ASD DI HOCKEY E FISCO – SPORT NO PROBLEM
Normativa fiscale di vantaggio per ASD e gli accertamenti degli Uffici preposti
Indicazioni e consigli per i dirigenti delle ASD di Hockey
Dichiarazione etica
La presente nota informativa è inviata ai dirigenti e presidenti delle ASD di hockey, di piccole e medie
dimensioni, a titolo di comunicazione personale amichevole e di collaborazione progettuale allo scopo di
aiutare e sostenere lo sviluppo del movimento hockeystico di base. Quanto contenuto e scritto è frutto di
elaborazione personale e non rappresenta o coinvolge o risponde, in alcun modo, a quanto di competenza
previsto per i soggetti dell’ordinamento sportivo, come ad es. la FIH.
a cura di
Sergio Mignardi
Francesco Dipaola
Docente di Organizzazione sportiva e mercato del lavoro
Tributarista
Ricercatore e divulgatore scientifico
Libero professionista
Progettista e docente per la formazione dei dirigenti sportivi FIH
Dirigente sportivo FIH
[email protected]
[email protected]
3475489329
34083306665
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ASD DI HOCKEY E FISCO – SPORT NO PROBLEM
Normativa fiscale di vantaggio per A.S.D. e gli accertamenti degli Uffici preposti
Indicazioni e consigli per i dirigenti delle asd di Hockey
1.INTRODUZIONE
1.1. Il tema di questo documento
Come noto in questi ultimi periodi alcune asd1 sono state oggetto di verifiche da parte della Guardia di
Finanza o da Funzionari dell’Agenzia delle Entrate ma anche di Ispettori INPS, SIAE, ENPALS. L’accertamento
che avviene attraverso procedure definite da note metodologiche e protocolli ben fissati tendono ad
accertare fondamentalmente la “vera” natura associativa dell’asd, la sua attività non profit, la coerenza
con gli statuti degli enti non commerciali, nonché l’esatto inquadramento contrattuale dei lavoratori, dei
collaboratori tecnici, organizzativi ed amministrativi. I contenuti di questo scritto sono rivolti essenzialmente
a tutte le piccole asd che svolgono attività di hockey in assenza di attività commerciale.
1.2 L’attivismo degli Uffici per la ricerca delle “imprese commerciali mascherate da associazioni sportive”
La questione alla base dell’accertamento è la precisa volontà di smascherare tutte quelle associazioni che
tradiscono gli ideali e le regole statutarie comportandosi come vere e proprie imprese commercial,
beneficiando impropriamente delle agevolazioni previste per le asd. Questo comportamento oltre a deviare
la cultura dell’associazionismo sportivo di base, a modificare i rapporti di concorrenza sportiva, a trarre
illecitamente dei vantaggi e benefit
economici per i singoli gestori, provoca una dequalificazione
professionale degli operatori sportivi, di formazione federale ed accademica, puntando alla ricerca di
profitti piuttosto che alla crescita sportiva e formativa dei giovani praticanti lo sport. Pertanto, questo
accertamento verrà visto negativamente da tutte quelle strutture che fanno dello sport un business e
positivamente da tutte le altre che fanno della promozione della pratica sportiva e degli ideali sportivi tra i
giovani, della formazione delle abilità tecniche, dell’allenamento per valorizzare i talenti nelle competizioni
federali a scopo di qualificazione tecnica e di conseguimento dei risultati il centro della loro attività.
1
Si precisa tuttavia che non è sottotiro lo sport o le asd, sono oggetto di verifica tutte le forme associative sociali
rientranti nel così detto 3° Settore come associazioni culturali, di promozione sociale, ambientaliste, ricreative, di
assistenza alla persona, etc che possono essere ammesse a beneficiare di particolari benefit e vantaggi anche fiscali.
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1.3 Cosa può sindacare il Fisco?
L’amministrazione finanziaria e la Gdf possono solo contestare i contenuti degli statuti adottati in difformità
delle clausole di cui all’art. 90 della legge n. 289/2002. Chi si attiene alle norme statutarie ex lege, art. 90
della legge 289 del 2002 non deve preoccuparsi anche se la fragilità culturale intorno la parola sport da
parte degli operatori degli Enti accertatori e degli stessi Enti è piuttosto diffusa. Le caratteristiche
dell’attività sportiva svolta non possono infatti costituire oggetto di un contenzioso tributario. L’unico
soggetto che il legislatore ha intesto individuare dotato della competenza tecnica necessaria per
disconoscere il carattere sportivo di queste attività è il CONI. Ne deriva che in mancanza della revoca
dell’affiliazione da parte del Comitato olimpico, il Fisco non potrà contestare, sotto il profilo squisitamente
sportivo, la natura del sodalizio.
1.4 Come si avvia una procedure di verifica?
Le fonti primarie relative agli accertamenti nelle asd sono individuate nelle leggi dello Stato – art 30 DL
29/11/2009 n. 185 e Legge 28/01/2009 n.2, nel TUIR - art. 148 e nelle disposizioni contenute nelle circolari
della
Guardia
di
Finanza
e
dell’Agenzia
delle
Entrate
elaborate
negli
anni
2008-2011.
Concettualmente ed in forma molto generale si segnala che le metodologie di controllo tendono per la GdF
a verificare quanto previsto dallo statuto e l’attività effettivamente esercitata per constatare attività
commerciali occulte; la procedura metodologia prevede, di norma, l’accesso nei locali o negli spazi ove si
svolge l’attività sportiva. Per l’AdE la verifica tende ad appurare prioritariamente
la regolarità dei
documenti, degli atti e delle scritture interne ed il tipo di forma associativa effettivamente messa in atto.
2.CONSIGLI PRATICI PER UNA GESTIONE CORRETTA DI UNA ASD
2.1 Un quadro generale di orientamento per vivere serenamente il ruolo di dirigente sportivo
2.1.1 - Riconoscere il profilo organizzativo della propria ASD
Ogni asd naturalmente per svolgere regolarmente la propria attività deve rendere effettivi gli scopi previsti
dallo statuto rispettando l’oggetto sociale legato alla pratica sportiva agonistica e non agonistica, ricreativa
o salutistica, giovanile o amatoriale etc; ogni asd avrà naturalmente una sua organizzazione interna, intesa
come divisione e specializzazione di ruoli e compiti; l’importante è che tutti gli operatori siano tesserati alla
federazione e che svolgano i loro compiti allo scopo di portare successi sportivi alla asd; gli operatori
“sportivi” potranno essere indennizzati e/o rimborsati ma non retribuiti, dirigenti e rappresentanti compresi.
L’asd inoltre deve avere una sua propria attività economica ma senza scopo di lucro; l’attività è necessaria
perché indispensabile e funzionale per la ricerca degli obiettivi statutari come partecipare a campionati,
organizzare trasferte, acquistare materiale tecnico ed attrezzatura; tutte operazioni chiaramente finalizzate
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e correlate al raggiungimento degli scopi statutari. Altre operazioni come firmare accordi pubblicitari e/o
sottoscrivere contratti di sponsorizzazione sono tutte attività riconducibili a vere e proprie attività
commerciali e sono ammesse (quindi nel rispetto della normativa di favore prevista per le ASD) qualora esse
siano connesse all’attività istituzionale entro limiti fissati dalle leggi fiscali.
2.1.2 - Profili gestionali delle Asd
1° PROFILO - l’ASD ha un’ attività gestionale esclusivamente ISTITUZIONALE (forma statutaria non profit)
oppure ha anche una attività COMMERCIALE ( occasionalmente o continuativamente) connessa a quella
ISTITUZIONALE;
2° PROFILO - la propria ASD oltre ai tesserati ha anche dei lavoratori.
… Alcuni esempi tipici:
Quote
associative
Quote
aggiuntive
Liberalità
Pubbliche
raccolte
Contributi
da Enti
Pubblici
Affidamento
di impianti
Attività
Istituzionale
+
Quote
associative
Quote
aggiuntive
Liberalità
Pubbliche
raccolte
Contributi
da Enti
Pubblici
Affidamento
di impianti
Attività
commerciale
occasionale
Merchandising
Vendita
occasionale
di Pubblicità
Organizzazione
eventi con
biglietti ingresso
a pagamento
Attività
Istituzionale
+
Quote
associative
Quote
aggiuntive
Liberalità
Pubbliche
raccolte
Contributi
da Enti
Pubblici
Affidamento
di impianti
attività
commerciale
continuativa
Merchandising
Vendita
continuativa
di Pubblicità
Organizzazione
eventi con
biglietti ingresso
Accordi di
Sponsorizzazione
Diritti
Televisivi
Contratti
commerciali
Attività
Istituzionale
AI
ACO
ACC
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2.2 Diritti e Doveri delle ASD:
Attività
Istituzionale
AI
Attività
Istituzionale
+ attività
commerciale
connessa
AI + ACO
Doveri della ASD
Diritti della ASD
Atto registrato/Depositato + Possesso del CF +
Statuto coerente con art 90 l. 289/90 e TUIR
art 148 c8 p1/2art 90 Legge + Affiliazione a
Federazione/Ente di Promozione + Iscrizione
Registro Coni + attività economica associativa
Agevolazioni fiscali ex TUIR art 67 c1 lettera m) +
…143 / 148/149 , nonché ai fini IVA art. 4 – Dpr n.
633/1972
Oltre i punti dell’AI anche … + denuncia di
inizio attività + iscrizione alla CCIAA al REA
+Trasmissione Modello Eas …
Attività istituzionale
Attenzione:
In caso di proventi derivanti da attività
commerciale superiori a 250.000 euro,
Tassazione ordinaria ed obbligo di tenuta
delle scritture contabili e dei registri IVA
In ogni caso, in forza dell’art. 149, comma 4
TUIR, le associazioni sportive dilettantistiche
non perdono la qualifica di enti non
commerciali
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Agevolazioni fiscali ex TUIR art 67 c1 lettera m) +
…143 / 148/149, nonché ai fini IVA art. 4 – Dpr n.
633/1972
Attività commerciale
Regime forfetario di cui alla L. 398/91: esonero
tenuta scritture contabili e registrazioni IVA
Proventi derivanti da attività commerciale non
superiori a 250.000 euro
In relazione ai proventi derivanti dall’esercizio
dell’attività commerciale, sono previste le seguenti
agevolazioni:
a) ai fini Iva, applicano per tutti i proventi
conseguiti nell’esercizio delle attività commerciali
connesse agli scopi istituzionali le disposizioni
previste dall’art. 74, comma 6, del D.P.R. n.
633/1972, per espresso richiamo dell’art. 9, comma
1, del regolamento emanato con D.P.R. 30 dicembre
1999, n. 544;
b) ai fini delle imposte sui redditi, il reddito
imponibile è determinato applicando all’ammontare
dei proventi conseguiti nell’esercizio di attività
commerciali il coefficiente di redditività del 3% e
aggiungendo le plusvalenze patrimoniali.
L’art. 9, comma 3, del D.P.R. n. 544/1999 prevede,
altresì, adempimenti contabili semplificati, ovvero
sono esonerati dagli obblighi di tenuta delle scritture
contabili prescritti dagli artt. 14, 15, 16, 18 e 20 –
Dpr. n. 600/1973.
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2.2.1 I lavoratori delle ASD
L’impiego di lavoratori nello sport sconta di sovente la contribuzione ENPALS che in tale ambito opera in
sostituzione dell’INPS.
Tuttavia con riferimento al comparto delle ASD occorre precisare quanto segue:
I compensi percepiti dai lavoratori sportivi dilettanti (atleti, allenatori, direttori tecnico-sportivi, preparatori
atletici, massaggiatori etc.) non sono assoggettabili a nessuna forma di contribuzione previdenziale (ENPALS
ed INPS). Infatti la qualificazione dei compensi, premi, rimborsi spese etc. quali redditi diversi ex art. 67 –
TUIR (non redditi da lavoro) comporta che per le stesse non si configuri l’assoggettamento previdenziale,
previa verifica di alcune condizioni (Circ. ENPALS n. 13 del 07/08/2006):
-
Iscrizione al registro CONI
-
Corretta qualificazione rapporto lavorativo
-
Assenza professionalità
Quelli invece percepiti da impiegati, operai etc. – indipendentemente dalla forma giuridica del rapporto di
lavoro (lavoratore dipendente, para-subordinato, autonomo professionale, autonomo occasionale) sono
assoggettati al contributo ENPALS. Si rammenta inoltre che i predetti lavoratori vanno iscritti anche all’INPS
ai fini del versamento dei contributi minori (disoccupazione, assegno per il nucleo familiare, malattia,
maternità) nonché all’INAIL in presenza delle condizioni di legge.
ADEMPIMENTI in caso di presenza di lavoratori assoggettati al contributo:
PREVENTIVI:
a) Immatricolazione delle aziende;
b) Denunce di lavoratori iscritti - Mod. 032U
c) Certificato di agibilità;
d) Libretto ENPALS
PERIODICI:
a) Denuncia mensile - Mod. 031/R
b) Denuncia trimestrale – Mod. 031/CM
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3. IL MODELLO EAS
3.1 Presentazione modello “Eas”: I soggetti tenuti ad assolvere l’onere di comunicazione dei dati fiscali
Lo scorso 31 marzo è scaduto il termine per la presentazione del modello “Eas” relativo alla comunicazione
dei dati e notizie rilevanti ai fini fiscali degli enti associativi (Attenzione: con riferimento agli enti neo
costituiti il modello va presentato entro 60 giorni dalla data di costituzione). In buona sostanza, si tratta di
un adempimento, introdotto dall’art. 30 del D. L. n. 185/2008 (c.d. decreto anti-crisi), attraverso il quale gli
enti associativi di natura privata (con o senza personalità giuridica), e tra questi anche le società e le
associazioni sportive dilettantistiche in virtù del comma 3 del citato articolo 30, devono comunicare i propri
dati fiscali all’Agenzia delle Entrate, al fine di poter continuare a fruire del regime di favore sino ad oggi
consentito dalla legge; in questo modo l’Amministrazione fiscale potrà verificare se gli operatori del “no
profit” possiedono i requisisti per fruire dei benefici previsti dalla legge, nonché tutelare le associazioni che
realmente hanno diritto a goderne.
3.2 Regimi agevolativi degli Enti Associativi
Art. 148, comma 1 - Dpr. n. 917/1986: le somme Art. 4, comma 4, secondo periodo - Dpr. n.
versate degli associati o partecipanti a titolo di 633/1972: non si considerano commerciali le
quote o contributi associativi non concorrono a attività svolte in diretta attuazione degli scopi
formare il reddito complessivo.
istituzionali, effettuate verso il pagamento di
corrispettivi specifici, nei confronti degli iscritti,
associati e partecipanti, laddove lo statuto sia
conforme alle clausole indicate dal successivo
comma 7.
Art. 148, comma 3 - Dpr. n. 917/1986 : non si Art. 4, comma 6 - Dpr. n. 633/1972: non si
considerano commerciali le attività svolte in diretta considera commerciale, anche se effettuata
attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso verso pagamenti di corrispettivi specifici, la
il pagamento di corrispettivi specifici, nei confronti somministrazione
di
alimenti
e
bevande
degli iscritti, associati e partecipanti, laddove lo effettuata, presso le sedi in cui viene svolta
statuto sia conforme alle clausole indicate dal l’attività istituzionale, da bar ed esercizi similari,
successivo comma 8.
sempreché
tale
attività
sia
strettamente
complementare a quelle svolte in diretta
attuazione degli scopi istituzionali.
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Sono tenuti alla presentazione del suddetto modello le società e/o le associazioni sportive dilettantistiche
che, a fronte delle prestazioni rese nell’ambito di attività strutturalmente commerciali, percepiscono
corrispettivi specifici; a nulla rilevando la circostanza che detti corrispettivi vengano eventualmente
qualificati come contributo o quota associativa.
Ai fini dell’obbligo alla comunicazione si ritiene dunque necessaria l’effettuazione, oltre all’attività
sportiva dilettantistica riconosciuta dal CONI, di operazioni rilevanti ai fini dell’IVA e delle imposte sui
redditi, ovvero cessioni di beni (ad esempio: somministrazione di alimenti e bevande, vendita di materiali
sportivi e gadget pubblicitari etc.) e prestazioni di servizi (es. prestazioni pubblicitarie, sponsorizzazioni).
(Cfr. Agenzia delle Entrate, Circolare n. 12/E del 9.04.2009)
Ciò va ad escludere che il suddetto onere venga esteso anche in capo agli enti associativi dilettantistici in
possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI che non svolgono attività commerciale. (Cfr.
In termini, Agenzia delle Entrate, Circolare n. 12/E del 9.04.2009, Circolare n. 45/E del 29.10.2009)
Peraltro, la stessa legge istitutiva (Art. 30, comma 3-bis - D. L. 185/2008) ne esclude l’applicazione agli enti
dilettantistici iscritti nel registro del Comitato olimpico nazionale italiano che non svolgono attività
commerciale.
Resta inteso, in definitiva, che gli enti associativi interessati dalle disposizioni fiscali agevolative di favore,
benché obbligati in ragione all’effettuazione di operazioni rilevanti ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi,
non potranno più farne applicazione qualora non assolvano all’onere della predetta comunicazione.
Tassazione delle quote associative e
dei contributi
OMESSA COMUNICAZIONE
Tassazione dei proventi
decommercializzati
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4. COSA FARE IN CASO DI VERIFICA FISCALE
Prepararsi mentalmente, organizzativamente, documentalmente e stare sereni.
A) Tenere sempre i documenti a portata di mano presso la sede della ASD e aggiornati più possibile:
a. Atto Costitutivo
b. Statuto aggiornato
c. Codice Fiscale
d. Affiliazione a Federazione o Ente di Promozione e relativo codice
e. Iscrizioni nel Registro delle SS d e ASD del Coni e relativo codice
f. Libro dei Verbali delle riunioni delle Assemblee e del Consiglio direttivo aggiornato
g. Elenco degli Associati e Tesserati iscritti (tutte le figure, dirigenti, atleti, tecnici, tutti i collaboratori)
h. Rendiconto Economico Annuale (Entrate/Uscite)
i. Giustificativi delle uscite (Ricevute, quietanze, altro)
l. Documentazione di iscrizione e partecipazione ad attività federali – promozionali – giovanili - agonistiche
Nota:
1.
Prendere visione del foglio di servizio (e/o invito a comparire presso l’Ufficio) e verificarne il contenuto e la relativa
richiesta da parte del personale preposto alla verifica. In caso di accesso presso la sede si rammenta che esso può
essere eseguito previa autorizzazione del procuratore della Repubblica in caso di gravi indizi di violazioni delle
norme tributarie;
2.
Farsi rilasciare un verbale di tutta la documentazione oggetto di verifica o di controllo e rilasciare, seduta stante,
dichiarazioni e/o aspetti di criticità nella fase di ispezione: es. mancata informativa da parte degli ispettori,
mancata indicazione e/o spiegazione dei fatti atti richiesti; approssimazione delle fasi ispezione e/o nel rilascio
delle relative spiegazioni .
3.
A chiusura delle operazioni di verifica, prima di sottoscrivere il processo verbale di chiusura delle operazioni di
verifica, contestare gli (eventuali) rilievi contestati dai verificatori verbalizzando quanto segue:
« Sottoscrivo il presente processo verbale in segno di ricevuta e non di accettazione circa i rilievi mossi dai verificatori
che contesto in toto. Mi riservo, inoltre, di esperire attività difensiva in ogni sede competente nonché di avvalermi delle
opportunità positivizzate dall’art. 12 – L. n. 212/2000».
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B) Come comportarsi durante la visita di accertamento fiscale
a) Disponibilità ma vigilanza costante sull’operato degli stessi operatori
b) Ove possibile farsi assistere da professionista del settore sportivo o da dirigente sportivo preparato
C) Cosa fare in caso di verbale dopo la visita di accertamento fiscale
a) Immediatamente richiederne sempre copia, compreso il verbale giornaliero (ove durasse più giorni)
b) Successivamente contattare un professionista del settore
5. CONSIGLIO GESTIONALE per le ASD
Tenere sempre i documenti associativi a portata di mano presso la sede della ASD e aggiornati più possibile
ed i documenti d’interesse fiscale presso il consulente. Scrivere sempre in ogni documento, volantino,
manifesto, carta intestata, elenco del telefono “Associazione Sportiva Dilettantistica” accanto al nome.
Attesa la regolarità formale della documentazione associativa si consiglia ai dirigenti delle ASD di hockey di
prestare particolare attenzione all’annosa questione dei rimborsi spese. Infatti, al fine di scongiurare
eventuali contestazioni da parte dei verificatori circa il ricorso dei dirigenti alla pratica della distribuzione di
utili e/o avanzi di gestione (vietata dalla norma agevolativa) sotto forma di falsa erogazione di rimborsi
spese, allegare unitamente al documento di supporto la relativa documentazione giustificativa attestante
l’avvenuto svolgimento di attività istituzionali (gare, riunioni sportive etc.).
In conclusione per le ASD di base è preferibile rimanere sempre nell’ambito dell’attività istituzionale anche
quando si dovessero profilare la possibilità di piccole sponsorizzazioni. Questo al fine di evitare impegni
gestionali, amministrativi e fiscali, che alla fine peserebbero nella gestione dell’Associazione. A tal fine è
consigliabile NON INCASSARE DENARO ma ricevere dalle aziende il corrispondente delle somme in materiale
(abbigliamento, attrezzature, servizi, etc). Con questa modalità le fatture saranno direttamente intestate ai
soggetti fornitori di beni e servizi (qualora non fosse possibile mantenersi al di sotto della soglia dei €.
3.000,00 + IVA) e la ASD non dovrà far altro che verbalizzare l’acquisizione e verbalizzare le modalità
gratuite con cui vengono distribuiti agli associati i beni tecnici e strumentali ed eventuali servizi.
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visualizza il PDF - Per Sergio Mignardi Presidente della F.I.H.