa Luisa Pelizzari, la psico-pedagogista di cui la scuola si avvale per un miglior supporto ai bambini, alle educatrici ed ai genitori, e da Don Silvano, in qualità di presidente della scuola. Durante l’incontro è stato presentato il POF (Piano dell’Offerta Formativa) della scuola. Alcuni piccoli hanno seguito i genitori, altri, più curiosi e temerari hanno partecipato ai vari laboratori di manipolazione, di pittura e creatività, lavorando nelle sezioni fianco a fianco con i bambini di cinque anni, prossimi a lasciare la scuola materna. I “grandi” erano molto curiosi di sapere a chi avrebbero lasciato in eredità le loro cose: «Maestra, quale bambino avrà il mio contrassegno?». Durante le attività proposte è stato interessante osservare il ruolo di “grande” assunto dai bambini di cinque anni, i quali hanno lavorato con i piccoli sostenendoli, consigliandoli, accettando da loro anche qualche “dispetto”: «Lo sai maestra, che quel bambino così piccolo mi ha distrutto tutta la mia torre? Io gli ho detto di non farlo più, e poi l’ho ricostruita ... però, maestra... mi piacerebbe proprio avere un fratellino piccolo, cosi gli insegno!». A mezzogiorno il suono della campanella ha messo fine alle varie attività. Era il momento per i genitori ed i bambini, di tornare a casa. Qualcuno ha lasciato i giochi e i nuovi compagni a malincuore. Ilaria, Federica e Suor Francesca 12 La Voce - Aprile 2004 L’estate 2004 bussa alla porta! “Amici per la pelle” CRE 2004 “Amici per la pelle”, ovvero come è possibile diventare amici attraverso lo sport. Sarà questo il tema che farà da filo conduttore al CRE 2004, organizzato in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva della nostra Diocesi e il Centro Sportivo Italiano. La scelta di questo tema non è assolutamente casuale. Anzi, c’è da dire che ne sentivamo il bisogno! È forte, infatti, la necessità di presentare ai nostri bambini e ragazzi l’idea fondamentale che esista un modo di fare sport con il quale è possibile essere veramente amici. Le polemiche in televisione che fanno seguito alle partite, l’espansione del fenomeno del doping, un clima sempre più esasperato intorno allo sport, l’idea che bisogna vincere a tutti i costi, rendono urgente recuperare una vera esperienza di amicizia attraverso lo sport stesso. Il CRE incomincerà lunedì 21 giugno, per concludersi venerdì 16 luglio. Come per gli anni scorsi verrà distribuito a scuola (e sarà disponibile anche in oratorio) uno “Speciale CRE” dove saranno definiti tutti i dettagli di questa nuova fantastica esperienza. Fin da ora invitiamo tutti coloro che volessero rendersi disponibili (adolescenti e non) a contattare don Luca in oratorio. Ricordiamo che, grazie ai diversi contributi pubblici (Comune e Regione), l’oratorio garantisce a tutti coloro che sono maggiorenni e daranno la loro disponibilità per l’animazione del CRE un compenso di 450 euro. La Voce - Aprile 2004 Lappago 2004 MOLTO PIÙ DI UN CAMPOSCUOLA! Lappago (BZ) è un piccolo paesino di circa 300 abitanti, che si trova in cima alla Valle Aurina, in Trentino Alto Adige. Sarà la sede del nostro camposcuola estivo, che si svolgerà da domenica 18 a sabato 24 luglio 2004. Saremo ospiti dell’Hotel Rinsbacherohf (nella foto un dettaglio) in una struttura nuovissima e molto bella, circondati da montagne fantastiche! Vista la bella esperienza di Monginevro e Castione, vorremmo riproporre il camposcuola ai ragazzi delle medie e delle superiori. La grossa novità rispetto ai campiscuola precedenti è che sarà il personale dell’Hotel a preparare pranzi e cene, a un prezzo veramente molto interessante! Tutti i dettagli nelle prossime settimane in oratorio... Il logo del CRE 2004 13 Gruppo “Insieme con amicizia” Il gruppo “Insieme con amicizia” è nato alla fine dell’anno 1994 da un gruppo di amici che hanno unito la passione dello sport all’impegno nel sociale ed hanno promosso all’interno della comunità iniziative di carattere sportivo e non, con finalità volte soprattutto al mondo del volontariato. Nell’arco di questi anni grazie alla corsa non competitiva denominata “Maratonina di Zanica” ed altre manifestazioni svolte sul territorio in diversi periodi dell’anno, il gruppo “Insieme con amicizia” ha potuto elargire in beneficenza contributi destinati in aiuto a diversi progetti. I componenti del gruppo “insieme con amicizia “ si augurano di poter continuare ad operare per raggiungere il loro unico scopo: vivere l’amicizia al servizio di quanti, nella comunità e fuori soffrono per la mancanza di calore umano e di risorse materiali. L’appuntamento è tutti i giovedì sera alle ore 20.30 c/o la sala parrocchiale di Piazza Giovanni XXIII: l’invito è rivolto soprattutto a tutte le persone (ragazzi, giovani e non.....) che vogliono mettersi a disposizione della comunità e degli altri col nostro stesso entusiasmo e spirito di amicizia che da sempre contraddistingue il nostro stare insieme. Il presidente I PROGETTI SOSTENUTI DAL GRUPPO * Parrocchia di Zanica * Oratorio San Giovanni Bosco * Gruppo missionario “Daniele Comboni” * Suor Ravelli missionaria nel Malawi * Don Vittorio Consonni e Don Gianni Gambirasio, missionari in Costa d’Avorio * Adesione campagna pro Kosovo * Padre Alessandro Signorelli, missionario in Kenia * Aiuto a Mauro, un disabile sottoposto ad un delicato intervento chirurgico * Progetto Kausaya - Bolivia * Centro Volontari della Sofferenza: Casa Betania - Bergamo * Suor Alba, missionaria in Congo * Don Michele Rota, missionario in Bolivia * Gruppo Handy Team - Associazione operante a favore di persone e ragazzi portatori di handicap gravi * Comunità Shalom - Recupero tossicodipendenti * Associazione l’Ottovolante * Associazione “La tenda” - Recupero tossicodipendenti *Progetto Aurora - Bambini bielorussi * Associazione “silenziosi” Il gruppo durante il pellegrinaggio in Polonia 14 La Voce - Aprile 2004 A dicembre 2002 avevamo presentato alcune riflessioni e alcune scelte pratiche in ordine alle intenzioni per le sante messe. Dopo un anno di esperienza, possiamo integrare quelle scelte con altre indicazioni. 1. La prima riguarda la celebrazione delle messe d’orario nei giorni in cui c’è un funerale. Finora avevamo continuato con la tradizione precedente: in caso di funerale la messa del mattino o della sera veniva sospesa e l’intenzione spostata al sabato mattina o alla domenica. Ora siamo in tre preti in parrocchia e nei giorni feriali normalmente non ci capita più di dover dire abitualmente due messe. Perciò per i funerali che riusciamo a celebrare al mattino (alle ore 9.30 o alle 10) l’intenzione della messa in programma viene spostata al sabato. Se i funerali vengono celebrati al pomeriggio la messa serale verrà mantenuta all’orario previsto. 2. La seconda scelta riguarda il numero di intenzioni delle messe. Le richieste per la celebrazione di messe sono numerose e non riusciamo a soddisfarle tutte in parrocchia e in tempi brevi. O occupiamo il calendario con uno o due mesi di anticipo o facciamo celebrare le sante messe ai missionari o a sacerdoti che non sono in ministero parrocchiale. Ciò che dispiace, con questo sistema, è che il ricordo che si vuole fare in occasione di anniversari (quindi in un giorno preciso) a volte diventa impossibile, proprio perché il calendario è pieno. In secondo luogo, la santa messa di suffragio è l’occasione per coinvolgere parenti o amici che magari abitualmente non partecipano alle messe feriali. La Voce - Aprile 2004 Potrebbe essere cosa buona allora accettare per le messe feriali anche due intenzioni e quindi associare nella preghiera anche più nomi. Credo che spiritualmente e comunitariamente questo sia bello e significativo. Resta un problema: è proibito accettare più di una intenzione per ogni singola messa; si deve cioè evitare assolutamente un accumulo di offerte che getterebbe un’ombra pesante sulla celebrazione dei sacramenti. Facciamo in questo modo: quando in una messa pare opportuno accettare due intenzioni (soprattutto, ripeto, in occasione di anniversari) vengono nominate entrambe nella preghiera dei fedeli e immediatamente si destina una offerta per far celebrare un’altra messa (per le stesse persone, per entrambe le intenzioni) ad un nostro missionario o a un prete non in ministero parrocchiale. Circa le intenzioni per le sante messe 3. Ne approfitto per una piccola nota. Le intenzioni sono sempre messe per iscritto sul foglio settimanale affisso nelle due bacheche alle uscite laterali. Può succedere che per un disguido (specie quando non si celebra in chiesa parrocchiale) il sacerdote celebrante non dica il nome del defunto nella preghiera dei fedeli. La messa resta valida per quell’intenzione. Ovviamente è nostro impegno che tali disguidi siano ridotti al minimo. Spero di essere stato sufficientemente chiaro; ma ciascuno si senta assolutamente libero di chiedere informazioni e chiarimenti o di fare nuove proposte. don Silvano 15 Lavori in corso Si sono conclusi pochi giorni fa i lavori di rifacimento del marciapiede dell’oratorio (nella foto a destra un particolare). In realtà questi lavori non stati che l’ultima parte di un intervento più complesso di impermeabilizzazione e stabilizzazione del muro esterno del salone interrato, utilizzato spesso per incontri, riunioni condominiali e feste di compleanno. Infatti ad ogni precipitazione abbondante il salone puntualmente si allagava (fino a 15 centrimetri di acqua!), poichè il muro, vecchio di quasi 250 anni, era stato costruito con materiali che, a causa dell’umidità e dell’usura del tempo, si sono deteriorati, permettendo così abbondanti infiltrazioni di acqua all’interno del salone stesso. Si è provveduto anzitutto alla costruzione di un muro in getto in cemento armato, dello spessore minimo di 25 centimetri; il muro è stato poi impermeabilizzato con una guaina plastica e con un ulteriore telo di protezione, prima del riempimento con ghiaione di cava, che permette il drenaggio dell’acqua piovana. Il muro così edificato garanti- sce anche una maggiore stabilità del porticato dell’oratorio, visto che lo scavo è stato realizzato fino ad una profondità di più di quattro metri. Conclusi i lavori per la parte riguardante il muro, si è deciso di provvedere al rifacimento del marciapiedi, utilizzando materiali che permettessero di valorizzare la bellezza dell’edificio. Certamente, ciò ha comportato una spesa non indifferente (l’intervento globale, rifacimento del muro e del marciapiedi, ha avuto un costo di circa 25.000 euro!), ma crediamo che ne sia valsa davvero la pena, poiché il risultato finale ripaga ampiamente l’investimento fatto. Sia la pavimentazione che il cordolo di contenimento sono stati realizzati in pietra “Serena” ( o pietra di Sarnico), materiale con il quale sono realizzati le colonne del portico e tutti i contorni delle finestre dell’edificio. Ci auguriamo che l’avere reso ancora più bello l’oratorio possa aiutarci a rendere più “belle” le persone che ci vivono! Il muro esistente era davvero in condizioni precarie, privo di qualsiasi impermeabilizzazione. Ciò ha reso necessari i lavori di consolidamento. 16 Gianni Ronzoni La Voce - Aprile 2004 La convenzione quadriennale con la quale l’amministrazione comunale di Zanica contribuiva a contenere le rette mensili della scuola materna è scaduta a dicembre 2003. Da settembre 2002 la Scuola Materna San Giuseppe è divenuta Scuola materna parrocchiale paritaria San Nicolò. Tra comune e parrocchia ci sono stati diversi incontri per proseguire nella costruttiva collaborazione, per garantire un servizio adeguato ai bambini del nostro territorio. Si è giunti così ad una nuova convenzione, della durata di due anni, con una configurazione del tutto nuova. 1. La Scuola non ha fine di lucro, l’unica preoccupazione è quella di coprire le spese di esercizio (personale, cibo, riscaldamento, materiali di consumo). Se dovesse reperire le risorse solo dalle famiglie che usufruiscono del servizio la retta mensile si aggirerebbe (ai costi attuali) sui 180 € mensili a bambino. Per fortuna l’amministrazione pubblica, riconoscendo l’importanza della scuola per l’infanzia, interviene a vari livelli (stato, regione, comune) per contribuire alla spesa e contenere il costo delle rette. In tal modo l’impegno a carico delle famiglie è sceso fino a 110 € (fino a dicembre 2003). 2. Un limite significativo dell’intervento pubblico sta nei tempi di erogazione dei contributi; i contributi statali del 2001 ad es. sono arrivati di fatto nel 2003, con ovvie difficoltà per i bilanci della scuola. Nella convenzione precedente l’amministrazione comunale, proprio per far contro a questa difficoltà, si impegnava a versare in anticipo un contributo forfettario annuale, comprensivo di quanto stato e regione avevano La Voce - Aprile 2004 stanziato per la scuola materna. Nel momento in cui tali contributi venivano effettivamente versati, la scuola restituiva al comune l’anticipo avuto. Nuova convenzione tra l’Amministrazione Comunale e la Scuola Materna 3. L’amministrazione comunale ha deciso di cambiare il proprio modo di intervenire a sostegno delle famiglie, scegliendo di erogare un contributo annuo di almeno 200 € per ogni bambino iscritto alla scuola materna. Lo stato e la regione mantengono i loro impegni; l’amministrazione della scuola dovrà fare i conti con i loro ritardi; ma intanto il comune destina un proprio contributo, non molto alto, ma immediato. Tale contributo verrà versato direttamente alla scuola materna, dietro presentazione di una delega firmata dalla famiglia interessata. 4. Tornando ai nostri 180 € mensili di costi effettivi pro-capite, con i contributi statali e regionali dovremmo scendere a 135 €, con il contributo comunale arriviamo ai 115 € della retta in vigore dal 1 gennaio 2004. Ovviamente, se a bilancio consuntivo dovessimo avere un attivo, questo dovrà contribuire a contenere le rette del nuovo anno. Per i bambini che non ricevono il contributo dal comune, non essendo di Zanica, la situazione sarà affrontata nel nuovo anno scolastico. 5. L'amministrazione comunale, nell'ambito del programma di diritto allo studio, si impegna a stanziare almeno 10.000 € annuali per progetti che la scuola materna attiverà per arricchire la sua proposta educativa. 17 Amministrazione parrocchiale Dal 1 gennaio al 29 febbraio 2004 ENTRATE: € 57.325 di cui, in particolare: Offerte ordinarie (durante le messe, ceri…): 20.582 Offerte straordinarie: 12.490 Attività parrocchiali 8.253 In occasione di Battesimi: 360 Funerali: 670 USCITE: € 37.430 di cui in particolare: Spese generali e amministrative (luce, acqua, riscaldamento, cancelleria…): Remunerazioni - compensi professionisti: Assicurazioni: Tributi - Fondo solidarietà parrocchie: Mutui e interessi bancari: A fine febbraio abbiamo presentato in Curia, perché lo inoltrasse alla Sovrintendenza alle Belle Arti, il progetto globale di sistemazione della chiesa parrocchiale. Ci vorranno tre o quattro mesi – pare – per avere una risposta (speriamo) positiva. Stiamo studiando la maniera migliore per far conoscere in dettaglio il progetto a tutta la popolazione. 18 11.419 6.973 7.160 7.000 3.717 Accanto alla generosità individuale di tante persone, mi piace anche sottolineare quella di diverse aziende che seguono con attenzione la vita e le necessità ordinarie della parrocchia. In questi mesi, grazie a loro, abbiamo avuto sistemati i banchi della chiesa (piano per i libri di canto e rafforzamento strutturale); le cassette per le elemosine, cancelli e recinzione all’oratorio; un contributo significativo per il marciapiedi in pietra all’oratorio; le sedie della cappella dell’oratorio, l’arredo per l’ufficio e l’archivio parrocchiale… La Voce - Aprile 2004 ANAGRAFE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE BATTESIMI L’11 gennaio 2004 è stata battezzata: Alborghetti Sara Il 15 febbraio 2004 sono stati battezzati: Laura Bigoni Anita Marisa Lai Martina Morlacchi Samanta Murra Alessia Solazzo Angelica Uleri Date per i prossimi battesimi: : 18 aprile (ore 11) - 2 maggio (ore 16) 16 maggio (ore 16) - 6 giugno (ore 11) MATRIMONI (in neretto le persone residenti nella nostra parrocchia) Il 23 marzo 2004 si sono sposati Ceruti Simone Matteo con Merli Francesca DEFUNTI Nella nostra comunità si sono avuti i seguenti lutti Terzi Mario Santo Artina Enrico Giovanni Milanesi Vincenzina Spreafico Enrico Santo Sangaletti Maria Giacomina Bassanelli Graziella La Voce - Aprile 2004 5 gennaio 2004 17 gennaio 2004 6 febbraio 2004 15 febbraio 2004 6 marzo 2004 23 marzo 2004 19