ela V periodico trimestrale della VEJO-LAGO Banca di Formello e Trevignano di Credito Cooperativo Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut. N. 21/2009 Dalla sede centrale...per l’informazione dei prodotti bancari, al territorio ...per la comunicazione sulle numerose iniziative della Banca Formello Convegno nella Zona industriale sulle piccole e medie imprese e il Credito Cooperativo BCC CREDITO COOPERATIVO [ N. 4 NOVEMBRE 2010 ANNO 3 [ EDITORIALE DEL PRESIDENTE n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA 2 Nuove norme per il governo societario IL 12 SETTEMBRE SCORSO i Governatori delle Banche Centrali hanno varato, a Basilea, nuove regole inerenti i tre nuovi parametri con cui dovrà essere misurato il capitale delle banche. Più prudenza, norme più stringenti sono state varate dopo la crisi di alcune banche sullo scenario internazionale. La crisi, finanziaria prima, reale poi, che ha investito tutte le economie e che ancora allunga la propria ombra sul sistema anche nel nostro Paese, ha messo in evidenza, ove ve ne fosse stato bisogno, il ruolo rivestito dal sistema bancario. Da una parte generatore di crisi, dall’altra, sollecitato ad essere attore nelle iniziative di sostegno delle imprese e delle famiglie. In ambedue le vesti in cui il sistema bancario ha svolto un ruolo nella crisi, importanza cruciale è stata rivestita da due aspetti tecnici che caratterizzano l’essere “banca”: il livello di patrimonializzazione e il grado di liquidità. Il patrimonio costituisce il baluardo a presidio dei rischi assunti dalla banca; la liquidità le consente di rispondere con efficienza ed economicità alle richieste della clientela, sia essa depositante, sia affidata. Livello di patrimonializzazione e grado di liquidità, da sempre, costituiscono aspetti dell’operatività bancaria oggetto di particolare attenzione da parte delle Autorità di Vigilanza e l’Accordo c.d. “di Basilea 2” costituisce il regime normativo attualmente vigente in materia. Nonostante la rigorosità delle regole introdotte a seguito di tali accordi, la crisi finanziaria ha messo in evidenza la necessità di apprestare nuove, più rigorose misure, allo scopo sia di evitare che singole componenti del sistema possano, come accaduto in passato, innescare processi di instabilità, sia di assicurare al sistema Il Presidente, Gino Polidori nel suo complesso le condizioni indispensabili a resistere a minacce che possono derivare da un deterioramento dell’economia reale e, contemporaneamente, ad assicurare a quest’ultima il necessario sostegno. Gli Accordi c.d. “di Basilea 3” - dei quali molto si è detto in questi mesi e che andranno ad effetto progressivamente a far tempo dal 1° gennaio 2013, per un arco temporale che si estende fino al 2019 - rispondono alle evidenze fatte emergere dalla ripetuta crisi. Alle banche viene richiesto di detenere più capitale, di migliore qualità (nella forma di ulteriori “cuscinetti” patrimoniali) per far fronte a conseguenze legate a fasi recessive o di surriscaldamento dell’economia, nonché più strumenti liquidi per sostenere situazioni di stress di non breve periodo. Tutte le banche, e così pure la nostra, sono chiamate a porre in essere gli sforzi che ne conseguono, secondo forme e modalità coerenti con la natura e le disposizioni che ne disciplinano l’operatività. È in corso poi un lungo processo di analisi delle norme statutarie che si concluderà presumibilmente il prossimo aprile, contemporaneamente all’approvazione dei bilanci. Non di poco conto saranno le modiche degli statuti vigenti, tuttora al vaglio degli organi a ciò deputati, che riguarderanno la predisposizione di adeguati presidi per evitare i conflitti d’interesse rilevanti a carico degli amministratori, l’elevata concentrazione dei rischi, la trasparenza informativa verso le compagini sociali. Ma l’attenzione maggiore sarà rivolta maggiormente a individuare i requisiti soggettivi di coloro che saranno chiamati a governare le Banche di Credito Cooperativo. Le BCC-CR dovranno essere amministrate da persone competenti, responsabili e soprattutto disinteressate. La BCC...la Banca della gente PENSO DI CONDIVIDERE il pensiero di molti nell’affermare che una crisi così profonda non è a portata di memoria; e questo per gli effetti terrificanti che ha avuto e continua ad avere sull’economia reale tanto che è difficile indicare un qualsiasi settore dove essa non abbia inciso; e così a livello quotidiano mi trovo ad ascoltare clienti, soci, amici che hanno a che fare con problemi che riguardano principalmente la salvaguardia dell’equilibrio economico familiare o della propria impresa; e i colleghi, responsabili delle filiali della banca, vivono anch’essi da vicino questa realtà. E guardando ai dati prospettici che ci vengono messi a disposizione dagli uffici di programmazione economica a ciò preposti, si prova a cercare spiragli di sole ed approcciare una benché minima iniziativa di sviluppo, ma quasi sempre ci si trova spesso a confliggere con uno stato di incertezza che spesso sconsiglia di riprendere il cammino: e allora che fare? Ci si ferma? Certamente no!! Bisogna continuare, non fermarsi, avere fiducia che il processo economico del progresso troverà presto una nuova strada, nuova linfa vitale da spalmare in ogni settore e nutrire le esigenze di questa società che tutto vuole meno che tornare indietro. Certo è comunque che i tempi che abbiamo vissuto nel passato, di ogni comfort creato con un’economia drogata, non li rivivremo più: eh sì… perché tutti abbiamo imparato da questa brutta esperienza che le cose ottenute con facilità portano nascosti rischi incalcolabili che si riprendono con gli interessi tutto quello che nel tempo hanno concesso. in questo numero... 2 EDITORIALE DEL PRESIDENTE NUOVE NORME PER IL GOVERNO SOCIETARIO 3 IL PUNTO DEL DIRETTORE LA BCC...LA BANCA DELLA GENTE Il Direttore, Mario Porcu Forse assisteremo a nuovi processi economici che dovremo saper interpretare e con cui ci dovremo confrontare. L’ardua impresa della competizione… E la Banca che fa? La BCC come si pone di fronte a questo pressante incidere dei problemi che chiedono di essere risolti o quantomeno di non essere ignorati? Certamente non ha nascosto la testa nella sabbia, non ha nascosto nella terra i denari ricevuti!! Ma è stata attenta a ogni voce, a ogni esigenza che da più settori si è levata, a ogni richiesta e ogni attesa che in tutte le filiali viene rappresentata. È stata e vuole continuare ad essere punto di riferimento costante, delle famiglie e di tutti gli operatori economici, sempre vigile e pronta ad intervenire nelle situazioni di difficoltà come quelle che stiamo vivendo e a supportare programmi e iniziative, sempre comunque con uno sguardo al rispetto delle regole imposte da una normativa sempre più stringente. In conclusione, una Banca che, continuando nello spirito che ha animato i fondatori, vuole essere la casa dove soci e clienti possano sempre trovare ascolto e supporto. 4 UNA STRATEGIA COMUNE CHE GUARDA AL FUTURO UN CONVEGNO NELLA ZONA INDUSTRIALE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E IL CREDITO COOPERATIVO 10 NAVIGARE NELLA STORIA IL COLOSSEO SOMMARIO IL PUNTO DEL DIRETTORE n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA 12 CONOSCERE ROMA IL CALENDARIO DELLE PROSSIME GITE SOCIALI 13 IN BREVE 14-15 LE GITE SETTEMBRINE LA SICILIA E LA CROCIERA IN ORIENTE 16-17 I SOCI E I CLIENTI RACCONTANO ADRIANA CASTRUCCI DARIO GIARDI 18-19 LE MIGLIORI TESI DI LAUREA CARLOTTA BONAFEDE VALENTINA SFORZINI 3 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Una strategia comune che guarda al futuro Un convegno nella Zona industriale di Formello sulle piccole e medie imprese e il Credito Cooperativo IL 12 NOVEMBRE si è tenuto nella Zona industriale di Formello un convegno sulle piccole e medie imprese e il credito cooperativo. È stata un'iniziativa della nostra Banca in collaborazione con la Federazione BCC Lazio Umbria Sardegna e con il Consorzio industriale Roma Nord. Data l’importanza dei temi trattati e l’attualità delle problematiche che investono il mondo delle piccole imprese, si è registrata la partecipazione di oltre trecento persone, oltre a numerosi esponenti del mondo bancario e imprenditoriale. Erano presenti, tra gli altri, Giuseppe Ginnasi, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Ronciglione, Domenico Caporicci dei Castelli Romani, Domenico Didoni di Barbarano Romano, Mariano Alesi di Santa Felicita di Affile, Luciano Eufemi di Nettuno, Claudio Ceccarelli del Tuscolo, Luca Iacovelli di Bellegra, Franco Cardinali del Circeo, Stefano Liverani di Capranica, Franco Piermarini di Spello, Natale Coccia vice Presidente di Palestrina. Il convegno è stato aperto dai saluti dei rappresentanti istituzionali dei Comuni in cui operano le Agenzie della Banca di Formello e Trevignano: Massimo Angelici, vice Sindaco di Formello, Massimo Luciani, Sindaco di Trevignano, Francesco Mazzei, Sindaco di Campagnano, Stefano Paolessi, Sindaco di Anguillara Sabazia, e infine Enzo Blasi, vice Sindaco di Monterosi, nel cui Comune verrà aperta un’agenzia entro l’anno. Ha introdotto i lavori del convegno Gino Polidori, Presidente della nostra Banca, a cui hanno fatto seguito alcune riflessioni del Presidente del Consorzio Roma Nord, Roberto Mannato. Ha preso poi la parola Francesco Liberati, Presidente della Federazione della Banche di Credito Cooperativo, Lazio Umbria Sardegna, a cui hanno fatto seguito gli interventi dell’ing. Giorgio Melli, Presidente dell’Area Consulenza Confindustria e di Enrico Duranti, Direttore Generale della Banca Agrileasing. Ha chiuso i lavori Paolo Grignaschi, Direttore generale della Federazione Interregionale. (Armando Finocchi) 4 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Un circolo virtuoso tra credito cooperativo e piccole e medie imprese Gino Polidori Presidente BCC Formello e Trevignano Romano Nella Zona industriale di Formello operano imprese innovative e ben diversificate tra loro: dal cinema all'editoria, dalla produzione dolciaria ai servizi telematici, alla fabbricazione di apparecchi diagnostici. Una pluralità di imprese, alcune a dimensione famigliare, altre strutturate con centinaia di unità lavorative. A ognuna di esse il movimento del Credito cooperativo vuole rimarcare le finalità a cui tende: l'educazione al risparmio, la costante operazione di ascolto per comprendere le problematiche e trovare soluzioni condivise, la conoscenza Le piccole e medie imprese sono la vera ossatura economica del Paese Francesco Liberati Presidente della Federazione BCC Lazio Umbria Sardegna Sono, questi, ancora anni difficili, ma occorre fin da ora pensare ad una strategia per una ripartenza solida e duratura. Per scongiurare le marginalizzazione dell'Italia nel contesto internazionale, dobbiamo rimboccarci le maniche, ognuno per la sua parte. Dobbiamo ricorrere a tutte le nostre forze. Pur in questi anni di crisi, le BCC hanno confermato la loro solidità, con impegno e responsabilità; hanno sostenuto l'economia reale proponendo nuovi servizi bancari. Le BCC impiegano le risorse all’interno delle zone in cui operano la raccolta: più delle diretta del richiedente, di cui si valuta anche la storia personale. Ma la norma statutaria impone anche un modo di atteggiarsi rivolto al miglioramento delle condizioni economiche, morali e culturali delle comunità in cui operano le Banche di credito cooperativo. Per tale ragione una parte degli utili conseguiti viene riversata sui multiformi movimenti associativi che operano all’interno della popolazione. Norme scritte da tempo negli Statuti delle ex Casse Rurali ed Artigiane nate ai primi del Novecento o nei difficili anni del dopoguerra, oggi riversate, con opportuni affinamenti etico-sociali, nelle norme statutarie delle attuali Banche di Credito Cooperativo. altre banche hanno continuato a concedere prestiti alle piccole e medie imprese, e quindi alle famiglie produttrici e alle famiglie artigiane. Le piccole e medie imprese sono infatti la vera ossatura economica del nostro Paese. Formulo un duplice auspicio. Il primo auspicio è che questo convegno dia un contributo fattivo al rapporto tra BCC e le piccole e medie imprese del territorio, arricchito da questo Consorzio di aziende così interessanti. Il secondo riguarda il futuro del Paese, e mira al coinvolgimento di un numero sempre maggiore di cittadini che devono tendere alla produzione di nuova ricchezza in un contesto più consapevole di solidarietà. 5 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Una strategia comune che guarda al futuro (segue) Salone del Convegno Scorcio zona industriale 6 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Un convegno doppiamente importante per le nostre imprese Roberto Mannato Presidente del Consorzio Industriale Roma Nord Il Consorzio industriale Roma Nord riunisce alcune tra le più interessanti e dinamiche piccole e medie imprese della provincia romana settentrionale, con aziende innovative e società di servizi che hanno saputo innestarsi in una preziosa tradizione artigiana e manifatturiera e che costituiscono talvolta autentiche eccellenze a livello nazionale e internazionale. Questo convegno è doppiamente importante per imprese del Consorzio. Innanzitutto sviluppa la questione del credito, tema molto presente a Stanno emergendo nuovi comportamenti di acquisto Giorgio Merli Presidente Area Consulenza Confindustria Insegno sociologia di impresa, ma sono ingegnere meccanico e provengo dal mondo della produzione. Dobbiamo capire come sta cambiando lo scenario globale e cosa cambia nelle strategie delle piccole imprese con il calo dei consumi e quindi anche dei volumi produttivi. Ma i consumi non si riducono in modo uniforme in tutti i segmenti di mercato e stanno emergendo nuovi comportamenti di acquisto. Stiamo assistendo a una polarizzazione del mercato. Nell'ottica delle piccole e medie imprese, l'innovazione sarà una delle prin- noi tutti e necessario strumento per la crescita e l'innovazione delle nostre aziende. In secondo luogo ci dà l'opportunità di incontrarci per sviluppare la nostra conoscenza reciproca e di risolvere i piccoli e grandi problemi della nostra comunità di piccole e medie imprese. Il Consorzio vuole infatti contribuire alla soluzione dei problemi che il singolo non riesce a portare all'attenzione delle istituzioni. Stiamo anche cercando di coinvolgere altri consorzi similari e afflitti dai nostri stessi problemi, per fare fronte comune e ottenere dalle istituzioni, con la forza del numero, quello che in altre realtà è la norma. cipali leve per reagire con successo, focalizzata su aree di crescita relativa alla domanda, su competenze distintive delle imprese in un momento in cui le grandi aziende stanno esternalizzando, sull'organizzazione di business più flessibile e sulla riduzione dei costi operativi. L'innovazione può fare la differenza, specialmente nei confronti della concorrenza dei Paesi emergenti. Se le piccole e medie imprese attueranno strategie di sostenibilità nel medio e lungo periodo, sapranno trasformare il problema in opportunità. Molte di loro dovranno inoltre saper vendere i prodotti attraverso il servizio; i motori della crescita saranno infatti proprio i servizi. 7 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Una strategia comune che guarda al futuro (segue) Salone del Convegno 8 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA La Banca, da fornitore di risorse a partner dell'impresa Enrico Duranti Direttore Generale di Banca Agrileasing La Banca Agrileasing ha ben 9 miliardi di euro in impieghi, e tra la sede centrale e le 15 filiali vede impegnate 450 persone per fornire quei servizi finanziari che fanno della Banca non tanto un fornitore di risorse, quanto piuttosto un partner dell'impresa, di quelle piccole e medie imprese che rappresentano il volto dell'economia reale. Guardiamo cosa è successo in questi anni, tra la fine degli anni Novanta e buona parte degli anni Duemila: sono stati gli anni del credito facile, con Le imprese italiane continueranno ad essere protagoniste Paolo Grignaschi Direttore Generale della Federazione Lazio Umbria Sardegna Se vi sarà crescita, per l'Italia, sarà trainata dalle esportazioni e dai servizi. E rispetto al contesto generale, molte aziende del Lazio, dell'Umbria e della Sardegna sono incentrate proprio sui servizi; questa è una realtà significativa e incoraggiante. Vi è una stretta interdipendenza tra le Banche di Credito Cooperativo, i territori e le imprese: le BCC partecipano da sempre all'ambito produttivo locale, in stretta sintonia con gli indirizzi della Federazione interregionale che unisce 28 BCC, di cui 23 nel Lazio. Tra il 2009 e il 2010 abbiamo riscontrato un conseguente aumento delle abitudini di consumo. La maggior parte degli imprenditori ha finanziato la crescita della propria impresa facendo ricorso al capitale di debito piuttosto che con l'immissione di capitali propri dell'azienda. Rispetto a questo eccesso di strumenti finanziari a buon mercato, occorre oggi trovare un nuovo equilibrio. La Banca Agrileasing finanzia allora gli investimenti, in accordo e con il coinvolgimento della BCC, fornendo risposte alle esigenze delle imprese, ad esempio coprendo il rischio di aumento del tasso di interesse su mutui e leasing. ben il 12% di crescita degli impieghi da parte delle Banche di Credito Cooperativo, una percentuale di molto superiore alla crescita del PIL. Questi dati, aggiornati quindi all'ultimo periodo, ci fanno capire come anche in momenti di crisi vi è una integrazione tra il movimento del credito cooperativo e le piccole e medie imprese, a cui da sempre guardano le nostre Banche, che vivono intensamente i valori e i bisogni del localismo senza rinunciare ad una visione globale e a una strategia di lungo periodo. Su queste solide basi, crediamo davvero che le imprese italiane abbiano tutte le capacità per continuare ad essere protagoniste. 9 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Navigare nella storia Il Colosseo Il più grande anfiteatro mai costruito, gloria e vanto dell’impero, meta agognata dei popoli di tutte le province romane. Impressionante per dimensioni e bellezza, specie in quel tempo in cui le arene erano costruite per lo più con strutture di legno e quindi facilmente incendiabili o cedevoli sotto la spinta di pesi ondeggianti. Vespasiano era stato da poco proclamato Imperatore dall’esercito, e appena rientrato a Roma iniziò la grande opera nella valle compresa tra l’Esquilino, il Celio e il Palatino, dove Nerone aveva realizzato un lago come ornamento della domus aurea. Due furono le ragioni che lo indussero a scegliere quel sito: la prima sfruttare l’enorme scavo fatto eseguire da Nerone che gli avrebbe consentito di alloggiarvi le fondamenta dell’edificio, la seconda restituire ai romani i terreni sottratti alla collettività dal suo predecessore. Dalle fondamenta al velarium Vespasiano ruppe le ultime resistenze e fece iniziare i lavori nel 70 d.C. Per prima cosa fu costruita una enorme zattera di cemento alta circa tre metri e sprofondata per oltre tredici metri dal piano delle strade adiacenti, fino a toccare il fondo del lago neroniano, per distribuire uniformemente il peso di siffatta struttura. Su di essa poi vennero erette le murature verticali, alte circa 50 metri fuori terra. Si calcola che furono messi in opera oltre 100.000 metri cubi di travertino che proveniva dalle cave situate sulla via Tiburtina ed oltre 300 tonnellate di ferro per ancorare l’un con l’altra le pietre. Una serie di colonne scandiva gli spazi della grande ellisse che misura 188 metri nell’asse maggiore e 156 metri in quello inferiore. L’intera area occupava circa 19.000 metri quadrati, 10 mentre l’arena misurava circa mezzo ettaro. Una serie di scalinate e gallerie consentiva un facile accesso e un ordinato deflusso dei quasi 70.000 spettatori. Fu realizzato un efficiente impianto idrico per la distribuzione di acqua che serviva le latrine all’interno e all’esterno dell’anfiteatro e le numerose fontanelle per dissetare la folla. Al centro degli assi minori si ergevano in tutta la loro ricchezza le tribune dei Senatori e dell’Imperatore alle quali si accedeva da un corridoio situato nel piano interrato, successivamente chiamato “passaggio di Commodo”. Nello stesso piano vi erano ambienti per la custodia delle fiere, per il riposo dei gla- diatori, per l’infermeria e per l’obitorio, oltre a numerosi scomparti per i montacarichi che facevano risalire in superficie gli animali da combattimento e le scenografie che mutavano più volte nella stessa giornata. Alla sommità dell’edificio fu realizzata una complessa struttura per sorreggere il velarium, una sorta di grande telone a spicchi per riparare dal sole gli spettatori, che veniva manovrato da un distaccamento della marina militare di stanza a Miseno e che occupava durante lo svolgimento dei giochi una apposita caserma nei pressi dell’anfiteatro, i castra misenatium, dove venivano custoditi e riparati gli immensi velaria. Tutto intorno alla bian- n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA ca e imponente struttura sorse una piccola città al suo servizio. Verso via Labicana vennero costruite quattro grandi caserme (ludi) per i gladiatori, riuniti in familiae, quasi tutte dotate di piazze porticate dove venivano tenuti prolungati e durissimi allenamenti. Una città nella città Tutto intorno al Colosseo c'erano altri edifici dove alloggiava il personale di servizio come maestri d’arme, custodi delle fiere, archivisti, medici, portantini, massaggiatori, oltre agli orchestrali che accompagnavano lo svolgersi delle manifestazioni con squilli di tromba o con il rullo dei tamburi. All’interno dello stadio girovagavano numerosi venditori di ceci, lupini e focacce, oltre al personale addetto a far cadere dall’alto foglie di menta e petali di rose per attenuare l’odore acre del sangue e il fetore delle interiora delle bestie squartate. Vi erano inoltre numerose persone occupate nell’indotto, come i cacciatori di fiere in Africa e nei paesi del freddo nord; le compagnie di trasporto di mare e di terra e quelle per l’approvvigionamento di carne per i felini e di fieno per i cavalli e gli elefanti. Una città nella città ideata costruita per divertire il popolo romano. Ingenti furono i costi per la costruzione del Colosseo, tanto che Vespasiano fu costretto a ricorrere ad una consistente pressione fiscale, sostenendo che lo Stato aveva bisogno ogni anno, per portare a termine i lavori in corso, di ben quarantamila milioni di sesterzi. Ripristinò le imposte abolite da Galba, dispose la revisione dei beni demaniali e dei municipi pretendendo le tasse dagli evasori. Non esitò, aggiunge Svetonio, “a vendere le magistrature ai candidati, e le grazie agli accusati, tanto innocenti, quanto colpevoli. Si crede anche che, volutamente, innalzasse agli impieghi più importanti gli agenti del tesoro più rapaci, proprio per condannarli quando si fossero arricchiti; così diceva che li utilizzava come le spugne che si bagnano quando sono secche e che si spremono quando sono piene d’acqua”. La catastrofe inattesa Ma Vespasiano non vide la fine dei lavori della sua grandiosa opera, perché si ammalò durante un viaggio di ritorno alla sua terra natia, la Sabina. Una febbre violenta lo perseguitò lungo tutto il viaggio sulla via Salaria, fino alle terme di Cotilia, periodicamente frequentate per la cura della pelle. Era il 23 giugno del 79 quando improvvisamente morì. Salì sul trono suo figlio Tito, che ordinò la prosecuzione dei lavori, quando una catastrofe si abbatté sull’impero. Il 24 agosto un mare di lapillo e lava ricoprì intere città nel golfo di Napoli, come Ercolano, Pompei e Stabia. Dal Vesuvio un vento di morte e veleni uccise migliaia di persone e distrusse gran parte delle ville della nobiltà romana, arrivando a minacciare la flotta di stanza a Capo Miseno, distante dal vulcano oltre 20 chilometri. Tutto si fermò. Furono inviate sul posto le legioni romane disponibili per i primi soccorsi e per ripristinare una viabilità sconvolta dal terremoto terrificante che aveva accompagnato l’eruzione del vul- cano. Davanti all’immane tragedia, il flusso del denaro delle casse imperiali confluì verso Napoli per tutta le seconda parte del 79. Ben poco tuttavia si riuscì a salvare. Nulla si poteva contro uno strato di lava alto alcune decine di metri. Con Tito e Domiziano terminano i lavori Tito allora pensò di risollevare lo spirito dei sudditi programmando per l’anno successivo l’inaugurazione del Colosseo, benché la parte terminale doveva ancora essere realizzata. Organizzò 100 giorni di festeggiamenti in cui furono uccise 5.000 fiere ed un numero impressionante di gladiatori. Il ruggito dei leoni risuonò cupo nelle vie di Roma per giorni, mentre tavole imbandite in ogni angolo allietavano le giornate del popolo. Panem et circenses. Il 13 settembre dell’81 muore improvvisamente anche Tito e il giorno dopo salì sul trono suo fratello Domiziano, allora trentenne, tiranno feroce e persecutore accanito dei cristiani. Ebbe un solo merito: riuscì a portare a termine i lavori dell’anfiteatro. Governò fino al 18 settembre del 96, quando sua moglie lo fece uccidere da un servo. Finì con lui la dinastia dei Flavi, che riuscì a consegnare alla storia un monumento che ancora oggi, dopo duemila anni, migliaia di cittadini del mondo fanno la fila per visitare. (G.P.) 11 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Conoscere Roma Il calendario delle gite sociali nella Città eterna Con le gite sociali al Colosseo e all'Oasi di Porto, da ottobre è ripreso con grande successo il programma “Conoscere Roma”, che permette ai soci di visitare i luoghi più suggestivi della Città eterna. Al Colosseo All’Oasi di Porto Non credevo che tornare al Colosseo dopo tanti anni mi avrebbe così emozionata. Questo maestoso anfiteatro, invidiato da tutto il mondo, è lì, con la sua fierezza ad accogliere le migliaia di persone che puntualmente ogni giorno vanno a visitarlo. Mi è piaciuto assaporare l’atmosfera di un mondo antico quale quello romano, dove popolo e nobiltà si univano nella gioia e nel dolore di giochi ambiziosi o di crudeli combattimenti. O dove un semplice gesto di un pollice avrebbe fatto la differenza sulla vita o sulla morte e un nascente cristianesimo veniva perseguitato. Ma questa è la storia, questa è la vita, questa è la verità. È sotto quel cielo di Roma, circondata da tanta onorata bellezza, mi sono estraniata dal presente per tuffarmi nel passato. Un passato ormai fatto di ombre e ricordi. Ma il Colosseo non è solo questo; dalla superba posizione ha offerto ai nostri occhi, attraverso i suoi archi, scorci di un panorama eccelso simbolo della nostra bellissima città. (Carla Mampieri) IL CALENDARIO DELLE PROSSIME USCITE: Sabato Sabato Sabato Sabato Sabato 11 dicembre 2010: Galleria Spada e Prospettiva borrominiana 15 gennaio 2011: Musei Capitolini 12 febbraio 2011: Scala Santa e Battistero Lateranense 12 marzo 2011: Ostia antica 14 maggio 2011: Priorato di Malta e passeggiata sull'Aventino Le partenze, in pullman, avvengono da Piazza della Repubblica, a Formello, alle 8,30 salvo diversa indicazione telefonica. Come di consueto, è necessario prenotarsi per tempo ad ogni singola gita, fino all'esaurimento dei posti disponibili, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci). Ogni socio può farsi accompagnare da un famigliare. 12 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA ...in breve Rapina presso l’Agenzia Olmetti Alle ore 15 del 2 novembre 2010 due malviventi mascherati si sono introdotti all’interno dell’Agenzia Olmetti della nostra Banca, uno dei quali impugnava una pistola, presumibilmente finta, non essendosi attivato il metal-detector posto all’interno della porta d’ingresso. I due malviventi hanno costretto il direttore dell’Agenzia ad aprire la cassaforte per prelevare il contante, ma le cassette contenenti il denaro sono state abbandonate a terra in quanto dotate di un meccanismo a tempo. Prima di uscire, tuttavia, hanno rapinato ad un cliente la somma di € 2.945, somma che egli stava per depositare presso uno degli sportelli dell’Agenzia. I carabinieri giunti sul posto hanno sequestrato i filmati per le conseguenti indagini. Prossima apertura dell'Agenzia di Monterosi Prima di Natale è prevista l'apertura di una nuova Agenzia della Banca, a Monterosi. Dopo le trattative con il Comune di Monterosi giunte a un esito positivo, lo sportello bancario aprirà in un locale che in passato è stato anche sede comunale. Il corso di potatura egiardinaggio Mentre si sta concludendo con successo il corso per sommelier, nella sede di Formello, da gennaio inizia il corso di potatura e giardinaggio, nella sede di Trevignano Romano. Sono previste anche due uscite didattiche. Per facilitare la partecipazione al corso, la Banca metterà a disposizione un pulmino che collegherà Formello a Trevignano Romano, con partenza alle ore 17. È necessario prenotarsi almeno 15 giorni prima del primo incontro previsto, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci). Le date degli incontri sono: 14 gennaio (Terreno e concimazione delle piante da frutto e ornamentali), 28 gennaio (Approccio teorico alla potatura), 11 febbraio (Gli innesti e la riproduzione delle piante da frutto e ornamentali), 19 febbraio (intera giornata: partecipazione al campionato regionale di potatura dell’olivo che si terrà in una località del Lazio), 25 marzo (Le malattie delle piante: difesa fitosanitaria tradizionale e biologica). Il corso si concluderà con una visita al Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma, in una data da concordare. La Festa del Socio 2010 Sabato 11 dicembre a Trevignano Romano e domenica 12 dicembre a Formello L'annuale Festa del Socio si terrà sabato 11 dicembre alle ore 17,30 a Trevignano R. nella sede di Via IV Novembre 2, e poi il giorno dopo, domenica 12 dicembre alle ore 10,30 a Formello, presso la palestra delle Scuole elementari in Via Roma. Dopo i saluti del Presidente e del Direttore generale, verranno assegnate le borse di studio agli studenti meritevoli e verranno distribuiti i pacchi natalizi. I neo-laureati premiati possono consegnare alla Banca una copia della tesi di laurea, e accordarsi con la redazione di “Vela” per scrivere un articolo di sintesi della loro ricerca nella rubrica “Le migliori tesi di laurea”. Per il ritiro del pacco natalizio, invece, è necessario esibire il tagliando allegato alla lettera di invito. Per motivi organizzativi, coloro che saranno sprovvisti del tagliando possono ritirare il pacco presso la sede di Formello (Viale Umberto I, 4) o presso la Sede di Trevignano Romano (Via IV Novembre, 2) negli orari di ufficio (8,30 - 13) fino al 7 gennaio 2011. 13 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Le gite settembrine La Sicilia La Crociera in Oriente Turchia: Efeso, Biblioteca di Celso La via del Marmo conduce alla Biblioteca di Celso la cui facciata rende testimonianza dell’architettura imponente che si poteva ammirare a Efeso. Le arcate di destra immettono nell’Agorà, al termine della quale inizia la maestosa via Arcadica, delimitata da due lunghi filari di colonne, che conduceva al mare. Verso la collina sorgono il Tempio di Adriano, i bagni di Scholastica e le case della Pendice, dietro le quali si trova la Fontana di Traiano e la grotta dei sette Dormienti. Suggestivo è anche il Teatro, il più grande costruito in quel tempo, che poteva ospitare fino a 25.000 spettatori. Erice Cattedrale di Trapani 14 Turchia: Efeso, La Casa della Vergine Maria Uno dei siti più cari della cristianità, immerso nel verde della montagna di Bulbul. Luogo in cui la Vergine Maria passò in ritiro gli ultimi anni della sua vita insieme a San Giovanni. Sulle fondamenta della piccola casa sorge ora una chiesetta in pietra, meta sacra di pellegrinaggio. Vi hanno fatto visita il Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II e, per ultimo, Papa Benedetto XVI. n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Istanbul Turchia: Istanbul Istanbul sorge a cavallo di due continenti, l’Asia e l’Europa, divisa dal Bosforo che collega il mar di Marmara al mar Nero. È considerata una delle più affascinanti città del mondo su cui la storia ha scritto pagine memorabili. È stata capitale dell’Impero Romano, Bizantino e Ottomano, lasciando per ognuna di tali epoche testimonianze significative. I Soci della BCC hanno visitato la Moschea Blu, la Moschea di S. Sofia, il Gran Bazar e il palazzo Topkapi. Alcuni hanno anche navigato per un bel tratto nelle limpide acque del Bosforo. Croazia: Dubrovnik Si entra nel cuore della città, la storica Ragusa, attraverso Porta Pile, situata all’inizio dello Stradun, la strada principale del centro storico. Sono stati visitati i Monasteri dei Francescani, dei Domenicani oltre ad alcune Chiese del centro. L’85% della popolazione è di fede cristiana. Dubrovnik 15 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA ...i soci e i clienti raccontano Adriana Castrucci Arrivai a Formello nel gennaio del 1969 da un sobborgo di Boston, negli Stati Uniti. Conoscevo già Formello, in quanto ci avevo passato le vacanze, ospite della mia cugina. Sono figlia di immigrati. Mio padre lasciò Antrodoco nel 1904, a solo 18 anni, in cerca di fortuna nella sognata America. In quei tempi, lui mi raccontava, la gente in Italia diceva che in America i soldi crescevano sugli alberi! All’inizio non ebbe una vita facile. C’era discriminazione verso gli immigrati italiani. Tornò in Italia dopo qualche anno, e poi conobbe mia madre, a L’Aquila, alla festa per eleggere la Reginetta dell’Aquila. Vinse lei. Lui s’innamorò. E partirono insieme per l’America nel 1923. La mia prima lingua fu l’italiano. Imparai l’inglese quando sono andata all’asilo, a cinque anni. Quando sono nata io, nel 1944, non c’era più la discriminazione verso gli immigrati italiani. Si era spostata sui giapponesi, dopo la seconda guerra mondiale, e poi, man mano, sulle nuove etnie che raggiungevano l’America in cerca di una vita migliore. Nella mia famiglia era d’obbligo laurearsi. Ognuno di noi tre figli si è laureato. Io mi sono laureata alla Boston University nella specializzazione di Relazioni Pubbliche. Trovai subito impiego come reporter presso un settimanale in un sobborgo di Boston. Poi, durante una vacanza a Formello, conobbi il mio futuro marito. Ed ecco che ho lasciato l’America per venire a vivere in Italia! Certo, le cose in Italia erano molto cambiate da quando i miei genitori emigrarono nei primi anni del ‘900. Il dopoguerra, col Piano Marshall, aveva portato l’Italia sulla strada del benessere. A Formello, sotto la guida dell’allora sindaco Bruno Sbardella, mio suocero, incominciavano i primi insediamenti di ville a Monte Madonna, a Castelli e, più tardi, a Le Rughe. Molti professionisti romani comprarono terreni per poi costruirci una villa. Una cosa che mi colpì allora era la 16 clausola nel contratto di vendita dei terreni a Monte Madonna. Era proibito rivendere il terreno e eventuale casa prima che fossero trascorsi 25 anni! Capii molti anni dopo che era un modo per evitare la speculazione. Le aziende di Formello che ruotavano intorno al settore dell’edilizia hanno beneficato di quel periodo. Formello divenne una comunità ricca. E lo è ancora. Nel ’69 Formello aveva una popolazione di circa 3000 persone. Ci conoscevamo tutti. Si lasciavano perfino le chiavi in macchina quando si parcheggiava per una breve sosta! Non c’era un’edicola, non c’era una pasticceria. C’erano tre o quattro alimentari lungo viale Umberto I, e il sale si poteva comprare solo dal tabaccaio! “Che assurdità!” pensai. “Il sale è un cibo e si deve andare alla rivendita delle sigarette per comprarlo! Boh!” Una delle prime cose che feci, dopo essermi inserita nella vita quotidiana paesana, fu di aprire un libretto di risparmio nell’unica Banca esistente, la Cassa Rurale ed Artigiana “S. Lorenzo”. La Cassa si trovava in un piccolo locale lungo viale Umberto I. Quanta fu la mia sorpresa nel vedere che si faceva tutto a mano! Nel libretto di risparmio si scriveva la somma versata o detratta a mano, e poi veniva firmato dall’impiegato! Ora l'automazione della Banca ha reso tutte le procedure più rapide e sicure. Crescendo insieme al paese, con sedi nuove e più grandi, la Banca ha sempre partecipato fattivamente al suo sviluppo, sostenendo le iniziative sociali, culturali e sportive. Ha aiutato tante famiglie in difficoltà. Questo aspetto della BCC mi ha sempre stupito. Le banche non sono solite praticare la beneficenza, specialmente in America, dove il valore principale è il guadagno. La crescita della Banca non ha pero cambiato una caratteristica importante: la cordialità e la disponibilità degli impiegati nel trattare i clienti. n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA ...i soci e i clienti raccontano Dario Giardi Porto Formello nel cuore. È il mio Paese. Lo amo per essere stato presente in ogni istante della mia vita, pronto ad accogliermi sempre nel verde rasserenante delle sue campagne e nella magica luce dei suoi tramonti. Come molti ragazzi ho cercato il mio percorso specializzandomi in quello che oggi è più di un lavoro: sviluppo sostenibile ed energia rinnovabile sono divenuti aspetti profondi della mia personale ricerca. Un amore per l’ambiente nato proprio osservando il verde del Parco di Veio, ascoltando le voci della natura quando fin da piccolo andavo con i miei genitori a fare lunghe passeggiate al Sorbo fantasticando su personaggi fatati che potevano abitare quei luoghi. Ecco cosa è stato Formello per me: un vero amico capace di stimolare la mia immaginazione. In ogni valle, in ogni sentiero, lungo gli argini del Cremera, tutto ha contribuito a forgiare la mia fantasia. Questo bagaglio mi ha sempre accompagnato nella vita permettendomi di superare anche i momenti più difficili; un bagaglio che è stato il mio rifugio e al tempo stesso il mio tesoro. Ed è per questo che, dopo anni di studio tra Roma, Milano, Lugano ed anni di lavoro presso i più importanti centri di ricerca, sento di dover ricambiare tanto affetto ricevuto donando al mio splendido paese la chiave per proiettarsi nel futuro mantenendo inalterato il suo valore ed il suo patrimonio rurale, paesaggistico e ambientale. Nasce così l’idea di lanciare Formello non solo come “città nel parco”, ma anche come “città delle energie rinnovabili”. Tra i soggetti che più potranno contribuire alla realizzazione di questo sogno, un ruolo di primo piano riveste la Banca di Credito Cooperativo di Formello e Trevignano Romano. L'importanza della ex Cassa Rurale ed Artigiana nello sviluppo della società formellese è storia. La Banca si è sempre mossa come soggetto promotore di attività ed iniziative intente ad accrescere il benessere socioeconomico del paese e delle zone limitrofe. Una sensibilità legata al territorio che è insita nel DNA della ex Cassa Rurale. E proprio questa sensibilità da sempre dimostrata e la lungimiranza nel promuovere iniziative rivolte al futuro mi fa ben sperare, certo che anche questa volta la Banca saprà ritagliarsi un ruolo centrale in questa iniziativa. Una nuova pagina di storia sarà scritta. Forse la pagina più importante, quella che consegnerà ai nostri figli un Paese economicamente avanzato ed ambientalmente invidiabile. Il fronte su cui agire, in primis, è quello dello sfruttamento dell’energia solare sia per l’energia elettrica (solare fotovoltaico) che per il calore (solare termico). Solo grazie al sole la terra cede all’atmosfera il calore ricevuto generando quelle differenze di pressione alla base degli eventi atmosferici che assicurano il perdurare di fenomeni quali quelli delle piogge o degli spostamenti d’aria e quindi di energia idroelettrica ed energia eolica. Senza dimenticare che proprio grazie al sole abbiamo la fotosintesi clorofilliana e quindi siamo capaci di produrre dalle piante biomasse di origine vegetale. Proprio le biomasse possono rappresentare la chiave di volta per valorizzare l’economica rurale del nostro paese creando al contempo nuove imprenditorialità e quindi occupazione. In un paese come il nostro con vocazione agricola e residenziale, la biomassa favorirebbe lo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili e integrerebbe il reddito degli agricoltori locali sviluppando una vera e propria catena industriale capace di generare risorse e occupazione. L’iniziativa, oltre che sfruttare l’energia rinnovabile, farebbe di Formello una città di cultura sostenibile aprendo un polo museale destinato a divenire centro didattico per le scuole e centro di interesse turistico e culturale per l’intero territorio nazionale. 17 n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Neo-dottori del nostro territorio: le migliori tesi di Laurea La gravidanza oltre i 40 anni può ancora considerarsi un “continuum” delle performance riproduttive della donna? di Carlotta Bonafede, neo-laureata in Ostetricia Nell’ultimo decennio, con il miglioramento delle condizioni socio-economiche nei paesi occidentali, si è registrato un significativo aumento dell’età riproduttiva media; mentre oggi le donne, per ragioni economiche e sociali legate allo studio e alla carriera, tendono a procrastinare la prima gravidanza oltre i 40 anni, in passato invece non cercavano mai la gravidanza in età avanzata, che infatti era quasi sempre accidentale, non voluta e correlata alla pluriparità. Questo nuovo atteggiamento della donna è consentito anche dalle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita. In lettera- 18 tura, riguardo alla gravidanza oltre i 40 anni, è riportato un aumento delle patologie materne come l’ipertensione e il diabete gestazionale e delle complicanze ostetriche quali il parto pretermine e il taglio cesareo, il cui tasso cresce parallelamente all’aumentare dell’età materna, inversamente il tasso dei parti spontanei, nelle donne comprese in questa fascia d’età, decresce al crescere dell’età. Inoltre le donne che intraprendono la prima gravidanza in età avanzata sembrano essere meno propense a vivere l’esperienza del parto naturale. Dunque il frequente ricorso al taglio cesareo, nelle gravide con più di 40 anni, non è da attribuirsi solo all’insorgenza di complicanze ostetriche, ma anche al desiderio stesso della donna dettato spesso da paura e convenienza. Considerate queste premesse possiamo affermare che la gravidanza in età avanzata può considerarsi un continuum delle performance riproduttive della donna e non una soglia di rischio aumentato. L’invito è comunque alla prudenza, in quanto tale condizione esige attenti controlli della salute, già prima che la gravidanza inizi. La conoscenza dei problemi e dei rischi in queste donne consente un’adeguata opera di counselling che permette al medico e all’ostetrica di adottare una consapevole condotta clinica. In questo nuovo scenario sociale sarà l’ostetrica con le sue competenze a garantire il continuum delle performance riproduttive della donna compresa quella di età avanzata, “accompagnando” la donna nel suo percorso; fornendole assistenza prima durante e dopo la gravidanza; sorvegliando con attenzione il benessere materno fetale; effettuando una diagnosi precoce delle situazioni potenzialmente patologiche, integrando così la sua attività con quella di altri professionisti; infine salvaguardando in ogni circostanza il decoro e la dignità della professione, assumendo come unico valore di riferimento la tutela della vita e della salute, intesa come diritto della madre, del bambino, della coppia, nell’interesse della collettività. n. 4 SETTEMBRE 2010 VELA Neo-dottori del nostro territorio: le migliori tesi di Laurea La progettazione sostenibile nell'edilizia scolastica di Valentina Sforzini, neo-laureata in Architettura e Gestione del processo edilizio La progettazione nell’edilizia pubblica, in particolare in quella scolastica, deve rispondere a quei criteri di applicazione delle migliori pratiche strutturali, progettuali ed energetiche che hanno avuto vasta diffusione nelle tecniche edilizie negli ultimi anni. Un esempio significativo di tale filosofia è il progetto di un asilo nido, sviluppato proprio come studio della tesi di laurea, che costituisce un intervento pilota nel mondo dell’edilizia per le strutture educative in ambienti a rischio sismico, come la maggior parte del territorio italiano. Alla base dell’intera concezione costruttiva si trova il rispetto del bambino e dell’ambiente a 360°. Il percorso educativo dei bambini si sposa perfettamente con l’edificio progettato; le linee semplici armonizzano la costruzione a qualsiasi contesto urbano e la forma compatta consente il contenimento delle dispersioni di calore unitamente all’utilizzo di sistemi di produzione di energia elettrica ed acqua calda sanitaria tramite energia solare. Gli spazi, le aperture verso l’esterno, le superfici verdi e i luoghi di aggregazione sono pensati per garantire al bambino la possibilità di godere appieno di una libertà di movimento, di osservazione, di relazione e di contatto con la natura circostante e con la propria emotività interiore; 630 metri quadrati dedicati al gioco, alla creatività, alla fantasia, alla luce e ai colori. Uno spazio di forme, oggetti, colori che stimolano i sensi, creano esperienze e facilitano l’apprendimento. Elemento generatore del progetto è il grande open space su cui affacciano tutti gli altri spazi che è luogo di interazioni e di contatti tra le diverse età dei bambini e scenario d’incontri e attività meno guidate. Le aule affacciano tutte su uno spazio porticato intermedio tra il “fuori” e il “dentro” utile a mettere in relazione l’aula con l’area verde e l’ambiente esterno, con i rumori, i colori, il clima ma soprattutto porta luce naturale e rende manifesto il variare delle stagioni e delle condizioni atmosferiche esterne. Il legno è in assoluto il materiale predominante dell’edificio: struttura, rivestimenti interni, esterni ed arredi trasformano l’edificio in una unità monomaterica. La qualità del materiale legno assume inoltre sia un valore estetico che un alto grado di performance energetico – strutturale, minimizzando al contempo gli impatti ambientali. L’utilizzo di strutture parzialmente prefabbricate permette infine una celerità nel sistema costruttivo, consentendo inoltre una sostanziale riduzione dei costi di cantiere. 19 Siamo presenti a: Sede Amministrativa FORMELLO • Viale Umberto I°, 92 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034 Sede Centrale FORMELLO • Viale Umberto I°, 4 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034 Agenzia n° 1 LE RUGHE • Viale Africa, 8 - Tel. 06.9087359 - Fax 06.90129315 Filiale CAMPAGNANO DI ROMA • Via del Pavone, 52-53 - Tel. 06.90154376/77 - Fax 06.90154380 Agenzia n° 2 OLMETTI • Via degli Olmetti, 41 3U - Tel. 06.90400394 - Fax 06.90400352 Filiale TREVIGNANO ROMANO • Via IV Novembre, 2 - Tel. 06.999121 - Fax 06.9999514 Filiale ANGUILLARA SABAZIA • Via Anguillarese Km 5,200 - Tel. 06.9994574/385 - Fax 06.9995337 Filiale CESANO • Via della Stazione, 359 - Tel. 06.30439538/88 - Fax 06.3038935 ela V N. 4- NOVEMBRE Proprietario Banca di Credito Cooperativo di Formello e Trevignano Banca di Formello e Trevignano BCC CREDITO COOPERATIVO Formello e Trevignano Romano di Credito Cooperativo 2010 - ANNO 3 - PERIODICO TRIMESTRALE Direttore Responsabile Domenico Petrocelli Registrato presso il Tribunale di Tivoli il 27/10/2008 al N. 21/2008 Sede Tel. 06 90143095 [email protected] Stampa: Tipografia Miligraf S.r.l. Formello (Roma)