Collana Quaderni dell’Ariosto
N. 62
Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano
Materiali dallo scavo di emergenza di via Scandiana
Projectwork
Classe V A ,Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini
Classe V A, maggio 2008 - Liceo Classico Statale L, Ariosto Ferrara. Project work alla Palazzina di Marfisa d’Este
In primo piano da sinistra: Pusinanti Marco, Tortora Stefano, Artosi Francesco, Petruzzelli Lorenzo,
Tamisari Sara, Stigliano Carlotta, Onofri Silvana (coordinatore del progetto integrato), Artioli Sara, Tartari
Martina, Vallini Cecilia (tutor project work), Toselli Elisabetta, Soba Francesca, Medini Matilde. In piedi da
sinistra: Contini Alexandre, Querzola Federico, Cenacchi Marco, Contini Anna Sofia, Ravalli Ludovica,
Franceschetti Maria Vittoria, Gallani Tiziana (coordinatore di classe), Del Monaco Letizia, Chiarini Anna
Laura, Sassano Maria Livia, Reali Francesco, Franzoni Silvia, Marchetti Andrea, Neri Filippo, Bondandini
Diego, Venturoli Elena, Baldelli Francesca, Celeghini Marcello
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
62, Ferrara 2011
1. Il project work e il suo contesto. Relazione di Silvana Onofri
Negli anni scolastici 2006/07 e 2007/08, la classe del corso A del biennio ginnasiale ha partecipato
al percorso integrato tra Liceo Classico Statale “L. Ariosto” e AECA (Associazione Emiliano
Romagnola di Centri Autonomi di Formazione Professionale, coordinatrice Silvana Onofri,
responsabile AECA Rodolfo Liboni). Il corso ha avuto la finalità di arricchire la preparazione degli
studenti di competenze relative ai beni culturali e ambientali del territorio nell’area professionale
della “Produzione e manutenzione prodotti e beni artistici” e si è tenuto presso il Liceo Ariosto per
la possibilità di utilizzare il Laboratorio Didattico di Archeologia Nereo Alfieri, collocato nel giardino
della scuola e il laboratorio di informatica.
il project worck Materiali da uno scavo d’emergenza (tutor Cecilia Vallini), che si è tenuto presso
la Palazzina Marfisa d’Este, Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, dal 5 al 10 maggio 2008, è stato
preceduto da lezioni introduttive ed è collegato al tema scelto per il secondo anno di corso:
“Archeologia Urbana a Ferrara. L’ esempio di Sant’Andrea”.
Il materiale necessario alle attività (cartellini, spugne, spazzolini pennarelli, smalto, carta
millimetrata, carta fotografica, cartucce e carta per stampante, cassetta di primo soccorso, ecc.), è
stato fornito da Arch’è, l’Associazione Culturale che ha provveduto anche al trasporto e al prestito
delle attrezzature necessarie alla documentazione (computer, scanner, stampante, macchina
fotografica digitale, calibri, scalimetro, bisturi ecc.), mentre quattro computer portatili e la
connessione internet sono stati messi a disposizione dagli studenti.
Il consistente numero degli studenti, la complessità delle attività svolte sui reperti archeologici
(cfr. relazione tecnica), la presenza di visitatori del museo, la documentazione in tempo reale delle
attività, hanno portato alla necessità di affiancare costantemente al tutor e alla coordinatrice del
progetto integrato anche Roberto Chiapatti, socio di Arch’è.
L’apertura al pubblico degli ambienti in cui si teneva lo stage ha sicuramente rallentato i lavori, ma
ha anche accresciuto il senso di responsabilità degli studenti nei confronti dei reperti e delle
attrezzature.
Nella giornata di venerdì 9 maggio, la dott.ssa Claudia Di Marco, nell’ambito di un dottorato di
ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Facoltà di
Psicologia 2, Università La Sapienza Roma, ha monitorato gli studenti durante le attività di stage.
Il project work è stato possibile grazie alla collaborazione e consulenza di Chiara Guarnieri, Dir.
Archeologo coord. Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e di M. Teresa
Gulinelli, Funzionario dei Musei Civici di Arte Antica.
Collaborazioni esterne: Patrizio Zanotti, Servizio Ingegneria Hera Ferrara, Arch’è Associazione
Culturale Nereo Alfieri.
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
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2. Relazione tecnica di Cecilia Vallini
Tra il 5 ed il 10 maggio 2008 si è svolto presso la loggia degli Aranci della Palazzina Marfisa uno
stage che ha coinvolto l’intera classe VA del Liceo Ariosto. I ragazzi, seguiti dalla scrivente in
qualità di tutor, sono stati impegnati per 40 ore complessive (7 ore al giorno dal lunedì al venerdì e
5 ore la mattina del sabato) in attività pratiche strettamente inerenti il trattamento dei materiali e
in brevi lezioni di riepilogo. Il lavoro si è svolto sul materiale (ceramica, ossi, vetro e metallo)
proveniente da scavi di emergenza recentemente condotti a Ferrara. 1 Gli approfondimenti
riguardavano la documentazione di scavo: oltre ad una necessaria breve preparazione preliminare,
è stata data agli studenti la possibilità di partecipare alle varie fasi di lavoro nelle quali la
documentazione è scandita, per produrre, attraverso restituzioni grafiche e fotografiche e
compilando gli appositi modelli di scheda e gli elenchi delle unità stratigrafiche, una ‘relazione
finale’ sullo scavo. La scelta delle immagini e il riassunto schematico dei momenti più significativi
delle giornate e delle singole attività hanno permesso di riflettere collettivamente in tempo reale
sul lavoro in via di svolgimento, estrapolando curiosità, impressioni e critiche su modalità, tempi e
finalità dello stesso. Il lavoro è stato impostato tenendo presente sia il luogo nel quale doveva
svolgersi lo stage, sia il background cognitivo della classe, che coronava un articolato percorso di
lezioni ed approfondimenti anche pratici riguardanti lo scavo archeologico.
Lo stage si è svolto con risultati complessivamente più che soddisfacenti.
Le attività sono state suddivise seguendo un percorso logico che doveva rispecchiare la reale
sequenza operativa durante e dopo un effettivo intervento di scavo; la provenienza da cantieri
cittadini recenti ha contribuito a rafforzare l’interesse per il proprio patrimonio, che è ovviamente
costituito anche da piccoli frammenti ed oggetti modesti, ma non per questo meno interessanti.
Questo concetto è stato sottolineato per far comprendere l’importanza del ‘piccolo’ e smitizzare
l’idea del’prezioso’: anche un orlo, un microvasetto, un osso possono raccontare qualcosa e fanno
parte di un quadro generale che merita rispetto e non superficialità. Il materiale, che era riposto in
casse prelevate dai sotterranei del Museo Archeologico Nazionale dove era arrivato dopo gli scavi,
è stato per l’occasione alloggiato sotto allarme nella stanza ‘delle Grotte’ a fianco della Loggia. Le
casse-già in precedenza numerate e rigorosamente sotto elenco- sono state contate di nuovo e
riordinate dai ragazzi. Da ciascuna cassa sono stati tolti i vari sacchi di materiale sempre
controllando ed aggiornando gli elenchi2. È necessario capire infatti che questo lavoro necessita di
pazienza e metodicità e che ogni operazione deve essere svolta con rigore. Gli studenti hanno per
lo più compreso e accettato di buon grado anche i compiti più noiosi, come appunto
l’’inventariazione’, e alcuni in particolare si sono distinti per tenacia e senso pratico. La ceramica
veniva poi estratta dai sacchetti prendendone soltanto alcuni frammenti per volta: i ragazzi hanno
potuto lavare il materiale soltanto lavorando a rotazione, divisi in tre-quattro gruppi
1
Gli scavi in oggetto sono stati condotti -sotto la direzione della SAER nella persona della dott. Guarnieri- da Cecilia
Vallini per La Fenice s.r.l. Si è trattato di controlli, rilievi e documentazione delle evidenze archeologiche emergenti
durante lo scavo di trincee per l’alloggiamento di reti HERA (teleriscaldamento). I lavori hanno seguito il tracciato che
interessava le vie Scandiana, Chiodare, Baluardi, Saffi, cisterna del Follo; in particolare la trincea di via Scandiana ha
permesso di recuperare una notevole quantità di materiale ceramico e di altro genere conservato all’interno di
numerosi ed estesi scarichi. A questo materiale è stato aggiunta, durante lo stage, anche la modesta quantità
recuperata nel corso di un breve intervento nella vicina via Brasavola.
2
Poichè, una volta lavato, asciugato e siglato, il materiale veniva insacchettato diversamente e pertanto è stato di
nuovo ‘reinventariato’ l’effettivo numero di sacchi e la disposizione nelle casse per la risistemazione al Museo). Gli
elenchi definitivi sono stati consegnati ‘in tempo reale’ alla dott. Guarnieri.
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
62, Ferrara 2011
rispettivamente di tre-quattro persone. In questo modo venivano manipolate quantità
relativamente modeste di materiale, per evitare confusione.
Nonostante questo, in un paio di giorni è stato lavato un buon numero di casse con un
“procedimento a catena”, per impegnare il maggior numero possibile di persone, così da
permettere a tutti di partecipare in modo attivo; il materiale lavato veniva steso ad asciugare
sull’erba in aree precedentemente allestite con teli di pluriball, carta e giornali. Purtroppo la
possibilità di accesso del pubblico al luogo dello stage, se da un lato ha comportato aspetti positivi,
non permetteva la libertà di azione e movimenti necessaria per rendere più fluide le operazioni;
indubbiamente però le domande e la curiosità dei visitatori hanno rappresentato uno stimolo: con
piacere sottolineo che ho sentito dare risposte pertinenti ed adeguate da parte di qualche
studente interrogato sull’attività nella quale era impegnato. Sul luogo dello stage erano disponibili
–oltre a tre piantane e al fondamentale ‘rullo’ avvolgibile con una consistente metratura di gomma
- due soli tavoloni, una scrivania ed un buon numero di sedie. Sui tavoloni il materiale asciutto
veniva siglato –operazione inizialmente poco ambita dai più, poichè poco dinamica e un pò
difficoltosa, ma l’apprezzamento è si è manifestato quando è prevalso il piacere di osservare bene
i materiali. I manufatti venivano disposti a settori utilizzando separatori per non confondere le US
e rimanendo a lungo sul tavolo potevano essere oggetto di domande e piccole ‘lezioni’. Al termine
della siglatura, alla fine della settimana, si è ritenuto opportuno radunare tutti per qualche cenno
di riepilogo sulle classi ceramiche. Contemporaneamente su un altro tavolo una squadra si
dedicava alla compilazione delle schede ed alle restituzioni grafiche, utilizzando la
documentazione prodotta in cantiere: in particolare sono state scelte una planimetria ed alcune
sezioni rilevate sulla trincea di via Scandiana, dalla quale proveniva la maggior parte del materiale.
I ragazzi hanno potuto osservare le immagini della ceramica lavata e siglata ben visibile
sull’immagine digitale di una parete ripulita in modo che fossero riconoscibili i frammenti; uno
‘staff informatico’ si occupava intanto di documentare le attività, sempre procedendo a rotazione
con i compagni. Tutto il lavoro svolto è stato così esposto su alcuni pannelli curati con impegno
dagli stessi studenti anche dopo la fine dello stage: il risultato emerso da questa piccola ‘mostra’,
esposta alla Porta degli Angeli, sembra sottolineare la positività dell’esperienza, nonostante gli
inevitabili ‘tempi morti’ e qualche difficoltà organizzativa: un handicap è stato rappresentato dalla
necessità di riporre tutto nella stanza ogni sera e di recuperare e riallestire tutto ogni mattina;
indubbiamente la soluzione meno rischiosa ed obbligata per garantire la custodia della ceramica,
ma naturalmente assai dispersiva. Tali difficoltà non hanno costituito comunque un ostacolo, ma
un incentivo al miglioramento, poichè si pensa che esperienze come quella portata a termine dalla
VA siano educative ed efficaci e vadano senz’altro incoraggiate.
Elenco delle casse e dei materiali suddivisi in sacchetti (a cura di A.Laura Chiarini, Francesca Soba):
12 casse (1‐2‐3‐3bis‐4‐4bis‐5‐5bis‐6‐7‐ 8‐9)
CASSA 1
1.
Fe 06 Via Scandiana us 164
2.
Fe 06 Via Scandiana us 164
3.
Fe 06 Via Scandiana us 164
4.
Fe 06 Via Scandiana us 164
5.
Fe 06 Via Scandiana us 164
6.
Fe 06 Via Scandiana us 164
4
7.
8.
9.
10.
11.
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
CASSA 2
Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Fe 06 Via Scandiana us 166
Fe 06 Via Scandiana us 165
Fe 06 Via Scandiana usm 168
Fe 06 Via Scandiana usm 168
Fe 06 Via Scandiana us 166 CER
ATTACCHI:
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
Fe 06 Via Scandiana us 164
CASSA 3
1.
Via Scandiana US 165
2.
Via Scandiana US 166
3.
Via Scandiana US 167
4.
Via Scandiana US 166
5.
Via Scandiana US 165
6.
Via Scandiana US 166
7.
Via Scandiana US 165
8.
Via Scandiana US 165
9.
Via Scandiana US 164
10.
Via Scandiana US 166
11.
Via Scandiana US 167
12.
Via Scandiana US 167
13.
Via Scandiana US 165
14.
Via Scandiana erratico
CASSA 3B
1.
Via Scandiana US 167
2.
Via Scandiana US 167
3.
Via Scandiana US 167
4.
Via Scandiana US 167
5.
Via Scandiana US 165
6.
Via Scandiana US 167
7.
Via Scandiana US 167
8.
Via Scandiana US 167
9.
Via Scandiana US 165
10.
Via Scandiana US 167
11.
Via Scandiana US 167
12.
Via Scandiana US 167
13.
Via Scandiana US 167
14.
ATTACCHI:
1.
Via Scandiana US 165
2.
Via Scandiana US 165
3.
Via Scandiana US 165
4.
Via Scandiana US 167
5.
Via Scandiana US 165
6.
Via Scandiana US 164
7.
Via Scandiana US 165
8.
Via Scandiana US 166
5
9.
Via Scandiana US 165
CASSA 4
1.
Via Scandiana US 170
2.
Via Scandiana US 100
3.
Via Baluardi US 1013
4.
Via Baluardi US 1012
5.
Via Scandiana US 170
6.
Via Baluardi erratico
7.
Via Baluardi erratico
8.
Via Scandiana US 167
9.
Via Scandiana US 170
10.
Via Scandiana erratico
11.
Via Scandiana erratico
12.
Via Scandiana erratico
13.
ATTACCHI:
1.
Via Scandiana erratico
2.
Via Scandiana US 167
3.
Via Baluardi erratico
4.
Via Scandiana erratico
5.
Via Scandiana US 170
6.
Via Scandiana US 170
7.
Via Baluardi erratico
8.
Via Baluardi erratico
9.
Via Scandiana US 170
10.
Via Scandiana US 170
11.
Via Scandiana US 167
12.
Via Scandiana US 170
13.
Via Baluardi erratico
CASSA 4 B
1.
Fe 06 Via Baluardi erratico
2.
Fe 06 Via Scandiana erratico
3.
Fe 06 Via Baluardi erratico
4.
Fe 06 Via Baluardi erratico
5.
Fe 06 Via Baluardi erratico
6.
Fe 06 Via Baluardi erratico
7.
Fe 06 Via Scandiana erratico
8.
Fe 06 Via Scandiana erratico
9.
Fe 06 Via Scandiana us 167
10.
Fe 06 Via Baluardi erratico
11.
Fe 06 Via Scandiana us 167
12.
Fe 06 Via Scandiana us 167
13.
Fe 06 Via Scandiana us 167
14.
Fe 06 Via Scandiana erratico
15.
Fe 06 Via Scandiana us 167
16.
Fe 06 Via Baluardi erratico
17.
Fe o6 Via Baluardi erratico
CASSA 5
1.
Fe 06 Via Scandiana us 172
2.
Fe 06 Via Brasavola erratico
3.
Fe 06 Via Brasavola erratico
4.
Fe 06 Via Scandiana us 171
5.
Fe 06 Via Scandiana us 172
6.
Fe 06 Via Brasavola erratico
7.
Fe 06 Via Brasavola erratico
Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
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8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
Fe 06 Via Scandiana us 171
Fe 06 Via Scandiana us 167
Fe 06 Via Scandiana us 172
Fe 06 Via Brasavola erratico
Fe 06 Via Brasavola erratico
Fe 06 Via Brasavola erratico
Fe 06 Via Brasavola erratico
Fe 06 Via Scandiana us 172
CASSA 5 B
1.
Fe 06 Via Brasavola erratico
2.
Fe 06 Via Brasavola erratico
3.
Fe 06 Via Scandiana us 171
4.
Fe 06 Via Brasavola erratico
5.
Fe 06 Via Scandiana us 171
6.
Fe 06 Via Brasavola erratico
7.
Fe 06 Via Brasavola erratico
8.
Fe 06 Via Scandiana us 171
9.
Fe 06 Via Brasavola erratico
10.
Fe 06 Via Brasavola erratico
11.
Fe 06 Via Brasavola erratico
12.
Fe 06 Via Brasavola erratico
13.
ATTACCHI :
1.
Fe 06 Via Brasavola erratico
2.
Fe 06 Via Brasavola erratico
3.
Fe 06 Via Scandiana us 172
4.
Fe 06 Via Scandiana us 172
5.
Fe 06 Via Scandiana us 172
6.
Fe 06 Via Scandiana us 172
7.
Fe 06 Via Scandiana us 172
8.
Fe 06 Via Scandiana us 172
CASSA 6
1.
Fe 06 Via Scandiana us 167
2.
Fe 06 Via Scandiana us 167
3.
Fe 06 Via Brasavola erratico
4.
Fe 06 Via Scandiana us 167
CASSA 7
1.
Via Scandiana erratico
2.
Teleriscaldamento erratico
3.
Teleriscaldamento erratico
4.
Teleriscaldamento erratico
5.
Via Scandiana US 167
6.
Via Scandiana US 167
7.
Via Scandiana US 167
8.
Via Scandiana US 167
9.
Via Scandiana US 167
10.
Via Scandiana US 167
11.
Via Scandiana US 167
12.
Via Scandiana US 167
13.
Via Scandiana US 167
14.
Via Scandiana US 167
15.
Via Scandiana US 167
16.
Via Scandiana US 167
17.
Via Scandiana US 167
18.
Via Scandiana US 167
6
19.
20.
21.
22.
23.
24.
Via Scandiana US 167
Via Scandiana US 167
Via Scandiana US 166
Via Scandiana US 166
Via Scandiana US 166
Via Scandiana US 166
CASSA 8
1.
Via Scandiana US 167
2.
Via Scandiana US 167
3.
Via Scandiana US 166
4.
Via Scandiana US 167
5.
Via Scandiana US 167
6.
Via Scandiana US 167
7.
Via Scandiana US 167
8.
Via Scandiana US 167
9.
Via Scandiana US 167
10.
Via Scandiana US 167
11.
Via Scandiana US 167
12.
Via Scandiana US 167
13.
Via Scandiana US 166
14.
Via Scandiana US 167
15.
Via Scandiana US 167
16.
Via Scandiana US 167
17.
Via Scandiana US 167
18.
Via Scandiana US 164
19.
Via Scandiana erratico
20.
Via Baluardi erratico
21.
Via Scandiana US 167
CASSA 9
1.
Via Scandiana US 166
2.
Via Scandiana US 166
3.
Via Scandiana US 166
4.
Via Scandiana US 166
5.
Via Scandiana US 166
6.
Via Scandiana US 166
7.
Via Scandiana US 166
8.
Via Scandiana US 166
9.
ATTACCHI:
1.
Via Scandiana US 166
2.
Via Scandiana US 166
3.
Via Scandiana US 166
4.
Via Scandiana US 166
5.
Via Scandiana US 166
6.
Via Scandiana US 166
10.
ATTACCHI:
1.
Via Scandiana US 167
2.
Via Scandiana US 167
3.
Via Scandiana US 167
4.
Via Scandiana US 167
5.
Via Scandiana US 167
6.
Via Scandiana US 164
7.
Via Scandiana US 167
11.
VETRI:
1.
Via Scandiana US 164
2.
Via Scandiana US 16
Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
62, Ferrara 2011
3. Mostra documentaria
Nel maggio 2008 gli studenti della classe V A hanno
documentato le attività svolte durante lo stage
attraverso la mostra esposta nel Laboratorio Didattico
di Archeologia del Liceo.
Nel settembre 2009, in occasione delle Giornate
Europee del Patrimonio organizzate dal MIBAC, la
mostra è stata esposta alla Porta degli Angeli, in
collaborazione con il Comune di Ferrara.
Porta degli Angeli, Silvia Franzoni illustra la mostra
4. Tavola rotonda Archeologia possibile. Scavi urbani: esperienze in sinergia.
Il 13 maggio 2009, presso Il Liceo Classico Statale L. Ariosto di Ferrara, si è tenuta la Tavola
Rotonda Archeologia possibile. Scavi urbani: esperienze in sinergia.
Durante l'incontro esponenti autorevoli delle istituzioni e dei settori coinvolti si sono confrontati
su problemi che caratterizzano gli scavi urbani, in particolare d’emergenza, e sulle opportunità e
possibilità di un “modus operandi” all’interno del quale trovi spazio la collaborazione tra enti,
istituzioni, associazioni e il mondo della scuola. Lo stage della classe V A del liceo classico sui
materiali provenienti dall’intervento d'emergenza in via Scandiana e l’ attività di setacciatura su un
campione di terreno da un cantiere cittadino, sono state possibili grazie ad una rete di
collaborazioni.
Organizzazione: Silvana Onofri e Cecilia Vallini, Arch’è, Associazione Culturale Nereo Alfieri
Presentazioni: Mara Salvi, Preside del Liceo Ariosto e Gaetano Sateriale, Sindaco di Ferrara
Moderatore: Chiara Guarnieri - Direttore Archeologo Coordinatore - Soprintendenza Beni
Archeologici dell'Emilia Romagna
Interventi: M. Teresa Gulinelli, Funzionario dei Musei Civici d'Arte Antica, Massimo Maisto,
Assessore alle Politiche ed Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, Silvana Onofri, Responsabile
di Arch’è, Riccardo Orlandi, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Ferrara, Cecilia
Vallini - Responsabile Tecnica di Cantiere, Patrizio Zanotti – Responsabile Rete Teleriscaldamento
Hera.
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
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UNO SCAVO DI EMERGENZA HERA: VIA SCANDIANA
Nell’autunno del 2006 durante i lavori di ampliamento della rete del teleriscaldamento HERA sono stati
fatti scavi che hanno interessato via Scandiana, via Ugo Bassi, via Cisterna del Follo, via Baluardi, via
Chiodare.
La trincea in via Scandiana
HERA. scavo di emergenza, via Scandiana
In via Scandiana i lavori hanno riportato in luce una porzione di pavimento in mattoni affiancati di
coltello allettati su sabbia: questo rinvenimento ha reso necessario l’intervento degli archeologi ed è
iniziata una sorveglianza in corso d’opera. Per rispettare tempi e necessità del cantiere si è proceduto
documentando nel modo più veloce possibile ciò che emergeva. è stato eseguito un rilievo
planimetrico e fotografico della pavimentazione e successivamente sono state rilevate le sezioni della
trincea sia graficamente che con immagini digitali.
Parete sud: scarichi di ceramica e altro materiale
Parete sud: sezione 1, restituzione grafica
Proseguendo verso est, all’incrocio con via Camposabbionario, la trincea aperta in via Scandiana ha
permesso di osservare l’alternanza di fosse da butto e numerosi piccoli scarichi di materiale. Si trattava
di concentrazioni anche consistenti di ceramica, vetro, ossi e metallo, misti a terreno ricco di residui
organici. Mentre alcuni campioni di terreno sono stati inviati in laboratorio per le relative analisi, il
materiale ceramico, il vetro, gli ossi ed il metallo sono stati asportati secondo la prassi, ovvero la
documentazione della stratigrafia, collocandoli entro sacchetti con i relativi riferimenti di provenienza.
Questo lavoro è stato eseguito velocemente anche grazie alla proficua collaborazione ed ai mezzi messi
a disposizione da Hera. Il materiale è stato poi trasportato al deposito del museo. Successivamente, in
occasione del nostro stage, il materiale è stato inviato alla Palazzina Marfisa, dove si è provveduto a
sistemarlo in un locale dotato di allarme.
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
62, Ferrara 2011
RILIEVI E SCHEDE
Dopo esserci documentati sullo scavo di via Scandiana, abbiamo visionato le fotografie delle
trincee relative alle US in cui sono stati trovati i materiali da noi inventariati.
Ci siamo concentrati, in particolare, su di un tratto della trincea in cui appariva una porzione di
pavimento: confrontando la documentazione fotografica con le restituzioni grafiche originali a
nostra disposizione, abbiamo potuto provvedere alla realizzazione di una planimetria e di una
sezione in scala.
planimetria 1:20 della pavimentazione
fotografia della pavimentazione
Parete sud: il tratto documentato, ingrandimento
Ingrandendo le immagini digitali, abbiamo quindi analizzato la successione degli strati e
compilato gli elenchi US.
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Silvia Franzoni, Tiziana Gallani, Silvana Onofri, Cecilia Vallini, Materiali da uno scavo d’emergenza di via Scandiana, Project work, in
AA.VV. (a cura di S. Onofri), Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano , Collana Quaderni dell’Ariosto n.
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LAVAGGIO DEI REPERTI
Dopo aver suddiviso il materiale con le indicazioni circa il luogo di reperimento e l’Unità
Stratigrafica, si procede al lavaggio.
Loggia degli aranci, suddivisione materiali
strumenti
Questa operazione è semplice, ma deve essere eseguita con cautela per non danneggiare i
singoli frammenti e per non mischiare le US di riferimento.
Il reperto viene immerso in una bacinella d’acqua a temperatura ambiente, senza saponi né
altro.
pulitura di un osso
pulitura ceramica
L’oggetto viene pulito in frattura con uno spazzolino morbido e sul rivestimento con una
spugnetta non abrasiva. E’ necessario ripulire con attenzione anche solcature e piccoli spazi,
per esempio sotto l’attacco dell’ansa.
Bisogna passare la spugna e lo spazzolino avendo cura di non graffiare la superficie: per questo
la spugna non deve essere abrasiva.
Siccome capita che i materiali siano molto sporchi, anche l’acqua della bacinella si sporca in
fretta, ed è quindi buona norma cambiarla molto spesso
Quando i reperti sono puliti, vengono risciacquati uno ad uno con acqua corrente e
successivamente disposti dove possano asciugare.
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ASCIUGATURA E SIGLATURA DEI REPERTI
L’asciugatura viene dopo il lavaggio. I reperti di diversa tipologia, vengono disposti su fogli di
carta assorbente; vengono divisi per scavo e US da divisori di legno e corredati di un
cartellino con la sigla relativa allo scavo di provenienza e alla unità stratigrafica
Reperti posti su carta assorbente e divisi per scavo e US
La siglatura avviene dopo il lavaggio e l’asciugatura dei materiali. Ogni reperto, anche il più
piccolo, viene siglato. Siglare significa scrivere sul reperto il luogo, il nome dello scavo e la
relativa US (unità stratigrafica). È opportuno avere una calligrafia ordinata ed essere in grado
di scrivere abbastanza in piccolo, in quanto molto spesso i reperti non sono di grandi
dimensioni.
siglatura reperti
protezione siglatura con smalto protettivo
Bisogna utilizzare un pennarello indelebile e, cosa più importante, scrivere in posizione poco
visibile (ad esempio sulle fratture o sotto il fondo del reperto).
Viene quindi passato sulla sigla uno strato protettivo di smalto trasparente.
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FOTO DEI REPERTI CERAMICI
Per le fotografie dei materiali provenienti dallo scavo d’emergenza di via Scandiana abbiamo
scelto uno sfondo neutro.
Abbiamo disposto i reperti e posizionato il riferimento metrico per le misure.
Successivamente abbiamo posto di fianco ad essi i cartellini con le indicazioni relative ai
reperti, la data e la sigla scelta per lo scavo.
Dei reperti sono stati eseguiti più scatti con fotocamera digitale da Lorenzo Petruzzelli
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SISTEMAZIONE DEFINITIVA DEI MATERIALI
Dopo la siglatura il materiale è stato riposto in sacchetti.
Sacchetto con reperti e cartellino di riferimento
Inserimento materiali nell’apposita cassa
All’interno di ciascun sacchetto è stato messo un cartellino con le indicazioni circa l’unità
stratigrafica, l’anno, il luogo dello scavo e il cantiere di appartenenza; le stesse indicazioni
sono state riportate con il pennarello indelebile sui sacchetti e su di un altro cartellino dotato
di fil di ferro per la chiusura.
Casse com reperti catalogati
elenchi materiali e documentazione fotografica
I sacchetti sono poi stati riposti all’interno di 12 casse numerate (1‐2‐3‐3bis‐4‐4bis‐5‐5bis‐6‐7‐
8‐9).
Ogni singola cassa stata corredata dall’elenco dei sacchetti in essa contenuti.
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LA CERAMICA FERRARESE
Dopo aver reperito l’argilla da modellare e dopo averla nettata da ogni impurità, il pezzo viene
modellato al tornio e si inizia a forgiare la forma desiderata. Una volta ultimato, il pezzo viene lasciato
essiccare anche per diverso tempo fino a che non raggiunge la consistenza opportuna (“durezza cuoio”)
per la fase successiva: l’ingobbio. L’ingobbio è un composto denso di terra
Un primo rivestimento. Dopo l’ingobbio il pezzo è pronto per essere inciso con le forme e i disegni che
si desiderano con la tecnica della graffitura, che può essere a punta (quando lo strumentoutilizzato
crea linee decise e sottili) o a stecca (quando crea larghi solchi sull’oggetto). Un’altra tecnica di
decorazione ceramica è il “fondo risparmiato”, che consiste nell’ evidenziare l’apparato decorativo con
un bassorilievo.
In seguito l’oggetto si prepara alla biscottatura, ovvero la prima cottura nella camera della
fornace. Dopo la biscottatura il pezzo viene dipinto con vari pigmenti ricavati da ossidi ed altri elementi
naturali. Prima della seconda e definitiva cottura, l’oggetto è sottoposto ad un’altra operazione:
l’invetriatura. Si ricopre cioè il pezzo dipinto con una soluzione cristallina a base di acqua e sabbia, che
ha il compito di dare lucentezza alle tinte e di rendere impermeabile l’oggetto.
smaltata
ingobbiata
graffita
Tipologie di ceramica:
La ceramica è detta graffita quando ha come decorazione un’incisione a punta o a stecca ma
successiva all’ingobbio.
La ceramica è detta ingobbiata quando viene trattata con l’ingobbio, un composto denso di terra
bianca che ne costituisce un primo rivestimento, e poi con l’invetriatura. Si nota solo il colore della
vetrina poiché non è presente alcuna decorazione.
La ceramica è detta invetriata quando è sprovvista dell’ingobbio e ha solo la vetrina, soluzione
cristallina a base di acqua e sabbia silicea che impermeabilizza l’oggetto e protegge i colori.
La ceramica è detta senza rivestimento quando non è trattata e subisce la biscottatura senza
essere sottoposta all’ingobbio e all’invetriatura.
La ceramica è detta smaltata quando subisce una tecnica di lavorazione completamente differente
dalle altre. Consiste nel ricoprire il pezzo con un composto denso che si fonde con l’argilla durante la
cottura.
La ceramica è detta dipinta quando è decorata con dipinture sull’ingobbio, prima della invetriatura,
senza graffito.
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NORME DI SICUREZZA
Nel projet work Archeologia Urbana. Materiali da uno scavo di emergenza, il rischio di
incidenti è molto minore rispetto alle attività svolte presso i ruderi di Sant’Andrea , ma è
necessario comunque rispettare alcune norme di sicurezza.
Avere sempre a disposizione la cassetta di primo soccorso che deve contenere cotone,
cerotti, garze, forbici, disinfettanti e il libretto di istruzioni per l’uso
cassetta di primo soccorso
Interno cassetta e istruzioni
Indossare guanti di lattice per motivi igienici e per ridurre il rischio di tagli durante lavaggio,
asciugatura e siglatura dei materiali che provengono dallo scavo e hanno spesso bordi
taglienti
Utilizzo dei guanti di lattice
messa in sicurezza le punte dei picchetti
Nastro isolante a copertura delle punte dei picchetti utilizzati per suddividere i materiali sui
tavoli da lavoro
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DOCUMENTAZIONE
Nell’ antiloggia è stata allestita una postazione informatica costituita da sei computer
portatili, una stampante, uno scanner e una connessione internet volante per documentare
in tempo reale il lavoro svolto
Relazioni e schedatura
Elaborazione grafica
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Rielaborazione immagini
Collegamento internet
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Materiali da uno scavo di emergenza di via