CAPITOLO 4
Cultura e semantica delle
emozioni
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Cultura e semantica delle emozioni
Il problema della semantica emotiva
Le emozioni vengono spesso confuse con i concetti che le
rappresentano e con le parole che le indicano.
Occorre distinguere tre piani:
a) Piano referenziale
b) Piano concettuale
c) Piano semantico
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a) Piano referenziale: esistono delle esperienze soggettive e
relazionali che gli studiosi, e la gente comune chiama, con le
parole della propria lingua, “emozioni”.
b) Piano concettuale: le emozioni sono rappresentate
mentalmente e definite per essere comprese e spiegate. I
concetti emotivi sono articolati e dinamicamente connessi con
altri concetti. Si viene a creare un sistema concettuale e
categoriale delle emozioni che funge da base per l’elaborazione di
un sistema di credenze sulle emozioni.
Tra piano referenziale e piano concettuale:
Per la concezione oggettualistica vi è indipendenza
Per la concezione realistica vi è interdipendenza
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c) Piano semantico: riguarda i significati e le etichette verbali
delle emozioni.
È in gioco il lessico emotivo:insieme di definizioni e forme
grammaticali per comunicare un emozione.
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Rispetto all’autonomia del piano semantico da quello concettuale
esistono due posizioni:
Paradigma autonomista: (De Saussure) il dominio delle emozioni
è un sistema semantico chiuso in cui ogni termine emotivo è
definito in rapporto a tutti gli altri
Paradigma non autonomista : il significato non è separabile dal
concetto e dall’esperienza corrispondente (la forma lessicale
usata per esprimere un emozione è associata al concetto
mentale di quella emozione).
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Cultura e semantica delle emozioni
Rispetto al rapporto tra concetti, significati ed esperienze
emotive esistono tre posizioni:
1. Spiro: tra concetti, significati ed esperienze emotive non
c’è nessun rapporto perchè sono universali e condivisi da
tutte le culture anche se etichettate con parole diverse.
2. Frijda, Wierzbicka: esistono differenze culturali nella
genesi e gestione delle emozioni che si manifestano,
come effetto, in differenti modi di categorizzare le
emozioni e differenti lessici emotivi.
3. Markus e Kitayama: esistono differenze culturali nei modi
di categorizzare le emozioni e nei lessici emotivi che
contribuiscono attivamente, anche se parzialmente, a
definire le specificità emotive di una cultura.
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Il lessico emotivo
L’ipotesi universalista delle teorie psicoevoluzionistiche si
scontra con la diversità dei lessici emotivi
Ogni cultura ha infatti elaborato il proprio lessico emotivo.
• Vi sono culture che hanno a disposizione un lessico emotivo
molto ampio (es. inglese 2000 parole), altre invece molto +
limitato (es. Malay 230 fino a cult preletterate es. Chewong 10).
N.B.:
- il fatto che un’emozione non sia lessicalizzata non vuol dire che non sia esperita
- problemi di trasferibilità e traducibilità
• Vi sono emozioni (Lewy, 1984):
Ipercognitivizzate (una cultura ha molti vocaboli per esprimere
la stessa emozione, es. collera/riri in tahitiano 46)
Ipocognitivizzate (una cultura ha poche parole, o anche
nessuna, per esprimere una certa emozione, es. tristezza in
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tahitiano come “sentirsi malati/affaticamento”)
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Specificità linguistiche: termini emotivi italiani non hanno
l’equivalente semantico in lingue di altre culture e
viceversa (es. amae)
Il termine stesso emozione non è universale:
• è assente presso i tahitiani, i Bimin-Kuskusmin della Papua
Nuova Guinea, i Gidjingali dell’Australia, gli Ifaluk (niferash “i
nostri visceri”) e i Chewong
• il termine niferash degli ifaluk, che letteralmente significa “i
nostri visceri”, vale anche per emozione, così come in kayardild
(la lingua di una popolazione dell’Australia centrale) si usa la
parola bardaka (stomaco) per designare i sentimenti positivi e
negativi
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• Il termine inglese emotion non trova corrispettivo nella
lingua tedesca, dove si usa Gefühl per indicare i sentimenti
sia a livello fisiologico sia psicologico
•Sentimento/sentiment/sentimiento e feeling
•mood
• Nella lingua turca contemporanea il termine emozione trova
corrispondenza in tre parole diverse: duygu (sentimento),
heyecan (eccitamento, entusiasmo, passione) e his
(l’equivalente arabo di duygu), con fuoco su situazione più
che stati interni soggettivi
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N.B. Questa diversità fra i lessici riguardanti le emozioni
costituisce solo un fenomeno superficiale, lasciando inalterata
la struttura universale delle emozioni
oppure, viceversa
indica l’esistenza di una diversa configurazione e
organizzazione delle esperienze emotive in riferimento alle
diverse culture
?
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Le categorie emotive
(Boucher, 1979; Fehr e Russell, 1984)
Lessico emotivo specifico e organizzato in maniera
gerarchica grazie alla presenza di un intreccio di relazioni
semantiche tra i diversi termini del lessico stesso.
Categorie emotive sono strutturate secondo una dimensione
verticale:
• Livello sovraordinato: categoria “emozione”
• Livello di base: categorie quali gioia, amore, paura,
collera, tristezza
• Livello subordinato: categorie
quali irritazione, agitazione,
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fastidio, rabbia ecc
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Cultura e semantica delle emozioni
Al livello di base sono stati attribuiti diversi significati:
Boucher: le categorie di base corrispondono alle emozioni di
base.
Russell: le categorie hanno confini sfumati e tendono a
sovrapporsi una all’altra. L’appartenenza a una categoria è
graduale e non dicotomica.
Per le categorie emotive non è possibile parlare di prototipi,
ma è meglio parlare di somiglianze di famiglia: non tutti i
membri di una categoria condividono una stessa proprietà
ma ogni membro ha almeno un aspetto in comune con un
altro membro della stessa categoria (es. collera come
irritazione, vendicatività, sdegno, ecc.).
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Modello circomplesso di Russell:
Tre proprietà:
a) Assi edonico (piacere /dispiacere) e attivazione
(eccitazione /calma): generano lo spazio semantico
delle emozioni
b) Bipolarità di tali assi: i termini e i concetti emotivi
possono essere rappresentati come gradi di variazione
d’intensità compresi tra i loro etremi
c) Ordine circolare: ogni concetto o termine emotivo può
essere definito come la combinazione fra determinati
livelli dei due assi
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Ipotesi dell’universalità semantica:
le categorie assumono il medesimo significato presso
soggetti di culture diverse, avendo in comune la stessa
rappresentazione e concettualizzazione delle esperienze
emotive.
Ipotesi della differenziazione semantica:
le categorie hanno significati diversi per soggetti di culture
diverse sulla base di modalità differenti di rappresentarsi
mentalmente le esperienze emotive.
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Specificita’ culturale della semantica emotiva
Il processo di significazione implica un’attività mentale di
concettualizzazione e categorizzazione del flusso delle azioni
attraverso un meccanismo di segmentazione di tale flusso,
seguendo un criterio di somiglianza nei confronti di tratti
distintivi dotati di salienza.
Tale attività di significazione e categorizzazione avviene anche
per il flusso delle emozioni.
Dal confronto fra diverse culture emergono notevoli differenze
in relazione alle categorie e alla semantica emotiva.
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LA CATEGORIA DELLA COLLERA
È la risposta emotiva di difesa e di attacco a fronte di
qualsiasi evento che impedisca di raggiungere o mantenere
una condizione desiderata;può essere suscitata dalla
trasgressione altrui di norme, convenzioni e aspettative)
MA
-gli ilongot delle Filippine non hanno una categoria emotiva
corrispondente alla collera
-in polacco la categoria zlosc è compatibile con le aggressioni
degli animali e con i capricci dei bambini, ma non con la
collera degli adulti
-la categoria giapponese ikari comporta un senso di fragilità,
di evitamento, apatia, impotenza e inibizione
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LA CATEGORIA DELLA GIOIA/FELICITÀ
È l’emozione data dall’ottenimento e dal mantenimento di
traguardi e stati desiderabili; implica una situazione di
vicinanza affettiva e di ricompensa reciproca con la
persona o l’oggetto fonte di piacere e gratificazione
-la categoria nordamericana happy non corrisponde
pienamente all’italiano felice, rispetto al quale appare più
debole
-presso gli ifaluk la categoria più vicina a felicità è ker, che
significa eccitazione, euforia, mancanza di controllo e
indica una manifestazione emotiva fortemente sanzionata
sul piano sociale
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LE CATEGORIE DELLA VERGOGNA E DELL’ORGOGLIO
Sono emozioni autoconsapevoli, poiché riguardano il proprio sé
e il grado di autostima del soggetto; sono emozioni sociali e
morali, in quanto risentono profondamente delle norme e degli
standard della cultura di riferimento
- la categoria spagnola orgullo è caratterizzata dall’incremento
del rispetto da parte dei familiari, ma anche dall’esigenza di
controllare le reazioni di esultanza per il proprio successo vs
trots in olandese
- la categoria lajya, indicante la vergogna nella cultura hindu,
è l’equivalente semantico dell’autocontrollo e implica il rispetto
dei doveri legati al proprio ruolo sociale, nonché il rimanere in
silenzio e con gli occhi abbassati in presenza dei superiori
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Variabilita’ e stabilita’ della semantica emotiva
a) In che modo sono possibili queste variazioni nella concezione e
nella rappresentazione semantica di esperienze emotive
comparabili, tenendo presente che gli esseri umani fruiscono
delle stesse strutture nervose e degli stessi processi
neurofisiologici? VAR
b) In che modo è possibile tradurre da una lingua all’altra i concetti
e i significati (il senso) di esperienze emotive provate da individui
appartenenti a culture diverse? STA
1. L’IPOTESI UNIVERSALISTA
2. L’IPOTESI DEL METALINGUAGGIO SEMANTICO NATURALE
3. LA TEORIA DEGLI SCRIPT
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L’IPOTESI UNIVERSALISTA
Emozioni = categorie universali, ognuna attivata da stimoli diversi e con
specifici programmi neurofisiologici.
- Distinzione tra emozioni di base (gioia, collera, tristezza, disprezzo,
sorpresa, paura, disgusto) e emozioni miste o secondarie date dalla
combinazione di emozioni primarie.
- A livello semantico le emozioni di base sono dei primitivi semantici non
ulteriormente analizzabili e scomponibili. Occorre averle sperimentate per
comprendere il loro significato
Limiti:
- manca riscontro nelle evidenze empiriche
- le categorie emotive non sono entità semantiche chiuse e univoche e dai
confini netti, ma presentano notevoli variazioni al loro interno entro una
data cultura.
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L’IPOTESI DEL METALINGUAGGIO SEMANTICO NATURALE
Wierzbicka sottolinea l’evidenza delle differenze culturali nei
processi di concettualizzazione e lessicalizzazione delle emozioni:
- tali processi comportano un’interpretazione e quest’ultima
influenza le qualità dell’esperienza emotiva.
- le differenze non riguardano solo i concetti e il lessico ma anche
la grammatica emotiva = le forme grammaticali con cui si
esprime una emozione.
Variabilità semantica: ogni cultura definisce il modo in cui
interpretare gli eventi, le etichette e le forme grammaticali per
manifestare le emozioni e questo influenza la natura stessa delle
emozioni esperite.
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Stabilità semantica: garantita dall’individuazione di un
metalinguaggio semantico naturale costituito da un’insieme
limitato di termini primitivi
PRIMITIVI SEMANTICI = unità minime, semplici, di significato,
non ulteriormente definibili a partire dalle quali sono derivabili
tutti gli altri significati.
Proprietà :
- finitezza: sono un numero finito
- indipendenza: sono distanti e separati tra loro
- non circolarità: non sono definibili reciprocamente
- da essi si possono trarre tutti gli altri significati
Hanno un carattere universale e costituiscono una sorta di
lingua mentale originaria, innata, condivisa da tutte le culture.
Luigivolere,
Anolli - Le emozioni
(es. io, tu, mondo, questo,
non volere, pensare,
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Cultura e semantica delle emozioni
W. si propone di scomporre e analizzare il significato dei vari
termini emotivi attraverso questi concetti semplici ed
elementari
Es. categoria tristezza
X è triste
X sente qualcosa
Talvolta le persone pensano questo qualcosa nel modo
seguente:
È capitato qualcsa di brutto
Desidererei che questa cosa non fosse capitata
Per questo, se potessi, desidererei fare qualcosa
Non posso farci nulla
A motivo di ciò, esse si sentono male
X si sente in questo modo
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Watjilpa dei Pintupi dell’Australia (simile a nostalgia)
watjilpa
X sente qualcosa
Talvolta le persone pensano questo qualcosa di un posto nel
modo seguente:
Mi piace questo posto
Non sono in questo posto adesso
Desidero essere in questo posto
Non posso essere in questo posto adesso
Per questo, qualcosa di cattivo mi può capitare
A motivo di ciò, esse si sentono male
X sente qualcosa come questo
A motivo di ciò, X si sente in questo modo
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Cultura e semantica delle emozioni
Limiti:
- mancanza di stabilità nella lista dei primitivi
-insufficiente potere esplicativo dei primitivi
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LA TEORIA DEGLI SCRIPT EMOTIVI
Script = (“copione, canovaccio”) rappresentazione mentale di
un evento sotto forma di una sequenza di azioni organizzata
sul piano temporale e psicologico (Schank e Abelson, 1977)
Rientra + in generale nelle teorie sugli schemi (th della
conoscenza)
Le categorie emotive fanno riferimento a una sequenza di
sottoeventi conoscibili che costituiscono e articolano
l’esperienza emotiva stessa
Conoscere il significato di una categoria emotiva è
conoscere lo script di quella emozione (Russell, 1991;
Lakoff,
Luigi Anolli -1987)
Le emozioni
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Cultura e semantica delle emozioni
Quali sono questi sottoeventi ?
Antecedenti elicitanti
Cause e credenze
Desideri e interessi
Cambiamenti fisiologici
Espressioni facciali, vocali e gestuali
Azioni di risposta
Possibilità di analisi, scomposizione e ricomposizione
dell’episodio emotivo nelle sue componenti essenziali
(primarie) e tipiche (secondarie)
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Cultura e semantica delle emozioni
Es. script della COLLERA
Sequenza Sottoevento
1
2
3
La persona è offesa. L’offesa è intenzionale e dannosa.
La persona è innocente. È stata compiuta un’ingiustizia.
La persona guarda con occhi torvi e in modo
minaccioso l’offensore
La persona sente dentro di sé uno stato di tensione e di
agitazione, che aumentano rapidamente. Sente
martellare il cuore e i nervi che si tendono
4
La persona desidera punire l’offensore
5
La persona perde il controllo e comincia a picchiare
l’offensore
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Cultura e semantica delle emozioni
EMOZIONI E CONTESTO
Sé
Emozioni
ruolo di mediazione
Contesto
Contesto
insieme ricorrente delle condizioni e dei vincoli spaziali,
temporali, relazionali e istituzionali
La ripetizione e la regolarità dei contesti sono alla base della
stabilità della semantica emotiva all’interno di una certa cultura
Prevedibilità e situazionalità dell’esperienza emotiva
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Cultura e semantica delle emozioni
Focalita’ emotiva
Alla base delle emozioni vi è la valutazione dell’evento emotivo.
Se individui di culture diverse danno di uno stesso evento
valutazioni diverse proveranno anche emozioni diverse. Se la
valutazione è la stessa proveranno emozioni simili.
La cultura non influenza solo l’esperienza emotiva ma orienta
anche le risorse attentive e cognitive, portando a focalizzarsi
maggiormente su di un evento piuttosto che su un altro.
Culture diverse definiscono in modo diverso gli eventi focali =
eventi importanti per un soggetto, in grado di attivare la sua
attenzione e caratterizzati da norme chiare che governano
l’interpretazione dell’evento e le risposte emotive.
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Focalità emotiva: disposizione culturale a rispondere in modo
elettivo con certe condotte emotive a fronte di specifici eventi
focali
- Emozioni ipercognitivizzate: privilegiate entro una certa
cultura e qualificate da un ampio repertorio di vocaboli ed
espressioni per comunicarle
vs
- Emozioni ipocognitivizzate: trascurate all’interno di una data
cultura, dove non vi sono a disposizione né termini né
espressioni per comunicarle
Stile emotivo di una cultura: tendenza a privilegiare nel tempo
certe esperienze e condotte emotive piuttosto che altre
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Cultura e semantica delle emozioni
Seguendo questa prospettiva Markus e Kitayama hanno
proposto due modelli:
Modello dell’indipendenza:
Modello dell’interdipendenza:
- culture occidentali
-culture orientali
- i soggetti agiscono
individualmente e si
concepiscono separati dal
mondo. Scissione tra la
propria esperienza e
l’oggetto della suddetta.
- i soggetti non si sentono
separati dagli altri e
dall’ambiente ma parte
integrante di esso. Il proprio
Sé è interrelato con quello
degli altri.
- domina una dimensione
soggettiva delle emozioni
intese come processo
interno dell’individuo
- domina una dimensione
intersoggettiva, intesa come
reciproca sintonizzazione nel
sentire.
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Emozioni_4RR - Dipartimento di Scienze Umane per la