ela
V
periodico trimestrale della
VEJO-LAGO
Banca di Formello
e Trevignano
di Credito Cooperativo
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut. N. 21/2009
Dalla sede centrale...per l’informazione dei prodotti bancari,
al territorio ...per la comunicazione sulle numerose iniziative della Banca
Formello
Convegno nella Zona
industriale sulle piccole
e medie imprese
e il Credito Cooperativo
BCC
CREDITO COOPERATIVO
[
N. 4
NOVEMBRE 2010
ANNO 3
[
EDITORIALE DEL PRESIDENTE
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
2
Nuove norme
per il governo
societario
IL 12 SETTEMBRE SCORSO i Governatori
delle Banche Centrali hanno varato, a Basilea,
nuove regole inerenti i tre nuovi parametri con
cui dovrà essere misurato il capitale delle banche. Più prudenza, norme più stringenti sono
state varate dopo la crisi di alcune banche sullo
scenario internazionale.
La crisi, finanziaria prima, reale poi, che ha
investito tutte le economie e che ancora allunga
la propria ombra sul sistema anche nel nostro
Paese, ha messo in evidenza, ove ve ne fosse
stato bisogno, il ruolo rivestito dal sistema bancario. Da una parte generatore di crisi, dall’altra,
sollecitato ad essere attore nelle iniziative di
sostegno delle imprese e delle famiglie.
In ambedue le vesti in cui il sistema bancario ha
svolto un ruolo nella crisi, importanza cruciale è
stata rivestita da due aspetti tecnici che caratterizzano l’essere “banca”: il livello di patrimonializzazione e il grado di liquidità. Il patrimonio
costituisce il baluardo a presidio dei rischi
assunti dalla banca; la liquidità le consente di
rispondere con efficienza ed economicità alle
richieste della clientela, sia essa depositante,
sia affidata. Livello di patrimonializzazione e
grado di liquidità, da sempre, costituiscono
aspetti dell’operatività bancaria oggetto di particolare attenzione da parte delle Autorità di Vigilanza e l’Accordo c.d. “di Basilea 2” costituisce
il regime normativo attualmente vigente in
materia.
Nonostante la rigorosità delle regole introdotte
a seguito di tali accordi, la crisi finanziaria ha
messo in evidenza la necessità di apprestare
nuove, più rigorose misure, allo scopo sia di evitare che singole componenti del sistema possano, come accaduto in passato, innescare processi di instabilità, sia di assicurare al sistema
Il Presidente, Gino Polidori
nel suo complesso le condizioni indispensabili a
resistere a minacce che possono derivare da un
deterioramento dell’economia reale e, contemporaneamente, ad assicurare a quest’ultima il
necessario sostegno.
Gli Accordi c.d. “di Basilea 3” - dei quali molto si
è detto in questi mesi e che andranno ad effetto progressivamente a far tempo dal 1° gennaio
2013, per un arco temporale che si estende fino
al 2019 - rispondono alle evidenze fatte emergere dalla ripetuta crisi. Alle banche viene
richiesto di detenere più capitale, di migliore
qualità (nella forma di ulteriori “cuscinetti” patrimoniali) per far fronte a conseguenze legate a
fasi recessive o di surriscaldamento dell’economia, nonché più strumenti liquidi per sostenere
situazioni di stress di non breve periodo.
Tutte le banche, e così pure la nostra, sono
chiamate a porre in essere gli sforzi che ne conseguono, secondo forme e modalità coerenti
con la natura e le disposizioni che ne disciplinano l’operatività. È in corso poi un lungo processo di analisi delle norme statutarie che si concluderà presumibilmente il prossimo aprile, contemporaneamente all’approvazione dei bilanci.
Non di poco conto saranno le modiche degli
statuti vigenti, tuttora al vaglio degli organi a ciò
deputati, che riguarderanno la predisposizione
di adeguati presidi per evitare i conflitti d’interesse rilevanti a carico degli amministratori,
l’elevata concentrazione dei rischi, la trasparenza informativa verso le compagini sociali. Ma
l’attenzione maggiore sarà rivolta maggiormente a individuare i requisiti soggettivi di coloro
che saranno chiamati a governare le Banche di
Credito Cooperativo. Le BCC-CR dovranno
essere amministrate da persone competenti,
responsabili e soprattutto disinteressate.
La BCC...la Banca
della gente
PENSO DI CONDIVIDERE il
pensiero di molti nell’affermare
che una crisi così profonda non è
a portata di memoria; e questo
per gli effetti terrificanti che ha
avuto e continua ad avere sull’economia reale tanto che è difficile indicare un qualsiasi settore
dove essa non abbia inciso; e
così a livello quotidiano mi trovo
ad ascoltare clienti, soci, amici
che hanno a che fare con problemi che riguardano principalmente la salvaguardia dell’equilibrio
economico familiare o della propria impresa; e i colleghi, responsabili delle filiali della banca,
vivono anch’essi da vicino questa realtà.
E guardando ai dati prospettici
che ci vengono messi a disposizione dagli uffici di programmazione economica a ciò preposti, si
prova a cercare spiragli di sole ed
approcciare una benché minima
iniziativa di sviluppo, ma quasi
sempre ci si trova spesso a confliggere con uno stato di incertezza che spesso sconsiglia di riprendere il cammino: e allora che fare?
Ci si ferma? Certamente no!!
Bisogna continuare, non fermarsi, avere fiducia che il processo
economico del progresso troverà
presto una nuova strada, nuova
linfa vitale da spalmare in ogni
settore e nutrire le esigenze di
questa società che tutto vuole
meno che tornare indietro. Certo
è comunque che i tempi che
abbiamo vissuto nel passato, di
ogni comfort creato con un’economia drogata, non li rivivremo
più: eh sì… perché tutti abbiamo
imparato da questa brutta esperienza che le cose ottenute con
facilità portano nascosti rischi
incalcolabili che si riprendono
con gli interessi tutto quello che
nel tempo hanno concesso.
in questo
numero...
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EDITORIALE
DEL PRESIDENTE
NUOVE NORME PER IL
GOVERNO SOCIETARIO
3
IL PUNTO
DEL DIRETTORE
LA BCC...LA BANCA
DELLA GENTE
Il Direttore, Mario Porcu
Forse assisteremo a nuovi processi economici che dovremo
saper interpretare e con cui ci
dovremo confrontare. L’ardua
impresa della competizione… E
la Banca che fa? La BCC come
si pone di fronte a questo pressante incidere dei problemi che
chiedono di essere risolti o quantomeno di non essere ignorati?
Certamente non ha nascosto la
testa nella sabbia, non ha nascosto nella terra i denari ricevuti!!
Ma è stata attenta a ogni voce, a
ogni esigenza che da più settori
si è levata, a ogni richiesta e ogni
attesa che in tutte le filiali viene
rappresentata.
È stata e vuole continuare ad
essere punto di riferimento
costante, delle famiglie e di tutti
gli operatori economici, sempre
vigile e pronta ad intervenire
nelle situazioni di difficoltà come
quelle che stiamo vivendo e a
supportare programmi e iniziative, sempre comunque con uno
sguardo al rispetto delle regole
imposte da una normativa sempre più stringente.
In conclusione, una Banca che,
continuando nello spirito che ha
animato i fondatori, vuole essere
la casa dove soci e clienti possano sempre trovare ascolto e supporto.
4
UNA STRATEGIA
COMUNE CHE GUARDA
AL FUTURO
UN CONVEGNO
NELLA ZONA
INDUSTRIALE
SULLE PICCOLE E MEDIE
IMPRESE E IL CREDITO
COOPERATIVO
10
NAVIGARE NELLA
STORIA
IL COLOSSEO
SOMMARIO
IL
PUNTO
DEL
DIRETTORE
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
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CONOSCERE ROMA
IL CALENDARIO DELLE
PROSSIME GITE SOCIALI
13
IN BREVE
14-15
LE GITE SETTEMBRINE
LA SICILIA
E LA CROCIERA IN
ORIENTE
16-17
I SOCI E I CLIENTI
RACCONTANO
ADRIANA CASTRUCCI
DARIO GIARDI
18-19
LE MIGLIORI TESI
DI LAUREA
CARLOTTA BONAFEDE
VALENTINA SFORZINI
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Una strategia comune
che guarda al futuro
Un convegno nella Zona industriale di Formello sulle piccole
e medie imprese e il Credito Cooperativo
IL 12 NOVEMBRE si è tenuto nella Zona industriale di Formello un convegno sulle piccole e
medie imprese e il credito cooperativo. È stata
un'iniziativa della nostra Banca in collaborazione con la Federazione BCC Lazio Umbria Sardegna e con il Consorzio industriale Roma
Nord.
Data l’importanza dei temi trattati e l’attualità
delle problematiche che investono il mondo
delle piccole imprese, si è registrata la partecipazione di oltre trecento persone, oltre a numerosi esponenti del mondo bancario e imprenditoriale. Erano presenti, tra gli altri, Giuseppe Ginnasi, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Ronciglione, Domenico Caporicci dei
Castelli Romani, Domenico Didoni di Barbarano
Romano, Mariano Alesi di Santa Felicita di Affile, Luciano Eufemi di Nettuno, Claudio Ceccarelli del Tuscolo, Luca Iacovelli di Bellegra, Franco Cardinali del Circeo, Stefano Liverani di
Capranica, Franco Piermarini di Spello, Natale
Coccia vice Presidente di Palestrina.
Il convegno è stato aperto dai saluti dei rappresentanti istituzionali dei Comuni in cui operano le
Agenzie della Banca di Formello e Trevignano:
Massimo Angelici, vice Sindaco di Formello,
Massimo Luciani, Sindaco di Trevignano, Francesco Mazzei, Sindaco di Campagnano, Stefano
Paolessi, Sindaco di Anguillara Sabazia, e infine
Enzo Blasi, vice Sindaco di Monterosi, nel cui
Comune verrà aperta un’agenzia entro l’anno.
Ha introdotto i lavori del convegno Gino Polidori, Presidente della nostra Banca, a cui hanno
fatto seguito alcune riflessioni del Presidente del
Consorzio Roma Nord, Roberto Mannato. Ha
preso poi la parola Francesco Liberati, Presidente della Federazione della Banche di Credito Cooperativo, Lazio Umbria Sardegna, a cui
hanno fatto seguito gli interventi dell’ing. Giorgio
Melli, Presidente dell’Area Consulenza Confindustria e di Enrico Duranti, Direttore Generale
della Banca Agrileasing. Ha chiuso i lavori Paolo
Grignaschi, Direttore generale della Federazione Interregionale.
(Armando Finocchi)
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Un circolo virtuoso tra credito
cooperativo e piccole e medie
imprese
Gino Polidori
Presidente BCC Formello e
Trevignano Romano
Nella Zona industriale di Formello operano imprese innovative e ben diversificate tra
loro: dal cinema all'editoria,
dalla produzione dolciaria ai
servizi telematici, alla fabbricazione di apparecchi diagnostici. Una pluralità di imprese,
alcune a dimensione famigliare, altre strutturate con centinaia di unità lavorative. A
ognuna di esse il movimento
del Credito cooperativo vuole
rimarcare le finalità a cui
tende: l'educazione al risparmio, la costante operazione di
ascolto per comprendere le
problematiche e trovare soluzioni condivise, la conoscenza
Le piccole e medie imprese sono la
vera ossatura economica del Paese
Francesco Liberati
Presidente della Federazione
BCC Lazio Umbria Sardegna
Sono, questi, ancora anni difficili, ma occorre fin da ora pensare ad una strategia per una
ripartenza solida e duratura.
Per scongiurare le marginalizzazione dell'Italia nel contesto
internazionale, dobbiamo rimboccarci le maniche, ognuno
per la sua parte. Dobbiamo
ricorrere a tutte le nostre forze.
Pur in questi anni di crisi, le
BCC hanno confermato la loro
solidità, con impegno e
responsabilità; hanno sostenuto l'economia reale proponendo nuovi servizi bancari. Le
BCC impiegano le risorse
all’interno delle zone in cui
operano la raccolta: più delle
diretta del richiedente, di cui si
valuta anche la storia personale. Ma la norma statutaria
impone anche un modo di
atteggiarsi rivolto al miglioramento delle condizioni economiche, morali e culturali delle
comunità in cui operano le
Banche di credito cooperativo.
Per tale ragione una parte
degli utili conseguiti viene
riversata sui multiformi movimenti associativi che operano
all’interno della popolazione.
Norme scritte da tempo negli
Statuti delle ex Casse Rurali
ed Artigiane nate ai primi del
Novecento o nei difficili anni
del dopoguerra, oggi riversate, con opportuni affinamenti
etico-sociali, nelle norme statutarie delle attuali Banche di
Credito Cooperativo.
altre banche hanno continuato
a concedere prestiti alle piccole e medie imprese, e quindi
alle famiglie produttrici e alle
famiglie artigiane. Le piccole e
medie imprese sono infatti la
vera ossatura economica del
nostro Paese.
Formulo un duplice auspicio. Il
primo auspicio è che questo
convegno dia un contributo fattivo al rapporto tra BCC e le
piccole e medie imprese del
territorio, arricchito da questo
Consorzio di aziende così interessanti. Il secondo riguarda il
futuro del Paese, e mira al
coinvolgimento di un numero
sempre maggiore di cittadini
che devono tendere alla produzione di nuova ricchezza in
un contesto più consapevole
di solidarietà.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Una strategia comune che guarda al futuro (segue)
Salone del Convegno
Scorcio zona industriale
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Un convegno doppiamente
importante per le nostre imprese
Roberto Mannato
Presidente del Consorzio
Industriale Roma Nord
Il Consorzio industriale Roma
Nord riunisce alcune tra le più
interessanti e dinamiche piccole e medie imprese della
provincia romana settentrionale, con aziende innovative
e società di servizi che hanno
saputo innestarsi in una preziosa tradizione artigiana e
manifatturiera e che costituiscono talvolta autentiche
eccellenze a livello nazionale
e internazionale.
Questo convegno è doppiamente importante per imprese del Consorzio. Innanzitutto
sviluppa la questione del credito, tema molto presente a
Stanno emergendo nuovi
comportamenti di acquisto
Giorgio Merli
Presidente Area Consulenza
Confindustria
Insegno sociologia di impresa,
ma sono ingegnere meccanico
e provengo dal mondo della
produzione. Dobbiamo capire
come sta cambiando lo scenario globale e cosa cambia nelle
strategie delle piccole imprese
con il calo dei consumi e quindi anche dei volumi produttivi.
Ma i consumi non si riducono
in modo uniforme in tutti i segmenti di mercato e stanno
emergendo nuovi comportamenti di acquisto. Stiamo assistendo a una polarizzazione
del mercato. Nell'ottica delle
piccole e medie imprese, l'innovazione sarà una delle prin-
noi tutti e necessario strumento per la crescita e l'innovazione delle nostre aziende.
In secondo luogo ci dà l'opportunità di incontrarci per
sviluppare la nostra conoscenza reciproca e di risolvere i piccoli e grandi problemi
della nostra comunità di piccole e medie imprese. Il Consorzio vuole infatti contribuire
alla soluzione dei problemi
che il singolo non riesce a
portare all'attenzione delle
istituzioni. Stiamo anche cercando di coinvolgere altri
consorzi similari e afflitti dai
nostri stessi problemi, per
fare fronte comune e ottenere
dalle istituzioni, con la forza
del numero, quello che in
altre realtà è la norma.
cipali leve per reagire con successo, focalizzata su aree di
crescita relativa alla domanda,
su competenze distintive delle
imprese in un momento in cui
le grandi aziende stanno esternalizzando, sull'organizzazione di business più flessibile e
sulla riduzione dei costi operativi. L'innovazione può fare la
differenza, specialmente nei
confronti della concorrenza dei
Paesi emergenti. Se le piccole
e medie imprese attueranno
strategie di sostenibilità nel
medio e lungo periodo,
sapranno trasformare il problema in opportunità. Molte di loro
dovranno inoltre saper vendere i prodotti attraverso il servizio; i motori della crescita
saranno infatti proprio i servizi.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Una strategia comune che guarda al futuro (segue)
Salone del Convegno
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
La Banca, da fornitore di risorse
a partner dell'impresa
Enrico Duranti
Direttore Generale di Banca
Agrileasing
La Banca Agrileasing ha ben
9 miliardi di euro in impieghi,
e tra la sede centrale e le 15
filiali vede impegnate 450
persone per fornire quei servizi finanziari che fanno della
Banca non tanto un fornitore
di risorse, quanto piuttosto un
partner dell'impresa, di quelle
piccole e medie imprese che
rappresentano il volto dell'economia reale.
Guardiamo cosa è successo
in questi anni, tra la fine degli
anni Novanta e buona parte
degli anni Duemila: sono stati
gli anni del credito facile, con
Le imprese italiane continueranno
ad essere protagoniste
Paolo Grignaschi
Direttore Generale della
Federazione Lazio Umbria
Sardegna
Se vi sarà crescita, per l'Italia,
sarà trainata dalle esportazioni e dai servizi. E rispetto al
contesto generale, molte
aziende del Lazio, dell'Umbria e della Sardegna sono
incentrate proprio sui servizi;
questa è una realtà significativa e incoraggiante. Vi è una
stretta interdipendenza tra le
Banche di Credito Cooperativo, i territori e le imprese: le
BCC partecipano da sempre
all'ambito produttivo locale, in
stretta sintonia con gli indirizzi della Federazione interregionale che unisce 28 BCC,
di cui 23 nel Lazio. Tra il 2009
e il 2010 abbiamo riscontrato
un conseguente aumento
delle abitudini di consumo. La
maggior parte degli imprenditori ha finanziato la crescita
della propria impresa facendo
ricorso al capitale di debito
piuttosto che con l'immissione di capitali propri dell'azienda. Rispetto a questo eccesso di strumenti finanziari a
buon mercato, occorre oggi
trovare un nuovo equilibrio.
La Banca Agrileasing finanzia
allora gli investimenti, in
accordo e con il coinvolgimento della BCC, fornendo
risposte alle esigenze delle
imprese, ad esempio coprendo il rischio di aumento del
tasso di interesse su mutui e
leasing.
ben il 12% di crescita degli
impieghi da parte delle Banche di Credito Cooperativo,
una percentuale di molto
superiore alla crescita del
PIL. Questi dati, aggiornati
quindi all'ultimo periodo, ci
fanno capire come anche in
momenti di crisi vi è una integrazione tra il movimento del
credito cooperativo e le piccole e medie imprese, a cui
da sempre guardano le
nostre Banche, che vivono
intensamente i valori e i bisogni del localismo senza rinunciare ad una visione globale e
a una strategia di lungo periodo. Su queste solide basi,
crediamo davvero che le
imprese italiane abbiano tutte
le capacità per continuare ad
essere protagoniste.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Navigare nella storia
Il Colosseo
Il più grande anfiteatro mai costruito, gloria e vanto dell’impero, meta agognata dei
popoli di tutte le province romane. Impressionante per dimensioni e bellezza, specie in
quel tempo in cui le arene erano costruite per lo più con strutture di legno e quindi facilmente incendiabili o cedevoli sotto la spinta di pesi ondeggianti.
Vespasiano era stato da poco
proclamato Imperatore dall’esercito, e appena rientrato a Roma
iniziò la grande opera nella valle
compresa tra l’Esquilino, il Celio
e il Palatino, dove Nerone aveva
realizzato un lago come ornamento della domus aurea. Due
furono le ragioni che lo indussero a scegliere quel sito: la prima
sfruttare l’enorme scavo fatto
eseguire da Nerone che gli
avrebbe consentito di alloggiarvi
le fondamenta dell’edificio, la
seconda restituire ai romani i terreni sottratti alla collettività dal
suo predecessore.
Dalle fondamenta
al velarium
Vespasiano ruppe le ultime resistenze e fece iniziare i lavori nel
70 d.C. Per prima cosa fu
costruita una enorme zattera di
cemento alta circa tre metri e
sprofondata per oltre tredici
metri dal piano delle strade adiacenti, fino a toccare il fondo del
lago neroniano, per distribuire
uniformemente il peso di siffatta
struttura. Su di essa poi vennero
erette le murature verticali, alte
circa 50 metri fuori terra. Si calcola che furono messi in opera
oltre 100.000 metri cubi di travertino che proveniva dalle cave
situate sulla via Tiburtina ed
oltre 300 tonnellate di ferro per
ancorare l’un con l’altra le pietre.
Una serie di colonne scandiva
gli spazi della grande ellisse che
misura 188 metri nell’asse maggiore e 156 metri in quello inferiore. L’intera area occupava
circa 19.000 metri quadrati,
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mentre l’arena misurava circa
mezzo ettaro. Una serie di scalinate e gallerie consentiva un
facile accesso e un ordinato
deflusso dei quasi 70.000 spettatori. Fu realizzato un efficiente
impianto idrico per la distribuzione di acqua che serviva le latrine
all’interno e all’esterno dell’anfiteatro e le numerose fontanelle
per dissetare la folla.
Al centro degli assi minori si
ergevano in tutta la loro ricchezza le tribune dei Senatori e dell’Imperatore alle quali si accedeva da un corridoio situato nel
piano interrato, successivamente chiamato “passaggio di Commodo”. Nello stesso piano vi
erano ambienti per la custodia
delle fiere, per il riposo dei gla-
diatori, per l’infermeria e per
l’obitorio, oltre a numerosi scomparti per i montacarichi che facevano risalire in superficie gli animali da combattimento e le scenografie che mutavano più volte
nella stessa giornata.
Alla sommità dell’edificio fu realizzata una complessa struttura
per sorreggere il velarium, una
sorta di grande telone a spicchi
per riparare dal sole gli spettatori, che veniva manovrato da un
distaccamento della marina militare di stanza a Miseno e che
occupava durante lo svolgimento dei giochi una apposita caserma nei pressi dell’anfiteatro, i
castra misenatium, dove venivano custoditi e riparati gli immensi velaria. Tutto intorno alla bian-
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
ca e imponente struttura sorse
una piccola città al suo servizio.
Verso via Labicana vennero
costruite quattro grandi caserme
(ludi) per i gladiatori, riuniti in
familiae, quasi tutte dotate di
piazze porticate dove venivano
tenuti prolungati e durissimi allenamenti.
Una città nella città
Tutto intorno al Colosseo c'erano
altri edifici dove alloggiava il personale di servizio come maestri
d’arme, custodi delle fiere, archivisti, medici, portantini, massaggiatori, oltre agli orchestrali che
accompagnavano lo svolgersi
delle manifestazioni con squilli di
tromba o con il rullo dei tamburi.
All’interno dello stadio girovagavano numerosi venditori di ceci,
lupini e focacce, oltre al personale addetto a far cadere dall’alto
foglie di menta e petali di rose
per attenuare l’odore acre del
sangue e il fetore delle interiora
delle bestie squartate.
Vi erano inoltre numerose persone occupate nell’indotto, come i
cacciatori di fiere in Africa e nei
paesi del freddo nord; le compagnie di trasporto di mare e di
terra e quelle per l’approvvigionamento di carne per i felini e di
fieno per i cavalli e gli elefanti.
Una città nella città ideata
costruita per divertire il popolo
romano.
Ingenti furono i costi per la
costruzione del Colosseo, tanto
che Vespasiano fu costretto a
ricorrere ad una consistente
pressione fiscale, sostenendo
che lo Stato aveva bisogno ogni
anno, per portare a termine i
lavori in corso, di ben quarantamila milioni di sesterzi. Ripristinò
le imposte abolite da Galba,
dispose la revisione dei beni
demaniali e dei municipi pretendendo le tasse dagli evasori. Non
esitò, aggiunge Svetonio, “a vendere le magistrature ai candidati,
e le grazie agli accusati, tanto
innocenti, quanto colpevoli. Si
crede anche che, volutamente,
innalzasse agli impieghi più
importanti gli agenti del tesoro
più rapaci, proprio per condannarli quando si fossero arricchiti;
così diceva che li utilizzava come
le spugne che si bagnano quando sono secche e che si spremono quando sono piene d’acqua”.
La catastrofe inattesa
Ma Vespasiano non vide la fine
dei lavori della sua grandiosa
opera, perché si ammalò durante
un viaggio di ritorno alla sua terra
natia, la Sabina. Una febbre violenta lo perseguitò lungo tutto il
viaggio sulla via Salaria, fino alle
terme di Cotilia, periodicamente
frequentate per la cura della
pelle. Era il 23 giugno del 79
quando improvvisamente morì.
Salì sul trono suo figlio Tito, che
ordinò la prosecuzione dei lavori,
quando una catastrofe si abbatté
sull’impero. Il 24 agosto un mare
di lapillo e lava ricoprì intere città
nel golfo di Napoli, come Ercolano, Pompei e Stabia. Dal Vesuvio un vento di morte e veleni
uccise migliaia di persone e
distrusse gran parte delle ville
della nobiltà romana, arrivando a
minacciare la flotta di stanza a
Capo Miseno, distante dal vulcano oltre 20 chilometri. Tutto si
fermò. Furono inviate sul posto
le legioni romane disponibili per i
primi soccorsi e per ripristinare
una viabilità sconvolta dal terremoto terrificante che aveva
accompagnato l’eruzione del vul-
cano. Davanti all’immane tragedia, il flusso del denaro delle
casse imperiali confluì verso
Napoli per tutta le seconda parte
del 79. Ben poco tuttavia si riuscì
a salvare. Nulla si poteva contro
uno strato di lava alto alcune
decine di metri.
Con Tito e Domiziano
terminano i lavori
Tito allora pensò di risollevare lo
spirito dei sudditi programmando
per l’anno successivo l’inaugurazione del Colosseo, benché la
parte terminale doveva ancora
essere realizzata. Organizzò 100
giorni di festeggiamenti in cui
furono uccise 5.000 fiere ed un
numero impressionante di gladiatori. Il ruggito dei leoni risuonò
cupo nelle vie di Roma per giorni, mentre tavole imbandite in
ogni angolo allietavano le giornate del popolo. Panem et circenses.
Il 13 settembre dell’81 muore
improvvisamente anche Tito e il
giorno dopo salì sul trono suo
fratello Domiziano, allora trentenne, tiranno feroce e persecutore accanito dei cristiani. Ebbe
un solo merito: riuscì a portare a
termine i lavori dell’anfiteatro.
Governò fino al 18 settembre del
96, quando sua moglie lo fece
uccidere da un servo. Finì con lui
la dinastia dei Flavi, che riuscì a
consegnare alla storia un monumento che ancora oggi, dopo
duemila anni, migliaia di cittadini
del mondo fanno la fila per visitare. (G.P.)
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Conoscere Roma Il calendario delle gite sociali nella Città eterna
Con le gite sociali al Colosseo e all'Oasi di Porto, da ottobre è ripreso con grande successo il programma
“Conoscere Roma”, che permette ai soci di visitare i luoghi più suggestivi della Città eterna.
Al Colosseo
All’Oasi di Porto
Non credevo che tornare al Colosseo
dopo tanti anni mi avrebbe così emozionata. Questo maestoso anfiteatro, invidiato da tutto il mondo, è lì, con la sua fierezza ad accogliere le migliaia di persone
che puntualmente ogni giorno vanno a
visitarlo.
Mi è piaciuto assaporare l’atmosfera di un
mondo antico quale quello romano, dove
popolo e nobiltà si univano nella gioia e
nel dolore di giochi ambiziosi o di crudeli
combattimenti. O dove un semplice gesto
di un pollice avrebbe fatto la differenza
sulla vita o sulla morte e un nascente cristianesimo veniva perseguitato.
Ma questa è la storia, questa è la vita,
questa è la verità.
È sotto quel cielo di Roma, circondata da
tanta onorata bellezza, mi sono estraniata dal presente per tuffarmi nel passato.
Un passato ormai fatto di ombre e ricordi.
Ma il Colosseo non è solo questo; dalla
superba posizione ha offerto ai nostri
occhi, attraverso i suoi archi, scorci di un
panorama eccelso simbolo della nostra
bellissima città. (Carla Mampieri)
IL CALENDARIO DELLE PROSSIME USCITE:
Sabato
Sabato
Sabato
Sabato
Sabato
11 dicembre 2010: Galleria Spada e Prospettiva borrominiana
15 gennaio 2011: Musei Capitolini
12 febbraio 2011: Scala Santa e Battistero Lateranense
12 marzo 2011: Ostia antica
14 maggio 2011: Priorato di Malta e passeggiata sull'Aventino
Le partenze, in pullman, avvengono da Piazza della Repubblica, a Formello, alle 8,30 salvo
diversa indicazione telefonica. Come di consueto, è necessario prenotarsi per tempo ad
ogni singola gita, fino all'esaurimento dei posti disponibili, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci). Ogni socio può farsi accompagnare da un famigliare.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
...in breve
Rapina presso
l’Agenzia Olmetti
Alle ore 15 del 2 novembre 2010 due malviventi
mascherati si sono introdotti all’interno dell’Agenzia
Olmetti della nostra Banca, uno dei quali impugnava
una pistola, presumibilmente finta, non essendosi attivato il metal-detector posto all’interno della porta d’ingresso. I due malviventi hanno costretto il direttore dell’Agenzia ad aprire la cassaforte per prelevare il contante, ma le cassette contenenti il denaro sono state
abbandonate a terra in quanto dotate di un meccanismo a tempo. Prima di uscire, tuttavia, hanno rapinato
ad un cliente la somma di € 2.945, somma che egli
stava per depositare presso uno degli sportelli dell’Agenzia. I carabinieri giunti sul posto hanno sequestrato i filmati per le conseguenti indagini.
Prossima apertura
dell'Agenzia di Monterosi
Prima di Natale è prevista l'apertura di una nuova
Agenzia della Banca, a Monterosi. Dopo le trattative
con il Comune di Monterosi giunte a un esito positivo,
lo sportello bancario aprirà in un locale che in passato
è stato anche sede comunale.
Il corso di potatura egiardinaggio
Mentre si sta concludendo con successo il corso per
sommelier, nella sede di Formello, da gennaio inizia il
corso di potatura e giardinaggio, nella sede di Trevignano Romano. Sono previste anche due uscite didattiche. Per facilitare la partecipazione al corso, la Banca
metterà a disposizione un pulmino che collegherà Formello a Trevignano Romano, con partenza alle ore 17.
È necessario prenotarsi almeno 15 giorni prima del
primo incontro previsto, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci). Le date degli incontri sono: 14 gennaio (Terreno e concimazione delle piante da frutto e ornamentali), 28 gennaio (Approccio teorico alla potatura), 11
febbraio (Gli innesti e la riproduzione delle piante da
frutto e ornamentali), 19 febbraio (intera giornata: partecipazione al campionato regionale di potatura dell’olivo che si terrà in una località del Lazio), 25 marzo (Le
malattie delle piante: difesa fitosanitaria tradizionale e
biologica). Il corso si concluderà con una visita al Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma, in una data
da concordare.
La Festa del Socio
2010
Sabato 11 dicembre
a Trevignano Romano
e domenica 12 dicembre
a Formello
L'annuale Festa del Socio si terrà
sabato 11 dicembre alle ore 17,30 a
Trevignano R. nella sede di Via IV
Novembre 2, e poi il giorno dopo,
domenica 12 dicembre alle ore 10,30
a Formello, presso la palestra delle
Scuole elementari in Via Roma.
Dopo i saluti del Presidente e del
Direttore generale, verranno assegnate le borse di studio agli studenti meritevoli e verranno distribuiti i
pacchi natalizi.
I neo-laureati premiati possono consegnare alla Banca una copia della
tesi di laurea, e accordarsi con la
redazione di “Vela” per scrivere un
articolo di sintesi della loro ricerca
nella rubrica “Le migliori tesi di laurea”.
Per il ritiro del pacco natalizio, invece, è necessario esibire il tagliando
allegato alla lettera di invito. Per
motivi organizzativi, coloro che
saranno sprovvisti del tagliando
possono ritirare il pacco presso la
sede di Formello (Viale Umberto I, 4)
o presso la Sede di Trevignano
Romano (Via IV Novembre, 2) negli
orari di ufficio (8,30 - 13) fino al 7
gennaio 2011.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Le gite settembrine
La Sicilia
La Crociera in
Oriente
Turchia: Efeso, Biblioteca di Celso
La via del Marmo conduce alla Biblioteca di Celso
la cui facciata rende testimonianza dell’architettura imponente che si poteva ammirare a Efeso. Le
arcate di destra immettono nell’Agorà, al termine
della quale inizia la maestosa via Arcadica, delimitata da due lunghi filari di colonne, che conduceva
al mare. Verso la collina sorgono il Tempio di
Adriano, i bagni di Scholastica e le case della Pendice, dietro le quali si trova la Fontana di Traiano
e la grotta dei sette Dormienti. Suggestivo è anche
il Teatro, il più grande costruito in quel tempo, che
poteva ospitare fino a 25.000 spettatori.
Erice
Cattedrale di Trapani
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Turchia: Efeso, La Casa della Vergine Maria
Uno dei siti più cari della cristianità, immerso nel
verde della montagna di Bulbul. Luogo in cui la
Vergine Maria passò in ritiro gli ultimi anni della
sua vita insieme a San Giovanni. Sulle fondamenta della piccola casa sorge ora una chiesetta in
pietra, meta sacra di pellegrinaggio. Vi hanno fatto
visita il Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II e,
per ultimo, Papa Benedetto XVI.
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Istanbul
Turchia: Istanbul
Istanbul sorge a cavallo di due continenti, l’Asia e
l’Europa, divisa dal Bosforo che collega il mar di
Marmara al mar Nero. È considerata una delle più
affascinanti città del mondo su cui la storia ha
scritto pagine memorabili. È stata capitale dell’Impero Romano, Bizantino e Ottomano, lasciando
per ognuna di tali epoche testimonianze significative. I Soci della BCC hanno visitato la Moschea
Blu, la Moschea di S. Sofia, il Gran Bazar e il
palazzo Topkapi. Alcuni hanno anche navigato per
un bel tratto nelle limpide acque del Bosforo.
Croazia: Dubrovnik
Si entra nel cuore della città, la storica Ragusa,
attraverso Porta Pile, situata all’inizio dello Stradun, la strada principale del centro storico. Sono
stati visitati i Monasteri dei Francescani, dei
Domenicani oltre ad alcune Chiese del centro.
L’85% della popolazione è di fede cristiana.
Dubrovnik
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
...i soci e i clienti raccontano
Adriana Castrucci
Arrivai a Formello nel gennaio del
1969 da un sobborgo di Boston,
negli Stati Uniti. Conoscevo già Formello, in quanto ci avevo passato le
vacanze, ospite della mia cugina.
Sono figlia di immigrati. Mio padre
lasciò Antrodoco nel 1904, a solo 18
anni, in cerca di fortuna nella sognata America. In quei tempi, lui mi raccontava, la gente in Italia diceva
che in America i soldi crescevano
sugli alberi! All’inizio non ebbe una vita facile. C’era
discriminazione verso gli immigrati italiani. Tornò in
Italia dopo qualche anno, e poi conobbe mia madre,
a L’Aquila, alla festa per eleggere la Reginetta dell’Aquila. Vinse lei. Lui s’innamorò. E partirono insieme
per l’America nel 1923.
La mia prima lingua fu l’italiano. Imparai l’inglese
quando sono andata all’asilo, a cinque anni. Quando
sono nata io, nel 1944, non c’era più la discriminazione verso gli immigrati italiani. Si era spostata sui giapponesi, dopo la seconda guerra mondiale, e poi, man
mano, sulle nuove etnie che raggiungevano l’America in cerca di una vita migliore.
Nella mia famiglia era d’obbligo laurearsi. Ognuno di
noi tre figli si è laureato. Io mi sono laureata alla
Boston University nella specializzazione di Relazioni
Pubbliche. Trovai subito impiego come reporter presso un settimanale in un sobborgo di Boston. Poi,
durante una vacanza a Formello, conobbi il mio futuro marito. Ed ecco che ho lasciato l’America per venire a vivere in Italia!
Certo, le cose in Italia erano molto cambiate da quando i miei genitori emigrarono nei primi anni del ‘900. Il
dopoguerra, col Piano Marshall, aveva portato
l’Italia sulla strada del benessere. A Formello, sotto
la guida dell’allora sindaco Bruno Sbardella, mio suocero, incominciavano i primi insediamenti di ville a
Monte Madonna, a Castelli e, più tardi, a Le Rughe.
Molti professionisti romani comprarono terreni per poi
costruirci una villa. Una cosa che mi colpì allora era la
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clausola nel contratto di vendita dei
terreni a Monte Madonna. Era proibito rivendere il terreno e eventuale
casa prima che fossero trascorsi 25
anni! Capii molti anni dopo che era
un modo per evitare la speculazione.
Le aziende di Formello che ruotavano intorno al settore dell’edilizia
hanno beneficato di quel periodo.
Formello divenne una comunità
ricca. E lo è ancora.
Nel ’69 Formello aveva una popolazione di circa 3000
persone. Ci conoscevamo tutti. Si lasciavano perfino le chiavi in macchina quando si parcheggiava per
una breve sosta! Non c’era un’edicola, non c’era una
pasticceria. C’erano tre o quattro alimentari lungo
viale Umberto I, e il sale si poteva comprare solo dal
tabaccaio! “Che assurdità!” pensai. “Il sale è un cibo
e si deve andare alla rivendita delle sigarette per
comprarlo! Boh!”
Una delle prime cose che feci, dopo essermi inserita
nella vita quotidiana paesana, fu di aprire un libretto
di risparmio nell’unica Banca esistente, la Cassa
Rurale ed Artigiana “S. Lorenzo”. La Cassa si trovava
in un piccolo locale lungo viale Umberto I. Quanta fu
la mia sorpresa nel vedere che si faceva tutto a
mano! Nel libretto di risparmio si scriveva la somma
versata o detratta a mano, e poi veniva firmato dall’impiegato! Ora l'automazione della Banca ha reso
tutte le procedure più rapide e sicure.
Crescendo insieme al paese, con sedi nuove e più
grandi, la Banca ha sempre partecipato fattivamente al suo sviluppo, sostenendo le iniziative sociali,
culturali e sportive. Ha aiutato tante famiglie in difficoltà. Questo aspetto della BCC mi ha sempre
stupito. Le banche non sono solite praticare la
beneficenza, specialmente in America, dove il valore principale è il guadagno. La crescita della Banca
non ha pero cambiato una caratteristica importante:
la cordialità e la disponibilità degli impiegati nel trattare i clienti.
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
...i soci e i clienti raccontano
Dario Giardi
Porto Formello nel cuore. È il mio
Paese. Lo amo per essere stato presente in ogni istante della mia vita,
pronto ad accogliermi sempre nel
verde rasserenante delle sue campagne e nella magica luce dei suoi
tramonti. Come molti ragazzi ho cercato il mio percorso specializzandomi in quello che oggi è più di un lavoro: sviluppo sostenibile ed energia
rinnovabile sono divenuti aspetti
profondi della mia personale ricerca.
Un amore per l’ambiente nato proprio osservando il verde del Parco di Veio, ascoltando le voci della natura quando fin da piccolo andavo
con i miei genitori a fare lunghe passeggiate al Sorbo
fantasticando su personaggi fatati che potevano
abitare quei luoghi. Ecco cosa è stato Formello per
me: un vero amico capace di stimolare la mia immaginazione. In ogni valle, in ogni sentiero, lungo gli
argini del Cremera, tutto ha contribuito a forgiare la
mia fantasia. Questo bagaglio mi ha sempre accompagnato nella vita permettendomi di superare anche
i momenti più difficili; un bagaglio che è stato il mio
rifugio e al tempo stesso il mio tesoro.
Ed è per questo che, dopo anni di studio tra Roma,
Milano, Lugano ed anni di lavoro presso i più importanti centri di ricerca, sento di dover ricambiare tanto
affetto ricevuto donando al mio splendido paese la
chiave per proiettarsi nel futuro mantenendo inalterato il suo valore ed il suo patrimonio rurale, paesaggistico e ambientale. Nasce così l’idea di lanciare Formello non solo come “città nel parco”, ma
anche come “città delle energie rinnovabili”. Tra i
soggetti che più potranno contribuire alla realizzazione di questo sogno, un ruolo di primo piano riveste
la Banca di Credito Cooperativo di Formello e Trevignano Romano. L'importanza della ex Cassa Rurale ed Artigiana nello sviluppo della società formellese è storia. La Banca si è sempre mossa come soggetto promotore di attività ed iniziative intente ad
accrescere il benessere socioeconomico del paese e delle zone
limitrofe. Una sensibilità legata al
territorio che è insita nel DNA della
ex Cassa Rurale. E proprio questa
sensibilità da sempre dimostrata e la
lungimiranza nel promuovere iniziative rivolte al futuro mi fa ben sperare, certo che anche questa volta la
Banca saprà ritagliarsi un ruolo centrale in questa iniziativa. Una nuova
pagina di storia sarà scritta. Forse la
pagina più importante, quella che
consegnerà ai nostri figli un Paese economicamente avanzato ed ambientalmente invidiabile.
Il fronte su cui agire, in primis, è quello dello sfruttamento dell’energia solare sia per l’energia elettrica
(solare fotovoltaico) che per il calore (solare termico). Solo grazie al sole la terra cede all’atmosfera il
calore ricevuto generando quelle differenze di pressione alla base degli eventi atmosferici che assicurano il perdurare di fenomeni quali quelli delle piogge
o degli spostamenti d’aria e quindi di energia idroelettrica ed energia eolica. Senza dimenticare che
proprio grazie al sole abbiamo la fotosintesi clorofilliana e quindi siamo capaci di produrre dalle piante
biomasse di origine vegetale. Proprio le biomasse
possono rappresentare la chiave di volta per valorizzare l’economica rurale del nostro paese creando al
contempo nuove imprenditorialità e quindi occupazione. In un paese come il nostro con vocazione
agricola e residenziale, la biomassa favorirebbe lo
sviluppo delle energie da fonti rinnovabili e integrerebbe il reddito degli agricoltori locali sviluppando
una vera e propria catena industriale capace di
generare risorse e occupazione. L’iniziativa, oltre
che sfruttare l’energia rinnovabile, farebbe di Formello una città di cultura sostenibile aprendo un polo
museale destinato a divenire centro didattico per le
scuole e centro di interesse turistico e culturale per
l’intero territorio nazionale.
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n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Neo-dottori del nostro territorio: le migliori tesi di Laurea
La gravidanza oltre i 40 anni può
ancora considerarsi un
“continuum” delle performance
riproduttive della donna?
di Carlotta Bonafede, neo-laureata in Ostetricia
Nell’ultimo decennio, con il
miglioramento delle condizioni
socio-economiche nei paesi occidentali, si è registrato un significativo aumento dell’età riproduttiva
media; mentre oggi le donne, per
ragioni economiche e sociali legate allo studio e alla carriera, tendono a procrastinare la prima gravidanza oltre i 40 anni, in passato
invece non cercavano mai la gravidanza in età avanzata, che
infatti era quasi sempre accidentale, non voluta e correlata alla
pluriparità.
Questo nuovo atteggiamento
della donna è consentito anche
dalle tecniche di Procreazione
Medicalmente Assistita. In lettera-
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tura, riguardo alla gravidanza
oltre i 40 anni, è riportato un
aumento delle patologie materne
come l’ipertensione e il diabete
gestazionale e delle complicanze
ostetriche quali il parto pretermine
e il taglio cesareo, il cui tasso cresce parallelamente all’aumentare
dell’età materna, inversamente il
tasso dei parti spontanei, nelle
donne comprese in questa fascia
d’età, decresce al crescere dell’età. Inoltre le donne che intraprendono la prima gravidanza in
età avanzata sembrano essere
meno propense a vivere l’esperienza del parto naturale. Dunque
il frequente ricorso al taglio cesareo, nelle gravide con più di 40
anni, non è da attribuirsi solo
all’insorgenza di complicanze
ostetriche, ma anche al desiderio
stesso della donna dettato spesso da paura e convenienza.
Considerate queste premesse
possiamo affermare che la gravidanza in età avanzata può considerarsi un continuum delle performance riproduttive della donna e
non una soglia di rischio aumentato. L’invito è comunque alla prudenza, in quanto tale condizione
esige attenti controlli della salute,
già prima che la gravidanza inizi.
La conoscenza dei problemi e dei
rischi in queste donne consente
un’adeguata opera di counselling
che permette al medico e all’ostetrica di adottare una consapevole
condotta clinica. In questo nuovo
scenario sociale sarà l’ostetrica
con le sue competenze a garantire
il continuum delle performance
riproduttive della donna compresa
quella di età avanzata, “accompagnando” la donna nel suo percorso; fornendole assistenza prima
durante e dopo la gravidanza; sorvegliando con attenzione il benessere materno fetale; effettuando
una diagnosi precoce delle situazioni potenzialmente patologiche,
integrando così la sua attività con
quella di altri professionisti; infine
salvaguardando in ogni circostanza il decoro e la dignità della professione, assumendo come unico
valore di riferimento la tutela della
vita e della salute, intesa come
diritto della madre, del bambino,
della coppia, nell’interesse della
collettività.
n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA
Neo-dottori del nostro territorio: le migliori tesi di Laurea
La progettazione sostenibile
nell'edilizia scolastica
di Valentina Sforzini, neo-laureata in Architettura e Gestione del processo edilizio
La progettazione nell’edilizia
pubblica, in particolare in quella
scolastica, deve rispondere a quei
criteri di applicazione delle migliori pratiche strutturali, progettuali
ed energetiche che hanno avuto
vasta diffusione nelle tecniche edilizie negli ultimi anni.
Un esempio significativo di tale
filosofia è il progetto di un asilo
nido, sviluppato proprio come studio della tesi di laurea, che costituisce un intervento pilota nel
mondo dell’edilizia per le strutture
educative in ambienti a rischio
sismico, come la maggior parte
del territorio italiano. Alla base dell’intera concezione costruttiva si
trova il rispetto del bambino e dell’ambiente a 360°. Il percorso educativo dei bambini si sposa perfettamente con l’edificio progettato;
le linee semplici armonizzano la
costruzione a qualsiasi contesto
urbano e la forma compatta consente il contenimento delle dispersioni di calore unitamente all’utilizzo di sistemi di produzione di
energia elettrica ed acqua calda
sanitaria tramite energia solare.
Gli spazi, le aperture verso l’esterno, le superfici verdi e i luoghi di
aggregazione sono pensati per
garantire al bambino la possibilità
di godere appieno di una libertà di
movimento, di osservazione, di
relazione e di contatto con la natura circostante e con la propria
emotività interiore; 630 metri quadrati dedicati al gioco, alla creatività, alla fantasia, alla luce e ai colori. Uno spazio di forme, oggetti,
colori che stimolano i sensi, creano esperienze e facilitano l’apprendimento. Elemento generatore del progetto è il grande open
space su cui affacciano tutti gli
altri spazi che è luogo di interazioni e di contatti tra le diverse età dei
bambini e scenario d’incontri e
attività meno guidate.
Le aule affacciano tutte su uno
spazio porticato intermedio tra il
“fuori” e il “dentro” utile a mettere
in relazione l’aula con l’area verde
e l’ambiente esterno, con i rumori,
i colori, il clima ma soprattutto
porta luce naturale e rende manifesto il variare delle stagioni e
delle condizioni atmosferiche
esterne. Il legno è in assoluto il
materiale predominante dell’edificio: struttura, rivestimenti interni,
esterni ed arredi trasformano l’edificio in una unità monomaterica.
La qualità del materiale legno
assume inoltre sia un valore estetico che un alto grado di performance energetico – strutturale,
minimizzando al contempo gli
impatti ambientali. L’utilizzo di
strutture parzialmente prefabbricate permette infine una celerità
nel sistema costruttivo, consentendo inoltre una sostanziale riduzione dei costi di cantiere.
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Siamo presenti a:
Sede Amministrativa FORMELLO • Viale Umberto I°, 92 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034
Sede Centrale FORMELLO • Viale Umberto I°, 4 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034
Agenzia n° 1 LE RUGHE • Viale Africa, 8 - Tel. 06.9087359 - Fax 06.90129315
Filiale CAMPAGNANO DI ROMA • Via del Pavone, 52-53 - Tel. 06.90154376/77 - Fax 06.90154380
Agenzia n° 2 OLMETTI • Via degli Olmetti, 41 3U - Tel. 06.90400394 - Fax 06.90400352
Filiale TREVIGNANO ROMANO • Via IV Novembre, 2 - Tel. 06.999121 - Fax 06.9999514
Filiale ANGUILLARA SABAZIA • Via Anguillarese Km 5,200 - Tel. 06.9994574/385 - Fax 06.9995337
Filiale CESANO • Via della Stazione, 359 - Tel. 06.30439538/88 - Fax 06.3038935
ela
V
N.
4-
NOVEMBRE
Proprietario
Banca di Credito Cooperativo
di Formello e Trevignano
Banca di Formello
e Trevignano
BCC
CREDITO COOPERATIVO
Formello
e
Trevignano Romano
di Credito Cooperativo
2010 - ANNO 3 - PERIODICO TRIMESTRALE
Direttore Responsabile
Domenico Petrocelli
Registrato presso il Tribunale di Tivoli il
27/10/2008 al N. 21/2008
Sede
Tel. 06 90143095
[email protected]
Stampa: Tipografia Miligraf S.r.l.
Formello (Roma)
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