ANNO XLVII - N. 8 Martedì 14 Agosto 2007 € 1,50 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] Avvistamento S. Anna: concerto, sfilata, rito sacro VAL D’OLIVO E VILLA FLORA Abbiamo appreso da “La la vicenda, la lettera diretta al La festa di S. Anna è entrata presentato un programma di incendio nel cuore degli Alassini e dei canti polifonici. Diretta dal Stampa” e dal “Secolo XIX” del Sindaco di Alassio datata 26 1° Agosto u.sc. che, contraria- Luglio u.sc., allo stesso conse- Il 15 Luglio u.sc., si è iniziato l’importante servizio di avvistamento incendio, un buon avvio, grazie ai membri delle Associazioni più sensibili all’ambiente ed all’amore per la propria città. La siccità continua e le previsioni del tempo poco favorevoli aumentano il pericolo. Pertanto ci auguriamo che anche altri concittadini, iscrivendosi come volontari, sentano la necessità di partecipare a questo servizio, colmando le lacune che da tempo lamentiamo. Riteniamo che restare qualche ora all’aria buona e con un panorama splendido come il nostro possa essere utile e persino appagante. A.V.A. Per informazioni telefonare: A.V.A. 0182-643937 oppure: Comando di Polizia Municipale 0182 645555 turisti come l’evento liturgico che risveglia il sentimento re- prof. Giovanni Puerari, accompagnata al piano dal mae- Un momento della cerimonia. (FOTO HALL ROMANISIO) ligioso in un periodo di forti distrazioni e che offre occasioni di iniziative culturali e folkloristiche. Nella chiesetta del quartiere, costruita in epo- stro Aldo Giardini e presentata dal prof. Tommaso Schivo, la corale ha interpretato alcuni brani freschi di preparazione, come Signore delle Cime, Trasformazioni alberghiere Ancora una volta dobbiamo intervenire per una questione importante che sta a cuore a molti Alassini; abbiamo infatti appreso che altri alberghi si apprestano ad ottenere la trasformazione in civili abitazioni. Ci auguriamo che il Consiglio Comunale nel suo insieme, prescindendo dai vari schieramenti, ed in particolare il Signor Sindaco , al quale il 9 maggio u.s. abbiamo inviato una petizione segnalando la sempre più impellente necessità di recuperare e disporre di abitazioni dall’edilizia convenzionata, operino nell’interesse dei cittadini Alassini con particolare riferimento alle giovani famiglie che sono la garanzia del nostro domani; evitando nel possibile speculazioni edilizie con il frazionamento di immobili importanti in minialloggi destinati a seconde case dormitorio per i turisti del sabato/domenica. Già sappiamo che i nostri Amministratori messi di fronte a queste problematiche ci risponderanno “CARI SIGNORI, GUARDATE CHE LA NORMATIVA URBANI(continua a pagina 2) MOSTRE Sala Carletti dal 16 al 30 agosto espone il pittore Giorgio Bernardinelli dal 1° al 15 settembre espone il pittore Umberto Zullo mente a quanto deliberato all’unanimità dal nostro Consiglio Comunale del 22 Marzo u.sc., che nella definizione della causa vertente tra il nostro Comune e l’A.S.L. N. 2 Savonese e la Regione Liguria, il complesso ospedaliero denominato Val D’Olivo e la adiacente Villa Flora, entrambi con destinazione sanitaria, sarebbero stati esclusi pretestuosamente dalla transazione dalla A.S.L. Savonese, con la scusa che il complesso Val D’Olivo, seppur acquistato dal nostro Comune, sarebbe stato in seguito permutato con l’immobile del vecchio Ospedale, demolito ed in oggi divenuto Piazza Pacini. Poiché l’articolo de la “Stampa” dichiarava che l’Avv. Claudio Bottelli avrebbe indotto l’opposizione Consigliare alassina a proporre all’Amm.ne Comunale una interrogazione in merito, abbiamo ritenuto di rivolgerci direttamente al predetto Avvocato, che tutela gli interessi del nostro Comune nella causa sopraindicata. La questione è di estremo interesse per tutta la collettività alassina e per questo, l’A.V.A. che ne interpreta gli interessi e le aspettative,ritiene indifferibile pubblicare, a chiarimento del- gnata a mani e depositata al protocollo del Comune il 30 luglio u.sc. scritta dal difensore del Comune Avv. Claudio Bottelli. Per completezza di informazione pubblichiamo di seguito il testo della suddetta lettera. Studio Legale Avv. Claudio Bottelli Via Dante 138/ - 17021 Alassio (Sv) tel. Fax 0182 644860 Alassio, 26/07/2007 Ill. mo Signor Sindaco Alassio Faccio seguito al recente incontro con Te e da quello precedente con il dott. Passini sull'argomento “proposta di transazione nella causa Comune di Alassio/A.S.L. Savonese/Reg. Liguria,” dopo che sono stato messo al corrente del diniego da parte della A.S.L. di comprendere tra gli immobili pertoccandi al nostro Comune il complesso VaI d’Olivo e la Villa Flora. Premetto che, nella mia qualità di avvocato, non intendo sindacare alcuna decisione assunta in sede politica, limitandomi ovviamente ad adempiere al mandato che mi è stato affidato. (continua a pagina 2) PROTEZIONE CIVILE Confraternita di Santa Caterina. (FOTO HALL ROMANISIO) ca relativamente recente rispetto alle altre chiese della città, oltre al tradizionale triduo in onore della santa celebrato da mons. Angelo de Canis, il giorno 23 luglio la Cappella Musicale S. Ambrogio ha Maria Lassù, Mio Dio che Mattino e La Strada e ha ripreso anche alcune perle del suo repertorio, quali Dal tuo stellato soglio, Signore dal tetto natio, (continua a pagina 2) PARCHEGGI DI PIAZZA STALLA Riceviamo per conoscenza e pubblichiamo Al Sig. Presidente della Giunta Regionale – 16100 Genova Al Sig. Presidente della Provincia di Savona - 17100 Savona All'Onorevole Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria 16126 Genova Alla Responsabile della Sezione Alassina di Italia Nostra Signora Carla Fazio - 17021 Alassio Al Sig. Segretario Provinciale del Partito dei Verdi - 17100 - Savona Siamo un gruppo di cittadini di Alassio (molti dei quali residenti da generazioni) e vogliamo denunciare alle autorità regionali e provinciali lo scempio del verde pubblico e la cementificazione progressiva di cui è vittima la nostra bella città da parte dell’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco arch. Melgrati. Abbiamo dovuto assistere, in questi ultimi anni alla deturpazione del verde collinare di cui hanno preso il posto centinaia di costruzioni e di box-au- to. Abbiamo dovuto contemplare con dolore il rifacimento delle principali piazze con il taglio indiscriminato di alberi, e, terminati i lavori, con la loro sostituzione con vasche di cemento e piccole piante che sembrano di plastica. Ed ora l’ultimo insulto al verde pubblico. Si progetta di costruire in piazza Stalla (l’ultimo spazio verde della parte est della città) una serie di vari piani interrati di box-auto, con il taglio definitivo di decine di piante ed alberi, e con la visione, al termine dei lavori,di un bel cubo di cemento emergente dal suolo per m.1,90 o per m. 3 (a seconda di quale variante di progetto verrà approvata). Il tutto per costruire box auto per la maggior parte privati, che saranno acquistati dai proprietari. delle seconde case (visti gli alti prezzi di mercato) e usati per poche decine di giorni all’anno, con nessun beneficio né per i residenti né per il “turismo mobile” come si può vedere già ora, in ogni fine (continua a pagina 2) In data 17.7.2007 si è tenuta presso la Sala Consiliare del Comune di Alassio la periodica riunione del Comitato Comunale di Protezione Civile, alla presenza dell’Assessore alla Protezione Civile dott.ssa Zavaroni, del funzionario della Prefettura di Savona dott. Di Giovanni, del funzionario dell’Ufficio Protezione Civile della Regione Liguria geom. Castagni, del responsabile del Volontariato di Protezione Civile del Comprensorio di Ponente geom. Naso, del responsabile del Volontariato di Protezione Civile del Comune di Alassio sig. Caviglia, del Presidente della Vecchia Alassio sig. Cavedini, del Geologo dott. Alessandro Scarpati, del Segretario Comunale dott. Passini e dei Dirigenti del Comune di Alassio. L’incontro è stato l’occasione per la presentazione a Regione Liguria e Prefettura di Savona del lavoro realizzato negli ultimi due anni in materia di Protezione Civile, a partire dalla data di costituzione del Comitato Comunale, che ha consentito di organizzare la “macchina” di ge- stione dell’emergenza secondo ruoli e procedure codificate a seconda dei diversi rischi territoriali. Argomento principale in discussione è stato l’organizzazione dell’importante esercitazione comunale di protezione civile che si terrà ad Alassio. Sarà simulato un forte evento sismico, di intensità paragonabile al terremoto che ha colpito la Riviera Ligure nel febbraio del 1887, mentre verranno coinvolte tutte le componenti che costituiscono il sistema comunale di protezione civile, tra cui i gestori dei servizi essenziali (Enel, SCA, Camuzzi, ecc.) ed il Volontariato di Protezione Civile della Comunità Montana Ingauna. Obbiettivo dell’esercitazione sarà quello di testare le risposte della struttura comunale di emergenza di fronte ad un evento estremamente critico, quale un terremoto, nonché di sensibilizzare la popolazione nei confronti di un rischio che, purtroppo, non è così “remoto” come comunemente viene considerato. A.S. per A.V.A. Madonna delle Grazie Sabato 8 settembre 2007 Ore 8.30 Santa Messa Ore 17.30 Processione e Santa Messa Domenica 9 settembre - Ore 21.15 CONCERTO PIANISTICO Angolo di Daniele La Corte A due passi dal baratro In questi giorni le statistiche subiranno sicuramente un’impennata. Magra soddisfazione perché agosto è sinonimo di pienone, di “tutto esaurito”, della solita calca e confusione. Al tirar delle somme, come sempre, si riparlerà di crisi, di cassetti vuoti, di turisti che ormai scelgono altri lidi per trascorrere il classico periodo di vacanza estiva. Passano gli anni e la congiuntura negativa si fa sempre più pressante. Ad alberghi che ristrutturano, a imprenditori che rinvestono per migliorare le loro aziende ricettive, corrisponde almeno il doppio di coloro che hanno scelto di trasformare gli alberghi in appartamenti. Ormai, da troppi anni, le regole su cui si basa l’industria delle vacanze, almeno per Alassio, sono andate a farsi benedire. La politica della seconda casa ha preso il sopravvento lasciando spazio soltanto al mordi e fuggi dei week end. Qualcuno, basando tutto sulla cultura del guadagnare in fretta, senza pensare al futuro, ha ridotto questa città in uno stato di precarietà tale che nel giro dei prossimi vent’anni potrebbe portare al tracollo. Le categorie economiche, ma anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori, devono intervenire, far sentire, forte, la loro voce per analizzare, per passare questa particolare, quanto grave, situazione al microscopio. Occorre programmare, risanare tutti insieme senza lasciare nulla al caso. Sfuggiamo i troppi che scelgono l’improvvisazione senza rendersi conto che il baratro è vicinissimo. Servono interventi in grado di cambiare radicalmente il modo di amministrare il bene di tutti. Dai gestori degli stabilimenti balneari ai pochi albergatori rimasti, dai proprietari di bar e ristoranti ai titolari di negozi di alimentari, deve esserci sforzo comune in grado di rimarginare la ferita apertasi in maniera così profonda nella nostra economia. L’associazionismo deve ricostituirsi, diventare ancora forza trainante, pilastro del lavorare insieme. Manca il dialogo, la partecipazione. Non esiste più confronto e ciò impedisce la crescita democratica, ma anche la costruzione di fondamenta forti in grado di sopportare il peso dello sconquasso. In pochi tirano le fila e altrettanto in pochi contrastano situazioni non consone alla ripresa. Sembra quasi che la maggioranza agisca anche da opposizione tenendo così in pugno la realtà di tutti i giorni pilotando ogni cosa. I partiti politici sul territorio sono dominio soltanto di una parte. Gli altri pare si siano eclissati con molti dei loro leader messi da parte perché sfibrati, amareggiati o passati, in forza, con il “nemico”. La tavola imbandita attira, fa gola agli ingordi di poltrone e gettoni. C’è troppa gente che al bene della collettività preferisce sostituire il proprio, al solo scopo di collocarsi in posizione di privilegio. Occorre reagire, fare anche la voce grossa, prima che sia troppo tardi. L’unica certezza è che gli assetati di potere trovano sempre l’accordo al momento giusto. Fanno finta di litigare, poi, come i ladri di Pisa, tornano a operare insieme. 2 «L’ALASSINO» Martedì 14 Agosto 2007 FESTA DI SANT’ANNA (segue dalla prima pagina) VAL D’OLIVO E VILLA FLORA (segue dalla prima pagina) La Vergine degli Angeli. Il concerto è risultato piacevole e soprattutto intonato al momento liturgico, alla sacralità dell’evento. Gianni Gollo con il suo flauto ha creato un’atmosfera di serena concentrazione spirituale. La sera del 25 luglio il borgo Barusso è stato rallegrato dalle note della banda cittadina. Lungo il budello, in mezzo ai turisti che ascoltavano compiaciuti e curiosi, tra i negozi sfavillanti di luci e colori sono sfilati i musicanti. Le loro marce allegre e ritmate hanno attirato numerosi ascoltatori e hanno dato un tono di festa alla vigilia del grande evento. Grazie alla perfetta organizzazione, che ha visto come protagonisti in particolare la Confraternita di Santa Caterina, la sig.ra Nuccia Nattero e tutti gli Amici del Borgo Barusso, la festa di Sant’Anna ha avuto uno svolgimento perfetto. La processione, impreziosita dal luccichio dei Cristi di numerose confraternite, dagli interventi della banda musicale e dalla presenza delle autorità cittadine, è stato il momento suggestivo della manifestazione. Un numero straordinario di fedeli lungo il budello Ritengo però atto doveroso da parte mia sia come difensore e la passeggiata ha assistito, anche un po’ curioso, all’avvenimento, si è attardato a contemplare l’immagine della Santa e ha fermato negli strumenti digitali gli attimi più significativi. Sulla piazza Paccini durante la S. Messa celebrata dal canonico Bruno Scarpino e solennizzata dalla Cappella Musicale S. Ambrogio, i fedeli accorsi intorno all’altare hanno potuto constatare con un certo stupore che anche le autorità cittadine si sono rivelate parte attiva del rito sacro ora con la lettura dei brani della Bibbia ora durante la processione offertoriale. Un tempo i responsabili della vita cittadina, i consoli, i consiglieri e il podestà, litigavano per portare le aste del baldacchino e per occupare i primi posti in chiesa. Anche quest’anno un evento liturgico importante, la festa di S. Anna, madre di Maria, ha coinvolto come in passato la sensibilità religiosa degli Alassini e dei turisti, accorsi in massa nella suggestiva atmosfera della sera, e ha dimostrato che esiste ancora un forte legame alla tradizione genuina e alla storia locale. Giovanni Puerari PARCHEGGI IN PIAZZA STALLA (segue dalla prima pagina) settimana, quando le strade sono intasate, i parcheggi privati in parte vuoti (e in parte ancora inven- duti), e il turista di passaggio non sa dove parcheggiare. Vogliamo terminare ricordando che piazza Stalla proviene da un lascito generoso della famiglia Morteo ad una locale e benemerita Società di Mutuo Soccorso, e che l’obiettivo del donatore era quello del mantenimento del verde pubblico. Ci permettiamo di segnalare quanto sopra affinché le Autorità Regionali e Provinciali interven- gano per quanto di loro competenza per impedire questo ulteriore danno alla collettività. Cordiali saluti (Seguono centinaia di firme e siamo in grado di raccoglierne mille altre!) degli interessi del Comune sia come cittadino esprimere le mie perplessità sulla nuova posizione assunta dalla A.S.L. Savonese, la quale, pretestuosamente, per il fatto della esistenza, dichiarata dopo oltre 12 anni di causa, di un atto da cui risulterebbe che il complesso ospedaliero nostro è stato oggetto di una pennuta con la pregressa dirigenza ospedaliera. La mia esperienza professionale mi insegna che, allorquando si trattano transazioni di cause pendenti, si prescinde da ogni e qualsiasi ragione di merito delle stesse e si cerca una via di intesa per eliminare le ragioni stesse del contendere. Mi pare tra l’altro che il Consiglio Comunale Alassino il 22.3.2007 abbia deliberato l’ipotesi transattiva che preveda da parte dell’A.S.L. 2 Savonese di. “non avere nulla, da pretendere...sul complesso immobiliare ‘Val d’Olivo’, che comprende oltre l’immobile vero e proprio, destinato a nosocomio R.S.A., anche la pertinenza - già Villa Flora - ... ”. Già nello stesso atto di citazione introduttivo della causa de qua si deduceva che il complesso VaI d’Olivo fino a quando fosse durata la sua destinazione sanitaria, sarebbe rimasto nella disponibilità e nel possesso dell’Azienda Sanitaria, fermo restando che, cessando tale destinazione, l’intero complesso sarebbe ritornato in proprietà e disponibilità del nostro Comune. Ritengo che oggi non si dovrebbe, senza discutere in tutte le sedi, accettare l’imposizione dell’A.S.L., alla quale si dovrebbe pur anche ricordare che la collettività alassina per il servizio reso dall’ente denominato “Alassio Salute”, è onerata nei confronti della A.S.L. Savonese di oltre 26.000,00 euro l’anno per il corrispettivo locatizio. Riterrei che questo encomiabile servizio reso alla cittadinanza ed agli ospiti potrebbe trovare ancor più conveniente sede nel futuro negli ampi spazi ad hoc attrezzati del nostro Val d’Olivo. Riterrei inoltre di riflettere sul fatto che, in un domani prossimo futuro, l’amministrazione comunale del momento, ritenuta la esistenza della pubblica necessità, potrebbe ricorrere alla procedura di espropriazione. Tutte queste ragioni ed altre di intuitiva evidenza ritengo dovrebbero essere espresse alle controparti in causa, prima di subire passivamente le altrui pretese che si fondano soltanto sul famoso atto di permuta, del quale - ripeto - in oltre dodici anni di causa nessuno ha mai proposto simile eccezione pretestuosa. Inoltre, ritengo che si potrebbe far valere anche la possibilità che su quel complesso, anche in un domani, il Comune di Alassio potrebbe imporre la costituzione di un vincolo urbanistico (potrebbe diventare una scuola, un edificio per ricerche marine, ecc...). Ho ritenuto mio preciso dovere esprimerTi, sia come difensore del Comune che come cittadino - ripeto il mio pensiero, libera l’amministrazione da Te presieduta di tenerne conto o meno. Ti chiedo scusa per il tempo che Ti sottraggo nel considerare quanto sopra e con l’occasione Ti porgo i miei più cordiali saluti. Claudio Bottelli L’A.V.A. non ha che da dichiararsi completamente d’accordo con l’assunto dell’Avv. Claudio Bottelli, il quale ci ha dichiarato di non essere stato minimamente il suggeritore dell’iniziativa della minoranza Consigliare, la quale avrà potuto liberamente prendere visione della lettera depositata in Comune. Noi aggiungiamo inoltre che l’attuale Ospedale Val D’Olivo potrebbe, in un prossimo futuro, essere degna sede di un ricovero per gli anziani indigenti della nostra collettività, tenuto conto anche del fatto che l’intero ultimo piano dell’immobile è chiuso e non usufruito. Riterremmo che esista l’utilità pubblica di destinare a tale scopo almeno parte dell’edificio, senza dover mandare i nostri vecchi in ricoveri fuori comune. Ciò risponde anche allo spirito di quei munifici donatori che, a tale scopo, hanno lasciato tutti i loro averi a favore della collettività alassina meno fortunata. Se dovesse prevalere la pretestuaria imposizione dell’A.S.L. Savonese, a parte l’affronto alla memoria dei tanti benefattori alassini, è di facile intuizione concludere che nessun privato in futuro regalerà alcunché alle collettività che corrono il rischio di essere beffate. Per questo l’A.V.A. ritiene utile informare i lettori de “L’Alassino” e rivolgere un accorato appello alle Istituzioni Pubbliche, il cui unico scopo dovrebbe essere il benessere del popolo e non il lucro affinché la transazione dell’annosa causa si conclude secondo la decisione del nostro Consiglio Comunale del 22 marzo u.sc. A.V.A. IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. Una lagnanza da sottolineare Ci hanno segnalato ed abbiamo appurato che le sponde della strada panoramica di San Bernardo, dalla Puerta del Sol sin quasi alla Crocetta sono state irrorate dal diserbante, fatto che aumenta il pericolo di incendi. Le erbacce suddette vanno, invece, tagliate con decespugliatore, in quanto l’erba alta e secca, non tagliata alla radice, è pericolosa. Inoltre non poche piante di mandorlo sono seccate: a chi il merito di tanta incuria? ••• Ci segnalano che la Soc. CONICOS ha ristretto la careggiata di Via Virgilio. Siamo curiosi di sapere se detta via è di proprietà Comunale o di Villa Bice. ••• Inquietanti, continue ed insistenti ci giungono voci che la bellissima scarpata con oleandri che dal passaggio a livello di levante va verso ponente verrà distrutta per far posto ai parcheggi. Che servano parcheggi per auto, specie nei giorni festivi è indubbio, ma distruggere un tale patrimonio di bellezza ci pare veramente inammissibile. Alassio offre a chi arriva da Albenga un bel biglietto da visita fiorito e verde tutto l’anno. Ci auguriamo siano solo chiacchiere e non verità Sappiamo che c’è un progetto per fare un parcheggio dopo il passaggio a livello verso Albenga nei terreni che una volta erano coltivati dai ferrovieri, perché non si fa di tutto per utilizzarli al meglio, dato che oggi sono totalmente incolti? ••• Queste cose succedono… solo ad Alassio… Ci comunicano (con tanto di fotografia) che in Regione Bellorina è stato chiuso con un cancello un pubblico passaggio per Costa Lupara! Con grande disagio per chi scende, arrivato al fondo della strada si trova obbligato a tornare indietro. Come possiamo tutelarci da queste sopraffazioni in modo urbano? Non crediamo sia il caso di ritornare al Far West. TRENITALIA CHIUSURA BIGLIETTERIA Comune di Alassio Oggetto: Chiusura biglietteria. Alassio, 02.07.2007 Ancora una volta, con grande disappunto, ho dovuto riscontrare l’improvvisa chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di Alassio. Questa situazione, già di per sé grave, diventa scandalosa, indecente ed intollerabile se, come nei giorni scorsi coincide con l’inizio della stagione estiva, arrecando notevoli danni all’utenza, soprattutto turisti. Inoltre molte persone, vedendo la biglietteria chiusa, imputano il disservizio al Comune e protestano con l’Amministrazione Comunale. Io non sono più disposto a condividere, anche se erroneamente, responsabilità che sono di altri ed essere coinvolto nell’inefficienza delle Ferrovie. Chiedo, pertanto, un sollecito intervento per porre fine a questa situazione inaccettabile per la Città di Alassio che, in estate raccoglie un gran numero di turisti che la trasformano in una grande Città. Viene fatta promozione, in collaborazione con le Categorie ed Associazioni alassine, puntando anche sull’uso del treno per evitare ingorghi sulle strade e per bypassare la carenza di posti auto, ma, se da una parte i turisti scelgono di venire in treno ad Alassio, dall’altra devono fare spesso i conti con la biglietteria chiusa creando non poco disappunto e malumore. Se la chiusura è determinata dalla carenza di personale si chiede di provvedere a nuove assunzioni, almeno a tempo determinato. Se invece, per le ristrettezze economiche, non sono possibili nuove assunzioni e visto che il servizio deve essere garantito ai residenti ed ai turisti, si propone di procedere come le Forze dell’Ordine che provvedono con delle aggregazioni, trasferendo durante i mesi estivi personale dalle grandi Città che si spopolano alle località turistiche che invece si popolano. Spett.le Trenitalia Direzione Generale Liguria Commerciale – Sig. Clemente Via Andrea Doria, 5 16126 GENOVA e.p.c. Al Sig. Ministro Trasporti Alessandro Bianchi Piazza Croce Rossa, 1 00187 ROMA Il parcheggio di Piazza Stalla in mezzo agli alberi. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Spettabile Direttore de L’Alassino, lungi da me il desiderio di innescare un meccanismo di repliche e contro repliche che può solo annoiare, mi trovo tuttavia costretto a scriverLe perché mi è sembrato quantomeno inusuale e poco elegante trovare, su L’Alassino del mese di Luglio, al fondo della mia lettera in cui parlavo delle Società Comunali, già bella e pronta una acidula replica a sfondo unicamente personale del signor La Corte. Nel suo vaniloquio il signor La Corte parla di ricerca di posti remunerati a sinistra e a destra ma forse mi scambia per qualche suo soda1e, infatti le cariche che ho ottenuto sono passate tutte attraverso il voto popolare, ché, io, ho avuto il coraggio di affrontare e al termine dei miei mandati mi sono ritirato totalmente a vita privata senza cercare niente da nessuno. Non pensavo, poi, che per avere spazio nei dibattiti, riguardanti la comunità alassina, che si svolgono sulle vostre pagine occorresse preventivamente presentare il Modello 740 o il Libretto di Lavoro, comunque il signor La Corte per avere informazioni sul mio lavoro potrà rivolgersi direttamente al mio commercialista, lo Studio Braida, che è autorizzato a fornir- gli tutte le delucidazioni che potranno servirgli per mettersi l'animo in pace. Ma non pensi, spettabile Direttore, che anche nel loro livore le parole del signor La Corte non siano state utili ad un mio arricchimento culturale, mi hanno infatti consentito di riflettere sulla stranezza della lingua italiana e del suo vocabolario che talvolta per descrivere alcune cose offre una miriade di termini e altre volte se la cava con una parola sola, come nel caso del termine “giornalista” parola che deve fare i salti mortali per descrivere un universo che partendo dai Montanelli arriva fino ai La Corte. Al Sig. PRESIDENTE Regione Liguria Claudio Burlando Piazza De Ferrari, 1 16121 GENOVA Al Sig. PREFETTO Nicoletta Frediani Piazza Saffi, 1 17100 SAVONA TRASFORMAZIONI ALBERGHIERE (segue dalla prima pagina) N.D.R. Il dott. Daniele La Corte è titolare di una rubrica fissa e pertanto parte integrante della redazione. È logico che conosca in anticipo i contenuti dell’Alassino. STICA VIGENTE LO PREVEDE E CONSENTE”; è però anche vero e sacrosanto che chi ci amministra dovrebbe, per un obbligo morale se non giuridico nei confronti dei propri elettori e dei cittadini tutti, cogliere certe lamentele ripetute sino alla nausea e con l’indiscusso potere politico che appartiene loro, interpretare la norma mettendo dove occorre dei “paletti o limitazioni” dimostrando così all’impotente cittadino di aver saputo ascoltare. Dire sempre di SÌ lasciando fare di tutto a TROPPI non sempre è un comportamento democratico. A.V.A. A.V.A. Alassio 22 Luglio 2007 Roberto Avogadro Ad una reazione di così alto profilo politico, equilibrata, qualificante, elegante, composta e simpatica non occorre risposta. D.L.C. In attesa di cortese, sollecito riscontro, invio cordiali saluti. Il Sindaco (Dott. Arch. Marco Melgrati) TRENI TORINO-RIVIERA LIGURE I collegamenti tra la Liguria e Torino lasciano da sempre a desiderare. Tempi di percorrenza assurdi, carrozze scadenti,vecchie e sporche, spesso senza aria condizionata anche in prima. I presidenti delle Regioni Liguria e Piemonte Burlando e Bresso si sono incontrati per stringere una stretta collaborazione. Domenica «I pendolari del fine settimana» hanno bloccato il treno che li avrebbe dovuti riportare a Torino, a Pietra per le intollerabili condizioni a cui sarebbero stati sottoposti nel viaggio, anche a causa del sovraffollamento del treno. Ma anche chi deve prendere il treno per ragioni di lavoro è costretto comunque a gravi disagi per chi ha bagagli. Ormai molti dei treni per Torino costringono a scendere a Savona o a Genova per cambiare treno con altre perdite di tempo per chi ha bagagli. Tra l’altro la stazione di Savona di sera è giudicata insicura per chi deve attendere per cambiare treno. È indispensabile che gli enti locali e le province facciano sentire la loro voce con Trenitalia che le due Regioni facciano sistema per costringere le Ferrovie ad adottare per il collegamento con Torino almeno quello che usano per Milano, tenendo conto che i rapporti Liguria -Torino sono oggettivamente e storicamente più importanti di quelli con Milano. Non è possibile far passare un’altra estate per poi ritrovarsi con una situazione che costringe ad usare l’auto perché il treno risulta un mezzo di trasporto del tutto inadeguato sulla tratta Riviera-Torino. Pier Franco Quaglieni Presidente del Centro Pannunzio Martedì 14 Agosto 2007 Beppe Rizzo premiato in Toscana LAUREA La P.A. Croce Bianca “Gino Montesi” vuol fare le congratulazioni al proprio milite SIMONE MARX che si è laureato, con 100/100 in ingegneria informatica all’università di Genova. Val più un’occhiata che cento pagari Me scampereva vive in sce ‘na tèra dund’u fusse nurmale esse nurmali, sènsa televixiun, sènsa giurnali ch’i porlen de pulitica o de guèra, in mundu giüstu, dunde l’unestai a nu sghindasse mai, mancu ‘na stissa... i ommi e-e donne i fessen cubbia fissa e a droga a fusse föra da realtai; dunde a famìa a l’avesse ancùra in pesu, a legge a fusse faita de giüstissia, u fümme di muturi u nu t’asfissia e u forte u perdunasse a chi u l’ha uffesu, dunde a preghera a fusse in gestu santu, sènsa sentìte di’ che t’èi razzista s’i t’a vegghessen fo girandu a vista versu ‘na cruxe appesa là in te ‘n cantu; me scampereva lasciò a ciove a-a porte cumm’e faxemu ai tempi d’alantura quand’erimu ciü unesti, mèntre aùra a fede e l’unestai sun cose morte... Me scampereva... ancùra tante cose in te ‘stu po’ de tèmpu c’u m’avansa... ma i pueti i han poca impurtansa e dunca... u ne cunvegne rassegnose: cuntinueremmu a vive in te ‘n presènte fòra du tèmpu, poveri e astranii sèntènduse furesti, amaigunii cumme chi u crìa, ma che nisciün ou sènte. MI PIACEREBBE Mi piacerebbe vivere su una Terra / dove fosse normale esser nomali, / senza televisione né giornali / a parlar di politica o di guerra; // un mondo giusto, dove l’onestà /non deviasse mai, neppure un poco, / gli uomini e le donne facessero coppia fissa / e la droga fosse fuori dalla realtà; // dove la famiglia avesse ancora un peso,/ la legge fosse fatta di giustizia,/ il fumo dei motori non t’asfissia / ed il forte perdonasse a chi l’ha offeso, // dove la preghiera fosse un gesto santo,/ senza sentirti dire che sei razzista / se nel pregare volgerai la vista / verso una croce appesa là in un canto; // vorrei tanto lasciar la chiave all’uscio / come facevo ai tempi di allora / quando s’era più onesti, mentre ora / la fede e l’onestà son cose morte... // Mi piacerebbe... ancora tante cose / in questo po’ di tempo che m’avanza... / ma i poeti hanno ben poca importanza / e dunque... ci conviene rassegnarci: // continueremo a vivere in un presente / fuori del tempo, poveri ed estraniati / sentendoci stranieri, tormentati / come chi grida, ma nessuno sente. Antonio Boscione Ancora Piazza Stalla SETTIMÌN A chi incontrandolo gli chiedeva: “Cumme ti stai?” lui rispondeva con un piagnucoloso: “Lascime sto’, e sun càregu de fastidi!” rimediando l’ennesimo ma affettuoso: “Datte recattu frài!” Lo conoscevano tutti ad Alassio Settimìn e gli volevano bene. Viveva con la madre in un “mezàn” di proprietà sito nel caruggiu grande e faceva l’imbianchino. Il padre - navigante ad mala fora - se l’era portato via un’onda anomala durante una furiosa tempesta in pieno Atlantico... senza restituirlo. La madre, una povera donna priva di mezzi e con il figlio ancora piccolo cui badare, per arrotondare il magro sussidio, che mensilmente le passava l’Associazione Marinai di Genova, faceva e disfaceva “strapunte” e materassi di lana a domicilio. Passarono gli anni e al giovane Settimìn le donnette dalla lingua lunga -le ben note ciaitére - cominciarono ad attribuire facili amori, facendo andare in bestia la poveretta sua madre. E così Settimìn giunse alla soglia dei 50 anni senza una vera compagna mentre le pettegole comari cominciavano a dire che colpa della balorda situazione era la madre, la quale non si contentava mai delle doti ideali delle ragazze che lui, Settimìn, via via le andava prospettando. Alassio, a quei tempi, era ancora una minuscola cittadina immersa nel verde e cominciava appena ad assaporare i benefici che di lì a poco le sarebbero derivati dalla presenza dell’impagabile arenile, delle esuberanti e dolci colline, e dell’invidiabile clima. La dicevano lunga i ricchi e lungimiranti cittadini di Sua Maestà Britannica che l’avevano scoperta e scelta come dimora permanente costruendovi bellissime e confortevoli ville con tanto di rigogliosi giardini. Quando ancora i paesi vicini andavano avanti con i lumi a petrolio, Alassio, grazie all’iniziativa inglese si era dotata di una centrale elettrica, di un teatro, di una chiesa presbiteriana con annessa biblioteca, tea-room, tennis con relativi campi da gioco e persino di english cemetery... CRONACA DI ANDATE: MESE DI AGOSTO 2007 Me scampereva Il 21 e 22 luglio u.s., nella stupenda cornice delle montagne appenniniche, si è svolto ad Abetone e a Cutigliano, in provincia di Pistoia al confine tra Toscana ed Emilia, il 9° Festival Cinematografico Europeo. Ben quattro le categorie dei film partecipanti: lungometraggi, cortometraggi, documentari e video clip. Nella sezione documentari ha vinto il 1° premio (la “Fibula d’Oro”) Beppe Rizzo del Cineclub di Alassio con il film biografico “Gibba nella Cinecittà di cartone”. Trecentocinquantacinque le opere presentate. La giuria era presieduta dal regista Giuseppe Ferrara (“Il sasso in bocca”, “100 giorni a Palermo”, “Il caso Moro”) a cui è stata pure consegnata la “Fibula d’Oro”, assieme a Stefano Galvagna, regista del film “Il Lupo” (proiettato nel pomeriggio del 22), a Massimo Bonetti, attore di tanti film e molte serie televisive (“La Squadra”), a Gianpaolo Cugno, regista del film “Salvatore, questa è la vita”, ad Antonella Ponziani, attrice nel film “Il Lupo”. È stato anche proiettato, nella serata delle premiazioni, il film dei Fratelli Taviani “La Notte di San Lorenzo”. Ottima l’organizzazione e congrua la presenza di personaggi del Cinema. NdR L’Associazione Vecchia Alassio, di cui Rizzo è Socio effettivo e attivo in ogni occasione, si compiace per la sua brillante vittoria! 3 «L’ALASSINO» A poco a poco Settimìn, interpellato per qualche modesto lavoretto da effettuare in villa, divenne beniamino della colonia inglese. Lo chiamavano per una semplice cosa, tipo per eliminare una macchia dì umidità, o per un soffitto da rinfrescare o per cose più serie, tipo il ripristino di un portale, o il rifacimento di un muretto, ridipingere una veranda o rinfrescare a guazzo tutto un salotto... il lavoro quindi non gli mancava... Settimìn ebbe occasione, lavorando, di conoscere quasi tutte le ville degli Inglesi, che lo videro oberato di latte e lattine, pennelli e doppie scale da pittore, qualche volta in fuga tra i vialetti di ghiaia dei giardini inseguito da abbaianti fox terrier britannici. E gli anni passarono veloci. Settimìn continuò a sottoporre al giudizio della madre le "sue" ragazze ottenendo i soliti ferrei divieti. Venne il giorno in cui la madre vecchia e stanca smise di rabberciare materassi e lui restò solo malandato e vecchio; tuttavia continuò nel suo lavoro dopo un certo periodo di comprensibile smarrimento... ma - ahimé! - aveva perduto ogni entusiasmo, oramai, di portare a casa le ragazze! Frequentò qualche Osteria. Anzi, lo videro rientrare a casa a notte fonda abbastanza malfermo sulle gambe. Ora al “Cumme ti stài?” degli amici rispondeva con un sommesso e saggio: “Besogna fò a vèra segundu ù vèntu!”... Oramai Settimìn sentiva tanta, troppa fatica a salire su per la collina. Decise così di mollare, barattoli, secchie e pennelli sospirando un triste “largo ai giovani!” Si ritirò mestamente nella vecchia casa. Provò ancora a salire su per l’ubertosa collina in direzione delle a lui familiari dimore dei “scignuri Ingrési”, ma con sempre maggiore fatica. Talvolta con il fiato grosso così raggiungeva quella villa più in alto di tutte dove l’attendeva Maddalena, una brava cuoca amica di sua madre, con una grossa fetta di “plun cake”, una fumante tazza di te e latte ed un affettuoso sorriso. Vincenzo Moirano Spett. Ufficio per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria alla Cortese attenzione della Dott.ssa FUSCONI via Balbi 10 16126 GENOVA E p.c. Alla redazione de “L’ALASSINO” Non vorrei essere fraintesa, ma i parcheggi plurimi di Piazza Stalla sono da evitare nel modo più assoluto. Sull’Alassino dello scorso Luglio c’è già stata una ennesima lagnanza. Una Signora che ha comprato un box in Piazza Partigiani si lagna che già ci sono infiltrazioni d’acqua, al 3° piano, dove ha il box: anche Piazza Stalla è vicina al mare. Quando i 39 bellissimi alberi saranno tagliati e gli scavi saranno fatti e i box finiti… (magari invenduti), chi ci ridarà il nostro giardino che agli Alassini piace tanto. La zona di levante della città è già stata troppo penalizzata. Persino i giardini di Vittorio Veneto non ci sono più. La collina lungo la via del Porto non esiste più. C’è solo cemento. Le spiagge libere sono diventate private e la piazza Stalla che rimane per i nostri bambini è troppo piccola, tanto che saranno considerati alla pari dei condannati, perché il muro innalzato per il posteggio e i box che gira da Via Milano attorno al parco giochi sarà di 3 metri più uno, come il cortile dell’ora d’aria dei carcerati! Lei dottoressa addetta ai beni ambientali obblighi il Comune a fare solo un bel giardino, anche come ingresso di una città turistica che si rispetti. Di box auto ce ne sono già troppi. Vogliono togliere anche gli oleandri di Viale Hanbury, per farne parcheggi. Agli Amministratori dico una sola cosa: “Vi abbiamo consegnato un giardino e lo riducete a un cimitero” Confido in Lei dottoressa e spero che dimostri buon senso e buon gusto. Con ossequi. Vanna Gandolfo Quella che sto per narrarvi è una leggenda metropolitana che si racconta nei bar di Andate o negli angoli ombrosi dove gli anziani del posto si riuniscono verso sera per prendere un po’ di fresco. Dunque: all’angolo di una piazza affacciata sul lago c’è una piccola graziosa casetta, al primo piano della quale abita un anziano signore che, dopo una vita passata dietro il banco del suo negozio, ora insegue e cura il suo hobby preferito, che è quello di dedicarsi alla pesca. Anzi è diventato cosi bravo, che è riconosciuto come il miglior pescatore di occhiate della zona. Ogni mattina questo signore, il cui nome rammenta un grande personaggio creato da Petrolini, ma che noi per brevità, chiameremo Toni, era solito alzarsi di buonora e, dopo aver aperto le finestre della sua casetta e di aver pensato “m’illumino d’immenso” per la vista stupenda e corroborante, soleva guardare o meglio “dare un’occhiata” là, verso il centro dell’acqua in direzione dell’isola Gabbianella. E dall’occhiata data alle nuvole o al sereno che sovrastava detta isola il signor Toni capiva al volo se quella era una giornata da occhiate (intese come pesci) o no. Ma un bel giorno, anzi un giorno molto brutto, è successa una cosa stranissima che ha gettato il nostro signor Toni in ambasce. Era stato un paio di giorni fuori casa, a trovare dei parenti, in una regione vicina, e quindi non poteva aver visto ciò che nel frattempo era successo sulla piazza. Per cui quella strana mattina il signor Toni aprendo la sua amata finestra sul dolce panorama illuminato d’immenso, ebbe un colpo tremendo a1cuore, che per poco non lo lasciò esanime. Davanti alla sua amata (ripeto “sua” e “amata”) finestra qualcuno aveva costruito un muro, o qualcosa di simile che gli toglieva tutta la vista del lago, dell'isola Gabbianella, e gli impediva di dare un’occhiata alle occhiate. Subito il signor Toni non comprese neppure che si trattava di un muro (in realtà si trattava di qualcos’altro che poi vi diremo) ma pensò di aver perso improvvisamente la vista per una orribile malattia imprevista, come la caduta della retina o l’aggravarsi di qualche malessere fino ad allora rimasto nascosto, e il colpo al cuore fu veramente grande. Poi, a poco a poco, si rese conto che in realtà non era lui che percepiva le cose sbagliate, ma che le cose sbagliate esistevano veramente. E scoprì che non si trattava di un muro, ma del retro, altrettanto grande e ingombrante di uno schermo televisivo, che qualcuno (noi non sappiamo ancora chi sia stato, ma qualcuno forse lo saprà) aveva fatto erigere davanti alla finestra del gentile signor Il Borgo Barusso La Vita al Borgo Barusso è un lusso di luce e sabbia fine al vento. Di case che si tuffano nelle onde e sfidano imprudenti la danza eterna dì sberle e spruzzi o baci salati. La vita al Borgo Barusso è un lusso di mussola fresca di corpi abbronzati e glutei sbruffoni e bugie dì raggi di sole. E lo chiami “B B” come la Bardot, ti sculetta, a te che arrivi dalla terra asciutta del Piemonte o di Milan. La Vita al Borgo Barusso È un sogno nostrano. E nostro! Anonimo Bernardinense, sec. XXI Evidente l’allegria di Barusso… ma AUGURI!!! FESTA ED ALLEGRIA... È infatti il terzo anno che ai Bagni Bernardino il 25 Luglio si festeggia il Natale. Iniziativa particolarmente gradita dai bagnanti affezionati e da quelli casuali, ma soprattutto dai numerosi bambini presenti nello stabilimento che ogni anno ormai attendono impazienti quella data per agghindarsi con simpatici cappellini a tema e rincorrere quell’estivo Babbo Natale che lancia sacchettini di biscotti, distribuisce bibite, panini con la nutella e biglietti beneauguranti disegnati per l’occasione da una giovane e talentuosa artista: Katia Tettamanti. Quest’anno i cappellini a tema simbolleggiavano una nevicata speciale, con i fiocchi!! Quella nevicata che durante l’inverno scorso forse è stata tanto attesa dai turisti soprattutto piemontesi e lombardi, ma che non hanno avuto la gioia di vedere cadere candida e copiosa sulle loro stupende montagne; ma ai Bagni Bernardino può accadere di tutto anche una nevicata fuori stagione e allora appuntamento all’anno prossimo per un altro speciale e divertente Natale da trascorrere in spiaggia. Toni. Lo schermo era rivolto verso la piazza, e messo in quell’angolo perché fosse visto da vicino e da lontano dai passanti, e soprattutto perché il gentile signor Toni non potesse vedere più niente. La leggenda metropolitana è questa; e si narra alla sera dei giorni caldi d'estate, negli angoli delle piazze, ma lontano da quello schermo. Noi non sappiamo come commentare questa favola. Vorremmo però aiutare il signor Toni ricordandogli che se qualcuno ha pensato che lui non deve più dare occhiate dalla finestra, beh, c’è una recente delibera della Cassazione la quale ha sancito che non è più un reato mandare qualcuno “affan”, perché l’espressione ha ormai i1 significato di “Lei mi sta disturbando”. E qui il disturbo è grande. E vorremmo consolare il signor Toni ricordandogli che sono tanti i cittadini i quali, a causa della sopraelevazione legale delle case di fronte, non vedono più il mare, o sono alcune le spiagge che a causa di altre sopraelevazioni hanno perso un’oretta di sole. Ma si sa, che le comodità sono come la coperta del soldato. Non ce ne è per tutti e se tiri da una parte… manca dall’altra. È un vero peccato che noi abbiamo l’impressione che la coperta manchi sempre dalla stessa parte. Luca Caravella ALASSINI… GIOVANI E GIÀ “GRANDI”! Margie figlia dell’Ing. Bruna e della prof. Giulia Bogliolo, alassina a tutti gli effetti, a vent’anni appena compiuti (è nata il 9 Aprile 1987) ha brillantemente terminato la prima fase del suo “cursus” universitario (l’equivalente francese della “laurea breve” triennale italiana) nel prestigioso ed altamente selettivo “Grand Etablissement Public - Université Paris Dauphine”, conseguendo la “Licence in Gestion, Economie, Droit et Sciences de la Société”, con orientamento “Sciences de la Société”, prima classificata della sua promozione ed “unica” ad aver ottenuto l’ambita “mention Bien”. Chi conosce la neo dottoressa e la sua famiglia (e gli amici di Alassio sono fra questi) è ovviamente orgoglioso di questo eccezionale risultato, anche perché ricorda le terribili prove di salute che Margie ha dovuto affrontare e superare in un passato ancora troppo recente, con grande spirito di sacrificio e con ammirevole volontà. Conoscerla e parlare con lei ha del prodigioso per la cultura, la profondità, l’acutezza della dialettica e del ragionamento. Alassio, inviandole le sue felicitazioni, è lieta di poterne parlare nel suo “Giornale”. Ma “sangue non mente”: è appena uscito alle stampe, all’inizio di quest’anno, della madre di lei, un magnifico volume “Apparences Trompeuses. Sananguaq. Au coeur de la pensée inuit”, che ha aperto e fondato la nuova collana “Latitude humaine”. Il volume ha riscosso, in Francia ed in Europa, unanimi consensi di critica ed è stato presentato in diversi ambiti universitari e di ricerca (a Parigi, Lovanio, Perugia, Milano ecc.). Mamma grande e grande figlia, dunque, e da parte dell’Associazione Vecchia Alassio e di molti amici e conoscenti onore e felicitazioni vivissime a tutta la famiglia Bruna! t. s. per A.V.A. 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico “Floreat Alaxium” È il motto della nostra Associazione Vecchia Alassio, che se non vado errato, sarebbe il motto che finalizzerebbe l’Associazione a valorizzare e difendere quanto avviene ed è avvenuto ad Alassio. In occasione della festa dei Corpi Santi di Alassio, festa molto sentita da tutta la comunità cittadina già nei secoli scorsi, la Parrocchia di S. Ambrogio e la Confraternita di S. Caterina hanno voluto festeggiare la ricorrenza in modo straordinario visto la concomitanza del 500° anno di consacrazione della Parrocchia di S. Ambrogio. Alla S. Messa, celebrata da Monsignor Giorgio Brancaleoni, vicario diocesano, era seguita una solenne processione con la partecipazione di tutte le autorità militari e civili nonché da oltre 25 Confraternite della Diocesi con i loro ammiratissimi “Cristi”. Lo sforzo organizzativo del Governo della Confraternita di S. Caterina è stato enorme e perfetto tanto da coinvolgere il Comune, l’Istituto Don Bosco ed une marea di volontari di tutte le associazioni alassine che ad elencarle tutte non la finirei più. Il merito dell’organizzazione va ascritto al Governo di S. Caterina sotto la guida del Priore Paolo Torre. Non c’è stata una sola Confraternita ospite che non abbia fatto i complimenti per la perfetta organizzazione della festa culminata, come da tradizione delle Confratemite,con la cena alla quale hanno partecipato oltre 250 persone con un menù ricchissimo grazie alle cuoche ed ai cuochi volontari. Alassio non aveva mai visto una processione così solenne e perfettamente organizzata come quella, culminata con la Benedizione Eucaristica, con l’Ostensorio antichissimo e di enorme valore sia venale che storico, affidata dal nostro illustre concittadino e Vicario vescovile monsignor Giorgio Brancaleoni. Questo momento è stato immortalato da una splendida fotografia di un noto fotografo alasssino, e sarebbe stato bello vederla pubblicata sul giornale, con un dettagliato resoconto dell’avvenimento. L’Alassino non ha riportato che due righe di tutto ciò. Che occasione persa per l’Alassino. Perché come disse il filosofo: la Storia era ieri, la Storia è oggi, la Storia sarà domani. A questo punto mi vengono spontanee due domande: forse non c’era più spazio sul giornale perché c’era troppa cultura locale da pubblicare? Forse i Confratelli che fanno parte del consiglio direttivo della Vecchia Alassio non erano presenti e non si sono resi conto dello sforzo fatto dalla Confraternita di S. Caterina per far riuscire al meglio, come è riuscita, questa importantissima Festa? NdR La cronaca dell’avvenimento è stata scritta dal Prof. Giovanni Puerari su nostro incarico: egli, nostro Socio, ha il dono assai raro di far comprendere con poche, ma efficaci frasi, quanto bella e suggestiva sia stata la processione e tutta la cerimonia, dando anche alla Confraternita di Santa Caterina tutti gli elogi che merita. La mancanza di fotografie (che qualcuno ha giustamente lamentato) è dovu- ta al fatto che, malgrado le nostre ripetute richieste, non sono state consegnate in tempo per il giornale: Ancora oggi (2-8-07) le stiamo aspettando. Per i 500 anni della nostra Parrocchia di Sant’Ambrogio, da febbraio mensilmente, pubblichiamo articoli e fotografie in prima pagina e siamo sempre a disposizione per nuovi servizi. Il socio Giorgio Nattero A.V.A. Il Grand Hotel di Alassio opportunità per i giovani alassini Spett Redazione Alassino Ora che i lavori del Grand Hotel di Alassio sono quasi ultimati, è giusto pensare a un suo prossimo inserimento nel tessuto sociale ed economico della città. Ci vorrebbe uno scatto d’orgoglio che facesse coagulare se non un solo imprenditore Alassino un gruppo di operatori o persone che potrebbe sostenere la parte economica della gestione o una formula alternativa. È risaputo che per la parte puramente gestionale la città di Alassio ha personalità giovani ma molto preparate che se gli fosse data l’occasione potrebbero ben gestire questo gioiello con sicuro successo. Ho avuto modo di constatare la loro preparazione professionale e la vivacità di idee e competenze che hanno maturato, con molta umiltà. La buona volontà dovrebbe primeggiare in questa operazione economica che farebbe in modo che la gestione rimanesse nella città del muretto. E per i nostri giovani sarebbe un motivo in più per perseguire l’attività lavorativa in un settore che attualmente sta emigrando verso personalità che non sono radicate nella città di Alassio, e quindi un buon esempio e la possibilità di operare per mete raggiungibili, senza dover emigrare altrove alla ricerca di una collocazione che soddisfi le aspettative individuali. Ringraziando si porgono cordiali saluti Leonardo Nappi Martedì 14 Agosto 2007 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) “Le partecipate” costosi carrozzoni? Leggo con stupore la lettera inviata e pubblicata dell’Ex Sindaco ed Ex Senatore Sig. Roberto Avogadro, riguardante “Le Partecipate”. Si che ad Alassio, tutto succede e tutto può succedere, ma prendendo spunto proprio dal programma della Città del Sole che aveva come fondatore il Sig. Avogadro leggo: “Occorre anche rivisitare sostanzialmente tutto ciò che riguarda le Società Comunali (GESCO, Gescomare, SCA, Marina di Alassio) che nate per precisi scopi operativi e per affiancare, snellendole, le attività del Comune, sono diventate costosi carrozzoni usati per saldare i debiti elettorali dell’attuale amministrazione a dispetto della professionalità e delle competenze”. Ugualmente per accontentare la sua disomogenea compagine l’attuale sindaco ha gonfiato l’apparato amministrativo al di là delle sue reali esigenze, talvolta con incarichi e titoli da operetta pur di garantire una poltrona a tutti. Per rientrare nella normalità occorrerà apportare un drastico taglio di tutte queste sovrastrutture per snellire l’apparato burocratico e ottimizzare tempi e costi. Ecco rileggendo queste parole e leggendo quanto da lui affermato nella lettera da voi pubblicata, la cosa mi pare abbastanza strana. Come mai ora c’è una strenua difesa dell’operato dell’amministrazione? Che siano in vista accordi per future campagne elettorali? Ormai come ho detto non c’è da meravigliarsi più di niente, se si fa nascere un circolo sotto l’egida del Senatore Dell’Utri, perché non uno dedicato al Senatore Previti? Tra l’altro vorrei che i cittadini conoscessero i nomi dei Posta quanto mi costi componenti i direttivi dell’attuale maggioranza e li confrontassero con i nomi dei vari presidenti, vicepresidenti o altro delle varie società partecipate, forse qualche sorpresa l’avrebbero: alla faccia della prima repubblica!! Caro Sig. Avogadro ogni tanto ci vorrebbe anche un po’ di coerenza con quello che si dice e con quello che si scrive. Ma l’attuale Sindaco non era membro della sua Giunta? Come mai prima andava bene, poi c’è stato il suo programma che diceva tutto l’opposto ed ora nuovamente l’operato del Sindaco con le partecipate è eccellente? Sig. Avogadro non è lei e la sua Giunta che ha iniziato il depauperamento delle strutture alberghiere facendo diventare questa cittadina poco più che un dormitorio? Non è lei che ha permesso l’allevamento ittico proprio davanti alle spiagge? Beh non si lamenti, chi ci governa non fa altro che continuare nelle sue politiche. Per l’interesse di privati lei come quelli di adesso ha permesso di ridurre la città in un mare di cemento, e la storia continua. Come mai non c’è stato un suo intervento sull’eventuale accettazione nella costruzione di un ipotetico Termovalorizzatore alias inceneritore o simile? Sig. Avogadro, spieghi anche agli Alassini che la nomina a senatore è avvenuta attraverso i cosiddetti resti e non coi voti totalmente da lei acquisiti. Non vorrei che a suon di accordi palesi o sottobanco chi dovesse rimetterci fosse ancora il cittadino alassino. Cordiali saluti Enzo Di Matteo SDI – Rosa nel Pugno Riposo pomeridiano Portiamo a conoscenza che nella strada pubblica - Vico Bassi Vicino a Via Torino, tra il lungomare passeggiata Toti, accade ogni giorno che diversi ragazzi sui 16 anni nelle ore 14, ore del riposo pomeridiano e poi alle ore 18 si mettono a giocare a pallone, con notevole disturbo per gli abitanti del vicolo ed i turisti dell’Hotel Balnearia che trae sostentamento da questo lavoro, e danni prodotti dallo sbattere violento del pallone sui muri, sulle porte delle case e sulle vetrine dei negozi. Quei ragazzi redarguiti più volte non hanno cessato di recare questo disturbo, anzi si fanno beffe (da veri maleducati) di chi protesta. Della questione sono stati avvertiti i vigili urbani che per tutta risposta hanno affermato: “Alassio è una città turistica e bisogna lasciar giocare chi vuole e dove vuole”. C’è da chiedersi se questi tutori dell’ordine sarebbero dello stesso parere se i ragazzi (e non bambini) si mettessero a giocare a pallone sulla Via Aurelia o nei giardini pubblici o davanti alla loro abitazione. Richiediamo ai vigili urbani di impedire il gioco del pallone nel vicolo, poiché a suo tempo siamo stati invitati a rifare (dal Comune) l’intonaco e la pittura alle nostre case ed invitiamo il Comune di dare uno spazio per giocare a pallone ai ragazzi. Una città turistica ha pregio se non è caotica e sregolata al punto di dover richiamare all’ordine ed all’educazione. Già il Bar Lume disturba con la musica dal vivo fino alle tre di notte. Chiediamo che almeno si possa ricuperare il sonno perso con la siesta pomeridiana. Sicuri che si farà qualcosa porgiamo saluti. Lettera con firme Curiosità Spett. Redazione de “L’Alassino” Ieri sera passeggiando per Alassio, entrando in Piazza Partigiani dal caruggio, ho inciampato lo sguardo contro un cubo di metallo, che, troneggiando su un piedistallo di cemento, disturba la vista della piazza a chi vi arriva dal centro storico. Completato il periplo del manufatto, ho constatato che trattasi In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. di un enorme televisore, peraltro acceso e ben funzionante. A prescindere dalla discussione sull'utilità dell’opera, mi sono chiesta: a chi verrebbe mai in mente di posizionare in casa sua un televisore enorme con il retro rivolto verso la porta di ingresso? E per giunta nemmeno intonato con l’arredamento! Distinti saluti, A. Tarabusi Come novello DAVIDE (io semplice cittadino) oso, contro l’agguerrito e possente GOLIA (le Poste Italiane) Sono Mario Riboldi cittadino Alassino e Delegato UIL per Alassio ed Albenga, noto nella nostra amata Città per il mio impegno sia culturale che sociale, che dopo aver scoperto a proprie spese e sollecitato da numerosi di voi, ho deciso di raccogliere FIRME da consegnare A CHI DI DOVERE per lamentarci della onerosa ed esosa richiesta delle Poste Italiane (che colpisce tutti senza sconti) per pagarci i VAGLIA a noi inviati di Euro 2,50 che si sommano ai 5,00 di chi ce lo ha spedito (VI HO LASCIATI A BOCCA APERTA). Ad oggi ho raccolto numerose adesioni, sia di associazioni che di cittadini, ma si sa l’unione fa la forza è più siamo e più saremo incisivi. Primo) Chiediamo di far discutere i 2,50 (se dobbiamo darli, si possono ridurre, ecc) tramite una associazione che ci tuteli. Secondo) Avere almeno una ricevuta che giustifichi la spesa. In attesa che le Poste affiggano un avviso informativo a proposito di questa sua richiesta. Potete inviarmi le vostre adesioni, dei vostri amici, dei v/s parenti, dei v/s ospiti alla mia casella postale 153 di Alassio o contattarmi al 3396362472 Ricordatevi che si comincia con un dito e poi? Mario Riboldi Posso? Alcune segnalazioni con curiose soluzioni. I dissuasori di via Cavour sono sempre rotti e non usati, perché non sostituirli con una sbarra o eliminare il divieto di entrata e uscita ripristinando il doppio senso? L'attraversamento di via Dante davanti al Roma é difficoltoso perché vi sono sempre parcheggiate delle moto e perché il trenino sosta sulle strisce (indebitamente) pedonali. Perché non spostare le strisce pedonali davanti al Roma invece che dal lato della villa Ferrero?! Sono contrario all'occupazione dei giardini davanti al monumento per fiere, bric a brac, teatrini eccetera. O spostate le manifestazioni nel loro ambito più consono (Piazza Partigiani o davanti al municipio dove ci sono già le sedie) oppure spostiamo il monumento ai Caduti in Piazza Partigiani? Qui al muretto al posto del monumento per far felici i bancarellisti ambulanti (e chi ce li vuole) si potrebbe mettere un palco con musicanti tipo orchestra Casadei e vecchia Romagna!? Nel carrugio (via XX settembre) è tollerato il passaggio di ciclisti: Pimpirinella e Russittu si rivoltano nella tomba. È stato espropriato un angolo di pace ai turisti e anziani in cerca di refrigerio da una grande orribile giostra nella rotonda della stele AVIS nei giardini di fronte all'Hotel Enrico. Non si potrebbe spostare l’inutile altalena in Piazza Partigiani o altro loco? I servizi igienici pubblici di via Gibb nei giardini sono difficili per gli handicappati e non sempre sono aperti e sono poco evidenziati. Ricordate il Vespasiano che ai tempi antichi vi era in quel posto? Se ce ne rimettessimo uno? Per concludere vorrei ancora segnalare alla cortese sollecitudine del Sindaco l’invasione incontrollata dei barboni da spiaggia e da giardini che bivaccano e dormono indisturbati su panchine, sdraio e arenile e sono giovani saccopelisti o stranieri o ubriachi. Può rimediare? Silvio Viglietti Riflessioni elettorali Se mi e pensu au vutu E a chi l’ho dau Mi me miru in tu speggiu Me diggu abelinau. Quante prumesse hai faitu pe andò sciù, e na vota in scerpa nu v’ummu vistu ciù. Ve dammu questu, quellu E ancun de ciù: ve fammu vegghe e stelle insemme au su, e mi ciù nesci ancù gh’ammu creduu quellu che gh’ammu aù l’ammu vusciu veggi d’Arasce, che morti urmai i se za, beati vui chi sé in te l’aldilà invece nui restammu a cunstatò che in cumùn sai sulu rattelò ti scangi i nommi e autri i van in cumun ma chi u-ghè i manda u resta in bellinun Lino Vena Martedì 14 Agosto 2007 Da un cliente del ristorante Palma Caro Direttore, Circa tre o quattro anni fa mi sono soffermato a cena insieme a mia moglie nel meraviglioso ristorante “Palma” di Alassio. In quell’occasione Lei mi aveva parlato lungamente della bella e fantastica storia di Aleramo ed Adelasia. Mi aveva altresì parlato dei suoi studi liceali presso l’Istituto Salesiano di Alassio. È proprio a proposito di quest’ultima notizia che Le scrivo. Mio figlio diciottenne, che frequenta un liceo classico a Torino, ha acquistato recentemente da una bancarella un 5 «L’ALASSINO» vocabolario di latino usato. Meraviglia! Trova all’interno un foglio sgualcito con scritta una poesia che qui Le trascrivo. La poesia non è firmata. L’unica indicazione è la firma “Un salesiano alassino 1939”. Non so se ad Alassio esiste un giornale locale perché se esistesse sarebbe interessante pubblicare la poesia per risalire eventualmente all’autore...! Nella speranza di ritornare a trovarLa Le invio i miei più cordiali saluti. Torino 4 luglio 2007 G. C. Ad un amico per consolarlo Piano piano nella notte erro e vago per la via sono triste sono stanco di codesta vita mia. Sento un’eco di lontano essa è un suono di campana sembra dir tua vita è vana! Piangi piangi entro il tuo cuore sempre pieno di dolore non sai agire non sai fare chè ti devi rassegnare? Piangi piangi entro te stesso tu sei triste solo adesso. È incredibile il pensare che tu voglia ora lasciare questa terra e questo mondo di cui sei pio vagabondo. Va il ruscello va il torrente nel suo corso eternamente! Sei cambiato sei mutato di te nulla più rimane resta solo marmo bianco con un fiore lì al tuo fianco. Esso è un fiore profumato che tua madre ti ha portato per poterti riabbracciare per poterti ancor baciare. Non voler giammai lasciare con un gesto disperato chi ti ha sempre tanto amato Poesia ritrovata nel vocabolario di latino di un salesiano Alassino datata 1939 UN DOLCE RIMPROVERO A Luglio, quando mi appesantisco di un anno in più, vado, da vent’anni, verso i monti dove ho la sensazione di essere più vicina a mia madre. All’imbrunire, quando sono ad Alassio fisso il firmamento ed a poco a poco, mi pare che mi sfiori una carezza. Sì, è magnifico avere la sensazione che Venere possa essere mia madre, che, ultima a lasciarmi per sempre, venga a darmi la “buona notte”! Quest’anno ho creduto di fare qualcosa di speciale, andando nel silenzio ed in alto, ho pensato di avere mia madre più vicina. Sono uscita all’aperto per veder calare la notte e per magia una voce! Ho alzato gli occhi al cielo e Venere più splendida che mai, con dolce rimprovero pareva dirmi che non ci sarà mai distanza fra noi. Mi rileggo e provo quasi vergogna a leggere queste puerili sensazioni, ma sono senz’altro queste fortune a farmi apprezzare, comunque, la vita. Rubrichetta mensile Un ricordo per... Terza Media anno 1978-79 (non in ordine) Prof. Tommaso Schivo, Preside – Agnelotti Marisa , prof. di lettere-) Liborio Russo – Fabrizio Scarato – Giorgio Iebole – Enrico Bisello – Pier Giorgio Gandolfo – Emanuele Schivo – Giovanni Taccagno – Marco Capriolo – Roby Pavarino – Rovelli …? – Stefania Bugliolo – Paola Bottiroli – Federica Felini – Elisabetta Fedrizzi- Daniela Ammendola – Tiziana Odasso – Stefania Morteo – Viviana Nicolosi – Gabriella Fagotti - Ida ….? - ----?.... Fernanda MUSICA PER GLI “AMICI DI Festeggiati i 25 anni della TURISMO E PREGHIERA Si sono concluse anche que- entusiasmo nella preghiera, PADRE HERMANN ONLUS” Compagnia Teatrale Alassina st’anno, con una partecipazio- per vivere un’ora di serena Successo per la serata a favore dell’associazione “Amici di Padre Hermann onlus” che si è tenuta lo scorso 20 luglio in piazza Partigiani. Sul palco Rino Nicolosi Quartet e i Doc-G, due gruppi che hanno offerto due ore di musica di altissima qualità, tra un repertorio di jazz e pop, per soddisfare i gusti del folto pubblico che ha riempito la piazza. Nel corso della serata sono anche stati estratti i premi per la raccolta fondi da destinare alla missione di S. Kizito a Musha, in Rwanda. Ecco i numeri dei tagliandi vincenti: bicicletta 3641, bistecchiera “Rowenta” 2900, borsa “Prada” 868, borsa “Mazzini” 1556, cesto “caffè Pasqualini” 1859, cesto “Il Fornaio” 1921, cesto “Frantoio Armato” 3185, cesto “Noberasco” 704, cesto pasticceria “Dolce Sapore” 4683, cesto prodotti tipici 693, cesto prodotti tipici 2008, cesto “La Gallinara” 1297, cesto salumi “Spreafico” 1527, cesto vini Ristorante Regina 3453, Copriletto Orient Express 3127, cornice d’argento “La Sfinge” 4330, frullatore Philips 3119, lampada “Solzi Luce” 4015, lavatrice “Nardi” Elettrodomestici 3232, lettore cd “Casa del disco” 2804, lettore dvd “Angelo& Bruna” 2849, lettore mp3 “Casa del disco” 877, macchina da caffè Gaggia 344, occhiali da sole Gucci – Ottobelli 4583, quadro “Fiori” A. Hammond 1822, quadro “Maternità” Chino Bert 1005, viaggio Spagna “Ponente Viaggi” (Imperia) 3552, cesto prodotti tipici 798. Domenica 22 luglio, alle 13, nella splendida cornice del Ristorante “Al Castello”, di Madonna delle Grazie, allietati dalla squisita ospitalità della gentile signora Marilena, si sono riuniti gli attori, il regista, l’autore, il presentatore, i tecnici, i costumisti e gli sceneggiatori della Compagnia Teatrale dialettale alassina, per festeggiare un anniversario e per impegnarsi a continuare il positivo cammino intrapreso. Infatti sebbene come teatro dialettale vero e proprio, la Compagnia rappresenti opere dal 1989, in realtà la medesima compagnia aveva recitato non solo ad Alassio, ma in varie città liguri, le vicende della Passione di Cristo, scritta in dialetto alassino, fin dal 1982. Per cui possiamo a buon diritto affermare che quest’anno si festeggia il venticinquesimo anniversario di questo noto Gruppo alassino. Al termine del pranzo il presidente dell’Ava, Carlo Cavedini, che con la sua associazione è sempre stato vicino alla Compagnia Teatrale, dopo sincere parole di ringraziamento ha voluto consegnare, a nome dell’Ava, una targa ricordo a Gianni Croce e cioè a colui che, praticamente scrivendo, “su misura” per la compagnia, ha creato in questi anni tante bel- le ed applaudite commedie. Ed è stato Gianni Croce a creare la sorpresa finale, donando a tutti i presenti, con dediche personalizzate, copie di un prezioso e bellissimo piccolo volume, prodotto dall’Ava stessa, con la solerte, intelligente fatica di Luciana Grollero in cui sono contenute le principali fotografie “teatrali” che accompagnano la vita della Compagnia dal suo esordio ad oggi. Ed è un vero peccato che tale libro sia stato prodotto in edizione molto limitata, perché rimane il documento di una non piccola attività culturale alassina. Al termine della riunione: il presentatore “storico” della Compagnia - il prof. Andrea Gallea, con un toccante discorso giocato fra ironia e commozione, ha ricordato - il passato della Compagnia stessa ed ha auspicato una attiva continuazione nel futuro, seguendo l’esortazione del regista Augusto Soldi. Sono stati espressi vivi ringraziamenti al Parroco di Moglio per la gentile concessione settimanale del Salone Parrocchiale per le prove, e al Parroco di S. Ambrogio per l’ospitalità tradizionale di “Ritruvammuse Insemme.” ne numerosissima di fedeli locali e di turisti, le serate di preghiera presso il giardino di San Padre Pio. Com’è noto, il Gruppo di Preghiera “Amici di San Padre Pio” di Alassio organizza ormai da undici anni la consolidata recita del Santo Rosario alle ore 21, in onore del Sacro Cuore, per tutto il mese di giu- L. C. Un momento del concerto. Le due fini “conduttrici”. Fiocco Azzurro È giunto il 27 giugno u.sc., ad allietare la sua “casa” (l’Hotel Lamberti) FRANCESCO BUTTACI E lo vogliono comunicare, felici, Mamma Laura e papà Luciano, i nonni Dario e Marga Cavalli con zio Bruno, nonna Tita con zia Carla. Al neonato e a tutti questi famigliari felici porge vivissimi auguri anche l’Associazione Vecchia Alassio… in attesa di accogliere presto… un nuovo Socio! gno, nell’accogliente giardino dov’è collocata una statua del Santo stigmatizzato. Questo Santo Rosario serale è molto gradito e richiesto da tanti fedeli. La crescente partecipazione di così numerosi oranti ci incoraggia a continuare con fervore la nostra iniziativa, fa sì che ogni anno ci si ritrovi accomunati con La consegna della targa ricordo a Gianni Croce. spiritualità, molto apprezzata da tutti. Quest’anno, poi, abbiamo avuto due straordinarie “conduttrici” di nove anni, Clara Brambilla e Beatrice Galimberti, della scuola statale di Cantù, le quali hanno guidato la recita del Santo Rosario, preghiere e canti, con naturale vivacità e semplicità, raccogliendo consensi e meritati applausi. Le ringraziamo ancora. Ci sia infine concessa una semplice constatazione: e cioè che in Alassio, oltre il pregio del suo paesaggio, dell’invidiabile arenile e del suo mare, il turista può trovare anche motivi di interiorità spirituale, attraverso il meraviglioso Santuario della Madonna della Guardia, le belle e raccolte chiese del “Budello”, Santa Croce, la Cappelletta dei Caduti del Mare, e, perché no, la quieta preghiera serale nel giardino di San Padre Pio! Un particolare ringraziamento vada al nostro Ill.mo Sindaco Marco Melgrati, che tutti gli anni ci fornisce sempre più sedie (che però non bastano mai), al Rev.mo Parroco di S. Vincenzo, Don Luciano Massaferro, che ci ha aiutato in tutti i modi, anche con la sua presenza, e infine un ringraziamento di cuore a tutti i partecipanti: li ricordiamo sempre: con grandissimo affetto. Gruppo di Preghiera “Amici di San Padre Pio” 6 «L’ALASSINO» Frammenti di storia nostrana - PARTE II (a cura di Tommaso Schivo) CAP. 1° - U RAXIUNÉ Sospinto da qualche buon amico e affascinato dalle magiche illustrazioni di “GIBBA”, ho ripreso a scrivere i miei “Frammenti” Oggi ancora, quando in qualche pubblica occasione mi presentano o mi additano ai nostri concittadini, i colleghi Gallea, anch'essi grandi professori delle scuole «alte», come si diceva una volta, (e non solo loro) mi chiamano «u prufessù», u prufessù e basta. A dire il vero, ai tempi della mia giovane carriera di «maestro», di professori alassini in giro ce n'erano pochi e pochi erano stati prima di me, se si escludono i grandissimi Arrigo Fugassa e, più recentemente, Mario Oliveri, che tuttavia maturarono la loro carriera lontani dalle patrie mura. Poi con me e subito dopo di me, i laureati per insegnare, ad Alassio, crebbero come i funghi in autunno, ma «u prufessù» ormai ero io ed ero stato battezzato e cresimato così, tanto che ancora oggi sono «u prufessù» e basta. E non mi lamento. Anzi, ciò è, ogni volta, per me un motivo di soddisfazione e di orgoglio e, spero, meritato a sufficienza. Tutto questo per riallacciarmi alla generazione precedente e ad un fatto analogo (la storia si ripete). Al principio del secolo scorso non erano molti gli Alassini che potevano frequentare le scuole superiori, quelle tecniche e professionali in special modo, in quanto erano lontane dalla nostra zona ed era molto disagevole raggiungerle quotidianamente. Lo poté fare, grazie ai sacrifici di mio nonno “Maxiollu”, papà Andrea che raggiunse l'allora ambitissimo diploma di Ragioneria, attraverso gli studi superiori, prima a Finalborgo e, poi, credo, anche al Sommeiller di Torino (ove mi diceva di essere stato compagno di scuola del Presidente Saragat). Venne la guerra del 1915-18 e, tornato a casa, fu nominato, con pieno merito, Ragioniere Capo del Comune di Alassio e diventò tanto noto che da tutti fu chiamato, in paese, «u Raxiuné», u Raxiuné e basta. In altre parole, dire «u Raxiuné» bastava per indicare, con assoluta esattezza, quell'ex Ufficiale dell’Esercito che preferì deporre la divisa per trovare un sicuro, anche se non molto redditizio impiego nella sua terra nativa. E se lo meritò mille volte quel titolo per antonomasia! Io ero ragazzetto e ricordo con lucidissimi par- ticolari il suo ufficio ordinatissimo e lui meticoloso, preciso, costante, caparbio. Era temuto per la sua inflessibilità, era rispettato si asciugavano presto, tanto c'era da scrivere! Papà scriveva in modo minutissimo, ma ordinato come in un “Papà qualche volta mi portava con sé… ed io lo aiutavo” per la sua onestà e per l'attaccamento incrollabile al suo lavoro e al suo dovere di amministratore pubblico. Lo ricordo bene nei vari uffici comunali di Ragioneria, ora quello con la finestra quasi dirimpetto alla fontana del giardino sottostante, poi nell'ufficio d'angolo verso levante e altrove. Allora non esistevano ancora «macchine» particolari in ufficio: solo qualche vetusta, enorme «Olivetti» per scrivere, tante penne con i pennini esili ed appuntiti come degli spilli e i calamai che cesello: sembrava lasciasse sui registri, anziché inchiostro, dei sottilissimi fili ora blu, ora neri, ora rossi, quasi invisibili. Frequentemente, pur dopo le Martedì 14 Agosto 2007 numerose ore di ufficio del mattino e del pomeriggio, si recava al suo tavolo di lavoro anche dopo la cena, credo per preparare il bilancio o per qualche impegno straordinario: lo rivedo ancora, quando qualche volta mi portava con sé, mentre preparava degli enormi registri, grandi, grandi (e non so cosa darei per averne uno in ricordo di lui!), con tante pagine e tante finche e colonne e spazietti allineati e in ogni quadretto lui scriveva numeri e numeri e numeri, con tante virgole per i decimali e, in fondo ad ogni pagina, faceva le somme, a mente, o, al massimo, con una calcolatrice antidiluviana e rumorosissima, a manovella, con tanto di riporti precisi e ordinati per la pagina successiva... un lavoro da certosini che faceva ricordare le antiche Abbazie con i loro studiosi e scrivani. Poi scriveva e contava, contava e scriveva e, quando diventai un po' più grandicello, lo aiutavo persino a scrivere qualcosa a macchina con tante cartecarbone per le copie necessarie… e lui era felice per quell'aiuto, che forse era più un fastidio che altro… Fu sempre un grande lavoratore di assoluta ed inequivocabile onestà (quale grande «ricchezza» questa, lasciata ai figli!); modesto, in difficoltà forse, qualche volta, per sbarcare il lunario, lui vedovo e con tutti quei figli da far crescere e studiare, eppure, di nascosto, munifico e prodigo, quando poteva, aiutava qualcuno che ne avesse bisogno. Quante persone me lo hanno svelato, commosse e con le lacrime agli occhi, quando Dio lo chiamò per dargli il Suo premio! Orbene, ho scritto tutto questo, sì, anche per un ricordo dovuto da inserire fra tutte le mie pagine di minuta storia alassina, ma per dire che a pensarci bene, questo duplice e affettuoso complimento, nato spontaneamente e a distanza di tempo mi fa presagire o sognare o vedere realmente, un giorno, vicino o lontano, in cui i u Raxiunè e u Prufessù, insieme, uno accanto all'altro (e ormai più o meno della stessa età) discutendo amabilmente per le vie del cielo, benediranno di lassù tutti i padri e i figli che hanno dato qualcosa alla loro terra e, soprattutto, a questo magnifìco, inimitabile, dolcissimo nostro «paese». PREMI FEDELTÀ AD ALASSIO A Carlo Nesti il Premio Fedeltà ad Alassio Come tradizione i fedelissimi dell’estate alassina, ma non solo della stagione estiva, segnalati da vari amici, vengono puntualmente chiamati in Comune dal Sindaco che conferisce loro un particolare riconoscimento e ringraziamento per la fedeltà dimostrata alla nostra città nel corso degli anni. Oggi, venerdì 27 luglio, alle ore 12,00, è stato premiato un fedelissimo di Alassio particolarmente apprezzato e gradito, soprattutto dagli sportivi: il giornalista e telecronista RAI Carlo Nesti, che frequenta Alassio da oltre 40 anni. Con l’occasione, alla presenza del M° Mario Berrino, ha firmato la piastrella che verrà poi posizionata sul “Muretto” di Alassio, in riconoscimento di una lunga carriera giornalistica ad alti livelli. Nesti, infatti, ha iniziato la carriera giornalistica nel 1974: “Calciofilm” (testata locale”, “Guerin Sportivo” e “Corriere d’informazione”). Nel 1980 è stato assunto presso la sede regionale Rai per il Piemonte e, ha seguito, da telecronista, 5 campionati del mondo e 5 campionati europei di calcio. Nel 1989 ha ricevuto a Roma il premio “Atleta d’oro Diadora” come miglior giornalista sportivo Under 35 e il premio CONI-USSI, come miglior giornalista sportivo televisivo dell’anno. Attualmente è inviato speciale e responsabile della redazione sportiva della Rai di Torino, dirige il sito Web Nesti Channel. Alassio, lì 27 luglio 2007. IL SINDACO (Arch. Marco Melgrati) Carlo Nesti unitamente al Sindaco Melgrati, al M° Berrino ed agli amici Carlo Tomagnini e Sergio Zenari. UN GIUSTO RICONOSCIMENTO Georg e Katharina Brunsch di Ge Frees (Germania) ad Alassio dal 1974 (Hotel Genova). SQUADRA S.G.M FORZA E CORAGGIO di Milano,(1-07-07) vincitrice a Fiuggi della “Coppa Italia di 2° Fascia di Ginnastica Artistica. Tra le Campionesse Italiane c’è SILVIA BARBIERI nipote degli Alassini Nattero e Misa Barbieri e Delfina e Santino Pezzuolo. Nel mese di maggio in piazza del comune di Alassio si è svolta una interessante mostra di disegni eseguiti dai ragazzi e ragazze dell’età scolastica. Il disegno che vi presento, è stato apprezzato ed ha ricevuto un bellissimo premio dalla giuria, ed è stato ideato dal ragazzino Simone Felisati. Se si osserva bene viene a simboleggiare quanto sia difficile ora vivere in questa società sempre più spesso senza valori e priva di sensibilità verso coloro che hanno veramente bisogno di stimoli onesti e cristiani, ed inoltre quanto sia bello e appagante dedicarsi al prossimo e alla cose più semplici che la vita ci offre. Sono stata molto colpita da questo disegno che denota una profonda emotività del piccolo artista, sempre pronto ad aiutare coloro che si trovano in difficoltà anche mentalmente e ad allungargli la mano per alleviare il loro senso di vuoto e per far si che non si trovino nel baratro del non più ritorno. Sono molto fiera di te. Tua sorella Sara È troppo bella questa foto per non farla notare agli Alassini! Con un po’ di immaginazione ci si potrebbe chiedere: «Siamo a Brodadway? Siamo a Las Vegas? Oppure siamo in Alassio?» Un’innamorata di ALASSIO delusa Da molti anni sono una frequentatrice di Alassio… ma è possibile che questi cartelloni debbano stare sempre lì? M.T.R. Signora Rosanna Consalvo di Bormio da 80 anni ad Alassio (Hotel Bel Sit). Martedì 14 Agosto 2007 7 «L’ALASSINO» LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce A Bibbia - Giusuè - A tèra prumessa A Bibbia - Giusuè A Bibbia - Giusuè Gericu A cunquista da tèra prumessa Giusuè aura u deve des-ciullose pe cunquistò ’sta tèra ch’han sugnau. Urmai i nu pon ciù sto a berlengiose cuscì u Giurdanu i han attraversau. Çercan ün postu pe pué accampose che quellu chi han da fò u va punderau: de sà u gh’è tère e Rèi, che a ùn pe ùn besögna suttumette ... Sùn trentùn! Delongu mantenèndu e So prumesse Diu u asciste ancù u populu amau che, pe so contu, u sa ch’u deve esse ricunuscènte a quellu ch’u gh’ha dau; se in pratica i precetti u nu mettesse cumme tütti u sareva bescentau. Furtüna chi han Giusuè a cumandoli che cun amù e man ferma u sa guidoli. Gericu a l’è çitai furtificò, miaie e tùri metten anscietai... ma pe andò avanti a l’è da cunquistò! Bèn sette prèvi allura i ven ciamai cun ’na funsiùn precisa da sbrigò: saràn cun sette trumbe equipaggiai, prunti a sciuscioghe drentu, all’indumàn, de’n giru a quelle tùri, au lümecàn. Cuscì se dàn ai man a cunquistò tère, reammi, çentu e ciù çitai... Ma l'ura a nu l’è ancù de ripusò, i deven dò de ciù... Sun destinai! A fo ’sta nassiùn dexiderò i sùn tütti in frettezzu, ascidiai. Saran anni de guère e de battaie: u murirà di brovi e de canaie. U populu in silensiu e in purcisciùn bèn sette giri u fa quella mattìn pöi, tutt’assemme... üna rabelassiùn: son de trumbe... grancasce... crìì bestìn... U crolla tüttu, tùri e miaiùn, lotte cùn lance, sciabbre, picussìn... Fin che in çitai i ven tütti massacrai! Diran ch’u l’è u Segnù ch’u l’ha agittai. A-a fìn eiscì ’stu tempu u l’è feniu. E tère cunquistai saràn spartie tra ’ste duzze tribü, ch’han stabiliu poxe e alleansa drentu a e so merie. Giusuè, cuscì, ancù invucandu Diu, tütte e so gènte u l’ha benexie. Ma cumme l’ommu u möre, ’sta nassiùn ta-a lì turna all’imbandu, a-a perdissiùn. Gericu a l’è çitai furtificò, miaie e tùri metten anscietai… FESTA DI FINE ANNO 4 GIUGNO 2007 Nel bel cortile della Scuola Primaria di Moglio, il giorno 4 giugno si è svolta la ormai consueta festa di fine anno scolastico, a cui hanno partecipato numerosi familiari e concittadini di Moglio che hanno voluto salutare i bambini ed essere presenti in un momento di festa che conclude un anno scolastico impegnativo e ricco di attività e progetti che hanno interessato tutti gli alunni dei due ordini di scuola: Primaria e dell’Infanzia. Quest’anno infatti le insegnanti delle due scuole si sono rese disponibili a lavorare in continuità sia con gruppi di bambini misti sia intercambiandosi tra di loro. Sono stati svolti quindi progetti di musica, di ce- ramica di scienze, di traforo e di ricamo. Il momento conclusivo è stata una Recita interdisciplinare sulla storia del mondo, dal titolo: QUESTA E’ LA NOSTRA STORIA a cui hanno preso parte tutti i bambini dalla scuola dell’Infanzia alla 5a Primaria. BIG-BANG-->ILMARE-->I DINOSAURI L’EVOLUZIONE DELL’UOMO->UOMINI PRIMITIVI--> I GIORNI NOSTRI: AUTORITRATTO I bambini di Moglio sia insieme,che suddivisi per gruppi, hanno interpretato le varie fasi storiche dell’evoluzione dell’uomo con bravura e divertimento. MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Ettore Ghiringhelli (Ghiré) ha esposto dal 16 al 31 luglio. È per noi sempre un piacere osservare la pittura di Ghiré, alassino, nel suo evolversi dal periodo “chiarista” fino all’adozione di colori più intensi e marcati. Questa volta abbiamo notato una tela “astratta”, dipinta con campiture a strisce, che richiamano i colori della terra e delle case di Liguria, intitolata appunto “Terra di Liguria”. È stata presentata a Genova nella mostra collettiva “Diversa dimensione dell’amore”, che l’artista (con altri quadri) ha voluto dedicare alla moglie recentemente scomparsa, alla terra dove lei è nata e ha vissuto per gran parte della sua vita; in ricordo di una romantica sera a Solva sullo sfondo del Golfo di Alassio. E Solva, dove i coniugi Ghiringhelli hanno abitato per vari anni, compare in varie tele in mostra: la Chiesa, che a volte sembra sospesa fra cielo e mare, il Borgo, le fasce con gli ulivi, i sentieri, dipinti con tanto sentimento. In contrasto, una soave veduta del monte Cervino che, nonostante le piccole dimensioni del dipinto, manifesta tutta la sua maestosità. Lucia Busacca, pittrice e ceramista siciliana, torinese d’adozione, ogni volta che torna alla Carletti, propone qualcosa di nuovo. Quest’anno (dal 1° al 15 luglio) abbiamo notato deliziosi biglietti d’auguri dipinti a mano, sorta di miniature ad acquerello soprattutto di fiori, ma anche con altri soggetti come le marine. Poi ceramiche dipinte dalle forme originali: libri, portagioie, posacenere a vaschetta, che si aggiungono a quelle tradizionali (vasi, brocche, ecc.), Così è per i dipinti: fiori, nature morte con libri e strumenti musicali, paesaggi talvolta innevati. Ma lasciamo il giudizio al critico Alfonso Gonfalone: «…C’è una musicalità intensa, una poeticità profonda nel modo di vedere la natura. Il suo tratto duttile, capace di adattarsi alla effusione di diverse atmosfere scelte per il soggetto, il cromatismo vivace, brioso, ma sempre delicato che passa dai più radiosi colori solari alla calde, intime penombre, la sua concezione della figura composta di colori vivi e definiti nello spazio». ….E DOPO TANTI SECOLI L’UOMO SI E’ EVOLUTO E HA IMPARATO ANCHE A …BALLARE! Saggio di fine anno SIAMO ARRIVATI AI GIORNI NOSTRI, MA LA VITA CONTINUA...! FOTO PRINCIPE Il 2 giugno si è svolto il saggio di fine anno della P.G.S. Albatros. Si ringraziano le atlete e insegnanti per il grande successo ottenuto. P.G.S. Albatros 8 «L’ALASSINO» ALASSIO 100 LIBRI INCONTRI CON L’AUTORE LOTTA ALLA MOSCA Premio Letterario Nazionale “Un autore per l’Europa” - 13a edizione Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministero per i Beni e le attività Culturali - Ministero degli Affari Esteri, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio - Regione Liguria - Provincia di Savona, il “Premio Letterario Nazionale Alassio 100 libri - Un Autore per l’Europa” è giunto alla 13ª edizione. La cerimonia di premiazione (unitamente a quella del “Premio Un Editore per l’Europa”) avverrà sabato 8 settembre 2007 nei Giardini di Piazza Partigiani alle ore 18. Presenterà Gerry Scotti, l’attrice Monica Guerritore leggerà alcuni brani del libro premiato. Nei mesi di luglio e agosto scorsi sono stati presentati nell’Auditorium della Biblioteca civica dal prof. Franco Gallea alla presenza degli autori e dell’ Assessore dott. Monica Zioni, i romanzi scelti dalla Giuria tecnica presieduta dal Rettore Magnifico dell’Università di Urbino prof. Giovanni Bogliolo, che presiede anche la Giuria di italianisti delle maggiori Università d’Europa che designerà il vincitore. Segue una breve sintesi di due presentazioni. Giulia Carcasi: “Io sono di legno” Ed. Feltrinelli. Romana, 20 anni, studia Medicina. Del suo primo romanzo sono state vendute 150.000 copie. In questo secondo narra la storia di una madre e di una figlia: ognuna tiene un diario, le vicende si incrociano. La madre leggendo il diario della figlia torna ai ricordi di una giovinezza ferita, alla sua vita piena di drammi e di misteri. «Libro aperto, frasi brevi che lasciano l’accostamento al lettore» (Gallea). «Fin che posso cerco di portare avanti le due attività: studio e scrittura. La medicina è precisa: ciò può essere utile anche per la scrittura. Scrivo per leggermi, il libro è al femminile. Il successo mi ha fatto smettere di sentirmi un’eccezione. Giudico negativamente l’identificazione dello scrittore con lo scritto» (Carcasi). Rosa Matteucci: “Cuore di mamma” Ed. Adelphi. Ha già partecipato a questo Premio nel 2003 con il romanzo “Libera la Karenina che è in te”. Nata a Orvieto, vive a Genova. «Parte sempre da situazioni reali- stiche che poi deviano in grottesco, con il colpo di scena finale. Nella prima parte di questo libro una laureata che lavora in banca, ha una mamma vedova che vive chiusa in casa. Tutti i week-end la va a trovare. Ma poi si stanca, le propone una badante… Nella seconda parte presenta un uomo con famiglia piccolo-borghese, la cui vicenda si intreccia con la prima… Il lettore leggendo questo libro sorride, ma con amarezza» (Gallea). «In molti casi ci si trova a far da padre e da madre ai propri genitori, cosa tutt’altro che agevole, per la differenza d’età e di idee. Ho fotografato alcuni aspetti della realtà italiana odierna. Mi identifico con i personaggi che racconto. Sono religiosa, ma vivo la mia religiosità in modo primitivo, personale» (Matteucci). Ora un cenno sugli altri finalisti presentati dopo la “chiusura” di questo numero del giornale. Boris Biancheri: “Il quinto esilio” Ed. Feltrinelli. - La storia della famiglia Grabhau, sullo sfondo dei paesaggi baltici, segnata da Martedì 14 Agosto 2007 un oscuro destino, in cui l’esilio è come una variazione su un tema musicale, dal ‘500 alla fine della seconda guerra mondiale. Serena Vitale: “L’imbroglio del turbante” Ed. Mondadori. La resistenza della Cecenia alla Russia non è solo attuale, già alla fine del ‘700 un “profeta guerriero” chiama i “montanari” alle armi contro i dominatori: è un nativo o un rinnegato piemontese?… Marcello Fois: “Memoria del vuoto” Ed. Einaudi. - Un bandito sardo è seguito dalla fanciullezza, alla guerra di Libia dove ha imparato a uccidere, fino alla fama di “tigre dell’Ogliastra”: la vicenda di Samuele Stocchino, personaggio storico e leggendario. Giuseppe Pederiali: “Il paese delle amanti giocose” Ed. Garzanti. - Sei donne che sanno godersi la vita, consce della loro sensualità vissuta con intelligenza, nella terra di Cesare Zavattini e Giovannino Guareschi. Vicende curiose e affascinanti ricche di caratteri sempre riconoscibili… Rosangela Calzia: “Igino Giordani - profilo umano e politico” Ed. Nante «Una serata originale» definisce il prof. Franco Gallea quella del 20 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica. E prosegue presentando l’autrice: «Ligure, laureata in Legge e Scienze politiche, lavora nella Pubblica Amministrazione. Molti personaggi hanno lasciato una loro impronta, ma poi vengono dimenticati. Come Igino Giordani, nato a Torino, di famiglia povera, grazie all’intuito e alla generosità del suo datore di lavoro, studiò prima in Seminario e poi in un Liceo pubblico. Si impiegò in un Ministero a Roma, partecipò alla prima guerra mondiale, si laureò. Si sposò nel 1920, in tempi critici, quando nacquero i partiti politici. Conobbe Don Sturzo, si dedicò all’insegnamento e nel ’28 entrò in Vaticano come bibliotecario, fu tanto valente da tenervi un corso di “Bibliotecnomia”. Viene eletto alla Costituente, poi deputato fino al 1953, fece parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Conobbe Chiara Lubich e con lei si dedicò al movimento del “Focolarini”. È in corso la sua causa di Beatificazione». L’autrice: «Per me studiare ha sempre significato molto, mi laureai in Legge ma poi interruppi gli studi; li ripresi e mi laurei una seconda volta in Scienze politiche con una tesi su Igino Giordani, che ammiravo molto. Quando Giordani passò dal Seminario al Liceo pubblico, ebbe una crisi religiosa. Con Don Sturzo ebbe un rapporto come da padre a figlio: lo avviò alla politica. Ma lui non approvò l’aggettivo di “Cristiana” alla “Democrazia” (intesa come partito) fondata dal suo maestro, era per la separazione della Fede dalla politica. Quando Don Sturzo si stabilì in America mantenne sempre i rapporti. Trovò il lavoro a De Gasperi presso la Biblioteca Vaticana, fu amico di Monsignor Montini, anche dopo che divenne papa. Diceva di sentire dentro un “fuoco” e di ritenersi poco degno di essere un “mistico”, perché sposato e non appartenete a un Ordine. Fin dal ’48 perseguì l’amore per Dio e i “Fratelli”. È stato “profeta” riguardo all’evoluzione della Chiesa sfociata nel Concilio Vaticano II°. Il suo valore fu riconosciuto da molti, anche dal Presidente Sandro Pertini. Auspicava che i valori della fede si trovassero in tutti i partiti politici. Fu anche validissimo e prolifico scrittore (90 libri), tutto rivolto alla spiritualità. Riteneva il Fascismo un pericolo, lo combatté per il colonialismo e l’apologia della guerra, lo stesso fece nei riguardi del Comunismo. Disse ai figli: “Vi lascio questa eredità: amatevi sempre”. È morto a 87 anni a Rocca di Papa. I proventi di questo libro sono devoluti a “Un progetto per l’Africa”». C. B. Carlo Bertolino CONCERTO DI SANT’ANNA Concerto di Musica Classica di giovani interpreti 7ª EDIZIONE Sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista E siamo giunti al settimo anno. Questo concerto prosegue nel suo percorso di affermazione sempre migliorando. Il 24 luglio scorso sul sagrato della Chiesa di San Giovanni gremito di pubblico, il parroco rev. Don Luciano Massaferro ha porto il benvenuto ricordando il compianto dott. Giacomo Natale, fondatore (con altri) di questo evento, nel 10° anniversario della sua scomparsa. Ha poi annunciato che, come in passato, in questa occasione si raccolgono fondi a favore del “Progetto Africa - Nuovo ospedale di maternità di Koutiala, Repubblica del Mali”, dove si recano per collaborare anche ostetriche del Santa Corona. La presentatrice Barbara Testa ringrazia gli organizzatori, collaboratori e sponsor, il Direttore del porto di Alassio Aldo Giardini, presente in rappresentanza del Comune di Alassio, la Direttrice Artistica Claudia Rambaudi che, fa osservare, è stata premiata a maggio con il 2° Premio assoluto al Concorso per Giovani Concertisti di Cervo. Claudia, a sua volta, pronuncia brevi parole di presentazione del concerto, che è iniziato con una suonatrice d’Arpa, questo nobile, raffinato, romantico strumento di origini antichissime, che è stato migliorato per millenni, ma solo abbastanza di recente ha raggiunto la perfezione di strumento completo. Giulia Milanesio è la giovanissima strumentista (9 anni) di Bra, che ha già partecipato a un concorso classificandosi 1ª assoluta e ha eseguito musiche di C. Salzedo, D. Bouchard, G. Milanesio, M. Grandjany; con grande impegno, nonostante la difficoltà dovuta alla dimensione dello strumento rispetto al suo fisico. È seguito un altro giovanissimo: il chitarrista Francesco Pignataro, alassino, che suona ad Albenga e Cervo e accompagna la Santa Messa qui in San Giovanni, con musiche di Anonimo, M. Carcassi, M. Giuliani, V. Galileo. Elena Filippini, soprano, alassina, l’abbiamo conosciuta l’anno scorso, studia a Torino, ha tenuto concerti in tutta Italia, accompagnata dal valido pianista savonese che studia a Genova Marco Prevosto. Con voce aggraziata e sicura ha cantato l’ “Aria della Vilja” da La vedova allegra di F. Lehar e, nella seconda parte del concerto, “L’altra notte in fondo al mare” dal Mefistofele di A. Boito. Christian Contarino, diciassettenne di Cisano sul Neva è al 5° anno di Pianoforte al Conservatorio N. Paganini di Genova; ha suonato il “Sogno d’Amore” di F. Liszt e la “Fantasia-Improvviso” di F. Chopin, dimostrando notevoli doti virtuosistiche. Marzia Carbone la conosciamo da qualche tempo, di nota famiglia alassina suona uno strumento un po’ inusitato per le donne: il Clarinetto, nel quale dimostra continui progressi; ha eseguito, accompagnata dalla pianista Elena Piccione (della quale riparleremo), le “Variazioni per Clarinetto e Pianoforte” di G. Rossini. Un altro magnifico strumento un po’ abbandonato, la Fisarmonica, l’abbiamo ascoltato dalle abili mani di Severino LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Bozzano di Albenga, al 5° anno di studi musicali, che ha eseguito il celebre “Volo del calabrone” di N. Rimskij Korsakov, “Oblivion” di A. Piazzola e “Accordeon Blues”, brano virtuosistico di G. Ceruti. E torniamo all’Arpa, con un’altra concertista di nove anni, allieva come la Milanesio, della Maestra Valentina Mainero, Marta Brezzo con uno strumento un po’ ridotto, da studio, consono alla sua età, che con disinvoltura ha eseguito brani di J.S. Bach, B. Andrei e due di D. Bouchaud. Andrea Sangiacomo, di Genova è all’ultimo anno di Pianoforte al Conservatorio Paganini, con notevole maturità si è esibito con brani di F. Chopin e C. Debussy. Il violinista torinese Marco Norzi di 16 anni, studente al 7° anno presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, anch’egli accompagnato da Marco Prevosto, ha suonato composizioni di M. Bruch e di Kreisler, dimostrando grande padronanza dello strumento. La pianista Elena Piccione di Finale Ligure, allieva del M° Trabucco al “Paganini “ di Genova, che abbiamo ascoltato con Marzia Carbone, come solista ha eseguito con spiccata maturità quattro Studi di F. Chopin e uno di S. Rachmaninoff. In fine un altro alassino che ben conosciamo: il chitarrista Luca Soattin che, oltre allo studio della musica, frequenta l’Università di Genova, con sempre maggiore abilità concertistica ha eseguito un “Preludio” di J.S. Bach, la “Serenata Española” di J. Malats e la “Dance” di M. Colonna. Superfluo evidenziare i calorosi applausi dell’attentissimo pubblico. Dopo il concerto è stato servito un suntuoso, gradito rinfresco preparato dal “nostro” Sergio con l’aiuto di signore e signori della Fenarina. Un ringraziamento particolare al pittore Luigi Sangiovanni che ha offerto, per donarle ai concertisti, le riproduzioni del ritratto di Giovanni Paolo II° da lui eseguito; a Elisa Tufo per le sue sempre nuove idee per la grafica; ai fratelli Croce, per il palco, le luci e l’amplificazione; a tutti i numerosi sponsor, collaboratrici e collaboratori, che troppo lungo sarebbe elencarli. C. B. per A.V.A. Nell’ambito dei festeggiamenti in onore di S. Anna e nella ricorrenza del Cinquecentenario della Parrocchia S. Ambrogio, si è svolto nella piazza Airaldi e Durante no Angela Gaiu che ha interpretato con voce morbida e piena nonché buon gusto interpretativo alcune arie di Verdi, Donizetti e Ciaikovskij. Il baritono imperiese Ivan Marino, con la sua voce stentorea, ha entusiasmato il numerosissimo pubblico presente. La defezione di altri due giovani cantanti ha “obbligato” il tenore Andrea Elena ad intervenire con alcune romanze ed a interagire con i propri allievi in alcuni duetti. Al pianoforte Felicia Galati ha accompagnato i cantanti con la solita bravura. I vari brani eseguiti sono stati presentati con dovizia di notizie particolari dal M.° Elena. Monsignor De Canis ha voluto rivolgere il proprio apprezzamento al tenore alassino con parole sentite e commosse. La bella cornice della piazza ha offerto al pubblico numeroso ed entusiasta (molti i giovani) una serata Il tenore alassino Andrea Elena. “alternativa” che ha ottenuto un rimarchevole martedì 24 un Concerto Lirico successo. Da segnalare il fatto Vocale presentato dal nostro che moltissimi spettatori “foreconcittadino Andrea Elena. Si so- sti” ci hanno chiesto quando ci no esibiti il Mezzosoprano ucrai- sarà la replica... MOSTRA ALL’EX CHIESA ANGLICANA ROBERTO MONTANARI - “El pintor de los toros” Continuano a susseguirsi le mostre curate dal dott. Nicola Davide Angerame. Fra luglio e agosto è stata la volta di un personaggio assai originale: Roberto Montanari, nato a Ravenna ma spagnolo di adozione, dipinge da 55 anni, ha frequentato le Accademie di Belle Arti di Ravenna e di Madrid. Allievo del grande maestro Salvador Dalì (caso del tutto eccezionale, Dalì normalmente non aveva allievi) ha esposto con lui e con Pablo Picasso. Ha ricevuto riconoscimenti da importanti figure della cultura e della politica internazionale, in particolare da papa Giovanni Paolo II° (sue opere figurano nella Galleria di Arti Figurative del Vaticano), dal re Juan Carlos di Spagna, dalla regina Elisabetta d’Inghilterra, dalla principessa Margaret, da Carlo Azeglio Ciampi, Enzo Ferrari, Sergio Leone, Ronald Reagan, Alain Delon, Sophia Loren e mol- ti altri. I suoi soggetti più rappresentativi sono i tori da corrida che dipinge con l’espressione di tutta la loro potenza e cattiveria (sono allevati per questo), spesso insieme a cavalli, nobili ed eleganti, in una sfida impari, affrontata con coraggio in fantasiose lande deserte in riva al mare. Altri dipinti raffigurano luminosi scorci e paesaggi mediterranei; un prete solitario che con la preghiera cerca di vincere la siccità di un lembo di terra riarsa; bambini in vari atteggiamenti: “il casino della vita”; la reinterpretazione dell’“Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, fonte d’ispirazione di molti artisti, confrontata, oltre che con l’originale, con quelle di un allievo, di Dalì e di Andy Warhol, con l’inserimento di molti personaggi storici e attuali, fortemente simbolistica. Ca. Bl. OLEARIA Con l’inizio della stagione calda, le nostre olive vengono attaccate dalla mosca olearia: questo insetto trova nella loro polpa l’habitat ideale per deporre le sue uova, che, una volta schiuse si nutrono dell’interno del frutto provocandone la sua caduta. Nel corso degli anni il sodalizio di Solva ha stretto una collaborazione con la CIA, Confederazione Italiana Agricoltori - sez. di Albenga – effettuando presso la nostra sede alcune riunioni e prendendo in esame il problema. Grazie all’interessamento del Dott. Agr Nario Gianluigi (nostro concittadino) si sono potuti illustrare con delle foto i danni che la mosca provoca all’interno del frutto. Abbiamo preso atto anche di interessanti studi a riguardo della ricerca e della lotta alla mosca olearia, usando sempre prodotti biologici, che non recano danno all’ambiente ed ai consumatori. Pertanto quest’anno, coadiuvati dalla CIA e da un nostro lavoro di monitoraggio, dopo aver individuato un sito di ulivi curati e non, abbiamo posto sui rami delle olive una trappola chiamata ecotrap; si tratta di una busta contenente un attrattivo alimentare: l’esterno è trattato con del piretroide insetticida. Sopra questa viene posto un dispenser contenente del ferormone maschile che serve da esca di richiamo per la femmina. Quest’ultima appoggiandosi alla busta viene eliminata. Quest’esperienza verrà protratta nel tempo e presto ne vedremo i risultati che si ritiene possano essere positivi. Come sopra indicato, saremo sempre seguiti dalla CIA per tutte le operazioni inerenti al trattamento, e saremo lieti di riferire l’esito (grazie alla pagine dell’Alassino) a tutti gli interessanti al problema. IL C.D.A. DELLA SOAMS Villaggio dei giochi: cartoline d’arte Giovedì 2 agosto, in Piazza Partigiani, dalle ore 21.00, è tornato il Villaggio dei Giochi uno spazio interamente dedicato ai bambini che ha proposto giochi e laboratori ludicodidattici. L’iniziativa, inserita nel calendario Alassio Bimbi d’aMare, promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio, propone i tanti giochi del Ludobus. In piazza Partigiani a disposizione dei bambini di tutte le età c’erano il flipper a corda, il calcetto a disco, il lancio dei tappi a punteggio, il tennis vincolato, il tiro a segno a elastico, il tennis a U, il combattimento di equilibrio, il forza 4 gigante, il jenga da un metro, il memory gigante, le piste di trottole, la pista di biglie “autoprodotte” il tiro alla salamandra, il cubo gigante a elastico, il biliardo a fionda rovesciata, il flipper a elastico, il cervellone, il cervello al contrario, costruzioni giganti in legno. Nel villaggio del divertimento hanno partecipato al laboratorio per realizzare originali cartoline d’arte, da conservare o spedire agli amici. Colori, pennelli, matite colorate sono stati messi a disposizione dei bambini che hanno disegnato e dipinto esprimendo la propria creatività. Martedì 14 Agosto 2007 IL LATINO: NON È UNA LINGUA MORTA Alassio porto aperto Dante Schivo Se il “range” dei fattori naturali che incidono sul “Futuro” di una Comunità per “i Politici” non supera mai i cento anni, per gli uomini di mare, ciò che sta loro di fronte, pur avvolto ancora nelle foschie del mistero, ha la già stessa misura del “Passato”. Abituati a confrontarsi con la natura, anche con la rinnovata conoscenza e l’ausilio della tecnica, i “naviganti” sono sempre pronti a vivere nella dimensione dell'ignoto che gli aspetta oltre la linea dell’orizzonte che vedono rinnovarsi continuamente davanti alla loro prora; lo fanno con la cultura che viene dall'esperienza e dalla “conoscentia” che solo la Storia sa dare. Questa premessa per dire che, da uomo di mare, fatico a capire perché, nel 207 a.c., Magone Cartaginese, fratello minore di Annibale e alleato dei Liguri Ingauni, ormeggiò, per “svernare” nella rada a Levante dell'isola Gallinara e P.ta Crena le 50 navi cartaginesi con le quali aveva varcato il Mare dei Liguri, usando lo scalo marittimo di Albenga per sbarcare truppe, cavalleria, vettovaglie e alcuni elefanti da guerra in previsione di marciare, attraverso il passo di S.Bemardino, contro i Romani, in soccorso del fratello Annibale ridotto ormai allo stremo di tutto. Perché l’esperto di mare, il navarca, della flotta di Magone aveva scelto una rada aperta e insicura come quella di Albenga e non quella di Laigueglia/Alassio più riparata e accessibile e predisposta per l'atterraggio e lo sbarco? Di sicuro il figlio minore di Amilcare Barca (significa “folgore”) conquistatore della Spagna aveva valutato con accortezza le perplessità formulate dai suoi “Piloti” circa la fragilità, dal lato nautico, della rada prescelta per l'ancoraggio della sua flotta ma tenuto in considerazione gli enormi vantaggi “politici” e logistici che avrebbe ottenuto predisponendo lo “sbarco” di uomini, cavalli ed elefanti nell'aperto porto della contrada Ingauna, optò subito per questa soluzio- ne e fu molto abile per questo perché la configurazione fisica della costa, a quel tempo, non era molto dissimile da quella attuale. Le testimonianze storiche sono inequivocabili. Scrive il più credibile degli storici romani, Tito Livio: «Naves quae a Carthagine ad Magone missae erant, inter Albingaunos ligures...» e di sicuro sappiamo tramite Columella (storico ambientalista del Sec. I) Varrone (storico sec.2 ) che la Gallinara conservava il suo stato insulare e non era così vicina alla punta (Pta Crena o Pt.Lena) come vuoI farci credere il Bixio che scrive: «...a ricordo dei più vecchi del luogo fu essa già lontana dalla spiaggia un tiro di pietra» da costituire una difesa sicura contro le mareggiate ed i prevalenti venti del SW. Il più antico portolano del mondo, redatto naturalmente dai primi navigatori genovesi, è del 1265 e fa la descrizione grafica delle coste liguri (è conservato a Berlino) e tra i porti, i fari e le isole segnalate spicca il nome di Albenga e dell'isola Gallinara ed è nell’importanza strategica di questo territorio e nel valore della gente “ingauna” la vera ragione della massiccia partecipazione (molto denaro, merci e uomini) di Albenga , il 6 Agosto del 1284, alla battaglia navale della Meloria dove la flotta Ligure-Genovese sconfisse le navi della Repubblica Marinara di Pisa, cancellando per sempre ogni sorta di traffico navale di marca pisana dal Mar Tirreno (parteciparono, tra le città liguri del ponente, solo Diano Castello e Albenga). Tutto questo per dire che il primo faro ed il primo porto lo costruirono gli Ingauni nel loro territorio e, per certo, ancora nel 1536, questo fu il motivo che indusse il nocchiere di Paolo III ad approdare ad Albenga quando il Papa si dovette recare, via mare (per mancanza di strade!) a Nizza, per incontrare Carlo V imperatore cattolico e Francesco I cristianissimo Re di Francia in uno dei vertici più importanti della Storia moderna. In generale la Liguria veniva percorsa per brevi tappe marittime, con soste per dormire scelte nei porti più riparati e tra questi Alassio ancora non esisteva. Il Rossi scrive in proposito: «Il coraggioso e indomito marinaio Ingauno riviveva nel moderno alassino, che con alterezza accoppiava all’immortale nome di Cristoforo Colombo quello del conterraneo Luca Ferrari». Per questo la tradizione marinara in Alassio ha perciò lontane origini! Importante nella formazione della nostra “Gente di Mare” fu la scuola di Nautica aperta nel chiostro Dell’Abazia dei Monaci Olivetani in S. Maria Pia del Finale fin dalla metà de 1400. Fu il primo Istituto Nautico della Liguria. Da quella scuola uscirono i primi “Capitani di lungo corso” in grado di usare l’astrolabio e una rudimentale versione dell'ottante, di eseguire calcoli di trigonometria sferica e di disegnare le prime carte nautiche della storia. Chi usciva da questa scuola nautica conosceva le “Rotte” d’altura e i Portolani ma soprattutto possedeva una o più carte nautiche che, in quei tempi, costituivano una vera e propria ricchezza. Racconta A. Carossino storico alassino, di aver trovato un documento del 1500 che testimonia come il Capitano Alassino Gio Batta Alciatore “legava in testamento” all’Opera del SS. Sacramento, due carte nautiche affinché, con il ricavato della vendita, fossero acquistati alla Parrocchia nuovi arredi di culto. I Capitani di Alassio, formatisi alla scuola di Finalpia, furono riconosciuti “peritissimi” ed elogiati pubblicamente dall’imperatore Carlo V e definitivamente consacrati per la loro bravura dal grande Andrea Doria il quale sosteneva nessun marinaio al mondo può star alla pari, in valore, a quelli di Alassio. ALASSIO: PORTO APERTO (Continua) NASCE SULLE ALTURE DI ALASSIO UN CENTRO D’ARTE E SPERIMENTAZIONE ALASSIO - Una splendida villa settecentesca, sulle alture di Alassio, in un parco ambientale ed artistico, che ospiterà da oggi una serie di importanti iniziative culturali. È questo l’ambiente dove è nato a Moglio, nella restaurata e rinnovata dimora set- raggiosi giovani mecenati che hanno pensato di dare vita al Giardino dell’Arte e dei Sapori. Il clou della serata è stata l’inaugurazione dell’opera di Robert Harrison, che è stata presentata dallo stesso artista e dall’operatrice culturale Alessandra Pischedda, che è tra l’altro, una delle ideatrici di questo giardino dell’arte: “La nostra iniziativa - ha detto la Pischedda - è rivolta a fare conoscere i prodotti tipici della Liguria ed a valorizzare le bellezze naturali ed artistiche della Riviera e più in particolare di questa zona del Ponente. Per questo ospiteremo iniziative di vario genere: da eventi d’arte, a visite naturalistiche, da incontri con personaggi dell’ar- Moglio) è anche già sede del Centro culturale Paraxo di cui Alessandra Pischedda e Renza Sciutto sono attive sostenitrici (insieme hanno ideato le ultime edizioni del progetto artistico internazionale “La via dell’Arte”). Il centro alassino cercherà di essere un po’ come quello che fu, in passato, il famoso Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche a Boissano, dove, a fine anni Sessanta, era sorto, su iniziativa di Marie Louise Jeanneret (nipote del grande architetto Le Corbusier), il Centro d’Arte Internazionale Sperimentale. Andy Wahrol, Vito Acconci, Michelangelo Pistoletto, Alain Kirili, Georges Moboulese, Ma- Renza Sciutto. tecentesca (a realizzare il progetto di restauro è stato l’architetto Marco Melgrati, sindaco di Alassio) l’Ara, il Centro culturale voluto da un gruppo di giovani imprenditori per promuovere la conoscenza dell’arte e dei prodotti tipici liguri. Robert Harrison. Il battesimo dell’iniziativa è stato fatto ieri sera ad Alassio alla presenza di oltre cento appassionati d’arte, artisti, critici, giornalisti, operatori culturali, Vip e semplici cittadini, che hanno voluto essere accanto ai co- 9 «L’ALASSINO» te e della cultura a concerti e balletti. Particolare impegno metteremo nel realizzare il percorso dell’arte e della scultura, che si è inaugurato proprio con la presentazione dell’opera di Robert Harrison”. Ci sarà anche un centro d’Arte, che ospiterà mostre ed iniziative legate a scultura, ceramica e pittura, una biblioteca che darà ospitalità anche a giovani che volessero realizzare tesi di Laurea in ambito artistico, insomma un progetto ambizioso e coraggioso sostenuto anche dalla scultrice Renza Sciutto, che nella villa-parco ha già collocato numerose sue opere. Il Centro (in via Rangè, 99 a rio e Marisa Merz, Moroshita Keizo furono alcuni dei tanti artisti ospitati dal centro: “Per quasi vent’anni – dice Augusto Andreini, collezionista ed esperto d’arte – il centro è stato meta di studiosi, artisti e galleristi di tutto il mondo. Vi hanno collaborato e lavorato alcuni fra i più grandi artisti contemporanei e ricordo memorabili mostre su Picasso, Mirò, Giacometti, Fontana, Wahrol e Pistoletto. Sono certo che anche a Moglio ci siano tutti gli elementi e gli ingredienti necessari affinché si possa realizzare un ambiente altrettanto creativo, stimolante e vivace”. C. A. ALBENGA- Anche se in questi giorni si è parlato di lui solo perché nessuno si aspettava una versione di Seneca, ma tutti ne attendevano una di Tacito o Cicerone, il Latino non è affatto una lingua morta. Un gruppo di docenti di Albenga e del comprensorio ingauno, infatti, ha deciso di impegnarsi per la sua salvaguardia e diffusione ed ha per questo anche aderito all’iniziativa del Cnr e del Pontificio Comitato di Scienze Storiche che hanno prodotto un documento, un vero e proprio manifesto, per la sua salvaguardia ed il rilancio di questa lingua classica. L’iniziativa è nata in seguito al convegno su “La lingua latina per la costruzione e l’identità dell’Europa”, organizzato da Cnr e Pontificio Comitato di Scienze Storiche, nell’ambito del quale è stato presentato il manifesto per il “Futuro latino” e la salvezza di questa importante “continuità culturale” che dura da tre millenni. Mentre molti si sono posti la domanda: “Quale sarà il futuro del latino nella società globalizzata, dominata dalla cultura tecnico-scientifica?” il convegno romano ha cercato di darvi una risposta ed è stato impostato su questo tema: “Futuro latino: la lingua latina per la costruzione e l’identità dell’Europa”. Tra gli interventi più applauditi, quelli di Ján Figel’, Commissario Europeo responsabile per l’Educazione, Roberto de Mattei, vice presi- Larus ridibundus Nell’ormai lontano anteguerra - diciamo settanta e più anni fa- i vecchi pescatori in vena di previsioni del tempo, quando casualmente scorgevano un gabbiano veleggiare in direzione del capo Mele, erano usi esclamare: “U tèmpu ù se métte au bruttu... duman s’u nù fa burrasca, ù cieuve de ségùru!” Uccello elegante, bellissimo in volo. Specie quando ad ali spiegate, sorretto dal vento si libra alto a fianco dei dirupi delle scogliere che scendono a precipizio verso il mare. . Oggi il Laro - anziché sulle scogliere in prossimità del mare - si è stabilmente piazzato sulle nostre altane, invadente e rumoroso soprattutto tedioso e per la sporcizia che distribuisce ovunque e per i continui berci notturni che infastidiscono non poco i sonni dei suoi ex-ammiratori. Il Comune, come già con i piccioni, cerca da tempo una soluzione al fastidioso problema. Occorrerebbe la collaborazione dei cittadini interessati, soprattutto di quelli che possiedono o vivono in prossimità di altane e terrazzi dove il Laro indisturbato nidifica. Punto di aggregazione del Laro è diventato qualsiasi superficie piana a livello prominente, ovviamente al riparo dalla vicinanza dell’uomo o da animali terragni, gatti... cani… Gradita invece la presenza di topi, piccioni e altri volatili di cui il Laro si ciba con avidità. Il Laro depone un uovo, due al massimo, a stagione, su superficie piatta senza alcuna preparazione di nido. In genere cova la femmina coadiuvata dal maschio, quando questa va alla ricerca di cibo. Unico sistema non cruento valido per allontanare la presenza dell’invadente volatile è di esclusiva pertinenza dei possessori di altane e di lastrici solari alla sommità delle abitazioni. Intervento facilissimo: basta porre nel punto di frequentazione dell’animale un qualsiasi cono tipo segnalatore di ingombro stradale, dipinto di bianco o, meglio fasciato con uno straccio dello stesso colore. L’animale è sospettosissimo e si allontanerà verso un’altra altana. Dopo la sistematica distruzione delle cove, avvenuta sulle coste della Normandia nel 1998 durante una vera e propria campagna nazionale, l’allontanamento del fastidioso volatile viene effettuato da tempo sulla costa francese del meridione col sistema dello "spaventapasseri"- Provare per credere - dicevano una volta i venditori di lamette per barba al mercato del sabato. Giacomino De Bellis dente del Cnr, monsignor Walter Brandmüller, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Wang Huansheng, dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, che è intervenuto sull’attualità della lingua latina in Cina, il professor Wilfried Stroh, che ha tenuto una relazione sulla importanza del latino per lo sviluppo scientifico, resa in lingua ciceroniana. Durante l’evento è stato presentato il Manifesto in favore della “necessità di attingere alla fonte dalla quale scaturì il grandioso patrimonio spirituale e culturale per il quale l’Europa ancora si distingue, cioè la tradizione antica classica e cristiana”, di fronte al “progressivo declino della conoscenza delle lingue greca e latina” che, “venuta meno l'attuale generazione di ricercatori ed insegnanti, si farà irreversibile” interrompendo “una continuità culturale durata poco meno di tre millenni” e “la base intellettuale e morale indispensabile per abilitare le generazioni future a gestire in modo responsabile i risultati delle scienze moderne”. I promotori chiedono “accoratamente alle autorità educative e politiche europee” di impegnarsi, per “garantire la sopravvivenza della nostra identità culturale, così come finora la abbiamo concepita”. “Il Convegno - dicono i docenti ingauni di Latino - ha messo in evidenza la necessità di salvaguardare lo studio di questa lingua. Nostra con- vinzione è che la lingua latina abbia oggi più che mai, una sua rilevanza nella cultura contemporanea e in particolare nell’Europa comunitaria. Servono però l’impegno culturale di tutti e politiche atte a sviluppare e favorire lo studio e la diffusione della lingua latina”. Il Latino è presente massicciamente nella lingua italiana, anche quella quotidiana, inoltre numerosi segnali confermano l’interesse per il suo studio: dalla versione latina di Wikipedia, all’uso delle formule e dei nomi latini nei romanzi e nei film di Harry Potter, fino al motu proprio di Papa Benedetto XVI per la reintroduzione della Messa in latino. Anche in Cina inoltre, negli ultimi anni, con lo sviluppo delle ricerche scientifiche, molti si rendono sempre più conto dell’importanza della conoscenza del latino e desiderano studiarlo. A dare questo importante annuncio è stato, nell’ambito del convegno, Wang Huansheng, dell’Istituto di ricerche sulle letterature straniere dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali. “Per soddisfare questo tipo di richiesta - ha detto Huansheng alcune Università hanno aperto alcuni corsi di latino”. Il professor Wang Huansheng è anche l’autore di una Storia della lingua latina che lo scorso anno è stata dichiarata uno dei dieci libri più importanti pubblicati in Cina. C. Al PANE E VINO Ricordate il film “Marcellino pane e vino”? Marcellino aveva trovato in soffitta del convento un povero cristo emaciato e nella sua santa ingenuità lo voleva rinfrancare con del cibo e gli portava di nascosto il pane e il vino che sottraeva dalla mensa. Gesù si presentò a lui di persona e lo accolse nel suo grembo portandolo in Paradiso. Pane e vino che nella tradizione cristiana ricordano e rinnovano l’Ultima Cena, quando Gesù fece dono di Sé stesso agli apostoli e che si rinnova ogni giorno nella santa Messa, in cui sotto le specie del pane e del vino veramente c’è il Cristo che si fa nutrimento per noi. Quando si sposò mio figlio Massimo con Marina il sacerdote celebrante don Bicego, salesiano e mio amico, volle avere un vero pane e una bottiglia di vino che all’Offertorio prese per offrirlo nel mistero della Transustanziazione dandolo poi come Eucarestia in comunione a noi tutti presenti al Rito. Pane e vino il cibo che in molte regioni di montagna viene ancor oggi consumato normalmente, anche come colazione mattutina. Mio Padre che era piemontese e aveva fatto il soldato negli alpini era solito intingere il pane nel vino perché aveva sempre fatto così ed io imparai questa abitudine, dimenticata con l passare degli anni ma che ogni tanto riaffiora alla mia memoria; allora ripeto quell’atto intingendo un pezzetto di pane nel vino rosso e lo gusto con vero piacere: in quel momento la mia mente va a ritroso nel tempo, riaffiorando i ricordi, dal rito sacro dell’Ultima cena ai ricordi di guerra di mio padre e anche al commovente film di Marcellino… Purtroppo però dimentico di non farlo quando sono a tavola con altri e i miei famigliari mi rimproverano dicendo che è da maleducati fare ciò; mi affretto a ritornare in me e cessare l’atto che turba così tanto la buona creanza di oggi. Ma ne sono amareggiato e non capisco perché il nuovo galateo voglia dettare questa regola che invece dovrebbe non esistere perché il ricordare certi antichi riti dovrebbe essere nel nostro atto quotidiano del mangiare e bere una parte importante della nostra civiltà. Cosa ne dite? Silvio Viglietti Rivalutiamo la nostra cara e bella Italia Voglio parlare tanto della mia cara Italia amata, come se fosse la mia innamorata. O Italia così tanto amata e stimata, spero che non sarai dimenticata. È mai possibile che una terra così bella da amare, la si possa facilmente dimenticare? Il Signore con l’Italia è stato molto geniale E l’ha voluta creare a forma di Stivale. I suoi confini si snodano lungo i quattro mari E penso che questo ci possa molto rallegrare. Questo stivale lo stiamo rovinando lentamente, ed è meglio correre ai ripari urgentemente. Almeno per assicurare un sicuro futuro Ai nostri successori senza far tanto rumore. E allora per chiudere, vorrei lanciare un appello Che ognuno di noi apra bene il proprio cervello Affinché questo nostro caro e amato stivale Possa ritrovare la sua bellezza originale E per questo mio Dio ti ringrazio tanto per aver favorito la mia nascita in un a terra così amata e onorata in tutto il mondo per la sua civiltà esportata. Grazie Signore e ancora grazie a Te mia Cara Italia. Un tuo figlio che ha giurato fedeltà a te e alla Repubblica. Giuseppe Vitellino 10 «L'ALASSINO» Martedì 14 Agosto 2007 Spett. L’Alassino - Richiesta di pubblicazione sentenza TAR LIGURIA - N° 01018/2007 del 31/05/2007 COMUNE DI ALASSIO - COND. “PORTO SALVO” / BAGNI ALBA S.a.s. Sempre per completezza di informazione ai Vsl abbonati sull’argomento “PASSAGGI PEDONALI AL LITORALE” con la presente sono a pregarVi di voler cortesemente pubblicare integralmente anche la Sentenza del TAR LIGURIA in oggetto indicata, la quale ha chiaramente confermato la piena legittimità dell’Art. 4, comma l0, lett. B) contenuto nell’Ordinanza di DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ BALNEARI N° 126 emessa dal COMUNE DI ALASSIO in data 13/03/2007, articolo che impone ai Titolari degli Stabilimenti Balneari anche l’obbligo di lasciare dei varchi nelle recinzioni laterali che assicurino la percorribilità in senso trasversale dell’ area in concessione alle persone, fra le quali le persone disabili, che hanno necessità di raggiungere anche gli stabilimenti balneari limitrofi seguendo il percorso pedonale più breve. Percorso pedonale più breve che, senza alcun dubbio, si può identificare solo nel marciapiede antistante le cabine in quanto, per le sue caratteristiche costruttive, costituisce l’unico percorso obbiettivamente più idoneo per consentire il transito anche alle persone disabili. Con tale sentenza viene definitivamente confermato il diritto a tutte le persone, disabili e non, di attraversare sia in senso perpendicolare che trasversale le aree in concessione seguendo il percorso più breve. Nella speranza che la Vsl redazione condivida l’opportunità della pubblicazione della detta Sentenza, che contiene una informazione che può interessare tutti i frequentatori degli stabilimenti balneari, Vi ringrazio anticipatamente e Vi porgo i miei migliori saluti. L’Amministratore Piero Dentis REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA contro Comune di Alassio, rappresentato e difeso dall’avv. Simone Contri, con. domicilio eletto presso Simone Contri in Genova via dei Mille. 9 c/o Segreteria Tar nei confronti di Condominio Porto Salvo, rappresentato e difeso dagli avv. Giovanni Gerbi, Gianluca Petruzzelli. con domicilio eletto presso Giovanni Gerbi in Gcnova via Corsica 21/18-20; per l’annullamento ..previa sospensione dell’efficacia. dell’ordinanza di disciplina delle attività balneari 13/3/2007 n. 126, nonché di ogni altro atto presupposto e/o preparatorio, nessuno escluso. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Alassio; Visto l’atto di costituzione in giudizio del Condominio Porto Salvo; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consig1io del giorno 31/05/2007 il dott. Oreste Mario Caputo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Avvisate le stesse parti ai sensi dell’art. 21 decimo comma. della legge D. 1034/71, introdotto dalla legge n. 205/2000; Rilevato che l’art. 4 comma l0 lett. B. non vada interpretato come invece argomentato in ricorso, poiché la previsione: ha lo scopo di comparare le opposte esigenze: l’una del concessionario gestore esclusivo dell’area demaniale; l’altra dei possibili fruitori fra i quali le persone disabili che hanno ne- cessità di raggiungere anche gli stabilimenti balneari limitrofi seguendo il percorso pedonale più breve. Ritenuto inoltre che la norma, lungi dal proscrivere tutti i tipi di recinzione, si limita a dettare l’impiego di materiale leggero e decoroso con l’apertura di varchi che senza vietare la delimitazione spaziale dell’area demaniale, assicurino comunque la percorribilità in senso trasversale in zone individuate in corrispondenza. appunto dei varchi Conseguentemente e conclusivamente la disposizione non incide sulla titolarità della concessione, né preclude il controllo dell’area a tutela di quanti abbiano stipulato il contratto di servizio con il concessionario. Sussistono giustificati motivi per compensare le spese del giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria Sezione Prima definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe lo respinge ai sensi della motivazione. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Genova nella camera di consiglio del giorno 31/05/2007 con l’intervento del signori: - Oreste Mario Caputo, Presidente FF, Estensore Davide Ponte, çonsigliere Pierpaolo Grauso, Referendario IL PRESIDENTE. ESTENSORE IL SEGRETARIO DEPOSITATA IN SEGRETERIA li 31/05/2007 (Art 55, L. 27/4/1982~ n. 186) IL DIRIGENTE U callu (Murale nustrò…) Cun tanta brova gènte ch’à gestisce in sci-a marina i soi bagni marìn e nu me vaggu a mette i pèi a bagnu da-u ciù gundùn de tütti ’sti bagnìn. - Lete de lì - u me fa - Pe ’sta marina e pogu a Municippiu e demaniale e ti ti vegni a-u badda, quande mì lì me ghe mangiu frütu e capitale... - Ma stai tranquillu... E staggu distante... Ho ün callu a’n diu ch’u me dà u ciacrìn… Pöi sùn du paise, miga ün bagnante... - De ’sti toi calli, bagnante o Arascìn se ti nu sganci e fin abbundante ditu tra nui, me ne battu u sulìn! Gianni Cruxe VENDITORI DI ROSE C’è stato un tempo molti anni fa in cui la gente si vestiva bene per recarsi a cena al ristorante o agli spettacoli; era di moda per le signore l’abito lungo e per gli uomini lo smoking per andare a ballare alla Capannina o alla Villa Romana o all’Orientale o per recarsi alle serate dei concerti Balzola e Roma-Roofgarden. Ricordo che c’era un uomo piccolo di statura perché aveva una gobbetta, sui venti/trent’anni che la sera girava a vendere le rose. Era un simpatico ometto tutto elegante con la giacca bianca dello smoking, la sua pochette rossa nel taschino, il farfallino nero sulla camicia di seta con lo chabot e i polsini d’oro che fuoriuscivano dalla manica della giacca, sempre ben pettinato e profumato, un perenne sorriso allegro e riverente sulle labbra, aveva tra le mani un grosso cesto di vimini colmo di rose di prima scelta fasciate una per una con la carta d’argento e sistemate in bell’ordine porgeva le rose con gesto simpatico as- ZONTA CLUB Mercoledì 25 Luglio u.s. nella stupenda cornice della ex Chiesa Anglicana lo Zonta Club AlassioAlbenga ha realizzato una serata particolare dal titolo “Notte di sogno e realtà”, con la quale si sono raccolti i fondi necessari per il ri- pristino e la valorizzazione del percorso verde. Questo bellissimo itinerario collinare, inaugurato nel 1984 (vedi a proposito l’Alassino del novembre di quell’anno) situato in mezzo ai pini e alla vegetazione mediterra- nea in località San Bernardo, sulla strada che collega la Puerta del Sol con la Crocetta; indubbiamente uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della Baia del Sole da dove è possibile ammirare sia il golfo alassino, sia la piana del Merula, da molto tempo a causa dell’incuria e soprattutto dei diversi incendi che, purtroppo, l’hanno attraversato, era in totale stato di abbandono. Lo scorso anno il Gruppo degli Alpini alassini lo ha riordinato e reso percorribile e quest’anno lo ha ripulito, ma a questo punto si doveva provvedere al ripristino e alla sostituzione degli attrezzi, delle panchine e dei cartelli rovinati o resi inutilizzabili dal tempo. Il programma della serata prevedeva una parte interna e una esterna. All’entrata gli ospiti erano accolti dai profumi di Joan. All’interno il visitatore era inglobato in un vero e proprio percorso con i “quadri” dell’artista Binny Dobelli, i vestiti di Spinnaker, i gioielli dell’Artigiano Orafo di Albenga, i balletti di Progetto Danza e le poesie di Vota Doriana. Il tutto spiegato con grande maestria dal presentatore Rinaldo Agostini. All’esterno un ricchissimo “buffet”, “finger food” con piatti tipici e gustosi. Ciò che collegava i diversi punti e momenti era il sottofondo musicale di Rino Nicolosi un artista che passa con rara maestria dal classico, al jazz e che ha affascinato tutti i presenti. Alla serata è intervenuto anche l’Assessore ai LL.PP. – Rag. Gianni Aicardi – che ha assicurato che il Comune al più presto doterà il percorso di alcune panchine e si attiverà per il ripristino di alcuni attrezzi. Ora, grazie anche all’intero incasso, € 3.500,00, lo Zonta Club Alassio – Albenga provvederà alla sostituzione dei cartelli mancanti, alla realizzazione del depliant, alla sua distribuzione e alla promozione, anche attraverso la stampa, del percorso. Il programma della serata Gli sponsor Latte Alberti – Imperia Il Pisciavino gareggia con Cape Canaveral. Partesa s.p.a. Imperia Fioroni di Alassio Trevisan Dolciaria I ringraziamenti A tutte le socie dello Zonta Club Alassio Albenga Al Comune di Alassio ed in particolare agli Assessori Aicardi e Zioni Agli artisti che hanno prestato gratuitamente la loro opera: Rinaldo Agostini Vota Doriana Binny Dobelli Rino Nicolosi A coloro che hanno progettato la sfilata: Artigiano Orafo di Albenga Profumeria Joan di Alassio Progetto Danza di Iris Gaburri Spinnaker di Alassio Agli organizzatori del buffet: Hotel Al Mare di Alassio Hotel Beau Rivage di Alassio Hotel Bel Sit di Alassio Pasticceria Panetteria Canepa di Alassio In generale a tutti coloro che si sono impegnati a vario titolo per la buona riuscita di questa serata va il grazie del nostro club per la preziosa e disinteressata collaborazione. L a Presidente dello Zonta Club Alassio Albenga (Piera Olivieri) UNA NUOVA “LAMPADINA”… sieme al suo bigliettino da visita su cui era stampato il suo nome e cognome e la dicitura “Cavaliere della rosa”. Tutti acquistavano volentieri il fiore per la propria signora lasciandogli a volte anche una piccola mancia in più; chi non lo ricorda? Tanti anni dopo che aveva finito il suo lavoro e si era trasferito al suo paesello natìo, dove si era sposato, mi venne a trovare e mi presentò i suoi due bei figlioli con orgoglio e ne gioii per lui. Ogni tanto ci penso e sorrido con tenerezza al ricordo; ma vedendo oggi i venditori di rose così sbulinati, con fasci di fiori tenuti in mano come Renzo Tramaglino teneva i capponi, mentre si recava da Azzeccacarbugli avvolti in carta di giornale o simile,vestiti alla rumpe e streppa, con rose che spesso perdono i petali, provo una stretta al cuore pensando a come sia decaduto il turismo odierno e rimpiango “u tèmpu di nosci véggi”. Si è accesa nella multiforme e sempre attiva genialità di Mario Berrino! Non soddisfatto del fantasmagorico “Muretto” (che è diventato il “monumento” numero 1 della nostra città, Mario ha proposto (attraverso il giornale “Avvenire” ed ora col nostro mensile) una specie di… appendice, di corollario o di “ingrandimento”: vorrebbe dedicare il muro che segue alle confraternite più famose d’Italia, che egli invita a mandare una ceramica colorata (20x40 cm.) con tanto di stemma, città o paese di provenienza o con l’immagine dei Crocefissi che ricordano la lontana e vittoriosa battaglia di Lepanto. La prima (quella storica, alassina, di Santa Caterina) è già sul filo di arrivo, una ventina ha sottolineato con entusiasmo l’idea geniale e altre verranno. Verranno, verranno. Le idee di Mario non cadono mai nel vuoto. Complimenti! Silvio Viglietti T.S. per AVA Fiocchi Rosa Una nuova cicogna si è fermata ad allietare la nostra comunità. Il 1° Agosto u.sc. è nata a Genova GIORGIA VALDORA e con gioia lo annunciano il fratellino Matteo con la mamma Francesca e il papà Roberto, con i nonni Maria e Francesco Urso, Gabriella e Crispino. Alla piccole Giorgia e a tutti i nonni ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO. unitamente al GRUPPO ALPINI DI ALASSIO porge i più sinceri auguri, e ai genitori e ai nonni,in particolare al nonno Crispino, valido Consigliere A.V.A. le più sentite felicitazioni. Il 16 Luglio è nata GIULIA con immensa felicità ne danno l’annuncio mamma e papà. Monica Zioni e Antonio La Bella L’A.V.A. porge ai fortunati genitori vivissime felicitazioni. Martedì 14 Agosto 2007 11 «L'ALASSINO» GIURNU DE FERA Oggi ricorrenza del santo protettore del borgo, e gli Arascìn sono in festa! Ed è giorno di fiera. Infatti sin dalle prime luci i feranti, assai numerosi quest’anno a dire il vero, hanno cominciato a esporre le loro mercanzie. Spuntano da ogni dove carretti, banchi, ceste, sacchi, tende e ombrelloni. Numerosi sono gli oggetti di rame: paioli, secchi per l’acqua, pentole, testi per la farinata con il fondo di lucido stagno. E ancora: scaldaletto, padelle, mestoli e forchettoni. Altrettanto numerosi sono gli oggetti in ferro: zappe, piccozze, martelli, tenaglie, vanghe, rastrelli, pale e forconi. Tutta roba per… grandi. Per i mattetti ci sono tavolate profumate di torrone e con il torrone candide negge dolci e rotondi gubelletti farciti di densa marmellata di albicocche. I proprietari degli orti locali anch’essi in buon numero offrono pomodori, insalate, melanzane, carote, spinaci, limoni e baxaricò. Intanto i villici, provenienti da rancasciù vendono galline e conigli vivi e patate e mele, reste d’àggiu, peperoni, cipolle e bitìru. Un ferànte intanto ha radunato attorno a sé un capannello di gente. Vende grembiulini per i mattetti che vanno alle elementari, calzonacci da lavoro in velluto verde, paràigua e demurétte per i picenalli. Un paio di donne con voce quasi sommessa offrono grossi mazzi di malva e di gambarossa: erbe utili per le tisane rinfrescanti, raccolte in campagna. Ora il mercato è affollatissimo. Chi compra, chi va di banco in banco curiosando, chi discute sul prezzo e chi paga mugugnando… “che confusciùn… e che denàndiu!” assieme a un chiacchiericcio intenso e interminabile. E all’improvviso ecco arrivare zoccolando una decina di somarelli seguiti dai rispettivi mulattieri: sono i murattèi, che scen- EQUITAZIONE dono dalle colline e si spandono per il mercato a fare acquisti e provviste per le case coloniche più in alto. Nel frattempo suona mezzogiorno e i commercianti chini sulle ginocchia dietro i banchi disfano il fagotto a quadretti che contiene il loro gernò e mentre mangiano cominciano a contare con soddisfazione l’incasso della mattinata. Il pomeriggio passa in un lampo e già le prime fioche luci elettriche si spandono sulle ombre. I feranti rimettono nelle scatole, nei cestoni, sui carretti la merce invenduta… Suona lentamente cumpìa. S’è fatta sera, il mercato è ormai deserto. Un foglio di giornale tutto “strufuiau” dimenticato là in terra si abbandona pigramente ai capricci di una leggera brezza che viene dal mare e profuma tutta l’aria. A frotte le “rattatesure”, girano attorno ai lampioni in cerca di falene. Vincenzo Moirano L’AVVENTURA DI MIAO Si chiama MIAO è un animale di razza felina; baffi lunghi e naso schiacciato, il corpo avvolto da un morbido pelo multicolore, ma… in molti l’avrete già capito si tratta di un gatto. Quando arrivò in casa della Berta, un’anziana signora che abita in una casetta vicino al porto di Alassio, era ancora molto piccolo, smunto e con due occhioni grandi così che ti fissavano dritto negli occhi: “Come ti chiami?” gli aveva garbatamente chiesto la signora Berta convinta che il gatto gli potesse veramente rispondere e sorprendentemente il gatto con l’unico verso a lui conosciuto gli aveva risposto con un timido “MIAO”. Miao che adesso era diventato un gran micione, bello ma ahimé tanto grasso, quando si guardava di nascosto nello specchio, rimpiangeva i tempi in cui viveva nel bosco di via Solva e la mamma gli portava da mangiare succulenti topolini di campagna. Quel pomeriggio tutto fu deciso in un attimo e mentre la signora Berta pisolava, furtiva- mente sgattaloiò fuori dalla finestrella del tinello, si arrampicò alla grondaia e scivolò nella strada… non ebbe neppure il tempo d’ammirare il creato che un grosso cane lo costrinse alla fuga, fortuna volle che in quel momento passasse la Banda Musicale; tra le loro gambe spaventato dalla musica raggiunse Corso Dante Alighieri, lì c’era un Muretto lungo lungo, pieno di scritte d’ogni tipo, ma una in particolare attirò la sua attenzione c’era scritto “Chi beve ritorna, Acqua Dog”. Miao se ne fece una panciata. E dopo una settimana che vagava senza meta, l’unica nota colorata che esibiva con orgoglio era un nastrino rosso cinto attorno al collo, dono di una bimbetta in vacanza. Adesso il suo obbiettivo sarebbe stato quello di trovare un succulento topino da mangiare… ma un gattone che dava l’idea di saperla molto lunga, gli disse ce prendere topi non era del tutto nella vita e che la cosa più importante per un gatto adulto era quella di essere utile agli altri! Gli fece alcuni esempi: far compagnia agli anziani e ai bambini, non arrecare disturbo con miagolii inutili, ecc. e si mise ad elencargli tutte le buone azioni compiute negli anni. Miao con il topo in bocca si sentì alquanto confuso e insicuro che l’azione in procinto di compiere fosse la più giusta… zampettò per la città marittima alla ricerca di qualche buona azione da compiere, la fame era tanta e il topo dentro la sua bocca dischiusa continuava a dimenarsi… rimpianse la calda casetta della signora Berta, le ciotole colme che generosamente le portava; e quando posò il topolino sopra il pavimento, si mise a cantare come solo i gatti sanno fare e a strusciarsi contro le sue gambe. “Dai curiamo questo topino, non vorrai mica lasciarlo morire!” disse la signora Berta cercando di celare il viso rigato di lacrime e solo allora Miao si rese veramente conto che ritornare a casa era la cosa più giusta che avesse mai fatto e quella sì, era una buona azione, anche per il topolino. Una giovane Alassina è… già grande Zia Lina e zia Elena sono felici e orgogliose nel mostrare la fotografia della giovanissima Marta, di 15 anni, figlia di Silvana e Fernando Iebole, la quale, già vincitrice autorevole con medaglia d’oro del Campionato regionale di equitazione, ha superato tutte le agguerrite rivali, ad Arezzo, il 14 e il 15 luglio u.sc. conquistando l’ambitissimo Campionato italiano juniores con Brevetto qualificato Cat. C115 (salto a ostacoli). Così Alassio con i suoi giovani fa ancora parlare di sé e l’A.V.A. è orgogliosa di mostrare ai Soci ed ai numerosi lettori dell’Alassino le imprese di questi nostri giova- Perché nascondono il monumento ai Caduti con sipari, siparietti, avendo spazio sufficiente in altri giardini e lasciarlo alle mamme con bambini piccolissimi, in cerca di ombra e un po’ di fresco. Perché tutti i giardini sono sprovvista di un WC. Non ci sono solo bambini, ci sono anche tanti nonni, magari con qualche problema. Perché anziché pensare di eliminare le spiagge libere, le stesse non vengono provviste di un WC e una doccia? E poi assumere qualche ragazzo che li tenga in ordine? Ci sono tanti ragazzi ai quali sembrerebbe mamma un Alassini in trionfo a Rialto Grande successo di pubblico per la Coppa Pro Loco di Rialto, svoltasi nel piccolo centro dell’entroterra finalese con la presenza di ciclisti liguri, piemontesi e lombardi. Ancora una volta in luce i ragazzi di Angela Gaibisso che si sono aggiudicati ben nove delle 17 gare in programma. Questi i risultati. G 1: 1) Samulele Manfredi (UC Alassio); 2) Gabriele D’Alleva (id); 3) Federico De Luca (Bordighera); 4) Gabriele Petrini (Andora). Femminile: 1) Camilla Facelli (UC Alassio); 2) Erica Fabac (Caramagna); 3) Marta Passarotto (Alassio). G2: 1) Brian Madron (AS Andora); 2) Riccardo Moro (Bordighera); 3) Matteo Lullo (Carama- gna); 5) Davide Valle (Andora). Femminile: 1) Camilla Pesenti (Alassio). G 3: 1) Matteo Marchiori (Alassio); 2) Federico Fallico (id); 3) Andrea Crossino (id); 4) Lorenzo Orlando (id); 5) Davide Gagliolo (id). Femminile: 1) Gaia Belcastro (Arma di Taggia). G 4 Prima corsa: 1) Andrea Spataro (Uc Alassio); 2) Stefano Pons (Arma), 3) Gabriele Patrone (Alassio). Seconda corsa: 1) Filippo Bertone (Alassio); 2) Enrico Prato (Caramagna). Femminile: 1) Giorgia Dorandini (Bordighera). G 5 Prima corsa: 1) Marco Tomatis (Alassio); 2) Massimo Aiello (Arma), 3) Ivano Pronello Fiori… e primi risvegli d’amore Perché verdi bocciòli indugiate Nell’aprir le vostre Corolle? Perché furtivi vi nascondete Sotto le umide foglie? Non temete il buio della notte, è piena di lievi sussurri! Non temete la luce del giorno, è piena di dolci Promesse! Le fresche gocce di rugiada Saranno pietre preziose al Sole, e i vostri petali ancora bianchi e socchiusi si tingeranno dell’Arcobaleno. Sollevatevi timidi steli nascosti, la prima tiepida luce dell’Alba risveglierà il vostro sonno infantile! Apritevi tenui Corolle, e liberate I vostri delicati petali alla Vita! Ogni bacio del Sole sarà un colore, ogni colore sarà un profumo, ogni profumo sarà una carezza del vento… Intorno… Fantasie di viottoli, di giardini, giochi d’aiuole colorate e prati verdi. Piedini di bimbi che corrono tra i fiori Inseguendo Api e Farfalle! Piccole mani adolescenti Raccolgono gelsomini, violette, margherite E sfogliano i petali variopinti, ascoltando i battiti del cuore… E nel pensiero… un gioco, I primi sospiri d’Amore!… M’ama?… Non m’Ama?… M’Ama?… Liliana Scarparo Giuliana Tomati (Alassio). Seconda corsa: 1) Luca Passarotto (Alassio); 2) Matteo Berta (Andora), 3) Daniele Raimondo (Alassio). Terza: 1) Matteo Fabac (Caramagna), 2) Diego Zuffo (Alassio); 3) Nicola Marmai (Ciclistica Arma). Quarta: 1) Fabiano Boeri (Arma), 2) Riccardo Belcastro (id). Femminile: 1) Alice Pesenti (Alassio). G 6 Prima corsa: 1) Alberto Guido (Caramagna); 2) Giovanni Sirchia (id); 3) Mattia Pastorino (GS Bareggese). Seconda corsa: 1) Roattino (Caramagna); 2) Federico Manera (id). Femminile: 1) Arianna Vigo (Grosso Sport); 2) Elisa Semeria (Caramagna). CC. AA. VOLLEY L’Italia si riscatta superando la Repubblica Ceca Il trofeo “GIA” va alla Germania: 3-0 alla Turchia È stata la Germania ad aggiudicarsi il Trofeo Gruppo Immobiliare Alassio, primo premio collegiale ad Alassio, dove sicuramente tornerà in un prossimo futuro, probabilmente per il tor- Caterina Columbu lavoretto stagionale! Perché permettono di sopraelevare tanti attici o altri palazzi? L’ultimo in ordine di tempo è l’Ambassador. Perché noi cittadini dobbiamo sempre sapere tutto dai giornali ciò che succede in città? Parlo dei cambiamenti al vertice della Gesco e al porto e i nuovi presidenti già assegnati. Non sarebbe stato più semplice e chiaro, indire un pubblico concorso? Invece con una bacchetta magica “zac” il gioco è fatto. Perché si vuole rovinare Piazza Stalla, che è l’unico polmone verde a levante della città così come rovinare il “Tennis Club” che è il più bello d’Europa? Dicono per fare garage – Non bastano quelli già esistenti peraltro ancora invenduti? Perché ad Alassio ci sono cittadini di serie A e di serie B? Perché passeggiando per le strade di Solva, Moglio, Vegliasco, Cavia, oltre che a rischiare di cadere per la pavimentazione sconnessa, c’è il pericolo di essere travolti dai numerosi camions, che trasportano ogni sorta di laterizi? Perché sulla passeggiata Ciccione si pavimentano le aiuole? Perché queste aiuole non sono più fiorite e curate come una volta e vi cresce l’erba? Perché solamente noi cittadini ci accorgiamo che Alassio che era, fu la perla della Riviera, sta lentamente, ma palesemente, e inesorabilmente degradando? Perché, perché, perché, ci sono ancora tanti perché ai quali non so rispondere. Se qualcuno lo sa, mi illumini! Apro “L’Alassino” di luglio 2007 e vedo: vedo una locandina del mitico “Cafè Roma” del 1973. Che bei tempi e quanta bella gente famosa e non. Quanti amori nati, brevi, lunghi, tanti sono arrivati al matrimonio. Un senso di stanchezza, di amarezza, e anche felicità, mi assale, mi aggrappo a tutti i ricordi belli e purtroppo passati. Grazie, Caffè Roma, per avermi, averci dato tanti meravigliosi momenti! Anche tu non ci sei più. Ti ricordo con molto affetto! t.s. per A.V.A. CICLISMO PERCHÉ… Perché ad Alassio non si inventa qualche cosa di veramente bello, interessante, inventarsi un qualcosa che possa durare nel tempo e portato a livello internazionale? Perché Alassio che era, fu la perla della Riviera, sta lentamente, lentamente, inesorabilmente e palesemente degradando? Perché è stata venduta Villa Bice: era da sfruttare, come? Con una bella sala congressi fruibile nell’arco di tutto l’anno; e poi mostre, concerti, un festival di qualche risonanza, invece niente. Perché non è stata comprata la Sala Hanbury? Piccola, sì, ma molto accogliente? ni che, accanto ai pregi di bontà e di correttezza, di serietà e di studio, dimostrano di saper “navigare” con pieno diritto e con notevole merito nel grande mare della vita e del successo. Felicitazioni vivissime, Marta Iebole! neo preolimpico. Per le azzurre, dopo il rompete le righe di sera, solo 48 ore di relax: da martedì torneranno al lavoro a Verona, agli ordini di Massimo Barbolini e Marco Bracci, in vista dell’imminente esordio nel Grand Prix. I premi speciali, consistenti in preziosi rubini naturali offerti dall'azienda Kimberly International, sono andati a due atlete tedesche, la 21enne Margarethe Kozuch (mvp del torneo), neo acquisto del Sassuolo di A1, a Christiane Furst (miglior giocatrice della finale) e all’azzurra Simona Gioli (miglior giocatrice della finale per il 3° posto). Parole di elogio nei confronti dell’accoglienza ricevuta ad Alassio e dell’organizzazione, curata da Alassio Volley Pgs Don Bosco e Comune di Alassio, sono state spese da tutte le rappresentative. Elogi anche da parte dell’ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO dell’Alassio Women Volley Cup, torneo quadrangolare che si è chiuso ieri sera al Palaravizza con una buona cornice di pubblico. La squadra allenata da Giovanni Guidetti ha sconfitto in finale 3-0 la Turchia. Una formazione, quella tedesca, di cui sentiremo sicuramente parlare a settembre in occasione degli Europei. Stesso punteggio, 3-0, per la finale per il 3° posto, con l’Italia che ha avuto la meglio sulla Repubblica Ceca. Barbolini ha tenuto a riposo la Aguero, rimasta sugli spalti al fianco di Lo Bianco, Carullo e Anzanello. Buone le prove di Ortolani, Gioli e della genovese Valentina Arrighetti. La Nazionale italiana ha così chiuso le quattro settimane di raduno ATLETICA Abate vince il bronzo agli Europei Under 23 Emanuele Abate, il giovane atleta alassino di 21 anni, dopo essersi messo in luce a Milano in Coppa Europa (con un sorprendente secondo posto nei 110 ostacoli, con il tempo di 13”89, battuto solo dallo sloveno Zlatnar 13”76) ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati europei Under 23, che si sono svolti a Debrecen in Ungheria. Già a Milano Abate aveva battuto specialisti di valore come il portoghese Sa, il bielorusso Linsha e il rumeno Baciu. Nella rassegna giovanile europea Abate ha anche migliorato il proprio limite personale chiudendo in 13”66, dietro al greco Douvalidis (13”49) ed al belga Deghelt (13”59). «Sono soddisfatto del risultato – ha detto Abate – perché, più che il tempo, qui contava il piazzamento ed un bronzo agli europei è un traguardo di rilievo, un importante punto di partenza per il futuro. Ora continuerò ad allenarmi ed a prepararmi: parteciperò a qualche meeting per cercare di migliorare i tempi per potere così andare ai mondiali ed alle Olimpiadi». Abate, che ha iniziato l’attività sportiva quando frequentava il Liceo di Albenga, aveva già migliorato, il mese scorso, a Praga, il suo record personale con 13”73 ed era stato uno dei migliori fra gli azzurri che avevano partecipato a quella importante trasferta nella Repubblica Ceca. Abate si era piazzato al quarto posto in una spettacolare gara di 110 ostacoli vinta dallo statunitense Mitchum in 13”44. Dopo queste belle prove, a Praga, Milano e Debrecen, ora Abate è entrato di diritto a far parte degli atleti di interesse olimpico e dovrebbe far parte della squadra azzurra per i Giochi di Pechino, soprattutto per aver vinto (con largo margine) i Campionati italiani disputati a Padova a fine luglio. «Emanuele Abate è un talento naturale – dice di lui il professor Piero Astegno, l’insegnante del liceo di Albenga che lo ha avviato all’atletica – e può avere ancora notevoli margini di miglioramento. Sono felice che abbia vinto una medaglia agli europei e che stia ottenendo tutte queste ottime prestazioni: se continua così potrà andare sia ai mondiali che alle Olimpiadi». Cl. A. 12 «L'ALASSINO» Martedì 14 Agosto 2007 NUOTO CICLISMO Nazionale di nuoto CSI 2007 REGIONALE DI SOCIETÀ Trasferta ricca di medaglie e soddisfazioni per gli atleti della Ge.sco. nuoto Alassio al 5° gran premio nazionale di nuoto svoltosi dal 14 al 17 giugno u.s. nella splendida cornice di Lignano Sabbiadoro (UD). I ragazzi allenati da Cristina Pallini si sono fatti onore tra i circa 400 partecipanti appartenenti a 29 società sportive provenienti da tutta l’Italia, conquistando 15 medaglie e numerosi ottimi piazzamenti. Ecco il medagliere: • Badano Cecilia: oro 50 FA, argento 100 FA, bronzo staffetta 4x50 MX. • Briozzo Daniele: oro nei 100 RN, 50 RN, bronzo nei 50 DS, 100 DS, staffetta 4x50 SL. • Cardi Matteo: bronzo staffetta 4x50 SL. • Losno Andrea: argento 100 DS, bronzo 50 SL. • Losno Marco: bronzo staffetta 4x50 SL. • Di Muro Marta: bronzo staffetta 4x50 MX. • Leo Federica: argento nei 50 DS, L’Unione Ciclistica Alassio vince il campionato Anche quest’anno, ai Campionati italiani di nuoto, di Chianciano Terme, la nostra concittadina (over 80 anni…) Signora SILVIA CRAVERI, si è confermata Campione d’Italia nella categoria Master 80 sui 50 e sui 100 metri stile dorso… Una nuova duplice “medaglia d’oro…” con tutte le felicitazioni e gli auguri dell’A.V.A. e della nostra città. GOLF Loreto e Scofferi vincono al golf Fresia, 37. Primo lordo: Francesco Garbin, 32. Prima lady: Jolanda Prosperi, 35. Primo seniores: Aldo Tomatis, 36. Premi speciali: Paolo Landra (buca 5), Jeannine Asso (14) e Dino Sciolli (15). Challange Golf Itas Assicurazioni. Prima categoria: 1) Michele Scofferi, 39 punti; 2) Riccardo Girardi, 37. Seconda cat: 1) Armando Montagna, 39; 2) Marcello Audagna, 37. Terza cat: 1) Roberto Beniamini, 37; 2) Simone Re, 37. Primo lordo: Francesco Garbin, 34. Prima lady: Ornella Santagostino, 33. Primo seniores: Iseo Zunino, 37. Primo juniores: Alberto Gazzolo, 33. Primo clienti Itas: Piero Bacchetta, 34. Primo clienti Itas Lady: Maria Teresa Bacchetta, 32. Premi speciali: Eleonora Nejrotti (buca 5), Riccardo Girardi (6), Alessandro Babini (7). C. A. ARMANDO FRANCHINA 1922 - 2007 Immensa soddisfazione il 15 Luglio a Ospedaletti per la conquista del titolo di Società Campione Ligure alla fine delle tre giornate previste a Rossiglione (GE), a Bottagna (SP) e ad Ospedaletti, per l’assegnazione dei titoli individuali nelle specialità gimkana, sprint e strada. L’U.C. Alassio vince il titolo regionale a squadre per la seconda volta in tre anni, davanti al G.S. Levante (GE) e al G.S. Tarros Giovani (SP); dieci sono le maglie individuali vinte dai nostri ragazzi: Gloria Scarsi (cat. G1 – gimkana e sprint), Camilla Facelli (cat. G1 - strada), Samuele Manfredi (cat. G1 - strada), Camilla Pesenti (cat. G2 – gimkana e strada), nute nelle gare svolte da inizio stagione, moltissimi i piazzamenti d’onore, oltre alla conquista della quasi totalità dei trofei assegnati alla società per rendimento a punti… A due mesi dalla fine delle gare possiamo ben sperare nella continuità di rendimento dei ragazzi che attualmente sono impegnati nella definizione dei due Giri della provincia di Savona ed Imperia (giri a tappe con classifica finale a punteggio), dove, anche qui, su ventiquattro maglie da assegnare, dodici nostri portacolori sono leader nelle classifiche provvisorie. Ultimi importanti appuntamenti saranno la partecipazione ai Campionati Italiani di Società, 100 DS, bronzo staffetta 4x50 MX. • Mingoia Giulia: bronzo nei 50 SL, 100 RN, 50 RN, staffetta 4x50 MX. • Robba Nicolò: bronzo staffetta 4x50 SL. Hanno ottenuto ottimi piazzamenti tutti nei primi 10 posti: • Bonifazio Barbara • Briozzo Serena • Burgarello Barbara • Cardi Giulia • Cottardo Matteo • Pallini Cristina Ancora e sempre sugli scudi Mario Loreto si è aggiudicato il Trofeo Cassa di Risparmio di Alessandria, mentre l’alassino Michele Scofferi ha vinto l’altra classica disputata a Garlenda, la Challange Itas Assicurazioni. Entrambe le gare si sono svolte con la formula “stableford” ed hanno visto la presenza di quasi duecento golfisti, provenienti da tutto il Nord Italia ed alcuni anche dall’estero. Fra i locali da segnalare anche le belle prove di Piero Bacchetta, Giancarlo Quadrelli, Marina Anfossi, Maria Teresa Bacchetta e del presidente Tullio Nejrotti. Ecco nomi dei premiati: VIII edizione del Trophy Cassa di Risparmio di Alessandria. Prima categoria: 1) Mario Loreto, 39 punti; 2) Roberto Marcolongo, 37; 3) Tullio Nejrotti, 37. Seconda cat: 1) Giancarlo Quadrelli, 42; 2) Giancarlo Asti, 38; 3) Angelo Fumagalli, 37. Terza cat: 1) Paolo Landra, 42; 2) Marina Anfossi, 38; 3) Franco LUTTI CITTADINI, NECROLOGI Matteo Marchiori (cat. G3 gimkana), Filippo Bertone (cat. G4 - sprint), Alice Pesenti (cat. G5 - strada) e Daniele Raimondo (cat. G5 - gimkana). Il grande impegno e la partecipazione costante di tutti gli atleti e dei dirigenti viene premiata con questa annata ricca di importanti risultati e non ancora finita. Sono già un centinaio le vittorie otte- che si svolgeranno a Treviso nei giorni 6, 7, 8 e 9 Settembre, dove è prevista la partecipazione di circa 2.500-3.000 ragazzi e ragazze, seguita poi dalla gara conclusiva di Andora il 16 Settembre con l’assegnazione delle maglie di Campioni Provinciali. In bocca al lupo e fatevi onore… Per l’U.C. Alassio A.G. CALCIO Rinasce lo Sport Club Alassio 1921 Una nuova “Cuvea de balun” sta entusiasmando un gruppo sempre più numeroso di sportivi alassini appassionati dallo Sport del Calcio tanto che, convinto di potersi impegnare nel ristabilire una vera Identità Associativa, ha deciso di rifondare il mitico Sport Club Alassio 1921. Alla vigilia della ristrutturazione dello Stadio che, non bisogna scordarlo è intitolato ad un giovane Atleta del primo Sport Club Alassio: Sandro Ferrando che da ufficiale dei Bersaglieri, è morto a Cassino combattendo in difesa della Libertà della Patria, è sicuramente un momento importante per tutta la Comunità Alassina riunirsi ancora attorno alla “Vecchia Bandiera Giallonera” per poter dar vita ad una Società Sportiva che, in Alassio ha sempre avuto un compito importante: migliorare la qualità di vita. Per questo non è mai stata avulsa dal territorio ma, attraverso un’attenta conoscenza dell’ambiente, un continuo scambio con le istituzioni locali e in costante sinergia con tutte le realtà attive è sempre riuscita a dare una visione “solidale” dell’attività sportiva. «La passione per il Calcio, “a cuvea de balun” per noi dirigenti, e per tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani calciatori che vesti- ranno la gloriosa casacca “giallonera” e porteranno sul petto il simbolo della “Vespa” ideato dall’artista alassino “Gibba” e saranno ancora attratti dalla bellissima “Adelasia” vestita da calciatrice in maglia giallo e nera con la lunga chioma bionda coperta dalla torre simbolo della nostra città creata dal grande Mario Berrino, sarà il vero motore di uno Sport pulito e gratificante per tutti» Questo diceva uno dei nuovi dirigenti e proseguiva « Vogliamo vedere ancora i nostri colori sociali salire sul pennone più alto come nel tempo appena passato quando li portavano indosso atleti come Ivo Brancaleone, Pino Capriati, Alberto Riolfo, Tino e Beppe Invernizzi, Giraldi Costantino, D. Schivo e Franco Cristiani ma soprattutto: Carlo Bottelli, Giorgo Sandon, Armando Boscione, Pino Cosso, Aldo Testa, Mimmo Castiglione, Angelo Schivo, Walter Signoris. E tra i nomi dei tanti Calciatori dello Sport Club Alassio che, in questa particolare circostanza, vogliamo ricordarne due che risaltano sull’elenco più importante del nostro Palazzo di Città: Traiano Testa e Sisto Pelle. Tutti e due hanno ricoperto la carica di Sindaco di Alassio». Dante Schivo in tutt’Europa, in piena unità riesce ad essere fonte di emozioni piacevoli e sincere legate al canto e alla tradizione. «Bisogna ricordarsi di ringraziare il Creatore prima che giunga il giorno in cui diremo: non ci provo più gusto». Sono parole di Qoelet... ma ogni volta che le leggo le sento ripetere, “tra il fruscio dei platani e il tremolar della marina” da un a voce fioca... quella di Armando Franchina. Dante Schivo Anche l’AVA, ricordando le virtù e i meriti di un buon Alassino, porge alla famiglia le condoglianze dei Soci. In Ricordo di Armando Nella quiete estiva del Poggio di Alassio, il porticato della piccola chiesa di San Rocco offre a chi vi accede una piacevole sensazione di frescura. Sul leggio ai piedi dell'altare della chiesetta la Bibbia è aperta su Qoelet: «Non domandare mai perché i tempi passati erano migliori del tempo presente. Tale domanda non è ispirata da saggezza». Leggendo e meditando all’improvviso mi è tornato in mente l’amico Armando Franchina. L’Ecclesiaste non me ne voglia, ma queste parole appena riportate Armando le diceva… parlando di Calcio. Dirigente del “mitico” S.C. Alassio, dopo aver passato tutta la giornata, avanti e indietro, con l'automobile a visitar clienti (era in fatti Rappresentante di una notissima Ditta) quando si fermava per prendere fiato (ma era allora che lo perdeva…) veniva al Pastorino a parlar di “pallone”. «È inutile far chiacchiere... quei giocatori di prima adesso non ci sono più... è inutile parlare di Gallarate, Gigli, Mastroianni, Pelle adesso la maglia giallonera la vestono Maraian, Cristiani, Teggi, Testa, Riolfo questi sono il futuro del Calcio alassino». Parlava senza gridare ma il suo vociare era incalzante. Si spostava continuamente, passandosi ogni tanto un dito sui baffetti rossastri, da un interlocutore ad un altro senza lasciar tregua; con scatti repentini, faceva “pressing”. «È inutile pensare al passato... il gioco è cambiato è diventato più veloce... la palla deve essere giocata “di prima” palla di prima... palla di prima». E a forza di dirlo lui e di udirlo gli altri «Palla di Prima» gli si era cucito in dosso. Ora tutti lo chiamavano “Palla di prima”. Libero Picciolini, Teresio Carbone, Carlo Bottelli, Meluccio Nattero... tanto per far alcuni nomi di appassionati di Sport quando lo vedevano sorridendo così lo apostrofavano: «Ecco Palla di Prima». Ci voleva veramente una grande passione per essere pronto alla Domenica mattina, dopo aver fatto il pieno di benzina, a prendere i giocatori sotto casa, rimettersi al volante (dopo il lavoro stancante di un’intera settimana) e “scorazzarli” per i vari “Campi di Calcio” della Liguria, del Piemonte e della Lombardia. «La saggezza si misura sotto il sole; non si ci può mettere all’ombra della saggezza» «Bisogna andare all’attacco; bisogna tirare in porta per fare goal...». Per un po’ di tempo con Armando Franchina non ci siamo visti...; il mare ci divideva. Poi un giorno lo sono andato a cercare. Stava raschiando la ringhiera del chiostro dei Frati Cappuccini; era in inverno: alcuni giorni prima di Natale. «Armando...» «Sei sbarcato?» «Facciamo una Manifestazione alla sala Hambury... sarebbe una grande gioia per tutti gli Alassini... vedere il “Pentallegro” riunito sul palco... risentirvi cantare insieme sarebbe come “un ritrovarci”. Ho parlato con Masino, con Dino, con Nino , con Carlo e con Andrea e tutti mi hanno detto: sulu su ven Armandu» «...Ci sarò... grazie di essere venuto a chiedermelo». Armando mi parlò con un fil di voce che subito si confuse con il fruscio dei rami dei grandi platani e con il “tremolar della marina”. E quella, fu l’ultima volta che il Pentallegro, un complesso vocale musicale celebre AUGUSTA COLOMBO QUADRI È mancata nella sua casa di Alassio, il 12 Luglio u.sc., AUGUSTA COLOMBO QUADRI, farmacista molto conosciuta e stimata nella nostra città per la grande e costante dedizione al lavoro e per i buoni consigli che sapeva dare a quanti avevano bisogno di Lei. Alle figlie e loro famiglie porge le condoglianze anche l’A.V.A. di cui la Signora Augusta era Socia da molti anni. RIZZATO ELSA LUCATELLO 24/7/1924 - 5/7/2007 Carissima Mamma, com’è vuota la nostra casa ora che non sei più tra noi! In essa ogni tuo oggetto illumina in noi tanti dolci e struggenti ricordi. Veglia su di noi. Asciuga le nostre lacrime, allevia il nostro dolore, infondici la speranza che non è stato un addio, ma soltanto un breve distacco e che un giorno ci ritroveremo di nuovo felici insieme. Carissima mamma, sarai sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori. Continueremo ad amarti con la stessa intensità di affetti che tu in ogni giorno della tua vita ci hai dato. I Tuoi cari Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio di quanti hanno conosciuto ed apprezzato le doti di sposa e di madre della Signora Elsa e porge le più sentite condoglianze al caro Beppe, socio da molti anni ed alla sua famiglia. Martedì 14 Agosto 2007 13 «L’ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI LUCIANO MOLINA 5/7/1941 - 24/7/2007 Il 24 luglio u.sc., all’età di 66 anni, è mancato Luciano Molina, dopo un’inutile, sofferta seppur breve lotta per la vita. Alassino di origine, dopo un primo periodo passato a fare il Direttore d’albergo, da quasi 30 anni gestiva la sua amata ditta R.i.a.l., che per lui rappresentava il suo sole, il suo orgoglio e la sua passione. Proprio per il suo lavoro era molto conosciuto in Riviera, ma forse pochi conoscevano davvero il suo carattere, noi sì. Un grande lavoratore, che ci ha insegnato cosa significhi l’onestà, il sacrificio, la responsabilità, e non meno importante, l’importanza alla cultura. Un uomo riservato, restio a slanci d’affetto con le figlie e con la moglie, era però sempre gentile con chiunque e disponibile a porgere una mano. Noi vogliamo ricordarlo nella serenità della sua bella casa, in mezzo ai suoi amici che ride e racconta tutti i suoi aneddoti di ragazzo, quando girava il mondo svolgendo le mansioni più disparate, quando aveva da fare i suoi commenti sulla qualità del cibo che stava mangiando, quando parlava delle sue amate pentole e della differenza tra un materiale e un altro. Noi andremo avanti consapevoli della dignità che ci ha lasciato come eredità e che dovremo preservare. Noi andremo avanti con nel cuore una grande nostalgia per un padre e un marito che ha dimostrato fino all'ultimo minuto della sua vita di essere davvero una roccia… Le figlie Moira & Myrna e la moglie L’A.V.A. porge ai famigliari le più sentite condoglianze. GIUSEPPE LAGUNA (BLU) Una commozione generale e indescrivibile ha colto l’intera città alle esequie del giovane Giuseppe Laguna, perito a 32 anni in un incidente stradale, vittima incolpevole, mentre tornava a casa dal lavoro. La Cattedrale di Sant’Ambrogio era gremita sino all’inverosimile (e soprattutto con moltissimi giovani), moltissimi i fiori, incontenibile la partecipazione degli Alassini e di quanti conoscevano il giovane “cameriere” del Bar Tokai, fi- glio di Sandro, già conosciutissimo bidello della Scuola Media. Le parole di Monsignor Angelo De Canis e di un amico che ha “ringraziato” il giovane per la sua simpatia e per i suoi pregi di umanità e di allegria hanno suscitato un cordoglio pieno di tenerezza e di simpatia, tanto che un lungo applauso è nato spontaneamente all’indirizzo del giovane Giuseppe, chiamato affettuosamente dagli amici “BLU”. Ai genitori, ai fratelli, ai parenti giungano le condoglianze più sentite dell’Associazione Vecchia Alassio e dei moltissimi amici alassini. Caro Beppe, mi riesce difficile, se non impossibile pensare che non ci sei più. Già, non ci sei più, ucciso in una notte d’estate, su una strada maledetta, troppe volte teatro di macabri incidenti sei stato centrato in pieno, da una moto impazzita, ti sei spento subito, si è spenta quella luce che illuminava il tuo sorriso, sorriso che avevi sempre, quasi stampato, a far capire a chi non ti conosceva che eri una persona solare, allegra piena di vita, con tanta voglia di divertirsi. La telefonata alle 07:00 di mio padre che mi avvertiva dell’incidente, che eri grave, che ti stavano operando, che c’erano poche speranze, è stato come un pugno allo stomaco, di quelli che tolgono il fiato, un colpo al cuore. Da subito ho sperato in uno sbaglio, la seconda telefonata poco dopo mi ha tolto ogni speranza, o quasi perché non ero ancora convinto, non era possibile, ti avevo visto qualche ora prima, stavi bene, mi avevi offerto l’ultima tua sigaretta, perché come dicevi tu al “Mege” non si rifiuta, già perché noi eravamo grandi amici. Tu per me eri, sei e rimarrai il “MIO MIGLIORE AMICO” e io per te. Siamo cresciuti insieme, dall’asilo alle medie, dopo, scuole diverse, ma al pomeriggio sempre insieme, quasi 30 anni di amicizia. Alle medie ti diedi quel soprannome “BLU”, dal titolo di un film uscito nel 1980 “LAGUNA BLU” e scoperto da noi, da poco. Per farti accettare quel soprannome fui costretto ad accettare quello che tu desti a me: “MEGE” non proprio carino come definizione anche perché sapevo cosa volesse dire. Con te mi sono sempre sentito come il fratello maggiore nonostante tu fossi più grande di otto mesi, era come se dovessi proteggerti non ero né obbligato, né costretto, ma se non ti ero vicino ad aiutarti, a consolarti nei pochissimi attimi di sconforto che assalgono una persona allegra e solare come eri tu, mi sembrava di fare un torto a te e a me stesso. Ti sei portato via tutti i nostri segreti, i nostri sogni, i nostri progetti come quando volevamo girare il mondo con la barca a vela di un tuo zio, o quando speravamo di incontrare VASCO ROSSI per farci una serata con lui, non starò ad elencartele tutte, perché sono tante ed è troppo doloroso ricordarle in questo momento, solo il tempo (forse) mi aiuterà, anche se so che il tempo non potrà togliermi dalla testa le immagini di quando sono arrivato alla camera mortuaria dell’ospedale di Pietra Ligure, i tuoi parenti, i primi amici, l’attesa di entrare a vederti, ed ecco che ci consentono di entrare. Prima i parenti e poi io. Entro piano, quasi per non voler fare rumore, sono già in tanti, esco e aspetto, aspetto in silenzio, senza dire una parola. Dopo poco escono tutti straziati dal dolore, posso entrare io! Eccoti lì sdraiato e rovinato come solo una persona può essere dopo uno scontro del genere, mi siedo accanto a te, alla tua destra, la parte più rovinata, di fronte a me dalla parte opposta c’è tuo zio Vincenzo, disperato, mi siedo, abbasso lo sguardo e mi accorgo che le lenzuola che ti avvolgono sono zuppe del tuo sangue. Come di botto mi assale un senso di vuoto, di malessere, un rumore sordo mi fa vibrare 1e orecchie, questa volta non sono riuscito a proteggerti, mentre tu morivi da solo, in mezzo ad una strada maledetta io non c’ero, non ero li ad aiutarti, a soccorrerti, questo sarà quello che il tempo non cancellerà! Sono passati sei giorni dall’incidente, ieri i tuoi funerali, pieno di gente, pieno di amici, tutti volevano esserti vicini, gli applausi la lettera letta in chiesa, la commozione, la compostezza dei tuoi famigliari, averti accompagnato sulle mie spalle all’entrata e all’uscita della chiesa insieme ad altri amici, per accompagnarti verso l’ultimo viaggio, al sicuro da tutti e da tutto, mi ha fatto sentire fiero ed orgoglioso, come tutti, di essere tuo amico “IL TUO MIGLIORE AMICO”. Con la tua scomparsa, chiudo un capitolo importantissimo della mia vita, mi rimane il tuo sorriso stampato in mente e sulle foto che ho di te, mi sembra di sentirti ancora ridere come solo tu facevi e forse è così perché da quando non ci sei più è come se ti avessi vicino. Grazie di avermi fatto crescere con te e diventare quello che sono, una persona migliore, più allegra, più serena e non più quel ragazzino timido e introverso che ero. Ringrazio tutti; la mia famiglia, mia moglie, i mie figli troppo piccoli per capire qualcosa che neanche noi grandi riusciamo a capire, gli amici che mi sono stati e mi sono vicini sì, perché se c’è un libro del destino, chi l’ha scritto questa volta ha proprio sbagliato! Alassio ormai è una città più triste, per tanti di noi, tra le lacrime e con quel nodo in gola che non va giù perché troppo grosso, ti saluto guardando le nostre foto di quei giorni felici che non ci sono più. VISCIANO ANTONIO “NELLO” PER TE IL “MEGE” BIAGIO ED EPIFANIA BARBERO “Cari Nonni Biagio ed Epifania, la vita fugge veloce, ma il vostro amore è sempre presente nei nostri cuori”. I vostri cari La S. Messa di suffragio sarà celebrata nella Chiesa di S. Erasmo (Borgo Coscia) domenica 26 agosto ore 9.30. PALMIRO PUERARI Agosto 2002 - 2007 Pur nel trascorrere degli anni il ricordo affettuoso nostro per te non muta. E in questo quinto anno dalla tua morte ti ricordiamo a quanti ti conobbero e apprezzarono sempre la tua onestà e il tuo buon cuore. I tuoi Famigliari Anniversari GIUSEPPINA E GIORGIO CASADEI 10° ANNIVERSARIO CONTE GIOVANNI GENOVA BOCCHI BIANCHI 10 agosto 1997 - 2007 Caro Giovanetu, mi sento addosso un po’ della tua grinta e un po’ dell’amore che avevi per le cose semplici come piantare l’insalata o bere un bicchiere di vino in compagnia. Per me sei ancora qui e sei un grande uomo, come sempre. Ti voglio bene. Federico MESE DI LUGLIO 2007 La nostra Associazione, sempre memore del generoso lascito ricevuto, ricorda agli amici ed ai cittadini di Alassio, nell’anniversario della loro scomparsa, (avvenuta negli anni 1995 e 96) i coniugi GIUSEPPINA E GIORGIO CASADEI additandoli come esempio grande di chi, pur non essendo nato sulle rive del nostro mare, ha dimostrato amore e generosità verso la nostra città e le sue istituzioni benefiche. AIRALDI Emanuele BALDUZZI Giuseppina BOTTELLI Giuseppina BRUNO Alberto CANTI Rosa COLOMBO Augusta FILIPPINI Maria FRANCHINA Armando GRANARA Luigina MOLINA Luciano PAGLIARA Iolanda TONELLO Maria Luisa ZANCANARO Mario anni 95 anni 85 anni 87 anni 91 anni 78 anni 87 anni 90 anni 85 anni 91 anni 66 anni 78 anni 83 anni 69 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. 14 «L’ALASSINO» MARE DI ALASSIO Martedì 14 Agosto 2007 Per Mario… questo e altro… CURIOSITÀ Meteorologia Alassina a cura dell’Osservatorio Don Bosco LUGLIO 2007 Italiano Dialetto locale (Alassio) 1) Sifone di sabbia 2) Zeus faber (femmina) 3) Ago marino 1) Ciatelletta dell’arena 2) Cavallu marin (fimèlla) 3) Aguggia de mò Valide terapie dei nonni Carota selvatica Dancus carota - Grattacosce - Pastunagge È una delle poche ombrellifere che nelle nostre fasce offrono all’occhio pennellate di vita. Merita una citazione questa pianta che i nostri nonni chiamavano piantaggine perché veniva usata come foraggio “pe-e bestie”. Però gli avi la usavano con attenzione perché facilmente nasceva in compagnia della cicuta. Ha infiorescenze ad ombrello frastagliato con al centro una macchia rosa-viola. Il frutto a fine estate si piega: Ha odore sgradevole la radice. La parte attiva della pianta è ricca di principi terapeutici. Porta sali minerali, pectina, provitamina A, vitamina B e C. Come nel carrubo contiene pectine. In passato le applicazioni di questa pianta furono molte. Con le sue sostanze idonee furono curati anche gli occhi. Ancora agli inizi del secolo scorso era indispensabile avere in casa un decotto di radice della pianta al 4% appositamente preparato dal farmacista. Così il poeta recitava: “ Se tranquillu ti voi stò A gé grattacosce va a campò. (Se tranquillo in casa vuoi stare – va a raccogliere la bietola selvatica.) e pubblicizzazione delle iniziative e manifestazioni turistiche in programma e patrocinate dal nostro Comune. Certi che la notizia sarà accolta favorevolmente dai membri dell’A.V.A e dai concittadini, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti Alassio, lì 24.07.2007 Il Sindaco Arch. Marco Melgrati L’Ass. al Turismo Dott.ssa Monica Zioni Lavori in Sant’Ambrogio Nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, continuano i lavori di recupero delle decorazioni interne. Proprio in questi giorni, la ditta incaricata degli interventi sta provvedendo allo smontaggio dei ponteggi dalla navata destra, ormai ultimata. sce con un’infinità di diagonali e di decori noiosi, l’occhio dell’osservatore può spaziare attraverso l’architettura scandita dai pilastri ottagoni, dalle lesene e dalle volte a crociera. Lo sguardo può scivolare sulle pareti sottolineate da cornici leggere, soffermandosi sui marmi de- I lavori, iniziati oltre un anno fa, che hanno già interessato il catino absidale, la cupola maggiore e la navata centrale con la sua volta, si sposteranno ora nella navata sinistra. I fedeli potranno così osservare come il restauro - che ha rimosso le sovrapposizioni dalle pareti, dalle volte e dalle colonne - stia restituendo al complesso un decoro sorprendente. Così è possibile confrontare la situazione precedente, appesantita dallo sporco e da numerosi interventi di manutenzione susseguitisi nel corso dei secoli, con quella attuale nella quale sono state restituite le tonalità pastello e le ricche dorature dèl1’architettura tardo barocca. Senza il disturbo della “finta tappezzeria”, che spezza le superfici li- gli altari per seguire la prospettiva che infine raggiunge l’altare maggiore, fulcro scenografico e spirituale dell’intera costruzione È intento del rev.mo parroco Mons. Angelo De Canis, di fare ricollocare l’antico e pregevole pulpito in pietra nera nella collocazione originale (fortunatamente documentata da vecchie fotografie), che oggi langue relegato in un angolo a fianco della Grotta di Lourdcs. La chiesa - al termine dei complessi lavori che si protrarranno ancora per i primi mesi del 2008- risplenderà finalmente di rinnovata luce che tutti potranno ammirare. Un ringraziamento a tutti i collaboratori e ai numerosi benefattori. Pessö Il crocifisso di Mastroianni La forza della linea Le arti figurative racchiudono aspetti e caratteristiche che in parte le accomunano e che in parte conferiscono all’opera uscita dalle mani dell’artista il marchio della bellezza e dell’espressività. Non si può negare che la qualità principe, su cui si posano immediatamente l’occhio e l’attenzione, sia proprio la linea, che modella i personaggi, i volti, le mani, gli edifici civili o religiosi, i monumenti, le statue. È proprio la linea che fa esclamare anche all’osservatore meno esperto, senza troppi intermediari culturali: “Come è bello!”. Ammirando presso la Cappelletta di Alassio il Crocifisso modellato dal concittadino Giuseppe Mastroianni siamo immediatamente colpiti dall’essenzialità della figura e delle linee, ma anche dalla loro forza espressiva. Non esiste un volto reclinato con le labbra socchiuse, con i capelli insanguinati che coprono lateralmente il viso; non si scorge la corona che penetra nel capo; non si vedono le mani e i piedi forati dai chiodi o il costato trapassato da un colpo di lancia. Ma si scorgono solo linee spezzate, curve e rette di acciaio che corrono sulla base della croce. La loro carica artistica è innegabile. A volte l’opera d’arte non ha bisogno della precisione figurativa; bastano pochi tratti per rendere l’idea, per esprimere non solo la sofferenza di un uomo, ma anche Vista la pubblicazione sul Vostro giornale di ottobre 2006, abbiamo il piacere di comunicarVi che la Giunta Comunale durante la seduta dell’11-05-2007 ha deliberato che la vettura di proprietà, Fiat 500 Ghia, auto d’epoca degli anni 50, potrà stazionare in via Cavour durante le ore pomeridiane e serali dato il notevole interesse che da molto tempo suscita nei turisti che visitano il “Muretto”. La vettura è stata considerata una attrattiva promozionale turistica legata alla storia del celebre “Muretto” e mezzo di promozione l’essenzialità di una persona, di un fatto storico, religioso, di un avvenimento che ormai è patrimonio del mondo. Non sono necessarie l’esattezza delle forme e la somiglianza al reale. Mastroianni è riuscito a cogliere e ad esprimere il significato della passione di Cristo attraverso un insieme di linee e le ha disposte in modo così razionale da conferire alla materia, l’acciaio, il nobile compito di muovere l’animo verso i valori della fede, verso Dio. Giovanni Puerari Radio, televisione, giornali, tutti hanno parlato della meteorologia del mese di luglio, quasi tutti hanno usato aggettivi qualificativi piuttosto esuberanti. Anche l’Osservatorio meteorologico del don Bosco deve fare la sua parte; come già tante altre volte, prima di dare “i suoi numeri” desidera fare una utile premessa: gli strumenti dell’Osservatorio, e in particolare i termometri, si trovano a oltre 30 metri dal suolo, mai esposti al sole (come alcuni sensori stradali), e neppure investiti da riverbero (come quelli delle spiagge): colgono e registrano i valori genuini dell’aria. Ecco allora un interessante grafico dell’andamento della temperatura: fino a metà mese i valori erano inferiori alle medie stagionali; dopo il 15 di luglio si è verificato un salto in tutti i sensi: temperatura e umidità. Fa eccezione l’ultimo giorno del mese: il più brutto, il più ventoso, povero di sole, quasi anticipato preludio ai capricci del mese di agosto. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». Il Parroco Mons. A. De Canis DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Archivio A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Nel grafico sono riportati i valori medi calcolati nell’arco di sessanta anni dal salesiano don Pierino Scotti – docente universitario – con 24,5 °C; sono riportati i valori medi da me raccolti dall’anno 1974 al 1988 con 25,0 °C; infine la media di questa luglio 2007 con 24,9 °C. I valori medi decadali sono i seguenti (sempre per questo luglio 2007): prima decade: 23,2 °C; seconda decade: 25,0 °C; terza decade: 26,2 °C. Il giorno più caldo è in data 29 con 27,3 °C di media. Ecco altri dati mensili e decadali. Pressione media: 757,9 mmHg; Umidità media: 62%; i valori medi nelle tre decadi sono: 65%; 52%; 70%. Precipitazioni: 0,2 millimetri di pioggia. Giorni sereni: 26; nessuno completamente coperto. Eliofania mensile: 355,0 ore, con una media giornaliera di 11,5 ore; le medie decadali: 8,5 ore nella prima; 13,9 ore nella seconda; 12,0 ore nella terza. Lo diremmo quindi un mese rispettoso della tradizione anche se, guardando il grafico, ha preso coscienza del suo carattere estivo un po’ in ritardo, impegnandosi nel suo dovere solo dopo la metà del mese. Ma di ciò non lo rimproveriamo. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi