«Fiaccolina». I luoghi di San Carlo, dal Duomo all’Arcivescovado: la «soffitta» dove pregava e la biblioteca dove studiava la Bibbia sale della comunità. Il 27 «L’ultimo metrò» A Casatenovo un film contro le discriminazioni nno nuovo vita nuova. Il numero di gennaio di Fiaccolina, la rivista per ragazzi dell’Associazione Amici del Seminario, si presenta con una nuova grafica e tantissime novità. Nei contenuti un posto centrale è occupato dal commento ai Vangeli della domenica e dall’inserto per la preghiera settimanale dei ragazzi, che però in questo numero, in via eccezionale, è sostituito dall’inserto «Anche tu verso Gesù con San Carlo», un sussidio tutto illustrato per un pellegrinaggio in Duomo, in occasione del quarto centenario della canonizzazione del Borromeo. Il Duomo e la casa dell’Arcivescovo sono anche i protagonisti delle due rubriche su San Carlo dedicate alla vita e ai luoghi. Con una guida speciale, gli inviati di Fiaccolina hanno potuto visitare il palazzo arcivescovile, che ancora oggi conserva moltissimi oggetti appartenuti a San Carlo. La testimonianza carolina più commovente è però una piccola l teatro cominciava libera espressione: teatro Al giovedì si terrà presto, quelle sere, per come libertà di il Cineforum con gli far sì che gli spettatori, comunicazione e all’uscita, potessero denuncia, teatro come «Eroi per un giorno» prendere l’ultimo metrò. rifugio sicuro e al È la Parigi del 1942, contempo esperienza fragile avamposto di un nazismo che stimolante per il futuro. Con la intendeva dominare Europa e Mondo, a proiezione, giovedì 27 gennaio alle ore 21, fare da scenario ad uno dei capolavori di de «L’ultimo Metrò» l’Auditorium di Francois Truffaut, nel quale teatro e Casatenovo si unisce a tutte le cinema come mai, prima d’ora, si manifestazioni che renderanno omaggio uniscono in simbiosi. Così il genio alle vittime dell’Olocausto e a tutte le francese intende scrivere di quegli anni vittime di discriminazioni, siano esse difficili e rappresentare le emozioni che, fondate su razza, sesso, religione che nonostante la repressione, sgorgano vivide ancora contaminano il vivere civile. A dal cuore di uomini e donne e vanno ad seguire, per i giovedì sera successivi, inseguire il sogno di poter mettere in inizierà il consueto appuntamento con la scena quanto nasce dalle proprie idee e rassegna del Cineforum per conoscere gli della loro manifestazione. Il palcoscenico «Eroi per un Giorno», che senza clamori diventa così metafora delle relazioni costruiscono la loro storia. Come un film. umane, in un contesto storico ove il Come una vita. pensiero nazista limita ogni forma di Jared Alberton A La «Fiaccolina» di gennaio stanza che si trova sopra il piano nobile, il Borromeo se la fece ricavare in soffitta per la meditazione personale, ma scrive il suo biografo «non così isolata che qualcuno dei suoi familiari non sentisse il gemito delle sue preghiere». Sbirciando tra i volumi antichi della Biblioteca Capitolare si può trovare la Bibbia di San Carlo, proprio quella sulla quale pregava e prendeva appunti. È un libro preziosissimo, più unico che raro, infatti, accanto alla pagina con il testo biblico, San Carlo aveva fatto aggiungere fogli bianchi per poter annotare i propri commenti in latino e segnare i rimandi ai testi dei Padri della Chiesa. Fortunatamente il tempo non li ha cancellati! Inoltre la Biblioteca conserva il primo calendario liturgico, unico per tutta la Diocesi, che il Santo fece pubblicare nel 1567. Fiaccolina è disponibile a Milano, presso il Segretariato per il Seminario (tel. 02.8556278). Ylenia Spinelli I Nella foto grande, l’interno della chiesa attuale di Santa Maria Beltrade; a fianco, la facciata della vecchia chiesa in una foto d’epoca. Sotto, la processione con la Madonna dell’Idea. Altre immagini e informazioni su www.chiesadimilano.it a Caronno Pertusella mostra al Rosetum «Dal Santo Sepolcro al Paradiso» li appassionati della lirica, della letteratura e della musica potranno assistere all’anteprima della nuova opera lirica «Dal Santo Sepolcro al Paradiso» un viaggio emozionante tra le pagine della «Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso e della «Divina Commedia» di Dante Alighieri, che si terrà a Caronno Pertusella (Varese) nella chiesa parrocchiale S. Alessandro (via S. Alessandro, 760) venerdì 28 gennaio alle ore 21 (con ingresso libero). La nuova opera di Andrea Arnaboldi raccoglie le più belle arie dell’Aurora di Gerusalemme, di «Dante racconta l’Inferno» e di «Dante nel regno dei cieli». Saranno impegnati come solisti il tenore Fabio Buonocore, nel ruolo di Argante, Rinaldo, Virgilio e San Tommaso; il basso-baritono Giampaolo Vessella nel ruolo Dalla locandina di Goffredo di Buglione e di Dante Alighieri; il soprano Sonia Caputo nel ruolo di Armida e di Beatrice; il soprano Pinar Donmez nel ruolo di Francesca da Rimini e della coscienza. Enrico Tosi sarà l’attore e il narratore che accompagnerà nelle varie vicende dell’emozionante viaggio. L’ensamble corale Aurora di Caronno Pertusella interpreterà l’esercito crociato, i dannati e le anime beate. Accompagnerà l’opera lirica l’orchestra sinfonica «L’estro poetico», diretta dal maestro concertatore Paolo Arnaboldi. La regia è di Antonella Busnelli, scenografia e costumi di Angelo Caldera e di Elisa Croci. L’iniziativa, dal ciclo «I grandi poeti della letteratura italiana in opera», ha il patrocinio della Provincia di Varese e del Comune di Caronno Pertusella. Il compositore Andrea Arnaboldi, tra i suoi più importanti lavori, ha già composto «L’Aurora di Gerusalemme» (2002), su libretto ispirato all’opera «La Gerusalemme Liberata» del Tasso e «Dante racconta l’Inferno» (2006), sulla stregua del poema dantesco di cui è autore del libretto, delle musiche e di diverse orchestrazioni. Info: www.linferno.org. G Particolare di un disegno in mostra Le migrazioni nei disegni dei bambini i chiude oggi (ore 10-12 e 15-19) la mostra «Le migrazioni negli occhi dei bambini. Conoscere per ri-conoscersi», allestita in occasione della Giornata mondiale delle migrazioni (16 gennaio) presso la Galleria Velasquez del Centro francescano culturale artistico Rosetum di via Pisanello a Milano. L’iniziativa è stata resa possibile grazie a «Pedagogia Globale» che da anni mantiene rapporti con «Constellation», associazione curatrice della mostra, e l’Office Culturel de Cluny. «Educare attraverso l’arte» è stato invece il titolo dell’intervento offerto a due voci da Sylvaine Remy e Claire Fabre che hanno presentato le rispettive esperienze formative di «Constellation» e dell’Office Culturel de Cluny. Un tema che ben esprime il proposito di Rosetum di promuovere e di mantenere alto il livello qualitativo della offerta culturale, da un lato, e di aprire percorsi formativi «interattivi» a partire dai giovani, dagli insegnanti e dai genitori. Certamente in coerenza e in connessione ai contenuti (bellissimi i disegni) della mostra, è la scelta di ospitare a Rosetum il Festival internazionale del cinema africano, dell’America Latina e dell’Asia, curato dal Coe (Centro orientamento educativo), e di offrire, come naturale conseguenza, l’annuale rassegna di film africani, presentati e discussi con competenza da Emanuela Pursumal. Le scelte artistiche di Rosetum riportano temi di forte attualità per una riflessione che possa condurre a una sempre più larga presa di coscienza. Per informazioni: tel. 02.48707203. S arte e fede. Santa Maria Beltrade a Milano: due chiese per oltre mille anni di storia da riscoprire DI LUCA FRIGERIO S anta Maria Beltrade a Milano: un’unica titolazione per due chiese. Della prima, d’antichissima origine, rimane solo il nome in una piazza nei pressi di via Torino, demolita negli anni Trenta del secolo scorso nell’ambito del riassetto urbanistico del centro. La seconda, sorta a nord-est di piazzale Loreto, ricorderà nei prossimi mesi gli 85 anni dalla posa della prima pietra. Eppure non è solo la medesima denominazione a legare queste due diverse chiese erette a distanza di oltre un millennio in due luoghi differenti della città, ma la fede stessa di una comunità che si riconosce in una storia ininterrotta. «Beltrade» è nome che rimanda all’epoca carolingia, ma secondo alcuni storici il tempio potrebbe risalire perfino ai Longobardi, ed essere quindi uno dei primi luoghi di culto consacrati a Maria nel capoluogo lombardo. In ogni caso la chiesa fu da sempre particolarmente legata alla solennità della Purificazione della Vergine, popolarmente nota come festa della Candelora, che si celebra quaranta giorni dopo l’Epifania. Dalla fine del XVI secolo questo rito venerando si svolge fra le navate del Duomo, come ancor oggi avviene, ma in origine, secondo la testimonianza di diverse cronache medievali, il vescovo si recava proprio presso la chiesa di Santa Maria Beltrade, da dove tornava in processione verso la cattedrale fra le luci delle candele e portando l’immagine della Madonna dell’Idea. Una suggestiva celebrazione testimoniata da un espressivo bassorilievo romanico (attualmente conservato nelle collezioni d’arte del Castello sforzesco), che costituisce una delle pochissime opere d’arte sopravvissute dell’antica chiesa milanese. Radicalmente trasformato nel corso dei secoli, il sacro edificio venne «sacrificato» alle moderne esigenze viabilistiche e il titolo di Santa Maria Beltrade fu dunque trasferito a una nuova chiesa che sarebbe sorta nella periferia settentrionale di Milano, fra viale Monza e lo scalo ferroviario del- la Centrale, alle porte di Greco, in un’area in rapida espansione edilizia. Il progetto fu fortemente voluto dal cardinale Achille Ratti e poi condotto a termine durante gli episcopati di Tosi e di Schuster. L’attuale chiesa di Santa Maria Beltrade, così, si propone come uno dei più interessanti esempi di architettura religiosa del primo Novecento in terra ambrosiana. La sua realizzazione, infatti, venne affidata alla neonata Scuola «Beato Angelico», che, fondata da monsignor Giuseppe Polvara nel 1921, celebra quest’anno i suoi primi novant’anni di attività. La struttura stessa della chiesa, di forma basilicale, rigorosa ed essenziale, quasi ad aspirare alla purezza delle origini cristiane, presenta già tutti i principi ispiratori di quel giovane quanto determinato istituto d’arte milanese: «Il mistero deve essere rappresentato, deve divenire una "azione" che fa una "presenza"», osservava infatti lo stesso fondatore. Una «filosofia» che trova piena espressione proprio nella vasta decorazione pittorica dell’edificio, dove il gusto liberty d’inizio secolo si fonde con un rigore di stampo bizantino, le moderne linee Art Decò si rielaborano nelle forme della tradizione paleocristiana, in un insieme che risulta suggestivamente evocativo, con attenzione meticolosa al dettaglio e alle valenze simboliche di ogni ornamento. Merito, in particolar modo, di Ernesto Bertagna ed Eliodoro Coccoli, all’epoca esponenti di spicco della Scuola Beato Angelico e artefici, nella nuova chiesa di Santa Maria Beltrade, di alcuni dei dipinti più riusciti. Come quello che ricopre la parte absidale dell’altare maggiore, con il Gesù inchiodato non alla Croce «consueta», ma ad un rigoglioso salice piangente a indicare l’Albero della Vita, dalle cui radici scaturiscono sette fonti (che rappresentano simbolicamente i sette sacramenti), mentre tutt’attorno il Creato rifiorisce a vita nuova. Un patrimonio d’arte sacra, questo di via Oxilia, davvero da valorizzare (come peraltro si è cominciato a fare con i restauri degli anni Novanta) e certamente da riscoprire. Vimodrone, «Processo a Dio» Vespri d’organo in libreria. Storie immaginate ma tragicamente realistiche «Besnate in festival»: a Jerago dal 28 al 30 abato 29 gennaio, con replica il 12 febbraio, alle ore 21, presso l’Auditorium San Remigio di via XI Febbraio a Vimodrone (Milano), aprirà la 5ª Rassegna di Primavera della compagnia teatrale «Gli Anonimi», organizzata in collaborazione con la parrocchia San Remigio e con il patrocinio del Comune di Vimodrone, il lavoro teatrale di Stefano Massini, «Processo a Dio», secondo una «quadrilogia» di drammi pubblicati nel 2006, messo in scena oggi dalla compagnia «Gli Anonimi» (Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro). La regia è di Sebastiano Saralli e Leone Adatti; interpreti: Carla Giussani, Sebastiano Saralli, Massimo Manfredi, Raffaele Corvaglia, Giorgio Sardi, Enzo Pellegrino. Nel buio e nella quiete del padiglione 41 del campo di ggi pomeriggio alle ore 17 in Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa (via Montegani angolo via Neera, Milano), per i Vespri d’organo, Luisella Ginanni proporrà musiche di J. Pachelbel (1653-1706), J.L. Krebs (1713-1780) e J.H. Knecht (1752-1817). Domenica 6 febbraio alle ore 17.30 nella chiesa di Sant’Alessandro in piazza S. Alessandro a Milano avrà luogo un concerto di Vespro d’organo tenuto da Chikako Nishikawa su musiche di J.S. Bach (1685-1750). a vinto la nuova edizione del Premio letterario «Il Battello a Vapore 2010», si intitola «Le Valigie di Auschwitz» (Piemme, euro 11) ed è un libro dedicato alla Shoah. Da una visita al campo di sterminio di Auschwitz nasce nell’autrice, Daniela Palumbo, il desiderio di raccontare le storie, immaginate ma tragicamente realistiche, di quattro bambini che nell’Europa dilaniata dalle leggi razziali vivono sulla loro pelle l’orrore della deportazione. Un romanzo intenso e coinvolgente che porta il lettore, ragazzo o adulto, a riflettere su un capitolo della nostra storia che non deve essere dimenticato. «Le Valigie di Auschwitz» sarà disponibile anche in versione eBook. Daniela Palumbo è nata a Roma nel 1965. Giornalista, ha cominciato a pubblicare libri per ragazzi nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive a Milano dove lavora per il mensile Scarp de’ tenis, storico giornale di strada nato da un progetto della Caritas Ambrosiana. Il libro esce in occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio). iunto alla sua 16ª edizione, «Besnate in Festival», con gruppi musicali e interpreti emergenti, una versione lombarda di «Sanremo», si svolgerà per quest’anno al Teatro Auditorium di Jerago (via Colombo, 2), venerdì 28 e sabato 29 gennaio, con inizio alle 20.30, e domenica 30, dalle 14.30. Quindici saranno le band in gara durante le prime due serate, mentre domenica pomeriggio si esibiranno bambini, famiglie e artisti emergenti. Tra le novità di quest’anno, la suddivisione dei concorrenti in due categorie: pezzi propri e cover. Il vincitore della categoria «pezzi propri» si aggiudicherà la possibilità di incidere un brano presso la sala di registrazione «Stazione della musica» di Besnate, quello della categoria «cover» potrà gustare una cena ed esibirsi live presso il locale «Route 66» di Gallarate. S concentramento di Lublino-Maidanek, una famosa attrice ebrea sfuggita per caso alla morte nella primavera del ’45, decide di inscenare un processo tanto surreale quanto profondamente vero a Dio. Coinvolge, in questa sua sete di giustizia, un rabbino, difensore di Dio, il figlio di questi, e due anziani, con la promessa di mantenersi fedeli alla legge dei padri. Imputato è un ufficiale delle Ss, aguzzino del lager, chiamato all’ingrato compito di «essere Dio» per una notte, affinché possa essere giudicato colpevole o assolto, per le inaudite atrocità inflitte agli ebrei. Per la 5ª Rassegna di Primavera, che prosegue fino al 17 aprile, il prossimo spettacolo sarà sabato 5 febbraio (ore 21): «Dolce Cinderella», musical ispirato alla favola dei fratelli Grimm e Perrault, con la compagnia «I Giovani Artisti» di Torino. O H G