In Africa: la donna?
Le donne tentano a fatica di
cambiare la loro sorte. Quasi
dovunque in Africa essa rimane
in uno stato di soggezione
rispetto all' uomo nonostante
possa contare su comunità
allargate di gruppi parentali o
tribali.
Le zone in cui le donne si sono
maggiormente riscattate e hanno
ricevuto un minimo di istruzione e di
formazione socio sanitarie per limitare
certe piaghe endemiche, sono quelle in
cui sono presenti le missioni dove
missionari e volontari laici si adoperano
per rendere questo continente meno
lontano possibile dal resto del mondo.
SOMALIA
Il ruolo della donna in
diversi luoghi
dell’Africa
La maggioranza
dei Somali
vive nomade
nelle distese
semi
desertiche al
seguito di
capre e
cammelli. Le
donne
condividono
questa vita
estrema ma le
credenze
tradizionali
segnano le
loro
differenze dai
maschi con
gravi
conseguenze
fisiche
NIGER
Ogni mattina le donne,
fin da bambine,
pestano il miglio la
cui farina, impastata
con acqua o latte, sarà
la base
dell'alimentazione
quotidiana. Ogni
giorno donne e
bambini fanno lunghe
code ai rari pozzi per
raccogliere e
trasportare l'acqua a
casa.
MAROCCO
I volti di tante donne
marocchine
continuano a
rimanere velati. Il
centro del loro
universo rimane però
la propria casa.
L'alfabetizzazione e
il sistema sanitario si
stanno sviluppando e
molte donne
cominciano a riunirsi
in cooperative
artigianali per
realizzare
soprattutto ricami e
tappeti.
ANGOLA
Il paese è al
collasso a causa di
venti anni di
guerriglia contro la
dominazione
coloniale
portoghese e, dopo
l'indipendenza, altri
venti anni di guerra
civile. Sono le
donne del paese ad
affrontare la
quotidianità con
coraggio e tenacia.
Dei dati spaventosi: i
resoconti delle guerre
I conflitti armati causano stragi dalle conseguenze sociali,
perché al loro passaggio ne consegue la perdite di vite umane.
Si stima che circa il 90% delle vittime di guerra sono
attualmente civili, la maggioranza sono donne e bambini, al
contrario di quello che succedeva un secolo fa,quando il 90%
delle persone che perdevano la vita era personale militare. Uno
dei fattori che ha modificato questa situazione, è il
riconoscimento, a partire dagli anni 90, dello stupro come arma
di guerra, che determina la donna come più vulnerabile
dell’uomo.
La guerra non è ugale per tutti
In diversi paesi sono stati riportati casi di donne in
guerra come parti attive ed animatrici delle forze
combattenti,esse, oltre a partecipare direttamente
al campo di battaglia, hanno avuto altri compiti
come: la mobilitazione, il reclutamento e
l’allenamento di soldati; lo spionaggio e la
collocazione di mine antiuomo; l’evacuazione; la
provvista ed trasferimento di armamenti; la
coltivazione di alimenti e la sua elaborazione; le
questioni di pulizia, d’igiene ed amministrazione e
nell’assistenza medica. Nonostante tutti gli sforzi
femminili per lottare per la pace e fermare la
violenza armata, la guerra e le sue conseguenze
continuano ad imporre alla donna africana, nuove
sfide.
DISCRIMINAZIONE DELLA
DONNA
In africa la donna
è discriminata.
La discriminazione è
il trattamento non
paritario attuato nei
confronti di un
individuo o di un
gruppo di individui
in virtù della loro
appartenenza ad
una particolare
categoria.
Matrimonio precoce
In africa, dove la popolazione vive in estrema povertà,la
metà di tutte le bambine e ragazze minori di 18 anni vengono
maritate.
Appena il 26 per cento delle ragazze nella Nigeria del Nord si
sposano dopo la Scuola Primaria. Senza istruzione queste
ragazze sono ridotte alla dipendenza e schiavitù.
Le ragazze che decidono di scappare per evitare un matrimonio
precoce e la gravidanza vanno incontro ad un’altra serie di
problemi.
In molte circostanze le
ragazze che sono incapaci
di sopportare i loro mariti
si danno alla fuga e
finiscono come prostitute.
Il matrimonio in età
giovane può essere
fisicamente e moralmente
dannoso e inoltre viola i
diretti alla libertà e alla
crescita.
Stupro
Lo “stupro correttivo”, in cui l’alunno maschio stupra
l’alunna femmina per “renderla eterosessuale”, è un
fenomeno crescente nelle scuole sudafricane.
Lo stupro viene anche usato
come arma di guerra, per
esempio nel Darfur, devastato
dalla guerra, l’alta incidenza
di stupri di donne adolescenti
infierisce ancora di più nella
drammatica situazione del paese.
Violenza
Grandi ostacoli sociali
impediscono alle donne africane
di poter avere le stesse
possibilità degli uomini: tra il
10 e il 50% delle donne adulte
hanno subito degli atti di
violenza commessi dal loro
marito o dal compagno
Libertà negata
La donna in Africa è
costretta a rinunciare
alla sua piena libertà.
Purtroppo la situazione
è arrivata a tal punto
che la donna africana
oramai non ha voce in
capitolo né sulla scelta
dell’istruzione , ne sulla
scelta del marito ( per
questo si spiegano i
matrimoni precoci) né
sulle scelte della vita
coniugale.
La mutilazione genitale
femminile
La mutilazione degli organi genitali femminili è diffusa in
Africa orientale e nordorientale.
Nel continente africano tre milioni di bambine e di donne
all’anno subiscono una mutilazione genitale femminile.
Questa cifra è notevolmente superiore alla precedente stima di
due milioni.
Al momento del matrimonio la donna dovrà subire un' incisione
per poter ritornare alle funzioni normali.
L'infibulazione è una pratica che marca simbolicamente il
passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Esso è considerato una barbarie da vari organismi internazionali
e un reato in tutti i paesi democratici.
Il sei febbraio è
stata la Giornata
mondiale contro le
mutilazioni genitali
femminili. I dati
statistici (fonte
OMS) dicono che
sono tra 100 e 140
milioni le bambine,
ragazze e
donne nel mondo che
hanno subito una
forma di mutilazione
genitale femminile .
Ogni anno due milioni di bambine sono
sottoposte ad infibulazione. 130
milioni di donne nel mondo hanno
subito questa mutilazione. A sette
anni Khady è stata privata per sempre
del piacere di amare. La tradizione
narra che l'infibulazione aumenti la
fertilità femminile, garantisca la
purezza e la verginità delle ragazze e
la fedeltà delle spose. I fatti dicono
altrimenti: l'infibulazione mette in
pericolo la vita delle donne che la
subiscono e le priva per sempre del
piacere. La testimonianza di Khady è
quella di una bambina che a sette anni
ha vissuto questo incubo e che,
divenuta donna, ha trovato il coraggio
di battersi per salvare altre bambine
da questo orrore.
Riflessioni…
“Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla
legge senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il
pieno sviluppo della persona
umana e l’effettiva partecipazione politica, economica e sociale del Paese.”
Questo è quello che recita
l’articolo 3 della nostra
Costituzione e noi ci reputiamo
ragazze fortunate perché siamo
nate e cresciute in un Paese che
tutela i nostri diritti con leggi
scritte. Noi vorremmo che non
venissero MAI e per alcun
motivo violati il diritto alla
libertà e gli abusi discriminanti.
Dobbiamo superare le barriere
nazionali, europee e
sensibilizzare tutti affinché
vengano rispettati i diritti
umani, che devono essere
universali e contribuire alla
parità fra uomo e donna nel
mondo.
Presentazione di:
Sara Saglimbene
Gilda Oliva
Gaia Russo
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In Africa: donna nome comune di cosa - geostoria-IV-I