Paolo Giorgi
Paolo Giorgi
“Quei più modesti applausi del teatro”
L’inedito epistolario del compositore
Achille Peri (1812-1880) conservato presso
la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia
(1)
Scopo del presente contributo è aprire alcune nuove prospettive di ricerca
nate durante il mio lavoro di censimento e catalogazione dei fondi musicali
conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Mi concentrerò
in particolare sulla figura del compositore reggiano Achille Peri (18121880), figura oggi quasi totalmente dimenticata anche dalla sua città natale,
ma che, come spero di dimostrare nel corso della trattazione, merita una
valorizzazione per l’importanza non soltanto locale ma anche per la centralità
rispetto a processi storico-musicali di ben più ampia valenza nazionale.2
Presso la biblioteca Panizzi di Reggio si conserva l’unica parte nota
(quantomeno allo stato attuale della ricerca) dell’epistolario di Peri: si tratta
di ottantadue lettere,3 conservate all’interno della sezione dei Manoscritti
Reggiani, che coprono un arco di quarantadue anni (dal 1835 al 1877); tale
corpus, fino ad ora ignorato dagli studiosi, permette, grazie alla sua notevole
copertura temporale e al contenuto delle singole missive, di ricostruire in
maniera piuttosto precisa la sua intera vicenda umana e professionale. Peri,
come del resto tutti gli intellettuali e artisti dell’Ottocento che ebbero una vita
movimentata e ricca di contatti, intrattenne forti rapporti epistolari con molti
suoi contemporanei: in particolare, nei fondi della Panizzi sono testimoniati
scambi di lettere con Giacinto Serpini (amico d’infanzia e impiegato come
avvocato nello studio notarile del padre),4 il conte Francesco Gherardini
(podestà di Reggio fino alla scioglimento del Ducato degli Este di Modena
e Reggio nel 1859, e primo mecenate del compositore), nonché con diversi
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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)
cantanti, compositori, intellettuali e impresari dell’epoca. Il suo carteggio
permette dunque di ricostruire, grazie alla ricchezza di documentazione e
di riferimenti, non soltanto dettagli biografici e compositivi prima ignoti
relativi a Peri, ma anche uno spaccato della vita musicale dell’epoca, e in
particolare del percorso di un operista che visse, come tanti, all’ombra della
grandezza di Giuseppe Verdi, allora (e ancora oggi) considerato unico metro
di paragone per qualsiasi musicista che abbia operato nei decenni centrali del
XIX secolo. Oltre alla lettere, nella stessa biblioteca si conservano numerosi
altri documenti musicali, libri e spartiti di Peri, che hanno svolto un ruolo
fondamentale nel formazione dei fondi musicali della Panizzi, come si
accennerà brevemente nella conclusione.
Achille Peri, nato nel 1812 in una famiglia di avvocati e notai da generazioni,
dimostrò fin da giovanissimo un grande talento per la musica, tanto che la
famiglia lo fece studiare fin da adolescente con le personalità musicali più
in vista della città, Alberto Gregori (pianoforte) e Giovanni Battista Rabitti
(composizione). Nel 1834, su consiglio di Rabitti, si trasferì in Francia (prima
Marsiglia e poi Parigi), per lavorare come insegnante e al tempo stesso
perfezionare la sua formazione con diversi compositori: l’italiano Michele
Carafa e i francesi Gustave Mery e Alphonse Karr; a Parigi conoscerà anche
Gaetano Donizetti, che lo spronerà a lanciarsi nella carriera operistica.
Il suo debutto avvenne a Marsiglia nel 1838, con l’opera semiseria Una
visita a Bedlam, ovvero I finti pazzi, e il discreto successo gli consentì di
tornare in Italia e diventare maestro di Cappella nella cattedrale di Reggio
nel 1842, nonché insegnante di canto e pianoforte presso diversi accademie
private. Nei quindici anni successivi la felice penna compositiva di Peri lo
porterà a notevoli successi operistici in numerose piazze teatrali italiane: si
ricordano in particolare Dirce (1843), Tancreda (1847), I fidanzati (1856),
Vittor Pisani (1857). Ciascuna di queste opere, oltre ad essere un grande
successo esecutivo, ebbe anche un discreto successo editoriale, grazie alla
pubblicazione da parte dell’editore milanese Ricordi di spartiti, riduzioni e
fantasie dalle sue opere. Ed è proprio grazie all’intreccio con Ricordi che la
vita professionale di Peri arriverà ad una svolta decisiva.
Negli anni tra l’Unità d’Italia e il 1885 circa Tito I Ricordi (erede della
gloriosa casa musicale fondata nel 1808 dal nonno Giovanni) si concentrò
sulla ricerca di un compositore di melodrammi seri che potesse quantomeno
affiancare la figura di Verdi all’interno del circuito produttivo dei teatri
da lui controllati, e in questa attività di talent scouting aveva impiegato
notevoli sforzi sia logistici sia economici.5 Verdi rimase però centrale e
insostituibile nell’immaginario e nel cuore del pubblico italiano, e nonostante
i numerosi tentativi e alcuni parziali successi relativi a nuovi compositori
(vedi ad esempio Ponchielli e Boito), Ricordi riesce a trovare soddisfazioni
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economiche consistenti soltanto dal classico repertorio belcantistico classico
(di autori come Rossini, Bellini, Donizetti, Mercadante), dal recupero di
compositori di opere comiche di repertorio (come Hérold, Cagnoni, Ricci) e
da alcune opere di tradizione francese (in particolare di Gounod e Massenet).
Achille Peri fa parte di quella fitta schiera di compositori che Ricordi ingaggiò
all’inizio degli anni 1860 anni per produrre nuove opere, e bisogna ammettere
che, anche se la collaborazione tra la casa editrice e il compositore reggiano si
limiterà a tre contratti concentrati in due stagioni, Peri si trova al terzo posto
per numero di contratti con Ricordi, superato soltanto da Antonio Cagnoni
(quattro contratti in quattro stagioni) e dall’imbattibile Verdi, come si desume
dalla sezione del Libro dei contratti di Casa Ricordi relativa agli anno 18601873.6 Per avere un’idea sintetica ma chiarificatrice della questione, si osservi
questo prospetto cronologico:7
Stagione/mese anno
1860/marzo 1860
1869/ottobre 1860
1861/febbraio 1861
1862/settembre 1862
1862/settembre 1862
1862/novembre 1862
1863/dicembre 1862
1863/dicembre 1862
Compositore
Achille Peri
Achille Peri
Achille Peri
Giuseppe Verdi
Achille Peri
Charles Gounod
Achille Peri
Saverio Mercadante
Titolo
Giuditta
Vittor Pisani
L’Espiazione
I Masnadieri
Giuditta
Faust
Rienzi
Il Bravo
Num. recite
10
14
4
15
14
11
6
12
Per meglio contestualizzare la lettura di questi dati numerici all’interno
del percorso biografico di Peri, ci viene in aiuto in molti casi l’epistolario
conservato in Panizzi: esso permette infatti, per esempio, di comprendere
meglio le dinamiche di contrattazione con Ricordi, o di capire le motivazioni
della conclusione del loro rapporto professionale.
Nel marzo 1860 debutta alla Scala il dramma biblico Giuditta, accolto con
un discreto successo dal pubblico milanese, e immediatamente riproposto
con successo sempre crescente nel circuito teatrale collaterale a Milano. Ecco
come Peri commenta una rappresentazione tenuta il Teatro municipale di
Piacenza nel dicembre 1860:
[...] Qui sono contento dell’esito che ha avuto la Giuditta. Varie volte fui
chiamato all’onore del proscenio e alla seconda rappresentazione il teatro
era stipato di gente e vari pezzi che non erano stati applauditi la prima sera lo
furono alla seconda quantunque da principio si dovette avvertire il pubblico
che il Baritono non poteva cantare. [...] 8
Peri è dunque ben consapevole che l’ottima riuscita della Giuditta nel 1860 gli
aveva aperto le possibili porte del successo duraturo grazie alla collaborazione di
Ricordi, e viene difatti ingaggiato per un nuovo melodramma, L’Espiazione, su testo
di Temistocle Solera.
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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)
L’opera, rappresentata nel febbraio 1861 alla Scala, fu però un discreto fiasco,
e venne cancellata dopo soltanto quattro rappresentazioni. L’insoddisfazione
di Peri nei confronti del libretto di Solera, da lui considerato in qualche modo
colpevole dell’insuccesso, traspare pienamente da una lettera, scritta due anni
dopo, in occasione di una possibile ripresa dell’Espiazione:
[...] Saprai già che io aveva aperto un bell’avvenire dopo l’andata in iscena
della mia Giuditta alla Scala, poiché mi procurò la riconferma, ma che il
poeta Solera mi fece languire per più mesi prima di consegnarmi il libretto
dell’Espiazione, soggetto d’altronde pochissimo adatto a quelle grandi
scene. L’esito riuscì alquanto freddo sebbene avessi chiamate ed alcuni pezzi
fossero applauditissimo. L’opera si fece 7 o 8 sere poi la levai io stesso di
scena onde far subito accomodare il libretto e rifare per conseguenza alcuni
pezzi. L’Espiazione sebbene ora accomodata non si è riprodotta ché tanto
io, quanto l’Editore vorremmo avere la Borghi-Mamo, almeno per la prima
riproduzione, e questa brava artista non si è ancora combinata con un tenore
di grazia quale si richiede in quel mio spartito. [...] 9
Ricordi, nonostante la caduta scaligera dell’Espiazione, vuole provare per
un’ultima volta a rilanciare Peri, e gli commissiona nel 1863 un melodramma
su libretto di Francesco Maria Piave, Rienzi (ispirato alle vicende di Cola
di Rienzo), nella speranza che l’argomento storico possa garantire più
successo di pubblico, ma purtroppo anche in questo caso l’opera viene accolta
tiepidamente. Peri, amareggiato dall’esito, non si esime dall’illustrarne le
possibili motivazioni, dal soggetto forse troppo scabroso, alla presenza di
claque di pubblico avverso, fino all’esecuzione poco curata:
[...] Il Rienzi si è dato 4 volte senza disapprovazione e coi soliti modesti
applausi ai soliti pezzi. Credo che si darà ancora. [...] Pare che molte siano
state le ragioni che hanno contribuito al poco esito del mio Rienzi. [...] Un
cardinale che amoreggia una donna è di grave scandalo pei beghini: se ciò
può accadere non si deve mettere in pubblico. La questione di Roma non
deve ora essere messa in campo. Alle suindicate cause si aggiunga la massa
degli invidiosi che non è piccola. Se il mio nuovo lavoro avesse ottenuto un
completo successo io sarei, per giustizia, stato collocato al posto di primo
compositore del giorno. Ciò non poteva, nè doveva essere. Tutti siamo
uguali innanzi alla legge e tali dobbiamo essere per ciò che riguarda i lavori
dell’ingegno. I prodi campioni di Gounod fecero del loro meglio onde l’idolo
loro non fosse anche per un momento posto in oblio. Taccio di molte cose
riguardo alla esecuzione perché io non ho la facoltà di sentenziare ora che
tutta la colpa del debole successo la si attribuisce alla musica ma in cuor
mio sò a chi toccherebbe il maggiore biasimo se codesta cosa la si dovesse
rettamente giudicare. [...] Pazienza! 10
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Il carattere di Peri, così criticamente lucido e al contempo umanamente umile
nei confronti della propria professione, traspare già in numerose missive
precedenti, come ad esempio in una lettera del 1858:
[...] Al pari di Lei sento il desiderio ardentissimo di rivederla e si persuada
che pure mio caro Marchesino che gli applausi del teatro non sono mai rose
senza spine che, quindi, passato il momento in cui sembrano ubriacarci le
dimostrazioni del pubblico, rientriamo in noi medesimi e vediamo a chiare
note che vale più un sincero affetto di persona amica di quanti applausi
momentanei elargisca Fortuna, sempre pazza nel suo procedere. [...] 11
Leggendo queste parole, particolamente emblematiche del carattere del
musicista, non è difficile intuire perché, dopo l’insuccesso di Rienzi, Peri
decise di ritirarsi definitivamente dal mondo dell’opera, per rientrare
definitivamente a Reggio Emilia, mettendo la sua competenza musicale e
le sue indubbie capacità a servizio di moltissime iniziative culturali per la
città: fu uno dei fondatori dell’Accademia Filarmonica cittadina, continuò
a lavorare come maestro di cappella presso la Cattedrale fino alla morte,
rifondò nel 1864 le Scuole Comunali di Musica (che ancora oggi esistono, e
anzi sono state a lui intitolate al momento del passaggio a Istituto Musicale),
fu il maestro concertatore principale del Teatro Municipale dal 1857 (anno
della riapertura del Teatro) fino al 1875.
Le capacità critiche di Peri gli permisero, nonostante l’apparente
isolamento, di rimanere aggiornato sulle evoluzioni del gusto musicale a
lui contemporaneo, e di svilupparne giudizi ragionati e ancora oggi a volte
sorprendenti per la loro modernità. A titolo di esempio, si può citare la sua
opinione sulla della prassi esecutiva dei melodrammi del secondo Settecento
(considerati all’epoca “antichi”), repertorio che proprio nei suoi anni si
iniziava a riscoprire sui palcoscenici italiani:
[...] Io trovo giuste le di Lei osservazioni intorno alla esecuzione del Don
Giovanni a Bologna. La smania invalsa in Italia per le Opere straniere e
particolarmente le antiche dovrebbe, a mio credere, essere moderata dallo
studio coscienzioso delle med.me: onde poterle all’uopo eseguire secondo
le intenzioni degli autori che nelle varie epoche le composero. Poco importa
invece fra noi se, come Ella bene osserva, si danno alle musiche di Mozart
l’espressione e l’accento che richieggono le musiche di Verdi. Nulla di più
assurdo. [...] 12
Questo esempio è particolarmente significativo sia per le scelte terminologiche,
indicative di un’attenzione non comune verso i problemi di prassi esecutiva
dell’opera, sia per la città dove venne rappresentato il Don Giovanni: forse non
è una coincidenza che Bologna diventerà durante la generazione successiva
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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)
una roccaforte italiana di un repertorio lirico non tradizionalmente italiano
(e segnatamente wagneriano) in Italia,13 grazie ad una maggiore apertura di
questa città rispetto ad altre riguardo alle novità culturali e musicali, processo
che Peri in qualche intravede e anticipa con lungimiranti parole.
Anche soltanto dai brevi estratti dell’epistolario qui riportati, traspare dunque
uno sguardo lucido e disincantato sul mondo dello spettacolo, una personalità
assolutamente riflessiva e non incline ai facili entusiasmi o impulsive prese di
posizione. Del resto, fin da giovane Peri aveva mostrato una personalità fiera
ma in qualche modo schiva, e poco adatta ai salottieri ambienti musicali nei
quali avrebbe potuto trovare il proprio habitat naturale. Non è del resto un
caso Peri abbia coltivato tutti i suoi impegni professionali più duraturi nella
nativa Reggio, ben lontano dalla ribalta dei circuiti operistici più di grido.
Una vita dedicata alla sua città, dunque, in un legame strettissimo, che dura
inaspettatamente tuttora, nonostante pochi oggi lo riconoscano. Gli eredi di
Peri (ovvero i figli del fratello Enrico) donarono nel 1886 alla municipalità
tutta la biblioteca musicale personale del compositore, comprendente in
gran parte gli autografi delle sue composizioni (melodrammi, musica sacra,
musica strumentale, musica da camera), ma anche le edizioni a stampa di
molte sue composizioni (pubblicate principalmente da Ricordi e da Lucca),
nonché una nutrita raccolta di opere e trattati di altri autori contemporanei,
che Peri studiava e apprezzava (come Donizetti, Verdi, Mayr). Questa
eredità di Peri è arrivata fino a noi, seppure indirettamente, perché questa
donazione è diventata il punto di partenza della formazione degli attuali fondi
musicali della Biblioteca Panizzi, come dimostrano numerosi documenti
amministrativi redatti nel 1886 per ufficializzare la donazione; si tratta di
inventari e lettere che elencano in maniera dettagliata la notevole quantità
di materiale, che viene quantificato in «88 scatole di musica», notevolmente
poi arricchito nel corso del XX secolo da acquisti e ulteriori donazioni.14
In conclusione, lo studio di un compositore come Achille Peri può aiutarci
ad illuminare una questione, molto ricorrente nel campo della musicologia
che si occupi di quei compositori considerati minori o dimenticati: quale può
essere la valenza di una figura come quella di Peri dal punto di vista storicomusicologico? Capita spesso che una personalità come la sua, etichettata
dalla critica come ‘minore’, sia ritenuta utile soltanto ad illuminare su alcune
dettagli o specifiche questioni di un orizzonte culturale e ben più importante
o lontano. Chi scrive è invece convinto che, nel caso specifico di Peri, la
sua importanza non risieda soltanto nel valore documentario (ovvero la pur
ricchissima messe di documenti presenti presso alla Biblioteca Panizzi),
né tanto meno sia da ascrivere esclusivamente ad un asettico interesse
storiografico di stampo locale. Per il suo rapporto con molto intellettuali,
librettisti e musicisti dell’epoca (nonché per la sua frequentazione, forse breve
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ma assai significativa, con i più alti circuiti musicali e commerciali), Peri
è da ascrivere con certezza a quel foltissimo ‘sottobosco’ musicale senza il
quale i cosiddetti ‘grandi’ compositori non avrebbero potuto emergere (fatto
confermato peraltro anche dalla ricerca, tuttora in corso, sul suo specifico
linguaggio compositivo). Inoltre, e lo studio della storia musicale di Reggio
Emilia lo conferma, Achille Peri ebbe un’altissima valenza culturale per
un’intera epoca della città, riuscendo ad assumere un ruolo fondativo per
tutta una stagione di interesse reggiano per la musica che perdura tuttora,
e contribuendo così in maniera significativa alla costruzione nella nostra
città di un ambiente musicalmente fecondo per le generazioni a venire, e
tutt’oggi ricchissimo.
Appendice
Quadro sinottico dell’epistolario di Achille Peri
Il seguente elenco, relativo all’epistolario di Peri conservato presso la
Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, è stato ordinato cronologicamente in
base alla data cronica di redazione della lettera: di tutte (eccetto la n. 2) è
possibile stabilire una data certa, o perché esplicitata nel testo della missiva,
o perché ricavabile dal timbro postale. La lettera n. 2 è l’unica scritta da Peri
in lingua francese, ed è dunque ascrivibile al suo periodo passato a Marsigli,
ed è sicuramente successiva alla lettera n. 1 (nella quale Peri descrive il suo
arrivo a Marsiglia) e precedente alla lettera n. 3 (nella quale Peri parla del
suo viaggio di ritorno dalla Francia verso l’Italia). La lettera n. 8 è incollata,
a mo’ di dedica, sul contropiatto anteriore del manoscritto musicale Musica
Profana 121.2, che contiene un quintetto per archi scritto da Peri per il conte
Germano Liberati-Tagliaferri (che sovrintendeva all’epoca alla direzione degli
spettacoli dei teatri reggiani, ed era egli stesso compositore). Le uniche due
lettere ricevute (e non inviate) da Peri, i nn. 46 e 56, sono inserite all’interno
della sequenza cronologica globale; la lettera n. 46 è scritta da Adelaide
Basseggio, nota cantante dell’epoca e protagonista delle recite padovane del
Vittor Pisani; la lettera n. 56, del librettista Francesco Maria Piave, è invece
allegata ad un manoscritto del Vittor Pisani, per il quale Peri aveva richiesto
alcune modifiche poetiche a Piave durante il lavoro di revisione.
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Destinatario
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Germano LiberatiTagliaferri
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Giacinto Serpini
Luogo
Marsiglia
Marsiglia
Torino/Bergamo
Firenze
Firenze
Reggio Emilia
Bologna
Reggio Emilia
Bologna
Milano
[Parma?]
Parma
Parma
Verona
Verona
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Data
6 giugno 1835
[1835-1840]
4 aprile 1840
20 maggio 1840
24 giugno 1840
3 agosto 1841
10 agosto 1841
10 settembre 1871
Collocazione
Mss. Regg. D 420/24, doc. 1
Mss. Regg. D 420/24, doc. 2
Mss. Regg. D 420/24, doc. 3
Mss. Regg. D 420/24, doc. 4
Mss. Regg. D 420/24, doc. 5
Mss. Regg. D 420/24, doc. 6
Mss. Regg. D 420/24, doc. 7
Musica Profana 121/2
23 ottobre 1841
14 dicembre 1841
12 gennaio 1843
21 gennaio 1843
28 febbraio 1843
7 gennaio 1844
10 gennaio 1844
Mss. Regg. D 420/24, doc. 8
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Mss. Regg. D 420/24, doc. 12
Mss. Regg. D 420/24, doc. 13
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Destinatario
Luogo
Data
Collocazione
Giacinto Serpini
Marsiglia
6 giugno 1835
Mss. Regg. D 420/24, doc. 1
Giacinto Serpini
Marsiglia
[1835-1840]
Mss. Regg. D 420/24, doc. 2
Giacinto Serpini
Torino/Bergamo
4 aprile 1840
Mss. Regg. D 420/24, doc. 3
Giacinto Serpini
Firenze
20 maggio 1840
Mss. Regg. D 420/24, doc. 4
Achille1840
Peri (1812-1880)
Giacinto Serpini L’inedito epistolario
Firenze del compositore
24 giugno
Mss. Regg. D 420/24, doc. 5
Giacinto Serpini
Reggio Emilia
3 agosto 1841
Mss. Regg. D 420/24, doc. 6
GiacintoDestinatario
Serpini
BolognaLuogo
10 agostoData
1841
Mss. Regg.Collocazione
D 420/24, doc. 7
GermanoSerpini
LiberatiReggio Emilia
10giugno
settembre
Musica
Profana
121/2 doc. 1
Giacinto
Marsiglia
6
18351871
Mss.
Regg.
D 420/24,
Tagliaferri
Giacinto
Serpini
Marsiglia
[1835-1840]
Mss. Regg. D 420/24, doc. 2
Giacinto Serpini
Bologna
ottobre
1841
Mss. Regg. D 420/24, doc. 83
Torino/Bergamo
423aprile
1840
Giacinto Serpini
Milano
14 maggio
dicembre1840
1841
Mss. Regg. D 420/24, doc. 49
Firenze
20
Giacinto Serpini
[Parma?]
12
1843
Mss. Regg. D 420/24, doc. 12
Firenze
24 gennaio
giugno 1840
5
Giacinto Serpini
Parma
gennaio
1843
Mss. Regg. D 420/24, doc. 13
Reggio Emilia
321agosto
1841
6
Giacinto Serpini
Parma
28 agosto
febbraio1841
1843
Mss. Regg. D 420/24, doc. 15
Bologna
10
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Giacinto
Verona
7 gennaio
1844
Mss.
Regg.
D 420/24,
GermanoSerpini
LiberatiReggio Emilia
10
settembre
1871
Musica
Profana
121/2 doc. 16
Giacinto
Serpini
Verona
10 gennaio 1844
Mss. Regg. D 420/24, doc. 17
Tagliaferri
Giacinto Serpini
Firenze
223febbraio
Mss. Regg. D 420/24, doc. 10
Bologna
ottobre 1844
1841
8
Giacinto Serpini
Firenze
914febbraio
1844
Mss. Regg. D 420/24, doc. 11
Milano
dicembre
1841
9
Giacinto Serpini
Firenze
14
1844
Mss. Regg. D 420/24, doc. 14
[Parma?]
12 febbraio
gennaio 1843
12
Marco
Gherardini
Milano
dicembre1843
1851
Mss. Regg. D 128/8/II,
doc.13
1
Giacinto
Serpini
Parma
21 gennaio
420/24, doc.
Angelo
Reggio
11 febbraio
maggio 1852
Mss. Regg. D 128/1,
GiacintoCatelani
Serpini
Parma Emilia
28
1843
420/24,doc.
doc.115
Angelo
Reggio
maggio1844
1852
Mss. Regg. D 128/1,
GiacintoCatelani
Serpini
Verona Emilia
724gennaio
420/24,doc.
doc.216
Germano
LiberatiReggio
29 gennaio
maggio 1854
Mss. Regg. D
B 448/151
Giacinto Serpini
Verona Emilia
10
1844
420/24, doc. 17
Tagliaferri
Giacinto Serpini
Firenze
2 febbraio 1844
Mss. Regg. D 420/24, doc. 10
Angelo
Reggio
luglio 1854
Mss. Regg. D 128/1,
GiacintoCatelani
Serpini
Firenze Emilia
930febbraio
1844
420/24,doc.
doc.311
Angelo
Reggio
27 febbraio
aprile 1855
Mss. Regg. D 128/1,
GiacintoCatelani
Serpini
Firenze Emilia
14
1844
420/24,doc.
doc.414
Angelo
Catelani
Reggio
10 dicembre
maggio 1855
Mss. Regg. D 128/1,
doc.
5 1
Marco Gherardini
Milano Emilia
21
1851
128/8/II,
doc.
Angelo Catelani
Reggio Emilia
4 giugno
Mss. Regg. D 128/1, doc. 61
11
maggio1855
1852
Angelo Catelani
Reggio Emilia
27 maggio
giugno 1855
Mss. Regg. D 128/1, doc. 27
24
1852
Giacinto
Milano
21 maggio
novembre
1855
Mss. Regg. D
420/24, doc. 18
GermanoSerpini
LiberatiReggio Emilia
29
1854
B 448/151
Giacinto
Serpini
Milano
24 novembre 1855
Mss. Regg. D 420/24, doc. 19
Tagliaferri
Giacinto
Serpini
Genova
430gennaio
1856
Mss. Regg. D 420/24,
doc.320
Angelo Catelani
Reggio Emilia
luglio 1854
128/1, doc.
Giacinto
Serpini
Genova
11
1856
Mss. Regg. D 420/24,
doc.421
Angelo Catelani
Reggio Emilia
27 gennaio
aprile 1855
128/1, doc.
Giacinto
Serpini
Genova
12
1856
Mss. Regg. D 420/24,
doc.522
Angelo Catelani
Reggio Emilia
10 gennaio
maggio 1855
128/1, doc.
Giacinto
Serpini
Genova
15
gennaio
1856
Mss. Regg. D 420/24,
doc.623
Angelo Catelani
Reggio Emilia
4 giugno
1855
128/1, doc.
Giacinto
Serpini
Alessandria
15
1856
Mss. Regg. D 420/24,
doc.724
Angelo Catelani
Reggio Emilia
27 febbraio
giugno 1855
128/1, doc.
Giacinto Serpini
Modena
29
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 25
Milano
21 gennaio
novembre
1855
18
Giacinto Serpini
Modena
724febbraio
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 26
Milano
novembre
1855
19
Giacinto Serpini
Padova
giugno 1856
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 27
Genova
418gennaio
20
Giacinto Serpini
Padova
20 giugno
Mss. Regg. D 420/24, doc. 28
Genova
11
gennaio1857
1856
21
Giacinto Serpini
Padova
25 gennaio
giugno 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 29
Genova
12
1856
22
Giacinto Serpini
Bologna
29 gennaio
giugno 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 30
Genova
15
1856
23
Giacinto Serpini
Faenza
29 febbraio
giugno 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 31
Alessandria
15
1856
24
Giacinto Serpini
Faenza
2 luglio
1857
32
Modena
29
gennaio
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 25
Giacinto Serpini
Faenza
luglio 1857
33
Modena
78 febbraio
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 26
Giacinto Serpini
Faenza
9 luglio
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 34
Padova
18
giugno
1857
27
Francesco
Gherardini
Faenza
10 giugno
luglio 1857
Mss. Regg. D 128/8/II,
doc.28
2
Giacinto Serpini
Padova
20
1857
420/24, doc.
Achille
Padova
28 giugno
luglio 1857
Mss. Regg. D 420/17
GiacintoPeri
Serpini
25
1857
420/24, doc. 29
Giacinto Serpini
Macerata
529agosto
Mss. Regg. D 420/24, doc. 35
Bologna
giugno1857
1857
30
Giacinto Serpini
Macerata
15
Mss. Regg. D 420/24, doc. 31
36
Faenza
29 agosto
giugno 1857
1857
Giacinto Serpini
Macerata
16
agosto
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 37
Faenza
2 luglio
1857
32
Francesco
Gherardini
Macerata
18
agosto
1857
Mss. Regg. D 128/8/II,
doc.33
3
Giacinto Serpini
Faenza
8 luglio
1857
420/24, doc.
Giovanni
Dall’Ara
Macerata
19
agosto
1857
Mss. Regg. D 420/16
Giacinto Serpini
Faenza
9 luglio
1857
420/24, doc. 34
Giacinto
Jesi
23 luglio
agosto1857
1857
Mss. Regg. D 420/24,
FrancescoSerpini
Gherardini
Faenza
10
128/8/II,doc.
doc.38
2
Giacinto
Serpini
Bologna
26 luglio
agosto1857
1857
Mss. Regg. D 420/24,
Achille Peri
Padova
28
420/17 doc. 39
Giacinto Serpini
Bologna
agosto1857
1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 40
Macerata
528agosto
35
Francesco
Gherardini
Reggio
Emilia
18 agosto
settembre
1857
Mss. Regg. D 128/8/II,
doc.36
4
Giacinto Serpini
Macerata
15
1857
420/24, doc.
Achille
Venezia
7 febbraio
1858
Mss. Regg. D 128/7
GiacintoPeri
Serpini
Macerata
16
agosto 1857
420/24, doc. 37
Francesco Gherardini
Macerata
18 agosto 1857
Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 3
Giovanni Dall’Ara
Macerata
19 agosto 1857
Mss. Regg. D 420/16
Giacinto Serpini
Jesi
23 agosto 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 38
Giacinto Serpini
Bologna
26 agosto 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 39
Giacinto Serpini
Bologna
28 agosto 1857
Mss. Regg. D 420/24, doc. 40
Francesco Gherardini
Reggio Emilia
Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 4
86 18 settembre 1857
Achille Peri
Venezia
7 febbraio 1858
Mss. Regg. D 128/7
14/07/15 20.53
Paolo Giorgi
G. Minardi, Al Maestro Achille Peri per la sua sublime Tancreda. I persicetani l’anno 1854,
[Bologna], Litografia Angiolini, [1854], litografia.
(Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Gabinetto delle stampe “A. Davoli”, inv. 31931)
87
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14/07/15 20.53
L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)
Note
Questo contributo prende spunto da due relazioni tenute dallo scrivente in occasione di
due recenti convegni: «Quei più modesti applausi del teatro»: l’epistolario inedito del
compositore Achille Peri (1812-1880) conservato presso la Biblioteca Panizzi, all’interno
della giornata di studi Lazzaro Spallanzani e Achille Peri: fondi e documenti nella
Biblioteca Panizzi, organizzata dalla Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie
Modenesi, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, 18 aprile 2015, e «Gli applausi del teatro
non sono mai rose senza spine»: nuovi documenti e materiali sulla figura di Achille Peri,
all’interno del XVIII Convegno de «Il Saggiatore Musicale», Università di Bologna, 21-23
novembre 2014.
2
La presenza di Achille Peri negli strumenti bio-bibliografici è non è affatto costante: in
quelli ottocenteschi è ben attestato, a partire non soltanto dalla monumentale opera di
François-Joseph Fétis, la Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale
de la musique (nella quale Peri è citato a partire nella decima edizione del 1867, vol. 6, p.
489, nonché nel secondo volume di Supplément et complément curato da Arthur Pougin
nel 1878, pp. 321-322), ma anche in pubblicazion di ambito specifico italiano (cfr. ad
esempio Giovanni Masutto, I maestri di musica del secolo XIX – Notizie biografiche,
terza edizione corretta ed aumentata, Venezia, Cecchini, 1884, pp. 136-137) o ancora più
locale (cfr. ad esempio la voce presente in Luigi Francesco Valdrighi, Alcune ristrette
biografie di musicisti modenesi e dell’antico dominio estense specie degli ultimi tempi,
Modena, Rossi, 1886). Nei moderni e più comuni dizionari bio-bibliografici musicali Peri
è stato invece trattato in maniera poco accurata: totalmente ignorato dal repertorio di area
tedesca Die Musik in Geschichte und Gegenwart (è assente in entrambe le edizioni), Peri
riceve nell’italiano Dizionario della musica e dei musicisti soltanto una brevissima voce
redazionale (Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da
Alberto Basso, Le biografie, vol. 5: Me-Pia, Torino, UTET, 1988, p. 5, p. 641). In area
anglosassone, Peri riceve più fortuna critica: la (invero stringata) voce scritta da Giovanni
Carli Ballola per il New Grove Dictionary of Music and Musicians (edited by Stanley
Sadie, London, Macmillan, 1980, v. 14, p. 400-401), viene ripubblicata identica in The
New Grove Dictionary of Opera, edited by Stanley Sadie, London, Macmillan, 1992, v. 3,
p. 956, nonché in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, edited by Stanley
Sadie, second edition, London, Macmillan, 2001, p. 397. Molto interessanti sono anche i
medaglioni biografici usciti su pubblicazioni locali in varie occasioni: Naborre Campanini,
Nelle onoranze funebri al Maestro Cavaliere Achille Peri, tributate dal Comune e da’ Musici,
Reggio Emilia, tipi di Stefano Calderini e Figlio, 1880, Giuseppe Grasselli, Il Maestro Cav.
Achille Peri (1812-1880), in «Strenna del Pio Istituto Artigianelli in Reggio Emilia», 1934,
pp. 15-19; Lino Beccaluva, Una gloria italiana. Achille Peri musicista (1812-1880), in «Il
pescatore reggiano», XCVIII, 1944, pp. 148-151; Alfredo Gianolio, Euterpe in Cittadella
(Peri – Zuelli – Franchetti), in Il teatro a Reggio Emilia: I centenario del Teatro Municipale,
Reggio Emilia, [s.n.], 1957, pp. 125-137; Alfredo Mamoli, Del musicista Achille Peri e del
M° G. B. Rabitti Sangiorgio, in «Bollettino Storico Reggiano», II, 1969, fasc. 4, pp. 37-42;
Sereno Folloni, Achille Peri (1812-1880) musicista reggiano nel centenario della morte, in
«Il Dopolavoro postelegrafonico», XXI, 1980, pp. [8-16]. Opere a carattere bio-bibliografico
più ampio pubblicate in anni recenti mostrano un approccio più scientifico e documentato
alla biografia di Peri: cfr. il contributo di Franco Malagodi, Dizionario dei musicisti di
Modena e Reggio Emilia, Modena, Mucchi, 2000, pp. 254-257, piuttosto dettagliato ma
poco preciso su alcune date e indicazione bibliografiche; molto più corretta, seppure più
breve, la voce presente nella monografia di Andrea Sessa, Il melodramma italiano 18611900 – Dizionario bio-bibliografico dei compositori (Firenze, Olschki, 2003, p. 366-367); è
1
88
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Paolo Giorgi
infine di prossima pubblicazione la documentata voce relativa ad Achille Peri all’interno del
Dizionario Biografico degli Italiani, a cura di Federico Fornoni, per la lettura della quale in
anteprima devo i miei ringraziamenti a Lorenzo Bianconi e all’autore.
3
Si tratta, per la precisione, di ottanta di lettere scritte da Peri, e di due missive ricevute
in risposta da Peri; le lettere scritte da Peri sono tutte originali (e non minute o copie),
come si evince dalla presenza su tutte di numerosi timbri postali. Per un quadro sinottico
dell’epistolario di Peri, completo di destinatari/mittenti, date di invio e collocazioni dei
documenti, cfr. Appendice.
4
Si possono trovare maggiori informazioni biografiche relative a Serpini nel suo Promemoria
autobiografico manoscritto conservato presso la Biblioteca Panizzi (Mss. Regg. D 420/20),
nel quale cita sia l’amicizia con Achille Peri sia il lavoro presso lo studio del padre.
5
Ricavabili anche dall’analisi delle registrazioni dei libri contabili Ricordi mostrano un
impegno complessivo di 700.200 lire per 76 contratti, più del doppio rispetto al periodo
precedente; cfr. a proposito Stefano Baia Curioni, Mercanti dell’opera: storie di Casa
Ricordi, Milano, Saggiatore, 2011, in particolare pp. 138-143.
6
Riprodotta anche in Baia Curioni, Mercanti dell’opera, p. 139.
7
I dati sono stati ricavati da: Luigi Romani, Il Teatro alla Scala: cronologia di tutti gli
spettacoli rappresentati in questo teatro dal giorno del suo solenne aprimento ad oggi,
Milano, Pirola, 1862; Pompeo Cambiasi, La Scala 1798-1889: note storiche e statistiche,
Milano, Ricordi, 1889; Carlo Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell’arte (17781963), con cronologia completa degli spettacoli e dei concerti, 2 v., Milano, Ricordi, 1964.
8
Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi (d’ora in poi BPRE), Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 9, lettera
al conte Francesco Gherardini del 28 dicembre 1860.
9
BPRE, Mss. D 420/24, doc. 47, lettera a Giacinto Serpini del 14 giugno 1862.
10
BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 14, lettera al conte Francesco Gherardini del 5 ottobre
1863.
11
BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 5, lettera al conte Francesco Gherardini del 26 agosto
1858.
12
BPRE, Mss. Regg. D 128/8/II, doc. 15, lettera al conte Francesco Gherardini del 9 giugno
1867.
13
Cfr. a questo proposito Ute Jung, La fortuna di Wagner in Italia, in Wagner in Italia, a cura
di Giancarlo Rostirolla, Torino, ERI, 1982, pp. 55-226, e in particolare la sezione relativa a
Bologna, pp. 57-104.
14
Per maggiori dettagli sulle dinamiche storiche che hanno portato alla formazione degli
attuali fondi musicali della Panizzi, cfr. Paolo Giorgi, Ex tenebris lux: Francesco Antonio
da Budrio e due manoscritti di cantate nella Biblioteca ‘A. Panizzi’ di Reggio Emilia, in
La cantata da camera e lo stile galante: sviluppi e diffusione della “nuova musica” tra il
1720 e il 1760, atti del convegno Treviglio 24-26 gennaio 2013, Bergamo, Edizioni Stile
Galante, 2015, pp. 39-82, in particolare le pp. 51-57, nonché la monografia di prossima
pubblicazione, sempre a cura dello scrivente, I fondi musicali della Biblioteca Panizzi di
Reggio: storia, catalogo e studio critico.
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L’inedito epistolario del compositore Achille Peri (1812-1880)
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“Quei più modesti applausi del teatro” L`inedito epistolario del